Lo spazio politico, supponendo una omogeneità di enti ideali, i cittadini, differenti dalla molteplicità degli enti reali, i membri sociali, doveva trovare nel modello razionale la sua fonte di legittimazione, e nel Potere la sua espressione storica. la corrispondenza tra l‟unità del fondamento logico e quella del Potere è espressa da Aristotile nel XII libro della Metafisica, in cui lo Stagirita cita le parole di Agamennone, per il quale “non è bene vi siano più signori, ma signore sia uno solo”.397 In quale rapporto si trova il principio metafisico con il mondo politico? Secondo la ricostruzione dello Jaeger, ripresa da Peterson, se la rappresentazione platonica del cosmo conservava all‟Idea una sua indipendenza dal mondo, Aristotile supera il dualismo platonico, facendo di Dio “il fine trascendente di ogni movimento e, soltanto in questo senso, monarca”. Nello scritto sul Mondo, invece, Dio appare come la potenza ( ) che è “causa () originaria della conservazione di ogni cosa”, spostando la questione dall‟unità dei princìpi potestativi ( ) alla partecipazione divina alla potenza () sul cosmo.398 Lo stesso Pterson fa notare che le diverse teorie mostrano, per un verso, che “la formulazione ultima dell‟unità di una concezione metafisica del mondo è sempre condizionata e predeterminata da una scelta nei confronti di una delle possibili unità politiche”, e per l‟altro che “la differenza fra „potenza‟ (potestas, ) e „autorità‟ () è un problema metafisico-politico”, dando luogo a due rispettive interpretazioni. Quella secondo cui “se Dio è il presupposto perché vi sia potestas allora l‟unico Dio diviene detentore della auctoritas politica”, e quella per cui il dualismo tra potenza e autorità di Dio comporta che “la categoria del re () non solo viene contrapposta a quella del creatore del mondo ()”, ma che “Dio domina come re ma non governa”.399 Prima di chiarire questo concetto, occorre affermare che la interpretazione di Jaeger, secondo il quale Dio non sarebbe “l‟unità delle forme” del mondo, ma il mondo stesso che dipende da lui, anche
non ci si avvede che questa funzione di rielaborazione critica di un oggetto di coscienza è propria della filosofia, e non della fede. 397 Iliade, II, 204 sgg. 398 399
E. Peterson, Der Monotheismus als politisches Problem, tr. it. cit., pagg. 32-33. Ivi, pag. 34.
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