PIATTI CHE SCALDANO IL ... CUORE!
Qualche cipolla selvatica e qualche erba aromatica raccolta nei campi si mettevano nel caldaio con l'acqua di ruscello e si facevano bollire su un fuoco di legna, all'aperto. Le erbe, raccolte con sapienza nei campi, variavano a seconda del momento, quasi sempre erano impiegate le varietà selvatiche di cicorie perché facili da incontrare, alle quali si aggiungeva la mentuccia o nepitella. Al termine della cottura la parte liquida andava ridotta, ma sufficiente a bagnare il pane posto alla base del piatto. Si versava nel piatto di coccio, sul pane indurito a fette o a pezzi e, con parsimonia, si aggiungeva l'olio crudo. I pastori aggiungevano il pecorino, i pescatori del lago di Bolsena qualche pesciolino di scarto. L’acquacotta era anche il piatto che le massaie arricchivano con verdure “sull’uscio”, prodotte nell’orto di casa e le uova del pollaio. Le uova vanno aggiunte all’acquacotta poco prima di portarla in tavola. Potete metterle direttamente nella pentola di cottura una ad una e, quando l’albume si è rappreso, servirle prelevandole con un mestolo; oppure metterle nella fondina dopo averle cotte in camicia.
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