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munari, i grumi. Appena prima che riprenda il bollore smetto di girare la frusta, chiude la pentola a pressione e abbassa il fuoco per evitare il più possibile che si attacchi sul fondo. Dipende dal fuoco e dallo spessore del fondo: basso il primo, alto il secondo. Lascia cuocere per una quindicina di minuti, spegne il fuoco, aspetta che smetta di bollire, sfiata, toglie il coperchio, mi chiama perché mescoli la polenta cotta, lo faccio e la versa in un capace tegame rettangolare. Il bello è che basta una buona mescolata iniziale e una finale, il brutto che poi bisogna pulire la pentola a pressione e spesso tocca a me. NOTA – ℓ = pronuncia vicentina della “l” = una brevissima “e” bacaℓà = baccalà (stoccafisso) alla vicentina pocio = sugo, intingolo pociare = intingere nel sugo caliero = paiolo fogolaro = caminetto xala = gialla stè·a= stèla = pezzo di ceppo di legno da bruciare mescoℓa = méscola = mestolo di legno per mischiare la polenta non ciapàsse brustolìn = non prendesse odore di bruciato panàro = tagliere di legno per versarvi la polenta munàri = mugnai = grumi di farina nella polenta non bene mischiata, mescolata