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latte fresco (almeno nei primi tempi), dal castagnaciaro quello del castagnaccio e dall’osteria quello del crinto. Magari questi odori si possono ancora sentire fra le bancherelle dei mercati, ma sono pochi ormai i prodotti venduti non in igieniche inodori confezioni. Anche il calzolaio aveva il suo profumo di corame (cuoio) e fino all’anno scorso qui, nella giusta stagione, si sentiva il profumo delle caldarroste rimescolate in un padellone bucherellato sopra fuoco di legna: quest’anno sono mecca nicamente mosse in un recipiente coperto e non profumano più molto.