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Quello che non è stato abolito non è più rito normale ma straordinario, si può fare e in alcuni posti forse si fa; non in molti, anche perché i cattolici praticanti sono sempre meno. Sono passati 50 anni, ma chi ne ha più di 60 potrebbe ricordare e chi ne ha meno sapere. E pochi si ricorderanno che i cattolici praticanti il venerdì non mangiavano mai carne e di tutte le altre cose liturgiche cambiate dopo il Concilio. Ancora molti ricordano le lire ma pochissimi le AM Lire. Forse pochi si ricordano che il latte veniva stringendo a mano i capezzoli delle mucche, che le donne tiravano il collo alle galline domestiche e poi le spennavano, che gli uomini ammazzavano i conigli dando con la mano di taglio una botta fra coppa e collo. Pochi si ricordano delle prime biro, che non si potevano usare a scuola o per firmare assegni, di penne e pennini, dei banchi scolastici col buco per il calamaio e l’incavo per la penna, dell’asciugapennini, della carta assorbente. Ormai anche le macchine per scrivere più o meno datate sono un ricordo di pochi, come la carta carbone, il dischetto abrasivo per cancellare o il bianchetto, la dattilografia e la stenografia, le stenodattilografe. Io ricordo un dattilografo ultra veloce e preciso, compagno di naja. Anche il ricordo del servizio militare obbligatorio sta scomparendo. Era obbligatorio solo per i maschi (e nemmeno tutti) ma non ricordo rivendicazioni di parità da parte delle femmine se non quando ha cessato di essere un obbligo diventando un’occasione di lavoro e di guadagno.