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Giovani Vedendo i cartelli, sentendo quello che si dice pare che i giovani siano dei disgraziati senza futuro, che vivranno peggio di chi è stato giovane tanti anni fa. “Non rubateci il futuro”, “Non paghiamo il vostro debito” e slogan di questo tenore fanno pensare che i non giovani siano una masnada di fortunati egoisti: vorrei fare un confronto tra i giovani di allora e quelli di oggi per vedere se davvero le cose stanno così. Parlo per me, ma penso che molti potrebbero dire più o meno le stesse cose. Da lattante non avevo il biberon, non avevo carrozzina super tecnologica, non avevo tutine da astronauta. Nemmeno i pannolini usa e getta avevo: avevo i panexei* di tela che mamma lavava, asciugava, stirava. Capitava d’inverno che nelle case con bimbi vi fosse un’umidità puzzolente, per via dei molti pannolini che vi vaporavano e che non potevano aspettare il sole. Come giocattoli avevo un sonaglio e forse un gomitolo di lana; poi ebbi giocattoli di legno o di latta. I più belli funzionavano a molla, le pile servivano solo per la torcia elettrica; sognavo i pattini a rotelle. Qualcuno dei giovani indignati non ha avuto mille giocattoli meccanici, elettrici, elettronici, play-station? Qualcuno di loro ha solo sognato skateboard o pattini in linea che io non potevo nemmeno sognare perché inesistenti? Sci, tennis, nuoto esistevano ma non rientravano nelle cose possibili; la bicicletta l’ho desiderata per molti anni. Morbillo, varicella, tosse canina, orecchioni erano sempre in agguato e anche malattie peggiori, ma non