Atlante delle Guerre - terza edizione

Page 36

Africa

Enzo Nucci

Un nuovo Stato per avere speranza I Frame di questo articolo sono tratti dai servizi dei telegiornali Rai andati in onda nel gennaio 2011 durante la consultazione popolare

La nascita del 54° stato africano è stata travagliata e sanguinosa. Se le parole ed i numeri conservano ancora la forza per descrivere orrore e violenza, ricordiamo che il Sud Sudan ha visto la luce ufficialmente il 9 luglio 2011 dopo due guerre civili (combattute a partire dall’indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1956 fino al 2005, con una sola interruzione dal 1973 al 1983). Due milioni e mezzo di vittime, tre milioni di profughi, migliaia di donne e bambini catturati e venduti come schiavi nel Nord islamico del Paese. È stata la più lunga guerra del Novecento, “la più dura operazione di islamizzazione forzata del secolo scorso” – secondo alcuni analisti – che ha generato per reazione “un corale e coraggiosissimo movimento di resistenza contro il genocidio di un popolo animista e cristiano, profondamente africano”. In pochi scommettevano sulla buona riuscita del referendum (svoltosi tra il 9 e il 15 gennaio del 2011) che ha sancito l’autodeterminazione del Sud di staccarsi dal Nord, così come previsto dagli accordi di pace sottoscritti nel 2005 tra il Governo fondamentalista di Khartoum e l’Eser-

cito Popolare di Liberazione del Sudan (Spla). Il Presidente Omar El-Bashir (dittatore incontrastato del Sudan) non si è risparmiato per mandare tutto all’aria. Dapprima ha infatti tentato di far votare nella consultazione referendaria anche i missiriya, pastori arabi non stanziali che solo stagionalmente attraversano il Sud con le loro mandrie alla ricerca di pascoli. E dopo il plebiscito (nel corso delle trattative per stabilire i confini tra i due stati che includevano anche la ricca zona petrolifera di Abyei) non ha esitato tra il 19 ed il 21 maggio ad invadere ed occupare l’area contesa, mettendola a ferro e fuoco e bombardando i villaggi vicini. L’ Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) ha registrato 96mila profughi mentre l’Spla ha denunciato l’uccisione di 100 civili. Una situazione di crisi gravissima risolta sul filo di lana dalle Nazioni Unite che hanno convinto l’Etiopia a dispiegare un proprio contingente militare come forza di interposizione per il mantenimento della pace nella regione di Abyei, geograficamente appartenente al Sud, in cui sono concentrati i tre quarti delle risorse petrolifere di tutto il Sudan e che è anche la Regione più fertile e ricca di acqua. Ma passata l’euforia di massa per una festa attesa da 56 anni restano i tanti problemi irrisolti. I lunghi e duri anni di conflitto armato non hanno affatto mitigato la tensione tra il Governo di Juba (capitale del Sud Sudan) e quello di Khartoum nonostante le rassicuranti dichiarazioni del neopresidente Salva Kiir e di Omar El-Bashir. La guerra “a bassa intensità” continua infatti nello stato federale del Kordofan meridionale (che appartiene al Nord) dove milizie armate considerate vicine al Sud Sudan si scontrano metodicamente con l’esercito del Nord. La missione dell’Onu in Sudan (Unmis) ha diffuso nel luglio 2011 un rapporto che ipotizza crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi nelle settimane precedenti. Secondo l’Unmis, in Kordofan i combattimenti cominciati il 5 giugno hanno provocato oltre 70mila sfollati. Nonostante l’accordo per il cessate il fuoco sottoscritto a inizio luglio, si continuano a registrare crimini e violenze da entrambi le parti in lotta. Ma responsabilità particolari ricadrebbero sulle forze di Khartoum, coinvolte in assassinii mirati di esponenti dell’ etnia nuba e di altre popolazioni non arabe della Regione. Per questo l’Unmis chiede al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite la creazione di una commissione di inchiesta sul Kordofan meridionale. I bombardamenti dell’esercito di Khartoum coinvolgono anche gli abitanti dei Monti Nuba, da sempre schierati con l’Spla perché il loro


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook

Articles inside

Fonti

2min
pages 246-248

Gruppo di lavoro

12min
pages 242-244

Glossario

3min
page 245

Le missioni Onu

1min
pages 227-228

Nazioni Unite - I Caschi Blu Raffaele Crocco

3min
pages 225-226

Vittime di guerra/3 Federico Fossi

2min
page 229

Riflessioni sulla guerra Michele Nardelli

7min
pages 237-238

Quattro piccole storie per un mondo che cambia Giulia Bondi

8min
pages 221-224

Infografica social network Cristian Contini

2min
pages 214-216

Che bello Facebook Roberto Zichittella

2min
page 213

Egitto - Siria - Tunisia

9min
pages 207-209

Cecenia

10min
pages 180-183

Nel mondo islamico è tempo di cambiamento Amedeo Ricucci

6min
pages 205-206

Nagorno Karabach

10min
pages 192-195

Paesi Baschi

9min
pages 196-199

Georgia

11min
pages 184-187

Inoltre Cipro

2min
page 200

Un’occasione fallita. Le crisi del Mediterraneo Amedeo Ricucci

4min
pages 178-179

Inoltre Palestina

2min
page 176

Libano

10min
pages 168-171

Cambia lo scenario Signori, arriva la Turchia Adel Jabbar

3min
pages 162-163

Yemen

10min
pages 152-155

Inoltre Birmania - Corea del Nord/Sud - India - Iran - Kirghizistan

14min
pages 156-160

Turchia

9min
pages 148-151

Kashmir

12min
pages 132-135

Thailandia

9min
pages 140-143

Giovani e social media. Il futuro della pace è qui Paolo Affatato

5min
pages 110-111

Timor Est

9min
pages 144-147

Cina/Tibet

10min
pages 116-119

Inoltre - Messico, fantasmi senza diritti Stefano Fantino

4min
page 108

Inoltre Messico - Nicaragua/Costarica

6min
pages 106-107

Filippine

11min
pages 120-123

Uganda

9min
pages 90-93

Haiti

10min
pages 102-105

La bussola del Pianeta punta il Sud America Raffaele Crocco

5min
pages 96-97

Colombia

11min
pages 98-101

America Latina

12min
page 95

Sud Sudan

10min
pages 86-89

Inoltre Etiopia

2min
page 94

Sudan

11min
pages 82-85

Libia

10min
pages 58-61

Liberia

10min
pages 54-57

Sahara Occidentale

10min
pages 74-77

Nigeria

11min
pages 62-65

Guinea Bissau

7min
pages 50-53

Vittime di guerra/2 Enzo Nucci

6min
pages 31-32

Editoriale Raffaele Crocco

3min
page 9

Saluti Amministratori

9min
pages 10-12

Algeria

9min
pages 38-41

Costa d’Avorio

8min
pages 46-49

Un nuovo Stato per avere speranza Enzo Nucci

6min
pages 36-37

La situazione Raffaele Crocco

6min
pages 17-18

Evoluzione dei conflitti Elena Dundovich

6min
pages 27-28
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.