L'ITALIA NELLA GUERRA AEREA

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Ferdinando Pedrial i

L'Italia nella guerra aerea

Da el -Alamein alle s~iag9e della Sicilia

(4 novembre 1942 -9luglio 1943)

AERONAUTICA M tLlTAR E - UFFrCIO STORICO

PROPRIETÀ LETTERARIA

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© 2010

• Stato Maggiore Aeronautica - Ufficio Storico

Tn memoria del Sottotenente Pilota

Antonio Chendi

e dei suoi compagni del Corso Rondine caduti

per la Patria

Introduzione

La Seconda Guerra Mondiale ha esaltato il determinante pot ere dell 'arma ae rea. Hitler perse la battaglia del!' Atlantico quando le portaerei di sco rta e gl i aerei de co ll ati d all e nu ove ba s i aeree nell' Atlantico cominciarono ad attaccare e distruggere i sommergibil i tedesc hi in og ni parte del gra nd e oceano. Una potente flotta di porta erei americana conqui stò isole ed arci pelaghi nell 'oceano Pac ifi co, da c ui partirono i tremendi e deci s ivi attacchi aerei s ul Giappone. La Germania fu piegata da terrifica nti raid ae rei, che distrussero città ed indu strie, eliminando co ntemporan eamen te la potente Luftwaffe dai cieli dell'Europa.

L'Italia fu l a prima naz ione del Patto Tripartito ad arrendersi. La ineversibile parabola discendente delle sue fortune, iniziata con el-Alamein e lo sb arc o ang lo americano ne l Nord Africa, arrivò al culmine con l'in vas ion e della Sicilia , resa possibile e relativamente poc o cos tosa dall o stra pote re aereo del nemico , che dop o avere costretto Pantell eria alla resa, aveva praticamente di st rutt o i reparti aerei de ll ' Asse, che difende va no la Sicilia. Non era sta ta una vittori a facile. L'epica resistenza degli aviatori it aliani e tedeschi era stata piegata non tant o dai co mbattimenti aerei, quanto dai continu i ed inesorabili bombardamenti che avevano colpito giorno e notte le loro basi, i campi di fortuna e le s trisce d 'atterraggio nascoste fra gli uli vi. 1 tedeschi avevano fatto sfoggio di sp irito militare, profess ionalità, e buoni aerei. Invece gli itali ani avevano meno aere i, di cui pochi moderni , meno reintegri ed un a infe ri ore o rga ni zzazione. Però combattevano co n tanto sl anci o e coraggio da impressionare l'a vve rsar io. Il Quartiere Generale delle Nortwest African Air Forces do vette ammettere che "sopra la Sicilia gli It aliani avevano mostrato più spirito combattivo e spinto a fondo i loro attacchi molto meglio di quanto fecero i Tedeschi"' . E quello spi ri to combattivo rimase, anche mentre tutt o c ro ll ava .

Diec i lun ghi mesi dopo la battag lia di el-Alamein, l'Itali a segnò l'armistizio il 3 settembre 1943. Le sco nfitte in Africa Settentrional e, la distruzione della 6" Armata tedesca a Stalingrado, la tragedia dell' Armata It ali ana in Ru ss ia ed infine l'esiziale campagna in Tunisia, avevano sottolineato sia i limiti della poten za militare ted esca, che l'inan-es tabile tracollo delle Forze Armate italiane. La g uerra aerea, 01mai da mesi incombente s ull 'Italia, aveva ra gg iunto una violenza inimmaginabile , contribuendo a mettere a nudo tutti i difetti e limiti del sis tema politico e militare nazionale e soprattutto la de bole zza s pirituale dei capi che avevano sos pinto la nazione nella guerra, conv inti c he qu es ta sare bb e sta ta breve e vittorio sa. Quando le sorti de l! ' Itali a s i avviarono al declino , gli uomini migliori o erano morti o erano s tati emarg inati. Unico punto fermo riman eva la ineludibil e alleanza con Hitler , che se ppur di s prezzando l' Ita lia, vo leva spremerne a fo nd o le s ue res idue ri sorse a va ntaggio della propria guerra. All 'epoca degli acco rdi cli Monaco , il Mare sc iallo del !' Aria Italo Balbo, noto1iamente avverso al Patto d'Acciaio , aveva sentenziato che in caso di g uerra "l'Ame rica avrebbe dello l'ultima parola"2 Purtroppo un tragico incidente aveva eli minato dall a scena italiana que sto scomodo profeta .

L ' invasion e della penisola italiana non era inclusa nei programmi degli s trateg hi americani, il cui principale nemico era il III Reich , che essi volevano sco nfiggere co ncentrand o tutte le forze in una sola e ciclopica operazione attraverso il canale de ll a Manica. Ma la Gran Bretagna aveva conv in to gli americani che occorreva cogliere prima una vitto ria nel Nord Africa , indi volgersi contro la Sicilia. Per l 'impero britan-

l "The Twelfth Air Force in the Sic il ian Campaign", Ann ex 21 , Bulletin N0 .5, p.3, AFHRA A-6192.

2 La frase fu pronun ciata ne l 1938 duran te una conversazione con un gr uppo di amici ferra resi (Tes t imonianza ali' A. di Vittorio Pedri ali )

ni co l ' in vasione dell 'I taJia era indubbiamente più allettante di un prematuro sbarco in Normandia, perché offriva immediati vantaggi, quali la 1iapertura al traffico del Mediterraneo e l 'eliminazione del membro più debole dell'Asse. Gli americani accettarono la strateg ia britannica perché prometteva basi aeree nella penisola italiana, dalle quali la loro av iazione av rebbe potuto estendere le operazioni su ogni regione della "Fo rt ezza Europa", fuo ri de l raggio d'azione degli ae rei c he decol lavano dalle basi del Regno Unilo. L'ini ziale s uccesso difens ivo delle forze italo tedesche in Tunisia aveva dato ai dittatori del!' Asse la spera nza di co nse rva re indefinitamente una testa di ponte in Africa. Una folle spera nza, che causò un disastro s uperiore a quello di Stalingrado. La fugace vittoria di Rommel n el febbra io 1943 al passo di Kasse rine segnò la fine di un periodo, in cu i era ancora poss ibil e una ritirat a delle forze italo tedesche sul co ntinente europe o con perdite accettabi li Una spec ie di Dunk erke all a rovescia in cui si sarebbe salvata una gran parte dei veterani d ' Africa. In Sici li a e nella penisola ita li ana questi sperimentati combatten ti avre bb ero sicuramente contribuito a dare magg ior forza alle difese e forse avrebbero convin to gli Alleati a modificare i loro piani relati vi all ' It ali a. Ma l 'eccess iva sopravvalutazione del potere de ll a propr ia vo lontà indusse Hitl er - Mu ssolini ormai non contava più nu ll a - a trascurare una ragionevole opzione, fra l'altro sostenuta dall ' all ora prediletto feld maresc iall o Erwin Ronunel. L'errore fu pagato con l a perdila della S ic ilia e la resa dell' Ita li a.

6 G UERRA AER EA IN I TA LI A - DA EL -ALAME IN AL LE SPIA GG E DE LLA S IC ILIA

Riconoscimenti

L, estensione della materia trattata e quella delle fonti documentarie hanno reso piuttosto lun go e complesso il mio la voro. Ho fatto ricerc he negli Arc hivi Sto1ici dello Stato Maggiore Aeronautica, della Air Force Hi s torical Research Agency , inoltre ho avuto alcuni documenti del Militararchiv di Pods tam. Le notizie tratte dall 'a mpia bibliografia s torica e memoria li stica cons ult ata, so no state arricchite dalle numerose interv is te concesse da av iatori italiani e statuni ten si, dei qua li ri co rdo con part icolare riconoscenza:

Biron Giu seppe, già tenente pilota del 22° Gruppo C.T., (R.A. )

Bonanomi Lanfranco già avie re sce lto del 150° Gruppo Caccia, (R. A.)

Brocc hi eri Alessandro, già serge nte pil ota 103" Sq. , (R.A. )

Brown Thomas , già mitrag li ere del 376th B.G. (USAAF)

Bruno Bo nato, già 1° motorista della 274• Sq uadriglia , (R. A.)

Ceccardi Carlo, g ià maresc iall o pil ota de l 5° Stormo Assalto (R. A.),

Cest i Pietro, già sergente pilo ta del 12° Gr. Cacc ia Autonomo (R. A.)

Chitarin Edoardo già so ttotenente G.A.r.a.t. , (R. A.)

Corbellini Mario, già 1° av iere marconista del la 265" Sq uad ri glia, (R.A.)

Crawford George W. , 2nd Lt. Air Corps, 513th Squadron, 376th (USAAF)

Drago Ugo , già cap itano comandante di sq uadriglia ne l 150° Gruppo Caccia, (R.A.)

Gin evro Gio vanni già so ttotenente pilota della 608" Squadriglia Trasporti , (R.A. )

Ha ssard Wi lli am H. , già 2nd Lt. na vigator del 376th B.G. (USAAF)

Herb Harper, storico del 98 th B.G. (USA AF), Horowitz Jul es , già 2nd Lt. pilot del 99 th B.G. (USAAF), Laio lo Domenico, già sergente maggiore pilota del 54° Stormo (R.A.), Lundy Will , veterano e s torico del 44th BG. (USAAF).

Marinu cc i Alvinio già pilota 358" Sq. 22° Gruppo CT, 52° Stormo (R.A.)

Paravicini co nte Pi erp ao lo, già tenent e pilota del 15 5° Gruppo C.T. , (R.A. ),

Petrose llini Costantino , già tene nte pilota dell '8° Grupp o CT (R. A.)

Radbru ch Arno, già leuten ant del Flakabteil un g 311 (L uft waffe)

Radtke Ri c hard K. Storico della 2nd B.G. As soc iat ion (USAAF), Ramac iotti Giuseppe , g ià so tt ote ne nt e pilota 363" Sq . , 150° Gruppo C.T. (R.A.)

Ru zzi n Giuseppe , già tenente pilota del 3° G rupp o Caccia, (R.A. )

Sanseverino Vittorio , già tenente pi lota del Raggruppamento da Bombard ament o, San so n Att ili o, g ià te nente pilota del 22° Grupp o Cacc ia (R. A.)

Saras in o Franco , già sergente pi lota della 37 1" Sq. 22° Gruppo Caccia (R.A. )

Sisti Anto ni o, g ià so ttotenent e G.A.r. a .t. (R. A.)

Taddonio dr. Joseph , già mjtraglie re de l 515th Sqdn / 376th B .G. (USAA F)

Voltan dr. Paolo, g ià tenente pi lqta del 4 ° Stormo CT (R.A.)

La bib li oteca comunale "E. Alliaudi" di Pin e rolo ha favor ito le ricerche mettendo a mi a disposizione la sua pre z iosa attrezzatura per lettura e stampa de ll a ab bond ante do cumentazione microfilm ata utilizzata per questa opera. Un ottimo 'sos tegno mi è stato forn it o dalla inco mp arabile contessa Maria Fede Caproni,

dal genera le Silvano Bronchini direttore di "Ae ro nautica" e dal sig. Pietro de Benedetti, direttore di "Ala Tricolore. Dedico particolari 1ingraziamenti a Mr. William H. Hassard, che mi ha liberalmente inviato la monumentale storia del 376'h Bomb Grou~), all'ing. Bruno Minguzzi per avere genti lm ente messo disposizione una importante parte delle memorie di suo padre - l'allora Maggiore pilota Vittorio Minguzzi, comandante del 22 ° GR. C.T. - al dott. Paolo Voltan per il gentile omaggio del suo bel libro " Un pi lota del Cavallino Rampante", al prof. Alberto Santoni per averm i inviato il suo introvabile libro "Le operazioni in Sicilia e in Ca labria" . Esprimo la mia più viva gratitudine a tutti coloro che hanno risposto pazientemente alle mie domande mettendomi disposizione libri, documenti e fotografie, fra cui il col. Giovan ni Del Gais ed i signori Giuseppe Federico Gergo, Lionello Leone , Alessandro Dondoli. Riservo una speciale menzione agli amici Ermanno Briglia ed Aldo Brovarone. Per altri apporti ricordo le gentili signore: Bertocci Nicoletta, Borsini - Serpentini, Resi Sponza, Longhini Martin i Luciana e Gancuzza Concetta. Mia moglie, Maria Anton ietta, con il suo sostegno ed i suoi preziosi consigli, ha avuto una parte non indifferente in questo lavoro. Ringrazio infine il capo del 5° Reparto dello Stato Maggiore Aeronautica generale B.A. Salvato re Gagliano, il capo dell'Ufficio Storico Col. A.A.r.n. Angelo Piccillo, i generali Eu ro Rossi, Giovanni De Lorenzo e Vincenzo Spina, ed i tenenti colonnelli Giancarlo Montinaro e Carlo Cipriani ed il maggiore Enrico Enico, senza la cui competente assistenza questa opera non avrebbe visto la luce.

L'Aurore

8 G UERRA A EREA L'I ITALIA - DA EL-ALA.'v!EIN A L L b .S PI AUGE DEL L A S ICI LI A

L'Italia nella guerra aerea

Da el-Alamein aile spiagge della Sicilia (4 novembre 1942 -9luglio 1943)

l ntroduzione

Ri conosc im en ti

INDICE SISTEMATICO

Capitolo I: Il Mediterraneo nella strategia anglo americana

Cermany first

L'incremento della produ zione bellica americana

Potenziamento e prepara z ione bellica delle forze aeree degli Stati Uniti La Conferenza "Arcadia" villoria della tesi britannica

Capitolo II: L'invasione del Nord Africa Francese

l ' Op erazione Torch

la corsa per l'occupazione di porti ed aeroporti ai confini della Tunisia

For za ed organizzazione della Xli Ai r Force e dell'Eastern Air Command li potenziamento della luftwaffe nel Mediterraneo

La rea z ione della Regia Aeronautica

La s itu azione in Tunisia a ll ' ini z io dell'Opera zione Torch

Successo d(fensivo dell'Asse in Tunisia

l e prim e battaglie ae ree nei cie li tunisini

I l miraggio : a Tuni s i entro l'anno

L ' A sse alla co ntroffens iva

Le for ze aree dell'Asse in Tuni s ia all'ini z io del 1943

Capitolo III: Da el- Alamein a Capo Bo n

La ritirata dell ' Annata Cora zz ata i ta lo Tedesca in Tunisia li fallimento delle operazioni anglo americane sulla dorsale montana orientale della Tunisi a (genna io - febbraio 1943)

Impieghi e scelte opera ti ve del bombardamento anglo americano n el primo bim es tre 1943

K asse rin e : l 'ultima vittoria aji icana di Romme l

l' occas ion e perduta

Op eraz ioni e situazione delle forze aeree italo tedesche in Tunisia s ino al marzo 1943

pag. pag. pag. pag. pag pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. p ag . pag . pag. pag. pag. pag. pag. pag . pag. pag . 5 7 15 19 21 22 31 37 38 4! 44 52 55 62 63 70 73 8 1 86 91 93 101 105

Una lezione velocemente appresa: riorganizzaz ione e nuove dottrine d ' impiego

dell'avia z ione americana nel Mediterraneo

La .fine del Gruppo Armate d 'Africa

Capitolo IV: Le fasi finali della guerra aerea in Tunisia

Il problema dei rifornimenti

La protezione aerea dei convogli

Le operazion i aeronavali dell'Asse dal 1° marzo al 12 maggio 1943

Operazione Flax, la strage dei convogli aerei dell'Asse

Considera zioni finali

Capitolo

V : Bombe sull'Italia

La Conferenza di Casablanca ed il destino dell'/ralia

li Bomber Command sull'Alta Italia

L e prime bombe USMF sulla penisola

Du e Liberato rs fo lgorari da un solo "Folgore"

L' offensiva contro i porti e g li aeroporti del Meridione e delle isole

I bombardamenti dell 'aprile 1943

La difesa aerea di Napoli e la tattica della caccia italiana

L'attacco alle basi aeree tedesche

L'escalation dell'offesa aerea sul territorio italiano pag.

li nemico alle porte

L'intensifica zione degli attac chi su porli e basi aeree del Sud

Capitolo VI: Forze aeree a confronto

La situazione dopo la caduta della Tuni sia

Regia Ae ronautica 1943. una cris i arrivata da lonrano

Le intese con l 'alleato tedesco

li problema produttivo e qualitativo

li dilemma dei caccia italiani

li problema dei bombardieri italiani

L ' indu stria aeronautica 1ed esca e le forniture alt 'Italia

Capitolo VII: Il preludio

L'azione aerea s trategica italo 1edesca del maggio 1943

La Confe renza Trident ed il dibattito sulle opera zioni success i ve ali' occupazione della Sicil ia

pag. l 16

pag /25

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pag. 182

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216

pag. 2 18

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pag. 242

pag. 249

pag. 251

pag. 259

pag. 263

1o G UERRA A EREA lN I TA LI A - DA EL -ALAMEI N ALLE SPIA GG E DELLA S1 c rUA

Capito lo VIII:

Operazione Corkscrew

Le forze aeree in ca mp o

L' ini zio dell'auacco

Battag li e aeree su Pantell eria

"Crescendo" finale ed epilogo

Vittorie e perdite nelle ba rra glie aeree

La situazione logistica di Pantelleria

li morale dei d(fensori

L'aueggiamenro tedesco

L' effetto dei bombardamenti sulle difese

La resa

La mancata disrru zione de/l'hangar in ca verna

Pantelleria

L' occupa zione di La mpedusa e delle Pelagie minori

La cap i10la-;.ione di Pantell eria : conseguenze e rea zioni

Capitolo IX: In attesa dell'invasione

La ri sposta tedesca al "problema aereo ' ' i1aliano

La riorgani zza zione delle for ze aeree dell'Asse prima della battaglia di Sicil ia

La caccia notturna italo tedesca

La rete d'avvistamenlo radar

L'ar1iglieria comraerea ira/o tedesca

L 'offensi va aerea dell'Asse contro le basi di partenza dell' in vasione

L 'esp loraz ion e strateg ica dell'Asse

Capitolo X : I piani per l'invasione della Sicilia

La pianifica zione d eg li sbarchi

La pianifica zione delle operazioni aeree

Capito loXI: Situazione politico strategica e piani difensivi dell'Asse

Una alleanza al tramonto

l piani Alarich e Kon stantin e le spera nze per una pa ce sepa rala

il dilemma Sardegna - Sicilia

La situazione della Sicilia

1NDICE 11 pag. 273 pag. 28} pag. 283 pag 285 pag. 290 pag. 304 pag. 307 pag. 312 pag. 315 pag. 3 76 pag. 318 pag. 323 pag. 324 pag. 325 pag. 331 pag. 337 pag. 34 1 pag . 344 pag. 345 pag . 350 pag . 354 pag. 36 1 pag 365 pag. 373 pa g. 378 pag. 380 pag. 384

Capitolo XII: La neutrali zzazione delle difese siciliane

La ricogni z ione alleata nei preparativi dell'invasione pag. Gli attacchi alle comunicazioni marittime nel Tirreno pag.

Battaglie aeree sulla Sardegna

L'offensiva contro le basi aeree della Sicilia ed i suoi centri di comunicazione col continente

Messina 25 giugno 1943, sacco matto alla Ja gdwaffe Sizilien

Quattordici giorni all'invasione

Sette giorni all'invasione (Dx -7)

Glossario e Abbreviazioni

Arc hivi , Bi bli ografia, Periodici, Testimonianze, Documentazione varia

Allegati

All. I: Organic i e denominazioni . Forze Aeree, Ital iane, Tedesche, Ame1icane, Britanniche

Ali. 2: Regia Aeronautica Sardegna, Situazione Febbraio 1943

All. 3: Reg ia Aeronautica , Situazione Ge nerale , 15 aprile 1943

Ali. 4: Aeronautica Sardegna, Situazione reparti metà maggio 1943

All. 5: Regia Aero naut ica, Situazione velivoli 18 maggio 1943

AII 6: Regia Aeronautica, Situazione reparti disponibili per la difesa de ll a Sicilia, 11 maggio 1943

Ali. 7: Regia Aeronautica, si tuazione veli voi i 12 giugno 1943

All. 8: Aeronautica Sici lia - Battaglia Pantelleria - Sit uazioni giornaliere velivo li efficienti

Ali. 9: Reg ia Aeronautica - Italia - Sici li a - Sardegna Reparti Operativi. 9 luglio 1943

Ali. 10: Luftwaffe Catena di Comando, Situazione velivoli Settore Medi terraneo. 15 Novembre 1942

A li. 11: Luftfwaffe - Fli egerfUhrer Tunis, Situazione forza, rimpiazzi e perdite novembre 1942

Ali. 12: Luftwaffe Reparti trasporto ae reo e alianti assalto, Italia 1942 - 1943

All 13: Luftfwaffe - Fli egerfU hrer Tuni s, Situazio ne forza, rimpiazzi e perd ite febbraio 1943

Ali. 14: Lu ftfwaffe - Fliegerfuhrer Tunis , Situazione forza, rimpiazzi e perdite marzo 1943

Ali. 15: Luftfwaffe - FliegerfUhrer Tunis , Situaz ione forza, rimpiazzi e perdite, aprile 1943

Ali. 16: Luftfwaffe - Luftfl otte.2, S ituazione forza, rimpiazzi e pe rdi te 1 - 31 maggio 1943

All. 17: Luftfwaffe- Lu ftR o tte .2, Situazione fo rza, rimpiazz i e perdite l - 30 g iugno 1943

Ali. 18: Luftfw affe - Luftflott.e.2, Situazione, peniso la italiana, terri torio 3a Aerosquadra R.A , 12 giugno 1943.

Ali. 19: Luftfwaffe - Luftflotte.2, Situazione 10 lug lio 1943

Ali. 20: Operazione Corksc rew, XIT Air Support Command, Ordine di Battaglia, 20 maggio - 4 gi ug no 1943

Ali. 21 : Operazione Husky - Piano Aereo - Forze di sponibili

A li . 22: Ord er of batt le No rthw est Air Forces For Operatio n Hu sky

A ll . 23: Ope rati on Husky , Tactical Air Fo rces - Order of battle fo r Dx -7

12 G U ERRA AEREA IN I T ALIA - D A EL-ALAME[N A LLE SPIAGG E D ELI A SICILIA
395 396 pag. 400 pag. 407 pag. 415 pag. 423 pag. 426 pag. 447 pag. 450 pag. 459 pag. 461 pag. 462 pag. 463 pag 464 pag. 465 pag. 466 pag. 467 pag. 469 pag. 472 pag. 473 pag. 474 pag 475 pag. 476 pag. 478 pag. 480 pag. 485 pag. 487 pag. 489 pag 492 pag 493 pag. 494 pag. 498

Capitolo I

Il Mediterraneo nella strategia anglo americana

Germany first

L'incremento della produzione bellica americana

Potenziamento e preparazione bellica delle forze aeree degli Stati Uniti

La Conferenza "Arcad ia ", vit to ria della tesi britannica

Linee di produzione del l ockheed P-38 "L ightning". Il prototipo di questo formidab il e cacc ia bimotore o grande au tonom ia, veloce, robus to e bene armato, volò nel feb bra io 1939, debuttando in Nord Africa nel novembre 1942, dove si guadagnò il soprannome di " Diavolo o due code". Prodotto in circa 9.500 esemp lari , fu uno dei cocc io più costosi dell' USAAF: $ 11 5.000 co ntro i " soli"$

54.000 dell'o trettonto mitico P 5 1 "Mu stang" (USAF)

Germanyfirst

L'invasione dell' I talia, e le im man i dis tru zion i che ne furono la conseguenza, fu dovu ta all a strategia medite ITanea te nace mente segu ita dalla Gran Bretagna sino da ll 'iniz io della seconda guerra mondiale. L ' idea d i debe ll are l' Itali a come primo passo per sconfiggere la Germa ni a e sop rattutto per tiacquistare la co mp leta libe1tà di navigazione nel Medi terraneo era ta lme nte radicata nei governanti britannici , che essi ri uscirono ad imporla ag li Stati Uni t i no nosta nte la ril uttanza dei loro vertici militari di impiegare importanti forze in un settore, che rit eneva no troppo eccentrico per rappresentare una effettiva minaccia all a potenza del lll Reich . Seco ndo lo Stato Maggiore statunitense per una rapida sconfitta de ll a Germania occo ITeva co nce ntrare tutte le r isorse in una sola una grande operazione anfibia attraverso il ca na le della Mani ca (Operaz ione Bolero) da eseguire preferibilmen te en tro il I942 od al massimo nel primo semestre del 1943. In linea di principio l'idea era coITetta, però sottoval utava troppo la capacità di reazione che la Wehrmacht ancora possedeva fra la fine de l 1942 e l'inizio del 1943. Gli esperti militari USA ritenevano che i l colpo sarebbe stato veramente efficace se fosse stato sferrato contro un settore molto vicino ai centri vitali de ll a potenza ge r manica, pe r tanto solo le isole britanniche potevano essere la base di pa1tenza di una impresa di ta li dime nsioni, po iché erano molto più vicine ai porti deg li Stati Unili di que ll i dell ' as sa i più eccentrico settore mediterraneo.

Il ragionamento era ineccepibile sotto il profilo logist ico, perché i rifornimenti potevano raggiungere le basi della Gran Bretagna imp iegando un to nn ell aggio d i nav ig li o assai minore di quello occorrente per alimentare operazioni ne l No rd Africa o nel s ud Europa 1 • I bri tannici invece sos tenevano - e non senza va li diss ime rag io ni - che prim a d i attaccare direttamente la Germania con una operazione tipo Bolero, era in dis pe nsabil e da re magg iore sicurezza a tutto il Medio Oriente , al fine di me tte re le s ue strateg ic he risorse petrolifere al riparo da eventuali colpi cli mano te desch i. Ed inoltre era indispe nsa bile libe rare le ro tte per Su ez. da lle congiunte minacce de ll a Mari na It aliana e degli aere i e sommergibili tedeschi , con basi nel Medi tenaneo, onde ridu rre d rastica me nte la lun ghezza delle lin ee di comunicazione mari tt ime fra la Gran Bretagna e l' Ind ia. La ri apert ura di queste rotte avrebbe drasticamente ridotto il fabb isogno di tonne ll aggio me rca ntil e impi egato per a lim entare le forze, che ne l sud est asia tico combatteva no co ntro i giap pones i. In og n i caso, lo Stato Maggiore Imperiale 1iteneva impera tivo inde bol ire la potenza mi l itare ge rman ica prim a di tentare un qua lsiasi attacco contro il cuore de ll a "Fest un g Europa". Esso riteneva possibile il s uccesso di tale strategi a in virtù della indi sc utibil e e sc hiacciante s upe riorità aerea e navale degli Alleati nei confro nti ci eli ' Asse.

Qu es to co ncetto strategico bri tan ni co aveva trovato un in sperato appoggio da parte dello stato magg iore dell e fo rze ae ree statunite ns i, che era fermamente convinto d i potere piegare la Germani a co n bo mbardame nt i strategic i di precisione, condotti dalle grandi masse di quad rimoto ri in via d i trasfe rimento nelle iso le bri tanniche. In attesa che q ues ta gigan tesca offe nsiva ae rea producesse il s uo effetto , gli Stati U niti e

Leo J. Meyer, "Dec isio n to invade North Africa" in Com rn and decis ion", Office of the Ch ief of Mil itary Histo ry, Depart rn ent oflhe An ny, Was hington, D.C. 1960 .

la Gran Bretagna avrebbero potuto aumentare il numero e l'efficienza delle loro forze terrestri, portandole ad un grado di addestramento e potenza che pe1mettesse loro di misurarsi su i ca mpi di battaglia europei co n il tem ibi le esercito tedesco 2 • aturalmente per una ta le strategia occorrevano tempi lunghi , ma ciò era già stato messo in conto dalla Gran Bretagna, che per antica tradizione era abituata a temporeggiare , in attesa che i s uoi avversari continentali venissero progressivamente logorati dal blocco marittimo , dalle lunghe guene contro i s uoi all eati e da una serie di ininterrotte ed audaci operazioni periferiche.

I contatti e le di sc ussio ni fra gli esperti militari de ll e due grandi potenze ang losassoni per definire una comune strateg ia in Europa erano iniziati molto prima che l'attacco giappo nese a Pearl Harbor offrisse ag li Stati Un iti l 'atteso pretesto per entrare in guerra. Dopo la sua rielezione alla presidenza degli Stati Un iti , Franklin Delano Roo seve lt aveva impre sso una decisiva acceleraz ione a questo genere di consultazioni , arrivando già a definire con la Gran Bre tagna un denso programma di azioni a lungo term in e per battere le potenze del Patto Tripartito, anche se per il momento q ueste non erano ancora in guerra con gli Stati Uniti.

La comune s trategia anglo americana fu messa a punto nel corso de lla co nferenza di Washington , apertasi il 29 gennaio 1941 alla presenza del primo ministro britannico e del presidente americano. Le delegazioni delle due nazioni furono unanimemente concordi sui segue nti obiettivi:

1. Il teatro europeo era quello dove un a decisione della guern in corso (fra la Gran Bretagna e l'As s e) do veva esse re conseguita per prima.

16 G UERRA A EREA lN JTALIA - DA EL- A LAME I N AL LE SPIAGGb DELLA S IC ILIA
Douglos A 20 "Hovoc". Bombardiere leggero veloce (558 km/h) costruito in circo 7.000 esemplari. Lo versione A-20G fu la più armata (4x20 mm, 2x 12,7 mm, 1x7 ,62 mm, 1000 kg bombe) e lo meno ve loce (51 O km/h). Largo mente usalo nel settore Medi· !erroneo, dal novembre 1942 oli' apri le 1945 (USAF) 2 Loui s Morton , " Germany firsf' c hap ter I , Comma nd deci s ion", Offic e of the Chief of Military History, Department of the Anny, Washington , D.C. 1960.

in grande serie ( 1.883 velivoli) · faceva 453 km/h con 12 mitragliatrici da 12,7 mm e 2.360 kg di bombe. Entro il marzo 1945 la produzione di tutti i tip i arrivò ad oltre 5 000 esemplari. (USAF)

2. La sconfitta della Germania e dell'Italia era un obiettivo prioritario, poi sarebbe stato il turno del Giappone.

3. La sicurezza delle posizioni del Commonwealth in Estremo Oriente. incluse qu e lle dell ' Australia e della Nuova Zelanda, era un elemento essenz iale per la continuità dello sforzo bellico britannico. La delegazione britannica aveva chiesto ed otte nut o che le forze navali americane , dopo appropriate disposizioni per ass ic urare la difesa dell'emisfero del Pacifico, fossero impiegate p1incipalmente nell' Atlantic o e nel Mediterraneo. Vi erano sta te alcune divergenze relative alla ri ch iesta britannica di un preciso impegno degli Stati U niti di contribuire alla difesa di Singapore, conside rata la chiave dei possedimenti asiatici della Corona, comunque a ll a fine Ro oseve lt e Churchill avevano ragg iunto il pieno accordo sulle seg uenti strateg ie necessarie per il consegu imento degli obiettivi strategici del! ' Allea nza:

I . In conseguenza della priorità data alla sco nfi tta della Germania, gli Stati Uniti dovevano eserc it are il loro massimo sfo rzo nelle decisive aree dell'At lantico e dell'Europ a

2. La posizione nel Mediterraneo della Gran Bretagna e dei s uoi alleati doveva essere mantenuta.

3. Nell'ambito di una comune strateg ia difensiva, gli Stati Un iti dovevano agire in Estremo Oriente "nel modo migliore per indebolire economicamente la potenza del Giappone e stornare la minaccia giapponese dalla Malesia " 3

Per raggiunge re questi obiettivi, i delegati concordarono su una serie di misure specific he, comprendenti una serie di azioni economiche, una prolungata offensiva aerea contro la Germania , la preventiva

CA P. I - L A GRANDE STRATEG IA ANG LO AM ER ICAI\A NE L M ED ITERRANEO 17
Martin B-26 Morouder. Come il B-25, anche lo produzione di questo veloce , robusto, bene armato e corazzato bombardiere medio, fu ordinato dal generale Arnold nel 1939, quondo esso ero ancora sui tavoli la disegno il B·26B • primo versione prodotta 3 Louis Morton. "Germany first" . Chapter I. para.: "The deci s ion is made " . in "Command decis io n" , Office ofthe Chief of Military Hi s tory. Department of th e Army Was hin gton, D.C. l 960

1942 Lo

eliminaz ione dell'Italia, più una serie di incursioni ed offensive minori. quando se ne presentasse l'opportunità, ed infine un forte sostegno ai movimenti di resistenza nei territori dom inati clall' Asse 4

Pur mancando un o stato di gue1n con il Tripartito, la co nferen za di Washington del 29 gen naio 1941 gettò le basi della futura strategia e predispose le misure necessaiie per preparare log is ticamente e militarmente l'offensiva finale contro la Germania, collocando fra gli obiettivi più urgenti l'acquisizione di basi offensive nel Mediterraneo, e nel futuro la co nqui sta di basi s ull e sp iagge dell'Europa nordoccidentale. l due governi furono concord i nel!' ammellere che per distruggere l'Esercito tedesco erano necessarie potenti forze terrestri con una larga percentuale di divisioni corazzate\ In a ttesa del momento politicamente opportuno per intervenire nel con flitt o in atto fra la Gran Bretagna e J' Asse e quindi mettere in pratica le linee strateg iche concordate, gli Stati Uniti avrebbero continuato ad essere "l'arse nale delle democrazie" .

18 G UE RRA A EREA IN JTALJA • U A 1::1.·A LAME IN ALLE SPJ AGCE DELLA S IC ILIA
Il North American B-25 Mitchell fu il più popolare bombardiere medio america no Ord in ato nel 1939 senza prove sperimenta li a causo del precipitare dello situazione internaziona le. Il B-25C, fu primo modello prodotto in gronde se ri e: robus to e corazzato come tu tti gli aerei americani, facevo 457 km/h con 5 mitraglia tri ci 12,7 mm e 2.360 kg di bombe. Il B-25 divenne famoso per il ra id su Tokio dell' aprile produzione dei vari modelli assommò a circo l 0.000 esemplari. (USAF) 4 Louis Morton. ' 'Germany fìrs t... ' 'Command decision". Office of th e Chi ef of .Military Hi s tory. Depanment of th e Anny, Washington, D.C. I960. 5 Louis Mo11on. 'Ge rmany fìrst", "Commantl clccision''. Office of the Ch ief of Military Hi sto ry Departmem of the Asmy. Washington. 0.C. 1960.

L'incremento della produzione bellica americana

Il "Lend and Lease Act" votato dal Congresso della repubblica stellata il l Ogennaio 194 1, ovvero due settimane prima della conferenza di Washington, aveva concesso alla Gran Bretagna un credito praticamente illimitato su ll'acqui sto di armamenti. Oltre a fornire materiali bellici, gli Stati Uniti in izia rono anche fornire assistenza alle forze armate britann iche di rettamente su i teatri d'operazione. Ricordiamo a questo proposito che nel marzo 1941 , l'USAAF inviò in Africa ufficiali e tecn ici in qualità di consiglieti per l'i mpie go dei veli voli da combattimento americani uti Iizzati da ll a RAF in Africa Settentrionale contro le truppe italo tedesche6 • Dato il crescente numero di militari prese nti amer icani nel Medio 01ient e, il 27 settembre, in ottemperanza ad una direttiva presidenziale, il Dipartimento della Gue rr a costituì la United States Military North African Mission. Ne ll o stesso mese gli addetti alla pianificazione delle operazioni aeree di Washington proposero di pre ndere in considerazione le basi aeree egiziane per una offensiva co ntro la Germania, in cui sarebbero stati impiegati i bombardieri a largo raggio B-29, allora ancora in fase di svi luppo presso g li stab ili menti della Boeing7 • Per i1 diretto inte rvento degli Stati Unili in gue1n, mancava so lo un movente va lido per la sua opinione pubblica. Ma p1ima della fine dell'anno il Giappon e si sarebbe assunto l'incarico di offrir lo su un piatto d'argento.

Gli Stati Uniti avevano iniz iato a prepara re le loro forze annate ad un eventuale intervento in Europa sub it o dopo i deludenti risultati della Confe renza di Monaco. 11 14 novembre 1938, la repubblica stellata aveva varato un piano di mobilitazione, che dopo l'apertura delle ostilità in Europa era stato più volte riveduto ed amp li ato sino a prevedere la creazione entro il 1° lug li o 1941 di un Eserci to di 1.400.000 uomini 8 • Per equipagg iare questa forza, il 30 gi ugno 1940, il Congresso aveva approvato un primo stanziamento di quattro miliardi di dollari, stabilendo contemporaneamente che l'industria ame ri cana doveva attrezzarsi per produrre equipaggiamenti sufficienti per un ese rci to di 4.000.000 di uomini 9 • Una s iffatta forza era chiaramente superiore alle modeste esigenze della difesa te rritorial e degli Stati Uni ti , pertan to la deci s ione manifes ta va ch iaramente la volon tà di intervenire in una guerra , che ne l frattempo si era estesa anche al ord Africa ed al Mar Rosso con l'entrata dell'Italia Questo vo to de l Congresso deg li Stati Uniti aveva contemporaneame nte sugge llato anche il grand io so programma avviato da Roo seve lt alla fine del 1939, finalizzato alla creazione de lle infrastruttu re industriali ed organizzative necessarie a l potenz iamento delle forze aeree. Grazie agli strumenti già pred isposti da qu es to piano ed ai finanziamenti decretati dal Congresso, alla fine del 1940 le industrie aerona utiche avevano potuto notevolmente incrementare la loro capacità produttiva '° Natura lm e nte anche le misure per po tenziare le fo rze di terra e di mare avevano ricevu to una uguale accelerazione. Ne l fratt empo lo Sta to Maggiore Generale all'Eserc ito aveva approfondito gli stud i per determinare la quantità ed il genere delle forze nece ssa1ie per battere le Potenze de ll 'Asse. Le conc lu sioni - raccolte nel documento denomina to "Vic to ry Program" - erano s tate presentate a Roosevelt due mesi prima dell'attacco giapponese a Pearl Harbor. Secondo q uesto piano all 'Ese rcito occo rreva no almeno 8.800.000 uomini ed una forza combattente di 213 d ivisioni, de ll e quali 6 1 corazzate 11 • Ve nne pertanto riconosciuta l'es ige nza di avv iare un rapido potenziamento dell' Army, c he e ntro la fine del 1942 do veva disporre di 71 d ivisio ni ed un tota le di 3.600.000 uomini.

6 Craven Wesley Frank & Cate Jame s Lea. 'The Ann y Air Forces in World War Il " The Un iversity of Chicago Press, 1949. Voi.IL p. 3.

7 Craven & Cale, op cir.. Voi. II. p.4.

8 Dr. Stetso n Con n "Highl ights of mobilization - World War IL 1938- 1942"', Office of the Chief of Military History, Department of the Army , p. II.

9 Dr. Stets on Co nn op. cit. p. Il.

IO Dr. Stetso n Conn, op. cii. p. 111.

I I Dr. Stetso n Conn op c ii. p. lll

CAP. I - L A G RAN D E STRATEG IA ANG L O A M r,R ICANA NF. L MEDITc RRA Nl:.0 19

Il generale Henry H. A rnol d, dal 1938 Capo di Stato Maggiore dell' United States Army A ir Force (USAAF), pri ncipale artefice dell o prepara zion e bellico dell'aviaz ion e milita re deg li Stati Uniti Favo rì lo sv il uppo e la prod uzione di nuovi aerei do comba tti men to (Notional Arc hi ves)

Subito dopo l'apertura delle osti lità contro il Giappone , la Germania e l' Italia, il programma 1942 fu innal zato a 5.000.000 uomini. Obiettivo raggiunto e superato tanto brillantemen te che al 31 dicembre de l 1942 l 'U.S . Army aveva so tto le armi 5.397.674 uo mini , ment re ancora rimaneva la possibili tà di mobilitare, se nza tema di ridurre la di sponibilità di mano d'opera per le indu s trie , un totale di 10 .700. 000 uomini, traendoli da una mas sa di 25 .000. 000 sogge tti ab ili al se r vizio mi litare . Tuttavia nel corso della gue rra fu deci so di limitare a 7 .700.000 i mobilitati per l'Esercito , per non creare problemi all'indus tria bellica, che doveva funzionare a pieno ri tmo. Inoltre fu ridotto a 90 il numero delle di visio ni mobilitate, quando fu evidente che per batlere la Germania non sarebbero sta te necessarie imponent i fo rze terrestri, dato c he J'Anna ta Rossa. non so lo era sopravviss uta alle varie offe nsive della Wehrm acht, ma aveva dim ostrato Ja ca pac ità di passare all a controffe nsiva 12 • Paralle lamente allo sv iluppo delle forze amia te di terra e dell'aria , gli Stati Uniti vararono un programma di costruzioni navali per tra sferire e ri fo rnire oltreocea no le loro forze armate. Il programma prevedeva la cost ru zio ne di otto milioni di tonnellate di navig li o mercantile ne l primo anno e di dieci milioni nel seco ndo, natural mente oltre al tonnellaggio delle unità navali necessarie per i vari tea tri d ' operazione 13 li s uccesso organizzativo fu gara ntit o dall ' indu s tria degli armame nti , le cui forniture avevano s ub ito raggi unt o il vo lume stabilito , me ntre parallelamente esercito, mar in a ed aviazio ne procede va no al reclutamento ed all'addes tram ento delle loro reclute. I preparativi per mettere la st ruttura dell ' in du st ri a degli a rm amenti del paese in condizione di raggiungere la pote nzia lità per produrre rapidame nt e g li armamenti necessari all e fo rze mobilita te sia ame ri cane che allea te, erano praticamente iniziati I' 8 ottobre 1940, quando iI Co ngresso degli Stati Uniti aveva approva to un piano cli ammortamento quinquennale per l'es pansione indu strial e di emerge nza. Pian o che aveva facilitato ed incoraggiato la cost ru zione di nuovi s tabilimenti già pred ispost i per una veloce conversio ne alla produz ione bellica 14 • li va ro di qu es to pi ano. unito all a rapidità ed effic ie nza con cui ne furo no raggiunti g li obiettivi prefissati, diede a Ro oseve lt la poss ibilità cli eman are , il 3 genna io 1942, a ltre direttive per accelerare ulteriormente la prod uz ione bellica, con nuovi ed ambizio si obiettivi. Acce le razione ampiame nte po ss ibil e in quamo gli impia nti produttivi ave va no att uato le predispo sizio ni garantite dai finanziamenti statali.

13 A. Brya nt ·Tem po di guerra" - I di a ri e le note au tobi ografiche del fe ldmaresc iall o Visc onte Alan Brooke ", l Voi.. Longa nesi , Milano 1966. p.279.

14 Dr. Stetso n Co nn. o p. cit.

20 G UERRA A ERF.A IN frALJA - DA EL-ALA,VlclN A l.LE SPIAGGE DELLA S ICILIA
12 Mauri ce Matloff ''Th e 90_Divis ion Gamb le", in ·'Co mmand decis ion". Office of th e Chief of Military Hi story. Dep art ment of the Army, Washingto n, D.C. 1960, Chapter 15.

Potenziamento epreparazione bellica delle forze aeree de oli Stati Uniti

Secondo

le direttive presidenziali l'industria statunitense doveva produrre 60.000 aeroplani nel 1942 e 120.000 nel 1943. Incremento addirittura ecceziona le, se confrontato con la capacità produttiva rapportata al novembre 1941 , ammontante ad appena 20.000 aerei l'anno 15 • A tale proposito ricordiamo che nel l'agosto 1945 , quando le operazioni beli iche terminarono con la resa de l Giappone, l'industria aeronautica statunitense aveva prodotto 230.287 aerei. Nello stesso periodo gli aerei da combattimento in forza ai reparti dell'U.S. Army Air Force erano pass ati da 3.305 del novembre 1941 ai circa 41.000 dell'agosto 1945 16 • Anc he la costituzione di nuove unità aeree aveva avuto una rapidissima crescita in ottemperanza alle direttive pres idenzia li del 3 gennaio 1942. I cinquantaquattro "Comba t Group s" (all'incirca equivalenti agli "Stomù" italiani), i duecentootto Squadrons ed i 270.000 aviatori autorizzati con i programmi del 1941 , nell 'anno successivo erano lievitati a cento ''Combat Groups", trecentosettanta Squadrons e 400.000 av iatori 17 Un ulteriore incremento delle forze aeree fu deciso nel settembre 1942, quando ve nne autorizzata la cos titu zione di duecentosettantatre "Ai r Groups" 18

Pur continuando se mpre a fare parte dell 'Eserc ito , il 20 giugno 1941, la U.S. Army Air Force (USAAF) aveva di fatto già ottenuto una larga autonomja, che la autorizzava ad impostare senza interferenze esterne una propria strategia per conquistare la superiorità aerea sopra i potenziali avversari degli Stati Un iti 19• Nel mese s uccessivo l 'USAAF mise a punto su ordine di Rooseve lt un piano strategico di larghe proporzioni, designato AWPD-1 (Air War Pian Division - 1), che dava la preminenza alla conquista della superiorità aerea nel teatro d 'operazioni europeo mediante la distruzione dell'industria aeronautica e della forza caccia della Luftwaffe. Seguivano in ordine d i priorità la distruzione della rete elettrica, del sistema di trasporti e dell'industria petrolifera del lll Reich. Una volta attuato questo programma, le forze aeree americane avrebbero potuto fornire un polente ed efficace sup porto tattico durante l'invasione del continente europeo20

Soste nuta da una industria aeronautica di ineguagliabile potenza, poche sett imane dopo Pearl Harbour, l'USAAF iniziò ad attrezzare proprie basi aeree nel Regno Unito, affiancandosi nella lotta aJla Germania alla aJleata Royal Air Force la quale, va lendosi della ecce ll ente industria nazionale, fra l'inizio de l 1939 ed il maggio 1945 riuscì a mettere in campo 111.455 nuovi aerei contro i 1I3 .541 aerei di tutti i ti pi contemporaneamente forniti alla Luftwaffe dalla indu st ria aeronautica tedesca2 1 • 1n questo contesto la modesta industria aeronautica italiana occupò una posizione del tutto irrilevante. Infatti fra il 1940 e la primavera del 1944 - periodo in cu i le ultime linee di montaggio it aliane furono demolite dai bombardamenti aerei - produsse 13.588 velivo li, di cui purtroppo molti era no già s up erati nel momento in cui uscivano dagli stabi limenti 22

15 Dr. Stetson Conn. op. cit.

16 United Statcs Air Force, ' ' Majo r Generai O liver P. Echols biograp hy".

17 Dr. Stetson Conn, op. cit.

18 Maurice Ma tloff, "The 90 Divi s ion Gamble", in "Comma nd decision", Offi ce of the Chi ef of Military History, Department of the Army, Washington , D.C. 1960, Chapter 15.

19 "High lights of mobi li zation, World War II, 1938-1942", Office of the Chief of Military Hi sto ry , Dr. Stetson Conn, 10 March 1959.

20 Edward T. Ru sse ), "Leaping the Allantic wall". Air Force History and Museums Program , 1999 , p.l.

21 Cajus Bekker, "Luftwaffe", Longanes i Ed itore, Mi la no I971, p.565.

22 Per la produzione aeronautica it aliana cfr: G iuseppe San toro , L'Aerona ut ica Ita liana nella Seconda Guerra Mondiale'' , ed izion i [esse), l 966, vo l. 2° .

CA P. , • LA GRANDE STRATEGIA ANG LO AMER ICANA NE I. MEDITcRRAJ\cO 21

La Conferenza "Arcadia", vittoria della tesi britannica

Due settimane dopo l'attacco giapponese a Pearl I larbor, il problema di una eventuale operazione cong iunta anglo americana nel Mediterraneo venne riesaminato nel corso della conferenza "Arcadia iniziata a Washington nella c11imana preceden te il Natale 1941. presenti il presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt. il primo ministro britannico Winston Churchill cd un folto gruppo di alti uffi cia li delle due nazioni. onostante la gravi tà dei problemi creati dalla vittoriosa progressione delle operazioni giapponesi in Estremo Oriente. il primo ministro britannico. r iuscì a fare accettare in linea di massima la proposta di uno sbarco nel Marocco Francese (Opera1ione Gymnastf Churchill convinse abbastanza facilmente Rooseve lt, perché il presidente ame1icano ardeva dal desiderio di fare qualsiasi cosa pur di riacquistare l"iniLiativa. Anche i cons iglieri militari di Roose,clt accettarono di buon grado la proposta britannica. perché una operazione nel Mediterraneo prometteva buoni e rapidi risultati ad un costo inferiore a quello di una ipotet ica - e per i l momen to chiaramente prematura - invasione dell'Europa attraverso il canale della Manica14. Per contro Churchill dovette cedere agli Stati Uniti il controllo strategico della guerra .. Fatto che sollevò aspre critiche da parte del nuovo capo dello Stato Maggiore Generale Imp eria le. lord A lan Broo ke, che non gradì la subordinaz ion e cieli' Alto Comando Britannico alle direlli ve di Wa hington. Acidamente Alan Brooke commentò che il primo ministro "m •ei-a 1·e11d11to la loro primogenitura per u11 piano di lenticchie 2~

Il I O gennaio 1942. semp re nel co rso d i '"Arcadia'·. fu pure deciso di cost ituire una organizzazione. che per suggerimento di Churchill. fu denominata "'Nazioni Unite··. 1suoi primi membri furono gli Stati Uniti. la Gran Bretagna. l'Unione Sovietica e venti tré altre nazioni~6 che oltre a sottoscrivere varie affermazioni di prin cipio re lative alla pacifica convivenza dei popoli. s'impegnarono ad impiegare tutte le sue forze per battere la Germ ania ed i suoi alleati cd a non concludere armistizi separati con queste poten1e.

Oltre a promuovere una organizzazione i pirata ag li ideali della democrazia, Stati Uniti e Gran Bretagna s i accordarono su una que s ti one molto più pratica. cost itu endo il Combined Ch iefs of Staff (CCS). ovvero un comitato di alt i ufficiali britannici cd americani responsabile vcr~o il presidente degli Stati Uniti ed il primo ministro britannico della pianificazione e direzione della grande strategia della coalizione. Venn e inoltre s tabilito che le forze degli Alleati in qualsiasi teatro d'oltremare avrebbero dovuto operare sotto un unico cornandante17 • Una decisione di enorme importanza in quanto il CCS. cui spettavano la coordinazione e l'impiego delle risorse militari, che non ebbe alcun equivalente fra le potenze dell'Asse. che prive di una s trategia co mune . finiro no per co mbattere guerre parallele, spesso con obiellivi e metodi divergenti da quelli del loro alleato.

All'epoca di ··Arcadia.. le fortune degli Alleati nel Mediterraneo erano ancora incerte. Malta resisteva agli attacchi congiunti de l X LulHkorp s e de ll a Regia Aeronautica. tuttavia le forze aeronavali basate

23 Leo J. Mcycr. "'Decisio n to invade Nonh Africa" in Command decision'". Office of the Chicf of Military Hi~tory Department of the Arm). Wa s hington. D.C. 1960.

24 Leo J. Meycr. ··oeci~ion to invade I orth Africa'" in Command deci s ion··. Office of the Chicf of Milirnry His101'), Dcpartmen t of1he Army. Wash ington. D C. 1960.

25 A. Bryant ··Tempo di guerra"'- l diari e le note autobiografi c he del feldmaresciall o Vi sconte Alan Broo J...e ··. I Voi.. Longanesi. Milano 1966. p.284.

26 Alla co nferenia di Washington parteciparono e ~o tt oscri!>scro la ··oeclarati on by United Nat ions". i rappresentanti delle seguenti nai'ioni: United State!. of America. United Kingdom ofGreat Britain e Northern lreland. Union ofSO\ ie t Socialist Republics. China. Australia , Bclgium. Canada. Co\Utrica. Cuba. Czech o,lovaJ..,_ia. Dominican Rcpublic. El Salvador. Greece. Guatemala. Haiti. Honduras, India, Luxcmbourg. e therland,. New Zealand. Nicaragua. Norway. Panama. Polnnd. South Af'rica. Yu gos lavia. n.d.A.

27 "Ame1ican military history"'. Center of military history. United State, Army. Wa,hington. dc 1989. cmh online , e rsion. chapter 20.

22 GUERRA ÀhREA l 'I ITALIA · DA fl ·Al,AMblN Al.I.e SPIAGGli Dl ·LLA $i('ILIA

nell'isola erano troppo indebolite per incidere su l flusso dei rifornimenti diretti al le truppe italo tedesche in Africa Settentrionale. Pertanto il feldmaresciallo Erwin Rommel, stava rapidamente preparandosi a riassumere l'iniziativa. Alla fine di gennaio le operazioni in Africa Settentrionale erano in fase di stallo nonostante la vittoriosa offensiva guidata dal genera le Claude Auchinlek, che aveva liberato Tobruk dall'assedio e rioccupato l 'intera Pirenaica. La tregua fu rotta il 21 gennaio 1942, quando le forze italo tedesche, adeguatamente rinforzate e rifornite, partirono all'attacco. fn pochi giorni Bengasi e tutto il terreno perduto in precedenza sin o ad Ain El Gazala , cadde nuovamente nelle mani dell'Asse. I b1itannici avevano conservato lo strategico porto di Tobruk, ma in giugno una nuova offensiva di Rommel spezzò il fronte dell'8• Armata e costrinse Tobruk alla resa. Sullo slancio di quella vittoria le truppe italo tedeschesebbene stremate dai duri combattimenti - erano entrate in Egitto, dove il 4 luglio - a corto di carburanti ed effettivi - furono fermate davanti ad El Alamein, una sconosciuta località a circa 100 chilometri da Alessa ndria . La decisione di Rommel di continuare l'offensiva con forze insufficienti si rivelò strategicamente perdente ed annullò i positivi risultati della battaglia aeronavale di mezzo giugno, in cui la Royal Navy aveva subito perdite pesantissime riuscendo a portare a Malta solo due piroscafi dei diciassette partiti da Gibilterra e da Alessandria. Per continuare l 'offensiva oltre il confine libico eg izian o era stata annullata la lun gamente preparata operazione C3 per l'occupazione di Malta. Date le precarie condizioni dell'isola e la relativa debolezza delle forze navali britam1iche nel Meditenaneo, quasi sicuramente Malta sarebbe caduta, togliendo una perenne minaccia alle rotte di rifornimento dell'Armata Italo Tedesca d'Africa, che avrebbe potuto pertanto riprendere con maggiore sicurezza la sua marcia verso il Nilo. Se Malta fosse caduta, le speranze ang lo americane di ottenere un facile successo nel Mediterraneo avrebbero dovuto essere fortemente ridimensionate.

Il temporaneo successo ottenuto da Rommel in giugno aveva comunque ottenuto l' effetto di rendere

Linea di montaggio di quadrimotori B 24D " Libero tor" olla Consolidoted di Forth Worth. Nel 1940 lo Consolidoted avevo ini ziato o produrre per la guerra partendo do uno piccola serie di B·24A, ordinati dallo Francio, che furono poi consegnati olla Gran Bretagna. Nello stesso anno lo ditta ricevette un ord ine per 2.698 esemplari del tipo B·24D, lo stesso con cui l'USMF equipog· giò il reparto che dall o me tà del 1942 operò sul fronte egiziano. I B· 24 dell e varie versioni operative furono prodotti in 13.707 esemplari. (USAF)

CAP. l - L A G RANDE STRATEG IA ANGLO AME RICANA i'/ bl. McDll ERRANEO 23

più determinata l'opposizione della Gran Bretagna al progeuo americano di aprire un seco nd o fronte in Europa entro il 1942. Mentre gl i italo tedesch i marciavano verso il canale di Suez, Churchill aveva proposto a Roose velt di riesaminare la fartibilità dell"Operazione Bolero od in alternativa di riprendere in considerazione l'Operazione Gymmnast, po ich é un attacco nel Nord Africa "era il solo me zz o che per111e11e1•a di colpire Hitler nel corso del /942'" 2M Ma gli strateghi americani obiettarono che. data la si tuaLione in Rus sia, era po ibile un repentino crollo del!' Armata Rossa, perc iò occorreva alleggerire la pressione della Wehrmacht s ull ' Uni o ne Sovietica co lp end o la Germania d irettame nte in Europa. Pe rtanto avevano proposto in alternativa alla assai più impegna tiva Bolero, una operazione d'emergenza con obietti vi limitati. Tn pratica un raid in grande s til e o ltre Manica, denominato Sledghammer (mazza fe rrata). Il capo di sta to maggiore generale George Marshall. fece anche capire che gli Stati Un iti erano decisi - se i britannici non aves ero aderito incondizionatamente ad attu are in un secondo tempo il più risolutivo pi ano "Bo lero " - a voltare la sc hi ena all'Europa riv o lge nd os i al Pac ifico per co lpire il Giappone con maggiore deci sione 29 • Cosa che in pratica gli Stati Uniti stavano già face ndo. perché nei primi se tte me i del 1942 su orto divisioni e 2.200 aerei in via ti o ltrem are, 1.300 aerei e ci nqu e divisioni e rano and ati nel Pa cifico e so lo il rim anen te era stato spedi to in Europa10 La tens ione su l dilemma ·'Gymnast oppure Bo lero" ragg iun se fasi ta lmente acute. che il feldmaresciallo Sir Joh n Diii , rappresentante militare a Washington del gove rno br itannic o, avve rtì Londra c he ogni u lteriore press ione per Gymnas t av rebbe po tuto preg iudi care ogn i futu ra ope razione attraverso il Cana le della Manica. Ma improvvi ameot e Churchill ri ceve11e un insperato aiuto dal presidente Roosevelt, la cui dete rmin az ione di colpire i ted e chi ovunque ed in qualsia si mani era era s uperi o re ad ogni altra co nsideraz ion e strategi ca. Confortato da questo in sperato a iuto , all a

28 Leo j. lc yer. " Decision to invade onh Africa". p.9.

29 Lcoj. Mcycr, ·oecisio n to invade Nort h africa", p.10.

30 "America n military history"'. Center or rnilitary hi tory. United States Army, Was h ington. 1989. cmh online version. chapter 20.

24 GL~RRA A EREA IN I TA LIA DA bL A ~u I SPIAGGI:, on LA S1'-'n "1 1A _ _
Nortli American P-51 #Mustang". Dopo una prima serie con molari Allison dalle prestaz ion i non ecceziona li, il P-51 di venn e il caccia a lungo raggio per eccellenza quando Fu equipaggiato con motori Rolls -Royce "Merlin" da 1.69 5 hp. il P-51 con motori Allison esord ì in Africa come bombordi e re in picchiata (versione A-36A) e come ricognitore (versione f-6) . Oueste due version i agirono su Pantelleria, sulla Sicilia ed all'inizio della campag na d'Italia. la sola USAAF ne riceve tte 14.855 esemp lar i (USA F)

fine di luglio Churchill tornò all a carica, prima criticando la fattibilità e l'urgenza dell'Operazione Sledgehammer, indi sottolineando nuovamente il valore di una operaz ione nel Nord Africa. Con il suo solito imiente ottimismo, il primo ministro britannico suggerì che, se la imminente battaglia per l'Egitto fosse andata bene, sarebbe stato poi poss ibi le portare la guen-a in Sicilia od in ltalia3 1 Era chiaro che in caso di successo, l'invasione del Nord Africa avrebbe aiutato i britannici a risolvere molti problemi. portando contemporaneamente dalla pa rte degli Alleati i territori francesi de l Marocco, dell'Algeria e della Tunisia. Sarebbe infine stato possibile liberare il canale di Sici li a da ll e forze aeronavali de ll 'Asse ed aiutare 1'8a Armata a distruggere la temibile Armata Corazzata Italo Tedesca (ACIT) , che costituiva una permanente mi naccia per la strategica va ll e del Nilo.

All a fine anche gli strateg hi americani si convinsero che l'invasione del ord Africa era assai più promettente di una operazio ne co ntro il con t inente europeo nel 1942. Ana li zzando a fondo il problema avevano dovuto ammettere che il potenzia le be lli co degli Stat i Uniti era ancora poco sviluppato e che mancavano ancora le divisioni sperimentate in battaglia indispensabili per una impegnativa operazione del genere di "Bolero"32 A questo punto Churchill aveva vinto la sua battaglia. Infatti Roosevelt diede via li bera all o studio di una serie di alternative per operazioni combinate anglo americane in Afòca , fra le q uali e mergevano la ta nto d iscussa Operazione Gymnast con tro il Marocco Francese ed un'altra contro ]' Alge ri a (Super Gy mn as t). Le due operazio ni furono po i unificate in una sola de nom inata "Operazione Torch" . ll 18 lug lio , aJJ a Norfo lk Ho use di Londra , uffic iali a merica ni e b rita nn ic i in iziarono a studiare i

31 Leo j. Meyer, " Decision to invade North Afr ica··, p.11 . Church ill s i riferiva all'atte so attacco di Romme l contro le posiz io ni de ll '8" Armata, rea lizzat osi s olo il 3 1 agos to nel settore di Alam Ha ifa, e fi nito con un insucces so pe r mancan za d i mezzi e carburan te (n.d.A .) .

32 Leo j. Meyer, "Decision to invade Nm1h Afr ica" , p I I.

CA P. 1 - L A GRANDE STRATEGIA ANGLO AMERICANA NEL M EDIT ER RANEO 25 •
US4F Loncer P-43. Do questo aereo, progetta to nel 1938, fu sviluppa to il P-47 "Thunderbolt'', uno dei più veloci e potenti cacciabombardier i usati doll'USMF durante lo Secondo Guerra Mond iale. Prodotto in più d i 15,600esemplari, o part ire dall'aprile 1943 fu utilizzato do tu tte le Air Forces americane. (USAF)

Beli P-39. Seicento esemplari di questo coccio erano già stati prodotti quando i giapponesi attacco· rono Pea rl Horbor. Impiega to per l 'appoggio tattico durante l'Ope· razione Torch, avendo prestazioni manifestamente inferiori a i co ccio dell'Asse, il P-39 non fu più usalo dagli omericoni nelle operazioni successive. Lo su o prod uzione arri· vò o 9 .58 4 esemplari d i cui 4 .773 consegnati all'URSS. (USAF)

piani per r invasione del ord Africa otto la direzione del luogotenente generale Dwight Ei enhower" . 30 lu gl io, quando Rooseve lt co nvocò alla Casa Bianca i Capi degli Stati Mag g io ri Riuniti (JCS) degli Stali Uniti per di eu tere i dettagli di ·"forch". la relativa dec i ione era già stata pre a. rimaneva da stabilirne la data, la cui sce lta fu demandata al generale Eisehover. nominato quattro giorn i pri ma comandante in capo de ll e forze del Nord Africa. Roo seve lt s i li mitò a raccomandare che l'operazio ne "fosse intrapresa alla prima data possibile". All'indomani. le decisioni della Casa Bianca ci rca la ··Operazione Torch·· furono comunicate in Europa ai capi di sta to maggiore britannici 34 L'u ni ca c riti ca all a decisione arrivò da ll a VI Il Air Force. il cui comandante. generale Spaatz. informò il capo di Stato Maggiore dell'Army Air Force. gen. Arnold che a suo parere la Gran Bretagna rimaneva runica base valida da cui lanciare operazioni atte a conquistare la s upremaz ia aerea s ulla Germania. Il di sapp unto di Spaatz - g ià fautore de ll a ' ·Operazione Roundup' ' -derivava dal fatto che la sua VIII Air Force avrebbe dovuto cede re a 'To rch ' ' una cospicua parte degli velivoli e dei reparti che le era no stati precedentemente assegnat i per cond urre l'offensiva aerea stra teg ic a in Europa'\

La preferenza accordata ad una operazione nel Mediterraneo. in"ece che sul continente europeo, andava in direzione oppos ta a ll e as pett at ive di Stalin , pertanto essa avrebbe dovuto esse rg li adeguatamente spiegata. Un incarico ass un to personalmente da Churchill. che il 13 ago to ebbe a Mosca un lungo e penoo colloquio col dittatore sovieti co. La spi egazio ne circa i motivi dell'annullamento di "S ledg hamme r·· fu accolta freddamente dal s uo interlo c utore , il quale bruscamenre d ichiarò c he pur non accetta nd o il modo di vedere dei uoi alleati occidentali. ricono ceva loro il diritto di decidere 36 •

Cinqu e giorn i dopo, un sa nguin oso e fallimentare raid di truppe ma de s i e ran gers americani a Diepp e fornì a Stalin. ed agli acca niti sostenitori di "Bo lero··. la palese dimostrazione che le difese tede sc he d"oltre Manica erano ancora rroppo forti per esse re sfidate dalle esigue forze disponibili nel I942.

33 The AAF in 'o rthwest Africa·· - an interim report - publi~hed by I lcadquartcrs. Army Air Forccs, Washington, d.c 1992 p.4.

34 Leoj. Mcyer. " Deci~ion to invade orth Africa··. p.15.

35 U.S. Army Air Forces in World War Il Combat Chronology 1941 - 1945, 06/23/42 e 08/11/42.

36 Rooseve lt - Churchi ll . carteggio segreto di gue rra··. a cura di F.L. Locv e nheim. H. D. Lan gley e M. Jonas. A. Mondadori editore. 1977. p.271. in !.eguito citato come Roo e, eh - Churchill. carteggio segreto di guerra.

26 Gu~RRJ\ AERI \ IN ITAI IA. DA EL - A l J\MEIN Al I [ SPIAGGI'. Dl'I.L", S1rn 1..,_ , _ _

B- 17E "Flying Fortess". Bombard iere quadri mo tore o gronde raggio, sv il uppalo o part ire dal 1935. Il 17 agosto 1942 B- 17 dello versione E furono i pri mi bombardieri americani ad eseguire una missione sull'Europa ed i pr imi ad entrare in azione nel settore med iterraneo. Ve loce (510 km/ h), rob usto e cora zzato, portava 8 mi traglia trici col.12,7 mm, 1 do 7,62 mm e 1.900 kg di bombe. Le vers ioni più prodo tte (E, F e G), tota li zzaro no 12.597 esemplari. (USAF)

Curti ss P-40. Ae reo da coccia in produzion e dal ma ggio 1940 Quando gli Sta ti Uni ti entrarono in guerra la Cur tis s, che a veva giò prodo tto qualche migliai o di esemp lari, in pa rte consegna ti alla RAF, che li avevo impiegati soprattu tto co ntro gli italo tedeschi in Africa Settentrion ale La produzione comp lessiva del P-40 superò i 14.000 esempla ri (USAF)

CAP. I - L A G RAN DE STRATEG IA ANGLO AME RICANA :-/EL M EDJTERRANF.O 27

Novembre I 942. Portaerei Ranger in trotta verso le coste del Nord Africa. Provo delle mitragliatrici dei caccio imbarcati Grumman F4 4 "Wildcat" . Notare le particolari insegne con lo stello bordato di giallo usato nel corso di questo operazione. (U.S. Novy · Nationol Archives).

Capitolo II

L'invasione del Nord Africa Francese

L'Operazione Torch

La corsa per l'occupazione di porti ed aeroporti ai confini della Tunisia

Forza ed organizz azione della XII Air Force e dell'Eas tern Air Command

Il potenziamen to della Luftwaffe ne l Mediterraneo

La reazione della Regia Aeronautica

Successo difensivo dell'Asse in Tunisia

Le prime battaglie aeree nei cieli tunisini

Il miraggio: a Tunisi entro l'anno

L'Asse alla controffensiva

Le forze aree dell'Asse in Tunisia all'inizio del 1943

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Novembre 1942. Un Curliss SOC "Seogull" do osservazione lancio un messaggio sopra l'incrociatore USS Augusto duran te le operazioni al largo delle coste del Nord Africa Francese Notare lo copsulo contenete il messaggio appeno lanciato doll'osservotore. (U.S. Novy,- National Archives)

He . 111 H-6 (1 H+CC) del Kg . 26 sto decollando con uno bombo SC500

L'Operazione Torch

Appena rie ntrato dalla s ua miss io ne a Mosca, Churchi ll aveva cominciato a premere sugli americani onde accelerare al massimo i preparativi per l'invasione del Nord Africa Francese. Il 26 agosto, dopo un soddisfacente abboccamento con i comandanti americani in Gran Bretagna, il premier britannico aveva trionfa lmente te legrafa to a Roosevelt " D 'ora in poi concentrerò i miei pensieri su Torch e lei può s tare certo che farò del mio meglio perché la sua grande idea strategica sia coronata dal più completo successo . Dai colloqui avuti con Eisenhowe,; Clark ed i nostri generali, qui a Londra mi sembra che la migliore soluzione, anzi, l'unica, per reali-;,zare questo compito consista nel fissare la data per l'inizio e subordinare ogni cosa a quella data" 1 •

La preparaz ione cli "Torch" procedette rapidamen te. Ci furono mol te d iscuss ioni fra inglesi ed ameri ca ni c irca le loca lità deg li sbarc hi. l p rim i consigl iavano cli scegl ierl e s ulla costa meclitenanea ciel Nord Afri ca fra ncese, il piL1 poss ib il e vic ino alla T un isia, per rendere pi ù rap ida la sua occupazione, men tre i seco ndi - ancora ti ai precede nt i stud i s ull 'ope ra zio ne "Gy mn as t" pensata come una operazione in tegralmente americana - temevano che una profonda penetrazione nel Mediterraneo avrebbe sollevato, o ltre ad una forte opposizione francese, anche una ostile reazione della Spagna , inducendola a favorire una occupaz ione di Gibilterra da parte de i tedeschi2. Gli inglesi obiettarono che le eccessive caute le americane av rebbero co ncesso ai tedesch i tutto il tempo necessario pe r ins tallars i sa ldame nt e in tutta la T unisia. Alla fi ne g li stati magg ior i all eat i s i mi sero d'acco rdo su una se rie d i sba rch i sim ul ta ne i sia s ulla costa at lan tica c he s u qu ell a med iterra nea, se nza però s uperare il merid iano di Algeri, ol tre il qua le correvano il risc hi o di essere attaccati dagli aerei dell ' Asse dislocati in Sardegna ed in Sicilia. Fu accettata una eccezione per Bona, poiché era imperativo occupare un porto ed un aeroporto, a soli 210 ch i lometri da l confine tunisi no3 Gli uni ci punt i s ul q uale l'accordo era s tato una nime erano il caratte re anfibio della fase iniziale dell 'o peraz io ne e il ru o lo v it ale s petta nte all' av iaz ione4 • Un a ltro passo imp o rta nte fu co mpi ut o nella orga ni zz az ione de l qu arti ere ge nera le de ll e fo rze partec ip anti a ll 'o peraz io ne, dove la f usio ne nello stesso org an ismo di ufficia li americani e britann ici creò le premesse per un comando efficien te e coordinato d i tu tte le forze nava li , aeree e tcITcstr i . Uno dei primi provvedimenti fu la decis ione di affidare al generale USA Mark Clark la sez ione pian i operat i vi ed ali ' Air Commodore Sanders que ll a cie l coordinamento della pianificaz io ne di tutte le operaz io ni ae ree5 •

11 22 sette mbre E ise nh owe r fissò l' ini z io de ll 'o peraz io ne per 1' 8 nove mbre . Esatta mente nel gio rn o stal '' Rooseveh - Churchi ll can egg io segreto di guerra'". p 279.

2 B H. Lidde ll Hart. '"La stor ia milita re della seco nda guerra mond iale'·. Mondadori edi to re, Milano 197 1, p. 438.

3 8. H Liddell Hart. op cit. p. 439

4 RA F Narrative (F irs t dra ft). "The No rth A fr ica n Ca mpaig n Nove mbe r J942 - May 1943", Min ist ry of Dcfcnce Air Histor ica l Bra nc h ( RAF). AF HR A - 23356. p. 25

5 RAF Narrative (F irst draft). 'Thc No rth Africa n Campaig n Novc mbcr 1942 - May 1943'". Min ist ry of Defence Air Historica l Bra nch (RAF). AF HRA - 23356. p. 25 .

Novembre 1942. lnvasione del Nord Africa, P-40 dell'USAAF deco ll ano dalla portaerei di scorta Chenango, in navigazio· ne verso le coste de l Marocco francese. (collez ione F. Pedriali)

bilito le forze anglo americane sbarcarono a Casablanca (Marocco) e ad Orano e Algeri (Algeria). Mentre nel Marocco gli americani dovettero vedersela solo con la resistenza d i facciata opposta dall ' aviazione francese, In Algeria , eliminati i pochi aerei francesi, gli anglo americani dovettero affrontare gli assai più impegnativi attacchi aerei italo tedeschi, dato che nessuna delle località algerine era fuori del raggio d'azione dell'aviazione dell'Asse. Tuttavia essendo gli obiettivi algerini quasi ai limiti dell'autonomia della maggiore parte dei bombard ier i tedeschi e deg li aerosiluranti italiani i loro attacchi non ostacolarono le operazioni anglo americane in modo decisivo.

L'operazione "Torch" aveva effettivamente colto di sorpresa i tedeschi , ma non gli italiani, che erano stati gli unici ad avere avuto qualche sentore dei p reparativi in corso. In agosto il servizio informazioni de ll a Regia Marina aveva avvisato il Comando S upremo che, secondo notizie raccolte da un suo agente, truppe b1itanniche avrebbero tentato uno sbarco sulla costa francese de l Mediterraneo. Fo rmulata in un modo piuttosto vago la notizia non aveva trovato alcun cred ito6 • Agli inizi di ottobre, la Divisione Operazioni della Regia Aeronautica, a titolo precauzionale, aveva intrapreso lo studio di un piano relat ivo ad un intervento militare dell ' Asse in T unis ia e nel!' Alger ia orientale, in quanto sembravano molto probabili "a z ioni di larga portala contro il Maro cco, dirette a lontani obiettivi attraverso il NordAfricaji·ancese , in concomitan za con a z ioni principali provenienti dalle basi dell'Aji-ica Occidentale" . li 19 ottobre, lo Stato Maggiore Aeronautica aveva d istribuito agli stat i maggio ri di Esercito e Marina le conclusioni del proprio studio, de nominato "Esigenza C.4". Com unque la medes ima Divisione Operazio ni aveva preparato piani al ternat ivi, che prevedevano operazioni d i contrasto a sbarc hi ang lo americani ne ll a Francia me rid ionale ed in Corsica7 Questi studi furono di scarsa utilità essendo tu tti impostati, ad eccezione di qu alc he variante, su ll a medesima ipotesi di affrontare situazioni strategiche e tatt ic he divers issime da que ll e di "Torch" e sempre create da forze avversarie inferiori per num ero e mezz i a quelle po i sbarcate nel ord Af1ica Francese. Quest' ulti mo era un obiett ivo che l'O. K. W. non aveva mai previs to né sospetta to8 Nei giorni precedenti il SIM aveva segnalato al Capo di Stato Maggiore Generale, Maresc iallo Cavallero, la probabilità di uno

6 Santoro G. op. cit. Vo l. IL p. 485.

8 Sanwro G op. c it. Vo i. IL p 486.

32 G L' ERR A A EREA IN I TA I.I A - DA EL-ALM•I EIN A LLE SPI AGGE DELLA SICII.I A
7 Mattcsini Francesco e Cerme ll i Mario ' Le d iretti ve tecnico-operati ve di Superaereo 1940 - 1943'', Ufficio Stor ico Stato Magg iore Aerona ut ica , Roma 1992. Voi. II, tomo I, pp. 402,422.

sbarco nell'Africa del Nord e cli una corsa "verso la Tunisia" 9 • Alla stessa data, I ' Abwehr, il servizio segreto militare tedesco retto dall'ammiraglio Canaris, nonostan te la vasta rete di age nti ed informatori diffusa fra Lisbona. Madrid , Tangeri ed Algeri, non aveva passato alcu n rapporto all armante al suo All o Comando 10 • onostante la segnalazione del SIM co nfermasse, seppure a distanza di tempo, vecchie infonnazioni di Supermarina, Cavallero esitò prima di metterne al corrente i tedesc hi. Forse non era troppo convi nto de ll a loro attendibi li tà. In fatti attese sino al 21 ottobre pr im a di informarne l'addetto militare a Roma Enn o von Rintelen. Dopo avere discusso l'argomento, ambedue avevano convenuto che occcmevano due divisioni per difendere la Tripo li tan ia e la T unisia "prirna che le for ze americane vi po1essero sbarcare" Però nei giorni s uccess ivi né l'a lto comando ita liano né quello tedesco intrapresero alcuna iniziativa, nonostante che alla seg nalazione del SIM si fosse aggi un to l'avvertimento di Supermarina "che /'operazione alleata era ormai imminen1 e e che si trattava , senza più alcun dubbio di uno sbarco nell'Africa Settenlrionale francese"' 1 •

L'incertezza imperante negli comandi cieli ' Asse e soprattutto la perdurante sottoval uta zione tedesca circa l'importanza strategica del Mediten-aneo , permise agli Alleati d i affrontare solo la reazione delle forze francesi. com pl ess ivamente debole ed incerta, nonostante che in alcu ne locali tà esse abbiano combattuto abbastanza tenacemente. Comunque fu una res iste nza di breve durata. che cessò I' 11 novembre quando l'ammiraglio Jean Francois Darlan - vice primo ministro e comandan te delle fo rze armate del gove rno d i Vichy , c he casualmente presente ad Algeri - sottoscrisse un armist izio col generale Eisenhower. La re sistenza era stata partico larmente dura a Casablanca, dove le batterie cos ti ere ed i cannoni delle navi francesi avevano danneggiato la nave da battaglia MASSACHUSETTS (BB -59), l'incrociatore pesan te WICHITA (CA -45), l' incroci atore leggero BROOKLY (C L- 40), i cacciato rp ed ini ere LUDLOW (DD438) e MURPH Y (DD-60 3), e i cacciaminc ve loc i P ALM ER (DMS -5 ) e STA SBURY (DMS -8) 12 L'orgog li osa res istenza francese era pe rò costa ta pesanti perdite. La corazzata JEA BART sve ntrata dalle cannon ate della MASS ACHUSETTS affo nd ò al s uo ancoragg io entro il porto. L' inc rociatore PRIMAUG UET si inab issò co l s uo comanda nte, capitano di vascello Merc ier, men tre coraggiosame nte muoveva co ntro la flotta d' in vasione alla testa di una piccola squadra. Insieme a l PRIMAGUET furono affonda ti

9 Faldella Emilio. "L'Italia nell a seconda guerra mondia le"', Cappelli ed itore , Rocca San casciano (Forlì) 1960 , p.507

IO De Ri sio Car lo, "Ge neral i, Se rvizi Segre ti e Fascismo", A. Mondadori Editore , Mi la no 1978. p.204

11 Faldella Em ilio , '" L' Italia nella secon da guerra mondia le". Cappelli edito re, Rocca San Casc iano ( Forlì) 1960. p.507.

12 "The Officiai Ch rono logy of the U.S Navy in World War II- 1942.

- - -----"-'CA::..:.P.:...:'"-'---"' L ....e'l)<..:_:Ycc,A"'Sl"'ON.:,:E'-"'DE L No1w AFR ICA FRANCES r 33
Spitfire Mk.5 del 31 si Figh ter Group USAAF.

8 novembre 1942.

Un coccio Grummon F4F-4 in fase di decollo dallo portaerei Ranger (US Novy - Notionol Archives)

tre sottomarini ed altre unità minori 13 Nei brevi e sanguinosi scontri circa un migliaio di marinai francesi trov ò la morte co mbattendo a bord o delle proprie unità .

Le flotte d'invasione chieravano comples ivamente 326 unità. fra navi da guerra e meu:i da sbarco. più circa altrettante fra navi mercantili, na vi cis terna e trasporti truppe rip artite in tre task forces principali, che tra s portav ano un corpo da s barco di 107.000 uom ini. La Wes tern Nav a l Tas k Force (co ntrammira g li o H. Kenc Hewitt) mi e a terra nei pressi di Ca ablanca un corpo d'armata americano forte di 35.000 uomini. arrivato direttamente dagli Stati Uniti al comando del maggiore generale George S. Patron. La Ce nter avaJ Task Forc e, al comando del commodoro della Royal Navy Thomas H. Troubridge, s barcò. ad Oran o le truppe del maggiore generale Ll oyd R. Fredendall (USA). La Eastern ava! Task Force (contrammiraglio Sir Harold M. Burrough. Royal Navy) mise a terra sulle spiagge di Algeri truppe britanniche integrate da un picco lo contingente americano, che per ragion i politiche era stato provvi sotiam c nte sottoposto a l comando del Major Generai Charles W. Ryder (USA). Dopo la conquista di Algeri. Ryder pas ò il comando al britannico Lt. Gen. K. A. Ander 011 14 •

La copertura aerea de lle operazioni durante il O-day fu assicurata da circa 575 aerei eia combattimento. in parte operanti dalla ba e di Gibilterra e in parte dalle dodici portaerei (cinque di squadra e erte di scorta) aggregate alle tre task forces. Sulla base di Gibilterra era no sta ti co ncen trat i 90 Spitfìres ed HulTi ca nes della R A.F e 130 Spitfires del! ' USAAfl 5 La componente di pronto impie go era cos t ituita da 355 aere i, fra caccia e bombardieri. imbarcati ulle portaerei. La maggiore componente imbarcata era formata da

13 "The Officiai Chronology of the U.S. Navy i n World War 11 -19 42. Ved i anche Church ill Winston, "La seco nd a guerra mondiale ", A. Mondad ori Edil. Verona. ottobre MCMLXVI. vol. 4, p. 742.

14 Arm) Air Forces. ·'Thc AAF in ' orthwest Africa" -An Interim Report · Publishcd by Headquarters. Army Air Force\, Washington. o.e., 1992. p. 5.

15 " Hi sto ry of tbc XTI Air Fo rce" Forcword, p. 29. AF HRA. A-6202. Sul le po11aerci britanniche erano imbarcati complessivamente oltre 120 aerei fra caccia e bombardieri. più un certo numero di ricognitori. cfr. RAF 1arrativc ( Fir,t draft ). "The onh African Campaign 1 ovember 19-42 - May 1943". pp. 55-59.

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Novembre 1942. La base aerea di Gibilterra affollata da Sptifires nell'imminenza dell'Operazione Torch (IWM)

109 caccia F4F-4 Wi ldcat e 54 bombardieri in picchiata SBD-3 Dauntless della US Navy' 6 e da 75 P-40 dell'US Army, questi ultimi a bordo de ll a portaerei USS CHENANGO. Gli altri repa1ti aerei impegnati nell'operazione erano invece inquadrati nella Xli Air Force statunitense al comando del brigadiere generale James H. Doolittle. Però questi ultimi sarebbero entrati in azione solo dopo il loro trasferimento dalle basi di Gibilterra e della Gran Bretagna a quelle del Nord Africa. di cui era prevista l' immediata occupazione 17 • Intorno alle 09,00 dell'8 novembre, diciotto Hunicanc dello Squadron No.43 inviati da Gibiliterra posarono le ruote su ll 'aeroporto di Maison Bianche (Alge1i) dove i francesi non si erano opposti alle truppe dello US 39th Combat Team, che aveva occupato la base appena due ore prima. Sulla pista c erano ancora cinquanta caccia D.520 dell'aviazione francese. pronti per entrare in azione, ma che non erano decollati a causa di una bas sa coltre di nebbia 18 •

Come sappiamo, la resistenza era stata particolarmente dura a Casablanca e nella vicina Mehda, dove l'occupazione dell'aeroporto di Port Lyautey fu possibi le so lo il lO novembre , quando la locale resistenza cessò dopo i violenti bombardamenti effettuati da velivoli de ll e portaerei. Tuttavia quando settantacinque caccia P-40 del XII ASC (Air Support Command). decollati dal la portaerei CHE ANGO, andarono all'atte rraggio sulle piste di Port Lyautey , diciassette si fracassarono a causa dei crate1i scavati dalle bombe americane. Un altro P-4 0 precipitò in mare al deco ll o e un secondo si perse ne l nulla 19 • Sempre a causa delle buche presenti sulla pista principale, le operazioni in programma da Port Lyautey dovettero essere inizialmente limitate. Andò meglio ai reparti che dovevano atterrare ad Orano dove, nonostante l'iniziale resiste nza, gli aeroporti di La Senia e Tararoui furono quasi subito occupati da truppe americane, anche

16 Tillman Barret, ''Gli ass i dei Wi ldcat della seconda guerra mond iale", Ediz. Del Prado. 1999 , p.44.

17 Cravcn Wes ley Frank & Cate James Lea. "The Army Air Forces in World War Il", The Un iversity of Chicago Press. 1949 , Voi. II, pp. 59, 68. 75. La Xli A.F. era cos t ituita da cinque Figh ter Groups, otto Bombardment Groups, un Bombardment Squadron ed un Troop Carrier Group. per un total e di circa 800 aerei. di cui però so lo un a parte disponibi le entro 5 g iorni dall ' invas ione

18 RAF NaiTative (First draft), ·'The North African Campaign November I942 - May 1943" p.53.

19 ''A short histo ry oft he Xll Tactical Air Command. AFHRA - roll n° 257 15. P.2.

CAP. 11 - L' INV.-\S(ONE DEL N ORD AFRICA FRANC ESE 35
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I

se nn1 il co ncorso dei paracad uti sti del 503'~ Parachute Regiment. Infau i gli aerei del 60th Troop Carrier Group, arrivati in volo dircnamente dall· Jn ghi lt e1n avevano fa llit o il loro obie tti vo, eminando gli uomini del regg imento fra il Marocco Sp ag nolo ed Orano. L'occ upaz ione di Scnia e Tafarou i aveva co munqu e avuto un prezzo. r Seafires e gli Hurri canes imbarcati sulle portaerei britanniche ~i erano furiosamente battuti sopra La -Se rùa con i caccia france i decollati per difendere il loro aeroporto dall'attacco di nove Alba co re s de lla portaere i FURlOUS. I fran ces i avevano perso du e D.5 20 in combattimento. più num erosi altri di st rutti al suo lo dalle bombe degli Albacore s. però avevano pareggiato il co nto dis truggendo quattro dei gros i biplani della Royal avY-:0 on diversamente erano a ndate le co~e a Tafaroui. Qu ando ventiqua ttro Spi tfires del 3 1'' FG (US AAF ), dec ollati eia Gibilt erra intorn o alle 15.40, erano arri va ti ne l cielo dell'aeroporto. i loro piloti aveva no notato quattro aerei che pigramente circuitavano ad alta quota. Pensando che fossero H urricane s della Royal Navy, g li aerei americani si erano tranquillam ente diretti all ' atte rraggio, ma appena gli ultimi avevano posato le ruote s ulla pi s ta, i pre s unti cacc ia britannici si era no lanciat i in picchiata con intenzioni tuu 'a ltro che amichevoli. Erano D.520 france si. che alla prim a pas sa ta mand arono in pez1i uno Spirfire, tuttavia tre di loro furo no abbattuti da quattro caccia americani che avevano pro ntamente ripre so quota 2 1 • Per in c iso, la cac cia imbarcata s ull e porta ere i america ne ri ve ndicò co mple s ivamente ve nti c inqu e vittorie aeree - ovviamente a s pese dcli' Armée de I' Aire della Marine i ationale - però perse venti due Wildcat. qua~i tuni abbauuti da Dewoitine 520 e dai Curtiss Hawk 75 . che gli USA avevano venduto a ll' aviaLione francese nel 194012 Nel ta rd o pom e ri gg io un iso lato bo mbardi ere fran cese eseg uì un attacco bassa quota s u Tafaroui. Dopo avere dannegg iato un C.47. l'ignoto auaccante. g ra?i e alle tenebre incipi e nti. riu scì a sfuggire alla pre sa degli Spitfi res del 31 st F.G .. La giornata non era però finita Po chi minuti dopo il tramonto gli Spilì res americ an i, aveva no avvistato una colonna di autocarri e blindati legge ri della Le g ione Straniera. c he da Sid i Bel Abbès muoveva verso Orano. Dopo una serie di attacchi aerei a ba!-.sa quota. quanto rimaneva della colonna invertì la marcia. la sc iando sul campo, oltre a numero si autocarri, anche c inque blindati legg eri, facilmen te me ss i fuori combatti mento dai 20 mm degli Spitfire:A

10 RAF ·arrati vc ( First dmfl ). "The 'o nh Afric ,m Campaign 'ovember 1942 - Ma y 1943'". p.59.

2 1 RAF arra t ivc ( First draft), ·The North African Ca mpai gn ove mber I942 - May 1943•· p.58.

22 Til lm a n Ban·et. op. cit.p.44.

23 Ru ~t K. Op. cit. p. IO.

36 G UI.RRA AERl:.A 11' I TA I IA - Di\ u .- AI AME 11' Al I E SPIAGGb D 1, LI.A S1 c 11 li\
Un coccio Mortlet (Grummon F,H) dello Royol Novy sul campo di Lo - Senio nel dicembre 1943 (US Novy -Notional Arhives)

La corsa ali'occupazione di porti ed aeroporti ai confini della Tunisia

Il comando ang lo americano era perfettamente conscio della importanza di occupare rapidamente l'i ntera Tunisia, tuttavia per raggiungere questo obiettivo occorreva prima occupare i porti e gli aeroporti della regione , su quattro dei quali - Djidjelli, Bona, Bi se rta e Tunisi - era stato previsto con molto ottimismo di tra sferire s ubito alcuni squa droni da caccia24 Dato che la celerità di movimento era essenziale, il comandante la 13 Armata generale Anderson - senza attendere che tutte le truppe fedeli a Vichy avessero posato le armi - aveva radunato ogni mezzo te1Testre, aereo e navale per traspo1tare tutte le s ue forze verso il confine della Tunisia. Ma ne l frattempo i tedeschi non erano rimasti inattivi. Alle 11,30 de ll '8 novembre il governo di Vichy era s tato costretto ad accettare l'appoggio degli aerei tedesc hi di s locati in Sicilia e s~u·degna. Pertanto all'indomani la Luftwaffe aveva occupato gli aeroporti di Tuni si e Biserta25 Lo stesso giorno truppe tedesche ed italiane erano arrivate in Tunisia26 • Il 10, la notizia che i tedeschi occupavano Tuni si e Bi se rta era pervenuta ad Algeri, ma all'indomani, la 36 th Army Brigacle britannica era sbarcata a Bougie, occupando lo strategico porto con es trema facilità. Il giorno successivo, un commando britannico aveva occupato anc he il porto di Bona, ed il 12 anche il vicino aeropo rto era s tato conquistato da due compagnie cli paracadutisti britannici lanciatesi da ventisei C-47 americani scortati da se i Hurricane s llC dello Squadron No.43 27 Con queste due magistrali ed incruente azioni Anclerson aveva ottenuto un successo cli e norme importanza strategica, procurandosi du e porti ed un aeroporto di primaria impo1tanza vicinissimi ai confini della Tunisia . L'occ upazion e dell'aeroporto di Bona pe1mise all ' indomani di avere sul posto gl i Spitfìres dello Squadron No.8 I , cui il 14 si aggiunsero quel li dello Squadron No.111. Tuttavia nello ste sso giorno gli Squadrons britannici ebbero la sgrad ita sorpresa d i ricevere la visita di alcuni Macchi 202 decollati dalla Sardegna, che mitragliarono il campo uccidendo undici uomini 28

La fase puramente anfibia dcli' operazione "Torch" si concluse praticamente attorno al I 4 novembre , quando - consolidati i centri logi s tici ed aeroportuali di Bona e Bougie - gli Alleati ritirarono ad Algeri le navi mercantili inviate nei due porti onde so llrarle ai continui attacchi della Regia Aeronautica e della Luftwaffe 29 Dopo essere stati riforniti di tutto punto tramite Bona e Bougie, i reparti della 78 th lnfantry Division britannica ed alcuni contingenti americani cominciarono la loro marcia verso la Tuni s ia , mentre unità di paracadutisti venivano lanciate in prossimità ciel confine tunisino al fine di occupare basi più avanzate per i caccia, che dov eva no appoggiare l'avanzata dei reparti del generale Andreson. Il 15 novembre truppe paracadutiste americane portate su Yo uks - le s Bains dag li attiv i C-47 de l 64t h T.C.G., si impadroniro no dell'aeroporto di Gafsa dopo una breve scaramucc ia con alc une pattuglie ita liane. Il 18, truppe paracadutiste britannic he, lanciate su Souk-el-Arba sede di un importante aeroporto, dovettero piegare la duri ssima resistenza cli elementi avanzati tedeschi, prima di conquistare questa base aerea a so li 145 chilometri da Tunisi 30 •

24 RAF Nan-ative (Firs t draft ). "T he Nort h African Campa ign November 1942 - May 1943" , p.73.

25 Churchill Winston. ''La seco nd a gue1n mondiale", A. Mondadori Edit. Verona. ottobre MCMLXVI, vo l. 4. p. 749.

26 Churchill Winston , ' La seco nda guerra mondiale". A Mondadori Edit. Verona , ottobre MCM LXV I. vo l. 4. p. 749.

27 RAF Narrative (First dratt), ·'The North African Campa ign Novernber 1942 - May 1943" . p 75.

28 RAF NruTative (First draft), ''Th e Nort h African Campa ign Novembcr 1942 - May 1943 '' , p. 75.

29 A. Santoni e F. Mattes ini. op. cit.. pp.300-302.

30 RAF Narrative (Firs t draft). ·'The North African Campaign November I942 - May 1943" , p.75.

- ----------------------= c '= \ I'_,__,_,_ Il · -= L IN VAS IONc DL,L No1m A rR ICA F RA:'-ICESlo 37

Forza ed organizzazione della XII Air Force edell'Eastern Air ColllIIland

Secondo

i piani prestabiliti, la XII Air Force si era installata sugli aeroporti cli Orano e Casablanca assumendo la protezione delle zone circostant i e dei convogli in navigazione fra Gibilterra e capo Tenes. Il 31" F.G si era installato nella vecchia scuola cli vo lo di La Senia abbandonata dai francesi, che però non era stata molto gradita dal personale americano, costretto a riattarla e ripulirla a fondo, dato che i francesi ravevano consegnata in pessime condizioni, piena di rifiuti e con dormitori infestati eia ogni genere d'insetti3 1 •

Oltre ai compiti prima accennati. la Xli Air Force aveva avuto J"incruico di parare l'eventuale invasione tedesca del Marocco Francese tramite il Marocco Spagnolo , dove la Wehrmacht avrebbe potuto arrivru·e col consenso del genera lissimo Francisco Franco. Stante la vi tale importanza di assicurare le spalle alla Eastem Task Force, mentre questa era in movimento verso la Tunisia, era stato previsto che la XII A ir Force avrebbe ricevuto dal Regno Unito alcuni gruppi di bombardieri distaccati dall'Ottava Forza Aerea statunitense 32 • Secondo le direttive, l 'Eastem Air Command (comandante l 'Air Marshal Sir William Welsh) doveva impiegare i suoi cinq ue Squadrons di Spitfires per proteggere i convogli ad oriente di capo Tenes ed i porti cli Bougie. Philippeville e Bona33 Sebbene nei primi giorni dell'invasione, i Fighter Groups americani equipaggiati con Sp it fires si fossero impegnati in combattimento contro forze francesi , nessun reparto aereo delle A.A.F. (Army Air Forces) aveva ancora avuto l'occas ione cli misurarsi con le forze dell'Asse. Per contro erano stati mo lt o attivi i C-47 dei Troop Carrier Groups 62 nd e 641h (XII A.F.) che avevano dato un forte contributo alla occupazione di molti aeroporti in prossimtà della frontiera tuni -

3 I Lamen sdorf G. Rolland, Major , USAFR. "History of the 31 ' ' Fighter Group' ' , p. 12.

32 "History of the Xl! Air Force" Foreword. p. 17. AFHRA , A- 6202.

33 ·'History ofthe Xll Air Force·· Forcword. pp. 6. 16. AFHRA. A-6202. Gli squadron s di Spitfìres erano i No. 154. 81. 242. 416 e 243 cfr. RAF Narrative ( Firs t draft), 'The North African Campaign November 1942 - May I943", p.34.

38 G UE RR A A E REA IN l TALlA - DA l::L- AI.A W :IN ALLE S PI AGGE Df. LLA S1 C JLIA

si na34. Una volta sistemate le basi nordafricane e completato il trasferimento degli ultimi reparti ancora nel Reg no Unito, la XII Air Force avrebbe sch ierato in Nord Africa 1.070 aerei da combattimento l400 caccia a corto raggio d'azione (P-39, P-40E e Spitfires), 240 caccia a lunga autonomia (P-38), 70 bombardieri pesa nti (B-17), 228 medi (B-25 e B-26), 72 leggeri (A-20, DB -7 e A-36)] più 156 aerei da trasporto attrezzati per il lancio di paracadutisti 35 Invece l'Eastern Air Command britannico avrebbe avuto sulle basi algerine 454 aerei, di cui 234 caccia e 220 fra bombardieri leggeri , bombardieri medi e ricognitor i: ovvero una forza pari a circa un terzo di quella americana36

I pianificatori di "Torch" avevano calco lato la forza dei reparti aerei in modo da conseguire sino dall'inizio una superiori tà numerica di almeno due ad uno su quelli dell' Asse 37 • Obiettivo che venne subito raggiunto e presto superato, sebbene nello stesso periodo le forze aeree italo tedesche avessero spremuto a fondo le loro risorse inviando in Tunisia circa duecentocinquanta velivoli 38 Tutta via, come vedremo più avanti, a causa di carenze organizzative e cli metodi di impiego superati - soprattutto amer icani - la loro aviazione non riuscì imm ed iatamente a far va lere la sua schiacciante preponderanza numerica.

Grazie alla rapida conclusione delle ostilità co n i francesi ed alla ottima organizzazione logistica

34 ·'USAAF Combat Chronology", pp. 56-59.

35 Un ulteriore lotto di 200 caccia P-39 per la XII A.F. fu prelevato da una partita di 250 P-39 giacen t i in casse nei magazzini bri ta nni ci in attesa di essere s pedita nell 'U RSS. T uttavia. per la mancanza di adegua te sco rte di pezzi di ricambio e di personale s pecializzato in questo modello , il loro montaggio e re la ti vo ricondizionamento seco ndo gli standard operati vi sub irono lun ghi ritardi pertanto essi arrivarono in Nord Africa solo alla fine del 1942 "H is tory of thc XII Air Force" Foreword. p. 24. Vedi anche Craven & Cate, op. cit. Voi.Il, p.60.

36 The Twelfth Air Force History, Foreword. p. 19. AFHRA A-6202.

37 "Hi story of the XII Air Force'' Foreword, pp. 6, 16 AFHRA, A-6202, p. 19.

38 Le situazioni ciel mese di nove mbre 1943 dei reparti della Luftwaffe trasferiti in T unisia elaborate dall' A. da German Ordcr of Battle, Statis tics as of Quarter years 1938-45, AHFRA 137.306-14 roll Al 128 e da Luftwaffe Units. Fl ugzeugbestand une! Bewegun gsmeldu ngen. WWW 1997 -2000 Michael Holm. La con te mporane a forza dei caccia italiani si aggirava s ulla trentina di unità.

CA I'. 11 - L INVAS IOKI:. l)EL NOKD AFRICA FRANCES E 39

porto di

dell'operazione 'Torch". lo schieramento della Xll Air Force procedette secondo i tempi prestabiliti. Entro il 19 nO\embre il Xli Air Support Command aveva sulle basi marocchine, oltre ai caccia del 33 n1 Fighter Group, anche i 35 Curtiss P-40 di rimpiazzo ca tapu ltati da ll a portaerei ausiliaria britannica ARCHER. più una mezza doaina di B-25 del 31 O'" Group. ed i C-47 del 62 nd Troop Carrier Group trasferiti in volo dalla Gran Bretagna. Alla stessa data la forza aerea americana in Algeria disponeva dei gruppi caccia 31 " , 52"d. 14th e I", del 15'" Squadron da bombardamento leggero (bimoto ri DB-7). dei T .C.G. 60'" e 64 th , e di due squadrons di B-17 del 97 t h 8.G. 39 •

Durante la pianificazione dell'operazione 'Torch... la Royal Air Force aveva attentamente vagliato i tipi d'aerei con cui equipaggiare i suo i Wings. La scelta era caduta s ugli Spifire, per la caccia diurna, su l Beau fìghter per quella nouurna. sull'Hurricane per i ruoli di caccia e caccia bombardiere. sugli Wellingtons per il bombardamento e sugli Hudson per la ricognizione. Ini zialmente erano taci previsti quindici squadrons di caccia, due di caccia bombard ieri, due di caccia notturni, quallro d i bombardieri leggeri, uno di ricognitori Hud son ed un flight di Spitfires ricognitori. fn realtà dopo attente valutazioni la RAF aveva ripiegato su nove Squadron caccia Spitfires ( o. 154, 81. 242,416,243.93, 152, 72, 111), quattro Squadrons caccia HuITicanes (No. 253, 43, 32, 87), due Squadrons cacciabombard ieri Hurricanes (No. 225,241), due Squadrons caccia notturni Beaufìghters (No. 55 e 406). due Squadron di Bi sley (No. 18 e J 14). due Squadrons di Blenheim Mark V (No. 13 e 614) e due di Bostons (No .608 e 500). ln realtà i due squadrons di We lli ngtons arrivarono so lo alla fine di dicembre . li trasferi mento deg li aerei s ui campi algerini era stato previsto in due scaglio ni Il primo composto da quattord ici squadrons fra caccia e bombardieri leggeri. più un flight da ricognizione. il secondo con i rimanenti squadrons da inviare appena ultimata la prima fase dell' occupazione40

39 I gruppi 31 '' e 52nd • che erano stat i trasferiti dalla VIll al la XTT Air Fo rce, avevano già una discreta espe rienza di comballimento acquisita in varie mi\sioni su obiellivi della Fra ncia occupata. Quando erano arrivati dagli Stati Uniti. ambedue i grnppi avevano do, uto cambiare d ' urgenza i loro Aircobra P-39 con al1re1Lanti Spitfìre Mk. V avuti in prestito dalla RAF in quanto i toro caccia erano troppo inferiori ai Mes serschmill tedeschi. Comunque per operare nel Nord Africa, anc he gli Sp itfìre Mk. V dovettero esse re so~t ituiti co n altri de ll o stesso tipo. ma in versione tropicalizzala (Lamensdorf Rolland G.. Hi~tory of 1he 3 l'' Fighter Group". s.d.. p.4 .) .

40 RAF I arrativc ( First drafl ) "The North African Campaign ovember 19-42 - May 19-43". pp 34-38

40 G UERRA / \i.REA Il\ l ' IAI IA - [)A l:. L. - ALA.:.:.;M.:..c:E'-"IN...:.;A""'l.l"".E S.,__, l'l :.:.: AG"" ' (;:.:.:. E D""~L LA"-"'S1co..;C'le,.: I lc:.:, A ___
Piroscafo in fiamme nel Algeri dopo uno incursione italo tedesco (IWM)

Il poten ziamento della LuftwaITe nel Mediterraneo

Gli alti comandi del!' Asse, e soprattutto quello tedesco, avevano co ntinuat o ad escludere l'eventualità di uno sbarco anglo americano ne l Nord Africa Francese anche quando le Task Forces partecipanti ali' operazione "Torch" avevano g ià lasciato i porti di partenza degli Stati Uniti e del Regno Unito4 1 • Ai primi di no vembre, allorché il comando della Kriegs matin e riferì che un forte convoglio protetto dalle maggiori unità na va li aveva superato lo Stretto di Gibiliterra, il Capo delle Operazioni dell ' Alto Comando ted esco riteIU1e trattarsi dj un tentativo per "dare sollievo" alla situaz ion e di Malta, dato che questa era da tempo sottoposta ad intensi attacchi aerei italo tedeschi 42 Una vo lta finalmente chiar ito il reale obiettivo dell'operazione incorso, la reaz ione tedesca, sebbene improvvisata all'ultimo momento, fu inaspettatamente fulminea e complessivamente abbastanza efficace.

Il 6 novembre 1942, quando iniziarono i primi attacchi della Luftwaffe contro i convogli Alleati e ntrati nel Mediterraneo , il Il Fliegerkorps disponeva di so lo I34 aerei (60 bombardi eri, 11 aerosilura nti , 26 tuffatori, 37 caccia). per di più sparsi fra la Sicilia e l ' Italia centro meridionale43• L'effetto combinato della battaglia di el -Alamein e dell'operazione Torch avevano infine s mo sso l'Alto Comando tedesco convincendolo ad interessarsi d'urgenza del fronte nordafii cano. Su ordine dell'O.B.d.L. (Oberbefelshaber der Luftwaffe) cospicui Iinforzi furono immediatamente trasferiti nel Mediterraneo. Ventiquattro ore dopo lo sbarco nel Nord Africa, il Il Fliegerkorps aveva già in line a 266 aerei (153 bombardieri e ricognitori strategici, 36 aerosiluranti e 77 fra caccia e caccia bombardieri)44 • Nono sta nt e che sul fronte dell'Est aumenta ssero gli indizi di una imminente offensiva dell'Armata Rossa, la Luftwaffe non aveva esitato prelevare un buon numero di reparti, dalla Fran c ia , dalla orvegia e persino dalla Russia, il cui spostamento nel Mediterraneo avevano indebolito altri settor i di grande importanza strategica45 Alla Luftflotte 5 di stanza in orvegia erano stati sottratti centoci nquanta aerei dei Kampfgeschwedern KG.26 (aerosil uranti ) e KG.30 (bombardieri) , reparti altamente specializzati nell'attacco a mezzi navali. Una decisione assai grave, poiché sgua rni va le rotte dell'Artico percorse dai convogli anglo americani che alimentavano lo sforzo bellico dell ' Uruone Sovietica in un periodo prevedibilmente cruciale per il fronte russo46 Alla Luftflotte

5 rimasero so lo un centinaio di aerei fra rico gnitori, idro siluranti He.155 e bombardieri in picchiata Ju.87. Tutti aerei troppo lenti e vulnerabi li per intimidire i potentemente scortati convogli anglo americani diretti a Munnansk 47 Gli aerosiluranti He. l l lH-6 e Ju. 88A-4 LT del KG.26 entrarono rapidamente in azione. Completato fra 1'8 ed il 17 novembre il loro rischieramento su ll a base di Grosseto , avevano facilmente supera to i problemi di ambientamento, conseguendo il loro primo successo nella notte sul 24, quando af-

4 1 Santoro G. op. cii. voi. II, p. 485

42 RAF Nam1tive (Firs t draft), "The North African Campaign November 1942 - May 1943 ' '. p.192.

43 Santoro G op cit. voi. TI p. 488.

44 A. Santoni e F. Mattesini, op. cit., p.289.

45 La sera dell'8 no ve mbre 1942, il KG.26 tras ferì da Stavanger e Bardufoss ( Norvegia) a Gros seto i gruppen l/K.G.26 e II/K.G.26 co n i loro aero siluran t i Heinkel He.111 H, e gli Ju.88A del 111/K.G.26 da Banak a Gros seto. Il K.G. 30 "Ad ler" arrivò a nch 'esso da ll a Norvegia co n lo Stab/K.G.30 ed i gruppen 11/K.G.30 e 111/K.G.30 per posizionars i ia Com iso (Sicilia), mentre il K.G.6 invi ò i gruppen T/K.G.6 e 11/K.G.6 da Crei! e Dinard (Fra nc ia ) a Foggia. Il Kampfge schwader 76 fu uno dei reparti tratti dalla Russ ia. Lo Stab/K.G.76 con i gruppen 1/K.G.76 e ll/K.G.76 si tras ferirono in vo lo da Armawir a Tympak ion dove operò per circa un mese contro le lin ee di rifornimento della 8' Armata, prima di s pos tarsi Catania . ( vedi Michael Holm , " Luftwaffe Units ' ' , op. cit. ). Cfr. Cooper Matth e w, "The German Air Force 1933-1945. A n Anatomy of Failure" . p. 245 e 249.

46 L'Operaz ione Uranu s, che infra nse il fronte de l Don, isolan do la 6' Panzer Armee a Stalingrado, ini ziò il 19 novembre 1942.

47 Cooper Mallhew, op c it. p.145.

CAP. 11 • L' INVASIONE DEL N ORD AFR ICA FR AKCF.SE 41

fondarono il piro scafo britannico da 5.060 tonnellat e TRE TBA K IO miglia a Nord di Cap o Tenes4 li 15 nove mbre. ovve ro una settimana dopo l'ini zio di ·To rch··, la Luftw affe sc hi era va nel Mediterraneo 1.361 aerei contro i 700 esistenti pochi giorni prima. Per la prima volta dall'inizio della guerra, il Mediterran eo era di ve ntat o uno dei maggiori teatri d'operalioni della Luftwaffe che. con deplorevole mancanza di acume strategico, aveva atteso che la situazione s i fos se es tremamente aggravata, per destinar vi il venticinqu e per cento della propria forza, contro il sette per cento de ll 'anno precedente. quando la situ aLione era di gran lunga più favorevole 4 La di slocaz ion e degli aerei era la seg uente: 8 19 sul territorio italiano (Sardeg na , Sicilia, Italia continentale), 177 in Tunisia, 112 in Libia e 293 in Grccia50 • TI nocci o lo duro dei rinforzi tede . chi era cos tituit o da 350 bomb ard ieri cd aerosiluranti. che vennero lan c iati senza indugi ali' attacco de i convogli degli Alleati e degli approdi ne l orci Africa france se ~• Forse mai come allora la Luftwaffe avrebbe avuto nec ess ità di mettere in campo una fl otta di bo mbardi e ri pe anti a largo raggio. di cui però non disponeva pe r la errata po litica di cos tru 1ioni aeronautiche tede che seguita dai ve rtici dcli" arma ae rea tedesca 52 Il mancato svi luppo di bombardieri strategic i a largo raggio

48 Ro ya l avy , Bri1 is h vessels lost at sea 19 39 -4 5. rcprints ofl hc R.N. o fficiai pub li cations. Patrick S1ep hens. Cambrid ge . 1980. Sction rr p. 44.

49 Cooper Manhew, op. cit. p.286.

50 Vedi Tabella n° I. o.B.S. velivol i in ca rico al 15 no ve mbre 1942'".

51 Si tratt ava , co me già accennato. dei KG 6. KG .26. KG. 30. KG. 76. Circa la loro forza ai primi del no, embre 1942 vedi Allegat i.

52 Come molli ca pi rniliiari ted eschi il capo di stato maggiore della Luf1 waffc ge nera le Hans Jeschonnck. aveva creduto fermamen1e nella guerra lampo. pertanto aveva pri,ilegiato lo ~viluppo degli aerei da bombardamento in picchiala e so pra vva lutato eccessivame nte la ca pacità offensiva de i bombardieri mcdi Ju.88. Tulle dec is ioni. che co nfermat e da Hitler e Gorin g, avevano seg nato il reg resso delrarma aerea tedesca (cfr.: Bekkcr Caj us. "Luflwaffc". Longancsi Editore. Mil ano 1971. p.49 3)

42 QULRRA At,Rhi\ IN I TALI/\ OA Et -Al J\M=El'N -'--'A"-' ll=-'·""'S~l'IA(C-'.;G=E l)=H =-L""' A ""'S'-'" -"''' =·A'------- - -
Aerosilurante tedesco He 11 1• H6 (Bundesorchiv)

d'azione traeva origine dal fatto che la Luftwaffe aveva dovuto uniformarsi al)a strategia ciel "blitzkrieg", c ui occo1,-evano aerei altamente specializzati per l'appoggio tattico sul campo di battaglia e per la distruzione delle risorse industria li ed economiche del nemico, dato che queste ultime sarebbero state poi utilizzate dal vincitore una volta occupato il suo tcnitorio 53

In conseguenza dello scarso interesse per questo tipo di velivolo e per i ritardi nella definizione del progelto , solo poche decine del bombardiere pesante He.177 erano in forza ai reparti all ' epoca di Torch, inoltre questi furono inviati in Russia per potenziare il ponte aereo che riforniva la 6" Armata di von Paulus assedia ta a Stalingrado. Pertanto tutte le azioni di bombardamento tedesche nel Mediterraneo furono eseguite da bombardie1i medi JU.88, il cu i carico bellico e la cui autonomia non erano ovviamente comparabili a quelli di un bombardiere pesante.

Data l'importanza di assicurare alle truppe tedesche un permanente appoggio tattico, all ' ini zio del 1943 la Luftwaffe decise di in viare in Tunisia una trentina dei nuovissimi caccia bombardieri Fw.190, in sost itu zione dei veterani Ju.87, che dopo essersi coperti di gloria nei p1imi mesi de ll a campagna, non erano più stati in grado di operare dal momento in cui l'aviazione anglo ame1icana aveva conquistato la superiorità aerea.

Stante la precaria sit uaz ione dei colle ga me nti con l ' Africa, la Luftwaffe dovette anc he potenziare il settore del trasporto aereo . Alla fine di ottobre la forza dei Transportgruppen operanti nel Mediterraneo ammo ntava a circa trecento aerei - di cui duecento efficienti - in buona parte impegnata nel trasporto di carburanti a seguito della crisi provocala dalla perdita di numerose navi petroliere dirette in Libia. Dopo la battaglia di el-Alamein era stato necessario trasportare i carb uranti persino con bombardieri He.111 ed idrovolanti de l soccorso aereo. Essendo chiara l'impossibilità di s up era re con mezzi di ripiego anche

53 The United States strategie bombing s urvey Summary Report. United States Govemmenl Printin g Office, Washington.

30 Septernber 1945 ed it ion. page 2.

CAP Il - L'I NVAS IO'IE DEL N O JUJ A FRICA FR ANCESE 43
Ju88 del lii Gruppe del Lehergeschwader l in azione su l Mediterraneo (Bundesarchiv)

l'emergenza creata da ··Torch", il 12 novembre la Luftwaffe riorganizzò radicalmente i trasporti aerei nel Mediterraneo, costituendo due Lufnransportfi.ihrcr, uno con sede ad Atene e l'altro a Roma, i cui stat i maggiori arrivarono direttamente dal fronte russo5\ Oltre ai trasporti per la Tunisia urgevano anche quelli per r Afrika Korps. che dopo la sua veloce ritirata da el-Alamein non poteva più essere rifornito dagli aere i di s loca ti s ug li ormai lontani aeroporti di Creta. Pertanto questi u ltimi avevano dovuto essere trasferiti nell'Italia meridionale ed in Sicilia. La duplice esigenza di potenLiare la Lesta di ponte tunisina e di alimentare l'armata cli Rommel in ritirata verso i co nfini orientali della Tunisia costrinsero l 'O.K.L. a potenziare g li aerotrasporti del Mediterraneo con altri duecentocinquanta velivoli, prele\'ati dalle c;cuole di volo, dai reparti in Ru ssia e da quelli in Germania. Questa rapida mobilitazione, e ntro la fine cli novembre. portò la forza dei grupp i da trasporto tedeschi a circa eicento velivoli. dei quali trecento cttanta efficienti al volo55.

La massa dei ri forniment i aerei diretta a Tu nisi partiva da Napoli o eia Reggio Calabria. Prim a di percorrere !"ultima tratta sul Canale di Sicilia i veJi,oli da trasporto venivano raggruppati in grandi acroco nvogli, cui nei pressi di Trapani s i aggiungevano caccia d i sco rta decollati da Trapani Milo, Borizzo. e Ca telvetrano. Le scorte erano diventate obbligatorie. da quando Malta era stata adeguatamente rifornita di carburante avio. Da quel momento i due squadrons di Beufi ghte rs (No 227 e No. 272) dislocati ne ll ' isola erano diventati un grave problema per la icurezza degli aerotrasporti diretti in Africa'6 1 cl periodo 25 ottobre - 1 dicembre le perdite dei Tran sportgruppe n. sia abbattuti in volo che distrutti sugli aeroporti, ammo ntarono a settantuno aerei. Sensibili anche le perdite dei velivoli del SAS. che il 12 novembre perse sei S.82, abbattuti sul canale di Sicilia dai Beaufighters dello Squadron 1o.27r.

Appena vent iquallro ore dopo i pr imi sba rchi nel orci Africa. obbedendo alle disposizioni ruTivatc da Vichy. il re idente generale france c. ammiraglio Esteva. quantunque personalmente contrario avern dato il suo consenso a ll'allerraggio sui ca mpi d'av iazione di Sfax. Tunisi, Gabes e Susa in Tunisia di Ju.52 carichi di paracadutisti della Luftwaffe'8 • Contemporaneamente sui campi di Biserta. Tunisi e Djedcida erano allerrati circa cento aerei da combattimento, fra cui i caccia Bf. I 09 dello JG.53 ''Pik As" ed bombardieri in picchiata Ju.87D del 11 ./StG.3. che senza perdere tempo erano entrati in azione con !"efficienza e la velocità che contraddistingueva r arma aerea tedesca. Due giorni dopo questi aerei erano stati raggiunti dal 155 ° g rupp o caccia itali ano atte rrato s ull 'aeroporto di Tunisi.

La reazione della Regia Aeronautica

Mentre Rommel - co nfitto ad el-Alamein - era in veloce ritirata attraverso la Cirenaica, unità navali cd aerei da trasporto italo tedeschi avevano scaricato nei porti e negli aeroporti di Tunisi. Sfax. Susa e Bi erta circa l 6.000 soldati tedeschi e I0 00 italiani. Una forza più che suffic iente per estende re il controllo de ll' Asse s u g ran parte de l protettorato francese e nello stesso tempo imb astire una prima lin ea

54 RAF arrative (FirM drafl). "The North African Campaign No,ember 19-t2- May 19-tr. p.196.

55 RAF Narrative (Firs t draft). ··The North African Ca mp aign November 1942 - May l 943", p. I96.

56 RAF arrative (Fir~t draft). ''The North African Campaign No,ember 19-t2 - May 19-tr, p.196.

57 RAF Narrative (Fir~t draft). ·1·11e North African Campaign November 1942 - May 1943". p.4.

58 La matt ina dell"8 novembre. l'ammiraglio Darlan telegrafò a Lavai. primo mini\lro del go\'emo francese. dichiarando~i d" accordo ad un intervento degli aerei delr Asse contro le forze di ·Torch" a condilione che questi decolla~~ero dalle loro ba~i in Sici lia e Sardegna e non auaccassero le truppe a ng lo a meri cane g ià sbarcate. Ne ll o stesso giorno l'ammiraglio Esteva aveva telegrafato a Vichy ··t 111ol'i111e111i sono destinmi a prvdurre 1111 'emo :.ion e di c11i 11011 potrei dominare le co11seg11e11:e Non escludendo quindi una reazione da parte delle truppe francesi di stanza nel protellorato wnis ino. Cfr. Aron Rob ert "La Francia di Vichy 1940-1944". Rin o li Ed itore. Milano 1972. p.489. Vedi anc he Churchill Win~lon. "La seconda guerra mondiale". A. londadori Edit. Verona, ottobre MCMLXVI. voi. -t. p. 749.

44 G L' E.RRA AcRtA l'I lnuA DA EL-AL~LLI S PIAGG ~ Dli LA. S1<""'·11=IA.,__ __ - - -

il bom bordiere S.84. Aggressivo profi lo e scorse virtù.

difensiva ad occidente per contenere l'avanzata verso Tunisi delle truppe del generale Anderson.

La Regia Aeronautica, pre leva nd o le squ adriglie e gli aere i più efficie nti delle unità metropolitane. riunì una forza di 285 velivoli (79 bombardieri, 57 ae rosil uranti e 149 caccia) che fu dislocata sug li aeroporti sardi e sici li ani. In cons id erazio ne della strateg ica posizione centrale degli aeroporti della Sardegna, che permettevano ai bombardieri P. l 08 e Ca nt.Z.1007bis di decollare a pieno carico per le missioni su l Mediterraneo Occidentale e s ul territo ri o algerino, entro il 6 novembre lo Sta to Maggiore Aeronautica in viò sull'iso la sed ici Ca nt.Z 1007b is del1'88 ° Gruppo, otto P.108 della 274° Sq. BGR. ve nti ci nqu e bombardieri SM.84 de l 32° Stormo (aeroporti di Alghero e Milis), quindici aeros iluranti S.79 de l 36° Stormo, cinquantasette caccia MC.202 dei gruppi 153 ° e 17 ° ed infine ven ti tré cacc iab o mbard ieri Re.2001 del 22° Gruppo. In sostituzione dei tren tatré MC.202 del 17 ° Gr . tra sfe riti in Sardegna, furono inviati in Sicilia sedici MC.200 e venti Fia t G.5059 Sebbene la Regia Aeronautica avesse dato fondo alle sue migli ori risorse, i bombardieri e gli ae ros iluranti messi in campo furono in tutto 136, contro 244 tedeschi (154 bombardieri e 90 aerosi luranti), tutti aerei di migliori e co ll audate capacità belliche1'°.

Nonostante le mediocri caratteristiche dei velivoli in dotazione, i pi loti della Reg ia Aeronautica affro ntarono con slancio e determinazione il nuovo cic lo operativo. L'8 novembre il 132° Gruppo Aerosil ur anti guidato da l maggiore Buscaglia tentò di att accare il naviglio ne ll a rada di Algeri Tuttavia, per i ritardi dovuti a violenti piovaschi lun go la rotta, i dod ici S.79, decollati a pomeriggio inoltrato da Pantelleria, giunsero s ull ' ob iettivo mentre le tenebre stava no g ià ca lando. Vista l'impossibilità di eseg uire precisi lanci contro sago me di nav i a malapena in travedibili in lontananza, il maggiore Buscaglia rinunciò all'az ione per non impeg nare i suo i aerei in un attacco troppo rischioso e dall'esito altamente in certo6 1 • Du e g iorn i dopo Buscaglia andò all'attacco di un convoglio al largo di Algeri, sebbene i s uoi S.79 fossero praticamente già ai limiti della loro au tonom ia. I s uoi siluri mandarono a fo nd o lo s loop br itannico IBIS da 1.300 tonn , che però fu inesattamente ide nti ficato come incrociatore. Errore comprens ibile data rapidità delle manovre di di simpeg no attuate dagli aerosiluranti per so ttrarsi sia all a reazione contrae rea che agli incombenti caccia delle portaerei di scorta62

L 'ava nzata anglo americana verso la frontiera tunisina offrì ali ' Aeronautica Sa rd eg na l'occasione di impiegare anche gli aerei meno do tati di autonom ia. L'occas io ne fu offe rt a dal trasferi mento dei centr i logistic i alleati a Bona, Philippevi ll e e Bougie Tulle loca lit à co mprese nel raggio d'azio ne non solo deg li S.79 e dei Cant.Z l 007bis, ma anc he dei cacc iab o mbardi e ri Re.200 1 e dei bo mbardieri S.8 4. Il porto di Bougie fu att acca to I' 11 nove mbre, in pi e no g io rn o , da quattro S.79 del 132° Gruppo Aerosi lu ran ti , guidati dal magg iore Buscaglia. Senza i problemi che avevano fa tto fa llire l'attacco ad Algeri, qu es ta vo lt a

59 Sa ntoro Giuseppe. L·Aerona utica Italiana ne ll a Seconda Gue rra Mondiale " , ediz ioni [es se] , 1966. p. 492.

60 A. Sa nton i e F Matte s in i. "La partecipa zio ne tedesca ". op. cit. p.320.

61 Ved i: ·' 132° Gruppo Carlo Ema nuele Buscaglia' ' , Giulio La zzati. Aeronau tica Mil it are Italiana. CD 200 1. Cap 5 e Mart in o Aicn her, ··11 Gru ppo Buscaglia'', Murs ia edit. I 99 1 p. 123.

62 Royal Navy , "B r it is h Yes se ls los t a t sea 1939 -45", Patrik Step hen s Ltd Camb1idge 1980 , pari. L p.18 La Regia Aeronau tica la registrò l 'IB IS co me un non meg lio ide nt ificato inc rociatore Per la rivend ica zione de lla R. A ved i: StaListics Alli ed Los ses s infl ic ted by Ita lia n Air Force I 940 - I945 AFHR A A-6084. fr 0740)

CAP 11 - L IN VAS IO NE DEL NORD A FRlCA fR ANCESE 45

Ae ro si lurante 5.79 in vo lo. È sta to occe rtoto che nel periodo 1O novembre 1942 - 13 moggio 1943 gli aerosiluranti dell o Regio Aeronautico affondarono sette navi e ne danneggiarono molte oltre (p.g.c.Ugo Accorsi)

Bu scaglia trovò la via del ~uccesso. Avendo l'ab iludine di attaccare alla luce del giorno, aveva studialo una particolare laltica per ridurre al minimo i rischi di una prevenliva intercettazione da parte della cacc ia. Dopo avere sorvolato a volo radente parte della Tunisia. era penetrato in lerritorio algerino infilandosi entro una valle tanto stretta che i suoi aerei avevano dovulo disporsi in fila indiana. Una manovra rischiosa, ma c he g li aveva permesso di arrivare sull'obiettivo da una direzione inusilata eludendo i radar nemici e soprattutto le pattuglie caccia che pattugliavano la rada. Lo specchio d'acqua pullulava di na, i da carico e di unilà da guerra. La sorpresa tattica c'era stata, tuttavia le difese avversarie erano già in allarme per un precedente auacco di Ju.88. Con Buscaglia in testa, gli S.79 superarono i primi caccia tardivamente accorsi per intercettarli. Proseguirono poi uniti verso le navi volando a meno di I00 metri sopra il livello del mare. Il fuoco contraereo era nel frattempo divenuto più intenso e preciso. Un S.79 centralo in pieno esp lo se in aria63. Gli altri , lanciati i si luri, v iraron o di bordo, ri attraversando la rada a pelo delle onde, mentre le loro 12.7 dorsali tenevano a bada una muta cli Spilfires. Secondo i rapporti stilati al rientro dagli equipaggi. almeno due dei loro siluri erano esplosi su unità da guerra64 Riv endicazione che poi la Regia Aeronautica 1idusse ad un so lo piro cafo colpilo ed affondato nelle acque della rada65 • Nelle ore s uccessive il porto di Bougie fu attaccato anche da otto Me.210. una cinquantina di Ju.88 e tre aerosiluranti He.J 11.

A fine giornata gli allea li avevano perduto il trasporto AWATEA da 13.482 tonnellate affo nd ato da bombe e s ilur i, il tra spo rt o CA TH AY affondato da bombe ed infine gravi danni su l monitore ROBERTS della Royal Navy centrato da un paio di bombe6'>.

63 L"equipaggio dclrS.79 su Bougie abbanuto era composto da: S.ten. pii. Ramiro Angelucci. m.llo pii. Alberto Fedi. primo aviere fo tografo Francesco Cupiragg i, aviere allievi armiere Claudio Flau to, av iere a lli evo fotografo Cesare Rossi.

6-l Vedi anche: Lettera del motorista Ma<,<.imiliano Fantuzzi. uno dei protagonisti dell'azione dcli' 11 novembre 1943 a bordo di un S.79 del 132° Gruppo Aeros iluranti. '"Aeronautica" N.l Gennaio 2002. p.9.

65 Stati st ics Allied Lossess infl icted by lta li an Air Force 1940 - I 945. AFHRA A-6084, fr. 0740. Aktinson "Un esercito ali" alba·· Mondaclori Milano 2002 p.20-t È probabile che r A WATEA ~ia s tato affondato dai siluri del 132 ° Gruppo di Bu<,caglia e dalle bombe tedesche.

66 Circa le cause deg li affonda me nti dell" AWATEA e del C HATA Y vedi: Roya l Navy. "Br itish Vcs~els lost. at !>Ca 193945". Pat.rik Stephens Lt.d Cambridge 1980, Part Jl. p. 42. cause che non avvalorano la versione di Santoni e Mauesini (op. ci t. p.300). che anribui\cono a bombe tedesche ambedue gli affondamenti.

46 GL.cRRA Al REA IN I f 1\l l 1 \ - DA EL-A I AMEIN ALLL ~P IAGGr D~LI- A SICILIA

All 'i ndomani , il porto di Bou gie fu attaccato alle prime lu ci dell' alb a da Ju.88 che affondarono il tra sporto KARA JA. Dopo arrivarono se i S.79 g ui dati da Buscag lia , che nono stante la determinazione dell 'a ttacco , forse colpirono qualche unità , se nza però affondarne alcuna67 L'unico S.79 non rientrato alla ba se fu quello del ma ggiore Buscag li a, che - sebbene colpito una prima volta dagli Spitfire VB del 154'h Squadron della R.A.F e poi da.Ila contraere a di un cacciatorpediniere - aveva sga nciato il s uo siluro quando il s uo aereo era già in fiamme. Poi Buscaglia aveva tentato un amm aJTagg io entro la baia, ma l'S.79 era esplo so appena toccata l'acqua 68 Dopo la perdita del s uo coma ndante il 132° tornò in az ione g uid ato dal capitano Giulio Cesare Graziani, portando a termine due riu sci te mi ss ion i nelle notti del 20 e 28 novembre. Alla prima, co ntro na vi ancorate davanti a Philippe v ille, parteciparono cinque S.79 tutti felicemen te rientrati a Deci monannu. Alla seco nd a missione davanti alla cos ta algerina, parteciparono tre S.79 de l 132° e tre del 131 ° a l coman do del cap it ano Giulio Marini. Seco ndo la Reg ia Aeronautica. nel corso di ogni azi one furono affondati du e piroscafi 69 Successi però non ri sco ntrabili neg li elenchi del navi g lio americano e britannico co lpito od affondato ne l nove mbre 1942, ma neppure da escludere a priori, dato

67 Il rapporto sti lato dagli equi paggi al ritorno da ll a missione menzio na un piroscafo s ilura to ed un grosso cacc iatorped ini ere probabi lmente colp ito (co pi a del ra pporto in Aich ner M. op cit. Documenti). L'e le nco delle unit à Alleate colp ite. stil ato dal la Regia Aeronautica ne l 1945 . riport a per l' azione del 12 nove mbre 1942 nelle acque di Bougie un in croc iatore de ll a c lasse ·'Leader" si lurato ed un piroscafo colpito ed esp loso. Ri ven di caz ion i che non trovano conferma in : US Navy, ' 'Th e Offi ciai Chronology of the U.S. Navy i n World War 11-1942.htm; Royal Navy, " Briti s h Vesse ls lost at sea 1939-45", Pa tri k Stephe ns Ud , Cambridge 1980; US Maritime Service Veterans. ·us Navy Ships su nk or damagcd in Medi te rra nean Approaches to Meditemnean Sea a nd Black Sea" , www.USMM.o rg <D J998 - 200 I.

68 Cred uto morto, Carlo Emanuele Bus caglia ebbe la Medag lia d' Oro al valore Mi lit are alla me mor ia, in reallà era so pra vviss uto nonostante le grav i ust ion i e feri re. Ne l 1944 lasciò il campo di prigionia americano per rientrare in Italia ed ass um ere il co ma ndo de l 28 ° Gruppo de ll o Stormo da bombarda men to '·Bah imore'' della Regia Ae ron au t ica cobelligera nte. Morì il 24 agosto 1944 a seg uito d i un incidente di vo lo. Gli altri com ponent i l'eq uip aggio deceduti nel l 'az ion e era no : se rg . magg. pil ota Fra ncesco Sog liu zzo, primo avie re a rmi e re Waller Vecchiarell i, primo aviere moto1ista Vitt ori o Verces i, avie re scelto fotografo Fran cesco Maio re.

69 Statistics Alli ed Losscs lnfli cted by ltali a n Air Force 1940 - 1945, Steamships Defìn ite ly Sunk During 1942, AFHRA A-6084 .

CAP. li - L' INVASIONE DE L NORD AFR ICA FR ANCESE 47
Caccia Bf. l 09G del 53 JG " Pik As" su un campo tu nisin o (Bundesarchiv)

Bombardieri P-108 su uno base dello Sordegno nel periodo in cui lo 274 g Squadriglia operò contro i porti e gli aeroporti algerini.

che i convog li comprendevano navig lio mercantile di altre nazionalità 70 •

Un risultato perfettamente riscontrabile fu invece ottenuto nella notte sulr 11 sull'aeroporto di Mai on Bianch e da una pi cco la fo rmazi o ne di Cant.Z I007 bi s, c he a ll 'in doma ni attaccò anche il port o di Bou gie, infliggend o u lt e ri ori da nni al cacc iatorpedi ni e re polacco BL YSKA WIKA, che poc he ore prima era s tat o co lpito dagli Ju .88 tcdeschi 71 • Comunque la prima azione di bombardamento della Regia Aeronautica su l territorio tunisino era s tata eseguita il giorno innanzi da dieci S.84 del 32° Stormo, che avevano attaccato Teberka sco rtati dai MC.2 02 de l I53 ° Grupp o7 ~ Dopo questa impresa, che do veva il s uo successo all a co mpleta asse nza di caccia nemici nell'ae rea. il 32 ° Stormo perse quasi tutti g li S.84 delr 89° Gruppo durante un attacco eseguito il I O dicembre sul porto di Bona. Questa volta i dieci S.84 dell89 ° erano arrivati sull'obiellivo se nza caccia di scorta, essendo fallito il loro app unt ame nt o con una sq uadri glia di Macchi MC.202. Att accato dai cacc ia , il gruppo ave va perso tre trimotori. mentre a ltri tre grave mente da nn eggiati avevano raggiunto la base sfasciandosi all'atterraggio. 1q uattro scampati alla strage relativamente indenni, erano comunque seg nati da parecchj colpi 7 '.

1 Cant.Z 1007bi s. i più agi li e ve loci ae re i da bombardamento ita li ani de ll 'epoca, era no assa i amati dai loro eq uip aggi po iché offri vano buon e probabilità di sopravv ivenza soprall ullo durante le azion i notturne. Nonostante un a mediocre autonomia cd un armamento difen sivo troppo leggero. i Cant. Z I007 bis rima e ro in prima linea sino all'u ltim o giorno dì guerra. co mpl etando un'alta percentuale di mi ssioni, se ppure co n perdit e e leva te quand o ag ivano s u zo ne for te mente dife se. T Cant. Z I007 bi s furono però i primi bombardieri italiani abb attuti dai Beufìg hte r dello squadron ·-io.225 da caccia notturna di base ad Alge ri. che dopo averne distrntto uno nella notte del 18 novembri! se ne aggiudicò un altro nella nolle s uccessiva 7

70 Vedi: Aichner M op. cit. pp. 138 -140: U S. avy The Officiai Chronology of the U.S. avy in World War Il - 1942. htm: Royal avy ... Brit ish Ves~cl~ lost at sea 1939-45' ', Pat rik S tep he ns Ltd .. Cam brid ge 1980; U.S. Mar it ime Serv icc Vc tcra ns. "US Navy S hi ps s unk or damaged in Med iterrancan Approaches to Mediterranean Sea and Black Sea". www.US MM.org © 1998 - 2001.

71 Il BL YSKA WTCA oltre a riportare grav i danni, ebbe tre membri dell"equipagg io uccisi e quarama feriti (M. Papa, J. Urbanczyk, Storia Militare. apri le 2003) .

72 Tara nto la E. o p cil. p. l 38.

73 Brot7u E Caso M Cosolo G. "Dimensione Cielo - gli aerei italiani nella Seconda Guerra Mondiale Bizzarri. Roma. 1973. Voi. 5. p. 91.

74 RAF arni tive (Fi rst draft). 'T he North African Campaign November 1942 - May 194:r·, p. 120

48 0l'ERRA Af RH IJI, ITA LI, \ - DA H -ALA\11:JN \I Lii SPIAGGE 1)1 LLA ;;. S:..:,.IC:..:,IL.::.;IA,.._ _ _
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TI 50° Gruppo Autonomo B.T.Y, che nei due anni precedenti aveva perduto su vari fronti so lo quindici Cant.Z 1007 bis, ne perse dodici in so li tre mesi di attività sul Nord Africa Francese7 5 Gli unici bombardieri italiani con la capacità di portare un importante carico bellico sugli obiettivi algerini più lontani, erano gli otto Pi aggio P. 108B della 274• Squadrig li a trasferiti a Decimomannu. Dopo due azioni fa lli te s ull' aeroporto di Maison Bianche (Algeri), il 19 novembre due P. l 08 riuscirono a sganciare le loro bombe ri spe tti vamente sui porti di Boug ie e Philippeville, mentre un terzo dovette rinunciare per la pessima visibilitit. Il 22, due quadrimotori Piaggio attaccarono il porto di Algeri, colpendo alcune unità navali , mentre un terzo aereo dovette rientrare per avar ie. ell e otto missioni successive contro gli aeroporti di Maison Blanc he, Blida ed il po rt o di Algeri andarono complessivamente in missione quattordici aerei , di cu i tre non rientrarono all a base. Solo l' ultima missione de l 20 gennaio 1943, eseg uita prima del rientro in Italia del reparto , ottenne un app rezzabile successo. Due P.108 attaccarono il lontano porto di Orano, che data la distanza dalle basi aeree del\' Asse, aveva s ubito pochi attacch i aerei. Al loro arrivo i P.108 constatarono con stupore che il porto era completamente illumin ato. Pertanto riuscirono ed eseguire ottimi lanci, sebbene co ntrastati dal violento, ma disordinato fuoco di sbarramento delle navi e delle batterie a terra. Una na ve da trasporto fu incendiata. un'altra fu danneggiata, inoltre furono appiccati diversi incendi fra gli impianti del porto. Dopo ques ta missione, la squadriglia rientrò in Italia per ricostituirsi e ricevere nuovi aerei. Il bilancio comp lessivo del suo impegnativo ciclo d'operazion i, non era però stato molto entusiasmante. Tre P.108 non erano rientrati su ventotto so rtite , peraltro eseguite nell 'arco di dieci sett imane da otto velivo li 76 • li rateo di perdi te (10,71 % sul totale delle sortite) pur essendo alquanto elevato, fu tuttavia allineato co n quello dei reparti germanici, c he operando in formazioni di trenta o quaranta ae rei potevano più facilmente saturare le difese della caccia notturna.

Nell a campagna tu ni si na i repart i da bombardamento italiani basati in Sicilia e Sardegna effettuarono complessivamente 417 so rti te su obiettiv i nordafricani e 790 ricogn izioni marittime. Quest'ultimo ge nere di missioni presentava percentuali di ri sc hio di poco inferiori a quello delle azion i di bombardamen-

75 Zanar ini Vittor io, "Noi del 50° Gr uppo Autonomo B.T.V. ". Ala Trico lore. lugl io - agosto 2000. p.5. Secondo Vi ll orio Zanar ini , vete rano del 50° Gruppo, il moti vo per cui le perdite di Cant.Z 1007bis del 50° ad opera dei Bea ufì ghters non raggiuns ero cifre ancora più consistent i. è attribuib ile all'abilità dei pilot i, che con va ri espedie nt i riuscirono raggiungere la quota di 8.000 metri con i loro aerei caric hi cl i bombe. Quota che sovente i Beufighter non riu scivano a raggiungere in tem po uti le pe r in tercettare i bombardi er i it aliani.

76 F. Peclr iali , "li P.108. un aereo allo sba rag lio". Storia Mi lit are n. 79. apri le 2000. I P.108 non rientrati erano probabi lmente sta ti tutti abbatt ut i dalla caccia nott urn a.

CAP 11 - L'I NVASIONE DEL NORD AFRICA FR ANCF.SE 49
Siluro appeso a l ventre di un S.79. (SMA)

Su uno base italiano , il personale di terra si appresto o coricare un siluro su un S.79 (SMA)

10. come evidenziato dalla perdita di q uattro ricognitori Cant.Z 1007bis nei primi giorni dell'operazione

"Torc h" 77 • T uttav ia il 3 ge nna io un ri cogni tore ma rittimo Cant.Z 506 in tercettato da due caccia bimoto ri. riuscì non solo a sopravvivere ai loro attacchi. ma eccezionalmente li abbatté ambedue col fuoco della torretta cl orsale'K. In com pl esso, dal novemb re 1942 ai primi de l magg io 1943, i repa rti da bo mba rdamento italia ni per ero 53 aerei in azione (4.39 % sul totale delle sortite )79 •

Sicurame nt e g li anziani S.79 ae ros ilurant i furo no fra i ve li vo li dell a Reg ia Aero naut ica, più temut i pe r l'efficacia e la determinazione dei loro attacchi. Secondo un parere, forse troppo entusiasta, dello storico brita nn ico Walte r J. Boy ne ess i fu ro no ·'probabilme n te i migliori aeros iluranti della guerra, in qualsiasi for:a aerea". Boyne aggiunse inoltre che per uti l izzare questi aerei manovrabiljssimi e facili ad incendiarsi, occo rreva no equ ipaggi "assa i audaci"g0 No n a caso i mig li ori success i de ll a Reg ia Ae ronautica co ntro le fo rze navali anglo americane furono ottenmi dai suoi aerosiluranti. che fr a il 10 novembre 1942 ed il 13

77 Brotz u E , Caso M , Coso lo G. o p. c it. Vo l. 5 p 49.

78 L'impresa del ricognitore fu menzionala dal BoUettino n. 956 del Quartiere Generale delle For7e Armate (italiane ) e messa in risalto dalla s tampa del'cpoca. Il Cant.Z 506 era pilota to da l marescia ll o Ambrogio Serri e da l sergente magg iore Garbali Spi nelli. L'armiere cui furono accreditat i i due caccia era il ventiduenne aviere scelto Piero Bonannini. che rimase ferito nel corso di que sta azione. Bonanninj era già conosciuto come uno dei migliori mitraglieri de lla Reg ia Ae rona utica, esse ndogli sta ti in preccdcdenza accred it at i otto ve livoli. Il pr imo - uno Spitfire - abbattuto il 13 dicembre 19-H e rollavo ai primi di novembre ( vedi "La Stampa del 7 gennaio 1943).

79 Brotzu E Caso M , Coso lo G. op. c it. Vo l. 5 p. 49.

80 Boyne Walter J....Sco ntro di Ali ... Mursia. 1997. p. 149. on siamo d·accordo con Boyne sulle qualità delraereo, mentre lo siamo per l' audacia degli equipaggi, c ui f' S.79 deve la fama d i "gobbo maledetto" acq uistata presso la Roya l Navy.

50 Gt I RRA AIR EA lt> I TA LIA· DA EL- ALAMEI:- AL!,;[.1~QGL DE.LI.A S ICILIA _ _

maggio 1943 - data della resa della 1 A1mata Italiana in Tuni sia - si accreditarono l'affondamento di sette navi ed il danneggiamento di molte aJtre. Nello stesso periodo, alla assai più potente e meglio equipaggiata Luftwaffe furono accreditati circa trentadue affondamenti, in larga maggioranza ottenuti dai bombardieri Ju.8 8A 81 • Nonostante i grossi problemi in arrivo da el- Alamein, la Regia Aeronautica aveva dato il suo contributo all' occupazione della Tunisia, inviando ventuno MC.202 del 155 ° Gruppo (comandante maggiore Duilio Fan al i) che 1'11 novembre , guidati personaI mente dal comandante del 51 ° Stormo, tenente colonnello Aldo Remondino, erano attenati al el - Aouina (Tunisi ). Nonostante le riserve dei francesi di Vichy , che spalleggiati dai tedeschi non avevano gradito la presenza di un reparto italiano in Tuni sia, su richiesta degli stessi tedeschi "i Macchi erano stati sub ito getlati nella mischia per scortare gli SIUkas, che attaccavano i campi d'avia::,ione alleati e le loro colonne, che erano arrivale a pochi chilometri da Tunisi". Uno dei piloti del 155° ricorda che i Macchi facevano "scorre agli Stukas della durata di dieci mim(.fi; il tempo di alzars i mettersi in posizione e seguire gli S1ukas che questi già sganciavano. Tutte missioni che ci impegnarono infrequenti combattimenti aerei" 82

Nel frattempo l 'al tro gruppo del 51 ° s tormo (il 20°) operava da Castelvetrano garantendo le scorte ai convogli diretti in Tunisia 83 Dopo l'arrivo del 155° non furono più trasferiti in Tunisia altri caccia itali ani, s ino al gennaio 1943, quando ar1ivò una ventina di MC.202 del 6° Gruppo Caccia della 5" Squadra Aerea, costretti ad abbandonare la Tripolitania, ormai quasi interamente occupata dall '8" Armata britannicaM. Ai Macchi del 155 ° era stata data la missione di difenderne i porti e gli aeroporti della Tunisia e di scortare i convogli di rifornimenti in anivo dalla Sicilia85

81 Vedi: Santoni e Mattesini. op. cit. p.300 e segg. Santoni e Mattes in i attribuiscono ag li aerei tedeschi anche l'affondamento del il trasporto AW ATEA. Attribuzione pi uttosto incerta, poiché fu affondato da acrosi luranti e bombardi eri e non so lo da bombe (Cfr .: Royal Navy, "British Vesscls lost aL sea 1939-45" , Patrik Stephcns LLd., Cambridge I 980, List l , pag. 43). Sebbene si tratti di un successo ottenuto con allri mezz i. non si può non menzionare l'ecceziona le impre a co mpiuta dai mezzi ct·ass alto della Regia Marina, che nella notte del!' 11 dicembre affondarono tre mercanti li e ne danneggiarono altri due ne l porto di Algeri (Bragadin Mare ' Amonio, op. cit. p.353.).

82 Testimonianza ali ' A. del conte Pierpaolo Paravicini. 12 e 19 ottobre 200 I.

83 Ufficio Storico Stato Maggiore Aeronautica. "I reparti de ll 'Aeronautica Militare Italiana - Cenni stori c i ·', op. cit. p. 162.

84 Brotzu, Caso e Coso lo, op. cit voi. 2, p.48.

85 Stato Maggiore Aeronautica, Ufficio Opera zioni Prot. N. IB/23024 del 24 dicembre 1942, ·'tmpiego forze aree in Tunisia" , Mattesin i F e Cermelli M. Le d irettive Tecniche di Supcraereo. Voi. Il. To mo I Ufficio Storico SMA. Roma , 1992, p. 536.

CAP Il - L'1 NVAS10:-!F, DE L NO RD At-RICA FRANCESE 51
li Cont.Z l007bis fu il migliore bombardiere messo in campo dallo Regio Aeronautico durante tutto lo Secondo Guerra Mondiale. Nel Cont.Z l 007 bis dell'immagine è ev idente lo livrea scuro con lo fascio bianco ob literato per l' impiego notturno. (SMA)

La situazione in Tunisia all 'inizio dell'Operazione Torch

Contemporaneamente ai Macchi del 155 ° erano arrivati ad el Aouina anche ventidue S.82 e cinque Fiat G.12 con a bordo un battaglione italiano, ma nonostante l'indubbio vantaggio di offerto dai rinforzi italiani in un momento particolarmente critico per la dife!)a della testa di ponte runisina, Kesserling non aveva gradito la loro presenza. De siderando placare il disappunto dei francesi per l'arrivo di aerei e truppe tedesche. il capo dell'OBS (Oberbcfelshabersud) aveva stip ulato con l' ammiraglio Esteva un accordo che "esplicitamente" non estendeva agli italiani iJ medesimo permesso accordato ai tedeschi ~ 6 • elle s ue memorie Ke sse lring attribuì alla presenza del modesto contingente aereo italiano arrivato ad El Aouina il fallimento delle sue trattative per ottene re la collaborazione delle truppe di Vichy. Come esempio della buona volontà francese egli ricordò la formazione di palluglie miste costituite da blindati del!' Armée e paracadutisti tedeschi 87 • Tuttavia i fani success ivi dimostrarono al feldmaresciallo quanto illu . oria fos!)e l'idea che i francesi di Vichy volessero col labo rare con i tedeschi. Era infatti improbabile che i francesi avessero dimenticato l' umiliaLione loro inflitta con l'armistizio del 22 giugno 1940. Comunque ventiquattro ore dopo l'arrivo dei tedeschi il generale Bané, comandante delle t r uppe ciel protellorato aveva già suffic ientemente chiarito situazione. Mentre i caccia italiani atterravano ad el-Aouina. le truppe francesi avevano lasciato i loro accantonamenti attorno a Tunisi per occupare i pa ss i montani ad ovest della città. Ufficialmente Banè aveva avvertilo il comando tedesco che voleva costituire uno sball'amento contro le forze anglo americane provenienti dall'Algeria. on aveva però spiegato perché le sue truppe erano schierate con fronte ad est invece che ad ovest. rn pratica lo schieramento era co ntro le truppe italo tedesche in marcia verso i confini della Tunisia per contrastare l'avanzata degli Alleati ~h Si seppe poi che Barré aveva puntualmente eseguito disposizioni segretamente emanate nel 1941 dal governo di Vichy, nella ipotesi di una invasione della Tunisia da parte delle truppe dell' Assex". Fra l'altro Barré aveva ricevuto vent iquattro ore prima un ordine segreto, assolutamente ignoto a Kes se rling. TI IO nove mbre, mentre erano in corso le trattative fra l'ammiraglio Darlan e gli americani per un cessate il fuoco. il comandante militare delle forze armate francesi del Nord Africa Fran cese, generale Alphonse Juìn. aveva telegrafato a Barrè confermandogli che era sempre in vigore l'ordine, a suo tempo emanato da Vichy. di resistere ad "altrefor:e stra11iere 90 Un invito abbastanza esplicito di resistere ai tedeschi ., 1 • Pertanto il 15 novembre Barré varcò il fossato, schierandos i apertamente con le sopraggiungenti forze anglo- americane92 • La sco ntata e comprensibile defezione del generale Barrè offrì indubbiamente non trascurabili vantaggi alla 78th l nfantry Division, che stava avanzando verso il confine tuni s ino ad una velocità assai infc1iore aJ previsto poiché le navi da trasporto di "Torch'' non avevano caricato un adeguato numero di mezzi motoriaati 9-' el frattempo la RAF stava facendo il massimo per potenziare la difesa dei porti prossimi al confine

86 Kc\~elring Albert. "Memorie di guerra"'. Gammti edit ore , Milano 1954. p.147.

87 Kcsselring Albert, op. cit. pp. 147- 148.

88 Blumenson Martin. ,.,Tre giorni per la \confina". G. Ca~ini Edi1orc. Roma 1967. p. 44 e \cgg.

89 Bau cr Edd y, "'Storia cont roversa della seconda guerra mondi ale", Istituto Geografico De Ago~tini, Novara. 1977, vol.4. p. l 07.

90 Bauer Eddy. op cit. , ol.4 p.1 OI.

9 1 Al processo ce lebrato nel dopoguerra contro il Mare sc iallo Pctain fu prodotto il testo de l seg uente telegramma da lui inviato con un codice ~egreto a Darlan. il IO ~cnembrc. o, \'ero dopo che già era arrivata notizia dell'armi\liLio ~tipulato dall'ammiraglio con gli anglo americani: "Ave1e tutta la mia fiducia. Fa1e del vostro meglio. Vi affido g li interessi del l'impero". (cfr Aron Robcrt "La Francia di Vichy 1940-1944". Riu oli Editore. Milano 1972. p.495). on semb rano nece ~arie ulLeriori smentite alla ~upposia disponibilità francese a collaborare con i tedeschi contro gli Alleati.

92 RAF Narrative (FirM draft). "The North African Campaig n, Novcmber 1942 - May I943", p.75.

93 RAF Narrative ( Fir~l draft). ''The onh African Campaign. 'ove mber 1942 - May 1943". p.75.

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tunis ino, attraverso i quali passavano i rifornimenti, i mezzi motorizzati ed i rinca lzi occo rrenti alla 783

Divisione per proseguire l'avanzata. Questa impellente esigenza aveva obbligato la RAF a riservare alla p rotezione dei convogli in navigazione e dei porti di Bougie e Bona tutti i caccia, che man mano venivano spostati sugli aeroporti più avanzati. L'arrivo di questi caccia fu però subito notato da un ricognitore dell'Aeronautica Sardegna. la quale, il 14 novembre, inviò undici Macchi MC.202 ad eseguire un mitraglia mento a volo radente dell'aeroporto di Bona, che co lse g li Sp itfi res degli Squadrons No.8! e No.111 poco dopo il loro ruTivo.

Sullo stesso obiettivo tornarono più volte, anche i Re.200 L del 22° Gruppo , d i base a Monserrato (Sardegna), che a partire dal 23 novembre effettuarono varie azioni di mitragliamento e bombardamento su ll e zone di Bona e Bo ugie94 • Ne i dieci giorni successivi i Reggiane del 22° totalizzarono quarantadue sortite, di cui le ultime contro Bona, attaccata il 1° e 3 d icembre. Il 3 l 'azione fu eseguita da cinque Re.2001 al co mando del capitano La Ferla, cui era stato assegnato il compito di bombardare le navi all'ancora nel porto. Molto p1ima del suo ruTivo su ll 'obiettivo, La f:erla dovette rientrare per no ie al motore La missione proseguì al coma ndo del tenente Giuseppe Biron, che avvicinandosi a Bona no tò grosse nuvo le di polvere alzarsi sulla zona dell'aeroporto. Probab il mente era una pattuglia caccia in fase di decollo , che certamente non avrebbe impiegato mo lto tempo per arrivare a con tatto con i Re 2001. " Perfortuna - ricorda Bironeravamo ormai vicini al porto, quindi auaccammo subito in picchiata. Sganciate le bombe virammo verso il largo, e via a rutto gas, perché in quelle condizioni e con la scarsa autonomia ancora disponibile non era il caso di affrontare un combattimento sul mare. E lì accadde unfauo strano. MenLre ci stavamo allontanando mi voltai per controllare l'effetto del nostro attacco, ma contrariamente a/l 'aspettativa non notai i/fumo di alcuna esplosione. In quel momento pensai che il fallimento della nostra azione.fosse dovuto ad un difetto di regolazione delle spoleue delle bombe. ma in seguito mi venne il sospetto che queste uliime fossero state sabotate. forse durante la produz.ione" 95

Secondo Biron - che aveva partecipato anche ad una precedente missione su Bona - neppure in questa le bombe dei Re.2001 avevano colpi to navi nemiche. Dopo il 3 dicembre , le az ion i del 22° Gruppo sulla sponda africana furono sospese, sia perché scarse di 1isultati, sia perché le possibilità di scampo dei Re.2001 erano paurosamente diminuite dopo l'aumento de lle pattug lie di caccia, A protezione dei porti di Bona e Bougie. Anche nell'ipotesi che i Re.2001 fossero ri usciti ad esegui re l'attacco senza perdite, si sarebbero poi trovati in condizioni cli inferiorità se avessero dovuto soste nere un combattimento con caccia alleati , quando era no g ià ai limi ti dell'autonomia, poiché buona parte del carb ura nt e era già stata consumata prima di arr ivare sull'obiettivo96 •

Come era prevedibile la reazione dell 'arma ae rea germa nica all ' operazione "Torch" fu molto più in cisiva e ricca di 1isultati cli quella ital iana, già profo ndamente logorata da una g uerra di livello superiore ai suo i mezzi. Come già sapp iamo, una se ttimana dopo gli sbarchi All eati, la Luftwaffe aveva incrementato num ero e fo rza dei suo i repart i ne l Med iterraneo aITivando a dispoITe di 1.361 aerei da combat timento e 642 da trasporto. Dato il numero, la q ualità e la migli ore efficienza dei loro vel ivoli, i Fliegerkorps avevano alJ ' attivo i quattro quinti delle sort ite contro i co nvog li della Oo tt a d'invasione, ed i porti ed aeropo r ti

94 Borgio Lli G. e Gor i C. "La guerra ae rea in Africa Settent ri onale - 1942 / 1943'' , STEM Mucchi, Modena 1973. p. 173. Il 22 ° Gr uppo Autonomo C.T. (co mandante magg. V ittor io Ming uzzi) era composto dalle squadriglie 359" (cap. Enzo Santandrea), 362" (cap Germano la Fer la) e 369" (cap. Giova nni Cerve ll i ni)

95 Tes timonianza re sa all'Au tore dal col. Giuseppe Biro n, Trev iso I9 settembre 200 l. Il co l. Biron avanzò l' ipotes i che le spo lette fossero state s abota te. Tu tt avia a mmise di no n ave re e lementi per confermarla.

96 C irca i mot ivi che portarono alla so spensione deg li attacchi s u Bona dei Re.2001 vedi: Santoro G op. cit p. 519. Borg iotti G. e Gori C. op. cit. p 173. Rite nia mo tuttavia c he le vere rag ion i siano que ll e esposte dall'allora tenente Biron: mancanza d i ris ul tat i col ri schio di pesanti perdite se cos treui ad accettare comba tti men to s ul mare dalla caccia Alleata al lim ite de ll ' au tono mia Ricordiamo i noltre che la durata del vo lo dei Re.200 I fra Monserrato e Bona variava da un minimo di 100 mi nut i ad un massimo di 155. compresi i temp i di pennanenza sui be rsag li (lib retto dei vo li de l te nente pilota Gius eppe Biron. della 369' Squadrig lia del 22 ° Gruppo, cop ia nell'Arc hi vio del l' A.)

C AP Il - L' INVASI ONE DEL NORD AFRI CA FRANC ESE 53

algerini utilizzati dagli Alleati. Le restanti so rtite erano state effetlllate dalla Reg ia Aeronautica Com e al so lito le due a, iazioni avevano eseguito le loro missioni senza un comando unifi ca to incaricato di coordinar le. Un esempio illuminante di que s ta situazione è costituito dal tortuoso perc o rso di una richiesta che l'O.B.S. aveva inoltrato r 11 novembre affinché "cortesemente IAvia:ione Italiana coordinasse ed intensificasse in collegame11to col Comando Generale del li C.A. T le a~ioni di ricognizione" nel Mediterraneo Occidentale. Ovv iamente esistevano alcuni orga ni di collegamento fra i comandi italiani e quelli tedeschi, ma con una autorità assai scarsa, mancando un comando unificato responsabile dell'amministrazione delle risorse disponibili e del loro tempes ti vo impiego per l'esecuzione delle ricognizioni. Questo comand o avrebbe evitato gli indugi e le perdite di tempo provocate dagli inevitabili e numerosi pa ss aggi burocratici fra due organismi alleati che comunicavano so lo tramite i ri spettivi vertic i. Se le ricognizioni.fossero state coo rdinate da un unic o comando, que te sarebbero sta te eseguite co n !"urgenza e le modalità richieste dalle circosta nze97• Dopo oltre due anni di guerra insieme ai tedeschi, il Comando Supremo italiano si accorse che. almeno nel se ttore della ricognilione , le due aviazioni avrebbero potuto operare alle dipendenze di un unico comando. Finalmente, il IOmaggio 1943, il generale Ambrosio informò i cap i di stato maggiore di aviazione. esercito e marina che desiderava giungere ad unifi care in un unico ente le responsabilità (della ricog11done) che ora fanno capo a Supermarina, Superaereo, 0.8.S. e 2" Luftjlotte,: prego Superaereo e Supermarina di/armi solle c itament e una proposta" 9x. Tre giorni dopo Supermarina si dichiarò disposta ad assumere la piena re spo nsabilità del coo rdinament o con i tedeschi w. Non era ancora la desiderata accettazione di un comando unico, bensì la solita proposta per costituire un comitato di coordinamento senn poteri amministrativi ed operativi. Un organismo diametralmente o pposto agli s nelli ed efficaci co mandi unificati istituiti dagli Alleati. Tuttavia, avendo l 'O. B.S . manifestato il suo accordo, fu costituito pre sso Supermarina il Comitato per l'Esplorazione Strategica, che cominciò ad operare il 10 giugno 1943 11•> Per una strana co incidenza Pantelleria si arrese all'indomani agli Alleati e mancavano solo trenta giorni all'invasione della Sic ilia.

97 Mattc\ini Francesco e Cermelli Mari o ··Ledireuive tecnico -operati ve di Superaerco 1940- 1943" Ufficio Storico Stato Magg iore Aeronautica Roma 1992. Voi. lI Tomo I. p. 453.

98 '·Le direttive tecnico-operati,e di Superaereo 19-W- 1943". Voi. Il Tomo 11 . p. 776.

99 Le direttive tecnico -o perative di Sup eraereol940 - 1943··. Voi. Il Tomo 11 , p.784.

100 Civoli M. op. ci t. p.124.

Macch i MC.202 e Bf. l 09 dello

JG.53 "P ik As" su una base aerea tunis ina.(USSMAJ

Successo difensivo dell'Asse in Tunisia

Hitler non era uomo da piegarsi ai venti contrari. Dopo avere negato a Rommel i mezzi per sfr uttare a fondo le sue vittorie nei momenti più favorevoli, il Fi.ihrer aveva repentinamente ordinato di trasferire in Tunisia una intera armata. La decisione sarebbe stata ineccepibi le se l 'avesse inviata col limitato compito cli conquistare una base uti le per procedere al salvataggio deU ' Armata Corazzata d 'Africa , allora nella fase di ripiegamento in Libia dopo la sconfitta di el-Alamein. Il patrimonio costituito da quelle truppe addestrate e temprate dalle lunghe battaglie nel dese rto non meritava di essere abbandonato, perché so ldati d i quella tempra avrebbero potuto essere più utilmente impiegati per la difesa del territorio europeo. La nuova armata sarebbe stata sprecata qualora fosse stata impiegata ne ll 'impossibi le tentativo di mantenere una testa di ponte in Africa. Ma sia Hitler che lo Stato Maggiore della We hrmacht pensavano ancora in te nnin i offensivi , poiché congetturavano s u una possibile futura nuova offensiva per r iconquistare tutto il Nord Africa 101 • Vista col se nno di poi , la decisione di inv iare un gruppo di armate per tenere a tempo i ndefinito una testa di ponte in Tunisia, oltre a perdere le veterane divisioni italo tedesc he de ll' A.C.l. T perse anche le altre truppe inviate in Tunisia. In definitiva invece d i ritardare la sco nfitta dell 'Italia finì per accelerarla. Infatti le migliori divi s ion i de ll 'Esercito italiano furono perdute ins ieme alla Tuni s ia mentre avrebbero potuto dare un forte contributo all a d ifesa de ll a Sicilia.

L'eccessiva fiducia riposta dal comando naz ista in una improbabile ri scossa in Africa fu s ic uramente influenzata da due fattori. Innanzitutto la sottovalutaz ione de l potenziale bellico americano, infine la facilità con cui le tru ppe fretto losamente inviate in Tunisia avevano batt uto forze avversarie s uperiori. Lo smacco inflitto agli Alleati era stato clamoroso, poiché aveva infranto il lo ro progetto di anivare a Tunisi e Biserta quattro se ttimane dopo l'inizio della " Operazione Torch".

CAP. Il - L' INVASIONE DEL ' ORD A FRICA FR ANCESE 55
I OI Questo progetto fu es po sto il 18 dicembre 1942 da Goring al CSM maresciallo Cavallero, ved i: Fa ldella E. "L'Italia nella seco nda g uerra mondia le", p. Cappel li , Rocca Sa n Casciano (Forlì ) l960. pp.518 , 523.

Ufficiali dello JG.53 •pik As* mentre vengono intervistati sullo bose di Comiso, primo dell'invio del loro reparto in Tunisia.

J piani della ..Operazione Torch ", prev edeva no c he entro il 13 nove mbre commandos britannici traportati via mare e paracadutisti lanciati da C--n americani dovevano conquistare i campi d'aviazione di Bona. Bi se rta e Tuni i 10i Programma reali aa to in anticipo. in fatti il 12 novembre i paracadutisti avevano occupato Bona ed il vicìno aeroporto di Du Lerville, che sebbene pesantemente bombardato da aerei lede chi durante la notte. all'indomani era ancora in grado di con entire ad un gruppo di C-47 inviato da Algeri di a tterrare con scorte di ca rburant e avio ed un reparto di artiglieria co ntrae rea destinato alla difesa della base wi_ Subito dopo erano arrivati gli Spitfires e gli Hurribombers del 242 nd Group della RAF, presto raggiunti dagli Spitlires MkV ciel 2"J Squadron (52 °<l Fighter Group USAAF) data l'urgenza di frenare i continui atlacchi aerei dell'Asse contro lo strateg ico porto cli Bo na Inoltre, r I I nov em bre. una forza da sbarco anglo americana. aveva occupato Bougic. 160 chilometri ad est di Algeri. e due giorni dopo anche Djidjelli, una località ad una cinquantina di di c hilom etri ad est di Bougie. che doveva la s ua importanza al campo d'avia1ione ivi esistente 10-l In realtà Dj idjelli era stat a occupata co n un paio di gio rni di ritardo a cau a del mare gros o. ne l fratte mp o ae rei italiani e tedeschi avevano potuto aLtaccare la rada di Bougie. la cui dife a era affidata solo alla con traerea na va le Come sa ppi amo. i loro raid avevano mandat o a fondo tre piroscafì e danneggiato il monitore ROBERTS '°\ A questi successi contribuì anche la bomba messa

102 Il piano per occupare con truppe paracadutiste gli aeropor ti esi~tenti s ulla s trada per la Tunisia aveva avuto orig in e da una mi ssio ne \egreta effettua ta in ottobre dal comandante della 5• Armata. generale Mark. Portato vicino ad Algeri da un sottomarino Clark aveva avuto un abboccamento col gene rale Charle~ Ma s t ed altri sim pa ti uan ti per la causa A ll eata, i quali aveva no m,sicurato che gli aerei da trasporto americani avrebbero potuto atterrare senza oppositione sugli aeroporti di Orano e della 1011a circostante Bona. Hi \lOry of the Twe lfth Air Force, cap lii. p. 5.

I03 Hi~tory of thc Twelfth Air Force. cap. 111. p 5.

104 B. H. Lid dell Hart. op. c it. p. 469.

105 Craven & Catc. op. cit. ,ol. Il. p. 79. Santoni e .Maue~ini. op. ci t. pp. 299.300. Non ~appiamo se l'affo ndam e nto dell'AWATEA s ia \lato provoca to più da lle bombe deg li Ju.88 o da uno dei si luri lanciati dai tre S.79 e tre dagli Hc.111. che nel cor,o della giornata a,e,·ano partecipato agli attacchi del naviglio ancorato in rada ( n.d.A.). Come già ricordato. secondo Royal Navy, "Briti\h Ves~els lost al sea 1939-45". I' AWATEA fu affondato da ~i luri e bombe.

56 G t: l:R R \ AERI\ l' I HLI A • O \ EL A LA\11 .IS Al.LI SPIA ù<ò l DE.LI \ S1cu I\

Bf.109 e Ju.88 del Flieger fiihrer Africa.

a segno l' 1J novembre dag li Ju.88 sulla pottaerei HMS ARG US in navigazio ne a nord di Algeri. I danni riportali impedirono all a portaerei di concorrere con i suo i Seafires alla difesa di Bougie106 • Nello stesso giorno. duran te un attacco a Bo ugie, la Luftwaffe colò a p icco la LCJ (Landing Craft lnfa ntry) KARANJA danneggiando inoltre un piroscafo, un a petroliera ed il cacc iatorpedinie re polacco BLYSKA WTKA 107 li successo deg li Ju.88 fu favorito dal fatto che s in o al 13 alla difesa del po rto provvid ero so lo gli Sp it fires provenienti dal lontano aeroporto di Maison Bianche, che cli conseguenza potevano rim anere sull'area solo per pochi minuti, lasciando il porto senza protezione negli ampi intervalli fra una patt uglia e l 'a ltra 108

La già ricordata occupazio ne degli aeroporti di Gafsa (Youk-les -B ains) e di Souk-el- Arb a. ambedue in ott im a posizione strategica ai co nfini ori entali dell'Algeria, fu poi fondamentale per le operazioni sulla Tunisia dei cacc ia cieli ' Eastern Air Comma nd della RAF Per quanto co ronata dal successo, anc he la loro occupazione era stata realizzata con due giorni di ritardo s ulla tabella di marc ia. Pertanto il 17 novembre , mentre i due aeropott i erano ancora privi delle attrezzat ure e dei riforn im enti necessari ai cacc ia destinati a fo rnire la copertura aerea alle avanguard ie della Easte rn Tas k Force del generale Anderso n orm ai penetrate in Tunisia, queste erano state già più vo lt e att accate dagli Stukas de l Il Gruppo dello Stukageschwader

3. Questo reparto - fo rt e di ventiquatt ro bombardi eri in picchiata Ju.87D - ,mivato il 9 novembre ad elAouina (Tunisi) insieme a ventisette caccia Bf. 109G -4 ciel 1./JG.53 - fu determinante, prima per rallentare e poi per respingere l'avanzata ang lo americana verso Tuni si e Biserta 109 •

Una organ izzazione non ancora ben rodata ed una serie di di sfunzioni logis tich e aveva no ritardato

I06 Hi story of the Twe lfth Air Fo rce. ca p. IIJ , p. 5.

J 07 Santoni e Mattes ini. op. cit. p. 30 I.

108 RAF Narra ti ve ( Fir st draft ) 'The North Afr ican Ca mpaign Novembe r 1942 - May 1943", p 74.

109 Per il nume ro degli aerei ed i relativi reparti da com battimento de ll a Luft waffe arrivat i fra i l 9 ed il 10 novem bre 1943 in cfr : Weal John e Scutts Je rry, ''Le squad rig li e de ll a Luftw affe in Nordafrica, Osprey Aviatio n, Ed. de l Prado , 2000. p.43. e RAF Narral ive (First drafl), "The No rt h African Campaign Novem be r I942 - May I943'". p. I93 , Ger man Orde r of Battle. Stat is ti es as of Quarter yea rs 1938-45, AFHRA 137 .306-14 ro ll A 1128 USAF Hi sto rical Research Agency. Maxwell AFB , Alabama.

________,C"-'A'-'P-"11_-_,L::... ' ,:..:IN:..:.;YA:.::;S=IONE DE L NORD AFR ICA fR ANCESE 57

l'inizio dei bombardamenti della XII Air Force contro i porti e gli ae roporti tunisini occupati dalle forze dell'As e 110 • Una carenza cui in qualche modo sopperì la R.A.F, che dovette trasferire in volo dalla Gran Bretagna alla base di Blida il 326 Wing (Squadrons 13, 18, 114 , 6 14) cli Bisley (Bristol Blenheim V), ordinando nello stesso tempo a due Squadron s di Beaufighters di intervenire direttamente da Malta. Nella sera dell ' 11 novembre se i Bi sley dello Squadron No.18, atterrati a a Blida appena diciasse tte ore prima, eseguirono su el-Aouina un attacco as ai deludente. dato che uno solo riu cì a piazzare alcune bombe sul cam po 111 • In successo compensato dalla strage effettuata la notte precedente da nove Beaufighters dello Squadron No.272, che avevano attaccato el-Aouina incendiando due Fw.200, cinque Ju .52, un e amotore Me.263. uno Ju.87 ed un bimotore non identificato. Inoltre avevano danneggiato tre Ju.87, due Me.109, due Ju.52, un Me.26 3 ed altri otto velivoli. Il 12 novembre, lo Squadron No.18 tornò su e l-A ouina anche questa volta éon poco successo 11 2 • 1elle notti del 14 e del 15, i Bisley attaccarono l'aeroporto di Sidi Ambed (Biserta), bas e degli assaltatori FW.190A del ID Gruppo del SKG.10 e della staffe! 11 del JG.2, tutti reparti che in quei giorni stavano infliggendo duri co lpi aJle colon ne della Eastern Task Forc e in marcia verso Tunisi. Data la necess ità di ridurre il potenzial e offensivo deg li assaltatori tedesc hi , lo stesso obie tti vo fu attaccato nella notte del 18, da dodici Bi ley dell'attivi simo Squadron o.18 , i quali effettuarono un attacco di pre cisio ne a so li 50 metri di quota. Temerarietà pagata assai cara, poi c hé quattro furono abbattuti sul campo da ll a micidiale e precisa contraerea leggera tedesca 113 • Non ebbero invece perdite i quattro squadrons di Bi sley del 326 Wing, che la era successiva sferraro no un auacco in massa (diciannove aerei) contro i docks di Biserta. Ma questa vo lta gli squadrons si tennero prudenzialmente ad una quota talmente elevata. che gl i artiglieri della contraerea portuale non riuscirono ad eguagliare il successo ottenuto dalla Flak dell 'ae roporto di Sidi Amhed 11 4 •

L ' USAAF fu in grado di lanciare il suo primo attacco contro un obieuivo runisino solo il 16 novembre, quando sei B-1 7 del 971h Bomb Group della XII Air Force partiti dall'aeroporto di Mai so n Bianche (A lgeri) seminarono cenLina ia di bombe a frammentazione sulle piste del campo di Sidi Ahmed. Un obiettivo considerato prioritario essendo la ba se dei temuti cacciabomba rdieri FW. J 90 11 5.

n co lpo in fer to a Sidi Ahmed fu ripagato con gli interessi nella notte del 20 novembre da una trentina di Ju .88A partiti dalla Sardegna. che bombardarono l'aeroporto della Maison Bianche (Algeri). L' incursione ri sultò particolarmente micidiale. Furono di st rutti a l suo lo quatlro Spitfìres da ricognizione fotografica, cinque caccia notturni Beaufighters dello Squadron No.255 (RAF) , un B- 17 del 97 th Bomb Group e due P-38 del 14th Fighter Group, un reparto che quattro giorni prima aveva avuto altri se tte P-38 distrutti a l suolo da un bombardamento di J u.87. Per soprammercato nella stessa incursione era stato pure danneggialo un discreto numero di altri velivoli 116• Gli Ju .88 oltre a co lpire le piste con le so lite bombe dirompenti, avevano lanciato una serie di bombe a scoppio ritardato e trappole esplosive di vario tipo , che per molto tempo avevano ritardato il ripristino dell'efficienza della base. La notte success iva gli JU.88 avevano

I IO Per un 'ampia critica all'az ion e della XTT A.F. dal novembre 1942 al febbraio 1943, vedi: "Northwcs t African Tactical Air Force Headquarters, May 12 , 1943, Subject: Organitation of American Air Forces". AFHRA. micr. A-6011. frame 0016.

111 RAF Narrative (First draft). "T he North African Campa ign. November 1942 - May 1943". p.83.

112 Per le azioni dei Beufighter di Malta u EI-Aouina cfr. RAF 'arraùve (First draft), ·,he 'orth African Campaign, ovember 1942 - May 1943'', p.4.

113 RAF Narrative ( Firs t draft). "The North African Campaign, Novcmber 1942 - Ma y 1943" , p.83.

I 14 RAF arrativc ( First draft), "The North African Campaign, ovcmber 1942 - May 1943··, p.83.

115 Th e Army Air Force s in Wor ld War li Comba1 chronology 194 1 -1945, Office of Air Force Hi~tory Headquarters USAF, 1978 . p. 59. In seguito ci tato come ··uSAAFCombat Chronology".

116 Craven & Cate, op. c it. Voi.l i, p. 85. "The AA F in Nort hwcst Africa", Army Air forces HQ , Washington D.C.. 1992. p.27. "Gli assi dei P-38 Lightning in Europa e nel Medit e rraneo" Osprey Aviation ed. del Prado. p.9.

58 GL f:;RRA At:.REA IN J l'ALIA - DA hL·AI .AMl:fN Al li SP IAGGE DELLA SI C ILIA

1ipetuto l 'attacco danneggiando altri sedici aerei 117 • Le tre in c urs ioni co nsec utive s u Mai so n Blanche convinsero il ge nerale Doolittle a ritirare i suoi preziosi B- 17 s ul più lontano campo di Tafaroui (Orano ) Pro vvedimen to c he mise temporaneamente fine ai lo ro raids s ulla Tuni sia 11 8 • La buona so rt e dei bombardieri tedeschi finì improvvisamente nella notte s ul 28. quando cinque Heink el He .111 cadde ro so tto i co lpi dei Beuafì ghters dello Squadron No.89, urge nt emen te inviato appena tre giorni prima dal Medio Oriente per timpiazzare le perdite dello sfortun ato Squadron No.255 11 \1

Ben presto gli Alleati si accorsero di avere formulato piani eccessivamente ambiziosi. Infatti la Eastern Ta sk Force avrebbe dovuto occ up are Bougie entro il 12 nove mbre, Philippeville en tro il 20, Tuni si e Bise rta entro il 30 dello stesso mese 120 • In realt à Bona e Phlippe vi lle era no state occupate con un ritardo minimo. onostante l' intensa attività degli aerei e dei so mm ergi bili dell'A sse, truppe , rifornim enti e materiali continuavano ad affluire regolarmente attraverso il Mediten-aneo Occide ntal e, perta nto le forze deg li Alleati co ntinua vano ad essere nettamente s up eriori a quelle italo tedesche. Co n la prima ond ata di Torch , in Marocco ed Al geria erano s barcati 124 .7 60 soldati. Altri erano poi so pragg iunti così cele rm ente , c he all a fine di no ve mbre gli ang lo americani avevano ne l Nord Africa Franc ese compless ivamente 253.213 milita1i. In co nfront o a queste forze , qu elle del!' Asse in Tunisia se mbrava no più s munte ava nguardie c he un vero co rp o d'occupazio ne. Il generale Walter Nehring - che Kesselring aveva inviato in tutta fretta per assumerne il comando - al s uo arrivo trovò appe na 3.000 uomini , g iunti in picco li gruppi

117 "The AAF in North west Africa··, già c it. , p. 27.

118 Cra ven & Cate, op c it. Vol.l l , p. 85.

l 19 RAF Narra ti ve (Firsl draft) ' Th e Nor th Africa n Ca mpaign, Novem ber 1942 - May 1943'", p.95.

120 RAF Narrative (Firs t draft ). 'T hc North Africa n Campaigo Nove mber 1942 - M ay 1943 ", p. 100.

CAP. IL - L"1 NVAS IONE DEL NORD A FR ICA FRANCESE 59
Piaggio P.108 della 27 49 Squadriglia BGR (co llezione F. Pedriali }.

s u aerei e zatteroni da sba rco 121 •

Tuttavia la lentezza con cui Anderson s i avvicinava a Tuni s i e Bi ser ta, aveva permesso a Nehring di ricevere rinforzi abbastanLa con s istenti. Pertanto. quando la Eascem Tm,k Force sferrò I' a11acco decisivo. Nehring di s poneva di circa 24.000 uomini co n 176 mez zi corazzati, 13 1 pezzi d'artiglieria e 1.142 ve icoli. Inoltre. aveva abbasta nza truppe tedesche da formare una divisione, provvisoriamente denominata " Broi c h" dal nom e del suo comandante. Della piccola forza italo tedesc a facevano parte il I0° Regg iment o Bersag lieri. il l O Battag li one P aracadut isti d'Assalto della Regia Aeronautica, i battaglioni controcarro CT e CXXXVI co n se mo ve nti le gge ri L6/40. il DLV JII gruppo con semove nti 75/18 ed il nr Battag lione del 92° Reggimen to Fa nt eri a. L'arri vo di questi reparti aveva potuto essere rapido e conti nuati vo perché era s tato poco molestat o dall e for ze aeronavali anglo americane, che sino ai primi di dicembre ebbero un a limit ata capac ità offensiva m

L'imprev ista res is tenza italo tedesca aveva costretto Eisenhower a rived ere i suoi piani. Secondo i s uoi nuovi ordini. la Eastem Task Force doveva catturare Tunisi entro la fine di novembre. indi accerc hiare e cos tringere alla resa Bi se rta. Ad And erso n era stato ordinato di " puntare su Tunisi e di s tru ggere le for:e de/l'Asse" 121. Prim a di pa sare all'attacco il generale britannico aveva dovuto concedersi una breve so ta s ia per riorga nizzare i reparti d 'av an g uardia che per fare se rrare sotto il gro ss o de lle forze in arrivo da Algeri. Durante questa breve tregua. le forze aeree e na, ali alleate dovevano fare il massimo sforzo per ostacolare il flu sso di 1ifornimenti in arrivo dalla Sicilia. fl O-day per il nuov o tentativo di Ande rso n era s tat o fissato per il 25 novembre. Le for7e in campo, co mprendevano la 781h ln fantry Di vision del maggior generale Vy vya n Eve legh , ed una bri ga ta moto coraz zata denominata " Biade Force" equipaggiata con carri leggeri Stuart. dove i britannici era no s tati cos tretti ad ind ossa re unifonni americane per non urtare la susce ttibilità dei fran ces i. Alle for ze britanniche e rano stati aggregati alcuni reparti americani. ne ss uno dei quali superiore al battaglione. più tutti reparti francesi del generale Barré. Alla 78 •h l nfantry Division, era sta to affidato il com pito di ese rcitare lo sforzo principale attacca nd o a nord insi eme al la 36th Infantry Brigadc che doveva muovere verso Bi serta sulla strada Djebel Abiod - Mateur. el frattempo la I 1th Infantry Brigade avrebbe attaccato da s ud , seguendo la strada Medj ez El Bab - Tebourba, per poi piegare a nord es t e convergere verso Tuni si insieme alla brigata motocorazzata. Biade Force. che doveva avanzare al centro s ulla s trada Bcja - Sidi Ns ir. Infin e all'estremo s ud. il 561h Recce Regim ent avrebbe risalito la s trad a Pont du Fahs - Oudna cercando di impadronirsi del campo d'aviazione di quest'ultima località e minacciare Tuni s i.

Seco nd o il pian o d' operaz ion i. una vo lta raggiunta Tebo urba . la "Biade F orce·· e la 1l 'h Brigade av rebbero dovuto muo vere unit e s u Dj edeid a, che era praticam ente la porta di Tuni s i. Ognuna delle principali co lonne era s tata rinforzata con unità america ne . La compagnia E. del 131h Armo red Regiment era stata agg rega ta al 36th Group. Il l O Battag lione ci e l 1st Armored Reg iment o perava insieme ai co razz ati della .. Biade Force" e quattro unità ameri cane - fra c ui il 2° Battag li one del I 31h Armored Regime nt e il 70 I'' T ank De s troye r Battalion - erano s tate asseg nate alla I jlh Brigad e Impazien te di pinger i avanti prima che il cont ing en te dell'Asse ricevesse altri rinforzi, il generale Evelegh aveva lanciato le s ue truppe ad oriente, do ve il 17 novembre s i eran o sc ontrate con piccoli distaccame nti ital o tedeschi. c he Nchrin g - per guadagnare tempo - aveva mandato avanti da Tuni si senza neppure riunirli in unit à organiche. li contatto fra le avanguardie di Evelegh ed un gruppo da co mbattimento racc og liticci o . formato co n c irca trecento fall c hirmjager del gr uppo " Witz ig" ed altrettanti paracad uth.ti del 1° Battag li one d'assalto de ll a Reg ia Aeronautica, appoggiato da alcuni se mo ve nti leggeri L6/40 del CXXXVI Battaglione de l R.E .. eb be lu ogo a Medjez-el-Bab. un passo mont ano a 60 c hil ometri da Tu -

122 "Tunisia. the US Anny campaigns of World War IL US Arm y online page I o, e mber 2000, p.3. Secondo que\la pubblica1ionc r Asse disponeva di circa 15.000 sold ati tedeschi e 9.000 italiani.

123 B.H. Liddell Hart. op. cit. p. 471.

60 G L'ERR.\ AEREA 1r-. h Au, - D..\ u - ALMn 1r- ALLI SPIAGGr DtLLA S 1uu.:.:. A __________________
I I. Lidd c
Han , o p. cii. p.
12 1 B.
ll
471.

nisi 124 Per nulla intimiditi dalla schiacciante superiorità de ll e forze avversarie, i parà italiani e tedeschi lanciarono una serie di picco li audaci attacchi di disturbo simu lando la presenza di repart i assai più consistenti Queste azioni intimidirono gli ancora inesperti quadri della divis ione britann ica, che dopo ogni attacco, prima di contrattaccare prendevano tempo per ripristinare lo schieramento dei loro reparti. Il b luff durò poco, ma abbastanza da scombinare g li ambiz iosi progetti Alleati. Quando la 11 'h Brigade riprese la marcia verso Tunisi , erano già in campo nuove truppe dell'Asse, nel frattempo aITivate in Tunisia, fra le quali un piccolo contingente di carri armati della 10.Panzerdivision. Ancora una volta l'avanzata britannica fu bloccata, mentre le sue immediate retrovie subivano i micidia li attacch i degli Stukas e degli FW.190 del Fliege1filhrer Tunis e dei caccia e bombardieri italiani, che decoJJavano dai campi della Sardegna e di Pantelleria.

La forte resistenza rese più cauto Evelegh, senza però an·estare l'avanzata della 78 th Division. Come stabilito in precedenza, la l" Armata cercò subito di infilare un cuneo fra Tunisi e Biserta che, essendo sede di una grande base marittima, era la preda più ambita. Infatti gli Alleat i avevano pensato di stabilirvi una forza nava le avanzata con cui assumere il comp leto controllo del Canale di Sicilia ed isolare le truppe di Rommel, c he combattevano in Libia Presa Biserta, Evelegh avrebbe dovuto scard inare le difese cli Tunisi e costringere le forze dell'Asse a rit irarsi nella penisola di capo Bon. Ma per questo ambizioso piano occorrevano anche le forze , che ancora stava no anancando verso il fronte su sgangherati au tomezzi forniti dai francesi, pertanto la ripresa dell'offensiva dovette essere rinviata alla notte fra il 24 ed il 25 novembre.

CAI' Il L 0 1NVAS10N 1o 1)1, L N o1w AFRICA FRANCESE 61
Fi at G.12 do trasporto {co ll ezione E Pedria li). 124 Per dettagli sulle forze corazzate italiane ed A ll eate impeg nate a Medjcz-cl-Bab. vedi Nag lieri Va ler io, "Carri ar mati nel deserto" , E Albertelli editore. Parma, 1972. pp.109 e segg.

l'aggressivo profilo di uno Ju 88 Notare il corico bombe a ppeso esternamente . (Bundesorchiv)

Le prime battaolie aeree nei cieli tunisini

!primi incontri con l'aviazione dell'A sse avevano molto preoccupato il Comando Alleato, che temeva part icolarmente i cinque gruppi da caccia ed il gruppo d i bombardieri in picch iata dis locat i sui ca mpi tunis in i125 • Appunto per contenere questa minaccia. il 22 novembre , tre giorni prima della ripre a offensiva, l'Eas tern Air Comma nd aveva spostato uno squadron di Spitfìre a Souk el Arba, una base che per la RAF sareb be poi rim as ta la p iù avanzata per tutto il crit ico periodo novembre - febbraio. Tuttavia nello tesso giorno in cui gli Spitfire furono s postati a Souk -e l-Arba, la base fu visitata da due ondate di FW .190 e Me .1 09, di cui la seco nd a scorta ta da und ic i Macc hi MC.202. L'attacco mise praticame nte a terra il nuovo reparto di truggendo undici Spitfires. el frattempo i B- 17 ed i DB -7 americani ed uno sq uadron di Bi sley de ll o E.A.C. avevano ini ziato un a se ri e di att acc hi sug li aero po rti d i Tu nis i e Bise rt a nel te ntativo di paralizzare o quanto meno di ridurre l'attività degli aerei dell'A sse

I B- 17 del 971h B.G. di base a Tafarao u i furo no protagonist i di un abort ito bombardamen to su Elmasdi cui parl e remo più ava nti - che aveva come obbiellivo la base utilizzata dai bombardieri. che battevano i po r ti e gli ae roporti cieli' Algeria. Per difendere questi ultimi la XIT A. F. aveva conce ntra to ben q uattro grnpp i ei a cac cia ( l6', 14'11 , 3 1" e 53J F. G. ) s ui camp i att orno ad A lger i ed Orano 126 • Un provvedimento indicat ivo della grande im portanza, che gli A ll eati davano alla dife sa dei porti algerini e dei convogli in

I 25 U.S. Army, "Tu nis ia, th e US Anny campaig ns of Wo rkl War Il ", US Army o nlin e. Novc mber 2000, p.5. 126 Circa il numero dei gruppi caccia vedi: Craven & Cate. op. c it.Vol.11. p. 83. L'a,segnazione di un num ero sprporzionato di aerei alla protezione dei porti fu a5pramente criticata nel rapporto s te~o dal Brigadier Generai L.S. Kutcr vice co ma nda nte de ll a NAT AP, vedi " North wes t Africa n Tactical Air Porce Headquartcrs. May 12. 1943. Subject:

Organization of Arnerican Air Porces" p. 7. (d ) Air Support set-up. AFHRA. micr. A-6011. frame ()()16.

na vigazione nel Mediterraneo Occidentale. È certo che un paio di gruppi caccia in più avrebbero fatto la differenza in Tunisia, dove gli aerei d ' assalto tedeschi la facevano praticamente da padroni. Tuttavia erano sicuramente necessari in Algeria per difendere i porti dai pericolosi e quotidiani attacchi degli aerei dell'Asse. Comunque ci furono anche eccezioni alla regola. ll 21 novembre uno squadron di P-38 del 14th F.G. fu trasferito in zo na d'operazioni a Youk -les Bains, dove immediatamente fu impiegato in un paio cli attacchi a bassa quota contro una co lonn a tedesca in movimento verso Gafsa. Questo brillante inizio fu però seguito eia un incidente abbastanza strano in rapporto ai mezzi ed all ' organizzazione dell ' aviazione statunitense. ~erminata la seconda missione lo squadron rientrò al campo quando il sole era già sceso sotto l'orizzonte. La mancanza di luci di segnalazione sulle piste causò una serie di tremende scassate, che provocarono la perdita di sei Lightning. Però, data la necessità cli potenziare le fo rze cacc ia s ul fronte tunisino e cli porre con tempo raneamente rimedio a questo mezzo disastro, il 26 novembre la XIT Air Force disp ose il trasferimento ad Youk - les Ba in s di un o sq uadron di P- 38 del 1'1 F.G. 127 • Nel frattempo, seppure a ranghi ridotti il 14th F.G. , utilizzando la grande autonomia dei suoi P-38, aveva iniziato ad attaccare gli aerei da trasporto diretti agli aeroporti tunisini. Il 24 novembre , i Lightning del 49th Squadron intercettarono all ' altezza di Mares , ad una quarantina cli chilometri da Sfax. sette S.82 del SAS che trasportavano profu gh i evacuati da Trip oli. l tenenti Virgil Lu sk e James Butler rivendicarono la distruzione cli "quattro S.81 a testa". Fortunatamente, i piloti del SAS riu scirono a portare in sa lvo i loro ve li voli che, sebbene molto danneggiati, atterrarono tutti regolarmente nei pressi di Sfax. Purtroppo fra i passeggeri c ' erano stati tre morti e cinque feriti 128 •

Il mtraggio :aTunisi entro l'anno

Comp letata la loro preparazione, gli Alleati ripresero l'offensiva nella notte fra il 24 ed il 25. Favorita da una b1illante luce lunare, la 11 th ln fantry Brigade avanzò su Medjez el Bab, ma dopo essere stata bl occata da un furibondo fuoco d'artiglieria e di armi leggere, alle prime lu ci dell'alba batté in ritirata. Lo stesso trattamento fu riservato ad uno dei s uoi distaccamenti, che aveva cercato di bucare le linee it alo tedesche da altra direzione. Dopo questo successo, le truppe cieli' Asse sorprenden temente ripiegarono su Djedeida , lasciando via libera ai britannici , che nella notte sul 26 raggiunsero Medjez el Bab e nelle prime ore del 27 la città di Tebo urb a. Intanto nel settore cen tr ale , la "B iade Force", i cui reparti corazzati contavano oltre cento carri armati , di cui oltre la metà americani , si e ra mossa nelle prime o re del 25 senza qua si trovare resistenza , eccetto le sporadic he az ioni a fuoco di alcune pattuglie esploranti. All ' indomani la "Blade Force" raggiunse il passo di Chouigui a nord di Tebourba, dove i corazzati statunitensi per la prima volta dall'inizio della guerra si trovarono faccia a faccia con carri armati tedeschi. Nonostante la inferiorità dei loro cruTi leggeri M-3A Stuart, gli americani conclusero praticamente all a pari lo scontro con i più potenti Mk.Ill e Mk.IV tedeschi. Allaccati improvvi sa me nte da terg o dove le loro corazze erano più sotti li , se tte ca rri tedesch i furono distrutti contro se i americani, però questi ultimi rimase ro padroni del campo di battaglia129 Il g iorno innanzi , diciassette Stuart della "Biade Force", durante l'avanzata verso Bi serta erano improvvisamente entrati nel campo d ' aviazione di Djedeida, demolendo sedici Stuka D3, del Il/St.G3 (II Gruppo del 3° Stukageschwacl er), al costo di un so lo ca1To distrutto ed alcuni danneggiati dall e mitra gli ere co ntraeree da 20 mm del campo impiegate come anticarro da qualche coriaceo artigliere

127 His tory of XII Air Force, op, cit. Chapt. IU, p.18.

128 Civoli M. op. c it. p. 79. Secondo Pagani Fl a mini o (''Ali d' aqui la" - autobiogra fi a del ge n. p il ota G iuseppe Ruzz in , stampato in propr io,s .d. p.240) quattro dei sette S.82 della formazione sarebbero s tati abbattuti.

129 Rick Atkinson "U n eserci to all'al ba - La Guerra in Nordafrica I942- 1943" Mondadori edi tore 2006 , p.238.

CAP. Il - L ' INVAS IONE DEL NO RD A FRlCA F RANC ESE 63

della Flak 130 La gravità della situazione generale, unita al duro co lpo inJlitto al s uo più efficace reparto d'assalto aereo. impressionarono talmente Nehring. che Ke sselring dovette accorrere in Tuni sia per tranquilliaarlo. Secondo l'imperturbabile capo dell'OBS la situazione non era poi tanto grave. Gli Alleati stavano avanzando co n eccessiva circospezione, forse perché preoccupati di "evitare qualsiasi rovescio" 1J 1 • Osservazione esatta. Infatti , due giorni dopo, la 361h Bri gade che avanzava sulla strada costiera per Biserta - dopo avere cozzato contro bene occultate posiLioni di rumi automatiche nei pressi di Dj efna - si ritirò precipitosamente s ulle posiL ioni di partenza lasc iando su l terren o 30 morti e 86 pri g ionieri.

li mattino del 27, la l l 'h Brigade catturò il conteso nodo stradale di Medjez-el-Bab aprendosi finalmente la strada per Tuni si. el frattempo il 56th Recce Regiment, continuando la sua avanLata all"estrema la destra dello sch ierame nto Alleato, era entrato in nella c ittadina di Pont -d u-Fhas , avvo lt a dal fumo e dalle fiamme dei depo iti fatti sa ltare in aria dai tedeschi in ritirata. All'indomani - mentre il comando della brigata già respirava aria di vittoria - le punte avanzate ebbero r amara sorpresa di essere attaccate da un grosso gruppo da combanimento appoggiato da quattro dei pre ssoc hé sconosciuti ca rri pesanti Mark VT Tig er da 57 tonnellate armali con il potente cannone da 88 mm. La repentina perdita di cinque carri armati, spacciati dagli 88 dei quasi invulnerabili Tiger, convinse il coman , della brigata ad arrestare l'avanzata in attesa dell'intervento del U.S. 5th Fie ld Arti ll ery Baualion, un reparto da poco sbarcato ad Orano. Attesa delusa dag li inesperti artiglieri ame ricani. che durante l'avvicinamento alla linea di combattimento. caddero in una imboscata, nella quale fu catturato l'intero comando del banaglione.

Tunisi era quasi a portata di mano, pertanto il 29 novembre Evelegh fece un a lt ro tentativo per conquistarla, mandando nuovamente all'attacco la "Biade Force·· e r I l'h Brigade Group. Ma la leggera linea difensiva italo tede ca tenne duro. nonostante la minaccia profilatasi sul suo fianco inistro, J 6 chilometri a nord est di Pont-du-Fhas, dove cinquecentotrenta parà della I'' Parachurc Brigadc britannica era no stati lanciati da quaranta C-47 dei T .C.G. 60th e 64'h· l paracadutisti britannici avevano il compito di prendere

64 Gl ' FRRA Al'.REA IN I TALIA · DA F I -ALAMl:IN Al 1 1 · SP LAGC.l DI L LA SICII.IA
Re.2001 de ll a 362g squad ri glia, 22° Gruppo C. T.
130 R Alkinson op. cit. p.222. 131 Kcsselring A. op cit. p.149.

g li aeroporti di Pont -du -Fhas, Depienne ed Oudna. L 'u ltimo dei quali distante appena 15 chilometri da Tuni si. li lancio si era svolto regolarmente sotto la protezione cli otto P-38 ame ri ca ni , quattro Hurricanes e quattordici Spitfires britannici , che avevano tenuto a bada un paio di caccia cieli' Asse timidamente affacciatisi s ull a scena 132 • Tuttavia una vo lta a terr'\i "berretti rossi" erano sta ti alquanto ca lorosamente accolti da un repa1to di bersaglieri italian i, c he era quasi riuscito a fa rli a pezzi con l'aiuto di alcun i blindati tedeschi Cinque g iorn i dopo, i duecentoquarantuno malconci superstiti della 1; t Parachute Brigade erano fatìcosamente rientrati ne ll e lo ro lin ee, concludendo co n un clamoroso insuccesso la maggiore ed ultima operazione di lruppe paracaduti ste ang lo americane effett uata nel Nord Africa 133•

Il contributo dell'aviazione dell 'Asse era s tato determinante pe r il bu on risultato di molt e delle prime azioni difensive - co nlro ffensive. La strage del Il/St.G 3 sul campo di Dj edeida, per quanto bruciante, non era bastata a mettere fuo ri ca usa i reparti d'assalto della Luft waffe 134 Il debole co ntrasto offerto s ul campo di battaglia dalla caccia nemic a aveva permesso ai riman e nti Ju. 87 di agire quasi li beramente, so tto l'a la protettrice dei caccia di scorta, fra cu i anche gli MC.202 de l 155 ° Gruppo. I vetera ni eq uipaggi degli Stukas avevano "messo a dura prova il sistema nervoso" delle truppe all eate 135 Nel corso de ll e operazioni, la Lu ftflotte 2 aveva fatto intervenire anche aere i da combattime nto Me.21 Oche decollava no dire tt amente da bas i sicili ane 136 I cacc ia tedeschi, che g ià in Maim arica aveva no affrontato i pesanti "Lib erators" della Ninth Air Force, per la prim a vo lt a dovettero vede rsela con le temibili "Flyin g Fortress". Il primo in co ntro, avvenuto il 28 novembre, s u Biserta, fu ne gativo per i B-17 del 97 th B.G. che perse due aerei

132 "Th e AAF in Nonhwest Africa". g ià cit, p.26.

133 Tuni s ia. thc US Ar my campa igns of World Wa r TI" , op. c it. p.9.

134 L'episodio è ricordato da Kesse lring nelle sua me morie (op cii. p. 148) dal quale abb iamo tratto i l numero degli Stukas distru tti. Invece la Hi s tory of Xli Air Force (op, c it. Ili Chapt. p.16 ) ri ven dica 33 Stukas di s trutti , ma questa cifra è contestata anche da B.H Lidd ell H,u·t (op. ci t. p. 475) che la riduce ad una ve ntina

135 B.H. Lidd ell Ha rt , op. c it. p. 476.

136 Borgiotti G e Gor i C. op cii. p.171.

CAP Il - L'INVASIONE Dlc:L NORD AFRICA FRANC ESE 65
Aeroporto di lo Senio {Algeri) scar ico materiali do un C-47 a p partene te ai Troop Corrier Groups de ll o Xli Air Force.

nonostan te la presenLa di una nutri ta scorta di Lo kh eed P-38 137 • Nelle sue memorie Kessclring ricordò con orgoglio che in que l periodo "gli aviatori tedeschi m•e, •ano il dominio del cielo tunisino; gli a/lacchi a bassa quota contro le trupp e americane ancora inesperte avevano talvolta effetti veramente 1erribili" 138 • Tuttavia, questi success i de ll a Luftwaffe erano stati favoriti dalle difficoltà incontrate dall' Army Air Support Contro! nel dirigere le operazioni aeree tramite il caotico sistema di comunicazioni esistente fra i comandi delle truppe cd i campi d'aviazio ne più avanzati 119 In oltre le truppe de ll 'Asse non avevano s ubito attacchi di cacciabombardieri Alleati 140 Ques ta lacuna aveva suscitato una polemica fra i comandi dell ·aviazione ed i I generale Anderson, che era rimasto impre ss ionato da i successi dei bombard icrì in pi cch iata e de i cacciabo mbard ieri tedesc hi Ad una sua so llecitazione d i impiegare nello stesso modo g li aerei Alleati, il generale Lawson aveva ri s posto che "il ruolo primario dei suoi caccia era distruggere gl i aerei nemici. E che avrebbe poruro usarli come ca nnoni a lunga portata su bersagli terrestri solo in ecc e-:; ionali circostwr:.e" 141 • li comando ang lo americano elencò fra le cause del I' ultimo in successo anche gli attacch i aerei contro i porti di Phi lippeville e Bougie ed in particolare quelli contro Bona, perché aveva no fre nato il pote nziame nto delle fo rze d ura nte il co rso dell'avanza ta 142 li 29 novembre. a quattro giorni dalla loro ripresa offensiva, g li Alleat i avevano cominciato a segnare il pa sso. Di fronte aJla tenace resistenLa dei so ldati del l'Asse, la forte 361h B rigade che puntava s u Biserta aveva po tu to guadagnare un so lo chi lometro. Cocci utame nte il genera le Yyvyan Evelegh si era apprestato a tentare un nuovo sfo ndamento a nord ovest di Mateur con l'aiuto delle artiglierie e dei carri armati del Combat Command 8 della I " Armoured D ivisi on USA, che era appena arrivato in pri ma linea. l bombardieri med i Alleat i si erano prodigati per sostenere Evelegh eseguendo preventivi attacchi sugli aeroporti di Gabes ed e l-Ao uina. Quest' ultimo fu bombardato pure dai B-17 del 97•h B.G. decollati dal lontano aeropo rto d i Tafa roui (A lgeri). Ma neppure questa vo lta Evc leg h conseg uì l'agogna to sfondame nto.

Re spinti gli attacchi s u Bi se rta e Tunisi , Ke sselrin g deci e che era giunto il tempo di pas sare immediatamente alla controffensiva per non consentire agli avversari di riordinarsi. Il 1° qicembre, so llecitato perso nalmente da Kesse lrin g, Nehring anticipò l'imminente mo ss a di Evelegh contrattaccando con due colonne rinforzate da una quarantina di carri armati. il cui compito era la riconquista di Tebourba. Sostenute dai micidiali attacchi degli Stukas e dei Fockc Wulf 190. le trup pe ita lo tedesche co lpirono inaspettatamente gli Alleati sul fianco destro. costringendo la Biade Force ad una precipitosa ritirata sulla s trada di Medjcz e! Bab, che ·:ru presto cong es rìonara da ve icoli di furti i ripi, i quali cos tituirono un più che invitante bersaglio per l'artiglieria ed i bombardì eri in picchiata redeschi" 14 3 • onostan te l 'iniziale successo, le due colonne furo no blocca te da un violento bombardamento di aerei e di artiglieria mentre erano già in vista del loro obiett ivo. Com un que all ' in domani eh rin g ri prese pervicaceme nte ad ava nza re verso Tebourba. mettendo in linea anche due po tenti carri ''Tigcr".

Al termine della g iornata Anderson telegrafò ad Eisenhower che se nza adeguati rinforzi di truppe cd aere i no n avreb be po tuto pre nd ere né Tun is i né Biserta. Nel s uo messagg i o Andcrso n mise in evidenza gli insistenti bombardamenti degli Stukas che né i P-38 né gli Spitfìres riuscivano a contenere. poiché la distanza delle loro basi dal campo di battaglia limitava l'a ut onomia delle patt ug li e in ca ricate di pro teggere le truppe. Invece g li Ju.87 . le cui bas i erano a non più d i dicci mi nuti d i vo lo dalla zona d'opcraz ioni.

137 The his to ry of t hc Twelflh Air Force , lii Chap. p. l 7.

138 Ke elrin g A. op. cii. p. 154.

139 RAF Narrative (First drafl) , "The Nort h African Ca mpaign, Novcmber .1942 - May 1943". p 76.

140 RAF Narrative (First draft ). "T he North African Campaign. ovembe r 1942 - May 1943". p.76.

141 RAF , arrative ( FiN draft ), ··Thc orth African Ca mpai gn, November 1942 - May 1943". p.80.

142 RAF Na rrative (Firs t draft). "The No rt h African Campaign. Novembcr l 942 - May 1943". p. 195

143 "Tunisia. the US Army campaigns of World War Il", op cit. p.10

66 G u 1, RRA AER EA 1~ ITALIA - OA EL-A LA \1t:""IN~"'.:.:.. ' "'1 , ;;,;. SP"""1""" u °" (;F-'-''.n"'"1""LLA=-"S'-'-'1cc.:..:11-"1A.:.._ _

potevano attendere che i caccia alleati si allontanassero pr im a di iniziare le loro azioni 1 44 • Ma c'era di più. Gli aerei della Luftwaffe potevano ripetere gli attacchi più vo lte al g iorno , sia partendo dagli adiacenti campi attorno a Tu ni s i che da ll e solide piste di volo sul vicino versante orientale della catena montuosa dell'Atlante. Invece i cacciabo mbardi eri alleati dovevano limitarsi ad una sola missione al giorno, da to che parti vano da campi troppo lontani dal campo di battaglia. Si erano anche verificati casi in cui le forze di te1Ta erano rimaste senza copertura aerea avendo raggiunto zone oltre il raggio d'azione dei caccia. Ad accrescere le di ffico ltà degli aerei alleati si erano aggiunte le differenze climatiche. Nei mesi di novembre e dicembre, ad oriente dell e montagne digradanti verso la costa orientale della Tuni sia le giornate climaticamente favorevoli erano più numerose, mentre nelle zone dove stavano i campi alleati queste erano generalmente molto più piovose Queste diversi tà concedevano alle sq uadriglie dell'Asse sia migli ori condizioni di visi bilità che maggiore tempo per utilizzare questo van taggio. Quindi potevano dare la caccia anche a bersagli occasionali, come co lonne corazzate e concentramenti di fanteria, mentre le squadr iglie alleate dovevano accontentarsi di bombardare bersag li predetenninati come aeroporti e ae ree di rifornimento 145 •

Nei primi quattro g io rni d i dicembre Nehring mantenne l'iniziativa ce rcando di allargare il per imetro della testa di ponte ad est di Tebourba. Mentre le trupp e dei due schieramenti cont inu avano a giostrare attorno a Tebour ba e Medjez el-Bab, l'aviazione amer ivana aveva cominciato a battere i porti con tutti bo mb ard ier i disponibili per ostacolare l'arrivo dei rin fo rzi dall ' Europa. Il 3 dic embre, caccia tedeschi tempest ivamente allertati da i radar erano sali ti in quota prima dell'arrivo s u Bise rta di una formaz io ne i B-17 del 97 th B.G. scortati da P-38 . l caccia Lokheed protessero molto bene i B- 17, però cinque furono abbattuti 146 • A parziale compenso di queste brucianti perdi te, i cacciatori americani ri vend icarono tre Me.109 di strutti. In realtà i caccia tedesc hi imp egnati ne l comba tt imento erano i FW.190 del 11./JG.2, un reparto che in quella occasione perse il suo pr im o aereo in un combattimento nei cieli afr icani 147 • In ogni modo , g razi e al sacrificio di cinque P-38 , i B-17 ebbero la poss ibili tà di realizzare buoni centr i s ui docks e s u due nav i, sebbe ne la loro "bomb run " fosse stata contrastata da una co nt raerea più potente e precisa del soli to 148 •

Incitato da Eisenhower, Ande rso n fece un ultimo tentativo , durante il quale la cont inuit à de gli attacchi dei bombardieri in picchiata tedesc hi riu scì a saturare le capacità di intervento dei P- 38 e deg li Spitfires. Fra l'altro. quest'ultimi furono contrastati co n estrema decisione anche dai Macchi Mc.202 che scortavano gli Stukas. I caccia P-38, g li unici cui la larga autonomja co nse nti va lunghe crociere di protezione sulla I• Armata , non erano ancora abbastanza nu merosi per sopperire alle carenze degli Spitfires in servizio con la RAF e l'USAAF, che pa1tivano dalla lontana base di Souk-cl-Arba. Ed una vo lt a arri vat i s ul campo di battag li a, non avevano abbastanza carburante per pattug liar lo per ol tre una decina di minuti 149 •

Le d iffico lt à in co ntrate da truppe non avvezze a so pp orta re pesanti attacch i aerei, senza dis porTe di una adeguata cope rtura aerea, ve nn ero so ttolineate dal comandante della I• Armata: " Le forze aeree nemiche [saranno] ancora aflive con tro le nostre truppe sinché la nos1ra Air Force non farà almeno un riusc ito attacco contro gli Ju.8 7, obbligando li a liberarsi delle bombe. l nsoli1am.ente i pesan1i auacchi in picchiata [avvengono/ alla mattina. Il tentalivo deve essere eseg uito se n za indug i domani, co n i cacc ia di base a Medjez el Bab nella speranza di alleggerire il fardello che qu esri continui attacchi in picchiala pongo no sulle nostre s /C/n ch issime truppe, le qua li io non pos so sostituire per almeno altri tre giorni. Sinché non s i potrà adeguatamenre trauare questa minaccia aerea, non mi sembrano esserci possibilità d i ridurre lo

144 Craven & Cale. op. cit. Voi. TTL p. 89.

145 " Tunisia. t he US Army campaign s o f World War Il", op. ciL p.IO.

146 Tre furono ab battuti s u Bi se rt a e d altri due furono dati per d ispe rs i. Ved i C raven & Cate, op . c it . voi. Ill.

147 Weal J o hn. " J agdgeshwader 2 Richthofen". Os prey Av iat io n, 2000 p.96. Crave n & Cate, op. cil. vo l. UT.

148 Crave n & Ca te, op c it Vo i. Ul , p 90.

149 Crave n & Ca te. op c it. Voi. lll. pp. 89 -90.

CA P. 11 - L'I NVAS IONE DÉL NOR D AFRJCA F RANCESE 67

sfor-;.o che io ora chiedo agli squadroni della RAF e dell'USAAF, che mi da11110 il loro appoggio" 150 • Questa richie sta, in oltra ta il 3 dicembre, fu ritenuta dalla RAF l'equivalente di un ordine ta ss ativo. Pertan to ali' ind omani. nel tentativo di ridurre gli attacchi degli Stukas, che in quel preciso momento si accanivano contro la l " Armoured Divisio n USA, la RAF deci e di impiegare i bombardieri leggeri notturni Bi sley dello Squadron o.18. appena arrivato a Souk el Arba. per bombardare in pieno giorno il campo d'aviazione di Chouigui, ritenuto la principale ba e degli aerei da combattimento tede sc hi. Nonostante l 'ass icurazio ne che a ll o Sq uadron era s tata assegnata una sco rta indiretta di Spitfires. il suo comandante. lo Wing Commander H.C. Malcom, aveva chies to di annullare la missione facendo presente che la zona era fortemente pa uu g li ata dai cacc ia tedeschi 15 1 Purtrop po non fu asco ltato ed il s uo Squadron ne pagò le conseguenze. Gli Spitfires decollati dieci minuti prima dei nove Bisley incaricati dell'azione furono impegnati da Bf.109 dello Jagdge sc hwader 53 poco prima di raggiungere l'area dell 'o biettivo. I Bis ley, che li seg uivano appresso. persero tempo a localizzare il campo d'aviazione, e mentre sta vano pe r attaccarlo furono orpresi a bassa quota da un secondo gruppo di caccia tede sc hi. Solo tre Bi sley sopravvisse ro a ll a prima passata dei Bf.109. e ne s uno a ll a seconda 152• Una siffatta tragedia non passò inosservata. tanto che da allora la RAF radiò il Bisley dalle aziorù diurne 1~J. Non ebbe migliore fortuna neppure il tentativo di trasferire alc uni Sp itfires della RAF a Medjez e l Bab, all ora la base aerea più avanza ta occupata da Anderson. La relativa vicinan za alla zo na d ' operazioni avrebbe permesso a questi caccia di rimanere in aria più a lungo. Il 5 dicembre sc i Spitfires dello Squadron No.93, in procinto di atte rrare a Medjez e l Bab furono auaccati da Fw. 190. probabilmente del III./S KG. IO. che avevano atteso il loro arrivo ad alta quota. Due Spitfires furono s ubito abbattu ti , men tre i quattro supe rstiti ri entra ro no fo rtunosame nte a Souk e l Arba ,

150 RAF arrative ( Fi rst drnft), ''Thc North African Campaign, l\ovember 1942 - May 1943". p.77.

15 1 "Orga ni sat ion of Amer ican Air Forces·· May 12 1943. p.3. § (4). AFHRA - 60 11.

152 RAF arrative (First draft). "Thc orth African Carnpaign, ovember 19-l2 - Ma y 1943'', p.84. Lo W/Cdr. H.C. Malc om fu decorato alla memori a co n la Victoria Cross. la più a lta ono rifice nza britan ni ca per atti d i va lore.

153 Borgiotti e Gori, op. cii. p. 174.

68 Gt •ERRA A1 REA IN l rAI.IA - DA 1 , L-AI .A\Hi lN -'-'-AL:::.L::.:.C.::.:Sl'""''A"""G:.:::cGF:.c..D~F..::::w.A=-=S""JC'""1L::.::1A"----
Formazione di P-38 del 1si Fighter Group sorvolo il campo di Youk le Boins. Circo dicembre 1942.

tutti gravemente danneggiati 154 Un altro scacco, seppure di di mensioni più contenute, toccò alla formazione di trentasei B- 17, che il 18 dicembre si presentò sul cielo di Biserta sco1tata da sedici P-38 del l '' F.G .. Mess i preventivamente in allarme dai radar, s ia la Fl ak che i Messerchmitt ri scossero un di screto pedaggio dalla formazione, abbattendo un bombardiere e quattro caccia. Poiché un altro bombardiere si distrusse al rientro, la mi ss ione costò ai B-17 il 5,5% della loro fo rza, me ntre ai P-38 costò il 25 %155. La ininterrotta se ri e d i s uccessi tedeschi, sia s ul fro nte terre st re che quello aereo impressionarono parecchio, sopratt utto i coma nd ant i in so ttordin e. Il colonnello Pau l Robinett, comandante del 13 ° battag li one corazzato della l " Armoured Divi sion, si prese la briga di scrivere di rettamente al capo di stato

maggiore ge nerale USA, Gcorge Marsha ll : "Tl coordinamento degli alfacchi dei carri con la fanteria e l'aviazione è stato pe,ferto da parte tedesca. Da parte nostra deve essere ancora messo a punto{. ] Gli uomini non resistono allo stress fisico e mentale dei costanti bombardamenti aerei se non hanno la sensazione che sia stato fatto tutto il possibile per sco,~figgere lo sforzo aereo nem ico {. ]Sanno quello che vedono, e al momento auuale c 'è ben poco da vedere della nostra aviazione" 156 •

154 RAF Narrative (First draft), "The North African Campaign, Nove mber 1942 - May 1943" . p.81.

155 Rust K. Op. cit. p 11.

156 PM Rob inett a GC Marsha ll , 8 dicem bre 1942 ( NA RA RG 165, E 13, box 106) citato da Rick Aktinson , op. cit. p.263.

CA P. li - L ' INVAS IONE DEL NOR D Al'RIC A F RANCESE 69
P-38 del 1si Fighter Group sullo pista di Youk le Boins Circo dicembre 1942.

L'Asse alla controffensiva

Come Kessc lrin g aveva intuito, era arrivato il momento di passare al con t rat tacco. Grazie alla relativa rapidità e sic ure zz a con cui allora trupp e e materia li potevano arrivare in Tunisia via marc 157 (una quindicina di ore di navigaLionc fra Tr apani e Tuni si) gli italo Lede chi avevano già traghettato fo rti a liquote de ll a 10° Panz er Divi sion. della 33 4" lnfantcrie Division, il 50 I O Gruppo carri Tigcr. il reggimento Broich e gran parte del 30° Corpo d'armata italiano del ge nera le Sogno. costi tuito d a una brigata s peci ale e dalla di v i ion e aerotrasportabilc "Superga" . Per espresso volere di Hitl er al cont in gente corazzato erano sta ti inclusi 19 ese mpl ari dei nu ov is simi carri Tige r158 • A seg uito de l perso nale inte rvento del Fi.ihrer, che faceva mo lto affi dam e nt o ui Ti ge r. erano state adottate misure speciali per proteggere le na,i che trasporta va no questi carri. Oltre alla consueta sco rta nava le, la Reg ia Aeronautica av ev a di spos to che il convoglio fos e permanente mente protetto durante le ore diurne da almeno sei caccia, e che fossero effettuate battute antisommergibile in co ncorso con me zz i de ll a Regia Mar ina s u una ampia fascia di mare atLomo alla rotta •w Tono tante gli effettivi tedeschi disponibili in Tunisia fossero ancora relativamente modesti, su suggerimento di Kesse lring, Hi tler aveva autorizzato la formazione de ll a 5a Armata affidandone il comando al ge neral e JUrge r von Arnim, che il 6 dicembre passò senza indugi alr attacco.

La S3 Armata si impadr onì subito del Djeb el e l Gues a, un a se ri e di colline. circa 7 chilometri a sud di Tebourba, dopo avere alqu anto stra pazza to e lementi del U.S. 61h Armored Infantry Reg im ent. Nei quattro giorni s uccessiv i il magistrale impiego dei pochi carri armati e dei bombardie ri in picchiata ri ultò ancora un a vo lta decisivo.

Alla sera del IO dicembre Anderson era stato respinto sino a Medjez El-B ab, una quarantina di chi lometri ad oves t deUa li nea Tebourba - Mateur , da lui ra gg iunta so lo pochi g iorni prim a. Era praticamente un a disfana. Alle perdite su l campo di battaglia, la 1• Armata dovette aggiungere quella di un migliaio di uomini arresisi a l nemi co li Combat Command B della U.S. 1 ' 1 Armoured Di visio n era stato fatto letteralmente a pezzi, lasciando sul terreno 73 carri arn1ati . -B Oveicoli e 70 canno n i 11"'

Il cocente in s ucc esso fu accusato sop rattutto da Eisenhower, che "frusrrato e furioso scrisse 1111a br11cia111e descri:)one delle presra-;,ioni alleate nella campagna di Ttunisi, COl!fidando al capo di srato ma8· giare genera le George Marshal/, che a suo avviso le opera : io11i americane e briwnniche erano state condorre violando ogni accettato principio rarrico di guerra e sa rebbero sra re conda 1111a1e nei decenni a venire in rutte le scuole militari" 1M

Nonostante la ser ie d i batoste, il generale Anderso n, pres sa to se nza treg ua d a Eisenhower, dovet te decidersi a sferrare un ultimo e decisivo attacco, che ru fissato per il 22 dicembre, con l'obiettivo minimo di conquistare Tunisi 162 • Più c he da g li incitam ent i de l Comandante in Capo, Anderson fu co nfo rtat o dall'arrivo di nuovi reparti. che portarono i suoi effettivi ad un totale di 20 .000 britan nici , 11.800 amer ica ni e 7.000 frances i 16\ Un forza ritenuta più c he sufficiente pe r batt ere le trupp e de ll 'Asse. le quali secondo una st im a dei e rvizi di '·inte lli gence" no n uperavano i 25.000 effe tti vi. Data la palese s uperi o rità numeri ca della s ua Armata. Anclerson rite neva possibile che un co lp o vibrato rapidamente avrebbe presto superato sia le difficoltà cre ate dagli aerei d'as~alto dell'Asse dcli' Asse sia l'azione frenant e ese rc itata dal le inc i-

157 Bau er Eddy. op. cit. vol.4. p.109.

15 8 "Le din:ttive 1cc ni co -operative di Supera c reo l 940 - 1943··. op. cit. Yo l. 2. I Tomo , p. 4 70. Pe r il numero dei car ri Tigcr. vedi ' aglieri Valerio. ' ·Carri armati ne l desert o". Albertelli Eclit. Parma 1972.

159 "Le dirc11ive 1ecni co -opcra1ive di Superaereo 1940- 1943" , op. cit. Yol.2. I Tomo. p. 472 .

160 Tunisia, tbc US Arm)' campaign!. of World War II". op. cii. p.1 O.

161 Tuni!>ia. thc US Army campa igns o f Worl d War Il ". op. cii. p. IO.

162 Hi story ofthc Twelfth Air Force, Cap. lii , p. 9. AFHR A. A-6002.

163 ''Tuni~ia the US Army campaign\ of World War II" op. cit. p.10.

70 G l'ERRA A ~REA " ITALIA· DA El.• A L \ \I~" ALI.E \PIA~GG=c...1,--'DEL==LA S= IC=l=LIA'-'-- - -

pienti piogge sulla mobilità dei suoi reparti motorizzati.

L'attacco, ini ziato nel pomeriggio del 22 dicembre, sembrò dapprima destinato al successo. Il U.S. I 81 h Regimental Combat Team e le British Co ldstream Guards fecero qualche progresso verso Tunisi. Ma due giorni dopo furono repentinamente fermati da un deciso contrattacco, e dal 26 furono costretti a ritirarsi su ll a linea da cui erano partiti dopo avere s ubìto 534 perdite 164

Subito dopo , con l' approvazione di Eisen hower, Anderson mise al s icuro le s ue truppe dietro la linea Djebe l Abiod - Medjez -el -Bab chiud endo definitivamente l'estremo tentativo di prendere Tunisi p1ima • della fine dell'anno. Per completare il quadro aggiungiamo che nelle setti mane precedenti alc uni battaglioni motorizzali it alo tedesch i avevano occupato Sfax e Gabes sfrattandone i reparti di paracadutisti americani, che vi si erano insediati , e ripristinando i collegamenti via terra con le forze italo tedesche della Tripolitania 165

Il s uc cesso della s• Armata it alo tedesca era s tato assolutamente so rprendente, soprattutto in rapporto alla esiguità degli effettivi impiegati ed al fatto che molti dei suoi reparti erano ancora incompleti. Forse l'ultima spinta offensiva alleata. avrebbe potuto raggiungere la meta se, oltre ad impi egare le forze della Eastern Task Force ed il male armato corpo d 'arma ta francese di Barrè, Eisenhower avesse richiamato dal Marocco una parte della sa Armata US del generale Mark Clark, le cui quattro divisioni facevano vita di guarnigione proteggendo le basi algerine e le retro vie della Eastern Task Force da un improbabile contrattacco tedesco attraverso il Marocco spagnolo.

Anco ra una volta la super iori tà aerea sul campo cli battaglia, conquistata e tenacemente mantenuta

CAP u - L' INYASIONF. DE L ORO A FRICA FR ANCESE 7J
Accampamento di fortuna del l si Fighter Group o Youk le Boins. Circo dicembre 1942. Sullo sfondo P-38 parcheggiali. 164 " Tunisia, the US Army ca mpaig ns of World War rr, op . cii. p.11. 165 Nagljeri Valerio , "Carri armati nel de se rto' ', Albertelli Edit. Parma 1972, p. I 09.

dalla Luftwaffe, era stata determinante. r continui bombardamenti e mitragliamenti sulle poche strade della collinosa regione. dove si incolonnavano le truppe anglo-americane causarono forti perdite ed ostacolarono l'afflusso in linea di rifornimenti e rinforzi. Il generale francese Beaufre, allora comandante di un reparto marocchino aggregato alla Eastern Task Force, rimase impressionato dallo spettacolo delle strade, che "di giorno erano dil'ellfare cimireri di 1•eicoli, di cui si scorgel'ano di 101110 in ranto le c arcasse crivellare dai colpi", e sulle qua lì "si poteva circolare solo scrutando il cielo e buttandosi nei fossati al primo allarme" 166 • Una situazione alla quale le truppe alleate - e soprauuno quelle americane - non erano ancora aJlenate e che stavano subendo per la prima e forse ultima volta nel corso della guerra. In seguito l'USAAF prese il sopravvento, ma non prima di avere e limin ato tutti i difett i organizzativi e log istici che le avevano impedito di trarre il massimo rendimento da tutta la ua esuberante potenza aerea. ln questa fase della ca mp agna di Tunisia l'aviazione dell'Asse, oltre ad intervenire direttamente s ul campo di battaglia, aveva tenuto costantemente sono tiro le basi di rifornimento della Eastcrn Task Force. ed in particolare il porto di Bona, che era il più prossimo al teatro d'opera1.ioni. Gli Alleati calco larono che fra il 13 dic embre ed il IO febbraio s ull o scalo mru.iuimo cli Bon a piovvero oltre duemjJa bombe di varia poten1.a. La violenza e la frequenza degli attacchi aerei. fra cui non pochi q uelli italiani, costrin sero gli Alleati a potenziarne le difese vale nd o i anche dei caccia cie li ' Armée de I' Air disponibili nel Nord Africa e dei nuovi repa rti di cacc ia nolluma sped iti d'urgenza dalla Gran Bretagna 167

Dopo avere respinto l'ultimo attacco contro Tunisi, von Arnim - la cui sa Armata Corazzata con isteva nel gr uppo corazzato von Broich nell'area di Biserta, nella Pan zer Division. 10 ( incompl eta ) a l cc nlro e nella divisione italiana "Superga" sul fianco sud - non riposò a lungo sugli all ori. Approfittando del vanraggio materiale e morale acquisito durante la ua controffensiva, con una se rie di puntate e rapide mano-

Bombardiere notturno Blenheim V· Bisley dello RAF sul fronte tunisino (US Army}
166 Bauer Eddy. op, cii. vo l.4 , p.291. 167 Craven & Cate. op. cit. voi.li p 145.

Un Bf. l 09 del lo JG.53. Un reparto che infl isse duri colpi olle forze aeree alleate nelle prime fasi dello compagno di Tunisia.

vre riuscì a consolidare la testa di ponte, riunendo i perimetri difensivi di Tunisi e Biserta all 'interno di un uni co un fronte che andava da Biserta, sulla costa occidenta le, sino a Enfidaville sulla costa orienta le. Data la situazione Eisenhower, abbandonate momentaneamente le velleità offensive, organizzò rapidamente due grosse a1mate, trasferendo sul fonte tunisino tutte le nuove unità disponibili in Marocco ed in A lgeria. Due divisioni britanniche di recente arrivo furono in viate nel settore nord, dove insieme alla 6th Armoured Division ed all a veterana 78th Infantry Divisions, costituirono la 1• Armata britannica agli ordini del generale Anderson. TI U.S II Corps (maggiore generale Lloyd R. Fredendall) - formato con forti aliquote di quattro divisioni di fanteria americane ( Ist, 3d, 91" e 34th Infantry Divison) e con due divisioni corazzate (1st e 2d Armored) - fu invece sch ierato nel settore centrale. li settore sud, ai margini del deserto , fu affidato ad un corpo d'armata francese formato da due divisioni .

ell'attesa di una stagione più favorevole per le operazioni, ambedue gli avversari cercarono di rafforzare i propri sc hieramenti. Tuttavia, mentre gli Alleati avevano poche difficoltà per aumentare le proprie forze in Tunisia, poiché dominavano già il Mediterraneo Occidentale ed avevano praticamente vinto la battaglia dell'Atlantico, l'Asse, dal mese di gennaio aveva cominciato a pagare pedaggi sempre più salati per gli uomini, i mezzi ed i rifornimenti che spediva in Tuni sia. Nel periodo novembre - febbraio nonostante le crociere effettuate dalle forze aeronavali di Malta, nel Canale di Sicilia erano transitati 112.000 uomini e 101.000 tonnellate di materiali diretti in Tunisia168 Poi il traffico marittimo andò progressivamente diminuendo a causa delle perdite di naviglio ' 69

Le forze aree dell'Asse in Tunisia all'inizio del 1943

Mentre

la S3 Armata s tava asses tandosi su un fronte c he garantiva il possesso di Tunisi e Biserta e dell'area sud o rientale della Tuni sia, la Luftwaffe e la Regia Aeronautica avevano riorganizzato i loro reparti sulle vecchie basi aeree francesi, opportunamente migliorate con l' aggiunta di ae ree di decentramento e piazzole di sosta blindate. Avevano in oltre costruito una serie di campi di fortuna accuratame nte decentrati ed occultati all'osservazione aerea. Con una maggiore disponibilità di mezzi, l'aviazione de ll 'Asse avrebbe allora avuto potuto proiettare la superio ri tà aerea inizialmente acquisita anche s ul re -

CA P. li - L 'lNVAS10NE DEL NOR D A FRICA FR ANC ES E 73
168 "Tun isia, the US Army campaigns of World War li" , op. c it. p. 13. 169 G iorger ini G op cit. p.539.

stante ord Africa. In realtà es istevano appena ri so rse suflìcienti per rinviare ad una scadenza più o meno lontana il declino delle loro fortune in Africa. Quando e co me ciò arebbe avvenuto dipendeva e~senzialmente dalla rapidità con cui l'arma aerea tedesca poteva provvedere a i reintegri opp ure aumentare la forza dei s uoi reparti per mantenere l'ascendente conquistato all'inizio della campagna di Tuni ia. ln effetti all a fine del 1943, la Luf1waffe aveva ancora abba tanza ri sor e per rimpiazzare le perdite. ma non per potenziare i Fliegerkorps, che operavano nel Mediterraneo. Per contro le aviazioni alleate - una volta risolti i problemi logistici ed organizzativi - potevano disporre ciel mas sicc io poten ziale umano ed industriale occorrente per mettere in crvizio un numero soverc hiante di reparti in tempi relativamente brevi. Sul fronte ru sso, il 19 novembre l'Armata Ros sa era passata al contrattacco sfondando le linee della 3a Armata rumena e travolgendo ampi settori lun go il fiume Don. Cinque giorni dopo la 63 Armata di von Paulus. che ancora stava combattendo per conqui tare Stalingrado. era stata co mpletam ente accerchiata. La deci s ione di Hitl er di non autorizzarne la ritirata aveva impegnato oltre mi ura le ri so rse della Luftwaffe. Ma se la Luftwaffe era in difficoltà, la Regia Aero nautica era pross ima al collasso. Ad eccezione delle poche unità da caccia e da trasporto ul fronte ru so, tutti gli altri reparti erano dislocati nel Mediterraneo. Ma anche questi avevano cominciato ad accusare un preoccupante un calo di efficienza a causa del costante ed irrim ed iabil e decremento della produzion e aeronaut ica nazionale 170 • Per mantenere in Tuni sia una modesta forza con aerei da cacc ia e d'assalto (eq uivalent e ad un L< -zo di qu e lla tede sca) e per fornire le sco rte ai convogli, l'aeronautica italiana aveva drenato mezz i ed uo,n ini daj reparti metropolitani.

Nei mesi di novemb re e dicembre, le for ze aeree dell'Asse. e seg natamente quelle tedesche, avevano esercita to una co tante pre ss ione su tutto il Mediterraneo Occidentale, ottenendo ragguardevo li successi contro il naviglio alleato sia in navigazione che all'ancora nei porti algerini. Gli alti comandi italiani e tedeschi aveva no ottimisticamen te attri buit o a questi iniziali success i il merito di avere rall entato la pinta anglo americana verso Tunisi 171 • Tuttavia lo s1esso feldmare. ciallo Albert Kes elring ammi e che,

170 Vedi G. Samoro. op. cit. p. -171 e segg.

171 Stato Magg iore Aeronau ti ca, Prot.N. 51255/0p del 25 dicembre 1942. "Al ion i aree co ntro porl i e naviglio nemico nel Nord Africa Francese Mallesini F. e Ccm1elli M. Le direuive Tecniche di Superacreo. Voi. Il. Tomo I Ufficio Storico SMA. Roma. 1992. p 539.

74 GUl:.RRA A EREA IN fTAI.I A - DA EL-AI.AMEIN ALLc Sl' I ACòGE DEL LA S = IC=IL""'IA'---------____ /
Un piloto dello 3672 Squadrig li a del 150° Gruppo C.T. "Asso di Spade" Un reparto assai attivo nelle scorte sulle rotte del Canale di Sicilia. (Collezione F. Pedrioli)

nonostante lo spirito di sacrificio degli aviatori, "il successo rimase inferiore alle aspettative" 172 • Sinché l'aviazione alleata non avesse risolto i problemi connessi ali' assestamento dei reparti sulle basi nordafricane ed i suoi aviatori non avessero acquisito sufficiente esperienza bellica, la Luftwaffe e la Regia Aeronautica avrebbero potuto sfruttare i vantaggi forniti dall'esperienza e dall'ardimento dei loro equipaggi, ed ovviamente quelli offerti dalle eccellenti basi aeree della Sardegna e della Sicilia, che permettevano ad aerosi luranti e bombardieri di operare con ogni tempo. Ciò nondimeno la situazione era precaria e sarebbe precipitata quando le forze aeree alleate avrebbero superato le iniziali difficoltà organizzative, i loro equipaggi avrebbero acquistato maggiore esperienza e sarebbero arrivati i nuovi reparti ed aerei in fase di approntamento negli Stati Uniti ed in Gran Bretagna.

Per conservare quel margine di vantaggio, rivelatosi determinante in novembre e dicembre contro la Eastern Task Force, 1•aviazione dell'Asse avrebbe dovuto incrementare le forze aeree del Mediterraneo per intensificare gl i attacchi ai convogli ed alle basi alleate, e ne ll o stesso tempo potenziare que ll e dislocate in Tunisia. Circa la possibi lità di potenziare le forze aere della Tunisia, il capo di Stato Maggiore de ll 'Aeronautica , generale Fougier era stato categorico. Il 24 dicembre aveva informato il Comando Supremo che:

" Per ottenere con1inuirà ed intensità di intervellto sarebbe nec essario dislocare permanentemente delle for ze aeree (italiane) in Tunisia, ma ciò non è per ora possibile per i seguenti mOfi vi:

difficolrà di trasferimento in Tunisia di carburanti e attrezzature logistiche per l'armamento degli aeroporti;

scarsissime possibilità di difesa degli aeroporti contro gli attacchi aerei"

Passando ad esaminate la situazione dei reparti caccia italiani del settore, Fougier aveva osservai-O che lo scarso numero di quelli dispo nibili non pe1metteva alle loro c rociere di avere quella continuità e frequenza, che erano indispensabili pe r protegge re dagli attacchi aerei i porti di B iserta, Tunisi , Susa (Sousse) e Sfax 173 • Il pessimismo di Fougier si sarebbe accentuato se avesse saputo che i successi del!' aviazio ne dell'Asse durante le prime fasi della campag na erano dovute in larga parte a gravi carenze organizzative delle forze aeree alleate, a deficienze nella loro catena di comando ed ai superati sistemi con i qua li era

CAP 11 • L 'IN VASIONE DE L ORO A~R ICA FRANCESE 75
Dicembre 1942, un Focke Wulf FW. l 90A -4 dello JG.2 o Koirouon (Tun isia) (BDA)
172 A. Kesse lring op. cit. p. 147. 173 Le direttive te cnico-operative di Superaereo I940- 1943" , op. cic. vo i. 2 ° I Tomo p. 536

sta to gestito il s upporto aereo tattico. Appena le esperienze acquisite sul campo fossero state recep ite, le loro azioni sarebbero state condotte con quella potenza ed incisiv ità, che furono poi esiziali per le armate dell'As einTuni ia.

Sino quasi alla fi ne del 1942, prima pe r l'ost ilit à ge rman ica, e po i pe r deficie nza d i ae re i ed effettivi, la presenza delle forze aeree in Tunisia era stata limitata al 155 ° Gruppo C.T. L' 11 dicembre, dopo avere perduto dicci MC.202 per cause belliche, il 155 ° era stato richiama to in Sicilia per essere riorganizzato e rieq uipagg iato in icme a l 20° Gru ppo C.T. ( 5 1° Stormo) , che aveva semp re operato da Castelvetrano svo lgendo una inten sa attività punteggiata da combattimenti aerei. intercetta zio ni s u allarme, crociere di protezione sui porti e scorte ai convogli m

li 31 d icembre. a seg uito de l ripiegame nt o da ll a Tri po lit ani a dei co mandi de ll 'Armata Corazzata Ita lo Tedesca. Superaereo ordinò il trasferimento in Tunisia della 5' Squadra Aerea con quanto rimaneva di aerei e repart i efficienti. li 6° Gruppo C.T. (Squadriglie n•e 78a su Macchi MC.202 e Sq. 82 3 su MC.200) e la 368a squad ri g li a d'assa lto (F iat G.50) andaro no a Sfax, mentre la 384a sq uad ri gli a d 'assa lto ( MC.200) fu dislocala ad el-Aouina 175 • Prima dell'arrivo dei uperstiti reparti della 5• Squadra Aerea. il s upporto aereo alle operazioni terrestri era s tato un compito qua i esclusivo del Fliegerfi.ihrer Tunis, che operando con la cons ueta energ ia, aveva otten uto bu on i s uccessi, fra i qua li l'a ttacco al campo d'aviazio ne di Bona, dove il 26 dicembre aveva distrullo al suo lo bombardieri medi B-25 e B-26.

L'as enza di aerei d"as sa lto italiani, mentre Tunisi era attaccata dalla Ea stem Task Force ed il XIX Co rp o fra ncese te nt ava di sce nd ere da ll a dorsa le ori e nt a le ne ll a pi ana di Sfax, non era sta ta grad ita da Superaereo. 11 23 dicembre. il comando de l!' Aeronautica Sicilia ricevette iJ peren torio ordine dì part ecipare più artivamente alle operazioni in corso 176 • Il 29 dicembre - quando i francesi erano stati già respinti

174 Ufficio Storico Stato Maggiore Aeronautica, "'I repani dell'Aeronautica Militare Italiana - Cenni storici - I reparti decorai i" Roma. ristampa 1977, p. 162

175 Santoro G.op. cit. p. 498.

176 Santoro G.op. cit. p. 498.

76 G UERRA ALR l1A 1N ITALIA - DA EL-A L AM1o=1N-'-',"""\1.=1.r:"'"',s""'P""'1A=GG=E o""E1=.1.A ~S=1c=1L1A'--- - - -
Ju 87 dello Stukageshwader.3 e trasporli Ju.52 su un campo africano (Collezione F. Pedriali)

con sens ibili perdite - il Comando Aeronautica Sicilia era riuscito a radunare una quarantina di aerei - fra MC.200, Fiat G.50, CR.42, ed i relativi MC.202 cli scorta - ch e era stata inviata ad attaccare il traffico sul nodo stradale di Kairouan e s ul passo di Pichon. La richiesta del comando truppe italiano che aveva provocato l'azione era già stata largamente s up erata dagli eventi. Infatti i francesi si erano ritirati d ietro il passo di Pichon da almeno quattro giorni 177 All 'operazione parteciparono due pattuglie, di cinque G.50 ciascuna del 151 ° Gruppo Caccia "Asso di Spade'', ma - data Ja mancanza di bersagli utili - ambedue erano rientrate a Pan telle,ia con le bombe ancora appese alle ali 178 Non soddisfatto del risultato, ali ' indomani il Comando Aeronautica Sicilia inviò per la seconda vo lta i G.50 del 151 ° Gruppo e la relativa scorta a cercare obiettivi nell a zo na di Pichon, dove furono distrutti alc uni automezzi in movimento sulla rotabile del pa sso 179 •

Le impeg nat ive battaglie del dicembre attorno a Tunisi, non aveva no diminuito la forza de l Fliegerfi.ihrer Tunis, che alla fine del mese aveva c irc a 125 caccia appartene nti allo JG.53 " Pik As" e ad elementi degli JG .2 e 51 , nonostante la perdita di un centina io Bf. l 09 , ne l corso del mese T s uoi 1:epart i d'assalto di sponevano ancora di un centi naio di velivo li , fra Ju.87 , Hs.129 e Fw.190 nonostante che in dicembre ne avessero perduti almeno un a ve ntin a Alla fine di dicembre, grazie ai pronti reintegri ed all ' arrivo di aerei supp le mentari, il Fli egerfii hrer Tunis aveva in forza 235 aere i in lu ogo dei 200 di inizio mese 180 Essendo impossib il e trasferire in Tunisia magg io ri forze aeree per le ragioni già evidenziate da Fougier , l ' aviazione dell ' Asse poteva contare solo sui bo mb ard ier i e gli ae ros ilu rant i basati in Sic ili a e Sardegna. Tuttavia anche gli aerei d ' assalto del Fliegerfi.ihrer Tunis potevano sferrare buoni colpi, purché gli obiettivi fossero compresi nel loro raggio d'azione. Nella notte sul 1° gennaio 1943, dieci Ju.87D de l II/ St.G.3 ed otto Fw.190A ciel 111./SKG.10 ottennero su l porto cli Bona uno dei migliori successi dell ' aviazio ne d'assalto , danneggiando gravemente l'incrociatore AJAX e tre piroscafi br itannici. All ' indomani la Luftwaffe eseguì altri d ue fort un ati attacchi s ul porto cli Bo na, di c ui il primo sferrato dal Fliegerfi.ihrer Tunis con dieci Ju.87D e nove Fw.190A ed il secondo dal TT.Fli egerkorps con otto Ju .88. Un dragamine di squadra, una petroliera ed un piroscafo andarono a fondo. mentre un altro piroscafo fu danneggiato.

L· 11 ge nn aio, gli americani cercarono di restituire il colpo inviando venti Fortezze Volanti scortate da dieci P-38 ad attacca re il porto di La Goulette (B iserta). Dopo una passata s ull e installazioni portuali contrastata solo dalla Flak , i bombardieri furono attaccat i da un a quarantina di caccia fra tedeschi ed italiani. I ve li voli italiani furono riconosciuti per la loro tipica mimetizzazione co lor sabbia con macchie marrone. Co n molta generosità i mitrag lieri dei B-17 rivendicarono quattordici caccia distrutti , altri d ieci probamente distrutti e non meno di dod ici danneggiati. Più parcamente i piloti dei P-38 rivendicarono due Messersc hmitt 109 abbatt ut i e d ue danneggiati. ln cam bi o di qu es ta improbabile ma ttanza di caccia dell ' Asse - 16 abbattuti, 10 probabili e 14 danneggiati - gli americani ammisero la perdi ta cli due Li ghtnin g 18 1 Nonostante gli sforzi per tenere in efficienza i propri reparti, l'aviazione cie li ' Asse mancava della forza necessaria per ottenere successi decisivi contro il naviglio ed i centri logistici degli Alleati. Lo Ju .88, c he cost itui va la spin a dorsale dei reparti da bombardamento tedeschi, era un buon bombard iere medio, ca pace di effettuare anche prec isi attacchi in pi cch iata, ma non idoneo per le pesanti ed incisive azio ni a largo raggio, che la situ azio ne strategica avrebbe richi es to. In oltre a causa del loro debo le am1amento difensivo e dei metodi d ' attacco a media e bassa quot a, le s ue perdite era no in ge nere abb asta nza alte, e molte vo lt e sproporz ionate ai risultati. Nonostante il numero e la determinazione dei s uo i attacchi la Lu ftwa ffe era riu sci ta a ridurre so lo marginalmente l 'enorme flusso di rifornimenti del nemi co c he affluivano

l 77 Vedi : Bl umen son Martin, "Tre gio rni alla disfatta", Gherardo Casin i Ed itore, Roma 1969, p. 90.

178 Taranto la Eugen io, " Il 150°, 15 1°, 153° Gruppo Caccia" , SMA Ufficio Storico, Roma 1987, p.1 44.

179 Ta ra ntola Eugen io, " Il 150°, 15 1°, 153° Gru ppo Ca ccia", SMA Ufficio Swrico, Roma 1987, p.144

180 German Order of Battle, Statistics as of Quarte r years 1938 -45, AFHRA 137.306- 14 ro ll A 1128 USAF Histo ri cal Research Agency, Maxwell AFB, Ala bama, via Michae l Ho lm . Gli Jagdges chwadern ope ravano dai campi di S idi Ahmed, Dj edeida , EI- Ao uin a, Ma teu r, Gabes e Sebala.

181 Summary of Weekly Acli vities Twelflh Air Force, I l January 1943, AFHRA A-601 1.

CAP. 11 - L INYASIONE DE L NORD A FRICA FRANCESE 77

nei porli del ord Africa. li feldmarcl>ciallo Kc sse lring ammise che nonostante ··te opera:ioni del/ ·armo aerea nel Mediterraneo Occidentale si svolgessero con successo, e marina tedesca ed italiana facessero quanto era wna11c1111e11te possibile, le for:e non erano sufficienti di fronte olla vastità dello spa:io in cui opera1·a110·· 1 •~.

Visti i ri s ultati co nseguiti dalla Luftwaffe nell e prime settima ne di ''Torch", anche l'alto comando tedesco avrebbe dovuto trarre !"ovvia conclusione che per ottenere 1i sultati apprezzabili nel Mediterraneo era necessario mettere in campo una potente forza da bombardamento trategico. E forse - nonostante il relativamente mode sto numero di bombardieri pe san ti prodotti dall' industria germanica - ciò rientrava ancora ne ll e po sibilità della Luftwaffe. Tutta via all'inizio del 1943. Hitler decise di dissipare le ultime capacità del bombardamento strategico tedesche per lanciare l' England An g riff Una operazione di rappre aglia s u Londra e dintorni, del tutto inutil e ai fini dell'economia bellica ge nerale e conc lu sasi nell 'april e con la perdita di 329 bombardieri s ui 695 initialmente in lin ea 1 x 1 Questa preziosa massa di bombardieri - fra cu i 35 nuovi quadrimotori He.177 cd alcune decine di quadrimotori FW.200 - ed i suoi esperti equipaggi, avrebbe sicuramente reso di più nel Mediterran eo, dove nei primi mesi de l 1943, i Kampfgeschwadern del la 2" Fl otta Aerea tede sca e gli smilzi reparLi it aliani avevano a disposizione meni insufficienti per ostacolare il fiume di uomini. materiali e mezzi navali che affluiva nei porti del ord Africa in previsione di impiegarli nell'invasione de l territorio italian o 1M~.

182 A. Kc~,elring op. cit. p. 15-1.

183 Per l'England Angrif vedi "W. Mun·ay. ··Stratcgy l'or defeat th c Luftwaffe 1933 - 19-15". p. 250.

184 Alla fin e del novembre 1942 ,ette He.177 del I./KG50 erano ~lati inviati ,ul campo di Stalino (vicino al Mare di AzO\ ) per essere impiegati come trasponi nel ponte aereo che riforniva la 61 Armata a\,ediata a Stalingrado. Un ruolo cui i costosi bombardieri pesanti erano assolutamente inadatti, come dimostrò il loro irrisorio co ntributo limitato a poche mi ssio ni. ne ll e quali c in que Hc.177 andarono pe rdu ti ins ieme al grnppe11ko11u11a11de11r magg iore Scheede. (Ha yward Jocl S.A ·'Stopped at Stalingract··. Univcrsity Pres, of Kansa,. Lawrenc e. Kansas 1998. pp. 248 - 2-19 Grcen William. War plancs of the second \\Orld war··. Mac Donald London 1970, voi. nine. p. 157).

78 GL ERRA ÀI Rf: 1 \ IN ITALI ;\ - DA EL-Al.A\1UN ALLh .', l'IAUGE DH LA S IC;.::;'IL::,:. I A.:____________________
Spitfire V( del 52nd F.G. 5"' Squodron, abbattuto sullo Tunisia do coccio italiani.

Capitolo III

Da el-Alamein a Capo Bon

La ritirata dell'Armata Corazzata Italo Tedesca in Tunisia

Il fallimento delle operazioni Alleate sulla dorsale montana orientale della Tunisia (gennaio - febbraio 1943)

Impieghi e scelte operative del bombardamento Alleato nel primo bimestre 1943

Kasserine: l'u ltima vittoria africana di Rommel

L'occasione perduta

Operazioni e situazione delle forze aeree italo tedesche in Tunisia sino al marzo 1943

Una lezione velocemente appresa: riorganizzazione e nuove dottrine d'impiego dell'aviazione Alleata nel Mediterraneo

La fine de l Gruppo Armate d'Africa

Personale della Xli A.F. scarico lo macchina fo togra fica da un ricognitore P-38.

La ritirata dell'Armata Corazzata Italo Tedesca in Tunisia

Gli iniziali successi in .Tun isia avevano ill~ so Hitle~· ed. i suoi co ll ab~r~tori su ll e reali p~ssibilità ?i mantenere una testa d1 ponte ne l Nord Afnca. Una 1llus1one non cond1v1sa dal fe ldmaresciallo Erwm Rommel, che pochi giorni dopo lo sbarco anglo ame ri cano nel Nord Africa francese aveva co nfidato al gene rale Mancinelli Scotti, ufficiale di collegamento dello Stalo Maggiore italiano con l'Armata Corazzata Italo Tedesca (AC IT ), di essere "convinto della opportunità di sgomberare l'Africa" 1 • Sino da quando era iniziata l'operazio ne "Torch", Romm el aveva capito che la difesa della Tunisia poteva avere un certo senso so lo se avesse permesso "di guadagnare tempo e di portare in salvo sul continente il maggiore numero possibile di provati combatten fi. Poiché non poteva più esservi alcuna possibilità di rifornire ed armare in Tunisia un gruppo di armate, bisognava ridurre le truppe combattenti a poche e bene annate unità. [ ] sarebbe stato necessario portare via un numero sempre maggiore di truppe a mezzo di aeroplani da trasporto, chiatte e navi da guerra(... ] Quando infine gli anglo-americani avessero conquistato la Tuni sia non avrebbero dovuto trovare nessuno o pochissimi prigionieri e rimanere con tanto di naso esattamente come noi a Dunkerke" 2 • Un concetto che, il 24 novembre, il feldmaresciallo tedesco aveva cercato di fm e accettare ai MarescialJj Cavallero e Bastico ed al feldmaresciallo Kesselr ing3. Non essendo riuscito a convincerli, il 28 novembre, con un colpo di te sta tipico del suo carattere, Rommel aveva delegato il comando dell' AC IT al suo sta to maggiore e, mentre le sue truppe era no in piena ritirata, era volato al quartiere generale di Raste mbur g per perorare personalmente questa idea dinanzi ad Hitler. Ottenne solo una rabbiosa esplosione d'ira del FUhrer, che dopo avere rigettato l' idea d i sgo mberare l'Afric a, congedò bruscamente il feldmaresciallo con la gener ica prom essa di inviargli i rifornimenti necessari per arrestare l'ava nzata de ll a ga Armata all a stretta di Mersa e l-Brega4. Mentre il co mand ante dell' ACIT era a Rastemburg, il Maresc iallo Bastico si era attivamente impegnato per ripristinarne la capacità combatt iva, affiancando ai pochi reparti organici scampati alla battaglia di el -Alamein, tutte le unità italiane disponibili in Libia: ovvero la divi s ione d i fa nt eria motorizzata Giovani Fasc is ti e le incomplete divisioni La Spezia e Centauro rcorazzata) da poco arrivate in Af1ica. Appena ri e ntrato in Libia, Romme l cominciò di malavoglia ad organizzare l a dife sa di Mersa El - Brega, in ottemperanza ai catego ri ci ordini impartiti sia da Hitler che da Musso lini. Ma l'impresa si e ra rive lata impossibile, poiché non e rano arrivati né i promessi rincalzi di uomini e materiali, né il carburante necessario per quelle fulminee manov re nel deserto, che erano sem pre state la s ua migliore e più temibi le riso rsa. Co nsc io dell'enorme importanza di proteggere dagli attacchi aerei le proprie trupp e e le re lative vie d i

Il colloq ui o ebbe luogo il 14 novembre 1943. Man cine lli Scotti Giuseppe. "Da l fronte dell 'Africa Settentrionale ( 1942- I943), Rizzali Editore, Mi la no 1970, p 222.

2 Rom mel Erwin. "G uerra senza odio". Garzanti. Mil ano 1959, p.339

3 Cavallero era i l capo di Sta to Magg iore Generale delJe FFAAA it ali an e, Bas ti co e ra comandan te de ll e Forze Armate in Libia e Kesselr in g e ra ca po dell'Oberbefelshaber Sud ( n.d A.).

4 Rommel Erw in, op. cit. p. 332.

Il Feldmaresciallo Erwin Romme l (o sin. nell'im· mogine), giudicavo intenibile lo Tu nisia, pertanto cercò di convincere Hi~er od evacuare l'Afirco, riportando in Europa quante più trup· pe e materiali fo sse possibìle.

rifornimento, e dell'e sigenza di attaccare in vece quell e del nemico , Rom mel aveva chies to con urgenza un "notevole raffor;,amen to dell'avia:ione'", ed inoltre la garanzia di ri ceve re regolari rifo rnimenti di carburante. Ma ne ss una ga ran zia, se non acco mpag nata da una for te presenza aerea. poteva valere co ntro la risorta pot enza offen siva di Malta. ln novembre, gli attacchi ai coovog l i delle forze aeronavali dell'isola av eva no fatto sce nd e re ad appena 5.000 tonn e llate i rifornimenti di carburante per l' armat a cora zzata italo ted esca La maggiore parte dei quali era arri vata per via ae rea. mentre 8. LOO tonnellate era no affondate con le na vi che le tra sportavano 5 Altre 3.500 tonnellate di carburante e ra no state affondate il 12 dicembre mentre stava sviluppandosi l 'a ttacco dell'8" Armata contro sc hi e ramento italo tedesco ad ovest di Mersa EI-Brega. Pri vo dei mezzi per una difesa man ovrata. Rommel aveva obb ligato ri ame nt e dovuto comp iere un ulteriore balzo indietro verso Trip oli uo ve lin ee difensive erano state imbastit e success ivament e a Buera l. ad Ho ms e l 'ultima d avanti a Tripo li . Comunque nessuna lin ea aveva potuto essere tenuta a lun go. Il 25 dicembre, con il tra sfe1imento de l suo quartiere ge nerale in Tuni ia , Rommel aveva praticamente chiu so la partita in Libia, dov e la di sparità delle for ze lasc iava pochi dubbi circa la val idità della "difesa s in o all'estremo". che Mus o lini gli aveva perent oriame nte ord inato il 19 dicembre6 Tuttavia per l' ind omito Rommel, il tra sfe rime nt o dell ' ACTT daJla Libia alla Tuni sia non e ra ancora una sco nfitta de finitiva , ma e ra se mpli ce me nte un movimento strat eg ico, ch e eg li aveva delib era tam ente acce lera to per rend ere pos ibile un modo di '· agire secondo altri p1111ti di vista strat egici[. ] riunendo il g rosso delle.for~e motorizz ate d e lle due armate (l'AC IT e la 5° di von Arnim) , per a/laccare g li american i ed i britannici n ella Timi s ia occidentale e possibilmente cos tringerli alla ritirata"1 In sin tes i: Rommel int ende va ritirare ad ovest il più rapidam ente po ss ibile le sue fo rLe per attaccare E ise hover, prim a che 1' 8° Armata del cauto Montgomery avesse il tempo di riorga ni zzare le propri e linee cli rifornim ento ed attaccare la lin ea del Mareth. Un com pl esso di appre lamenti difensi vi di mode to valore costru it o ne gli anni '30 dai francesi sul

5

82 G UERRA AEREA IN I TAL IA - l>A EL-A LAMEIN A ll.E S PIAGGE D~LLA SIClllA
Rommel Erwin op. cit. 338. 6 Romm el Erwin , op. cit. 344. 7 Romme l Erwin, op. cii. 368.

al i e truppe fosse possibile.

confine libico - nrnisino , che era stato recentemente riattato ed irrobustito dai genieri italiani e tedeschi.

Tuttavia, il fine ultimo della manovra di Rommel rimaneva sempre l'evacuazione della Tunisia con il contemporaneo sa lvataggio delle veterane truppe ita lo tedesche.

i nopinatamente alle stesse conclusioni era arrivato, sia pure con ritardo, anche il capo di Stato Maggiore Generale italiano, Maresciallo Ugo Cavallero. Il 18 dicembre, mentre il generale Anderson aveva quas i rinunciato all 'idea di raggiungere Tunisi, Cavallero aveva avuto un incontro con i vertici militari tedeschi al quartiere generale di Hitler per definire la strategia e gli obiettivi delle future operazioni in Tunisia. Dopo animata discussione, era stato deciso di tenere la testa di ponte in Tunisia e resistere in Libia, tuttavia non erano state definite in modo credibile le motivazioni e gli obiettivi di tale strategia. Ne l corso della riun ione, Goring si era lanciato, col pieno assenso di Hitler, ne ll a descrizione di un immaginoso progetto per conq uistare sia Algeri che il lontano Marocco. Era tuttavia stato assai vago quando Cavallero aveva chiesto di dare un valido sostegno alla d ifesa della T unisia inviando un adeguato contingente di forze aeree nel Mediterra neo8 Questi colloqui avevano avuto su Cavallero l'effetto diametralmente opposto a quello che si erano proposti g li all ea ti tedeschi.

Appena 1ientrato in I ta li a, Cava ll ero aveva chiaramente fatto sapere sia a Mussolini che al Re, che non essendo possibi le conservare la T ripolitania e forse neppure la Tunisia, sarebbe stato meglio armonizzare le operazio ni s ui due fronti, col fine ultimo di riportare in Italia quanti più mate riali e truppe fosse possibile9. Mussolin i non aveva accettato questa propos ta e - probabilmente a causa del "disfattismo" manifestato in quell ' occas ione da Cava ll ero, e forse anche per l 'eccess iva condiscendenza c he il Ma resciallo aveva

8 Faldella E "L' Italia nella s econda guerra mondiale" , p. Cappelli. Rocca San Casc iano ( Forlì ) ! 960 , pp.518, 523

9 Faldella E "L' Italia nella seconda guerra mondiale" , p. Cappelli, Rocca San Cas ciano (Forlì ) 1960, pp.518. Sull ·effettivo co nte nuto di ques te proposte es istono mo lt i dubbi. Nella sua ''L'Italia della disfatta", lndro Monrane lli scrive "li figlio d i Cavallero ha lasciato s critto c he questi, a fine dicembre , aveva proposto al Re e a Muss olin i "di ripiegare tutte l e for ze in Sicilia e in Sardegna per pro vvedere alla diretta difesa del paese" e che "ch e la (sua ) proposta/11 g iudi cata irrealizzabile e sopratrut10 politicame11te inopportuna". Ma di questa proposta non esiste traccia neppure nel diario del marescia llo Cavallero. I. Mon tane lli " , ·'L'Italia della disfatta", Rizzo li ed itore. Milano febbraio 1983, p.268.

CA P. 111 - D A EL - A LAME IN A CAPO BoN 83
Il Capo di Stato Magg iore Genera le, Maresciallo Ugo Cava ll ero, (al centro nell'immagine), seppure tardivamente si convinse che, mancan do le poss ibilità di conservare la Tri polita ni a e fo r se anche lo Tunisia , sarebbe stato meglio riportare in Italia quanti più ma teri

sempre avuto verso i tedeschi - il 1° febbraio 1943 lo aveva sostitu ito col ge nerale Vittorio Ambrosio , un militare fedelissimo a ll a corona e da sempre poco ben disposto verso i tedesc hirn. Una caratteristica, che dato il momento. non doveva dispiacere troppo al Duce.

Intanto in Libia, nonostante i ripetuti attacchi della Luftwaffe alle vie d i rifornimento del1'8a Armata, in buona parte sferrati da reparti basati su ll 'isola di Creta, Rommel era stato cos tretto a cedere una posizione dopo l'a ltra , dato che ogni volta queste coITevano il rischio di essere aggirate dal lato del deserto " Il 22 gen naio. la "Volpe del Deserto" aveva sgomberato anche Tripoli , salvando le sue truppe da una inuti le battaglia d'annientamento contro forze preponderanti. Appunto per q uesta coraggiosa decisione , I' AC IT aveva potuto ritirarsi in Tunisia in re lat ivo buon ordine, e comunque non senza avere inferto qua lche micidia le zampata al le avanguardie de ll '8" Armata. Ins ieme all'ACIT si erano salvati uomini ed equipaggiamenti del D.A.K. (Deutsches Afrika Corps formato da lle Panzer Division 15 e 21 e da ll e Jnfanterie Divis ion 90 e 164) nonché que lli delle divisioni Pistoia, Trieste, La Spe z ia, Giovani Fascisti e Centauro. Ovvero 28.000 combatten ti germanici e 48.000 italiani con 110 carTi armati (66 del DAK), 87 autob lindo (37 del DAK) e 561 cannoni (]44 de l DAK) 12 • L'evacuazione di Tripoli era stata comunque troppo affrettata . perché - come acidamente osservò Kesselring - aveva causato l'abbandono di "una quantità di materiale che sarebbe tornato prezioso per le opera zioni ulteriori" 13 • Da parte sua Rommel rimproverò alle "autorità supreme" di averlo costretto a sprecare migliaia di mine per fortificare le indifendibili posizioni di Buerat e di Homs, mentre lo stesso materiale sar·ebbe stato più utile in Tun isia 14 • La precipitosa ritirata aveva fra l'altro impedito di attuare un accurato piano di sabotaggi e demo li zioni che avrebbero a lungo ritardato l'utilizzazione del porto di Tripol i. Alla fretta si aggiunse l'azione della IX Air Force, che fu inviata su T1ipo li , appena la ricogn izione All ea ta segna lò che gli italiani stavano minando i moli del porto e mettendo in condizioni di galleggiamen to alcune navi danneggiate. Venti B-24 de i Groups 3761h e 98th cercarono di distruggere queste navi ai loro ancoraggi, per impedire che ven issero rimorchiate ed affondate all' imboccatura del porto. l bombardamenti dei B-24 andarono avanti per quasi una settimana, ed alla fine rimasero solo quattro navi per formare le ostruzioni 15 • Inoltre. sempre a causa della frettolosa ritirata, non vi fu abbastanza tempo per realizzar-e più vaste demolizioni. Tutto ciò consentì agli alacri genieri britannici di ripristinare la funzionalità del porto in appena una settimana, permettendo a Montgomery di ricevere i riforn imenti, che evitarono all'8" Armata di essere paralizzata da una g rave crisi logistica . Grazie appunto al pronto ripristi no del po rlo di Tripoli, a metà marzo, Montgomery poteva g ià ricevere g iornalmente 2.000 tonne ll ate di rifornimenti, che in breve tempo lo misero in condizioni cli attaccare la linea del Mareth 16 •

Secondo il generale Emilio Faldella, militare di vaglia e storico equi librato, salvando in buone con-

I O Monranclli Indro, op. c it. p.270.

I I Un attacco dei B-25 della Xll AF contro g li aeroporti tedeschi di HerakJion e Kastelelli (Creta), s i era risolto in un mezzo di s astro con la perdita di cinque bimotori , costretti dall ' eccessivo consumo d i carb urante ad ammaragg i forzat i. Aveva avuto invece s uccesso un atracco s fen-ato il 2 gennaio dagl i "heavies" de ll a IX A.F. Ved i: James W. Wa lker , ·The Liberandos·· - a WWII History of the 376'h Heavy Bombardme nt Group a nd ils founding uni ts", Editore: 376~' Heavy Bombardment Gro up Yererans Assoc iacio n )ne. Waco, Texas. 1994, p.88.

12 Faldella E. "L.Italia ne ll a seconda guerra mondiale , p. Cappelli. Rocca San Casciano (Forlì) I 960. pp.518., Borg iort i e Gori , op. cit. p.197.

13 Kessselr ing A. op. cit. p. 153

14 Ronrn1el E. op. cit. p. 363.

15 "Ninrh Air Force in tbc Western Descrt Campa ign to 23 January 1943'", Air Staff lnre ll igence Historica l Divi s ion. USAF Hisrorical AJ-chives, Maxwell Air Force Base, Alabama.

16 Mo ntgomery aveva affrettato la sua avanLata per non lasciare a Ro mme l il tempo di danneggia re il porto di Tripo li , un ritardo di dieci giorni avrebbe pot uto costringerlo a rit irarsi (Montgomery Bernard "Da el -Alamein al fiume Sangro" p. 53. citato da Fa lde lla E. "L ' It a lia nella seconda g ue rTa mondiale· , p. Cappelli. Rocca San Casciano (Forlì)l960. p.521)

84 G U ERR A A EREA IN ITA LI A· D;\ EL-ALA M EIN A LLE SPI AGGE DEL L A SI CI LI A

dizioni l'armata italo tedesca il fe ldmaresciallo Rommel aveva ottenuto un non disprezzabile risultato. Tuttavia "lo scopo che avrebbe giustificato la rapidità della ritirata, e cioè il recupero delle for z e ed il loro trasferimento in Italia, non.fu raggiunto, ma non per colpa di Rommel, bensì per l'indecisione e le errate conce z ioni dell'O.K. W e del Comando Supremo" 17 •

All a fine di gennaio I' A1mata Corazzata Italo Tedesca era entrata in Tuni sia. Mentre i suoi genieri lavoravano febbrilmente per rimettere in efficienza la vecchia linea fortificata francese del Marcth, Rommel aveva schierato parte delle s ue unitit fra Medenine e Ben Gardane con l'ordine d i abbandonare questa posizione "so/tanlo poco prima del previsto alfacco, in modo che i britannici non potessero sistemarvisi a difesa" 18 • Dinamico come al solito, il fe ldma resciallo non rimase ad attendere che Montgomery completasse i preparativi per una nuova offensiva, ma mise subito a frutto il tempo concessogli dal suo ca uto avversar io, radunando i repa rt i ancora effic ienti del vecchio D.A.K. pe r sorprend ere con un improvviso attacco il corpo d'armata americano schierato nel settore centrale della dorsale montana orientale. "Noi volevamo - sono parole di Romme l - innanzi turto eliminare, mediante distruzione dei concentramenti nemici nella zona di Gafsa, l'incombente pericolo che le nostre armare venisse/V separate da una punrata offensiva britannica proveniente da quella zana in dire z ione del mare" 19

Ma prima di seg uire le vicende dell'ultima fortunata offensiva del popo lare fe ldmaresciallo tedesco, vediamo gli event i seg ui ti al fa lli mento dell 'ul timo tentativo Alleato di cacciare l'Asse fuori dalla Tunis ia prima della fine del 1942.

18 Romme l, op. c it. p 367.

19 Romme l, op. c it. p. 367.

CA P. 111 - D A EL-A LAM EtN A C APO B oN 85
Gli hangors sem idistrutti di Caste l Benito {Tr ipoli), poco primo dell'evacuazione dell'aeroporto (Collezio ne F Pedria li) 17 Fa ldella E. "L'Italia ne ll a seconda guerra mondia le". p. Cappelli. Rocca San Casciano (Forlì) 1960, p.523.

Il fallimento delle operazioni angloamericane sulla dorsale montana

orientale della Tunisia (gennaio -febbraio 1943)

Lesfavorevoli condizioni climatiche tunisine nel mese di gennaio avevano rallentato ma non fermato le operazioni. Ne l corso cie l mese, s ia von Arnim che Eisenhower si erano battuti pe r migliorare le rispettive posizioni nella zona centrale. cercando soprattutto di assumere il controllo delle poche strade che valicavano la catena montagnosa orientale. TI IOgennaio, Ei enhower riunì i comandanti delle maggiori unità per spiegare che, a causa della cattiva stagione e de ll a lenta 1iorganizzaz io ne della l • Armata, non sarebbe stato possibi le eseguire altri attacchi sinché la stagione non fosse stata più favorevo le, e comunque non prima di un paio di me i20 • el frattempo la situazione in Africa stava continuamente evolvendosi. L'8• Armata britannica stava per sfondare rultima linea che Rommel aveva imbastito a Buerat. Ultima difesa prima di Tripo li . Era prevedibile che co n un ulteriore ba lzo all 'ind ietro, verso il go l fo di Gabes, le forze di Rommel s i sarebbero ricongiunte con S3 Armata italo tedesca di von Arnim. Pertanto Eisenhower propose di concentrare il Il Corps US nell'aerea di Tebessa "per una a::,ione contro la costa allo scopo di tagliare la linea di co111u11icazio11e falle spalle/ delle forze di Rommel e di disperdere ed indebolire le for ze nemiche della testa di ponte Biserta - Tunisi ed infine di rendere più facile il compito finale della l" Armata 21 • Il comando dell'operazione - denominazione in codice "Satin" - fu affidato al generale Fredendall, che aveva come obiettivo finale la conqui ta del porto di Sfax.

Preoccupato perché il fianco meridiona le del lJ Corps si sarebbe trovato troppo esposto ad un eventuale contrattacco, Fredendall propose di proteggerlo con un movimento ver o Gabes prima di convergere a nord contro Sfax. Il XlX Corpo d'Armata francese al comando del generale Juin, ritenuto particolarmente adatto alla guerra in montagna, ebbe compiti assai ambiziosi. Doveva prima operare più a settentrione irrompendo ne ll a valle di Ousseltia, poi occupare i principali passi montan i della Dorsale Orientale, ed i nfine gettarsi nella piana di Sfax. Con questi movimenti il X IX Corpo france e avrebbe dato un consistente appoggio alla azione sviluppata più a sud dal Il Corps US, che nel!' operazione aveva indubbiamente un ruolo molto più delicato e decisivo '' . L'operazione "Satin" aveva suscitato grande interesse nel nu ovo comandante del Xll Air Suppo rt Command, genera le Craig, perc hé se avesse avuto successo gli avrebbe permesso non so lo di trasferire i suoi reparti sugli aeropo r ti di Gabes e Sfax ma anche di utilizzare le buone e numerose pi te d'atterraggio disponibili nella piana costiera orientale 2\ Secondo i piani prestabiliti le truppe da montagna francesi dovevano svi lu ppare i loro moviment i fra il 20 cd il 25 d i ge nn aio, ma le tru ppe italo tedesche che sorveg liavano il settore ebbero sentore dei preparativi. pertanto alla fi ne di dicembre attaccarono i francesi costringendoli alla ritirata dopo la perdita di circa trecento uomini 2 ~. Lo smacco era relativamente modesto, tuttavia ebbe l'imprevista conseguenza d i sospendere l'approntamento del convog lio navale, che doveva trasfe rire a Sfax e Gabes i riforn imen t i occon-e nti per atl ivare le bas i ae ree ambite dal Xli Air Support Comrnand del generale Craig 2 ~.

Esse ndo di vitale importanza mantenere sicuri collegamenti con l'armata di Rommel, a metà gennaio von Arnim deci se di eliminare la minaccia costituita dal XIX Corpo francese attaccando lo nella zo na di

20 RAF arrn1ive (First drafl). ·'The North African Campaign ovember 1942 - May 1943". p.115.

21 RAF arra1ive (First drafl). ·'Tue onh African Campaign ovember 1942 - May 1943". p.115.

22 Craven. op. ci t. vol. Il p. 135.

23 Craven. op. c it. vo i. U p. l38.

24 ''Tunisia. thc US Anny campaigns or World War Il". op. cit p.14.

25 Craven. op. ciL voi. Il p.138.

86 Gli RRA AER EA IN I TALIA· DA H .·ALAME11' ALI.I SPIAGGE DELLA SIC ~ ll=IA-'----

Riforni mento munizioni per le mitrag li atrici di un P- 39 Un tipo d'aereo molto utilizza to in Tun i sia per l ' appoggio lattico. (USAF)

Le Kef, punto di giunzione fra il suo settore e quello della l • Armata britannica26 • L'o perazione "Unternehm en Ei lbote" (Co rriere) preparata eia von Arnim , cui partecipava una forza mj sta di fanterie tedesche ed italiane appoggiate da circa un centinaio di carri armati della Panzer Di vision 10, ebbe inizio il 18 gennaio. Presi alla s prov vista, i francesi arretrarono in di sordine dop o avere perduto circa 3.500 uomini, 21 carri armati., 52 pezzi d'artiglieria e più di 200 ve icol i. In soccorso dei francesi si mossero la 6th Armoured Di vision britannica ecl il Combat Command B, della is1 Armored Div isio n stat uniten se. Quest ' ultim o nei giorni seguenti perse 202 uomini , ma in compenso, ri ven dicò la cattura di 2 11 prigi onieri e distrusse 9 carri armati tedeschi27 • L ' intervento delle unità corazzate alleate non riuscì però ad arrestare le truppe italo tede sc he , che il 20 gennaio erano di lagate nel Djebel Chirich, assumendo il controllo del va rco d ' ingresso alla valle d i Ou sseltia ed isolando i francesi sch iera ti sulla Dor sale Occidentale. Comunque dopo quattro giorn i di accaniti combattimenti , le div isioni corazzate alleate riusciro no alfine a togliere i francesi da questa brutta si tua zio ne. Il 25 ge nn aio, gli italo tedeschi sospesero gl i attacc hi, si stemandosi saldame nt e in difesa della valle di Ou sse ltia e dei passi della Dorsa le Orientale.

A sosteg no di "Unterne bm en Eil bote" la Luftwaffe aveva trasferito considerevo li fo rze dal nord della Tunisia al l 'ae rea Kairouan - Sfax 28 , da cui già operavano i cacc ia ita li ani del 6° Gruppo C. T (Squadriglie 77"e 78• su Macch i MC.202 più la Sq. 82a s u MC.200) e la 368• sq uadri g lia d'assalto (Fiat G.50bis), tutti re parti da poco arrivati da ll a Tripolitani a.

Tra il 10 e l' 11 ge nnaio i Fiat G.50bi s dell a 368a Squadriglia del capita no Mario Ferrero aveva no effettuato tre mi ss ioni con bo mbe alari e mitragliatrici. Il primo g iorno due pattuglie di cinque Fiat, ognuna sco rtata da se tte MC. 202 della 8 I• Sq uad rigl ia avevano attaccato automezzi nella zona di Gebel Chirich. 11 giorno success ivo quattro G.50 bi s avevano bombardato po sizio ni nemich e nella zo na di Gebel Bellarte. li 13, Messersc hmit t Bf.109 avevano mitrag li ato trupp e ed autocarri alleat i a nord es t di Kairouan. Tra il 15 ed il 18 gennaio, Ju.87 dello 11/S t.G.3, Hs.129 della Staffe! 8 dello SchG. 2, in sieme a Fw.190 e Bf.109 avevano reso dura la vi ta alle co lonne di truppe e carTi armati francesi ed ame ri ca ni. Nel corso delle az ioni i tedesch i avevano perso due ae rei d'assalto Hs.129.

26 I ge nerali Barrè e Ju in era no in aperta polemica co n il comandan te della 1• Anna ta. genera le Anderson, avendo rifi utato di ess ere s ubordinati ad un ufficiale brita nnico ( Crave n, op. cit. voi. TI , p.136 )

27 "T un is ia, the US Ar my cam paign s of World War 11" , op. cil. p.14. Seco ndo Romme l (op. cit. p 368) al pas so Faid la 21• Panzer catturò 1.000 americani.

28 RAF Narrative (First draft). "The North African Cam paign November 1942 - May 1943", p 197.

CAP. 111 - D A EL - ALA M EIN A C APO B oN 87

Visib ili su questo P- 39, l'in usuale si stemazione del mo tore a tergo del pilota e l'accesso laterale alla cabina di pilotagg io (USAF)

Gli aerei de l XII A ir Support Command erano intervenuti per sostenere l'azione del TT Corps con var i attacchi a bassa quota. otevo le quello del 22, quando I' ASC mandò dieci P- 39 del 8 1•1 Group, dieci P-40 del 33 rd e una me zza dozzina di P-40 della squadriglia Lafayette s ulla valle dii Ous se ltia a dare la caccia a cani armati e mezzi motor izzati 29 • Durante l'azione un P-40 della Lafayette venne abbattuto dalla contraerea leggera30 La partecipazione di una squadriglia francese sul fronte era stata caldeggiata da l comandante del Northwest African Training Command, generale J.K Cannon, che riteneva molto util e l'impiego dei numerosi piloti dell' Arrn ée del' Air d isponibili in Africa. Subito dopo esse re stata equipaggiata con P-40 prelevati dalle ri se rve del 33 rd F.G la squadriglia Lafayette era stata vittima di uno spiacevole epi sod io. Due piloti di co mplemento avevano sfrutta to l'a utonotnia dei nuovi P-40 loro affidati per raggiungere la Francia meridional e, dove avevano susc itato grande entusiasmo fra i soste nitori del governo di Yichy3 1• Dopo questo infelice esordio , fra il 22 genna io ed il 3 febbraio la squadrig li a aveva avuto la sfortuna di perdere nove P-40, cinque dei quali in una so la azione 32 • Sia l ' aviazione alleata che quella dell'Asse si era no instancabilmente battute per appoggiare le ri s pettive truppe durante le operazioni Satin e Unte rn ehmen Eilbote . Le truppe del TT Corps furono favorite dall ' inces sa nte appoggio su l campo di battaglia del XII Air Support Command, che all'in izio delle operazioni d isponeva di centodieci aerei efficienti (ventis ei P-40 del 33rd Fig hte r Group. trentotto A-20 del 4Ph Bomb Group (L), diciannove P-39 del 92 nd Fighter Group ed una vent in a di P-40 della "Escadrille Lafayette") 33 Co l sos tegno dei vigorosi attacchi a bassa quota dell ' ASC , il 26 gennaio le truppe all eate passarono al contrattacco nella valle di Ouss eltia e ne ll o s te ss o giorno avanzarono ve rso il passo di Kairouan nonostante l'interve nto di parecchi Focke Wu lf 190. Efficaceme nte sostenute dai propri caccia bombardieri, le truppe italo tedesc he si ritirarono o rdin atamente lungo la valle, lasciandosi alle spalle trappole es plosive e mine sapientemente colloca te nei passaggi obb li gati .

29 " Hi story of the Twe l fth Air Force" Chapt. V, AFHRA. A-6002.

30 Borgiotti e Gori. op. cit. p.204.

31 " Hi s tory ofthe Twe lfth Air Force" Chapt. V, AFHRA , A-6002. Chapt. V. p. 13.

32 Borgiotti e Gori , op . cit. p.205.

33 RAF Narrat ive (First draft), ""T he North African Campa ign Novembcr J942 - May 1943"', p. 116.

88 0 l 1E RRA A E RE A IN ITAI.IA - DA E L- A LA MblN ALLE SPI AGGE DELL A SICI LI A

Nel frattempo le forze di Rommel, ani vate dalla T rip olitania, erano state rio rganizzate 1iarmate e me sse in grado di riprendere le operazioni. T1 30 gennaio la Panzer Division 21, una gloriosa veterana del DAK, rinforzata da un battaglione corazzato recentemente sbarc ato in Tunisia , attaccò la zona del passo Faid, circondando due battaglioni francesi e rintuzzando nei due giorni successivi, un maldestro tentativo di liberare i francesi effettuato da l Combat Command A (CCA) della I' 1 Armoured Di vision inviato d'urgenza dal generale FredendalJ. Sia il 30 che il 3 1 il XII ASC aveva tentato con sca rso s uc cesso di frenare l'impeto dei panzer, tuttavia il reparto aveva vantato la distruzione di una dozzina di pan zer sui circa settanta messi in campo dai ted eschi 34 on sapp iamo se fra queste prede il XII ASC abbia incluso anche i carri del CCA che il 31 gennaio marciavano su lla Statale 13, che erano stati prima bombardati dag li Stukas , poi attaccati da caccia americani, cui erano state date indicazioni sbag liate 35 Comunque le colonne ame1icane avevano subito sensibili perdite a causa degli attacchi aerei, anche perc hé erano andate avanti allo scoperto sulla strada del passo di Faid se nza dare eccessiva importanza alla distanza di s ic urezza fra gli automezzi 36 l sette Me.109, che scortavano g li Stukas in azione su Faid , il 31 gennaio aveva no bravamente s baragliato una pattuglia di otto P-40 , che aveva perso due velivoli, nel tentativo di proteggere le colonne del CCA. All'ind omani i P-40 rivendicarono la distruzione di du e Ju 87 nel corso di un furibondo combattimento, che li aveva impegnati cont ro una formazione di ventiquattro Ju.87 sco rtati da Me.109 37

L'attacco sferrato dalla Panzer Divis ion 21 riuscì perfettamente, disor ientando il comando de l U.S. II Corps che, in gannato dalla scarsa resistenza oppo s ta pochi giorni p1ima dagli italo tedeschi nella valle di Ousse ltia, s i accingeva a sferrare un attacco contro Maknassy, una cinquanti na cli chi lometri a s ud di Faid , con l'obiettivo di sboccare nella piana di Sfax. Pre so fra il di lemma se attaccare comunque Maknassy opp ure con trattaccare per riconquistare le po sizioni perdute dai francesi, il comando alleato deci se di effettuare ambedue le operaz ioni, col risul tato di fa lli rl e entrambe .

Il 1° febbraio i reparti d'assa lto ed i caccia di ambedue le parti furono estremamente attivi. Gli americani ed i loro nuovi alleati frances i erano deci si a sfo ndare sia ad Ou sse ltia che a Makna ssy. Mentre ap -

34 RAF N,mative (Firs t draft), ''Thc North African Campaign

35 R. Aktinson op. cit. p. 355.

36 RA F Narrative (F irst draft), 'The North Afr ican Campaign

November 1942 - May 1943 ' ' , p.122.

November 1942 - May l 943" , p. 122.

37 RA F Nan-ative (F ir st draft), "The North Africa n Campaign Nove mber 1942 - May 1943", p. l 22 .

________..:<e;::A~P111 - D A EL-ALAMEIN A C A PO B ON 89 l j
Bimotore d' ossa lto Henschel Hs 129 del 8./SchG.2, Tunisi (e l-Aouina), dicembre 1942.( IWM)

poggiava i movimenti delle truppe, il XII ASC perse due P-40 impegnati in una "swee p" fra le valli montane. Nel frattempo gli Stukas del ll/St.G.3 martellaro no truppe francesi ed unità corazzate americane in movimento nella piana fra il passo Faide Sbteila. Per proteggere i bombardieri in picchiata durante i loro attacchi, i Me sse rschmitt Bf.109 del Fliegerkorps Tunis eseg uirono quarantaquattro so rtite. Pur tuttavia i P-40 riuscirono ad abbattere uno Ju.87 ed a costringerne altri tre ad atten-aggi fuori campo 38 All'indomani 2 febbraio, i Messerchnùtt s i presero una g rossa rivincita abbattendo cinque dei d ieci caccia (sei P-40 e quattro Aircobra) che cercavano cli intercettare i so li ti attivissimi Ju.87D del ll/St.G .3. Ma non era tutto. Prima del calare del so le. le perdite del XII ASC arrivarono a trentotto aerei, di cui 25 in co mbattimento, 7 abbattuti dalla Flak e 6 per incidenti vari39

Il 3 febbraio le unità alleate avevano dovuto battere ritirata sia dal passo Faicl che da Maknassy, permettendo a Rommel di assumere il contro ll o degli strateg ici passi della Dorsal e Ori entale. L'insuccesso del 11 Corps divenne anco ra più amaro quando i francesi accusarono gli ame1icani di averli scarsamen te appoggiati 40 Il XII ASC aveva duramente combattuto per bloccare i caITi tedeschi , ma il sistema di mantenere una continua copertura aerea s ull'area di battaglia e di impiegare nello stesso tempo una parte dei propri caccia per scortare i bombardieri leggeri A-20 e gli aerei d'assa lto P-3 9, era s uperato, eccessivamente di spendioso e soprattutto poco re munerativo. Lo s perimentato 33 rd F.G. aveva subito tali perdite che dovette essere rinviato nel Marocco per fare riposare i piloti superstiti e ricostituirne l'organico. In s ua sost itu zione amvarono g li Spitfire ciel 3 1s t F.G. 4 1

n comando all eato attribuì l'impres s ionante serie di perdite, subite nei primi giorni di febbraio dal Xli ASC , all'aiTivo in Tuni sia dai supersiti reparti caccia del Fliegerflihrer Afrika42

38 Borgiotti e Gori, op ci t. p.206.

39 RAF Narrati ve (Firs t draft ), "The North Afr ican Campaign November 1942 - May 1943", p.122.

40 ''T uni s ia , the US Army campa igns of World War ll ", op. ci t. p 14.

41 RAF Narra tive ( F is s t draft) , " The North African Campaign Nove mber 1942 - May 1943", p. 122.

42 RAF Narrative (Firs t draft), "The North African Campaign November 1942 - May 1943" , p. 122.

90 G UERRA AEREA IN I TALIA · DA EL-ALAME IN ALLE SPIAGGE DELLA S IC ILIA
A-20 del 47th Bombardment Group in volo sulla Tuni sia. (USA F)

Impieghi escelte operative del bombardamento anglo americano nel

primo bimestre 1943

Infebbraio , il comand o della XII Air Force, avendo constatato che i bimotori B-25 e B-26 subivano eccessive perdite durante i bombardamenti a media altezza sui porti tunisini più energicamente difesi dalla co ntrae rea, decise un radicale cambiamento di metodo, utili zza nd o li co ntro il traffico marittimo nel canale di Pantelleria. Qu esto cambio dimostrò l'eccel lente du tt ilità dei comandi dell ' USAAF, che impiegarono le caratteri s ti che dei loro bimotori ed il tipo di ad destrame nto degli equipaggi in quell e missioni, che potevano meglio adattarsi alle tecniche del bomb ardamento a bassa quota. Fra l ' altro , s ia i B-25 che i B-26 montavano grosse batterie di mitragliat rici da 0,5 " fisse a prua , particolar me nte efficaci negli attacchi a bassa quota contro mezzi mari ttimi in navigazione. Il compito di battere obiettivi fissi fo rtemente difesi era molto più adatto ai bo mbard ie ri pesanti, che addestrati ad operare ad alta quota avevano magg iori

B- 17 F , un d iffic ile owersorio per i coccio d ell' Asse. Essendo d i feso o 360° do dodici mitragliatrici pesan ti, po tevo essere attaccato solo con particolari latti che I cocc io tedesc hi, dota ti di canno ni do 20mm e di mi· trogliotrici o lungo porta to, oplorono pe r l'a ttacco fron tal e, leggermente dal bos so Quelli italiani, con d ue so le mitragli atrici di scorso porta to , picchiavano quasi in vertica le per disorientarn e lo di fes o , che eludevano proseg uendo lo loro veloc i ss i mo pi cc hi alo. (USAF )

possibilità di assolverlo co n la precisione e l'efficacia necessarie grazie al loro forte carico bellico e ai loro sofist ica ti traguardi di puntamento Norden. In oltre alle alte qu ote diminuivano le probabilità di essere co lpiti da l fuoco della contraerea. A partire dai primi d i dicembre era no divenuti quasi quotidiani gl i attacchi dei B- 17 della Xli AF ed i B- 24 della IX AF sui porti di Biserta, Tuni si, Sousse e Sfax. Il 26 di cembre i B-1 7 otte nn ero il lo ro prim o rilevan te successo affondando tre navi mercantili nell e acq ue del porto di Sfax. Qu este sempre più nume rose in cur sioni evi denziarono la preoccupante in suffi c ien za dell'armamento dei caccia tedeschi. Nel rapporto del 2 febbra io 1943 del Fliegerfiihrer Tunis si legge : ''Nei giorni recenti, nonostante numerosi casi di colpi messi a segno, l 'abbattimen to di nessun aereo dimostra che l'armamento esistente è inadeguato per abbattere i bombardieri quadrimotori" 43 • I suoi Messersc hmitt Bf 109 G-4 trop, era no infatti a1mati con un cannone da 20mm MG/20 e du e MG 17 da 13 mm. Pertanto per avere la ce rte zz a di infli gge re danni es iziali ai quadrimotori, i loro piloti do veva no mett ere a segno un elevato numero di col pi. Ciò li costri ngeva a se rrare le di stanze, esponen do si al fuo co concentra to delle num ero se mitragliatrici pesanti dei B- J7 e B-24. In seg uito , ad una parte de i Bf. l 09 furono ag g iunti du e cann oni alari da 20 mm, che con il loro peso ed in go mbro ne diminuirono la ve loc ità, aumentaro no i temp i di sa li ta in qu ota e ridu ssero la manovrabilità.

Alla fine del febb raio 1943 , la IX Air Force - che aveva iniziato l'an no con 336 aerei fra i bomb ardieri de i Bomb Groups 12'h , 98 th , 93 rd e 376th ed i cacc ia del 57 th Fighter Group, più 56 aerei da trasporto del

43 Pr ien Jochen " Jagdgeshwader 53 - May 1942 - Ja nu ary 1944" Schi ffler Pub l is hi ng Ltd, Atg le n (PA ) U SA IS BN :07643 -0292 -2, p.532.

C'A P. 111 - D A EL- A I.AMEI N A C APO B ON 91

TCG - aveva in li nea circa 1.170 ve li vo li 44 • Forza che permise alla IX A.F. di aumentare il numero e l'efficacia dei suoi a1tacchi. oprattutto contro gli obiettivi nell'Italia meridionale e della Sicilia, senza però trascurare gli aeroporti della Grecia e dell"isola di Creta utilizzati dai bombardieri della Luftwaffe per attacchi contro i porti libìcL che venivano riattivati per i rifornimenti dell'8 8 Armata britannica.

Mentre i bombardieri amer icani si dedicavano quasi esclusivamente agli attacchi diurni, que lli della RAF preferivano quelli notturni. l quattro squadron di Bi ley del 326 Wing assegnati alla Ea!)tern Air Force, a partire da metà novembre cominciarono ad operare di notte pru1endo da Canrobert, Blida e Setif alternando alle azioni contro porti ed aeropo rti a quelle contro il traffico stradale e gli obiettivi minori. Essendo il Bi sley un aereo con molte li mitazioni anche per il bombardamento notturno. in quanto poteva operare solo con la luce lunare ed in condizioni particolarmente favorevoli. la RAF decise di riequipaggiare il 326 Win g aerei di altro tipo, e contemporaneamente di potenziare la forza da bombardamento notturno trasferendo dalla Gran Bretagna g li squadron No.150 e o. 142 equipagg iati con bimoto,i Wellingtons. I due squadron di Wellington entrarono per la prima volta in azione nella notte del 28 dicembre. colpendo la città, il porto e l'aeroporto di Biserta. In febbraio i due squadrons bombardarono glì ae roporti della Sardegna, perché la Royal avy era infa stidita dai pochi, ma attivi aerosiluranti italiani. che co ntinuavano ad allaccare i convog li che passavano al largo delle coste dell'Al ge ria o rientale45

44 Areas of strategie respon~ibility and U.S. Army over~cas deploymcnt, december 1942, U.S. Army Hislory Department. onli ne January 2002 e 'The Liberando~·· op. cit. Tre squadron s di B-24's del 93d Bomb GP e rano arr ivati in Africa il 7 dicembre 1942. ceduti da lla Eighth AF in UK (U.S. Army Air Forces (World War Il. Combat Chronology. 194 t1945)

45 RAF 'arrative (First draft) The North African Campaign ovember 1942 - May 19-D". p. 86.

92 Gl lfRRA AE.REA 11' I TAI.IA - DA lL-ALAMEl>s ALLE SPIACC"E =DF--" .I =LA-'-'S= IC = l=LIA'---------------------
B·24D della IX Air Force. (Collezione F. Pedriali)

Kasserine ,l'ultima vittoria africana di Rommel

L, attacco della Panzer bivision 21 al passo Faid era: stato solo il preambolo della ultima grande operazione africana di _ Erwin Rommel, che tutti conosciamo col nome di "bauaglia del passo di Kasseri ne". Ne l corso di qu_esta operazione il Il Corps s ubì una de ll e più cocenti sconfitte inflitte ad una grande unità de ll 'US Army ne ll a seco nda guerra mondiale. Un disastro che avrebbe potuto avere molto più gravi conseguenze anche per la 1• Armata britannica e l'intera sit ua zione strategica se a quel!' epoca a Rommel fosse stato conferito il comando s upremo in Tunisia. Con questa autorità Romme l avrebbe potuto manovrare le forze italo tedesche con il consueto dinamismo che già in passato aveva dato all'Asse vittorie quasi impossibi li Ma tale comando gli fu dato solo il 22 febbraio, quando l'offensiva italo tedesca era stata già compromessa dalle pedeslli ed inutili manovre da manuale del generale von Arnim, comandante della 5° Armata. Ma proseguiamo co n ordine.

Rommel aveva quasi sgua rnito la li nea del Mareth, all a cui difesa aveva lasciato le vecc hie divisioni di fanteiia dell ' ACIT e la provata Panzer Division 15, onde radunare un forte corpo corazzato con c ui vibrare un co lpo a sorpresa contro il 2° Corpo d ' Armata americano (Il Corps US del generale Fredendall). La massa corazzata era costituita dalle ted esche Panzer Division 10 e Panzer Division 21 e dalla incompleta d ivisione corazzata italiana Centauro. Radunate le divisioni corazzate nella zona di Sfax, Rommel aveva lanciato un attacco a tenaglia co ntro le pos izioni tenute dagli ame ricani La principale branca della tenaglia era composta da elementi delle Panzer Di v isio n 1Oe 21 al comando de l vice co mandante della 5a Armata, generale Ziegler. Invece la branca secondaria era formata dalla Centauro e da alcuni elementi del D.A.K, agli ordini del genera le Freiherr von Liebenstein del Deutsche Afiika Korps.Tuttavia , la colonna comandata da Zieg ler ea solo fo1malmente agli ordini di Rommel, poiché la potente Panzer Division l O d ipendeva dalla 5" Armata di von Arnim. Nonostante le ambiguità che rendevano precario il suo comando sull'intera operazione, Romme l otte nne inizialmente un brillante s uccesso

Alle ore 04 ,00 del 14 febbraio , la co lonna Ziegler, sb ucata all'improvvi so dal passo Faid, attaccò le forze corazzate del II Corps US a Sidi Bou Zid, 16 chilometri a val le del passo, sorp rendendo il comando americano, che invece attendeva una sortita dal passo di Fondouk46 Ne venne fuori una grossa battaglia dove oltre 200 can-i armati americani si scontrarono con circa 150 corazzati tedeschi. I tedeschi prevalse ro , riusce ndo a pe1forare lo schieramento americano in un solo giorno cli combattimenti. Il comando americano tentò allora un contrattacco, ma lo sba lorditivo annientamento di ci nqu e battag li oni del CCA intrappolati da una manovra avvolgente dei corazzati tedesc hi, lo costrinse ad una ul teriore 1itirata. " impegnate frontalmente le forze nemiche - ricordò poi con commozione Rommel - un nostro gruppo di carri d'assalto aggirò a nord l 'a la estrema degli americani, mentre un'altra delle nostre unità avan zò a sud di Sidi Bou Zid ed attaccò il nemico alle spalle. / ... f Si svilupparono violenti combattimenti di carri armali, duran1e i quali gli americani, inesperti, furono ripetutamente battuti dalle mie unità provate da centinaia di bauaglie nel deserto. Presto vi.furono sul campo numerosi carri Grant, Le e e Sherman in.fiamme La massa delle !ruppe americane venne annientata, il resto fuggì ad occidente " 47

Appena i battuti reparti della !5' Armored Division ebbero sgom berato il campo , il generale Ziegler (co n un a decisione inspiegabi le) inteJT uppe l'avanzata dei suoi panzer in contrasto con le disposizioni di Rommel , c he invece voleva co nt inu are l 'attacco, in calzare il nemico, ed occupare subito Sbteila. Ma come Rommel racconta: "la Pan ze r Division 21 attaccò gli americani in ripiegamento solo nella notle dal 16 al 17 febbraio e la mattina del i 7 si trovò da van ii a Sbteila. Qui gli americani si erano nel frattempo sistemati a difesa più o meno bene e combatterono con abilità ed accanimento. Se Ziegler, che diresse tattica -

CAP. m - DA EL -A LAME IN A CAPO B oN 93
46 Eisen hower Dwight D. '·Crociata in Europa", A. Mondadori, Mila no 1949 , p. 184. 47 Erwin Ronrn1e l, op. ci t. p. 369.

mente le operaz ioni della Panzer Division 21, avesse di propria iniz iativa incalzato il nemico subito dopo il successo di Sidi Bou Zid, avrebbe avuto Sbteìla assai a più buon mercato48 Purtroppo Ziegler prendeva gli ordini eia un generale cattedratico come von Ami m e non eia un b rill ante tattico come il Fe ldmaresciallo Rommel. Sebbene la difesa di Sbtei la, una cittadina a circa cinqua nta chilo metri ad ovest del Faid, avesse causato più perdite ag li america ni c he non ai tedeschi, essa fece perdere ai panzer un lasso di tempo assai prezioso 49 Il 18, dopo un ulteriore passo indietro, la l>' Armored Division si sistemò a difesa del passo Kasserine, dove era stata orga ni zzata una nuova posizione. Quattro gio rn i di in interrotte sconfitte avevano d imostrato che le truppe ame ricane era non erano ancora mature per affrontar e ad armi pari unità tedesche di equiva le nte potenza. Il 18 febbra io le perdite del Il Corps ammontavano già a 2.456 uomini uccisi o dispersi, più 44 carri arm ati , 59 sem icingolati, 280 veicoli, 18 cannoni campali, 3 cannoni anticarro ed l batteria antiaerea50

Secondo i piani prestab ili ti, i reparti del DAK e della Centauro agli ordini di von Liebenstein avevano comi nciat o l'investimento di Gafsa nell a notte fra il 14 ed 15. Gli americani aveva no rinunciato a difendere la cittadina, ma prima di evac uarla fece ro saltare in aria il deposito munizio ni della cittade ll a senza nemmeno avve rtire la popo lazione. Le esp losioni distrussero una tre ntina di case, uccidendo circa centove nti arab i51 Esattamente nell e stesse ore in cui i panzer avevano attaccato Sidi Bou Zid , il ge nerale Dwight Eise nh owe r, stava ultimando un giro d ' ispezione nel settore tenuto dal II Corps. S ia lui che il ge nerale Anderson, comandante la la Armata dalla qua le forma lm ente dipendeva i l corpo d'annata USA, cont inu aro no per alcune ore a crede re che gli attacc hi al Faid ed a Gafsa fossero semp lici azioni diversive. Infatti a loro parere l 'attacco principale doveva essere atteso in direzione di Fondou k Comunque, mentre Eise nhow er so llecitava l'inv io in Unea di rin fo rzi , le punte delle co lonn e i t alo tedesche, supe rate Faid e Gafsa, sta vano co nvergendo co n manovra a ten ag li a s ul passo di Kasserine, dove la U.S. I' 1 Armored Di vi sion si era appena sch ie rata su una linea di resistenza ad oltranza frettolosamente imbastita. Tu ttav ia, secon do il parere di Eise nh ower "le truppe assegnate non e rano né abbastan za numerose né abbastan za esperte per difende re quella.forte posiz ione" 52

In realtà le trupp e americane avevano uomini e mezzi a s uffi cienza, per ò mancavano di es perie nza.

48 Erw in Rommel. op c it. p 370.

49 Erwin Rommel, op. cit. p. 370.

50 "T uni s ia, the US Army campa ign s of World War II", op. cit. p. 16. Blume nson Martin , 'Tre giorni a ll a dis fatta ", p. 162

5 I Erwin Romme l, op. cit. p. 370. Cfr. anche R. Akt inson , op. cit. p, 40 1

52 Eisenhower Dwight D. op cit p. 188.

94 G UE RRA AEREA IN ITA t, IA - DA EL-A LA ME IN ALLE SPIAGGE DELLA S ICI LIA
P-40 del 57 th Fighter Group (USA F)

Controllo del funzio namento d ella retrazione del car re ll o di un Bf. I 09 F-4 Trop del I gruppo de llo Jagdgeshwader 27 (I/ JG.27). (BDA)

In oltre la loro situazio ne era aggravata dalle cattive condizioni atmosferiche, c he fra il 14 ed il 21 febbraio avevano molto ridotto l 'attività delle forze aeree anglo ameri ca ne 53 • Prim a che queste ultim e avessero la possibilità di riprendersi dallo shock ini ziale, i du ece nt onova ntun o ve li voli da combattimento dell'appena costituito Fliegerkorps Tunis - qu as i tuttj co nce ntr at i fra Kairo uan e Sfax - avevano scatenato una delle migliori operazio ni di s upp o r to tattico eseg ui te in Africa da aerei tedeschi54 Le avverse condizioni atmosfe ri c he non aveva no trattenuto a terra gli aerei tedeschi. Il 14 febbraio, favori ti da l solido fondo dei loro campi di volo , Stuka, Fw.190 ed Hs.129 delle squadriglie d'assalto e caccia Me.109, avevano eseguito trecentosettanta sortite per sostenere l'avanzata dei carri di Rommel verso Feriana e Sbtei la. A nche nei due giorni seguenti, nonostante le sfavorevo li condiz ioni atmosfe ri c he, il Fliegerkorps Tunis aveva mantenuto alta la media d elle so rti te, eseg uendone c irc a d uece ntoc inqu a nt a ogni ventiquattro ore, ridicendole solo quando la s ituaz ione meteo era divenuta decisamente avversa55 Pur con una identica situazione meteo, gl i amer icani non erano riusciti ad eseguire più di duecento sortite g iorn a liere, costate fra l 'altro la perdita di cinquantotto aerei56 Molte di queste perdite a.tTicchiro no il carni e re degli eccez ionali F w.190A -2 del Il./JG2 (2 ° Gruppo d e ll o Jagdgesc h wader 2 " Ri c hth ofe n" ) , un o dei re parti maggiormente distintosi nel le prime battaglie ne i cieli de ll a Tuni s ia, abbattendo numero s i aerei. Fra g li emergenti experten del Il./JG2 , brill ò il Je u tenant E rich Ru do1ffer , che il 15 fe bbraio, abbatté sette aerei, che si aggiunsero ai sei P-40 di strutti la settimana prima, portando a ventisette le vi ttorie da lui ottenute nei c ie li tuni si ni 57 •

53 Vedi Ca rter Kit C. and Mueller Robert, "The Air Forces in WorJd War II - Combat Chronology 1941 - 1945" , Office of Air Force History HQ USAF , 1973 , p. 95 e segg..

54 Aerei del Fl iege rk orps Tun is di sponib ili al 10 fe bbra io 1943 : 60 Fw. 190 , IO Hs.129 , 47 Ju.87 , 6 Ju.88 , 168 Me. 109. Aerei effic ien t i alla stessa data: 29 Fw. 190, 5 Hs.129, 38 Ju.87 , 5 Ju.88, 103 Me I09 RAF Narra t ive (F irst draft), "The North African Carn paign Novem ber 1942 - May 1943", p 198

55 RAF Narrat ive (Firs t drnft), "T he Nort h African Cam paign November 1942 - May 1943", p.197.

56 "L' Aviazione - grande enc iclopedia illu strata" Voi.V p 84, ED 1PEM, Novara , 1982.

57 Erich Rudorffer, uno dei magg iori assi della Luftwaffe, nel corso de ll a guerra eseguì più di 1000 missioni. Il 9 febbrai o 1943, il s uo gruppo (JG.2 ) intercettò una formazio ne di B-17 scorta ta da P-40. Per resiste re ai più po tenti e manovrieri FW.190, i P-40 realizzarono un cerchio difensi vo, che però Rudorffer riu scì ad vio lare ripe tu tame nte , ab batte ndo sei P-40 in pochi mi nuti. Quando i P-40 ru ppero il combattimento, Ru dorffer avv is tò in lont a na nza alc uni P-38, c he inseguì ed a ttaccò se nza esitazio ni con seg ue ndo al tre due vittorie. Weal John , "Jagdgeschwader 2 Ri c hthofe n"

Cfr.: Osprey Aviat ion , 2000 , p. 96. Wea l John, "Focke-Wulf 190 aces oft he Russ ian front", Os prey , Aircraft ofthe Aces, n°6.

C AP lii D A EL A LA ME:I N A CAPO B ON 95

La seri e di di sfatte del II Corps non si era però conclusa co n la perdita di Sbteila. in fatt i le truppe di Rommel stava no pro segue ndo s u Teb essa, un im portante ce ntro di co municazio ne dove esisteva una gra nde ba se ae rea . Po ic hé d a Tebe ssa le sue truppe avre bbe ro potuto prendere a tergo dell e posizioni del nemi co, il feldmaresciallo era ·'convinto che l'avanzata di tutte le unità co razzate e motorizzate delle due a nna te oltre Tebessa avrebbe costretto g li inglesi e gli american i a ritirarsi in Algeria con la massa delle loro trupp e" 58 • Un s uc cesso che avrebbe ritardat o lo s pi egamen to delle forze del nemico ne l ord Africa e quindi avrebbe co ncess o il provvidenziale la sso d i tempo necessario per evacuare in sic ure zza tutta la Tuni sia. Era lo stesso pro getto c he la "Volpe del Deserto" avev a elaborato s ubito dopo la battaglia di elAlamein.

Rommel sa pe va che l'ava nzata su Tebe ssa poteva co mportare ri sc hi , poiché esponeva il s uo fianco sinis tro al contrattacco di forze preva lenti , che avrebbero anch e potuto separarl o dalla sua base di rifornimento. Ma il ten te nnante comportamento de l co mando del Il Corpo aveva con vinto Rommel circa la po ss ibilità dell'operazione. Era tuttavia necessario avanzare immedi atame nte su Tebessa co n tutte le unità di s ponibili, onde so mm erge re og ni re sistenza co n potenza cl' urto della massa corazza ta. I s uoi piani prevedevano che le truppe co razza te si impossessassero il più rapidamente poss ibil e del passo di Kasse rine , per poi marc iare s u Tebessa e prend ere alle s palle la 1a Armata britannica. Raggiunti tali ob iett ivi, forse sare bbe stato po ss ibile marciare s u Bona. L' intera manovra era ad alto rischio, perché es pone va anche il fianco destro ad eve ntuali contrattacch i dei britanni ci di Ande rso n, ma Rommel pensava di potere fare asseg namento oltre c he s ulla s ua velocità di esec uzione , anche s u l' a tradiz ionale lente zz a di riflessi dei britannici. Vi sto lo straordinario s uccesso ini z ial e, il feldmaresciall v avev a intenz ione di sfruttarlo a fondo , incal zando il nemico. Ma anche questo progetto fu fru strato da vo n Arn i m, che gli negò i dicianno ve carri pesanti Tiger a s ua d isposizione ed i reparti corazzat i della Pan zer Div ision 21 , dato che intend eva impiegarli in una in significante offensiva più a nord, con cui vo leva migliorare a lcun e po sizioni dife nsive de lla 5" Armata. Alla ri strette capacità strategich e di von Arnim, s i agg iun se ro i tentennamenti de l Comando Supremo italian o che, se ppure temp es tivamente interpe llato da Rommel, ritardò il suo consenso al p roseguimento dell ' offensiva s in o alle 01 ,3 0 del 19 febbraio 59

Otte nuta la de sidera ta autori zzazio ne, nella stessa mattina del 19 Rommel ripartì all'a tt acco, ovvia-

96 G UERRA AER EA I N IT ALIA - DA EL-A LA METN AL LE SPIA GGE DEL LA S ICI LIA -
1943, Tunisia , P-38G Lightn ing del 95"' Squadron, 82nd F.G. , Xli Air Force.
58 Romm e l Erwi n, op. c it. p. 373. 59 Rommel Erwin , op. cit. p. 374.

mente senza le forze sottratte da von Armin. el pomeriggio successivo il Il Corps fu nuovamente battuto lasciando nelle mani delle truppe italo tedesche il passo di Kasserine. Rommel osservò che, benché sconfitt i, "gli americani si erano battuti in modo ec c ellente". Altrettante lodi riservò a ll o "slancio dei bersaglieri" ital ian i, che avevano partec ipato all'assalto finale del passo60 Al termine dei combattimenti Rommel ispezionò le colline ed dintorni del passo, tutti letteralmente coperti da materiali ed equipaggiamenti, la cui enorme quantità testimoniava il drammatico crollo del II Corps 61 Lo spettacolo lo impressio nò, soprattutto perc hé evidenz iava la grande quantità di eccellente mate1iale di cui disponeva l'esercito america no62 • Per alcuni giorni le colonne di Rommel avanzarono con sempre maggiori difficoltà mano a mano la resistenza si induriva. Il 23, la Panzer Di viso n 21 ricevette l'ordine di ripiegare dietro il passo Kasse rin e. ello stesso giorno - ricorda Rommel - "terminò il periodo di cattivo tempo e dalle (ore) 12 in poi si susseguirono sulla zona di Feriana - Kasserine improvvisi attacchi dell'avia z ion e americana di una violen za e concentra z ione quali difficilmenre avevamo subìto ad el-Alamein. Apparecchi di tutti i tipi attaccavano senza interruzione con armi di bordo e bombe di ogni calibro le mie truppe in ritirata nelle valli. mentre dal cielo ricognitori dell'artiglieria alleata dirigevano il fuoco di numerose batterie [. ] In un quarto d'ora 104 apparecchi nemici comparvero soltanto su Kasserine [. .. ]. gli attacchi continuarono sino al cadere dell'oscurità" 6 3 • Il ri torno in massa de ll 'av iaz ione all ea ta su l campo d i bat tag li a dopo giorn i di maltempo, causò un inc idente, imbarazzante per gli americani, la cui responsabi li tà ricadde su un gruppo di "Fortezze Volan ti" impiegato in un a dell e prime azio ni tatt ic he s perim entalmente affidate ai bombardieri pesanti della XII A.F. Poiché i suoi ufficiali na vigatori non era no abbastanza esperti , i l g ru ppo, aveva vaga to a lungo nel c ielo nu vo lo so affidandos i ag li strumenti. Quando , credendo di bombardare il passo di Kasserine, il comanda nte aveva deciso di mo ll are le bomb e, queste erano cadute su Souk-el-Arba, ce nto mi gli a entro le linee america ne. Molti arabi erano stat i uccis i e feriti e molte case erano state distrutte

60 Ro mm el Erwin, op. cit. p . 378.

6 1 ' Tu nisia, the US Ar my campa igns of World War II", p. 16.

62 Rommel Erwin , op c it. p. 378

63 Erw in Romme l. op. cit. p 383

CAP. ru - D A r:L- A LA~ tbt N A C APO B oN 97
I bombardi eri medi B-25 e B-26 dopo avere subito eccessive perd ite negli ollacchi a media altezza su obie ttivi terres tri , furono impiega ti con migliore successo negli allocchi co ntro il traffico morillimo fra l' Itali a e la Tun isi a. Nell' immagi ne un B-25 a bassa quota sul Canale di Sicilia. (USAF)

costringe ndo il Comando Alleato ad "i111en·enire in fretta per eviwre spiacevoli co11seg11en:e·· di natura politica sia con la popolazione araba sia co n le autor ità francesi<>l.

In defì nitiv a la puntata s u Ka sser in e era stata so lo un brillante s ucces so tattico. ma non una vittoria fruttata a fondo. data la strana dupli caz ione dei centri di comando tedeschi nel coro delroperazione. Fatto qua i incredibile per l'e e rcito tedesco.

TI II Corpo d 'A rmata US A, magg iore vittima dell a battag li a, era stato a lquanto maltrattato. Aveva perduto c irca 7.000 uomini (d i cui 4.026 prigi on ieri). 235 carri armati, 11 O cannoni semove nti. alcune centinaia di automezzi e di mezzi blindati da ricognizione65 Mentre i repa rti britannici e france si, che aveva no partecipato ad alcune fasi de ll a batta g li a. persero comp lessivamente 3.000 uomini e materiale vario. Per contro le perdite dcli' Asse non superarono i 2.000 uomini 66 • La XII Air Force era stata cos tretta ad in cendia re su l cam po di Th e lepte diciotto ae rei e 60.000 ga ll oni di benzina, o nd e evita rne la cat tura da parte de lla divi sio ne itali ana Centauro, c he stava avanzando da Gafsa 67

Qu ella fu forse l'ultima occasione offerta aJl'Asse per iniziare con buon e probabilità di succe so una

64 Ei~enhower Dwight, op. cii. p. 190.

65 Ba ue r Eddy , op. c it. vo l. 4, p.302. Secondo Eisen hower le perdile furono in totale 5.275, di c ui l 92 morti , 2624 prigionieri e 2459 feriti. 103 tank s. 280 ve ico li, 18 cannoni campali, 3 cannoni anticarro e I batteria antiaerea (Ei~enhower Dwight D. op. cit. p. 193). Eisenhower viene però parzialmente s mentito dalla pubblicazione ufficiale 'The brief History of th e US Army in th e World War li'" U.S. Army Ce nter of Military HiMory, s.d a c ura di Wayne M. Dzwo nchyk, c he a p IO recita testualmente "thejirst Amerita11 baule with Germanforces had cos t more 1ha11 6.000 U.S. casua/ties, i11c/11di11g 300 dead liii{/ Mo -rhir<b, of rhe rank itrengrh of the I sr Armored Di1 •isio11 "

66 Youn g Peter , Brigadier & atkiel Ri chard Atlas of the Second World War ··, edi,ione italiana a cura di Boschesi Palm iro, A Mondadori Editore, 1974 Milano, p.44.

67 Ru s t Kena C. "Tweltbt Air Force s tory". Historica l Avialion Album Publi cation. Tempie City. Calif. 1975. p. 15. Secondo Romm el. gli aerei trovatj incendiati a Thelepte erdilo trenta. dr.: Erwin Romm el. op. cit. 371.

98 Gt.:ERRA Al'REA IN I TALIA - DA EL-ALAMflN ALLc ~P IAGGE DELI A SICILIA
Americani colluroti al posso di Kosserine.

specie di Dunkerke africana, trasferendo un'alta percentuale delle sue forze dalla Tunisia alla Sicilia. Per un certo tempo il comando anglo americano fu in crisi. Un dettagliato piano per la riorganizzazione delle forze aeree era appena stato completato, però non era ancora operativo. I bombardieri medi B-25 e B-26 ed i P-38, che da qualche settimana si cimentavano negli attacchi contro il traffico navale ed aereo del! ' Asse nel canale di Sicilia, non erano ancora né abbastanza numerosi, né abbastanza esperti da sopraffare i caccia di scorta , inoltre i loro equipaggi spesso desistevano dagli attacchi , soprattutto quando incontravano convog li troppo fortemente difesi 68

TI durissimo colpo ricevuto dal US 11 Corps al passo Kasserine non era paragonabile al semplice insuccesso subìto dalla Western Task Force durante il suo ultimo tentativo di raggiungere Tunisi. 1 deludenti risultati del recente cic lo operativo imposero agli Alleati un completo riesame sia della propria organizzazione sia dei piani. Il loro alto comando fu completamente ristrutturato. Eisenhower effettuò alcuni cambiamenti nei posti chiave delle forze americane. Il comandante del II Corps, maggior generale Lloyd

R. F redendall fu sostituito da l parigrado George S Patto n Jr, l'energico ufficiale di cavalleria, specialista nella guerra di movimento , che sino ad allora aveva comandato l 'annata americana in Marocco. Il controllo dei corp i d'armata francesi e delle armate statunitensi e britanniche fu assunto dal neocostituito 18 ° Gruppo cl ' Armate agli ordini de l generale britann ico Harolcl Alexander. Date le alte perdite di uomini ed eq uipaggiamenti subite da l US lI Corps, che - a parere dei britannici - aveva dimostrato una grave incompetenza tattica, gli americani dove tt ero rassegnarsi ad avere un ruolo in sottordine ai loro alleati nelle successive fas i della campagna 69

In conseguenza de ll 'aJTivo della s• Armata su l loro fianco meridionale, i corpi americani, britannici e francesi si spostarono a settentrione, restringendo i loro fronti di battag l ia. Tra la fine di febbraio e 1' inizio

CAP m - D A EL A LAME I N A C APO Bo:si 99
Un affollato campo del Fli egerfi.ihrer Tunis. In primo piano Bf l 09 del "Pik As" , dietro Me. l 10 e Ju.52.(BDA). 68 Vedi " Hi s tory of the TwelTht Air Force, AFHRA , A-6002, Chapt. VII. p.7. 69 U.S. Army. 'Tunisia , lhe US Army campaigns of World War II" , p.18.

di marzo le armate alleate in Tunisia aumentarono il numero degli effettivi, delle unità e migliorarono il loro armame nto. Arrivarono due nu ove divisioni britanniche, mentre la 61h Armoured Division brita nni ca fu riequipaggiata con carri armati Sherman. Il XIX Corpo d'Armata francese lasciò il suo vecchio armamento d'anteguerra per riequipaggiar i con più moderne anni americane. TI ta11assato US Il Corps fu ricostituito e potenziato co n 1' inserimento di tre divisio ni d i fante ria ( Ist, 9t h e 34th) s in o ad allora trattenute in Alge r ia. T tempi di rimpiazzo dei carri armati e degli equipaggiamenti perduti dalla l '' Armored Division e dalle altre unità dipcsero solo dalla velocità alla quale viaggiavano i treni e gli autocarri incaricati di po11arli al fro nt e. Tre se lli manc dopo l'arrivo a Washington della ric hiesta ino ltrata da Eisenhower, un o speciale convoglio giunse dagli Stati Uniti con 5.400 autocarri che. oltre a sostituire quelli perduti a Kasserine e dintorni, migliorarono enormemente la situazione dei trasporti ed in particolare quella del II Corpo. Nel frattempo i repa rti de l ge ni o, con l'a iut o de ll e lo ro formidabi li att rezza ture tec niche e di specia li sti nel campo delle costruzioni, mig liorarono ed ampliarono porti. ferrovie e trade rotabili per accelerare il flusso di materiali. rifornimenti e rimpiazzi. La vecchia linea ferroviaria francese che collegava l' Algeria co n il fronte a umentò la s ua capac it à di traspo rto da 900 a 3.000ton ne ll ate giornaliere 7°. Anche il s uppo rto aereo fu rapidamente migliorato. a tutto vantaggio delle truppe. con l'arrivo di nuovi reparti e con l'eliminazione delle pree istenti anomalie nella catena di comando.

Dopo avere visto al passo d i Kasscri ne le eno r mi qu ant ità di ar mi ccl equ i paggi amen ti d i c ui disponevano gli americani. Romme l era sempre più pessimi s tico circa l ' esito della lotta in T unisia. contrariamente al comando supremo della Wehrmacht. che la considerava tu11 ·altro che perduta. Il 22 febbraio. quando Kessel rin g s i recò al suo co mando presso Kasser ine per conferi rgli il coman do de l Gruppo Armate d'Africa, trovò Romme l "piuttosto depresso e sen-:,a grande fiducia nel compito che gli si l'oleva affidare'' 71 • Forse la Volpe del De erto aveva già maturato idee, che affidò ai suoi appunti segreti pubbli ca ti dopo la guerra. Da questi u ltimi eme rge il for te senso d i rea lismo dell'audace, ma impaz iente co ndottiero, che alcuni mesi prima aveva trascinato la sua vittoriosa armata davanti ad cl-Alamein senza attendere che I' occupaLione di Malta rendesse sicure le sue linee di rifornimento. Ammaestrato dal precedente errore. Rommel era giunto all a conc lusio ne che "dal momento in cui la soverchiante poten za industriale degli Stati Uniti aveva cominciato a fare sentire il suo peso su tutti i 1ea1ri di g uerra era vano spera re nella l'ittoria finale. Anche se al'essimo conquistmo tutta l'Africa, lasciando agli americani solta1110 il possesso di 1111a piccola testa di pont e, avremmo finito inevitabilme,ue per pe rdere poi tulfo il co111inente / ]. L'abililà tattica, ormai poteva servire a ritardare il crollo, 11011 a scongiurar/o. /11 Tuni sia dm •evamo preoccuparci di guadagnare tempo, in modo da mettere al sicuro in Europa il maggiore numero possibile di veteran i allenmi alla guerra./ ... ] il nostro obie11ivo doveva essere qu ello di ridurre progress ivamente il numero dei reparli, mi· g liorandone nel co ntempo l'equipaggiamenlo. Se gli Allea ti avessero tentato di for-:,are una decis ione, noi do,·evamo accorciare il fronte ed e, •acuare g radualm ente le nostre truppe. mediante aerei da trasporto. imbarca-;.ioni e navi da guerra. la nostra prima tappa doveva essere Enfidaville, la seconda la penisola di Capo 8011. Al loro ingresso a Tuni si. gli Alleati 11011 m •rebbero dol'l 1to tro,·arci nulla , o al più un pugno di prigi on ieri: così sarebbero stati privati dei frutti della l'ittoria co me a 11 oi era accaduto a Dunkerke. Le for -;.e poi destinate a passare in Italia avrebbero costituito una potente for -;,a di rottum,formata dagli uomini picì allenati e più esperti, i migliori che potessimo contrapporre agli inglesi e agli americani" 72 •

70 Ei senhower D. op. cit. p.195 .

71 Kesse lring, A. op. cil. p. 159.

72 Da ··Le carte di Romm el"" in Young Dcs mond. ·'Rommel la volpe del deserto··. Longanesi Pocket Milan o agosto 1965. p. 295.

l 00 QjJ ERRA AHlbA IN I TAUA • DA El. AI.AME1r,. ALI I. SPIAGGE Dh l I.A SICILIA _____

L'occasione perduta

Il17 febbraio, mentre la battaglia di Kasse rine era al cu lmine , era entrato in funzione il Mediterranean Air Command, al comando dell ' Air Chief Marsbal Sir Arthur Tedder, cui era stato affidato il preci so compito cli coordinare l'attività delle U.S. Air Forces XII e IX e dei quattro maggiori comandi della Royal Air Force nel Med itenaneo (Ea ste rn Air Command, Middl e East, Malta , Gibraltar)73 Dopo l ' arrivo di altri aerei e reparti, la forza al comando di Tedd er soverchiava ormai l 'av iazi one cieli' Asse in tale mi s ura , che que st ' ultima aveva poche po ss ibilità di stabi li re una s ia pur temporanea s uperiorità aerea s ul campo di battaglia. Pertanto non avrebbe più potuto riprodurre la s ituazione che le aveva consentito s ucce ss i come quelli ottenuti nei primi mesi della campagna tuni si na. Comunque alle Air Forces occorreva ancora un cer to periodo per comp le tare ed assestare la propria riorganizzazione, e per incrementare ulteriormente il numero e la potenza dei propri reparti74 • 11 compito cieli ' Air Chief Mars hall Tedcler era sicuramente impegnativo perché implicava una radicale modifi ca della prece dente organizzazione. La res pon sa bilità operativa delle forze aeree tattiche doveva pass are dai comandi d'annata e di corpo d 'a rmata ai tre nuo vi comandi costituiti nell'amb ito del MAC. I cambiamenti toccavano anche i metodi d ' impiego, per aggiornare i quali era ancora necessario un adeguato periodo di sper imentazione e cli assestamento prima che fosse pos s ib ile ottenerne il ma ss imo rendim ento. Inoltre la Xll Air Force do veva ancora ric evere un grnppo caccia e quattro da bombardamento prima di raggiunge re l'orga nico auto rizzato75 •

Ne l frattempo gli Alleati avevano molto migliorato il controllo aereo e navale s ul canale di Sicilia, e contemporaneamente Malta aveva ricostituito in pieno la sua capacità offensiva a seguito dell 'a rrivo di grandiosi convogli di rifornim ento nei mesi di novembre e dic embre76 Per il momento i cacciabombardieri de ll a Dese rt Air Force - che sa rebb ero poi di ve nuti il fla ge llo dei convogli aerei e navali cl ell' Asse - erano ancora sc hierat i su aeroporti troppo di stanti dal golfo di Tunisi e dalla peni so la di Capo Bon da consentire loro lunghi pattugliamenti in quegli strate g ici settori. In febbraio la zona del go lfo di Gabes, futura base per le scorrerie dei P-40 s ul Golfo di Tunisi, era ancora pres idiata dalle truppe del!' Asse e sa reb be stata occupata dall'8a Armata so lo alla fine marzo.

Per le prim e due settimane di marzo la situazione s ul terreno si sarebb e mantenuta marginalmente favorevo le ali ' Asse, in quanto per carenze organizzative e di sc hieramento nes s una de ll e tre A1mate alleate del Nord Africa era nella condizione di tallonare vigo rosamente le truppe de ll 'Asse d ur ante una even tuale fase di sgom bero della Tuni sia . Il II Corpo americano stava completando la s ua riorganizzazi one , mentre la 1a Armata britannica, pur avendo resistito alle sterili puntate di von Arnim, aveva dimo strato sc arsa grinta durante i contrattacch i. Buona parte delle truppe americane era ancora in mo vimento fra il Marocco e l'A lgeria, mentre la 8" Armata britann ica com inciava appena a risolvere la cris i logis tica provoca ta dalla s ua rapida avanzata da el-Alamein alla li nea de l Mareth. Perta nto alla fine di febbraio esistevano ancora condizioni abbastanza favorevoli per tentare l'evacuazione della Tuni sia , ma esattamente neg li ste ss i giorni, Mus solini aveva fatto sapere al Fiihrer, che si sarebbe adoperato per conservare la testa di ponte africana, a co ndiz ione però che la Ge rmania inviasse al più pres to gli aiuti neces sari 77

P rima d i lasciare l' Afr ica Ro mm el - tardivame nte nominato comandante de l Gru ppo Armate cl ' Africa - tentò un sec ondo attacco a sorpresa, rivolgendo si q uesta volta contro 1'8" Armata britann ica. li 6 mar zo, un tentativo di sfo ndamento nel fron te nel settore di Mede nine si a renò qua si im med iata mente. Le pun te

73 Craven & Cale. op. cil. voi. Il p. 162.

74 Ru s t Kenn C. Twelfth Air Force story, p. 16.

75 Rust Ken, "Twelfth Air Fo rce History", Hi to rica l Aviation Album . Temp ie Ciy, Ca li f. 1975, p. 4 .

76 A. Santon i e F. Mattesin i, op. cit. p. 315 .

77 Cfr in Deak in F.W. op. c it. P. 206, le risu ltan ze dei colloqui a Rom a fra Mu sso li ni e la delegazione germ a ni ca guida ta da l min is tro degli esteri Ribb e ntrop.

CA P. 111 - D A c L ALA M EIN A CAPO B ol\ ] O]

corazzate ital o tedesche furono bloccate da un robusto schiera mento anticarro britannico. perdendo 40 mezzi corazzati. La mossa non aveva affatto colto di sorpresa Montg omery, che sino dal 27 febbraio aveva ini zia to a prendere le necessarie contromisure. Data la do vizia di uomini e mezzi afAuiti attra ve rso il porto di Tripoli. il prudente maresciallo britannico aveva potuto sc hierare s ulla linea del Mareth forze più che sufficienti per contrastare qualsiasi atracco. senza peraltro o pe nd ere la metodica preparazione delr ofrensiva, che intendeva sfe rrare con la luna piena di Marzo78 • Fra le varie co n tromi s ure, aveva di spo s to un u lteriore avvici namento dei reparti della Western Desert Air Force all a lin ea del Mareth. Di conseguenza il 6 marzo que ta perimentata forLa aerea era già pronta ad intervenire con tre Win gs e due Groups di Spitfircs e Ki ttyhawks di slocati s ulle stri cc di Medeninc, Hazub, Neffatia ed El Assa , e con quattro Wings, un Group ed uno sq uadron da bo mbard amento (equip agg iat i co n B-25, Baltimores , We ll ington cd Halifax) scag li onati fra Cas te l Benito, Zuara cd El-Assa 79 •

Prim a di muovere contro 1'8a Armata, Rommel aveva presentato alrOKW un nuovo prom emoria evidenzia nd o l' impossibilità di tenere a lungo la Tunisia. La g ravità ed il sig nifi cato delle co nclu sion i di Ro mme l non era no così vag he da no n essere co mprese da ll 'O KW, tuttav ia la ri spos ta era s tat a la med es ima rice vu ta tre mes i prima a Rastcnburg. Secondo Hi tler cd i suoi consiglieri dell'OKW. la Tuni sia si poteva tenere. ·Bvide111e111e111e - os ervò con amarezza Rommel - lassù si facevano delle illu siont· 80 Ai primi di marzo la 'vol pe del de serto··, le cui co ndi zioni di sa lute erano to rnat e preca ri e, fu ri c hi ama ta in patria dall'OKW. Il 9. il vin ci tore di tan te battaglie afr ican e passò le co nseg ne a vo n Arnim, ma per o rdine del Ftihrer la notizia del rientro fu tenuta segreta. Passando per Roma Rommel incontrò il feldmare sc iallo Kesse lring . li s uo rivale di sempre aveva tentato di fa rgli conferire da Mussolini la più alta onorificenza

78 Statement of Air situation, Western De sert on 27'h February. 1943. togcther wit h proposed lay -out of Units by 6 March. 1943, AFHRA A-6011.

79 Statement o f Air s ituati on. Western Desert on 27,h February 1943. togethcr with propo, ed lay -out of Units by 6 March. 1943. AFHRA A-60 1l.

80 Erwin Rommel. op. cit. p.392.

] 02 Gl!LRRA AfRèA 11' ITALI."' - DA l l·ALAMEIK Al I [ SPIAGGE DF I I A SI CILIA
Il campo di Tebesso , base dei P-38 del l si Fighter Group

L'offensivo su posso Kosserine ebbe l' attivo appoggio sia do Ju.87 e do assaltatori Fw.190 come quello qui rappresentato.

militare italiana, ma la proposta era stata ignorata 8 1 • on sappiamo se la causa del rifiuto fosse il suo malcelato disprezzo per le alte gerarchie dell'esercito italiano. Sicuramente questo noto atteggiamento non gli aveva giovato. Il giorno successivo il feldmaresciallo fu ricevuto da Hitler, che non accettò neppure di discutere la proposta di utilizzare le veterane truppe d'Africa per respingere una eventuale invasione nel sud dell ' Europa82

Intanto Mussolini attendeva ancora con impazienza una risposta tedesca al problema dei trasporti per la Tunisia ed a quello delJ ' urgente potenziamento delle forze aeree. Per esaminare ambedue i problemi e concertare una loro soluzione, 1'8 marzo era anivato a Roma Goring. Ma, a parte le sgradevoli critiche mosse dal Reichmarshal agli italiani ciJca la loro incapacità di costruire aeroporti, di riparare i danni delle bombe nei potti e di organizzare le scorte ai convogli, il problema dei trasporti non era stato affrontato nell'unico modo capace di portare ad una ragionevole soluzione. Ovvero di procedere in tempi brevi al potenziamento delle forze aeree dell'Asse per colpire le basi l'aviazione avversaria e conquistare la superiorità aerea su l Canale di Sicilia83 Il rimedio necessario era però incompatibile sia con la strategia che con le effettive possibilità dell ' arma aerea tedesca, in quanto essa avrebbe dovuto sguarnire quasi completamente il fronte russo. Per questo dilemma non es istevano soluzioni praticabili, ma solo palliativi. La richiesta di Mussolini non fu esaudita, pertanto nei due mesi successivi l'Asse perse migliaia di tonnellate di navig li o mercantile e da guerra, insieme alla metà delle armi e dei rifornimenti avviati in Tunisia, più alcune migliaia di uomini, che non ebbero la possibilità di combattere né in Africa né in Europa.

La incongruente decisione di 1imanere in Africa, senza averne i mezzi, fu confermata un mese più tardi nell ' incontro di Klessheim (Sa li sburgo), dove i due dittato1i praticamente condanna ro no all a prigionia od alla morte 270.000 insostituibili veterani d'Africa. Quelli che Rommel - ed in ultimo anche Cavallero - avrebbero vo luto salvare per combattere un'altra battaglia. Più che un errore strategico fu una macroscopica fuga dalla rea lt à, che offrì agli Alleati la possibilità cli infliggere ali' Asse, ad un prezzo estremamente modesto, perdite gravissime, esiziali per la difesa della Sicilia e fatali per l 'Italia, il cui collasso fu probabilmente anticipato di alcuni mesi. Mussolini non era molto convinto delle decisioni prese a Klessheim , perché mancanti del necessario presupposto della conce ntr az ione di grandi forze aeree ed anc he terrestri nel Medite1nneo. Ciò ovviamente comportava la sospensione delle iniziative tedesche in Russia. Tesi che

81 Kesselring. A op cit. p. 160.

82 Rommel op cit. p. 394.

83 Deakin F.W. op. cit. P. 211.

CAP m - D A EL-ALA MEIN A C APO Bm, ] 03

Personale della Luftwa ffe si appresta a caricare una macchina fotografica su Messerschmitt Bf.11 O del Flieger· fiirer Africa

a Klessheim aveva urtato contro l'intransigenza di Hitler, fanaticamente deciso a cercare la soluzione del co nAitto nelle pianure dell'Unione Sovietica, che per lui rimaneva se mpre il principale avversario 114 • Nell'imporre le sue scelte Hitler aveva sopravva lutato le reali po sib ilità del Gruppo Armate d'Africa di tenere la Tunisia, dove il parziale successo di Kasserine e il fallimento dell'attacco all'8• Annata avevano chiaramente dimostrato i limiti delle s ue forze e la s ua incapacità di migliorare le proprie posizioni. Hitler ed i suoi consig lie1i militari avevano anche ottovalutato la forza dell'aviazione avversaria, le cui potenza cava progre sivamente soffocando le e ili linee di comunicazione da cui dipendeva la opravvive nza de ll a testa di ponte in Tuni s ia. Questo atteggiam en to era in parte comp ren sib il e perché sino ad allora le forze amiate tedesche non avevano quasi mai dovuto subire l'iniziativa di una aviazione avversaria molto superiore alla loro~\ Inoltre Hitler riponeva molte speranze sull'aiuto che le forze italo tedesche in Tunisia avrebbe potuto ri cevere dalla campagna sottomar ina in co rso nell 'At lantic o. Una convinzione che aveva chiaramente manifestato in una lettera indirizzata il 16 febbraio al suo alleato Mu s olini: "Il raggiL111gime1110 di successi più o meno Temporanei è cosa di poca imporraw::.a. È di decisiva importan-:.a soltanto sostenere i successi milirari con i rifornimenti logistici. L'America e l' Inghilterra possono raggiungere qualche vanraggio conquistando punti d'appoggio provvisori, ma ciò che importa è se esse riescono a rifornirli e perciò a mantenerli{. ) La co11ti11ua minaccia alle loro linee ma riff ime di rifomimemo e la loro interruzione deve presto o tardi co11durre alla catastrofe. lo pen.:iò ho fallo tutto c:iò che era possibile per creare 1111'orga11i::.za:io11e praticamente invincibile della nostra guerra soffomarina [. .. ] ù1 loffa nel Nord Africa e quella per l'Europa Occide11rale [il fronte ru so] ha11110 naturalmente w1 'infl11en-:,a egualmente decisiva sull'esito del/'i11rera guerra. Ma la conservazione e l'ingrandimenro delle reste di ponte di Tunisi e Biserta sra obbligando l'Inghilterra e l'America a frasporrare le loro truppe e i rifornimenri 1•erso il vicino ed Esrremo Orieme con una lunga devia::.ione imorno al Capo 86 • Ai primi d'aprile del 1943, l'o ttimi smo di Hitl e r era fondato s u ll e pcranz e d i vill oria ne lla battaglia del!' At lanti co. però un paio di mesi le contromisure anglo americane avrebbero capovolto un andamento. che s ino ad all ora era stato favorevole alla marina tedesca.

84 Circa il pensiero di Mussolini prima dell'incontro al castello di Klessheim (Salisburgo). vedi Deakin F.W. op. cit. pp. 247 • 249.

85 Fra tutti i feldmarescialli tedeschi. Romme l era l'uni co ad avere fatto una tal e esperienza. Tunavia i suoi ripetuti ammonimenti non avevano trovato attenti ascoltatori nelrO.K.W e non li trovarono neppure un anno dopo. quando predi sse r effetto che la superiori1à dell'aviazione Alleata avrebbe avu10 sulla capacità reaniva delle divisioni tedesche destinate a respingere lo sbarco in Normandia. Cfr.: Romm el Erwin, op. c iL. p. 405.

86 Lettera di Hitl er a Mussolini datata 16 febbraio 1943. consegnata dal mini~tro degli es teri Ribbcntrop nel corso della sua, i,ita a Roma il 25 febbraio. Riportata parzialmente in W. Deakin op. cit. p. 185.

J04 GUERRA ALRhA JN ITAI.IA. DA EL·Al.AMl:JN Al.I" SPIAGGE DI ( I.A SICILIA

Operazioni esituazione delle forze aeree italo tedesche in Tunisia sino al

marzo 1943

Nella

seconda metà del gennaio 1943 erano ani vati in Tunisia il 3• Stormo C.T. ed 13° Gruppo C.T., i so li reparti ancora efficienti della 5" Squadra Aerea, la grande unità. che s ta va ritirandosi dalla Libia dopo quasi tre anni di dure battaglie sul deserto. Il volo di trasferimento del comandante della 5" Squadra, generale Bernasco ni , era stato particolarmente movimentato. TI 21 ge nnaio , Bemasconi ed il suo stato maggiore erano partiti da Sorma (Tripolitani a) a bordo di due S.79 sco rtati da una decina di MC.202 della 77• Squadriglia (13 ° Gruppo). Ma lungo la rotta i due trimoto1i erano stati intercettati da una quarantina di P-40, che però non erano riusciti a portarsi a tiro grazie alla strenua ed abile difesa dei Macchi . L'impari combattimento era però costato la vi ta al capitano Giorgio Savoia comandante la sq uadrigli a, che lanciatosi col paracadute, era poi deceduto per i postumi delle grav i ferite 87

La S3 Squadra aveva assunto tutti i compiti prima assegnati al disciolto Comando Aeronautica Tunisia, cont inu ando ad operare sino al 15 aprile, quando l 'esiguità delle rimanenti forze ne aveva suggerito lo sc ioglimento e la contemporanea ricost ituzione del precedente Comando Aeronautica. Comunque la maggiore parte del perso nal e della S3 Squadra Aerea era stato rimpatriato quando, stante l'imminente perdita della Tripolitania, era apparsa l'inutilità di conservare una organizzazione pletorica in rapporto al num ero ed alla consistenza de i reparti. Infatti erano già s tati rinviati in Italia i re st i dei gruppi da bombardamento e di tutti i reparti ancora equipagg iati con ve li voli anziani e inadatti ad operare in cieli dominati dall'aviazione all ea ta. Lo sgombero delle circa 3.000 person e non più indispensabili alla 5" Squadra ini ziò, soprattutto mediante aerei da trasporto, a partire dal mese di dicembre. li personale del 2° Stormo C.T. rientrò a bordo di S.82, dopo avere co nsegnato i cacciabom bardieri MC.200 AS efficienti agli ultimj reparti, c he ancora operavano dalle basi trip oli tane88

Tra la fine del dicembre 1942 ed il gennaio 1943, la 5" Squadra rispedì in Italia centottanta vel ivoli di d iversi tipi non più impiegabili in prima linea, fra i quali ottantadue CR.42 degli Stormi 5° e 50°, che dopo la battaglia di Halam Haifa erano stati sbrigat ivame nt e definiti dal Comando Supremo Libia una "zavorra inutiliz zabile" e di conseguenza erano stati passati ad impieghi di seconda linea, quali le sco rte ai convogli costieri e le ricognizioni offensive ne l profondo Sud Sahari ano, dov e forze motorizzate britann ic he e francesi s tavano premendo contro la catena di oasi ciel 29° parallelo e del Fezzan 89 Dopo avere tenacemente contrastato l 'invasione della Tripolitan ia, il 3° Sto rmo Caccia, il 13 ° Gruppo C.T. (S quadri glie 77"e 73• su Macchi MC.202 e Sq. 82 3 su MC.200) ed alcuni MC.202 già in forza al 4 ° Stormo C.T. era no stat i tra sferiti in Tunisia 90 • Nel frattempo, per ini ziativa del comanda nte del 4 ° Stom10, col. Armando Francois, circa duecentoventi speciali sti dell'unità erano stati inviati s u automezzi a Birghenem, località 200 c hil ometri ad es t d i Tripoli , e colà si erano imbarcati s ugli S.82 della 610" Squadriglia T rasporti per il trasferimento in I talia. Ve nne così salvato personale prez ioso pe r la ri costit uzione del 4° Stormo, c he ai primi di luglio ,

87 Alla memoria de l capitano Giorgio Savoia f u concessa la Medag li a d 'Oro al Valore Militare. Vedi: "Medag li e d'Oro al Valore Mi litare" Ufficio Storico S.M.A. Roma 1969 , p. 256 e Lazzat i Giu li o, "l soliti quattro ga tti" , Mursia Mi lano 1965, p.190.

88 Testimonianza ali' A de l co ma nda nte Costantino Petrosell ini,, già tenente pilota 92" Squadrig lia - 8° Gru ppo 2°Stormo C. T. - Regia Aerona utica 1943. Regia Aero naut ica Cobelligera nte dal no v. 1943 - al 1945. Nel dopoguerra pilota. comandan te d'aereo , del! ' Al italia da l 1956 al 198 I Roma 20 novem bre 200 l.

89 Si trattava di 2 Mc-202, 12 MC.200 dell'8 ° Gruppo, 13 Cant.Z 1007 bi s 11 S.79, 16 Ca.3 12/313, 27 Ca.309. 9 S.82. 2 S 8 t. 5 Ca. t 33, t Cant.Z 506 e 82 CR.42, cfr.Bo rg iott i e Go ri, op. c it. p.192. Circa il giudiz io de l Comando S upremo Libia vedi ' Le diretti ve tecn ico -operative di Superaereo 1940-I943" p. 462.

90 Santoro G. op. cit p.499 , Borg iott i e Go ri, op. c it. p.1 92

______,c'""Ac:.;P·..!!!. 111 - DA EL - A LA MEI N A C APO BoN J05
] 06 GUERRA AEREA I N ITALIA - DA EL-AI.A~ ll l '1 ALLh \PIAGGE Dl:11 A SICILIA -
Aeroporto di Costei Beni to 1943 , dopo l'occupazione inglese, rottomi di aerei italiani.

riarmato con Macchi MC.202 e MC.205 , ritornò in linea partecipando dife sa della Sicilia91 Uno degli ultimi reparti aerei organici ad essere tras ferito in Tunisia fu la 309° Sq. Sahariana, i cui aerei nella notte s ul 20 gennaio evacuarono l 'aeropo rto di Zuara, ormai quasi accerchiato da truppe britanniche. I piccoli bimotori Ghibli Ca.309 della 309a partirono a scag li oni, approfittando dei rari momenti in cui la base non e ra sottoposta agli attacchi dei caccia bombardieri della Western Desert Air Force92 Success ivam ente tutti i Ca.309 sahariani furono inviati in Italia, eccetto un esemplare aggregato al 3° Gruppo Caccia, che ri entrò in marzo 93

U J 5 febbraio le divisioni italiane e tedesche della vecchia Armata Corazzata Italo Tedesca furono incorporate nella l" Armata italiana (genera le Giovanni Messe), che con la 5• Armata (ge nerale von Arnim) formò il Gruppo Armate d'Africa , che per pochi giorni ebbe Romm el come comandante. Alla medesima data il Comando Aeronautica Tunisia venne scio lto , e contemporaneamente tutte le forze aeree italiane della reg ione passarono alle dipendenze della 5° Squadra Aerea, il cui comando si stabilì ad El - Hamma. Mentre gli Alleati avevano raziona li zzato l'organizzazione delle loro forze aeree creando comandi unificati per ogni s pecializzazione , tutti dipendenti da un unico comando delle forze aeree del Nord Africa , quelle dell'Asse avevano preso un ' altra direzione. Il 12 febbraio la Luftwaffe soppresse il Fli egerfi.ihrer Tunis ed il Fliegerfi.ihrer Afrika, sostituendoH col Fliegerkorps Tunis , dal quale dipendevano quattro Fliegerfi.ihrer con giurisdizione ri spett ivamente sui settori Nord, Centrale, Sud e di Gabes . li nu ovo comando dipendeva direttamente dalla Luftflotte.2. Ugual e so lu zione fu scelta dalla Regia Aeronautica c he mise la 5° Squadra Aerea alle dirette dipendenze de ll o Stato Maggiore Aeronautica. Ad imitazione dei tede schi la Y Squadra divise le prop1i e forze fra i Settori Aeronautici Nord e Sud, con zone di competenza rispettivamente a nord ed a s ud del 34° parallelo. Mentre i settori dipendevano dalla 5° Squadra Aerea, questa a s ua volta do veva collaborare co l Comando del Gruppo d'Armate. ll Settore Aereo Sud doveva operare in stretta collaborazione con la 1• Armata di Messe, quello Nord con la sa Armata di Von Arnim. Il Fliegerfi.ihrer.3, im piegato sul fronte Sud , doveva collaborare col Comando aereo italiano del relativo settore. Altrettanto doveva fare il Fliegerfi.ihrer.2 col Comando del Settore Aereo ord. Gli spostamenti dei reparti , sia italiani che germanici, da un Settore Aeronautico all'altro do vevano essere disposti dal Comando della 5" Squadra di concerto con il Comando del Gruppo d' Armate94 ln teoria la 5" Squadra avrebbe dovuto coordinare l'azione di tutte le forze aeree tattiche in Tunisia. In pratica i reparti aerei tedeschi operavano ed agivano confonnemente agli ordini del Fliegerkorps Tunis, che a s ua volta ric eveva le richieste di intervento dai comandi germanici. Tutte le collabo razioni dei comandi di settore erano appese all'esile fi lo degli ufficiali di collegamento, incaricati di inoltrare le richieste operative districandosi fra i vari passaggi resi neces sari dal complesso intrec cio burocratico. In conclus ion e: invece di essere coordinate da un solo comando respon sab ile dell ' intero teatro d'operazioni, le forze aeree italo tedesche della Tunisia operavano alle dipendenze di sei distinti comandi di setto re. Tale organizzazione era comp letamente opposta a quella del Tactical Air Command, unico ente responsabile del coordinamento con i comandi dell e forze d i terra ed autorizza to a decidere in merito al più razionale impiego dei suoi reparti. Comunque è indubbio che la riorganizzazione sotto unico comando del Fliegerfi.ihrer Afrika e del Fli egerfi.ihrer Tun is aveva conferito alle forze ae ree tedesche una gra nde flessib ilit à d 'impiego, che contribuì molto a contenere forze aeree

91 Eduardo Medaglia già comandan te della 610'' Squadriglia Trasporti, a11i colo · 'Sul filo della memoria", "Rivista Aeronautica " n.2/1998. Uffic io Storico Stato Maggiore Aeronaut ica, "I reparti dell 'Aeronautica Militare llalianaCenni s tori ci - I reparti decorati" , Roma , ri stampa 1977,p. 34.

92 Testimonianza ali' A. de l serg. pilota Brocchieri Alessa ndro , data a Pinerolo il 30/7 /200 I e documento di proposta per la Medaglia d'Argento a l V.M. al medes imo , s tilata da l Comando Raggruppamento Idro vo lanti , 84° Gruppo , Taranto , 30 luglio 1945 .(c opia nell' arch. Dell ' A. )

93 Brotzu , Caso e Co solo , op. cit. vol.5. p.28.

94 Santoro G, op. cit. voi. II , p.500

CAP. 111 - D A EL-ALAME I N A CAPO Bo:-. ] 07

nemiche nettamente s uperiori 95 L 'efficacia del nuovo Fliegerkorps si era manifestata quando la minaccia deg li Alleaù di sfo ndare nel setto re centrale e di irrompere verso Sfax, aveva costretto il comando tedesco a lanci are un a co no·offensiva per allargare il collo di bottiglia esistente fra Gafsa e Sfax96 •

Tuttavia era mancata a lle forze aeree dell'Asse la volon tà di realizzare una ferrea unicità di comando identica a quella del nemico. Per fare un esempio, ricordi amo che , le forze aeree ital iane basate a PanteUe ria ed in Sicilia, dovevano spesso intervenire anche su ll a Tunisia, però ricevevano g li ordini d ' operazione dal Comando della Aeronautica Sicilia, c he aveva il compito di garanti re le scorte ai co nvog li ae rei navali e nell o ste sso tempo di attaccare i convogli nemici in navigazione od alla fonda nei porti Le funzioni e re s pon sabi lità del Comando Aeronautica Sicilia erano quindi molto simili a quelle del Coasta1 Air Command. Tuttavia a differenza del Coasta1 Air Cornmand, il Comando della Aeronautica Sicilia poteva co ntroll are so lo i reparti italiani, ma non quelli tedeschi di slocati in Sicilia, che ri cevevano ordini solo dall ' OBS.

Torniamo ora ai reparti aerei itali ani in Tunisia. Il 21 febbraio , la 5" Squadra schierava sulle basi di Sfax e Gamart i MC.202 del 6° Gruppo Caccia (Sq. 79• e 81 "), su IJa base di EI-Hamma alcune aliquote del 3° Stormo Caccia e s u quella di Sfax le squadri g li e d'assalto 384" e 368\ equipaggiate rispettivamente con vecc hi MC.200 passati al ruo lo di cacciabombardie1i e con s up erati Fiat G.50bi s AS. La 5" Squadra dis pone va inoltre del 13 ° Gruppo Assalto in fase di ricostituzione su l ca mpo di EI-Hamma co n MC.200. Nonostante avesse mantenuto la originale denominazione di 5" Squadra Aerea, Ia vecch ia g lorio sa unità aveva sotto il s uo comando solo tre gruppi caccia per un totale di novantadue velivoli (la metà efficien ti ), fra i quali so lo i cinqua ntaci11qu e MC.202 de l 3° Gruppo e del 6° Stormo avevano anco ra un apprezzabile valo re be llico , mentre era piuttosto sca rso queIJo dei cacciabombardieri MC.200 e Fiat G.5097 • Tuttavi a, quando alla fine di febbraio le logore Sq. 3843 e 368" furono rinviate in It ali a, il 162° gruppo d'assalto ( 109• Sq. in Tuni s ia dal 12 marzo e 110• Sq. dal 9 aprile), arrivò ancora con i vecchi Macchi MC.20098

Anche dopo il laborio so gi ro d i sos titu zioni ed avvicendamenti, la S8 Squadra ri mase sem pre troppo de bol e per eseg uire sia azioni tattic he - alleggerendo il farde ll o del Fliege rkorps Tuni s - sia d i pattugliamento sulla linea del fronte, ed infine di difesa aerea dei po11i ed aeroport i, dai qual i dipendevano i rifornimenti.

95 RAF Narrative (Firs t draft) , ·The North African Campa ign November 1942 - May 1943 " , p.197.

96 RAF Narrative ( First d raft), ' The North African Campaign Nove mber 1942 - May 1943" p.197.

97 Borgiotti e Gori, op. c it. p. 212

98 Brotzu. Caso e Cos olo , op ci t. vo i. I , p.51.

]08 G UERRA A EREA LN ITALI A · DA F.1. -ALAME LJ\ AL LE SPIA GGE DE LLA 5 JC: ILI A
Copp ia di . Bf.21 O del Ze rstorergeshwader. l a vo lo raden te sopra una pian tagione siciliana. Le prestazioni dell'agile bimotore del la Messerschmi tt delusero la Luftwaffe. Di lui si ricorda la missione eseguita ne l marzo 1943 da undic i aere i del 11/ZG l , che partendo da Trapani attaccarono senza successo l'ae roporto di Oglet Netafia , nido dei P 40 della WDAF.

Il 28 febbraio, lo scritt ore Giu seppe Berto, all ora su l fronte del Mareth con un battaglione "M", an notò: "Un segno che i tempi vanno stringendosi è dato dalla aumentata attività de/l'avia zione nemica. Sempre più frequenti passano massicce formazioni di bombardieri Oggi un quadrimotore è stato abbattuto su Gabes: abbiamo visto chia ramente due paracadute aprirsi, mentre il g rosso aereo, incendiato andava perdendo quota fino a spa rire dietro le colline Tuttavia la percentuale di apparecchi che la Piloti de l 31 st Fighter Group equipaggia to con Spitfire Mk.V contraerea riesce a buttar giù è ridicola: quello di oggi è il primo che mi è cap itato di ve dere con gli occhi. Quanto alla caccia, dal giorno del(l'ultimo] duello aereo [del 23 febbraio] non abbiamo più vi sto apparecchi tedeschi e tantomeno italiani 99 •

Anche la Luftwaffe era stata cos tretta ad un a radica le ri o rga ni zzazio ne delle proprie forze costituendo, il 12 febbraio 1943, il Fliegerkorps Tuni s in sosti tu zione s ia il Fliegerfilhrer Tunis che del Fliegerfilhrer

Af1ika, i cu i residui reparti , dal 16 ge nn a io avevano definitivamente comp letato il loro tra sfe rimento dalla Trip olitania. Tuttavia la for za del nuovo corpo aereo non fu quasi mai ril eva nte, nonostante il disc reto quantitativo di aerei da caccia e d'assalto , che progressivamente gli fu asseg na to dall'O.K.L. (Oberkommando der Luftwaffe) . Sino alla metà di apri le la forza dei repart i ae rei tedeschi in Africa contin uò ad oscillare fra i 300 ed i 330 ae rei, di c ui quasi un terzo costituito dagli Ju. 87 dei due gruppi dello StG.3 , dai Fw .1 90 del lll./S KG.1 0 e dagli Hensc hel 219 dello SchG.2 , e per il restan te dai caccia dei veterani JG. 53 ed JG. 77 ed infin e dai Fw.190 del II ./JG .2, sinché alla metà di marzo questo reparto fu trasferit o sul fronte della Man ica 100 • Tutti i reparti del Fliegerkorps Tunis man tennero una discreta efficie nza sin o alla prima decade di ap1ile grazie ai continui e consistenti rimpiazzi inviati dall'O.K.L. per ripian arne le loro forti perdite. Per dare un esemp io ciel drenaggio cli macchine cui e ran o sottoposti gJj Jagdgeschwadern del Fliegerkorps Tunis, 1i co rcli amo c he in marzo le pe rdite s ia per cause belliche che per incidenti od usura assommaro no a quasi un centinaio di cacc ia, corris pondenti circa al 50 % deH' organico 10 1 • Ne ll o stesso periodo anche le perdite dei reparti del U Flie gerkorps dislocati in Italia e nelle iso le raggiunsero percent11ali abbastanza rilevanti , tuttavia per colmare i vuoti del mese di marzo 1i ceve ttero q uattroce ntosessantott o nuovi velivoli. Ma le perdite di april e superaro no quelle cli marzo , perta nto la Luftwaffe do vette in via re a ltri cinquecentoventotto velivo li di rimpiazzo 102 • No nosta nt e la not evo le qu antità di aerei inviati in Tuni sia, il numero dei repar ti de ll a Luftwaffe in questo se ttore rim ase praticamente invariato, pertanto aH' inizio de l febbraio 1943 - quand o l'av iazione nemica cominciò a riprendere l 'in iziat iva-il Fliegerkorps Tuni s si trovò con forze in feriori alle esigenze. L' ultima offensiva di Romme l avrebbe potuto ave re un mi glio re

99 Berto Gi useppe, "Guerra in ca mic ia nera", Garza nti Editore Milano 1969, p. 96 I battagl ioni ' 'M'' (Mu ssolin i) erano un ità d'èlite della M.V.S.N. (Mi li zia Volontaria pe r la S ic urezza Nazionale).

100 Coo per Matth ew, The German Air Force 1933 - 1945, An anaromy of Fai Iu re" Jane 's London, I981, p.215.

101 Vedi All egati: Fliegerkorps Tun is, Situazione fo rza , rimp iazzi e perdite, marzo 1943.

102 ··verbali delle riunio ni te nute da capo di SM Ge nera le" Stato Maggiore dell'E se rc ito - Uffic io Stor ico. Roma , 1985 , Verbal e della riunion e tenuta dal !Eccc ll enza il ca po di SM Ge nerale. il 18 aprile 1943. In te rve nto de l feld mare sc iall o Albert Kesselring , Vo i. IV , I O gennaio 1943 - 7 settemb re I943, p 73. Le c ifre d i questi verb ali differiscono da que ll e dichiarate da Hitl er in una s ua lellera a Mu ssol ini in data 2 maggio 1943. Secon do Hit ler gli ae re i in viat i alla Luft flotte. 2 erano stati 57 4 in marzo e 669 in april e "senza co ntare i rc pan i trasferiti in Ital ia e gli apparecc hi da traspo rto". Cfr. Deakin F. W. Op. cit. p 28 1

------------------=C,..,_,_\P.,_1=u -_,D=A EL- A LA M EIN A C APO B oN J09

esito qualora avesse avuto un più potente appoggio aereo. r reparti del Fli egerkorps Tunis erano troppo pochi. Se dovevano forn ire una scorta ag li aerei d'assalto, non potevano eseguire anche le missioni di controav iazione che sarebbero sta te necessarie per ridurre la pressio ne dell ' aviazione Alleata.

Negl i ultimi giorn i della battaglia di Kasserine, q uando le Air Forces era no passate alla riscossa , la g ue rr a aerea in Tuni sia aveva av uto una svol ta. Tuttavia, Hitler non poteva inviare nel Mediterraneo altri reparti de ll a Lu f twaffe se nza cancellare la progettata offe nsiva es ti va sul fronte ru sso. Mussoli ni era più volte tornato sul dolente argomen to se nza riuscire a co nvincere il s uo pote nt e alleato 103 Ma, anc he nell'ipotesi caldeggia ta da Musso lini , non esisteva la possibilità di sc hi erare in Tunisia una forza aerea più co ns istente né tantome no reparti di bomb ardieri medi, soprattutto perché sarebbe stato prima necessario ripristinare la co ntinuità dei rifornimenti di bombe, ma teria li e carburant i. Un altro fattore negativo era la ri strettezza del ten-itorio co ntrollato dall'Asse, con poche aree idonee ed attrezzale da adibire a basi per i bombardieri. Le poche disponibili era no perennemente affollate da cacc ia e d a ae rei da trasporto. Jnoltre tutto il territorio era sotto la minacc ia dell'aviazione alleata, i cui reparti stava no aumentando in nu mero e potenza. Un fatto c he incideva s ull e linee di rifornimento dell'Asse, che diventavano semp re più insicure a causa dei freq uenti attacchi ae re i. L' unica vera possibilità per dare un ai ut o al gruppo arm ate della Tuni sia consisteva ne l potenziame nt o dell'aviazione dell'Asse o nd e condurre nel Mediterraneo una lot ta se nza quartiere co ntro i convog li e le comunicazioni del nemico e contempora neame nte neutra li zzare Malta. Ma questi progetti erano irrealizzabili. I bombardieri dislocati in Sicilia e Sardegna avevano basi d istan ti dagli obi etti v i, perciò dovevano caricare più benzina e me no bombe. ln o ltre gra n parte degli obiettivi era oltre il raggio d ' azione dei bombardieri della Regia Aeronautica. Un a ltro fattore negativo per il bomb arda ment o s trateg ico era la pratica impossibilità di eseg uire operazioni diurne , perché l' Asse non aveva caccia a gra nde au tonom ia paragonabili ai P-38 amer icani. Pertanto le perdite sare bbero state insostenibili.

Il s upp orto tatti co, che i bombardieri della Luftwaffe basati s ull e isole italiane potevano fornire alle trupp e in Tunisia, era limitato da ll a s ua scarsa tempest ività, poiché le richieste di interve nt o passavano per la lun ga trafila dei vari coma ndi Di conseg uenza nei momen ti decisivi, l ' app oggio tatt ic o non era pronto

I I o G UERRA A EREA IN ITALIA - DA EL- A LA MF,JN ALLE S PIAGG !o DELLA SICILIA
Bf. l 09G-4 Trop dello JG.53 decolla da una improvvisata pis ta tunis in a (BDA)
103 Documento collezio ne ital ia na, riporta to da Deak.in F W.
Op. cil. p.203.

né tempestivo, come quello ottenuto dalle truppe degli All eati, grazie alla superiore organizzazione ed ai migliori collegamenti fra i loro comandi aerei e terrestri.

Comunque , per le armate del!' Asse fu più esiziale lo scarso successo de ll e azioni dei loro reparti da bombardamento strateg ico, le cui perdite non erano mai state integralmente ripianate. In dicembre tre Gruppen da bombardamento a largo raggio, con una forza nominale di novanta aerei. avevano dovuto essere ritirati fare riposare gli equipaggi e rimettere in efficienza i reparti. I Kampfgeschwadem dei Fliegerkorps II e X, - ovvero la principale componente del bombardamento strategico dell'Asse, dove i reparti italiani costituivano la parte più trascurabile - che in dicembre avevano in carico trecentodieci aerei, al 1° gennaio ne avevano duecentosettanta , solo metà dei quali efficienti 104 • TI forzato ritiro di reparti da bombardamento dalla linea d'operazioni continuò anche nei mesi invernali , solo parzialmente compensato dal rientro di quelli già riequipaggiati. Una delle concause di questo decremento fu l'impegno assunto dalla Luftwaffe di rifornire Stalingrado, che aveva fortemente penalizzato i programmi di addestramento dei nuovi equipaggi del bombardamento. Un'altra causa del calo della capacità offensiva della Luftwaffe nel Mediterraneo, fu la chiusura delle scuole di aerosiluranti, che impedì il reintegro dei reparti con nuovi equipaggi altamente specia lizzati 105 • Infine un ulte1iore peggioramento della situazione fu causato dalla deci s ione di togliere molti Ju.88 dalle loro più congegnali att ività di bombardie1i , per adibirli a se rvizi di scorta dei convogli navali e persino dei convogli aerei , che portavano rifornimenti in Tunisia.

Seppure con forze inadeguate alle necessità , i reparti aerosiluranti e da bombardamento sia della Luftwaffe sia della Regia Aeronautica avevano continuato ad attaccare - con successi non sempre proporzionali al loro impegno - i porti nordafricani ed i convogli in navigazione. ella notte del l O marzo gli Ju.88 del Il Fli egerkorps avevano bombardato il porto di Bona danneggiando il cacciatorpediniere britannico UGHTNING. Quattro giorni dopo avevano intercettato un convoglio a sud di Malta, danneggiando la petroliera YORBA LINDA. 1121 marzo , nel corso di una missione sul porto di Tripoli g li Ju.88 de l KG.77 e KG.30 avevano ottenuto un bel successo affondando due piroscafi con motobombe italiane e distruggendo

CA P. 111 - D A EL- ALA M EIN ;\ C APO Bo N 111
Bf.109G-4 Trop dello JG.53 ol riparo di un parasc hegge o La Morsa (BDA)
irst
North African
November I942 - May 1943", p. 198.
Nonh African
November 1942
May 1943"
198.
104 RAF Narrative (F
draft ), " The
Campaign
105 RAF Narra tive (First draft ), ;The
Carnpaign
-
, p.

il cacciatorpediniere DERWENT con due diretti centd 106 • Altri due piroscafi erano stati mandati a fondo nelle notti sul 24 e sul 26 dag li aerosiluranti del KG .26, mentre, sempre nella notte del 26, bombardieri de l KG.30 avevano distrutto il piroscafo EMPIRE STANDARD nella rada di Algeri. La notte s ucces siva aerosiluranti italiani e tedeschi decollati dalla Sardegna avevano intercettato un convoglio a nord est di Philippevi ll e. I si luri dei Gruppi AS 89 ° e 105 ° avevano affondato la motonave britannica EMPIRE ROW AN , però cinque S. 79 erano s tati abbattuti dai caccia di sco rta della RAF insieme ad un He.11 J del KG.26 e ad uno Ju.88 del KG.s4 io7

ella seco nda metà di marzo , gli Ju.88 del KG.77 erano stat i più volte chiamati in Tunisia per bombardam en ti tattici contro re parti della ga Armata britannica c he sta vano attaccando la linea del Mareth. Ma le perdite era no sta te gravi. Fra il 22 ed il 31 marzo, d ieci Ju.88 e rano stati abbattuti se nza avere potuto dare un se nsibile contributo alla resistenza della 13 Armata 108 I Kampfgeschwadern non potevano ormai più operare alla luce del giorno. La pre ssoché continua presenza di Spitfires e P-40 guidati da radar a lunga portata , dava ai bombardieri tedeschi poc he po ssibi lità di eludere gli attacchi. Esemplare a questo proposito, il raid tentato il 9 aprile da quindici Ju .. 88 ne ll a zona de l passo di Fondouk, nella quale il II Corps amer ica no stava ammassando truppe e mezzi per co lpire alle mlle la Ia Armata di Me sse in ritirata verso Enfìdaville. Gli J U.88 erano stati intercettati da ventiquattro Spitfires del 52nd Fighter Group. Vi s ti i caccia, i bombardi eri tedeschi si erano alleggeriti del carico cli bombe, inoltre - come riferirono i p il oti amer ica ni - una dec ina aviatori avevano abbandonato gli aerei lanciandosi col paracadu te, ancora prima di essere attaccat i. Come era prevedi bile , in asse nza di una sco rta di Me. J 09 gli Sp itfìres fecero una strage. Il 52nd F.G. rec lamò otto Ju.88 distrutti, tre probabilmente di strutti ed uno dannegg iato 109 • 106

109 NATAF lnt/Op sum Al283 10/4, AFHRA A-601 l.

]]2 G UERRA A EREA IN lTAUA - DA EL -A LAMl:.IN A l.I- E SPIAGGE 01:.L L A SICILIA
U n a ereo del 95 th Bomb Squodron (17 th Bomb Group) dimostro lo grande resistenza de l so l ido B- 26 "Morouder" ri entrando ampiamen te crive ll a to dopo la missione esegui ta su Lo Smaia i l 27 marzo 194 3 (USAF).
i, op. cit. p.
Santon i e Mattcsin
335 107 Sa nton i e Mallesini, op. ciL p.337. 108 Santo ni e Matte sini. op. c it. p.336.

All'inizio di marzo, la maggior parte degli aerei dell'Asse in Tunisia (in total e circa 200 caccia e 100 assaltatori del Fliegerkorps Tunis 110 e circa 40 Macchi 202 più alcuni assaltatori MC.200 della 5" Squadra Aerea 111 ) era stata mobilitata per appoggiare all'offensiva (Ope razione Capri) che Rommel stava per lanciare nel setto re di Medenine , co n la speranza di sorprendere rs• Armata britannica ancora in c1isi di assestamento davanti alla linea del Mareth. Gli aerei distaccati nel settore dal Fliegerkorps Tuni s e dalla S8 Squadra Aerea dovevano attaccare gli aeroporti avanzati britannici, proteggere le truppe sia prima che durant e gli attacchi ed infine colpire ed indiv iduare i movimenti dei reparti clell'8 3 Armata 112.I tedeschi avevano nel settore sessa nta Me.109 G e trenta cacciabombardieri più una ventina di Stukas La 5" Squadra Aerea aveva trasferito da Sfax a Gabé s i pochi MC.202 efficienti (otto in totale) del 6° Gruppo Caccia, che insieme a dodic i MC.202 del 3° Stormo ed ai diciannove del 16° Gruppo già ne l settore costituivano praticamente tutta la caccia italiana in Tuni sia. ess un assaltatore italiano era disponibi le poiché tutti i MC.200 del 13 ° Gruppo erano ineffic ienti 113

L'offensiva era iniziata il 6 marzo sotto cattivi auspici. Il progettato attacco a volo radente, che avrebbe dovuto essere sfe rrato da due fo1mazioni di MC.202 alle prime luci dell'alba contro l'aeroporto di Medenine sud, era fallito a causa della nebbia. Sempre per la nebbia era fallito l 'attacco di undici Me.2 10 del 11/ZG.l contro l'aeroporto di Oglet Netafia , base deg li assaltatori del WDAF . La stes sa azione 1iten tata poco dopo da diciannove Me.109 aveva invece avuto buoni ri su ltati 114• Nel resto della giornata, una nebb ia diffusa aveva ostacolato in vario modo l'attiv ità dei reparti aerei ita lo tedeschi, che so lo all ' indomani avevano pot uto impegnare in combattimento alcune formazioni de ll a RAF. Pe r inciso, il 6 marzo, ogni

11 O Elaborazione del!' A. da Gcrman Order of Battle , Statistics as of Quarter yea rs 1938-45 . AHFRA 137.306-14 roll A 1128. Cfr. anche RAF Narrative (First draft), ' 'The North African Campaign November 1942 - May 1943", p.199.

I J I N. Arena, op. ci l. vo i 4 p. 82.

J 12 Santoro G. op. cit. vo i. II, p. 503.

I 13 Samoro G. op. cit. vo l. TT, p. 503.

114 Borgiotti e Gori . op. c it. p. 229.

CA P. 111 - D A E L A LA M1:.1:-. A C APO B oN ] ] 3
Un campo africano dello Luftwaffe sovraffollato dogli Ju .52 di un convoglio aereo e dai Bf. 11Odella loro scorto.

Il 21 marzo, nel corso di uno missione sul porto di Tripoli gli Ju.88 del KG .77 e KG.30 (nell'immagine) affondarono due piroscafi con mo tobombe italiane FF inoltre dis trussero il cocciotorped iniere Derwent con due bombe perfettamente centrate.

Macchi MC.202 eseg uì in media tre mi ss ioni , sicché la 5" Squadra Aerea totalizzò 115 sortit e, però du e MC.202 non rientrarono alla base. Sebbene l'int ervento de l Fliegerkorps Tuni s fosse stato molto più massiccio . g li aere i dell 'Asse non erano s tati in grado di ro vesc iare le so rti della battaglia 1 15 • Infatti 1· offe nsiva della I• Annata ita lo ted esca non aveva colto di so rpre a il nemi co, che per giorni aveva attentamente seg uito la preparaz ione deg li attacchi individuandone in anticipo la direz i one. Nei g iorni s uc cess ivi le forze aeree dell'A sse non e rano state ca paci di fo rnire un adeguat o appoggio tanica né di contenere gli attacchi dei cacciabombardieri e dei bombardieri medi de lla We stern Dese rt Air Force e del XII Air Support Co mmand. li forte s barram ent o an ticarro preparato da Mont go mery e g li in ce an ti attacc hi ae rei anglo americani avevano fiacca to lo lan cio delle truppe di Rommel. Le o rti dell 'offe nsiva no n eran o s tate ri so llevate neppure dall'ai uto de llo JG.27 , che da Tr apan i Mil o e San Pi etro (Sici lia) aveva mandato i s uoi cacc ia sulla Tuni sia. e neppure da quell o dei Kampfgesc hwade rn KG 77 KG 30, KG 54 e KG 76. che erano decollati dai campi di Ger bini, Comi so e Catania .

Cessa ti i combattimenti s ul Mareth , l'effe ttivo comando della 13 Armata passò nelle ma ni del ge neral e Messe, per interv e nto del quale fu finalmente costituit o un comando aereo unificato del Settore Sud res pon sabi le dell'atti vità sia dei reparti tedesc hi che di quelli italiani 116 • Saggio provvedimento , che so ttoponeva ad un unic o co mando le forze aeree dell 'Asse, imit ando, purtroppo in ritardo , l ' organizzazione ch e l'aviazione nemi ca g ià si era data s u mo lto più vas ta sca la. onostante la sua raz iona lità il provved iment o non fu imitato fuori dalla Tuni sia.

Comunque il noccio lo della que s ti one rim a neva sempre l' infe ri orità dell e forze aeree ita lo tede sc he, rispetto a quelle deg li All eati. L'8 marzo. Mu sso lini aveva ind irizz ato un me ssagg io ad Hitl e r. evidenziando

114 Gi5ERRA AEREA IN 11'ALIA - DA EL- AI AMEIN ALL I:. SPI AGGE DELLA S ICfl. l A ~ ~ ~--- - - - - -
115 Borgiotti e Gori op. cit. p. 22 9 116 1 • Arena, op. ci t. vo i 4 p 82.

che " per resis1ere (in Tunisia), e magari con/rattaccare, è necessario alimentare le nostre for ze; è necessario fare giungere soprattutto cannoni, carri armati e carburante. Bisogna garanlire i 1rasporti sul tratto breve. ma obbligato del canale di Sicilia. Per ottenere tutto ciò, o Fuhre,; non mi stancherò di ripeterlo. occorre che l'Avia z ione dell'Asse nella zona Sardegna, Sicilia, Tunisi, sia almeno uguale all'avia z ione nemica 117 • Noi abbiamo perduro l'Egi110 a causa della nostra inferiorità nell'aviazione; noi perderemo la Tunisia se quesla esigen za fondamentale non sarà raggiunta " m

Circa la fiducia del Comando Supremo in merito alle reali inte nzioni dei tedeschi per la Tuni sia, si era invece espresso molto più chiaramente il genera le Ambrosio, che nel promemoria utili zzato da Mussolini per preparare il suo messaggio al FUhrer, aveva precisato: "è necessario che l'alleato riveda i suoi piani e porti nello scacch iere mediterraneo maggiore auen zione, perché il pericolo non vene soltanto da Oriente, ma può apparire da un momento all'altro sul.fianco o alle spalle dell'esercito 1edesco. I tedeschi non si preoccupano molto di un 'azione anglo-americana perché essa, comunque, si svolgerà in un primo tempo molto lontana dal loro suolo Noi siamo in condizioni opposte : nel Mediterraneo uno degli obiellivi dell'avversario è L'Italia e noi finiremo co l sostenere il peso della lo tta da soli, lotta che metterà a/erro e fuoco il nostro Pa ese, espo 11 endolo alle maggiori distruzioni. Può darsi che questo pensiero faccia parte del piano dei tedeschi, i quali vogliano impiegarci proprio per sostenere l'urto iniziale anglo -americano, poco interessandosi della sorte delle popolazioni e delle nostre città " 119 •

117 La paro la "ugua le'' è in corsivo neretto co me nel tes to riportato eia Deaki n F. W. Op. cit p 203.

118 Documento collezione italiana, Deakin F. W. Op. ci t. p.203.

119 Docum ento collezione italia na, ri porta to da Deaki n F. W. Op. cit. p. 20 1

CA P. 111 - D A EL - ALA ~1 E1N A C A PO Bors 115
Bf.109G-4 Trop a la Morso nel marzo 1943 (BDA)

Una lezione velocemente appresa:riorganizzazione enuove dottrine d'impiego dell'aviazione alleata nel Mediterrane o M

entre l'aviazione dell'Asse aveva molle difficoltà a mantenere una modesta forza operativa in Tuni ia. la US Xll Air Force. che era solo una frazione delle forze aeree alleate nel Nord Africa, fra il no vembre 1942 e l'aprile 1943, aveva quasi raddoppiato i suo i gruppi caccia, passali da cinque a nove, e più che triplicato i gruppi da bombardamento, passati da tre a dieci 120 • A partire dal gennaio 1943. la riorganizzata e ormai potente XII A.F. aveva intensificato i suoi attacchi su Tunisi, Sousse. La Goulette, Biserta, Kairouan, e bombardato anche molli obiettivi della Tripolitania, co lpendo persino la lontana ed eccentrica oasi sahariana di Gadames, ed osteggiando vivacemente le ultime fasi della ritirata delr ACIT dal territorio libico. Tuttavia, alle incur ioni della XII A.F. si erano aggiunte anche quelle dei B-24 della lX Air Fo rce, che all'inizio del 1943 avevano bombardato Sfax, Sousse e Biserta. Ai primi di febbraio era no entrati in campo anche i bombardieri della Western Desert Air Force britannica, da poco installatasi sugli aeroporti della Tripolitania abbandonati dall' Asse1 ' 1

L'esordio della XTT Air Force nell'operazione Torch non aveva però inizialmente dato gra ndi soddisfazioni. Sino quasi all a fine di dicembre, Eisenhower ed i comandi della XII Air Force avevano continuato a credere che la cattura delrintera Tunisia, dalla quale dipendevano i grandiosi progetti degli Alleati per il Mediterra neo , fosse una questione di giorni od al massimo di qual c he settima na 122 li loro ottimismo era fondato sulla con tatazionc che nei primi dieci giorni di "Torch,. le truppe alleate erano riuscite a coprire speditamente i 650 chilometri fra Algeri ed i dintomi di Tunisi. Pertanto avevano provato una bruciante delusione quando la Eastern Task Force di Anderson era stata battuta ed arrestata da forze complessivamente inferiori a soli 15 chilometri dalla capitale della Tunisia. Inoltre avevano dovuto ammellere che la loro sconfiua era dovuta in gran parte aJrintcrvento di pochi, ma estremamente efficienti reparti aerei nemici.

TI fa llim ento della prima fase deJJa campagna tunisina era però attribuibile, più che alla relativa debolezza dei contingenti alleati, alla loro inesperienza nei combattimenti, peggiorata da una eterogenea. ma bene individuabile serie di fattori negativi. L'insufficienza dei collegamenti terrestri non aveva co nse ntito alle forze di cielo e di terra di spiegare tutta la loro superiore potenza in termini di uomini ed armamento 12\ Una larghissima porzione delle forze americane era tata trattenuta nel Marocco per fronteggiare un improbabile attacco della Wehrmacht attraverso la penisola iberica e lo streuo di Gibilterra. La turbolenta situa z ione po li tica nel Nord Africa Fran cese - dove De Gaulle e l'ammiraglio Darlan ed il generale Giraud si contendevano a pramente il potere - aveva consigliato di tenere una certa aliquota di truppe anche in Algeria. Però una delle più evidenti cause dell'insuccesso, era sta ta l'incerta condotta dcli' USAAF e della RAF. i cui interventi in campo tattico si erano spesso dimostrati intempestivi, poco coordinati ed indeboliti dalla propensione a disperdere irrazionalmente delle loro forze. I comandi delle forze aeree avevano avuto il merito di avere comp re so rapidamente la necessità di supe rare l'inevitabile disorganizzazione conseg uente all e operazioni di barco ed a ll a sistemaLione dei reparti sug li aeroporti algerini. I campi in prossimità della frontiera tunisina, sui quali avevano trasferito i reparti. erano qua si privi di attrezzature, con piste di volo esigue e rudimentali. dato che molti erano sta ti da tempo disatt i va ti in seg uito dell e pressioni su l!' Armèe dell ' A ir esercitate dalle commissioni armistiziali ita lo tedesc he. In oltre. a causa dell'urgenza.

120 Vedi tabella n° I in allegati

121 U. S Am1y Air Forces in World War Il , Combat Chronology, 19-H-19-l5

122 The hi s tory of the Twelflh Air Force. ITT. Chap.

123 Cooper Matthcw. ·'The Gcnnan Air Force I93 3- 1945. An Anatomy of Fai Iure... Jane ·s Publi\hing Compan y Ltd. London I98 I. p 215.

I I 6 GLERR A A EREA I N I T A L- AI.A M EI N ALI.I· SPI AGGE DI.I I.A SJCILI A

Ai racobra P-39 da appoggio ta tti co le basi avanzate erano state ampliate con piste in terra battuta, che natura lmente erano diventate pressoché in agibili alle prime piogge. In oltre un certo marasma era stato causato dalla deci sio ne del comandante di teatro, generale Eisenhower, di seg uire alla le ttera il piano origina le de ll a "Operaz ione Torch" , che - in ossequ io al War Depa rtm ent Fi eld Manual 31 -35 del 9 april e 1942 - praticamente s ub o rdin ava le forze aeree ai comand i dei sin go li corpi d'annata, mentre sa rebbe stato più razionale affidare i l coordinamento della loro attività ad un comando aereo unificato , indipenden te dalle forze te1Testri. Ai comandanti delle unità aeree non era stato assolutamente possibi le so ttrarsi alle richieste delle unità di terra in quanto il Field Manual precisava "che il bersaglio più imporrante sarà di norma quello c he costituisce la minaccia più seria per le opera zioni dellafor za di terra cui viene fornito l 'appoggio. La d ecis ion e finale circa la priorità dei bersagli spe lta al comandanle della unità appoggia1a" 124 A ca usa de ll a ri g ida appli caz ione di ta le sistema, fra novembre e dicembre , il grande potenziale delle forze aeree americane e britanniche era stat o di s perso in missioni di dubbi a utilità generale, per la cui esec uzione ve ni va no impegnate dozz ine di cacc ia , pert ant o le molto più scarn e unit à da appoggio tatti co tedesche aveva no la po ss ibilit à di attaccare ber sag li dife s i so lo in modo app ross im ati vo da ll 'aviazione ne mi ca.

Tut tavia un dottr in a d'impiego di così sc arso rendimento non pote va durare a lun go in forze minate pragmatiche ed impregnate del cu lto dell'efficienza come quelle americane. Dalla Gran Bretag na arri vò il generale Carl Spaatz, che s u richiesta di Eisen hower lasciò il comando dell 'Eight Air Force per assu me re quello de ll e forze aeree de l Nord Africa. Al seg uito di Spaatz arrivò come capo di Stato Maggio re il gene ral e L.S. Kuter, g ià co ma ndante de l is• Bornb Win g de ll 'E ight Air Fo rce, al qual e fu affidato l'incarico di ria ss umere i ris ult ati e le concl usioni de ll ' in c hie sta aperta per indi v idu are le ca use dell'in s uc cesso e tro varne i rimedi 125 Le ind agini promosse da Spaatz portarono all a con statazione c he durante la marc ia s u T unisi le loro forze aeree avevano dovuto "co mbauere gue rre separate, sop rattutro in suppo rto alle proprie un ità dell 'ese rc ito, in qua nto i coma ndanti di queste ultim e insistevano che gli aviatori sotto il loro co n -

cAP lll - D A a -ALAMEIN A CAPO B oN ] J7
124 Crave n Wes ley Frank & Ca te Jarnes Lea, 'The Arrn y Air Force s in World War II" . p. 137. 125 " Th e Air Forces in World War Il- Co rn ba t Chro no logy 1941 - 1945''.

trollo pro1•1•edessero alla prote:ione locale ed alla risoluzione dei relativi problemr· 116 • Naturalmen1e l'importa n xa data a questi problemi era strettam ente correlata alla inesp erienza delle truppe. che "al'emno per gli attacchi degli "Stukas" un timore sproporzionato ai danni ma1eriali che essi po/e\'(1110 infiiggere" 117 Questi eccessivi timori erano all'origine delle continue ed assi ll anti ril'aggressivo profilo del cacciabombordi ere Fw.190

chie te dei comandanti delle truppe per ottenere dai reparti caccia un permanente "o mbrel lo aereo" s u tutti i loro movimenti e su tutte le operazioni, anche locali, mentre gli aerei da caccia sarebbero stati più utili e u ali offen ivamentc per conquistare la uperiorità aerea. Questa cd altre osservazioni in merito alri11soddisfacentc impiego dell'aviazione nei primi due mesi della campagna in Tuni sia furono riversate nel documento "Orga ni sation of Ameri ca n Air Forces" inviato al Pentagono da Kuter. nel quale le iniziali pesanti critiche erano state addolc ite dall'osservazione che "Quando le truppe di terra dil'enteranno assuefaue agli auacchi aerei, c'è da aue11dersi che le richieste per la coper1ura locale dimi11uira11no f ] fulfavia, si111a111oché le Forze Aeree degli S1ati Uniti saran no parte dell'Esercito, sarà estremamente difficile resistere a queste richiesre. Un 'altra insistente richiesta dalle for:e di terra è che, per sostenere il morale, le nostre truppe sul fronte derono potere vedere i loro aerei di appoggio. Apparentemente i soli aerei visti sono aerei nemici. Èfacile riconoscere il valore di questo atteggiamento, ma è nuowunente difficile resistere sintantoché le for-:,e aeree saranno una parte integrante Pressato dalle osse rvazioni e dai suggerimenti di Spaatz e del suo staff, Eisenhower acconsentì ad accantonare gli originari schemi d'impi ego delle forze aeree cd a promuovere un radica le cambiamento nella organizzazione dei comandi responsabili della loro applicazione. Prima di tutto fu riconosciuta l'esigenza di un comando unificato per tutta !"aviazione nel Nord Africa, che il 5 gennaio 1943. al momento della sua costi tu zione. assunse la denominazione di "Northwest African Air Forces" (NAAF), il cui comando fu affidato al lu ogotenente generale Cari A. Spaatz. Ovviamente Spaatz e la NAAF dipendevano gerarchicamente dal ·Thca ter Commander'', cioè da Ei enhower. L'organigramma prevedeva tre comandi in ottordine, ognuno responsab ile nell'amb it o del proprio se ttore de l raggi un gimento delle direttive emanate dal comando di teatro. Le denominazioni adottale furono: Strategie Air Force (SAF). TacticaJ Air Force (TAF) e Coastal Air Force (CAF) 12 ~. Comandava la SAF il maggiore generale Jame~ Doolittl e. noto per avere l 'a nno precede nte bombardato Tokio con una formazione di B-25 deco llata dalla portaerei Hornel. La TAF era ai comandi dcli' Air Mar hai Arthur Conigham. un militare britannico dalle idee chiare e precise. formatosi alla dura cuoia della guerra nel deserto libico-egi1iano, che in base alla sua esperienza i accinse a rivolu z ionare i concetti operativi sino ad allora seg uiti in Tunisia s ia dalla R.A.F. che da ll 'USAAF. Egli tabilì c he il compito primario delle forze aeree tattiche era quello di annientare l'aviazione dell' A e e non quello di proteggere ad ogni costo le proprie truppe dagli attacchi aerei del nemico. Solo quando le forze aeree avessero otte nu to la s up eriorità aerea, allora avrebbero potuto efficacemente isolare

126 Russe) Edwarcl T and John so n Rob ert M."'Africa lo the Alp, - The Anny Air Force\ in the Mediterranea Theater. Air Force History ancl Museum program, 1999. p.6.

127 Organisation of American Air Forceç Relazione indirizzata dal Brig. Gcn. L.S. Kutcr, vice comandante del NATAF al Coman dante Genera le clc ll 'AAF, Washington, May 12. 1943. Il documento è una co pia dell'originale au ten ticata da Wcsley F Craven. AFHRA - A-601 1 frame~ 0016 - 0023.

128 For,a Aerea Straiegica (SAF). ForLa Aerea Tallica (TAf) e For7a Aerea Cosijcra (CA F )

718 GuERl!A AEREA IN 11 ALIA - DA Et-ALAMEIN Al LI Sl' JAGGI: DI Ll A SICILIA

le forze nemiche sul campo di battaglia129 • Data la maggiore esperienza della RAF nelle operazioni aeronavali nel Mediterraneo, ed anche per ragioni di equilibrio fra alleati, il comando della CAF venne affidato all'Air Vice Marshal Hugh Lloyd.

li p1imo risultato della costituzione della Tactical Air Force, fu quello di mettere lìne alle polemiche circa il controllo del supporto aereo ravvicinato , la cui attività prima dipendeva principalmente dalle richieste dei comandi dell'esercito. Fatto che aveva causato una irrazionale dispersione delle forze aeree tattiche e ne aveva impedito la concentrazione sugJj obiettivi di maggiore importanza generale. Il terremoto cli non disprezzabile magnitudo, che all ' inizio del 1943 rimaneggiò le forze aeree ne l ord Africa e costituì il punto cli partenza per un più profondo riordinamento dell'organizzazione cli tutte le forze aeree tattiche americane in ogni parte del globo e dei relativi sistemi cli collaborazione interforze. Dopo il positivo collaudo effettuato durante l'ultima parte de ll a campagna tunisina, l'organizzazione ed i s istemi d'impiego de ll 'aviazione tattica subirono un ulteriore affinamento nel corso dell'invasione della Sici li a ed infine arrivarono quasi all a perfezione nei successivi venti mesi della campagna d ' lt alia. Mettendo a frutto la vecchia regola secondo la quale l 'esperienza è la somma dei propri errori, gli americani trassero un enorme vantaggio dalle lezioni ricevute nelle loro p1ime battaglie in Nord Africa. Queste lezioni costituirono la base per una radicale revisione dell'organizzazione e della dottrina d'impiego delle loro forze aree tattiche.

USAAF e RAF imp iega rono l'intero mese di gennaio e parte del febbra io per preparare gli sc hemi della nuova organizzazione e per istru ire nel merito i comandi aerei e terrestri. Tl 18 febbraio fu completata l'attribuzione delle responsabilità e delle funzioni. Però, alcuni giorni prima che la nuova organizzazione cominciasse a fun zionare, Rommel aveva sferrato la fulminea offensiva di Kasserine. L' iniziale s uccesso del feldmarescia ll o era s tato favorito anche dai ritardi relativi all 'organizzazione dell'appoggio aereo tattico, ritardo che fra l 'a ltro aveva avuto negative influenze anche s ull'effi cacia della ricognizione tattica 130 • A

CA P. 111 - DA E1 -A LA M E1N A CAPO Bo r- 1] 9
Bf. l 09G -4 Trop a La Morsa nel marzo 1943 (BDA) 129 Ru sse ) Edward T. , and Johnson Robert , op cii. p. 8. 130 Vedi: Organi sation of American A ir Forces" cit , chapt. TI. par.B indentat ion 5.

tale proposito, è esemplare il seguente episodio. li comando del TI Corpo d'Armata USA doveva eseguire un attacco al passo Faid - dal quale pochi giorni dopo spu ntarono i can-i armati di Romme l - pertanto aveva chiesto che alle sue truppe fosse assicurata una ininterrotta copertura aerea in quanto temeva che la Luftwaffe potesse riunire 24 Scukas per contrastare la sua azione. La protezione della caccia era stata co nsiderata da comando del fl Corpo un prerequisito essenziale per l'esecuzione dell' attacco , tuttavia il XII Air Support Command aveva cercato di spiegare che in rapporto agli effettivi fattori tempo e distanza, il numero di caccia disponibili non avrebbe consentito di mantenere in permanenza suJJ'aerea indicata più di dodici caccia. Era inoltre illusorio pensare che una sola dozzina di aerei avrebbe potuto impedire a 24 determinati Stuka di bombardare le truppe americane. Tale copertura. oltre ad essere di dubbio valore. avrebbe impedito di scortare un certo numero di bombardieri leggeri disponibili per un attacco contro le basi dei temuti Stukas ed a ltri uti li bersagli. Se si fosse aderito alla richie sta , l'aviaz io ne non avrebbe potuto usare lutto il uo potere offensivo per una azione di più sicuro rendimento generale. Sotto la spinta degli eventi succes ivi, l'operazione del II Corpo dovette e ere annu ll ata Tuttavia altre richieste come la precedente ebbero un seg uito , tanto che alla fine della balta g lia di Ka sse,ine i I comando della Forza Aerea del ord Ovest contestò ai comandi delle forze di terra che l'arma da caccia era tata "continuameflle male impiegata per compiti dife11si1 •i, e abitualmeme in unità troppo piccole da assicurare un grado di successi propor~ionato alle previste ( ed effettive) perdite " 11 1 •

Comunque il lavoro di riorganizzazione era anda to avan ti anche in piena battaglia aiutato dalla contemporanea costitutione del 18° Gruppo d'Armate, cui venne affidata la responsabilità di pianificare e dirigere le o pera zio ni della I" Armata di Anderson, del potente U.S. TI Corps, del XIX Corpo d'armata francese e del1'8" Armata di Montgomery. Accanto al Quartiere Generale del 18 ° Gruppo d'Armate fece la sua prima comparsa anche il Quartiere Generale della orthwest African Tac ti cal Air Force, costituito per pianificare e dirigere le operaz ioni ae ree nell 'a rea del la battaglia. Tutte le esperienze acqui ite sia a Kasserine che in precedenza furono analizzate e riferite in un lungo rapporto indiriuato al Quartiere Generale dell'Army Air Force a Washington, dove furono messe in evidenza le cause c he avevano prodollo la lun ga se rie di insuccessi delle for ze aeree tatti che nel periodo compreso fra il novembre 1942 ed il febbraio 1943, ed i rimedi che occorrevano per eliminarle m . 11 documento merita allenzione perché è un indice di una mentalità, che permise alJe forze armate americane di intervenire co n estrema pront ezza per modificare radicalmente sia la propria organizzazione sia le co nsolidate dottrine d'impiego, adallando ambedue alla situazione contingente.

"I cani vi risultali" - recita il documento - "erano arrfrati in im p eriodo in cui le for:e aeree dell'Asse erano numericameme inferiori a quelle alleate [ ] In quel periodo il fallimento nel conseguire un soddisfacente grado di successo nei comballimenli nell'aria, sul terreno, ed in quelli in collaborcdone, fu dovuto in considerel'ole misura ad uno erronea organi:~~ione aria-terra ed al suo effetto sulle operajoni di supporto aereo. In conseguenza fu deciso di rinnovare estesamen te le forze aeree e dare un nuovo orientamento ai loro sfor~i. Ne è risultato Llfl soddisfacente grado di successi in bauaglia sia delle for:e aeree ch e di quelle terres1ri. Questi cambiamenti radicali dovranno riflettersi senz,a riwrdi nell 'organi:~a:ione delle 1wstreforze aeree, ed in particolare nell'addestramento ed equipaggiamento delle ulteriori unità aeree, e dei rimpiaz:i. ".

Qu est'ultima richiesta era particolarmente rilevante perché, oltre a mettere in discussione le dottrine d'impiego delle forze tattich e, presupponeva anche una co mpleta revisione de i loro metodi d 'ad destramento. Una simi le co nclu sio ne discendeva dalla constatazione che "l 'organi::cr::.ione delle unità aeree nel Nord Afri ca per il suppono alle fo~e di terra si e ra dimostrala erronea in battaglia dal novembre 1942 a fllllo il febbraio 1943 ". Una dichiarazione grave, che metteva so tto accusa un sis tema che aveva co nferito troppo potere in materia di suppo rto aereo ai comandi terrestri. imput ati di averne disposto con eccessiva 13 1 Organisation of Amcrican Air Forces" Relazione L.S. Kuter, già c it.

120 GL ERRA A i, REA IN I TALIA - DA EL-ALAM EIN ALL E ~l'IJ\C;c;E DELLA$~ _ _
132
Organi,ation of Amcrican Air Forces" Relazione L.S. Kuter. già cit.

Gli esempi in proposito non mancavano Il 242 Fighter Group de ll a RAF equipaggiato con caccia Spitfires , cacciabombardieri Hurribombers e bombardieri Bisley , iniz ialmente agli ordini della 1• Armata, aveva successivamente ope rato a favore del 5" Corpo d'Armata. Stessa sorte era toccata al XII Air Support Co mmand che con i suoi caccia (P-40 e P-39) , bombardie ri leggeri (A-20 e DB 7) ed una unità da ricognizione offensiva (P-39), era stato assegnalo al n Corpo US . così come il Comando di Supporto Aereo che controllava il 242 Fighter Group ed il XII A ir Support Command, che era stato spostato presso il Quartiere Generale della J• Armata.

Una tale caotica organizzazione aveva finito per poLTe un grande numero di ve livoli di vari tipi - dal caccia al bombardiere leggero, al ricognitore tattico - sotto il comando virtuale de i comandanti delle forze di terra. Ne era conseguita una ampia serie di indesiderati effetti - cominciando da ll a incapacità cli sfruttare il superiore pote re aereo nei mesi in cu i "gli Alleati avevano più aerei dell'Asse" - i qua li avevano portato alla constatazio ne che "un maggiore numero di aerei di quelli che il nemico possiede non conferisce automaticamente ogni vantaggio, a meno che quel maggiore numero sia organi zz ato sotto un ada110 comando delle for ze aeree" La ma nca nza di quest ' ultimo comando aveva consenti to ai corp i d'Armata di antepo rre il supporto tattico de lle loro truppe alle azioni offensive contro le linee cli rifornime nto de ll 'Asse e co ntro le sue basi ae ree. Venne evidenziato che le molte unità aeree eia combatt imen to assegnate al 242 Group, ed al XII Support Air Command erano s1a1e "impiegate in ruoli di appoggio diretto trascurando il corretto compito offensivo di ottenere la superiorità aerea e perciò di sostenere in generale il compito assegnato al suo teatro d'opera z ioni. [. .. ]. Ogni comandan1e di terra naturalmente e correttamente vedeva le operazioni di cielo e di terra sul suo imm ediato fronte come della massima importanza, insistendo ch e le for ze di supporto aereo a sua disposizione fossero impiegate quasi esclusivamente sul suo ji·onte".

L' errata organizzaz ione ciel supporto aereo aveva dato all'A sse la possibili tà "di muo versi con trasporti disarmati e leggermente scortati, in quantità sufficiente a 1rasportare un migliaio di uomini al g iorno dagli aerodromi dell'Italia e della Sicilia a quelli della Tunisia, che erano distanti appena 80 miglia dalle loro basi" Una possibili tà - osservavano gli strateg hi americani - che aveva pe rm esso all ' Asse di traspor-

cAP 111 - D A F.L -A LAME I N A C APO B oN ] 2J
Su un campo algerino il B-26 della Xli A ir Force, battezzato "Sweet Sue" dal suo equ ipagg io (p.g.c. Mr. Will Lundy}. disinvoltura.

tare in Tunisia circa 150.000 uomini con i lo ro mezzi corazzati e l'equipaggiamento, e di rifornirli tramite porti cd aeroporti situati neJ raggio d'azione delle forze aeree tattiche americane e britanniche. Ma quelJo che aveva più impre!-.sionato era stata la disinvoltura con cui la Luftwaffe si era liberamente mossa su e giù per il fronte co lp endo ovunque in forze contro qualsiasi opposizione potessero montare le unità aeree anglo americane dislocate nei vari settori.

L'impiego della caccia era stato quello dove più si era mani fes tata la mancanta di un sano concetto di economia delle forze. Come regola genera le i caccia americani erano stati impiegati in ruoli difensivi e di scorta. I P-38 erano stati usati in piccole unità per ··coprire" i bombardieri medi e pesanti nel tragitto fra le loro basi e g li obiellivi. Ma le cose non erano andate bene neppure per le altre spec ialit à. Il 68° Gruppo da Osservazione (P-39 e A-20). equipaggiato e dotato di personale addestrato, mentre infuriava la battaglia di Kasserine - ossia su un fronte dove l'osservazione aerea specializzata av rebb e potuto essere di eno rm e valore - era rimasto a Ojuda. lo ntano cent inaia cli chilometri. per cooperare alJ'acldestramento della 5" Armata [US] e per pattugliare la baia di Orano aJla ricerca di sottomarini nemici. Osserviamo tuttavia che se il 68 ° Gruppo avesse operalo nell'area di battaglia, senza una adeguata copert ura caccia, i caccia tedeschi l'avrebbero rapidamente e facilmente distrutto.

Anche l'impiego dei bombardieri leggeri, per quanto condizionato in minore misura dai comandi terrestr i, era stato delud en te. Essi avevano accusato un eccessivo rateo di perdite dovute aJle loro quote d'attacco fra i 2.400 ed 3.600 metri, che facilitavano molto il lavoro degli antiaerei italo tedeschi, soprattutto sulle aree fortemente difese La negati va esperienza aveva convinto di affidare quel genere di missioni ai bombardieri medi e pesanti. che avendo traguardi di puntamento adatli ad operare da alta quota, erano meno vulnerabili. Pure l'impiego dei bombardieri pesanti non era stato esente da errori. Per quanto non facenti parte del Air Support Command, le unit à da bombardamento pesante e medio, in accordo co n gli aJlora vigemi istemi d'impiego dell'U.S.Army Air Force. erano state frequentemente poste sotto il controllo operativo di questo Comando. Alla prova su l campo, il loro impiego per il supporto tattico si erarive lato poco pagante. avendo queste unità ottime capacità nelle operaz ioni diurne, ma solo contro ob iettivi fissati. chiaramente identificati. i cui dettagli dovevano e sere tutti conosciuti con ore d'anticipo. Turtavia, non osta nte le unità da bombardamento medio e pesante avessero dimostrato scarsa utilità contro i fugaci bersagli del campo di battaglia. i comandi dell'USAAF dovettero ammettere che la loro potenza avrebbe dovuto essere disponibile anche in campo tattico, ma solo in ca o di reali emergenze.

La lezion e dei primi mesi era comunque stata bene appresa dai comandi USAF del Nord Africa. Senza meai termini il Pentagono fu informato che occorrevano riforme più profonde di una empl ice riorgani zzazio ne su l campo: "La basilare implicita rausa della inefficacia delle operazioni di supporto aereo fu la nostra mancanza di abilità nel co11cen1rare il nostro sfor:.o aereo su particolari obiellil'i. Troppa aviazione era disponibile in ogni momento per le for::.e di terra per missioni di appoggio diretto anche i11 periodi di inattività e non abbas1anza era disponibile per conseguire la superiorilà aerea. Tre motivi lo dimostrano:

a. Organizza zione

b. lnjluen::.a dei comandami delle for-:,e di ferra

c. Deficien::.a di equipaggiamenti".

Per motivi di brevità riportiamo solo i principali uggerimenti presentati al Pentagono in materia di organizzazione e le relative conclusioni:

"La presente orga11i::.za-:,ione di una forza aerea per linee fun-:,ionali fisse è sbagliata. Sono richiest e for::.e composite orga11i:::.ate per compiti panico/ari. Per esempio, cene Jor::.e orga11i::.::.a1e per bombardamenti strategici richiedono loro proprie w1i1 à da caccia . Una forza organ iz::. a1a per opera-:,ioni sopl'CI l'area di battaglia richiede una u11i1cì s imile ad 11110 Win g di Difesa Aerea. Un 'altrafor:.a orga11i-:,::.aw per la difesa costiera richiede unità di difesa aerea (Coma11do Cac cia) e unità di esplorazione. Lo sforzo aereo totale in un teatro d'opera'àoni è difficile da conseguire se la For.,a Aerea e111ro il tecuro è OtJftll1izzata

122 Gt ' ERRA AERl.:A IN I TA LJA - l)A E.L-ALAMEIN ALLl!Sl'IAGGE 01:LLA SICILIA _ _

rigidamen/e come è la tendenza se formata in un Comando B0mbardamen1o, Caccia, e Supporto Aereo. Si è suggerito che le lezioni organizzative apprese dalla RAF nella battaglia della Bretagna siano state applicate troppo largamente e non sono appropriate in una situa zione mobile. Con particolare riferimento alle così chiamate operazioni di supporto aereo, colà.fuformata la For za Aerea Tattica. Nella campagna di Libia. fu organizzata la Western Desert Force. Ambedue queste for ze controllarono le operaz ioni aeree in direffo appoggio alle forze di terra e tutte le operazioni aeree sull'aerea di battaglia. Esse furono organizzate per dare rilievo al compito di conseguire la superiorità aerea come il migliore appoggio che potesse essere fornito alle forze di terra e come la prima missione che doveva essere eseguita onde rendere tutte le altre possibili. In ciò sta la differenza fra il concetto statunitense di una organiz zazione del Supporto Aereo e la presente organi zza zione esistente in questo teatro. L'elemento basilare della For za Aerea tattica è quello che fornisce una copertura caccia radar sotto la quale la ricognizione aerea, il supporto dirello del bombardamento, e le opera zioni sul terreno possono avere luogo sen za molestie da parte dell 'aviazione nemica. Il 3 ° Wing di Difesa [radar] fu collocato in modo che potesse "vedere" l'area di battaglia, e se possibile gli aeroporti avanzati nemici per permettere efficienti dire zione e controllo delle pattuglie caccia. [Con questo sistema] si è rimediato al bisogno di caccia per scortare la ricogni zione e le missioni di bombardamento ed al desiderio di una permanente copertura caccia sopra le truppe ed i nostri campi d'avia zione. Anche attraverso questo sistema di con/rollo caccia, le missioni di ricogni zione e bombardamento potevano essere richiamate o indiri zzate su altra rotta per evitare caccia nemici. Si dovrebbe mettere in rilievo che in questo ruolo, il Wing di Difesa Aerea non è orientato per la difesa di una località, ma per il controllo delle opera zioni offensive. [. }

È chiaro che una moderna battaglia non è combattuta o vinta da una sola forza di terra o da una sola forza navale. Ogni moderna battaglia di successo consiste di una battaglia nell'aria che deve essere vinta prima che la battaglia di superficie ini zi. Se la battaglia nell'aria è stata vinta le for ze di superficie sono liberate da efficaci attacchi nemici dall'aria ed il potere offensivo della libera forza aerea può essere impiegato direttamente per sostenere le forze di superficie. Le moderne battaglie sono combattute tanto intensamente nell'aria quanto sul terreno Esse sono battaglie combinate nelle quali le for ze aeree sono messe in un ruolo di appoggio non più spesso che le forze di terra o na vali. Ognuna esegue la sua parte del compito di raggiungere il comune fine. Questo concetto non può essere applicato se una for za è subordinata ad un 'altra. Una for za aerea coordinata con la for za di terra e la for za navale è la sola solu zione per mez zo della quale le tre for ze possono essere indotte a giocare ruoli coordinati" w .

Nonostante la pronta acquisizio ne a li vello degli alti comandi dei nuovi concetti operativi formulati da Spaatz e Kuter, il supporto aereo alle operazioni terrestri rimase un problema per quasi tutta la campagna cli Tunisia. I comandanti delle forze aeree dovettero impi egare parte del loro tempo per resistere alle pressanti richieste dei loro co ll eg hi delle forze di terra, che premevano per ottenere l'assegnazione d i squadrons a sostegno di spec ifi che divisioni od addirittura di singo li reggimenti. Il risultati ottenuti dalle loro richieste furono spesso deludent i, provocando assai spesso confusione ed alte perdite 134 TI supporto aereo , invece di essere un agi le strumento, una spada fiammeggiate , rapida nell'intervenire e nel colpi re ovunque si presentassero occasioni, doveva in vece essere programmato co n ore ed a volte giorn i d'anticipo ed in qualche occasione dovette essere differito o cancella to del tutto. Perché esso cominciasse produrre tangibili effetti, soddisfacent i anche secondo l'opinione dei comandanti delle forze terrestri, le forze aeree dovettero attendere l'arrivo di un ma gg iore numero di reparti e velivoli 135 •

Alla fine di febbraio era stata completata la riorganizzazione delle forze aeree alleate del Mediterraneo. Il 18 fu attivato il Mediterranean Air Command (comandante l ' Air Marshal Tedder), che coordinava l'attività delle Northwest African Air Forces (A ir Fo rces XII e IX , comandante generale Spaatz), delle

133 Organisation of American Air Fo rces" Relazione L.S. Kuter, già cit

134 ·Tunisia, lJS Army in the Il World War"', p.29

135 ·Tunisia. lJS Anny in the Il World War", p.29

C AP. 111- DA R- A L AMEI N A CAf'O BoN 123

britanniche Western Desert Air Force ed Eastern Air Command, del Middle East Air Command (Air Chief Marshal Sholto Doug las) e de ll a RAF Malta (Air Chief Vice Mars hal Keith Park ). La più potente unità del MAC era la XII Air Force. forte di nove gruppi da caccia. due da ricognizione. due di bombardieri pesanti. quattro di bombardieri mcdi, uno da ricognizione fotografica e tre da trasporto con una forza complessiva di quasi 1. 170 aerei da combattimento e 150 da tra s porto. La TX Air Force. dopo avere abbandonato le vecchie basi egiziane del Cairo per quella di Gambut (Cirenaica) ed essere stata rinforzata con nuovi reparti. in febbraio schierava tre gruppi da bombardamento pesante su B-24, uno da bombardamento medio su 8-25, tre gruppi caccia s u P-40 ed un o eia tras porto su C-47, per tota le cli circa 470 acrei 1.16 • I reparti della RAF facenti parte del NAAF erano: i1 Group 242 da cooperazione tattica (u n o squadron di Hurribombers. nove di Spitfires e quattro di Bisley del 326 Wing) con 184 aerei, il Bomb Group 205 (Wellington) da bombardamento strategico notturno, tre Wings di caccia (323, 325, 328), ed alcuni sq uadrons da ricogniz ione e da trasporto, con un a fo rza complessiva (assegnata) di oltre 550velivoli 117 • La Western De ert Air Force, aveva tra sferito sui buoni aeroporti tripolitani i Groups di appoggio tattico No.2 I I e o.212 (ci rca 400 aerei). Pe rtanto i ve li vo li da combattimento delle varie Ai r Forces erano c irca 2.800. Una forza però destinata ad aumentare a breve termine. dato che erano in arrivo dagli Stati Uniti due nuovi gruppi da bombardamento pesante (2nJ e 99"' BG) e due di bombardieri medi (320"' e 321 '' BG ) 13 x.

I già c itati Win gs 323, 325, e 328, lo squadron del Quartiere Generale, il Xli Fi ghte r Command, gli Air Defense Wings l " e 2"J (centri radar di difesa ae rea e guida caccia) ed il 3501h U.S. F.G.(P-39), erano stati assegnati alla ACAF, responsabile per la difesa del 1o rd Africa e la ricognizione marittima ed antisommergibi le 139 Le forze aeree tatti c he, assegnate alla 1n Armata di Anderson ed al Il Corps del luogo tenent e generale Omar N. Bradley. includevano il 242 Group (RAF), il Xli Air Support Command. e la Tactical Bomber Force. Per inciso, il Il Corps di Bradley dipendeva amministrativamente dalla 1• Armata di Anderson 140 • Quanto alla WDAF essa continuava - come aveva fatto nei du e anni precede nti -a fornire l'appogg io tattico all'81 Armata di Montgomery.

Per dare un esempio della rapidità e relativa economia con cui l'USAAF poteva tra~ferire i suoi aerei oltre l'A t lan tico , ri co rdiamo c he tutti i bombard ie ri ed i caccia pe sa nti P- 38 era no tra sfe riti in vo lo dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna. le cui basi fung evano anche da centri di smistamento per gli aerei de tinati al Nord Africa. Dopo un semplice scalo tecnico a Gibilterra i P- 38 giungevano a destinazione sui campi algerini. Invece i cacc ia con minore autonomia, in caso di partico lare urgen za e rano tra s portati dal le portae rei inv ece che da navi mercan tili. Tpiloti del 3251h F.G.destinato al Nord Africa, vennero prima trasferiti alla stazione navale di Langley Field (Virgi nia ), dove furono addestrati alle tecniche di decollo da portaerei, poi il 7 gennaio furono imbarcati a Norfolk co n i loro P-40 s ulla USS R/\ GER. Il 18 successivo, quando la portaerei arrivò al largo di Casablan ca. i Warhawks decollarono dal ponte della RANGER per atterrare poi sutr aeroporto di Tafaraoui (Algeria) 141

136 I reparti della Xl I AF erano i seguenti: caccia: Fightcr Group J'' • 14th , 31 ' ' . 33nJ, 52"" , 82 nd , 81 '1 , 3SQ•h, rico gni zione: 3rd PG 681h OG ). bombardieri pesanti : 13omb Group 97 1h

• 30 1th

• bomb ard ier i mcdi: Bomb Group 3 I9th

• 47 th , 3 JO•h

• 17th • trasporto: TCG 60th 62nd • 64th

• Quelli della IX Air Force erano: bombardamento pesante BG 376th

• 98th e 93rd , bombardamento medio BG 12111 ,caccia: FG 57 th

• 79rt. 324 th , trasporto 316th N.d.A. Per le fooe assegnate ai vari gruppi vedi Cravcn & Cale. op. cit. voi li , p.4 I 6.

137 "Th c AAF in North wes t Africa". op. cit. pp. 45 e 48.

138 Ru sl Kenn. op. cit. p.4.

I 39 Craven & Cate. op . c it. vo i.li p. 163.

140 Th e Final Campaign for North Africa.

1-4 I 325 th Fightcr Gro up at war, Office of the Group Historian, APO 520, 22 May 1945.

124 GllF.RRA ALRb\ IN ITA LIA· DA El, ALM l bl:-1 ALI.E SPIAGGE ORI.I A S1c11=JA"-___ __

La fine del Gruppo Annate d'Africa

Il 29 febbraio 1943 nel riattivato porto di Tripoli aveva fatto il suo ingresso il primo grosso convoglio con i rifornimenti , il cui affivo era atteso con impazienza da Montgomery desideroso di superare la crisi logistica che per circa un mese aveva tenuto 1' 83 A1mata pressoché inattiva. Respinta la puntata di Romm el su Medenine, Montgomery aveva finalmente potuto muoversi, esattamente nei tempi e nei modi già anticipatamente previsti dal suo diretto antagonista. La linea del Mareth, che avrebbe dovuto costituire il prin-

cipale ostacolo ali' avanzata britannica, era stata scelta Patton ed Eisenhower al quartiere generale (US Army) dal Comando Supremo italiano, d'accordo con Kesselring1 42 Ma Romm el , appena vista la posizione, ne aveva subito ri levato le debolezze, precisando che i reparti motorizzati dell'8" Armata avrebbero potuto espugnarla, sia pure con qualche difficoltà, aggirandola da sud attraverso le paludi salate 143 Questa possibilità non era sfuggita neppure a Montgomery, che aveva ordi nato al luogotenente generale Bernard Freyberg comandante del Corpo eozelandese di effettuare l'aggiramento, mentre il grosso della s• a1mata si sarebbe portato avan ti per essere pronto ad ancorare le truppe italo tedesche sulla linea del Mareth co n un anacco frontale, appena la manovra avesse avuto successo. Il 18 marzo, i reparti d'assalto del FliegerfUher Tunis , ce rcarono di ostaco lare la manovra aggira nte sfer rand o tre vigorosi attacchi a nord ovest di Medenine , sulle zone di concentramento delle truppe indiane e neozelandesi agli ordini di Freyberg. Il primo attacco fu condotto dagli Ju.87 del III/S tG.3 e i due successivi da Me.210 del III/ZG.l , tutti fortemente scortati da Me.109 e MC.202. Nel corso di queste missioni, i caccia italo tedeschi assolsero perfettamente il loro compito, proteggendo g li aerei d'assalto dagli attachi degli Spitfires della WDAF , aggiud icandosi inoltre l'abbattimento di due caccia avversari 14-1 _ A loro volta i britannici ri vend icarono la sicura distruzione di un Me. I09 e quella probabile d i un MC.202 145 Questa fu una buona giornata per l' aviazio ne dell ' Asse , che ottenne uno dei suoi ultimi successi sul fronte del Mareth. Nei giorni seguenti i nuovi metodi biitannici adottati dalle Tactical Air Forces , cominciarono a fare il loro effetto. In conformità agli ordini dcll' Air Marshall Con igham, i caccia avevano adottato il sistema di effettuare crociere offensive solo nelle zone dove verosimilmente potevano incontrare i velivoli dell'Asse, mentre ad ogn i reparto fu catego ri camente vietato di stabili re o mbrell i difensivi s ull e truppe, sa lvo quando queste erano sottoposte a persistenti attacchi. Ordini che trovarono attuazione non senza le fiere proteste dei comandanti le truppe. Il comanda nte del II Corps, generale Patton, fu il primo a lamentarsi perché i posti di comando avanzati delle sue divisioni erano sta ti bombardati a loro piacere dagli aerei tedeschi , così come le truppe delle prime linee. Conigham chiarì al focoso genera le americano che i suoi caccia erano impegnati a scortare i bombardieri che attaccavano i ca mpi della Luft waffe e della Reg ia Aeronautica, i c ui comanda nti no n doveva no ce rtam ent e essere molto sodd isfatti del trattamento loro ri servato. L ' Air Marshall aggiunse che egli avrebbe continuato a dare la precedenza alle missioni co ntro le basi dell'aviazione nemica , perché quello era l'unico rimedio efficace per ridurre i suoi attacch i146

142 La posizione de l Mareth era molto considerata da Kesselring, che in sistette affinch é Rommel rallentass e la sua ritirata in Tunisia per concedere più tempo al comp letamento delle sue difese. (vedi: Kesselring A. op. cit. p.156)

143 Erw in RommeL op. ci r. p.359

144 NATAF Opsum/lnt 17, AI 56, 18/3, AF HRA A-6011.

145 NA TAF Opsum/lnt 17 , AI 56 , 18/3, AFHRA A-60 1 1.

146 Craven & Cate, op. cit. vol.2. p. 175 .

CA P. 111 - D A EL -A LAME IN A C APO BoN J25

Il programma di Conigham iniz iò co n un paio di giorni di ritardo a causa di violente tempeste di sabb ia , ma a partire dal 20 marzo i bo mbardieri della T actical Bomber Force iniz iarono una se rie di raids contro i campi d'atterraggio nella zona di Tebaga e Gabes (sit uati nell e imme di ate retrovie della lin ea del Mareth ) e contro qu elli di Mezzouna ( 15 miglia ad est di Maknassy) dai quali gli aerei italo te deschi potevano cop rire l' intero settore sud della testa di ponte tunisi na.

Qu esti attacc hi arri varono a l mo mento g iu sto per i neozelande s i, c h e esattame nte il 20 marzo avevano completato la prima parte della manovra d 'agg iramento della lin ea del Mareth , incontrando solo sca rsa res is tenza. Superate le co llin e di Matmata, i neozelandes i si era no affacciati a ll a go la del passo di T ebaga, d a l quale do vev ano immediatame nt e scen d e re per puntare s u el- Hamm a indi an-i vare a lle spa ll e della 1• Arma ta e tagliarne la ritirata s ulle posizioni dello uadi Akarit. Ma l a manov ra era riuscita a metà , esse nd o s tat a d appri m a abilmente frenata dalle azioni di r et rog uardia dalle camionette de l Gruppo Sahariano (italiano) poi, il 22 marzo, definitivamente bloccata s ul pa sso dalla 2 1• P anze rdivi s ion ve lo ce me nte accorsa da Gabes , dove era tenuta in ri serva, e dalla 164" L e ichte Divisio n c he ve nn e immediatamente tolta dalla linea del Mareth. A nd a to a vuoto il s uo primo tentativo, Montgomery aveva in v ia to a Freyberg la 1• D ivisio ne Corazzata, e nello s tesso tempo aveva lanci ato la 4• Di visione Indi a na contro il fianco destro d e ll o sc hie rame nt o it a lo tedesco.

Questi movimenti offensivi e rano s tati ambedue prece duti da massicci attacchi dei bombardieri medi e pesanti della NAT AF , che rinforzati d a i nuo vi gro up s recente m ente an-i vat i in Nord Africa , erano a desso in numero s uffici ente sia pe r attaccare i po rti e g li aeroporti s ic ili ani da c ui pani -

]26 G UE RRA AEREA IN ITALIA - DA EL- A LAMEIN ALLE SPI AGGE DELLA SJ CILI A
Tunisia 4 - IO maggio I 943. Piano Alleato per l'a tta cco all'ultima linea di re sistenza dell'Asse {US Army).

vano i rifornimenti per la Tunisia, sia per dare un consistente supporto tattico all'offensiva di Montgomery sul fronte del Mareth 147 li 21 marzo la IX

A.F. - i cui reparti caccia s i erano spostati nei più v icini campi tripolitanicominciò a forrtire poderose scorte ai B -25 che battevano gli obiettivi tattici nell 'area di Gabes. A quell'epoca la capacità reattiva dei caccia dell'Asse stava progressivamente indebolendosi per effetto dei pesanti attacchi contro le sue basi. Gli interventi delle forze aeree italo tedesche si facevano sem-

pre più radi, mentre quelli del nemico Corro armato Lee en tro in Biserto (US Army) aumentavano. Le sort ite giornalie- re dei bombardieri tattici del NATAF avevano raggiunto la media di 350, senza contare quelle dei bombardieri della Western Desert Air Force, in massima parte impegnati negli attacchi notturni contro le linee di comunicazione nelle zone di Matmata, Gabes e della linea del Mareth 148

La pres s ion e dell'aviazione alleata, per quanto continua, non aveva ancora sca lfi to il morale dei veterani battaglioni italiani schierati ad el - H amma. "L'attività della RAF è molto aumentata." - osservava il 23 marzo la "camicia nera " Giuseppe Berto - "Spesso le squadriglie di caccia vengono anche sopra l'oasi e mitragliano a caso. Le due o tre mitragliere che si trovano intorno si guardano bene dall'aprire il fuoco, per non venire individuate e tempestate di colpi. Noi in vece[. } coi fucili spariamo contro gli apparecchi. Non serve a nulla lo sappiamo benissimo, ma spariamo per rabbia, per spavalderia e per beffarda obbedien za ad una circolare che il comando superiore tempo fa fece circolare per i reparti" 149 • Ma all'indomani lo scetticismo di Berto venne clamorosamente smentito dai militi del suo battaglione, che sparando dalle loro buche con fucili e mitragliatori erano riusciti ad abbattere due troppo audaci cacciabombardieri. Esattamente il metodo suggerilo dalla sbeffeggiata circolare del comando 150 •

Nei giorni 25 e 26 marzo , gli attacchi dei B- 25 della XII Air Force aumentarono di numero ed intensità, com unqu e la maggiore parte delle missioni di appoggio tattico fu effettuata dalla Western Desert Air Force, che in quei giorni schierava circa cinquecento aerei, fra caccia, ricognitori, bombardieri diurni e notturni. I s uoi caccia ora decollavano da campi di fortuna avanzati sit uati bell'aerea fra Ben Gardane e Zuara, mentre i bombardieri partivano dalle stor iche basi it alia ne di Castel Benito ed el-Assa ' 5 '.

147 "T hc Air Forccs in World Wru· ll- Combat Chrono logy 1941 - 1945", p. 103 e segg.

148 NATAF 1111/ 0psu m No 22, Al 90. period ending 1900 hours 22/3 AFHRA A-6011. La mass a dei bombardieri notturni era costituita da bimotori We ll ington e quadrimotori Hali fax della Western Desert Air Force assistiti da pathfinders Albacore.

149 Berto Giuseppe , "G uerra in camicia nera", Garzanti Editore, Milano 1969, p.125.

150 Berw Giuseppe. op cit. p.130.

151 Air Pian durin g preparat ion for Mareth Battle, Appendix A, 8 March 1943. AFHRA A-6005. I reparti della WDAF erano: No.244 Win g (4 Squadrons d i Sp it fìres). No.239 Wing (5 Squadrons di Kittyhawks), No.7 Wing (] l Squadrons d i Kittyhawks), 57 th Fighter Group (3 Squadrons di Kittyhawks) , 79 th Fi ghter Group (3 Squadrons di Kitty hawks), No.285 Wing (Recce , 3 Squadro ns). 12m Light Bombardment GP (2 Squadrons di Mitchells), No.3 SAAF Wing (3 Squadrons di Bos tons & Ba lt imores ), No.2 32 Wing (Baltimores), No.231 Wing (We llin gtons) . No .236 Win g (Wellington s), No.462 Squadron ( Halifaxes)

CAI' 111 • D A EL·ALAMEIN A CAPO B ON 127

Il 20 marzo le camionette SPA del G ru ppo Sahariano frenarono l'avanzata dei neozelandesi, che stavano pe r p rendere alle spalle la l g Armata, tagl iandone la ritirata allo uadi Akar it, finché arrivò la 21 2 Panzerd ivision a b loccarne ogn i ulteriore progresso

Nonosta n te i pesantissimi attacchi aerei, le truppe del generale Mes se tennero saldamente la linea del Mareth , costringendo i britannici a seg nare ancora una volta il passo . Cedettero invece, il 26 marzo, le difese del pas so di Tebaga. Però le di vis ioni 21 a Panzer e 164a Leichte, che sino ad allora le avevano validamente difese , fecero una abile ritirata attestando si poi s u una linea improvvisata ad el - Hamma, dove frenarono bru scamente la manovra aggirante di Montgomery. Tuttav ia la s itua zio ne era insostenibile Me sse dovette ordinare alla sua armata di arretrare per una quarantina di chilometri e di attestars i sulla linea dello Uadi Akarit. Grazie alla tenuta della linea provvisoria di el - Hamma , il 27 marzo la 1• Armata italo tedesca uscì dalla tenaglia prima che questa s.i richiude sse, e ripiegò ordinatamente con perdite minime sullo Uadi Akarit. Pertanto ancora una volta Montgomery fu costretto ad una sosta per preparare le truppe ad un nuovo attacco. In quel frangente l'aviazione de ll 'Asse impiegò ogni caccia, ogni aereo d'assalto e da bombardamento in picc hiata ancora efficiente, s ia per ostacolare i preparativi di Montgomery che per aiutare il Gruppo d ' Armate di von Arnim minacciato dal concomitante attacco effettuato da l II Corps americano per appoggiare la manovra dell'8" Armata.

Gli attacchi sferrati il 31 marzo dagli americani lungo la strada Gafsa - Gabes furono bloccati dalla strenua resistenza delle divisioni corazzate tedesche I o• e 21 •. Ne l mede s imo giorno eb be inizio la spietata e sistematica campagna delle No r thwest African Tact i 11 Air Force per distruggere quanto 1imaneva s ui campi tunisini delle tartassate unità aeree italo german iche 152 • In que l periodo iniziò il sempre p iù rapido ed ÌlTÌmediabi le dec l ino del Fliegerkorps Tu n is. Il 3 aprile, pattug l ie Bf.109 ed MC.202 si levarono on vo lo più volte per intercettare i bombard ieri medi de l nemico, mentre piccole formazioni di cacciabo mbardieri Focke Wulf 190 scorta t i da Messerschmitt 109 si insinuarono raso te1Ta fra le coll ine per attaccare le trupp e del li Corps ne ll 'a rea di Sedjenane ed i campi d 'av iazione ne ll a zona d i So uk el -Khemis. In mattinata g li Sp itfires del 242 nd Grou p impegnarono d ur ame n te i caccia tedeschi , i quali , seco ndo i rapporti a ll eati , lasciarono sul campo tre Bf.109 e d ue Fw.190 contro un paio di Spitfires legge r me n te da nneggiati. Ma la giornata era ancora giovane. Una formazione d i venti Ju.87 lanciata a ll o s barag l io s enza scorta, venne prima rilevata da i radar nell ' area di Dj er ba ,

128 G UERRA Ar;RE.A IN ITALIA· DA EL·ALAME IN AL LE SPIAGGE DEl.l, A S IC L~IA ·.. .... . .· . ,~
152 Churc hill Winston , "La seconda guerra mondiale" , A. Mondadori Ed it. Verona, ot tobre MCMLXVI , Yol.4. p.906.

indi intercettata da dodici Spitfires del Xli ASC (Air Support Command). Diligentemente vettoriati dai centri radar, g li Spitfires piombarono sui lenti " Dora" del St.G.3 che, stretta la formazione , concentrarono il loro fuoco abbattendo uno degli attaccanti, non evitarono però quello che i piloti degli Spitfires definirono "un completo massacro". Le ri ve ndi caz ioni britanniche furono infatti alquanto elevate. Due piloti rivendicarono tre Ju.87 ciascuno, altri due loro camerat i rivendicarono due vittorie a testa, men tre altri quattro piloti si accontentarono di una vittoria pro capite 153 • Riv end icazioni alquanto dubbie, perché ne l mese di marzo lo St.G3 registrò la perdita per cause belliche di soli cinque Ju.87 D 154 esclusi naturalm ente gl i Stukas danneggiati in combattimento od a terra. Lo Sutkageschwader.3 continuò ad eseguire le sue mi ss ioni con i supera ti Ju .87D sino al 9 aprile, perdendo altri nove aerei per azione nemica e tre per incidenti 155 • Nei due giorni successivi gli ultimi Ju.87D dei du e Gruppen dello StG.3 rimasero a terra, accuratamente occultati da reti mimetiche. per sfuggire alle attenzioni d e lle pattuglie nemiche che circuitavano se nza tregua s ull'aerea di Oudna, dove lo StG.3 aveva stab ilito le s ue ultime precarie piste d'atterraggio 156 • Il 12 gli ultimi Dora sopravvissuti cominciarono ad abbandonare alla s picciolata l 'Africa, dato che le probabilità di sop ra vv iven za di questi lenti e s uperati bombardieri in picchiata erano state praticamente azzerate dalla sc hiacc iante s upremazia aerea dell'avversario.

La ritirata cli Messe era stata eseguita in perfetto ordine nono s tante il tentativo della l • Armata britannica di dare una mano all'8" di Montgomery , irrompendo nella pianura attrnverso il passo di Fondouk , per prendere alle spalle gli italo tedeschi durante la fase più critica del ripiegamento. All'attacco s u Fonclouk aveva partec ipato anche una divisione del II Corps americano, che con la sua maldestra condotta aveva fatto fallire la manovra aggirante della la Armata britannica, malgrado che i s uoi movimenti fossero stati coordinati da qu est'u ltim a li clamoroso fallimento sollevò forti pol e mi c he, anche perché il generale britannico Crocker s i era permesso di criticare la divisione americana, accusandola davanti a rappresentanti della sta mpa di essere stata la principale causa del fallimento de lI' operazione 157 •

Il 6 aprile Montgomery ripre se l'offensiva attaccando la linea del!' Akarit, se nza però riu scire a sfon darla , nonostante i poderosi attacchi delle s ue forze motocorazzate, come al solito preceduti dal massiccio e tambureggiante fuoco di tutta l' artig li eri a cieli' ga Armata e dagli incessanti attacc hi aerei della WDAF e del Xll ASC. Ancora una volta la linea era stata costretta a cedere quando le truppe del Commonwealth aveva no esegui to la consueta manovra aggirante s ul fianco destro della la Armata. Il nuovo sga nciamento era s ta to eseguito, come il so lito, in maniera ordinata dalle veterane truppe di Messe, che si attestarono s ulle nuov e po s izioni di Enfidaville. Persino Winston Churchill do vette ammettere che "il ripiegamento nemico di fronte al/'8° Armata era stato abilmente condoflo" 151J Appresa la notizia della nuo va ritirata mentre era degente in un sa natorio per curare la grave forma infettiva contratta in Africa, Rommel commentò amaramente che "qualunque caporale avrebbe potuto capire che si andava verso la fi.ne" 15 9 Con la s ua consueta irruen za il feldmaresc iaJlo inviò un messaggio all'O.K.W. s uggerendo "che si cominciasse a portare via subito le truppe" 160 • Forse anche Rommel era già convinto che fosse ormai troppo tardi per realizzare un sa lvataggio st ile Dunk e rke,

153 NATAF Int/Opsum Al 184 Period end in g 1900 hours, 3 I 4, AFHRA A-6011.

154 Fliegerkorps Tun is, Situaz ione forza, rimpi azz i e perdite marzo 1943. Vedere Allegati

155 Fliegerkorps Tunis, Situaz ione forza, rimp iazzi e perdite aprile 1943. Vedere Allegati

J 56 Weal John & Sc utt s .J e rry , ''Le sq uadriglie della Luftwaffe in Nordafrica··. Osprey Pubi. Ediz. Del Prado, 2000, 46.

I57 Eisenhower D. op. cit p. 198

158 Churchi ll Winston, "La seco nda guerra mond iale", A. Mondadori Ed it. Verona, ott obre MCMLXVI. Vol.4, p.907.

I59 Erwin Romm el, op. cit. p.398.

160 Erwin Rommel, op cii. p.398.

CAP m - D A EL-ALA M EIN A C A PO Bo N J29

ma quest' ultima disperata eventualità non ve nn e neppure esam inata dagli alti comandi italiano e tede sco, c he continuaro no ad inviare in Tuni s ia uomini e mezzi, che presto o tardi e ran o tutti destinati ad una inutile fine. Tra il 7 ed il 10 di aprile , mentre la disas trosa s ituazione dei tras porti aerei e na val i per Tuni sia non lasciava più alcuna s peranza di organizzar e un a riscossa in Africa , Hitler e Mu sso lini s i era no incontrati nel castello di Kl ess heim pres so Salis burgo. Con impressionante ma nca nza di se nso dell a realtà, i due dittatori aveva no ordinato a von Arnim di difendere ad oltranza la testa di ponte. Una fo llia perché accettava se nza alcuna contropa11ita strategica, i crescenti e se mpre più pesa nti oneri derivanti dalla nece ss ità di rifornire le due agonizzanti armate italo tedesc he. Chiaramente il ponte aereo non poteva dare un sos tanziale aiuto. Aveva cos ti e normi, e traspo11ava s olo trascurabili quantità di materiale. Ciechi di fro nte alla realtà. g li strateg hi dell ' OKW e del Comando Supremo continuarono ad usarlo per portare a ltri soldati in Tuni s ia , in vece di utili zzarne le limitate ma preziose potenzia li tà di trasporto per evacuare alc un e migliaia di specia li s ti, che in Tunisia se r v ivano solo per prolungare una r es is te nza antieconomica in ter mini e di uomini e materia li, mentre in Euro p a sareb be ro stati molto più utili per formare i quadri di nuove di v isi oni e c urarne l'addestramento. In vece questi espe rti veterani rimasero in Africa, destinati a marcire in polverosi campi di prigionia. Lo spaventoso e d inutil e sp reco di uo mini avvenuto tre m es i prima a Stalingrado, non aveva evidentem e nte insegnato nulla. Nessuno ebbe il coragg io di ri co rd arlo ai due dittatori.

In tanto in Tunisia gli Alleati s i apprestava no a chiudere la partita. Accortos i che la linea di Enfidaville e ra troppo forte pe r essere sfondata dall' s• Armata, il ge neral e Alexander decise di sferrare l 'attacco principale co ntro Tunisi da occide nte 16 1 P er suo ord in e il II Corpo d'Armata US fu s po sta to dal fronte meridionale a quello se tt en tri o na le e la l a Di visio ne corazza t a dall"8a Armata fu tra sfe rita a ll a 1a Arma ta di Anderson. L '8' Armata ebbe il limitato comp it o di mantenere un atteggiamento aggressivo con tro l'arma ta it a lo tedesca di Messe, a ll o scopo di impedire lo spos ta me nto d i alcune s ue unit à dal fr onte cli Enfidaville a quello della 5a Pan zer Armee 162 • L'offensiva finale fu preceduta da una campagna aerea se nza precedenti co ntro g li ultimi ca mpi d ' aviazione dell ' Asse. Cominciaro no ne lla notte sul 19 a pril e gli Wellington ed i Bisley d e lla RAF , affiancat i da alc uni L E0- 45 francesi, a c ri vellare con bombe ad azio ne ri 1tardata i cam pi d'atterraggio attorno a Sebala a nord di Tuni s i. Il mattin o successivo i med esimi cam pi furono attacca ti da bimotori B -26 ed A-20. Nella notte seg ue nt e sedici campi ne!Ja stessa zona furono bombardati dai B-17 de ll a NASAF, m e ntre nella g io rnata successiva tutte le forze aeree tatti c h e e strateg iche di Tedder furono im pegnate in più di mille sortite cli co ntroaviazione. II 21, quattro formaz ion i di B-25 s i accanirono sui vari campi di fo rtun a rilevati dalla ri cognizione nell'area fra Tunisi e B iserta, do ve itali ani e tedeschi aveva no occu ltato i loro ultimi aerei Nonostante la form idabile preparazione dell'artiglieria e dell' av ia z ion e, gli angloamericani , dovettero ric o noscere che la prim a spa llata delI'8 a Armata " non riu scì a penetrare La Linea di Enfìdaville ed i suoi attacchi in alrri settori non ebbero molto successo lllfattifra il 20 ed il 2 1 aprile il nemico aveva lanciato un contro attacco contro la J st Army sulla lin ea Medjie z · Goubellat usando se i battaglioni e settanta ca rri armati, il quale ebbe un pa rziale successo" 163 •

li 22 ap ril e, qu ando g li Alleati ini zi arono la fase finale dell'offensiva , l a loro aviazione dominava incontras tata i c ieli d e lla Tuni s ia. Come immediata co nseguenza di questa supremazia, i rico g nitori dell'A sse non furono più in grado di s pin ge re in profondità le loro osservazioni sulle re trovie nemiche. Graz ie a lla e rmeti ca chiusura d e ll o s pazio aereo s u tutta l 'area de l n Corps US, Patt o n riuscì a tra sfe rire i propri rep arti dal s ud al no rd de ll a Tuni s ia , se nza che i relativi movimenti fo sse ro osservati da lla Luftwaffe. Nei g iorni 22 e 23, la Tactical Air Fo rce eseguì c irc a 1.500 so rtite, ma dal 25 april e

16 1 Churchi ll Winsto n, "La seconda guerra mondial e'" A. Mondadori &lit. Verona. ottobre MCMLXV!, vo l. 4, p.908.

162 Churchil l Winston, "La seco nda guerra mondial e" , A. Mondadori Edi t. Verona , ottobre MCMLXVI , vol.4, p.908.

163 RA F Narra t ive (Firs t draft) , "'The North African Campa ign Novembcr 1942 - May 1943'', p.187.

]30 G UE RR;\ A EREA IN I TA LIA· DA EL·ALAMEIN ALLE SPIAGGE DE LLA S JC'I L L"

al 5 maggio fu costretta a tenere a terra la maggiore parte dei suoi aerei a causa delle cattive condizioni atrnosferiche 164 A partire dal 6 maggio la situazione meteorologica migliorò nettamente, permettendo aUe forze aeree alleate di intervenire in massa. La Tactical Air Force colpì duramente le truppe dell'Asse nella valle di Medjerda, contribuendo in modo decisivo al lo sfondamento delle loro linee da parte

Army). della 1• Armata britannica. Esattamente il 6 maggio, l'aviazione alleata eseguì circa 2.500 missio1ù contro le appena 60 missioni effettuate dalle ormai esauste forze aeree dell'Asse 165 • Nello stesso giorno, gli americani sfe1i-arono un ultimo poderoso attacco presso Medjez el Bab, travolgendo le ultime linee difensive. Tre giorni dopo, alcuni ufficiali tedeschi arrivarono al quartiere generale del II Corp a sud di Fen-yville, offrendo la resa dei resti di vari reparti della s• Panzer Armee. Nella stessa mattina due ufficiali dello stato maggiore di von Arnim portarono una formale richiesta di armistizio al posto di comando della 1st Arrnored Division USA a sud est di Biserta. Il 12 maggio, i resti della 5" Panzer Armee , ormai ammassati entro una piccola sacca, accettarono la resa incondizionata. La notizia colse di sorpresa le truppe italiane. che ancora resistevano validamente agli attacchi dell '8" Armata. li capomanipolo Giuseppe Berto, schierato in prima linea col suo reparto , rimase un po ' incerto se dare credito alle voci: "C'è c hi dice che i tedeschi abbiano già smesso di combattere e che noi italiani continuiamo solo per ottenere la resa con l'onore delle armi. Certo, l'onore delle armi sarebbe una bella cosa, ma a me dispiacerebbe morire per farlo avere a chi resta " 166 • Prima di sera gli a11iglieri italiani spararono le loro ultime riserve di proiettili, poi fecero saltare i pezzi.

li 13 anche la l • Armata italiana capitolò. Per ammissione dello stesso Montgomery, le truppe sia italiane che tedesche si erano battute valorosamente, ciò nonostante il generale Eisenhower rifiutò nettamente la proposta di incontrare i comandanti delle armate sco nfitte. Per il futuro presidente degli Stati Uniti questo gesto di antica cortesia era del tutto inutile in una guerra che per lui era una "crociata contro una cospirazione totalmente malvagia con la quale non si poteva tollerare compromessi di sorta" 161 Nepp ure Montgomery dimostrò di possedere il senso della cavalleria, rifiutando di concedere l'onore delle armi aJle truppe del generale Messe. Forse perché ne avevano offeso l'orgoglio bloccando i suoi attacchi per tre volte in due mesi. O fo rse perché avevano dimostrato di avere la s tessa tempra dei veterani dell ' Armata Corazzata italo Tedesca, che nel deserto libico egiziano aveva più volte fatto mordere la polvere aJle divisioni dell'Impero britannico. I veterani di Ain el -Gazala, Knights Bridge, Tobruk, Bir e l-G obi, el - Alamein, avrebbero meritato una diversa considerazione ed un altro stile. Oppure Montgomery si era solo seccato perché la loro prolungata resistenza gli aveva tolto il piacere di essere il primo comandante alleato a ric evere la resa di una armata nemica. Onore

164 "To Bizerte with th e 11 Corps (23 apri i - 13 may 1943)", Center of Mil itary Hi s tory , United States Army , Washington, d.c., 1990, p.3.

165 Churc hill Wins ton. "La seconda guerra mo ndia le", A. Mondadori &lit. Verona, ottobre MCMLXVI, vol.4, p.9 l l.

166 Berto G. op. cit. p.211.

167 Eisenhower Dwi ght D, op cit. p. 204 Evidentemente Eisen hower dimen ticò che Ulysses Grant, aveva accettato di inconn·are Robert. Lee, suo avversario in una guerra c he ave va le ca11e in regola per essere considerata un conflitto fra diverse ideolo gie .

CAJ'. 111 - D A EL-ALA MEI:si A C APO Bo N ] 3]
Carro Tiger della 52 Armata distrutto negli ulti mi combattimenti {US

che invece era andato al ge nerale Omar Bradley. Più cavalleresco. almeno nel proprio intimo. il maresciallo Alcxander, passando davanti alle colonne di soldati italiani e tedeschi che stavano marciando ordinatamente verso i campi cli concentramento, venne colto dal pensiero c he que g li "uomini

J,110 a poco 1e111po prima si erano ballati come 1igri" 168 • Con la capitolazio ne della I• Armata. l'Italia aveva perduto le sue migliori e più combattive Grandi Un it à. Se tempestivamente evacuati, quegli uomini avrebbero potuto contendere duramente l'invasione della Sicilia e del territorio nazionale, e forse influire s ugli eventi successivi.

Alla fine della campagna del Nord Africa, gli Alleati avevano otte nut o una vittoria imponente. persino supe ri ore a quella sovietica di Stalingrado.

Ai 200.000 uomini perduti dall'Asse fra el-Alamein e la Tunisia in poco men o di otto mes i, si era agg iunta la perdita di 270.000 uomini catt urati in s ieme alle migliaia di to n nellate di materiale bellico. il cui trasporto era costa to la perdita di ce ntinai a di navi e natanti di tulli i tipi. e di oltre un mezzo migliaio di aerei. La vittoria non era comunque stata conseguita a buon mercato neppure per gli Alleati, c he so lo in Tunisia avevano perduto c irca 70.000 uomini , dei quali 18.22 1 americani 169

132 G L ERRA A E REA 1:,1 I TALIA· DA F I ALA \1EIN Al 1 1 SP IAGGE D EL LA SI C ILIA
168
-
945,
53.
Alexa nd e r li aro Id, Memo ri e 1940
I
a cura di Joh n North. Gar.rnnti Editore. Mi lano. 1963. p.
169 La United States Arm y aveva avuto 2. 7 I 5 morù. 8.978 feriti e 6.528 dispersi: ·"Tunisia. the US Anny campaigns of \Vorld War Ir'. US Army online, p.29.

Capitolo IV

Le fa si finali della Guerra Aerea in Tunisia

Il problema dei rifornimenti

La protezione aerea dei convogli

Le operazionj aeronavali dell'Asse dal 1° marzo al 12 maggio 1943

Operazione Flax, la strage dei convogli aerei dell'A sse

Considerazioni finali

à0.... ::, ci5' o N 5· ::, Cl) o Cl) l:l ::, o lì o ::, o ro g.,. (/l B: a· rÌ Q... if 5· ::, Cl) ..,, Cl) a.. ::, o ::, o.... o i o· \hO TE• 15 ' 30 ' 4S' ito 1s · ~o . IOOKm / C:: -?}:;~1;,~h (:~·.·.\:_~.~-~ . ~ t eo er-k 1 ?i.. . j~ IOOKm orr..> 30 ' • 4S ' l 'O o 15' 30• ,.,,.·< ', ' ', : .'. : :.: , 81~:~1Avventi• ·" ..:{:.~~~.<:-~,~ ... y· :;,;_;, :PANTELLE RIA I a., , I. Pant eile - ia .:--··. : " , . .... I s e l e 45' . 1p\ ' ·1_s·--J' 11, t.U~t;c , * 239 ~:~_::: o'~0 Gr3hk,, , · / \, •.. .... 'l .. .. \ ·•. ·.~_ ..: ' "i ,f i t ~, .,c~a ? e 1ag ;,.~ I 1•rn p,vnç * l?~ j l•mp•ò ...jH ~.~) " • 45 -.,..----, ~ .,_ tt O • 15 30 4> ' scie [o 66&: F.f, ;~,.,dr ! Atiçu<'; 0 ··fr3 \~ I. Malta lto ,s· 30 ' ~--itt~ 45' J I.St ròmbo~i e "'926 _,·t,. { :) ~, .) . '

Il problema dei rliornimenti

La risposta italo tedesca all'invasione del Nord Af1ica francese era stata efficace e tempestiva, in quanto i t_rasporti via mare avevano potuto essere effettuati praticamente senza perdite, non essendo a quell'epoca ancora stata ripristinata la potenza offensiva della piazzaforte di Malta. L'isola era sopravvissu ta al lungo assedio soprattutto grazie alla operazione "Pedestal", effettuata a metà dell 'agos to 1942, che alla Royal Navy era costata l'affondamento di una portaerei, due incrociatori, un cacciatorpediniere e nove grossi piroscafi, mentre una portaerei , due incrociatori, due cacciatorpediniere, due piroscafi ed una petroliera erano stati gravemente danneggiati 1 Dopo un paio di falliti tentativi effettuati dalla ma1ina britannica con navi da carico isolate, e qualche modesto rifornimento portato dal posamine veloce WELSHMAN , il 17 novembre 1942, la Royal Navy aveva fatto uscire da Alessandria un convoglio formato da quattro motonavi da carico sco,tate da cinque incrociatori e diciassette cacciatorpediniere. Avvistato alle 06, 15 del 18 , nonostante le pessime condiz ioni atmosferiche, il convoglio era stato so ttoposto a vari attacchi dai bombardieri ed aerosiluranti del TI/Fli egerkorps, che a causa della scarsa visibi li tà e della efficace difesa contraerea erano riusciti solo a danneggiare gravemente un incrociatore. Gli attacchi aerei, sospesi a causa delle tenebre e del maltempo. erano ripresi all'indomani quando il convoglio. dopo avere evitato uno schieramento di sommergibili italiani e tedeschi , aveva già raggiunto un punto a settanta miglia da Malta. In previsione di un attacco della flotta di superficie italiana, i britannici avevano predisposto un massiccio intervento delle forze aeree di Malta e del Medio Oriente, fra cui i gruppi di B-2 4 della IX Air Force. Alla sera del 18 novembre la Regia Marina aveva a Messina gli incrociatori pesanti GOR IZIA e TRIESTE con g li incrociatori leggeri GARIBALDI, ABRUZZI ed AOSTA e quattro cacciatorpediniere. Altri cinque cacciatorped iniere erano disponibili a Palermo ed a Taranto, tuttavia l 'ammiraglio Riccardi, Capo di Stato Maggiore della Marina aveva tenuto tutte queste unità entro le loro basi. All'Oberbefelshaber Sud, che chiedeva il motivo di questa inatti vità, Ric cardi aveva risposto che "Nel caso particolare quando, sia pure tardivamente, si è ovulo l 'avvistamento di un convoglio diretto a Malta, una delle cause che hanno impedito di in1erve11ire con gli incrociatori pronti a Messina è stata la mancan za assoluta di cacciatorpediniere" 2

Dopo il decisivo miglioramento apportalo dal convoglio alla situazione lo gistica dell'isola, il 27 dello stesso mese tre incrociatori e quattro cacc iato rpediniere erano arriva ti a La Valletta ricostituendo la Forza K, c he già nel 1941 aveva inflitto gravissime perdite al traffico ma1ittimo fra l'Italia e la Libia. e! frattempo gli Alleati avevano concentrato nel porto di Bona quattro incro ciatori ed otto cacciatorped ini ere con cui costituirono la Forza Q, c ui successivamente aggiunsero alcune flottiglie di motosiluranti americane e britanniche. Supermarina aveva reagito. posando un grande sbarrame nto minato, che si estendeva per 80 migli a ad ovest di Bisetta secondo un tra cciato parallelo a quello già posato a s uo tempo fra Capo

J Santoni e Mattesini. op. cit p. 249.

2 Il testo è s tralciato dalla ri s pos ta de ll 'ammiraglio Riccardi ad una richie sta di chiarimenti tedesca. Vedi: Santoni e Mattes ini. op. cit. p. 3 12.

Mocchi MC.202 del 6 ° Gruppo Coccio (1 ° Stormo) che dai compi K.9 e K.41 (sud tunisino) , fu trasferito o Panteller ia, dove ins ieme al 17° Gruppo ebbe il difficile comp ito di ass icurare le scorte ai convog li aere i e novali che r ifornivano le forze dell' Asse in Tun is ia (co ll ez ione Fe rdinando Pedrioli )

Bon e l ' iso la di Maretti no. Gli All eati avevano rep li cato co n un o barramento posato fra quelli italiani. Comunque per tutt o il me se di novembre i mo vimenti na va li dell 'Asse non avevano reg istrato perdite, sia perché la Forza Q non era anco ra operativa, sia perché l'a v iaz ion e di Mal ta e la Forza K davano anco ra la priorità a i convog li di retti in Libia, dove 1'8a Armata stava cercando di chiud ere defi niti vamen te la partita co n r Armata Corazzata Ital o Tedesca 1

In dicembre si erano avute le prim e perdite. ella notle s ul 2, il co nvog li o " H" part it o da Pa lem1 0 pe r Biscr ta co n quattro merca ntili sco rt ati dai cacc ia DA RECCO , CA MICIA NERA. FOLGORE e dalle torpediniere PR OC IONE e CLIO , era stato attaccato da una parte de lla Forza Q (incrociatori AURORA. ARGON AUT e SIR IUS e due cacc iat orpe dini e re). Nonostante l' a rdita reaz io ne dell e unità legge re italiane. tutte le na vi da trasporto erano state affondate in sie me al caccia FOLGORE. TI cacc ia DA RECCO, quantunqu e inc endi ato si era sa lva to a rimorchi o del PIG AF ETI A. s mentendo le affermazioni del Comand o A ll ea to. c he aveva ri ve ndicat o, o ltre all ' affondamento dei quattro me rca nt.il i, anche quell o dei tre cac ciatorpedinierc4 • Do po il 2 di ce mbre gli attacchi e le pe rdite ebbero una progress iva ed inarres tabile ascesa sino al te rmin e della ca mpagna. tanto che l'ang usto ed obbligato cor ridoio fra i ca mpi minati ebbe il so prann ome di 'ro 11 a della 111or1e". All ' ini zio dell ' o peraz ione Torch, ita li a ni e tedesch i di s poneva no di ce nto se ttantacinqu e bastim enti per comp lessive 6 10.000 tonne ll ate cli stazza lorda. per alim entare sia la Libi a che la Tuni ia. Du e mes i e meao dopo. trentuno di questi tra porti erano stati di trutti nei porti dai bombardamenti aere i mentre a ltri c inqu a ntaqu attro erano s tati affondati in mare. Nel frattempo alla flotta

136 GUERRA At:RP.A IN l T,\LIA - l)A F.L-A LAME-.:;.IN'-' ' A..:.:cl.c:.::1.1.:..::S:.:..Pf:,:..,A=GG=E:..::D;.::;Elc.:.;f·c.,. A..:S=JC=JL=IAc.._ _ _
3 · 'S to ria de ll a Marin a", a c ura di Gi o rg io Giorge rini, Erman no Ma rti no. Ri ccardo Nla ss ig h, Fa bbri e dil. l 978, vo l. 5, p.136 1 4 Craven & Cate. op. cit. Voi. li , p.146.

dei trasporti si erano aggiunte altre centosessantanove unità, in massima parte requisite ai francesi, però sessa ntuno di queste erano andate perdute entro breve termine5 Ma c'era di più. Il continuo martellamento aereo dei porti di Tunisi, Biserta, Susa, Sfax e Gabes aveva menomato i loro impianti riducendone la po tenziai ità di scarico da 7.500 a 2.200 le tonnellate giornaliere di materiali6

Di fronte alle disastrose perdite navali ed alla progressiva paralisi dei porti tunisini , l'Asse aveva dovuto ricorrere al trasporto per via aerea nella ma ssima misura consentita dalla flotta di velivoli a disposizione. Dati i fortissimi rischi rappresentati dalla traversata per via di mare, l'aereo era divenuto il mezzo quasi obbligato per trasferire uomini senza esporli a disastrose perd ite. Al trasporto aereo venne affidata una se mpre maggiore aliquota dei rifornimenti più urgenti. La sua tempestività aveva favorito il s uccesso ottenuto ai primi del novembre 1942 dalle forze dell'Asse , quando era iniziata l'operazione Torch. La risposta dell'Asse era stata pronta, soprattutto perché il tra sferimento per via aerea di un primo nucleo di uomini, mezzi e rifornimenti, aveva evitato di mi s ura il tentativo degli Alleati di occupare la Tunisia con la complicità dei francesi.

Ai primi del novembre 1942 , i Servizi Aerei Speciali de ll a Re g ia Aeronautica disponevano complessivamente di centoottantotto velivoli da trasporto efficienti (centotrentadue dei repa rti Te cinquantasei dei Nuclei Ala Littoria, LA TT ed ALI) 7 La concomitante necessità di rifornire la Tunisia e nel contempo l'armata italo tedesca in ritirata da el - Alamein, aveva costretto il SAS ad utilizzare gli stormi equipaggiati con i capaci S.82 per i collegamenti con la Libia e quelli co n velivoli di minore autonomia e capacità di car ico - come il 48 ° Stom10 (Fiat.G.12), il 18 ° Stormo (S.81) ed il nucleo LATI (S.75) - per i collegamenti con la TunisiaM . e li o stesso periodo avevano iniziato a risalire le perdite per azione nemica. Il 12 novembre un convoglio di cinque S.82 in volo da Tripoli a Castelvetrano con passeggeri militari e civili fu praticamente distrutto al largo di Pantelleria da sei dei Beaufighter di Malta. Tre S.82 precipitarono in mare e due riuscirono a fare ammaraggi d'eme rgenza vicino a Pantelleria . La perdita degli apparecchi, in sie me a quella di diciannove militari e diciassette civi li , obbligò Superaereo ad assegnare una sco1ta caccia a tutti gli aeroconvogli su ll e rotte per la Libia9 • Ma poco dopo anche la rotta per la Tunisia iniziò ad essere pericolosa. Il 15 novembre, un G.12 del 48 ° Stormo e due SM 75 de ll a Sezione Autonoma e del Nuc leo LATI , partiti da Sciacca, furono tutti abbattuti su l mare da caccia alleati , con conseguente perdita dei dodici membri degli equipaggi. Prima della fine de l mese , a queste perdite si aggiunsero altri quattro S.82, un Cant.Z.506 del Nucleo Ala Littoria ed un S.75, mentre dodi ci S.82 ed un Cant.Z.506 furono danneggiati a terra od in vo lo da aerei nemici. All'inizio di dicembre, sia per le perdi te che per le scarse consegne di nuovi aerei, la linea operativa del Servizio Trasporti Aerei s i ridus se a cen toventitré velivoli efficienti. Inoltre avendo 700 p il oti in se rvizio e specialisti in proporzione, il Servizio avrebbe potuto equipaggiare almeno un numero doppio di aerei, poic hé era strutturato su quattro Stormi da Trasporto (con 8 grupp i ed un totale di 19 squadriglie) , più un Gruppo, una Sezione e un Comando autonomi 1°. Purtroppo la mancanza d i una doc um entazione stati stica completa, permette di tratteggiare so lo a grandi linee l' attività del SAS. Sappia mo però che nel periodo 10 giugno 1940 - 31 dicembre 1942, il SAS aveva eseguito 38.428 viaggi trasportando 504 146 passegge1i e 34.190 tonnellate di merce , e perdendo nello stesso lasso di tempo 121 apparecchi e 196 av ia tor i. Le cifre de ll e perdi te - abbastanza accettabili nei pr imi due anni e mezzo di gueffa - avevano subito un a bru sc a imp e nn ata negli ultimi quattro mesi della campagna di

5 "Swria della Ma,ina", op . c it. , vol.5, p.1362.

6 "T he AAF in Nort hwest Africa", op. cit. p. 36.

7 Civoli Mas s imo , " S.A.S - Serv izi aerei Speciali della Regia Aeronautica 1940 - 1943" , Gribaudo Editore 199 , Cava lermaggiore 2000. p. 7 1.

8 Civoli M. op. cit. p.74.

9 Civo li M. op. c it. p.74 . A partire da 13 novembre 1942 Macch i MC.200 provvidero alle scorte s ulle tratte Ca stelve trano

- Pante ll er ia e Pa nt elleria - Tripoli.

IO Per dat i nume rici c:fr.: G. San toro, op. cit.. vo i. TI , p 460 e C ivo li M. op c it p.74.

__.:c::c,"'w -'-1:...:..v_-....:L::.:;E:...:..F'"""As.:.:..·1:..c.Fl:..:.:N>:.,.::\L::...: 1 o ELLA G u bRRA A ERJ::A IN T UNI SIA / 37

Tunisia. Secondo una stima dell'allora Sottocapo di S.M. della R.A gen. Santoro, nel cruciale periodo fra il 1° gennaio ed il 10 maggio 1943 i Serv izi Aerei Speciali eseguirono 5.572 viaggi, trasportando 75.854 passeggeri e 5.8 I O tonnellate di merci e perdendo nel contempo circa 89 velivoli e 234 aviatori' 1•

Queste cifre - che includono anche viaggi e perdite rela t ivi a settori divers i dal ord Africa, la cui incidenza sui totali è peraltro da ritenersi abbastanza trascurabile - dimostrano che le perdite del solo primo quad,imes t re 1943 quasi dimezzarono l'iniziale li nea d i volo del SAS, cancellando dai ruoli circa il 17 % deg li equipaggi A fronte d i queste perdjte stava una media di 44,7 tonnellate di materiali giornalmente trasportati , pari a circa l' 1,5% del fabbisogno giornaliero dell'intera testa di ponte tunisina 12• Una quantità di materiali, che a sé stante appare abbastanza trascurabile, tuttavia il risultato più ragguardevole del SAS fu costituito da l numero dei mi li tari trasportati - quasi 600 al giorno - che proseguì quas i inalterato sino ai primi di ap ril e con pochissime perdite ed evitando a costoro i 1ischi di una assa i più pericolosa traversata in nave. Poi le perdite aume ntarono appena l' aviazione alleata iniziò una se,i-ata campagna per bloccare anc he i rifornimenti pe r via aerea.

on disponiamo dati completi sui traspo rti aerei della Luftwaffe, ma quelli parzia li bastano per dimostrare che in questo settore il contrib ut o tedesco fu di poco superiore a que]lo italiano. Dal J O dicemb re 1942 al 31 ma rzo 1943 gli Ju.52 effettuarono 7.371 so r tite cui si aggi unsero le 434 effettuate dagli enormi Me.323 e le 151 degli S 82 della "Savoia Staffe!" d i base a Lecce. I n totale i Transportgruppen portarono a T un isi 40.059 passeggeri e 14.179 tonnella te di materiali 13•

La drammatica situazione era comu nq ue stata razionalmente affronta ta dal comando del SAS , che ave -

11 G. Santoro, op. cit., vo l. li, p 460 Seco ndo un'altra stima de l generale Santoro, da lu i stesso r itenta incompleta , (op. cit p.525) ne l periodo novembre 1942 - maggio 1943 le perdite s arebbero s tate 82 aerei e 220 av iato ri.

12 Secondo la s tima de ll'OKW il quantitativo minimo di rifornimenti per le divis ion i italo tede sche in Tunisia era di 150.000 ton. men s il i, par i a 3.000 tonnellate giorna liere. Tenendo conto delle perdite occorreva inviare a lmeno 4.000 tonnellate al giorno (Co nferenza del F Uhrer sui problemi navali , riportata da Deakin F.W. op. c it. p. 2 15). Lo stesso quantitativo (3.000 to nnellate/giorno) era s tato st imato anche dagli A lleati (C raven & Cate, op. cit. voi.Il p. 185)

13 RAF Narrative (First draft), "The North African Campaìgn November 1942 - May 1943", pp.196, 197. G li stessi dati numeric i s i ritrovano arroto ndati in Churchill Wins ton , "La seco nda guerra mond iale", A. Mondador i Edit. Verona, ottobre MCMLXVI , Vol.4 , p.908.

138 GLERR A A EREA IN l TA LIA - DA E.L- ALAM EIN ALLE SPI AGGE DE LLA StCll, IA
Sca r ico d i ma ter i a li be ll ici i taliani do un mercan ti l e a ttracca to alle banch ine del porto d i Tunisi. Dopo il 2 dicembre 1942 le pe rdite di navi do trasporto e dell e loro sco r te sali rono tan to vert iginosamente, che l'angusto ed obbl iga to percorso fra i ca mpi minati del Canale di Sicil ia fu sopranno minalo " la rotto della morte" (collezione Ferdinando Pedriali).

va cercato di mantenere in perfetta effic ienza aerei ed equipaggi adottando il sistema dei turni d'impiego, intervallati da brevi periodi necessari per il riposo degli uomini e la revisione dei mezzi. L'allora sottotenente pilota Giovanni Ginevro, secondo pilota di un S.82 in forza alla 608• Squadriglia, 14° Gruppo, del 44 ° Sto1mo SAS, ricorda che il suo reparto, dopo un ciclo di circa quindici vo li con la Tunisia, rientrava all'aeroporto di Roma Litto1io (oggi Roma Urbe) per revisionare gli apparecchi e ritemprare gli equipaggi per una nuova serie di missioni. Sebbene relativamente breve, il ciclo delle operazioni era duro ed impegnativo. "Tempo permettendo i voli [per la Tunisia] erano giornalieri e venivano fatti in convoglio. li numero degli apparecchi non era fisso , ma dipendeva dalla disponibili1à. l decolli [da Castelve1rano J avvenivano uno alla volta con inlervalli minimi. Una volia in volo dovevamo attendere che turti fossero decollati. Poi dirigevamo verso Tunisi a quota minima. Dieci metri circa. ll ritorno a Castelverrano non aveva orari. Dipendeva dalle operazioni di scarico degli apparecchi, ed era effe11uato in pattuglia di due o tre aerei, od anche isolatamente" 14

Ai primi d'apri le, qualche giorno prima de ll 'inizio dell'operazione " Flax ", con la quale gli Alleati volevano conseguire la sistematica distruzione degli aeroconvogli dell 'Asse che attraversavano il Canale di Sicilia, la forza del SAS era costituita da otto gruppi da trasporto, co n circa 250 velivoli in carico di cui 140 efficienti, e da una forza di 350 piloti e 600 specia listi equivalenti a circa 234 equipaggi 15 • Una discreta flotta aerea da trasporto che la Regia Aeronautica aveva organizzato dando fondo alle ultime riserve, ma pur sempre insufficiente per le esigenze delle due armate assediate in Tu ni s ia, come, del resto dimostrarono le in sistenti richieste del Comando Supremo per un incremento del numero dei viaggi, anche ricorrendo ai tJ.imotori S.84 da bombardamento, di cui era nota l' irrisoria capacità di carico 16 •

L'imperiosa volontà del FUhrer di mant enere una testa di ponte in Africa, aveva costretto la Luftwaffe a mettere nuovamente alla frusta i gruppi da trasporto, già pesantemente decimati durante il ponte aereo

14 Lettera all ' A in data 27 maggio 2002, del sig. Giovanni Ginevro, già sottone nte pi lota del SAS.

15 AUSSMA (a rt.Copie Fougie r da De Fe li ce E op. cit. n.p. !045.

16 Arena N. op. ci t. vo l.4 , p. I 16.

CAP IV - LEFASI F INALI DEL LA G UE RRA AEREA IN T UNISI A 139
L'imperioso volontà di Hi tler di mantenere uno testo di ponte in Africa , avevo costretto lo Luftwaffe o mettere in campo i suoi gruppi do trasporto, già duramente impegnati sul fronte russo. Ju .52 come quello nell 'immagine, costituivano lo spino dorsale dei i Tronsportgruppen ope ranti nel Med i te r raneo (collezione Ferdinando Pedrioli).

per Sta lin grado 17 • Nonostante i gravosi impegni sul fronte russo, la forLa dei Transportgruppen ope ranti nel Mediterraneo nel novembre I942 era cresciuta da 250 ad oltre 600 apparecchi 16 • Data l'impellente necessità di potenziare i reparti di volo, molti apparecchi ed i relativi equi paggi era stati prelevati direttamente dalle sc uole di volo. dove si addestravano gli eq uipaggi del bombardamento. Un tale espediente poneva una pe sante ipoteca su l futuro di questa pecialità. Le conseguenze dell'errato sistema di ricorrere a costose so lu zioni d'emergenza, senza prevederne le future conseguenze. vennero alla ribalta durante i primi giorni dell'invasione della Sicilia. quando i bombardieri tedeschi ottennero risultati abbastanza deludenti, non certamente proporzionati alla tenacia e ed al coraggio con cui venivano condotte le azioni. Per quanto costoso. il potenziamento dei reparti da trasporto, al suo inizio ottenne ri s ultati degni di nota. Alla metà di marzo, i comandi alleati si accorsero con preoc eupa7ione che ogni giorno non meno di un centina io di aerei tedeschi atterrava regolarmente a Tunisi cd altrettanti arrivavano a Bisetta. All a fine del mese gli arrivi erano aumentati di un altro centinaio 19 • In questa valut azione gli Alleati avevano però ome so l'apporto dei trimoto1i da tra s porto italiani, che atterravano con altrettanta regolarità sui campi compresi fra Tunisi, Capo Bon e la piana di Sfax. Comunque l'alto comando di Algeri aveva subito posto alla orthwest African Air Force il problema di mettere fuori cau a la Luftwaffe non solo come forza da combattimento, ma anche come forza da trasporto 20 ll primo progetto per una metodica ca mpagn a co ntro il s istema di aerotrasporti dell'Asse - denominata "Operazione Flax'' - era stato preso in esame ai primi di febbraio dall'Eastem Air Command. poi l'esigenza di concentrare tutte le sue ri orse per bloccare l'avanzata di Rommel olt re il passo di Ka sser in e, ne aveva temporaneam ente rinviato la messa a punto. 1el franempo i servizi di intelligence alleati avevano accumulato una serie di dati relativi al numero degli aerei degli aeroconvogli, alle loro rotte, agli orari ed alle relative sco rte. Nelle sue linee origi nari e "Flax ..

17 Per rifornire la 6" Armata di von Paulus assediata a Stalingrado la Luftwaffe pe rse 536 apparecchi e 2.200 avia tori ( Killen John. --stori a della Luftwaffe... Longancl>i & C. Libri Pocket. 1971.Milano, p. 344).

I8 RAF 1arrativ e (First draft). ''The North African Campaign November I942 - May 1943" . p. 196.

19 History of the Twe lfth Air Force, Chapl. X, p. l.

20 Hi ~tory of the Twelfth Air Force. Chapt. X, p. l.

140 GUERRA AEREA IN J I ALIA - DA EL-A L AMEIN ALL!' SP I AGGE Obli A SIClLl i\
S.82 del S.A.S su un campo siciliano (SMA}.

Fiot G.12 sul campo di Sciocco all'inizio del 1943. Lo concomitante necessitò di r i fornire la Tunisia e nel contempo l'arma ta i talo tedesco in ritirato do el Alomein, avevo cos tretto il SAS o scegliere gli stormi dotati dei capaci S 82 per i collegamenti con lo Libia , riservando quelli con velivoli di minore outonomio e capaci tò di carico· come il 48 ° Stormo (Fiat.G. 12) per i co ll egamenti con lo Tunisia (collez ion e Ferdinando Pedrioli).

prevedeva di impiegare P-38 per pattugliare il Canale di Sicilia, sincronizzandone le azioni con quelle dei bombardieri medi, che attaccavano i convogli navali, e con quelle dei bombardier i pesanti del Xli ASC, che battevano le basi della S ici li a e della penisola ita lian a, dove si fonnava no e da cui deco ll avano gli aeroconvog li 2 1 • L'esigenza di imprim ere s ino dall'inizio un decisivo andamento all ' Operazione Flax convinse gli Alleati ad accettare una temporanea riduzione dei reparti aerei de stinati alla protezione ed aJ supporto tattico del 18 ° Gruppo d' A1mate22 • Dopo vari rinvii essi deci sero di ini ziare l'operazione ai primi d'aprile. Fu una scelta fortunata in quanto la data stabilita coincise con la ritirata della l a Armata di Messe sulla linea cli Enfidaville, che mise a disposizion e della Western Dese rl Air Force i campi del Golfo cli Gabes , dai quali anche ai caccia a corto raggio d'azione· come g li Spitfires ed i Kittyhawks, - potevano cl eco \lru·e con carbura nt e s uffi cienza per i pattugliamenti su l Golfo di Tunisi.

La protezione aerea dei convogli Sull'opposto

versante, l'aviazione dell'Asse, che aveva sempre cercato di garnntire appropriate scorte sia ai convog li navali che a quelli aerei, cominciava ad avvertire le conseguenze di questo logorante impegno, non adegua tamente sostenuto con i necessari reintegri cli ve liv oli e personale. Proprio nel momento cruciale in cui l'aviazione ang loame ricana stava intensificando i suo i attacchi ai convog li , il 153° Gruppo Caccia "Asso di Bastoni" (5 1° Stonno) che nel bimestre gennaio - febbraio 1943 aveva eseguito

1. J3 1 sort ite fra scorte ai co n vogli e crociere protettive sulle loro basi di partenza in Sicilia, fu costretto

21 Op eration Flax. (memo) to gen. Kuter, 13 Fe b. (1943), AFRHA, A-6005. I bombardi eri medi in azione s ui convogli erano scorta ti da caccia american i e mentre quelli strategici che bombardavano i porti de lla Tunisia erano scortali da caccia della RAF (i bidem )

22 Hi sto ry of th e Twelfth A ir Fo rce. Chap t. X, p.2.

CAP IV · LE FASI FI NALI DELLA GL ER RA AbR EA I N T UNISIA / 41

a ridurre la sua attività essendogli rimasti appena un dozzina di apparecch i giornalmente efficienti. Ciò ovviamente dipend eva per la massima parte dall"industria aeronautica nazionale non più capace di produne aerei in numero sufficie nte , non solo per potenziare il numero dei reparti, ma anche per rimpiazzare le perdite di quelli esistenti23

Sebbene le disponibilità della Luftwaffe permettessero il regolare reintegro delle linee di vo lo dei suoi reparti caccia, la loro fo rz a era ormai impari alle crescenti necessità. Il generale Ado lf Galland , arrivato nel pieno della battaglia degli aeroco nvogli per ispezionare gli Jagdgeschwader del Fli egerkorps Tunis, aveva dovuto amaramente constatare che "la loro situazione era tragica: la superiorirà degli anglo americani schiacciante ed il loro dominio dell'aria ormai incondizionaro. E benché da parte tedesca, si facesse finalmente ogni sforzo per rifornire conven ientemente i reparti dell'eserciro di terra[. ] e nonostante gli sforzi dell 'aeronautica italiana, non vi era più possibilità di mutare la situa z ione"24

Nel tentativo di fronteggiare una si tu azio ne in via di rapido deterioramento, il 25 marzo lo Stato Maggiore Aero nautica aveva inviato in Tunisia il 7° Gruppo C.T. equipaggiato con MC.202 , la cui efficienza era stata subito ri dotta da pesanti attacchi contro le s ue basi. Il 30 ed il 31 marzo, una serie di attacc hi dell'aviazione all eata su ll 'aeropo rto di Sfax, distrusse cinque dei nuovi MC.202 e ne danneggiò altri dieci. In c lud end o queste perdite, in poco più di un me se la s• Squadra Aerea acc usò la perdi ta totale di venti MC.202 ed alc uni dei pochi assa ltato1i MC.200 e G.50, e danni più o meno gravi ad una cinquantina di altri aerei . Perd ite esiz iali , dato che la S3 Squadra Aerea aveva in tutto poco meno di cento velivo li. Essendos i ristretta la testa di ponte e di conseg uenza anche la quantità d elle piste di volo disponibi li , e nello stesso tempo i rifornimenti di carburante erano diventati più difficili, in aprile Superaereo decise di trasfe rire il 6° Gruppo Caccia (1 ° Stormo) dai campi K.9 e K.41 (sud tuni s in o) a que ll o di Pantelleria. Dopo esse re stato in parte ri armato con più moderni MC.205V , il 6° Gruppo cominc iò un nuo vo ciclo di operazioni in sieme al 17° Grupp o ( 1° Stormo) , che a febbra io era stato riarmato co n i primi MC.205V usciti dalle linee di mon taggio 25 Ad ambedue i gruppi fu affidato l'tu·duo comp it o di scortare co nvogli aerei e navali nel periodo in c ui gli attacchi dei bombardieri medi e degli aerosi lur anti alleati stava no raggiun gendo il cu lmine26

Dopo la parten za del 6° Gruppo , in Tuni s ia rimasero so lo i Macchi MC.202 del 7 ° e del 16° Gruppo

23 Tara ntol a E. op ci t. p. 142. Ne i tre mesi d icembre 1942, ge nnaio febbraio 1943 la prod uzio ne nazionale di aerei da cacc ia aveva totalizza to 349 macchi ne co nt ro le 406 del periodo settembre ottobre no vembre 1942 (Sa ntoro G. op cit. p.48 1

24 Galland A op. cil. p 324.

2S Alegi, G. ·'Come non si sceg li e un caccia'', Rivi s ta Aeronautica S/1999, p 109.

26 "l Reparti de ll 'Aeronau ti ca Militare Italiana", op. c it. p. 9

142 G UE RRA A EREA IN lTAUA - DA EL - ALA M EIN A L LE SPIAGGE D EL LA SIC I L IA
Ju.52 in fase di decollo da un aeroporto italiano (co ll ezione Ferdinando Pedriali).

Caccia ed i MC.200 e G.50 delle due squadriglie d 'assalto. onostante la situazione estremamente difficile e le pesanti ed in evi tabili perdit e sia in vo lo che a terra, la Luftwaffe cont inu ò a tenere in T unisia lo Jagdgesc hw ade r 77 e due g ruppi dell' IG5 3 ( il III /JG 53 era in Sicilia) limit and osi a ritirare alla fi ne di marzo il 2° gruppo del prestigioso JG. 2 "Ri c hth ofen", c he date le s ue precedenti espe ri enze su l fronte della Manica era necessario a Poi x (Francia) per potenziare la difesa este rn a dei confini del Reich 27 • Il motivo per cui due grossi reparti della caccia tedesca continuavano ancora a combattere in Africa, dipendeva - secondo Aclolf Galland - dalla ost in az ione di Hiùer che ' ' aveva proibito rigorosamente uno sgombro sistematico di Tunisi" 28 • A differenza del co mand o supremo germanico, il CSM dell a Reg ia Aeronautica vedeva molto più re ali stica mente la s ituazio ne . L' 11 ap ril e, mentre la la Armata Italian a ripi egava s ull a lin ea di Enfidaville, il generale Fougier, vis ta "la scarsa disponibilità di campi ed il previsto concentramento delle offese aeree nemiche sulla ristretia zona di occupazione", aveva emanato disposizioni per "procedere il più rapidamente possibile allo sgombero del personale e del materiale superfluo" inoltre si era accordato co n Kesse lrin g, per una ridu zion e dei reparti italiani in Tunisia ad un solo gruppo caccia , che "secondo gli accordi con l'OBS avrebbe dovuto essere armato con materiale germanico" ed che in un secondo tempo doveva passare "alle dipendenze d ' impiego del Fliegerkorps Tuni s" 29 Ma due gio rni prima Fougier era s tato assai più schietto col generale Ambrosio, cui aveva pro po sto di disimpegnare la Reg ia Aeronautica dalle operazioni in Tunisia, poiché i risultati ottenibi li in quelle condizioni, oltre ad avere poco va lore, avrebbero pregiudicato "molto seriamen te" la possibilità dell 'av iazione italiana di fronteggiare , "sia pure con s carse riserve" la s ituazion e avvenire "specie nei riguardi della difesa del nostro territorio" 30 •

No nostante la sfid ucia di alc uni alti grad i, so prattut to italiani, circa la co n ven ie nza cli prolun gare la difesa in Tunisia, la Regia Aerona utic a e la Luftw affe aveva no dov ut o spremere ogni loro risorsa per incrementare gli aeroconvogli di rifornimen to per il Gruppo Armate d 'Africa. Le basi di ca ri co degli ae roco nvog li tedesch i erano nelle aree aeroportuali di Bari, Napoli e Reggio Calabria, mentre le basi per la loro fo rm az ion e e ap puntam ent o con le sco rte, erano a Trapani e Palermo. Gli aeroconvogli italiani partivano invece da Cas tel vet rano e Sciacca. Il vo lo s ul ca nal e di Sicilia durava in media non più di una settantina di minuti , ma il tempo necessario per la riunione dei co nvog li e la differenza di veloc ità fra i trasporti e gli aerei di scorta provocavano un più alto consumo cli carburante per i cacc ia. Dato che la durata media del vo lo di un aeroconvoglio, dal momento del decollo da Castel vetrano aU' arrivo a Tuni s i, s i aggirava sui 120 minuti primi, mentre l 'autonomia pratica dei Macc hi MC.200 e MC.202 non s upera va l 'ora e mezza, le scorte do vevano ricevere il cambio da altre che decollavano da Pante ll eri a31 •

27 Wcal J. , op cit. p.97.

28 Galland A., op. cit. p. 326

29 Co mun icaz ione proc. N.18/6720 dell ' 11 a prile 1943 di Foug ie r al Co mand o Supremo, in Mattes ini e Cermelli, op. cit. vo l. 4, p. 690.

30 Stralc i dell a re laz ione Foug ier al generale Ambrosio in data 9 aprile 1943, in De Felice E. op cit Cri si ed agonia del Regime, p. l045 n..

31 La du rata media dei voli Cas telvetrano - T uni s i è s tata calcolata dai da ti del libretto vol i del so tto tenente pilota Gio va mii Ginevro, copia nell 'archiv io dell ' A.

CAP. rv - L E FASI ANALI DEL LA G UERRA AEREA IN TuNI SIA 143
Tunis ia primavera 1943, Spi tfire Mk IX dello Squadron 309 / 31 st Fi ghter G r oup (po la cco) (IWM).

Circa i caccia di scorta. si osserva che l'unico aereo italiano avente l'autonomia necessa ria per assicurare la sco rta per tutto il tragi tto era il Re.2001. mentre il meno adatto in assoluto era il Fiat G.50, che oltretutto era un aereo già superato. TI 16 dicembre, una pattug li a di G.50 del 151 ° Grupp o Gruppo ''Asso di Spade'·, che operava dalla base di Pantelleri a mentre stava scortando un convoglio nav ale fu tranq uill amente "sfi lata" dai bombardieri medi Boston. che avevano appena attaccato i mercantili ' 1 Nonostante le sue pesantissime limitazioni, il Fiat G.50 fu impi egato per sco rta re co nvogli aerei e navali sul Cana le di Sicilia s ino al febbraio 1943 33 • La situazione delle scorte fu aggravala dalla mancanza di se rbatoi s upplementari per i caccia italiani . Qu esto semp li ce disposit ivo avrebbe pe rm esso un a maggiore autonom ia, dimezzando il numero deg li aerei e dei reparti occorre nti per formare le corte. mentre g li aerei così risparmiati av rebbero potuto effenuare mi si oni offen ive . assai più remunerative di quelle puramente difensive.

Tn consegue nza della sca rsa autonom ia dei caccia italiani , le pattugli e ch e scortavano gli aeroco nvog li in partenza dalla Sicilia. arrivate a Pantelleria , ricevevano il ca mbio dai caccia che decollavano da ll 'ae roporto della Marghana. Questa seconda scorta avrebbe dovuto essere rilevata sul Golfo di Tunisi dai caccia della Tuni sia, c he avrebbero dovuto scortare g li aeroconvog li sino all'atterraggio. Ma quest'ultima scorta non era semp re disponibil e, perch é i cacc ia della Tuni sia era no pochi cd oberat i da moltis simi comp iti Infatti dovevano anche rintuzzare le incursioni u porti ed i centri di comu ni cazione. proteggere le truppe e tenere l'aviazione avversaria lontana dalle loro precarie trisce d'atterraggio. ricavate negli alvei dissecca ti deg li uadi od in es igue spianate in mezzo a radi uliv eti. I caccia e gl i altri aerei da combattimento che avevano sco rtato g li aero trasport i s ino aJ loro atterraggio a Tuni si e l Aouina. a loro volta dovevano ccndere a Gamar dove i rifornivano e rientravano a Pantelleria o in Sic iJi a3-1. lni 1ialmente le panuglie di sco rta erano poco num erose, infatti l'aeroconvoglio con il quale nella seco nda metà di novembre era ri entrato da Trip o li il perso na le del 150° Gruppo Cacc ia - compos to d a du e d ozzine di tras porti - rra Cas te l Be nito e Pante ll eria era sta to seg uito da un so lo paio di caccia de l 151 ° Gruppo. Ment re 1a prima coppia atte rrava su ll'i sola una seco nda co ppia dello stesso Gruppo si eaf:fiancava ai trasporti per accompagnarH sino a Castelvctrano15

Second o la tes tim o ni anza di un pi Iota del SAS, il normal e rappo rt o num e ric o fra sco rt a e traspo rti era: due Macchi MC.200 per og ni quindi ci aerei 36 • Nella fase finale de ' t campag na di Tunisia. anche scorte for mate da due dozzine di aerei. non era no più uffìcienti per co ntenere gli attacchi dì una quarantina di P-38, P-40 e Sp it fire, affia ncati da dozzi ne di bomba rdi eri leggeri B-25 e B -26, c he con le loro dieci o

32 Tarantola E. op. cil. p. J44.

33 Tarantola E. op c it. p. 145. Come sua co nsuetud in e la Regia Aeronautica. data la mancanza di ae re i moderni con tinu ò a mandare allo sbaraglio preziosi equipaggi su aerei ,ecchi ed inadeguati.

3-1 TestimonianLa alr A dell'allora sergente pilota Cesti Pietro. Telcf. 18/05/2002.

35 Tes timonianLa a11 ·A. del sig. Lanfran co Bonanom i già av iere scelto del 150° Gruppo Cacc ia. Busto Ars izio 3/8/200 I. 11 150° Gruppo CT ri entrò il 9 novembre 1942 dopo avere assicurato sin o a quella data la prote7ione della base navale di Benga. i (Tarantola Eugenio... li 150° . 151 ° . 153° Gruppo caccia". SNlA. Ufficio Storico. Roma. 1987. p.14 ).

36 Te ùmonian7a all.A dell'allora ouotenente pilota Giovanni Ginevro, Casale Monferrato 24 marzo 2002.

]44 Gl, rRRA Al::RtoA 1:-. ITALIA - DA t1-- A1 A~tEil\ ALI li ~PIAGGE DEL LA S1c=''-='A'---
Un aeroconvog lio del S.A. S costitu ito da S.82 e S.75 sorvola a bassa quota il Can ale di Sicilia.

dodici 12 ,7 mm completavano il massacro dei quasi inermi aerei da tra s porto.

Un pilota da caccia che in quel periodo scortò s ia convogli navali che aerei, il sergente Pietro Cesti , in forza al 12° Gr. Caccia Autonomo di base a Sciacca, ricorda: "quando cominciarono le grandi g io stre s ul Canale di Sicilia, c i accorgemmo che la caccia alleata puntava a i trasporti, senza neppure guardarci. Noi avevamo i MC.200, con i quali non potevamo fare molto. Qualche mitragliala e poi via . Do vevamo letteralmen/e tagliare la corda"37• Il compito dei pil oti che volavano con i sup era ti MC .200 non so lo era durissimo , ma anche micidiale, come dimostrano le perdile de l 3° Gruppo Caccia (6 ° Stormo) basato a Chinisia, che con i MC.200 eseguì una serie ininterrotta d i vo l i di scorta. con atte,nggi s ugli aeroporti de ll a Tunisia e di Pantelleria. Ai primi di maggio , quando la re sa delle forze dell ' Asse in Tuni sia pose fine alla sua attività di scorta, il Gruppo era completamente stremato. Otto piloti erano caduti in azione, quaranta uomini dei servizi erano stati uccisi dai bombardamenti s u Chinisia ed il 90 % de i suoi aerei era stato perduto in volo oppure distrutto a terra38 •

L'es igenza di provvedere più consistenti e so prattutto più va lide scorte, anche ai convogli aerei si era sovrapposta a quella, già onerosissima, di proteggere il traffico marittimo anche ne ll e acque territoriali, obbliga ndo la Regia Aero nautica a ricon-ere a vari espedienti, fra i q uali quello di assegna re al la sco rta dei convogli mari tti mi nei tratti v icini all e coste - teoricamente meno battuti da ll a cacc ia nemica, ma comunque insidiati da sottomarini - i leggeri bimotor i Ca.3 13 e Ca.314 dell ' Osservazione Area de ll 'Ese rcito, ancora ostinatamente classificati " aerei da combatti mento ", sebbene la loro scarsa capacità di affrontare

CAP. IV - LE FASI FI NALI DEI.I.A G UER RA AEREA IK T U NISIA 145
MC.202 d ella 374 g Squadri g lia (53° Gruppo) del 53 ° Stormo, un reparto impiegato a l massi mo in crociere di v igilanza su ll a Sici lia e di interdizi one sul Canale di Sici lia, ed in scorte a i convogli in partenza ed in arr ivo dalla Tunisia.
37
A
Cesti
38
1976
Testimonianza ali '
de ll 'a ll ora sergente pil ota
Pietro Telef. 18 /05/2002
Petillo Art uro e Meri go Giovan ni , " Il 6° Stormo Caccia", Stato Maggiore Aero nau tica, Ufficio Storico, Roma
, p.18

un combattimento aereo era universalmente nota39 Mentre le scorte sulle tratte più pericolose erano riservate ai caccia più veloci e moderni, capaci di sostenere i combattimenti contro gli aerei alleati 40 li sempre più frequente ricorso ai reparti della caccia per le scorte aveva però diminuito il numero delle loro operazioni offensive sul fronte tunisino. Già alla fine di dicembre il generale Fougier aveva respinto la richiesta del Comando Supremo di trasfe1ire altri reparti caccia della Regia Aeronautica in Tunisia, Si stanno coricando r ifornim enti su un S 82 della 2052 Squadri g lia. dichiarando che invece occorrevano per la difesa del territorio nazionale4 1 • Compito non eludibile per l 'importanza strateg ica che avevano i porti capilinea dei co nvogli marittimi, quali Trapani, Pa lermo e Messina, dove l'acce ntuata frequenza dei bombardamenti, ai primi di febbraio costrinse lo s tato Maggiore Aerona uti ca a riservare per la loro difesa gran parte dei caccia disponibili. Naturalmente il provvedimento diminuì il numero dei caccia da assegnare alle scorte dei convogli e contemporaneamente ridusse il numero delle azioni offensive, che avrebbero giovato molto di più alla situazione in Tunisia~2

Il II.Luftkorps si e ra impegnato a forni re un rilevante numero di caccia ed aerei da combattimento per le scorte ai co nvog li e per gli interve nti d'emergenza coordinati dalla sala operat iva tedesca di Santa Rosa. Tutt avia la eccessiva burocratizzaz ione dei comandi de ll a Marina italiana, a volte rese vana la capacità di rapido intervento degli aerei tedeschi. Citiamo il caso della torpediniera CLIMENE, affondata il 25 aprile nel canale di Sicilia. La richie sta d'aiuto che l' unità aveva inviato a Supermarina arrivò alla sala operativa tedesca con se i ore di ritardo 43

Sebbene la cacc ia italo tedesca fosse oberata da molti e pesanti compiti, almeno sino ai primi di marzo le sue scorte erano state sufficienti per frenare gli auacchi aerei ai convogli 4 • 1 • Il forte armamento contraereo delle navi di scorta, ed in particolare i complessi si ngoli e quadrinati da 20mm montati su vari natanti e sulle motozattere S iebel, avevano molte volte costretto i bombardieri medi del NASAF a rinunciare agli attacchi a bassa quota, essendo que st i troppo costosi, mentre quelli da 2.400 metri si erano dimostrati troppo imprecisi 45 • Sino a marzo inoltrato, la distanza fra le basi dei cacciabombardieri alleati e la zona di Capo Bon aveva costretto le NAAF ad attaccare i convogli solo con bombardieri medi e caccia bombardie1i P-38 a lunga autonomia. I ''bicoda'' erano effettivamente micidiali contro il naviglio, ma si trovavano in difficoltà appena dovevano misurarsi con sco rte formate da Messerschrnitt Bf. l 09 G6 e da Macchi 202. l P-38 trovavano minori diffico ltà quando dovevano affrontare scorte costituite da caccia bimotori, bombardieri ed idrovo lan ti. Scorte efficac i contro aerosiluranti, navi e so mmergibili , ma incapaci di sostenere un

39 Stu dio Operativo allegato al fog li o lB /3679 de l 31 -2-43/XXT, vedi: Mattes ini e Cermelli, '·Le Direttive Operative di Supe ra ereo'"' , Voi. 2° Il Tomo. p.577. Il genera le Dui lio Fana li ex CSM della Aeronautica Mi litare, nonché valente pilota di guerra definì i leggeri bimotori Caproni de ll a se ri e Ca.3 1O, 3 I4 , di sc reti executives oppu re addes tra tori. ma non aerei da guen·a ( Intervista dell' A. col gen Duilio Fa nali. Roma 1983)

40 Sa nt oro G. op. cit. p. 446 L'opera del Santoro offre una ampia disanima del prob lema delle sco rte aeree ai convogli nava li .

41 Civoli M. op. ci t. p.81.

42 Mattesini e Cerme lli , op. cii. Vol.2 ° li Tomo, p.564.

43 Santo ni A. e Mattes in i F.. op. cit. p.354.

44 Craven & ca te, op . c it. vo i. II , p.185.

45 Craven & Care. op c it. vo l.rT , p. 186.

146 G UERRA A EREA IN ITALIA · DA EL -ALAMEIN ALLE SP IAGGE DEI.L A S ICll, I A

combattimento contro i manovrieri e bene armati Lightning.

Alle 14 ,35 del 21 febbraio B-25 del 31 O 'h BG scortati da diciotto P-38 attaccarono 20 miglia a sud oves t di Marettino la petroliera germanica THORSHEIMER con a bordo 13.000 tonn. di benz in a, scortata da ll e torpediniere ORIONE, PEGASO ed ANIMOSO. Data l ' enorme importanza del carico, al momento di lasciare Trapani al convoglio era stata aggiunta una scorta di dieci bimotori della Luftwaffe e quattro Cant. Z 506 italiani. I piloti america ni , che avevano dovuto fare i co nti soprattutto co n i pezzi contraerei delle navi, riferirono di avere affondato due unità di scorta, di avere centrato con due bombe da 500 libbre la THORS HEIMER , e di avere abbattuto due Ju. 88 ed un Cant.Z 506. Le NAAF ammise ro la perdita di un solo B-25 ad opera della co nt raerea. In realtà nessuna torped ini era fu affondata, e neppure la petroliera, che e ra stata solo dan neggiata. Tuttavia quest'ultima fu ugualmente perduta col suo prezioso carico di carburante perché mentre rientrava a Trapani trainata da due rimorchiator i fu attaccata da aerosiluranti britannici. Le torpediniere rivend icarono la distruz ione di due aere i mentre un terzo se lo attribuirono gli aerei di scorta~6 Se non fosse stato per gli aerosiluranti britannici, l'attac-

co al convoglio sarebbe stato quasi un fallim e nt o. elle quatlro settimane successive i risultati ottenuti dai bombardieri medi americani migliorarono so lo di poco. Infatti le loro rivendicazioni furono limitate ad un trasporto, cinque motozattere Siebel, un Me. I09, un Fw.190 ed un Cant.Z 506 a fronte della effettiva perdita di quattro B-25 47 Il 20 marzo ventuno B-25 e venticinq ue P-38 eseguiro no un audace attacco a bassa quota co ntro le moto navi MARCO FOSCARINl e !COLÒ T OMMAS EO, scortate da torp ed iniere italiane ed aere i tedeschi. Il convoglio uscì senza danni dall'attacco, mentre due ae rei american i furono abbatt uti dalla torpediniera ANTARES ed un terzo fu abbatt uto nel Mediterraneo dag li aerei della Lu ftwaffe48 .

Sino dalle prime az ioni sul Canale di Sicilia , i p il ot i american i avevano constata to che i loro Ligh tnin g avevano all'incirca le stesse prestazioni dei Me.109. I due aerei aveva no pressappoco lo stesso rateo di sa li ta, la stessa ve loci tà massima e la medesima manovrabilità. A tutto gas il P-38 s uperava il Messerschmitt di appena una dozzina di ch il ometri/ora. La sua manovrabi li tà era buona fra i 3.000 ed i 6.000 metri. ma a più alta q uota era s up erato dal caccia tedesco, c he disponeva anche di un a più potente accelerazione.

46 Giorgerin i Giorgio, "La guerra s ul mare". Mondadori, Oscar Storia. marzo 2002. p. 551.

47 "Hi story of the XII A ir Force" , Chapt. V p 8-9, AFHRA roll A-6202

48 Giorger ini Giorgio . ' ·La gue rra sul mare'·. Mondadori , Oscar SLoria. marzo 2002. p. 555. Cfr. anche U.S. A.rmy Air Forces in World War II , Combal Chronology. 1941 - 1945.

CA P. IV - LE FASI FINA LI DE I.LA G u t:.RRA A EREA IN T UNISIA 147
A ero po rto di Caselle (Torino). Gruppo di pi lot i del 7° Gruppo C.T. poco primo del trasferimen to del loro reparto in Tunisia. Pochi giorni dopo l'arrivo del G r uppo o Sfox, cinque dei suoi MC.202 furono d i strutti o terra, mentr e altr i dieci furono danneggi a ti do un o sereie di attacchi aerei Alleati (pgc. Domenico Lo iolo). Un S.82 del SAS in volo nell'incerto luce del tra monto (collez ione Ferdinando Pedrioli )

Quest'ultima mo lto utile nei combattimenti aere i perch é permetteva ai pi lot i tedeschi di disimpegnarsi facilmente dal teoricame nte più veloce P-38 ~9 Un buon esempio dell a s itu azione di equil ibri o esistente sino all'incirca alla metà marzo fra le forze aeree di sco rta e qu e ll e attacca nti, è offe rto dag li accaniti co mb attimen ti aerei. innecati l'8 marzo dall'arrivo al largo di Bi serta di un piccolo convoglio formato dai mercantili tede chi KT 13 e KT 14 e d al1a cis terna LABOR. A partire dalle ore 12.20 s ull e tre na v i s i altern arono tre gro se sco rt e. La prima di sei Me. I I O. ci Ju. 88 e dodici Me. I09 . La sec onda di tre ntun o Me.10 9 e se tte Fw. 190. La terza di di cc i JU. 88, undici Me.210, sedici Me. I IO, venti Me.109 e due MC. 202 . Le NAA F cercaron o inut ilm ente di perforare lo sc hermo protettivo lanciando a ll 'attacco prima un'ondata di venti Boston e ventuno fortezze vola nti sco rtate da ventici nqu e P-38, poi una seco nd a di quaranta P -38 s cortati eia trenta Spitfires. Mentre i pe santi b im otori tede schi rim aneva no sopra il co nvogli o per ostacolare l' az io ne dei bom bardi er i ame ri ca ni. i più agili Me.10 9, Fw.190 e MC.202 si eran o lanc iati contro i caccia, riu sce nd o a ten e rli alla larga dalle navi. L'odissea del convoglio ~i e ra conc lu sa int orn o alle 18.00, qu and o ques to aveva ragg iunto se nza alcuna perdita le più sic ure ac qu e de ll a rada di Biser ta. Il s uc ces o dell' ope razion e e ra costato ai tedesc hi un Mc. I lO e tre Me.109 50 • Non conosciamo esanamente le perdite degli aerei alleati, ma - data la forLa e qualità dei caccia di scorta - forse sono s tate pari a qu e lle ted esc he. In og ni caso l'az ione de ll a AAF fu un comple to fa l lim ento. TutLavia osse rviam o che per portare a destinazione un modes to convoglio di appena tre unit à la Luftwaffe aveva messo in campo cen to un o aerei da co mb atl imento, di cui settant ad ue caccia monomotori, ovvero una forza equivalente a c irc a il 12% di qu e lla sc hi e rata nell'i nt ero Mediterrane o~'.

ln que l mese le maggi ori perdite di navi g li o dell'Asse s i verificavano ne i porti. Infatti fra 1'8 ed il 3 1 marLO, aerei e ~o nunerg ibili alleati affondarono in mare diec i nav i mercantili e sette unità da guerra. mentre i bombardamenti aere i nei porti distru ssero di ciotto mercantili, sei navi mi li tar i e tred ici moto veli e ,i52

Le perdi te relati va mente modeste e tollerabili. s in o ad a llora subite dagli aeroco nvogli per la Tunis ia, aument arono dramm at icam en te nell a cco nd a metà di marLO. App ena 1 ' 8" Armata riu scì a s uperare la lin ea del Marct h , la WOAF ebbe la poss ibilit à di in cd iare i s uo i cac ci a bombardieri u vas ti ca mpi ne ll' area del golfo di Gabes. La di ponibilità di queste ottime basi avanzate co nse ntì ai britannici di inviare numerose ed agg uerrite pallu g li e di Kitt yhaw k e Spi tfires ad incro c iare nella crucia le aerea compres a fra Capo Bon cd il go lfo di T uni s i. dove ve nivano in canalati tutti g li aeroco nvog li pro venie nti dalla Sicilia. G li s tess i re parti della WDAF es te sero la lo ro minaccia anche a i convogli na va li , che si no a quel momento avevan o dovuto preoc cupars i solo de g li attacchi dei bombardieri med i e dei P-3 8 de ll a Xli Air Fo rc e .

49 North West Afr ica n Air Forces, Op erati ons Bullctin No.3, p.5. AFHRA A- 6 192

50 Borgiotti e Gori, op. ci t. vo i. Il. p.230.

51 Secondo Murray W. (op. cit. p. 163) la forza della Luftwaffe nel Mediterraneo variò fra i 200 e 300 caccia ed i 200 e 300 bo mb ard ier i per tutto i I periodo nove mbre 1942 - ma gg io 1943 Seco ndo nos tre ri cerc he sia mo del pa re re c he il tota le deg li ae re i da co mballimento si agg irasse s ugli 800 velivo li.

52 Giorgerini Giorgio, ..La guerra sul mare... Mondadori. Oscar Storia. mar10 2002. p. 555.

] 48 G UERRA A EREA IN ITAUA - DA l:. L- ALA \ IEIN ALU , ~PIAGG t OP.li.A S1C ILIA ____
Aeroporto di Tunisi, 1943 , dopo lo fine delle battagl ie, rottomi di aerei tedeschi

Le operazioni aeronavali dell'Asse dal IO marzo al 12 maggio 1943

Data la pra tica impossibilità della Reg ia Marina di interve nire con le sue maggiori unità co ntro le lin ee di rifornimento all eate nel Mediterraneo, l'Asse non aveva altra ri sorsa che fare ri co rso ne ll a massima misura possibile a sommergibi li , aerei e mezzi d'assalto per co lpi re le vie marittime di rifornimento del nemico ond e alleggerire l a sua press ione s ul grupp o di armate assediato in Tunisia. li 21 marzo la Kriegs marin e disponeva nel Med iterran eo di diciotto U-Boote , di cu i sei in zona d 'operazione ed il riman ente in fase di rientro a ll e basi, oppure ai lavori presso gli impianti portuali di Pola, La Spezia e Tolone53 Tra il 1° febbra io ed il 19 magg io gli U-Boote avevano affo ndato undici navi merca ntili e finalmente anche il mitic o posa min e ve loce WELSHMAN, protagonista di num erose audaci croc iere co n le quali aveva rifornito Malta nei momenti più critici del s uo lun go asseclio 54 Il 6 aprile me zzi d'assalto della Marina ita liana avevano tentato senza successo una az ion e co ntro il porto di Bona. Ne ll o stesso mese erano fa ll ite anche le az ioni di guastatori nuotato ri itali an i contro il medesimo ob ietti vo, però 1'8 maggio la se ri e deg li in successi era stata s pezzata da un eccellen te colpo me sso a seg no da tre SLC (si luri a lenta co rsa) dell a "Squadriglia dell'Orsa Maggiore". Partiti da ll e sti ve de l piro scafo OLTERR A, ancorato nell a baia di Al gec iras gli operatori dei mezzi d 'assa lt o erano riu sc iti ad entrare nell a rada di G ib ilt erra, minando ed affo nd ando i tra sporti CAMERATA (4 87 5 t. sl. ), MAHSUD (7 .540 t. s l. ) e PAT HARRlSON ( 7. 500 t.sl.) 55

In marzo gli aero siluranti e bombardieri della Aeronautica S ard egna (in media una ven tin a cli S.79 ed altrettanti Cant.Z l007bi s efficie nti ) esegui ro no alc uni attacchi contro co nvogli navali, porti ed aeroporti dell'Al ge ria. L' 11, otto S.79 del I05 ° Gruppo g uid ato dal capitano Urbano Mancini attaccarono un convog lio scortato da na vi da guem1 ed ae rei da cacc ia in navigazion e fra Boug ie ed Algeri. Un aero silurant e fu abbattuto ed un seco ndo ri e ntrò con gravi danni Secondo i rapporti degli equipagg i ri en trati, du e sil uri era no andati a seg no , di c ui uno s u un piro sc afo s uccessivamente affon dato, ma no n si hanno sicuri riscon-

53 Santoni e Mattesini. op c it. p. 337

54 Brescia M aurizio. ·'U-Boote in Medite1n neo" in Sto ri a Militare n.85 an no Vlll ottobre 2000 e Santoni e Mattesini, op. c it. pp. 339 , 342.

55 Bra gad in Mare' An tonio op. cit. p.354.

C"'-A.:.:..P'--'.l_;_ V - _:L::,Ec..:.F.:..:.ASe.:_ l ..:.;Fl::..:N:..::Al:::.. l ..::cD::.,EL::::L:.:.. A G UE RRA A EREA IN T UN ISIA J49
Una for mazione di Ju.52 volanda o pe lo dell ' acqua cerco di sfuggi re a ll ' attacco di B-25 americani. Notare sullo superficie del mo re gli spruzzi soll eva ti dall e raffich e di mitrag l ia.

tri del s ucce sso rivendicato 56 Altri attacchj condotti dagli S.79 de ll a Sardegna fra il 18 ed il 23 marzo non conseg uirono alcun ri s ultato , nonos tante la perdita di un aereo ed i grav i danni riportati da altri due. Ottennero invece un so lo , ma importante risultato gli attacchi aerosiluranti del 27 marzo. All'alba una formazio ne di sei S.79 aveva lanciato i s uoi siluri contro navi all ' ancora nella rada di Algeri, con la perdita di un aereo compensata - seco ndo i rapporti degli equipaggi - da tre presumibili ce ntri su altrettanti mercantili. Nella s te ssa mattina , al largo di Pihlippeville, un convoglio fortemente scortato da aerei de l Coastal Air Command fu attaccato da tre S.79 del 105° Gruppo e da altrettanti dell'89 °. Per le pessime condizioni di visibilità le du e pattuglie attaccarono separata mente. Qu ella del 105° condotta dal comandante del Gruppo , capitano Mancini - quantunque fortemente osteggiata dalla rea zione avversaria - riu scì ugualmente a lanciare i propri siluri. Conclusa l 'az ione, mentre Mancini cercava di so ttrarsi alla furibonda reazione dei caccia di sco rta al convoglio, la sua radio aveva trasmesso un laconico messaggio: "Eseguita miss ion e, rientro " . Ma né lui né gli altri due gregari e rano rientrati alla base. I tre S.79 dell'89 ° sopragg iunti nella medesima zona, poco dopo mezzogiorno , avvistarono un gro sso piroscafo in fiamme e non molto lontano un aerosilurante capovolto con accanto un battellino di salvatagg io s u cui si nota vano alcuni s uperst iti. In effe tti i siluri degli S.79 di Mancini mandarono a fondo il grosso tra spor to EMPIRE ROWAN da 9.545 t.s.J .57 . Ne l pomeriggio a ltri sei S.79 lanciarono i loro siluri contro un seco ndo convoglio, questa volta se nza ottenere alcun affondamento nonostante gli equipaggi avessero rivendicato l'affondamento di due delle tre navi silurate 58 • Da que s t'ultima azione non rientrarono alla ba se altri du e S.79 , portando a sei le perdi te regis trate dai Gruppi 105 ° e 89° nella so la giornata del 27.

Nel periodo 18 - 27 marzo le missioni offensive dei Cant.Z l007bi s de ll 'Ae ronautica Sardegna furono invece alquanto limitate (sei bombardamenti s u diciasse tte sortite ). Maggiore fu invece il numero de ll e loro ricognizioni strategiche a largo raggio e delle 1icogni z io ni offens ive antisommergibili ( in totale settantasette)59 Ovviamente, data la disp arità fra le forze italiane e quelle tede sche, i risultati conseguiti in marzo dalla Luftflo tt e.2 furono nettamente s uperiori a quelli cieli' Aviazione Sardegna. Gli aerosiluranti del KG.26 affondarono il trasporto truppe britannico da 19.141 t.s.l. WTNDSOR CASTLE e la motonav e

56 Ness un affondamento secon do la ta bella delle Operazioni dell'As se nel Mediterran eo Occidentale marzo - maggio 1943. riportata in : Santoni e Mattesini. op cit. p. 339 Mentre alla data 11 marzo 1943, è seg nal ato un piroscafo affondato nell'elenco trasmess o dalla Regia Aero nautic a alla sez ione dell'lntelligence Alleata in caricata di ste nd e re un rapporto s ulle atti vità del!' avia zione italiana dal la sue origini s ino al 1945. AFHRA A-6084. fr. 0737.

57 Santoni e Mattes ini , op. cit. p. 339 e Arena N. op c it. Vo i.IV p. 332.

58 Sa nto ni e Mattes ini. op. cit. p.339

59 Arena N. op. cit. Voi.IV p. 330

15o Gt .ERRA AEREA IN I TA LI A - DA EL-ALAMEIN A LL E S PI AGG E DELLA SJ C ll.l A
Uno Ju .290 do traspo rto trovato fro i rottomi oi margini del campo di el-Aouino.

(nell'im magine).

olandese PRINS WlLLEM III, danneggiando inoltre la petroliera norvegese GARONNE, e distruggendo entro il porto di Algeri il piroscafo britannico EMPIRE STANDARD, colpito con motobombe italiane FFF lanciate da quattordici Ju.88 del lVKG.30. L'insieme di questi success i costò alla Luftflotte.2 la perdita di soli quattro aerei 60

Le perdite ed i danni subiti nel mese di marzo avevano pesantemente Iidotto la capacità offensiva dei reparti aerosiluranti della Sardegna, la cui forza complessiva era però se mpre stata troppo esigua in rapporto alle esigenze, anche dopo l'arrivo nell'isola della 205" Squadriglia del 41 ° Gruppo Autonomo. Un reparto particolarmente sfortunato, che in una delle prime missioni, nella notte su l 6 apiile perse l'S.79 del suo comandante, capitano Ernesto Brambilla, abbattuto da Hurricanes del No.253 Squadron della RAF insieme agli altri tre velivoli della sua pattuglia, p1ima di avere lanciato un solo siluro contro un convoglio alleato 61• ln totale nel mese di aprile gli aerosi luranti della Sardegna eseguirono sedic i sortite, perdendo sei S.79, ovvero un agg hi acciante 37,5 % degli aerei impiegati, se nza in oltre mett ere all'attivo alcun tangibil e risultato.

La fortuna non fu troppo amica neppure del Il Fliegerkorps, che aveva già dovuto distogli ere parte dei suoi bombardieri dalla lotta al traffico marittimo per battere obiettivi terre st ri in Tunisia, data l'urgenza di sostenere la resistenza della IaArmata Italiana in ritirata su Enfidaville dopo la durissima battaglia di Wadi Akarit (5 -6 aprile).

La serie di attacchi sfe1Tati in aprile dal II Fliegerkorps contro i convogli in navigazione e le na vi en tro i

60 Santoni e Mattesini. op. cit. p.337

6 1 RAF Narrative (F irsl draft). "T he North African Campa ign November 1942 - May 1943", Ministry of Defence AiI Historical Branch (RAF). AFHRA - 23356, p. 182. Cfr. a nche Arena N. op. cit. Voi. IV p. 337. TI No.253 Squadron operava dall'aeroporto di Philippcvillc.

CA P. IV - LE FASI FINALI 01:LLA GUERRA A E REA LN T UN IS IA 151
Mancando aerei più moderni, le scorte venivano integrate da MC.200, fra cui quell i del 12° Gr. Caccia Autonomo di base a Sciacca e del 3 ° Gruppo Caccia di base a Chinisia. I MC.200 Facevano scalo sugli aeroporti della Tunisia e di Pantelleria

L'esigenza di

i convogli aerei,

o quello

proteggere il traffico marittimo, avevo costretto la Regio Aeronautico ad assegnare oi convogli novali nelle tratte meno battute dolio caccia nemica i leggeri bimotori Ca.313 e Ca.314, impropriamente classificati "aerei da combattimento", nonostante la loro scarsa capacitò bellica (collezione Ferdinando Pedrioli)..

porti del Nord Africa, non fu particolarmente fruttuo sa. T KG.30, KG .76 e KG .77 persero ventitré aerei per affondare un mode sto LCI americano e inlli ggere alcuni danni al sommergibile TORBA Y ali" ancora nel porto di Algeri 62 • ei pnm1 g iorni di maggio gli aerei del li Fliegerkorps furono obbligati a concentrare parte de ll a loro allività per attaccare i mezzi navali alle~lli che pallugliavano le coste della Tunisia per imp ed ire una eve ntua le evacuazione via mare di parte delle truppe italo tede che. Come già accennato l'OKW aveva diramato un preci o o rdine di tentare questa disperata impresa che però non ebbe seguito sia per la mancanza di mezzi navali adatti s ia di sco rte per proteggerli durante la breve navigazione nel Canale di Sicilia. In complesso nel mese di maggio gli aerei della Lu ftflotte.2 e eguirono 321 ortite contro obiettivi vari in Algeria e Tuni sia. con la perdita di diciannove aerei, in parte compensata dall'affondamento della petroliera BR ITTSH TRUST e del trasporto truppe ElNPURA, che ne ll a notte sul I O maggio. anelò a fondo con circa seice nto dei mille mi lit ari britannici imbarcati1'1. Sempre minore. per le già ricordate ragioni. l'attività dei bombardieri italiani in Sardegna, ebbene fo se ro nell e migliori condiLion i per attaccare gli obiettivi del ord Africa, data la loro relativa vicinanza. I Cant.Z l007bis eseguirono un total e di quindici so rtite , ripartite fra Oran o, Bo ugie, Algeri, Philippeville e Bona. Azioni eseg uite solo per tenere alta la bandiera. e con poche probabilità di ottenere risultati importanti. portando su alcuni porti nemici carichi bellici complessivamente irrilevanti (,.!_ NelJ'incur. ione eseguita nella notte del 12 maggio sul porto di Bona furono lanciate 30 bombe da I00 Kg, mentre nella notte s ucce ss iva s ul porto di Bo ugie furono lanciate appena 12 bombe da I00 Kg. Inv ece g li aerosiluranti S.79 della Sardegna dimostrarono maggiore capacità offensiva. attaccando nottetempo alcuni convogli. Secondo gli equi paggi degli S.79 erano stati me i a segno diversi siluri. Rivendicazioni per cui mancano conferme di origine anglo americana sia relative a navi affondate che danneggiate in quella circostanza.

In comp le sso, nonosta nt e il suo for te impegn o, l'aviazione cie li ' Asse non raggiunse ness un o dei suo i obiettivi. 1 on riuscì a sostenere la resistenza in Tuni sia né ad impedire il potenziamento delle forLe alleate nel Mediterraneo. Gli Alleati ammisero che le loro perdite navali per azione aerea nel periodo 8 novembre - 8 febbraio erano state pari ali' 1% de ll e unità in navigazione ed ali' 1,4 % di quelle e ntro i porti. Perdite all e quali si era aggiunto un 2% di unitr1 danneggiate65 Né queste perdite aumentarono significati vame nte nei mesi succes. ivi. poiché la difesa dei porti e dei convogli era ormai tata adeguatamente potenziata ed organizzata.

62 Il TORBA Y fu colpito nella notte del 18 apr ile. Cfr. Santoni e Maucsini, op. ci 1. p.341.

63 Santoni e Manesini. op. cit. p.343.

64 Testimonianta ali' A. del comanda nt e Sanseverino

65 RAF . arrativc ( Firs1 draft), "The onh African Campaign Novembcr 1942 - May 1943' ', p. 94.

152 Gn RRA AEREA 1., ITAI.IA - DA tL.-AI.AMEL'I ALLt ~PIAGGE DELLA S1n=llc..cA _
scortare anche oltre di

Operazione Flax,la strage dei convogli aere idell 'A ss e

La lun gamente preparata "Opera zione Flax" iniziò alle ore 06,30 del 5 aprile, quando un a fo rmazione cli ventisei P-38 decollò per pattugliare le rotte so lit amen te seguite dagli aeroco nvog li provenienti dalla Sicilia. L'orari o e l'area da pattug l iare era no state accuratamente stat i sce lti s ull a base delle sistemat iche osservaz ioni delle rotte e de ll e abitudini degli aeroco nvogli dell'Asse, che raggiunge -

va no gli aeroporti dell ' area Tunisi - Biserta. L ' attesa dei Lightning non era stata a lungo delusa. Intorno alle 08,00 si erano presentati all'orizzon te, poche miglia a NE di Capo Bon, una sessantina di Ju.52 seguiti a distanza da ve nti Messerschmitt 109 , quattro Ju.87, quattro Fw.190 ed un Fw.187, in patte occ up at i a scortare un convoglio composto eia una dozzina di motonavi66 • I piloti ame ri can i si erano subito avventati su ll a ghiotta preda st rappandole consistenti bra ndelli, ma un boccone cli ta li dimensioni era troppo grosso a nche per ventisei P-38. I piloti dei Lightning dic hi ararono c he undici Ju.52, più una mezza dozzina di aere i di scorta erano anelati a fa re compagnia ai pesci de l Meclitenaneo67 Quasi conte mp oraneamente, una formazione di B-25 aveva attaccato il convoglio navale colpe nd o un cacciatorpediniere mentre i caccia cli scorta ai bimoto ri si erano avventat i sug li aerei da trasporto aggi un gendo alle vittorie rivendicate dai P-38 altri quindici vel ivoli, fra cui sette Ju.52. Ma la giornata era appena iniziata. Diciotto B-17 avevano butterato con centinaia di bombe a frammentazione da 20 libbre l ' aeroporto di S idi Ahmed (B iserta), mentre altri ventitré B-17 aveva no ri serva to lo stesso trattamento a quello cli el-Aoui na (Tunisi), dove un aeroco nvog li o del SAS composto da c inqu e G. 12 ed undici S.82 era stato sorpreso in fase di attenaggio. La pioggia di bombe da 20 libbre aveva distrutto tre Fiat G.12 e due S.82 68 Contemporaneame nt e, onde c reare una diversione e fo rnire copertura ag li attacch i dei B- 17, più cli otta nt a Sp itfires del 242 Group aveva no spazzato in lungo ed in largo l'arca Tunisi - Bi se tta. li colpo più distruttivo era però stato sfe rrat o dalle fo rze del bombardamento strategico . Qu este aveva no att accato g li aeroporti de ll a Sicilia Occidentale onde d ist ru gge re a terra con un solo co lpo i superstiti del primo aeroconvoglio, che era no scampati invertendo l a ro tta, insieme agli aerei da trasporto appena arrivati dalle basi del Sud Italia pe r fo rm are un secondo convog lio ed a i cacc ia già pronti a s piccare il volo per fornire loro la scorta. L ' operaz io ne era sta ta ini z iata intorno al mezzogiorno eia una formazione cli B-25 scortati da P-38 che aveva bombardato Borizzo, me ntre un 'al tra formazio ne di B- 17 stava picc hiand o duro su Bocca cli Falco e Trapan i Milo. Gli

66 Craven & Catc, op ci t. vo LTL p. 189.

67 Secondo ·• History of the Twelfth Air Force'', Chapt. X, p.4, i l g iorno 5 apri le 1943, gli aerei Alleati non rie ntrati dall ' Operazione Flax furo no tre, più alt ri sei dispers i. Dati che non combinano co n quelli del NATAF lint/Opsum No.35 del 6 /4/43 (perdite 5 Sp itfìres RAF, I Spitfire e I B-25 Xll ASC) .

68 Civo li 1\tl. op. cit. p. 96. Tre G . 12 ed un solo S.82 distrutti secondo Brotzu E. G. Coso lo "Gli aere i it alian i della 2• Guerra Mondiale" , Trasporto, Bizzarri, Roma. 1976. voi. 9. p 28.

CAP. IV - L E FAS I FINALI DE U .A G UE RRA A EKEA IN T UNI SIA 153
Su una p is ta tu nisi na un gruppo di spec ia listi cerca frettol osa men te di rimettere in efficienza un S 82 dannegg i ato.

Un Fw.200 "Con dor" di uno Tronsportstoffeln in transito su un aeroporto italiano (collezione Ferdinando Pedrioli). americani ammisero la perdita di due 8-25, abbattuti in mare dalla caccia nei pressi delle Egadi, rivendicando però la distru7.ione di sei Me. I 09, mentre in realtà la loro formazione era stata affrontata da FW.190 dello 4.JG/27. che alla rivendicazione di tre bombardieri. aggiunsero anche Ire Lightning di corta, tutti abbattuti fra le 12.45 3 le 12,50 in una zona di mare fra le isole di Levanzo e Mareninotw . Un altro paio di raids effelluato nel pomeriggio dai P-38 aveva trovato il Canale di Sicilia completamente sgombro di ae rei dell'Asse. Alla fine della giornata il quartiere generale della NASAF aveva trionfalmente annunciato che nel primo giorno dell'Opera7ione Aax, quaranta fra trasporti ed aerei di scorta era stati distrutti in aria e ccn todi ociotto a terra su vari aeroporti, ammettendo la perdita di so li nove velivoli americani, di cui sci dispersi7°. Una stima addirittura inferiore alla realtà, infatti. per ammissione dell'OKL a Trapani. due successivi a11acchi dei 8-17 distrussero quauordici aerei germanici. in maggioran7a Ju. 52, e ne danneggiarono altri sellanta, mentre gli attacchi sugli altri aeroporti siciliani distrussero dieci Ju.5 2 e ne danneggiarono cinquanta 7 1 • Il 5 aprile fu veramente una giornata catastrofica. da cui la flotta da aerotrasporto dell'Asse (circa 330 velivoli efficienti) uscì praticamente dimezzata. Fra aerei colpiti a t erra ed altri in volo, gli italo tedeschi aveva no avuto trenta plurimotori da trasporto distru11i, più una ottantina danneggiati7 ~ .

Ai grupp i da trasporto italiani e tedeschi occorsero un paio giorni prima di riordinarsi ed affrontare nuovamente - questa volta con una assai più robusta scorta caccia - le "forche caudine" del Canale di Sicilia. L'8 apri le c inquantadue Ju.5 2 riuscirono miracolosamente a passare indenni portando a destina7ione 65.300 litri di carburante. Ma fu l'ultima volta che i trasporti tedeschi ottennero un tale ~uccesso. La situazione infani peggiorò appena la WDAF ebbe completato lo ~postamento di gran parte dei propri squadrons di Spitfìrcs e Kittyhawks sui ca mpi della zona di Susa (Soussc) occupa ti dall'8a Armata subito dopo la ritirata degli italo tedeschj sulla linea di Enfìdaville. Grazie alla posi7ione avanlata dei loro campi ed ali' auiva assisten7.a delle staz ioni radar campali. gli aerei brjtannici cominciarono subito a rendere molto più ermetico il blocco del traffico marittimo ed aereo nella zona di mare attorno alla penisola di Capo Bon. TI IO aprile quattro squadrig lie di Kittyhawk s dello Wing No.7 (South African Force) intercettarono due aeroconvogli della forza complessi, a di settantotto Ju .52 e quarantuno velivoli di altri tipi. Sopravva-

69 O.K.L Fighter Claims BA-MA 35 mm microfilrm. 5 April 1943.

70 NATAF Int/O p~um AI 202, 6/4/43 (AFR HA A- 6011 ).

7 1 Prien Jochen, Jagdgeshcwadcr 53. cit. p.563.

72 Secondo Arena (op. cit. p 117 ) i gruppi da trasporto italiani ebbero 28 perdite. fra aerei distrulli I! danne gg iati

154 Gt F.RRA A l:. Rl!A IN lTAU A - DA El -ALAMblN Al 1 1 Sl' I AGGE. DI I LA S1c IL"'-IA:..__ ____

lutando i loro successi, i pilori sudafricanj si attribuirono la distruzione di quaranta Ju.5 2, tre Ju.88 e dieci cacc ia , mentre i piloti dei P-38 - che avevano intercettato nella zona Biserta Tunisi un'altra formazione quasi prossima all 'atterraggio - con tennero le loro rivendicazioni ad "appena" venti trasporti e otto caccia, fra Me.109 e Macchi MC.200. A questo già ricco carniere il Quartiere Generale della XII Air Force aggiunse a ltri ve nti cinque aerei, di cui vent uno trasporti e quattro caccia, ri ve ndi cati da una formazione di B- 25 e dai relati vi caccia di scorta. che secondo gli ordini avrebbe dovuto attaccare natanti eventualmente intercettati nelle acq ue di Capo Bon. L ' intercettazione del primo aeroconvoglìo era avvenuta casualmente alle 08,45 in un punto al largo della costa tunisina. Vi era stati coinvolti venti aerei del SAS (otto SM.82 del 44 ° Stormo, dieci S.82 del 45 ° Stormo e due SM 75 dei Nuc lei Ala Littoria e LATI) sco rtati da cinque caccia MC.200. Purtroppo la scorta era troppo esigua, inoltre - come ricorda un pilota dei Macchi 200con questo tipo di caccia "c'era poco da.fare contro gli aerei alleati" 73 Relativamente poco infastiditi dagli antiquati MC.200, gli a mericani avevano abbattuto dieci trasporti. Sei S.82 si era no infilati in mare con la conseguente perdita totale di equipaggi e passeggeri, mentre ad altri due S.82 ed a i due S.75 era andata un po' meglio avendo essi potuto effettuare ammaraggi più o meno fo rtun ati, seppure accusando alcune perdite fra le persone trasportate74 Grazie alla vicinanza della costa, persona le e passeggeri sopravvissuti agli ammaragg i erano stati recuperati da MAS itali an i75 • 11 sottotenente pi lota Giovanni Ginevro, seco nd o pi lota su l! ' S.82 del tenente Fabbricini - uno dei dieci fo rtunati trasporti sopravv iss uti pressoché indenni al micidiale attacco - racconta: "la formazione procedeva verso la sua destinazione volando a pelo d'acqua, non più di l 00 metri sopra le onde, quando fummo attaccali da aerei, per la maggiore parie Lighming, che si presentarono di coda mettendosi a sparare già dalla distanza di 500 metri, ovvero assolu1amente fuori

73 Test im oni anza ali' A. del serg. pilota Pietro Cesti. settembre 200 I.

74 La scompars a in mare di tanti av ia tori e militari creò problemi all e loro famiglie, perché i loro nomi non potevano ess ere subito inseriti negl i elenchi di coloro la cui morte o pr igio ni a era accertata legalmente. La loro morte veni va rico nosc iuta solo tre mesi dalla data di segna lazione della scomparsa e quando altre indagini erano ris ultate infr uttuose . Fra il personale del 44 ° Stormo Traspporti scomparso in mare il 10 ap ri le, vi era pure il maresc ial lo pilota Attilio Gancuzza della 608" Squadriglia , 149° Gruppo, la c ui morte fu riconosci uta ufficialme nte il 7 ottobre 1943 (cfr. Verbale n.2868, 7 ottobre l 943 Ente Assiste nza ed Amministrazione Famiglie personale militare e civ ile de ll 'Ae ronautica, in copia all'Ufficio Leva C ittà di Vigeva no) Circa il numero dei velivo li pe rd uti il 10 ap rile cfr. : Civoli M. op. cit. p. 96 e Brotzu E, G. Cos olo , op. cit. vo i. 9, p. 28. Fra gli au to ri esistono alc une minime differenze circa le perdite. Civoli registra un S.82 ed un SM.75 in più di Brotzu e Cosolo.

75 Civoli M. op. cit. p. 96.

CA P. IV - L E FAS I Fl NA LI DELLA G LJER RA AEREA IN T UNI SIA 155
Cont.Z 506 dello 1449 Squadriglia. Questo tipo di aereo fu att ivamente impiegato che nelle scorte dei convogli nava li, anche nel recupero dei naufraghi e piloti cadut i i n mare durante le operazioni su l Cana le di Si cilia.

Il P-38 pur essendo più veloce dei Messerschmitt Bf 109 e dei MC.202, non potevo impegnarsi in combattimenti manovrati Tuttavia disponendo di forte accelerazione e potente armamento ero un temibilissimo avversario

dal raggio d'cr:_ione delle nostre 12,7, la cui portata Liii/e non superava i 200 metri. Comunque - pro egue Ginevro - qua1111111que ci fossimo riuniti in formaz.ione serrata, la nostra rea:..io11e fu scarsa perché, dopo poche raffiche, parecchie nostre mitragliatrici si incepparono. Fortunatamente per noi i caccia nemici non fecero più di una passata 76 • Per inciso. l'aereo di Ginevro trasportava una trentina di bersaglieri con i loro fucili ·91 e mitragliatori Breda, mentre su altri velivoli erano stati sistemati fusti cli carburante. Appena scaricato il materiale ad el -A ouina (Tunisi) i dieci S.82 ~uperstiti erano rientrati a Castelvetrano. da cui era no ripartiti all'indomani per ripetere la traversata. infatti, nella mattina del 13. Ginevro decollò nuovamente clirelto a Tunisi , ma appena superata la costa siciliana uno dei motori del suo S.82 prese fuoco. costringendo l'equipaggio ad un bagno fuori programma. Però, grazie ad un perfetto ammaraggio l'apparecchio subì pochi danni rimanendo a galla abbastanza tempo da co nsen tire ad un mezzo de lla Marina di effe ttuarne il recupero 77 • li 13 fu un altro giorno nero per il SAS, che ebbe undici S.82 distrutti e quauro danneggiati durante un bombardamento de ll 'aeroporto di Castelvetrano. Il 16. altri quattro S.82 furono abbaltuti e quattro danneggiati tra capo Mustafà e Capo Bon mentre temerariamente procedevano ,erso Tunisi enza scorta, avendo fallito l'a ppuntamento co n i caccia di Pantelleria 78 L'incidente provocò una imm ed iata in c hiesta di Superaereo. TI comandante dell'Aeronautica Sicilia. genera le Monti. responsabile delle scorte aeree riferì telegraficamente che, secondo gli accordi co l comando del SAS di Sciacca, i velivoli da trasporto avrebbero dovuto pas sa re su Pantelleria per ri levare cinque MC.200 di sco rta. Invece sul!' iso la si era presentato un solo G.12 - poi ri ultato essere !"ultimo aereo della formazione - che !>ubito si era allontanato verso nord ovest. I Macc hi erano imm edia tamente decollati, eseguendo subito un ampio g iro, ma non avvistando nulla, si erano lanciati all'insegu iment o del convoglio lungo la rotta prevista. Giunti su l go lfo di Tuni si i piloti avevano avuto l'amara so rpresa di avvistare tre S.82 che galleggiavano sul mare con ge nte accovacciata so pra le ali. Monti pertanto avvisò Superaereo che "mancato appuntamento es t da ascriversi at inosserva,1:,a ad accordi presi da parte velil'oli trasporto et inoltre che unico G.12 ùn •iato Pantelleria

76 Tes iimonanza al l'A. del l'a ll ora so ttotenente pilota Giovanni Gincvro del 149° Gruppo. 608" Squadriglia Trasporti. Casale Monferrato. 24 marzo 2002.

77 Tes1imonian1.a all'A. e documenti di vo lo del sottotenen te pilota Giovanni Ginevro.

78 Bro11u E. G. Cosolo. op. cit. vo i. 9. p. 28. Civoli M., op. cii. p. 101. on è chi aro perch é agli aerei da traspo rto non fo,,e siato ordina to di rientrare quando falliva rappuntamcnt o con la caccia di ~corta ( .cl.A) .

156 Gt:ERRA AEREA IN I TA LIA · DA EL·ALAMIIN ALLI:. S PI \GGE DEI.I A SIClLJA

Algeria inverno 1942 43. Un B- 25 del 310th B.G. protetto do reti mimetiche.

per rilevare scorta chiudeva forma z ione an z iché aprirla" 79 Giu s te osservazioni, che però non spiegavano i motivi per cui erano falliti i collegamenti in radiotelefonia fra gli aerei da traspo110, la base di Pantelleria ed i caccia in volo. Fallimenti derivanti dal mediocre livello tecnico e qualitativo che affliggeva gli autarchici impianti radio installati sugli aerei italiani, ed in particolare i radiotelefoni Allocchio Bacchini modello B.30, montali sui caccia, che, oltre a funzionare male avevano scarsa portata 80

A partire dal I 6 aprile, la situazione degli aerotrasporti divenne ancora più seria per l'ulteriore spostamento dei caccia della WDAF sui campi a nord di Susa. La concentrazione in questa ristretta area dell'intera massa degli Spitfires e dei Kittyhawk permise a i britannici di costituire gruppi di intercettazione formati da non meno di tre squadrons di Kittyhawks ed uno di Spitfires8 1 • Con tali forze i gruppi d'intercettazione avevano la possibilità di soverchiare numericamente qualsiasi scorta organizzata dai reparti dell'Asse.

Secondo un rapporto all eato, all'inizio i risultati delle crociere della WDAF furono insoddisfacenti 82 Il 17 apr il e, la caccia it alia na riuscì a prendersi una picco la rivincita a spese di uno dei più micidiali reparti caccia impegnati nell'Operaz ione Flax. Tre MC.202 del 151 ° Gruppo non si lasciarono intimidire da una ventina di Kittyhawks del 57 th Fighter Group lanciat i all'attacco di una piccola formazione navale , di cui essi dovevano garantire la scorta. onostante la presenza di Spitfires in quota e l'enorme in feriorità nume1ica, i piloti it ali ani avevano spedito due Kittyhawks a fare conoscenza delle acque marine, inoltre avevano centrato con parecchi proietti li da 12.7 mm. al tri cinque caccia , senza riportare una sola perdita 83 Uno dei piloti dei Kittyhawks abbatt uti fu recuperato all 'indomani 84 Da parte loro gli americani rivendicarono la dis truzione di un MC.202 e il danneggiamento di altri d ue85

Però all ' indomani, 18 aprile, gli aeroconvogli tedesch i subirono un a delle più tremende disfatte della campagna di Tunisia, che gli Alleati battezzarono "Il massacro del Giorno delle Palme". Fort i fo rm azio ni di caccia della Western Desert Air Force avevano pattugliato per tutta la mattina il golfo di Tunisi e la pe-

79 Telegramma 0022164/S Aeronautica Sici lia a Supeaereo. in Ci voli M. op. cit. p. l 02.

80 Te stimonianza a ll ' A. del conte Pierpaolo Paravicini , già tenente pilota del 155 ° Gruppo C.T.

81 RAF Narrative (First draft). "The North African Campaign November 1942 - May I 943" p. I85.

82 RAF Narrative (First draft), '"fhe North African Campaign November 1942 - May 1943" , p. 185.

83 Tarantola , op cit. p.146

84 NATAF Int/Ops urn Al 299, 19/4/43 ( AFRHA A-60 11)

85 NATAFint/Op sumAI293.18/4/43 ( AFRHAA-60 11)

CAP. I V - LE FAS I FINAI.I DEU A 0 UF. RRA A EREA I N T UNI SI A 157

fom1azioni molto sen-ate sia per facili tare il lavoro dei caccia di sco,ta che per rendere più diffici le quello degli attaccanti. Aveva in oltre ord in ato che per ev it are di essere individuati dai radiolocalizzatori avversari, sia gli apparecchi da trasporto che quelli della scorta dovevano tenersi sino dalla partenza ad una quota assai bassa e che durante il sorvolo del Cana le di Sicilia, mentre la caccia sa li va alla quota più opportuna, i ve livoli da trasporto dovevano abbassarsi a 80 - 100 metri su l livello de l mare, ed eventualmente ancora di più in caso di attacco . Fo ugier ordinò che i convogli segui ssero una nu ova rotta, prima dev iando verso occidente poi piegando verso Biserta, onde evitare la pericolosa zona di Capo Bon. Racco mandò inoltre di sfr uttare al massimo la rete di radiolocalizzatori italian i e tedesch i per individuare le formazioni di aerei nemici e le loro rotte onde modificare di conseguenza quelle degli aereoconvogli 96

Per fare fronte all a preoccupante penuria di carburanti che affliggeva le residue forze corazzate tedesc he , la Luftwaffe fece un estremo tentativo organizzan do per il 22 apri le due aeroconvog li , uno di Ju.52 ed un altro di ventuno grandi esamotor i Me.323 ogn un o co n un carico di 1O tonnellate di benzina in latte e di altri materiali urgenti. 11 gio rn o prima era fa llit o l 'ulti mo contrattacco tedesco nel settore di Mejez el -B ab ed i se rbatoi dei supe rst iti carri armati della Panzer Armee di von Arnim erano quasi vuoti 97 Come era prevedibile i traspo rti trovarono i caccia della Western Dese rl A ir Force che li attendevano nei pressi della costa. I due convogli furono attaccat i co mpl essivamente da quattro sq uadro ns di P- 40 della SAAF e due squadrons e mezzo di Spitfires. Il co nvoglio degli Ju.5 2 passò senza perdite essendo e ra scortato da quasi un cent in aio di caccia (MC.202 del 151 ° Gruppo Caccia del magg. Bernardino Serafini decollati da Pantelleria e Bf.J09G del I e IT/J G.53 levatisi da i loro campi della Tun isia) che svolsero un eccellente lavoro prima frustrando il te ntati vo degli Spitfire di impegnarli mentre i P-40 auaccavano gli Ju.52, poi atta cca nd o a loro volta i Kittybawks. Andò invece malissimo ai g iganteschi Me .323, che furono lutti abbattuti in vista della costa non essendo stati tempestivamente raggiunti dai e.accia tedeschi che av rebb ero dovuto scortarli 98 Il comba ttimento attorno al convoglio degli Ju. 52 era invece andato abbastanza male per i sudaf,ica ni. In fatti la WDAF ammise la perdita di quattro Kittyhawks, attribuendo tuttav i a ai suoi piloti la distruzione di nove Me.109, un MC.202 ed un assa i improbabile Re.2001 99 Lo .JG. 53 perse l 'ae reo del lt. Li ebig, che ferito in combattimento a s ud di Ferryville si salvò col paracadute 100 • on conosc iam o le perdite itali ane

In ogni caso le scor te degli aeroconvogli s i stavano rivelando troppo debol i ed aleatorie per impedire il

96 "Verbali delle riunioni tenute dal Capo di SM Generale'' , Vol.IV. SME Ufficio Storico, Roma, 1985, p.87. Le direttive Tecnico Operative di Superae reo. Yo l. 2° Il Tomo, p.708, SMA Ufficio Storico, Roma, 1992

97 Nella riunione ten utasi il 20 aprile presso il Co ma ndo Supremo, Kesselr in g fece presente che all'indo ma ni od al mass ino due g iorni dopo. le truppe tedesche in Tunisia non avrebbero pi ù avuro benzina. Cfr.: Verbale della riunione tenu ta dall'Eccellenza il Capo d i Stato Maggiore Genera le il 20 aprile 1943 - XXL in "Verba li delle ri unioni tenute da l Capo di SM Genera le'', Vol.lV, SME Ufficio Storico, Roma , 1985 .

98 Prien Jochen. ''Jagdgescwader 53 , May I942 - Janmu·y 1944" , p. 574.

99 NATAF lnt/Ops um Al 330. 23/4/43 (AFR HA A-601 I)

I00 Prien Jochen, op. c it . p. 575.

160 G UERRA AcRl::.A IN iTA LIA - DA EL -ALAME fN AL LE SPIAGG E DE LLA S I CILI A
Me. 11 Odi scorta ad un convog lio italo tedesco in navigazione ne l Med iterraneo.

ripetersi di di sas tri. La perdi ta d i tutti i ventuno Me.323 mise definitivamente fine all'esperimento di forzare i l blocco co n g randi convogli aerei alla luc e de l giorno, e convinse anc he il testardo Luftransportftihrer, maggiore ge nerale Ulr ich Bucholz che l' unica possibilità rimasta era quella d i inviare i riforniment i di notte , con piccole e spa rse formazioni avv iate lun go rotte, c he dovevano evitare co n la massima cu ra i funesti paraggi d i Capo Bon Naturalmente l'intera traversata doveva esse re effe ttu ata a bassa quota per non fare localizzare i trasporti dai rada r. Per ammissione dello stesso comando de ll a XII Air Force, la nuova tattica creò molte difficoltà ai caccia notturni Beaufig hters , che abitualmente pattugliavano il Cana le di Sic il ia lun go rotte accuratamente predeterminate. I loro equ ipaggi constatarono con disappunto che a bassa quota il rend imento dei radar Mark VI A.I. montati s ui Beaufighters era assai scarso, pertanto era molto diffi cile otte nere s ucc ess i. Qualche ri s ultato poteva essere ottenuto entrando in contatto vis ivo con gli aerei da trasporto. Contatto che si poteva 01tenere co n relati va facilità in pross imità delle zo ne d'attenaggio esistenti nelle vicinanze de ll a costa, ve rso le quali i traspo rti era no obbligati a convergere 101

Al pari del comando della Luftfl otte. 2, anche il ge nerale Fougier aveva ordinato al SAS d i sospende re i vo li diurni e di sfruttare al massimo le o re no tturne , tuttavia qu es te direttive ri s ultarono diffi c ilm ente applicab ili 102 La loro esecuz ion e richiedeva equipa ggi addestra li al volo notturno, ma sembra c he all 'epoca quest i fo sse ro abbastanza scarsi 1°3 In og ni caso la situazione in Tuni sia era rovi nosamente precipitata. li 30 apri le il Comando Aero nauti ca Tunisia aveva comunicato al SAS che in seg uito ai continui attacc h i s ug li aeroport i ancora agibili era co ns igliabile che i ve li voli da trasporto vi arri vasse ro sempre nelle ore notturn e e che le lo ro sos te non s uperassero i trenta minuti 104 • Nella ste ssa notte uno dei Beaufìghters del No .15 3 Squadron , c he partendo da Bona pattugliavano le meno usuali provenienze dalla Sardegna, s mentì tutte le preced enti critic he mosse ai rada r Mark VI A. I.. e contemporaneamente deluse le speranz e cir-

10 1 Twelfth Air Fo rce, So uthern llalia n Ca mpaig n, Ann ex 12, Bullet in s Sep te mber 1943 Parl T. p. 12. AFHRA, A- 34245.

102 Civoli M. op. c it. p.1 11.

I03 Testimonianza ali' A. dell'allo ra st. pi i. Giovanni Ginevro , il qu ale fu in viato d 'urgenza a prendere serviz io co me 2° pi lota nel 149 ° Gru pp o Tra port i senza avere comp letato la Sc uola di Vo lo No tt urno.

104 Ci vo li, op. ci t. p 114.

C,\f'. IV - L E FAS I FINALI DELLA G UERRA AER EA I \/ T UKISIA ] 61
Spitfires dell o Squodron 145 {W ing 224 ) in volo presso Djerba nel marzo 1943. ( IWM)

ca la relativa sicurezza dei voli notturni a bassa quota. Favorito da una eccezionale visibilità, il micidiale caccia nortumo ebbe la fortuna di incrociare ed abbattere cinque Ju.52 appartenenti ad un aeroconvoglio c he stava volando una cinquantina di chilometri a sud della Sardegna io5 onostante le enormi perdite causate dal I' ormai completo controUo esercitato dall'aviazione aHeata su rutte le rotte aeree e mari1time. sia il Capo di Stato Maggiore Generale Ambrosio, che il comandante clc ll 'O BS feldma resciallo Kesselring avevano continuato ad impartire tassativi ordini affinché truppe di rincalzo fossero inviate in Tu nis ia per via aerea. Rinforzi ovv iamente di poco aiuto perché i soldati arrivavano con le sole arn,i individuali, mentre quelle pe anti inviate via ma re, il più deUc volte finivano in fondo al canale di Sicilia. Inoltre alcune centinafa di complementi non bastavano per rimpiazzare le pe rdite de ll e tredici stremate divisioni italo tedesche. che con 130 carri armati e 500 cannoni e l'appoggio di un centinaio di aerei, dovevano sostenere l'urto di venti divis ioni all eate a pieni organici con J.300 carri armati. l.500 cannoni e 3.500 aerei 106

All 'iniz io d i ap rile la Luftwaffe aveva iniziato a ritirare daJla Tunisia parte dei uoi velivoli onde evitare eccessive perdite a terra, cominciando dagli S tu kas e dagli aerei da ricogniLiOnc. Gli ultimi tentativi cli operare con gli Stukas erano falliti con perdite disastrose causate dal forte contrm,to della caccia alleata. pertanto la loro presenLa era divenuta praticamente inutile 107 •

A pa rtire dal 20 aprile alcune aliquote di caccia Me. I09 e di caccia bombaJd ier i Fw. 190 furono ritirate s ui relativamente più sicuri aeroporti della Sicilia. dai quali però continuarono ad intervenire nella battaglia in corso, utilizzando serbatoi au iliari 1<»..

Precedendo di alcu ni g iorni l'offe nsiva fina le, l'aviazione allea ta aveva attaccato tu tti i camp i ed anche le più piccole strisce d' atte1Taggio che si supponevano ancora utilizzate dal le forze de l l'Asse. Dopo qualche giorno tedeschi ed italiani cominciarono a concentrare parte dei loro caccia nelle Lone di Protville e Soli man. rafforzando la d ifesa aerea deg li approd i mari tt im i e dei campi d'aviazione di Tun isi e Bisertal(l9 _ Ma la magg ior pa r te de i reparti aerei italo tede chi cominciò la ritirata sulle basi della Sicilia. Alla fine di aprile le forze aeree del!' A e in Tunisia avevano ce sato di avere una certa importan?a nella battaglia in corso. TI 23 dello s te so me~e la ATAF

I 05 RAF I arrative (Fir~ t draft), "'The North African Campaign ;,,/ovember 1942

• May 1943", p.182.

106 Seco ndo una stima Alleata. al 7 maggio le forze aeree dell'Asse in T unis ia dispo nevano ancora di circa 200 aerei, ma cono~cendo i problemi di manule11Lione è difficile che la loro efficien,a s upera s~c il 50% (vedi Craven & Care, op. cit. \'ol.11. p. 201).

107 Cfr.: RAF Narrative (First draft), "The Nort h African Campaign Novcmber 1942 - May I943", p. 186.

I 08 Craven & Cate. op. cii. voi. 1l. p. 20 I

109 RAF I arrati\'e (Fir\t draft), "Thc, orth African Campaign o,·ember 1942

• May 1943", p.186.

162 Gl ' ERRA Al:.Rl!A IN lTAl I A • DA El·AI AMEIN ALLI! ~PIAGGE DlLI A SICILIA
MC.202 dello l 68ll Squadriglia su un aeroporto del settore mediterraneo. S.82 o Trapan i M il o, un aeropo rto che fu pesante mente bombardato, soprattu tto nell e fasi finali dello compogno in Tunisia, nell'ambito dello Operazione Retribution

I bombardamen ti con bombe a frammentazione da 20 libbre dei B- 17 dello Xli A.F. sugli aeroporti di Sidi Ahmed {Biserta) ed EI-Aouina (Tunisi) d i strussero a terra numerosi aerei da trasporto italian i e tedesch i

poteva g ià effettuare continui attacchi su truppe, depositi ed in sta lla zioni quasi senza essere disturbata da aerei nemici 110• Il 1° maggio, in Tunisia erano rimast i all ' incirca duecento aerei tedeschi, tutti caccia ed in gran parte inefficienti. Però nel g iro di qualch e giorno tutti quelli capaci di volare furono trasferiti in Sicilia 11 1 •

Le già esigue forze del Comando Aeronautica Tunisia si erano nel frattempo ulteriormente ridotte. Il sergente Dom enico Laiolo - un pilota da caccia la cui guerra contro gli Alleati finì solo nell'aprile 1945 - era ancora in Tuni sia quando il continge nte aereo it ali ano era ormai allo stre mo: "Alla fine d'aprile - ricorda Laiolo - tulle le squadriglie del mio Gruppo (il 7 ° ) avevano (complessivamente) appena una ventina di MC.202 in grado di volare" 112 • Una memoria assai precisa, infatti al 30 aprile l'Aeronautica Tunisia disponeva effettivamente di appena diciotto MC.202 ed otto MC.200 efficient i 113 • Anche se in pochi, i caccia italiani continuarono a fare la loro parte. Lo stesso nemico definì "fortiss ima" e soste nuta da "un supporto aereo di aumentata intensità" la resistenza che il 24 april e, le truppe della 1• Armata italo tedesca stava no ancora opponendo all ' 8" Arm ata b1itannica 114 • Tra il 23 ed il 26 aprile gli Ju.88 della Luftwaffe furono impegnati in centosessantotto sortite in ca mp o tattico per sos tenere l'es trema res istenza in Tunisia. Di conseguenze negli stessi giorn i fu rid otta l'attività dei bombardieri tedeschi dei contro gli obietti vi marittimi. Però qu es to estremo tentativo non ottenne risultati decisivi 115 • La Regia Aero nauti ca fece il massimo co nse ntito dalle sue scarse forze, mandand o sulla Tunisia co n tutti i Cant.Z.1007 e g li S.84 disponibili 11 6 • Qu a ntunqu e generoso il suo co nu·ibuto fu praticamente simbo li co, poiché gli ae re i in azione non s up eraro no la dozzina. In vece l 'aviazio ne all eata appoggiò le proprie truppe con un a massa di azioni giorn aliere , che s uperava ogni ragionevole termine di confronto con quelle avve rsa ri e. ell a sola giornata del 25 aprile , i so ui cacc ia e i caccia bomba rdieri eseguirono 771 sortite, mentre bo mb ardi eri medi ne effett uaron o 174.

110 RAF Narra ti ve (First draft ). "The No rth Afri ca n Campaign Nove mbe r 1942 - May 1943". p.1 86 .

111 RAF Narra ti ve (First draft), "T he North A fr ica n Campaig n Nove mber 1942 - May 1943" . p l 99.

112 "Me mori e di Guerra" memoriale dattiloscr itt o inedito de l sergen te ma gg iore pilota Dome nico Laio lo, copia nell ' archivio de ll ' A , p 102.

113 Co mmi ss ione lt aliana di Sto1ia Mi l itare " L' Italia in guerra - il guano a nno I943" , a c ura di Romain H . Rain ero , Roma 1994, p. 60 (co ntr ibu to di Aleg i G) .

114 NA TAF lnt/Op s um No5 4 AJ354 26/4 AFHRA A-60 11.

115 Circa il numero de ll e s oni te cfr Santon i e Mattesin i, op. c it. p 341.

l 16 Commiss io ne Itali a na di Storia Militare "L' Ita lia in guerra - il quarto an no l 943". a cura di Romain H. Ra inero. Roma 1994 p. 60 (con tri buto di Alegi G.).

- ---~CA:!!:P.:....1!..!.V~-_.!L:e!E.:...!F~A~Sl~l'!!è l NC!!A!::!..' LI DE LLA GL, ERRA A EREA I N T UNISIA ] 63

Le loro perdite furono però abbastanLa e levat e. Undici Spitfìres, due Hurribomb e rs. due P-39 e due A.20 non rientrarono alla base. li numero degli Spitfires - solitamente impiegati nei combartimenti aerei - perduti nel corso della giornata dimostra quanto pugnaci fossero i loro avversari. Ques ti ultimi - seco ndo la ATAF - avrebbero perso ne lla g iornata del 25, tre Me.109, due MC. 202 cd un Fw. I90 117

TI 29 aprile i piloti di quattro MC.202 del 151 ° Gruppo cli mo trarono l'intatta aggressività della caccia italiana. Decolla ti da Pantelleria per sco rtare un piccolo convoglio. i pil oti impegnarono combattimento con 36 bombardieri medi sco rtati da P-38 Secondo le riv en dicazioni del 151 ° un fulminea picchiata de i qua ttro MC. 202 attraverso la formazione nem ica con le armi in fun Lio rne causò la di s tru zio ne dì tre prestigiosi Lokheed 11 8

• Alle 06.05 circa, lo stesso convoglio ru raggiunto anche dai Bf.109 del lll/JG.5 3.

]64 G lll. RRA AERl:.A Il\ ITALIA - DA 11 - AI.AMEIJ\ ALLI SPIAGGE DELl.1\ $ '-'-1C=IU"-'A
Tunisi el-Aouino, marzo 1943, Fiot G .12 del SAS distrutto do ottocco Alleato. (pgc Giovanni Ginevro). Tunisi el·Aouino, marzo 1943, Co.133 sonitorio , distrutto do ottocco Alleato (pgc. Giovanni Ginevro).
11 7 NATAF lnt/Op sum 'o5~
26/4.
A-60 11 118 Tarantola op. cit. p.146.
AI354.
AFHRA

che rivendicarono l'abbattimento cli altri tre P-38 11 9 • All' ind omani sera. sette MC.202 ci el 151 ° Gruppo e cinq ue MC.205 ciel l O Stormo affrontarono sopra il Golfo di Tunisi una grossa formazione di Kittyhawks e Spitfires della WDAF che stava attaccando un convog lio cli motozattere Siebel e piccole motonavi. Gli agili Macchi assolsero in modo ecce ll ente il loro compito abbattendo uno Spitfìre e danneggiando un Kittyhawk. I piloti britannici riferirono invece di essere stat i attaccati da una quindicina di aerei fra Me.109 e MC.202, che però loro avevano contrattaccato abbattendo un Me.109 ed un MC.202 120 •

Non bastavano certo pochi marginali successi a capovolgere una situazione ogni giorno sempre più vicina al disastro. L' idea di una imminente sconfi tt a si era fatta luce anche nella mente di Mussolini, che il 30 ap rile rivolse al suo amico Hitler un ennesimo appello di inusitata franchezza: "Se non si risolve come più volte rappresentato, il problema aereo nel Medilerraneo inviando immediatamente forze aeree tali da controbilanciare la schiacciante superiori1à aerea nemica, non è più possibile fare arrivare in Tunisi né una nave, sia da guerra sia da trasporto, né un aereo. Il che significa perdere subito la Tunisia senza polere nulla salvare. An che i tentativi di trasporto con cacciatorpediniere so no destinari a fallire. Oggi sono s1a1i perduti tre cacciarorpediniere, dei quali due carichi di !ruppe germaniche e uno carico di munizioni. in seguito a continui attacchi di grosse formazioni aeree nemiche. scortate da 70- 120 aerei da caccia. FUhre,; la questione è di una urgenza assoluta. Le rruppe in Tunisia si battono splendidamente. come lo sresso nemico è cosrretto ad ammettere, ma se non ci sarà possibile rifornirle, il loro des1ino è segnato" m

La drammat ica mattanza cui si riferiva Mussolini era stata provocata dagli attacchi in massa sferra ti il 30 aprile dalla Western Dese rt Ai r Force co ntro i cacciatorpediniere italiani LAM PO e PANCALDO

119 Prien Jochen Jagdgeschwader 53 , May J 942 - January l 994. p. 577. Secondo altra fo nte i P- 38 abbatt uti da ll o JG.53 sa rebbero s ta t i due (C fr.: O.K.L. F ighter Claims, Chef fiir Ausz. und Dizs iplin , Luftwaffen -Pcrsonalamt L.P. (A). Cfr. Anche: Fi lm s & Supplementary Claims from L is ts Mediterranean & Southern Front J943 cxtracted from BA - MA 35mm micro-film s.

120 Tarantola op. cit. p.146. NATAF Int/Op su m Al 381, 30/4/43 ( AFRHA A-601 1).

121 Musso lini, Opera Omnia vol.X XXT , riportato da Deakin F. W. Op. cit. p.281.

CAP IV - L E FASI FINALI DEL LA G UERRA A E REA fK T UNI SIA 165 r -
Il 13 apr il e fu un g i orno nero per i l SAS, che ebbe undici S.82 distrutti e quattro dannegg i ati duran te un bombardamento dell'aeroporto di Castelvetrano.

ed il tedesco HERMES. TI LAMPO portava munizioni mentre gli altri due trasporta vano truppe. I caccia bombardieri britannici avevano affondato nel Golfo di Tunisi le unità it alia ne e danneggiato gravemente quella tedesca. Quest'ultima, con un in cendio a bordo, era stata costretta ad incagliarsi davanti a Kelibia per evitare l'affondamento. Ma era stato nuovamente ed implacabilmente bombardato anche il giorno successivo 122 • Del tutto inutile era stata l 'accanita difesa dei tre C.T. fatta dai Bf.109 dei gruppi II/JG.27 e llI/JG.5 3, che nono stante l'abbattimento dj tre P-40 non avevano potuto impedirne la distruzione 123 • Neppure l'estremo inter vento di Mussolini per conv in cere l'alleato tedesco a trovare una adeguata soluzione all 'angosc iante problema aereo aveva 01mai la possibilità di modificare il destino delle truppe d'Africa. La loro so rte era stata praticamente suggellata alla fine di febbraio, quando - d'accordo con il H ihrer - il Duce aveva rifiutato persino dì prendere in esame la loro ritirata dalla Tunisia. L'odissea dei Tran sportgeschwader e dei reparti del SAS era co ntinuata senza soste si no al gio rno della resa, sebbene ogn i carico di uomini e materiali servisse solo a prolungare l'agonia ed ad aumentare le perdite. La sera del 4 maggio gli aerei da trasporto italiani ancora in efficienza erano appena venticinque , e potevano contare su so li dodici caccia per la sco rta diretta e quindici per quella indiretta. 12 L' ultimo aeroconvoglio italiano regolarmente organizzato partì alle 06,50 del 5 maggio da Gerbini co n sei S.82 della 609" Squadriglia Trasporti al comando del tenente pilota Fulvio Setti. Il carico era costituito da un reparto di bersaglieri e da materiali vari. el cielo di Sciacca alla formazione di Setti si erano uniti sedici MC.202 del 1° Stormo. ma appena s uperata la costa sic iliana due S.82 erano sta ti costretti da avarie meccaniche ad atterra re a Sciacca. Alle 08,45 , mentre la costa tunisina era già vis ibile, era stato avvistato un nugolo di caccia nemi ci in rapido avvicinamento. Setti aveva lanciato un razzo ro sso per richiamare l'attenzione dei Macchi, indi aveva stretto la fo1mazione per resistere all ' imminente attacco col fuoco concentrato delle quattro Scotti 12,7 mm dorsali e delle otto SAFAT 7 ,7 mm laterali , che costituivano tutto l'armamento dei quattro trimotori. Il combattimento era cominc iato male. Alla prima passata uno squaclron

122 NATAF Jnt/Ops um Al 391. 2/5/43. AFRHA A-6011

l 23 Prien Jochen . op. cit. p. 578 .. O. K.L. Fighter Claims, Chef fiir Ausz . und Dizs iplin, Luftwaffen -Pcrsonalam1 L.P. (A). Cfr Anche: Films & Supplementary Claim s from Lists Mediterranean & Southern Fro nt 1943 extracted from BA - MA 35 -mm micro - films.30 aprii 1943.

124 Tarant ola. op. c it. p.142.

I 66 G l!E RRA A EREA IN ITALIA - DA EL -ALAMl:.I N ALLE SPIACGE DELLA SICILIA
Un B· 25 abbattuto dallo contraereo dell'Asse. I rest i di un He 1 11 fotografati dagli A ll eati nel maggio 1943 sul campo di EI-Aouina.

di P-38 aveva danneggiato due trimotori (s .ten. Camerini e ten. Ro se i) costringendoli ad ammarare, contemporaneamente gli altri squadrons impegnavano i Macchi abbattendone due. T due S.82 supers titi avevano continuato a volare ala contro ala difendendos i s trenuamente. La 12,7 dorsale di Setti si era momentaneam ente inceppata, pertanto per lunghi inte1minabili second i la sua difesa era rimasta affidata alle 7.7 latera l i manovrale da du e bersaglieri, impro vv isati si mitraglieri d'aviazione. Un'altra passata dei P-38 aveva dato il colpo di grazia al compagno di Setti (marescia llo Masce tti ), costringendolo a cercare la sa lvezza nell'ammaraggio. L'S.82 di Setti aveva invec e continuato a tenersi in volo, però con poch e speranze di rimanervi a lungo dopo la perdita di un motore e numerosi squarci di pallottola che stava no rapidamente svuotando i serbatoi. Per fortuna

Il 21 apri le 1943 quattro squodrons di P-40 abbatterono ventuno giganteschi Me 323, men tre due squod rons e mezzo d i Spitfir es impegnavano i MC.202 ed Bf .109 di scor to. Nell ' im magine un Kittyhowk lii - P-40 dell o Squodron 260 (IWM}.

Esomotore do traspo rto Messerschmitt 323 Gigant, una dell e prede più ambite e nell o stesso tempo più fac ili per i coccio Alleati (collezione Ferdinando Ped r iali}

erano arrivati in soccorso i Macchi s uperst iti. finalmente liberatisi dei P-38 che l i avevano agganciati ali' inizio del combattimento 125 • Nonostante le precarie condizioni del s uo S.82 , Setti aveva ugua lme nte raggiunto la costa, atterrando alle 09,30 su una piccola s piaggia a SW di Capo Bon. L'anim oso tenente era poi riuscito, attraverso varie perip ez ie, a raggiungere Tunisi, a trovare i mezzi per rimettere in efficienza il suo tartas sato S.82 ed infine a riportar lo in Sicilia all'alba dell'8. dopo un avventuroso volo notturno , salvando da certa prigionia il suo equipaggio più alcuni alti ufficiali dell'Ese rcito e dell'Aeronautica 126 e ll e s tesse o re l' ultimo ve livolo da trasporto italiano era decollato con un sovraccarico eccezionale di passeggeri da ll 'aeroporto di el -Aouina, già circondato da truppe britanniche . Aiutato da alcun i s pecia l isti i l tenente pilota Crucioli , aveva rim ess o fortunosamente in efficienza il suo SM.75 leggermente da nneggiato da un bombardamento appena poche ore prima 127 el fratte mpo anche la possibi li tà di formare scorte si era ridotta drammaticame nte, sopra tt utto per la "l'esiguità numerica" dei caccia dispo nibili. TI 5 maggio, il comandan te del!' Aeronautica Sic iIia, generale Adriano Monti, avvertì Superaereo che, s tante il grande numero di aerei nemici normalmente in attività s ul Canale di Sicilia, trovava enormi difficoltà a formare adeguate scorte per i convog li navali ed aere i Come

125 Secondo Ta ran tola. op. cit. p. 143 il 5 maggio. durante una sco rta a velivol i trasporto i MC .202 del 153° Gr. piombati su una formazione di P-38 ne di s tru sse ro se tt e. più due probabi li

126 Lioy Vincenzo. "G loria senza allori " , Assoc iazione Cu lturale Aeronaut ica, Rom a, seconda edizione, s .d. , pp. 385 e segg. Per il coragg io e l' irriducibilc iniziativa dimostrat i nelle c ircosta nze al tenente Fulvio Setti veni va concessa la Medaglia d'Oro al valo re Militare

127 Civo li M. op. cit. p. 118.

CA P IV - L E FA SI FINALI DEL LA G UERRA A ERF.A I N T U ISIA 167

1943, Tunisia, P-38G Lightning del 95th Squodron, 82nd F.G., Xli Air Force (USAF)

rimedio Monti s uggerì di rinunciare a fronteggiare il nemico con "sparute aliquote di apparecchi/ } per co11cemrare im·ece ogni disponibilità in saltuarie a:ioni di maggiore importan-:.a (e) così dare (a queste) qualche possibilità di reale successo" '~~

Tre giorni dopo, il Mecl it erra nea n Air Co mma ncl ordin ò di me tt ere fuo ri UISO l'aeroporto di Pante lleria. L·operazione non presentava problemi perché a partire dal 6 maggio. gli aereì alleati di s ponibili per il supporto tattico delle truppe anglo americane erano ormai in soprannumero 1.:<1 Pertanto r8 maggio. centoventicinque B-25 della Xli A.F., centoventisei bombardieri leggeri della Western Desert Air Force e tredici P-38 arm ati d i bombe, attaccaro no in due onda te l'aeroporto d i Panteller ia 1 10 • I danni inflitti furono mi nimi, mentre uno dei P-40 di scorta fu abbattuto da una pattuglia di se i MC.202 decollata da Pantell eria. poco prima che la seco nda ondata di bombardieri rende se inagibile la pista. L' i ola fu nuovamente bombardata nei g iorni success ivi, perché il comando a ll eato aveva deciso che l 'ae ropo rto doveva esse re mess o fuori uso sino alla fine delle operazioni in Tu nisia, onde impedire che fosse usato come base di reparti caccia eventualmente colà spostati per fornire copertura aerea ad un tentativo di evas ione in massa delle truppe che ancora combattevano in Tunisia 13 1 • L'ipote!.i non era ciel tutto infondata. Infatti 1'8 maggio, quando dive nn e ormai pa lese c he la d isfatta in T uni s ia era so lo qu estione cli g iorn i se no n d i o re, l' Al to Coman do della Wehrmacht ordinò di ritirare via mare trcntunomila so ldati tede chi e trentami la italiani" 112 • Per togliere un buon punto d. appoggio a questa ipotetica ritirata. nei quattro g iorni seguenti la orth African Tactical Air Force lanciò i s uoi bombardieri pesanti e mcdi, seguiti da var ie ondate di cacciabombardieri

P-40 a rmati d i bo mbe da 500 li bbre. contro il campo d ' aviazione ed il porto di Pante lleria. G li attacchi . ripetuti anche due o tre volte al giorno. non scalfirono gli impianti in caverna. però di trus sero cinque aerei e re sero praticamente inagibile la pista costellandola con centinaia di grossi crateri' " .

Se mpre per no n lasciare alcu na via cl i scampo ve rso la S ic ili a, ne l po meri gg io de ll' 8 magg io, i Baltimo res ed i cacc ia bombard ier i della WDAF mantennero uno stretto controllo sul Golfo di Tunisi e s ulle acque circostanti Capo Bon. do ve covarono e centrarono un piro sca fo. quattro motozattere Siebel ed alcuni picco l i natanti, che stavano ostinatamente cerca ndo di forzare il blocco. c l frattempo altri cacc iabo mb ardi e ri e rano anda t i all a rice rca d i bersag li s ui pi cco li ca mpi , dove ne ll a notte si co ncentravano

I 28 Co ma ndo tli Ae ronau tica de lla S ici lia, a S tato Magg iore de ll a RA - S uperaereo, Rep. SM - 1 Uff. Opera7 Prot. N.022457/S del 5 magg io I943. AUSSMA SLJ-9 .

I 29 RAF 'arrati,c ( First draft). ·'The 1onh African Campaign o,cmber 1942 - May 19-H'. p.188.

130 lnt/Opsum o.67 Al 428.) 7 May. AFHRA A-6011.

13 I Crave n & Ca te. op. cit. vo i. TI , p. I99.

132 RAF arrative (First drnft). ''The onh African Campaign o,embcr 1942 - May 1943". p.189.

133 Alioni su Pantelleria (quadro sino tti co giorna liero) AUSSMA Can. Fl/2.

168 Gl!RRA AERtA I\/ I TAI.IA - DA l:.L. AI.A~ffl'I ALL E \l'IAGGE DEL.LA SICl=Ll"-'A _ _

gli ultimi at1e1nggi e partenze degli aerei da trasporto alla luce di improvvisati sentieri luminosi.

Negli stessi giorni era iniziato l'assalto finale contro Tunisi e Biserta, sostenuto da bombardamenti aerei di violenza inusitata. TI 6 maggio, i bombardieri medi e leggeri della NATAF avevano eseguito più di 1.400 sortite colpendo i campi di Protv ille e La Sebala, e tutte le strade nei dintorni di Tunisi e Djedeida, mentre l'intera forza da bombardamento strategico della NASAF era stata mobilitata insieme ai B-24 della IX AF per battere senza lisparmio i porti di Marsala, Trapani, Favignana e Reggio Calabria onde stroncare sul nascere qualsiasi operazione per salvare in extremis le truppe italo tedesche intrappolate in T unis ia 134 • Il 7 era toccato al porto di Trapani, da cui era appena part ito l'ul timo convoglio per la Tunisia. li 9 era stat o il turno degli aeroporti sardi di Villacidro, Elmas e Decimomannu, sui quali aveva fatto scalo una pa1te dei trasporti aerei , cui era stato tardivamente impartito l 'ordine di evacuare specialisti ed ufficiali. Nel lo stesso giorno ven ivano colpiti i porti di Palermo e Messina. TI 1Otoccava ai campi di Trapani Milo e Borizzo. L' 11 a Marsa la, San Miche le e Catania. Quest ' ultima città era stata co lpita a buon mercato dai B-24 della IX AF , tutti rientra t i alla base con solo lievi danni da schegge, mentre due giorni prima uno dei suoi quadrimotori era stato abbattuto ed altri erano rientrati con parecc hi danni a seguito di uno scontro con diciotto caccia italiani (MC.202 de l 153 ° Gruppo e

Mercato di So li mon (Tunisia), apri le 1943. Sergente maggiore pilota Domenico La iolo. Poco pr im a della r esa, Laiolo r ientrò dall o Tun i si a portando un passeggero sul suo MC.202. Notare l'abbigl ia mento fuor i ordinanza con il g iubbotto da p ilota in pell e, foderato di pellicc ia (pgc. Domen ico Loiolo).

MC.205 del 1°Stormo) 135 Mentre gl i ae rei da trasporto riuscivano a passare vo lando di notte - seppure a prezzo di qualche perdita causata dai caccia notturni Beaufìghter - i convogli nava li quasi più non riuscivano a forzare il blocco, sebbene fossero formati solo da mezzi veloci, motosiluranti e torpediniere. È ind ubbio che l'Operazione Retribution (Giudizio Finale) accuratamente preparata dai comand i alleati per interdire ogni scampo alle veterane truppe cieli' Asse, stava per raggiungere il suo obiett ivo.

Anche l'attività dei poc hi caccia ita lo tedeschi rimasti in Tunisia era all e battute fina li . Quelli italiani entrarono in co mbatt imento per l'ultima volta il 6 maggio, co ntro ae rei del 242 Group britannico , che rivendicarono la distruzione di un MC.202 136 • L'odissea deg li ultimi MC.202 ancora in linea viene così ricordata dal sergente pilota Domen ico La iolo: "Ai primi di maggio, avevamo piantato le nosrre tende al riparo di un fron::,uto oliveto, moira lontano dal campo volo. Ormai il nemico non ci concede va più un ' ora di tregua, giorno e notte ci tormentava e qualche misero tenta1i vo per contrastarlo si risolveva a nostro sfavore. Qualche MC.202 dello Stormo , per ragioni diverse, aveva già avuto /'ordine di las ciare la Tunisia. l due comandanti di Gruppo - maggiori Sfor za e Molinari - perora vano presso il te nen1e colonnello Zappetta l 'eventualità di salvare il salvabile anche se da Roma non giung e vano ordini al riguardo. Il giorno 8 maggio subivamo l'ultima dura incursione. Fu allora che il comando del 7 ° Gruppo, a notte inoltrata riunì tutti i piloti rimasti, per comunicare che gli aerei in grado di volare, anche se un po' bucherellati, erano solo quattro. Per cui, esclusi il comandanre di Stormo ed i comandanti di Gruppo. aveva deciso di effettuare il sorteggio onde assegnare i MC.202 per il rientro in Patria. La no 1izia ci ammutolì: sul volto dei presenti si scorgeva l'angoscia, nonché una velata rassegna zione, ma nessuna manifestazione isterica. La ma1urità e la consapevole zw del personale, in quella dannata ed inconsueta situazione

134 "The Air Forces in Wor ld War Il - Combat Chronology 1941 - 1945".

135 Taranto la, op. cit. p.143 , Wa lker Jamcs W, op. cil. All'abbattimento del quad rimotore , il giorno 9. as s istette il se rgente magg iore Do me nico Laiolo appena rien trato dalla Tuni sia a bordo d i un Macchi MC.202 del 7° Gruppo. (memor iale La iolo pag. I08).

L36 NATAF ln t/opsum No 65 - Al 420 7 May. AFHRA A-60 11.

CA I'. IV - LF. FASI Fl1' A LI Dl:: LLA G U J::RRA A EREA IN T UNIS IA 169

rendevano meno gravoso il compito di chi doveva decidere". Laiolo fu il primo dei quattro piloti sorteggiati. Gli altri furono i capitani Visconti e Politi ed il tenente Lombardo. Poco p1ima dell'alba i quattro Macchi decollarono isolatamente, ognuno con il pilota sed uto sulle ginocchia di un pas seggero inserito neJlo stretto abitacolo eliminando il paracadute ed il battellino di salvataggio. "Volando sul pelo dell'acqua · rammenta Laiolo · puntai su Pantelleria. Percorsi pochi chilomelri, ombre scure si profilarono sul mare, erano motosiluranti od altro naviglio. Appena avvistarono la scia luminosa del mio scarico aprirono un nutrito fuoco di sbarramento. Ormai gli ero addosso, per cui puntai su uno scafo e lasciai partire una lunga raffica. Sfiorai la motosilurante, e sempre a pieno motore mi allontanai 117 • Laiolo raggiunse Pantelleria , ma essendo questo campo inagibile a causa dei crateri provocati dai recenti bombardamenti, proseguì andando a posare le ruote del suo MC.202 su quello di Catania. All'indomani un quinto MC.202, sommariamente rimesso in efficienza dagli spec ialisti del 7 ° Gruppo, riuscì a decollare ed a raggiungere Catania · Fontanarossa pilotato dal sergente Marconcini seduto s ull e ginocc hia di uno spec iali sta imbarcato come passeggero 138 •

L 'odissea degli ultimi Me.109 in Tunisia fu invece così rievocata dall'oberstleutenant Johannes

Eli ca in moto, ultimi controlli all'aereo ed al paracadute. Un comandan · te

squadriglia di MC.202 sta preparan dosi a decolla re do una polveroso uno p ista tunisina.

Steinhoff, allora comandante del prestigioso dello Jagdgeschwader.77 e nel dopoguerra capo di stato maggiore della Luft waffe: l'ordine di ritirata arrivò all'ultimissimo minuto. La tragedia di Tunisi si avviava già verso la conclusione. le Truppe germaniche ed italiane, insieme ai resti del mio reparto stavano ammassandosi entro la stretta lingua di terra di Capo Bon, sulla via della loro prigionia. Durante quella notte, mentre l'anarchia aveva comincialo a diffonde rsi fra qu e lla disperata moltitudine, noi ricevemmo il segnale. "lo Jagdgesch wade ,: 77 si trasferisca immediatamenle in Sicilia". Fortunatamente la mia precedente esperienza a Stalingrado e nella testa di ponte del Kuban mi avevano indotto a disporre anricipatamenle, e senza che i miei superiori ne fossero a conoscenza, il trasferimento sull'isola (Sicilia) di quasi tutto il personale di terra e gli equipaggiamenti. Pertanto più che un trw,ferimentofu una veloce ritirata. l ' 8 maggio, i Messerschmitt del mio reparto atterrarono a Trapani. Erano bucherellati dalle pallottole e da giorni non erano stati riparati. Entro la fusoliera di ogni velivolo, un meccanico in ginocchio spuntava alle spalle del pilota, una posi z ione che aveva raggiunlo con qualche difficoltà, strizzandosi attraverso il portello della radio. Sen za paracadute e senza la speranza di fuggire dalla sua prigione in una emergenza, doveva confidare nella misericordia del suo destino e nell'abilità del suo pilota. li resto del gruppo era decollato in circostan ze drammatiche. Il cielo sopra Capo Bon era controllato da caccia alleati. Noi avevamo passato la notte accanto ad una piccola radura.fiorila e verdeggiante . I nostri apparecchi potevano decollare solo negli intervalli in c ui gli Spiffires e gli Kittyhawk si davano il cambio Una volta in aria dovevamo cercare di.fuggire volando appena sopra la cima degli alberi. Vi.furono combattimenti e perdite, e le colonne di/umo degli aerei abbatturi segnarono il nostrv percorso" 139 • Per inciso,

137 Laiolo Domenico , memoriale datti losc1irto inedito.

138 Te stimonian za al i' A. del serg. pii. Domenico Laiolo (Tor in o 2/3/2002.11 motorista era l' aviere sce lto Baraua.

139 Stcinhoff Johannes, "Messersch mitt ove r S ici ly". ( titolo o ri ginale ' 'Di e Stra sse vo n Mess ina") , The Nautica! & Aviation Publishin g Co. of America , Baltimore. 1987 , pp. 24. 25.

170 G UE RRA A EREA IN I TA LIA · DA EL-ALAMEIN ALLE SPIAGGI:. 01:.LLA SICILI A
di uno

non uno della quarantina di Messerschmitt dello JG.77 , che riuscirono superare lo sbarramento dei caccia alleati, poteva considerarsi in condizioni operative al momento dell'atterraggio a Trapani 1 40 •

Il 6 maggio i B-26 si unirono ai cacc iabombardieri de ll a WDAF di pattuglia sul Cana le di Sicilia per rendere ancora più stretto il blocco delle comunicazioni attorno all'ormai ristretta testa di ponte. I Marauders bombardarono prima un piccolo convog li o a Sud Ovest di Marettino, poi due mezzi da sbarco approdati s ulla sp iaggia di capo Bon, ed infine natanti ed aerei parcheggiati nei pressi di Cape Fortass, Zebib, Cap Serrate Protville 14 1 116 maggio fu anche l ' ultimo giorno in cui i caccia tedeschi si presentarono in forze nel tentativo di contenere almeno in parte le straripanti formazioni aeree alleate. Tuttavia dodici degli ultimi Messerschmitt ancora sul suolo tunisino iniziarono male la loro missione, poiché cominciarono a decollare nello stesso momento in cui su l loro campo passavano gli Spitfires del 72nd Squadron statunitense. Data la estremamen te sfavorevo le posizione tattica, la maggiore parte dei caccia tedeschi fu messa fuori combattimento mentre ancora stava facendo quota. Secondo le dichiarazioni dei piloti americani , cinque Me. I 09 furono sicuramente distrutti , uno fu probabilmente distrutto e tre danneggiati 142 • Un'altra dozzina di Messerschmitl ed un paio d i Fw.190 furono d istrutti dai P-40 e dagli Spitfìres in una serie di combattimenti innescati dai caccia tedeschi, che cercavano di attaccare qualcuna delle num erose formazioni di bombardieri medi alleat i in azione sulle ormai sconfitte truppe della Panzer Arm ee. ella giornata del 6 gli americani persero uno Spitfire ed un Aircobra, i francesi un Leo 451 ed i reparti da bombardamento della WDAF un Ba itimore ed un B.25. Ae rei quasi tutti abbattuti dalla indomabile contrae rea de ll ' Asse. La giornata densa di insuccessi convinse il comandante del Fliegerkorps Tuni s, genera le Karl Ko ec hy , ad ordinare la ritirata generale in Sicilia di tutti i velivoli e de l personale che era ancora possibile evacuare. I suoi aerei fuggirono ali' inci rea nell e stesse ore e con gli stessi stratagemmi messi in atto dagli aerei italiani. Sia gli uni che gli altri furono st ipati s ino all 'inverosimile con personale dell'aviazione. In qualch e caso nell e strette fusoliere di caccia Messerschmitt e Focke Wulf furono siste mate pers in o du e persone, ovviamente oltre al pi lota.

L' 8 maggio , nella ristretta zona ancora contro ll ata dalle truppe dell ' Asse, era no rimasti i n att ività solo i campi di atterraggio di Menzel-Ternine e Korba , nei pressi di Capo Bon. Tuttavia la Luftwaffe riu scì ad

140 Steinhoff Johanncs. "Messerschrn itt over S ici ly'', p.25.

141 USAAF Com bat Chrono logy 1941- 1945.

142 NATAF lnt/opsurn No 65 - Al 420 7 May , AFHRA A-6011, Craven & Cate op. et. voi. Il , p 204.

C AP. IV - LE FA SI FI NALI DE LLA G UERRA A EREA IN T UNI SIA 171
Tunisia. Alcuni specia li sti a l la voro su un MC. 202 dell a 832 Squadrig li a ( 18° Gruppo) (collez ion e Ferdinando Pedriali).

eseguire una sess antina di sortite sull'aerea di battaglia con Me.109 dotati di serbatoi ausiliari decollati dalla Sicilia o da Pantelleria. Per togliere a turti gli aerei italo tedeschi ogni possibilità di utilizzare il campo di quest'ultima isola, per tre giorni consec utivi Pantelleria fu sottoposta dalla Western Desert Air Force a violenti bombardamenti, che colpirono sia il porto che il campo d'aviazione. L'atti vità dei pochi Me. I09 sulla zona della s• Armata. mentre agli Alleati sembrò del tutto trascurabile, ai tede sc hi costò almeno una dozzina di aerei, le cui spoglie furono reclamate in parti quasi eguali dai caccia americani e britannici. Complice una bassa nebbia, i natanti che ancora tentavano di portare rifornimenti all e truppe ita lo tedesche. nella mattinata avevano avuto alcune ore di tregua. ma ri stabilitasi la visibilità. nel pomeriggio ebbero nuovamente addosso g li aerei della WDFA. Gli Hurribombers e gli Spitfires del 242 Group unirono le loro forze a quelle di diciot10 Baltimores per rendere ancora più e rmetico l'assedio a1torno alla penisola di Capo Bon. Fra i s uccessi rivendicati troviamo una motonave da 8.000 tonne ll ate. quattro traghelli Siebel. una motozattera ed altre imbarcazioni minori 143 •

TI 9 maggio. non scoraggiato dalla severa lezione ricevuta il giorno precedente, il 11.Luftkorps inviò dieci caccia bombardieri ad eseguire un temerario attacco contro le trupp e che avanzavano verso Tunisi. L'ardita incur ione non costò perdite. ma all'indomani gli onnipresenti Spitfìres della WDAF fecero ancora in tempo ad abbattere un Fw.190 e due tenaci Ju.52. mentre tentavano una impo ssib ile fuga. ~fidando la loro spietata caccia. I nfine, I' 11 maggio, la I ATAF poteva orgogliosamente annunciare: "Nessun aereo ha o.[fe rto co111hattimento ai (nostri) caccia che indulgono in a!lacchi al suolo contro autocarri e pochi aerei nemici a terra" 1"°'. Sui disastrati campi abbandonati dalla Regia Aero nautica e dalla Luftwaffe gli Alleati trovarono le carca se di circa eicento aerei, fra le quali, molte dei trecento ettantuno velivoli da trasporto tedeschi e degli otranlad ue italiani, che non avevano avuto la sfortuna di esse re inghiottiti da ll e acque del Med iterraneo 145.

]72 Gu RRA A EREA 1\1 I TALIA· DA f L·ALA\1EIN A L.Lh \PIAGGE Dl:.LLA,._,S=1C,.,,IL=IA.,____________________
143 NATAF lnt/opsu m No 67 - A l 428 8 May . AFHRA A-60 1I. 144 ATFOP/Sum Al 437 11 May (1943). AFHRA A- 60 11. 145 Per le perdite di aerei da trasporto tede\c hi fra il novembre l 9-t2 ed il maggio l 9-t3. \'edi Murray. William son. op. cit. p. 163. Per quelle italiane vedi Santoro op. cit. Voi. li, p. 460.

Considerazioni finali

L, esito di una prolungata campagna in Tunisia era scontato sino dall ' inizio. Lo aveva intuito Rommel. che con la sua veloce ed abile 1itirata da el-Alarnein alla linea del Mareth aveva cercato di barattare spazio in cambio di tempo. Una volla dissipato questo prezioso capitale, le forze del! ' Asse sia ten-estri che aeree erano state costrette a combattere in condizioni sempre più sva ntaggiose per loro e sempre più redditizie per il nemico. Mentre gli Alleati disponevano di linee di comunicazione larghe e relativamente sic ure. l 'Asse ne aveva sola una , che giorno dopo giorno era divenuta sempre più s tretta. incerta e dispendiosa, sia in termini di uomini che di mezzi. Sulla " rotta della morte" la Marina italiana aveva perduto dodici cacciatorpediniere ed undici torpediniere. Duecentoquarantatrè navi di tutti i tipi erano state distrutte nei porti ed in mare ed altre duecentoquarantadue era state più o meno danneggiate. Di queste navi il 67 % era stato colpito dagli aerei 146 • Evidentemente la lezione di Malta non aveva insegnato molto agli alti comandi dell'Asse, la cui aviazione s i trovò ne ll a necessità di combanere utili zza ndo basi difficili da difendere ed ancora più da rifornire. Mussolini aveva forse intuito il noccio lo del problema, tuttavia durante il convegno di Feltre si era limitato a lamentarsi con Hitler: "che la campagna africana avrebbe avuto un co rso differente se avessimo avuto non la superiori là aerea , ma almeno una aviazione soltanto altre/la1110 forte quanto quella del nemico" 147 • È però quasi certo che forze aeree tedesche avrebbero potuto essere alla pari di quelle alleate, solo per un tempo assai breve. Poi la sch iacciante superiorità industriale degli USA e del Regno Unito avrebbero comunque alterato ques to temporaneo equi librio In ogni caso l'Asse sarebbe stato costretto a distrarre - come in effetti accadde - una forte al iquota di bombardieri e caccia dalle più paganti missioni offensive per devolverlo a pesanti compiti di scorta ai convog l i navali. Sicuramente, con una più potente forza aerea, l'Asse avrebbe potuto prolungare la campagna di Tunisia, creando serie difficoltà ag li All eati, che non avrebbero potuto tenere per lungo tempo cospicue forze nel Mediterraneo senza compromettere l 'Operazione Overlo rd (lo sbarco in Normandia). In ogni caso la Tuni sia era troppo difficile da rifornire ed ancora più da difendere. apoleone aveva sempre scelto di dare batta glia su terreni dove le condizioni tattiche e strategic he erano a lui più favorevoli, e dove la logi s tica non creava problemi alle s ue armate. Probabilm en te i due dittatori dell'Asse non si erano ispirati a apo leone nel momento in cui avevano scelto la Tunisia come terreno per dare battaglia al nemico. La conseguenza di questa errata scelta fu, non so lo una sco nfitta, ma anche la perdita di uomini e mezzi aerei, navali e terrestri, che avrebbero potuto operare in condizioni migli ori e più favorevoli , con maggior vantaggio per le vacillanti fortune dell'Ass e La Marina italiana, che nel novembre 1942 aveva esitato ad impiegare la divisione incrociatori pesanti GORIZ IA e TRIESTE contro il convoglio che aveva rafforzato Malta in modo decisivo, ebbe il T RIESTE affondato ed il GORIZIA gravemente danneggiato da un bombardamento aereo mentre le due unità erano alla fonda. Le due preziose un ità erano state perdute perché i caccia, le batterie contraeree ed i radar che avrebbero pot uto difenderle erano stat i persi durante la logorante campagna tuni sina. La necessità cli provvedere sco rte aeree ai convogli per la T unisia aveva d issangua to mo lti reparti caccia italiani, che sarebbero più utilmente impiegati in d ifesa de l territo rio naziona le, compito in cui le probabilità di sa lvezza pe r i piloti abbattuti era no certamente superiori a quelle delle missioni sulla T u ni sia o sulle acque de l Medite rra neo. Le perd ite dell 'av iazione, del!' Asse in Tunisia furono inevitabilmente alte. Dal novembre 1942 al magg io 1943, la Luftwaffe perse ne l settore Medite1i-aneo 2.422 aerei, di cui 1.867 da combattimento ed un proporzio na le nume ro di spe r imentati eq uipaggi 148 Essendo state impiegate forze aeree italiane inferiori a quelle tedesc he , le perdite del Co mando Ae ronautica Tunisia furono proporzio-

146 Bragadin Marc ' Anton io, Garzanti editore. Milano 1957 , p. 301.

147 Mussol ini Opera Om nia. Voi. XXXIV riportato da Deakin W. op. cil. p. 404.

148 Murray W. op. cit. p. 163.

C';\P, I V - LE FASI FI NA LI DELLA G CE RR A A EREA I ~ T UNI SIA 173

nalmente più basse di quelle del Fliegerkorps Tunis, ma forse assai più trag i che date le scarse possibilità di rimpiazzar le. I velivoli da combattimento perduti in azione in Tunisia furono so lo 35, con una più che accettabile percentuale del I, 17 % sul totale delle sor tite 149 , tuttavia aggiungendo quelli distrutti eia incursioni nemiche oppu re messi fuori uso per altre ca use le perdite degli aerei da combattimento italiani furono oltre du ece nt o.

In rapporto al numero delle missioni eseguite (5318) 150 , le perdite degli aerotrasporti del SAS (82 velivoli) sarebbero state percentua lmente più che accettabili ( 1,54 %), tuttavia la loro co ncentrazione negli ulti mi trenta giorni le rese di fatto int ollerabili. Le perdile dell'aviazione alleata non preoccuparono invece i suoi comand i, perfettamente consapevoli cli avere a disposizione assai più larghe ri sorse. Le condizioni di inferiorità, in c ui le forze aeree dell'Asse furono costrette a combatte re in Tunisia, finirono per accelerare in se nso ne gativo il divario, g ià esiste nt e dagli inizi, con quelle del nemico, con esizia li conseg uenze per la futura difesa della Sicilia e della penisola italiana.

]74 G UER RA AEREA IN I TALI A - DA bL- ALAMEIN ALL E SPI AG G E DE LLA SI CILI A
149
150
Dal novembre 1942 al maggio 1943, le sortite furono 3 000 (Santoro G. op ,. c it. p. 524). Santoro G. o p, ci t. p. 525.

Capitolo V Bombe sull 'Italia

La Confere nza di Casablanca ed il destino dell'Italia

Il Bomber Command sull'Alta Italia

Le prime bombe USAAF sulla penisola

Due Liberators folgorati da un solo "Folgore"

L'offensiva contro i porti e gli aeroporti del Meridione e delle isole

I bombardamenti dell'aprile 1943

La difesa aerea di I apoli e la tattica della caccia italiana

L'attacco alle basi aeree tedesche

L'escalation dell'offesa aerea sul territorio italiano

Il nemico alle porte

L'i ntensificazio ne deg li attacchi su por ti e basi ae ree del Sud

Nel gennaio del 1943 i l presiden te degli Stati Un i ti, F D. Roosevelt , ed il p rimo ministro b ritannico Winston Church ill si i ncon trarono o Casa blanca per definire i futuri obiettivi dell ' alleanza atlantica. (do sin: Weygand, Roos evelt, De Gaulle, Chu rch ill ).

La Conferenza di Casablanca ed il destino dell'Italia

Nelgennaio del 1943, .ment'.·e le.~perazioni anglo ameri.can~ in Tu.ni.sia attr~versavano.una fase di st~llo , t1 pres id ente deg li Stati U n1t1 , F. D. Roo sevelt , ed 11 pnmo mini stro britanni co Wrnston Churchill si incontrarono a Casa blanc a per definire i futuri obiettivi dell'alleanza at lantica. La conferenza era stata preceduta da numeros i in co ntri del Comitato in te rall eato per la Pianifi cazione Strategica (Co mmittee for Strategica! Plan s) fra i cui me mbri si erano s ubito manifestate opinioni di vergen ti s ull e o pera zioni da intraprendere una vo lt a comp letata l' "Op erazio ne Torc h". Tbritannici avevano energ ic amen te soste nuto che "il principale sforzo degli Alleal i doveva essere esercilato nel Mediterraneo con tro l'flalia , cominciando con una operazione colllro la Sardegna oppure con tro l a Sicilia, da intraprendere il più presto possibile" ' A differenza de ll a co mpatt ezza mostrata dai loro co ll eg hi britannic i, g li amer ica ni de l CSP si erano presentati alla co nferen za co n opinioni alquanto disco rdanti. L'esercito aveva proposto un a strategia più sfumat a, ma sostanzialme nte divergente da quella degli alleati britannici. L'US Army era del l 'op inion e che "se il Sud dell'Italia doveva esse re i nvaso, la Sicilia avrebbe dovuto essere presa subito dopo Tunisi[. } d'al!ra parte il fattore tempo e la disponibilità di mezzi avrebbero determinato se dovesse essere invasa la Sic ilia oppure la Sardegna". Tuttavia I ' Army non aveva fatto alcun cen no all a in vas ion e dell'Italia contine ntal e, che in vece cara tt erizzava le proposte britanniche. Per quanto appartenesse ro all 'US Army , g li alti gra di dell'USAAF avevano ass unto una pos izione molt o più nett a di quella dell'esercito riguardo all'invasione dell 'I talia, di cui non vedevano la necessità perc hé "il migliore modo per vincere la guerra era mediante una offensiva aerea Iota/e dalla Gran Bretagna con 1ro la Germania seguita da una invasione del con tin ente f eu rop eo/ a /Ira verso il canale della Manica" 2 • Gli es pe1ti de ll 'USAAF sos tenevan o c he le operazioni nel Medit enan eo avrebbero do vut o limit arsi ad una serie di "attacchi aerei contro obiellivi italiani e con 1ro il naviglio dell'Asse, rise r vando a l Nord Africa l a funzione di un ·area di operazioni aeree integrata con [quella della] Gran Bretagna"3. Dato il tota le d isacco rd o fra i mi litari, la decision e fu demandata a Roo sevelt e Churc hill , c he all a fine stabilirono una li sta di priorità strateg iche , in cu i al primo po s to fu messa la lotta contro i so mmergibili tedesc hi nell'Atlantico. Come per tutte le grandi operazioni decise a Casab lanca , anche per la lotta a i so mmerg ibili, g li Alleati affidarono buona part e delle spe ran ze di s uccesso all a loro pote nza aerea, allora in fase di pi e no sv iluppo. Il problema di ri stabilire la sic urezza dei collegamenti marittim i e ra or mai indifferibile. Da que s ti ultimi dipe nd eva no , non so lo la so pra vvive nza della Gran Bretagna , ma anc he tutte le pro gettate operaz ioni sia nel Meditenaneo che in Europa. Al s ucces so della campagna antisottomari na era legato il de stino de l se condo front e in Europa, la cu i data di attuaz ione era s ubordinata ai tempi per trasportare in Gran Bretagna gli ar mamenti e le di visi oni ame ricane , che avrebbero dovuto partec ipare allo sbarco in Normandia: operazione posta al ve r tic e di tutte le stra -

"Air phasc of Ilaly Campaign to I Janu ary 1944''. AAF Histor ica l Office, Hea dq uarters, Army Ai r Forces , Ju ne 1946, Chapter 1 , p 6. AFHRA K-101 4. In segui to ci talo co me "A ir phase of lta ly Ca mpaign".

2 "Ai r phase of Italy Campa ign", chapter 1 , p. 6.

3 ·'Air phase of Ttaly Camp aign" c ha pter I. p. 6.

tegie per battere la Germania. L ' urgenza di risolvere questo problema era evidenziata dalle c i fre.

Nel primo semestre 19-n. gli U-Boot della Kricgsmarine avevano affo ndato tre milioni di tonnellat e di naviglio mercantile. Nello stesso periodo davanti alle so le coste americane si era registrata la perdita di 397 navi. mandate a fondo dai s iluri e dai cannoni degli U-Boot . In questa lotta, l'av iazione doveva ass umere un ruolo estremamente impegnati\O, in quanto avrebbe dovuto scovare ed attaccare i mezzi s uba cquei tedeschi s ia al centro dcli' Atlantico sia in pro ss imità delle loro basi nel golfo di Guascogna. All"inizio del 1943 la nona subacquea tedesca manteneva ancora l'iniziativa nella battaglia dell'Atlantico, ma nell' agosto dello stesso anno le pattuglie dei quadrimotori B-24 e B-1 7 americani. gli idrovolanti Sunderland della RAF. cd altri tipi di ae rei pesantemente armati e muniti di apparati radar se mpre più evoluti, avevano co minciato ad infliggere co lpi duri s imi agli U- 8 001 riducendone repentinamente la capacità offensiva~. Il colpo di grazia ai sommergibili tedeschi era arrivato dalle piccole portaerei di sco rta , che in s ieme ai gruppi da caccia - formali da corvette attrezzate con perfezionati sistemi di ricerca e nuove armi subacquee - avevano definitivamente vinto la Battaglia de ll'AtlruHi co infliggend o alla flotta onomarin a tede sca enormi perdite. decisamente s propor1ionate agli affondamenti che essa otteneva. Alla fine della guerra fu accertato che su 1.162 sommerg ibili costruiti, la marina germanica ne aveva perduti in azione 785. mentre altri 221 erano sta ti distrutti dai bombardamenti aerei entro le loro stesse basi o da altre cause5 •

Idrovolante Sunderland della RAF temibile awersario degli U Boote tedeschi, i cui equipaggi la soprannominarono "Stache l schweine" (porcospino) a causa del suo numerosa e potente armamento.

Il secondo posto nella lista delle priorità strategiche stab ilit a a Casab lanca, venne assegnato alla offensiva aerea strategica contro la Germania, in cui un posto particolare era occupato dalla "Operazione Poin t Blank" avente l' obiettivo di annichilire la Luftwaffe distmggendo le industrie aeronautiche che la alimentavano e le bas i da cui operava. La riduzione della potenza aerea ge rmanica era una indi s pensabile premessa all'invasione oltre Manica. Dal successo di .. Point Blank" dipendeva la conquista del totale dominio aereo sia s ulle zone di sba rco sia nell'entroterra continenta le.

Sebbene non del tutto convinti dalle tesi britanniche, gli strateghi america ni finirono per accettare il punto di vista dei loro alleati acconsentendo all'invasione de lla Sicilia <,ubito dopo l"eliminazione della testa di ponte italo tedesca in Tuni s ia. Comunque tutti concordarono che "sino dopo la fine della campagna tunisina nel maggio 1943, 1!011.fosse deciso in l'ia deji11itil'a che w1 assalto al territorio italiano era preferibile ad opera::.ioni conrro la Sardegna. oppure nei Balcani , o n el md della Francia , o nel/"Egeo ". onostante que te condi1ioni abbastanza elastiche, in cui si riconosceva la mano di Churchill. una parte degli strateghi americani rimase ferma sul punto che "quals iasi futuro a/tacco contro il terrÌ/orio metropolitano avrebbe dol'lilo li111itarsi ad ww offe11siw1 aerea in modo che la massa delle risorse cli uomini e ma teriali alleali potesse esw re genata co111ro la Germania in l'lldendo il Nord Europa atlrm•erso

4 A.T. Warn od, Air Powc r versu~ U-boa1<: ·. Air Force HistOr) and Museum~ Prog rarn 1999. p.22.

178 GL eKKA AEREA l"I I r ALIA. DA r I -ALA\'IEIN A l I I· \PIAGGE 01:LL \ S1 '--'C1"-' l l"--'A ____
5 A.T. Warnod, op. cit. p.22.

il Canale della Manica" 6 Churchill continuò invece a soste nere col s uo consueto vigore la necessità di procedere all'invasio ne della Sicilia e del territorio metropolitano italiano, perché so lo in questo modo si sarebbe costretto il membro più debole dell ' Asse ad uscire dalla guerra. E fu la tesi di Churchill a prevalere. Alla fìne della conferenza fu deciso c he appena la Tunisia fosse stata ripulit a dalle forze de11 ' As se, la Sicilia sarebbe stata attaccata allo scopo di alleggerire la pressione tedesca sull ' Unione Sovietica7 • Tuttavia le operazioni nel Nord Africa avevano già eserc ita to una apprezzabile azione dive rsiva, distogliendo dal fronte russo quattro divisioni tedesche , di c ui due corazzate, mo lti reparti da cacc ia della Luftwaffe e circa 500 aerei da trasporto , destinati da Hitl e r al consolidamento dell ' occupaz ione della Tunisia. Fu proprio la sottrazione di quelle Panzer Division. che impedì alle forze corazzate di von Manstein (Operazione Wintergewitter) di congiunge rsi co n la 6a Armata di von Paulus accerchiata a Stalingrado , il cui tracollo fu poi accelerato dall'insufficienza dei rifornimenti per via ae rea. Pertanto all'epoca della conferenza di Casablanca, l'Armata Rossa aveva già ricevuto, oltre a forti quantità di materia li bellici, anche un cospicuo aiuto strateg ico, che aveva reso più fac il e il s uccesso della sua offensiva in vernale, che fra l'altro ottenne lo sfo nd amento della linea del Don, la distruzione dell'Armata Italian a in Ru ssia, di quelle romene ed un gheresi, e la distruzione della 6a A1mata tedesca.

L'Operazione "Point Blank" contro la Luftwaffe si presentava assai più complessa e costosa di quella contro i so mmerg ibili nell'Atlantico, soprattutto perché aveva come presupposto l'impiego di grosse formazioni da bombardamento nel fo1temente difeso cuore della Germania Un anno prima a Washington , ne l corso della "Conferenza Arcadia", era stato deciso il trasferimento in Gran Bretagna di grandi unità aeree dell'USAAF. La loro orga ni zzazione ed il comp ito di g uidarl e in azione erano sta ti affidati al genera le Cari Spaatz, che il 28 ge nnai o 1942, a Savannah (Georgia), aveva costitu ito la "Eight Air Force". Unità, che nell 'agos to s uc cessivo era stata attivata s ull e basi inglesi con una forza di quattro Wings (circa 1000 aerei). Mentre a metà del 1943, nonostante il trasferimento nel ord Africa di molti reparti, la grande unità aveva in linea 1.260 aerei, divenuti poi 4.242 alla fine dello stesso anno 8 • Appena le formazioni della Eight Air Force passarono dalle facili sortite sulla Francia occupata, a quelle sul piì:J ostico territorio del Reich,

6 "Air phase of Italy Carnpaig n", Chapter I , p. I

7 ' 'Roosevel t - Churc hi lI , cartegg io segreto di guerra" , p.351.

8 Edward T. Ru sse! , "Leap in g the At lanti<.: wal l" , Air Force Hi story and Mu scum s Program , 1999, p 7

C'AP V - B O MB E S l , LL'ITALIA 179
Bimotore Wellington, imp i egato dalla RAF soprattutto per il bombardamento notturno.

fu chiaro che dovevano essere accompagnare da una forte sco rta caccia. Questa esigenza lirnùava il raggio d'azione dei bombardieri, che dalle loro basi in Gran Bretagna potevano in teor ia raggiungere facilmente quasi ogni località del IIl Reich. Tuttavia per colpire efficacemente tutti g li obiettivi strategici, inclusi que lli cieli' Austria e dei Balcani , i bombardieri avrebbero dovuto disporre di basi più avanzate entro l'area mediterranea. All'epoca del la conferenza di Casablanca, la IX Air Force dell'USAAF, che operava con bombardieri pesanti dalle basi del Nord Africa, poteva battere tutta la regione balcanica , ma non i lontani obiettivi del1a Germania meridiona le. Il problema poteva essere riso lto solo conquistando basi aeree in

180 G UE RR A A EREA IN l TALlA • DA EI.-ALAMEIN ALLE S PIAGGE DELLA SICIUA
Un Avro Lancaster - il migliore bo mbardiere notturno dell a RAF - men tre sta per esse r e coricato con una bomba "b lock buster" da 4 .000 libbre, p iù quattro bombe GP e un conta in er di micidiali spezzoni incendiari (IWM)

Sicilia e nella penisola italiana. Di conseguenza l'invasione della Sicilia e quella successiva dell'Italia erano divenute, non solo un punto essenziale della strategia mediterranea della Gran Bretagna, ma anche una esigenza assai sentita dalle forze aeree americane, affinché la Combined Bomber Offensive (CBO) contro il III Reich raggiungesse e distruggesse tutti i suoi obiettivi. Nell'ambito di questo ampio progetto strategico, l' "Operazione Point Blank" si conquistò un posto di assoluto rilievo, che mantenne finché la potenza della Luftwaffe fu comp letamente annichilita. Ai progetti re lativi alle operazioni aeree Churchill aveva voluto aggiungere una particolare appendice espressamente dedicata all 'Italia. "In attesa di invadere prima la Sicilia e poi l'Italia - aveva detto il primo ministro britannico - grandissime basi aeree per bombardieri americani dovevano essere sistemate all'estremità nord della Tunisia affinché bombardieri a lungo raggio - che avrebbero potuto essere inviati dagli Stati Uniti - insieme ai bombardieri americani già nel Medio Oriente, avrebbero potuto operare con la massima efficacia conrro obiertivi italiani; allo s resso tempo il peso dei bombardamenti nollurni brirannici sarebbe stato portato a gravare[ ] sopra obiettivi italiani piuttosto che su quelli tedeschi. Timi i cenrri industriali avrebbero dovuto essere attaccati con la massima energia ed ogni sforzo avrebbe dovuto essere fatto per renderli inabitabili e per terrorizzare e paraliz.,are la popolazione"9

Come auspicato dal primo ministro britannico. i bombardamenti aerei sull'Italia avevano già iniziato la loro opera terroristica. Donne, vecchi e bambini, e tutte le persone non direttamente interessate nelle attività industriali od amministrative de ll e grandi città industriali del Nord avevano comjnciato ad abbandonare le loro case, cercando rifugio in località ritenute più sicure, perché prive di industrie di altri obiettivi di in teresse bellico 10 • Prima della conclusione de ll a conferenza di Casablanca, Roosevelt aveva imp rovvisamente dichiarato alla conferenza stampa del 24 gennaio, che gli Alleati avrebbero imposto la resa incondizionata a tutte le potenze del Tripartito. Tale dichiarazione era comunque già stata maturata dal presidente degli Stati Uniti. Alcuni giorni prima a Washington aveva in formato i capi del JCS che la resa incondizionata sa rebbe stata l 'obiettivo finale della guerra. Tuttavia pare che piima di Casab lan ca i cap i mi li tari americani non avessero attentamente valutato le possibili conseguenze del concetto di resa in condizionata su lla condotta della guerra, né che ne abbiano chiesto un più attento esame ai loro consigli eri 11 • La dichiarazione di Roosevelt fu subito approvata anche da Churc hill , nono stante egli fosse contrario ad imporre anche ali' Italia la clausola della resa incondizionata. "Nel mio discorso che seguì quello del Presidente - sono parole di Curchill - io naturalmente lo appoggiai f ... } Qualsiasi divergenza tra noi [ ... }avrebbe potuto in simile occasione ed in simile periodo danneggiare od addirittura compromettere il nostro sforzo bellico" 12 •

È tuttavia difficile che un fine politico come il premier britannico non si sia reso conto che una "resa incondizionata", mentre allontanava la pace, facili tava la penetrazione sovietica nel cuore dell'Europa.

9 "Air phase ofltaly Campaign'', Chapter I. p.2.

IO S i trattò d i un vero esodo verso piccoli borghi e case colonic he nel le campagne, che creò il problema d i dare alloggio agli "sfo llat i" . ln qualc he caso furono parzia lm en te util izzati piccoli ed ific i pubb li c i esistenti, ma in ge nere s i trattò di s is tema zio ni mo lto precarie in magazz in i e fieni li. Molte famig lie furono a ll oggiate in local i di ripiego, fredd i e ma lsani, senza acqua lu ce, gas, con ru dimentali servizi sanita ri in comu ne, spesso al l' esterno dei fabbrica ti. TI fenomeno de ll o "s fo ll ame nto'' pose alle autori tà loca li enormi prob lem i per ass icurare un minimo di sev izi essenzia li , quali l'approvv igionamento a lime ntare. l'i st ru zione. la sani tà ed i se rvizi amministrat ivi. a nch'ess i decent rati co n il re lativo persona le ( test imo ni a nza dell 'A utore).

11 Matloff Ma ur ice. ·'Grand Strategy ami the Washington hi gh co mmand". Army Histor ica l Series - Office of the Ch ief of Mil itary Hi story, USA, April. 27 2001, p. 447.

12 Churc hill Win ston, op. cii. Voi. IV p 818

CAP V - 80~IBE SULL.ITAL~ 181

Il Bomber Command sull 'Alta Italia

Alla fine del 1942 il territorio italiano cominciò ad essere sottoposto a bombardamenti aerei di inusitata violenza. La RAF attaccava nelle ore notturne, effettuando bombardamenti molto più simili ad azioni terroristiche che ad operazio ni s trategich e . in fatt i la Royal Air Force applicava il sis tema del bombardamento d'area (area bombing) c he non faceva alc un a distinzione fra edifici civili , insostituibili opere d'arte ed impianti indu stiiali

La tecnica di bombardamento dell'USAAF era in vece diametralmente opposta a quella britannica, essendo impostata s ul bombardamen to diurno di precisione. In gene re l 'aviazione americana scelse se mpre con cura i s uoi obiettivi in base a predeterminate fina lit à strategic he, e so lo occasionalmente s i abbassò ad eseg uire operazioni prettamente intimidator ie e terrori s ti che. Tuttavia, la prevalenza delle esigenze militari s u qualsiasi altra considerazione, co nvi nse l'USAAF ad effe ttu are bombardamenti inu tili od addirittura co ntroprodu ce nti sul piano tattico, un cui esemp io è il bombardamento della ce lebre Abbazia di Montecassino , le cu i macerie offrirono ai tedeschi la poss ibilità di usarle come posto d ' osservazione e centro di resistenza.

Per ridurre il flusso dei rifornimenti alle truppe italo tedesche in Africa, fra il dicembre 1942 ed il febbraio 1943 l 'av iaz ione ame ri cana effe ttu ò numerosi raid co ntro i porti meridionali e sici liani , valendos i della g ra nd e aut onomia e delle capaci tà belliche dei B- 24 della IX Air Force , che dalla fine del gennaio 1943 cominciò ad operare dalle basi ae ree ex ita li ane di Bengas i Successivame nt e anche gli aeroporti del Meridione e del le isole entraro no nell a lista deg li obiettivi prioritari dell'aviazione america na, data la loro importanza co me basi di fo rmazione e partenza degli aeroco nvogli per la Tuni sia Dopo la fine della resistenza dell'Asse in Tunisia, l' aviazion e alleata iniziò una seconda fase operativa nel corso della quale i s uo i bombardieri at tacca ro no tutto il siste ma di comunicazioni terrest ri e marittimi ne l s ud della penisola ed in Sicilia, e tutt i gli aeroporti delle iso le e del Meridione, al fine di preparare il terreno per l'Operazione Hu sky (invasio ne della Sicilia).

Quando a Casablanca Chu rchill di chiarò di vo le re spargere il terrore fra le popolazioni italiane con

182 G UERRA AEREA rN lTAUA • DA EL·ALAMEIN ALLE S l'IAG(; E DF.lLA SI CI LIA

attacchi dall'ari a, questi erano già in atto da un paio di mes i. Fra il 22 ottobre e il 12 dicembre, il Bomber Command britannico aveva eseguito pesantissime incursioni notturne sulle tre maggiori città del triangolo industriale del Nord Italia. Le bombe avevano colpito alcune importanti industrie, ma avevano anche devastato migliaia di abitazioni civili, opere d 'arte, scuole, ospedali e quartieri popolari, uccidendo quasi duemila civi li e ferendone oltre tremila. A Genova era toccato il triste privilegio di essere la prima città scelta dai bombardieri britannici, che da oltre un anno non toccavano l 'Alta Italia. La data del 22 ottobre era stata appositamente sce lt a dal Bomber Command in quanto coincideva con l'ini z io dell'offensiva dell'8a Armata ad e!A lamein. A differenza del precedente attacco aereo

Bengala lan ciati RAF duran te il bombardamento effettuato su Torino nella notte fra il 18 ed il 19 novembre 1942 (collezione Ferdinando Pedriali)

sulla città, effettuato da diciotto modesti bimotori Whitley, questa volta l'offesa era stata portata eia centododici quadrimotori Lancaster, che avevano sganciato 180 tonnellate di bombe in condizioni atmosferiche ideali e senza subire alcuna perdita. Il centro della città ed i quartieri orientali avevano subito pesanti devastazioni. Fra gli ed i fici di s trutti o danneggiati parecchi erano palazzi storici, chiese, musei, ospedali e persino lo s tupendo Palazzo Reale. Secondo i primi accertamenti fra la popolazione civile c'erano stati 39 morti e circa 200 feriti, ma si riteneva che le perdite fossero più elevate 13 Ma per le città liguri non era ancora finita. All'indomani Genova avrebbe dovuto essere nuovamente bombardata, ma a causa della fitta coltre di nuvole sulla regione i centoventidue aerei, fra Halifax , Stirling e Wellington, che dovevano attaccarla s i erano di s persi prima di giungere sull'obiettivo. La maggiore parte aveva lanciato su Savona, altri erano avevano bombardato la più lontana Torino. A differenza del 22 ottobre questa volta due Hai ifax ccl uno Stirling non erano rientrat i alla base. Il 24 era sta ta attaccata Milano. Per la prima volta il Bomber Command aveva osato effettuare un attacco diurno confidando s ulla debo lezza delle difese antiaeree s ia lun go la rotta di avvicinamento, in gran parte su lla Francia di Vichy, sia s ulla Lombardia. Ottantotto Lancaster, decollati da ba si clell' I nghilterra meridionale avevano sorvolato il nord della Francia in piccoli gruppi senza essere di s turbati dai caccia della Luftlotte.3. probabilmente grazie alla parziale copertura di nubi. I gruppi si erano poi addentrati nel territorio controllalo eia governo di Vichy, riunendosi infine in un'unica formazione s ul lago di Annecy prima dì scavalcare le Alpi. La formazione era arrivata su lla metropoli lombarda intorno alle cinque del pomeriggio, prendendo comp letamente alla sprovvista la difesa contraerea, che solo tardivamente aveva aperto il fuoco. e per soprammercato in modo fiacco ed impreciso nonostante il faci le bersaglio costituito da grossi quadrimotori a circa 1.000 metri di quota. Le prime bombe erano cadute mentre le sirene iniziavano a dare l'allarme, le ultime erano esplose I 8 minuti dopo. Uno dei Lancaster si era abbassato per offrire al mitragliere di coda l'opportunità di scaricare le sue quattro Vickers s u persone so rprese nelle strade attorno alla chiesa di San Cristofo ro. Questo indegno aviatore fu imit ato da un alt ro commilitone che perfezionò il suo addestramento mitragliando alcun i civili in bicicletta sulla strada di Cors ico 14 • Alla fine cieli' attacco si contarono 171 civili uccisi e 44 1 case cl' abitazione distrutte , oltre a molti edifici pubblici distrutti o danneggiati, fra cui du e ospedali, due chiese e due sc uole.

I 3 M iddelbrook Martin & Everitt Chris, 'The Bombcr Command War Diaries - An operational reference book 19391945" Mid la nd Publishing Limited. Eral Sdhi lton Leicesier, 1996, p. 318

14 L'epi sodio de l mitrag li amento di civil i accan to a San Cri s toforo è riporta ro se nza co mm en ti anche in 'Th e Bomber Command War Diarie s '. Quello sulla strada di Corsico è riferit o da Bonacina Giorgio "Obiettivo Iralia - i bombardamenti aerei delle città italiane dal I940 al 1945''. Murs ia. Milano 1972, p. 152.

C'AP. V - BOMB E Sll U .' fTA LIA 183

Furono centrati solo alc un i edifici industiia li , fra cui quelli de ll e industrie aeronautic he Caproni. La formazione pe rse quattro Lancaster , di cui uno abbattu to vici no a Milano, d ue sulla Francia - dove fina lme nt e i tedesc hi si erano sveg l iati - ed uno d istru tto durante l 'atterraggio in Inghil terra, con la perdi ta d i tutto l'eq uipaggio. Nella stessa no tt e l 'attacco su Milano doveva esse re ripetuto d a settantuno aerei. Tuttavia le tempeste lungo la rotta dall' Inghilterra dispersero gran par te della formazione. So lo trentanove ae rei si avvic inarono all'area cittad ina , ma le loro bombe lanci ate a casaccio fecero poc hi danni. Per cont ro , il Bomber Command perse quattro Welli ngton e due S tirlin g - ovvero 1'8,5% della forza impiegata - la magg ior parte a causa delle pess ime co ndizioni atmosfe ri che sulle Alpi. Tuttavia q uesta volta la co ntraerea era tempestivame nte e ntrata in az ione 15• Il fallimento dell'attacco del 23 ottob re s u Genova aveva lascia to l'amaro in bocca al Bomber Co mm and il qua le, pi t1che mai deciso a mettere in ginocc hi o il capoluogo li gure , inviò setta ntadue Lancaster ad attaccarlo nell a notte fra il 6 ed il 7 novembre. Come di consueto il bombarda mento co lpì con diabo lica prec isione i l cen tro ed i q uartieri reside nzia li in ottempe ran za all'o rdi ne emanato otto mesi prima da l ca po di stato magg iore della RAF sir Cha rles Por tai, c he prescriveva d i concentrare le bom be sull e zo ne edificate. A d ifferenza dei loro co ll eg hi america n i, seg uaci de l bombardamento diurno di prec isio ne, i bri tannici applicavano senza remore il sistema de ll 'area bombing, pe r cui ogn i ce ntro ab itato - ed ovviamen te tutta la popol az ione res ide nt e - era u n obie tt ivo meritevole della pi ù totale distruz ione 16 • I risultati del l' attacco su Ge nova, oltre a no n sembrare molto convi ncent i, erano cos tat i al Bombe r Conunand due Lancaster del 5 Group. Perta nto nell a notte successiva Ge nova fu

184 G UE RRA A EREA IN ITAUA - DA EL-ALA:VllilN ALI.F. SPIAGGE OtLLA S ICIL IA
Bombardiere pesan te Stirl ing impiegato da l Bomber Comma nd bri ta nnico in a lcun e incursi oni sull'Ita li a.
15
16
i
G.
154.
T be Bomber Command War Diaries , p. 319.
Ved
Bonac in a
op. cit. p.

attaccata per la quarta volta da centosettantacinque aere i di cui sei non rientrarono li Bomber Command giudicò questo attacco abbastanza soddisfacente, ma non tanto da togliere la città l igure dal primo posto in lista. Pertanto nelle notti s ul 14 e sul 16 di novembre Genova fu bombardata da centocinquaquattro quadrimotori fra Lancaster, Halifax e Stirling, tutti 1ientrati alla bas e. La ricognizione aerea accertò che le due ultime missioni erano state "more successfull" . per cui Genova fu cancellata dalle liste del Bomber Comrnand s ino all'agosto 1943, quando la RAF 1iprese i bombardamenti ten-o ristici su lle città italiane in concorso con gli aerei dell'USAAF. Attacchi esegui ti per convincere il governo italiano a sottoscrivere la resa incondizionata, mentre quest ' ultimo stava già disperatamente cercando di arrenders i.

Sis temate Milano e Genova , rimaneva ancora Torino. Come centro di comunicazioni la città non aveva lo stesso valore degli altri due capoluoghi regiona li , tuttavia era uno dei maggiori obiettivi industriali del Nord Italia, soprattutto per la presenza della FIAT e delle a ltre industr ie ad essa co ll egate. Torino aveva subìto l'ultimo attacco aereo nella notte s ull ' 11 settembre 194 1. Allora settantase i velivoli, per la maggiore parte We ll ington , avevano colpito il centro della città e le officine Fiat, però quattro We ll ington ed un Hali fax non erano rientrati alla base.

La nuova mazza ta su Torino arrivò nella notte sul I 8 novembre. Settantasette bombardieri lanciarono bo mbe d iro mpe nti ed esp losive, che appiccarono ince ndi nel ce ntro della ci tt à e nelle officine FIAT, uccidendo 42 civili e fe rendone 72. La successiva incursione de l Bornbe r Command s u Torino fu la più pesante e di stru ttiva prima d'a ll ora effettuata su una città italiana. ella notte s uI 21, duecento trentadue aerei (ottantasei Lancaster, cinquan taquattro We llin gton, quarantasette Halifax e quarantacinque Sti rl ing) arrivarono in più ondate scaricando sulla antica capitale sa bauda una spec iale combinazione d i bombe cost ituita da I 00.000 spezzoni incendiari da 4 libbre e quasi 180 tonnella te di dirompenti ad alto esplosivo, fra cui le mic id iali "block buster" da 4.000 libbre. Una mescolanza apposita mente studiata per produrre i massimi danni su zone densa mente popolate. Le incendiarie lanciate dalla prima ondata dovevano appiccare il fuoco, poi le dirompenti della seco nda ondata completavano le distruzioni ed ostaco lavano l'opera delle squadre ant incendio prontamente acco rse. Tale raffi nata tecnica raggiunse il suo massimo rend imento sui centri

CAP V - BOMBE SUtL 'I TA LI A 185 ....... ' \
Il reparto camionette de ll o Fiot SPA devasta to dal bombardamento de l 21 novembre 1942.

storici tedeschi, dove prevalevano le antiche costruzioni il legno. Jn Italia, poiché gli edifici, anche i più antichi , erano costruiti prevalentemente con pietre e mattoni, la tecnica del Bomber Command non funzionò.

on ci furono pertanto le tempeste di fuoco che devastarono Amburgo, Dresda ed altre minori città tedesc he.L'incursione co lpì duramente centro città . I quartieri ope rai attorno all e offic ine Fiat Lingotto ebbero una forte aliquota de ll 'esplosivo des tinato agli impianti industriali. Per la prima volta lo stabilimento Fiat Lingotto fu gravemente danneggiato, come pure la attigua sala prova motori avio 17 • Furono colpite anche le linee d i montaggio delle camio nette FIAT/SPA TL 37 , di cui l 'Ese rcito aveva estrema necessità. Comunque il numero delle vittime civili - 117 morti e 129 feriti - seppu re non eccessivamente alto, costituì la migliore conferma che gran parte delle bombe era caduta s u quartieri residenziali 18 • La RAF se la cavò con poche perdi te, appe na tre aerei non rientrarono alla base - uno dei qua li abbattuto dalla caccia. Prima che l'offensiva terroristico-strategica del Bomber Comma nd fosse sospesa, Torino doveva sopportare altri quattro bombardamenti. Nella notte su l 29 novembre la RAF inv iò su ll a città duecentoventotto aerei , fra Lancaster, Stirling, Halifax e Wellington , perdendone tre. Per la prima volta un centro abitato italiano fece l 'esperienza dei mostruosi "block buster" da 8.000 li bbre 19 • e furono lanciati due, uno dei qua l i rase a l suolo un intero pad ig li one della Fiat e l 'altro spianò un grosso isolato di abitazioni civili nei pressi di Porta Palazzo, un quartiere assa i dista nte da ogni ob iettivo industriale di un certo valore. L'ono re di sganciare il primo "8.000 libbre" era toccato allo Wing Commander G.P. Gibson, un pilota, che se i mesi dopo si guadagnò la Victoria Cross guidando un audace attacco di precis ione contro le dighe di Mohne nel bacino della Ruhr20 Torino fu attaccata anche la notte successiva, ma per sua fortuna, e non per meri to de ll e sue difese , affivarono sull'obiettivo solo dic iotto aerei sui trentasei inviat i Le pessime condizioni meteo su ll e Alpi, oltre a costringere una parte dei restanti aerei a ri nunciare, causarono la perdita di altri due. Le bombe degli aerei arrivati su Torino ucc isero 16 persone e ne ferirono 15. Il deludente esito cl i questo attacco, che nelle intenzioni del Bomber Command avrebbe dovuto infl iggere il colpo definitivo agli stabilimenti Fiat di Mirafiori , del Lingotto e di corso Ma rche (Aeritalia), non scoraggiò la RAF , che nelle notti s ul 9, I O 12 dicembre sferrò tre successivi attacch i ri spettivame nte con centotre ntatre, duecentovent isette ed ottanta d ue bo mbardieri, di cui otto furo no perduti. L' immediat.a ris ultato di questa serie cl i allacchi fu la manca ta prod uzione di trentacinque ap parecchi nel mese di dicembre21 Tuttavia ne l corso pri mo attacco, oltre a danneggiare una li nea cl i montaggio del supe rato ed in u til e FIAT CR.42, le bombe avevano purtroppo sp ianato i capanno n i dove l' azienda torinese avrebbe dovuto iniziare la prod uzione di

17 Arc hivio Centro Storico Fiat.

18 T he Bomber Command War Diaries, p. 325.

19 The Bomber Command War Diaries , p. 327.

20 Thc Bomber Command War Diaries , p. 327.

2 1 Ministero de ll ' Aeronau tica, Gabinetto del Min is tro, "Relazione sulla produzio ne Aeronautica - Roma 28 gennaio 1943", 1ipo11ato in: Stato Maggiore Es erc ito Ufficio Storico, "Verba ii delle riunio ni tenute dal Capo d i SM Genera le''. VoUY, SME Uffic io Storico, Ro ma, J 985 , p. 3 15 e segg.

]86 G UERRA A EREA IN ITALIA - DA EL-A LA M EIN A LLE SPI AGGE DEL L A SICILIA
l'atterraggio mole riusci to d i un Welli ng ton dello RAF a l r i entro d o u no missione notturno.

trecento moderni caccia MC.205Y in attesa che i s uoi impianti com in ciassero finalmente a produrre gli attesi caccia Fiat G.55 22 Pertanto sotto il profilo strategico queste ultime incursioni erano state efficaci, perché la FIAT non fece più alcun tentativo per mettere in produzione il MC.205Y che - sebbene disperatamente necessario - era stato progettato da una ditta concorrent e La FIA T non ebbe però problemi per rimettere in piena efficienza le linee di montaggio del biplano CR.42, che conti nu ò ad essere prodotto anche dopo 1'8 settembre 1943 sotto l'occupazione germanica, sinché un bombardamento della XV Ai r Force mise la parola fine a questa anacronistica macchina fuori dai tempi e dal progresso aeronautico.

Dopo un lungo intermezzo dedicato a te1Tificanti attacchi notturni sulle città tedesche, il Bomber Command ri tornò su Torino nell a notte sul 5 febbraio 1943. Come al solito le bombe, oltre a colp ire gli impianti indu stri ali, centrarono parecchi quartieri, anche periferic i uccidendo 48 civili 23. Nella stessa notte La Spezia ebbe il poco invidiabile primato di sperim entare nel corso del suo piimo bombardamento aereo le nuove bombe della RAF da 4.000 libbre, che una spolella barometiica faceva esplodere fra i 60 cd i 180 met ri dal suo lo onde amplificarne gli effett i. La missione condotta eia quattro Lancaster della Pathfinder Force, di cui tre con i nuovi ordigni, si conc lu se con successo e - come era prevedibile dato il tardivo intervento delle difese - se nza alcuna perdita. Sembra però c he i ri sul tati della bomba barometrica non abbiano sodd isfa tto il Bomber Commancl, dato che in seguito si aste nn e dall'impiegarla24 Una volta entrati nella lista degli obiettivi del Bomber Command era assai difficile usc irn e. Infatti nella notte sul 15 febbraio La Spezia ricevette la vis it a di altii quattro Lancaster della Pathfinder Force. Comunque nella

22 Ved i Archivio fo tografico Ce ntro Stor ico F!At e Alegi G. "Come non s i sceg li e un cac cia " Rivi s ta Aeronautica 5/1999.

23 Quotidiano ·'La Stampa" del 9 gennaio l 943.

24 Middelbrook Martin and E ver itt Chris, "The Bomber Co mmand War Diar ies - An opcrationa l referencc book 1939I945", Midland Publishing Ltd Earl Shilton, Leice ster, I996, p.351.

CA P. V· B OMBE SULL 'lTA LI A 187 ";J-,.;. t.19'tC.OTTO -
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Lo stabilimento Fial Lingotto devastato dal bombardamento britannico del 21 novembre 1942.(Archivio Storico Fiat)

Il B-2 4D " Butch" del 376th ed il suo equipaggio Bene evidenti le Ire Browning 0.5 che ne armavano la prua N elle versioni successive il B- 24 ebbero una tor retta riarma salto la prua, molto più efficace sia contro gli attacchi frontali che laterali.

stessa notte Milano fu un o dei due prin c ipali obiettivi del Bombe r Command. L 'al tro fu Colonia. attaccata da 2-D ae rei fra Halifax. Lancaster. Wellington e Stirling. Su Milano invece agirono" olo" 142 Lancaster dei Groups l, 5 e 8. c he lanciarono le bombe in cond izioni di ottima visibi lil à. Furono ce ntrati fra l'altro i gra ndi stabi lim e nti dell a Iso tta Fr asc hini (Grupp o Caproni). dove cinque ca mpate dei reparti fonderia e forgia tura dell'a llu minio cro ll arono. mentre un'altra lun ga cz ione di fabbricato fu danneggiata. Il colpo inferto fu grave, anche perché buona parte degli stabilimenli T otta Fraschini, che impiegavano circa 6.000 la vo rato ri , era ded icata alla produ z ione di motori aeronaurici 2.'. Comparata a i nove aerei perduti su Colonia . dal Bo mber Command la perdita di du e Lan cas ter no n ri entrati da ll a mis s ione s u Mil ano se mbrò più che tollerabile al Bomber Command. dato che le difese italiane erano 1ate "deboli come al soli10 26 • Qu esta azione ebbe tuttavia un ri volto del tutto inusuale per il Lanca ter del 101 Squadron pilotato dal se rge nte I. H. Hazard. Subito dopo ave re sga nc ialo le s ue bomb e, il quadrimotore fu mitragliato a lungo da un C R.42 ina spe ttatamente arrivato a co ntatto bali stico. l proietti li de l biplano, o ltre a ferire gravemen te due mitraglieri. avevano inn escato un violen 10 incendio per e tin g uere il qua le Hazard aveva dovuto esegui re una picchiata di quasi 2 .500 me tri. L'esped ien te aveva av uto s uccesso ma nel trambusto era stato perduto un me mbro dell 'e quipaggio , lan c iato s i co l paracadute appena l ' ae reo aveva ini ziato la pi cc hiata 27 • Dopo le du e legge re in cursioni di febbraio. nella notte s ul 14 ap rile La Spez ia fu sottoposta ad un terrificante atta cco da parte di 208 Lancaster e 3 Halifax, che pre ero di mira la zona del po110. causando danni grav iss imi all e mtrezzaturc e va1ie vittime. Inopin atame nt e qu es ta vo lta g li in c ur so ri pagarono un disc ret o pedagg io alle difes e contrae ree. Qu attro Lancas ter non rientrarono al la base, mentre altri tre , a ca usa dei danni rice vu ti. invece che in Inghilterra furono cos tren i ad atterra re su aeroporti alleati del ord Africa in mano A

188 GLI RRA AERl:.A I l\ I TA I IA - DA 1:L· AI .AM EIN ALL[: Sl'IA GGE D[I LA StCIL=IA ___
ta'~ 25 lnt ell ige nce on halian Air Effo n. Study No.4 ·'Thc ltali an Aviation Indu stry". page 44. AF HR A A-6084. 26 Ovvero ·usuall y weak". Midde lb rook Martin a nd Evcri lt Chri s. op. cii. p. 354. 27 Middelbrook Martin and faeritt Chri~. op. ci t. p. 354. 28 Middelbrook Martin and Everirt Chri~. op. cit. p. 376.
llea

Le prime bombe USAAF sulla penisola

Neiprimi giorni dello sbarco nel Nord Africa francese, le basi aeree della Sardegna, della Sicilia e della Calabria erano diventate il trampolino per gli attacchi dei bombardieri e degli aerosiluranti italiani e tedeschi che attaccavano convogli in navi gazione ed obiettivi strategici in Algeria francese. Essendo la massa dei bombardie,i anglo americani allora schiera ta s ull e basi nel Nord Africa appena sufficiente per appoggiare le operazioni in corso in Tunisia. i campi d 'av ~azione sul teITitorio italiano erano stati solo sporadicamente attaccati da Wellington che partivano da Ma lta. Gli esiti di queste azioni notturne erano stat i generalmente modesti, ad eccezione di quella subita nella notte dell ' 11 novembre 1942 dall'aeroporto di Elmas, dove i bombardieri britannici distrussero otto velivoli e danneggiarono alcune installazioni1 9

Tn uno dei loro attacchi su Elmas, i Wellingtons fecero saltare in

Il co lonnello Payne , comandante del 376th B.G. abbattuto su Napoli l' l l gennaio 1943 da un MC.202 , che distrusse un a ltro B.24 della stessa formazione. (da 376th B.G. Histo · ry).

aria una polveriera dove era immagazzinato un stock di bombe da 800 Kg . Parado ssa lm ente questo ben centrato colpo risparmiò ai Re.200 l del 22° Gruppo una missione di guerra dall'esito alquanto incerto. Secondo la testimonianza dell ' allora tenente pilota Biron, gli Wellingotns "aveva no eliminato la scorta di bombe di grosso calibro che avrebbero do vuto armare gli apparecchi ( Re.2001) per un progerraro altacco in picchiata contro una formazione navale scortata da navi di linea britanniche. il comando del 22° Gruppo aveva già scelto i piloti desrinati ad andare in a z ione. Fu una fortuna - agg iunge Biron - perch é non sarebbe ritornato quasi nessuno. La bomba da 800 Kg che avremmo dovuto portare sotto la fusoliera del R e.2001 interferiva (aerodinamicamente) con i 1ùnoni di profondità dell'aereo. IOgliendo manovrabilità al velivolo, che quindi avrebbe costituito un facile bersaglio sia per la contraerea che per la caccia avversaria. In seguiro al nos1ro reparto fu ch iesto cli dedicarsi alla scoria dei c onvogli sino al momento in cu i.fu trasferito a Napoli per contribu ire alla difesa aerea della città" 30

Data l ' urgenza d i mettere un freno ai frequenti , e s pe sso micidiali. attacchi che partivano dalle basi della Sardegna , il 23 novembre la XII Air Force aveva avuto l'o rdine di bombardare la base aerea di Cag l iari Elmas . Diciasse tte B-17 del 97 th B.G. guidati dal colonnello Joseph H. Aktinson, seguit i da venti se tte P-38 de l 1st F.G., erano già aiTivati a 200 mig lia dall'obiettivo, quando una estesa perturbazione atmo sfe rica li aveva costretti ad interrompere la missione31 • Dopo questo fallimento, per un paio di mesi l'aviazion e americana non aveva più tentato un attacco diurno s ulla Sardegna, in quanto i bombardie-

CAP. V - 80M!J E SULL'hALIA 189
29 Santoro G op. cit. p. 520. 30 Test imoni a nza al l'A. del Col. Giuseppe Biron, Tre vi s o L9 se ttembre 2001. 3 1 Hi story of the Twelfth Air Force , AFRHA A-6202.

ri pesant.i erano molto più necessari in Tunisia, dove era indispensabile neutralizzare i porti e gli aeropo rti utilizzati come basi di rifornimento per le truppe dell ' Asse.

APPOl,0

Il primo bombardamento dell'aviazione americana sulla penisola italiana fu eseguito il 4 d icembre 1942 dai Liberators della [X Air Force. Il loro attacco aprì la strada ad una interminabile e luttuosa serie di bombardamenti ame ri cani, che contribuì largamente a ridurre gran parte del territorio italiano in un ammasso di macerie. Come primo obiettivo gli strateghi dell'USAAF avevano scelto il porto di Napoli, per il duplice motivo c he era il più importante capolinea dei convogli per la Tu n is ia, e che osp it ava la flotta da battaglia italiana. Sebbene l'azione fosse stata effettuata da appena cinque B-24 del 376th B.G. e quindici del 98 th B.G., le 50 tonnellate di bombe da 500 libbre uscite dalle capaci stive dei Liberators avevano centrato con estrema precis ione i loro bersagli. L'incursione era stata solo l'inizio della vasta offensiva aerea contro l'intero sistema di porti ed aeroporti allra verso cui passava no tutti i rifornim enti inviati l' ACIT (Armata Corazzata It alo Tede sca). La data del 4 dicembre era stata scelta appos it ame nt e per colpire la base di partenza dei convogli negli stessi g iorni in c ui Ro mm e l si trovava disperatamente a co rto di carb uranti 32 I danni ai moli ed alle attrezzature erano stati rilevanti, ma non tali da impedirne l'uso. Ol tre a devastare molte attrezzature portua li , le bomb e avevano affondato l'incrociatore "ATTEND OLO", danneggiato seriamente gli incrociatori "MONTECUCCOLI" ed "EUGENIO", e un po' più leggermente quattro cacciato rp ed ini ere 33 Tn pratica la 7" Di v isio ne Navale era stata messa fuori comba ttim ento dall a IX A.F. senza la perdita di un solo aereo, sebbene la difesa co ntraerea avesse rivendicato la distruzione di alme1110 un Lib erator 34 1n te rmini strateg ic i il successo ottenuto da appena due dozzi ne di quadrimotori era paragonabile - sepp ure in scala ridotta - alla ce leberrima "notte di Tara nto" del 12 novembre 1940, quando la flotta da battaglia italiana era

Lo schema dell' attacco che permise a l MC.202 del cap itano Riccardo Monaco di abbattere in meno di 60 secondi due B-24D de l 376th B.G. (da 376th B.G. Histo ry).

32 "Air phase of th e ltalian campaign" AAF Historical Office, op. cit. p. IO .

33 Per i dati rela tivi all'az ione de ll a IX A.F., ved i Wa lker James W., op. cit. p 84. I B-24 era no en t rati nel Golfo dal lato nord ovest , accodandosi ad una vent in a di Ju 52 provenienti dalla Tunisia e dirett i a Capod ich in o La difesa antiaerea aprì il fuoco di sua ini ziat iva quando i quadr im otor i era no g ià su lla città .. Le bo mb e colp iron o in pie no g li inc rociatori ATIENDOLO e MONTECUCCOLI, ai guaii i l mancato a ll a rme aveva im ped it o di ch iu dere le porte stagne. Circostanza fatale per I' ATTENDO LO. che dopo essere stato devastato dagl i incendi , prima si abbattè s ull a fiancata destra poi si rovesciò. Il MONTECUCCO LI fu co lpi to a centro na ve da una bomba c he penetrò ne l fumaiolo prodiero. L'incrociatore EUGENIO Dl SAVOIA fu danneggiato da alc une bombe esplose a pochi metri dallo scafo. I mar inai caduti furono 252 e i feri ti 174. Furono colp ite la Riviera di Chi aia, la Mar ina. Chiatarnone e via Caracciolo; le vi tt im e c ivi i i furono o ltre 500, ma i l bolleuino di guerra dichiarò 159 morti e 358 ferit i (Minguzz i Vittorio, "Memorie - capitolo Il - La difesa de l territorio nazionale", copia nell'archivio dc li ' A p.g.c. l ng Bruno Minguzzi).

34 Le cifre dei B-24 partecipanti al bombardamento s u Napoli del 4 dicembre sono discord i Secondo Bonacina (op cit. p.164) l'a zione fu esegu it a da 20 aerei. Vent i è lo stesso numero indicato in "A ir pah se of the Italian campaign" AAF

Historical Office, op. c it. p. IO. Secondo Walker James W l'att acco fu eseguito da ve nti sei B-24 (''The Lib erandos" - a WWU History of th e 376'h Heavy Bombardment Group a nd its founding units··, Editore: 376~' Heavy Bombardment Group Ve terans Association, [ne. Waco, Texas, 1994, p.85). Bonacina afferma c he il 4 dicembre ··un solo apparecch io fu raggi unto all'ult im o mom e nto da una gra nata del la contraerea, disegnò un arco meteor ico ne l cie lo e s i in abissò presso Capri". In realtà nessun B-24 fu ab battuto. Walker Ja rnes W. (op. cit. p. 84.) oltre a smentire tal e perdita, è anc he molto preciso c irca J' efficacia del la contraerea: "F/ak batteries were i11effective, and no fighters were encountered''.

190 GU ERRA AER EA I N h A I.IA - D A EL-AL A WEIN A t l.E SPI AGGE DEL LA SICILIA
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stata quas i dimezzata dagli aerosiluranti della portaerei ILLUSTRIOUS 35 Infatti la Regia Marina , oltre a perdere un incrociatore, fu costretta a trasfe rire da Napoli a La Spezia le navi da battaglia "ROMA ", "LITTORIO" e "VITTORIO VENETO", rinunciando in pratica a qualsias i intervento della flotta da battaglia sia nel cana le di Sic il ia che nello Ion io. TI trasferimento ultimato d'urgenza entro il 6 dicembre si rivelò provvidenziale e soprattutto tempestivo, infatti I' 11 dicembre i due gruppi da bombardamento pesante de ll a lX Air Force ritornarono su Napoli. Però questa volta la difesa aerea era stata messa in allarme con un certo anticipo. I grossi B-24 trovarono i cacc ia italiani g ià in quota e molto determinati nei loro attacchi. Una delle squadr ig li e più impegnate fu la 371 • del 22° Gruppo reduce dalla Rus sia. A i pilo ti it ali ani furono attribuite tre vittorie, una delle quali fu assegnata al tenente di complemento Orazio Ferlin, che prima di esse re richiamato in serv izio faceva il capostazione a Mandela presso Roma 36 In realtà so lo il B-24 de l tenente Lan-y Kennedy , appartene nte al 981 " B.G., fu costretto ad un ammaraggio di fortuna nelle acque del go lfo, mentre altri quadrimotori rientrarono alla base danneggiati. Tuttavia prim a di essere abbattuti i mitrag li eri di Kennedy avevano pareggiato il conto, co lpendo a morte il MC.202 del tenente Lanfranco Baschiera, che aveva colpito a morte il loro aereo 37

Due

Ingennaio la IX ~ir For~e _tor~ò alla ~arica ~ontro i_ porti del _m~ridi_o_ne , ~o_lpendo r_i~etutamente Napoli, Palermo e Messma, oss ia 1p nn c1pa l1 capolmea dei convogli d1rett1 m Libia e Tu111sia.

Du ran te una di queste azio ni il 376th B.G., uno dei più prestigiosi reparti da bombardamento dell 'USAAF, conqu istò il non invidiabile primato di essere l'unico gruppo da bombardamento amer icano che in meno di due minuti perse due quadrimotori per opera di un uni co cacc ia italiano. L 'aspetto più sorp rendente dell 'episo dio è costituito dal fatto che i due grossi B-24, il cui armamento comprendeva undici mitragliatrici da 12,7 mm a lunga po rtata, furono abbattuti da un MC.202 "Folgore" a1mato con due sole mitrag liatric i SAFAT cali bro 12,7 n1m di portata inferiore alle Browning M.2 da 0,5 pollici 38 Il combatt im e nto ebbe luogo intorno alle 16 ,3 0 dell' 11 gennaio, durante un attacco del 376111 B.G. s ul porto di Napoli. La storia di questo Bombardment Group fornisce una chia ra e conv in ce nt e sp iegaz ione di que sto singolare evento.

el volo fra Abu Sueir (la base di partenza in Egitto) ed il golfo di Napoli il 376th B.G. aveva incontrato un largo fronte di perturbazioni at mosferiche che avevano costretto i velivoli a salire a 5.500 metri pas-

35 Fu affondata una corazzata e altre due danneggiate graveme nte ( n. d.A.)

36 "La S tampa'', 21 ge nnaio 1943.

37 Secondo le cronache ciel tempo durante il bombardamento di Napol i de ll ' 11 dice mbre furo no abbatt ut i tre 8-24, co nt ro la perdita di un cacc ia della difesa.(ved i "La Stampa" de l 21 ge nn aio 1943, N. Arena, op. c it. vol. 4, p. 465 8onacina Gio rgio 'Ob iettivo I talia" cit i n bi bl iografia). Tuittav ia W. J Walker (op ci t. p 85) confer ma la pe rdita di un 8-24 de l 98d, 8 .G . contro la asserita distruzione di due '·Messerschm itt 109" ad opera dei mitrag lier i de l 98•h 8.G, mentre non registra alcuna pe rdita del 376 th 8.G .. La perdita del B-24 del te n. Larry Kennedy è s ta ta co nferma ta all' A. da Herb Harpe r, stor ico de l 98d' B G L' A concede ampio c redito alle perdite dichiarate dalle du e part i, in oltre preci sa che in qu el periodo la difesa di Napo li e ra affidata ai so li cacc ia italiani. quindi le id enti ficazio ni di caccia tedeschi effe tt ua te dai bom ba rdi eri in az ione su Napo li sin o a ll a da ta del 21 gi ugno 1943 so no da ritenersi com pl etamente errate. U tenente pilota Lanfranco 8asc hiera, cadu to in questa azio ne, e ra nato a Verona da famig lia di origi ne triestina, già volontario in Spagna, aveva co mb a tt uto su ll a Manica col C.A. I. ind i in Africa Se tte ntriona le, dove aveva partec ipato a 200 azioni acc red it an dosi 14 vitto ri e aeree da so lo od in co ll aborazione

38 Walker James W "The Lib erandos" - a WWLI History of the 376th Heavy 8ombardment Group a nd its founding uni ts", Editore: 376'h Heavy Bombardment Group Veteran s Associat ion. Inc Waco , Texas, 1994. ,p.90.

CAP v - BOMB E suu .' ITAUA 191
Liberators folgorati da un solo"Folgore"

sando attraverso una compatta coltre di nubi. Subito dopo il decollo uno dei nove B-24 della formazione aveva dovuto 1ienlrare per inconvenienti tecnici, pertanto il suo comandante , colonnello John Payne aveva riordinato i restanti otto in due pattuglie a punta di diamante di quattro velivoli ciascuna. Al loro arrivo nel cielo cli apo li , intorno alle 16,20, le patt uglie erano state acco lte da un compatto sba rramento cli contraerea, pe r eludere il quale avevano iniziato una preordinata serie di rapidi ca mbiamenti di quota e direzio ne. Qu es te brusche manovre avevano però allargato l ' intervallo fra le due pattug lie. Di conseguenza, quando avevano in iziato la corsa di lancio sopra il porto , la loro reciproca distanza era divenuta quasi un mig lio. li B-24 n° 50 del colonne ll o Payne procede va in te s ta, seg uito dal ve li vo lo n° 59 del tenente Louis Prchal, affiancato in ala sini stra dall'aereo del tene nte Appold e da quello del tenente Brereton in ala destra. el frattempo da l vicino aeroporto di Capod ic hino si erano levate in rap ida success ione due pattuglie, la prima con cinque MC.202 e la seconda co n tre, della 371• Squad riglia Caccia (pi loti: capitano Riccardo Monaco, tenenti Orazio Ferlin ed Orfeo Mazzitelli , so ttufficiali Lo Sch iavo, Pipistrello, Fattoretto , Fausti Fornaci e Franco Sarasino) 39 • Di questa sparsa schiera di caccia, solo quelli di Mo naco e Mazzitelli erano riu sciti a raggiungere i bombardieri. Guardando verso il basso alcuni membri degli equipaggi dei B-24 avevano notato un paio cli aerei che stavano ve locemente salendo per portarsi in posizione d'attacco. Ma so lo il velivolo di Monaco - un trentenne uffic iale di complemento napoletano il cui MC.202 gli americani erroneamen te identificarono come un Me. J09 - riuscì a portarsi alla stessa quota degli incursori.

Appena l'ebbe raggiunta Monaco si lanciò audacemente all ' inseguimento puntando s ul B-24 del tenen te Appold. Mentre il s upposto Me.109 sta va se rrando le distanze, il mitragliere di coda di Appo ld stava accovacc iato nella s ua ri stretta po stazione, pronto a somministrare una buona razione di piombo al baldo in seg uitore. Con le ar mi puntate contro l'attaccante, il "tai l gu nner" aveva pazientemente atteso che la di stanza scen de sse a 400 metri prima di apr ire il fuoco. Come tutt i i suoi corneghi della IX Air Force il mitragliere sapeva che i caccia tedesc h i avevano armi da 20 mm e 13 mm di po1tata superio re a que lla delle sue Browning. Controllando la propria ansia , aveva atteso finché il cacc ia era aJTivato all a di stanza giusta , ma quando aveva azionato le leve di sparo, da ll e s ue mitragliatrici non era partito un sol colpo. Il caccia aveva invece già cominciato a sparare, seb bene eia una distanza eccess iva per le s ue SA FAT. Teli 'ans ia di colpire per primo Monaco aveva forse dimenticato che le s ue mitragliatrici avevano un tiro efficace sin o a 200 o 300 met ri . Visto lo scarso successo delle sue prime raffiche, il pi lota de l Macchi aveva camb iato tattica. Mentre attaccava aveva notato che la torretta di coda del B-24 di Appold era rimasta so rprendentemen te inatt iva e pure la reazione delle armi del re s to della formazione era stata alquanto fiacca. Con una intuizione che si rivelò esatta. Monaco aveva deciso di co ntinuare l'attacco , ma p unt ando s u un bersag lio si tuato in una posizione, c he lo avrebbe meno esposto al fuoco degli altri quad rim otori. Pertanto con una elegante vira ta a de st ra si era collocato un ce nt inaio di metJi dietro il B-24 del tenente Prchal , che stava in coda alla pattug li a. A questo punto lasciamo la paro la al serge nte Tbeodore (Ted) Dra zkowsky, mitragliere di coda del B-24 di Payn e, che nella formazione occupava il posto davanti a quello cl i Prchal: "Stavo armeggiando attorno alle mie mi1ragliatrici cercando di ,netterle in fun zione, quando diedi un 'occhiata fuori dal mio .finestrino . Sulla mia s inistra, a c irca ore c inqu e, si e, p iazz, ato quel Me.109 tedesco-1°, che stava procedendo di pari passo insieme a noi. Era a meno di cen10 yards4 ' Avrei potuto colpirlo anche con una doppietta. Brandii le mie armi verso di lui. ma lui do ve /le vedere il mo vim ento perché si piegò sulla sinistra e ci venne sotto. Tentai ancora di sparargli ma non mi riuscì"42 A bordo dei quadrimotori le ve loc i manovre de l Macchi di Monaco erano sta te seg ui te co n molta attenzio ne T utti i mitrag li eri

39 I sottuffic iali e rano i l m.ll o Lo Sc hi avo An tonio. i se rg e nti mag giori Pipistrello Aldo, , Fattore tto Ga s ton e. Fornaci Fa usto e e Sa ras ino Fra nco. Re laz ione Operativa 37 1• Squadrig lia Au ton oma , in "Relaz ion i Operat ive 3• Squadra Aerea" (AUSSMA)

40 ' ·Jerry" nel te sto orig inale.

4 I Equivale nti a 91,44 metri. n.d.A.

42 Lettera de l sergen te Theodore D Drazkowski del IO dice mbre J990 , riportata da Wa lker James W. op. cit. p. 9 1

192 G UE RRA AEREA 11' h A LI A • DA EI. -A LAME IN ALLE SPIAGGE DE LLA $ 1('11, IA

nella giusta posizione per puntare le loro armi contro l'intruso si erano preparati a dargli una lezione, ma al momento di aziona re le armi, la quasi totalità si era inceppata appena sparati pochi colpi. Ecceziona lmente erano rimaste in funzione quelle della torretta di coda di Brereton, che non avevano perso l'occasione di esplodere cinque lunghe raffiche contro l' agile caccia. Però nessun colpo era andato a segno. Incoraggiato dalla scarsa efficacia della reazione dei B-2 4, e mostrando pure una indubbia audacia, il pilota napoletano aveva dato tutto gas. accorciando ad una sessan tina di metri la distanza dall 'aereo di Prchal prima mettere in funzione le sue SAFAT. Data la co11a distanza, quasi tutti i co l.pi avevano centrato il bersaglio. Il quadrimotore era uscito di formazione con due mototi e la fusoliera in fiamme, poi si era avvitato a sinistra prima

Capodichino, il capi tano Monaco (a l centro) esam ina un grosso "bow i e kni fe" recuperato dai rottomi di uno dei due B- 24D da lui abbattu ti I' 11 gennaio. A ll a suo sinistra il sottotenente Orfeo Mozzite ll i, uno degli "ass i " del 22 ° Gruppo. (pgc.

di sprofondare. Solo un uomo si era paracadutato prima che l'aereo s i disintegrasse in una palla d i fuoco. Ma non era ancora finita.

Vista la fulminea fine dell'aereo di Prcha l, gli equipaggi dei tre B-24 supe rstiti avevano creduto di essere stati attaccati da un super annato Messerschmitt 109G pilotato da un grin to so "experten". Nessuno avrebbe supposto che s i trattava di un Macchi 202 pi lotato da un medico napoletano, che co mbatteva con astuzia e coraggio in difesa della propria città. ei primi due attacc hi Monaco aveva consumato gran parte del munizionam ento, tuttavia gliene rimaneva quanto bastava per un terzo tentativo . Perciò aveva deciso di in si nuarsi fra gli aerei nemici collocando il suo aereo nella stessa posizione prima occupata dal B-24 di Prchal, dalla qua le poteva sparare contro il capo formazione. Una mossa audace e nello stesso temeraria, perché ormai quasi tutte le armi dei B-24 erano state rimes se in funzione. Infatti le Browning delle torrette dorsah avevano avuto meno prob lemi di qu ell e di coda o delle laterali. Ma anche nel nuovo attacco Monaco esibì una so rprendente combinazione di impudenza, fortuna ed abilità.

Mentre mano vrava per inserirsi nella posizion e prescelta, i mitraglìer i delle torrette dorsali dei tre B-24 avevano tentato di colpirlo, però senza s uccesso perché anche brandeggiando le anni alla massima depres sione. non riusc ivano a puntarle sul caccia, da l momento che questo era troppo vicino e leggerment e più in basso dei quadrimoto1i. Solo le armi i nferiori, quelle laterali e quelle di prua avevano la possibilità di colpire Monaco. Ma sia le prime che le seco nde avevano già manifestato gli ste ss i problemi di funzionamento delle torrette di coda. l i mitraglie re laterale sinis tro de l B-24 di Brereton aveva azionato ripetutamente il disposit ivo di riarmo della sua Browning, ma ogni volta l'arma aveva spara to un so lo colpo ptima di incepparsi . Funzionavano invece perfettamente le quattro Browning piazzate ai lati delle prue dei velivoli di Brereton e Appo ld. Però queste avevano avuto la possibi lità di s parare solo qualche breve raffica nella manciata d i seco ndi imp iegata da Monaco pe r serrare sull'aereo di Payne. Il pi lota napoletano si era portato talmente vic ino al ca po formazione che il mitragliere di coda Ted Drazowsky ne intravide i l ineamenti prima che un proiettile da 12,7 mm centrasse il suo b lì ndovetro. La lastra si incr inò togliendogti la visuale, ma i sette centimetri e mezzo di spessore del blindovetro bastarono a fermare il proiettile. Tuttavia quas i tutta la lunga raffica di pallottole esplosive, perforanti ed incendiar ie uscita dalle SAFAT di Monaco era penetrata nel B-24 danneggiando part ì vitali e ferendo membri de ll'equipaggio. Mentre le fiamme divampavano entro il quadrimotore , la fortuna s ì dimostrò ancora una vo lta amica del sergente Drazowsky Dopo violenti e reiterati sfo rzi riuscì a sbloccare la boto la postetiore. da cu i s i lan c iò col paracadute, subito seguito da un altro mitraglie re. All'infuoti di questi due, nes s un altro abbandonò

C,\P. V - 80MBESl1LL "I TA l.1 A 193
Bruno Minguzzi)

l'aereo in fiamme, che andò a schiantarsi nei presi di Acerno in lrpinia43• La seconda vittoria di Monaco era stata assai più impegnativa a causa de ll a energica reazione degli uffic ial i navigatori che manovravano le armi di prua dei B- 24 di Brereton e di Appold. Nel loro rapporto, essi affermarono di avere piazzato parecchi colpi sul caccia, che poi avevano visto bruscamente disimpegnarsi, indi cadere a spira le prima di infrangersi su ll e sottostanti colline. Le loro dichiarazioni lenirono un po' il disappunto del 3761h di avere perduto B-24 e diciassette uomini contro l'abbattimento di un solo caccia tedesco44 •

All e due vittorie otten ute da Monaco le batterie contraeree della DICAT di apo li ne aggiunsero una terza , mentre quarto B-24 fu reclamato dal tenente Mazzitelli, che era stato a fianco d i Monaco durante la prima fase dell ' intercettazione. Le cronache del tempo segnalarono la caduta in ma re nei pressi di Ischia del B-24 rivendicato da Mazzitelli, inoltre ne aggiunsero un quarto B-24 efficacemente mitragliato dal sergente Fornaci 45 • In realtà ai due B-24 abbatt uti da Monaco. il 3761h B.G . dovette aggiungere solo altri due aerei dan neggiati, pe rò rego larmente rien trati alla base46 onostante le due brucianti perdite, la IX Air Force cons iderò bene riuscito il bombardamento cieli' 11 su Napoli, anche se nella realtà le sue bombe si disperse ro sul cent ro della città, uccidendo ventic inque civili 47 • Smentendo il rapporto deg li ufficiali navigatori di Brereton ed Appolcl, il capitano Monaco rientrò indenne alla base e dopo la g uerra visse pe r an ni nella sua città natale dedicandosi con successo alla professione di ostetrico 48 Per completare il quadro dei combattimenti aere i dell ' 11 gennaio, dobbiamo aggiungere che oltre ai Macch i di Monaco e Mazzitelli, alt ri due MC.202 della 371 a Sq. erano giunti a contatto balist ico con la prima pattuglia di Liberators, ma avevano dovuto intenompere il combattimento per il cattivo funzionamento delle loro armi 4 9 Gli aerei cl i Monaco e Mazzitelli erano rientrati a Capodichino all e 17.05 , mentre g li altri sei avevano fatto atterraggi scaglionati fra le 17,l Oe le 17.23. a conclusione di missioni della durata media d i quaranta minuti , Anche la 303a Squadriglia cli base a Capua era intervenuta con due Fabr izi F.5 ed un CR.42. Secondo il rapporto della 303" uno de i suoi aerei era riuscito ad arrivare a contatto balistico con quattro "Liberators" sparando 120 proiettili da 12,7mrn50 11 rapporto non precisa quale caccia abbia sparato, ma è poco probabile che sia stato il CR.42 la cui velocità massima era di 430 Km/h , mentre i bombardieri raggiungevano le 303 migl ia ora1ie (487 Km/h). JI disastro che aveva colpito la pattuglia di Payne propose inquietanti interrogat ivi al comando della IX Air Force. Nei giorni seguenti all'incursione su Napoli, presso la base del 3761h B G. ad Abu Sue ir fu aperta una severa inchiesta per stabilire le cause del ma ncato funzionamento di buona par te delle arn,i di bordo d urante l'azione dell' 11 genna io. Fu accertato che i disposit ivi di recupero automatico delle Browning si erano bloccati per effetto ciel gelo, che aveva co lpito sopra ttutto le armi nelle postazioni di coda ed in q uelle latera li, ovvero le mitragliatrici piazzate nel tronco posteriore della fusoliera. La causa del grave inconveniente fu individuata ne l tipo di olio impiegato nei meccanismi di recupero, che aveva densità e viscosità incompatibili con la bassa temperatura dell'alta quota raggiunta dai B-24 per sfuggi re al fronte di perturbazio ne atmosferica durante

43 La località di cad uta di questo B-24 è seg nalata da "La Stampa" del 21 genna io 1943 ,

44 li resoconto d i questo combattimento è tratt a in massima parte da Wa lker James W T he Liberandos" - a WWU

History of the 3761h l-leavy Bombardment Group ,

45 "La Stampa.. de l 21 ge nnaio 1943

46 Walker James W . op. c it, p.479. TI 98 th Bomb Gro up non partecipò at t·az ione dell' 1 I gen naio 1943 (98 'h Bomb Group Miss ion 11 WW- WWil: not izia confermala ali' A. da un e.mail de l 20/3/2002 di Herb Harper 9g,h B.G. historian) , Walker J. op. cit, elenca nel g iorno 11 /1/1943 la perd ita di due so li B-24 de l 376'11 B.G .. I B.G. 98th e 376' h erano all ' epoca i soli gruppi da bombardamento pesante della IX Air Force)

47 Bonacina G, op, cit. p,172.

48 Testimonianza al i' A. in data 16/3/2002 dell'allora tenen te pilota Giuseppe Biron. am ico e compagno di reparto del tene nte Monaco a Napoli nel ge nnaio 1943.

49 Re lazione Operativa Comando del 167 ° Gruppo Caccia in data I J gen naio 1943, Relaz ioni Operative 3• Zona aerea. AUSSMA,

50 Relazione Operativa della 37 1• Squadriglia in data I J gennaio 1943, Re laz ion i Operative 3• Zona aerea. AUSSMA

] 94 G UERRA A E REA IN [TALIA - DA E L- Al.A \ ,JF.JN A LLE S PIAGGE DEL LA SICI LIA

il volo verso Napoli. Naturalmente l'inconveniente fu subito eliminato impiegando un olio idraulico con bassa temperatura di congelamento. Successive sperimentazioni effettuate ad alta quota confermarono la validità del provvedimento adottato51 •

11 gennaio 1943 fu comunque un mese poco fortunato per il 376th B.G, che il 31 perse un secondo capo formazione durante una incursione su Messina, un obiettivo difeso da una contraerea la cui violenza e precisione ta lmente impressionò gli aviatori americani, che battezzarono "Ack-Ack Alley" (corridoio della contraerea) il cielo sopra la ciltà dello Stretto52

L'offensiva aerea contro iporti egli aeroporti del Meridione edelle isole

Nel

bimestre gennaio-febbraio il porto di Palermo fu uno degli obiettivi maggiormente co lpiti dal!' aviazione strategica alleata. Il maggiore numero di incursioni fu eseguito dai B-24 della IX AF che, dopo gli attacchi del 7 e 23 gennaio e quello del 2 febbraio, passarono la mano ai B-17 della XII Air Force, che bombardarono il capoluogo siciliano nei giorni 2 e 22 dello stesso mese.

A partire da febbraio, la XTI A.F. accrebbe i suoi attacchi sul territorio italiano, prendendo di mira soprattutto i maggiori aeroporti del Sud e delle iso!e51. Il 7, i suoi quadrimotori arrivarono per la prima volta su ll a Sardegna, eseguendo il primo bombardamento diurno dell'aeroporto di Cagliari Elmas. che nel novembre precedente, grazie alle avverse condizioni meteorologiche, aveva evitato l'incursione di quattordici fortezze vo lanti del 97 ,h B.G. Da allora Elmas era stata trascurata perché l ' alto comando alleato aveva preferito indirizzare i suoi attacchi su obiettivi strategicamente più importanti , come i porti di Trapani, Palenno e Messina. L'attacco alla base aerea sarda era arrivato a meno di ventiquattro ore di distanza da una riuscita azione effettuata da bombardieri Ju.88 cd aerosiluranti He.111 H del l./KG.26, che dopo essere decollati dalla Sardegna, avevano alqu anto maltrattato un convoglio in navigazione fra Algeri ed Orano affondando i piroscafi EMPIRE \VEBSTER ed EMPIRE BANNER5

Sull'aeroporto Elmas si avvicendarono cinquantuno bombardieri (quattordici B-17 del 97 th B.G., diciotto B-17 del 301 " e diciannove B-26 del 17th B.G.) scortati da quaranta P- 38 degli F.G. 1st e 82nd , che attaccarono in più ondate fra le 15 ,08 e le 15 ,55 , coprendo la superficie del campo con cent inai a di bombe, fra cui molte da J .000 libbre. li risultato fu giudicato sodd is facente dalle NAAF i cui ricognitori accertarono parecchi incendi ed almen o ventic inqu e aerei distrutti a terra. Otto caccia avevano contrastato l'incursione attaccando la formazione del 30JS1 B G. I mitraglieri di questo Group si vantarono di avere distrutto due Me. I09 e danneggiato due Re.2001, mentre i piloti dei P- 38 del l ' 1 F.G. rivendicarono un terzo Me.109 che li aveva attaccati sulla rotta di ritorno. Per non essere da meno i mitraglieri dei Marauders aggiunsero alla lista delle presunte vi tt ori e altri due Messerschm itt55. In realtà l' incursione avevano avuto effetti abbastanza devastanti. Gli italiani avevano accusato gravi danni a tre S.79 e quattro Cant.Z 506, e danni più leggeri ad altri dieci aerei. I tedeschi avevano avuto dieci aerei distrutti o danneggiati fra cui alcuni degli

51 Walker James W , op. cit. p.93.

52 Wa1ker James W. op. c it. p.86. E.mail ali' A Thursday, December 14. 2000 05: 15 AM, da Mr. William H. Hassard, già 2nd Lt. navigator de l 376'h B.G.

53 Ri spa rmiò in vece l'aeroporto di Pantelleria, uti li zzato dagli MC.202 de l 1° Stormo ad detti all a sco rta dei convog li, perché in quel momento la priorità spettava a ll e basi dei bombardieri italo tedeschi ch e disturbava no il traffico na va le Alleato, N.d.A.

54 L' attacco al convoglio aveva avu to luogo i l 6 febbraio, gli affondamenti so no confer mati da: The Twelfth Air Force History, c it. Chap.Yll, p. 16.

55 The Twe lfth Air Force His tory, cit. Chap.Y I I. p. 16.

CAP.V - 80MB E SUU 'ITALIA 195

He.111 H ed Ju.88A che il giorno precedente aveva anaccato il convoglio. C'erano in oltre sta ti ventisei morti e trentatré feriti fra il personale italiano e tedesco. Come contropartita gli ame1icani ebbero quattro aerei abbattuti dalla caccia itali ana. che invece non accusò a lcun a perdita ~ .

Il 7 febbraio Napoli fu bombardata per la sesta volta dal 3761h B.G. che in questa missione fu affiancato per la prima volta dai B-24 del 93 rd B.G L'a1Tivo dei Liberators non aveva collo di sorpre sa le batteri e co ntraeree, tullavia il loro serr ato ma impreciso li rodi sba rramento no n aveva creato particolari problemi agli incur ori. che tirarono diritto ino sul ber ag l io. La prima passata eseguita dal 93 n1 aveva provocato subito vast i incendi nella zona portuale. onostante il denso fumo il 3761h B.G., c he seg uiva appresso, aveva po tut o effettuare un lancio abbastanza preciso centrand o in pieno una nave attraccata al le banch in e. Se la co ntraerea non era stata un prob lema, lo divennero s ubit o dopo i caccia. Appena svuotate le stive dalle bombe gli 0110 B-24 del 376th B .G. avevano dovuto vedersela con un una mezza dozzina di caccia fra MC.202 e MC. 200 del 22° Gruppo decollati da Capua e Capodichino. Es endo l'allarme sta to tempestivo, i cacc ia avevano potuto sali re a 6.000 metri e persino avere il te mpo di sceg li e re la posizione più favorevo le per !"attacco. Appena i Liberator erano usciti da lla zona battuta dag l i s hrapn el della contraerea. i caccia i erano lanciati in picchiata a tullo motore col ole alle spalle. La veemenza del loro attacco aveva sorpreso persino i ve terani de l 3761h Bomb Group: "/ caccia [ci] attaccarono alla.f111e della co rsa di lancio. Tre o forse cinque Me.109 più due FW. I 90 esegu irono ripetuti passaggi da tutti gli angoli favoriti dal sole alle spalle. 1 piloti dei caccia si dimostrarono estre111amente aggressi1'i serrando le di.Htmze a meno di cinq11a111a yarde prima sgusciare i11 picchiata sotto i [nostri J tor111e11tari bo111bardieri. Queste tattiche resero i caccia un facile bersaglio per molti dei mitraglieri della formazione Il mitragliere di coda del capitano Crouchley affermò di avere piazzato una buona raffica su un Me. I 09. e/te poi aveva 1•isto andare giù eme11e11do fumo. li mitragliere della posta-;.ione inferiore dello stesso aereo sparò ad 1111 Me.109 che si era avvicinato da sono sino a circa venticinque yarde. li caccia si i11ce11diò e fu poi visto 111e11tre si fracassava in mare". onosta nte l 'ab ilità dei s uo i mitragli er i " l 'ae roplano di Crouchley era stato malamente colpito. Con una grande quantità di buchi in ali e fusoliera " 5 1 • I mitraglieri del 376th rivendicarono anche un terzo Me. I09. Come al solito gli equipaggi americani aveva no preso grossi abbagli c irc a le identificazioni, co nfo nd endo i MC.202 con i Me. I09 ed i MC.200 co n i Fw. 190 ' 8 T MC.200 si erano es po s ti al fuoco meno dei MC.20 2. perché dopo essersi infìlati in picchiata fra i B-24 sparando furiosamente. non avevano potuto ripetere l'attacco data la loro carsa velocità orizzonta le ed a. censionale. mentre i '" Folgore" avevano agevolmente ripetuto l"artacco così tante vo lt e che a l lo ro ri entro g li a mericani riferirono co n disappunto che "fa battaglia era durata trenta minuti buoni" 59

56 Santoro G. op. cit. p. 521.

57 Walker. J. W op. cit.. p. I~-

58 Walker. J. W op. cii.. Missi on Summary p. I 04. É \Orprendente che nnostante la lunghe, La de l comba11imento gli equipaggi dei Liberators non abbia no ident ifica to com.: tlamente i loro avversar i Am mettiamo tuttavia c he occ hi non esercita ti potevano co nfondere i MC.202 con i Me.109. Ri s ulta in vece un po· più diffici le ammettere la confusione fra vecchi e riconoscibili MC.200 ed i molto diversi e più prestanti Fw 190.

59 Walker. J.W op. cit.. p. I~.

196 GLTRR\ AERJ:.A Il\ ITA LIA - DA 1:1.- AI.AM EIN AL LL SPIAGG E DELLA Slt' IL,.:.:IA.:...___________________
Capodichino inizio 1943. Mocchi MC.202 dello 371 g Squadriglia (22 ° Gruppo C.T.). (pgc. Franco Sorosino)

Uno dei MC.202 si era distinto in un temerario e vitto ri oso attacco contro il B-24D "Babe The Big Blue Ox" del capi tano Brereton., un pilota a ll a sua sesta missione sulla c ittà partenopea, c he in quel mom ento occupava l' ultima posizione in coda all a formazione. Audacemente il caccia aveva serrato sotto sino ad una trentina di metri. Con un violento scarto aveva evitato di collidere col quadrimotore, ma non prima di averg li inflitto un colpo morta le. Centrato da una scarica di perforanti incendiarie da 12.7 il serbatoio alare s ini s tro cli Brereton aveva preso fuoco costrin gendo il pilota ad uscire dalla formaz ione. Poco dopo, mentre le fiamme si estendevano a tutta la fusoliera, s i era v isto il quadrimotore picchiare sempre più rap id amente con il Macchi alle calcagna. A c irca 2.400 metri di quota il gra nd e aereo era esploso spargendo decine di frammenti sulla superficie del mare 6() Nel rapporto operativo del 7 febbraio il 22° Gruppo Caccia segnò cinque quadrimotori come probabilmente abbattuti , ammettendo però la perdita di un Macchi e danni ad un secondo. Oltre alla perdita del " Babe The Big Blue Ox" e di otto uomini d'equipaggio, il 376'h B.G. denunciò danni ad altr i due B-2461 Ma la perdita di Brereton so ll evò alcune crit iche al capo fo1mazione maggiore Hahn. perché sub ito dopo l'attacco dei caccia, invece di aume ntare l'andatura l'aveva diminuita trasformando i suoi bombardieri in una formazione di ·'oche sedute": Questa almeno fu la sensazione dei capi equipaggio dell'ultimo scaglione cui apparteneva il B-24 abbattuto62 • Certamente il fatto sarebbe sembra to loro ancora più spiacevole se avessero saputo che l'aereo di Crouchley era stato "bucato" dalle I 2,7 di un Macchi invece che dalle 20 mm di un Me. I 09.

Il 17 febbraio Elmas subì un nuovo attacco. Intorno a ll e 14,06 vent iqu attro B- 17 del 301 ' ' B.G. scortati da ventitré P-38 del l " F.G., scaricarono 3.296 bombe a frammentazione da 20 libbre e 12 bombe a scoppio ritardato da 500 libbre. Forse per l'effetto combinato della contraerea e dei combattimenti ingaggiati con i caccia, la maggiore parte dei bombardieri aveva mancato il bersaglio colpendo l'abitato di Cagliari , dove causò danni e vittime ( 11 4 morti e 236 fe ri ti). mentre praticamente risparmiò l'aeroporto, dove si ebbero solo leggeri danni a ll e installazioni ed un picco lo aereo da turismo completamente distrutto. All e 14,51 toccò a Villacidro, bombardata da quarantadue B-25. poi a Decimomannu attaccata solo da tre B-26. La pioggia di bombe a frammentazione provocò pochi danni in ambedue gli aeropo11i, nonostante l'ottimistica valutazione degli equipaggi americani, che dichiararono che a Decimomannu erano stati distrutti fra i 30 ed i 50 aerei ed inoltre era stato innescato un grande incenclio63 In rea ltà, sebbene a Villacidro la pioggia di bombe a frammentazione avesse fatto pochi danni, essa aveva provocato una mezza strage fra il personale uccidendone 59 e ferendone 71 64 Sono meritevoli di speciale menzione anche i combattimenti aerei avvenu ti sopra le due località. I caccia italiani avevano attaccato i B-26 , abbattendone due nonostante la presenza dei P-38 di scorta. Gli americani ammisero la perdita dei due B-26, attribuendola ad una colli sione sopra l' ob iettivo, ma rivendicarono la distruzione di tre Macchi MC.200 e di un Focke Wulf 190, ovvero di due tipi di aerei che a quell'epoca non erano su ll e basi sarde65 • A parte il banale enore di identificazione , gli americani abbatterono effettivamente due Re.2001, però oltre a i due c itat i B-26, lasciarono sul campo anche un P-38 del l " F.G. 66

li 20 febbraio i B-24 della lX Air Force bombardarono Napoli, trovando solo contraerea e nessun caccia, poiché circa un'ora prima c ' era stato un prea ll arme a seg uit o de l quale il comandante del 22°

60 Walker, J.W op. c it. , p.1 04.

61 La ricos t ruzio ne d i ques to combatt ime nto è basat a s ul libretto dei voli e s ulla tes tim o nia nza alt' A. dell ' allora te n. pi lo ta Giuseppe Biron ( res a aper via te lefo nic a, I O ap ri le 200 I ), i l Mission S um rnary del 376th B.G., Walkcr James W., ·'The Liberandos ecc ", op. c it. pp. 104 e 539. U.S. Ar my Air Force s in World War II , Combat Chrono logy , 19411945. Library of Cong ress Re pri nt of 197 3 editi on, 199 1

62 Walker, J. W op. cit., p.104 .

63 The Twe l fth Air Force History, cit. Chap Vll, p. 17

64 Are na N. op cii. vol.4 ° , p 329.

65 The Twe l fth Air Force His tory cil. Chap.VII p 17.

66 Sa nt oro G. op. cii. p. 521.

CA P. V - 80M llE SUI. L' f TA LI A 197

Gruppo aveva ordinato il decollo in massa del :.uo reparto. Dopo avere incrociato inutilmente per circa 40' su lla zona d i Napo li , i caccia erano rientrnti per rifornirs i di carburante, ma sfo rtunatamente mentre l'operazione era ancora in cor o arrivarono i bombardieri. li mancato intervento del 22 ° Grnppo procurò al suo comandante. maggiore Vittorio Minguzzi. una nota dello Stato Maggiore Aeronautica per avere

··mcmcato di prel'ide11-:.a impiegando tutte le sue.for-;,e al preallarme 67 • Un richiamo forse un po' affrettato. dato che a ll 'epoca il servizio di avvis tam ento era a lquanto rudimentale e non esisteva un centro Gu ida Caccia. l nfalli sino alla fine del mese di marzo le uniche stalioni RDL ( Radiolocalizzazione) funzionanti erano quelle tede che operanti in Sicilia e Sardegna a sen ilio della Luflwaffe. La dife a di apoli non aveva un servizio di avvistamento radar funzionante in modo continuo. I suo i apparaci erano spesso in ava ria , il personale era poco addestrato. e pertanto incli ne a commettere frequent i errori di interpretazione. identificazione ed individuazione delle coordinate degli aerei avvistati. Appunto a causa delle imprecise indicazioni fornite dallo scadente ervizio di avvistamento. erano abbastanza frequenti i fai i allarmi 68 • È quindi probabil e che le responsabilità della fa lsa partenza de l 22° Gruppo sia no state in seg uito c hialite, dato che il maggiore Minguzzi, il cui valore e capacità erano fuori discussione fu confermato al comando del 22 ° Gruppo. In oltre tre settimane dopo il vecchio Servilio Avvistamento. fu sostituito da un Comando Caccia con sede a Capodichino.

Nonostante l 'asse nza dei caccia. la fo rmazione della IX A ir Force non era rientrata dall' incursione del 20 senza pagare il dovuto tributo. Gra vemente danneggiato dalla contraerea agli impianti di bordo e con un motore fuori uso. il B-24 D "Bionde Bomber" del 98'hB.G. tentò di ra ggiungere Malta. T uttavia. giunto su ll'estremità sud orientale della Sici lia i s uoi piloti lo portaro no all'atterraggio s u un campo seco nd ari o de ll a Regia Aeronaut ica nei pressi cli Pachino. Probabilmente avevano ma le interpretato alcuni seg nali lanciaci da terra. Infatti accortisi del l'errore appena toccata la pista. avevano riattaccato i motori tentando di riprendere quota. Tentativo fallito. sia a causa della mancanza di un motore. sia perché il pesante B-24 aveva affondato le ru ote nel te1Teno cedevo le. Pre levato da pi lot i ita li ani , quattro gio rni dopo il " Bionde B0111her" fu trasferito al Centro Sperimentale di Guidonia dove fu trattenuto per un certo tempo per esami e prove di volo. Indi gl i !->tessi piloti di Guidonia lo trasferirono al Centro Sperimentale della Luftwaffe di Rechlin, che lo trattenne defìnitivamente69 •

67 Dichiarazi one del Gcn. Fougier. Verbale riunione Capo di S.M .G. del 2.t febbraio 1943. da '"Verbali delle Riunioni tenute dal SMG. ecc··.. op. cil. p. 55 .

68 Minguai Vittorio. "Memor ie, Appendice 05 - la difesa aerea del l' Italia·'. cop ia nell'archivio del!' A. p.g .c . dell'ing Bruno Ming u77i.

69 Brotzu. Ca,o e Cosolo. op. cit. vol.6, p. 81.

198 Gt l:.RRA Ar.RLA I'< l I ,\LIA· DA rL ·ALAMl:.l:S AL 11 \PIAGGE DlòLL.\ SICILIA
Graveme nte danneggia to il 20 febbraio su Napoli il B-24D "B iond e Bombe r" del 98th B.G. fu costretto ad atterrare nei pressi di Pochino, dove fu catturato dalla Regio Ae ro nau tico (co llez ione Ferdinando Pedrio li ).

li 27 febbraio. i bombardieri tornarono per la quarta volta su Cagliari. Tndi si ripresentarono il J O marzo, colpendo la città, Io scalo ferroviario ed affondando tre navi all ' ancora nel porto 70 • ell'incursione del 27, la XTT Air Force aveva lasciato sul terreno un B-17 ed un B-26. Il primo abbattuto dai caccia del 24° Gruppo CT ed il secondo dai Me.109 dello JG.5 J. Nonostante le rivendicazioni dei bombardieri e dei loro caccia di scorta. (tre caccia de l!' Asse abbattuti), i caccia italo tedeschi non ebbero perdite, eccetto un Re.2001 danneggiato durante l'atterraggio a Monserrato e quattro RE.200 I lievemente danneggiati nel combattimento 7 1

Tn marzo , il IX Air Command e la NASAF intensificarono i loro bombardamenti su Napoli, Palermo e Messina, i cui porti e sca li ferroviari costituivano i cardini, cui era imperniato il sistema di comunicazioni marittime e ferroviarie che trasferiva i rifornimenti in Tunisia. Per usare le parole di Churchill, l'aviazione alleata "oltre a bloccare Tunisi, do ve si 1rovavano ancora importanti aliquote d 'a v ia z ione tedesca, infieriva sui porti della penisola italiana. Palermo Napoli e La Sp ez ia furono attaccate sempre più duramente via via che le nostre disponibilità di apparecchi aumen1avano, mentre l'Italia sett enlrionale veniva bombardata dalla RAF con basi in lnghilterra" 72 • Molte parole per non dire che i bombardamenti sull'Italia settentrionale facevano parte de ll a strategia ten-oristica decisa dai due ''Grandi" a Casablanca per indurre l'Italia ad uscire dal conflitto.

In marzo le ricognizioni offensive dei Marauders coprivano già tutta l'aerea de l Tirreno, arrivando sino alla Corsica ed al golfo di Genova. Quindi il Mediten-anean Air Comrnand era perfettamente e tempestivamente informato circa le coordinate e le rotte seguite dai convogli, che da Palermo e da Napoli erano in viaggio per la Tunisia. Le loro informazioni venivano trasmesse alla NASAF ed al Coastal Air Command, che potevano tempestivamente allertare i loro reparti, per poi lanciarli all'attacco appena le navi sbucavano a sud delle Egadi. La fiducia nella precisione dei B-17 era molto aumentata dopo l'azione del 26 febbraio, nella quale venti Fortezze Volanti accuratamente indirizzate sull'obiettivo dai ricognitori, avevano intercettato un convoglio di ventisei unità navali in navigazione nel basso Tirreno, nei pressi dell'isola di Lipari. onostante il lancio fosse stato effettuato da 4.500 metri contro bersagli in movimento, gli aviatori americani affermarono che le bombe erano cadute con tale precisione da mandare a fondo una unità ed incendiarne altre quattro 73

Visti i buoni risultati, i bombardamenti in quota contro i convogli divennero una pratica corrente della NAAF Tuttavia un attacco effettuato il 20 marzo da ventuno B-24 e venticinque P- 38 contro le motonavi MARCO FOSCARINI e NICOLÒ TOMMASEO, fu mandato a vuoto dalla pronta reazione degli aerei e delle unità di scorta Due aerei furono abbattuti dalla torpediniera ANTARES cd un terzo dal Bf.109 G6 del IT/JG53 pilotato dall' oblt. Gi.inter Hess 74 • elio stesso mese aerosiluranti e bombardieri notturni britannici, iniziarono a penetrare nel golfo di Napoli per attaccare i convogli e le unità isolate prontamente segnalate dalla loro ricognizione.1122 marzo bombardieri Wellington attaccarono un convog li o a 4 miglia a sud di Capri, affondando la grossa motonave MANZONI da 4.600 tonnellate. I caccia notturni decollati da Capua non 1iuscirono ad intercettare gli incursori. Lo stesso deludente risultato lo avevano ottenuto, la notte precedente. tre CR.42 CN della 303• Squadriglia Caccia Notturna inviati ad intercettare una formazione di Wellington, che stava attaccando gli aeroporti di Napoli. La stessa delusione si era avuta anche nella notte del 25, quando altri tre CR.42 CN erano stati inviati invano alla ricerca d i aeros ilu ranti b1itannici che stavano dando la caccia a dei convogli nella zona Isch ia - Procida - Capo Miseno.

Ormai i pesanti bombardamenti sui porti e su loca li tà del meridione e delle isole erano diventati la

70 The Twe lfth Air Force History. cit. Chap.VJI. p. 17

7 I Arena N. op. cit. Vol. 4 p. 330.

72 Churchill Winston. "La seconda guerra mondiale", A. Mondadori Edit. Verona. ottobre MCM LXVI. Voi. 4. p. 85 I.

73 Craven & Cate, op. cit. voi.IL p. I87.

74 Giorgerini Giorgio "La Guerra Ita li ana s ul mare". cit. p.555. Jochen Prien op. cit. p.540.

CA P. v - B m,m E SU LL.ITA LI A 199

quotidianità. La X li Air Force aveva da poco ricevuto due nuo vi gruppi da bombardamento pesante (99 th e 2nd • ambed ue su 8 - 17 ) e due da bombardamento medio (32 l" e 320th • il primo su 8 -25, il secondo su B-26)7 \ Il raggio d. azione dei bombardieri medi permeneva loro di raggiungere tutti gli obiettivi della Sardegna. Pertanto la Xll Air Force aveva potuto aument are il num ero de ll e azio ni su l te tTitori o ita li ano, se nza peraltro diminuire la pressione sui più stra teg icamente important i obiettivi della Tunisia.

Napoli e Messina erano sempre in cima al la lista degli obiettivi della IX AF, che il 1° marLo inviò il 98 th B.G. a bombardare il porto de ll a città pa1tenopea ed il 376'h a bombardare quello della ci tl à di Messina. Il 376th B.G. riservò una particolare allenzione al terminal e dei ferry boats. che facevano la spo la attraverso lo Stretto. I ventuno 8 -24 del 98 th fecero a loro volta un eccellente lavoro affondando entro il porto di apoli il cacciatorpedi ni ere M01 SONE e tre navi mercantili, ed ino ltre danneggiando un secondo CT e due na v i eia ca ri co. Co me al o lito molte bombe andarono fuori ob iettivo cadendo su l centro urb ano. dove colpirono due o pedali e molte case d·abitazione. uccidendo o fe rendo 228 perone fra militari e civili. Questa volta il servizio d·avvistamento si era dimostrato partico larmen te efficiente. Diciassette aere i de l 22 ° Grupp o, tem pest ivamente saliti in quota, riusc irono ad arriva re a co ntatto balistico con la formazione del 98th abbattendo un quadrimotore e danneggiandone altri due in così malo modo da rivendicarne il probabile abbattimento L' unica vitto ri a confermata fu asseg nata al D.520 pi lotato dal maggiore V itt orio Mingu zz i, c he aveva assai ab i lmente ut il izzato g li ul ti mi d iec i co lpi eia 20mm per il ca nnon e de l caccia france e ancora disponibili presso il suo Gruppo ' 6 • Un altro B-24 fu rivendicato dalla DICAT.

Avevano invece corso meno rischi i tre dei B-24 del 98 'h c he non avendo av uto la poss ibilità di rag-

200 GL'. ERRA A t, Rf·.A IN I TALI/\ - DA EL -Al.AM~.IN ALI. I Sl' IA GGE DI.I l ::.:.A.::. S =1C=IL=l/\'---- - - -
Napoli Capodich ino, 1943. Piloto del XXI Gruppo C.T pronto a l decollo su un D.520. Notare il dispo sit i vo di miro o riAessione ed il maniglione di sgancio dello capotte. (pgc Franco Sorosino). 75 Rust C. Kenn. op. cit. p. 4. 76 Min g u1 ,i Vittorio. "Memorie - La difc,a di apoli".

giungere Napoli, avevano scelto come bersagli alternativi Staletti e Catanzaro77

Il 376th B.G. in azione su Messina trovò la usuale calorosa accoglienza riservata ai loro aerei dalla ormai ben conosciuta Ack Ack Alley Questa volta il tributo alla contraerea de ll o Sretto fu pagato daJl'aereo del comandante la formazione, maggiore Thoomey, il quale trovò ]a sua tomba in acque siciliane. Gli altri sette aerei reduci da ll 'incursione rientrarono alla base esibendo la so l ita generosa collezione di buch i, ormai abituali per i velivoli reduci dalla Ack Ack Alley 78 •

Il 6 marzo la IX A.F. aveva dovuto improvvisamente inteITompere i quotidiani

Copod

bombardamenti sul Meridione, poiché i suoi B-24 erano stati richiesti per urgenti azioni tattiche contro le divisioni di Romme l che attaccavano 1'8a Armata sulla linea del Mareth. Le quattro puntate del feldmaresciallo verso Medenine avevano incontrato una fortissima resistenza sia in cielo che in te1n, pertanto a sera i reparti italo tedeschi avevano ripiegato sulle linee di partenza lasciando s ul terreno circa quaranta caITi armali.

11 22 marzo i B- 17 della Xll A.F. avevano nuovamente messo alla prova i loro perfezionati traguardi di puntamento Norden, ne l corso del loro primo attacco sul porto di Palermo. Ventiquattro fortezze volanti del 301'1 B.G. avevano lanciato s ull'antica capita le della Trinacria 130 tonnellate di bombe da 7.300 metr i di quota. Tre mercantili erano affondati accanto alle banchine. mentre una nave carica di munizioni si era disintegrata lanciando rottami infiammati in tutte le direzioni79 Al buon numero di bombe centrate su legittimi obiettivi militari, i B-17 ne avevano aggiunte alcune dozzi ne che avevano causato gravi distruzioni in città, facendo - mi raco losamente - appena 38 mort.i fra la popolazione civi1e80 I mitraglieri del 301 st avevano voluto dare lustro alla loro azione rivendicando l'abbattimento di sei caccia81 Da parte loro le difese si attribuirono la distruzione di tre B- 17 senza alcuna perdita fra in caccia italiani o tedeschi 82 • ell a notte sul 31 marzo, gli Wellingtons degli Squadrons 150 e 142 (NAAF) sganciarono bombe dirompenti su ll 'aeroporto di Decimomannu ed all'indomani B- 17 del 97 th B.G. scortati da P-38 de l JS1 F.G. dispensarono il loro carico esp losivo sui campi di Villacidro, Monserrato , Decimomannu ed il porto di Cagliari. I danni furono ovunque ingenti. A Decimomannu e MonseITato si ebbero in totale ventic inque morti, molti feriti, e quaranta aerei distrutti o danneggiat i, fra cui Re.200 1 del 160° Gruppo CT, aerosi luranti S.79 e bombardieri Cant.Z 1007 bis. Nel porto di Cagliari furono affondate tre navi, fra cui il piroscafo ALBISSOLA, appena arrivato con dieci siluri per gli aerosilurant i S.79 83. Alle perdite subite a terra l'A eronautica Sardegna dovette aggiungere anche un MC.202 e un Re.2001 abbattut i ne l corso de ll e

77 Bersagl i alternat ivi, ovvero TO' s (rargets ofopportunity. secondo il codice USAAF)

78 La descr izione del le azio ni della IX A.F. del I O marzo è basala sui Mi s ion Summary d i Wa lker J.W (op. cit. p. 479) su "981h 80111 Gro up Mission - WWff ' . pgc . Herb Harper 98'" Bomb Gro up Win g Association, e su: Mingu zz i Vittorio, Memor ie - La difesa di Napoli.

79 Ru st K. Op. cit. p.16.

80 NATAF lnt/Op s um Al 99 period ending 1920 hours, 23 / 3. AFHRA A-601 1, e Bonacina op. cit. p L80.

8 l Ru st K. Op. cit. p.16

82 Arena N. op. cil. vol.4 p. 182.

83 Santoro G. op. cit. voi.II p. 52 l.

CAP. V - BOMB E SULL'1TALIA 201
ichino, il tenen te Servodio de l 22 ° Gruppo occorre al suo aereo per uno partenza su a ll arme. (pgc. Franco Sorosino)

battaglie aeree. che però erano costate agli incursori la perdita di tre B-1 7. Un quarto 8-17 fu meritatamente assegnato all'artiglieria contraerea!,.!. L'accanimento contro gli aeroporti sardi dipendeva sopra ttutto dall 'a ttività degli aerosiluranti e dei bombardieri. che da que lli decollavano per in sidiare i convog li in navigazione lungo le coste del Nord Africa francc!.e 8 5.

84 Arena ' op. ci t. vol.4 p. 333.

85 RAF arra1ive ( Firsl drafl). ·111e , onh African Campaign ovemher 1942 - May 1943'". p. 86.

202 GLI RRA AER EA IN ( TA LIA - DA f:L- AI AME I N ALL1' WI \GGE DE I.I.A S1c1L1./\ _____________
Napoli Copodichino, aprile 1943. Il tenente piloto Bruno Bortolotti del XXI Gruppo C.T.. In 2° piano un MC.202 ed alcuni MC.200. (pgc. Franco Sarasino). Napoli Copodichino, 1943 Il tenente piloto Servodio sull' olo di un MC.202 del XXII Gr C.T. (pgc. Franco Sarasino) Schieramento di MC.200 della 371 g Sq . (XXII Gruppo C.T.). (pgc. Franco Sarosino).

Ibombardamenti dell'aprile 1943

In aprile, mentre in Tunisia la situazione del!' Asse stava rapidamente deteriorandosi. l'aviazione alleata aveva aumentato la frequenza e la violenza dei suoi bombardamenti sul teITitorio italiano con l'o bietlivo di infliggere colpi mortali al sistema di trasporti aerei e navali che nonostante i forti danni continuava ostinatamente a funzionare alimentando la resistenza delle annate italo tedesche. Numerosi e pesanti attacchi erano s tati sfcITati contro gli aeroporti della Sardegna, della Sicilia e dell'Italia meridiona le , senza peraltro trascurare le insta ll azioni portuali di Trapani. Catania, Palermo, Me ssi na e Napoli.

A segui to dello s postamento delle basi dei gruppi da bombardamento pesante della IX Force dal Delta del Nilo alla zona di Bengas i, i B-2 4 che attaccavano obiettivi italiani potevano ridurre il carico di carburante a vantaggio di quello esp losivo. Napoli condivise con Messina il privilegio di essere una delle città più bombardate nel mese di aprile. Una se1i e inces sante di bombardamenti apportò vaste distruzioni alla zona

Il mitragliere di un Liberator del 376th B.G., indica il bl in dovetro dell a sua torretta caudale, incrinato mo non perforato dal proiettile di un coccio (da 376th B.G History).

portua le, agli scali ferroviari ed a tutti i quartieri urbani, nonostante il potenziamento delle batterie della DICAT e la entrata in funzione sull'aeroporto di Capodichino di un Comando Guid a Caccia agli ordini del tenente colonnello Marco Minio Palu ello, che ridusse i tempi d'intervento dei cacc ia intercettori , mettendo fine ad infortuni come quello accaduto il 20 febbraio precedente86 Nel corso del mese di aprile, città e porto furono l'obietti vo di sessantaquattro sortite delle "Flying Fortresses" della XTT AF, di ottantatré dei Liberators della IX AF ed infine delle sedic i dei B-2 4 del 178 Squadron britannico aggregato al IX Air Command 87 •

Il Mediterranean Air Command aveva inaugurato il mese con una serie di furibondi attacchi dei bombardieri pesanti , il primo dei quali effettuato, nella notte su l 2, dai B-24 britannici del IX Bomber Command, che colpirono il terminal del ferry boat di Mess ina. el mattino seg uente , mentre lo stesso reparto sferrava un pe san te attacco su ll ' aeroporto di Crotone, una coppia di B-24 britannic i aveva portato a termine una mi ss ione speciale s ui terminali dei ferry boat di Messina e Villa San Giovanni. Il 16 l O Gruppo Autonomo Caccia di base a Reggio Calabria abbatté un B.24 dello squadron 178 , ma la reazione dei quadrimotori colpì a morte un MC.202 ed un D.52088 Anche Palermo fu bombardata nono s tante la pesante copertura di nuvo le, che impedì agli attaccanti di avere una buona visuale della zona del porto. Dato che il capo for mazione de l 376th B G. , maggiore Sibert, aveva preve ntivamente stab ilito di non r iportare alla base nessuna delle 226 bombe da 500 libbre caricate s u i B-2 4, la precision e del bombardamento fu ovviamente approssimativa e pure largamente inefficace.

li medesimo 2 aprile fu invece un giorno fortunato per apoli, che nel tardo pomeriggio evitò la vis ita d i ven t ise tte B-24 del 98 th B.G. grazie alla pesante copertura di nuvole s u tutta la Campania, che

86 Circa il Comando Guida Caccia di Capodichino cfr VittOLio Minguzzi "Me mori e", capitolo "La difesa di Napo l i. '.

87 Air phase o f the italian ca mp aign, p.12, AFHRA K-1 O14.

88 Arena N op , cit. voi 4, p.185.

CAP. V - B OMBE SUL L'h ALIA 203

indusse diciono quadrimotori a rinunciare al bombardamento progra mm ato. Quindici rientrarono direttamente aJla base, tre invece scebero di disfan,i delle loro bombe su Augusta e Crotone I nove B-24 che invece non avevano rinunciato all'azione u 1apoli, opra i banchi di nuvole avevan o av uto la so rpresa di t rovare già in quota i l primo Re.2005 assegnato al 22 ° Gruppo, decollato su aJlarme in sieme a tre 0. 520. Co n l'assegnaz ione di a ltri nove Dewoitin e 0.520 e del "Sagittario·· per la prima volta il Gruppo aveva potuto affrontare i quadrimotori con una panuglia di aerei tutti armati con cannoni da 20111111. Tu ttavia i caccia di preda bellica francese, c he in qu e l periodo era no in di stribuzion e a var i reparti intercettori de ll a peniso la, era no armati con un so lo cannone da 20 mm con una riserva di appena 60 colpi. Per il 22° era stato un ambito privilegio mandare in azione per la prima volta un esemplare del velocissimo e moderno Re.2005 '·Sagittario··, apparte nente a ll 'esigua chiera di moderni caccia tardivament e prodotti per la Regia Ae ronau tica. L'aereo - che aJla s ua prima azio ne ebbe come pilota il comandante del 22° Gruppo, maggiore Min guui - disponeva di un formidabile arn,amento - tre cannoni automatici Mauser da 20 mm e due SA F AT 12.7mm - con il quale il combattimento contro i quadrimotori americani non era più solo una temeraria sfida.

Del primo com ballim ento del Re.2005 abbiamo un brev e ed inten so resoco nt o del magg iore M inguzzi : "Decollo alle 18,45 con il Re.2005 (/\>endo come se::,ionari Ire Macchi 202. Segue il resto del Gruppo con Ire D.520, 0110 Macchi 202 e sei Macchi 200. flli::,io subi/O a fare q1101a su Napoli e mi porlo in rolla di i111ercetta::.io11e. Avvisro la Jonna-:,ione nemica quando si /rovo sulla verticale di Is chia; si trai/a di quadri11101ori del tipo Libera/01: Decido di arraccare immediata111e111e anche a costo di disum::,iare i sezionari nella speran::,a di impegnare la forma::,ione nemica prima che esegua la sua missione. Conio molto sulle capacità offensive del Re.2005 e sulla sorpresa [ f. In fondo è il primo comba11i111e11to che il Re.2005 sosliene, "loro" 11011 possono conoscerlo{ }. Sono a quolCI superiore e quindi giù i11 affondata sulla solita rolla a 110 ° Non mi avvislano, o/orse non si c11ra110 di un aereo solitario, e la cosa 11011 mi dispiace affatto, Il Re.2005 acquista sempre più ,•e/ocità 11el/'affo11data, richiamo per andare in rolla d'a11acco, 1•ia la sicura, il collima/ore acceso. Il B-24 ingrandisce sempre pitì nel reticolo, a 400 me1ri l'immagine dive111a perfetta e apro il fuoco co n 1u11e le armi. Il Re.2005 sussul1a , scosso da u11 /remito co11v11/so. Attra,,erso la maschera filtra l'odore della cordi1e, la cabina si riempie di 1111 fumo a::,::,urrognolo [. ] Vedo i colpi infilarsi fumando nei motori, appena qualche secondo di fuoco e del'o impegnarmi per e, •itare la collisione. Il Sagittario lene/e a prendermi la man o. ev ide111 e111e 111 e 11011 mi rendo cnmpletarne111e co nto della l'elocità che raggiunge in picchiata. Con una brusca virala che mi porla quasi a sfiorare l 'aereo nemico, comincio a riprendere q11ma. Soli<11110 a q11es10 punto la Jorma::,ione a\ll'ersaria comincia a fare fuoco nella mia direzione, ma è staia complelClmente sorpresa e 11011 riesce ad aggius1are il 1iro. li libera/or che ho a11acca ro prosegue per breve trailo lasciando un sottil e filo di.fum o, po i una sc ia bia11cas1ra, una esplos ione. L' aereo sbanda, scivola d'ala uscendo dalla formazione. Tre, quattro paracad11te e /'aereo precipila verso il mare" w _Que to combattimento ev idenzia le possibilità che avrebbero avuto i reparti caccia italiani qua-

204 Gl ERRA AEREA 1\1 I T ALIA - DA H - ÀI.A\1EC\I ALL b \PIAC,G E DEL L A S1c'-"·1t=.IA-'--- - - - - - - - -
Napoli - Copodichino Re.2005 dello 362!' Squadriglia. Sebbene prestazioni ed armamento di questo bellissimo aereo corrispondessero olle più fervide a tte se di ogni p ilo to do cocc io , fu prodotto in pochissimi esem plari, di cui lo maggiore porte partecipò a ll o difeso di Napoli. (collezione Ferdinando Pedr ioli) 89 EFIM. bime\trale di informazione. no\'embrc - dicembre 1983/6. Sergio Go, i Quando le Reggiane a, evano le ali··. p.51.

Manutenzione di un MC.200 della 371 11 Sq. (XXII Gruppo C.T.) (pgc. franco Soresina).

lora fossero stati eq uipa ggiati con aerei ve loci e bene armati. L'alta ve locità ascensionale del Re.2005 aveva consent ito a Mingu zzi di raggiungere una quota superiore ai bombardieri precedendo i suoi sezionati montati s ui pur veloc i MC.202. La s ua fulminea picchiata lo aveva portato a tiro dei B-24 p1ima che questi potesse ro abbozzare una difesa, pera ltro di dubbia efficacia poiché il Re. 2005 non era a11a portata delle loro Browning. Pur aprendo il fuoco da 400 metri, l'aereo di Minguzzi aveva potuto infliggere danni al s uo B-24 proprio grazie alla grande portata, precisione e volume di fuoco dei suoi tre Mauser da 20 mm. Risu ltato che i Macchi 202 e 200 ciel 22° Gruppo non potevano ottenere essendo costretti ad avvicinarsi sino a 200 metri ed anche meno , e quindi a mettersi alla portata di decine ed a vo lte cli centinaia di micidiali Browing .05", c he armavano i quadrimotori. L'esordio del Re.2005 alzò il morale e diede molte speranze ai piloti de l 22 ° , che sino ad allora per avere ragione dei Liberators avevano spesso dovuto ricorrere alla non troppo ortodossa tattic a di "mettersi in.fila indiana e sparare allo stesso aereo" 90 Nel primo pomeriggio del 4 aprile, Napoli vide per la prima volta nel suo cielo i B-17 della XII AF, ventisette dei quali andarono a co lpire l 'aero porto di Capodichino, causando distruzioni e perdite fra il personale e gli aerei italiani e tedeschi ivi parcheggiati 91 • La 359a Squadriglia (22 ° Gruppo Caccia) ebbe sette caccia distrutti, una dozzina gravemente danneggiati, tre spec iali sti uccisi e dieci feriti 92 Ne l corso della loro azione i B-17 furono affrontati da diversi caccia, fra cui quello del tenente Mazzitelli, che nel combattim e nto rivendicò la sua seconda vi ttoria individuale93 Qualche ora più tardi la città ed il porto furono bombardati dal 376th B.G ., cui un singolare incidente causò la perdita di un B-24. Secondo il programma , la missione del 376th B.G. doveva essere esegu ita eia 25 aerei divi si in due ondate. A ca usa cli vru·i ritardi la prima ondata era arrivata s u Napo li con il sole al tramonto. I caccia de l 22° Gruppo erano decollati, però l' in tercettazione non era riuscita. Era però intervenuta la contraerea, c he sebbe ne non avesse abbattuto alcun quadrimotore, aveva abbondan temente riempito di buchi nove degli undici quadrimotori presentatisi su Napo li La seconda ondata non era neppure arrivata a apoli. All'altezza di Salerno il comandante della formaz ione aveva ordinato i1ri entro all a base non essendo vi lu ce sufficiente per eseguire l'attacco. i nvertita la rotta. la formazione aveva s uperato la costa ca labra all'altezza di Capo Rizzuto, indi aveva att raversato il Mediterraneo mentre già era calata la notte. All'indomani a1J a base d i Soluch fu constatata la mancanza ciel B-24.

90 Marce ll o Yannucci (ex sergente pi lota del 22° Gruppo CT) ' La dife sa di Napoli'' in '·Aeronautica'· n.2 febbraio 1998.

9 1 Air phase ofthe italian ca mpaign, p.12, AFHRA K-101 4 .

92 Storia Militare "Un pi lota per Napoli" di Giovanni Ma ssime ll o.

93 Storia Militare ''Un pilota per Napoli" di Giovanni Massime ll o. I l 4 aprile , Mazz ite lli vo lava su un MC.202, mentre nel combauimento del 20 febbra io era su un MC.200.

CA P. V - BOMB E Sl1 LL lTALIA 205

codice 64-X denominato "Lady Be Good". Venticinque anni dopo il velivolo fu ritrovato all'interno del Sahara libico. sul quale si era a lungo aggirato tentando invano di ritrovare la giusta rotta94

Per un giorno la NASAF interruppe le sue missioni strategiche per attaccare gli incrociatori pesa nti GORIZIA e TRIESTE alla fonda a La Maddalena. Forse l'azione non sarebbe stata eseguita se i servizi americani non avessero dato credito alla falsa informazione che la flotta ita liana era in procinto di passare sotto il comando di un ammiraglio tedesco. I comandi navali alleali si erano allarmati perché temevano che con un comandante tedesco le navi italiane sarebbe divenute molto più aggressive e pericolos e ln ogni modo agli Alleati era sembrata una buona idea mandare a fondo g li ultimi due incrociatori pesanti ita liani. La proposta era stata accolta dal generale Spaatz, che aveva ord inato di eseguire il bombardamento alla prima occasione favorevole, ovvero quando non vi fossero stati altti attacch i da eseguire contro navi entro i porti della Tunisia o contro que ll e in navigazione nel Canale di Sicilia95

I due incrociatori era no stati ripetutamente fotografati nei giorni precedenti per studiare la migliore direzione dell 'a ttacco in relazione alla posizione dei loro ancoraggi. Fra l'a ltro era s tato osservato che ambedue le navi erano circondate da reti ant isiluro. La missione venne eseguita il 1Oaprile da due formazioni di B- 17 de ll a XII AF. La prima , composta da ventiquattro aerei, attaccò il TRTESTE dall 'a ltezza di 19.000 pied i (5. 700 metri) con bombe da 1000 lbs dotate ognuna di due spolette. Quella di testa era regolata per esplodere ad 1/1 Odi minuto secondo dall'impatto, quella di coda a 25/1000 di minuto secondo. Con qu es ti ri tardi le bombe sarebbero esplose so lo dopo avere perforato il suo ponte corazzato da 50 mm. Co lpito in pieno il TRIESTE andò a fondo % Invece il GORIZIA, dotato di una migliore protezione orizzontale costit uita da due pont i da 20 e 70 mm, sebbene bersag liato con bombe dello s te sso tipo da trentasei B-17 , ripo r tò solo alcuni danni. Il GORIZI A fu nuovan1ente attaccato tre giorni dopo da cacciabombardieri P-38. Comunque neppure alcuni alt ri danni gli impedirono di salpare le ancore e raggiungere con i su oi mezzi il resto della flotta da battaglia ancorata nel porto di La Spezia. Il risultato di que s ta missione rallegrò i comandi dell'USAAF, perché confermò la bon tà della loro teo,ia del bombardamento diurno di preci s ione eseg uito da grande altezza mediante pesanti quadrimotori97

La difesa aerea di Napoli ela tattica della caccia italiana

Per migliorare le difese contro la crescente violenza degl i attacchi ne ll'area di Napoli, Superaereo il 22 marzo aveva costituito a Capodichino un Comando Tattico affidato al tenente colonnello Minio Paluello (nominativo in codice "Capora le")98 • Inol tre a i primi d ' aprile aveva inviato su l campo della Regia Accadenùa Aeronautica di Capua, t re squadriglie a ranghi ridotti (3 51" , 360\ 378") del 155 ° Gruppo Caccia equipaggiate con MC.202 , che aggiunsero le loro forze a quelle del 22 ° Gruppo schierato tra Capua e Capodichino con quindici MC.200, diciotto MC.202, otto Dewoitine D.520, due Re.2005 e se i inutili

94 Walker J. W op. cil. p 240. Un uguale destino e bbe a nche un S.79 itali a no, i cui res ti furono ritrovati nel deserto libico all'incirca nello ste sso periodo.

95 Craven & Cate . op. cit. Voi.I I , p.194. In conclusio ne, per l'aviazione amer icana i due " I0.000" . orgoglio della Regia Marina erano solo semplici bersag li occasionali. Ciò dava la misura della modesta co ns idera zione in cui era tenuta la fl otta da battag li a italiana (n .d.A. )

96 Il re li tto de l TRTESTE fu recuperato ne l dopogue rra e venduto alta Spagna che aveva progettato di tras formarlo in nave portaerei, ma poi lo demolì (Storia della Marina, a c ura di G.Giorgcrin i vo l. 8, p.446, Fabbri Eitore ),

97 Craven & Cate, op. cit. Voi.Il, p.19 4.

98 Minguz zi Vittor io "Memorie'' capito lo 11.4 " La difesa diNapo li".

206 G UE RRA A E REA IN ITALIA - DA EL - A LA MEL\I ALI.F. S PI AGGE DELL A SI CI LI A

CR.42 99 Que sta compagine era stata rinforzata col 20° Gruppo caccia, anch'esso dislocato sull'aeroporto di Capua, composto da tre piccole squadriglie di MC.202 (352", 3533, 151 a), e dallo stra no assortimento di Fabrizi F.5, CR.42 ed FC.20 che armava la 303" Squadriglia (167 ° Gruppo lnt ercetto ri ) 100• Tuttavia s olo due terzi dei caccia sc hierati su i campi attorno a Napoli potevano affrontare con qualche probabilità di successo i pesanti quadrimotori americani. La scarsa pericolosità dei caccia della difesa di Napoli era ormai nota gli equipaggi dei Liberators , che - come testimonia William Hassard, allora 2nd Lt. Navigator del 376 t h B.G. - temevano assai più le batterie contraeree. "Abbastanza so ve nte - ticorda Hassard - av v istavamo nei pressi di Napoli aerei Macchi MC.202 e Messerschmitt Bf 109, che ci affiancavano volando nostra stessa altezza forse per rilevare la nostra quota di volo. Tuttavia personalmenre non ebbi l' occasione di sperimentare atTacchi della caccia, sebbene alcuni equipaggi l'abbiano avuta. Alcuni di questi riferirono pure di essere stati tallonati da caccia notturni sulla rotta di ritorno. Secondo una nostra valutazione la contraerea di Napoli era pesante, intensa ed anche precisa. Nonostante il numero delle nosrre perdite di uomini ed aerei sia stato basso, il numero dei velivoli che rientravano "bucati" era una ampia pro va della sua precisione 1° 1 •

In realtà dall'ampia prua vetrata de l suo B-24 il 2nd Lt Navigator Hassard poteva apprezzare meglio di altii membri de ll 'equipaggio il muro di esplosioni della contraerea, che per lui era assai più pericoloso dei pochi caccia avvistati in lontananza, tuttavia - come dimostrano le perdite subite dal suo reparto nelle incursioni dei giorni 10, 11 e 12 apri le - erano proprio questi ultimi la vera minaccia.

Nell'incursione del 10 apri le, ventiquattro Liberators del 376 th B.G. scaricarono sul porto e sulla città di Napoli 227 bombe da 500 libbre. La formazione fu accolta da un fuoco contraereo intenso ed accurato e da una serie di vio lenti attacchi sferrati complessivamente da ventisei MC.202, tre MC.200 , due Re.2005 e pers ino da un esemplare del fallimentare bimotore d'assalto FC.20 coraggiosamente portato in combattimento dal maggiore Corrndo Ricci. I caccia consumarono 5.240 colpi da 12,7mm e 790 da 20 mm, questi ultimi sparati dai due Re.2005, che quas i esaurirono il munizionamento. Per non essere da meno, Ricci aggiunse al totale 38 granate da 37 mm , tutte andate a v uoto perché quando grosso cannone sparava, l'FC:20 "s profondava" deviando verso il basso la traiettoria dei proiettili 1° 2 • Ma Ricci non era s tato l'unico ad impiegare un mezzo sperimenta le. Due Macchi 200 del 22 ° Gruppo tentarono di scompaginare la formazione sga nciando 16 ordigni denominati "bombe greche C.V. " attivati da spolette a tempo 103 Racconta il se rgente Marcello Vannucci, uno dei piloti impegnati nella sperimentazione di questa nuova arma: "li 10 aprile ero in volo con un MC. 202 predisposto con un alloggiamento sulle ali recante cinque bombe da 15 Kg. ciascuna, legate c on una catena e congegnate in modo da esplodere dopo un certo numero di secondi dal lancio. Ero con altri due MC.202 e lafornw z ion e era comanda ta dal ten. Moresi. Partimmo appena cifu. /'allarme e salimmo sino a 7.500 merri, portandoci su una forma z ione di quadrimotori nemici. Sganciammo il nostro ordigno e vedemmo la forma z ione disgregarsi, ma nessun aereo nemico fu abbattuto" 104 Di norma i caccia portavano so lo otto bombe, di cui quattro regolate per esplodere fra gli aerei della formazione, mentre le altre due coppie dovevano deflagrare rispettivamente una IOO metri so tto e l'altra 100

99 Relazioni Operative 20° e 155 ° Gruppo CT aprile 1943 (3° Squadra Aerea), AUSSMA. Cfr: Arena N. op. c it. vo i IV, p. 491.

100 Relazioni Operati ve var ie apri le 1943 della 3• Squadra Aerea , AUSSMA

IO I E.mail alr A. di Mr. Will iam H. Ha ss ard , già 2 nd Lt. navigator del 376th B.G.

102 Secondo la relazione della 303" Squadriglia C.T.N. una granata da 37 mm s arebbe giunta a segno s u un B-2 4 s uccess ivamente attaccato e probabi lmente abbattuto s ul mare da due Re.2001. Cfr: Relazione Op erativa 167 ° Gruppo , 3" Squadra Aerea in data IO aprile 1943 ( AUSSMA).

l 03 Come confermato aJJ ' A. di Pi er Pao lo Paravicini, le bombe funzionavano come shrapnel a te mpo. Il loro impiego era previsto dalle is tru zioni e manate dallo Stato Magg iore Aeronautica, il 12 febbra io.

I 04 Aeronautica n.2 febbraio 1998. MarceJJo Vannucci (ex sergente pil ota de l 22° Gruppo CT) "La difes a d i Napo l i" '

CAP. V - B O MB E Sl:LL h AI.IA 207

metri sopra lO\ In reahà la discreta precisione di questo sorpre ndente attacco non co n venz ionale è testimoniato daJla s toria (non ufficiale) del 376th B.G ... che così recita: ..Al ritorno dalla missione del IO aprile su Napoli. gli equipaggi riferirono d i avere inconrrato un a !lu ova tattica difensiva del nemico. La prima occhiata rivelò che circa la metà dei caccia porto1 1ano piccole bombe souo le ali. Il sergen te ~ ·at1 notò due Mac chi 202 fQ/1011are il suo aeroplano s11l1ito dopo la corsa di sgancio delle bombe. Quando i due caccia.furono circa duemila piedi sopra, improvvisamente 11110 accelerò ve rso un punto sov ra s tan t e dal quale sganciò q u a ttro bombe di un giallo brillant e . La prima bomba esplose quindici piedi dietro la coda ali 'aeroplano di ~·att. La forte deto11a:io11e e la fiammata rossa sovrastarono le si111 11lta11ee esplosioni della collfraereo. Le bombe riman e nti detonarono sotto; la prima ad i111 erva lli di una cinqua ntina di piedi sen:a danneggiare alcun B-24" 106 • Gli aviatori a meri ca ni riferirono ino itre che a nche un altro cacc ia - da loro id ent i lìcato come un Mc. I09 - aveva lanciato un a se rie di quattro bombe, che esplodendo cinq ue metri oltre l' estremità dell'ala sin istra di un 8 -24 lo aveva no fa tt o oscillare violentemente 107 Nonostante la loro indiscutibile spettacolarità queste armi spe rime ntali s i dimo s trarono di diffi c ile impi ego e dotate di effetti di struttivi ne ttam e nt e inferiori al tradi zio n a le armamen to basato su mitragliatrici e can noni irnl_ La mancanza di un appos it o traguardo rendeva difficile il puntamento delle bombe, per cui lo sga ncio era effettu ato in base a ll' app rezzame nto del capo pattu g li a. Inoltre la cadut a di alc uni spezzo ni , seg na lata ne ll a zo na di Sorre n to, fece so rgere il sos petto c he a lcun e di ques te bombe fossero es plose a te rra 109 •

Ovviamente nei combattimenti del IO aprile buoni ri s ultati furono ottenuti dalle mitragliatrici 12.7 mm. ma sopratturto dai pochi e più letali cannoncini da 20 mm. del 22 ° Gruppo (squad 1iglie 362•, 369° e 37 1") cui furono attribuiti due B-24 abbattuti ed altri se i dann eggia ti. TI 22 ° Gruppo fu favorito anche da ll a buona pos izione tattica ragg iunta prima dell' attacco grazie a ll a effic ienza del Comando Caccia di Capodichino ed all'abilità con la quale i capitani La Ferla e Sant' Andrea utiliuarono il potente armamento dei loro Re 2005. Gli altri due gru ppi - il 20° ed il 155 ° - che con i loro MC.202 avevano anrave rsato il fuoco di s barramen to della con tra erea pur di attaccare i B-2 4 - ri vend icaro no tre Lib era tors danneggiat i e un 'a ltra decina probabilmente danneggiati. li 376th B.G. ammise dieci aerei danneggiati e due aviatori feriti. ma nes una perdita totale. In com penso rivendicò un sos tanLios o elenco di vittorie comprendente due MC.202 e due Me. I09 distrutti, più due Me. I09 dann eggia ti . In realtà le Bro wn in g americane erano riuscite ad abba11ere un so lo MC. 202 - quell o del se rgen te Rin o Bocc hi , lanci atosi co l paracadute s ul Golfo ed i vi annegato prima delrarrivo dei soccorsi - ed a danneggiarne altri qua11ro. Tunavia la contraerea di Napoli diede un involontario aiuto alla lX AF abbattendo anche uno dei temerari MC.202 che aveva no attaccato attraverso il s uo fuoco di sbarrame nt o 110 •

L'i ncursio ne cie li ' 11 fu effe ttuat a da ve nti B-24 del 98 mB.G .. che scaricarono s ul porto e sulla città partenopea 44 tonnellate di esplosivo, ma non prima di avere attraversato un intenso sbarramento contraereo e poi affro ntato la viol en ti ss im a re azione dei caccia italiani, che li avevano attaccati come furie da turti i lati.

105 Stato Mag giore Aeronautica IV Reparto. prot. N.10/-423. del 12 febbraio 19-B -XXI, ··Impiegotanicodella difesa aerea d iurna". in Direttive Tec nico Operative di Superaereo. Vo i. 2. Tomo II, p. 59 1

106 Walker. J.W op. cit.. p.130.

107 Walker. J W op. cit.. p.131.

108 Relazi one Operativa 22 ° Gruppo Caccia, 3621 Squadriglia (3• Squadra Aerea) in data IO apri le 1943, AUSSMA.

109 Franco Sa rasino, già se rge nte pilota del la 37 1• Sq. 22 ° Gruppo. testimon ian za resa ali ' A. (Tor in o 16 di cembre 2003). Le bombe a tempo furono utiliaate anche dalla Luftwaffe. ~opratru110 allo \COpo di co~tringcre i bombardieri ad allargare la loro formalione. La con~egueme di~pcr~ione del fuoco difensi,·o dei bombardieri aYrebbe penanto avvantaggiato il succes~ivo attacco della cacc ia. Sebbene le bombe usate dalla Luftwaffe fos,ero di calibro ~upcriore a quelle de i caccia itali an i, i l loro imp iego fu pres to abba ndo nato (n.d.A.)

110 La ricostru.done della in cursione del 10 aprile ed i relativi combauimemi è basata s u : Rcla1:ioni Operative dei Gruppi Caccia della 3• Squadra Aerea in data 10 aprile 19-43. AUSSMA. Walker \V. op. cit. Mission Summary. p. -481. Brot1:u. Caso e Co~olo, op. cit. \.OI. 2 p. 68. Libretto di volo del so ttoten ente Pier Pa olo Paravicini.

208 Gt1rRR~ AERlA 1-. ITALIA - DA 11.-ALA\IEL'I ALI I, \PIAGGE Dtll ' S IC"=IL=IA~ - -

Un B-24 fu rivendicato in collaborazione dai piloti del 155° Gruppo cli Capua, fra i quali il sottotenente Paravicini de ll a 360a Squacl1iglia, che sparò su un Liberator 21 Ocolpi eia 12,7mm colpendo ripetutamene un motore. Un secondo B-24 fu reclamato come probabile dai caccia del 22° Gruppo decollati da Capoclichino. Le perdite del 98 'h B.G . ammontarono invece ad un B-24 abbattuto più un buon numero di B-24 danneggiati. mentre come al solito i suoi mitraglieri sovrastimarono le proprie vittorie rivendicando la distruzione di tre caccia, a fronte dell'unico caccia perduto dagli italiani 11 1 •

All'indomani su Napoli tornò il 376'h B.G. però, a causa della scarsa visibilità. solo quattro aerei riuscirono a porta re a termine la missione , mentre altri cinque scaricarono le loro bomb e su bersagli alternativi. Dato il modesto numero di velivoli coinvolti nel bombardamento i danni di Napoli furono inile vanti. La contraerea fu invece abbastanza precisa ed una raffica di schegge investì il B-24 s u cui volava una nostra conoscenza. "li 12 aprile - ricorda il 211d Ll. William Ha ssarcl -fui ferito sopra Napoli menrre volavamo a 24.500 piedi di quota ( circa 7.500 metri). Non ho la minima idea di chi abbia sparato la granala da 88 mm {le cui schegge J mi colpirono, tuttavia per ogni ca ni va cosa allora noi davamo la colpa ai tedeschi. li mio B-24 era ancora in buone condizioni, perciò mi portarono a Malta invece di farmi fare il lungo viaggio di ritorno sino a Bengasi'' 112 • Prima cli essere ferito, Hassard aveva notato alcuni caccia che facevano evoluzioni attorno alla sua formazione senza muovere all'attacco. Pensò un po' ingenuamente che il loro principale compito consistesse nel segnalare a ll a contraerea la quota di volo dei B-24. In realtà - racconta un pilota ciel 22° Gruppo. il tenente Giuseppe Biron - le apparentemente innocue evoluzioni dei caccia erano parte di una preci sa e studiata tattica. Essendo pochi i velivoli in forza al Gruppo e pochissimi quelli be ne armati. il comandante Minguzzi aveva ordinato di non attaccare a testa bassa i "Combat Box" dei

111 La ricos1ruzione de lla in cu rs ione de ll ' 11 aprile ed i relativi combauiment i è ba sata su : Libretto di volo del sotto tenente Pier Paolo Para vicini. Libretto di volo del tenente Giu se ppe Biron. "98'h Bomb Group Mission - WWll ' ' U.S. Army Air Forces in World War Il , Combat Chronology. 1941-1945. Rappor10 operativo de lla 3" Squadra Aerea (AUSSMA). Secondo questo rapporto, un Liberator fu probabilmente abbartuto in co llaborazio ne dai tenenti Gustavo Castellano. Cruc io li Bernardo, e dai sottotenenti. Citelli Bruno e Bo lduri Stefano. Colpito ne l corso dell'azione, il MC.202 del tenente Gustavo Caste ll ano non fece ritorno alla base.

I I 2 E.ma il all' A. di Mr. William H. Hassard. già 2nd Lt. navigator del 376'h B.G

C,\P. V· BOMB E SL'L L 0 I TALIA 209
Napoli Copodich ino, 1943. Un g r uppo dei pi lot i che d i fesero Napoli con il variegato assortimento di aerei che equipaggiavo il XX II Gr. Cl.Primo o destro il tenente Bigini. (pgc. Franco Sorosino).

Nell'i ncursion e del l O apri · le su Napoli , i ventiquattro Liberators del 376th B.G dopo essere stat i accolti dalla con traerea, furono al· taccati da ventisei MC.202, tre MC.200, due Re.2005 e persino da un esemp lare del fallimentare bimotore d'assalto FC.20 , che sparò trentotto grana te da 37mm senza metterne o segno alcuna (Fototeca Fiat)

quadrimotori american i, non vo lend o espo rre i s uoi aerei al fuoco co nce ntrato di cen tinai a di mitrag liatrici pesanti. Pertanto ordinò di impiegare una tattica molto più redditizia che consisteva nell'affiancarsi alle formazio ni , srudiarne anentame nte i punti deboli, poi passare all'attac co, scegliendo preferibilmente gli ae rei a i margini oppure g li eventuali ritardatari, costre lli a rall en tare da cause tecniche o dai danni ricevuti dall a contraerea 113 Circa il metodo d'attacco dei MC.202 abbiamo anche la testimonianza del tenente pilota Pier Pa o lo Paravi ci ni: 'Non avevamo una recnica codificata per al/acca re i quadrimotori americani. Secondo i nostri allear i tedeschi, il metodo migliore era l'allacco frontale di tre quarti. Ma quello che per loro era giusto, per noi era assoh11ame11te improponibile a causa del leggero armamento dei nostri Mac ch i. Considerando i 1.000 Km/h di velocità relativa di avvicinamento al bersaglio ed i 200-250 metri di portata liii/e delle nostre SAFA T I 2.7 mm. arremmo a,•uto a disposi-:,ione meno di minuto secondo di fuoco. Troppo poco per 011enere qualche risultato con le due armi del Macchi MC.202. Pertanto la unica forma di a11acco per noi praticabile era quella dall'alto, in picchiata, e, condi-:_ione che il nostro decollo precedesse di selfe od olio 111i11wi I 'arril'o dei bombardieri e che in quel poco tempo ci fossimo arrampicati ad almeno 8.000 metri. Solo così avremmo avuto la possibilità di esegui re l'attacco in picchiata. A \'Olte abbiamo tromto i bombardieri più in alto, di co11segue11-:.a abbiamo dol'uto superare anche i 9.000 metri. alte::;:.a alla quale i nostri Macchi perde, ·ano gran parte della loro ma11ol'rabilità. Comunque 11011 aFevamo altra scelta. Di solito partil1wno scaglionati in pattuglie di due o tre l'elivoli. Appena in quota co111i11ciava1110 a spira/are fra il sole e la dire-:_io11e d'arril'o dei bombardieri. Li a11acca1 ·<11110 in picchiata mirando a11e111ame11Te ad 1111 punto fra la.fusoliera ed i motori. Dato il nostro scarso volume di fuoco, 11011 potevamo sprecare colpi, quindi era indispensabile sapere usare con la massima precisione il collima/Ore a riflessione. Purt mppo 11011 tutti i piloti erano i11 grado di farlo con la dol'/lta peri-:_ia per mancall"::,a di alle11ame11to ed espe rien za. Eseguito l'attacco, facevamo una rovesciata d'ala evitando di passare in coda ai bombardieri. Lì c'era /'infemo. Se tutto andt11 •a bene, dopo m·ere imma11cabi/111e11te perso quota per due o tremila metri, davamo tuli o motore e risali1•w110 al largo per riportarci davanri ai bombardieri, ali 'a/te z-:.a necessaria per ripetere I' a/lacco. Qu es ta mano,•ra richi edeva cinque o sei minuti. quindi 11011 era possibile ripeterla più di una ,·olta, perché alla successil'O i bombardieri ci al'e\'Gno già troppo distan-:.iato " 11 ~

li sistema d 'a ttac co descritto da Paravicini aggiunge alcuni interes anti dettagli alle talliche messe a punto dallo Stato Maggiore Aeronautica per i cacc ia della dife sa aerea diurna 11 5. I radiol oca lizzat o ri allora utili zza ti , di cu i quallro in fun z ione ne ll a zo na di Nap o li , avevano un ragg io d 'aL io ne ma ss im o di c irca 150

I I3 Te!>limonianla ali' A. di Giu~eppe Biron tenente pilota 22 ° Gruppo Caccia (Treviso. !>Cttcmbre 200 I )

114 Testimonianza ali' A. del conte Pier Paolo Paravici ni, 04/05/2002.

115 " Im piego tatt ico de ll a difesa aerea diurna" Stato Maggi ore Aeronautica. prot. N. 10/423. 12 febbraio 1943 Riportato integralmente in Mattesini e Cermelli. op. cit. voi. 2. tomo li. p.586.

210 GL' ~RRA AEREA IN J!ALI A • OA EL-A l !\Mf.lN ALLt SP IAGGE Olo l I.A SICILI A

chilometri, pertanto fra l'a vvistamento e l 'arrivo delle formazioni nemiche trascorrevano circa quindici minuti che, se bene utilizzati, permettevano ai cacc ia di salire ad una quota supe,iorc a quella dei bombardie,i 11 6. Le tattiche d'attacco suggerite ai reparti caccia avevano naturalmente dovuto tenere conto delle varietà degli aerei in dotazione , generalme nte armati co n una so la coppia di 12,7 mm 117 Appunto per gli aerei con le so le 12,7 mm - che furono quasi ]' 80 % dei caccia si no a g iu gno inoltrato - era stato categoricamente esci uso l'attacco frontale, sia contro bombardieri in formazione che isolati. Tattica che era invece raccomandata per i caccia dotati di armi di calibro superiore, perché solo questi avevano la possibilità di "sparare da molto lontano". Per ottenere un migliore rendimento dall'attacco frontale, ai piloti dei caccia armati con i 20 mm si sugger iva di "aprire il fuoco al termine della picchiara per poi subito richiamare il velivolo e riportarlo nuovamente in posizione di attacco". In ge nere, quando si presentava l'evenienza di attaccare una formazione fortemente scortata, il consiglio era: "a 11a ccare dal/'alro quando si dispone di un sensibile vantaggio di quota in modo da passare con la massima velocità possibile davanti, dentro o dietro la.formazione da caccia e mitragliare i bombardieri nemici cont inu ando nella pic chiata ed allontanandosi verso terra in modo da obbligare la scorta ad abbandonare i bombardieri o a rinunciare al combatrimento. Riprendere poi quota a distanza e ripetere l'atracco'' 118 • In vece di puntare contro i bene difesi settori poppieri dei quadrimotori. si consigliava di attaccare ai fianchi le loro formazioni. ovviamente arrivando in picchiata alla massima veloc ità e mirando soprattutto alle cabine di pilotaggio. Piloti tedeschi di grande esperienza avevano consigliato "di attaccare .frontalmente le .forma-;.ioni avversarie, essendo quello il settore meno guarnito di mirragliatrici ., , 19 • Sappiamo invece che durante la sua prima azione col Re.2005 il maggiore Minguzzi eseguì con s ucce sso il primo passaggio da tergo, iniziando a spara re da 500 metri. Tuttavia nell e azioni successive anche Minguzzi si adeguò alle tattich e prescritte dallo Stato Maggiore Aeronautica, cui erano state consigliate dalla Luftwaffe in base alle esperienze dei suoi "experten". Tattiche applicate però solo dai pochi piloti italiani che avevano la fortuna di andare in combattimento con caccia veloci ed armati con le Mauser 20 mm, come il Re.2005 ed il MC.205V 11 0

Pur penalizzati dalle scarse caratteristiche della maggioranza dei loro aerei, qualche risultato i gruppi di caccia l'avevano ottenuto. Sarebbero però stato necessa rio un maggiore numero cli Gruppi Caccia scaglionati in prossimità delle coste meridionali, guidati da una più estesa rete radar . Allora sarebbe stato possib ile affrontare i bombardieri con le forze necessarie ed a grande distanza dagli obiettivi, e poi inseguirli sulla rotta di ritorno, come già faceva la Luftwaffe a difesa dei confini occidentali del Reich. Tuttavia. con i mezzi a disposizione, non esisteva una valida so luzion e al problema. A questo proposito Fougier informò il ge nerale Ambro sio che: "per una difesa organica della Na-::,ione occorrerebbero approssimativamente 38 Gruppi da Caccia dotati di macchine modernissime. Di questi gruppi la R.A. ne possiede 12 (compresi quelli oggi impegnari in Tunisia) che sono però dotati di macchine non modernissime (Re.2001 - MC.202) ed hanno una efficienza media di meno del 50 % delle dotazioni" 111 • Nell'enumerare i gruppi. Fougier aveva inclu so anche i quattro assegnati stab ilmente all a sco rta dei convogli fra l 'Italia ed il Nord Africa. Tuttavia, essendo questi quattro grupp i perennemente impegnati dalle voraci esigenze della lotta

116 ·'Impie go tattico della difesa aerea diurna" Stato Maggiore Aeronautica, prot.

p.586.

117 'Impiego tatt ico de ll a d ifesa aerea diurna•· Stato Maggiore Aeronautica, prot.

N.10/423. 12 febbra io 1943. Riportato integra lm e nt e in Mattesini e Cermelli, op c it voi. 2. torno JT. p.586.

I I 8 " Impi ego tattico de ll a difesa aerea di urna" Stato Maggiore Aeronautica. prot.

N. 10/423. 12 febbraio I 943. Riportato integra lment e in Mattcsini e Cennelli, op. cit. vo i. 2, tomo Il , p.5 86.

I 19 Lettera all'A. del 28.12.200lde ll 'allo ra tenente pilota Giuseppe Biron del 22 ° Gruppo Caccia.

120 Cfr.: Lazzati Giu li o "I so liti qua ttro gatti", Mursia ed it. 1965. p. 198.

121 Prom emoria per il Capo di Stato maggiore Generale, 15 apri le 1943-XXI, da: Mattesini e Cermclli, op. cit. voi. 2° II Tomo. p. 698 e segg.

CA P. v - BOMB E suu.' h ALI A 211
N. I0/423. 12 febbraio I943 Riportato integra lm ente in Mattesi ni e Cerrnelli. op. cit. voi. 2, torno JT,

per rifornire la Tunisia. e i non pote, ano in pratica contribuire alla difc a del territorio nazionale 1' 1

Nell'incurs ione del 28 aprile. e ffettuata s u Napo li. s u ventidue Liberators del 376th B.G . in azione . un o non rientrò alla base ed altri quattro furono danneggiati. Secondo i rapporti americani. la contraerea era stata fiacca ed imprecisa, mentre era stata più gag liarda l'opposizione dei caccia. Il Comando Tattico di Capodichino aveva fatto alzare venti aerei (due Re.2005. quindici MC.202. due Re.200 I ed un 0.520) 111 • Salvo i sei cannoni da 20mm dei Re. 2005 e di quello singolo del caccia francese, il pot enz ial e di fuoco degli intercettori era quasi interamente costitui to dalle SAFAT 12 .7 mm dei MC.202, peraltro sfavorite dalla bassa caden7a di tiro causata daJla sincronizzaLione con l'elica. In vece la formazione affrontata dispo neva di duec entoventi Browning 0.5 po ll ici con una cadenza di 1.400 colpi al minuto 124 Su venti caccia decollati da Capua e Capodichino. solo cinque erano arrivati a tiro dei B-24 e, seppure in pochi, erano stati s ufficienti ad impressionare gli ame ri can i per l 'au dac ia e la determinazione con c ui avevano attaccato. Ovviame nte i caccia erano stati calorosamente accolti dai rnitraglieri dei B-24. che vantarono la distruzione di un "Me. I09" 115 • Il presunto Me ssersc hmitt era invece il Rc.2005 del ma gg iore Mingu zz i. che in sieme al Re.2005 del sergente Donali. aveva attaccato frontalmente i B-24 incendiandone uno. mentre Donati ne aveva danneggiato un allro 116 • Il fuoco di risposta dei B-24 non aveva colpito un "Me. !09" bensì il motore del Re.2005 di Minguz zi. che riu scì a planare sino a a Capodichino. dove era atterrato felicemente col car-

122 Promemoria per il Capo di Stato maggiore Generale, 15 aprile 1943-XXI, d:i: Mattc~ini e Cermelli, op. cit. Voi. 2° Il Tomo. p. 698 e segg.

123 Rela,ioni Operati, e 3• Squadra Aerea. 22 ° Gruppo C.T. 28 aprile 19-B. (AUSSMA).

12-1 Vedi Walker J. W. op. c it. 480. Le mitrag li atrici Browning M.2 elci bomba rd ieri americani erano in massima pa rte abbinate in torreuc elettro idrauliche. che pcrmellcvano un puntamento rapido ed e!>trcmamente preci\O ,ia in ele, azionc che in rotazione. Le torrelle era prodo11e dalla Emerson Electric manufacturing Company su progetto della Sperry Gyroscopc company.

125 Il ··mi,<;ion !,Ummary" del 376th riporta: contraerea debole ed impreci~a. un B-24 abbattuto e <;ei danneggiati (\Valker J.W. op. cit. p. 480). Il tenente Giuseppe Biron - uno dei pi loti de ll a 369° Squadriglia. che i l 28 aprile deco ll ò per int ercc na re il 376th B.G. - afferma categoricamente che nessun aereo tede\co partecipò a quelr azione. ·'né Rii è mai risulww che caccia tedeschi abbiano partecipato a combauimemi s11/ cie lo di Napoli nel periodo ameriore af/"8 settembre 1943" Lettera ali' A. del 28.12.200 I de ll 'a llora tene nte pi lota Gi useppe Biron de l 22 ° Gruppo Cacc ia.

126 Relaòoni Operative 3° Squadra Aerea. 22 ° Gruppo C.T. 28 aprile 19-D. (AUSSMA).

2/2 Gt 1ERRA Al REA l"i l'IAl.lA - D\ K - ALA\IJ• l'i ALLF \PIAGGE DI I LA S1u""'u"-"~- - - - -
Lo composizione dello 303!1 Squadriglia (167° G rup po Intercettori) costi tuì un esem p io dei ripieghi cui ricorse lo Regio aeronau tico, pur di opporsi a ll e devastanti incursioni Alleate. Infatti ero formato do un strano assortimento di Fobrizi F.5, Fiot CR.42 ed FC.20, l ' efficacia delle cui intercettazioni fu pori alle qualità di questo insieme. Cioè nullo. (collezione Ferdinando Pedrial i)

Sottotenente pilota Antonio Chendi accanto al suo Mc.202, un aereo "be ll o, ma poco armato" , che fu la spina dorsale de lla caccia italiana sino all'8 sette mbre I 943.

re ll o estratto. Gli italiani non avevano avuto alcuna perdita, ma solo danni al sistema di raffreddamento del motore del Re.2005 più li evi danni a due Macchi MC.202 e ad un Re.2001 127 Gli americani invece, oltre a quattro aerei danneggiati, persero un B.-24. che du rante il volo di ritorno cadde in mare, con la perdita di sei dei nove uomini clell'equipaggio 128

L'impegno dei pi loti italiani che difendevano 1' aerea di Napoli era continuo e stressante. "Nella primavera del 1943 - ricorda Pierpaolo Paravicini - il nostro reparto e ra composto di tre s quadriglie, ne ss una a pie ni organici, in quanto erano state formate e sclusi vamenre con piloti esperti, che a quell'epoca già s carseggiavano. Non a ve vano un mom ento di tregua. Quasi neppure il tempo di lavarci il viso. In fase di preallarme do vevamo stare seduti entro i nostri ca c cia, pe,fettament e equipagg iati c on combina:::,ione e calz ari per l'alta quota, il paracadute , il salvagente, il batte/lino di salvataggio. i ra zzi di segnala z ion e, la pistola Very ed altri a ccessori. L ' attesa durava a volte per ore , col solo c onforto di qual che panino. Normalmente le forma z ioni di bombardieri arriva vano nel tardo pomeriggio, tra t e 16,00 e l e 18,00. Noi decollavamo appe na l e sta zioni radar t e d es che pia::,;:.ate sulla Costa Amaifirana conferma vano l'arri vo e la dire z ione dei bombardi e ri. Rientrali dal c ombat1imen10, dove vamo andare a rapporto, stendere una rela z ione tecnica, indi venivamo portati ai nostri allog gi alla Reggia di Ca se r1a do ve con s umavamo un pasro intorno alle 21,00. All ' indomani, s veglia alle 6, e si ricomi11cia va" 129 • La carenza di pil oti addestrati e di un numero sufficien te di reparti caccia per la difesa del territorio nazionale era purtroppo una drammatica rea ltà. Il 15 dello stesso mese d'aprile. il generale Fougier aveva fatto presente aJ capo di Stato Maggiore Generale, Ambrosie, che la Regia Aeronautica disponeva di un potenziale offensivo e difensivo paurosamen te ridotto a causa delle perdite, dell'in s ufficienza quantitativa e qualitativa de l materiale cli volo e della carenza cli personale addestrato. " La R.A. - affermava Fougierha potuto contare solo sopra un gettito di 800 - 900 piloti all 'anno ( specialisti in numero proporz ionale) gettito che non compensa l e p e rdile subile [. .. ] di conseguen za, nel giro di tre anni, la R.A. ha dovulo consumare gran parte del proprio materiale umano, spess o il migliore. ed ha logorato il rimanente "no

127 Rehuioni Operative 3' Squadra Aerea, 22 ° Gruppo C.T. 28 aprile 1943 , (AUSSMA ) La relazione de l 22° non menziona però i danni al Re.2005. cu i in vece il maggiore Min g uzzi accenna nel le s ue Memorie in data 28 april e 1943.

128 BG Walker J.W op. c it. p 149.

129 Testimonianza ali' A. de l conte Pier Paolo Paravicini. 04/05/2002.

130 Promemoria per il Capo d i Stato maggiore Ge neral e. 15 april e 1943-XXI. da: Matte s in i e Cerme Jli , op. cit. voi. 2° Il Tomo, p. 698 e segg.

CA P. V- B OMB E SUL L'fT A LI A 213

L'attacco alle basi aeree tedesche

Alla fine d'aprile l'aviazione americana aveva pesantemente colpito Grosseto e Bari, avendo laricognizione accertato che i loro aeroporti erano fra le più importanti basi aree della Luftwaffe nella penbola italiana. L'attacco su Baii era stato espressamente sollecitato dal comando della Northwest African Tactica1 Air Force, data l'urgenza di infliggere un duro colpo all'organizza7ione. che forniva aerei e piloti di rimpiazzo ai reparti caccia in Tunisia. che ancora davano filo da torcere agli aerei dcli' Air Support Command impegnati a demolire le ultime posiLioni dcli' Assc 111 • Infatti Bari, oltre ad essere intensamente utilinata dalla Luftwaffe come base di formazione dei convogli aerei per la Tunisia, era anche il principale centro di smistamento dei caccia e degli aerei d'assalto tedeschi, sia nuovn che revisionati, che andavano a rimpiazzare le perdite s ubite dalla Luftwaffe in Sicilia e Tunisia.

La grande offensiva contro i principali aeroporti italiani del Sud Italia non aveva trascurato neppure quelli della Sardegna. improvvi samente ritornati in cima alla lista delle priorità sia perché da lì partivano i bombardieri e gli aerosiluranti che auaccavano i convogli ed i porti alleat i. sia perché erano usati anche come campi intermedi per gli aeroconvogli diretti in Tunisia, da quando il generale Bucholz aveva deciso di dirottarli su un percorso alternativo alla più breve. ma ormai troppo esposta rotta Sicilia - Capo Bon 111 L·onore di sferrare il primo colpo ai campi sardi era spettato agli Wellington del Group 205. che nella notte ciel 27 bombardarono Decimomannu, Elmas e Villacidro, causando 16 morti e 56 feriti fra il personale italiano e tedesco e danneggiando dicci aerosiluranti He.11 l H del KG.26 " Lowcn". Erano invece rimasti quac;i intatti gli impianti aeroportuali ed i velivoli italiani.

L'incursione del 26 aprile su Grosseto. sebbene militarmente gius tifi cabile. ebbe un risvolto particolarmente raccapricciante. Le quarantatré fortezze , olanti inviate a distruggere 1·aeroporto colpirono anche la vicina città. Una parte degli ··sticks di bombe, che avevano fallito il bersag li o, cadde su Grosseto causando 145 morti. fra cui molti bambini di una scuola elemcntarem. L'attacco dei B-17 raggiunse comunque il principale obiettivo dell'azione. lnfaui gli aerosiluranti del Ill./KG26 ··Lowen··sopravvissuti alle bombe lasciaro no Grosseto per la più sicura base di Montpellier 11 ~.

L'attacco effettuato nello tesso giorno sull'aeroporto di Bari Palese non coinvolse anche il capoluogo pugliese, fortunatamente assai distante dalla ba~e aerea. In ogni modo questa incursione fu uno dei maggiori successi della IX Air Force. Infalli, soddisfacendo pienamente le direttive della NAT AF. ridusse in rovine questa importante base. che fungeva da capolinea dei Transportgruppcn della Lu ftwaffe e da centro di smistamento dei caccia per i reparti in linea 1'5.

La missione fu eseguita da trentaquattro B-24 del 376'h Group e ventotto del 98th Group. che sa turarono la ristrcua ed affoliata aerea aeroportuale con 518 tonnellate di e plosivi. fra bombe da 500 libbre e spezzoni a frammentazione da 20 libbre. questi ultimi mi cidiali per il personale all'aperto e g li aerei parcheggiati. Secondo una stima fatta a caldo dal comando della IX A.F .. gl i aerei distrutti a terra sarebbero stati ventisette 13" , ma una più accurata ricognizione effettuata alr indomani dalla RAF rilevò diciotto caccia disrrulli e centoventicinque danncggiatim. ln realtà la catastrofe era stata assai peggiore. Le bombe dei B-24. oltre a danneggiare in modo gravi imo le installa7ioni e gli hangar. avevano fraca ss ato od

131 Headquartc, North Wesi African Air Forces. T .A.F. Operational Pian for Final Assault on Tunis. 16th Aprii. 1943.

AFHRA A-60 11.

132 Craven & Cate. op. cit. p.191.

133 Bonacina. op. c it . p.183.

134 Cfr. Luftw affe Unit, and Order of Baule. source AFHRA 137.306-14 roll A- I I28. online 1997-2000 Michacl Holm

135 Cra\'en & Cate. op. cit. \'OI.I I p. 184.

J36 Craven & Cate. op. cit. p. 184. J Walkcr. op. cit. p. 147.

137 Walker J. op. cit. p. 148.

214 Gt ·rRKA AEREA IN I TALIA • DA EL-ALA \fflN ALLh S Pl ,\GGE l)H I.A SICILIA

incendiato cinque veUvoli ita li ani e centosette tedeschi, fra i quali quaranta Me.109, quarantuno Fw.190, sedici Ju.87 e tre Hs.129. Questi tre ultimi tipi di velivoli erano pront i per la consegna ai temuti reparti d'as salto della Luftwaffe, che in Tunisia continuavano a dare ancora molti dispiaceri ai comandi alleati. Inoltre altri quarantacinque aerei erano stati danneggiati più o meno gravemente 138 • Il successo era ancora più clamoroso perché ottenuto senza perdere un solo B -24, certamente a causa delle disfunzioni de l sistema di avvistamento, che in fatti aveva consentito ai bombardieri di arrivare sul'obiettivo quasi inosservati. La Flak era intervenuta in ritardo, sparando poche sa lve che - contrariamente alla fama della contraerea tedesca - erano state largamente imprecise. Due caccia, che avevano tentato d i levarsi in volo mentre le bombe già cadevano sulle piste, erano stati sommersi dalle esplosioni durante la corsa di decollo 139

TI co lpo fu particolarmente sentito dall'OKL, perché le disponibilità della Luftwaffe non erano larghe da permettere perdite così ingenti. Fu un vero momento di crisi pe r la Lufflottc 2, poiché gli aerei distrutti o danneggiati erano indispensabi li per riarmare i reparti in fase di a1Tetramento dalla Tunisia, ed il cui ritorno in piena efficienza era di vitale importanza per contrastare la prevedibi le escalation delle op erazioni contro il territo rio italiano e le grandi isole. Infatti una decina di giorni dopo il bombardamento di Ba1i , la Luftflotte.2 fu costretta a ritirare in Sicilia i resti dei gruppi dei caccia e degli assaltatori che sino all'u ltimo avevano combattuto in Tunisia. Tut tavia, nonostante l'estrema urgenza, la loro 1icostituzione fu completata solo alla fine di giugno. I1 prestig ioso .T G.77 comandato dall ' Oberleutenat Steinhoff impiegò un mese e mezzo prima di essere nuovamente in grado di riprendere l'attività bellica da una base siciliana 140 • La di s truz ione di un così ingente numero di aerei a Bari Palese infuriò i tedeschi, che giustamente ne diedero la responsabilità agli italiani, accusandoli di non avere tempestivamente messo a disposizione le grandi aeree necessarie per il decentramento dei velivoli 14 1 • Non sembra tuttavia che le rimostranze della Luftwaffe abbiano accelerato gli espropri delle vaste zone d'uliveto su cui dovevano essere eseguiti i lavori. Tre mesi dopo il distruttivo bombardamento di Bari Palese, la q uestio ne de ll a sicurezza delle basi aeree fu brutalmente gettata sul tavolo del convegno di Feltre da Hitler in perso na , il quale rinfacciò a Mussolini le enorm i perdite c he la Luft waffe aveva subito e continuava a subire a ca usa del la catt iva organizzaz ione dei campi ital iani e della lentezza e 1iluttanza con cui le locali autorità procedevano ag li espropri dei terreni per gli indispensabili campi sate lli te decentrali 142 •

138 Santoni e Mattes in i, op. cit. p. 340.

139 Walker J, op. cit. p. 148.

140 Cfr. Johanne s Ste in hoff, "Mcsscrs chmitl ove r Sicily" The Nautica! & Aviat ion Publishing Company of Ame rica , Bai t imore 1987, p.13. In q ues to periodo fu compre sa anche un a lu nga sosta s ulla base di Fogg ia,

14 1 Sa nt oni e Matte sini, op. cii. p. 340.

142 Cfr. in W Deakin (op. ciL p. 401 ) s tralci dei verbali del convegno di Feltre del 19 luglio 1943.

CA P. V • B OMBE SUI. L.ITAI.I A 215
Lo Spezio 19 aprile 1943, lo corazzato Li ttorio inquadrato dalle bombe dei B- 17 dell o Xli Air Force.

L'escalation dell 'offesa aerea sul territorio italiano

Il prog ress ivo sgreto lamento della resis tenza dcli' Asse in Tuni sia, permise all'aviazione all eata d i aumentare di pari passo la pressione sul territorio italiano. Tl 28 aprile il 98 th B.G. colpì nuovamente l'approdo dei ferry boat di Me ss in a: un obie tti vo destinato a riman ere a lun go in cima alle pri orità deg li strnteghi cie l Mediterranean Air Command. Secondo i rapporti del 98t h B.G .. razione su Messina era stata un vero successo per i suoi mitraglierL che avevano rivendicato la distruzione di almeno quauro caccia 143• c i g iorni seg uenti , mentre la NAAF era tull a tesa ne ll o sfo rzo di forn ire il massimo appoggio all a fase conclusiva delle opcraLioni contro le ultime sacche di resistenza italo tedesche in Tunisia. la IX A. F. aveva proseguito le orma i abitua li incursioni di routine con tro il sistema di co ll egame nti marittimi e ferroviari fra l'Ita lia meridionale e la Sic ili a. L'ultim o g iorn o di apri le i B-24 tornarono ancora una vo lt a su Messi na. colpendo r arca degli approdi dei ferry boat, il vicino sca lo ferro, iario ed il centro urbano. La determinata reazione di oli o cacc ia fra italiani e ted esc hi fu abbastanza fortunata poiché. nono stante i l loro sca rso numero. riuscirono a distruggere un B-24 del 376th ed a danneggiarne gravemente un secondo.

La manina del I O maggio i 8-24 della IX A.F. andarono ancora una volta su ll o Stretto. ma questa volta per bombardare Reggio Calabria ed il s uo port o. Tuttavia a ca usa ciel c ie lo cope rt o e de ll e sfavo revo li condi7ioni meteorologiche rientrarono alla base senza aver compiuto la missione. Dopo una tregua di tre giorni imposta dalla cattiva stagio ne, il 4 ma ggio i Libcrators del 3761h B.G. si ripresentarono s u Reggio Ca labria. mentre qu e lli del 98 th B.G. andaro no su Taranto. li bombardamento su Regg io fu favorito da un cielo senza nuvole e da una contraerea inconsuetamente leggera e poco prcci!-ia però, mentre !-.lavano per a ll ontanar si, gli avia to ri ame rican i si trovar ono alle prese co n una aggressiva pattu g li a di quattordi c i caccia. fra cui a lcuni obsoleti Macchi MC.200. L'evidente disparità fra l" arrnamento dei B-24 e quello dei caccia fu pareggiata da ll' ardimento e dalla determinazione dei piloti ita li ani, che att accando i quadrim otori in picchiata. riusciro no a danne ggiarn e due se nza sub ire alcuna perdita 141 • Nello stesso g iorno. all' altro estremo della Sicilia. il tenente Mario Canepa ed il maresciallo Alberto Rocc hetta portarono a termine una impresa praticamente disperata. Deco ll ati a bordo di due MC.202 da Trap ani mentre il ca mpo era so ll o l'attacco di cacc iab omba rdieri. riuscirono prima a de stregg iars i e poi ad impegnare comballimenlo con gli incur ori. dopo ave rl i inseguiti sino a !-.ud ovest dctrisola di Favignana. Uno degli ae rei nemici era stat o abbauuto, mentre altr i due era no sta ti s ic uramente danneggiati dai du e piloti in collaborazione co n un consumo di 579 co lpi ca libro 12.7 mm 14 \ l i 6 maggio, mentre le armate alleate sferravano rassalto finale contro Tuni si e Bi serta, le "fo rtezze vo lan ti " del NASAF aveva no co ncorso a lla " Op eraz ion e Re tributi on", bo mbardand o Trapani e Marsa la146 • ei giorni success ivi i 8-24 della IX A.F. seguitaro no a demolire i centri di comun icazione fra la Sicilia ed il continente attaccando il porto di Reggio Ca labri a. dove co lpiro no natanti cd in stalla zioni po rtu ali. L'offensiva aerea contro il tell'itorio it aliano proseguì anche nei g iorni immediatamente precedenti la resa delle forze cieli' As e in Tuni!-.ia, prendendo di mira sopra ttun o i porti di Trapani, Pale rm o. Marsala ed i ca mpi d 'av iazio ne d i Villaciclro, Elma s e Decimo mannu 147 • Tut ti que s ti ob iettivi fu ron o attacc ati anch e nottetempo dagli Wellington de ll a ASAF. Marsala s ubì un pesantissimo a ll acco diurn o I' 11 maggio. Bombardieri B-17, B-26 e B-25 se min aro no bombe ov unque , co lp end o i maga zz ini e le banchine del porto. lo sca lo fe rrov iar io. la bas e degli idro vo lanti e l'arc a c itt adina. Uno de i P-38 di sco11a fu abbattuto d al

143 US Army Air Force - Combat Chronology.

144 Walker J.W. op. cii. 480. Secondo il 376 B.G. un MC.200 fu probabilme nte co lpito

145 Tcl. da Taia crco a Supc raereo , .395. 5/5/1943. AUSSMA SL4/4 I.

146 L"Opera1ionc Retribution do,c\'a impedire re,·acuazionc dalla Tuni~ia delle truppe dell'Asse mediante il blocco di tutte le comunicazioni con la Sicilia e la Sa rdegna (n.d.A.)

147 Seco nd o i Mi~~ing in Act ion Crew Rc ports. il 7 maggio 1943. il 99 B.G perse in az ione tre B-17. ArmyAirForcc~. com - Saturday. O\Cmbcr 20. 2004

Macchi 202 del sottotenente Alberto Graziani del 1° Gruppo Caccia 148 L'incursione su Marsala per poco non fu fata le a Kesselring, appena ammarato all'idroscalo per un giro d'ispezione. TI feldmaresciallo ebbe la sgradita sorpresa di essere sul posto mentre un a serie di bombe distruggeva metà deg li aerei del suo seguito ed in oltre danneggiava il suo idrovo lante personale 149 • Ma nello stesso tempo fu abbastanza fortunato da sopravvivere alle esplosioni che demolirono l'edificio nel quale stava tenendo una conferenza agli ufficiali della marina. Il feldmaresciallo fu so lo leggermente fe1ito alle mani mentre il suo giovane aiutante fu ucciso 150

Nelle luminose giornate fra il 9 ed il 12 maggio i cieli della Sici lia furono su-iati dalle bianche scie di condensazione di centinaia di aerei. Uno spettacolo grandioso ed impressionate spesso accompagnato dal soffocato ticchettio delle mitraglialrici dei caccia italiani e tedeschi, che combattevano ad alta quota. Contro questa massa imponente in quattro giorni i caccia dell'Asse effettuarono trecentoquarantatre sortite, ovvero una media di 86 al giorno, impegnando dodici combattimenti. Gli italiani rivendicarono sci vittorie sicure e dodici probabili contro nessuna perdita, mentre i tedeschi dichiararono quattordici vittorie e tre perdite 15 1 •

Rispettando la rigorosa e razionale divisione dei compiti fra le fo rze aeree strateg iche. che aveva assegnato alla IX Air Force gli obiettivi raggiungibili dalle basi cirenaiche con forti carichi di bombe, I' 11 maggio Messina fu visitata dai B-24 dei B.G.'s 98 th e 376'\ che dopo le precedenti esperienze furono per la prima volta scortati sulla temuta ·'Ack Ack A ll ey'' da undici Spitfires di Malta 152• Una misura necessaria poiché la fine dei convog li per la Tunisia aveva reso disponibili tutti i caccia italiani e tedeschi , prima quotidianamente impegnati nelle scorte.

Per capire l ' accanimento con cui NASAF e IX Air Force bombardarono la Sicilia ai primi di maggio , occorre prima ricordare che la distruzione dei principali po rti settentrionali cieli' isola costituiva I' indispensabi le premessa per l'invasione de ll 'iso la 153. Questi continui attacchi dovevano im pedi re il potenziamento delle difese siciliane, il rifornimento delle numerose truppe colà stanziate e nello stesso tempo deprimere il già basso morale della popolazione angustiata dalle incessanti incursioni aeree e dalla crescente crisi alimentare.

I bombardamenti notturni contro i campi della Sardegna avevano invece il compito di disturbare e ridune l 'att i vit à dei gruppi di bombardieri ed aerosiluranti, che nell ' isola avevano le basi d'appoggio per i loro attacchi con tro il traffico marittimo alleato. Una misura indispensabile al pari dei bombardamenti sugli aeroporti siciliani per rendere più sicura la navigazione dei convogli alleati, che dopo tre ann i di guerra ripigliavano ad attraversare il Canale cli Suez. Inoltre le azio ni su ll a Sm·degna costituivano un ottimo diversivo per lasciare i comandi italo tedeschi nell'incertezza circa i futuri obiettivi delle prossime operazioni anfibie.

148 Tel. da Cata nia 2577 x 27/5/43 1240 a S uperaereo Uff. Stat is tica - Divis. Personal e. AUSSMA SL4/4 I.

149 Kesselring A. op. cit. p.169.

150 Ste inh off Jo hannes, Mcsserschmill over Sic ily"", p. 27.

151 Az ion i nemiche su Pantelle1ia ed azio ni aeree di contras to dcli ' Asse 8 maggio - 11 g iugno 1943 , Carl. SLl -9. AUSSMA. I Missing in Action Crew Reports riportano la perdita in azione di due B- 17 del 2nd B.G. il 9 maggio 1943 ed un B-17 del 301st B.G il IO maggio ( ArmyA ir Fo rccs.com - Sunclay, Novernber 14, 2004, MACR 2nd B.G and 30 1s t B.G )

152 U.S. Army AirForces in World War Il. Combat Chronology , 194 1- 1945. Walker J.W. op. cit 154.

15 3 "His tory of the Xli Air Force" Chapt. X!Jl p. 17 e segg AFHRA roll A-6202.

CA P. V • BOMB E SULL. I TALI A 217
In mancanza d'altro i F.5 furono impiega ti anche in irriso· ri tentativi di coccio notturno. Nell ' immagine un F.5 dello 3009 Squadriglia, 167° Gruppo.

Il nemico alle porte

Il 13 maggio, la resa della I• Arma ta di Me sse mise termine a tune le operaLioni aeree degli Alleati sulla Tunisia. mette ndo a di s po sizi one un a rilevante massa di bombardieri medi, pesanti e leggeri. c he da quel momento poteva procede re alla di!.truzione di porti, aeroporti e linee di comunica?ione nell' I talia Cen tro Me ridion a le e ne ll e grandi isole in ollemperanza alle direllive emanate in merito alle Operaz ioni Corkscrew (catt ura di Pante ll eria) ed Hu ky (invasione della Sicilia) 154 • ella notte s ul 13. g li Wellington bombardarono le in stallazi oni po11u ali e fe rroviari e di Napoli. Fecero poc hi danni e fo rtunatamente so lo c inqu e v ittim e 155 • In vece Cagliari s ubì un a trem enda incursione d iurn a nella quale furono impegnati sette dei nove gruppi da bombardamen to della XTI Air Force. A partire dalle 13,25, circa 250 velivo li. scag lionat i in quattro ondate s ucc.:essive, attaccarono la città ed il porlo, do ve fu affondato il sommergi bil e MOCENIGO. Le prime ondate- fom1ate dai 8 -17 dei Group!. 97'\ 301 " , 321" e 2nd - lanciarono da 7.000 metri di quota, seg uite da tre Gro ups di bombardieri medi B-25 e 8 -2 6, che sga nc iarono da 5.000 metri. Tn previsione dell'intervento degli aggressivi reparti caccia italo tedeschi. la X JI AF a\'eva mandato insieme ai bombardieri circa 130 caccia, fra P-38 dei Fi g hter Groups I'', 141h e 82 nd e P-40 del 325 th F G. Durante il passaggio s ull' ob ietti vo alcuni bombardieri ebbero qualche danno per le schegge della contraerea. ma avrebbero ricevuto colpi assai più duri durante l 'attacco sferra to da nove cacc ia MC.202 del 24° Gruppo Aut onom o e (prob abilm e nt e) da a lcuni Messerschmill decollati s u alla1me dai campi di Vill ac idro. Elmas e Decimomannu. I 8 -17 trovarono i caccia già in quota su ll' area dell'obienivo, poiché il cent ro di avv istamento radar di Elmas av ev a dato l'allarm e con o ltre quindic i minuti di anticipo s ul loro arr ivo 156

Al pari delle "Flying Fortrcsses·· . anche i " Mitchcll" ed i "Marauder" furono calorosamente accolti dall a cacc ia dell'isola. E nono stante la presenLa dei caccia di sco rta, in cassarono parecc hi e delle mi c idiali raffiche loro indirizzate dagli intercellori. Secondo il diario deu ·Aeronautica Sardegna fu sicuramente abban uto uno dei P-38 di scorta, che fu vis to cadere in cand ela tra sci nando una lun ga scia di fum o. Altri du e P-38 e quattro 8 - 17 abbandonarono la formaz ione. anch'essi con visto!.e scie di fumo, mentre due quadrimotori ed un bimotore, ripetutamente centrati dalle raffiche, furono ce rtamen te danneggiati in modo grave. Complessiva me nt e i pil oti dei caccia c he avevano attaccato le varie formazioni dichiararono di avere notato una ventina di quadrimotori che procedevano con evidenti scie di fumo. Concluso un inseg uimento, che li avev a portati a l limite della loro autonomia. i cacc ia ita l iani rientraro no tutti alla base alle 15.05, inclusi due leggermente danneggiati. r rapporti americani segnalarono due MC.202 ed un Bf.109 sicurament e di strutti. Me ntre per l'a bb attiment o dei due Ma cc h i siamo esallamenle sicur i del contrario, per quello del caccia tedesco dovremmo dare credito al pilota del P- 38 dell'82 nd F.G. che meva dichiarato di averlo sorpreso ed abba ttut o mentre "era isolato e stava usando taniche che suggeri1 •a 110 un pil01a n ovell in o". Da part e loro le AAF ammisero olo diciotto aere i danneggiati 157 • Purtroppo per Cagliari. le sfo rtun ate traversie non erano fi nite co l tramontar del sole. Alle 22,50 la città sa rd a fu nuo va ment e attaccata da ventitré Wellington del Group 205 de ll a RA F, che dov eva no mirare all a s tazione ferroviruia. ma in realtà colp irono la cinà ed un piccolo deposito di carburanti a Monte Mi xi. dove furono incendiati 400 fu sti di benzina. Complessivamente i dann i furono molto infer iori a quelli s ub iti po che ore prima. sia perché era stato minore il num ero degli ae rei impegnati nel bombardamento sia per il fatto che alcuni

Wellingto n avevano sostituito un a parte del loro carico di esp losivi co n mi g lia ia di innocu i volanti ni per

154 Pantelleria. immediato obiettivo di un futuro sbarco Alleato. gode1te di una relativa tregua per altri cinque giorni.

155 U.S. Army Air Forces in World War Il Combat Chronology, 1941 - 1945. e Bonacina G. op. c it. p.186.

156 Sembra che ai com batti me nti abbaiano pa rtecipa to pure alcuni Bf.109 04 da ricognizione fotografica ( n.d .A.)

157 La ricO\truzione del bombardamento del 13/5/43 su Cagliari è basata ~u: Di ario Storico Aeronautica Sardegna

AUSSMA Diar io Stori co I 106 . U.S. Army Air Fo rces in Wor ld War 11. Co mb a t Chrono logy. 194 1-1945. 325 '11 Fighter Group at war. Office of thc Group Hi storian. APO 520. 22 Ma) 1945.

2j 8 Glll.RRA AFRLA IN ITAI IA - DA 11.-ALAMf~SPIAGGE Df l I A S1c1u,.,_ A _________________

la popolazione. Un sistema che godeva il favore dei responsabili del bombardamento notturno britannico, eviden temente convinti che i messa gg i di propaganda fossero più efficaci quando venivano recapitati con un buon accompagnamento di bombe 158

L'impegno di quasi tutta la massa da bombardamento delle NAAF su Cagliari non evitò alla Sicilia una quotidiana, seppur ridotta, dose di bombe. La base navale di Augusta fu attaccata il 13 da una cinquantina di B-24 della IX AF scortati da gli Spitfires di Malta. L'attacco s i sviluppò in tre ondate successive che colpirono il porto ed i depositi di carb uranti , inoltre danneggiarono una piccola unità navaJe e 15 idrovolanti 159 Le stazion i radar italo tedesche avevano fatto un ottimo la voro segnalando tempestivamente l'arrivo de ll e formazioni al Centro Guida Caccia della Regia Aeronautica, che alle 12,53 fece decollare dagli aeroporti di Catania sette MC.205 e nove MC.202 de l 4° Stormo. Solo i più ve loci MC.205 riuscirono ad agganciare nemico nel cie lo di Augusta, impegnando un fu1ibondo combatt im ento con la formazione di punta costituita da B-24 del 981h B.G. sco rtati da Spitfires. Nella mischia che si sv iluppò fra i 5.000 ed i 7.000 metri di quota, i MC.205 distrussero un Lib erator ed uno Spitfire. Il Liberator - caduto in mare 70 Km a s ud -es t di Augusta - fu assegnato in collaborazione al sottotenente Raffaele Valenzano ed al sergente Bruno Lentini del 153 ° Gruppo. Lo Spitfire - visto cadere in acqua a 30 Km. ad est di Siracusa - fu assegnato al sergente maggiore Amedeo Benati del l O Stormo 160 • A questa breve li sta di vittorie i Macchi aggiunsero tre quadrimotori ed uno Spilfires "efficacemente mitragliali" senza subire perdi te né danni, dimostrando il migliore rendimento di un combattimento iniziato in condizioni tattiche favo revoli 1 6 1 •

Anc he dopo la caduta della Tunisia, la Sardegna rimase fra gli obiettivi di punta delle Nort hwesl African A ir Fo rces, che continuarono ad attaccarne i porti e gli aeroporti col doppio obiettivo di minare le comunicazioni con la penisola e di neutralizzare le residue capaci tà offens ive de i suoi reparti aerei.

158 Nel corso dei tre bombardamenti notturni che co lpirono indiscriminatame nte il centro storico di Ferrara nell'e state 1944, i bombardieri de l 205 Group lanciarono sistematicamente volantini di propaganda (perso nale testimonianza ci eli' A).

159 J Walker, "Lìberandos - A WWII Hi story of the 3761h Heavy Bombardment Group'' , p. 480.

160 Tel. da Catania 2577 x 27/5/43 1240 a Superaereo Uff Statistica - Divi s Persona le, AUSSMA SL4/41.

161 Aerosic ilia a Superaereo, l 3/5/43 0030. prot. 0022555/S, AUSSMA. SL.4/41.

CA!' V - BOMBE SULL 'I TALIA 219
Re .2001 della Squadriglia Autonoma della difesa di Roma.

Il 14 sull'isola si abbatté un a se ri e di incursioni dalla Xli AF, c he colpirono il nord, ed in particolare gli aeroporti di Olbia ed Alghero. con una a7ione appo itamente pianificata per distruggere a terra ed in cielo il maggiore numero possibile di caccia al fine di ridurre il co ntrasto ai futuri a11acc hi aere i programmati dal le NAAF. li grosso delle incursioni fu concentrato fra le 14.00 e le 15.00 e condotto con una co picua massa di Lokheed P-38 sia in funzione di caccia di scorta che di cacciabombardieri. Bombardieri mcdi B-25 e cacciabombardieri P-38 attaccarono caserme. centrali eletttiche e varie località fra cui Sassari. Alghero, Porto Torre s ed Abbasanta. Una formazione di diciono B-25 del 321 '' Group cortati da una ventina di P-38 bombardarono il porto e l'aerop or to di Olbia. Le NAAF annunciarono di avere co lpito tre navi. ln realtà una buona parte delle bombe era andata fuori bersaglio infliggendo gravi danni alla ci11à. il rimanente aveva colpito il porto centrando un piroscafo carico di benzina, che prese fuoco 162 • Si concluse invece con un fiasco totale il tentativo effettuato da cinque bombardieri cli demolire gli impianti idroelettrici del bacino del Tirso. Intorno alle 14, I O, alcuni Lightning furono intercettati tra Olbia e Capo Comino da una formazione cost ituit a da tre Re.200 I ciel 160° Gruppo Autonomo e da tredici MC.202 del 24° Gruppo. levatosi in volo per intercettare le forrnaLioni dirette s u Olbia. Uno dei caccia Lokhecd colpito dai Macchi fu cost retto ad un anerraggio d'emergenza presso l'isola Sol li ed un secondo - colp ito a morte - anelò a schiantarsi in mare tra Punta Saline e Punta Manna. mentre un terLo fu solo danneggiato. 'el frallempo due Re .200 I avevano impegnato audacemente i Li ghtning di sco rta alla formazione diretta su Olbia, riuscendo a mitragliarne due. Sulla stessa formazione piombarono due MC.202. fortunosamente decollati dall'aeroporto di Olbia intorno alle 14,20 mentre le prime bombe già cadevano sulle piste. Questi Macchi mitragliarono rip etutamente due bombardieri senza però riuscire ad abbatterli. on furono altrettanto fortunati altri due Macchi 202 !.uccessivamente decollati da Olbia fra il fumo delle esplosioni. Sebbene colpiti dai caccia americani mentre stav ano facendo quota, erano miracolosamente riusciti a disimpegnarsi. effenuando poi atterraggi d. emergenza nei dintorni, mentre sul loro campo le bombe distruggevano un trimotore civ ile e danneggiavano un magazzino di materiali.

Esattamente alle 14.15. ul r oppo to ver ante dell'i sola, 1u11a l'aerea dcli' aeroporto di Alghero fu accuratamente spa zza ta co n bombe e mitragliatrici da una trentina di P-38. Qui i danni furono gravi. Sei Cant.Z 1007bis. un S.82. un S.79 e tre Ca.314 furono distrulli ed altri velivoli danneggiati. La serie delle incursioni del 14 fu chiusa intorno alle tre pom eiidiane da un paio di Lightning, che mitragliarono l'idro-

220 G 1 11 RR A ALRl:A 1'1 ITAl 1 \ - DA lei A t.A \l I" A LLE SPIAtiU I: Orti.A S-;,.:;IC::..:;.llc.::IA.,__
Re .2001 dello 300g Squadriglia o Ciampino, estate 1943. 162 USAAF Combat Chron olog y. Diario Stori co Aeronautica Sardegna, maggi o 19-B. ( Diario St orico 1106. AUSSMA J

scalo di Santa Giu sta. incendiando due R.S. 14 e danneggiandone altri due 163

TJ bombardamento più pesante della giornata fu indubbiamente quello su Civitavecchia esegui to dai B-17 della XII Air Force. La città laziale dovette le sue d is truzioni al fatto di essere il prin cipa le capolinea delle linee marittime fra la Sardegna e la penisola italiana. Le vittime furono 295. Molto pesanti i danni sia nel porto che nel!' ab itato.

L'intensificazione degli attacchi su porti ebasi aeree del Sud

Nella

seconda metà di maggio l' aviazione angloamericana, conclusa vittoriosamente la campagna cli Tunisia , iniziò una serie di operazioni che costi tu ivano l'indispensabile premessa per l ' invasion e del territorio italiano. ln questa fase, uno dei reparti delle NAAF più attivi fu il Group 205 da bombardamento notturno, i cu i Wellington colpirono prima Palermo (notte del 15), poi Trapani (notte del 16), indi la base idrovolanti del Lido di Roma (notte del 17) dove i britannici non trascurarono l'occas ione di lanciare. oltre ad un congruo numero di bombe dirompenti dedicate all ' abitato di Ostia, anche migliaia di manifestini riservati agli abitanti della "Città Eterna". Alghero e Sassari furono bombardate nella notte del 18. Ad Alghero l'incursione causò incendi, rovine e morti nella città - dove fra l'altro subirono gravi danni il palazzo episcopale e la celebre cattedrale aragonese - mentre essa sfiorò appena l 'aeroporto. c he in teoria avrebbe dovuto essere il principale obiettivo. Lì le bombe non fecero grandi danni. Riuscirono so lo a ritardare di un'ora e dieci minuti la partenza di tre Cant.Z. I 007bis del 16° Stormo, che nella stessa nottata bombardarono i l porto tuni s in o di Djidje ll i164 • Il 19 maggio gli aerei del II.Fliegerkorps , inviati ad attaccare Orano, avevano fatto scali di rifornimento s ui campi di Villacidro e Decimomannu , ma il 21 erano già rientrati alle loro basi della penisola 165 • Questo movimento di bombardieri s ugli aeroporti sardi aveva scatena to il Group 205 , che nelle notti ci el 20 e 21 aveva colpito Villacidro e Dec imomannu , per poi passare la notte successiva ai campi d'aviazion e di Castelvetrano, Sciacca, Milo e Borizzo

Tre giorn i p1ima, le ort hwest African Ai r Forces avevano iniziato, come da programma, l'offensiva aerea c he doveva piegare le difese di Pantel leria. Più di ottanta bombardieri medi, fra B-25 e B-26 , debitamente scortati da caccia, avevano colpito il porto ed il campo d ' aviazione con 194.500 libbre di bombe (88,22 tonnellate), mentre le forze navali si di sponevano a rendere più se1nto il blocco dcll 'isola 166 • A partire dalla stessa data il Coastal Air Command aveva esteso il suo controllo s ul Medite1nneo Centrale ed Occidentale, comprendendovi anc he l' int ero Mar Tirreno Le s ue ricognizioni ed i s uoi pattug li amenti offensivi copr irono le acque fra la Sici l ia , la Sardegna, la Corsica ed il Golfo del Leone, arrivando s ino nei dintorn i di Marsiglia 167 • Adeg uatame nte scortat i da caccia, i B-17 della XII AF attaccarono Trapani per due giorni consecutivi. Il 18 colpirono il porto e la città, il 19 , l'aeroporto.

Il 20 maggio, i B-17 tornarono su Grosseto mettendo praticamente fuori uso la base aerea, già abbandonata dal Kampfgeschwader 26 dopo i l bombardamento del 26 apri le, ma ancora parzia lmente attiva. Oltre ad infliggere i soliti "dan ni collatera li " ad abitaz ion i, ospeda li , sc uole e fare v ittim e civili, i B-17 les ionarono g ra veme nte la pista e g li impianti aeroportual i, distruggendo 25 aerei ed il deposito bombe e sil uri , uccidendo centotrentatre persone e fe rendone trecentotrentaquattro.

J 63 Santoro G. voi. 2° op. c it. p. 52 1

164 Dirn·io Stor ico Aeronautica Sardegna. Diario Storico 1106, AUSSMA.

165 RAF Narrative -Th e Sicilian Carnpaign June - August 1943. p 37 - AFHRA 23364.

166 Twelfth Air Force His tory. chapt. XII , p. I9, AFHRA A-6202.

167 lJSAAF Cornbat Chro nology.

_,cCAI'. V • BOMBE SULL.ITA LI A 221

All'indomani. proseguendo con tenacia gli attacchi programmati per la neutralizzazione delle forze aeree dell 'Asse, le NAAF inviarono quarantacinque B-17 ad attaccare l'aero porto di Castelvctrano. Un diluvio di bombe dirompenti ed a frammentazione colpì hangar. officine di ripara7ione. postaLioni di batterie contraeree ed aree di decentramento 11>S I Macchi del 153 ° levatisi in vo lo per intercettare i bombardieri si sco ntrarono con i Lightning di sco rta ., uno dei qua li - abbattuto dal so ttotenente Valenzano - si inabissò 30 Km. a Sud di capo Feto' m A Sciacca arrivarono invece quarantotto B-17 con la solita scorta caccia, che scaricarono sul campo 76 tonnellate di micidiali bombe a frammentazione 170

Nell o primo pomeriggio dello ste sso g iorno formazioni di B-25 co lpirono i cam pi di Mili s e Yill aci dro. mentre B-26 bombardarono i campi di Monserrato e di Elmas. la periferia di Quarto Sant'Elena ed il porto di Cagliari. Contemporaneamen te gruppi di P-38, dopo avere bombardato i docks di Golfo degli Aranci , il ponte ferroviaiio a nord est di Perfu gas, l'aerop orto di Mili s, il nodo ferroviario di Ma co mer , fecero una scorribanda nell'aerea centro settentrionale dell'isola colpendo obiettivi occasionali nella zona compresa fra Sassari, Bonnanaro, Chilivani e Bono rva. Essendo la forza della caccia tedesca momentaneamente limitata ai so li ventotto Bf. I09 effic ie nti del 11/J G 51, il compito di co ntrastare i numerosi raid s della giornata gravò in massima parte ul 51 ° Stormo Caccia. che fra le 13.25 e le 15.35 fece levare in volo trentacinque MC.202 e due MC.205 171 • Guidati dai radar i caccia riu scirono ad intralciare con successo l'azione degli incursori, come dimo strato dai trasc urabili da nni da ess i inflitti ag li obicuivi attaccati. Sull'aeroporto di Villacidro le bombe distrussero un piccolo Sairnan da collegamento. danneggiarono leggermente un S.79 e ferirono quanro persone. Su quello di Alghero fecero sette morti, diciotto feriti, colpirono due baracc he e proc urar ono lievi danni a tre S.79. In co mpenso il 5 1° mi se ali 'att ivo due Li g htnin g abbattuti ed un terzo danneggiato senza ubire perdite in

Nella notte del 23 gli Wellington trascurarono le grandi isole per attaccare il porto e l'aeroporto di Pantell e ria. 1125 tornarono sulla Sard eg na, dove co lpirono il porto di Olbia, me ntre il 28 si 1ipresen tarono sui campi d'aviazione di Villacidro. Decimomannu ed Elmas. Nella notte del 28 i bombardieri britannici portarono le loro bombe sui campi di Castelvetrano, Borizzo, ed in quella del 29, sui porti di Trapani e Marsala. cd infin e il 30 ancora una vo lta s u Pante lleria, g ià da giorn i martell ata eia pesa nti ss imi ed ininterrotti bombardamenti.

Da oltre una settimana i Liberators della IX Air Force e del IX Air Command mancavano dai cicli it ali ani, ma nella nott e sul 2 1 i B-24 britannici ritornarono s u Mess ina e Regg io Calabria. Qu est'u lti ma fu nuovamente attaccata il giorno seguente insieme alla dirimpettaia Villa San Giovanni da ambedue i Groups della IX A.F. r determinati attacchi dei caccia italiani contro il 981h B.G. diedero ai suoi mitraglieri l'occasio ne per rivend icare qua ttro caccia di strulli , mentre i loro colleghi del 376th si limitarono ad osservare da lontano un isolato Me. I09 171 •

Nella notte sul 22 tutti gli Wellington delle NASAF furono impiegati in una operazione diversiva co ntro g li aeroporti di Castelvctrano, Sciacca, Milo e Bori zzo eseguita per faci litare il passag g io di un co nv og li o di quattro na vi mercantili ve loci dirette ad Alessandria con la scort a dell'incrociatore con t raereo CAR LI S LE e dei P-40 della [X Air Force 17 J Era dal maggio 1941 che un convoglio di mercantili non riu sciva a fare la comp leta traversata da Gibilterra al canale <li S uez, ri s parmiando il lun go periplo attorno al Cap o di Buona Speranza. Il successo dell'operazione fu facilitato anche dalla mancanza di attacc hi

168 USAAF Combat Chronolog).

169 Tel. da Catania 2577 x 27/5/43 1240 a Superaereo Uff. Stati~tica - Divi~. Personale. AUSSMA SU/41.

170 The Twe lfth Air Force in the S ici lia n Cam paign. Narra tive,* 56. AFHR A A-6192.

171 li 20 magg io 1943 l'unico reparto caccia presente in Sardegna era il 11/JG 51. dislocato a Monferrato con 40 Bf. I09 in carico di cui 28 efficienti (RAF Narrative, "The Sicilian Campaign" cit. Appendix 3. p.2, AF I IRA 23364 )

172 Diari o Storico Aero nau tica Sa rdegna , Diario Stor ico I I06. AUSSMA.

173 Wall,er J. Op cit. p. 480. USAAF Combat Chronology.

17-l l.iSAAF Combat Chronology e Santoni e Mane~ini. op. cit. p. 362.

222 GU l:RRA Al, Rb\ IN ITAI IA • DA EL AI A~IEIN ALLI:. SPIAGGE Del.I.A S ICILIA

fine 1942, Campo reggiane, Re.2005 "Sagi ttar io", M.M.495 (secondo prototipo) (Colle zione F. Pedriali) aerei lun go l 'intera rotta. L'offensiva aerea contro Pantelleria era iniziata il 17 maggio. tuttavia sino alla fine del mese il compito di ammorbidire le difese dell'isola era stato lasciato quasi per intero ai caccia bombardieri. Fecero eccezione alcuni massicci attacchi esegui ti nei giorni 18 , 23, 26 e 29 dai bombardieri medi dell'aviazione tattica. La massa dei B-17 e dei B-24 dell'aviazione strategica stava invece lavorandosi la Sicilia, la Sard egna e l'Italia centro meridionale 175 • 11 24, i Liberators della TX AF attaccarono gli impianti fer roviari di Villa San Giovanni ed il vicino deposito di Reggio di Calabria innescando violenti combattimenti aerei con la caccia italiana la quale, chiamando a raccolta tutti suoi mjgJiori reparti, riu scì a mandare in aria cinquantacinque aerei fra MC.202 , MC.205 e Bf.109G-6. Senza subire alcuna perdita, gli italiani rivendicarono quattro quadrimotori abbattuti ed altri quattro danneggiati 176 •

Il 24 fu una giornata di fuoco anche sulla Sardegna, che fu attaccata praticamente da quasi tutti i reparti delle NAAF , che con B-25 , 8 -26 e 8-17, scortati da P-40 e P-38 bombardarono vari obiettivi, fra cui il porto di Carloforte, fabbriche, hangar e depositi di carburanti ad Alg hero, la base idrovolanti di Po110 Conte , il ponte ferroviario di Arbatax Tortolì, le stazioni di Bonorva e Chilivani , il centro abitato di Iglesias, il porto della Maddalena, il porto ed i magazzini di Terranova, ed infine l'aeroporto di Venafiorita (Olbia).

I Macchi 202 del 51 ° Stormo (col. Aldo Remondino) ed i Re.2001 del 160° Gruppo si impegnarono al massimo per contenere gli attacch i delle varie formaz ioni Undic i MC.202 del 24° Gruppo e sette Re.2001 del 160° Gruppo , partiti su allarme da Yenafiorita alle 13,55, in seguito a seg nal azioni delle staz ioni RARI (Radiolocalizzatori) intercettarono i B-25 mentre stavano bombardando il porto Olbia ed il vic in o campo di Yenafio1ita. Secondo i rapporti del Comando Aeronautica Sardegna il combattimento andò assai bene per i caccia italiani, che rivendicarono la distruzione di un bombardiere e cinque P-38 ed il danneggiamento di altri due bombardieri e di un P-38 , a fronte della perdita di un MC.202. Al negativo bilancio di questo co mb attimento, gli attacca nti dovettero aggiungere il quasi fa lli mento del loro spezzonamento s u Yenafiorita. Le micidiali bombe a frammentazione toccaro no solo marginalmente il bersaglio, infliggendo li evi danni a due caccia ed agli impianti della base Una serie di azioni , scatenata all'indomani sugli aeroporti della Sicilia e s ugli impianrj ferroviari di Messina da formazioni delle NAAF e della IX AF , innescò viole nti combattimenti in cu i la caccia italo tedesca dimostrò cli avere denti ancora bene affilati.

I due sto rmi (4° e 53° CT) ed i tre g ruppi caccia italiani (3 °, 150°, 161 ° CT) dis locati nelle va1ie basi dell ' isola disponevano comp lessiva mente di ci rca centoottantotto ve li vo li (32 MC.205, 60 MC.202, 40

175 Cfr. "H istory of the XII Air Force", Chapt. XTT pp. 18 e 19, AF HR A . roll A- 6202. 176 Tel. da Aeronautica Sicilia a S uperaereo Prot. I B/8935 del 25.5. 1943 , AUSSMA SL4/41.

CAP V - B O MBE SUL L' l TALIA 223

Bf. I 09G-6 e 36 MC.200). cui si aggiungevano nel settore nord orientale altri ventidue caccia fra MC.200. MC.202 e 0.520 del 161 ° Gruppo C. T. schierato sull'aeroporto di Reggio Calabria 1 77 • Di norma gli aerei efficienti non supe ra vano la metà della forza sc hierata, ma quel giorno i pi loti ed il personale di terra dei reparti italiani fecero miracoli permettendo ai caccia di eseguire centodiciannove sortite 178 • Nella casella delle vittorie. le quadriglie italiane segnarono dodici quadrimotori sicuramente abbattuti e dieci probabili.

più un P-3 8 abbattu to, senza segnare alcuno dei propri aerei in quella delle perdite. Tuttavia molti caccia ri e ntrarono co n evident i seg ni della reaz ion e avversaria. l punti di caduta deg li aerei nemici furono accuratamente identificati dalla DICAT e dal Comando Aeronautica Sicilia. che s uccessivamente li segnalarono a Superaereo insieme ai nomi dei piloti autori delle vittorie " 9 • Il 376th B.G. impegnato su Messina insieme al ge mello 98 th B.G. , seg nalò di essere s tato a11accato da otto caccia (ci nque Me. I 09, un Fw.190 e du e MC.202 ). Un Messerschm itt era stato rivendicato dai mitrag li eri che asserirono di averne danneggiato un secondo. Da parte sua il Group ebbe nove B-24 danneggiati su ventidue in aLione. Uno fra i più colpiti rientrò con un morto e due feriti 1 l<j 1 • li fo11e impegno dell ' aviazione alleata s ulla Sicilia nella giornata del 25 maggio no n aveva ri spa rmiato alcune punze cc hiature al la Sardegna. dove alcune sco rrerie co lpirono Portosc uso (Cag liari ). Macomer e Porto Empedoclc.

Le operazioni del 26 contro gli aeroporti sici li ani furono dirette contro Ponte Olivo, Biscari e Conùso: tutti bersagliati con dovizia da bombe dirompenti ed a frammentazione. L'attacco più massiccio toccò a Comiso, dov e quaran taquattro B-17 sca ricarono 70 tonnell ate di bombe. praticamente ca ncelland o i vecchi fabbricati del!' aeroporto. vari attendamenti di fortuna e distruggendo parte degli aerei decentrati sotto gli ulivi 1 1 •

Le azioni s ulla Sardegna furono invece esegu it e da P-38. che attaccaro no il ca mpo di Vi ll acidro, il porticc iolo di Go l fo Aranci e per la seco nda volta la diga del Tirso. ritenuta obie11ivo strategico essendo fornitrice di energia elettrica alle industrie estrattive del carbone. del piombo e dell o zinco utili all'industria bellica italiana 18

TI 27, Vill ac idro e Decimoman nu furono nu ovame nt e bombardate dai B-25 e B-26 della Xl i AF che ritornaro no anche il giorno successivo protetti da una forte sco rta caccia. Nel bombardamento del 27 su Decimomannu furono dbtrutti due Ju .87 italiani e 60.000 litri di carburante avio. però gli anaccanti persero un aereo 18 1. ei comba11imenti aerei perse la vit a il capitano Italo D 'Amico, coma ndante la 151 a Squadriglia del 20° Gruppo, cad uto col s uo MC.20 2 nel cielo del Golfo di Pa lm as 1ll-l. Durant e la notte i campi di Decimomannu e Villacidro furono bombardati anche dagli infaticabili Wellington del Group 205. che presero di mira pure l'aeroporto di Elmas.

La giornata del 28 po rtò s ull a Sici li a i B-24 britan ni ci del IX Air Command, che poco prima dell 'a lba bombardarono la base nava le di Augusta. mentre Sciacca.. Caste lvetrano. Trapani Milo e Borino furono l'obiettivo di grosse formazioni di B-25 e B- 26 fortemente scortate da Spitfires decollati da Malta e da

177 Superaen.:o. Prot.N.18/8931, 11 maggi o 1943. (Mane,i ni e Cermclli. Le diretti\'e di Superaereo". Yol.2 Tomo 11. p.796)

I 78 Tcl. da Aero nau ti ca S ici li a a Superaerco de l 26.5.1943 ore 0845. AUSSMA SL4/4 1

179 Tel. da Aeronautica Sicilia a Superaereo del 26.5.1943 ore 0845. AUSSMA SL4/4 I. Tel. da Catania 2577 x ?.7/5/43 1240 a Supcracreo Uff. S1a1is1ica - Di\.i~ . Personale. AUSSMA SL-U41.

180 Walkcr .I. op. cit. p. 483.

181 The Twclfth Air Force in thc Sici lian Campaig n, Narrative. *56. AF HRA A-6 192. Cfr. : Pagani F. op. c it. p.250. dove però l'A. indica la data <lei 20 maggio anziché quella del 26 maggio 1943. in cui fu effe11ua10 il bombardamento

182 The Twe l fth Air Force in the Sicilian Campa ign. Na rrat ive,§ 39. AFH RA A-6192.

183 Prien Jochcn, Geschichtc des Jagdgc,hwader 7T'. Erstel lung: ~truve-druck. Eutin. Germany. Teil 3. p. 1582 RAF Narrative ..The Sicilian Campaign op. cit. p. 38.

184 Al capitano D'Amic o fu conferita la MOVM alla memoria.

224 Qt I RRA AEREA 1, I IALIA - DA 1;;1-ALAME IK AL I e SPIAGGE DFI LA S1 ç 1uA - -

P-40 a grande autonomia provenienti da basi dell'Algeria 185 • In questa occasione i P-40 del 325th F.G. in azione su Trapani Milo eseguirono la più lunga missione di guerra accreditata a tale tipo di aereo nel teatro Mediterraneo. Qu esti P-40 rimasero in volo oltre tre ore, essendo decollati dalla base di Montesquieu (Alge ria) , distante 520 Km dalla costa occidentale della Sicilia 186

Il 28 magg io fu una data importante per la XIT Air Force, perché per la prima volta le sue "Fortezze Volanti" violarono lo spazio aereo dcll 'alto Tirreno, attaccando i1 porto, i cantieri e le raffinerie di petrolio di Livorno. La 2• Zona Aerea Tenitoriale, responsabile della difesa del setto re aveva a disposizione solo pochi reparti armati con caccia di seconda schiera 187 • Pertanto quando due formazioni di B- 17, forti complessivamente di novantadue velivoli, s i avvicinarono alla costa toscana. si trovarono di fronte so lo alcuni superati MC.200 cl ell '8 ° Gruppo Caccia. Un reparto rientrato dall'Africa Settcntiionale a metà del dicembre 1942, indi ricostituito su l campo di Albenga, dove invece degli attesi MC.202 aveva avuto MC.200 "nuovi di fabbrica" 188 • li 28 maggio, 1'8° Gruppo era da appena due giorni s ull 'aeroporto cli Sarzana Lu ni , dove i suoi piloti dovevano addestrarsi per scortare in azione le Forze Navali da Battaglia cli base a La Spezia 189 Una delle formazioni red uci dal bombardamento di Livorno, forte di quarantasette B-17, fu attaccata eia un unico temerario pilota de11'8 ° Gruppo , il quale - nonostante il quasi inesistente margine di ve locità del s uo MC.200 rispetto ai bombardieri - riu scì a portarsi a tiro perché il tempestivo aJJarme della stazione radar g li aveva concesso quel margine di tempo necessa rio per sa lire ad 8.000 metri. Approfittando del vantaggio di quota, con una ripida picchiata era arrivato a co ntatto balistico con la formazione avversaria ed, in conformità alla tattica raccomandata dallo Stato Maggiore Aeronautica, aveva esegu ito un pas sagg io alla massima velocità entro la formazione. Tuttavia a causa de l!' insufficienza del suo armamento il s uo mitragliam ento non aveva ottenuto visibili ris ultati 190 • Due ore dopo altri due MC.200 del medesimo Gruppo

Re 2001 , 358g Squadrigl i a,2° Gruppo, 6° Storma. (probab ilmente Sarzana, estate 1943).

I85 USAAF Combat Chronology. Le in cu rs ion i furono accanitamente contrastate da lutt i i caccia disponibili. li sottotenente Eugenio Lecchi decollò da Sciacca con un Bf. l 09 G6 della 365" Squadriglia in s ieme ad altri Messerschmitt dello stesso repa110, fra i quali quelli dei tenen ti Giovanni Chiale e Giosuè Cari Ilo, per intercettare una formazione di bombardi er i scortati da Spitfìre. Nel lo scontro, a c irca 8.000 met ri di quota, Lecchi riuscì a sparare 58 colpi contro i bombardieri prima di ve nire colpito dalla loro reazione e costretto ad un atterraggio di emerge nza, mentre il Bf.109 G6 de l tenente Cari Ilo sparò 138 co lpi co ntro g li Spitfire senza ol\enere visibil i risultati.

186 325'" Fighter Group a t wa.r, Office of the Group Histori an, APO 520, 22 May 1945.

187 Dalla 3• ZAT dipendevano i reparti aerei della R.A. dislocati nell'I talia centro settentrionale. N.d.A.

188 Testi moni a nza ali' A. de l comandante Costantino Petrose ll ini, Rom a 20 novembre 200 l.

189 Il persona le dell'8 ° Gruppo C.T. era rienLr..no dall'Africa Settentrionale a metà dicembre 1942 a bordo di S.82 da trasporto, lasc iand o i suo i ultimi cacciabombardieri MC.200 AS ai reparti ancora in Tripolilania. In Italia 1' 8° Gruppo Caccia era stato rico st ituito sul campo di Albenga. In vece di aerei moderni aveva ricevuto MC.200 nuovi di fabbrica in s ieme ad alcuni D.520 francesi, che i piloti de l Gruppo erano andati a prendere in Francia. Ne ll a primavera/ estate l 943 due squad riglie dell'8 ° furono dislocate nel la zona di Pontre moli una a Sarzana e l 'altra a Metato per provvedere alla difesa della base della Marina di La Spezia ed alla scorta delle Forze Navali. La 92' Squadriglia, tutta montata su Macchi MC.200, s i era stabi lit a s ul campo di Sarzana (Test im onianza resa all'A. il 20 novembre 2001 dal comandante Costantino Petrosellini, già tenente pi lota 92• Squadriglia - 8° Gruppo - 2° Stormo C. T.).

I 90 Il l 2 febbraio l 943, lo Stato Maggiore Aeronautica aveva distribuito a rulli i comandi d'aviazione una circo la re concernente l'Impiego Tattico della Dife sa Aerea Diurna. con precise norme di combattimento per la caccia. (Cfr. Mattcsini e Cermelli. ' 'Le direttive tecnico -operati ve di Superaereo'· Vo i. secondo. l1 Tomo, p. 586, SMA US. Roma 1992.

CAP V - 80Mll E SL1Ll,' ITALI A 225

erano stato fatti decollare su allarme da Sarzana. per attaccare una <;eco nda formazione di B- J 7. La tattica seguita era stata la medesima del loro predecessore. Ma nonostante l'ardimento dei piloti. anche questa volta le brevi raffiche sparate dalle coppit' di 12.7 mm mentre i MC.200 fendevano la formazione aV\'er~aria ebbero un effetto praticamente nullo. In vece il fuoco di risposta de l le Browning americane lasciò alcuni visibili segni su ambedue i caccia 191 Per meglio comprendere lo scarso risultato di questi due combattimenti contro le ··fortezze volanti" ascoltiamo la testimonianLa di Costantino Petrosellini allora tenente pilota dcll'8 ° Gruppo: ''Il tHacchi MC.20 di cui erammo ancora dotati aFeva rispetto ai 8-1 7 americani 11no scarto di Fe!ocità minimo, perw1110 attacrnndoli in coda ci saremmo espost i al loro fuoco co11ce11trato per 1111 tempo interminabile. L'unica solu-;;ione al pmb/ema era allaccar/i da una quow molto più ele, •a ra, !>fruffando la ,·elocità acquistata nella picchiata sia per sorprenderli che per disimpegnarci 11110 vo lta eseguito l 'a ttacco. I redeschi ci avevano consigliato di al/accare di.fronte e dal basso. Ma questo si poteva/are solo sopral'an:ando laformcdone dei quadrimotori. cosa che i nostri lenti Macchi 200 11011 ci co11sentii·a110 di fare. /11 ogni caso - a differen:a degli aerei tedeschi - rimanern sempre il problenw de/l'ar111a111ento dei nostri velivoli. I homhardieri erano armati con 11110 decina di mitra g liatrici Browni11g cal.0.5 c11·e11ti porwta utile 700 metri, memre i Macchi MC.200 della 92° disponevano di sole due SAFAT 12.7 111111 con porrata utile 200-300 metri. A11che attacca11do di fronte. il paio di secondi occorrente per arrivare a riro era interminabile. Tullm •ia anche /'attacco in picchiata, quantunque avesse il 1•m1taggio della so1presa. 11onfacilitava una buona mira. Comunque il 11ostro primo ù1conrro con i 8-17 si risolse in 1111 insuccesso perché arrii •ammo a contaflo dopo 1111 i11sei11i111e1110 a tufi o motore "191 • 115 giugno, esattamente una settimana dalla loro prima apparizione sui cic li dell'alto Tirreno, centododici B-17 della XIT AF ritornarono per attaccare il porto di La Spezia 193 • Anche questa volta 1'8 Gruppo cercò di contrastare l'attacco con i suoi lenti e quasi disarmati caccia. "Q11el giomo - racconta Pet ro se llini - io ed altri quattro MC.200.fummo presi entro una gira11dola di tmccianti mentre cercavamo di serrare le disran~e. La nostm ritiraw fi, ineriwbile per 11011 incorrere in inutili perdite " 1'14 • Un risultato già \Contato anche per un valido e sperimentato Gruppo come I' 8° . riarmato con un caccia '>Uperato e drammaticamente inferion.: in tutti i vitali parametri di armamento e motoria.azione.

Per ridurre al minimo le interferenze delJ' aviazione dell" Asse durante le operazioni ae ree e navali per la conquista di Pante lleria (" Operazi one Corckscrew''). il Medit erranean Air Command chiuse il mese di maggio con una breve ma intensa offensiva aerea contro le principali basi della Luftwaffe ne ll 'Italia Meridionale. 1 Groups da bombardamento pesante della IX AF erano già andati il giorno 28 sulla zona aeroportuale di Foggia. ma i risultati non erano '>lati soddisfacenti. Pe1tanto l'attacco fu ripetuto due giorni dopo sempre dagli stessi reparti, che questa volta lanciarono co n maggiore precisione, distruggendo fabbricati. hangars e parecchi aerei su lle piste. Ma anche questa seconda passata sembrò insufficiente alle 1AAF. che il 31 ne ordinarono la ripetizione con gli stessi Groups di "Fortcue Volanti". che il giorno precedente avevano bombardato lo stabilimento aeronautico di Pomigliano D'arco e l'affollata base aerea di Capodichino.

L'attacco del 30 maggio su Capodichino si impres<,e indelebilmente nella memoria del sergente Marcello Vannucci, uno dei pi loti del 22 ° che avevano invano cercato di arrestar lo: "ritornarono di sor-

191 Pc~cc Giuseppe, "L'8 ° Gruppo Ca<.:<.:ia in due conflitti mondiali''. USSMA, Roma 1975. p. 73.

192 Te,timonianLa ali' A. dd comandante Costantino Petrosellini. Roma 20 no, embrc 2()() I.

193 I B - 17 inviati w La SpeLia erano 118. comunque ,ci rientrarono sen1a avere raggiunto r obiettivo ((Thc Twelfth Air Force in the Sicilia Campaign. Narrative.§ 50. AFIIRA -6192). Nello ,tesso giorno i hornbardieri mcdi B-26 della Xli A.F. attaccarono Po rt o Empedoclc. mentre i P-3 8 colpirono gli aeroporti di Capoterra e Monserrato (U.S. Arrny Air Forces in \\'orld \\'ar Il. Combat Chronolog). 1941-1945).

19-t Te,1imoniama all'A. del comandante Coi,tant in o Petroscllini. Roma 20 novemhrc 200 1. U.S. Army Air Forces in World War Il , Combat Chronology. 1941 - 1945. Secondo Giu,cppc Pesc e ( vedi ' ·L'8 ° Grnppo Caccia in due conflitti mondiali". L;ffìcio Storico SMA. Roma 175 p. 74) il 5 giugno un MC.200 dell'8 " Gruppo pilotato dal ,erg. magg. Zanarini a\Tehhe abbattuto ,u La Spc11a un 8-17

presa - racconta Vannucci - e fecero un massacro, noi ci battemmo come al solito, impegnandoci fino all'esaurimento delle munizioni, eravamo 13 aerei: da 8.000 metri ci buttammo sulle.forma z ioni. riuscimmo ad abbatterne tre più due probabili, ma eravamo troppo inferiori. Ci danneggiarono anche la pista, quindi andammo ad atterrare a Capua" 195 •

Il 31 toccò ancora a Foggia, dove ventisei B- 17 scaricarono 3 12 bombe da 500 libbre appiccando vari incendi 196 • lnfine nella stessa notte, una grossa formazione di bombardieri pesanti della RAF , fra cui pure i Liberators del Bomb Squadron 178 ( lX Air Command), bombardò Augusta colpendo il porto, i depositi di carburante e la base idrovolanti de ll a Marina. egli ultimi giorni del mese , eccettuata qualche debole incursione notturna di disturbo dei Wellingtons, Napoli era stata tra sc urata dalle grosse formazioni godendo di una breve tregua, concessale solo perché la caduta della Tunisia aveva un po ' ridotto l'importanza strategica del suo porto. Tuttavia il 6 di g iugno, il vicino aeroporto di Capodichino fu sottopos to ad un'altra tremenda incursione. che prese quasi alla sprovvista i sistemi d'allarme. Le bombe comincia ron o a cadere s ul campo mentre la pattuglia d'a ll arme stava deco ll ando. Di questi tre caccia, uno colpito da una bomba si disintegrò in un palla di fuoco, due riuscirono a stacca rs i dal s uolo , ma uno di essi, arrivato a so li 300 metri, accusò gravi probl emi al motore. TI pilota cercò di salvarsi col paracadute che sfort unatamente non si aprì 19 7 • Due giorni prima anche l'aeroporto di Grottaglie aveva co nosci ut o la capacità offensiva dei Lib erator della IX Air Force. Cinquantadue B-24 del 3761he 98'hB.G. l'avevano coperto di bombe, co lp endo hangars, fabbricati ammin istrativi e piste, distruggendo inoltre undici velivo li. Ness un quadrimotore era stato abbattuto, solo una decina era stata colpita da schegge e proie tti li, tuttavia i due Groups avevano rivendicato quattro vittorie , di cui tre (due Bf. I09 cd un MC.202) se le era attribuite il 3761 1> B.G. 198 •

195 Aeronau tica n. 2 febbraio 1998. Marcello Vannucci (ex sergente pilota del 22° Gruppo CT) "La difes a di Napoli''.

196 "The Twelft h Air Force in the Sici lian Campaign" , nairntive, § 50. AFHRA A-6192.

197 Aero naut ica n.2 febbraio 1998, Marcello Yannucci (cx sergente p ilota de l 22 ° Gruppo CT ) "La dife sa di Napo li".

198 RAF Narrative. The Sicilian Campaign, p. 39 AFHR.A 23364 e Wa lker J. op. cit. pp 482 - 483.

__________(:...:'A.:.:.P.:...V'· B O MBE SULL'lTALIA 227
Caccia Dewoitine D.520 catturati al governo di Vichy, a causa della carente produzione di aerei nazionali, la Regia Aeronautica li distribuì ad alcuni reparti in tercettori, dove furono impiegati con med iocre profitto.
La
cappia di SAFAT cal.12,7mm che costi tuivano lu tto l ' armamen to del MC.202. (co ll ezione Ferdinando Pedr i a li)

Capitolo VI

Forze aeree a confronto

La situazione dopo la caduta della Tunisia

Regia Aeronautica 1943, una crisi arrivata da lontano

Le intese con l'allea to tedesco

Il problema produttivo e qualitativo

Il dilemma dei caccia italiani

Il problema dei bombardieri italiani

L' in dustria aeronautica tedesca e le forniture all'Italia

l'incontro di Mussolini ed Hitler al costello di Klessheim (Salisburgo), il 7 aprile 1943. (collezione Ferdinando Pedriali).

La situazione dopo la caduta della Tunisia

T , 11 maggio, prevedendo che la potenza aerea alleata avrebbe spostato entro breve tempo il suo peso L su ll e grandi isole italiane, Superaereo aveva trasmesso allo Stato Maggiore Generale l'elenco dei reparti che avrebbero potuto concorrere alla difesa della Sicilia, ed indirettamente anche a quella di Pantelleria ' . In quel momento la Regia Aeronautica disponeva complessivamente di 472 velivo li da combattimento, di cui circa la metà bellicamente efficienti. Tuttavia solo quelli dislocati sulle basi siciliane avrebbero potuto concorrere direttamente alla difesa di Pantelleria. L'esiguità delle forze disponibili poneva alla Regia Aeronautica l'angoscioso problema di assegnare la parte più consistente delle proprie esigue forze ai settori più minacciati, sebbene fosse necessario riservare una forte aliquota di caccia per la difesa delle città e deg li altri pun t i s trategici metropo litani, da mesi continuamente attaccati dall'aviazione angloamericana. Nonostante le sue recenti perdite. la situazione della Luftflotte.2 era ovviamente migliore di quella de ll 'aviazione italiana, la cui industria non produceva abbastanza aerei per ripianare le perdite. Ai primi d'aprile Kesselring aveva 1icevuto 598 velivoli fra nuovi e riparati 2 , cui si era aggiunto un altro congruo numero di rimpiazzi prima della fine del mese. sicché all'inizio di maggio aveva sottomano 270 caccia

Bf.J 09, 25 caccia notturni Ju.88, 436 fra bombardieri ed aerosi luranti, 25 ricognitori a largo raggio e circa cento di aerei d 'assa lto \ Ovvero un totale di quasi 850 apparecchi, di cui circa la metà efficienti. Tuttavia a seguito delle disastrose perdite subite in Tunisia, a metà maggio erano rimasti appena 254 velivoli efficienti (otto caccia da ricognizione tattica , dieci da ricognizione strategica, centotrenta fra caccia e caccia bombardieri, diciotto caccia notturni ed ottantotto bombardier i)4 el corso dello stesso mese l'OKL (Oberkommando der Luftwaffe) aveva promosso un'amp ia riorganizzazione della Luftflotte.2. Quattro fra i più provati gruppi eia bombardamento e due gruppi da caccia erano stati definitivamente trasferiti in Germania. Due gruppi dello Jagclgeschwacler 77 erano stati temporaneamente spostati su basi del Reich. per concedere un pe,iodo di riposo al personale superstite, reintegrarne l'organico con comp lementi e ricostituire ex novo la dotazione di velivo li.

In sostituzione delle unità rientrate nel Reich erano arrivati otto gruppi da bombardamento. due gruppi

Superaereo. Prot.N. l B/8331. 11 maggio 1943. da Le direttive di Superaereo'·. Vol.2 Tomo n. p.796. Ved i dettagli in Tabella n.2

2 Dichiaraz ione del fe ldmare sc ial lo Kesselring alla riunione presso Comando Supremo del 18 aprile 1943, Staio Maggiore Esercito Ufficio Storico. "Verbali delle riunioni tenute dal Capo di SM Generale". Voi.IV. SME Ufficio Storico, Roma. 1985. p.73.

3 Situazione elaborata da ll ' A. in base a:

Superacreo. Allegato n.2 al foglio IB/1027. Le direttive tecnico operative di Supeaereo, tomo Il. voi. 2° p. 930

AFHRA 137.306-14. roll A- I 128

..The Luftwaffe. 1939-1945'·... Air Un its LW". by Michael Holm. I997-2000

Tony Wood "Hitler's Luftwaffe··.

Williamso n Murray, "Stralcgy for defeat t he Luftwaffe. 1939-1945.

Per ulterior i dettag li vedi Allegato 15.

4 Santoni e Mattesi ni op. cit. p. 379

Il generale Rino Corso Fougier, Sottosegretario di Stato e Capo di Stato Maggiore dello Regio Aero · nautico. N ell'aprile 1943, Fougier ritenevo che lo Luftwaffe fosse "im· pori ai gravi compiti do assolvere, sia dal punto di visto dello qualità co me do quello dell o quanti tà". (collezione Ferd inando Pedrio li).

da cacc ia e tre di assaltatori, mentre i reparti rima sti in Italia era no in attesa di ricevere aere i e personale di rimpiazzo5. Comp le ssivamente fra il materiale entrato in It alia con i nuovi reparti e quello per reintegrare le unità già nella penisola. in maggio la Luftwaffe aveva tra ferito sul territorio italiano circa 650 aerei. di cui 302 caccia e cacciabombardieri . e 213 bombardieri 6 Una massa equivalente a circa il 20 % dell'intera fo rza de ll a Luftwaffe, ma che a causa dei tempi di trasferimento e sistemaz ione su ll e basi italiane non avrebbe potuto essere operativa prima dell'inizio di giugno.

Netr attesa che rinforzi e riorganizzazione face sero il loro effetto, i reparti caccia tedeschi presemi sulle basi it aliane non erano abbastanza forti per contribui re significativamente alla difesa aerea della Sicilia, della Sardegna e delle isole Pe lagie. Fra i reparti caccia rimasti in Itali a citiamo lo Jagdgeschwader.77 che. rientrato praticamente decimato dalla Tunisia all'inizio di maggio. ritornò ad essere pienamente operat ivo solo ci settimane più tardi. [ suo terzo gruppo ( lrT./JG.77), rico tituito ulla base di Foggia, fu chierato il 9 di giugno a Chili vani (Sardegna), mentre g li a ltri due grupp i (il I./JG.77 ed il II ./JG.77 ), rientrati dalla Germania a metà giugno. ripresero servizio il 19 giugno sulle basi di Comiso e Trapani Milo 7 •

Dopo le perdite subite nella campagna di Tuni~ia, a metà maggio la Luflotte.2 era una grande unità con pochi reparti efficienti di caccia e cacciabombardieri, per la maggiore parte schierati sui campi della S ici lia e della Sardegna, mentre i nuovi reparti da bombardamento appena arriva ti ed i vecch i in fase di riorganizzazione. erano stati postati dai campi della Sicilia a quelli della peni ola onde so ttrarli alle empre più frequenti e distruttive incursioni nemicheh. Includendo i bombardieri a largo raggio, il 20 di maggio, la Luftflotte.2 poteva disporre di circa 734 aerei da co mbattim enw, di cui ci rca la metà effìcien ti 9 • All a fine del lo stesso mese, la forza dei reparti della Regia Aeronautica, schierati nella penisola e nelle grandi isole, comprendeva 772 velivoli di cui 425 efficienti

Alla stessa epoca, la forza delraviazione Alleata era in piena ascesa. La North African Strategie Air Force ( ASAF) comandata da l maggio r ge neral e Jame s D0o li11l e disponeva di quattro Group di B-17, due di B-25. due di B-26, tre di P-38 ed uno di P-40. tutti dcll'USAAF. La componente da bombarda-

5 I gruppi inviati erano. per il bombardamento: ll./KG6. IIT./KG6. 111./KGJO. lll./K G54. l./KG76. lll./K G76. l l./KG77. JI./KGJ: per la caccia Jl./JG .77. JV ./JG3: per l"assaho un del SG2 ed uno del SKG IO. ""Air Unit, LW"". M. Holms. htm Jan. I990. Santoni e Ma1tc \ini . op. cit. pp. 379. 380

6 Vedi Tabella n.3

7 Prien Jochcn. '"Geschichte des Jag<lge,chwader 77". Erstellung: ,truve-druck. Eutin. Germnn y. Teil 3. p. 1591. E. Mombeek - La campagne italienne <le le JG.77. A, ion~ n.89.

8 Accordo tra Superaereo cd OBS del giorno 14 aprile 1943 circa di,locazione reparti italo tede~chi in Sicilia. da F. Le direttive operat ive di Supcraereo 1940 - 1943". SM/\ - Ufficio Storico. Roma 1992, Voi. Secondo. II Tomo. p.695. in seguito citalo come "Le dircnive operative di Superacreo 1940- 1943".

9 Mini stry of Dcfence Air Hi storical Bran ch (C K). RAF arrati,e ( Fir\t draft). "The Sicilian Campaign Jun c - August 1943". Appcndix 3 (from German Documents). p.3. AFHRA - 23364.

232 Gt I RRA AioREA 11' I T \LIA. DA u .- 1\1 AMElJ\ ALLI SPIAGGE DELL \ S1c=ll.=IA

mento notturno della NASAF era costituita da due Wing di Wellington britannici. La orth African Tact ical Air Force (N ATAF) dell' Ai r Marshal Conigham schierava due Group di B-25, tre di P-40, un Group ed uno squadron di Spitfire, un Group di A-36, uno di A-20, uno squadron da osservazione con F-4, P- 39 e P-51 (tutti USAAF), più quattro squadron di Bostons, tre cli Baltimores, uno di Hw-ribombers ed uno da ricognizione tatti ca, tutti britannici. A queste già cospicue forze si aggiungevano tre Group di B-24, uno di B-25 e tre di P-40 inquadrati nella IX Air Force 10 • In o ltre la Coastal Air Force disponeva di tre Fighter Group americani e tre Wing della RAF , i cu i principali compiti erano le ricognizioni offensive maiittime e la

protezione dei convogli. di conseguenza i suoi aerei non erano disponibili per operazioni contro obiettivi terrestri 11 • Non co nsiderando i reparti della Coastal Air Force, il Mediterranean Air Command aveva a disposizione circa 3.300 aerei di cui l.070 assegnati esclusivamente alla "Operazione Corkscrew" (la prevista conquista di Pantelleria) 12 • Contro questa imponente forza aerea l' Asse poteva schierare circa millecinquecento ve li voli , italiani comp resi. Apparentemente il rapporto fra le forze ae ree era di uno a due a sfavore cieli' Asse, ma in realtà era assa i peggiore, po ic hé la metà della forza aerea cieli' Asse era costituita da velivoli italiani, in larga parte vecc hi e superati 13. Occorre anche sottolineare che, nonostante il notevo le arrivo in Italia di nuovi aerei e reparti, la Lufwaffe stava semplicemente sostituendo o ricostituendo i reparti gravemente menomati dalla sfortunata campagna di Tuni sia Pertanto non vi era stato - come più vol te Mussolini aveva chiesto a Hitler - un incremento della forza della Luftflotte.2 nella misura necessaria per co ntrobilanciare la potenza aerea degli alleat i nel Mediterraneo. Purtroppo l'interesse dell'alleato germanico per questo centra le teatro d'operazioni si era risvegliato tardi e soprattutto quando - per usare le parole del gene ral e Fougier - "le [su.e] for ze aeree erano impari ai gravi compiti da assolvere , sia dal punto di vista della qualità come da quello della quantità"' J· Per in ciso osserviamo che nel mese di maggio , per la prima volta dall'inizio della gue1Ta l'industria aeronaut ica tedesca aveva prodotto più di l.000 caccia e nel contempo aveva incrementato del 31,4% la produzio ne dei bombardieri, senza tuttavia co lmare l'enorme divario fra il ge ttit o delle s ue linee di montaggio e quello delle industrie anglo americane 15 • Una differenza che aveva già irreversibilme nte suggellato il destino di una guerra, dove il potere aereo si era dimostrato un elemento determinante per ottenere la v ittoria sia sulla terra che sui mari.

I O The History of lhe Twelfth Air Force, Cha pt. XII. p. 9. AFHRA A-6202.

11 The Hi s tor y of the Twelfth Air Force, Chapl. XIT. p. 9. AFHRA A- 6202 .

12 The History of the Twelfth Air Force. Chapt. XII. p. 9 . AFHRA A-6202. Pian for the final assa ul t on Tunis 16'11 ap rii 1943.

13 Vedi Tabe ll a N.2.

14 li giudizio è del capo del lo S.M A ge nera le Rino Corso Fougier, dr. Promemoria per il Capo di Stato Maggiore Generale, prot. N. l B/7133 in data 15 Ap rile 1943. ln "Le direttive tecnico -opera ti ve di Superaereo" . Per la fo rza della Lu ftwaffe cfr. W. Murray. ''The StraLegy for defeat the Luftwaffe" p.188 .

15 W. Murray, "The Stra tegy for defeat the Luftwaffe" p. 188 .

CAf>. V I - M AGGI O 1943 - FO RZE AF.REE A COJ\FROKTO 23 3
il generale Pricolo, pred ecesso re di Fougier nello ca rica di Sottoseg retar io di Stato e Capo di Stato Maggiore dello Regia Aeronautica (a sin. nell'immagine). (SMA).

Regia Aeronautica 1943 -Una crisi arrivata da lontano

Secondoi dati ufficiali. il 10 giugno 1940 la Re gia Aeronautica era entrala in gue rra co n 3.619 aerei bellici. di cui 2.350 in repart i di prima lin ca 16 • Cifre che avevano un va lore puramcnle indi cal ivo e non rispecchiavano il suo cffeuivo valore. Infaui rifacendo i calcoli con lo stesso criterio adouato sci mesi prima daJ nuovo o lloseg rctario all ' Aeronauti ca. generale Prico lo. pe r valutare la for1.a de ll 'A rmal a Aerea presa in carico dal suo predecesso re generale Valle. gli aerei da combattimento in grado di affrontare le operazioni belliche erano poco più di millecento. compresi quelli di slocati nell e co loni e. ln qu est i millece nto era no stati inclu si co n un certo o ttimi smo anche duecentocinquanta superati caccia biplani Fiat CR.42 1 Una formula costruttiva, che nessuna a ltra naLione teneva ancora in produLione e g li esemplari an co ra esistenti venivano utiliz za l i a consunzione in te atri d 'operazione seconda ri Pertanto più di metà dei velivoli bellici era cos tituit a da macchine obsolete e da prototipi falliti, ma ugualmente ancora nei reparti, con una utilità assai dubbia, an c he in sce nari bellici di seco ndo pian o. come l ' Afri ca Ori e ntal e. Tutta via anche i migliori e più recen ti velivo li da bombardamento erano già tecnicamente superati. essendo quasi tutti trimotori. Una antiquata formula cos trutti va tollerata dalla Regia Aeronautica g iacch é l' indu st ria itali ana non forniva motori affidabi li di gra nde potenza. La responsabiliti1 di qlles ta grave situazione poteva essere parimenti divisa fra i ve rti c i della Regi a Aeronautica e le ma gg iori dille produttrici. 1 primi. perché avevano dimostrato poca lun g imiran za stra teg ica inadeguata preparazione tecnica. incapacità di comprendere l'evoluLio ne delle costruz ioni aeronau tich e. scar. a capacità manageriale e decisio nal e. Infatti

avevano perm esso ai maggiori imprendit ori nazionali di arrivare tranquillamcnie ad uno stallo tecnologico in anni già sa turi di minacce di guerra. Anche quando la guerra era iniziata, il comparto aeronautico ( e non solo quello) aveva continuato ad esse re ges tito dalle gra ndi indu s tri e co me una ordinaria fonte di profi110. da cui provenivano utili pressoché sicuri. essendo gara ntita l'a sseg naz ion e di commesse, inclipendentemente dal grado di evol uzi one tecnologica e qualit ativa de ll e produzioni. Una gros sa responsabilità di questa situazione spe ttava anche allo s tes so Mus so lini. che come ministro dell'Aeronautica aveva permesso r assegnuione di molte cosp icue commesse per fini politici e socia li. Tal e s istema non stimolava ce rtamente una sana po litica indu stria le, di cui la co mpetitività avrebbe dov ut o esse re l' e lem ento esscnLiale per migliorare la qualità del prodotto, le sue cara ller istiche tecniche, e soprallll llo stim o lare la produttività de lle aziende. Ino ltre era stato permesso alle maggiori az iend e aeronautiche - come la Fial ed il Gruppo Caproni. cu i e ra stato complessivamen te assegnato il 51.16'K del valore delle commesse nel triennio 1940/ 1943 - di ten e re apc11e li nee eia c ui uscivano macchine s upera te e neppure s uscettibili di significativi

16 Giuseppe Santoro. L'Aeronautica Italian a nella Seconda Guerra t-londiale". edizioni [essei. 1966. Voi.li p.496Vol. l p.88. Nel numero sono compresi anche i 323 aerei dell' Imp ero

17 Sru1toro. op. cii. p.88. o·Avanzo G iuseppe. op. cii. p.886. Il primo novembre 1939 Pricol o era ubentrato al generale Valle come sottO\egretario aJr Aeronautica e C.S. M della R.A. Al momento delle consegne Pricolo aveva considera to " con w1 ce no 0 11imis111 0" ae rei di tipo moderno: S.79. BR. 20. Cant.Z.1007, Cant.Z.506. G.50 . MC.200 e CR.42 (cfr: Pricolo. op. cit. p.131 ).

234
Do 217 d a caccia notturna del tipo fornito a ll a Regia Aeronauti co. A l pari degli altri aerei forniti dalla Germania anche questi avevan o olle spalle molte ore di volo. (collezione Ferdinando Pedrial i).

Il Cant.Z l O18 sul quale si erano appuntate le speranze della Regia Aeronautica , non era in realtà un aereo eccezionale, sebbene fosse molto più progredito dei bombardieri medi con cui l'aviazione italiano facevo la guerra da tre anni (collezione Ferdinando Pedrioli)

sviluppi. come il Fiat CR.42, il Fiat BR.20 e tutta la se ri e dei cosiddetti aerei da combattimento Caproni Ca.311 , 312, 313 e 314 Contrariamente aUa logica indu st riale , i progetti con le migliori potenziai ità di sviluppo uscirono dai piccoli uffici tecnici delle aziende di media grandezza, come la Macchi di Varese, che insieme alle sue licenziatarie Breda ed Ambrosini, fu l'unica capace di produ1Te quantità apprezzabili di aerei da caccia con caratteristiche abbastanza allineate con i tempi. Data le potenzialità di sviluppo del progetto del caccia MC.200, la Macchi ne ricavò due successivi modelli dalle brillanti prestazioni solo cambiando la motorizzazione e l'armamento del modello base. Da notare che le industrie Macchi e Breda aveva ricevuto in totale appena il 14.4 % delle commesse della Regia Aeronautica 1 8 • Un po' meno brillante per qualità. fu la produzione dei C.R.D.A. (Cantieri Riuniti dell'Adriatico appar tenenti al gruppo J.R.J.). Un gruppo industriale che produsse per la Regia Aeronautica i validi, ma non straordinari bombardieri trimotori Cant.Z I 007bis e ter , che nella primavera estate del 1943 erano ancora in linea. Per inciso il Cant.Z 1007bis era molto apprezzato dagli equipaggi che dovevano portarlo in azione contro i porti del Nord Africa francese e nei molto più temerari attacchi durante l'invasione della Sicilia. Era veloce manovriero, ma una delle sue migliori doti era la capacità di rimanere in volo anche con un solo motore. Caratteristica essenziale, poiché i suoi motori stella ri Piaggio - montati fra l ' altro su buona parte dei bombardieri italiani - aveva la tendenza a "piantare" in fase di decollo.

Purtroppo le lun gaggini burocratiche e la farraginosa organizzazione degli organi tecnici centrali della R.A. e la mancanza di una seria pianificazione delle var ie fasi di sviluppo del progetto e dei successivi collaudi presso la R.A. , avevano smisuratamente rallentato il tentativo dei C.R.D.A e delle società li cenziatarie di sviluppare e produrre in serie p1ima dell ' 8 settembre 1943 il più moderno bimotore multiruolo Cant.Z 101 8. Un aereo eia combattimento con cara tt eristiche adatte a svariati ruoli, dal bombardamento alla cacc ia notturna. Dall e linee della gloriosa Savoia Marchetti e di alcune società licenziata1ie era uscito l'S.82 - un ottimo e capiente aereo da trasporto - e l'S.79 che, sebbene presto superato come bombardiere, per tre lunghi anni aveva continuato a raccogliere fama e g lor ia nel ruolo di aerosilurante. Purtroppo furono trascurate le possibilità offerte dall'interessante quadrimotore da bombardamento Piaggio P.108 B, prodotto in pochissimi esemplari.

CA I' VI - M AGG IO 1943 - FOR7E AF. REE A CON FRONT O 235
18 Gruppi industriali aeronautic i Fiat Caproni SIA! Piaggio Breda lRI Macchi SAI Totale Valore commesse 1940- 43 in % 32.54 18,62 5.32 4.94 7,7 7 23.53 6.07 1.20 100 origine: Storia Cont e mporanea febbra io 198 l

(do sin.o ds.) Il Feldmaresciallo Albert Kesselring, l'addetto militare germanico o Roma generale Enno von Rintelen ed il principe ereditario Umberto di Savoia.

I 995 bombardieri che iI generale Pricolo. assumendo gli incarichi di Sottosegretario ali' Aeronautica e capo dello S.M.A. aveva classificato come ··moderni"- ovvero gli S.79. i BR 20 cd i CAN T Z.1007 - non solo non erano macch ine non più all'altezza dei tempi. ma neppure economiche. come ingannevolmente faceva !>embrare il loro costo medio uniiario di circa lire 2.100.000. 10n erano infatti economici velivoli, cui occorreva un addestralo equipaggio di cinque persone per portare 1.000 Kg cli bombe entro un raggio di 900 Km .. Mentre un bombardiere pesante come il Piaggio P. I 08 B (costo circa lire 5.200.000, sei uomini d i equipaggio) poteva portare 3.500 Kg di bombe su obicllivi lontani J. I 00 Km. Pertanto una squadriglia di nove P. I08 B (costo 46.800.000) con 54 aviatori, avrebbe potuto fare il lavoro di un gruppo di ventisei S.79 (costo f.45.600.000) con 130 aviatoii) 19 • O ltre a co lpire più lontano (raggio d'azione massimo circa 1.600 Km con 1.000 Kg. di bombe) il P. I08 era progc!lato e costruito con tecniche d'avanguardia, che gli conferivano un grande potenziale cli sviluppo. mentre poco o nulla era possibi le migliorare le prc~tazioni di velivoli di vecchia formula co~truttiva come quelli innanzi citati. Il Piaggio P.108 B aveva molti punti d i co nta tt o con le pr ime serie del Boeing B. I7. era abbastanza ve loce (420 K m/h). di , cretamenle armato (due mitragliatrici da 7,7 mm e sei da 12.7 mm. di cui quattro in due torrc!le telecomandate inserite nelle gondole dei motori es terni. ino ltre disponeva di una stru ttura resi Lentiss ima e con o!l ime doti di sopravvivenza in ambiente bellico. Nonostante la modernità del progetto del P. I 08 B. lo S.M. della Regia Aeronau t ica se ne interessò re lativamente. lasciandolo ges tire in tegralme nte all a Pi aggio - ditta valida - ma con limitate risorse produttive. già impegnata nella costruzione di alcune centinaia di velivoli su licenza ed in a ltri progetti. La messa a pun to de l P. I 08 B procedette con tempi biblici nonostante la guerra in Europa fosse già iniziata. li primo esemplare di serie, che sarebbe più corretto defin ire di prcserie trattandosi di 12 apparecchi ancora bisognosi di nu merose messe a pun to. fu co ll audato il 5 settembre J 940. Né la sua produLione superò in seguito il totale di 24 esemplari. poiché per appreZLare realmente le possibilità di un aereo come il P.108 B occorrevano qualità strategiche e ma nager iali a quell'epoca non mollo sv il uppa te fra i mas imi ranghi della R.A. e pure fra quelli dello Stato Maggiore Generale.

19 Ferdinando Pedriali ·'P.108 B. un aereo allo sbaraglio.. Swria Militare n.79. 2002. p.23

Le intese con l'alleato tedesco

Nell'agosto

del 1939 i governi tedesco ed italiano avevano stipulato un accordo per stabilire una coopera zione tecnica fra le loro aeronautiche che , secondo le intenzioni iniziali, avrebbe dovuto portare ad un intenso scambio cli informazioni circa i reciproci progressi. Gli equipaggiamenti sviluppati da una forza aerea avrebbero dovuto essere provati anche dall'a ltra, in modo eia realizzare un sistema cli cooperazione fra l 'industria tedesca e quella italiana. ln conformità alle intese la Luftwaffe mise subito a disposizione della Regia Aeronautica esemp lari ciel caccia Me. I 09 e dei bombardieri He.111 e Ju.87 20 • Nonostante i buoni propositi , l'accordo rimase praticamente lettera morta. Uniche eccezioni di ri lievo: la fornitura di un lotto di cento Ju.87 , chiesti d'urgenza direttamente da Pricolo a Goring per riequipaggiare i gruppi da bombardamento in picchiata, rimasti senza aerei dopo la radiazione del disastroso SM.85, indi, alla fine ciel 1940, quella di cento motori DB.601A-l ( 1.175 CV a quota O) per equipaggiare i primi MC.202 prodotti da ll a Macchi. Per i DB.601A - l Pricolo ottenne anche la licenza di produzione, che fu assegnata all 'A lfa Romeo, le cui officine ne costrnirono l.500 esemplaii con la designazione cli Alfa RA 100 RC 4 1 I. Pricolo ottenne anche la licenza anche per il più potente DB.605A (1.475 CV a quota O), che prima dell' 8 settembre l 943 fu prodotto dall a Fiat Motori Avio in circa 400 esemplari con la designazione cli Fiat 1050 RC58 - l 2 1 • Per dovere di informazione, aggiungiamo che all'epoca in cui la Germania consegnò alla Macchi i cento esempla1i del DB.601Aa, la sua industria ne aveva cessato la produzione da quasi un anno, essendo questo modello ritenuto già superato 22

All'inizio del 1942 , durante una conferenza tenutasi al Castello di Palo, vicino a Ladispoli. il nuovo sottosegretario ali' Aeronautica, -genera le Rino Corso Fougier chiese a Goring di aumentare le consegne dei materiali grezzi per l'i ndustria aeronautica ita l iana, affinché quest'ultima potesse incrementare la produzione. Goring promise di esaudire la richiesta. Promessa mai mantenuta , nonostante le ripetute richieste e sollecitazioni inoltrate tramite la missione di collegamento della Luftwaffe presso la Regia Aeronautica. Persino il generale Ritter von Pohl s i incaricò di sollevare personalmente la questione col Reichmarschal , ma anche il suo intervento non se rvì a nulla23

Alla fine del marzo 1943 , perdite e radiazioni di velivoli, e scarso gellito delle indu s trie italiane per mancanza di materiali ed organizzazione, avevano ridotto la forza da combattimento della Regia Aeronautica alla metà di quella del 1940. I veli voli idonei al l'impiego in pr ima Iinea erano 672, fra caccia, si luranti e bombardieri. l restanti o erano di vecchio tipo oppure non disponevano dei requisiti minimi per operare nelle aeree dove l'aviazione avversaria impiegava mezzi qualitativamente e numericamente s uperiori 24 • La già modesta Armata Aerea italiana aveva subito ulteriori salassi durante le ultime operazioni in Tuni -

20 MAAF Inte li igence, Gottschling-Ncuberl Informati on. AFHRA A-6084, fr. J 77 l

21 Marchi Oscar. "Aeronautica Militare - Museo Storico - Catalogo Motori (Ed itor ial e Pàtron. Bologna - Quarto Inferiore, J uly 1980) , pp.1 27 -138. Anche l'acqui s to della licenza di costruz ione del D8.605A fu me rito di Pricol o, che la ottenne nella seconda metà del 1941, quando il motore era ancora in fase d i col laudo e me ss a a punto presso la Daimler Benz.

22 Marchi Oscar, ''Aeronautica Mi litare - Museo Storico- Catalogo Motori (Ed itoria le Pàtron. Bologna-Quarto In fe riore, July 1980). p. 138.

23 MAAF Inte llige nce. "Gottsch li ng - Neubert l nformation''. AFHRA A-6084, fr. 1774.

24 Tabella s ituazione reparti aere i, all egata alla re lazione Fougier del 15 aprile 1943 al capo di Stato maggiore Generale, 1iportata da Enzo De Fe li ce in ··Mussolin i l'a ll eato, Crisi e agonia del Regime··. ediz, tascabili Ei naudi , 1996 , Torino , p. l 045 n. I n seguito c itato come E. De Felice ·'Mussolin i l'alleato. Cri s i e agonic1 del Regime··. Ricordia mo che g ià all 'epoca di Pr ico lo non era più possibile impiegare gli idrovolanti CZ.501 per la ricognizione altur iera perché troppo lenti e male armat i. Pertanto. per ordine di Pri eolo i CZ.506 de l bombard amen to mari uimo furono passati al la ricognizione marittima. Ma all a fine del 1942 anche i CZ.506 - erano diventati troppo vulnerabi li , per cui le ricognizioni altur iere furono affidate ai CZ.I007bis ed agli S.79 dei reparti da bombardamento e aero i luranti. N.d.A.

C A P. V I - M AGGI O I 94 3 - F O RZE AE REE A CONFR ONTO 237

s ia. nel Mediterraneo e su l territorio metropolitano. Dall'inizio di ap ril e alla metà di mag gio la li nea della caccia era diminuita di circa 120 apparecchi. nonostante che nelle situaLioni giornaliere continuassero ad essere elencate vecchie glorie, come i biplani Fiat CR.42 ed i Fiat G.50 '\ La situazione si era deteriorata poiché una aliquota de ll e perdite era definiva, non essendo compensata né dal modesto geuito della produzione nazionale né dalle scarse forniture del poco collaborativo e diffidente alleato gennanico.

Le limitate forniture di aerei e tecnologie tedesche ottenute da Pri co lo nelle sett imane successive ali' entrata in guerra dell'Italia. non avevano avuto seguito, come non lo avevano avuto le sollecita7ioni di Fougicr per avere dalla Germania i materiali e le macchine utensili necessari all'industria aeronaut ica Ne l gennaio 1943 l'im portazio ne de lle macchine utensili tedesche procedeva come semp re a ritmo troppo lento nonostante la gravità della siruazione~6 • I motivi della scarsa collabora1.ione tedesca vennero poi chiariti nel dopoguerra ai serv ili segreti americani dal ca po di Stato Maggiore dcli' ll alu ft, generale Gottsc hlingNeubert. Egli d ichiarò che le forniture sia di materiali che di tecnologie erano stare subordinate a regole di pura convenienza industriale ed economica, senza alcu na considera1ione per il patto di allean7a fra le du e nazioni. ' ·Quando le ostilità erano co minciale - racco ntò Gottschling-Neubcrt - La Germania avem richiamato gli aerei fgli esemplari dei Me.109. He.111 e Ju.87 inizialmente messi a disposizione della Regia Aeronautica] ed i piani per ul!eriori coopera::Joni erano stati sospesi. Durante la guerra ogni prvposta per coopercdoni industriali o tec11icheji1 dirottata attraverso i canali diplomatici. L'atteggiamemo tedesco l'erso tali proposte fu complew111e111e negatii·o. La Luft wtiffe rire11e1 n che l'Italia 11011 m·esse nulla di valore da offrire e non desse alcun affidamento circa 11na adeguata salvaguardia della segrere:za delle informa::,ioni e degli equipaggiamenti [forniti dalla Germania/. Dato che /'Italia 11011 era nelle condi:ioni di sperare in una più piena coopercdone i11dus1riale. si confinò da sola nella semplice richiesta di articoli c he 11 011 era capace di procurarsi. Furono farti accordi su basi puramenle co111111erciali ,·on la Germania. che co11cede1•a 1111 speciale pre::o d'esporta:ione. [. } Nel 19-12 la luftll'ajfe al'ern messo a disposi:ione dell'f,a/ia un gruppo di Ju. 88. Gli eq uipa ggi ilaliani erano sw ti e ntu sia sti degli aerei tedeschi, nw all'indus1ria italiana era mancata /'ini:iativa necessaria per com'ertire i propri stabilimenti alla loro produ:ione / } Molti, sia iwliani e/te tedeschi, aiTebbero l'0/1110 che /' Italia producesse il caccia Me.109, così come i relati vi motori DB, Cl('(fllisendo di conseguenza cognizioni terniche a va n:ate nella progella:ione di caccia e nello stesso tempo, anche nella loro cosrndone, imroducendo fil mewdo] della produ-:,ione in lotti economici 11e/l'i11dus1ria aeronau1ica italiana. Furono inlraprese 1rattati1•e a questo scopo, ma sen:a risult ati pratici " 2 7

A parere dell'ex capo di Stato Maggiore dcll'Ttaluft "Prico/o si era sfo r:,ato di stabilire una cooperazione tauica e mat e riale, sen za eccess ive insisten ze sui diriffi formali della Reg ia Aero11a111ica. Ma l'atteggiamento di Goring 1•erso gli iwlianifu arrogante, ed il generale Geisler (comandante del X Corpo Aereo Tedesco) non !'Olle acce/tare le loro giustifica te richiesle. Come ris11/tato si creò una tensione fra i risp ellivi quartieri ge ne rali, e/te infin e dilagò attrm·erso tlllti i ranghi di qualsiasi /i1•ello rendendo impraticabili tuue le possibilità di coopendone esis1e11ti all 'indo "2·' epp ure un altro es perto e navigato conoscitore di cose italiane, come l' addetto militare ger manico a Roma. genera le Enn o von Ri ntclen. dimostrò una particolare cons id en17ione per gli all eati italiani. e l maggio 19-B, Rintelcn riferì ad Hitl er. che nei primi mesi dell'anno la produzione di armi e mater iali per le fo rze armate italiane non aveva avuto alcun miglioramento a ca usa "degli a/tacchi aerei alleati . dello

25 11 31 mar,o i caccia di-,ponibili erano 616. fra ,ccchio e nuorn tipo. Al 25 maggio risulta, ·ano circa 500. E De Felice "\llussolini l'alleato. Crisi e agonia del Regime". p. 1045 n.

26 "M in is tero de ll ' Acronau lica. Gabinetto de l Min is tro. Rela;.,io ne 1,ulla produ1ione aeronautica . Roma 28 ge nnaio 19.n· in Stato Maggiore facrcito Ufficio Storico. "Verbali delle riunioni tenute dal Capo di SM Generale". Voi.IV. SME Ufficio Storico, Roma, I985 . p. 318.

27 MAAF lntc ll igencc. "Go ttsch ling - Neubc rt lnformation··. AFHRA A-6084. fr. 1771 - 1772

28 MAAF lntclligence. "Gonschling' eubert lnfonnation". AFHRA A-60&.4. fr. 1772

23 8 Gl FRRA At.:REA l'I [ !ALIA - DA EL-ALA \ IU'I ~LLE Sl' IAGGE DH I A S1CILIA

mancan za di capacità organi z=:.ative e di un sistema economico disonesto, che ha di mira soltanto il profitto dei privati " 29 Nel suo rapporto Von Rintelen aveva quasi integralmente ripreso e ribadito le opinioni della Commissione Tedesca, che ne l febbraio precedente aveva v isitato le industrie aeronautiche italiane. I membri della commissione avevano riscontrato cbe gli stabilimenti presi in esame avevano uno scarso rendimento, nonostante "g li ottimi impianti e l 'abbondan::.a di mano d'opera qual(fìcata , molto maggiore di quella esistente in Germania, dove la massa delle maestran z e era formata da elementi di mediocre capacità ( donne, prigionieri eccetera) inquadrare da un numero ridotto di operai speciali zzati" 10 La comnùssione, composta da tecnic i mi l itari e civi li, aveva espresso senza reticenze durissimi giudizi, affermando che la penosa situazione dell'industria italiana era originata ''dalla mancanza di programmi, non solo di larghe vedute, ma anche rispondenti ad un minimo di previdenza, e dalla de_fìcienz.a più comp leta di direttive centrali" 31 • Le critiche degli esperti tedeschi colpivano in larga parte il segno, tuttavia neppure l'aeronautica tedesca, di cu i loro stessi erano autorevoli esponenti, poteva dirsi immune da gravi errori, soprattutto nel campo della programmazione. fnfatti pur disponendo di ind ustrie altamente efficienti, la produzione aeronautica era stata sottod imensionata rispetto alle reali esigenze be lli che, inoltre essa era s tata indirizzata prevalentemente verso modelli per l 'a ppoggio delle forze armate di terra, e non verso quelli pe r azioni strategiche a grande raggio 32 • Le conseguenze di questa enata impostazione dei programmi si erano g ià viste ali' inizio de ll a "Operazione Torch", quando era mancata una massa strategica per batte re i po rti e g li aeroporti appena occupati da ll e forze degli All ea t i. Ne l magg io 1943 era ormai troppo tardi per rimediare la sit uaz ione.

29 Rapporto Rint e len del 5 maggio 1943 , parz ialmente riferito da Deakin F. W. op. cit. p.283.

30 Relazione dell' in g. Armando Palanca a Mu ssol ini, in data 26 febbraio 1943, riportata in appendice da D'Avanzo Giuseppe ' ' Ali e pol t one", Ciarrapico Editore , Roma 1981. p. 912

31 Relazione Palanca, O' Avanzo op. c it. p 912.

32 Murray W. op. cit. p.88 e segg.

CA P. VI - M AGG IO J943 - FORZE AER EE A C ONFRONTO 239
Prototipo M.M. 9287 del Mocchi C.205V Veltro, uno versione più potente e meg lio armato (2x20 mm e 2x I 2,7 mm) del Mocchi Mc.202 Folgore, motorizzato con un Fiot R.A.1050 Tifone do 1.475 h.p. (Doimler Benz DB.605A-1) costruito su licenza. Comparabi le ai migliori coccio tedesch i ed Alleali dell o suo epoca. Molto manovrabile o ll e medie e basse quo te. (collezione Ferdinando Pedrioli).

Il problema produttivo equalitativo

Purtroppo le critiche mosse dagli esperti tedeschi ali" indu tria aeronautica italiana erano fondate. Le loro opinioni erano condivise anche da elementi della Regia Aeronautica. Il tenente colonnello pilota

Ettore Muti - che non era un in gegnere aeronautico, tutta via aveva sufficie nt e esperienza belli ca per anali zza re con precisione i mali della no stra aeronautica - ne l gi ug rw del 1943 st il ò una memoria for teme nte critica nei riguardi dello Stato Maggiore Aeronautica e delle sue scelte.: "Lo Stato Mag giore della R. Aeronautica dol'rebbe spiegare perché ha utili::,::,ato sino a qualche giorno fa le nostre limitate e preziose scorte di materie prime. per la costru::,ione di Pe/ivol i che eranò so rpassa li nel 1938. Non avrà mica pre1eso di poten::,iare la noslra m•ia-;,io11e costruendo il Fiat CR.42, il G.50, /'S.84 e tutti i vari tipi Caproni! / ... / questa si111a:ione derim da cause complesve fra le quali primeggiano:

I

) incapa cità orga11i::a1il'a e direuiva

2) ri cerca del pal/iatil'O Tant o per illudersi ed illudere di fare qualche cosa

J) ma11 ca11::,a di coraggio nel/ 'affromare a fondo ogni problema

./) ma11ca11-;,a di collegamento delle l'arie necessità, che 1·e 11go110 risolte singolarmente e allo giornata, senza cioè 1e11ere conto di tutte le altre e del doman i "·13 •

Quasi neg li stess i g iorni Mu sso lini aveva ri cev ut o un appun to dal seg re tari o de l P N.F Car lo Scorza, privo di fror1Loli e durissimo nella SO!> tanLa:contro i ve rtici della Regia Aeronautica: "L'Aeronawica è una for: a la quale è militare solamente 11el/'impie1w Tutta la sua origine. il suo sviluppo, il suo p01e11-:,iale è scientifico - 1ec11ico - i11dustriale. Ness un o dei ge nerali che io conosca ha la possibilità di rispondere a tali esigell':e. [. /li Mini stero dell'Aero11awica è diventato il meno sempl ice e - in alrn11i casi - il meno ch iaro fra li/lii gli organismi di guerra. Aggiungo che il rapprese11u1111e dello Swto - mie a dire il Mi11ist ero dell'Aeronawica - 11011 eserciw alcun po1ere decisil'o, e nemmeno alcuna i111por1a111e infl uenza sopra i rapprese 111anti degli imeress i particolari, va le a dire: le soc ietà industriali prodw 1ri ci cli motori e cli apparecchi. Molto spesso a1 ·1·ie11e il conTrario ".

Era un po· tardi per wegliarsi, con il nemico già alle porte, ma quantunque approssimativa ranalisi di Sfo rza era molto vici na alla rea lt à e probabilmente ispirata al rap port o in viato a Mussolini tre mesi prima dall'ing. Armando Pal a nca, a seg uito di una riuni one con la Commissione Tecnica Tede sca, che. senza peli s ula lingua. aveva imputato la situazione dell'industria italiana alla "ma11ca11::.a di programmi, 11011 solo di larghe vedut e, ma anche rispondenti ad 1111 minimo di previden::,a, e alla deficien::.a più co mpleta di direttive cent ra/i" 3 ~.

In pratica sia Muti che Scorza erano arrivati buoni ultimi di una serie iniziata da Carlo Ravasio. che nel novembre 19-H aveva in via to a Mus!-.olini un promemoria. che melle va in buona evidenza i drammatici difeni dell'industria ae rona uti ca. Sebbene il de stinatario fosse anc he il titolare del Ministero del!' Aeronauti ca le critiche di Ravas io non avevano avuto a lcun seg uito. L'i nd ustria dal la qua le erano usc iti aerei che avevano conquistato primat i di velocità. d i tanLa . quota ed al ragguardevoli records. si era mollemenre adagiata sui passati s ucce ssi se nza mcllersi al pa sso coi tempi e soprallulto aveva trascurato di c rea re uffi c i tec nici capaci di rinnovare il s upera lo stato dell'arte dell e cos truzioni ae ronauti c he italian e . Era appunt o ne l se tt o re progettazione e costr uz ione di prototipi che esisteva una dannosa dispers ione fra le varie az iende di ri sorse fina nziarie e materiali. che non erano poi tanto ricche. Sarebbe stato compito del Mini stero dell'Aeronautica promuov ere la costituzio ne di un pool coinvolge nd ov i i maggiori progeuisti cd i loro staff tec nici , in modo da crea re g rup pi di tecn ici s pec iali zza li nei vari ram i ovviamen te so tto

33 Ettore Muti. "Brevi ce nni di crit ica s ull 'a ttu ale organ izzazio ne della R. Aerona utica··: Stralc i in: Ale gi G. Stor ia

Militare n I00 gennaio 2002, p. 18.

34 Rapporto dcll'ing Armando Palan ca a Mussolini. in data 26 febbraio 19.n, Vedi Giuseppe D' A,anLO ''Ali e poltrone"

Ciarrapico Editore. Roma 1981 allegato n"2 I .p.912.

240 GL LRKA At:RF A IN I !ALIA. DA H - ALA~IE!N AU I SPIAGGE 01ou , S1c'-'-·11""1A-'----

Fiat G.55 prototipo in va · lutazione a Gu idonia. Il ri · tardo con cui la Fiat adottò il potente DB.605A- 1 da 1.475 CV già adottato per il Macchi MC.205V, impedì al G.55 di avere una sia pur modesta parte nelle azioni aeree precedenti 1'8 settembre 1943 (co ll ezione Ferdinando Pedriali).

la diretta responsabilità di "project leaders" di provata capacità. Una tale organ izzazione avrebbe potuto ridurre i tempi intercorrenti fra la progettazione e la realizzazione, e nello stesso tempo semplificare i metodi costruttivi di velivoli, motori e componenti, con conseguenti benefici sia sulla produttività delle aziende sia su ll a riduzione delle ore di mano d'opera specializzata per ogni unità prodotta.

Nell'anno ciel suo fatale intervento nel conflitto, l'Italia aveva prodotto 3.257 aerei di tutti i tipi (di cui 2. 146 bellici). Un anno dopo - nonostante l'urgenza imposta dallo stato di guerra - la produzione aveva avuto un modestissimo incremento (3.503 aerei di cui 2.550 bellici, trasporti inclusi) per poi cro ll are a 2.8 18 velivoli nel 1942 . La produzione media mensile italiana, che mai aveva superato le 300 unità, nel dicembre 1942 era discesa a soli 152 velivoli 35 Crollo in parte imputabile al mancato afflusso di materie prime all e fabb1iche , la cui responsabilità andava equamente ripartita fra i ritardi nelle forniture dell'alleato tedesco e la cattiva gestione italiana delle risorse disponibili. Un fatto - quest'ultimo · accertato e confermato dalla ispezione compiuta in ltalia, subito dopo 1'8 settembre 1943, da un rappresentante del ministro Speer, il generale Leyers , il quale stimò che le maggiori industrie del Nord Italia avrebbero potuto produrre mensilmente 400 caccia Fiat G.55, od in alternativa alt rettanti Me. J09, senza nece ssità di alcun aiuto da parte della Germania, inoltre avrebbero contemporaneamente potuto costruire e riparare numerosi altri aerei di ogni tipo36 • Naturalmente - aveva precisato Leyers - per raggiungere siffatti obiettivi tutte le industrie italiane avrebbero dovuto lavorare col medesimo impegno, la stessa organizzazione e la stessa efficienza di quelle tedesche 37 1on sappiamo esattamente l'accoglienza riservata al progetto Leyers dagli industriali italiani, comunque le sue proposte svanirono ne l nulla, e probabilmente non solo per le di struzioni dei bombardamenti alleati , che d'a ltra parte non avevano prodotto devastazioni quasi tota l i come que ll e che avevano subito le similari fabbr iche tedesche.

Per meg li o comprendere i pesanti problemi , non so lo produttivi, ma anche tecnici. che nel primo semestre del 1943 affl iggevano l'aeronau t ica italiana è necessa1io un lu ngo sguardo retrospettivo. el settembre 1937, il governo italiano aveva aggiornato iJ cos idde tto piano "R" noto anche come "Programma 3.000", impostato l'anno precedente per portare entro il 1938 la forza della Regia Aeronautica a 3.000 mode rn i aerei da combatt imento. Il programma era compatibile con la potenzialità dell'industria aeronautica naz iona le (in media 2.500 velivoli all ' an no) e - seppur per b reve tempo - persino confrontabile con quello de ll e maggiori pote nze. Infatti i contemporanei progranuni USA prevedevano per la fine del 1938, il raggiungime nto di una linea di 3.000 aerei per l'U.S. Army Air Force e di 1.910 per l'U.S . Navy.

CAP V I - M AG<; 10 1943 - F ORZE AE REE A CON FRONTO 241
35 Santoro G i useppe,
L ' Aeronautica Ita li ana nella 1I Guerra Mond iale" , e d. ESSE, voi.Il , p.481. Il general e Giu se ppe Santoro ricoprì la carica di Sottocapo di S.M . della R.A. 36 "History of the Fifteenth Air Force ' · , Appendix G Sec tion 2. pp 105 - 106. AF HRA roll A-6377 37 "H istory of the Fiftcenth Air Force" , Appendix G , Sect ion 2. pp. !05- 106, AFHRA roll A-6377
"

Il dilemma dei caccia italiani

Dal concorso prebellico inde tt o dalla Regia Aeronautica per r aereo da caccia erano emersi tre modelli. Du e della Fia t (i l b ipl ano CR.42 cd il monoplano G.50) ed un o della Macchi ( monop la no MC.200 ). cui più tardi si era aggiunto il monoplano Re.2000 della Caproni - Reggiane. Eccetto que st ' ultim o aereo, tutti gli altri furono ordin ati dalla Reg ia Aero nautica, il cui responsabile, ge neral e Vall e, s uc cessore di Balbo. aveva idee alquanto personali. sia in merito alla stan dardizza7ione de ll a lin ea caccia sia alle caratteristiche che i s uoi aerei av rebbero dov uto avere pe r co mp ete re co n g li Hurri canes e gli Spitfires, che la RAF aveva già in se rvizio nel 1938. I tre caccia prescelti avevano tutti in comune un armamento costituito da due SA FAT 12.7mm, ed il motore stel lare Fiat A.74 RC.38 da 840 CV. onostan tc l' in suffic iente pote nza del motore Fiat. il monop lano Mac chi , c he dei tre era il più aerodinamicamente raffinat o aveva una velocità mas sima di 512 Km/h .. Sull'argomento motori apriamo solo una breve parentesi per ricordare che g li organi tec nici de ll 'av iaz ione si e rano o ri entati s u un tipo radiale nono stante fossero a conoscenza delle probanti espe rien ze fatte in Spagna dai caccia Bf.109 tedeschi col motore in linea. A metà del 1937 il co mandante del Servi.do Tec nico de ll ' Aviaz ione Leg ionari a, in geg nere Prospero Nuvo li , aveva inviato a Ro ma una relazione ed ··un fasc io di disegni" del motore in linea Daimler Benz montato sui primi caccia Messerchmitt utilizzati dalla Legione Co ndor. Nuvoli - che aveva personalmente curato il rilie vo in tutti i s uoi detla g li del Dai.ml e r Benz presso l'o fficina rev isione motori di Sivigli a - al suo rientro in It alia aveva dovuto consta tare che relazione e di segni non aveva suscita to alc un interesseJ8 • Circa il CR.42, ri co rdi amo c he la s ua ve loci tà mas s ima e ra appena 440 Km/h. Cara tte ri s ti ca che - nonos tante la s ua sopravvalutata manovrabilità - lo meueva alla mercé di qual siasi caccia monoplano contemporaneo, ad eccezione dei vecc hi Po likarp ov T-1 6 sov ietici co n i q uali i Fia t C R.32 si erano mi s urati in Spagna 39 De i tre appa rec chi ado ttati. il Macchi era l'unico con potenzialità di svi luppo. infatti da esso co n poche modifich e furono derivati il MC.202 ed il MC. 205V, le cui sig le indicano se mplice me nte MC.200 motori zza ti ri s pettivamente con Daiml er Benz DB .60 1A-I e DB .605A. li MC.202 fu in dubbiamente un buo n caccia, ma alla fine del 1942 era g ià superato a ca usa del leggero arm ament o, che era lo stesso del MC. 200 . Mo lti anni dopo Duili o Fan a li. divenuto ne l dopog uer ra Ca po di Stato Magg iore dell'Aeronautica. ricordava il senso di frustralione che aveva provato affron tando col MC.202 aerei più efficienti e potentemente armati. Rammenta va ancora che, quando era salito s u un o degli Sp itfire di seco nda mano assegna ti ali ' Aeronautica cobelligerante. g li era "quasi 1•e11uto da piangere pensando agli aerei (i Macchi 202) con i quali a1·e1·a dovuto co mbatr erli "40 Co mun que il MC.202 era riu sc ito a tene re o norev ol mente il campo sin o alla primavera 1943 e ebbene armato co n una coppia di SAFAT 12.7mm, costituì l'equipaggiamento base dei gruppi di interc ettori , c he difend eva no Roma, Napo li , la Si ci lia e la Sardeg n a. Il te nente Attilio Sa nson,, un o dei piloti del valoroso 22° Gruppo. che sino all' 8 settembre difese l'area di apoli definì lo nello caccia della Macchi " un be/l'ae reo disarmato " 41 In vece come aereo il Macc hi MC.202 fece un a ottima impress ione ai pi loti americani. Il magg iore piIota stat unite nse Lame nsdorf G. Ro lland , del celebre 3 1 ' 1 Fighter Group '·Checkerrails ". dopo avere incontrato il MC.202 diverse vo ll e sia nei cie li della Tuni sia che in qu e lli de l la S ici li a, g iun se ad eq uipararl o addirittura al Me.1 09 42 • Nel 1942 l'indu stria aveva consegnato ai reparti cacc ia l.590 aerei, di cui il 33% fornito dalla Fiat (-420 Fiat CR.42 e J 14 G.50bi s), il 60 % da Macchi e consoc iate (3 16 MC. 200, 6 12 MC.202 e 14 MC.205V), il

38 Te stimon ianza a ll' A del dott. l ng. Pro~pero Nuvo li, Tor in o 1982.

39 L"uni co caccia a\.vcrsario con cui il CR.42 riu~cì brevemente a confrontarsi ad armi pari fu il Glost er Gladiator , che però e ra usc ito di produ zione quas i nel lo s tesso momento in cui i l CR.4 2 vi era entrato.

40 Te tim onian , a Ali" A. del generale S.A Duili o fanali già CSM Aeronautica Militare Italian a. Rom a 1984.

41 Testimon iarmi ali" A. elci Cav. Uff Attili o Sanson. PoZ7ol c ngo ( BS) 2 g iugno 200 2.

42 Lam en,dorf G. Rollancl . Maj or. USAAF. ··His tory of the 3 1" Fi ghter Group· .

La Fiat aveva acconsent i to di produrre un lotto di MC.205, ma le linee di montaggio in allestimento fu rono distrutte nelle notti sul 9, 1O e 12 dicembre 1942, da tre successivi attacc hi dello RAF sugli stabilimenti Aeritalio di Torino. (co ll ezione Ferdinando Pedrioli}.

17 % dalle Reggiane (76 Re.200 I , 14 Re .2002 , 4 Re.2000) iI re sto da SAl e Romeo43 Un terzo di questi aerei era inservibil e come caccia (CR.42 e G.50), ed anche come caccia bombardieri erano piuttosto scadenti, poiché, a parte il loro scarso carico bellico, a meno di non mandarli allo sbaraglio, occorreva una forte scorta caccia. Anche i MC.200 erano stati presto s uperati nonostante le loro buone qualità, tuttavia dopo il completamento del l ' ultimo lotto di 120 esemplari (ottob re 1942), Macchi e consociate, nonostante avessero concentrato i loro sforz i sui MC.205V, riuscirono a consegnare 405 MC.202 prima dell'8 settembre 1943. Invece la Fiat continuò ad impegnare le proprie linee per la produzione dell ' inutile CR.42, in attesa di effettuare le consegne del G.55, primo ed ultimo aereo moderno uscito dag li impianti dell' Aerita lia nel corso della guerra. Dato che l'attesa del G.55 durò molti mesi - stante la potenzialità dei suoi impianti - la grande ditta torinese avrebbe potuto produrre non meno di 1.000 caccia fra MC.202 e MC.205V, con i quali gli aviatori italiani non avrebbero certo vinto la guerra, ma avrebbero potuto finirla co n meno perdite e se nza il frustrante senso di inferiorità qualitativa dei propri mezzi ..

TI MC.205Y, veloce e bene arrnatO - due SAFAT 12 ,7 e due Mauser 20mm - fu l ' unico caccia italiano verame nte moderno ad essere prodotto pri ma dell ' armi stizio in un discreto quantitativo , purtroppo limi tato a duecentocinquantuno esemplari, prototip i compresi 44 •

Il G.50 , unico caccia monoplano prodotto in rilevante quantità dalla Fiat prima dell'8 settembre 1943 (782 esemplari 45), quantunque poco amato dai piloti per la sua limitata velocità sia or izzo ntal e che ascensio nale , presentava soluzioni cost rutti ve interessanti. Però il suo progetto base non era suscettibile cli ulteriori sv iluppi come quello del rivale MC.200. La conferma dei limiti del G.50 si ebbe quando un

CAP. VI - MAGGIO 1943 - fORZE AE REE A CO:'<fRO:si TO 243 ..,.~f''( <:,:.
45
43 Arena N. op. cit. Vo i. Te1w , p.768. 44 Brotz u E. , Caso M. , Coso lo G. , op. cit. vol.3, p.5.
B rotzu E., Caso M., Cosolo G., op. cit. voi.I, p.31

esemplare fu provato in volo con un motore in linea 08 .601. li deludente ri~ultato fece cadere !" eventua le progetto cli usare le attrezza ture e le lin ce di montaggio del G.50 per produrne un a ve rsione più avanzata. i nvece dal Re.2000. le Officine Reggiane. dopo alcune modifiche e rinsta ll uionc di un motore in linea 08 .60 I ricavarono il Re.200 I, un bu on aereo abbastanza ve loce, val id o s ia co me cacciabo mbardiere che come intercettore. L'a ll ora tenente pilota Giu seppe Biron. che portò in combattimento sia il Re.200 I che il MC.202, ricorda c he il Ma cchi era più 1•eloce e 11wno,.,.iero. mentre il Reggiane saliva megl io grCl':.ie alla sua a la elli11ica come quella dello Spitfire, inoltre ave1•a maggiore autonomia. Comunque si tra11a1·a di u11 aereo già so rpassato dagli Sp(fìres Mk. V, mentre il MC.202 reg{tel'a ancora il confromo " 4

Nel marzo J940, quando fu chi aro c he la ve rsione del G. 50 co n motore in linea era senza futuro. la Fi at propo e all a R.A. un nu ovo caccia progettato attorno ad un potente motore in linea di propria produzione~ ' . 11 cacc ia , denominato G. 55, do veva mont are il Fiat A.38 da 1.200 CV. ancora in fase di studi o. Ne l maggio 194 1, quando del nuovi simo caccia da motorizzare col Fiat A38 non era stato costru ito neppure il prototipo, dagli stabilimenti della Macchi erano già usciti i primi MC.202 di seri e. Vista l'ollima riu sc ita de l caccia della Macc hi. lo Stato Maggiore Aeronautica aveva chiesto al la Fiat di avviarne la produLione.

46 Testimonian,a all'A del Col. Giuseppe Biron. Treviso. 19 se ttembre 2001.

47 Sulla in teg ra le riprogettalione del G.55 non esi~tono dubbi. Nel ~uo libro autobiografico il prof. Giu~eppe Gabrielli - progettista sia del G.50 che del G.55 - afferma 'fu c/1iesro alla Fiat di 111odificare 1111 G.50 per 11umtan1 i 1111 motore tede,1<·0 ins talfmo su i Messers('hmilf: il Daimler Be11z 601 da l .050 CV i11 quota: 11 acq11e il G.50V. w, aeroplano di prom. che fu utile per a.ffro11tare i proble111i comwssi co11 l 'insralla~ione dell 'arma111e11ro e dell'impiamo di raffreddame11to. Era el'ide111e111e111e il preludio alla richiesta, che , enne immediatameme dopo, di progettare 1111 aeropla110 da caccia con cara11eris tiche di armamento e prote:,ione molto pitì a1,a11za1e del C.50 ". Gab rielli Giuseppe "U na vita per I' avia7ione.,. Bompiani Editore Milano 1982. p. 91.

244 Gt f.RRA ArRF.A IN l TAL IJ\ - DA I L-ALJ\Ml~I:. SPt ,\GGE DI.I LA Strn~IA.,_
Stobilirnento Aeritolio (Torino), Fio! G.50 e CR.42 distrutti nei bornbordorn enti effettuati dolio RAF nelle notti sul 9 , I O e 12 dicembre 1942 (collezione Ferdinando Pedriol i).

ma l'a zienda torinese era riuscita ad eludere la richiesta '·per a11endere di potere costruire il sito G.55" 48 Alla fine la Fiat aveva dovuto abbandonato il poco promettente progetto del!' A.38. s urro ga ndolo co l più potente DB.605A da 1.475 CV di c ui aveva ottenuto la licenza di produzione , lo ste sso motore già adottalo dalla Macchi per potenziare l'ultima versione del suo MC.202. più veloce e meglio armata, denominata MC.205V (Ve ltro). Il prototipo del MC.205 V aveva spiccato il primo vo lo il 19 aprile 1942 , precedendo esattamente di dodici giorni il lungamente atteso Fiat G.55 (motorizzato DB.605A ). Tuttavia, mentre la disponibilità presso la Macchi e le s ue licenziatarie delle attrezzature utilizzate per il MC.202 aveva facilitato l' avv io della produzione in serie del MC.205, nell 'o ttobre dello stesso anno, la produzione de l totalmente nuovo caccia Fiat subì enormi ritardi nono sta nte l'azienda torinese avesse ottenuto un faraonico ordinativo di 3.000 esemplari, per consegnare i quali avrebbe dovuto lavorare a pieno 1itmo almeno un paio d'anni. Il primo dei tre G.55 della "so ttoserie O" fu consegnato il 31 maggio 1943. li s uccessivo lotto di dodici G.55 di preserie fu consegnato a piccole rate entro il 4 sette mbre , andando ad equipaggiare la 353• Squadriglia de l 20° Gruppo des tinata alla difesa della capita le49 Naturalmente mentre la Regia Aeronautica era in paziente attesa del G.55, la Fiat continuò le consegne del CR.42 e del G 50 (c irca 560 esemplari del primo e 200 del seco ndo nel periodo ottobre 1941 - giugno 1943 50), in luogo di tanti MC.202 e MC.205 che avrebbe potuto eventualmente produrre Dopo essere stata lungament e sollecitata dalla R. Ae ronautica, la Fiat aveva acconsentito di preparare le attrezzature per produrre un lotto di MC.205 ,

48 Ettore Muti. "Brevi cenni di cri t ica s ull ' attuale organizzazione della R. Aeron au ti ca'' AUSSMA Fondo relazioni, cart . 14: st ra lci anche in Storia Mi litare n 100 ge nn aio 2002, Alcgi G. "L ' ala infra nta' '.

49 Alegi Gregory , " Il Fiat G.55 Centauro" , Aero nauti ca n I. gen naio 2002.

50 Per le cifre di produzione dei due modelli Fial vedi Brotzu E., Caso M. , Cosolo G op. cit. voi. I

CAP. V I - M AGG IO 1943 - fORZE AEREE A COKFRO KTO 245
Officine Reggiane , linea di produzione del Re 2001. Lo OMIR disponevo di impianti ottimamente attrezzati, tuttavia l e sue potenzialità produttive non furono mai sfruttate in pieno. (co ll ezione Ferdinando Pedriali).

Re. 2005 prototipo in valutazione o Guidonio nel 1942: 630 Km/h, solito o 6.000 metri in 5' e 30" ed un formi · dobile ormomento. I pochi esemplari di preserie consegnati primo dell'8 sei· tembre 1943 diedero eccellenti risultati sia combattendo contro i grossi quo· drimotori che contro i caccio Alleati. (co ll ezione Ferdinando Pedriali).

ma - come già accennato nel precedente capitolo - le linee di montaggio in allestimento furono distrulle nelle notti sul 9, 10 e 12 dicembre 1942, da tre succe sivi attacchi della RAF s ugli stab ilim e nti Aeritalia di Torino, che so llevarono l'azienda dall'obbli go di evadere l'ordin e. Senza mai distogliere l'att enz ion e concentrata sul G.55, lo Stato Maggiore Aeronautica, aveva autoriuato la produzione di un piccolo lotto di Re.2005, un caccia veloc iss im o e bene armato (630 Km/h , saJita a 6.000 metr i in 5' e 30") di cui le Officine Meccaniche Reggiane riuscirono a consegnare solo trentaquattro e empl ari prima delr8 settembre l 943. Un ritardo che dimostra la scarsa attenzione riservata a que sto aereo, perc hé l'OMlR disponeva di impianti ottimamente attreaati. con potenLialità produttive mai fruttale in pieno 51 • Sicuramente sui caccia delle Reggia ne aveva pesato il peccato originale di non essere stato incluso nella rosa dei vincitori de l concorso indello dalla R.A. T pochi esemplari consegnati prima dell'8 settembrel943 diedero sia eccellenti risultati che i otiti problemi di rutti i prototipi, misurandosi con i grossi quadrimotori americani ed i caccia alleati.

Purtroppo le buone qualità dei più moderni caccia italiani non potevano sempre essere adeguatamente sfr ullate. so prattutto per le carenze di parte dei loro eq uipag g iamenti. Le batterie era no sove nte difettose e presentavano perdite di elettrolito che causavano corrosioni alle strutture metaJliche. Gli impianti radio erano poco potenti, afflilli da difetti, che spesso ostacolavano od addiritt ura impedivano le com unicazioni in fonia fra apparecchi della stes!>a formazione durante il volo ~ 1 Pier Paolo Paravicini. che combatté anche nei ranghi dell ·Aeronautica italiana cobelligerante, ricorda che quando iI suo reparto passò s ugli Spitfire Mk.V, sebbene questi fossero di seconda mano, la sodd isfazione dei piloti italiani fu generale perché "Fi11al111e11te m •emmo aerei dotati di efficie11ti radio di bordo. Era110 impianti HF quarzati che conse11ti1•a110 una o/lima ricezione. Un sog110 rispetto alle radio Al/occhio Ba cchin i modello 8.30 che Junz,ionavano male ed al'eva110 scarsa portata '' '·1 •

Pur con i loro difetti, i caccia della cosiddetta "Seri e 5" furono acco lti con estremo favore dai piloti . che finalmente avevano la sen azione di volare su aerei capaci di reggere il confronto con quelli avver!>ari.

Secondo il tenente Giuseppe Biron: "il G.55 aveFa buone doti di salita. A Ve11aria io ed il cap itano Bonet effetlllammo una prova comparativa. io col MC.205 e lui col G.55. Sino a 4.000 metri io ero pitì veloce, 1110 oltre l'aereo co111i11ciò a faticare. Arril'Gi sino ad /1.000 metri, quota neppure data dalla ditta, ma a quell'altezza il Ma cc hi era praticamente inerte. non si poteva 11eppure manovrare, vola,•a piallo. mentre il G.55 di Bonet riuscÌl'a ancora a fare timide puntate. li Macchi era corro di ala a differe11za del G.55. In co mbattimento preferivo il G.55 perché meg lio armato, anche se il MC.205 era più manovrierv sino a 4.000 metri"·"'. Un giudizio pre soché identico è quello del maresciallo pil ota Carlo Ceccardi. che

51 Brotzu E., Caso M Cosolo. op. cit. voi. 3. p. 23. Il medesimo parere è ~ia to espre\so da altr i autori.

52 Tei.timonianzc ali' A. di Pier Paolo Paravicini. Domenico Laiolo. Giuseppe Biron.

53 TestimonianLa ali' A. di Pier Paolo Paravicini.

54 TestimonianLa all'A. del Col. Giuseppe Biron. Treviso. 19 settembre 2001.

Il secondo prototipo del Mocchi MC.205N Orione in valu ta zi one o Guidonio. Dotato di un'a la maggiorato rispetto al MMC.205V, l'Ori one ero anche un ottimo intercettore d'alta quoto, dove il suo potente arma men to (3x20 mm, 2xl 2,7 mm) sarebbe stato uno serio minaccio anche per i pesanti e corazzati quadrimotori Alleati. (collezione Ferdinando Pedriali).

usò il G.55 in combattimento nella p1imavera del 1944: "// MC.205V era più agile e brillante del G.55, soprattutto a media quota, quindi andava molto bene nei combattimen1i manovrar i. dove ognuno cercava la sua preda, ma ad alta quora, sino a 11 .000 metri il G.55 rispondeva decisamente meglio ai comandi "55 • Il tenente pilota Eugenio Sa lvi, che nell'estate 1943 portò più volle in combattimento il nuovi ssimo caccia delle Reggiane, ne rimase addirittura entusiasta: "il pilotaggio del Re.2005 era di facile acquisizione, in speciale modo per piloti addesrrati sui G.50 e sui MC.200 e MC.202, però era una macchina, che per quanto facile richiedeva un minimo di familiarità per poterne sfruttare integralmente le sue magnifiche cararteristiche" 56 Tuttavia la mancanza di consistenti ordini aveva un frenato lo svi luppo del Re.2005, pertanto gli ese mplari consegnati per l 'impiego erano praticamente dei prototipi con ancora difetti da eliminare. Alcuni di questi si manifestarono durante il breve, ma estremamente rude , periodo operativo in Sicilia. "Con partenze e sobbalzi su terreni mal bon~ficari, arrampicate alla massima potenza, affondate in candela - continua Salvi - i Re.2005 rivelarono le loro debole zze. Una volta in una rabbiosa affondata, persi tutto il riv es timento della parte centrale dell'ala de stra Però me ne accorsi a terra perché gli specialisti mi fecero notare quanto era accaduto. Il velivolo anche con quella visrosa alterazione del rivestimento si comportò in maniera egregia" Aggiungiamo però che violente vibrazioni, manifestateti s i nella sezione di coda durante una picchiata ad alta velocità, causarono la perdita cli un aereo durante un combattimento57 • Tuttav ia l 'agi le caccia Reggiane continuò a riscuotere la fiducia e l'apprezzamento dei piloti. In qua lità di istruttore all a scuola di volo di Lecce, ne l dopoguen-a Eugenio Sa lvi ebbe l 'o ccasione di fare un accurato confronto fra lo Spi t fire Mk.IX ed il Re.2005. Per quanto eccellent i le doti ciel caccia inglese gli sembrarono " inferiori a quelle del Re.2005, il quale aveva un comportamento più gradevole. Evoluiva con maggiore uniformità, pronte zza e fedeltà. In particolare nelle virate strette, lo Spitfire IX mi smprese negativamen te; non stallava, ma entrava inaspettatamente in presrallo mettendosi a sussultare molto sensibilmente [. .. ] a detrimento della veloc ità. Forse furono proprio le descritte limitazioni che

55 Tes timonianza ali ' A. di Carlo Ceccardi. Torino , 2/6/2002.

56 "Un gioello delle Officine Reggiane di Reggio Emi lia - il Re.2005' , di Eugenio Salvi, già pilota de ll a 362° Squadriglia. Ala Tricolore. ottobre 1980, p.6.

57 "Un gioello de ll e Officine Reggiane di Re ggio Em ilia - i l Re.2005". cli Euge nio Sa lvi, già pilota della 362" Squadriglia. Ala Tricolore. otto bre 1980. p.6.

____:C'-'-A"-'P.:_\c.:.. ' I - ....,_M:e,A~Ge..:,Gc;,IO:_l'-"9-'4 .::.. 3 _-.:...:.:: F ORZt Al:.REE A COl\'FRONTO 247

conse111irono al mio Re.2005 di non essere sopraffauo dalla t11rba di Spitfire TX che lo stamno braccando in 1111 pomeriggio del Luglio 194358•

Come mo lti buoni aerei anc he il MC. 205V "Ve ltro", aveva un mist o di qua li tà e difetti. T s uo i punti forti erano la ve loc ità orizzontaJe e quella ascensionale, la manovrabilità ed il buon armamento. Oltre i 4.000 metri perdeva un po' della s ua eccezionale manovrabilità, ma come velivolo aveva pochi dife tti. l e aveva no invece i suoi equipaggia menti, co me co nstataro no i piloti germanici che ne portarono in az io ne aJc un i esemplari ca tturati dopo 1 ' 8 se tte mbre 1943. L' uni co repa rto tedesco i nteramente equ ip agg iato col MC.205 fu il seco ndo gruppo dello Jagdgeschwader 77. che nel suo Krieg Tage Buch elencò i pregi ed i difetti del MC.205, ovviamente visti seco ndo rottica dei suoi piloti: "La macchina [MC.205VJ è ,·eloce e bene maneggevole· s in o alla rendenza di perdere portan za, durante (l'esec uzion e di) srrette curve facil111 e11te entra in l'ite. Un ulteriore punto a sfavore è l'equipagg iamento radiotrasmittente italiano. Nonoswnre la rrasmissione dei messaggi ef!euuata da 1111 chiaro speaker, la rice:ione a bordo dell'aereo è appena inrelligibile. Infine il rifornimento carburante e muni;,ioni è molto co mplicato, cosicché il ripristino della ( loro ) effic ienza operativa dura 111 0 /to ". Comu nque i l pa ssagg io de i piloti de l 11 ./JG.77 s ul MC.205 non era sta to molto felice. Dopo avere avuto almeno tre incidenti mortali dovuti a differenze nel compo rtamento ac robaiico del caccia italiano ri peno a quello del Bf. l 09 ed avere costatato che 'l'impiego con i MC 205 si era dimosrrato abbasta11:a de/udenr e ed inefficace", il 3 I dicembre 1943, lo JG. 77 co nsegnò mo lt o volentieri i Macchi rima s ti aJ primo repart o cacc ia cos titu ito dall a neonata Aviazione az io nal e Repubblicana w. C'è da aggiungere che i piloti dello JG. 77 non gradirono molto neppure il Fi at G.55. In un confronto che effettuarono il 27 maggio 1944. sull'aeroporto di Piacenza fra Macchi 205, G.55 e Bf I09 G6, il cacc ia de lla Fial si pia z.zò all ' ult imo po sto e pertanto fu trop po s bri ga t ivame nte c lassificato co me ·'un me ::o fiacco· 11.> Nel complesso, a mb edue i caccia ita liani furono g iudi cat i dai tecnici tedeschi inferiori ai migliori caccia allora in er\'izio nel la Lu ftwaffe e nelle aviaLioni avversarie61 • onostante gli apprezzamen ti poco lusinghieri c irca il G.55. dopo 1"8 se tt emb re 1943 i tede sc hi fermarono la produzione del MC.205, mentre autorizzarono la prosec uz ione di qu e lla del cacc ia Fiat a ll o scopo di armare sia i g ruppi caccia delf Aviazione azionale Repubblicana che un certo numero di repa rti tedeschi. come è provato dal co n istente ordine di 500 esemp lari co nferito alla Fiat dal Reich lu ftmini te rium nel maggio 1944 e s uccess iva mente annullato in o tt o bre62 oti amo per in c iso che il G.55 fece una buona impressione anche agli

espe rti dell a Fifteenth Air Force. c he in un rapporto stilato nelrimmediato dopoguerra affermaro no che que sto aereo era s tato l'ultimo ed il migl iore dei cacc ia itali a ni. forse per in o supe ri o re al Bf. I09G -663. Ciò nondimeno anche il Fiat G.55, al pari degli altri cacc ia dell a cosid de tt a "Sc ri e5" ( MC.205 e Re.2 005) no n fu esente dai so lit i difetti ad apparat i essenzia li. come la radio di bordo ed altri importanti co mp onenti.

58 "Un gioe Ilo de ll e Officin e Reggiane di Reggio Emil ia · il Rc.2005 ", d i Euge ni o Salv i, g ià pilola della 362° Sq uadr igl ia. Ala Tricolore, nov embre 1980, p.7.

59 Circa gli MC.205 in serYitio nell a Luftwaffe \'Cdi anche: eulcn Han, Wern er. ··11 ricco bottino··. Giorgio Apostolo

Edit ore Milano 2000.

60 Prien Jochcn, Geschich te des Jagdgcschwader 77.

6 1 Gottschlin g- Neubert ln fo rma1 ion. AFIIRA A-6084. fr 1776.

62 Hi story of the Fifteenth Air Force··. Appendix G. Scction 2. pp. 105-106. AFHRA roll A-6377

63 ··History of the Fifteenth Air Force··. part Il. Appendix G. Section 2. p.106. AFHRA A-6377.

248 Gl 1 - RRA AEREA IN I TA I.IA - DA hl - AI.A\1EIN ALLI, W I AGGE DELLA StCl=l.l'-'-A _ _
Piogg ia P. l 088

Il problema dei bombardieri italiani

La Regia Aeronautica aveva sempre dato una particolare enfasi alla propria forza da bombardamento. Una scelta logica per una aviazio ne militare, la cui dottrina si ispirava alle teorie del generale Giulio Dohuet, dove era proclamata la necessità di distruggere con l'aviazione le risorse del nemico e di dare continuità a questa azione per imp edirg li di ricostituirle. Un ri sultato raggiungibile solo con l'impiego di una imponente flotta di bombardieri s trategici di grande potenza. Era quindi imperativo c he una aviazione militare disponesse di macchine appositamente progettate per eseguire azioni di massa su obiettivi lontani e pertanto dotate anche di una forte capacità di autodifesa. Nonostante l ' ade s ione fonna le a queste te01ie, il bando del concorso, indetto dalla Regia Aeronautica nel 1934 per rinnovare la propria linea da bombardamento, comp rendeva specifiche per la fornitura di bombardieri medi ve loci, co n un carico bellico di 1.000 Kg ed un raggio d'azione di I .000 Km. Caratteristiche appena sufficienti per portare carichi bellici rel ativamente modesti su obiett.ivi nei paesi confinanti e su una parte di quelli med iterranei. Sorprendentemente, trattandosi di un programma a lun go termine, la Regia Aeronautica aveva trascurato di inserire le spec ifi che per un bombardiere pesante potentemente armato , che invece era il tipo di aereo su cui Dohu e t aveva costruito tutta la sua dottrina. Il 16 agosto del 1934, medesimo anno in cui Fiat e Siai Marchetti mettevano in cantiere i progetti del BR.20 e dell'S.79 con strutture in tubi d'acciaio rivestite di tela, sui tavoli eia disegno della Boeing veniva impostato il progetto del B - 17 - la ce lebre Flying Fortress - un grande quadr im otore da bombardamento interamente in lega leggera con un rivestimento in duralluminio collaborante alla resistenza della struttura, il cui prototipo aveva vo lato il 28 luglio 1935, ovvero circa 11 mesi dopo l'inizio della progettazione.

A differenza dell'U S. Army, la Regia Aeronautica dimostrò subito di non essere mo lto interessata ai bombardieri strategici, infatti fra i 979 bombardieri autorizzati dal piano "R'', es s a inserì solo 16 quadrimotori P. l 08, con caratteristiche e so luzioni costruttive abbastanza simili a quelle del B - 17. Sorprendentemente, nonostante le strettezze del bilancio. il sottosegretario atr Aeronautica , generale Valle, aveva auto1izzato la costruzione di ben sette diversi tipi di bombardieri mcdi , tutti progettati con le stesse superate formu le strutturali della fine degli anni venti, per a nd a re incontro alle esigenze delle maggiori industrie aeronautiche nazionali. Quando l'Italia entrò in guen-a i migliori bombardieri ordinati da Valle, ovvero i STAI Marchetti S.79, i Fiat BR 20 ed i CRDA CANT Z.1007, non solo erano arretrati rispetto ai tempi, ma neppure econom ici , co me in gan ne volmente faceva sembrare il loro costo medio unitario di circa lire 2.100.000. Non si potevano infatti considerare econom ici velivoli cui occorreva u n addestrato equipaggio di cinque persone per portare 1.000 Kg di bombe nel raggio cli 900 Km. Mentre il trascurato bombardi ere pesante Piaggio P.108 B (costo circa lire 5.200.000, se i uomini di equipaggio) poteva portare 3.500 Kg di bombe su obiettivi nel raggio di 1.100 Km. Una sola squad ri glia di no ve P.108 B (costo f. 46.800.000) con appena 54 aviatori, poteva fare lo stesso lavoro di un gruppo di vent isei S.79 (costo f.45 .600.000) con 130 aviatori 64 Occorre comunque chiarire c he per utiliz za re efficacemente il P.108 B , la Pia gg io avrebbe dovuto elevarne il li vello d i effic ienza ed affidabilità, eliminando i naturali di fetti presenti nel prototipo, cominciando da quelli de i propulsori. Purtroppo a questa promettente macchina s i era intere ssato, quando ormai era già troppo tardi, i l nuovo sot to seg re tario all'Aeronautica, ge nerale Fougier. I precedenti Capi di Stato Maggiore Aeronautica, generali Valle e Pricol o, aveva -

Trimo tore S-84, rivelatosi in feriore al suo predecessore S.79. Inadatto al ruolo di aeros il urante, data la ca r enza di aere i , fu imp iegato come bombardiere. (pgc Ugo Accorsi)

C'AP VI - M AGGIO 1943 - F O R7. li AF.RJ;F. A CONl'RONTO 249
64 Pedria li Ferdinando " P-108 un aereo all o s baraglio" in "Sto ria Mi li tare " .

no prestato più ancnzione allo sviluppo di bombardieri bimotori e trimotori che. alvo l'eccezione del peraltro onesto Cant.Z 1007 bis, dimostrarono subi to i limiti delle loro obsolete fom1Ule costruttive. Nel maggio 1943 lo S.M. Aeronautica, dimostrando ancora un blando quanto tradivo interesse per il P. I08. aveva ordinato una preserie di sc i esemplari della versione più avanzata del quadrimotore. Con queMa limitata commessa, peraltro non portata a termine. si chiuse la vicenda del bombardiere strategico italiano. [I conferimento di quest'ultima commessa. sopratt utto se rapportata al periodo, non doveva neppure essere formulata, perché allora ogni risorsa dell'industria aeronautica doveva essere concentrata su Ila produzione di aerei da difesa. con cui contrastare 1·imminente invasione del territorio ml7ionale. Diverso, ma per un certo verso ancora più deludente, era stato r iter del bombardiere medio Cant.Z 1018 sviluppato dalla CRDA - la medesima azienda costruttrice del Cant.Z 1007bis - che per le s ue prestazioni poteva essere equiparato allo Ju .88 della Luftwaffe. Ordinato in serie nel 1940, nel maggio del 1943. a causa di lungaggini burocratiche. ritardi inconcepibili per modifiche di deuaglio e pessima gestione del progetto da parte degli organi tecnici aeronautici, ne avevano limitato le consegne a solo tre esemplari sperimentali s u cui valutare varie soluzioni di annamentoM. li prototipo armato come "caccia pesante" era stato assegnato per prove valutative al 97 ° Gruppo lnterceuori basato a Crotone. dove il reparto avrebbe dovuto operare nel giugno - luglio 1943 con quindici IMAM Ro.57 e due CR.42.1 primi veri esemplari operativi di preserie furono consegnati in luglio al 107 ° Gruppo del 47 ° Stormo da bombardamento, ma non furono mai impiegati in azione. Al momento dell'invasione della Sicilia. l'intera linea del bombardamento era costituita da quarantasei buoni, ma 01mai superati Cant.Z 1007 bis, otto P.108 e trentuno pessimi S.84. L·impiego di ques6 ultimi costò la perdita di molti addestrati e valorosi equipaggi in cambio di risultati assai scarsi. Per inciso, nelle azioni notturne - le uniche possibili data la schiacciante s uperiorità aerea del nemico - furono impiegati anche una mezza dozzina dei grossi trimotori tuttofare S.82 del SAS e quattro o cinque BR.20. I due cormi da bombardamento (i l 9 ° ed il 10° ) che stavano riarmandosi con una quarantina di Ju.88 - finalmente consegnati dal riluttante alleato tedesco - non entrarono in azione perché il personale non aveva ancora completalo l'adclestramento66 • Le dure esperienze della guerra. e oprattutto gli eventi della fine 1942. avevano impartito ai vertici della Regia Aeronautica una severa lcLione prontamente recepita dal generale Fougier. I l programma costruzioni aeronautiche 1943 venne impostato su un numero ristretto di tipi considerati ·'essenziali ed aggiornati per caratteristiche dì volo e di arma111e1110"67 • La produzione fu accentrala, sul G.55 "Centauro" e sul Mc.205 ''Orione'' per la caccia. sul Re.2002 "Ariete" e sul Re.2005 ··sagittario" per r assalto. su l Cant.Z I 008 '·Leone·' per il bombardamento e sul S.82 'Marsupiale" per il trasporto. Per cause contingenti quasi ne ss uno di que s ti aerei fu prodotto in quantità accettabili, anzi alcuni - come !'"Orione" ed il "Leone" - non lo furono affatto. Fece eccezione il glorioso e collaudato trasporto (occas ionalmente anche bombardie r e notturno) S.82. Sebbene lo Stato Maggiore Aeronautica avesse cancellato numero si tipi superati ancora presenti sulle linee di montaggio in favore di quelli rispondenti alle esigenze del tempo, esistendo negli stabi limenti serie di fabbricazione già avviate, nel programma 1943, lo SMA accettò di prendere in consegna un'alta percentuale di aerei superati e pressoché inutili. Per l'esaneaa, u 1.531 aerei da caccia. un terzo delle commesse era costituito dai soliti CR.42 e G.50 della Fiat Aeritalia, mentre su 438 aerei d'assalto un terzo era costituito da Caproni Ca.3 14. Ino ltre quasi d ue quinri dei 526 bombardieri erano costituiti da S.84, S.79, BR.20 e persino Ro.57 68

65 BrotLu, Caso e Cosolo. op. c it. voi. 6.

66 Brotzu. Ca~o e Cosolo. op. cit. voi. 6.

67 ··Ministero dell'Aeronautica. Gabineuo del Miniwo. Relazione \Ulla produ,ionc aeronautica , Roma 28 gennaio 1943·· in Stato Maggiore E\ercito Ufficio Storico, ··verbali delle riunioni tenute dal Capo di SM Generale", Voi.IV, SME Ufficio Stor ico, Roma. 1985. p. 315.

68 '"Ministero dcli' Aeronautica, Gabineno del Ministro. Relalione sulla produzione aeronautica. Roma 28 gennaio 1943 - Pre\'isione di produ1ione ,cli, oli 1943'" in: Stato ~laggiore Esercito L;fficio Storico. ··verbali delle riunioni tenute dal Capo di SM Generale". Voi.IV. SME Ufficio Storico, Roma. 19 85, p. 321.

250 GlloRRA AloREA 1\I ITALIA· DA 11 ·ÀI A\1EI\I ALLI:. \PIAGGE DULA S1rn.=IA~- - - -

L'industria aeronautica tedesca ele forni ture all'Italia

Nella primavera del 1943 la crisi della Luftwaffe era ormai evidente, e naturalmente preoccupava sia gli italiani che gli altri alleati dell'Asse. Ma per il generale Fougier, questa preoccupazione era da tempo una sgradevole certezza. In un promemoria riservato per il generale Ambrosio, ma sicuramente arrivato anche sul tavolo di Mussolini , il capo di stato maggiore della Regia Aeronautica scriveva: "La Luftwaffe partita per la guerra in condi zioni di privilegio nei confronti di chiunque con la macchina bellica più perfetta del mondo. con una forza umana fresca e vibrante, non provata, ma solo sperimentata sul terreno addestralivo della campagna spagnola, ha pro.fuso a piene mani, nei primi tre anni di guerra, le .formidabili energie di cui disponeva, sempre perseguendo l ' illusione della guerra lampo. L'insuccesso dell 'offensiva aerea contro l'Inghilterra ha visto la potenza aerea tedesca IOccare il venice ed iniz iare la curva discendenle col .formidabile logorio richies10, poi, dal fi onte orientale, il processo di crisi seguitone ha, fatte le debite proporzioni, molli punti di contatto con quello che /ravaglia la R.A.. Si è così giunti all' insufficienza globale dell'Avia z ione germanica nei confronti dei bisogni della sua guerra. Per il maleriale [ } la affrettata preparazione industriale e ternica ha fatto sentire nel tempo i suo i influ ssi negativi, specie quando si è trauaro di adeguarsi al ritmo .formidabile della continua evolu z ione imposta da un avversario dotato di grandi risorse di ogni genere Oggi non si può certo dire che le macchine germaniche siano le migliori, né che la produ z ione della Germania possa sfare alla pari con quella degli alleati. [ ] Oggi in linea assoluta, le Forze Aeree dell'Allealo sono impari ai gravi compiti da assolvere, sia dal punto di vista della qualità come da quello della quantità. La Luftw4fe assiste quasi impotente allo sviluppo dei piani offensivi dell'avversario , logorandosi in un guerra aerea quasi esclusivamente ausiliaria che, se sino ad oggi ha dato come.frwto vittorie terrestri memorabili , lascia prevedere per il futuro un 'insufficienza di quel poten ziale difensivo di cui la Nazione Tedesca avrà sempre più bisogno per front egg iare la crescente pressione de/l 'avversario nell 'aria. [ ] Dopo avere dissipato ( è l'espressione giusta) gli uomini migliori, oggi la Lu.ftwciffe dà segni di stanche zza rilevando mancan za di mordente e. soprattutto, mancanza di quella serietà operativa che cara 11 erizza lo sfo lgorante impiego bellico dei primi due anni" 69 •

I principali dei punti di forza della produzione aeronautica germanica erano la qualità e la modernità dei progetti , il punto piL1 debole era l'impostazione strategica dei programmi. I tipi di aerei ed i l loro Ausso produllivo erano stat i studiati in funzione delle necessità di un breve conflitto, dove il principale compito dell 'arma aerea era quello di offrire un potente supporto alle operazioni della Wehrmacht , e pertanto questi aerei non erano s tati pensati per una strategia bellica a lungo termine.

Stante la visione eminentemente terrestre del conflitto, tipica dello stato maggiore germanico e di Hitler in particolare, nei primi tre anni di guerra, nono stante le ampie potenz ialità indu striali. la produzione aeronautica non era stata incrementata in maniera significativa. L'attenzio ne di Hitl er si era maniacalmente radicalizzata sul fronte dell 'Est, dove avendo egli impegnato 1'80 % delle divis ioni della Wehrmacht, l 'importanza degli armamenti de ll 'eserc it o era prevalente s u quelli dell ' aviazione, che pertanto aveva avuto una parte assai minore nella ripartizione delle risorse della produzione bellica. In verità, in confronto al primo anno di guerra, il numero di aere i usciti dalle lin ee di montaggio germanic he era molto aumentato, ma non abbastanza per fare fronte a tutti gli impegn i progressivame nte assunti dalla Luftwaffe in Russia, nell'E uropa occidenta le e nel Mediterraneo.

Gradualmente, ma ine so rabilmente , l'industria aeronautica tedesca aveva perduto sempre più te rre no nella gara con le simil ari indust1ie nemiche. Nel 1939 il III Reich aveva prodotto 8.295 aerei. Nel 1942 la s ua produzione era salita a 15.409 aerei 70 Ma al quasi raddoppio del la sua produzione nel corso di tre

69 Promemoria per il Capo di Stato Maggiore Generale - Situazione ge nerale in Europa da l punto di vista della guerra aerea. Prot. N. lB/7133. I5 ap ril e 1943. Riportato in tegralment e in Le d irettive tec ni co operat i ve di Supeaereo, op. c it. voi. 2° Torno TI p. 698 e segg.

70 Munay Wil s on, op. cit. pp. 100 e 138.

--------------'C"--'A'--'P_V..c...l----'-M"'-A""G=GIO 194) • foRZI: AEREt A CONFRONTO 251

S.82. Aereo da trasporto ed all'occorrenza anche bombardiere notturno di un certo successo (notare nell'immagine, la gondola di puntamento estratta). In questo ruolo effettuò varie azioni, fra cu i i bombordamenti sulla base navale di Gibilterra e quelli eseguiti da velivoli del SAS sulle forze Alleate durante l'invasione della Sicilia. (coollezione F Pedriali).

anni, non aveva fatto ri sco ntro un equivalente in c re mento de lla forza della Luftwaffe. Infatti il numero dei velivoli in linea nei reparti era rimasto presso ché invariato ino a met à del 1942, per poi improvvisam ente declinare nei sei me i s ucces ivi. La forza delrarma aerea tedesca. che nel giug no del 1941 era di -L882 ve li vo li e di 4.942 nel giugno 1942. nel dicembre dello stess o anno ce ra scesa a c irca 4.400 apparecchi. ovve ro il I0 % in meno ri s petto al se mest re prec edente 7 1 • e l cor o del 1943. si erano pe rò fatti se ntire i primi benefici effe tti della raz io naliz zalio ne introdo tta nella produzione bellica dal nu ovo mini stro degli armamenti Albert Speer. TI ge llito annuo degli stabilim e nti aero nautici si era avv iato verso il ri s pettabile traguardo di 24.807 apparecchi. tuttavia nel co rso dello s tesso anno Gran Bretagna e Stati Uniti ne avevano prodotti ri spettivame nte 26.263 e 85.898 . ponendo so lide premesse ad un ve loce in cremen to del loro potere aereo e quindi mettend o un grossa ipoteca s ull ' esito lìnale de l co nflitto 7 Si può perta nto co nclud ere che. pur ave ndo la Germania una indu stria aeronautica organ izzata, effic iente e tecnicamente all' ava nguardia. aveva commesso il gra nde errore di non sfruttarne a fondo le sue possibilità produttive

!-.i no a 1943 inoltrat o, perdendo di con5,eguenza l'occasione di avere un ruolo determinante in tutte le più decisive operaz io ni nel Med iterraneo e nel!' Atlantico. Un e rrore imputabile ad una erronea valu taz ione del ruolo strategico che raviaLione avrebbe assunto nel co rso della gue rra . e c he fu la ca usa di programmi so n odim cns ionati cd in gran parte indiri zza ti alla produzione di aerei più idon ei per i ru o li tatti ci c he per queLLi s trat egic i.

Di verso in vece fu l'atte gg iamento della Gran Bretag na. che per l'intera durata del co nflitto riu cì a produrre co tant eme nte più aere i della Germania nonostante i gravi problemi co nne ssi alle imp orta zioni via mare di molte materie prime indi spensab ili. Co nsa pev o le de ll ' imp ortanza de l potere ae reo, ne l biennio 1940 - 194 1 il Regno Unito produsse comp lessiva ment e 35. 143 ve li vo li su pera ndo di o ltre 13.000 unità quelli ne l frattemp o prodotti dalle fabbriche ted esc he73. Dal momento in cui alle fo rze ae ree britanni che si e rano unite quelle amer ican e, la decade nza dell'arma aerea tedesca e ra divenuta tanto ev id ente ch e pe rsino g li alleali minori della Germania se ne e rano accorti. A ll a fine del g iu gno 1943 . g li ambienti governativi romeni era no dell ·op inione c he la Ge rm ania, do po avere vinto innum ere vo li banaglie, fosse o rmai costretta alla difensiva, non so lo a causa dei s uoi macroscopi c i e rrori strateg ici - primo fra tutti l'attacco alla Ru ssia sfe rrato mentre la Gran Bretagna non era ancora sco nfilla - ma anche a ca usa de lla crisi de ll a s ua produzione bellica. che fra J" a ltro risentiva degli "erro ri nelle cosrru::.ioni aero11awic/1e .. 14 •

71 \1urray \Vilson. op. ci t. p. 138

72 Per le c ifre dell e produzio ni vedi: Stoff J ·'Picture Hi s tory o f World War 11 , Arn e rica n Aircra fl producti on". New Yor k. Do ve r 1993. app. B e Gent il e R Storia delle operu ioni aeree nell a seconda gue rra mond iale (1939- 194 5).

Firen,e Scuola Guerra Aerea. p. -H. citati da Alcgi G. in "Ri,i ta Aeronatica" n.5/1999. p. 109. el 1941. gli Stati Uniti, benché non non avessero com pl eta to i programmi per il potenziamento dell'industria bellica aveva no prodotto 19 .445 ae rei. Craven & Cate. op c ii. vo i.I p.80.

73 Per le cifre vedi: Alegi G . " Ri, isra Aeronatica·· n.5/1999.

74 Promemoria dell'ambasciatore italiano a Bu careM. Bova Scoppa, al souo,cgretario ag li esteri Bastianini. ci tat o da Deak in W op. cit. p 307.

252 0llERRA AHU A 11': ITA!,IA - DA FL -A LAMh l l\ AL LE SPIAGGE Dl:1.1 A SICILIA

Vista la situazione, era illusorio pensare che nella primavera del 1943 la Germania mettes se a disposizione dell' Italia velivoli da combattimento, che invece le erano necessari per colmare i vuoti che la s ua produzione aeronautica non riusci va ancora a colmare. Infatti non volle cedere quel migliaio di aerei che era il minimo indispensabile per ripristinarne la forza e l'efficienza della Regia Aeronautica. Ma questa ingente fornitura non fu ostaco lata so lo dalla ridotta capacità indu strial e del lll Reich. Esisteva anche l 'altro ostacolo, assai più grave, ovvero la scarsa fiducia nell'alleato italiano, le cui richieste di materiali, armamenti e carburanti sembravano sempre esorbitanti e pretestuose.

Il già difficile approvvigionamento dei carburanti avio all'Ita lia peggiorò a partire dal giugno 1941 Sino ad allora la Regia Aeronautica aveva avuto potuto ottenere la maggiore parte dei s uoi rifornimenti dalla Romania. Il resta nte proveniva dai pozzi albanesi, dal cui scarso greggio la raffineria ANIC di Bari otteneva una benzina avio di caratteristiche appena accettabili75 Tuttavia dopo l'entrata in guerra della Romania, l'Italia aveva dovuto dipendere interamente dalla Germania per le forniture di carburanti avio.

Secondo l 'ex capo d i stato maggiore dell'Italuft , generale Gottsc hling - Neubert , "le quantità [di carburanti] richieste e rano abbondanti in proporzione a/l'attività dette forze aeree italian e, ma la Germania gene ralm en te esaudiva gli ordini sen za porre domande 70 • La realtà era però alquanto diversa da quella pre se ntata da Gottschling - eubert. TI quadro dei rifornimenti di carburanti concessi dai tedeschi all'alleata aviazione italiana era sempre stato tutt'altro che soddisfacente77 • Premes so che l'aviazion e italiana era entrata in guerra con una riserva di 136.605 tonnellate di be nzina avio, poi ridotta a 30.877 nel 1941 ed a so le 12.212 tonnellate nel!' anno s uccessivo, all'inizio del 1943 la consistenza delle ri serve non era neppure s ufficiente per le nec ess ità operative e tanto meno per quelle addestrati ve, sebbene fosse assolutamente necessario migliorare il rendimento delle scuole di volo e l' addestrament.o delle unità aeree. Sempre per la cron ica mancanza di ca r buranti, le possibilità delle scuole ed i relativi programmi d'addestramento avevano dovuto sub ire un ulte riore tag l io per incrementare il ritmo dei tra spo rti aerei imposto dalle ultime operazioni in Africa Settentriona le ed in Tuni sia. Nel 1942 il fabbisogno mensile di benzina avio della Regia Aeronautica era di 22.500 tonnellate a fronte di una di s ponibilità d i sole 9.000 tonnellate fornite dalla Ge rmania ed alle 3.000 raffinate dall' ANIC di Livorno partendo dal greggio rumeno. L'an no successivo la crisi era ancora più acuta, pertanto gli appelli a ll 'a ll eato tedesco si fecero ancora più in siste nti: "Il 12 aprile 1943 alla Germania fu ch iesto di aumentare il quantitativo di carburante da 9.000 a 18 000 mensili, facendo presente che da oltre du e anni la forza ae rea [italiana] era stata cost re11a a ridurre le attività non direttamente co llega te con le operazioni. quali scuole, addestramento, pa11ugliamenti e ricogni zioni marittime. Fu inoltre informata che non era rimasta altro che una esigua riserva disponibile e che non tutto il quantitativo (di ca rburante) assegnaro (mensilmente) veniva utilizzato, poiché una percentuale va riabile fra il 20 % ed il 50 % andava perduro s ia perché affondato sia perché distrutto dai bombardamenti sui ca mpi d'avia zione. li Comando tedesco informò che non vi erano disponibilità e che la scarsità di carburanti era tale da averlo cos tretlo a conve rtire divisioni motori zzate in di visioni di fanteria. Esso comunque disse di avere fatto pressioni sulla Romania affinché incrementasse la sua produzione di almeno 500.000 tonnellate annue. Quando ciò si fosse ve rifica to, all'Italia sarebbe stato assegnato un suppleme nto di benz ina avio. Fece inoltre sapere che le richi este italiane non sarebbero sta te prese in considerazione dato che l'a11i virà della loro for za aerea e ra limitata e che la quota assegnatale in preceden za era sufficiente ai suoi bisogni78 Ancora fid ucioso di essere ascoltato da Hitler, il 25 marzo 1943 Mus so l ini aveva chiesto cinquecento aere i fra caccia e bombardieri, cifra poi spontaneamente ridotta a trecento 79 • Ma nepp ure questo più modesto quant itativo fu in teramen te co nsegnato. A me tà aptile, quando la partita

75 Pri colo F. , op. cit. 137.

76 MAAF lnte llige nc e, "Gottschl ing - Neu be rt Informat ion", AFHRA A-6084. fr. 177 l .

77 "lta li an Sources of fuel s upply'' , AFHRA A-6084, frame s: 048 1 - 0485 ( Relazio ne in viata dalla Regia Aeronaut ica nel giugno 1945 1945 alla P.W l nte ll ige nc e Section de ll a Med iterranean Allied AiJ Force).

78 "ltalian Sources of fuel supply'', AFHRA A-6084, fram es: 0481 - 0485

79 Riunione presso i l Comando S upre mo del l8 april e 1943. Uffic io Storico Stato Maggio re dell'E sercito, Roma , I985, "Ver bali delle riun ioni tenute da capo d i SM Genera le". Vo l. IV. I O gen na io 1943 - 7 settem bre l 943. p.73.

CAP VI - MAG GIO 1943 - FORZE AEREE A CONFROKTO 253

A fine moggio i Gruppi Coccio 3° e 150° avevano ricevuto alcuni Bf. 109 f-4 di secondo mono per l'addestro· mento prel iminare dei loro piloti. (pgc. Giuseppe Romociotti).

in Tu ni s ia appar iva già amp iame nte perd ut a i l genera le Ri no Corso Fougicr, aveva indirizzato a l capo di Stato Maggiore Generale. generale Ambrosio. un promemoria avvertendolo che il "poten:::iale offensfro e difensfro··. dell'Aeronautica era ··ridotto" che il ··materiale era insufficieme sia qualitatil'a111e11te che qualitativa111e111e", e che ino ltre mancava di persona le addestrato, inoltre - aveva proseguito Fougier - ''al rapido invecchiare delle sue macchine non aveva fa fio riscontro /'avvento immediato di nuove costru::,ioni [. .]. /11 simili condi::,ioni con una prepara:::ione del Paese alla difesa co111raerea che può chiamarsi primitil'a, la R.A. dol'rebbe oggi fronteggiare lo sfor:::o offensim concentrico dell'avia:::ione angloamericana, 4<H:::o la cui potenza si sw delineando in runa la sua formidabile e111i1à, quan1unq11e si sia appena agli ini:::i. Non vi puà essere dubbio sul fermo proposito dell'Alto Comando Alleato di debellare l'Italia estromettendola dal conflitto attral'erso l'a:::ione continuata delle masse da bombardamento da co11ce111rarsi sulle sponde nordafricane e forse sulle nostre stesse isole "80

Ambrosio aveva attentamente vaglialo il promemoria, che sicuramente gli era servito per stilare una analisi della situazione militare consegnata a Mussolini prima dell'incontro con Hitler a Klessheim. La situazione era tata delineata senLa meni termini. "È probabile - aveva so ttolineato Ambrosio - che il nemico liquidi l'affare tu11isi110 prima di imraprendere nuove a:::ioni, ma è anche possibile che contemporaneamente o subito dopo tenti uno sbarco in Sicilia, in Sardegna o nella penisola balcanica. l'Alleato (la Germania) non si sente direttamente minacciato eia 1111 attacco alla penisola italiana e poco gli importerà che essa venga messa a ferro e a fuoco, una l'Olta e\'Qcuata la Tunisia 11011 ci manderà più nulla. È i11\'ece probabile che lo interessi di più l 'a ttacco alla pe11isola balca11ica e quindi vi manderà reparti e mezz i. Bisogna energicamente prel'e11ire questa valuta:::ione dell'Alleato nei riguardi dello scacchiere italiano insistendo:

* perché il concorso aereo sia 11ote\'Ol111 e11 te pote11:::iato, 11ella considera:::ione che con una seria minaccia al Ca11ale di Sicilia partente da basi della Sicilia e della Sardegna, si ostacola il traj]ico e si difende indirettcunente anche la penisola balcc111ica.facendo così /'interesse dell'Alleato (sarebbe desiderabile a1·ere il dominio aereo del canale di Sicilia ):

* perché ci mandi sollecita111e11te i carri, le armi, le arriglierie contraeree ed i materiali che abbiamo rich iesto e che sono assolu tamente ìndispensahili per opporci ad una a:::ione nemica "81 •

Ambros io aveva anche insistilo che fosse chiesto alla Germania di potenziare le sue forze aeree in Sicilia e Sardegna. In oltre a"eva posLo sul tappeto la questione della fornitura di velivoli all'aeronautica italiana. Nono stante qualche generica promessa fatta da H itler durante l'incontro, il problema aereo era rimas to in so lut o. TI 30 ap ri le Mu sso lin i aveva so ll evato nu ova mente la ques tione. In un te legramma ad Hitler. il Duce aveva chie~to l'invio di forze aeree tali da controbilanciare la schiacciante superiorità ae-

80 Re lalione Fougier del 15 aprile 1943 al capo di Stato magg iore Generale in Le direttive tccnico-oper:llive di Superaereo 1940- l 943""p.698.

81 Riportato in E. De Felice. ''Mussolini l'alleato. Cri!.i e agonia del Regime··. p.1113.

254 Gl 1 , RRA AEREA I~ IT ALIA· DA H -J\i.A\1EL~ ALLI WIAGGE DéLLA S IC=ll=IA~ -

Forl ì, estate 1943, alcuni degl i Ju.88A-4 della Regia Aeronautica. Una squadriglia di Ju .88 fu d istaccata pe r l'addestramento de l persona le sul decent ra to campo d'aviazione di Airasca. (p.g.c. Aldo Brovarone)

rea nemica. Hitler aveva replicato assicurando che "stava facendo esaminare quan10 al momento po1eva ancora fare per potenziare le forze aeree" 82 Al pari di molte altre risposte di lator ie dell'alleato tedesco, anche questa rimase senza un seguito praticamente valido. Come sappiamo la Luftwaffe si limitò a ripianare le perdite subite nel Mediterra neo, per il duplice motivo che l'imminente offensiva all'Est aveva la precedenza su ogni altra considerazione e che il gettito de ll a industria aeronautica tedesca non consentiva di fronteggiare tutte le esigenze.

Infine alcuni dei materiali chiesti erano arrivati. Da una situazione redatta il 5 maggio 1943 dal Coma ndo Supremo risulta c he i tedesc h i avevano "concesso" insieme ad altri vari armamenti, undici radiolocal izzatori "Feli no" (Freya), ventitré radio local izzatori "Volpe" (Wurzburg), ventiquattro caccia Bf. l 09 G, sette caccia notturni Do.217 , trenta bombardieri in picchiata Ju.87, cinquantaquattro bombardieri Ju.88 e dieci alianti d'assalto . Eccettuati gli Ju.88 - di cui furono poi consegna ti so lo trenta esemplari da addestramento - tutti gl i alt ri ae rei erano stati g ià forniti 83 • In seguito l'Aeronautica ricevette un ulteriore lo tt o di una cinq uantina di caccia Bf.109G, quasi t utti di seconda mano, come quelli ceduti in precedenza da reparti della Luftflone.2. In realtà i ''desiderata" de l Comando Supremo erano stat i soddisfatti solo in mi nima parte. Ai tedeschi erano stati chiesti trecento Bf. l 09G, dodici Do 217 eia caccia notturna e duecento bombardieri fra Ju.87 e Ju.88 84 Quantitativi che rappresentavano per la Regia Aeronautica il minimo indispensabile per non tene re inattivi mo lti de i suo i pilo t i, che non avrebbero avuto possibilità di essere impiegati perché l'industr ia italiana non consegnava aere i in numero sufficiente per riarmare i gruppi da caccia e da bombardamento, che avevano esamito il loro materiale di vo lo negli ultimi intensissimi cicli operativ i. Mancando risorse alternative, alcuni reparti avevano dovuto essere parzialmente riarmati con cacc ia Dewo itine 0 .520 d i preda be lli ca fra ncese, aerei buoni due anni prima , ma già superati nel 1943. Mentre sperimen tal i reparti da bomba rdame nto, come il 13° Sto rmo, dopo un periodo in seco nda linea con compiti di scorta e pattugliamento cos tiero con bimotori Capron i Ca.314 - aerei giud icati dallo stesso Foug ier di "scarsa o nulla a11itudine bellica" - dovette essere ricos t itu ito nell'estate del 1943 , equipaggiandolo se mpre con i medesimi ins ufficient i Ca.314 K5,

82 E. De Felice, "Musso l ini l 'allealo, Cris i e agonia del Regime ·' , p. 1139

83 Circa gli J u.88 consegnati vedi: SMA prot. 6/9024 del 4 gi ugno 1943. "Armamento su vel i vo li tedeschi" , in Le direttive tecn ico operative di S uperaereo , op. cii. Vol. Secondo To mo I1 p. 886 Gli altri ma teria l i concessi erano : 50 mortai leggeri. 98 cannoni a u·aino meccanico, 324 cannon i costieri e 518 cannoni controc,m i, 750 000 mine. É ignoto se le forniture "concesse" iano s tate realmente effett uate. E. De Felice, 'Mussolini l'alleato. Crisi e agonia del Regim e ", p.1 10 1.

84 N. Are na. ·'La Regia Aerona ut ica 1939 - 1943, Vo i. TV p. 806.

85 Il g iud izio s ui Ca.314 è de l generale Foug ie r, cfr. Allegato al foglio I B/3679 del 21-2 -43/XXI, riportato in Le diretti ve tecnico operative di Superaereo. op. c it. vol.2 tomo Il , p. 577. Per l'imp iego dei Ca.3 14 e re lat ive valutazio ni ve di: Ro mane ll i Fra ncesco, l 3° S tormo, SMA Uffic io Storico, Ro ma 1978. p. 181 e segg

__ C = A I' V J_-~M= A = GGJO )943 • FORZE A EREE A CONFRONTO 255

La riluttanza dei tede chi ad esaudire le urgenti ri chies te di materiale bel li co venne aspramen te criticata dal nuovo so ttosegretario agli esteri Bastianini. "Le nostre richieste di materiale bellico - sc ri sse ali' ambasciatore italiano a Berlin o - sono quas i del tutto inevase. Ove non si ro11S idera que llo che avv iene nel ca mpo dei nemici, dove il materiale si scamb ia a blocchi massicc i fra Stati Uniti e R11 ssia,Jra J11 ghilterra e Stati Uniti, eccetera. q11esta estrema parsimonia di me::,i dinan:i alle nostre necessità e nell'interesse comune, è un grave danno morale e materiale " Xf> La consta tazione era tanto amara quanto esatta perché, a differenza della Germani a, In g hilterra e Stati Uniti non lesinavano le forn iture di materiale be lli co ai loro al leati. ed in particolare alla Ru ssia. Per limit arci ai soli materiali aeronaut ici. nell'anno 1943 il governo americano aveva messo in preventivo di fornire 22.440 ve l ivoli ai suoi alleati h7 • Alla crisi dell'industria aeronautica italiana non era no stati es tranei del tutt o neppure g li alleati tedesc hi. , che fra l'a ltro non aveva no forn ito l'ass istenza per la reali zzaz ione de ll a second a linea di produzione de ll 'essenzia le motore 08 .60 1 ri chiesta dalla Regia Aeronautica addirittura ne l 1941 8 x. Se le macchine uten s ili e le attrezzature per allestire questa linea fossero state tempestivamente mes se a di sposi7ione. nel 19-1- 2 Macchi, Breda cd Ambrosini av rebbero potuto consegnare almeno altri du ece ntocinquanta MC.20 2 invec e di altrettanti MC. 200 eq uip agg iati con moto1i Fiat A.74 RC. 38 da 840 CY 89 • Comunque a partire dal 1943. i tedeschi si dimostrarono ancora più riluttanti a fornire materie prim e e macchine utensili 90 •

I tedeschi furono invece più so ll eciti quando si trauò di inviare in Ita li a un modesto lotto di 150 autoca rri. trattori , e materiali vari, compres i 24 cannoni da 88 mm 60 armi automatiche pesanti e 36 mez zi corazza ti pe sa nti. alla cu i forn itura avevano dato s po nt aneamen te cor o. rifiutando invece di inviare i 1.250 mezzi corazzati chiesti dal Comando Supremo italian o con la motiva1,ione che ne ss un carro armato sa rebbe sta to disponibile se non per ··i settori i11 c11i dovePa110 essere immediatame11te imp eg 11 ati'' 91 • Un g iro di parol e per fare capire c he il fronte ru sso aveva la pre cede nza s u quello medite rr aneo. tant o più che l' Italia non era ancora stata attaccata. Per inci so. ricordiamo che la sponta nea fornitura del contingente prima accennato . era de!.tinata esclusivamente all'equ ip aggiame nto della Di visione Co razzata M. interamente formata da clementi della Mili z ia Volontaria della Sicurezza Naz ionale. La cos titu z ione della Di visio ne M era stata caldeggiata dallo s te sso Hitl er, affinché Mu ssolini avesse a di s posizione una guardia del corpo equiparabile alla SS Leibstandarte Di, ision91 Jl materiale per la Milizia arrivò nel me se di giugno, senza però un adeguato quantitativo di pezzi dj ri cambio per i carri a rm ati. Co me immediata conseg uenza l'addestramento della Divi sione s ubì un rallentamento, costr in ge ndo l' amba sc iatore tede sco a Roma. von Mackensen, ad inviare a Ber lin o un telegramma per so lleci tare l'OKW affinché vi provvedesse urgencemente9 '. Non è da escl udere che la mancanza - impen abile in una organizLazione perfetta come quella ge rm anica - sia da co ll ega rsi al rifiuto di Mussolini di accettare istruttori tedesc hi per addestrare la divi sione94 • ln seg uito l ' accordo fu ev id entemente ragg iunto. perché g li istru cto ri arri varo no95 •

86 Collezione documenti italiani. par7ialmcntc riponato da Deakin F. W op. cit. p. 206.

87 Craven & Ca te, op. c it. vo i.li , p. 290.

88 Dal verba le de ll a riunion e del comitato tec ni co par itet irn italo tedesco. sun teggia to da Arena N. op. cit. voi. IV p. 823.

89 Circa la produ,ionc di MC.200 ed MC .202 nel 1942, vedi Brotzu, Caso e Co5olo. op. cit. Vo li. I e 2

90 Arena N op. cit. Voi. IV p. 823 e scgg

9 1 Dal memorandum di Ambrosio s ui ri~ultati della confere nza di Kle ss heim. DeaJ...in. o p. cit. p.273.

92 Per i quantitativi di cu110 il materiale fornito dall'OKW alla Di vi\ione :vt, , edi E. Lucas - G. Dc Vecchi, "La M.V.S.N. in guerra 1923 - 1943". Vo lpe Editore , Roma 1976. p.579.

93 Collezione tedesca. Te legram ma da Roma de l 20 g iu gno 1943. c ita to da Deakin F.W. op. c it. p. 33 4

94 Deakin F.W op. cit. p. 285.

95 Deakin f .W. op. cit. p. 333.

256 GL hRRA AFR EA I:,./ ] fAI.IA - DA bL-AL \\1EI'< ALlb SPIAGGE Dfl LA SICILIA - - ------------------

Capitolo VII Il preludio

L'azione aerea strategica italo tedesca del maggio 1943

La Conferenza Trident ed il dibatti to sulle operazioni successi ve ali' occupazione della Sicilia

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S.79 silurante a bosso quota sulle onde in preparazione dell'attacco (pgc M llo fotografo Ugo Accorsi)

L'azione aerea strategica italo tedesca del maggio 1943

Dopo la perdita de lla Tuni sia, le forze aeree e s ubacquee dell 'Asse si impegnarono con la consueta determinazion e per ostacolare i preparativi delle immin enti operazioni anglo americane nell'area del Mediterraneo. Partendo dalle basi della Francia, dell'Ita lia Meridio nale e della Grecia, i reparti della Luftwaffe attaccaro no convogli in navigaz ione, navi alla fo nd a, attrezzature po rtuali ed aeropo rti sia nel ord Africa che in Libia. Le forze disponibili per que ste azio ni erano impari al compito loro affida to. li Kampfgeschwader.26, spostatos i ai primi di maggio sui più sicur i campi francesi , stentava ancora a riprendersi dagli effetti delle massicce incursioni , che avevano devas tato le preced ent i basi de i s uoi aerosiluranti a Gro sseto e Decimomannu. La Regia Aeronautica partecipava alle operazioni nella mis ura in cui glielo permettevano i mezz i. Praticamente ridotti all 'osso, come leggiamo in un mes sagg io di Foug ìer al Comando S upremo: "L'efficien za dei reparti da bombardamento, idonei ad eseguire azioni offensive è scarsissima. Pos siamo contare so lo su due o Ire Cant.Z [1007bis] in Sicilia e tre u quattro Cant.Z[l007bis] in Sardegna. ln Piemonte abbiamo uno sto rmo di S.84, ma questi aerei non sono idonei a volare sul mare. Abbiamo anche altri aerei che operano in Egeo, Albania e Croa zia, ma sono tutti di tipo antiquato, idonei solo a bombardamenti di secondo rango. ln sostanza abbiamo solo quei pochi Cant.Z [!007bis/ di efficien za modestissima e solo per azioni notturne. La si tua zione della nostra Aeronautica ha raggiunto forse il punto più critico" 1 • Seppure ridotto con nemm eno una dozz ina dì trimotori efficienti, il bombardamento italiano era andato ugualmente all'attacco, ovviamente nelle ore notturn e, e con risultat i non del tutto deludenti in rappo rto all'esigua forza in azione. Qualche modesto risu lt ato arrivò dalle poche decine di S.79 sil uranti ancora i n efficienza.

Assai diversa invece la situazio ne della Lu ftwaffe , che dopo avere rimpiazza to le perdit e dei vecchi repart i da bombardamento della Luftflotte.2 ed averne ricev ut o altri prelevati da va ri fronti , aveva potuto cond urre azioni molto più in cisive, anche per meri to della elevata efficienza e delle buone caratte ri stiche dei suoi apparat i di radi onav igazio ne . Grazie app unt o a questi apparati, g li aerei tedeschi potevano d irige rsi verso gli o bi ett ivi in formaz ioni piuttos to diluite. Poco prima dell'attacco le formazioni si riunivano , avendo si no ad allo ra seg uito esattament e rotte programmate al cui term in e tutt e conve rgevano sui bersag li agli orari determinati in precedenza. La massima to lle ra nza concessa ad ogn i aereo non s uperava i dieci min uti. Gli spec iali rad ioaltimetri e lett ri c i di al ta precisione montati s ug li Ju. 88 permettevano di adottare una part ico lare tattica d'attacco che creava grosse difficoltà ai caccia notturni L'avv icinamento all 'o bi etti vo era effetluato , ovviamente di notte , ad una quot a di circa 60 met ri sopra il li ve ll o del ma re. A c irca un a trentina cli ch il ometri dalla cos ta i bomb ardieri g uad ag nava no qu ota scaglionand os i a diverse altezz e, com prese fra i 2.500 ed i 3.000 metri. Raggiunte q ueste po sizioni, g li Ju. 88 scendeva no in picchiata sop ra i bersagli seg uend o di rez ioni diverse per disorientare le di fese contraeree. Sganciate le bomb e, si disimpegnavano volando s ul ma re a bassissima q uota. Qu esta parti co lariss ima tattica complicava il lavo -

Uffic io Storico Sta to Maggio re dell'Eserc ito, Roma. 1985 Verbal i delle ri unioni tenute da capo d i SM Genera le" , Voi. IV, I O gennaio 1943 - 7 sette mbre 1943, p.134.

Fougier al Comando Supremo: "l'efficienza dei reparti do bombordomento , idonei od eseguire azioni offensive è scarsissimo. Possiamo contare solo su due o tre Cont.Z [1007bis) in Sicilia e tre o quattro Cont Z in Sardegna.

ro delle stazioni radar alleate costringendo i loro operatori ad interpretare la grande quantità di segnali fluttuami sugli schermi. originati sia dalla relativa dispersione degli aerei tedeschi che daJle loro efficaci con tromisure elettroniche1

Con questa speciale tattica d'attacco. nella notte del 12 maggio i bombardieri tedeschi arrivarono all'improvviso sulla rada di Algeri affondando la piccola motonave DORSET COAS T da 646 tonnellate 1. Data la relativa vicinanza delle loro basi agli obiettivi da attaccare. gli aerosiluranti ed i bombardieri dcli' Aeronautica Sardeg na furono fra i reparti italian i più att ivi. comunque anche quelli del l 'Aeronautica Sicilia fecero la loro parte. oprattutto sul Canale di Sicilia e sui porti tunisini. Nella notte sul 13 una ricognizione offensiva sul Canale di Sici li a eseguita dagli S.79 della 279" Sq uadriglia Sil uranti pa rtiti dall a ba e di Gerbini. non ebbe alcun esito, mentre riuscì bene. nonostante la co n traerea e la caccia nonuma, i l bombardamento effettuato su Sfax da quattro Cant Z.1007 bis deco ll ati da Gela, che lanciarono 2.8 tonnellate di bombe sug li impianti portuali~. li 14 none, 1'89° Gruppo Aerosiluranti inviò tre S.79 ad intercettare due distinti co nvogli avvistati ne l pomeriggio, il pr imo. di undici unità a Nord Est d i Cap Se,rnt, il secondo di quattro piroscafi in navigazione a • ord Est di La Galite. Due S.79 rientrarono con i siluri ~enza avere avvistato alcun bersaglio. invece il te rzo lanc iò il suo sil uro co ntrn il secondo convoglio, che. contrariamente alle indicazioni ricevute. avvi tò tra l"lsola dei Cani e Capo Blanc. Tu1tavia non riuscì a rilevare l'esito de l suo a1tacco All'indomani il 16° Stormo inviò dalla Sardegna nove Cant. Z 1007bis a bombardare il porto di Bona. Fra questi solo cinque arrivarono alla picciolata sul bersaglio. mentre altri quattro rientrarono anticipa1amente per guasti tecnici. Quel li arrivati sull'obiettivo incontrarono caccia notturni e forte reazione con1raerea. ma rientrarono tutti sen7a danni. Il loro attacco su Bona si era alternato con quello di ventitré Ju.88 del II Fliegerkorps. di cu i due non era no rie ntrati a lla base. La con sis tente pioggia di esplosivi caduta sul porto- cui il 16° Stormo aveva partecipato con 48 bombe da 100 Kg. - oltre a colpire gli impianti, aveva procurato lievi danni al cacciato rpedin iere britannico ILEX5. e ll e due nott i s ucces s ive Bona fu nuovamente attaccata dal 1T Fliegerkorps. che impiegò complessivamente cinquantacinque Ju.88 perdendone tre senza affondare alcuna delle unità ancora te nel porto .

Nelle prime ore del 19 maggio. su cinque S.79 dclr89° Gruppo Aerosiluran1i. inviati in ricognizione offensiva fra Bougic ed Algeri, solo tre lanciarono la loro arma. Secondo i rappo rti uno dei si lu ri av reb-

2 Twelfth Air Force. South ern lt alian Campaign. Anne, 12, Bulletin\, Septcmber 1943. Part I. p. 13. AFHRA, A-342 45

3 Royal a,y Briti<,h Ve\Scls lo,t at sea 1939-45 Patrii. Stcphcns Ltd Camhridge 1980, Merchant ,csseb, p. 48

4 Aeros ici li a a Superaereo. nr.1271. 14/5 0850. AUSSMA SL4/4 I

5 Diario Storico Aeronautica Sardegna. AUSSMA 1106: circa l'ILEX , ·edi Santoni e 1attesini. op. cit. p. 395. Questi autori non menzionano la partccipaLionc dei Cant.Z. I 007bis al bombarda mento di Bona della notte sul 15 magg io 1943.

260 GLl: RR.\ Af:REA 11' I L.\I IA • DA f:l.·At..\.\11:1', \I LE SPI.\GGE DI 11 °' S1 c 1L1 \:..._ _____

be colpito un piroscafo da circa l .000 tonne ll ate , a 5 Km da Capo Buorgaroni. La zona era pattugliat a da caccia notturni , uno dei quali attaccò se nza esi to uno degli S.79 dopo il lan c io del siluro. Nella stessa notte l'aeropo rto di Djidjelli fu visitato da tre Cant.Z 1007bis che lanciarono da alta quota 30 bombe da 100 Kg e ri entrarono all a ba se elud endo alc uni attacchi della caccia notturna. Meno fortunato il TI Fli egerkorps, che nella stessa notte perse su llo stesso obietti vo due de i trentasei Ju.88 impi ega ti.

Ne lla nott e sul 20, tre S.79 del!' 89° Grupp o effe ttuaron o una scorrer ia lungo la costa del

Luftwaffe, avevo rinforzalo l o Luftflotte.2 con reparti do bombardamento p rel evati do a ltri fronti. I suoi Ju.88 potevano condurre azioni nottu rne molto inci sive da to l'efficienza dei loro apparati di na vigazion e. In oltre con i loro radi oa ltim etri elettric i di alto precisione potevano adotta re tattiche, che mettevano in difficoltà i caccio notturni.

Nord Africa francese. Du e equ ip aggi riferirono di ave re colp ito due piro scafi appartenen ti a due diversi co nvog li. mentre il terzo dichiarò di avere lanciato se nza però potere accertare l'es it o del suo attac co. Quasi contemporaneamente una formazione di trentasei Ju .88 tedeschi attaccò il port o di Orano d annegg iando i trasporti stat unitensi SAMUEL GRlfflN e LUTHER MARTIN. I danni s ul GRIFFIN furono abb astanza se nsibili. Quindi c i dei sessanta mem bri dell'equipaggio del GRIFFIN furono feriti. In vece non vi furono perdite sul MARTIN. Ambedue i trasporti rientrarono in se rvizio dopo le necessarie rip arazio ni. 1111 Fli ege rkorp s pagò questo modesto successo con la perd ita di tre apparecc hi 6 • ell e nott i su l 2 1 e su l 24 il li Fl iegerkorps tornò ad attaccare iI ca mp o d'aviazione di Djidj elli (Tunisi a) . In vece nella notte su l 22 erano sta ti mo lto attivi tre S.79 del1'89 ° Gruppo Siluranti. Uno aveva lanciato contro una petro li era ad Est di Capo Bou garoni, rilevando l 'esplosione dell'arma. Gli altri du e avevano lanciato contro piroscafi anco rati nell a rada di Bou gie, un o dei quali era stato visto sp ac ca rs i in due a seg uit o dell 'esplosione del siluro . A questa impre sa fece da co ntrappunt o l' azione di un S.79 della 279' Squadriglia pilotato dal capitano Carlo Cecchini, che ne lla stessa notte, in po sizion e 36° 00' ord -

11 ° 1O' Est, lanciò il s iluro co ntro una unità id ent ific ata come petroliera, mentre po co lontano un piroscafo fu silurato da un altro S.79 pilotato dal tenent e Giampaolo Selvida . Un probabile ce ntro s u un a seco nda petroliera fu rivendicato da un velivolo del l 06 ° Gruppo pilot ato dal so ttot enen te atale Velia.

Ne lla nott e su l 23, J' Aeronautica Sicilia in viò tre ae ro s iluranti in ri cog nizion e offensiva. Quello pilotato dal ten ente Adriano Merani, nell e prime ore del mattino, attaccò due unità da g uerra , pres umibilmente cacc iatorpediniere al largo di Ca po Bon a 36° 30' Nord - l l O l O' Est. Nonostante l' inten sa reaz ion e delle armi contraeree Merani centrò una de lle du e unit à L'es plosione del sil uro so ll evò un 'alta co lonna d 'ac qua ed immediatamente l'unit à co lpita cessò il fuoc o. L'affondam e nto della na ve da guerra fu confermato a Superaereo d a un informatore7 Una dell e più cruente az ioni aerosiluranti italian e di quel periodo fu quella

6 La cronologia delle azioni effett uate in maggio da bombardi er i e aerosiluranti ita lo tedesch i è basa ta per la pa rte ital iana s ul ··Diario Storico Aeronautica Sardegna, AUSSMA 1106" e sui te legram mi di Superaereo, AUSSMA SLl -9 ; per le aL ion i tedesche su Santoni e Mattesin i, op. c it. p. 395. Questi a utor i non menzionano le azio ni co mpi ute ne ll o s tesso mese dai repart i it ali ani. Per le perdite di naviglio cfr Roya l Navy, "'British Yessels losl at sea 1939-45". cit. e U S Navy, 'The Offic iai Chrono logy of the U.S. Navy in World War li-I 942 7 Tel 2577x27/5/43 1240, da Ca tania a Superaereo e p.c. Uff. Stalistica - Divis. Personale. AUSSMA SL4/41.

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Ju 88 de l KG.54

"Totenkopf". Questo Kompfgeschwoder operò sul Mediterraneo con i suoi tre Gruppen che ebbero lo loro base o Catania sino allo fine di moggio

condotta da se tte S.79 dell'89 ° e del 131 ° Gruppo.Decollata dalla Sardegna per una ricognizione offensiva ne lla zo na fra Cap de Far e la rada di Bou gic, la formazione fu quasi annientata intorno alle 05.1 Odel 23 ma ggio mentre attaccava na vi alla fonda nella Baia di Bougie. Quattro apparecchi su se ne non fecero ritorno alla ba e. Tutti abbattuti da ll a caccia notturna, che li stava attende ndo al varco graz ie alla fitta rete radar installata lungo la costa. Gli equipaggi dei tre aerei superstiti riferirono di avere os ervato un a forte esplosione nella baia di Bougie ed anche un piroscafo in fiamme. presumibi l ment e colpito da un siluro a Nord Ovest di Cap de Far8

fl 24. il TI Fliegerkorps torn ò ad attaccare il po rto di Bo na con ve ntisei Ju.88 enza s ubire alcuna perdita. Nelle ultime cinque notti di maggio, gli Ju. 88 furono particolarmente attiv i, bombardando Bi se rt a (14 aerei in azione ed una perdita), Sou sse ( 14 aerei e nessuna perdita). Bi se rta ( 24 aerei e 3 perdite). ancora Bona (5 perdite u 22 aerei in az ione a co nferm a che la zo na era molto bene dife sa sia da caccia notturni che da artiglieria contraerea) ed infine Biserta (32 aerei e ne ssuna perdita).

La classifica dell e o peraz ioni effelluate in maggi o da aerosiluranti e bombardieri de ll' As e co ntro porti, aeroporti e convogli nel Mediterraneo vede ovviamente in te sta il li Fliegerkorps con 19 azioni , 319 sortite e 19 perdite (5.9 % deg li aerei impiegati ). seg uito dalla Reg ia Aeronautica con 12 azion i. 44 so rtite e 4 pe rdite (9 % degli aerei impiegati).

r ri sultati sa rebbero stati abbastanza confortanti qua lora una parte dei siluramenti rivendicati dagli equipaggi degli S.79 fo se stata co nfermata. Tuttavia. seco ndo i dati uffi c iali All ea ti. il numero dei s ucce ssi nell e ultime due decadi di ma gg io dall 'av iazione dell'A sse risulta alquanto ba sso. Ovvero due piroscafi danneggi ari a cre dito de ll a Luftwaffe. un cacc iatorpediniere dann egg iato probabilmente da italiani e tedesc hi in collaborazione, ed infin e una motona ve affondata dai ted esc hi ne l porto di Algeri. Quindi. magri risultati a fronte di un grand e impegno affrontato con poche forze e molte perdite nell ' arduo tentativo di ritardare la preparazione Alleata.

262 Gur-RR ,\ A EREA IN I TA LIA • DA EL -Al.AMIJN ALLE SP IA GGE DELLA S'-'-IC=ll=IA-'-------------------
8 Di ario Aerona utica Sardegna (AU SSMA ).

La Conferenza Trident ed il dibattito sulle operazioni successive

all'occupazione della Sicilia

Do~o le iniziali diver~e_nz~ appi~mat~ alla co~ferenz~ d1 Casablanca, le opm1on1 degli alti comandi All ea ti sulla neces s ità dell'operazione Husky erano quasi perfettamente unanimi. li capo di stato maggiore generale americano , genera le Marshall, si era reso conto che l'offensiva nel Mediterraneo non avrebbe potuto essere fermata con la sola conquista del Nord Africa e neppure con quella della Sicilia, poiché si potevano ottenere precisi vantaggi dalla resa dell'Italia, fra cui l'allargamento dell'offensiva aerea contro la Germania reso possibile con la conquista delle basi aeree nel Meridione9 •

I piani relativi all'invasione della Sicilia erano stati completati all'inizio del maggio 1943. La conquista dell'isola interessava gli ame1icani perché, una volta eliminate le basi aeree e navali italo tedesche dell'isola, sarebbe stata rimossa la maggiore minaccia alla navigazione nel Canale

L'id rosca lo d i N i sida fotografa to da un ricognitore della RAF nel 1943 Segna ti co l cerch i etto idrovolanti Cant.Z 506. {Collezione Ferd inan do Pedriali) di Sicilia e quindi l'intero Mediterraneo avrebbe potuto essere riaperto al traffico navale alleato, con conseguente riduzione del numero di navi impegnate per trasportare iifornimenti nel Medio Oriente e soprattutto nel delicato teatro d 'operazio ne del l 'India. Fra l'altro, l'accorciamento delle rotte fra gl i Stati Uniti ed il Medio Oriente avrebbe permesso agli americani di ri s pettare gli impegni presi con l 'Unione Sovietica di rifornirla dei materiali e dei mezzi militari necessari per sostenere il suo sforzo bellico. infatti una forte aliquota di questi rifornimenti avrebbe potuto essere avviata attraverso il Mediterraneo sino ai porti iraniani, e quindi ridurre le perdite che dovevano sopportare i grandi convogli che venivano inviati a Murmansk ed Arcangelsk lungo le tremende rotte del Mar Glaciale Artico , sfidando le insidie della Luftwaffe e della Kriegsmarine. Dal canto loro i britannici confidavano che l 'invasione della Sicilia avrebbe aumentato in modo intollerabile la pressione sull'Italia, costringendola ad uscire dal conflitto. inoltre i campi d 'aviazione siciliani erano un boccone mo lto appetitoso, tanto per la RAF che per L'USAAF, in quanto il raggio d ' azione dei loro caccia si sarebbe esteso a buona parte del Sud Italia, di cui avrebbero potuto assumere il completo controllo , neutralizzando le basi aeree tedesche esistenti nell e zone di Napoli, Bari e Foggia.

Però il vero problema, sul quale le due grandi potenze Alleate si battevano accanitamente, era la scelta della mossa s uccess iva ad " Husky " Churchill aveva sempre avuto idee molto precise in proposito. Nell'ormai lontano 9 novembre 1942, quando !" 'Operazione Torch" era appena agli inizi, il premier britannico aveva indirizzato ai capi dello Stato Maggiore Imperial e una inequivocab ile direttiva: "Sarebbe assai spiacevole che lo sfruttamento del successo dell'"Operazione Torch " e della battaglia di el-Alamein si limitasse nel 1943 ali' occupazione della Sicilia e della Sardegna. Noi ci eravamo già impegnati con g li americani ad e.ffetluare nel 1943 un'operazione di grandissime proporzion i come la "Round-up". L'esecuz ione nel frattempo del!' "Operazione Torch" non può costituire una scusa per starcene inop erosi durante il 1943 e per accontentarci di sbarchi in Sicilia ed in Sardegna e di qualche altra operazione sul tipo di quella di Dieppe. Obiettivo della campagna del 1943 dovrebbe essere chiaramente quello di costringere il nemico a tenere grandi forze n ella Francia Seuentrionale, nel Belgio e in Olanda , con con tinui preparativi per l'invasione, e di attaccare energicamente in Italia o, ancora meglio, nella Francia meridionale

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''Ameri can Military History '· Capter 21 - Grand Strategy and the Wash ingto n Hi gh Command.

{. ... ] dobbiamo renra re di mettere piede sul co111i11ente europeo e combauere s11 vasto fronte collfro il nemico durante il 1943" 10 •

Dopo avere confrontato le sue idee co n quelle del pres idente Roo seve lt durante la conferenza di Casablanca. Churchill si era sentito più rinfrancato circa i suoi bel li cosi progetti per l'Italia. Ai primi di febbraio aveva informato Stalin che, chiu a la partita in Tunisia, sia lui che Roo sevelt avevano l'intenzione "in l11glio, se 11011 prima, di liberare il Medirerraneo, di fare cro llare l'lwlia co11 effetti co11segue111i sulla Grecia e sulla Ju goslavia e di logorare l'aviazione tedesca; q11es1a mossa - precisava Churchill - dm •rà essere immediatamente

segu ita da un 'operaz ion e nel Medir erra11eo orientale, pmbabilmellfe co111ro il Dodecaneso ·· 11 • Per ovvie ragioni Churchill i era tenuto ancora un po· sul vago, ma nella fìna corri ponden7a del mese di marzo con il pre siden te americano, Churchill aveva co lt o ogn i occas ione per ribadire la necessi tà di " 11na operazione nel Mediterraneo orientale". Proposta però gelidamente accolta dagli !.trateghi americani che. consci della sue evidenti implicazioni politiche e del suo indubbio costo in uomini e materiali, si erano preoccupati delle evemua li conseguenze che essa avrebbe potuto ave re sui tempi di preparazione dello sbarco in ormandia. Le rea li intenzi oni del premier britannico sulle opera7ioni nel Mediterraneo vennero finalmente allo coperto nel corso della conferenza

Trìdent , tenuta si a Wa shington fra il 12 ed 25 maggio 1943. Jn que lla occasione i capi cli stato maggiore americani avevano fatto fronte unico. confermando la loro unanime intenzione di dedicare tutte le risor e disponibili all'invasione dell'Europa attraverso il ca nale della Manica (Op erazio ne Bolero), che seco ndo i programmi prestabiliti avrebbe dovuto essere rea li zzata en tro e non oltre la primavera del 1944.

Churchill aveva so tenuto la sua tesi ribadendo il suo vecchio concetto, che non era conveniente tenere inattiva per così lun go periodo una ingentissima massa di truppe e mezzi. Una loro parte av rebbe potuto essere utilment e impi egata nei restanti mesi del I943 per invadere l'Italia, onde costringerla ad uscire dalla guerra. li successo di questa opera.lione avrebbe eliminato in un so lo colpo almeno un terzo delle forze dell ' As se. Le trentaci nqu e divisioni italian e, che occupavano i Balcani ed il Meridion e della Francia avrebbero dovuto essere sostituite da truppe tede che. costringendo la Germania a sg uarnire altri fronti. so pra11u110 quello ru sso. Pertanto la pre ss ione s ull'Unione Sovie ti ca avrebbe potuto essere parzialmente allegger ita ancora prima dell'apertura di un nuo vo fronte ne l nord della Franc ia 12 • La proposta non fu accettata dai capi di sra to maggiore americani, che con vin ero Roosevelt ad opp or visi, perché una campagna in It ali a e l ' obbligo di mantenervi poi forze d 'occ upazione avrebbero provocato una dispers ione di ri so rse a detrimento del co mpit o primario. che rimaneva sempre quello di configgere la Germania mediante l'invasione dell'Europa partendo dal nord della Fran cia

G li american i erano dell'opinione che, una volta presa la S ici li a, "nell'aerea mediterranea doi •essero

IO Churchill Win\lon. "La \econda guerra mo ndiale". A. Mondadori Edit. Verona. ouob re MCMLXVI. Voi. 4. p. 777.

11 "Churchill - Roosevelt - Carteggio segreto di guerra " a cura di Loewcnheim L. e tc. op. ci t. p. 360.

12 "Air phasc of ltalian Campaign to I January 1944". AAF Hi stor ical Ol'fice. Headquarters. Army Air Forces. - AFHRA roll K- 1014. p. 18.

Il presidente americano F.D. Roosevelt ed il premier britannico W. Churchill o Washington durante lo Conferenza TRIDENT ( 14 moggio 1943).

essere inrraprese solo limitate operazioni offensive apposi1amen1e s1udia1e per distruggere il porenziale bellico italiano con attacchi aerei, per distogliere dal fronte russo uomini e materiali dell'Asse e cos1ringerlo a disperdere forze aeree e terrestri, facilitando di conseguenza l'invasione mtraverso la Mani ca, ed infine per manlenere la sicurezza delle comunicazioni e delle posizioni raggiunte e/agi i Alleati nel Mediterraneo " 13 • I britannici continuarono a sostenere tes i diametralmente opposte . Secondo loro , il principale obiettivo strateg ico da conseguire nel teatro europeo nell'anno 1943 era l 'e li minazione dell' Italia da ll a lotta. Un ta le even to avrebbe contribuito materialmente a sconfiggere la Germania e contemporaneamente avrebbe messo a disposizione degli Allea t i le basi aeree del Sud Italia estendendo il raggio d ' az ione dei bombardieri Alleati a tutta la German ia ed ai Balcani Pertanto esso avrebbe assicurato maggiori probabilità di successo all'Offensiva Comb inata di Bomba rda mento (CBO) contro la Germania. Operazione che teneva stabilmente il secondo posto nella lista de ll e priorità strategiche stabilite a Casab lanca. In partico lare le bas i ae ree delle Puglie avrebbero permesso all'aviazione ame ricana di estendere a tutto il territor io del Re ich la strategica "Operazione Point Blank" il cui obiettivo finale era la distruzione de ll e industrie aeronautiche e de ll e basi della Luftwaffe,. Operazione indispensabile per acquisire i l tota le dominio aereo, elemento fondamen tale per il s uccesso dell'invasione oltre Manica.

La eliminazione della flotta italiana avrebbe permesso di trasfe rire molte unità navali nel Pacifico o nell'Oceano Indiano. i nfine la conquista della Sardegna e della Corsica avrebbe messo a disposizione le basi pe r uno sbarco nel S ud della Francia nella primavera del 1944, in appoggio a ll 'invasione attraverso la Manica. Per ridurre un po' la fiducia ripos ta dall ' USAAF nei grandi bombardamenti di precis ione come elemento risolutivo , britan nic i a mmi se ro c he era "possibile eliminare l ' Italia mediante azioni aeree, ma contare solo su questa possibilità e ra quanto mai malaccorto" '4. Ammisero però che l'invas ione dell' I talia avrebbe po tuto ri tardare la preparazione di un o sbarco ne l Nord de lla Francia entro il 1943 , ma argome ntaro no c he q uesto ritardo, insieme alla eliminazio ne dell' Ita li a ed al successo di altre operazioni nel Medi terra neo avreb be facilita to il compito delle armate Alleate, qu ando nel I944 avrebbero finalmente effettua to q uesta operazio ne.

13 "Air phase of Italian Campai g n 10 I January 1944". AAF H is to rical Office, Headg ua rte rs Army Air Forces. -AFHRA roll K- 1014. p. 18.

14 "Air phase of Italian Campai g n 10 I Ja nuary 1944". AAF Hi s torical Office, Headg uarters, Army Air Fo rces, - AFHRA roll K- 1014 , p. 19.

CAP. VII - l L PRELL' DIO 265
Ju.88 dell a Lu ftflatte 2 decolla da u n aeroporto siciliano. Can t Z l 007bis a b assa quota sul mare.

Un documento indirizzato al CCS (Combined Chiefs of Staff) da Eisenhower e dal comandante delle forze navali all ea te nel Mediterraneo, ammiraglio A. B. Cunningham, sembrò portare argomenti alle tesi americane. Il documento intit olato "Operazioni dopo Hu sky" proponeva due possibi li a lte rnati ve. Un attacco alla peni ola italiana con una avanzata su apoli, comprendente tre distinte operazioni. Contro l 'area Reggio Calabria - San Gio vanni (Operazione Buttress). Contro rarea di Crotone (Operazione Goblet) e nelle Pu glie (Operazio ne Musket). Ei. enhower e Cunningham preci avano che per attuare queste operazion i occorrevano grandi forze e che, una vo lta ini z iate. sa rebbe occorsa una ca mpagna di cui non si potevano prevederne la durata e le conseguenti nece sità. L'altra alternativa era l'occupazione di Sardegna e Corsica (Operazioni Brimstone e Firebrand) per le quali, non solo occorrevano minori forze, ma lasciavano pure libertà d'az ione per ulteriori attacchi. Secondo g li este nso ri del documento "i l fattore s11 cui basare la scelta fra le d11e altema,ive avrebbe dovuto essere lo stato del morale italiano dopo l'occ11pa~io11e della Sicilia " . Essi pertanto conclusero che al presente era meglio non impegnarsi in operazioni con tro il territorio it aliano perché non e ra po ss ibile va lutare il moral e degli itali ani. L'evidente conseguenza di questa incerteaa fu il sugger imento di prendere in considerazione l'idea di fare seguire ad " Hu sky'' le operazioni Brimstone" e "Firebrand" 15 • Il documento non piacque ai capi di sta to maggiore britannici, sop rattullo perché privil eg iava la seco nda alternativa (Sardegna e Cor ica). quindi presentarono subiro al CCS un memorandum in cui insi stevano per un attacco ali' Italia da pro eguire ino alla ua eliminazio ne dalla guerra. Se questo evento si fosse verificato dopo la co nclusion e di Hu sky, g li Alleati avrebb ero dov uto imm e diatament e occupare il Sud dell'Italia, creare una linea cli contenimento nell'Italia centrale e poi occ up are la Sardegna e la Corsica. Contrari come al solito gli Americani, che in una futura campagna italiana continuavano a vedere solo una divers ione di forze con grav e preg iudizio per I' "Opera z ione Bolero" . Mentre riman eva no se mpre del parere che per mettere l'Italia fuori dalla guerra fo sse ro sufficienti le forze aeree.

L'idea di inten ificare l'offensiva aerea in cor o non era certamente dispiaciuta a Churchill, che già in precedenza aveva appoggialo l' idea di costruire in Tunisia un maggiore nume ro di basi aeree pe r bombardieri pesanti allo scopo di aumentare la pressione ul territorio italiano 16 • Ma rimaneva ancora la decisione di fondo. fl 24 maggio nel co rso dei colloqui con Ro osevelt ed il uo staff. Ch urchill si oppose fermame nte all'idea d i occupare la Sa rdegna subito dopo la Sici lia, sostenendo che l'o perazione non avrebbe compensa to i vantaggi derivanti da una occupazio ne della Calabria e delle Pu g li e . regioni dalle quali sarebbe stato possibile prendere contatto con le forze della guerrig li a greca ed jugoslava. La contropropo-

15 Le concl usioni di Eisen ho wer e Cunnin gham non era no cond ivise dal!' Air Marshal l Tedder, comandante in capo de lle forLe aeree All eate nel Mediterraneo. che riteneva l'occupazione di Sardegna e Corsica una semplice mossa difensiva. mentre quella delr Italia avrebbe avuto un enorme val o re poich é a vrebbe me sso a di posizione bas i per i bombardieri a lungo raggio. (cfr.: Air pha. e of Italian Campaign to I January I 944·•, AAF Hi stor ica l Office. 1-lcadquarters. Army Air Fo rces , · AFHRA roll K- 1014, p. 20).

16 "Air phase of ltalian Campaign 10 l January 1944··. AAF Historical Office. Headquarter~. Army Air Forces - AFHRA roll K-1014, p. 3

266 G UERRA A l!Rl: A IN ITALIA · DA EL- ALAMl:IN ALL E SPIAG(iE DELLA S 1CJ LI A
S.79 silurante. Sino 011'8 settembre l'anziano #Gobbo Maledetto" seppure in numero ossoi ridotto, costituì lo più efficace orma d'attacco dello Regio Aeronautico (pgc. M llo fotografo Ugo Accorsi)

sta di Churchill comportava un maggiore co in vo lgimento nei Balcani, pe rtanto non fu acce ttata dai capi di stato maggio re ame ri cani, che cont inuavano a rite nere le operazioni nel Mediterraneo un ostacolo àlla concentra zion e di uomini e mezzi c he s i sta va attua nd o in Gran Bretagna per l' invas ione dell'Europ a Diploinaticamente il genera le Marsha ll ed il ca po di stato maggiore britannico sir Alan Brooke proposero di demandare a l ge nerale Eisen how er l a scel ta dell'operaz ione da intraprende re dopo Hu sky. In un a se parata riuni one, il comitato dei capi di stato maggiore combi nat i de ll e du e

potenze preparò un ele nc o delle o peraz ioni prioritarie, con ovviame nte al primo posto l 'attacco oltre Mani ca, stabile ndo di attuarlo entro il mag gio 1944. Una speciale enfas i fu posta s ulla in tens i ficazione de ll 'offe nsiva aerea co ntro la Germania come fase pre parato ria all a su dd etta operazione, mentre per l' It ali a non venne fi ssa to un prec iso programma, riconoscendo che era necessari o costringerla ad usc ire dal conflitto, se nza però fare ce nno al sistema con cui realizzare que sto programm a . Churchill non accettò il documento sostenendo che man cava una chiara indica zi one delle operazioni pos teriori alla occupazione de lla Sicilia. Ribadì ino ltre la s ua vecc hia id ea che subito dopo la Sicilia era neces sar io puntare sui Balcani , e prec isamente s ull a Grecia e s ulla Ju gos lavia. L' id ea del premier britannico di estendere le operazio ni ai Balcani , s ubit o dopo una resa de ll'Italia, pa rt iva se nz'a ll ro dal pres uppo sto che l 'i nvas ione dei territori balcanici sa rebbe sta ta più facile, in quanto in massima parte e rano occ up at i da truppe italiane , e che le forze tedesche presenti non era no molto num erose. Tuttavia una po ss ibil e in vas ion e dei Balcani era stata g ià pre sa in considerazione da Hit ler, che da alc uni mesi aveva messo in preventivo anche una eventuale defezion e dell'Italia. Pertanto fra il gen nai o ed il luglio 1943 l'OKW aveva provveduto ad aumentare il numero delle proprie di visioni nei Balcani portandole da cinqu e ad oltre tredici' 7 Pro vve dimento che rivelò tutta la s ua efficac ia dopo 1'8 settembre 1943, qu ando in poc o tempo tulle le zone occupate dagli italiani , comprese le isole del Dod eca neso, pa ssarono sotto il controllo tede sco nonostante qualche debol e tentativo delle forze britanniche del Medi o Oriente di aiutare la resis ten za delle g uarnig ion i italian e

Alla fi ne Churchill cedette sui Balcani , tuttavia riu scì a co nvinc ere Roosevelt di permettere al capo di stato magg io re ge nera le Mars hall di accompagna rl o ad Algeri per co nfe rire con Ei senhower , Alexander , Tedder ed altri coma ndanti di alto rango 18

Qu es ta s ucces siva co nferenza, protrattasi dal 29 maggio al 3 gi ug no , fu un trionfo per Churchi ll , che par lando con calore dei propri progetti riu scì faci lmente a convincere co mandanti già espe11i dei problemi del se ttore Mediterraneo e che pertanto potevano vag liare con competenza le poss ibilit à strategich e offerte dalla prosecuzion e dell e opera zi oni in que sta area Qu ell i ame,icani non si opposero più all ' id ea di attaccare l'Italia, però mi sero la condizione c he la deci s ione finale non fosse presa si ntantoché il ri -

17 All'inizio del lug li o 1943 Hit le r era ancora convin to c he gli Alleat i avrebbero attaccato i Balcan i. "Al present e - a veva dello Hit ler al gra nde a mmiragl io Km·I Doenitz - sembra che il pro ssimo sbarco nemico sarà remato là (nei Balca ni ) È impor1cm1e rinforzare i Balcani come tenere /'ftalia" .OKW I WFST, KTB I. VII. - 30 .IX.43, entry of Ju l 4 3; Fue he rer Conferences , 1943 , p. 117. Cit. in "Hitler deci s ion on the defense of Tta ly".

18 Loeven heim F.L La ngley H D. e Jonas M. op. c it. p 360. Da ora in avan t i la c it azio ne di ques ti autor i so tto int e nde il tes to c he nella loro opera,, Churchi ll - Rooseve lt - Carteggio segre to di gue1rn".

C AP. Vl l - lL PR E LUDIO 267
S.79 dello 281 2 Squad ri g lia, 132 ° G ruppo (pgc M. ll o fotografo Ugo Accors i)

Pottuglio di S.79 silu ra nti muove verso l'obiettivo all'incerto luce del tramonto (pgc. M.llo fotografo Ugo Accorsi).

~ultato di Hu sky non fosse stato conosc iut o e la situazione su l fronte russo non i fo se chiarita 19 • Il breve ma articolato tes to della ri so lu zio ne sca turica da ques ti in con tri fu personalmente preparato dal ge nerale Marshall, che precisò: ''Nel tealro del MedÌ/erraneo si è presa la decisione di eliminare al più pres10 /'/1alia dal conflitto. li generale Eisenhower è stato i11carica10 di prepararsi a sferrare un 'offensiva immedia1ame11te dopo la conclusione con successo de/l'opertr:.ione Husky. allo scopo do q/Jre11are il cedi111e1110 dell 'l!alia, e di facilirare. così. la noslra offensirn aerea co111ro la Germania orientale e meridionale, oltre al logorame1110 delle for::,e da caccia tedesche, e alla costitu::.ione di una grossa minaccia contro i tedeschi che co111rollc1110 i Balcani. Il generale Eisenhou·er porrà impiega re nell e opera-;.ioni nel Mediterraneo tuff e le for::.e anualmente disponibili nella ::.ona,fatta ecce::. ione per le tre divisioni britanniche, e quattro americane, che do1 •1-a,11w partecipare a/l'a111111assa111ento in lnghilrerra ":" Fu inoltre stabili to di co ntinuare dalle basi della Gran Bretagna la Offensiva Aerea Combi nata , le cui quauro fasi av rebbero dovuto essere completate en tro l'ap ril e 1944, o nd e spianare la strada alle ventinove divi ioni che dovevano allraver are la Manica. entro il maggio 194411 • Stalin, informato delle decisioni della conferenza di Alge ri da un telegramma cli Churchill, protes tò vivacemente perché. fra l' altro, g li era g ià stato annunciato che l'invasione del!" Europa sarebbe tata possibile olo nella primavera de l I944zz Per mitigare la sua irritazione Churchill rispose: "Se noi riusciremo a fare uscire l'Italia dal conflitto, quest'anno, come è 111ia fondata e nutrita speranza, richiameremo sul 11ostroji-011te. dal 1·os1ro, assai più dii·isio11i che con qualsiasi altro me::.::.o. {. .. ] Se l'Italia d01·esse uscire dalla guerra, i redeschi dovranno occupare il frome della Ril'iera francese, preparare w, nuovo Jro111e o su lle Alpi o sul Po. e, soprattutto provvedere a sosrituire le numemse dil'isioni attualme1//e nei Balca11i. / ] Il bombardamento dei campi perroliferi ru111e11i potrà essere a11uato su scala decisim. Stiamo già impegna11do in Occideme o nel Sud dell'Eu ropa la maggiore parte dell'avia zione ree/esca e la nostra Sllperiorirà co11ti11uerà ad aw11e11rare " I 1

Il piloto di questo oerosiluronte danneggiato durante l'azione è riuscito ad effettuare un perfetto ammoroggio ed o salvare l'equipaggio sul bottello.

19 ·'Air phase of ltalian Campaign 10 I Janual) 19.ir. AAF Hi~1orical Office, Headquarters, Army Air Forces, - AFHRA ro ll K-1014. p. 25.

20 "Churchill - Roosevelt - Car1eggio segreto <li guerra" op. cit. p. 383.

21 "Amcrican Military I fotory ·· Capter 21 - Grand Stratcgy and the Washington l li gh Command.

22 "Ch urc hill - Roosevelt - Ca rtegg io seg reto di guerra" op. cit. p. 384.

23 "Churchill - Roose,elt - Carteggio segreto di guerra·· op. cit. p. 389.

268 GUF.RRA At:Rl:A I' 11 1\LIA - DA Ll .- ALA~IFII\ ALLE SPIAGGE DFI L \ SICILIA • •• • ...

Le ultime decisioni avevano spazzato dal campo tutte tè altre ipotesi, compresi i timori chiaramen te insiti nel documento Eisenhower - Cunningham esaminato durante "Trid ent", che una resistenza ita li ana potesse creare diffico ltà. Fu quindi stabilito che l'invasio ne dell'Italia era preferibile ad altre operazioni quali le occupazioni della Sardegna (operazione Brimstone), dei Balcani. del Sud della Francia o dell ' Egeo.

È comunque interessante notare che sino all 'ultimo istante, gli americani,

Fra

Eisenhower compreso, avevano avuto qualche incertezza circa la tenuta del morale degli italiani. Un fatto abbastanza sorprendente, perché mette in luc e quale importanza avrebbe potuto avere sulle decisioni degli Alleati , e quindi sulle future vicende cieli' Italia. una ferma resistenza prima a Pantelleria e poi in Sici li a. Tuttavia, appena una sell imana dopo, la resa delle isole Pelagie per il solo effetto degli attacchi aerei offrì una più prec isa e reali stica va lu taz ione del morale ita li ano. Pertanto il 28 giugno il generale Eisenhower informò il CCS che se l'invas ione de ll a Sicilia avesse avuto successo, ma la resistenza italiana non fosse ancora crollata, egli avrebbe dato corso all'invasione dell'Italia, od in alternativa a quella della Sardegna (Operazione Brimstone). La scelta fra le due sarebbe sta ta effettuata in relazione allo s tato del mora le italiano ed al numero ed alla d islocazione delle forze ge rmani che. Personalmente egli avrebbe preferito invadere l'Italia partendo da ll a Ca lab ria, ma sa rebbe stato fallace montare questa ope ra zione se nza abbastanza forze per occupare le Pug li e (Operazio ne Mu sket) e per svi luppare operaz ioni il più a nord possibile di apo li Se si fosse presentata quest'ultima eventualità egli avrebbe dato corso all ' operazione Brirnstone, probabilmente in ottobre 24

Il 17 luglio - mentre le operazioni in Sicilia si sta vano sviluppando in modo decisamente favorevole per gli Alleati - il CCS accettò i concetti strateg ici di Eisenhower, ed espresse il suo interesse "nelle possibilità di una diretta opera z ione di sbarco contro Napoli invece che contro la Sardegna" 25 Di co nseguenza il 20 lu glio Eisenhower ordinò di sospende re la preparazione dei piani per l'Operazione Brimstone e mettere allo studio una operazione anfibia nel l'area di Napoli, che provvisoriamente fu denominata "Tophat", ed in seguito ribattezzata '·Avalanche"' Venne quindi confermata la strategia di procedere ali ' invasione del l' Ita li a partendo da un settore molto a s ud di Roma , soprattutto perché - come recita va il piano presentato ai coma ndanti delle forze na va li e tenes tri - "il fattore chiave ne/l'opera z ione sarebbe stato la protez ion e aerea" de ll a zona cl i sbarco 26 • E pe r l' appunto la zona di Salerno, data la sua relati va vic in anza alle basi ae ree sic ili ane appena co nqu istate. e l'es isten za nella sua stessa area de ll 'aeroporto di Montecorvino, presentava questa indispensabile caratteristica 27 Aveva inoltre il vantaggio d i essere prossima a apo li, il cui porto avrebbe messo a disposizione degli Alleati una grande base cli rifornimenti ,

24 'Air phase of l tal ia n Campa ign to I January 1944'', AAF Histor ica l Office, Head quarters. Army Air Forces, - AFHRA roll K-101 4. p. 28

25 Air phase of ltal ia n Campaign to I January 1944". AAF His tori cal Office. Headq ua rte rs, Army Air Force s, - AFHRA roll K-1 014. p. 29.

26 Ai r phase of Jtalian Campaign to I January 1944" . AAF Historical Office. HeadqmU1ers. Army Air Forces. - AFHRA roll K- 1014 p. 29a.ll ne retto è dell'A.

27 Ai r phasc of 1talian Campaign to I January 1944''. AAF Historical Office. Headquaners Army Air Forces. - AFHRA roll K-1014. p. 29a.

---------'C.,.A,.,__1',._V'-"11'---'JL PKELUDIO 269
le esplosioni della con traerea un S.79 a ll 'attacco delle navi nem iche le cui sagome si intravedono fra la foschia. (pgc M .ll o fo tografo Ugo Accors i)

dalla quale arebbe stato possibile alimentare l'avanLata verso Roma e le altre regioni del Meridione 28 Il piano prevedeva che per la copertura aerea deg li s barch i a Salerno (Operazione Avalanche ) e nell'aerea di Reggio Calabria (Operazione Baytown) sarebbero s tati disponib ili 2.437 ae rei fra bombardieri e caccia. più a ltri 3 12 imbarcat i s ull e portae re i. Una cons isten za numerica basata sull'ipotesi di una efficienza del 75%. enza contare il supporto che potevano fornire i velivoli della IX Air Force e del CoastaJ Air Command 29 Compre nd endo anc he queste due fo rze ae ree . le due operaz ioni av rebbero potuto contare su ll'appoggio di circa 5.200 velivoli 10. L'alternativa di s barcare nel se ttore di Napoli (O perazion e Barracuda) fu rapidam ente scartata , perché la zona sarebbe tata fuori dell'effeuivo raggio d'azione dei caccia monomotori 31 Il Combined Chi ef of Staff non perse tempo, decidendo che l'as a lto alle sp iagge di Sa lerno sa rebbe stata la g iu sta operaz ione da effett uare ubito dopo lo sbarco in Calabria.1126 luglio - mentre gli iialiani apprendevano con stupore la fine della dittatura di Mu sso lini - il CCS aveva tel egrafato ad Eisenhower di procedere con Avalanchc nel minore tempo possibi le "con /'obie11ivo di accelerare la elimina:ione del/· Italia dalla guerra" 12 • TI CCS promise ad Eisenhower che gli av rebbero asseg nato un a portaere i di squadra e quattro di corta, ed una copertura aerea tale da ridurre l'efficacia degli interventi della Luftwaffe , che giustamente erano considerati fra i maggiori ri chi dell'operazione. Su questo punto erano rutti d'accordo. Lo barco di Dieppe aveva lasciato un catt ivo ri cordo ai britannici. e sopra ttutto a Churc hill , che ne aveva trallo un p rez ioso insegna me nto: "Amare esperie11:e avevano dimos1rato che non era impresa mili1armente sensata 1e111are di sbarcare difronte alla direi/a opposi:ione aerea nemica[. ] era1•c11110 perciò costretti a slltdiare quali fossero le nostre possibili1à [.. I dove la nostra superiorità in fatto di caccia ci avrebbe assicurato il dominio "·13 •

28 Air pha~e of ltalian Campaign to I January 1944". AAF Hi storical Office. Headquaners. Army Air Forc e~ . - AFHRA roll K- 1014. p. 29a.

29 Air pha se of l1alia n Camp aign to I January 1944·•, AAF Hi s tori cal Offìce. Headquarte rs, Amly Air Forces - /\F HRA ro ll K- 10 14. p. 30.

30 La IX Air Force ed il Coastal Comrnand dispoae"ano complessivamente di circa 1.500 aerei mentre quelli effe ttivamente in carico alle AAF cd alraviazione imbarcata sarebbero divenuti circa 3.700, considerando un normale nu sso di rimpiazzi.(Vedi Air ph ase o flt.ali an Campa ign LO I Ja nuary 1944", AAF Hi s tori cal Offi ce, Hea dquarters. Army Air Forces, - AF HR A roll K- 10 14. p. 29a).

31 Air phase of ltalian Campaign 10 I January 1944". AAF HistoricaJ Office Hcadqu ane rs. Army Air Forces. - AFHRA roll K-1014. p. 30.

32 Air pha se of lt alian Campaign to I January 1944", AAF Histor ica l Office, Hea dquarters, Arm y Air Forces, - AFHRA rol l K- 101 4. p. 31.

33 Churchill Win ston. 'La seconda guerra mondiale··. A. Mondadori Edit. Verona. ottobre MCMLXVI, Voi. 4. pp.386387.

270 GllC RRA AEREA 1, 11 \LIA - DA EL-ALAMl:.11' Al.I I Sf'IAGG I:. DEI I.A SI CILIA
Stivo bombe del Cont.Z 1007bis.

Capitolo VIII Pantelleria

Operazione Corkscrew

Le forze aeree in campo

L'inizio dell'attacco

Battaglie aeree su Pantelleria

"Crescendo" finale ed epilogo

Vittorie e perdite nelle battagli e aeree

La reale situazione logistica di Pantelleria

Il mora le dei difensori

L'effetto dei bombardamenti sulle difese

La situazione generale prima della capitolazione

La resa

La mancata distruzione dell'hangar in caverna

L'occupazione di Lampedusa e delle Pelagie minori

La capitolazione di Pantelleria: conseguenze e reazioni

B-26 del 386th Bomb Group . Ob iettivo rogg iunto, fuori le bombe.

Operazione Corkscrew

Conclusa il 13 maggio 1943 la campagna di Tunisia, tutta la potenza aerea deg li Alleati fu disponibile per un ciclo d'operazioni che preludeva l'invasione della Sicilia. Gli obiettivi furono sce lti con cura in base ad una scala di priorità stabili ta durante la pianificazione di Husky. Con una decisione resa definitiva il 10 maggio, il Comando Alleato iniziò la preparazione dell'Operazione Corkscrew (occupazione dell'iso la di Pantelleria). Impresa, che secondo le previsioni, avrebbe impegnato, solo per alcuni giorni, parte delle forze da bombardamento, quindi sarebbe stato necessario un temporaneo rallentamento degli attacc hi su ll e basi aeree dell'Asse e sulle vie di comun icazione fra le grandi isole e l'Italia centro meridionale. Tuttavia non sarebbe stata interrotta l'opera di demolizione del sistema di trasporti fra la Sicilia e la penisola italiana: compito interamente affidato ai B-24 della IX Air Force.

Mentre la loro aviazione proseguiva con determinazione e successo le operazioni programmate, gli Alleati portavano avanti i lavori per il potenziamento delle bas i aeree d i Malta onde "fare dell'isola una portaerei per la imminenre invasione della Sicilia " 1 • Iniziati nel gennaio, i lavori furono completati il giugno successivo dai genieri dell'U.S. Army, che ampliarono le basi esistenti, in modo c he potessero accogliere trenta gruppi di caccia ed assicurarne la manutenzione. In oltre gli ame1icani costruirono nella vicina isola di Gozo una pista d'atterraggio per i tre gruppi caccia della XII Air Force equipaggiati con Spitfire. Per inciso, le bas i aeree ma ltesi - data la loro breve distanza dalle coste sici li ane - erano le uniche che consentivano ag li Spitfire di operare sulla Sicilia con un accettabile margine di sicurezza, anche con la loro limitata autonomia. e ll o stesso tempo a Ma lta furono potenziate le stazioni radar e venne costruita una nuova, più vasta ed attrezzata centrale di comando (War Room) per coordinare e dirigere le complesse operazioru aeronaval i di Husky2.

Il prob lema de ll a conquista di Pantelleria e delle altre piccole iso le del gruppo delle Pelagie (Linosa, Lampione e Lampedusa) piazzate quasi al ce ntro del canale di Sici li a era già stata messa all o studio dall'Alto Coma nd o All eato all 'iniz io di febbraio. L'operazione era stata ritenuta indispensabile per eliminare gli apparati radar, le stazioni di avvistamento ed i camp i d'aviazi one di Pantel ler ia e Lampedusa, che cost itui va no una minacc ia per qualsiasi nave o convog lio transitante nel canale di Sicilia. Inoltre i loro campi d'aviazione avevano suscitato l'interesse del generale Marshall, che aveva intravisto la possibilità di uti li zza rli in alternat iva alle otto portaerei aus ili ar ie, che Eisenhower aveva chiesto a Washington per garantire la copertura aerea di Husky durante le prime fasi del!' invasione della Sicilia3

Quantunqu e fosse ini zial mente rilutt ante a lanci arsi in una impresa ritenuta imp egnat iva a causa delle fortificazioni di Pante lleri a, Eisenhower infine era giunto all a conclusione "che era desiderabile calturare appena possibile le due piccole isole italiane negli Strelli Siciliani, Pantelleria e Lampedusa. Le sta z ioni

l The Twelflh Air Force in the Sici li an Campaign, Voi. HL p. I. AFHRA A-6192.

2 "The Twe lfth Air Force in th e Sic ilia n Campaign", narrat ive, p 2, AF HR A A-6192.

3 Uni ted States Ar my in Wo rl d War II "S ici ly a nd the surrender of Italy'' by Lieutenent Co lone! Albert N. Garlan<l and Howard McGraw Smyth assisted by Martin Blumeso n, Center of Mi lit ary Hi story, United Statcs Army. Washington, D.C. 199 1 p.69. ln seguito cita to come ''S ici ly a nd the surre nder of ltaly''.

radar e gli aeroporti sopra esse si erano dimostrare per lungo tempo foriere di guai per gli aerei e le navi Alleate, e queste due isole particolarmente, a causa della loro posizione geografica, avrebbero i11evi1abil · mente giocato una parte imporrante nelle imminenti operazioni contro la Sicilia. Lasciate in mano nemica esse sarebbero state una seria minaccia. Sicure nelle nostre mani esse sarebbero state 1111 va11taggio del più grande valore. La scala souo la quale stava per essere mo11rata l'invasione della Sicilia rendeva difficile, se non impo ss ibile la sorpresa strategica. Era perta,uo della più grande importan za conseguire la maggiore possibile sorpresa tauica. Ma Pantelleria e Lampedusa era posti d'ascolto avan:ati, i q11ali, co11 le loro potenti stazioni radar Freya potevano rilevare i movimenti degli aerei sull'intera aerea degli Stretti Siciliani e le pianure orientali della Tunisia , e con le loro stazioni di avvistamento marittimo potevano registrare ogni natante che passasse fra loro e le spiagge del Nord Africa. Si pensa che l'aeroporto di Pantelleria abbia posto per circa 011anra caccia monomotori4 Quesri costit11irebbero 1111a minaccia per i nostri bombardieri durant e il loro assalto alla Sicilia, e ri chiederebbero la dive rsion e di caccia Alleati, che dovrebbero essere sprecati per neutrali::arli. Con Pantelleria in nostro possesso, d'altra parte, sarebbe risolto un problema che ha a11gustia10 lo Stato Ma ggiore dell'Aeronaurica. Cioè di provvedere le nostre truppe di un adeguato supporto caccia ravvicinato dura111 e le fasi ini ziali d ell ' invasi one, specialmente alle forze che sbarcheranno su lle spiagge fra Scoglitti e Licata. Per q11esto scopo i campi d'al'ia:ione del Nord Africa era no fuori dell'effeuivo raggio d'a-;,io11e, mentre q11elli su Malta e Go:o 11011 avrebbero potuto ospitare l'intero numero richi es to di caccia a corro raggio d'azione. Cinque squadrons basati a Pantell e ria avrebbero reso molto pùìfacile la si tu a:ione" 5 •

Anche trascura ndo l'ipotetica minaccia di eventuali aerei da combattimento operanti dalle basi di Pantelleria e Lampedu a. esisteva un altro importante motivo per sbarazzarsi delle due isole. Le segna laz ion i de lle loro stazioni radar e di avvistamento, oltre a costituire un peri co lo per i co nvogli transitanti nel Canale di Sicilia, avrebbero re o imposs ibil e la sorp rc a tatti ca al mom ento dell'operazione Husky6 •

La deci sione di catturare Pantelleria aveva però posto due problem i fonda menta li Innanzi tu tto, doveva no es se re evitate forti perdite di uomini , navi e mezzi da s barco , che altrimenti avrebbero indebo lito e for e anche ritardato l 'a ttac co alla Sic ilia. Inoltre - come Ei enhower puntualizzò ad operaz ione conclusa - "occorreva evirare che una fortunata difesa delle isol e rin cuorasse l ' Ese rc ito Ttaliano proprio me ntre noi sravamo cercando di farlo a pez-;, i" 1 Come già sappiamo Eisenhower aveva alcuni dubbi s ulla facilità

4 Tn reahà non più di una cinquamina (n. d.A.)

5 The Twelfth Air Force in Lhc Sicilian Campaign, Annex I. Pantelleria Operation s J une 1943. Dispatch by Generai Dwi ght D. Eisenhower, p.1. AF HRA A-6 192, in segu ito c itato co me "Pan te ller ia, Eisenhower di:.patch".

6 The Twelfth Air Force in the Sicilian Campaign. Part Il. p.3, AFHRA A-6 192.

7 ·'Pantelleria, Ei!,enhower di~patch". p.2.

274 GUERRA AhREA IN ITAUA • DA EL-ALAME IN ALLE SPIAGGE DELLA S1~
P-38 del 1si Fighter Group in fase di decollo. In previsione dell'attacco a Pantelleria, tre gruppi di Lightning furono schierati su compi nello zona di Capo Bon onde scortare sugli obiettiv i i bombardieri med i e pesanti, che dovevano battere d ifese dell'isolo

dell'impresa. La forte resistenza opposta dalle truppe dell'Asse in Tunisia aveva impressionato anche il generale Montgomery , il quale riteneva "indispensabile prepararsi ad affrontare in Sicilia una forte reazione nemica"8 • Esisteva quindi il fondato dubbio che anche a Pantelleria sarebbe stato necessario combattere duramente. L' ipotesi di una aspra resistenza era stata presa se riam en te considerazione da EisenJ1ower, tanto più che l'isola gli sembrava "stron.gly defendecf'9. Una eventualità che lo preoccupava perché "qualsiasi cosa avesse protratto le operazioni oltre il tempo, che era staro loro assegnato dai piani , avrebbe comportato un indebolimento od anche un rinvio de/l'attacco alla Sicilia, ed avrebbe messo a repentaglio il conseguimento dei principali obiettivi" che gli Alleati avevano ad essi collega to 10

La grandezza della posta in gioco a Pantelle ria , aveva in un primo tempo fatto ritenere agli Alleati che le unità della difesa mobile dell'isola fossero bene organizzate e più forti degli ordinari battaglioni di fanteria. Le informa zio ni raccolte in proposito dalla loro Intelli gence sembrava no confermare l'ipotesi. Secondo le stime la guarnigione era costituita all'inci rca da 12.000 uomini, per la maggiore parte inquadrati in ci nque battaglioni della difesa mobile, tratti dai reggimenti di fanteria 5° e 129° e, per quella restante, ripartiti fra otto co mpa gn ie mitraglieri della Guardia di Frontiera e gli armamenti alle batterie della Milizia. L'iso la era provvista di robusti bunker e di un sistema difensivo sostenuto da oltre cento postazioni d'artiglieria, molte delle quali ricavate nella roccia , e tutte piazzate in modo da tenere so tto un pesante fuoco i pochi punti della costa idonei allo sbarco di truppe. Le postazioni erano a loro volta sosten ute da una serie di capisaldi e bunker scavati ne.i fianchi delle scogliere e pertanto irraggiungibili dai bombardamenti aerei. I ricognitori avevano accertato la presenza di venti batterie con un totale I 3 pezzi antinave da 120 mm e 4 da 150 mm, più 49 pezzi da 76 mm e 9 da 90 mm a doppio scopo, antiaereo ed antinave 11 • La maggiore meravig li a del sistem a difensivo era costituita dall ' aeropo,10, dotato di una gran diosa aviorimessa sotte rranea capace di oltre sessan ta aerei, lunga 308 metri , larga 26 ed alta 16 metri , scavata a colpi di mina entro il fianco di un'alta co llina rocciosa, la c ui sovrasta nte massa forniva una protezione impenetrabi le anche alle più pesanti bombe d'aereo. Solo per un caso fortuito una bomba avrebbe potuto pe netrare nell'hangar da l portone princ ipale 12 •

A favore dei difensori di Pantelleria - che a suo tempo era stata definita "la Gibi !terra italiana" - giocava un ruolo importante anche la conformazione geomorfo logica. L' isola, lunga circa 14 c hi lometri e

8 Sir Bernard Montgomery , ·'Da e l Alamein al Sangro'·.

9 "Pa nt elleria, Eise nhower dispatch"', p.2.

IO Hi sto ry of the Twe lf th Air Force, chap t. XTI. p. l, AFHRA A-6202.

11 "The Twelflh AF Sici l ian Campaign" Annex 3, p. l, l 2 La rara eventua lit à, s i veri ficò una so la volta, quando una del le migliaia cli bombe la nciate s u Pantelleria rimbalzò sul la pista e si infilò all ' interno att ravers o l'ampi a apert ura a vo lta. però non esplose (Santoni A. op. cit. p. 110).

C AP. Vil i - P ANTELLER IA 275
Un B- 17 del 301 si Bomb Group dello NASAF (Northwest Africon Strategie Air Force).

larga circa 9. pre sen tava coste in gran pa11e costi tuit e da alte scogliere rocc iose, di gradanti sul mare so lo in pro ss imit à del porto , la cui area circostante ri s ultava l'unica idon ea a limitute ope ra z ioni di sbarco .

Tuttavia il porto ed og ni altro punto favorevole per lo s barco e ran o o tt o il tiro co ncentrato di parecchie batterie. Solo in una ristretta aerea nei dintorni al porto la ri cognizione ave,·a individuato nove postazioni co n pez zi doppio sco po da 90 111111., una co n pe zz i navali da 120 111111 , una con pezz i doppio scopo da 76 mm e du e co n da peni navali da 150 mm 13

Le informazioni raccolte datrlntelligence Acirca la con i!-.tenza delle di fe e di Pantelleria erano presoc hé esa tt e . I nfatti la g uarni g io ne contava 420 uffi ciali, 620 so ttuffi c iali e I0. 167 militari di truppa, più 78 tede sc hi rima s ti s ull'isola anche dop o il ritiro del la maggiore parte del personale ger manico ad dett o ag li impi anti radar ed al centro di co ll egame nt o. I reparti mobili co n ·i tevano in tre battaglioni di fante ri a ( un o dei quali autotrasportato), una compagnia co mando , tred ici co mpagnie mitragli e ri , tre compagnie s pec ia li controcarro, una compagnia mortai con se i pezz i da 8 1 mm ed una compagnia carri armati legge ri con tredic i Ansal do CV36. L 'armamento dei reparti compren deva 4 pezzi da 65/17. 4 da 75/27, 32 pezzi da 47/32, 36 da 45 mm , 543 mitragliatri ci e 10 8 fu ci li mitrag liatori. In pratic u es is teva un 'arma automat ica ogni 15 uomini. Secondo doc umenti dell 'A rch ivio Sto ri co dell'E se rcito es is tevan o 22 batteri e della MILMART (Mili zia Arti g li e ria Mari ttim a), di cui sette antinave (t re con 12 cannon i da 152/ 4 5, tre con 13 can noni da 120/50 ed una con 4 cannoni da 76/40) e quindici batterie a doppio sco po (anti ae reo /a ntina ve), due de ll e qua li con 12 cannoni Ansaldo da 90/53 , più tredi c i co n 72 ca nnoni da 76/40 14 • l n realtà , rispetto alla si tuazi one fornita dai docume nti. mancavano tre cannoni AA (due da 76/4-0 ed uno da 90/53) . mentre ne es is te va uno in più per la difesa costiera ( un 120 mm ), in o ltre un a batteria con cinque pez zi da 90/53, no n s parò un solo co lpo , perch é ma ncava de ll a cen t ra le d i tiro e due 90/53 non e ra no nepp ure stati mo ntati

276 GtJfRRA AcKI.A I N ITAUA - OA EL - A L A~ l b lN ALI E SPl,\(J(ll,. DF.11 A S 1c 1LIA
Pa tt uglio di B·26 in vo lo. Il so li do nMorouder" ormova tre dei ci nque gruppi di bombard i eri medi in forza alla Xli A ir Force I3 "T hc TwelCth AF Sicilian Campa ign" nar rat ive, Map su bstitu tc shee t Il A. AFHRA A-6192. 14 Cifre sostanzialmente e atte infatti dopo la resa gli All eati trovarono l I Ansaldo da 90/53 invece di 12 e 14 120/50 anziché 13, vedi: "Ope ration Corkscre\\ prof. Zuckcrman damage repon. AFHR A A-6005,

sui basamenti 15 • Tutti i cannoni, compresi quelli navali , erano installati entro postazioni a cielo aperto 16 • Come molte altre opere difensive italiane, anche quel le di Pantelleria erano state fatte in economia e senza prevedere eventuali condizioni operative estreme. La costruz ione di postazioni d'artiglieria in caverna od in alternativa, una protezione integrale dei pezzi con torrette corazzate, era stata rinviata a causa degli alti costi 17 • I cannoni erano ancorati a basamenti all 'aperto, costituiti da gettate in cemento dello spessore di un metro e mezzo, oppure da strutture di profilati metallici ad H, fissate a piattaforme in legname di forte spessore. Non esisteva -

no cannoni protetti da cupole corazzate. Solo quelli da 120 me 152 mm avevano sc udi d'acciaio, insufficienti per la protezione sia dei serventi che dei congegni più delicati dalla pioggia di schegge e detriti vari provenienti dai settori laterali e da quello posteriore 18 • La protezione antisc hegge di pezzi e serventi era assicurata da muri circolari in cemento del diametro di 8 - I O metri e dello spessore di 40 cm, oppure da muri in pietra cementata spessi 60 cm.

Per la difesa contraerea ravvicinata erano disponibili 23 mitragliere Breda ed Oerlikon eia 20 mm , 18 mitragliatrici eia 13 ,2 mm , 19 da 8 mm e 50 da 6,5 mm. Le mitragliatrici più leggere, soprattutto quelle eia 6,5 mm , erano asso lu tamente inutili contro i robusti e corazzati cacciabombardieri alleati. Potevano però essere utili per la difesa contro le forze da sbarco 19 • Comunque il numero delle 20 mm era insufficiente, soprattutto se rapportati alle opere della difesa ed all e batterie, che dovevano essere protette contro gli attacchi a bassa quota. Secondo gli standard della Flak tedesca, sarebbero state necessa ri e non meno cli 100 mitragliere da 20 mm 20

La forza delle truppe mobili, il loro armamento, e soprattutto la loro possibilità di condurre una difesa attiva appoggiandosi all'estesa rete di bunker dell'iso la, avrebbe certamente permesso una prolungata resistenza ai tentativi di penetrazione delle fanterie nemiche. Un buon aiuto alla difesa era fornito anche dalla conformazione del ten-eno , di tipo montagnoso con notevoli alture.

TI 31 maggio Supermarina emanò alcune direttive per contrastare gli sbarchi a Pantelleria e Lampedusa. Essendo noto che le caratteris tiche orografiche dell'isola non avrebbe ro consentito ag li Alleati di sbarcare simultaneamente in più punti, Supermarina ipotizzò che essi avrebbero tentato un colpo di mano

15 Dopo una accurata ispezione in tulla l'is ola, la commi s ione Zuckerrnan rinvenne 74 cannoni da 76 mm, l I da 90 mm., 14 da 120 mm. e 12 da 152 mm. Zucke rrnan , repon 20 July 1943 , cfr. " Report on DC and AA heavy gun defenscs" e "Dctai ls of darnage " siglato D.F. Grant. Major I Div . , AFHRA, A-6005.

16 Zuckerrnan, repon 20 Ju ly 1943, Appendix VIT "Ge nera i description of the damage to the batleries", AFHRA , A-6005

17 Un alt ro c lamoroso caso d i catt iva progettaz ione di un 'opera difensiva fu quello del forte dello Chaberton, i cui pezz i a lunga gittata , piazzati in bella vista s ul crinale di un monte per dominare il confine francese. furono faci lmente eliminati nei primi giorni di guerra da una batteria di obici francesi piazzati in un fondo valle.

18 Zuckennan, rcport 20 J uly 1943. " Details or clamage ... ", AFHRA. A-6005

19 Unità, forza ed armamento de ll a guarnigione di Pantel leria in A. Santon i " Le operazioni in Sici li a e Calabria luglioseuembre 1943'' , SME Ufficio Storico, Roma. 1989. p.107, in seguito citato come A. Santo ni "Le operazioni in Sicilia e Ca labria".

20 Vedi Ferdinando Pedria li "La Flak in It alia'" , Storia Militare , nn.89-90. 2001

CAI'. V ILI - P ANTEL LERIA 277
Bf l 09 G-2 dello Jogdgeschwoder.53 o Comiso. Allo metà di moggio lo JG.53 e lo JG.27 (di base o Trapani) erano i so li repa rti caccia tedeschi in discrete condizioni di efficienza presenti sul suolo italiano. (BDA)

co n poche truppe nell'uni.ca zona pianeggiante fac ilm e nte accessibile dal mare e c he avrebbero soste nuto l'azione con "molta aeronautica". Nella previs ione - poi rivelatasi fallace - che il nemico avrebbe trasferit o i s uoi mezzi da sbarco nella suddetta zona durante le ore nott urn e, Supermarina impartì direttive per l'impiego nottu rno di moto s iluranti. e MAS, c he sare bbero sta ti appoggiati da aere i bengalieri italo tedesc hi al fine di facili tarne l'azione 21 •

ln co nclu sion e le fo11i difese artificia li e naturali co ntribui vano a fa re di Pan teller ia un a noce molto dura da sc hi accia re. Però esis teva un punto debole: iI rifornimento idrico. Gli Alleati sapevano che l'acqua era scarsa, ma non lo gi udi carono un fat tore determinante perché pensavano che g li it aliani avrebbero costi tuito notevol i riserve. li vero punto debole seco nd o la loro In telligence era u n altro. Le indagini avevano chiari to che ness un a delle unità mobili stanzia te a Pante lleria era mai stata al fuoco e pertanto no n s i sarebb ero affro ntate truppe veterane abituate ai te rrifi canti effe tti dei bombardamenti aerei 22 TI pe santis simo bombardamento dell'8 maggio aveva ev id enziato un impegno assa i scarso dell 'a rtiglieria co ntraerea. Ciò era sta to interpretato co me un segno della modesta att itudine al combattimento della guarnigione 23 Era ino ltre presumibi le che il mora le delle truppe non fosse molto all o, sia per la re.ce nte sc onfitta in Africa, sia per le te rri ficanti notizie s ull a potenza deg li attacchi aere i all eati che, mi li tari in fuga da ll a Tunisia avev an o diffuso ne ll ' isola. Le truppe di Pantelleria sapeva no di essere isolate e di potere contare s u un ai uto es terno assa i debole. Com unque era certo che la loro difesa sarebbe stata soste nuta dai repart i aerei italo tedeschi stanziati in S icili a, l a tempestività ed efficacia de i c ui interventi e rano comunque legate all a sopravvivenza dei radar di Pan te lleri a Più accurate indagini su l morale della guarni gio ne aveva no poi confermato il suo

2 I Supermarina prot. N. I6573, 3 1"Direttive pe r azio ni navali pe r contrastare s barch i nernici a Pante ll eria e Lamped usa'' Maues ini e Cermelli, op. c it. Vo i. secon do , 11 Tomo , p. 869 . Ne ll a rea ltà non ris ulta vi siano sta te azioni di motosiluranti e MAS co ntro mezzi nava li avversari ne ll e acque di Pantel le ri a, benché fossero stati e manat i i re la tivi ordini operativi com unq ue è diffi ci le che ques te unità sott ili po tessero esegu ir li dopo "le perdite ed il logorio subiti nei primi mesi dell'a11110 (Cfr.: Supe nnarina prol. N 18969 ''C iclo operativo 25 giugno - 10 lug li o l 943, in " Mattesin i e Cerrnelli, op. c it. Voi. secondo , II Tomo , p. 9 18. ). Furono in vece propri o gli Alleati che a partire dalla notte suJl ' 11 magg io, esercitarono una co ntin ua sorvegl ian za di motos ilu ra nt i nell a zo na, non però così st retta da impedire a qualche picco lo mezzo nava le dell'Asse di filtrare attraverso le loro mag li e (Cfr.: Sup e nnarina prot. N. 18969 "Ciclo opera tivo 25 giugno - I O luglio 1943, i n ·· Matte s in i e Cer melli , op. cit. Vo i. secondo , II Tomo , p. 918.) Jn seg ui to arrivarono alcune motozattere ed una piccola nave cis terna. Per in formalioni s ul blocco navale Alleato (cfr. : Santoni e Mattesin i, op. cil. p. 364).

22 ''Pantelleria, Eisenhower di spatc h" , p.2.

23 ''Sic i ly a nd the su rre nder of ltaly" p.70.

278 G UE RR A AEREA JN iTAL.JA - DA EL - ALAME IN ALLE SPIAGGE DELLA SJCJLIA
Com iso 22 magg io 1943. Consegna di alcuni Bf. 109 G g ià usa ti dal 11 1/JG 53 al 3 ° Gruppo Caccio. Notare l'em b lema dell'Asso di Picche su l muso degli ae re i che stanno per essere conseg na ti (BDA}

basso livello 24 • Pertanto dopo attenta valutazione di tutte le informazioni disponibili e delle varie ipotesi s u Il a s ituazio ne dell ' isola, Eisenhowe r e ra arr ivato all a co nclusione che sarebbe stato ragionevole fa re "assumere [ alla guarnigione] uno stato mentale che cedesse ad un trattamento convenientemente violento" 25 Di co nseg ue nza i pi ani d 'o perazione furono prevalentemente imp ostati sulla preventiva "distruzione del morale del nemico e la polveri zzazione delle difese con un intenso bombardamento aereo e na vale, e così da indurlo alla resa senza la ne cess ità di un assalto di for ze navali e terrestri e comunque di dare ad un tal e assalto ogni opportunità di successo con il minimo di perdite"26 In pratica fu presa la decisione di sperimen tare un ge nere d 'operazione mai tentato prima con la so la av iazione, e pertanto trasformando Pant ell e ria in "una sorta di laboratorio per determinare l'effetto di concentrati bombardamenti pesanti su una linea costierafortificata"21 • L'attacco a Pante ll eria fu meticolosa mente pre parato. affi dando all 'aviazione il compi lo di bloccare l' attività dell 'aeroporto de l\ ' iso la e di ridurre - mediante mirati bomba rd ament i - la capacità delle difese di co ntrastare lo sba rco di trupp e. Fu pure deciso di res trin ge re progressivamente il blocco navale per rendere diffici le e costoso l'invio d i rifornimenti e rinforzi via mare. L'a nali s i comparata fra le difese esistenti s ull ' isola e la forza ae rea di sponibile mise in lu ce la co nve ni e nza di concentrare gli attacc hi sull e batte1ie antinave e co ntra eree si tu ate nella part e nord de ll ' isola e sulle leggere d ifese es istenti fra la ci ttà e l'aeroporto. In definitiva fu dato all'av iazione il compito di eli min are le di fese es istenti nelle zo ne ne lle quali

24 Op eration Corksc rew. Appendix 1 "l nformation abou t Pan te ll er ia dated 23 may 1943'", AFHRA A-6005. La guarnigione va lu ta ta da que sto rapp ort o com pre ndeva 12.000 uomi ni con parecc hi "battaglioni spec ial i", appoggiati fra l 'altro da una compagn ia corazzata del 131 ° Reggi men to carr i do tata di tanks frances i da 11 to nnellate.

25 "Pantelle ria, Eisenhower dispa tc h", p. 2.

26 " Pa ntelle ria , Eise nhowe r dispatch". pp 2 -3

27 "S ici ly a nd the s urrender of Ital y'', p 70. G li amer icani avevano anche val utato l'esper ie nza dell' iso la fortificata di Co rregidor (Fi lippin e) dove la loro guarnigione s i era arresa ai giapponesi dopo un in te nso ed in interrotto bombardame nto di art ig lieria.

CAP VIII • P ANTEL LERIA 279
Il 150° Gruppo Caccia di base a Sciacca aveva nel fra ttempo sosti tuito i suoi vecchi cacc io con i Bf.10 9 G conseg na ti dalla Luftlo tte .2, pe rtan to era in grado di concorrere efficacemente alla difesa d i Pa ntelle ri a. (co ll ez ion e Fe rdinando Pedria li )

si sarebbe avuta la maggiore reazione contro lo sbarco28 Allo scopo di ottimizzare l'impiego della forza aerea disponibile fu costituito uno speciale gruppo per l 'interp reta z ione delle foto aeree, che ogni 24 ore doveva fornire una attendibi le stima della effett iva riduzione della potenza di fuoco delle batterie sottoposte a bombardamento. Le valutazio ni del gruppo d i in terpretazione fotografica servivano come base per la compilazione della lista degli obiettivi che l'avia zione doveva battere all' indomani 29

I gravi danni inAitti alle banchine del porto diedero un contr ibuto al blocco naval e, che tuttavia non fu poi tanto e rmetico, perché a rri varono ancora a lcune imbarcazioni di scarso p escaggio, per Io più mezzi eia sbarco e motozattere , la maggiore parte dei quali approdò in un a picco la rada adiacente al porto. La ricognizione fotografica rivelò che nella sett imana dal 22 al 28 maggio queste imbarcazioni era no riu scite a po1tare a Pante ll e ri a una quantità di ri fornimen ti st imata in circa 630 tonnellate , ma forse più consistente, perché molti battelli era no arrivati e ripartiti durante la notte senza essere neppure avvistati30 Altri piccoli mezz i navali, fra c ui un pesche recc io, mantennero i collegamenti con la Sic il ia sino al 6 giugno. L' ul timo mezzo che riu scì ad approdare fu la piccola cisterna ARNO. Dopo i rifornim e nti via mare s i interrupp ero a causa degli ininterrotti attacchi aerei diurni e notturni. Com unque usufruendo di piccoli mezzi navali , la Luftwaffe e la Ma rin a tedesca avevano evacuato qua s i tutti i loro militari presenti sull'iso la3 1•

Il 9 maggio gli stati maggio ri alleati si misero al lavoro per rifinire nei dettagli il piano d'attacco. Come forza da sbarco fu sce lta la 1s t Infan try Division (Brit ish) dispo ni b il e in Gran Bretagna, il cu i impiego non e ra sta to previsto per l'invasio ne della Sicilia. Eisenhower chiese al luogoten en te generale Carl Spaatz, comandante delle forze aeree del Nord Africa, di mettere a dispos izione per il bombardamento delle iso le di Pante ll er ia e Lampedusa tutte le forze aeree stra teg iche e tattiche de ll e Northwest African Air Forces (NAA F) affiancate, qualora necessari o , dai bombardieri medi e pesant i de l Medio Oriente32 I comandi delle operazion i navaJi, ae ree e terrestri furono rispettiva mente affidati aJ contrammiraglio R.R. Mc Grigo r, a Spaatz ed al generale W.E. Clutterbuck (comandante de ll a l " lnfantry Division).

Il piano fu completato nei dettag li il 23 maggio e due giorni dopo il quartie re genera le responsabi le delle operazion i si in stallò a Sousse (S usa), sulla costa tunjs in a. Secondo i programmi, il 6 giugno gli attacchi aerei sull' Italia, Sicilia e Sardegna dovevano esse re continuati con immutata intens ità onde svia re l'attenzione dei comand i dell'Asse dalla progettata invasione di Pantelleria. A part ire dalla tarda serat a del 6 giug no sino alralba cieli' 11 , tutte le forze aeree sareb bero sta te impiegate giorno e notte per sottopo rre l ' isola ad un incessante martellamento. Era previsto un minimo di 200 so11 ite nel primo giorno per arri vare a 2.000 nel giorno stabi lito per lo sbarco. Erano anche state ant icipatamen te stabili te le date per lanciare alla guarnigione due inv iti alla resa , i l primo 1'8 gi ugno ed il seco ndo il 10. Se neppure q uest'ultimo fosse stato accettato e nel frattempo le difese dell'isola fossero g ià state sufficientemente ammorbidite da permettere un assalto anfib io. i fanti britannici sarebbe ro sbarcati nell ' aerea de l porto, soste nu ti dai bombardamenti di t utte le forze aeree tattiche e dal fuoco di un gruppo nava le . Il piano prevedeva di impi egare quattro incrociatori, otto cacciatorped ini ere, una cannon iera e dieci motocanno ni ere. Tuttavia al momento dell'azione la composizione de l gruppo navale di supporto subì alcune vari azioni .

Il piano tenne p ure conto della possibilità che nonostante i distruttivi bombardament i preliminari, le dife se dell'isola fossero anco ra abbastanza fo rti da costringe re il Comando Alleato ad abbando nare l'operazione. Una decisione di tale genere poteva però essere presa so lo da Eisen hower33

28 opera tio n Cork c rew' ·, The relat ion betwce n effort and effect, generai s tatement , in cl uding s um mary of appe ndices a nd conclusion s' ' , p. l. AFHRA A-6005. In segui to c it alo co me Operation Corksc rew, thc relation betwee n effort and effect.

29 'Ope ralion Cor kscrew" The re la tion be tween effo rt and effect, p 2

30 " Hi s tory of the Twelfth A ir Force", c hapt. XII , p. 11.

31 " History ofthe Twe lfth Air Fo rce" chapt. XII , p. 1 1.

32 " Pantelleri a, Eise nhower dispatch", p.3

33 '"Pantel le ri a. E isen howe r dispatch", p.4

280 G UERRA A cREA I N lTALIA - D A c L- A LA M EIN A L LE SPlAGG c DEL L A SI CILIA

Un giovane pi loto del 150° osservo l'emb lema de l "Gigi Tre Osei" appeno dipinto sullo fuso liera di un Bf. l 09 G. Indosso un sa lvagente tipo tedesco, che gli sa rà molto uti le quando il 150° sarà lanciato nello fornace ordente di Pantelleria. (SMA)

Le forze aeree in campo

Per l'operazione "Corkscrew" il generale Eisenhower aveva stabilito di impiegare i bombardieri pesanti della NASAF ( orthwest African Strategie Air Force) ed i caccia e cacciabombardieri della ATAF (Northwest African Tactical Air Force). L'aviazione di Ma lta avrebbe dovuto fornire un indiretto appoggio all'operazione attaccando le basi sici li ane dei reparti aerei italo tedeschi, che avrebbero potuto interven ire in difesa di Pante ll eria. li comandante delle forze aeree strategiche, maggiore generale James

H. Doo little, comp letò i suoi preparativi schierando nell ' aerea di Constantine, Souk-El-Arba e Djedeida quattro gruppi di B-17, due di B-25 , due di B-26, tre di P-38 ed uno di P-40. Oltre ai bomba rdie ri americani , Doolittle aveva ai suo i ordini anche due Wing di Wellington britannic i Il comandante delle forze aeree tattiche, Air Vice Marshal Arthur Conigharn , aveva invece spostato sui campi della penisola di Capo Bon , due gruppi di B-25, tre cli P-40, una squadriglia ed un grnppo di Spitfire, un gruppo di A-36. un gruppo da bombardamento leggero su A-20 e una squadriglia da osservazione con F-4, P-39 e P-5 1 - tutti dell'USAAF - oltre ai quattro Squadron di Boston, tre di Baltimore, uno di Hurribomber ed uno da 1icognizione tattica appartenenti all a RAF-14• Complessivamente, all ' inizio delle operazioni contro Pantelleria, NAT AF e NASAF schieravano 1.017 aerei in piena efficienza bellica, sostenuti a tergo da un congruo numero di aerei di riscrva 35 Dato il ridotto raggio d'azione dei suoi numeros i monomotor i da appoggio tattico, il Xli Air Support Command (gerarchicamente dipendente dalla I AT AF), fra il 20 maggio ed il 4 giugno, spostò i s uoi reparti sui campi della penisola di Capo Bon più prossimi alla zona d'impiego 36 Oltre che dalla citata forza d'attacco , l'operazione era appoggiata indirettamente da una massa di aerei comprendente i bombardieri del Middlc East, i caccia ed i bombardieri di Malta e del Coastal Air Command, i quali - con i repaiti a pieno organico - portavano il totale a c irca 3.395 aere i 37 Tu tte forze che sicuramente rimasero a pieno o rgan ico pe r l 'intero periodo di Corkscrew, in quanto il solo XII Service Comrnand dell'USAAF. fra iI 15 maggio e I' 11 gi ugno assemb lò 900 nuovi aerei, a fronte di circa 300 aerei perduti o danneggiat i nel corso delle operazioni 38

Secondo le stime dei servizi di Tntelligence Alleat i, l'Asse aveva nel Medite r raneo circa 989 velivoli da combattimento (541 caccia, 240 bombardieri e 97 ricognitori, 58 aerei d'assalto e 53 aerei da pattuglia-

34 ·'Operation Corkscrcw", XI1 ASC Pantellerian Campaign, p.2, AFHRA A-6005.

35 ''12th AF Sici lian Campaign' ' narrat ive, p.7.

36 Vedi Tabella" Mediterraean Air Command . situaz ione IO gi ugno 1943", origine Hislory of the XI1 AF chapt. XIV p. 44.

37 Vedi Tabella " Med iterraea n Air Com mancl situaz ione IO gi ugno 1943" origine History of che XIl AF chapt. XIV p. 44.

38 " Hi story of t he Twelfth Air Force" , chapt. Xll , p. 22. Thc Role of thc Service Command.

CAP Vili - P ANTEL LERIA 281

mento costiero), di cui 760 sch ierat i su basi dalle gua ii potevano interveni re in difesa dell'i so la 39 • Come al so lito, questa val uta zio ne , sos tenuta da accurate ricognizioni aeree, dal punto di vista numerico era notevol me nte precisa . In realtà non teneva co nto né dell 'effic ie nza né del tipo degli aere i. In clusi i grnppi da bombardamento italiani e tedesc hi presenti nella penisola ital iana, gli aere i - il c ui intervento nell'aerea di Pantelleria era teoricamente possibi le, o che com unqu e avrebbe ro potuto indirettamente sos tenere la sua di fesa - erano all ' incirc a 570 tedesc hi e 472 italiani , di c ui meno della metà in co ndi zion i di effic ie nza 40 Pantelleria, che aveva se mpre ospitato un co nsis tente numero di aere i da caccia, il 1O maggio fu privata del l O Stormo, cui era stato ordin ato di ri entrare in Sicilia. Cinque giorni dopo fu lasciata anche dal 150° Gruppo , pertanto s ull 'iso la 1imase so lo una sez ione di quattro MC.202 con compiti di ricog ni zione e collegamento41.

Dopo il pesantissi mo bombardamento dell'8 maggio, PanteUeria aveva avuto un periodo di relativa tregua,. Il 18 success ivo la Northwest African Air Force aveva in terrotto qu esto lungo intermezzo ini z iando la prima fase dell ' Op eraz ion e Corkscrew co n più di ottanta B-25 e B-26, sco rt ati da P-38 . che avevano co lpit o Porto di Pantelleria e l 'aeroporto della Marghana con 88 tonnellate di esp losivi42 Nei dieci giorni seg uenti l 'isola ve nn e tenu ta sotto pres s ione, prevalentemente da caccia bombardieri, che lanciarono in media 3,8 tonnella te di esp los ivo al giorno Una puntura di spillo in co nfronto al trattamento cui l' iso la doveva essere so ttopo sta in g iu gno. Durante la cos iddetta "prima fase", le difese co ntraeree di Pante lleria - ancora in perfetta efficie nza e ben riforni te di colpi - reagirono vigorosa men te alle incursioni dei cacciabo mbardi er i43 I bombardieri medi e pesanti fece ro un a breve, ma assai sosta nziosa co mparsa, nei giorni 23 e 2 4 maggio, sga nc iando 111,4 tonnellate di bombe su porto ed aeroporto: due pu nti ch iave per i collegamenti dell 'is ola co l co ntin ente. ella sett iman a precedente i bombard ieri delle NAAF, appogg iati

39 Crave n & Cate, op. cit. Voi. LI , p. 424. Secondo Craven gli aerei del l ' Asse in grado di intervenire in difesa di Pantell e ri a erano circa 900, mentre la Hi s tory of t he Twelfth Air Force" (C hap t. XII , p.3 ) indica 300 aerei italiani (200 cacc ia e 100 bom bardi er i) e 460 aerei tedeschi (2 60 fra cacc ia e caccia bombardieri e 200 fra bombardieri medi e leggeri)

40 Vedi Tabe ll a Regia Aeronau ti ca, Situaz ione reparti d ispo nib il i per la d ifesa della Si ci lia, 11 magg io 1943 Sup erae reo , Prot.N.IB/833 1, 11 maggio 1943, e 2" Luftflou e Situazione I - 30 maggio 1943. Superaereo. Allegato n. 2 al fog li o IB/ 1027, AFHRA 137.306-14, roll A-1128 .. "The Luftwaffe , 1939-1 945", "Air Units LW" . by Michae l Holm, 19972000.

41 Nota alle operazioni aeree s u Pantell er ia, se nza fir ma, se nza da ta, reda tta da Aeros ici lia a fine giugn o I 943 a segu ilo rich iesta del Comando S upremo l O Rep. n 1342/l R.P. del 17 g iugno 1943. A USSMA SLl- 9,

42 Hi s tory of thc XIl AF c hap t. Xli p. 19 U.S Arm y Air Forces in World War li , Co mb a t Chrono logy, 1941-1945

43 "T be Twelfth Air Force in t he S icil ian Ca mp aign", Anne x 4, AFHR A A-6192.

282 G UERRA AcREA I N frA LIA - DA EL ALAME I N ALLE SPIAGGE DELLA S1cn.,JA
C hinisia, maggio/giugno 194 3. Mc 202 del 15 1° G rup po decollano pe r u no missione su Pa ntell'e ria (SMA)

eia quelli della IX Air Force era no stati imp egnati in una serie di pesanti incursioni sugli aeroporti sardi, calabresi e sicilian i, o nd e neutralizzare o comunque indebo lire i reparti aerei del!' Asse potenzialmente capaci di inte1ferire con l'operazione Corkscrew. A queste operazioni di controaviazione avevano dato il loro co ntribut o anche i caccia bombardieri di Malta, che avevano effettuato quotidiane scorrerie sulla S icilia e su ll a Calabria. Fra il 15 ed il 30 maggio - ovvero due settimane prima de ll a fase finale dell 'operazione Corkscrew - le fo rze aeree strategiche sferraro no una se rie di bombardamenti diurni e notturni nel Merid io ne e ne ll e gra ndi iso le contro g li aeroporti e le pi ste d 'a tterraggio. In ques ti qu indici giorni, sulle basi aeree ita li ane furono scaricate 1.364 tonne ll ate di bombe, che provocaro no vaste distruzioni soprattutto a Trapani , Decimomannu e Napoli - Capodichino 44 • In og ni modo il Comando Alleato, prevede nd o una forte reazione della cacc ia italo tedesca alle incursio ni dei bombardieri su Pantelle1ia aveva incaricato iJ XII Air S upp or t Command di fornire adeg uate scorte a tutte le formazioni della Tactica l Bomber Force e nell o stesso tempo di assicurare la cope rtura aerea alle uni tà navali che dovevano operare nell e acque di Pantelleria. Il controllo delle operazion i della caccia fu gestito sin o al 10 gi ugno dai centri radar del 3rd Ai r Defense Wing in sta ll ati nella penisola di Capo Bon , poi, a partire dalle 10,00 del giorno successivo, passò ai contro ll ori imbarcati s ulla HMS LARGS , unità comando della forza navale da sbarco45

L'inizio dell 'attacco

A~ar tir~ ?al 28 maggio, l'offens i:a aer~a contro Pa~te!leria co1~inciò ad_ aumentar~ di fr~qu~nza e~ 111te ns1ta, tuttavia fu solo dopo Il 6 g iu g no che arnvo al massimo. Il ntmo delle 10curs10111 fu poi mantenuto anc he di notte per impedire che la g uarni gione utilizzasse le tenebre per ti parare i da111ù aiTecati durante il giorno all e ba tterie, agli impianti aero portua li ed al sistema dei collegamenti intern i dell'isola. Al primo bombardame nto "ro und the clock" parteciparono anc he vent un o Hu rribomber deJJ a DAF (Dese rt Air Force), che nella notte s ul 7 lanciarono quattro tonnellate e mezzo di bombe su ll 'aeropo rto della Marghana, senza però ottenere ap prezzabili ri su lt ati, tanto è vero che all'indomani la pista fu ripristinata e nuovame nte resa agibile per gli aerei da trasporto ital iani e tedeschi46 Ma andia mo co n o rdin e.

Il 31 magg io, l' in croc iatore b1itannico ORTON ed i cacciatorpediniere TROUBRIDGE e PETARD avevano bombardato l'aerea del porto, senza provocare la reazione delle batterie costiere. All'indomani un 'altra formazione di qu attro uni tà si era presentata per ripe tere il bombardamento, ma questa volta alcune batte rie avevano risposto al fuoco danneggiando l'incrociatore HM S PEN ELOP E, il quale fu avvistato poco più tardi da Bf.109 italiani mentre na vigava a ve loci tà ridotta 15 mi glia ad oves t di Pantelleria, lasciando a poppa un a vis tosa scia di nafta47 Il bomb ardamento navale fu ripetuto anc he nei successivi giorni 3 e 5, senza però ottenere alc una risposta da parte de ll e batterie costiere48 li 1° giu gno, i B-17 della Xll AF avevano per la pri ma vo lt a preso parte alle operazio ni battendo le

44 La ci fra del to nnellaggio bombe è esp ressa in tonne llate me tric he. quella riportata nella Hi s tory of t he Twelfth Air Fo rce , cap. XII p IO è io ton s (equ iva lenti a 1.0160 tonnell ate metriche). C irca le azioni sugli aeroporti vedere capitolo V.

45 Xli ASC Pantellerian Ca mpaig n, AF RH A A-6192 , p.5. HislOry of th e XII AF chapt. XII p. 12.

46 Telegramma Ae rona utica Sic i lia 0022974 a S upera reo de l 18 g iugno 1943, AUSSMA . SLI/B - 1 39.

47 History of thc Xli AF c hapt. XII p. 13. "T he Twe lfth Air Force in thc Sici lia n Campaign", Annex I , p. 5, AFHRA A-6192 , e "Stralcio relazioni operat ive s u azioni bell ic he svo lte dall ' Aerona utica Sic i lia per difesa isola Pantel leria", allegato a " Avvenimenti Pantelle1ia 8 maggio - 11 giugno 1943 xxr· AUSSMA Ca rt. SL4 - 55 .

48 Hi story of the XII AF chap t Xll p 13 "T he Twe lfth Air Force in the Sicilian Ca mpaig n", Annex 1. p. 5, AFHRA A-6192.

CAP. Vll l - P ANTELLERIA 283

bauerie costie re e le postazioni dei cannoni antiaerei. L'int ervento delle "Flying Fo11ress·· aveva praticamente aperto la seconda ed ultima fase dell'offen iva aerea destinata ad annichilire la capacità reattiva dell'isola. Le 164 tonnellate cli bombe eia 500 e 1.000 libbre sga nciate dai bombardieri pesanti nel co rso della giornata non avevano però dato i risultati sperati 19 •

Il 2 giugno i caccia bombardieri inviati ad attaccare le provatissime batterie sull'angolo ord Est e sulla costa Sud avevano inaspettatamente trovato una contraerea, che in vivacità s up erava di gran lunga quella dei giorni precedenti50 All'indomani il fuoco della contraerea sia pesante che leggera, si era dimostrato ancora più intenso e meglio mirato51 • li 4 giugno i ricognitori riferirono che gli italiani non facevano più tentativi di riparare i danni ai cannoni ed alle relative postazioni, tuttavia il 6 gli aerei attaccanti ebbero la sorp re sa di constatare che la contraerea pesante. sebbe ne poco precisa, risultava ancora discretamente attiva. Però ali' indomani solo una moderata contraerea leggera si oppose agli attacchi a bassa quota ~) Infine. il 9 giugno, gli av iatori alleati rilevarono che il fuoco della contraerea si era molto affievolito. infatti ad ogni attacco venivano esplosi non più di una ventina di colpi 53 Evidentemente la difesa contraerea cominciava ad avvertire gli effetti de ll a prolun ga ta serie cli attacchi s u quella ottantina di postazioni d'arti g lieria, che gli Alleati avevano deciso dimettere fuori combattimento. perché piazzate in punti strategici.

I responsabili della pianificazione degli attacchi avevano calcolato che per ridurre al silenzio una batteria bastava distruggere un terzo elci ~uoi pezzi, dato c he i rimanenti sicuramente era no stati messi fuori uso dai danni seco ndari rip ortati dalle loro centrali di tiro, dagli strumenti di puntamento, dai collegamenti e dalle riserve ed infine dalla demoralizzazione ciel personale~~. La cosa più importante era tenere costantemente le batterie sorto attacco per ostacolare anche quelle piccole riparazioni sufficienti per rimettere in attività i pezzi. Quindi la pressione dei bombardamenti doveva esse re in cessa ntemente mantenuta si no al momento dello sbarco . onde prolungare al massimo il periodo di inefficicnLa delle batterie. Calcoli matematici basati sulla legge delle probabilità e su una accurata analisi della precisione dei bombardieri pe anti, avevano dimostrato che occorreva dedicare almeno quattrocento bombe da 1.000 libbre (453,6 Kg.) ad un can none piazzato entro un 'aerea vulnerabile cli c irca 500 metri quadrati, per avere qualche possibilità cli metterlo fuori combattimento55. Una prima indagine effettuata ubi10 dopo lo sbarco accertò che calcoli e previsioni erano stati in massima parte e atti. Sugli ottanta cannoni più ber agi iati, quaraniatré risultavano danneggiati, dieci erano completamente inservibili cd il riman ente - ad eccezione di due cannoni - era no temporaneamente fuori uso con danni riparabili in ci rca tre ore 56 Fu infine stimato che il potere di fuoco delle venti principali batterie attaccate era stato ridotto del 52.6%57 • 1n conclus ione. anche dopo intensi bombardamenti l'isola aveva conservato una discreta capacità di resistenrn, tanto più che le perdite fra il personale delle batterie erano s tate molto legge re. Tuttavia qu esta capacità re sidua era s tata gravemente ridotta dalla quasi completa interruzione delle strade e delle comunicazioni interne, per cui non era possibile assicurare né un regolare vettovagliamento delle batterie e dei reparti mobili né la tempestiva trasmissione degli ordini. Ma u questi argomenti ritorneremo più avanti.

La violenza dell'offensiva aerea ra gg iuns e il massimo il IO g iu gno, quando 1.420 tonnellate di bombe

49 Zuckerman Rcport, 20 Ju ly I943, "fatimates of results of daily upcrat ions··. AFRHA A-6005.

50 NATAF lnt/Opsum No.72. Al/473. 3/6 ( 1943), AFIIRA A-6011.

51 ' ATAF lnt/Opsum ' o.73. Al/ 475, 4/6 ( 19-13) AFHRA A-6011

52 ATAF Jnt/Opsum o.76, Al/489. 7/6 ( 1943), id. Confidc ntial ( Report) 7 June 1943, AFHRA A-6011.

53 NATAF Tnt/Op sum No. 79. Al/504. 10/6 ( l 943) AFHRA A-60 11 e Relazione del cap iLano Natale Veronesi in data IO giugno 1943. allegata a comunicazione Comando Aeronautica Sicilia .002934/S del 13 giugno 1943. a SuperaercoRoma. AUSSMA SL2/I I - Il Quater.

54 Craven & Cate, op. cit. voi. TT p. 426.

55 J-fotory of lhe Xli AF c hapl. Xli p. 7.

56 Hi~tory of Lhe Xli AF chapt. Xli p. 15 .

57 Hi\tOry of 1he Xli AF chapt. Xli p. 16.

284 Gu, RR A A EREA IN ) TA i IA - DA t L -AI A MEIN AL LE SPIA GGE DEI LA SI CILIA

Chinisia maggio/g iu gno 1943. Decol lo su allarme dei Mc.202 del 153° Gruppo. (SMA)

misero fuori uso parte delle installaz ioni d ifensive della zona nord e molte delle batterie ancora indenni58 Con gli ultimi attacchi , sferrati nella mattina dell' 11 giugno, la quantità di bombe lanciate su Pantelleria a partire dall' 8 maggio raggiunse le 6.301 tonnellate. di cui il 30% portato dai B-17, il 33 % dai bombardieri medi B-25 e B-26 ed il 13 % dagli Wellington britannici59 Mentre il rimanente era stato lanciato dai bombardieri leggeri e dai cacciabombardieri brita nnici ed americani. Questi ultimi avevano sganciato I' 11 % del totale delle bombe e portato a termine 1.615 so rtite, esegue ndo da so li quasi il 30% de ll e miss ioni eseg uite dalle NAAF nel corso dell ' operazio ne. La maggiore quantità di carico esplosivo era stata dedicata alle batterie, su cui erano piovute 4.315 tonnellate di bombe, corrispondenti ad oltre due terzi ciel totale60

Battaglie aeree su Pantelleria

Nonostante

la frequenza degli attacch i aerei su Pan tell er ia, le numerose c rociere effettuate dai caccia dell'Asse erano rimaste praticamente infruttuose sino al 5 giugno. C'era stata una eccezione il 2 1 magg io quando, alle o re I 0,53, trent un o caccia germanici, avevano inte rcettato una c inqua nt ina di bombardieri, abbattendone tre insieme ad uno dei caccia cli scorta, senza loro perclite6 1 • Sulle molte e dispe ndiose missioni effett uate a vuoto dai caccia ita lo tedesc hi ebbe un peso determinante il ma ncato ripris tino dei radar della Luftwaffe danneggiat i dai primi attacchi aere i . La dec isione di non 1iattivarli presa dall'OBS, non fu modificata nonosta nte le pressa nti sollecitazioni del generale Fougier, che il 30 maggio aveva avverti lo il Coma ndo S upremo ed il fe ldma resciallo Kessel ri ng, che i rad ioca li zzatori messi fuori servizio a Pantelleria non avrebbero potuto essere surrogati da quelli installati sulle cos te della Sicilia, in q uan to quest i ult imi "non erano in grado di preavvertire le incursioni aeree su Pantelleria" 62 Ad operazioni concluse, le letali conseguenze della mancata riattivazione dei radar cli Pante ll eria vennero così s in tet izzate da l coma ndante l 'Ae rona uti ca Sic il ia, ge nera le Adr iano Mo nti:

"A Pantelleria erano dislocati.fìn dal dicembre 1942 il 1° Stormo caccia ed il 151 ° Gruppo Caccia;

58 History of the Xli AF c hapt. Xli p 19.

59 6202.2 tons = 630 1,43 ton nellate metric he, Hi story of the Xli AF chapt. Xli p. 19.

60 Zucker ma n, repo rt 20 Jul y 1943, appendix XXIV ''T he econimics of the operat ion" p. l , AF HRA, A-6005

6 1 Azioni nemiche su Pa ntelleria cd azioni aeree di con tras to de ll' Asse 8 maggio - Il giugno 1943. Cart. SL! -9. AUSSMA.

62 Stato Maggiore Aerona utica a Comando Supremo, O.B.S. e Comandi Aeros quadre, 31 magg io 1943, IB/9249 , AUSSMA SL-9

CAP V II I • P ANTE L L ERI A 285

inoltre il campo era base appoggio Reparti Siluranti.

Poiché i bombardamenti aerei della prima fase dell'offensiva nem.ica (maggio) furono diretti specialmente contro l'Aeroporto, che rimaneva spesso inutiliz z abile con la conseguen1e impossibilità d'impiego dei Reparti ivi dislocati, e, comunque, dato che i R eparti stessi per inefficienza dei RARI [rad io localizzatori] locali, non potevano essere più utilmente impiegati in Sicilia Il ! 0 Stormo rientrò il 10 maggio ed il 151 ° Gruppo il 15 maggio Tale Gruppo lasciò a Pantell eria una sezione caccia di 4 aerei per compiti vari, ricognizioni, collegamenti con la Sicilia.

Tale Sezione rientrò in Sicilia in da1a 4 giugno in seguito al seguente telegramma del Comando Supremo in data 316143:

"5 10551P - Riferimento 1819249 del 31 maggio di codesto Superaereo scopo aumen1are possibilità crociere protezione già disposto a favore Pant elle ria et dato che mancanza radiolocalizzatori non consente intervento su allarme, sezione caccia Isola può essere dislocata in Sicilia I.I ordini di cui 4 i 3494/P data 1° corr. Conservano loro pieno valore I.I AMBROSIO"

Contro le incursioni aeree nemiche su Pantelleria del mese di maggio, la caccia italo tedesca non poté intervenire che raramente perché le incursioni stesse - ::,poradiche ed improvvise - non venivano 1empes1ivamente segnalate alla Sicilia (non funzionamento dei RARI) la cui caccia, d'altra parte. era fortemente impegnata a contrastare le frequentissime incursioni sulla Sicilia.

Quando le incursioni nemiche su Pantelleria divennero sistematiche (fine maggio) le Aeronautiche dell 'Asse disposero crocie re di protezione saltuarie in rela z ione alla di::.ponibilità di aerei ed alle necessità di con trastare le in cursioni nemiche sulla Sicilia in alcune di tali crociere è mancato il contatto con le formazioni nemiche, quasi certamente perché la rete dei RARI nemica consentiva agli avversari di rilevare tempestivamente la presen za di caccia dell'Asse su Pantelleria e di evitare l'invio di propri reparti durante le nostre crociere - criterio di economia di for ze di cui gli inglesi hanno dato più volle prova, anche in circostanze di assoluta superiorità come nel caso in questione)

Le.formazioni dell'Asse venivano sempre impegnate ad altissima quota (7-8 .000 metri) dalla cacc ia di protezione se mpre superiore in numero.

Molto difficile era il prendere contatto con le forma z ioni offensive (bombardieri, caccia bombardieri) le quali, perciò potevano effe11uare gli auacchi quasi indisturbate.

La caccia della Sicilia e ra impegnata, oltre che per Pant elle ria, anche per la difesa della Sicilia stessa. Dall'8 maggio al/' li giugno 1943 la Sic ilia ha subito n ° 50 incu rsioni , contro le quali la sola caccia na z ionale (composta da una media giornaliera di 64 velivoli efficienti) ha effettuato n ° 50 partenze su allarme, ed ha sostenuto n ° 25 combatt imenti aerei, con un impiego compless i vo di n ° 1.350 aeroplani.

Durant e gli attacchi navali notturni è mancato l'intervento delle for ze aeree naziona li offensive perché tutti esegu iti in noui buie (senza luna o quasi) gli attacchi navali diurni sono stati con tras tali con le poche forze disponibili.[. .. / 63 •

La prima mi ssione di un certo rilievo della cacc ia italiana in difesa cli Pante ll eria fu eseguita il 18

286 G UE RRA AEREA L'I l TALIA - DA E L- A LAMEJN ALLE SPIAGGE DEL LA SICILIA
Chinis ia, maggio/giugno 1943. Mc.202 del 15 1° Gruppo danneggi ato in atterragg io a l rientro da una missione. (SMA)
63 No
ta alle operazion i aeree Pantelle ria, Cart. SLl -9. AUSSMA.

maggio, giorno in cui l'aviazione anglo americana diede il via all' "Operazione Corkscrew" con un pesantissimo attacco di bombardieri medi. Tuttavia gli otto Macchi inviati dalla Sicilia arrivarono sull'isola alle 15,30, ovvero con due di ritardo su lla prima ondata di bombardieri e quaranta minuti in anticipo sull'arrivo della seconda ondata, che iniziò il bombardamento quando i caccia italiani erano già rientrati per esaurimento dell'autonomia64 Anche gli aerei tedeschi, dopo il loro intervento del 2 1 maggio, avevano sospeso le missioni sino aJla notte sul 25 maggio, quando due Ju.88 dello Nachtjagdgeschwader.2 circuitarono sull'isola dall'una di notte sino alle prime lu ci dell'alba per proteggerla dagli attacchi degli Wellingtons. Il crescendo degli attacchi aerei a partire dalle prime ore del 29 maggio aveva convinto i comandi dell'Asse ad istituire regolari crociere di caccia cominciando dal 1° giugno, che però non avevano incontrato ae rei nemici sin o alle ore 15,00 del 5 giugno, quando venti aerei tedeschi, fra Fw.190 e Bf.109, tutti dotati di serbatoi ausiliari65, riuscirono ad intercettare un gruppo di bombardieri abbattendone uno. Nella stessa mattina ve nti bombardieri tedeschi - chiamati dal comando di Pantelleria per attaccare un incrociatore ed un cacciatorpediniere che stavano bombardando l' isola - erano arrivati quando le navi si erano già ritirate, pertanto, dopo avere in crociato a lungo attorno all'isola erano rientrati alla base66 Quando calarono le tenebre la protezione dell'isola da altri eventuali attacc hi navali fu assunta da un aerosilurante italiano che rimase ad incrociare nell'area da ll e 23,00 sino alle 04,00 dell'indomani senza però avvistare alcuna unità67 • L'accentuarsi degli attacchi navali ed aerei su Pantelleria aveva messo in allarme i comandi dell'Asse, che si erano preparat i a co ntrastar li spostando alcuni repart i caccia sugli aeroporti occidentali della S ici lia, data la loro minore distanza dall'isola. La mossa non era sfuggita alla attenta ricognizione alleata, che aveva subi to avvertito le NAAF che nei giorni segue nti e ra possibile la presenza di un maggiore numero di cacc ia del l'Asse su Pantelleria68

Nella mattina del 6 giugno bombardieri medi della TAF in azione contro postazioni d'artiglieria avvistarono in lontananza cacc ia it ali ani, che però non impegnarono combattimento69 Poco più tardi bombardieri leggeri DB7 del 184th Squadron furono aggrediti di sorpresa da cinque Bf.109 muniti di serbatoi ausiliari, che dopo una rap id a passata si disimpegnarono in picchiata, evitando di essere attaccati alle spalle dagli Spitfire del 3 1s, FG che scortavano i DB7. Nel brevissimo contatto a fuoco con i Bf. l 09 il 184th perse un bombardiere, che cadde in mare con un motore in fiamme mentre i Messerschmitt si allontanavano a tutto gas. Tutt avia i piloti del 3!51 FG si lanciarono all ' inseguimento colpendo uno dei fuggitiv i prima che riuscisse a sottrarsi al loro attacco.

Into rn o alle 13,45 una fo rm az ione di Baltimore sudafricani in azione sulle batterie dell'isola fu intercettata da dodici caccia mentre stava iniziando la corsa di lancio. Gli aggressor i -che secondo i sudafrican i erano alme no otto fra Bf.109 e Fw.190 - eseguirono un attacco in linea da tergo danneggiando due bombardieri, prima di essere costretti a rompere il contatto dall'intervento dei caccia di sco rt a70 • Questi ultimi non reclamarono alc una v itt oria , però i due comba ttim enti con i DB 7 e con Baltimore costarono due caccia ai tedeschi, che in cambio rivendicarono la distruzione di due bombardieri, prob ab ilm ente due Baltimore appartenenti alla RAF. Tutta via seco nd o il bollettino della ATAF i due aerei sarebbero stati

64 Azio ni nemiche su Pantelleria ed azion i aeree cli contrasw dell'Asse 8 maggio - 11 giu gno 1943 , Cart. SLl-9, AUSSMA. li rapporto ve nne inviato presumibilmente alla fine di giugno s u sol lec itaz ione de l Comando Supremo.

65 NATAF lnt/Opsurn No.75 , Al/485, 6/6 (1943) , AFHRA A-60 11

66 Azioni nemiche su Pante lleria ed azioni aeree di contrasto del l 'Asse 8 maggio - 11 giugno 1943, F8/l. Can. SU-9, AUSSMA.

67 Azioni nemiche su Pantelleria ed az ioni aeree di con trasto ciel i' Asse 8 maggio - l l giu gno 1943, F8/l, Carl. SLl -9, AUSSMA.

68 Confidential - lntelligence K-34783, AFRHA A-6 192, fr. 0964

69 Azioni nem iche su Pantelleria ed az ioni aeree cli contrasto cieli' Asse 8 maggio - 11 giugno 1943, Cart. SLJ -9, AUSSMA e NA TAF Tnt/Op sum No.76, Al/489, 7/6 (I 943), AFHRA A-60 l l.

70 NA TAF lnt/Opsum No.76, Al/489, 7/6 ( 1943), AFHRA A-6011. Secondo questo bollettino i FW.190 avevano le est remità alari e le code dipinte cli bianco.

CAP. VIJJ - P ANTE LLERIA 287

solo dannegg iat i. I tedeschi non reclamarono invece la distruzione di un DB7. che invece era sta to abbattuto, fo rse perché - data la ve locità del loro attacco, tipo ··mordi e fuggi" - non avevano avuto il tempo cli accertarla 7 1 l due p il oti tedeschi abbattuti furono raccolti in mare da un idrovolante Walrus britannico, c he stava ce rc ando l'equipaggio del DB 7 del 184th Squadron distrutto nel corso della matt in ata.

Era in vece and ata a vuoto la crociera di trentuno caccia it alian i , che intorno all e 13 ,00 avevano pattuglia to il cie lo delJ ' isola senza avvistare nemmeno uno dei duecen totre nt otto velivoli nemici che nello stesso giorno aveva no bombardato e mitrag li ato Pantelleria. Fu altrettanto deludente l' esito della ricogniz ione offensiva di tre aerosil uranti S.79, che fra le 21,00 e le 24,00 pattugliarono i dintorni dell'isola 72 •

Il 7 giu gno, in co nformità ai piani prestab il iti, l'av iaz ione alleata aumentò notevolmente la pressione su Pan te ll e ri a superan do per la prim a volta le quattrocento so1tite giorna li e re grazie al massiccio intervento dei bombardieri med i e pesanti. La magg iore parte degli attacchi fu conce ntr ata sulle due grosse batterie cost iere di Punta Karusc ia, ann ate con qua ttro pezzi da 150mm, tre da 120mm e se i pezzi da 90mm, che difendevano l'accesso al porto e battevano le acque davanti all'unico tratto di costa pianegg ian te adatto allo sbarco di truppe73 L'Ae ronautica Sicilia ed il Il Fl iegerkorps fecero il massimo sforzo per contras tare queste incursioni inviando sull' iso la quasi l'intera forza caccia disponibile in Sicilia. Ce ntove nticinque cacc ia , di cui cinqua nta sette itali ani e sessan totto tedeschi , si diedero il cambio dalle undici del matt in o alle nove di sera. Gli italiani ebbe ro poca fortuna . l tre pattuglioni di MC.202 e Messerschmitt.109G-6 italiani , che incrociarono s u Pantelleria (ris petti vamente fra le 11,15 e le 12,40, le 14,20 e le 15,50, e le 19 , 15 e le 20,25) non incontrarono aerei nemici per il semplice mo ti vo che gli orari delle loro crociere ri s ultarono comp leta mente sfasati rispetto a quelli avversari.

Andò meglio ai tedeschi, che ag irono sopratt ut to nell a secon da parte della gio rn ata. Una formazione cli B- 17 denunciò di essere stata att acca ta co n bombe a temp o mentre stava vo lando a circa 5.600 metri.

Secondo g li equipagg i delle Fo rtezze Volanti l ' attacco era sta to eseg uito da sei Fw.190 che incrociarono la loro fornrnzione a circa 7 .000 metri di quota 74

All e 14,00 ci.rea, dodici P-40 del 57 th Fighte r Group (IX AF), impeg nati in un a scorreria, intercet taro no quindici miglia ad ovest di Pantelleria un a quindicina di caccia, che furono identificati come Messerschmitt e Macchi. l piloti dei P-40 affermaro no di avere abbatt ut o due Bf.109 e danneggiato un MC.202. Una secon da pattuglia di sed ici P-40 del 79 th F.G. in croc iera sull ' isola fra le 18,40 e le 20,30 fu invece att accata di sorpresa da quattro aerei, identifìcati come MC.202, che attraversa ro no in picch iata la loro formazione s parando come dannati. Nonostante la brevità del contatto, i cacciatori ame ric ani reclamarono la distruzione di due MC.202 senza subi re pe rdite. In realtà la caccia italiana non prese parte a nessuno di quei combattimenti, di cui fu invece protagonista la caccia tedesca c he impiegò diciotto aerei nel combattimento delle 14,00 , e venticinq ue in quello a più tarda ora. I tedeschi persero due aerei, ma asserirono di ave re distrutto un bombardiere e danneggiato due caccia. Ri e ntraro no invece all a base tutti gli aerei itali ani impiegati nel corso della gio rn ata sia nei pattugliamenti su Pantelleria che nelle acq ue siciliane Il bollettino giorna li ero della NATAF annunc iò il ma ncato rientro di un solo bombard iere in picchiata A.36, abbattuto cl all a co ntraerea di una unità navale , che era stata attaccata ad ovest cieli ' isola da un a formazione cli dodici A.36 del 27 th Bo mb Group (Li ght) 75 •

7 1 Azioni nemiche su Pantelleria cd az io ni aeree d i co ntras to dell'As se 8 maggio - 1 1 giu g no 1943, Ca rt. SLJ-9, AUSSMA.

72 Azioni nemiche su Pantelleria ed azioni aeree di contrasto dell'Asse 8 maggio - I I g iugno 1943, F8/ l. Cart. Sll -9, AUSSMA. Circa il numero delle s ortite deg li aere i AJleati ved i: XII Air Force in the Sic ilian Campa ign. Annex 3, p 2 , APHRA A-6 192 .

73 NATAF lnl/Ops um N°77 Al 494 , 8/6 (43 ) AP HR A A-60 1l.

74 Co nfid e nt ial (re po rt ) K- 34783, AFRHA A-6192 , fr. 0965.

75 l co mbatt imenti de l 7 gi ug no sono s tati ricost ruit i in bas e a:

bollettino NATAF Al 492, 7/6 (43) AFHRA A-601 I.

Azioni ne mi cbe s u Pantelleria ed azioni aeree di contras to del!" As se 8 maggio - 11 g iugno 1943 Cart. SLJ-9 , AUSSMA.

288 G UE RR A A EREA IN lTA UA - DA EL- A LAMEIN ALLE S PI AGGE DELL A SI CILIA

La g iornata del 7 giugno era stata comunque discreta per il TT Fliegerkorps, che ai pochi successi su PanteUeiia ne aveva aggiunto uno abbastanza consistente per merito dei suoi assaltatori suU'aeroporto di Korba ord (Tun isia) sede de l Xll Air Support Command. Alle ore 06,00, sedici Fw.190 erano ani vati di sorpresa a bassa quota su Korba bombardando e mitragliando gli Spitfire de l 31" Fighter Group allineati sulle piste e g li ad iacenti baraccamenti. Dieci minuti più tardi l'attacco fu ripetuto da una pattuglia di q uattro Fw 190 proveniente da altra d irez ione. li XII ASC ebbe due Spitfire distrutti e quattro danneggiat i al suo lo, ventici nque fer iti fra il prop rio personale più un morto fra quello di un distaccamento del Sea Ai r Resc ue 76 L'azione dei Fw.190 non fu un clamo roso successo, tuttavia ebbe un certo effetto su l 31'1 FG, che concluse l'O perazio ne Co rksrew con 112 sortite in meno rispetto a11a media degli alt ri Fight er Gr oups de lI' Air S upport Command 77 Nonostante la sua aggress ività la Luftwaffe non tentò più di tipetere nei giorni seguenti operazio ni d i qu es to ge nere contro le numerose basi del Xli ASC installate sui vecchi ca mpi ita lo tedesc hi della peniso la di Capo Bon.

76 ATAF ln t/Opsum No.77. Al/494. 8/6 (43). AFHRA A-60 11. XII ASC Pantelle1ian Ca mpaign. AFHRA A-6 192. Secondo una s toria non uffic iale de l reparto, gli aerei danneggiati sa rebbero st ati d iec i, cfr.: Lamen sdorf G. Rolland.

Major, USAFR, " His tory of the 3 1" Fighter Group " p 21.Secondo ques t'ult imo due degl i attaccanti sareb bero s tati abbattu ti da ll a co nt raerea. Secondo San toni A e Mau.esini F. gli Fw . 190 in az ione il 7 su lla Tuni s ia s arebbero ta ti tren tad ue , che avre bbero attacca to Tefello ne a su d d i Ke li bia. op. ci t. p.393.

77 XII Air Fo rce in thc Sicilian Campaig n Annex 3. p.9. AFHRA A-6192.

CAP. VIII - P ANTELL ER IA 289
Pa ntelleria, l' in g resso o l gronde ha ngar in caverna (pgc. Nicola Mal izia)

"Crescendo"finale ed epilogo

T , 8 giugno ravia7ione anglo americana aumentò L ulteriormente la pressione su ll'isola eseguendo cinquecentodue sortite nell'arco delle ventiquattro ore, che aggiunsero altre 635 tonnellate di esp losivi a quelli caricati nei giorni precedenti 78 elio tesso giorno una forza navale fu inviata a bombardare l'isola, sia per dare più efficac ia alla prima intimazione di re a lanciata dagli aerei alle sei del pomeriggio. sia per accertare la residua capacità reattiva delle batterie costiere. A trazione presero parte cinque incrociatori, ollo cacc iatorp ediniere e tre motocannoniere79 Poco prima di mezzogiorno, dopo alcune, alve a lunga gittata degli incrociatori. i cacciatorpediniere serrarono le distanze coordinando i loro tiri sulle opere militari dislocate sul lato nord con la contemporanea incursione di oltre trenta 8-17 sulle batterie costiere occidentali. Successivamente, le tre motocannoniere si spinsero davanti alla bocca del porto per pro vocare ulteriormente il fuoco delle difese costiere. Delle sedici batterie esistenti nella LOna ben poche erano ancora in grado di rispondere. Due accertarono la sfida. ma una fu ~ubito zittita dalle bordate degli incrociatori. Ciò nonostante. poco dopo altre tre ripresero l'attività sparando alcuni colpi. Infine alcune mitragliatrici piazzate nella zona del porto sgranarono qualche raffica contro le motocannoniere, che - rese audaci dalla iniziale mancanza di reazione - si erano avvic in ate a qualche centinaio di metri dalla riva80 • Di questa impari battaglia cono ciarno il succin to rapporto del sottotenente dell'Aeronautica D·Amico, responsabile della stazione radiotra smissioni della R. A in stallata su Monte Grande, c he assicurava i collegamen ti fra l'aeroporto di Pantelleria ed il Comando Aeronautica Sicilia: "Alle 1125 le w1i1à aprono i/fuoco sull'isola dalla dista11:a stimata di 15 Km. Le unità sono i11fomur:.io11e di linea e battono tutta la ::,0110 costiera dalla parte N-N-W dell'isola. Le nostre batterie cont robattono efficace111e111e. At ore ll40 una formazione di 36 quadrimotori a/lacca con bombe di grosso calibro le batterie cos1iere. Vedo un quadrimotore allontanarsi e111et1endo scia di fumo. Alle 1145 poiché dei colpi cominciano a cadere nelle 1·ici11a11::,e della sta::,ione faccio allo11ta11are il personale e rimango a fare l'al'vista111e11to ed a passare le co1111111icazio11i. Buona parte delle linee sono interrotfe. Alle 1155 circa l'edo una unità co lpita et 1m 'a/tra probabilmente co lpita: a111bedue unità cessano il fuoco coprendosi di cortine fumogene men/re altre le Gl'l'icinano. Alle 1210 circa le unità cessano il fuoco e si allonwnano in dire:ione N-N-W'' 81 •

Le notizie dell'attacco navale - fra l'altro già aueso dopo le segnalazioni delle coppie di MC.205 e Bf. I 09 che permanentemente sorvegliavano le acque intorno a Pantell eria - avevano subito scatena to la reazione dell'aviazione de ll 'Asse. La Luftwaffe aveva fatto imm ed iatam en te decollare eia Trapani sette

Fw.190 Jabo ~conati da ventidue Bf. l 09. che. arTivati in 7ona alle 13.00, avevano rintracciato le navi

78 Hi~t ory of the Xli AF chapt. Xli pp. 18 e 19.

79 Incrociatori EWFOU OLA D.AU RORA,PENBROKE , EURYALUSedORION. caccia torpcdiniere WHADDON. TROUBRIDGE. TARTAR. JERV IS NUBIAN, LAFOREY, LOOK OUT e LOYAL, e le 11101ocannoniere 73, 77 e 84. ( n.d.A )

80 Xli Air Force in the Sicilian Campaign. Annex I. p.5. AFHRA A-6192.

81 ··Comunica,ioni intercon.e tra Radiopont e Pantelleria e Comando Aeronautica Sicilia'·. p.2. AUSSMA. SLl/9.

290 GLI RRA AF.RF.A IN I !Al I\ - DA EL-At.A~ll:IN Al I.I SPIAGGE 01:Ll.A S1c11 IA
Pezzo contraereo italiano (pgc. Gergo)

britanniche in fase di allontanamento. Due bombe esplose accanto ad un incrociatore forse ne avevano dannegg iato lo scafo, ma una leggera foschia aveva impedito ulteriori accertamenti. Comunque l'azione degli Jabo s i era conclusa senza perdite nonostante la forte reazion e contraerea. Altre du e mi ss ioni di ric erca delle unità navali nemich e effettuate nel pomeriggio dal II Fli ege rkorp s con l ' impiego di ventisette Fw.190 dello Schl.G.2 e trentacinque Bf.109 dello JG.53 non avevano dato alcun esito8 2

La Reg ia Aeronautica - che g ià ne lla mattinata aveva infruttuo sa ment e pattu g liato per una ventina di minuti il Il campo della Marghana sotto le bombe. cielo di Pantelleria con sette Bf. l 09 e

ventidue MC.202 - si era subito attivata lanciando tutti gli aerei disponibili co ntro le unit à da guerra che bombarda vano Pantelle ria. La p1ima azione era stata eseguita da tre aerosiluranti S.79 sco rt ati da quindici MC.205 del l O Stormo decollati da Catania, alla quale dov eva fare subito seg uito l' atta cco di otto MC.200 del 161 ° Gruppo armati di bombe, scortati da quattro Bf. l 09 e quindici MC.202. Le forze messe in campo dal generale Monti erano alquanto più modeste di quelle del 11 Luftkorps. tuttavia per riunirle era stato necessa1io rastrellare ogni assaltatore ed aerosilurante bellicamente efficie nte sulle ba si siciliane 83 Gli S.79 an·ivarono al largo di Porto Pantelleria int orno alle 13.30, quando da un'ora ci rca le unità britanniche si erano allontanate ve rso su d ovest8 ~. La formazione na va le non si era allontanata molto, quindi era ancora possibile rintracciarla. Tuttavia la mis s ione degli S.79 fu annullata, poiché - essendo i MC.205 della scorta gi unti al limite dell 'a utonomia - era esc luso inviarli in pieno giorno in una zo na infestata da caccia nemici 85 • A nche in que sta occasione - come in altre precede nti - la cronica man ca nza sui caccia italiani degli indispensabili serbatoi ausiliari fece sentire i suoi deleteri effetti.

Non ci furono invece problemi di autonom ia pe r i MC.200 decollati da Castelvetrano, che insieme alla loro scorta incrociarono la formazione navale es attam ente a 36° 35' N - 11 ° 30' E, appena dieci minuti dopo che gli S.79 avevano invertito la rotta. Trovato il bersaglio, gli anziani cacciabombardieri del I6 1° Gruppo andarono animo sa mente all'assa lto , mentre i MC.202 e Bf. J09 de ll a sco rta circuitavano ad alta quota , pronti a rintuzzare eventuali attacch i de ll a caccia anglo americana. U no degli ordigni lanciati dai MC.200 pres um ibi lmente colpì una unità , infatti qu es ta fu vista mettersi al trav erso e fermarsi. Evidentemente i danni non erano gravi, perché poco dopo ripre se a muoversi a velocità ridotta. Tuttavia l'az ion e dei cacciabombardie ri italiani non era anco ra conclusa. Qualche migliaio di me tri più in alto, la loro scorta avevano ingaggia to com battimento con alcune dec in e di Spitfire acco rsi per prot eggere la formazione nava le. Appena sganciate le loro bombe, i MC.200 si eran o immed iatamente arrampicati in quota , per

Telegramma Aeronaut ica S ici lia 0022974 a Superaereo del l 8 g iugno l 943 , AUSSMA , SL I/ B- 1 39.

83 L ' 8 gi ugno 1943. l'Aeronautica Sicilia aveva efficien ti: ve nti MC.205, quarantuno MC.202, selle Bf.109 tred ici MC .200 bombe alari. quattro aeros il ura nt i S 79. Totale velivol i effic ie nti se tta ntotto Ve l ivo li impi ega ti 1 ' 8 gi ugno ce ntocinquantadue. Cfr.: Telegra mm a Aerona uti ca Sici li a 0022974 a Superareo de l 18 gi ugno l 943. AUSSMA, SLI/B-1

84 Circa gli orari cfr. Telegram ma Ae rona utic a S ici li a 0022974 a Superaereo de l 18 giu gno 1943, AUSSMA, SLI/B-1

85 Telegra mma Aeronau tica Sicil ia 0022853 a Superacrco del 9 gi ugno 1943, AUSSMA. SL4/4 l.

CA I' V ili - P AiXT ELLE RIA 291
82
39
39.

poi tuffarsi nel comballimento con tanta foga che i piloti avversari ebbero l"impres!-.ionc di e~sere stati affrontati dag li assa i più tem ibili Fw. l 90 86 • La misch ia in quota si conc lu se con una perdita per parte. Un MC.200 cadde in mare. li suo pilota. tenente Grignani, fu visto lanciar i col paracadute 15 km. a nord est cli Pantelleria, ma non venne rintracciato dall'imbarcazione di soccorso pro n tamente sal pata dall'i ola. Uno S pitfire fu abbattu to mentre altri quattro furono danncggia ti~7 Nella tard a sera ta quaranta caccia it a liani fecero la loro maggiore e più fortunata scorre ri a su Pantelleria. dove trovarono molti bersagli. sop rattutto fra i cacciabombardieri che stavano attaccando a bassa quota le banc1ie nella zona del porto~K L'ululato dei motori spi nti al massimo ed il fragore delle raffiche di mitragliatri ce proveni enti da ll 'arca dei comball im ent i fur o no c hiarame nt e uditi anche dall a lontana po taL io ne radio de l sottotenen te D'Am ico sulla Montagna Grande, che s ubito ne informò il comando dcli' Aeronautica Sicilia. Secondo i piloti italiani. i duelli aerei . i sarebbero conclu i con risultati a loro neuame nte favorevoli. lnfa11i essi rivendicarono ci Spitfìre cd un P-38 sicuramente abbattu ti più altri qu attr o Spitfirc probabili. cd infine a ltri ve ntidu e cacc ia var iame nte dann egg iati . È in vece più proba bile che i cacc ia rivendicati fossero P-40 e non Spitfire ~ 9 Da parte italiana. mancarono all'appello il capitano Ferrero e r allievo uffi ciale Cesari, ambedue cadu ti in mare con i loro MC.202 in un punto 5 Km a nord est

86 ln t/Opsu m No.78 AT/500 9/6. AF HR A A-60 11.

87 S tralc io rela:,ioni operat ive su az ioni bell iche svol te <lall'Aeronautica Sicilia per difesa isola Pantelleria. allegato a ··Av\'enimenti Pantelleria 8 maggio - 11 giugno 1943 XXI .. AUSSMA Cart. SIA - 55.

88 La fonna1ionc era compo<,ta da sei Bf 109, undici MC .205 e ventitré MC.202. Cfr: Stralcio relazioni operative s u ai.ioni belli c he svo lte dall'Aerona ut ica Sici li a per d ifesa iso la Pan te ll er ia, allegato a ''Avve nimenti Pante ll er ia 8 maggio - 11 giugno 1943 XX I " AUSSMA Cart. SL4 - 55.

89 Circa il tipo dei caccia Alleati impegnati nel tardo pomeriggio dcli' 8 giugno dalla formazione italiana. cfr: ' ATAf. lnt/Opsum 'o.78 Al/500 9/6. AFHRA A-6011.

292 Gu• RRA AEREA IN I l'AI.IA - DA EL-A l MlllN Al IL 51'l"GGb on I A S1t 1uA'-----------------
B-26 del 319 th Bomb Group si awicinano ali' obie ttivo. (USAAF)

del porto di Pantelleria, e mai più trovati nonostante le intense ricerche90 Anche la North African Tactical Air Force annunciò numerose vi ttori e - precisamente tre Bf.109 e tre MC.202 abbattuti, un quarto Bf.109 probabile, più un Bf.109, un MC.202 ed un Fw.190 danneggiati - senza però menzionare proprie pcrdite 91. Una omissione, che lascia molti dubbi circa le vittorie "rivendicate" e quelle "ammesse" dalle due parti.

Alle 21 ,00 gli unici tre aerosil uranti S.79 efficienti dell a 279" Squadriglia decollarono da Gerbini alla ricerca di un incrociatore e quattro cacc iatorpediniere avvista ti nell e acque a nord ovest di Pantelleria, ma dopo circa quattro ore di inutile pattugliamento in mezzo ad una densa fosc hi a ri e ntrarono si ngo larmente all a ba se co n i si Iuri ancora appesi all e fuso l iere 92 Questo fu l'ultimo intervento della 279" Sq. a favore di Pante ll eria , perché ali ' ind omani un pes ante bombardam e nt o su Gerbini distrusse gli ultimi aerosiluranti del repart o, più quattro del 131 ° Gruppo appena arrivati da Pi sa, dov e Superaereo li aveva prelevati dalla s ua es igua riserva s trat eg ica93

11 9 giu gno, il ll Fliegerkorps effe ttu ò centove nti sortite . Dal sorge re del so le sino alle 11,00 pattu g li e di quattro o ci nqu e caccia tedeschi, esegu iron o ric o-

Il 9 giugno, quottordici MC.202 e quattroMe.109 italiani, intercetta ro no circa cinquan ta bombardi eri pesanti scortati da Spitfire e P-38, che stavano dirigendo sulle ba tterie di Pu nta Spad ill o. Nel!'aspro comba tti mento il comand a nte dell a 363g Squadriglia, tenen l e Ugo Drago (nell'immag ine), si agg iu dicò due vittorie p rim a di essere a sua volto abbattuto. Tuttavia si sa lvò paracadutandosi. (coll e zion e Ferd inando Pedria li )

gnizioni su Pantelleria e sulla zona di mare circosta nt e, se nza però mai impeg nare combattimenti.

La prima battaglia aerea fu ingaggiata intorno alle IOJO, da q uattordici MC.202 e quattro Bf. l 09 italiani, che intercettarono al largo dell'iso la ci rca c inquanta bombardieri pesanti fo1ternente scortat i da Spitfire e P-38, mentre stavano dirigendo sulle batterie di Punta Spadillo. Ne ll 'as pro co mbattim ento furono abbattu ti il MC.202 del comandante del 151 ° Gruppo, cap itano Natale Ve ro nesi ed il Bf.109 del tenente Ugo Drago, comandante della 363a Squadriglia, mentre il MC.20 2 de l so tt otene nt e Enrico Crabbia fu gravemente danneggiato. In compenso gli it alia ni rivendicarono se i Spilfìre di st rutti , più altri quattro probabili 9 4 Due delle vittorie furono aggiudicate a Dra go, c ui però 1irnase poco tempo per g io ire del duplice s uccesso . Aven do momentaneamente ridotto il gas per perm ett ere al s uo gregario cli avvicinarsi

90 Azioni nem iche s u Pante ller ia ed az ion i aeree di co ntras lo dell'Asse 8 maggio - 11 gi ugno 1943, Cart. SLl -9, AUSSMA. Co mun icaz ioni intercorse t ra Radiopo nte Pantelleria e Comando Aerona ulica Sici lia. Sll/9. AUSSMA. Nessu no dei tre pi loti italiani lanciatisi in mare i l g iorno 8 gi ugno fu tratto i n sa l vo non os tante le ricerche effettu a te da imb a rcaz ioni di Pa ntelle ri a e da una pa ttuglia di MC.202 c he all'indomani sorvo lò a lungo i tra tti d i mare dove e ra stati vist i cadere, cfr. Telegra mma Aeronaut ica Sici li a 0022974 a Superareo de l 18 giugno 1943, AUSSMA , SLl/8- 1 39 .

9 J NAT AF, lnt/O psum No.78 Al/500 9/6, AFHRA A-60 I I.

92 Azioni nemiche su Pantelleria ed azion i aeree di contrasto del l'Asse 8 maggio - 11 gi ugno 1943, Ca rt SLl -9, AUSSMA. Comu ni cazioni in lercorse tra Radiopontc Pantelleria e Co ma nd o Aeronautica Sicilia. SLl/9. AUSSMA

93 Telegramma Ae rona ut ica Sici lia 0022974 a Superareo del 18 giugno 1943, AUSS MA , SLl/B - 1 39. Per l'arrivo degli S.79 de l 13 1° Gruppo c fr: te l. 3° Aerosquad ra n OP.57308/S dell'8 gi ugno 1943 a Superaereo, AUSSMA Cart. SL212

94 Due Sp it fire furono rivend icati dal tene nte Ugo Drago, Te legram ma Aeronautica Sici lia S uperareo 1175 X 10/6 1230. ( IOgiugno 1943) , AUSSMA , SL4/41.

CAP VIII - P A:-rTELLER IJ\ 293

La posizione ad al ta q uota era preferito dai P-38 di scorta olle formazioni do bomba rdamento dello Xli Air Force. Nell'immagine u na coppia di Lightning del 1si Figh ter Group, alta fra le nuvole. (collezione Ferdinanda Ped ria lì)

per ri formare la copp ia , Drago fu sorpreso dallo svel to pi lota di uno Spitlìre, c he con un a raffica gli segò un'ala95 Lancia tos i col paracadute. Dra go ammarò a c irca un chilometro da ll a costa, riuscendo però a cavarsela con l 'a iut o degli a1tiglie1i di un a batteria della Reg ia Marina. Il cap itano Veronesi si lanciò col paracadute sulla vertica le di Monte Grande, atterrando nei pressi della staz ion e radio del sottotenente

D 'A mi co, men tre il sottote nente Crabbia ce rc ò di salvare il s uo Macchi dann eggiato portandolo all'atterraggio s ull 'aeropo rt o dell'isola. Il cacc ia si fracassò, ma Crabbia rimase indenne. Sull'opposto versante, il 31 st Fi ghter Group, ri e ntrato in azione dopo le perdite inllittegli a Korba da i FW.190, ri ve ndi cò cinque vittorie - quattro MC. 202 ed un Bf. l 09 -ammettendo la perdita di un solo Spitfìre96 Come in altre occasioni, sembra che ambedue gli avversari abb ia no sovras timat o le proprie vitt o ri e.

Ne l pomeriggio la cacc ia tedesca inte rve nn e s u Pante ll e ria co n novantasei aerei fra Bf. I09 e Fw.190, che arri varono in tre g rosse ondate. Le prime due impegnaro no combattimento con formazioni di B-17 . B-25 e B-26 scor tate da P-40 e P- 38. La sco rt a dei bombardieri assicurò un a buona difesa, ma in cambio perse c inqu e P- 38 senza abbattere un solo aereo tedesco97 No n s ubì invece pe rdite un a sq uadri gli a di otto A.36 so rpresa mentre s i acci ngeva a bombardare il porto, da una dozzina di Messersch mitt , c he stava circuitando su ll a zona per proteggere rattenaggio di un a dozzina d i temerari Ju. 52 da trasporto98 Per sottrarsi ali' impro vviso att acco, g li A-36 fuggiro no a tutto gas liberandosi contemporaneamente de ll e bomb e. Più tardi un a quindicina di Bf.109 tentò di atlacca re una aggue rrit a formazione cli B-17 , ma fu tenuta a bada dal fuoco incrociato delle Bro wning dei bombardi eri Né ame ri can i né t edesc hi eb bero perdite, ma i mitrag li e ri dei B-17 reclamarono quattro Messe rchmitt abbatt uti , più du e pr obabili , co lpili prima che rinunciassero a1l ' attacco 99 ln realtà l'unico aereo perduto dal Fli ege rk orps ne l co rso della giornata fu un Ju.88, non rientrato da una ricognizione offensiva condotta nella notte sul 10 in s ieme a dieci aerei dello

294 G UER RA A EREA 11" ITA LJ A • DA El.·ALAME I N AL L E SPIAGGE DE LLA S ICI LIA
95 Tes timonianza de l comandante Ugo
ta telefo ni
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96 NATAF Int/Opsum No.79 Al/504 10/6, AFHRA A- 601 1 97 Telegramma Aeronaut ica S ici li a 0022974 a Superaereo del 18 gi ugno J943 , AUSSM.A . SL 1/B - J 39. 98 NATAF, ln t/Ops um No.79 AJ/504 10/6. AFHRA A-60 1 I 99 NATAF , lnt/Opsum No.79 AJ/504 10/6 , AFHRA A-60 1 l
Drago all'A Intervis
ca
5 agos
2002.

stes so tipo nelle acque fra Capo Bon e Pantelleria .. Ri s ultò deludente anche la scorreria effettuata all'imbrunire nella stessa zona da venticinque cacciabombardieri Fw.190, inviati ad intercettare un convoglio di navi alleate. Non avendo trovato l'obiettivo designato, gli Jabo si liberarono delle bombe lanciandole su un sommergibile, di cui rivendicarono l'affondamento 100 • Nonostante l'ininterrotto impegno di tutti i caccia disponibili in Sicilia, nella g iornata del 9 l'Asse non riu scì a mitigare la viole nza degli attacchi aerei, che con 651 tonnellate di bombe supera ro no tutti i precedenti rec ord , sopratt utt o per merit o dei cacciabombardieri e dei bombardie1i leggeri che lanciarono il 55 % dell' intero quantitativo '° 1 • Secondo il parere di un attento osservatore come il cap it ano Veronesi, le batterie, c he costituivano l 'ob iett ivo primario di tutti gli attacchi, erano sta te "colpite bene". " Personalmente - riferì Verone si - ho segu ito numerosi auacchi di bombardieri quadrimotori in colonna di 6-8 pattuglie, spesso a lternativamente di 3-4 bombardieri, scortati da circa 12 Spitfire di cui quasi la metà con bombe oppure da altrettanti Lockeed o talvolta non scorlclli. Si al!emavano a queste forma z ioni di Lockeed con bombe presumibilmente da 500 libbre, che sganciavano in fila indiana. Una volta ne ho contati 22, alrra volta 41 . Infin e un paio di volte ho avuto l'impressione che numerosi velivoli da caccia inglesi, per lo più naviganti in forma z ione di 6 in tre coppie in ala destra, facessero delle crociere sull'isola poco prima de/l'arrivo dei bombardieri. L'antiaerea sparava pochi colpi. In una incursione ne contai una dozzina , in un'altra una ven tina, e così per tutte le altre" 11J2

1110 giugno, bassi cum uli di nubi e forte foschia sui ca mpi tuni si ni ridussero il numero delle missioni real izzate dall'aviazione anglo americana nelle prime o re del mattino. 1 bombardieri strategici dovettero cancellare quindici missioni, ma dopo le 09, 15 le loro formazio ni si a lt ernarono quasi senza intervalli sopra l'isola. Bombe di grosso calibro furono lanciate dapprima sulla zo na nord orientale, poi il tiro fu spostato sulla zona nord occidentale. Appena i bombardieri e bb ero finito il lavoro , i caccia di scorta si abbassarono per spazzare le strade con le mitrag li atri ci Gli aerei da attacco in picchiata A.36 si dedicarono all 'aeroporto ed alla vicina batteria an ti aerea da 90mm. Una case rma fu parzialmente distrutta, mentre la pista d'atterraggio fu messa fuori uso da vasti crate1i. s icché nelle ore success ive ore nessun aereo da trasporto riuscì più ad atterrare. A parte i gravi danni materiali, le bombe no n causaro no perdite fra il perso nale dell'aeroporto, protetto in modo invidiabile da ricoveri in caverna praticamente impenetrabili. Intorno alle 13.00 gli attacchi aerei furono sospes i mentre alcun i caccia sorvolavano l'iso la lanciando manifestini con il testo della seconda intimazione di resa, in cui si esigeva una risposta affermativa da com un icare entro due ore mediante appositi segnali. in casso con t rario sarebbero ripres i i bombardamenti. In effetti gli attacchi furono sospesi sino alle 15,15, ma subi to dopo un a impon ente massa di bombardieri e cacciabombardieri riprese a martellare con ancora maggiore violenza, protetta ad alta quota da nutrite formazioni di Spitfire e P-40 pronte a rintuzzare la prevedibile reazione della cacc ia italo tedesca. A scopo preventivo, intorno alle 09,46 Spitfire decollati da Malta avevano atta cca to a bassa quota l 'ae ropo rto di Gela. L'incursione aveva però causato solo trascurabili danni all e in stalla zio ni e nessuna perdita al materiale di volo, quindi tutti i caccia efficienti sul campo avevano potuto deco ll are . Come di cons ueto ric og nitori del II Fliegerkorps avevano pattugliato le acque intorno ali ' isola sino dalle prime ore del mattino. Nella tarda mattinata ve ntiqu attro caccia tedeschi divisi in varie pattuglie si erano presentati su Pantelleria alla ricerca di bersagli. Quattro Messerchmitt avevano rovinato la missione di dodici ardi ti bombardieri in picchiata A.36 de l XII ASC, costringendoli a mollare le bombe per sottrarsi all'attacco. Una volta alleggeritisi de l carico offensivo, gli A.36 erano passati al contrattacco riuscendo - secondo quant o dich iararon o i loro piloti - ad abbattere uno degli gli assalitori. In vece tre Spitfire erano stati meno fortunati deg li agili assaltatori americani, co ncludendo repentinamente la loro missione sotto i mic idi ali I00 Telegramma Aeronautica Sicilia 0022974 a Superaereo del I8 gi ugno 1943, AUSSMA, SLI/B - 1 39

I OI History of the X U AF c hapt. X Il p . 18.

102 Relaz ione de l capita no Na tale Veronesi in data IO giugno 1943, allegata a comunicazione Comando Aeronautica Sicilia N.002934/S del 13 gi ugno 1943, a Superaereo - Rom a. AUSSMA SL2/ 11- 11 Quarer.

CAP. VIII - PA NTEL LEIU A 295

co lpi dei Messerschmitt.

J combattimenti più accaniti avevano però avuto luogo nel pomeriggio, immediatamente dopo la scadenza dell'ultimatum, quando s ul cie lo dell'isola era no comparse s imultaneamente du e grosse formazioni di caccia dell'Asse . Ques ta vo lta il II Luftkorp s e l'A eronautica Sicilia erano accorsi in massa all ' appello lanciato da Pantelleria Trentasei Bf. 109 dello JG. 53 , diciotto MC.202 dei Gruppi 15 l O e 153 °, e se i Bf. I 09 del 150° Gruppo , avevano fatto irru zione nel cielo dell' isola nel momento crucia le degli attacchi ..

L'aria era ingombra di aerei alleati di tutti i tipi , contro i quali i cacc ia dell ' Asse si erano avventati dando il via ad un autentico carosello. di cui è difficile forn ire un sintetico re soco nt o. Sappiamo che i Bf.109 dell o JG.53 si erano tuffati da quota s uperiore s u di ec i Spitfire del 3 1s, FG, i cu i piloti, se bbene in po sizion e tatti ca sfavorevo le, reagirono con prontezza di struggendo (seco ndo le loro ri ve ndicazioni ) uno degli attaccanti senza perdere un solo aereo. Ma questo fu solo un episodio marginale. In un altro combattimento gli aggressivi piloti dello JG.53 affrontarono una cinq uantin a di Marauder scortati da Kittyhawks, spedendo un bombardiere e quattro caccia a fracassars i s ulle rocce de ll'i so la e so pra le circostanti onde marine. Quasi contemporaneamente se di ci P-40 del 79 th FG impegnarono un a mi schiai contro alcuni caccia, che i piloti americani correttamente id entificarono come MC.202 e Bf.109. Attaccati impetu osame nt e in posizione ta tti ca sfavo revo le, gli americani dovettero soccombere, lasciando loro malgrado il campo ag li aerei italiani, che rivend icaro no l a di struzione di cinqu e Spitlìre, il dann egg iamento di alt ri quattro caccia dello s te sso tipo e di un paio di quadrimoto1i , senza subire perdite 10.1

Alle 19.00 una seco nda formazione di tre nta caccia ita li ani era decollata dalle bas i siciliane per po1tare aiuto ai difensori dell'i sola, mentre ques ta era so tto attacchi di una intensità e fr equenza, di cui i mes saggi radio del sottotenente D' Amico possono dare solo una idea approssimativa:

"Ore 1610 - forma zioni si susseguono. Tull e le nostre batt e ri e sparano. Impossibile contare gli aerei. Ho fatto allontanare il persona/e. Sono rimasto solo. Tutta la stazione trema.

Ore 1612 - da o re 1500 inc essanti in curs ioni a e ree.

296 G LJERRA AERtA IN I TA LI A - DA EL- ALAME IN ALI. E SPIAGGE DE LLA S ICII IA
Chinisio mogg io/giugno 1943. Un Mc 202 del 153° sto per deco llare, mentre un al tro o lato de ll o pista in cemento sto sca ldando il motore. (SMA).
103 Telegra mma Ae ronauti ca Sicilia a Superaereo del IO gi ugno 1943 ore 18 10, AUSSMA , SL2/- 12.

Ore 1615 attacco con bombardieri in picchiata.

Ore 1735 - 25 bimorori attaccano in picchiala ed eJfertuano azione mitragliamento.

Ore 1800 - 12 quadrimotori et 14 Spitfire in picchiata aaaccano isola.

Ore 18!0 - 12 Spiljire attaccano in picchiata con bombe grosso calibro. Resistiamo sempre con morale levalo.

Ore 1815 - 12 quadrimotori scortati attaccano isola zona costiera.

Ore 1820 - 12 quadrimotori scortati attacca no isola.

Ore 1825 - quadrimotori scortati effettuano azione bombardamento. Continui scuotimenti provocati esplosioni.

Apparari stazione soffrono molto. In cendio sviluppatosi vicinanze stazione. L'aria comincia a diventare irrespirabile".

Per inciso, la si tua zion e era di ventata assai drammatica sul Monte Grande, dove la stazio ne radio di D'Amico era situata in un'area piena di case matte e po stazioni d'artiglieria - chiamata "M idw ay"dalla NATAF-che i bombardieri medi aveva no avuto il compito di spianare con bombe da 500 e J 000 libbre. Alcune delle postazioni erano già sta te colpite con perdite fra i militari che le presidiavano 104 • L' accelerazione impressa alle incursioni e l'allargamento dei bombardamenti anche sulle postazioni difensive dell ' interno dimostravano chiaramente che l'invasione dell'isola stava per cominciare.

Tutti i reparti aerei assegnat i ali' ''Operazio ne Corkscrew" erano impegnati a fondo. Prima che il so le fosse tramontato, su l! ' isola si erano avvice nd at i 1.094 aerei, fra cui 258 "fortezze vo lanti" e 382 bomb ardieri mcdi, che avevano scaricato 5. I97 bombe, quasi tutte fra le 500 e le 4.000 libbre (226 ,5 Kg. - 1.81 4,4 Kg). I piloti dei ven tiqu attro caccia italiani, che nella tarda serata sta vano accorrendo a Pantelleria conoscevano bene la situa zione, perciò quando, ad una ventina di chilometri a nord est dell'isola. avevano incontrato una fo1mazione di nove A-20 e dodici 8 -17 scortata da circa quaranta P-40, l'avevano attaccata con una tale foga, che quasi fu loro fatale. L'a tt acco portato in picchiata da circa 7.000 metri di qu ota aveva avuto un immediat.o successo. Al primo passagg io gli ita liani avevano centrato molti aerei. Un B- 17 ed un A-20 "Havoc" erano precipitati in fiamme, ma nell'an sia di colpire i nerrùci neppure un cacc ia era stato rimasto in quota per coprire le spa ll e ag li attaccanti. Pertanto dopo poco g li italiani furono impro vv isamente presi da tergo da una cinquantina cli Sp it fire calatisi da alta quota. Alcuni caccia italiani riu sc irono a disimpegnarsi e persino a contrattaccare, tanto che a l ritorno i lo ro piloti reclamarono due Spitfi re, di cui uno s pacci ato dal Bf.109 pilotato dal tenente Gio va nni C hi ale da Pinerolo, ma ben se tte MC.202 mancarono all'appello 105. eg li co mbattimenti success iv i, a fronte di altre du e vittori e, i tedeschi ammisero la perdita d i due cac -

I04 Vedi "Auivirà aerea nemica s ul territor io cli Pantelleria d all ' 8-5 - ali' 1 1-6-43" , Santon i, op. c it. p. I08 Tavola 7.

J05 Tutti i caccia italiani c he avevano partecipato alle azioni fra le I5,30 e le 16,00 rientrarono a ll a base (Cfr: Tel. Aeronaut ica Sic il ia 0022874/S 10/6/43 in AUSSMA Carl. SL4/41) . All ' az ione delle 19,30 circa avevano partecipato se i Bf.109 de l 150° Gruppo. otto MC.202 del 151 ° Gruppo, dieci MC.202 de l 153° Gruppo e sei MC.202 de l 16 1° Gruppo. No n erano ri e ntrat i a ll a base: tre MC.202 del 15 l O Gruppo, un MC.202 del 153 ° Gruppo, tre MC.202 del 16 1° Gruppo, pilotati ri spettivame nte da l cap Bevi lacq ua, ten Celle, serg. Nava, a li. uff. Franchi , ten. Marazio. s te n Soprani, m.llo Ra vas io

[. ]
Q \P. VII I - P A NTELLERI A 297
11 1O giugno, nel cielo d i Po ntellerio nel convu lso combattimento di ventiquattro coccio italiani contro oltre centodieci vel ivoli Alleati , fro cui novanta caccia fra P·40 e Spitfire, furono abbattuti un B· 17, u n A·20 e d ue Spitfire, uno dei quali fu aggiudicato a l Bf. l 09 del tenen te Giovanni Chiale, ma sette MC.202 non rientrarono alla base (n ell' i mmagine G iovanni Chiale ai tem p i in cui era all ievo pilota· collezione Ferdinando Pedrioli)

Kittyh aw k P-40. Uno dei protagonisti de lla battag lia di Pa ntelle ri a . Operò sia come caccia che com e cacciabombardiere, specializzandosi in attacchi di p rec is ione sulle batte rie eia. Pertanto un totale di nove aerei dell'Asse non ri e ntrò alla base. Tuttavia i tedeschi, ai success i ottenuti nell'aerea di Pante ll eria , ne aggiu nse ro altri due co nseguiti eia un a formaz io ne di vent idu e Fw. 190 scortati da ve ntise i Bf.109, c he al mattino aveva a lungo incrociato fra Capo Bon e Pante ll er ia alla vana ri ce rc a di una fo rza navale precedentemente seg nalata in quella zona. Du rante il rientro gli av iatori tedeschi avevano lenito la loro delusione spedendo ne lle acque de l Mediterraneo due P-40 appartenenti ad una pattuglia incrociata nei pressi di Capo Grani to la. Nel bollettino dcli' indomani la ATAF presentò una lun ga lista di vittor ie compre nd e nte ventise i ae rei nemici sic uram ente abbattuti (qui ndi c i B f.109, nove MC.202 e due Fw.190) più tre probabilmente abbatt uti (due Bf.109 ed un Fw.190). Ne l conto dell e propri e perdite fu in vece molt o più sobria In fatti, ammi se solo un P-40, abba ttu to a metà pomeriggio e depennò uno Spitfire , già nella li sta perdite del bollettino e man ato nella mattinata 106 Ne ssuno dei sette piloti italiani abbattuti fu ritrovato Un idrosoccorso , inv iato alla ri cerca di eve ntu ali s up erst iti, nonostante le s ue vistose Croci Rosse fu costretto ad ammarare da caccia alleati, che lo mitrag li arono ferendo un o degli specia li sti a bordo. Ciò nonostante l'equipaggio riuscì a riparare i d anni ed a rientrare alla base di Stag none (Trapani ) 107 •

La debo le reaz io ne opp osta dalle batterie cost iere di Pan telleri a all'a ttacco navale di due giorni prim a aveva co nvinto il Co mand o A llea to che lo sbarco av reb be potuto essere tentato senza eccessivi 1i sc hi w8 •

106 La ricostruz ione delle az ion i aeree del IO giu gno 1943 s u Pantelleria è bas ata s ulla seguente documentazione:

Xli Air Force in t.he Sicilian Campa ign , Ann ex I, AFHRA A-6192.

NATAF, lnt/Opsum No SO Al/508 11/6. AFHRA A- 601 l.

Telegramma Aeronautica Sicil ia 0022974 a S upera re o de l J8 giugno J943, AUSSMA, SL I/8 - 1 39

Azioni nemiche s u Pantelleria ed azioni aeree di contras to dell'As se 8 maggio - I J giugno 1943, Cart. SLl -9, AUSSMA.

''The Twelfth Air Force in the Sicil ia n Campaig n" , Annex 21. Operations Bullet in No.3 , AFHRA A-6192. Com unica zio ni in tercorse tra Radiopon te Pantelleria e Coman do Aeronautica S ici li a, SLl/9, AUSSMA

Craven & Cate, op cit. Voi.I l.

Libretto dei voli del tenente pi lota Giovan ni Chiale, copia nel l' arc hivio detrA.

U.S. Army Air Force s in World War Il , Comba t Chrono logy, l 94 l - l 945.

107 Aeros ici li a a Superaereo, 1235 x L0/6 2400. AUSSMA SL4/41.

108 The Twe lfth Air Fo rce in the Sicilian Campa ign. An nex I, p.5 . AF HRA A-6192.

298 G UE RR A AEREA I N ITALIA - DA EL-ALA.\1 EIN A L LE SPIAGG E D EI.LA SI CI LIA

Anche sul fronte aereo, la temuta reazione dell'aviazione italo tedesca aveva chi aramente mostrato i suoi limiti. li Comando Alleato aveva potuto constatare che, al pari delle difese contraeree di Pantelleria. l'aviazione dell'Asse non era abbastanza forte da resistere ad un attacco condotto da una forza schiacciante come quella che stava per abbattersi sull'isola 109 • Pertanto Eisenhower aveva deciso di rispettare i tempi in progranrn1a, fissando lo sbarco per il mezzogiorno dell' l l.

La forza navale d'appoggio era già pronta a levare le ancore dal porto di Malta, mentre gli LCI attraccati alle banchine dei porti di Susa e Sfax avevano già imb arcato i reparti della 1st Infantry Division. Il concentramento dei mezzi da sbarco era però stato notato da ricognitori del II Fliegerkrpos, che nella notte sull' 11 aveva inviato trentanove Ju.88 a bombardare il porto di Susa. La missione era stata puntualmente eseguita, senza però la possibilità di verificarne il risultato. Comunque all'alba dell'indomani tutti i tre convogl i previsti dai piani dell' "Operazione Corkscrew" sa lparono regolarmente unendosi alle unità navali d'appoggio.

Tn attesa dell'arrivo della forza da sbarco nelle acque di Pantelleria, per tutta la notte pattuglie di Wellin gtons ed Hunibombers dello Squadron 241 avevano tenuto desta la guarnigione con lanci di bombe e bengala. Quando i primi raggi del sole avevano reso più visibili i densi fumi provocati dagli incendi, si era av uta una lunga pausa di silenzio. Alle 07,45, preceduti da un sordo ronzio arrivarono dodici B-17 seguiti ad alta quota da caccia d i scorta. Poi seguirono altre formazioni, e poi altre ancora, tutte scortate da caccia. Gli attacchi si susseguirono senza tregua sulle postazioni d'artiglieria attorno al porto e su ll e opere difensive esiste nti fra la città e la zona pianeggiante scelta per lo sbarco delle truppe britanniche. In poco più di due ore novecentoventitre aere i scaricarono 967 tonnellate di bombe su Pantelleria 11 0

Mentre i bombardamenti raggiungevano il culmine , i primi due convogli della task force da sbarco avevano raggiunto la zona di concentramento a circa otto miglia dal Porto di Pantelle1ia. Il fatto era stato segnalato ad Aerosicilia dalla stazione di Monte Grande, dalla quale il sottotenente D'Amico continuava imperterrito a trasmettere incurante della grandine di bombe:

"Ore 09,55 - Avvisto forma z ione navale per circa 280° Porto Pantelleria.

Ore 1000 - Circa 50 aerei massima parte quadrimotori attaccano violentemente isola. Aeroporto attaccato con estrema violen za. incendio sviluppatosi imboccatura hangar. Attacchi aerei proseguono immutata violen za. Distinguo nettamente I 3 unità di cui 3 abbastanza grosse. Altre unità sono in avvicinamento.

Ore 1015 - Comandante Ammiraglio Marina Pantelleria prega dare massima precedenza at dispacci provenienti et per Supermarina.

Ore 1035 - Forma z ione navale attaccata da aerei nazionali 111 •

I mezzi navali procedevano lentamente, a non più di 5 nodi, muovendo verso il porto di Pantelleria e le spiagge circostanti. in prima fila procedevano i battelli d'assalto calati in acqua dalle navi da sbarco QUEE EMMA. PRINCESS BEATRIX e ROY AL ULSTERMAN, seguiti da quindici LCI (Infantry Landing Craft), da quattro battelli ant iaerei e due motocannoniere. Dietro venivano i cacciatorpediniere di scorta WHADDO 1 , EGG ESFORD, LAUDERDAL E, LAMERTON e WHEATLAN, cui più tardi si erano aggiunti i trawlers RYSE, lNGHOLM , BULL e HOY. Tutt o attorno si muovevano gli spazzamine RHYE, CLACTON. POLRUAN e STORMA WAY, c ui era sta to affidato il co mpito di effettuare un intenso pattugliamento antisommergibile sino al termine delle operaz ioni 112 • Completavano la forza navale quattro in crociatori del 15'h Cruiser Squadron, che alle 10.32 aprirono il fuoco sulle batterie e su altri bersagli situati nella zona del Porto , affiancati dai piccoli calib ri dei cacciato rp ed ini ere e della cannon iera APmS.

109 "Pantelleria Operations, Ju ne 1943. Dispatch by Generai Dwight Eisenhower" Annex I. in: "The Twelfth Air Force in the Sicilian Campaign". AFR HA A-6192.

110 Hi s tory of the XII AF chapt. XII pp. 17- 19.

11 I Comunicazioni intercorse tra Racliopontc Pantelleria e Coma ndo Aeronautica Sic ilia, SLJ/9. AUSSMA.

112 The Twelfth Air Force in the Sicilian Campaign. Annex I, p.7 , AFHRA A-6 192.

CAP. VIII - P ANTEL LE RIA 299

L' impres s ionante susseg uirs i delle bordate delle unità nava li era certamente cli buon conforto per i fanti britannici a bordo dei LC T , che stavano appressandosi alle spiagge. Ma nonostante il loro grandioso effetto, le bordate produ ssero più fracasso che danni. Una inda g ine s ucce ss iva accertò che so lo uno dei cannon i della difesa era stato messo fuori uso dal fuoco navale , nonostante la grande quantità di proiettili sparati s ulle loro po stazioni 113

Alle o re I0 ,05, ventisei Jabo Fw. 190 dello SKG.10, protetti ad all a quota da dicia ssette Bf. J09 dello JG.53 "Pik As ". si erano lanc iati all ' at tacco della ta sk fo rce alleata, inc ura nt i dell ' inten so fuoco contraereo de!Je unità navali e de ll 'occ hiu ta vigi lanza de i caccia di copertura. Di questi ult imi si erano pres i c ura i Bf.109, che impegnandosi duramente avevano consentilo ag l i Jabo d i eseguire Ja loro azi on e La misc hia si e ra conc lusa a favore de i vetera11i piloti de ll o JG.53, che ave va no di strutto uno Spitfire se nza s ub ire pe rdite Ciò nonostante, caccia e fuoco contraereo aveva no ostacolato notevolmente gli Jabo, i cui lanci avevano appena danneggia to leggermente due uni tà da sbarco 114 • Secondo uo comu nicato dell ' OBS, un secondo attacco sferrato alle 12.1 O da altri trentaquattro Fw. 190 sc ortati da ventiquattro Bf.109 aveva affondato dod ic i mezzi eia s barco ed un traspo rto ' 15• Success i non confermat i dalle pubblicazioni ufficia li delle marin e clegl i Alleati 116

Es istono inv ece alcuni elementi per confermare l'es ito di un terzo attacco eseguito all e 12,4 0 da c irca trentase i aerei che - seco ndo la NATAF - furono identificati come Bf.109 e Fw.190 117 Ma era il so l ito errore di ident i ficazione in cui spesso incorre va no g li anglo amer icani, quando un nemico attaccava dec iso ed infliggeva danni era ovviamente un tede sco Si tratta va invece di nov e cacciabombardieri MC.200 del 16 1° Gruppo , sc o rtati da nove MC.202 e sette Bf.109 del 150° , c he sga nciaro no s ulla ta s k force alleata le loro diciotto bombe s ub alari. Questa forza cl ' attacco rappresentava il ma ss imo che l'Ae ro nautica Sicilia aveva potuto me ttere in campo. Infatti nel ma tt ino dell ' 11 giugno l'Aeronautica Sicilia aveva in tutto quarantacinque ve li voli efficienti, cli cu i venti era no s tati tratten uti per la difesa degli aeroporti e di alcune unità ita liane in navigazione lungo le coste della Sicilia 118 • L'azio ne degli MC.200 era stata decisa intorno alle J 1, 15 nel corso d i una telefona ta fra Monti ed il generale Santoro 119 • Ques t' ultimo aveva appre so che

113 Rcpo r1 from professor S. Z uckerman, Scien ti ti c Advi so r, NAAF. lo Lt Gen Cari Spaatz, 20 J ul y I943. pp. 4 e 7.

AFHRA, A-6005

114 Azioni nem iche s u Pan te ller ia ed azi oni aeree di contras to de ll 'Asse 8 maggio - l i giugno 1943. Cart. SL l - 9, AUSSMA .

l 15 Aziorù ne mic he s u Pantell e ri a ed azioni aeree di contrasto del!' Asse 8 ma gg io - l I gi ugno l 943. Cart. SLI -9, AUSSMA

116 U S. Navy The Offic ia i Chrono logy oft he U.S. Navy in World War 11.htm. Roya l Navy, ·'Brit ish Yesse ls lost at sea 1939-45 '', Patrik Stephens Ltd., Cambr idge 1980.

117 NATAF. Int/Opsurn No.8! Af/523 12/6, AFHRA A-60 11. Non ris ul ta che a ll e 12.40 aerei tedesc hi fosse ro in az.ione su forze nava li (c fr.: Azi oni ne miche s u Pante lle1ia cd azioni ae ree d i co ntras to del! ' Asse 8 maggio - 11 gi ugno 1943, Cart . SL! -9. AUSSMA).

I I 8 Tel. da Aeros ici lia a S uperaereo 0022900/S del 11/6 ( 1943).

119 Il generale Giu se ppe era Sottocapo di Stato Maggiore de ll ' Aerona utica (n d.A. )

300 G UERRA A EREA IN l TALIA - l>A l:L- ALAMEIN ALLE S PI AGGE Dl: U.A SI CIL IA
Pattug li o di B-17. lo q ua ntità di bombe l ancia te su Panteller ia fra 1'8 moggi o e I' 1 1 g iugno ragg iunse le 6 30 I tonnellate, d i cu i il 30% ad opero dei B- 17 (nell' immagine)

i tedeschi stavano attaccando le forze nava li nonostante ci rcolasse già la sorprendente notizia che Pantelleria aveva capitolato. Pertanto Santoro aveva chiesto a Monti di mandare in azione i pochi cacciabombard ie,i disponibili "con un po' di scorta, tanto per non dire che non abbiamo Jauo niente" 120 • Per inciso i tedeschi erano stati informati della avvenuta resa sia da un ricog nitore Me 109 , che alle 10.56 aveva visto sull' isola una bandiera bianca. che da un messaggio radio inviato dal loro minuscolo contingente ancora a Pantelleria 12 1 • La pattuglia di MC.200 riuscì ad anivare sopra la task force, grazie alla protezione dei pochi MC.202 e Bf. I 09, che destramente neutralizzarono lo schermo protettivo fornito dai caccia Alleati. Nessun aereo italiano fu perduto, anche perché, sfruttato l'effetto sorpresa, tutti gli attaccanti si erano disimpegnati velocemente senza perdere tempo per valutare l'effetto della loro azione. Valutaz ione che fra l'altro era ostacolata da una leggera foschia, nel frattempo calata sulla zona 122 • Qualche bomba aveva comunque raggi unt o il bersaglio. In fatt i la TATAF confermò che una piccola unità era stata co lpita da cacciabombardieri durante i l terzo attacco, che indubb iamente era quello effettuato dai MC.200, ma c he comunque non fu l'ultimo esegui to prima della fine della giornata 123 •

All'azione avrebbero dovuto partecipare a nche otto cacciabombardieri G.50 del 159° Gruppo (2 ° Stormo), che l'8 gi ugno, dopo il primo attacco nava le contro Pantelleria, era stato trasferito d'urgenza da Pistoia alla Sicilia. Tuttavia, l' 11 giugno, i G.50 erano rimasti a terra. 124 • on è chiaro il motivo. Al riguardo s i possono formulare tre ipotesi. Forse il loro intervento fu ritenuto superfluo perché Pantelleria si era già arresa. Oppure perché non c'erano abbastanza caccia di sco,ta. Infine - e questa è l'ipotesi più attendibile - perché i cacciabombardieri Fiat non erano efficienti 125 •

A lle ore 15.10 una robusta formazione di ventinove Fw.190 e quaranta Me 109 era ritornata all'attacco della task force. Anche questa volta , i tedeschi avevano vantato grandi successi - un incrociatore probabilmente affo nd ato - più uno Spitfire abbattuto. Ma contemporaneamente avevano ammesso la perdita di tre Fw.190 126 • Mancano gli elementi per confermare l'affondamento dell'incrociatore, tuttavia nel corso della giornata i tedeschi distrussero in totale tre Spitfire, nonostante le ammjssioni della NATAF si fermino a due so l i aere i127

120 Registrazione di com unicazio ne te lefonica contenuta nella cartella IT 1152A dcli' AUSSME. parz ialmente riportata anche da Santoni A., op. cit. p. 116 e segg.

121 Da Romu lus ( Ufficia le di collegamento co n l'OBS) a Superaereo, 12 / 6 /43 ore 1305, AUSSMA SL4/4. l

122 TeJ. da Acrosicilia a Supcraereo 0022900/S. del 11/6 ( 1943).

123 NATAF. lnt/Opsum No SI Al/523 12/6. AFHRA A-60 1 I

124 Relazio ne "Aerona utica" di ignoto autore. p 8. lntclligence MAAF: lta l ian docurnents, AFHRA A-6084. fr. 1901.

125 Seco ndo l'estensore de!Ja Relazione ·'Aeronautica' · (lntclligence MAAF: lt alian documents, AFHRA A-6084 , fr. 190 I) i G.50 avevano già ricevu to l 'ordine d'operazione che fu poi revocato atrult im o istante. Siamo invece del parere c he l'appena tra sfeiilo I59° Gruppo non avesse aere i in efficienza bel li ca. Infatti i l I59° Grnppo non fu nepp ure menzionato nelle situazioni dei reparti efficienti . di c ui al Te legramma Aero naut ica Sici lia 0022974 a Superaereo del 18 giugno 1943 , AUSSMA , SLJ/B- 1 39.

126 Azio ni nemiche su Pantelleria ed azioni aeree di contrasto cieli' Asse 8 maggio - 11 giugno 1943, Cart. SL 1-9. AUSSMA. Uno Spitfìre fu abbatt uto alle 15,45 da l Bf.109 detr Oblt. Franz Sc hi css dello JG.53. (Luftwaffe Fighter

C laims extracted fro m BA-MA 35 -m m. micro - fìlrn s)

127 NATAF, lnt/Opsum No 8 I Al/523 12/6, AFHRA A-601 l L'abbattimento di due Spitfire fu attribuito rispettivamente al Feldwcbel Martin vo n Vacano ed atrOb lt. Willi Klein, ambedue de llo JG 53.. (L uftwaffe Fighter Cla i ms cxtracted from BA-MA 35-mm micro - fi lm s)

C~A=r-~v~m - P ANTEL L ERI A 301
Spitfire Mk.V de l 52 nd F.G. su una base tu nis in a.

l n conclusione, nonostante i s uoi numerosi attacchi nella giornata dell ' 11, l'aviazione dell'Asse ottenne un solo successo accertato: una picco la un ità navale, che analizzando la sequenza degli attacchi riportata ne l bo ll ettino NATAF, risulta probabilmente colpita dai MC.200 del 161 ° Gruppo e non dai Fw.190 tedeschi .

Com unq ue le ultime missioni aeree della g iornata furono tutte eseguite da l li Fliegerkorps , che alle 18,00 - sette ore dopo la capitolazione de ll ' isola - inviò diciannove Messerchmitt ad eseguire una crociera offensiva qua ndo non c'erano più aerei all eat i da affrontare. Altri sei Bf. 109 furono inviat i poco più tardi per effettuare una ricognizione a raggiera attorno a Pantelleria onde accertare la posizione e le rotte delle unità navali alleate 128 Queste unità furono attaccate a tarda sera da quaranta Ju. 88, ed ali' indomani ali ' alba da altri diciannove Ju.88. Nonostante il buon spiegamento di forze , i risultati furono praticamente nulli a fronte de ll a perd ita di un bombardiere Ju.88 e di un ricognitore notturno He.111 129

La breve, ma intensissima azione aeronavale alleata concentrata nelle poche ore antimeridiane del! ' 11 aveva infranto la volontà di resistenza de l Comando dell'isola, ammesso che qu esto !"avesse mai avuta nella misura necessaria. Alle 11,25 il comandante della Piazza Marittima di Pantelleria, ammiraglio Pavesi. aveva fatto esporre i segnali di resa 130 L' improvviso cedimento di Pantelleria ispirò il tr ionfa le bollettino emesso all'indomani dalle NAAF: " Per la prima volta nella storia, For ze Aeree hanno eseguilo una conquista territoriale senza l'aiuto di for ze terrestri quando ieri Pantelleria si è arresa prima dell'arrivo delle forze d'invasione. Dopo la capitola zione la nostra offensiva si è trasferita sull ' isola di Larnpedusa" w Contemporaneamente la NATAF rivendicò la distruz ione di ventisette aerei d!ell' Asse nei combattimenti avvenuti ne l po me riggio durante gli attacch i cont ro le unità navali 132• Una cifra esagerata, da ridimensionare ampiamente. Infatti le reali perdite ammo ntaro no a tre Fw. 190, un .T u.88 ed un He. 111 133 ei cinque giorn i successivi la resa. il Il Fliegerkorps cont inuò ad attaccare le unità alleate rimaste

128 Az ion i nemiche s u Pantelleria ed az ion i aeree di con trasto de ll 'Asse 8 maggio - 11 g iu gno 1943 , Ca rl. SLI-9 , AUSSMA

129 Santoni e Ma ttes ini, op. cil. p. 367.

130 Santoni e Mattesin i op. cil. p. 366.

131 NATAF, lnt/Ops um No.8! AT/523 12/6, AFHRA A-60 11.

132 HistoryoftheXII AFc hapt. Xli p. 17.

133 Az ioni nemiche su Pante ll e1ia ed az ioni aeree di co nt ras to de ll 'Asse 8 maggio - 11 giug no 1943. Cart SLl-9, AUSSMA.

302 G uE RRA AEREA rN I TA LIA - DA ÉL·A'-'L""A"""'E"-'1N.::.A""'1.1:.:.:.F.c..,Sc:..:P1"-'AG,,,G,,,E,._,D""E"'LL"'A'""S"'1c,.,_,1L""1A"--
L'aggressivo profilo di un assa ltatore Fw 190.

Spitfi re Mk. V de l 31 si F. G., un dei gruppi caccia dell'USAAF attivo nel settore med iterraneo sino dall'inizio dell'Operazione Torch

attorno a Pantelleria per sostenere il consolidamento dell'occupazione. Nonostante il rilevante numero di sortite - complessivamente quattrocentosei - il Il Fliegerkorps ottenne modesti successi. Il 14 riuscì ad affondare due unità della Royal Navy - la piccola cisterna EMPIRE MAIDE da 8 13 tonn. e la motocannoniera MGB-648- mentre il 16 danneggiò leggermente il cacciatorpedi ni ere PETARD 134

Queste ultime azioni chiusero praticamente la battaglia di Pantelleria. Il contributo dell'arma area tedesca, sebbene superiore a quello della Regia Aeronautica, si limitò all'intervento di un paio di Geschwader da caccia (JG.53 e JG.27), di uno d'assalto (Schl.2) ed all'indiretto appoggio di un centinaio di JU.88, che avevano le loro basi nelle Puglie. Ovviamente la resistenza di Pantelleria avrebbe potuto essere prolungata per almeno una o due settimane, qualora fosse tata sostenuta da maggiori forze aeree e da un comandante più determinato. Dato che la conquista dell'isola costi tu iva una delle tappe fondamentali per l'invasione della Sicilia, una resistenza più prolungata avrebbe avuto incalcolabili conseguenze sulle future operazioni alleate 135

Subito dopo l'occupazione di Pantelleria gl i Alleati dovettero affrontare il problema di prevenire o quanto meno porre un freno ai continui raids tedeschi sull ' isola. A partire dal 14 gi ugno il XII ASC dovette istituire un sistema di pattuglie, ognuna composta da sei P-40, per assicurare la protezione alle forze navali stazionanti nelle acque di Pantelleria. Ma all 'indomani questo serviz io non riuscì ad evitare la fulminea scorreria di una dozzina di velocissimi Fw.190, i quali, sganc iate le bombe sopra il porto, se la filarono indenni a bassa quota 136 Anche dopo avere aumentato il numero delle pattuglie mettendo in campo gli Spitfire, e persino agli A.36, il XII ASC non riuscì a fermare g li al tri attacchi. Il 18 nonostante diciassette pattuglie si avvicendassero dall'alba a dopo il tramonto del sole, alle 16,30 circa, Pantelleria fu attaccata da dodici Ju.88 scortati da otto Bf.109. I sei P-40 ciel 99 th Fighter Sq uadron della pattuglia di turno cercarono di intercettare i bombardieri, ma uno di loro fu danneggiato in un confuso e poco remunerativo combatt im ento, che non costò alcuna perdita alla formazione tedesca. Per il momento anche gli Alleati fecero l'esperienza c he era molto difficile difendere Pantelleria con reparti caccia dislocati sui lontani aeroporti della Tunisia 137 •

l 34 Royal Navy, "Brit ish Merchant Vessels lost or damaged by enemy action during second world war" p.48. Santoni e Mattesini. op. cit. p. 368.

135 History of the Twelfth Air Force, chapt. Xl V p 33. AFHRA A-6202.

136 NATAF Al 424, 15/6, AFHRA A -60 11.

137 NATAF, AI 533 , 18/6 e AI 534, 19 June, AFHRA A-6011.

CAP Vili - P AJ TEL L ER.LA 303

Vittorie eperdite nelle battaglie aeree

Nonostante l'impegno ed il valore dei suoi pi loti_ r avia1 ione dell'Asse non aveva potuto respingere nemmeno uno dei numerosissimi auacchi aerei contro Pantelleria, e neppure era riuscita a ridurre la loro l' inten si tà, se non raramente ed in misura irrilevante. Oltre che dalla insufficienza delle forze impiegate in rapporto a quelle avversarie, l' efficac ia degli interventi dell'aviazione italo tedesca era stata ridotta dall'abile impiego fatto dall'avver ario dei suoi perfezionati '>iStemj di radiolocaliuazione. Propri o grazie all'opera dei suoi radar. l'a viazione anglo americana aveva potuto eludere buona parte dei rari interventi in massa dei cacc ia dell'Asse. Un vantaggio c he l'Aeronautica Sicilia ed il 11 Luftkorp s cercarono più vo lte di neu tralizzare con alterna fortuna. Pe r usare le parole del generale Monti: "Durante periodo 1-11 giugno poiché efficie11-;,a 1•e!il'Oli caccia 11011 permettera esecu-::,ione crociere comi1111e -;,011a Pantelleria, si è cercato di effetruare crociere salwarie in Jor;,a. nelle ore in cui nor1110/111e111e I 'aHil'ità del nemi co era più int ensa. Scarsafrequem,a con la quale sono stati impegnati combatt im enti è da aHribuire al se,vi-;,io radio locali-::,-;,caore nemico, che permetteva al Comando a,•versario [di/ sgomberare dal cielo dell'isola propri 1•elivoli, quando i nostri erano in m •1•ici11a111ell(O. Da parre nostra no11 è stato possibile sfmHare radioloca/iz-::,atori "138 •

La res pon sab ilità per il mancato sfru ttam en to dei radiolocalizzatori per la difesa di Panteller ia ri cade sulla Luftwaffe. Il 21 maggio. due giorni dopo che le bombe avevano distrutlo runico apparato Wurzburg D esistente nell'isola, i tedeschi avevano portato in Sicilia anche il super tile, e molto più importante, apparato da avvistamento lontano tipo Freya, togliendo l ' unico mezzo con cui era po ss ibil e allertare con ampio preavviso s ia i mezzi cli difesa di Pantelleria. sia i reparti caccia italo tede chi pronti ad accorrere dalle vicine basi siciliane 1 ~ 9 • Sinché i radar di Pantelleria erano stati in funzione. le loro informazioni avevano fo rnit o un va lid o aiuto alle difese della Sicilia. Dato il loro amp io raggio d'azione, avevano se mpre rilevato le forma zio ni aeree dirette ve rso la Sicilia, costituendo ino ltre un serio perico lo per tutti i convogli c he si avvicinavano al Canale di Sicilia. rilevandone posiLioni e rolle a beneficio dei bombardieri e sommergibili italiani e tedeschi. A nulla era valso un tardivo appello del Comando Supremo all'O.B.S affinché i radar di Pantelleria fosse ro ripri st inati 140 La loro mancanza aveva fra l'altro reso jnutile la presenza s ull'isola dell'ultima sez ione di quattro MC.20 2. pertanto il 3 giug no. Monti ne aveva c hie sto ed ott enut o iI ritiro in Sicilia. dove sarebbe stata sicuramente meglio utilizzata. La mancanza di un radar - come evidenziato da Monti - riduceva anche l'efficacia delle aLion i a favore dell'isola dei caccia e degli aerei d'attacco partenti dal le basi s kiliane Le so le indicazioni utili per indirizzare l'int e rve nto dei cacc ia. erano quelle racco lte dai ricognitori in viati su l canale di Sicilia e dalla stazione radio dell'Aeronautica sul Monte Grand e. dove il sottotenente o· Amjco aveva continuato la sua allività anche sotto le bombe. Ovviamente né le informazioni dei 1i cog nitori né i radiogrammi di D'Amico potevano s urroga re quelle molto più precise e tempestive fornite da un radar di lun ga portata.

La si tua zione aveva provocato un intervento del Capo di Stato aggiore Generale. Ambro io. che in mancanza d'altro aveva chiesto a Superaereo di organizzare " almeno saltuarie crociere di prote:io11e sul cielo di Panrelfe ria" 14 1 • Forse Ambrosio confidava nell ' utilità di tali mis sioni per contenere g li attacchi, se nza considerare c he contribuivano a logo rare i cacc ia con le croc iere in cu i manca va l'a sso lut a ce rt ezza di impegnare il nemico. Prop ri o a cau a della mancanza di un radar sulri o]a, nel periodo 25 maggio -

138 Telegramma Aeronau1ica Sici li a 0022974 a Superareo del 18 giugno 1943. AUSS.MA. SL 1/8-1 39. p.6.

139 Pesce Giu~eppe Guerrn aura verso r e1ere nel Teatro Mediterraneo··. Ufficio S1orico S.M.A., Roma 1978. p. 93.

140 Co mand o Supre mo per Supcrmarin a, Supcracrco. 0.8.S. et pc. Supcresercilo, 20 117 1/6 1805 (1 ° giugno 1943).

AUSS MA SL2/I I-I I Quater.

141 Comando Supremo. me\~aggio del 3 giugno 1943. R.5!052/0P/ At. Superaereo et OBS e p.c. a Supermarina. AUSSMA. SL2/l I- I I Qua1er.

304 Gt l RRA A ERtA IN I TA I.IA - DA loL- AI A\1F.IN ALU w, ,,c;c;r DEI l A Slt'IL=IA-'---

1J giugno sulle 383 sort ite offensive, eseguite su Pantelleria dalla Regia Aeronautica, solo in 212 erano stato realizzato il contatto con il nemico. Anche i tedeschi avevano menato parecchi colpi a vuoto, ma in generale avevano avuto migliore fortuna e meno perdite. In totale gli italiani avevano eseguito 395 sortite, incluse quelle dei caccia ricognitori, che sommate alle 802 tedesche, portavano il totale a l. l 97 sortite. Uno sforzo considerevole, ma comu nque soverchiato

que ll o deg li AJleati, che nell o stesso periodo avevano tota lizzato 5.252 sortite, eseguite oltretutto col vantaggio di aITivarc sempre sul bersaglio 142

Una relaz ione sulle operazion i di Pante ll eria compilata dalla AAF Operations Analysis Section, evidenziò che nel periodo 15 maggio - 11 giugno, la loro aviazione aveva perduto cinquantasette caccia e sedici bombard ier i143 • Quattordici di quest i ae rei erano stati abbattuti sull'isola, a ll a cui contraerea venne pertanto accreditata la distruzione di un magro 0,29% dei ve livoli impegnati negli attacchi 1 -14 Un risultato appena un terzo della med ia delle vittorie della FJak tedesca ( 1%), che però a volte riusciva ad abbattere oltre il 2% deg li attaccanti con una concentrazione di pezzi inferiore a quella esistente a Pantelleria. Tuttavia, ne l caso di Pantelleria la modesta percentuale di abbattimenti è co rrelata al fatto che, eccetto sei moderni pezzi Ansaldo 90/53 effettivamente funzionanti , l'artiglieria contraerea dell'isola era formata in massima parte da 76/40, che non avevano né prestazioni balistiche né centrali di tiro adeguate ai moderni e veloci aerei di ultima generazione 145 Inoltre nessuna batteria aveva radar per la direzione del tiro come que ll a de ll a Feak.

Il conteggio delle vittorie aeree rivendicate dall'aviazione Alleata merita una ponderata valutazione. I piloti delle NAAF dichiararono di avere distrutto in combattimento, fra il 15 maggio e l' 11 giugno, 236 aerei nemici, di cui 196 caccia, 38 bombardieri e due Ju.88 146 • Su questo tota le, i cinque gruppi caccia del Xli Air Support Command attribuirono la non modesta quota di tren tuno Bf.109, sette Fw.190 e quindici MC.202, dimostrando in ogni caso di essere più moderati deg li alt1i reparti delle NAAF , soprattutto di quelli da bombardamento, le cui rivendicazioni furono molto pii:1alte di quelle dei cacc ia 1 47 •

Secondo un rapporto inviato a Roma dal Comando Aeronautica Sicilia dopo la conclusione della battaglia per Pantelleria, nel periodo 15 magg io - 11 giugno i caccia italiani si accrediLarono quindici vittorie certe e nove probabili, quelli tedeschi: trentatré vitto rie certe e due probabili. Le perdite nelle operazioni

142 " History or the Twe lfth Air Force", chapt. XII p. I8.

143 "The Twelft h Air Force in t he Sic il ian Campaign", Annex 3, p.3, AFHRA A-6192.

144 Le cifre dell e perdi te Alleate a Pa ntelleria sono lratte da His tory of the Xli Air Force chapt. XII p 18. Riportiamo per intero il relativo paragrafo. "From 8 May thro ugh 11 Ju ne All ied aircraft flew 5,252 so rtie s over Pantelleria. Considering th e inlensicy of our Air offensive and the fact th at a f011ified island, long va unted imprcgnab le. was su bj ugated by Air attacks supplemcnted only by nava l bornbardment, th e Allied Air forces losses were sligh t. During the per iod 15 May to 11 June , total losses consisted of 57 tighters and 16 bombers , while enerny losscs were 196 fighters and 40 bombers. Over Pantelleria ilse lf, fou r Allied aircraft were defìn it e ly destroyed. ten wcrc mis s ing, and sixteen were darnaged". Secondo Ru s t Ken (op . cit. p. 19) i I6 aerei danneggiali furono colp iti dal la co ntraerea di Pante ll eria.

145 Zuckerman Report , 16 Jul y J943. "Report on DC and AA gun dcfenses", AFHRA A-6005.

146 ''The Twelft h Air Force in th e Sic il ian Campaign", Annex 3. p.3, AFHRA A-6 192.

147 '"The Twe lf th Air Force in the Sic ilian Campaign", Annex 2, AFHRA A-6 192

CAP. VIII - PA NTEU.ER IA 305
Giugno 1943, Fw. 190 de ll o SchG2 decolla con una bomba di grosso ca lib ro. (SMA)

su Pantelleria dichiarate da ll e due aviazioni de ll 'Asse per lo stesso pe1iodo ammontarono ad undici aerei tedeschi e tredic i ita lian i 14 Pertanto in totale l'Asse rivendicò cinquantanove vittorie nei combattimenti aerei, che unite alle quattordici ottenute dalla contraerea, corrispondono sorprendentemente alle settantatre perdite ammesse dagli Alleati fra il 15 maggio e l ' 11 giugno 149 , in massima parte dovute alle operazioni su Pantelleria. Una coincidenza, che semmai agg iunge me1ito ai cacciatori italiani e tedeschi , che sicuramente danneggiarono anc he una buona parte degli oltre duecento aerei, che il Service Commancl della XII

A ir Force dovette sottoporre a varie riparazion i fra il 15 maggio e I' 11 giugno 150 Fra que s ti ultimi , almeno sedici furono danneggiati dalla contrae rea di Pantelleria 151 on sono invece attendibi li tutte le vittorie rivendicate dalle NAAF. La loro pretesa cli avere abbatt uto duecentotrentasei aerei deve esse re generosamente ridimensionata, po iché 1e perd ite l'Asse ammontarono in realtà a soli trentaquattro aerei. Comunque s i può conclude re che, mentre l 'aviazione cieli' Asse inflisse alle AAF perdite pari ali ' l,12 % de lle lo ro sortite, essa patì perdite pari al 2 % delle sue so rt ite. Considerata la grande d isparità fra le forze in ca mpo e la di fficoltà di intercettare il nemico se nza l 'ausilio dei radar , le vittorie dei cacciatori ita li ani e tedeschi me rita no comunque un ottimo apprezzamento.

148 Azion.i nem iche su Pantelleria ed azioni aeree di contras to dell'A s se 8 maggio - t t giugno 1943. Cart. SLl-9. AUSSMA.

149 " Hi sto1y of the Twe lfth Air Force" Chapt. Xli p. 18, AFHRA A-6202

150 ' "Hisrory of the Twelf th Air Force'' Chapt. XII p. 22. AFHRA A-6202.

l 51 " Hisw ry of the Twelfth Air Force'' Chapt. XII p. 18, AFHRA A-6202.

306 Gt:ERR A AEREA IN I TA LIA - DA Et-ALAMEIN ALLE SP IAGGE DE LLA SI C JL IA
Formazi one di B-25 del 3 10th B.G , un gruppo ve terano dell'Operazione Torch.

La situazione logistica di Pantelleria

Mentre la resistenza in Tunisia era quasi alla fine. Supermarina, da cui dipendeva il comando della Piazza Marittima di Pantelle ria , cominciò a preoccuparsi di alleggerire i problemi logistici dell'isola, pertanto prese in esame lo sfollamen to della popolazione in Sicilia o nel continente. Il problema fu prospettato il 2 maggio dall 'a mmirag lio Riccardi al Comando Supremo, però in modi vagh i, che non facilitarono certamente una concreta e radicale soluzione 152 • Quando l'evacuazione dei civi li ebbe inizio, era già iniziato il blocco aereo e na vale, pertanto l ' operazione era diventata assai più difficile e rischiosa, anche ricorrendo ai velivoli da trasporto italiani e tedeschi che, si no ad allora appena scaricati i rifornimenti erano rientrati vuoti a Castelvetrano. TI comandante del 151 ° Gruppo Caccia, capitano Veronesi , abbattuto il 9 giu gno sul Monte Grande, in serata era già nell'aviorimessa sottemmea in attesa di un aereo per rientrare al proprio reparto. Durante l' attesa fu presente all'imbarco di un gruppo di civili che procedette penosamente fra un bombardamento e l'altro. ''Ho assistito ad una di queste scene - racconta Veronesi - I Capi Equipaggio dei no ve trasporti (d ue italiani e sette tedeschi ) scaricato il mareriale escono dall'aviorimessa con le braccia aperte, li seguono in colonna 20 o 22 profughi con valigie e fardelli: hanno il viso emaciato, stanco, avvilito e timoroso. Mentre si effe 1tuano le opera z ioni di scarico e d ' imbarco si presenta sul cielo una forma zion e di 6 quadrimotori, che però sgan c iano altrove; e poi si presenra uno Spitfire a media quota sul campo. Lo sparare di un cannoncino appena smontato dall'aeroplano (t re S.81 avevano appena portato due mitragliere Scotti da 20 mm e molte munizioni per armi contraeree 153) e messo in a z ione presso/ 'a viorim essa, il rapido rifugiarsi dei camion e della gente nell'aviorimessa, terrori z.z,ano i profughi, alcuni dei quali, impietriri, non hanno la for za di reagire e muoversi. Ritorn a la quier e e continuano le operazioni d'imbarco" 15-1 _ La sera precedente tre S.81, scaricati rifornimenti, erano rientrati a Castelvetrano con una sessantina di civili , mentre i tre S.81 arrivati con le mitragliere. nella sera stessa ri-

152 "Verbali delle riunioni ten ute dal Capo di SM Generale", Voi.IV. SME Ufficio Storico , p. 122.

153 I tre S.8 I erano pilotati rispetti va mente dal te nen te Migliorini Renzo da Trieste , dal so ttotene nte Ma ssa Giulio da Taranto e dal maresciallo Massa ntini Torriero da Livorno. Comunica zi one telefonica I323 da Aero nau ti ca Sicilia a Superareo del 9 giugno 1943 , AUSSMA, SL2/2.

15 4 Relazione del Cap itano Pi lota Veronesi Natale, allegata a com. da Aeronautica Sicilia 002 293 4 a Superareo del 13 giugno 1943. Allegato . AUSSMA, SLI/B-1 39.

______..:C~'AP_,_VIII • P ANTELLERIA 307
Comiso 22 moggio 1943 Bf. 109G dello Jogdg eschwode r 53. (BDA)

partirono co n sessa ntacinqu e civili e d ieci militari 155 • Infine all'indomani se ra due S.81 po,tarono in salvo . aJtri cinquanta profug hi 156 • Con questo gru ppo, che fu l'ultimo a lasciare l'isola prima de ll a capitolazione,: il totale dei civili evacuati fu di poche centinaia, compresi quelli presi a bordo dei numerosi Ju 52 tedeschi,· che contin uarono i voli di rifornimento sino alla vig ilia della capitolazione.

I tardivi espedienti per sfollare par te della popolazione l'isola alleggeri rono in misura irrilevante il problema della distribuzione delle riserve di alimentari e medicinali sotto gli attacchi aerei, mentre lasciarono invariato il dilemma di come garantire la sicurezza a migliaia di civili. Un di lemma che forse angustiò l'ammiraglio Pavesi, ma in ogni caso g li fornì un buon argomento per giustificare la capitolazione, se nza nepp ure tentare di impiegare le ingenti fo rze al suo co mando , ancora praticamente intatte dopo giorni di bombardamento.

Fra il 18 ed il 31 maggio, i bombardamenti avevano causato 13 morti e 26 feriti fra civili e mi li tari 157• Perdite trascurabi li se rapportate alle 2.41 Otonnellate di esplosivi lanciate in quei dodici giorni 158 • Ma neppure le ulteriori 3.89 1 ton nellate sganc iale da gli aerei da l I O giugno sino al momento della resa avevano arrecato pe rdite più grav i. All a fine de i bombardamenti, si contarono circa 60 mort i e 150 feriti fra gl i l l .657 mi li tari della guarnigione, più 5 morti e 6 feriti fra i civiJil 59 Le bombe ebbero invece un rilevante effetto su ll a efficienza delle opere di difesa, de ll e varie attrezzature l ogistiche e della centrale elettrica di Porto di Pante ll er ia. Qu es t' ultima , me ssa fuori se r vizio il 20 maggio, era stata sos tituita da un ge neratore portatile che aveva permesso di riattiva re le pompe, che att ingevano acqua potabile dai due pozzi di Porto di Pantelleria , aventi una portata oraria complessiva di circa 1.300 litri. T uttavia a causa della minore potenza del gruppo elettrogeno di emergenza, la portata oraria delle pompe era alquanto diminuita 160 • Il riforn imento idrico non avrebbe però dovuto destare sove rchie preoccupazioni. Le ope re di difesa disponevano di una ri serva idrica per il loro persona le. Infatti ogni batteri a aveva una propria ciste rn a da 50 metri c ub i munita d i potabi li zzato re, mentre i reparti del l 'Eserci to avevano a disposizione 58 serbato i di capacità variabile da 500 a 1.420 litri in stallati in vari punti de ll 'isola. L' hangar so tterrane o aveva due serbatoi di riserva da IO metri c ub i l'uno, alimentat i sia da un pozzo esterno che da un serbatoio da circa 115 metri cubi , insta ll ato su ll e pendici del Monte S.Elrno. Inoltre le va rie cisterne per la raccolta dell'acqua piovana, di cui tutte le ab itazioni de ll ' isola erano dotate, costituivano se mpre una disc reta riserva . Tuttavia, essendo queste ultime quasi a secco a causa della stag ione , era stato necessario riservare una parte delle risorse idriche per integra re i bisogni dei civili.

Il nodo gordiano del problema idrico era però costituito dalla distribuzione. La tubazione fra i pozzi e l 'aeroporto e ra stata riparata due vo lte ed altre ttante volte in terrotta dalle bombe fra il 20 ed il 26 maggio , costringendo l'Aeronaut ica ad utilizzare le riserve dell' hangar sotterraneo, dove si era rifugiata la maggio re parte della popolazio ne di Porto 16 1 • Racconta il cappe ll ano militare don Ennio Ca rb oni, che il 2 giugno ''i pozzi dai quali le motopompe spingevano l'acqua verso l'aeroporlo, erano s1a1i colpiti con la susseguente disrru zione degli impianti. Le cisterne di acqua piovana, che in qualche modo suppliva-

155 Telegram mi : Aeronautica Sici li a 0022852 a Supenu·eo de l 9 gi ugno 1943, AUSSMA. SL4/4 1. e Superaereo a Comando Supremo ore 1055 del 9 giugno I943 , AUSSMA, SL2 - 12.

156 Comunicazione te lefonica da Aeronaut ica Sici lia a Superareo del IO giu g no 1943. ore 06 l O , AUSSMA, SL2/2

157 Santoni A. op. c it. p. l 10.

158 ·,he history of the Twe lfth Air Force", chapt. XII p.l 9. AF HRA A-6202.

159 De Fe li ce R. "Mu ssolin i l'a lleato - Crisi ed agonia del regime". cit. p.1148. Secondo gli Alleat i fra militar i e c ivili vi furono circa 150 mort i e 200 feriti 200. Ma in rea l tà essi non focero alcu n te nt ativo di fare una st im a accurata. Cfr: ·'Operation Corkscrew - Relati on belwce n effort a nd effect", p.6. enclosed to Report from professor S. Z uckcrman, Scientifìc Aclvisor, NAAF, to Lt. Gen. Cari Spaatz. 20 July 1943. AFHRA. A-6005.

160 Report by Brig. A. O. Campbel l on a vis it to Pantel leria 16/19 June 1943. Appen di x XXV enc losed to Report from professor S. Zuckerman. Sc ie nti fic Advi s or, NAAF , to Lr. Gen. Cari Spaatz, 20 Jul y 1943. AFHRA, A-6005 .

161 Relazione del S.Ten. Pilota Crabbia Enrico. Da Aero naut ica Sici li a 0022934 a Superareo del I 3 gi ugno 1943, Allegalo AUSSMA, SLI/B- 1 39.

308 Gl ' GRRA A EKEA IN I TA LI A - DA EL-ALA VI EIN A LL E SP IAGGE DELLA SICILI A

no gli impianti idrici, andavano esaurendosi ed in parte si trovavano inquinate. La mancan za di acqua costringeva il personale al rancio scarso ed asciutto, nessuna norma di igiene poteva essere rispettata" 162 • Nonostante questi problemi, il 19 giugno 1943 , ovvero otto giorn i dopo la capitolazione in c ui alle ri se rve aveva no att int o anc he gli occ up anti, nei ser bato i dell'aeroporto esis teva ancora una rimanen za di 1. 000 litri di acqua 163 • Ne ll 'area dell 'aero porto g li Alleati trovarono , ancora completamente piene, alcu ne centinaia di taniche d'acqua portate dagli aerei tedeschi ed itali ani, che furono largamente utilizzate per l'approvvigioname nt o s ia dell e loro truppe che dei pri g ioni eri 1 <,.l

In quasi tutte le altre località isolane. nel peri odo de ll 'assedio l'acqua dei pozzi poteva esse re di st ribuita solo tramite autobotti ed autocarri , la cui circolazio ne era però difficile a causa de l disse s to delle strade pro voca to dai cont inui bombardamenti. Inoltre i movimenti dei pochi mezzi motorizzati ve ni va no limitati per il tim ore c he fossero distrutti dai mitragliamenti. Ciò nondimeno al momen to della capitolazio ne, le uniche s trade impercorribili erano quelle dell a zona portu ale e della costiera per Scauri. Le altre erano invece danneggiate, ma ancora transitabi li 165 •

Sino al 2 giugno la distribuzione dell'acqua non e ra ancora diventata un prob le ma 166 Il 9 gi ugno la situ az io ne si era fatta più cri ti ca. Il capitano Veronesi, attenato col paracadute s ul Monte Grande, aveva subito dopo inc ontrato due artiglieri che gu id avano muli carichi di carbura nte per la stazio ne radio de l s.te n.

D 'A mic o. Tdue gli avevano raccontalo che "mangiavano una volta al giorno ed avevano poca a cqua'' 167 • Le stesse carenze si era g ià fatte se ntire ali ' aeroporto, dove il s. ten. pilota Pi ero Biondi, atterrato il 9 giugno con un S.81 carico di rifornimenti , aveva potuto co ns tat are c he "i l personale militare d e ll ' isola era animato da molta buona volonlà. per quanto sfinito per causa di viveri e di acqua. In ogni modo la squadra addetta allo scarico e caric o (del suo apparecchio) a veva lavorato celerissimamente pure sorra l'a zione di bombardamento n.emico 168 "

TI problema idrico de ll 'isola preocc up ava moltissimo il Comando Supremo che - accog li e nd o le in sistenti so lleci tazioni dell 'a mmiraglio Paves i - aveva ce rca to in ogni modo di incrementare le scorte. Furono inviate centinaia di taniche d'acqua mediante ae rei da tra s po rto, e persino con g li S.82 , che però paracadutarono grossi aerorifom itori da 170 litri , poic hé i danni rip o rtati da ll a pi sta impedivano l'atterraggio di aerei di gra ndi dim ensioni . Comunque la situazione non fu mai tragica, ne pp ure ne ll e o re precedenti la capit o laz io ne Co me g ià acce nn ato gli Alleati trovarono giacenti presso l'aeroporto centinaia di taniche da 20 litri e moltissimi aerorifornitori da 170 litri ancora comp letamente pieni cli acqua potabile, di cui ovviamen te approfittaro no anch e pe r il lo ro co ns umi 169 • L' ultim o import ante rifornimento idrico era arrivato all 'iso la il 16 maggio, quando la Marina era riuscita a sba rc are 657 tonn e llate di ge neri e materiali vari 170 • In seg uit o approd arono nel piccolo porto alc un e motozattere. Il 6 giu gno. a seg ui to dei ripetuti so ll eciti di Ambrosio , due motoza tt ere cariche cl i rifornimenti avevano fe licemente e lu so il blocco na vale britanni co s ia all 'a ndata c he al rit0rno. All'indomani la Marin a aveva ritentato l ' impresa face nd o ar ri vare ne l

162 Re laz ione del tene nte capella no A.A Don Ennio Carb oni intorno alla cad uta di Pan te]leria, allegata a Co mun ica to da Cur ia Cas tre nse -Ro ma 17 luglio 1943, a Sig . Tcn. Zan usso . Segreteria S.M . R. Aero nau tica, n.4825/SC. AUSSMA, SLl/B-1 39.

163 Re port by Bri g. A. O. Cam pbel l. già cita to.

164 Re port by Bri g. A. O. Cam pbe ll. già citato.

165 Report by Brig. A. O. Campbe!l, già cita to.

166 Relazione de l tenente cape ll a no A.A. Don Ennio Ca rbo ni in torno all a cadu ta di Pantelleria. allegata a Comu ni cato da Curia Castren se - Roma 17 lug li o 1943 a Sig. Ten. Za nusso, Segreteria S.M. R Aerona ut ica. n.4 825/SC, AUSSMA, SL!/B- 1 39.

167 Al legato a Aeronautica Sicil ia 0022934 a Su perareo del 13 giu gno 1943, AUSSMA, SL!/B - 1 39.

168 Al legato a Aeronautica Sicil ia 0022934 a Su pcrareo ciel 13 giu gno 1943, AUSSMA , SL!/B - 1 39.

169 Repo11 by Br ig. A. O. Campbcll, già c it Zuckerman repo rt 20 J uly 1943, appe odix XV II. AFHRA , A-6005.

J 70 Santoni A. op. cit p.1 1O

C'A P. V III - P A NTEL L ER I A 309

porto la cisterna ARNO con 130.000 litri d'acqua potabile, conispondenti ali' incirca al fabbisogno di tre giorni per tutti i militari e civili presenti nell' isola 171 • Nella stessa notte, il Comando di Pantelleria avvertì che dopo l' arrivo dell ' ARNO " non aveva più bisogno di acqua. Occorrevano invece muni zioni" 172 •

Anche la produzione di energia elettrica non era mai stata un problema. Oltre alla centrale di Porto Pantelleria, l'iso la disponeva di altre centrali di minore potenza. La maggiore era probabilmente quella del!' aeropor to, alimentata da un indistruttibi le Rifornimento su una base tun isina di un P-38 del 71 st Fighter Squadron. gruppo elettrogeno situato in caverna. Altri piccoli generato ri e lettrici autonomi era no a disposizione del comando di Marina, di rep~uti contraerei e dell'esercito , soprattutto per l' alimentazione delle stazioni radio, per cui la parziale perdita della piincipa le centrale elettrica ebbe un effetto marginale, influendo solo parzialmente sul rifornimento di acqua potabile 173 •

L'isola fu rifornita sino alla notte del IOdal!' aviazione, che portò materiali di ogn i genere in quantità non trascurabili. Quasi tutte le notti tre o quattro aerei tedeschi ed un paio di aerei italiani avevano affrontato il rischioso atterraggio sulla corta pista d'emergenza, che dopo ogni bombardamento veniva tenacemente ripristinata dal personale dell ' Aeronautica 174 • Appena atterrati i velivoli venivano spi nti entro la grande aviorimessa in caverna. dove era possibile scaricarli al riparo dagli attacchi aerei 175 • TI solo limite ai trasporti mediante aerei era posto dall ' avioòmessa, che poteva ospitarne a] massimo due. Comunque la possibilità di usufruire di un simi le rip aro ridusse praticamente a ze ro le perdite di aerei a terra. I Servizi Aerei Special i. dissanguati dalla recente campagna di Tunisia, avevano messo in line a per le operazioni di rifornime nto di Pantelleria soprattutto i vecchi S.81 , che al pari degli Ju.52 tedeschi potevano atten-are e decollare anche da un campo ristretto e dissestato come la Marghana. ·

TI 2 giugno un S.81, partito nottetempo dalla base dei S.A.S di Castelvetrano, aveva portato a Pantelleria le nuove pompe per il sollevamento dell'acqua potabile dai pozzi, che lo stesso g iorno un altro aereo aveva portato da Taranto 176 All'indomani arrivò un altro S.81 co n 850 Kg. di materiali e munizioni. IJ 4, un S.81 portò a l.500 Kg. di mun izioni per mitragliere, seguito il 5, da altri due S.81 con 60 Kg di posta e 3.700 li tri d'acqua . Il 6, su cinque missioni di aero1ifo rnimento dei S.A.S, quattro abo rtir ono: tre per la presenza di caccia notturni ed una per guasti tecnici .. Solo uno dei due S.82 arrivati s u Pantelleria 1iuscì a paracadutare s ull 'aeroporto aerorifornitori con acqua potabile, l' alt ro fu abbattuto da un cacc ia nottur-

171 Santo ni A, op. cit. p. l l l

172 Ae ronautica Sicilia a Supcraereo, com unicazione telefon ica I Og iu gno I943. ore 0610. AUSSMA SL4/41.

173 ''Effcct on electricity s uppl y'' , from report by Brig. A. O. Campbe ll on a vis it to Pantelleria 16/ l 9 Jun e 1943. Appendix XXV c nc losed ro report from professor S. Zuckerman, Sc ientific Adv isor. NAAF. lo Lt. Gen. Carl Spaatz, 20 Jul y 1943. AFHRA, A-6005.

174 Rela zione del tene nte cap ellano A.A. Don Ennio Carbon i intorno alla cad uta d i Pantelleria, a llegata a Comunica to da Curia Castren se - Roma 17 luglio 1943, a Sig. Ten. Zan uss o. Segreteria S.M R. Aeronautica, n.4825/SC, AUSSMA, SLJ/B- 1 39.

l 75 Comunic az ione telefonica a Superareo del 3/6/43 ore 1945. AUSSMA SL-2- 12.

l 76 Tutte le noliLie circa i vo li di rifornime nto italiani fra il 2 ed il 9 giugno s ono trat t i da Tel. Aeronautica Sicilia a Superaereo. 002974, del I8 gi ugno 1943. AUSSMA SL 1/B- l 39.

31 o G L:E RRA A E REA IN ITALIA - DA EL-ALA 'v1EIN A LL E S PI AGGF DELLA SIC ILI A

no 177 Nello stesso giorno la Luftwaffe aveva messo a disposizione sette Ju.52 per trasportare i recipienti d'acqua , che l'Esercito si era impegnato a consegnare ai tedeschi sull'aeroporto di Castelvetrano 178 • Fra il 7 ed il 9 solo altri sette S.81 atterrarono a Pantelleria con un carico complessivo di 11.730 kg. fra munizioni, materiali e medicinali. Il 9, insieme a tre S.81 , arrivarono anche sette Ju.52 con acqua e 830 Kg. di munizioni. Il 10 subito dopo il decollo del sottotenente Biondi, il cui S.81 si era leggermente danneggiato in atterraggio la notte precedente, un violento bombardamento rese impraticabile il campo imponendo la sospensione dei voli di rifornimento in attesa delle necessarie riparazioni. In tota le fra il 1° ed il 10 giugno dodici S.81 ed un S.82 italiani. e trentaquattro Ju.52 tedesc hi diedero il loro contributo alla difesa di Pantelleria 179 • Il fatto più sorprendente di questo breve ciclo operativo fu che le perdite del S.A.S per Pantelleria si ridussero ad un solo S.82. Quasi incredibile, dopo le mattanze subite dai velivoli da trasporto durante il ponte aereo per la Tunisia rno.

TI principale deposito viveri situato a Porto di Pante lleria, era stato distrutto da uno dei primi bombardamenti, ma erano ancora integri que ll i di Porto di Scau ri e di altre due località dell'isola, inoltre un consistente quantitativo di derrate era immagazzi nato nei depositi sotterranei ne ll a zona di Porto Pantelle1ia.

Il 10 giugno l' ammiraglio Pavesi aveva denunciato a Supermarina l'esistenza di scorte d'acqua per quattro giorni e scorte di farina per dieci 18 1 • Però queste non erano le sole scorte disponibi l i. Ogni batteria ed ogni reparto avevano a suo tempo ricevuto dotazioni di viveri a secco. di cui l'anuniraglio Pavesi non aveva fatto menzione nelle sue comun icazioni. Le batterie avevano una autonoma riserva d'acqua contenuta in una o più cisterne interrate, tuttavia alcune di queste erano state distrutte o danneggiate dai bombardamenti 182 Il problema viveri era però sottoposto ag li stessi intralci c he affliggevano la distribuzione dell 'ac qua Non mancavano riserve , ma la distruzione di larga parte del siste ma dei trasporti aveva reso molto diffici le assicurare la distribuzione sia dei viveri che dell 'acq ua a reparti militari e popolazione 183 • Dagli interrogatori dei militari italiani catturati dopo la resa fu accertato che i loro reparti non avevano mai veramente sofferto per mancanza di acqua o viveri. Avevano invece sofferto la mancanza di un rancio regolare. Interrogato dagli Alleati , il comandante del III Battagli one Fanteria rivelò che nei tre giorni precedenti la resa i 30 ufficiali e 700 soldati del suo reparto si erano alimentati esclusivamente con galletta e scatolette di carne 184 Le batterie a corto di cibo fresco avevano avuto qualche difficoltà per ottenere ancora nuove provviste, pertanto anche loro avevano dovuto ripiegare sulle razioni d ' emergenza. Tn definitiva la situazione alime ntare dei reparti dell'esercito e de ll e batterie - soprattutto quelli nella zona nord , che era stata la più bombardata - aveva iniziato a deteriorarsi quando avevano dovuto fare ricorso a viveri di conforto ed a razioni eia combattimento, ma quas i sempre in conseguenza delle di sfunz ioni e delle iITegolarità nella distribuzione di acqua e di viveri freschi. Inconvenienti c he potevano essere s uperati, ricoJTendo al trasporto a dorso di mu lo od a spalla, tanto più che non mancavano mil itari di s ponibili dato che molte batterie erano state poste fuo ri servizio dagli attacchi aerei.

177 Arena N. op. cit. Vo i. Quarto , p. 231.

178 Comando S upremo a Comando FF.AA Sicilia. N.41429, 5 giug no 1943, AUSSMA SL2/I I-I I Quater.

179 Per il numero di aerei da tra sporto tedeschi impegnati fra I il IO ed il IO giug no cfr.: Santo ni A. op. cit. p.111.

180 Un S.82, la cui perdita è riferita da N. Are na op. cit. Voi. Qua rt o, p. 231. Tuttavia nel pe riodo più cruciale. non s i registrarono perdite come documentato da l Te legramma Aeronautica S ici li a 0022974 a Supcrareo del 18 giugno 1943, AUSSMA , SLl/B - 1 39

181 Santoni A. op. cit. p. 113.

182 Zuckerman, report 20 Jul y 1943, Appendix VI "Layout of batteries" p.2. Appendix VII "Generai description of the damage to batteries", Appendix XV!l. "Water", AFHRA. A-6005.

183 Zuckerman. report 20 July 1943, appcndix XVlll- Foods S upplies. AFHRA, A-6005.

184 Zuckerman, report 20 July 1943, appen<lix XVIIl- Foods Supplies. AFHRA. A-6005.

CAP. VIII • P ANTELLE RIA 311

Il morale dei difensori

Circa il mora le dei difen ori dell'isola, abbiamo alcune testimonianze rilasciate eia personale della Regia Aeronautica. Due giorni prima della re a, il tenente pilota Ugo Dra go aveva parlato con i alani che g li avevano ··m ostrato il loro odio e disprezzo" per il nemico e 'fierissimi sentimenti di italianità''. Fra il personal e dell 'aero porto Drago aveva "trovato calma , disciplina ed operosità, pure durante il s usseguirsi delle incursioni aeree. Gli hangar sotterranei. nei quali si smlgeva la maggiore parte della l'ila dei reparti, dal'{/110 al personale il senso dell'i,1columi1à'' 1t<.\ All'i ncirca lo stesso spiri to era stato notato da una no stra co no scenza, il so ttoten ente Piero Bi ondi, che il 9 g iugno aveva "avuto l'impressione che il 111 ora /e d el personale militare, per quanto sfinit o, era elevato e deciso alla resistenza ad oltranza "186 • Id entica anche l'opinione del sottoteneme pilota Enrico Crabbia. anch·egli presente ull'isola il giorno 9 1 7 • Era invece incline al pessimismo il cappellano militare, don Ennio Carboni, rimasto a Pante lleria sin o al 2 giugno e poi evacua to per via aerea . Secondo il reli g ioso "i/ moral e degli avieri era molt o basso, per cui molti si ri111anava110 nei rifugi senz.a più uscirne anche dietro minacce di pu11i-;.ioni severissime". Sicuramente don Carboni era stato mollo vicino ai oggetti più deboli, che volevano confidare a qualcuno le loro pene, ma non l'av rebbero mai fatto con i giovani e motivati ufficiali piloti che arrivavano e ripartivano con g li aerei. Don Carboni aveva a nch e agg iunt o "di non e ssere in gra do di riferire circa il morale delle altre For-;,e Armate per non a1·ere avuto con loro diretti contatti ,&,. Altre testimonianze concordano sulla presenza di molti coraggiosi avieri che - nonostante le con tinu e incursioni di db,turbo - og ni notte lavoravano sino allo stremo per riatt are runi ca pista d'atterraggio e ripri st inate i co ll egame nti te lefonic i es te rni dell'ae ro porto 189 • Pertanto. sa lvo le do vute eccez ioni. a Pantelleria c'e rano s icuramente uo mini di tutte le armi disposti anche ad animare una fo rt e e detenninata resisten7a, se l'ammiraglio comandante della piazza ave se avuto capacità e ri~olutezza adeguate alla si tu azione.

Alle scarne testi monianL e prima cit ate, aggiungiamo per il loro interesse quelle racco lte da g li Alleati fra i militari ca tturati. Qu esti dichiararono che all'inizio dei bombardamenti la maggiore parte degli artiglieri era rimasta accanto ai propri pcui. e che nelle batterie non direttamente colpite il personale aveva continua to a tenerli in fun7ione sino al momento della resa •'I<> Tolte cinqu e batterie gravemen te danneggiat e, le quindi c i supers titi , delle ven ti più pre se cli mira dai bo mbard amenti, erano rimaste in fun z ione sino al I Ogiugno, ed alcune sino ali' I I g iu gno. Tuttavia mo lti prigionieri dichiararono "che i 11er1 1i della guarnigione si erano spe::.::.ati sotto il co111i11110 bo111barda111e11to, e che 11011 1•i era alcuna difesa contro un assalto aereo de/l'o rdin e di grande::.::.a sperimenwto dall'isola. Che il morale fosse a pe::.zi - com menta un rapporto de ll ' USAAF - è comunqu e dimostrato meno dal /0110 che la g uarnigion e si era resa rcdo11a/111ente conto, che era suicida e sen~a scopo il tentativo di <donare e riparare balle rie, che stavano per essere progressimmente eliminate con successo, quanto dal fallo che essa trascurò di eseguire qualsiasi demoli-;,ione dell'hangar e di alt re opere so 11 erra11ee nei pressi dell 'aeroporto 19 1 •

Le mancate demoli z ioni costituiscono la più inquali ficab ile neglig enza del comando dell a piazza. L'hangar ed i depositi otLerra nei dell'aeroporto furono lascia ti intatti. on fu ordin ata l'esplosione delle

185 Re laz ion e de l tene nte Ugo Drago. allegala a Comunicazione 0022934/S del 13 giugno 1943 del Coma ndo di Aeronautica della Sicilia a Superaereo. AUSSMA SU4 - 55.

186 Relazione del ~otlotenente Piero Biondi. allega1a a Comunicaòonc 0022934/S del 13 giugno 19-B del Comando di Aerona utica della Si c ili a a Superaerco AUSSMA SU4 - 55

187 Re laz ione del souotenc nt e Enri co Crabbia. a.llegata a Comu nica1i one 0022934/S del 13 g iu gno 1943 del Co mand o di Aeronautica della Sicilia a Superaereo. AUSS MA SU4 - 55.

188 Rehvione del cappellano militare Regia Acronau1ica don Ennio Biondi, allegata a Cornunicalione della Curia Cas tren se alla Segreteria dello S.M. Aeronau1ica in daia 17 luglio 1943, AUSSMA SU4 - 55.

189 Te legram ma da Pantell eria a Superaereo 82X J0/6. A USS MA SL2- l 2.

190 Zuckennan. report 20 Jul) 1943. appcndix XX ·'Morale·· p.l. AFJ-IRA. A-6005.

191 Zuckerman, rcport 20 July 1943, appendix XX "Morale'· p. I, AFI IR A, A-6005.

312 GL ~RRA A EREA IN I T,\I IA - DA E. L - ALA\1lo!N All 1' Wl ,\GGE Dl:LI .A~S"-' I C'-"ll=JA-'-- - - - -

numerose bombe da 500 kg. precedentemente posate in punti strategici per distruggere tutti gli impianti. Non furono neppure fatte detonare le caric he che dovevano distruggere centinaia di tonnellate di alto esplosivo contenuto nei depositi delle bombe 192 • Gli ufficia li italiani prigionieri si giustificarono affermando "che tali demoli zioni avrebbero messo in pericolo le vite di troppi abitanti delL 'isola 193 • Una giustificazione incredibile, che non chiarisce neppure il motivo per cui il comando della piazza marittima non ord inò la distrnzione di impianti di grande importanza, fra i quali il porto, l'hangar in caverna e la pi s ta dell 'ae roporto. Naturalmente la mancata distruzione di que sti grandi impianti fu un immenso va ntaggio per l'aviazione americana. Ment re stava per essere imbarcato insieme ad altri pr ig ionieri su un mezzo navale diretto nel Nordafrica, un marinaio ita liano catturato si sentì apostrofare da un "coll ega" britannico, che indicatogli il porto dove alcuni natanti erano rimasti praticamente intatti, osservò che "così non si faceva la guerra" 19,1

I prigionie ri tedesc h i inte rrogati dagli americani furono ferocemente critic ì contro gli italiani. Un ufficiale disse "c he la guarnigione italiana si era comportata come un mucchio di animali Fra l 'altro egli dichiarò che i tedeschi rimasti neLl ' isola avevano fatto sa /lare in aria qualsiasi cosa, non lasciando munizioni da catturare, egli aggiunse inoltre che le difese (dell'isola) erano eccellentemente situate e protette".

L ' ufficiale c he lo interrogava annotò sul verbale del ' interrogato rio: "La prima affermazione non ha alcun fondamento di verità, mentre la seconda è tutla da discutere" 195 • Un altro ufficiale tedesco affermò invece c he "non vi era stato alcun senso nel tentativo di tenere l 'isola, dato che la continuità de/l'attacco - micidiale per i nervi - a partire dal 6 di g iugno aveva reso impossibile sia eseguire qualsiasi lavoro, sia tenere in fun zione le posta zioni, che avere poche ore di so nno continuo Questo accadeva prima ancora si fosse svilupparo l'atta cco più pesante" 196 •

Subito dopo l 'occ upazione il Comando Alleato inv iò a Pantelleria, tecnici altamente qua li ficati, per dete rminare quali erano condizioni delle difese e dell e in sta llazioni dì interesse militare nel!' esatto momento che aveva preceduto lo sba rco delle truppe britanniche. I tecnici operarono con rigore scie ntifico , rilevando direttamente s ul po s to col massi mo scrupolo le condizioni delle opere di dife sa e del lo ro armamento, in quanto dovevano raccogliere indicazioni va l ide, per l 'e laborazione di direttive fondamentali per la pianificazio ne delle future operazioni combinate, ed in particolare per quelle dirette contro opere for6ficate cos t iere La respo nsab il ità di guidare le ricerche, e di analizzarne e riass umerne i ri s ultati era stata affidata al professo r So ll y Zuckennan , un docente universitario, che in qualità di cons ig liere scientifico delle orth African Air Forces aveva programmato le operaz ion i aeree s u Pant.elleria basandosi su ll ' analisi statistica dei risu ltati ottenuti da i bombard ieri in Tunisia 197 • li gruppo Zuckerman analizzò a fondo anche la si tuazione in cui si era trovato il personale de ll e batterie, per comprendere quale poteva essere il suo morale dopo essere stato per p iù giorni so ttopo sto ad uno stress tremendo. Gli analisti giunsero all a conclus ione che "non sussisteva no dubbi sul fatto che le difese costiere della zona nord dell'isola erano srare sufficien1emente tempestate di colpi in modo da impedire loro una seria opposi zion e a/l'assalto. Coloro che hanno dichiarato che degli uomini avrebbero potuto rimanere accanto alle loro batterie oppure a ciò che ne era rimasto sempre che avessero avuro la necessaria fibra morale, probabilmente non sanno che in un periodo di oltre dieci giorni [di attacc hi aerei] la den sità delle bombe nell'ambito delle batterie interessare aveva mediamenle superato le J.000 tonnellate

192 "History of the Twelft h Air Force". Chapt.XII p.15 , AFHRA A-6202.

193 Zuckerrnan. report 20 July 1943, appe ndix XX "Morale" p. I, AFHRA, A-6005.

194 Test im onia nza raccolta dall' A.

195 Zuckerman. report 20 Jul y 1943, appe ndix XX "Morale" p. \ , AFHRA , A-6005.

196 Zuckennan, report 20 July 1943, appe nd ix XX " Morale" p. I, AFHRA, A-6005.

197 Per inciso Zuckerman continuò la s ua opera d i consigliere sc ientifico pian ificando le più distruttive operazio ni aeree eseguile in Europa dai bombardieri americani, compresa la d ist mzio ne de l si s tema ferroviario ita li ano (Opera zione Strang le) ( n.d.A. )

CA P. V ili - P ANTELLERIA 3I3

per miglio quadrato. Ci si è domandati quante poche siano le persone capaci di fare fronte a 1ale bombardamento e forse solo coloro che l'hanno sperimentato sono competenti per giudicare se, nei fatti, qualsiasi truppa di qualsiasi nazionalità avrebbe avuto successo dove gli italiani fallirono. ll .fa110 è che se i serventi delle batterie avessero tentato di manovrare o servire i loro cannoni nel corso de/l'attacco, pochi sarebbero rimasti vivi per raccontarlo. La fibra morale è una insufficiente protez ione contro gli eff'elli primari e secondari

ita liano delle esplosioni. Questo si riferisce particolarmente alle batterie da difesa costiera e a doppio scopo (contraereo ed antinave). Alcuni sparsi cannoni leggeri e fortini calcestruzzo non erano indubbiamente danneggiati ed avrebbero potuto essere impiegali. Altri - sul mo111e Elmo ed attorno al porlo - erano seriamente danneggiati. Se pochi cannoni leggeri dominanti l'approccio finale avessero potuto fermare il nos1ro sbarco e le successive operazioni è una ques1ione sulla quale le opinioni possono dire poco La risposta sembrerebbe dipendere dalla rela z ione fra le qualità di combattimen/0 delle truppe d'assalto ed il livello al quale la fibra morale dei difensori era scesa dopo essere stata indebolita da dieci giorni di continui bombardamenti, datla penuria di rifornimenti e dalle calli ve notizie. Sarebbe staio possibile per pochi determinali uomini prendere il loro posto dietro a quelle leggere difese, tuttavia qualcuno si può chiedere perché all'inizio dell'offensiva aerea i tedeschi ritirarono 600 degli uomini che avevano là eccetto una cinquantina - benché si lrattasse essenzialme111e d i specialisti della Luftwaffe.

Nel caso di Pantelleria è dubbio che gli effetti sul morale sarebbero s1a1i tanro grandi quanto effettivamente lo furono, se al bombardamento non fossero sfati associati danni vitali agli elementi critici della difesa. L'isola era stata dichiarata un bastione imprendibile, vitale alla difesa dell 'Italia, e sembrava impensabile che avrebbe potuto facilmente arrendersi 198

Il gruppo Zuckerman, dopo avere co ncentrato le sue analisi soprattutto s u lle batterie, aveva espresso giudizi abbastanza posi tivi sul mora le dei loro servent i. Non era stato dello stesso parere il Brigadi ere AD. Ca mpbell, che aveva attribuito al "collasso morale" dei mi li tar i italiani il mancato sabotagg io deg li impiant i bellici de ll 'isola, nonostante le abbonda nti misure g ià prese per real izzarlo. La consta taz ione che l' hangar sotterraneo, dove erano sta te "trovate bombe aeree già piazzate e collegate a cariche di demolizione", e che i bunker e le altre ins ta ll az io ni parimenti minate non erano state fatte salta re in aria susci tò il suo p iù aperto disprezzo. "Non può esservi dubbio - scrisse Cam pbe ll - che (il morale] era cruc iale. l danni agli obiettivi militari od ai servizi essen z iali dell'isola non era sufficiente a compromettere la sua imprendibilità, se essa fosse stata difesa da truppe coraggiose e de1erminate La guarnigione italiana non lo era affatto" 199 • T uttavia l'uffic iale bri ta nn ico trascu rò un dettaglio, c he faceva ono re all a truppa ed ag li uffic ial i inferiori poiché dava l'esatta misura de l lo ro morale ne l momento in c ui era avvenuta la capitolazione. In fatti Campbell non seppe, o non vo ll e riferire, che g li esausti artiglier i di Pantelleria, piima di abba ndo nare le loro bat teri e, avevano completato l'opera delle bo mbe nemic he metten do fuo ri uso

198 Zuckerman, report 20 Jul y 1943 , append ix XX, "Moral e" p.2, AF HR A. A-6005.

199 Zuckerman report 20 July 1943. appendix XXV Report by Brig A.O. Campbell on a vis it to Pante ll er ia 16/19 Ju ne 1943". AFHRA A-6005.

314 G UERRA A EREA IN ITA U A - DA EL-ALAM EIN A L L=E -"'Slc..:.: 'I A.:..:.G,G.:.:..E=DE=L=LAc.,_..:.Sl=C=IL,:..: I A'---
B- 26 al ri entro da uno azi o ne sul terr itorio

la maggiore parte dei pezzi superstiti 200 Erano stati proprio g li uomini più lungamente esposti al pericolo, che avevano autonomamente deciso di seguire le migliori tradizioni dell ' artiglieria nel momento stesso in cui era stato diramato l 'ordine di deporre le armi. Il repentino cedimento della difesa e la mancata emanazione deg li ordini per le demolizioni non po sso no esse re messe a carico delle trupp e di guarnigione, bensì dell 'ammiraglio Pavesi e di tutti gli alti gradi che avevano la responsabilità di comando.

L'atteggiamento tedesco

T , alto comando tedesco non aveva manifestato interesse per una eventua le difesa ad oltranza di PanL telleria. Anzi aveva apertamente dimostrato di ritenerla inutile , ordinando il ritiro di quasi tutti i s uoi 600 militari appena era in iziata l'offensiva aerea anglo americana 20 1 La Luftwaffe aveva lasciato so lo poc he decine di tecn ici per garantire il funzionamento dei due radar Wurzburg e Freya, la cui attivitàcome già sappiamo - era cessata alla fine di maggio, dopo un attacco aereo che aveva messo fuori servizio uno dei due apparati. L' atteggiamento dei tede sc hi dipendeva dalla loro incrollabile convinzione che la Sardegna ed i Balcani. sarebbero stat i il prossimo obiettivo, mentre la Sici lia sarebbe stata trascurata non offrendo be nefici da l punto di vis ta strategico202 e l con testo d i q uesta v isione strategica, Pantelleria era un elemento di entità quasi trascurabi le. Le opinioni dello stato maggiore tedesco erano invece apertamente avversate dal Comando Supremo italiano con il pieno appoggio di Mu ssolini, il quale era fermamente convinto che la Sicilia sarebbe stata il prossimo e più probabile obiettivo, s u cui gli A lleati avrebbero co ncentrato le fo rze che stavano ammassando nel Medite rra neo. A sosteg no di que sta tes i Mussolini ed il Comando Supremo argomentavano corretlamente che l'occupaz ione della Sicilia avrebbe completamente aperto il Medi teITaneo ai convogli degli Alleati, permettendo loro un ri s parmio di 2.000.000 di tonnellate di naviglio mercantile 203 Comu nque a metà magg io , anc he se i tedesch i avessero mod ificato le loro opinion i, mancavano il tempo e le risorse per potenziare le difese di Pante ll eria. Le forze dell'A sse si erano

200 Z uckerm a n, report 20 Ju ly 1943, '" Report on DC and heavy AA g un defenses" p. I. AFHRA , A-6005

20 I Zucke rman. report 20 Jul y 1943. appendix XX-Morale , AFHRA , A-6005.

202 Direttiva di Hi tler ai coma ndi ted esc hi nel Mediterraneo. 1 1 magg io 1943. parzia lmente ripo1iata da Deaki n W. op. cil. p. 345.

203 Fa lde lla Emi li o "L'llalia e la seconda guerra mondia le" p. 569.

CAP. v rn - P AI\TEL LERI,\ 3J5
B-25 del 3 10th B.G.

quasi esaurite in Tunisia, e quand'anche ce ne fossero state altre disponibili , l'inizio dell'offensiva aerea su ll 'iso la aveva precluso la possibilità di inviarle per mjgliorare la difesa. La resistenza di Pantelleria era integralmente affidata aJJe batterie già installate ed a un co rp o di truppe mediocremente addestrate agli ordini di un ammiraglio, probabilmente privo della competenza necessaria per guidare combattimenti ent ro l'isola 204 •

L '8 giugno tre P-40 pilotati da volontari del 33rd FG si erano abbassali un paio di volte sull'aeroporto, sulla piazza principale di Pantelleria e sulla se de del comando dell'isola lanciando messaggi con 1' intimazione di resa 205 • Il 9 giugno uno Spirlìre del 31 st FG era passato altre due volte sull'aeroporto per verificare l'eventuale espos izione del segnale di resa - una croce bianca - prescritto dalla intimazione lanciata il giorno innan zi 206 Non essendo stato esposto il segnale, il 1O giugno altri tre P-40 del 33rd FG rifecero il percorso di due giorni prima, lanci ando un messaggio con più energico ultimatum, che dava sei ore di tempo per la risposta 207 •

Le due intimazioni provocarono un intenso scambio di messaggi fra il comando di Pantelleria ed i massimi comandi italiani, il cui contenuto esamineremo dopo avere vagliato la situazione delle difese dopo l'ultimo pesantissimo mmtellamento ae reo effettuato nella mattina dell' 11.

!pian i d'operazione avevano assegnato all'aviaz ione anglo americana due compiti principali: a) mantenere .il blocco aereo dell'isola per prevenire J',mivo di riserve prima dello sbarco; b) ridurre l'efficacia delle sue difese per limitare l'opposizione allo sbarco delle truppe britanniche.

Il p1irno compito era s tato assolto solo parzialmente, in fatt i l'aviazione italo tedesca era riusc it a a portare rifornimenti sino a poche ore dalla capitolazione. Inoltre altri rifornimenti erano stati portati con piccoli mezzi navali. No n erano invece arrivate altre truppe, perché giustamente il comando italiano aveva ritenuto superfluo rin forzare la già numerosa guarnigione.

li secondo compito - la riduzione delle difese attive - era invece stato assolto in larghissima misura, ma non così radicalmente da esc lud ere la pos s ibilità di incontrare ancora qualche sporadica resistenza. A mezzogiorno dell ' 11 giugno, sugli ottanta cannoni più se lvaggiamente battuti daJJ'aviazione , dieci erano comp letamente fuori uso, quarantacinque erano danneggiati , ed altri venticinque erano temporaneamente fuori uso a causa di leggeri danni ii parabili con ci rca tre o quattro ore di lavoro. Ovviamente la riparazione poteva prolungarsi qualora fosse stata intralciata da attacchi aere i. Le centrai i di tiro di sette batterie non erano funzionanti , alcune perché totalmente distrutte, altre perché avevano parte delJa strumentazione danneggiata. Avevano resistito molto bene i depositi di munizio ni, tutti sistemati entro casematte in cemento.

204 Il comporta mento di Pavesi fu quasi ident ico a quello dell'ammiraglio comandante del la piazzaforte di Augusta, c hequauro setti mane dopo la resa di Pantelleria - la evacuò senza neppure a ttendere che fosse attacca ta dal nemico Le iniziali perpless ità di Eisenhower circa un even tu ale ins uccesso dell'operazione lasc ia aperta la questione circa le conseguenze di una prolungata e determinata res is ten za di Pante ll eria, sop ra ttutto se sostenuta da truppe bene addestrate animate da un forte spiri lo di corpo (a d esempio paracadutisti od alpin i). Comunq ue fu un errore affidare il comando superiore della piazza ad un amm irag li o. che - a parte il difetto di s pirito combattivo - non aveva la competenza per guidare le operazioni del corpo mobi le della difesa. Il comando avrebbe dovuto essere affidalo ad ufficia ii speri mentat i consci della impo rtanza mi lita re e politica di una res is tenza ad ol tranza. Inoltre il Comando Supremo ita liano non ebbe la preveggenza di sgomberare preventivamente tutta la popolazione onde alleggerire i problemi logistic i ed operativ i. N.d.A.

205 'Tbc Twelfth Air Force in the S icilian Campaign", Annex 4, AFHR A A-6192.

206 Lamcnsdorf G. Rolland. Major. USAFR, ·'History of che 3 I' ' Fighter Group ", p.22.

207 "The Twe lf th Air Force in th e Sicil ian Campaign" , Annex 4, AF HRA A- 6192

3] 6 GrnRRA A E REA IN hAU A - DA EL-ALAMEIN A LLE S PI AGGE DEL LA SI C ILI A
L'effetto dei bombardamenti sulle dliese

collegate alle rispettive batterie tramite camminamenti protetti da muri di cemento o cli pietrame cementato, e dotati cli una copertura in tronchi d'albero. I camminamenti, che erano anche stati usati dai serventi come ricovero e dormitorio d'emergenza, avevano resistito anche alle bombe cli grosso calibro esplose ad una quindicina di metri. Raramente le s ingo le postazioni erano state centrate in pieno dalle bombe, ma quasi tutte erano piene di schegge e detriti scagliati al loro interno dalle esp losioni ravvicinate. La batteria di sei pezzi da 75 mm a sud di Punta della Croce - che fra il 1° e Rovine o Porto Pantelleria 1'8 giugno era stata ripetutamente

attaccata da caccia bombardieri con bombe da 1.000 libb re - aveva due cannoni fuori combattimento, ed essendo gli altri quattro più o meno danneggiati, la sua potenza di fuoco si era ridotta al la metà.

L'analisi cli Zucke1man stabilì che - eccettuate due batterie, una con quattro pezz i da 150 mm della Marina situata nella zona nord e l 'altra con cinque cannoni Ansaldo da 90 mm vicina all'aeroporto - le altre erano o tota lmente fuori uso o parzialmente danneggiate208 • Fra quelle danneggiate solo cinque conservavano ancora una certa capacità di fuoco valutabile fra il 20 % ed il 50%, nonostante che mediamente ogn una fosse stata bersagliata da 500 bombe da 1.000 o 500 libbre 209 In conclusione, non più di una dozz ina di cannoni situati nella strategica parte nord del l'isola avrebbe potuto offrire una breve resistenza allo sbarco prima di essere sicuramente messa a tacere dalle artiglierie de ll a task force o dai caccia bombardieri. Tuttav ia mo lti pezzi leggeri della fanteria , in gran parte piazzati entro fortini in cemento, erano rimasti praticamente intatt i2 w. J fortini si erano dimostrati bersag li part icolarmente ostici alle bombe d'aereo. Qualcuno era stato centrato dall'artiglieria nava le - l'unica a disporre della necessaria precisione per tale compito - ma in complesso la loro situazione era discreta. A parte le casematte ne ll a zona del porto , molte delle quali erano state danneggiate, rimanevano ancora quasi intatte le opere dei cap isaldi sul Monte Grande e sul Monte Elmo21 1 • C'erano truppe, armi e munizionamento per presid iar le e per rendere ardua la loro eliminazione, tanto più c he gli A lleati non avrebbero avuto a disposizione carri armati pesanti. non essendovi spiagge ove sba rcar li 212 Questa era la situazione de ll e difese. Quella delle scorte di viveri ed acq ua g ià la conosciamo. Quella del mora le delle tru ppe l' abbiamo già delineata. Pertanto qua lsiasi possib ili tà di difesa era intimamente collega to alle decisioni dei comandanti, soprattutlo a que ll e del comandante la piazza, il quale alla sera de l I O aveva già chiaramente dimostrato di essere assai ben disposto ad arrendersi

208 Zuckerrnan, report 20 Ju ly 1943. Appendix V "Final assessme nt'·, AFHRA, A-6005

209 Zuckerman, report 20 Ju ly 1943. " Progress Reports" AFHRA, A-6005.

210 Avrebbero potuto essere almeno i l trip lo se pezzi e centrali di tiro fossero sta t i protetti da cupo le in acciaio o foss ero stati piazzati i n casamatta. ( n.d.A.)

21 1 Zuckerman. report 20 July 1943, "Summary of observation and Appendiccs", AFHRA, A-6005.

212 Zuckerman. report 20 July 1943. Appendix l X. Report of George C. Mc Donald Colone! USA Air Forces. A-6005.

CA P. v m - PANT EL LERIA 317

La resa

Il Generale Ambrosio aveva tenacemente cercato di prolungare la resi s tenza di Pantelleria. Dal momento in cui la Regia Marina aveva escluso l'intervento di navi di superficie, l'aviazione era rimasta praticamente l 'un ica forza impi egabile per contrastare a li ' invasione. Ma sia la Regia Aeronautica che la Luftwaffe risentivano ancora delle enormi ed inutili perdite subite durante la difesa ad olt ranza della Tunisia. Il 1° giugno, giorno in cui i bombardieri pesanti ame1icani erano intervenuti sull'isola per dare corso all'ultima fase della Operazione Corkscrew, il capo di Stato Maggiore Generale aveva incitato Supermarina, Superaereo ed 0.B.S. a fare tutto il possibile per sostenere i difensori di Pantelleria. "Est.fermo intendimento di questo Comando Supremo che Pantelleria et isole Pelagie siano d!fese ad oltranza. Supermarina faccia ogni sforzo per assicurare i rifornimenti. Superaereo et 0.B.S. dispongano per la massima protezione dei rifornimenti ed il massimo co ncorso nella difesa dell'isola. Risulterebbe che radiolocaliu.atori di Pantelleria non siano efficienti e quindi rendano impossibile il Tempestivo inter ve nto della caccia dalle basi della Sicilia. 0.B.S. est pertanto pregato provvedere con ogni sforzo per.fwzzionamento radiolocali zza tori. 213" . Come già sappiamo, l'O.B.S . pur mettendo in campo i suoi aerei per difendere e rifornire l 'iso la, non fece alcun tentativo d i ripristinare i radar , forse ritenendo poco reddi ti zio perderli e ntro breve termine. Probabilmente vo ll e evitare di offrire al nemico la possibilità di studiare apparati elettronici, e di conseguenza migliorare le proprie contromisure. Anche senza l 'a us ilio dei radar tedeschi , il 1° giugno le batterie dell ' isola erano riuscite a contrastare con discreta efficacia gli attacchi aerei rincuorando un po' Ambrosio, che ali' indomani indirizzò a Pavesi un elog iat ivo telegramma: "L'energ ica rea z ion e del Presidio di Pantelleria all'offesa nemica è bella prova dell'indomito spirito vostro e di tutti i difensori. Seguo con particolare attenzione la vos1ra enetg ica azione già ricca di brillanti risultati, certo che ognuno continuerà a comba11ere con lo stesso accanimento e con la stessafede'' 214 •

L' intimazione di resa lanciata nel pomeriggio dell'8 giugno, aveva preoccupato Ambrosio, che a sera aveva ordinato a Supermarina, Superaereo ed 0.B.S di concentrare "tuffi i mezzi a disposizione per il concorso alla difesa dell'Isola. che in questo momento deve costituire compito principale" 2 15 • Un'ora e mezza dopo la trasmissione de l suo messaggio, Ambrosio aveva chiesto in formazioni circa le azioni già in programma. Come sappiamo all'indomani Regia Aeronautica e Luftwaffe avevano eseguito gli ordini impi egando tutte le forze disponibili in Sicilia, ovvero le uniche impiegabili, perché i reparti della penisola erano in massima parte unità in fase di ricostituzione o di seconda schiera.

Il 9, l'Aeronautica Si ci i ia era intervenuta su Pantelleria con venti caccia, mentre iI II Fliegerkorps aveva inviato centodieci caccia e dieci bombardieri 216 Alle ore 01 ,2 5 del 10, presagendo l'imminenza dello sbarco Ambrosio aveva ordinato a Marina, Aeronautica e OBS: "I O Presidio Pan1ell e riafaccia massima economia muniz ioni contraeree per impiegar/e allorché il nemico renterà lo sbarco; 2 ° Sia intensificata difesa aerea dell ' isola da parte unità aeree dislocare in Sicilia; 3° Siano incrementati con ogni mezzo i r!fomimenti con speciale riguardo alle munizioni all'acqua e t alle mitragliere da 20 mm " 217 • Ovviamente

213 Comando Supremo a Superareo. a firma Generale Ambros io - 18 100 I 06. I O giugno 1943, ore 19,15. AUSSMA Cart. SL2/l 1- Il Quater. Secondo lo A-2 della XII AF la guarnigione disponeva di una compagnia di carri francesi da 11 tonn ellate ( Ibidem). Mentre in realtà erano leggeri Ansaldo CV 36 da 3 tonnellate.

214 Comando S upremo a Supermarina per ammiraglio Pavesi, Nr. 41406 del 2 g iug no I 943, AUSSMA Cart. SL2/l 1- l I Quater.

215 Coma ndo Supremo Supermarina, Superareo. 0.8 S. a firma Generale Ambrosio - 44452, 8 giugno 1943, ore 19.00. AUSSMA Ca rt. SL2/1 I- I I Quater.

2 16 Az ioni nem iche s u Pantelleria e azioni aeree di contrasto del!' Asse, 8 maggio - 11 gi ugno 1943, Tabelle allegate, F 10/1, AUSSMA SLl-9.

217 Comando Supremo a S up ermarina, Superareo, 0.8.S., a firma Generale Ambrosio - 41485/0P, IO giugno 1943, ore 01,35. AUSSMA Cart. SL2/I I-I I Quater.

318 G U ERRA AEREA IN lTAUA - DA EL- ALA.\11:IN ALLc Sl'IAGGc ORLA SICILIA

il compito di trasmettere a Pantelleria le direttive di Ambrosio spettava a Supermarina, che inopportumunente prese l'iniziativa di abbreviarne il testo: " Reazione contraerea sarà inrensijicata al massimo con aerei da caccia. Cercate di economizzare munizioni" 218 • Un testo vago, che ometteva il vero motivo dell'ordine di economizzare le munizioni, mentre avrebbe dovuto chiarire perché le munizioni dovevano essere risparmiate. Per quanto fuorviante, l'omissione non era gravissima poiché nel momento in cui Pavesi ricevette il messaggio, il vero problema de ll a difesa non erano le munizioni, ma il ripristino della efficienza del maggiore numero possibile di batterie, tanto più che - come fu poi accertato dagli Alleaticon opport un e riparazioni molte avrebbero potuto riprendere il fuoco entro due o tre ore 2 19 • TI problema del munizionamento riguardava senunai le mitragliere da 20 mm, che ne avevano fatto un forte consumo per contrastare i numerosissimi attacchi di caccia bombardieri , che avevano preceduto nell'ordine quelli dei bombardieri pesanti. Attacchi che in quel momento stavano proseguendo con crescente intensità.

Visto l'impressionante incremento dell 'az ione aerea nemica del giorno 10 e la contemporanea seconda intimazione di resa, Pavesi aveva già elementi sufficienti per valutare i prossimi sviluppi della situazione, anche senza ri cevere gli avvert im enti del Comando Supremo circa l'imminenza di uno sbarco. Comunque all e ore 03,40 del 10 g iu gno, Pavesi aveva trasmesso un lun go rappo rto a Supermarina, ponendo l'accento sulla situazione viveri dell 'is ola. ei depositi c'era farina per dieci giorni , ed acqua solo per quattro. Aggiungeva inoltre che a causa della scarsa di s ponibilità di mezzi di trasporto, aveva grande difficoltà a distribuire l'acq ua giunta con I' ARNO. Precisava poi che quella inviata con gli aerei "non era potabile perché inquinata da ben zina"220 Affe rmazione che forse riguardava qualche tanica, ma fu clamorosamente smentita, quando l'acqua delle taniche portate dagli aerei e rimasta nei depositi dell'aeroporto , fu catturata ed usata dai militari britannici e persino distribuita ai prigionieri italiani2 21 • In ogni modo, alle 08,30, dopo avere meglio valutato la situazione, Paves i informò Supermarina , tramite il ponte radio della Regia Aeronautica di Monte Grande, di "non avere più bisogno di acqua, ma soprattutto di munizioni" 222 Una comunicazione che cancella definitivamente il mito della resa di Pantelleria dovuta all a mancanza d'acqua223 Nelle medesime ore Ambrosio e lo stesso Mussolini avevano fatto pres sioni sulla Luftfwaffe e sulla Re gia Aeronautica affinché incrementassero al massimo i voli di rifornimento. Richieste prontamente accolte dalla Luftwaffe e dai SAS che nel corso della giornata inviarono dodici Ju.52 e tre S.81 con ventiquattro tonnellate di carico fra acqua e munizioni 224

Alle 12,57 il ponte radio di Monte Grande avvertì il generale Monti che gli aerei avevano lanciato una nuova intimazione di resa con un termine ultimativo di due ore per la risposta 225 • Alle 15 ,45 i comandi dell'Aeronautica e ciel! ' Esercito ricevettero da Supe rm ari na uno stralcio del fonogramma appena trasmesso da Pavesi: " Ricevuto mezzo manifestini intima zione resa entro due ore alt Non dico non ci arrenderemo malgrado situazione divenuta ormai insostenibile"226 Un me ssagg io dal lessico confuso e dal significato

218 Santoni A. e Mattes ini F op. cit. p. 365.

219 A tale proposi to cfr. il già cit.. Zuckerman, report 20 July 1943, AFHRA A-6005

220 Fonogramma 50069 de l IO giugno da Pantelleria cit ato da Santoni A. p. l I 3.

22 1 Report by Brig. A. O. Campbcll. già cit Zuckerman. report 20 July 1943, appendix XVII. AFHRA , A-6005. Nella serie di documentari "Combat camera'' mandat i in onda dal la RAI TV ne l 1995 è documentata la distribuzione a militari italiani prigioni eri di acqua spillata da taniche metall iche da 20 litri La scena fu filmata e altamente nella rico nosc ibili ssi ma zona de ll 'aeroporto.

222 Santoni A. op. cit. p. 113.

223 Tesi purtroppo dura a morire ed avvallata in tempi recenti daj comment i della RAI TV al la trasmissione "Cornbat carnera" ma nda ta in onda nel 1995.

224 Aerona ut ica Sic il ia a Superaereo , 10 g iug no 1943 , ore 0610, AUSSMA SL4/4J. Cfr. anche: Santon i A. op. cit. p. 113.

225 Aero nau ti ca Sicilia a Superaereo, IOg iu gno I 943 , ore 1750 , AUSSMA SL2/ l 2.

226 Supcrm,u-ina a Superaereo , I Ogi ugno 1943, 1545, AUSSMA SL2 - l 2.

CAP,\1 111- P AKTEL LERlA 319

reso ambiguo dalla doppia negazione nell'u ltimo capoverso. Quando il fonogramma arrivò all 'Esercito ed all ' Aeronautica , l 'ultimatum era già scaduto da oltre un'ora. In ogni caso dimostrava che Pavesi non aveva aderito all ' ultimatum e pertanto sino a que l a l momento non si era arreso. Infatti i bombardamenti sull'isola erano proseguiti con in usitata violenza. Fra le 15.10 e le l 6,20 vi erano state cinque incursioni eseguile da oltre un centinaio di bombardieri sco rtati da altrettanti caccia, che però avevano trovato ventiquattro caccia italiani e trentasei tedesc h i pront i ad affrontarli. Tuttavia dopo le 16,25 gli aere i Alleati non avevano praticamente più trovato opposizione.

L' aniglieria contraerea di Pantelle1ia si era dimostrata tanto fiacca che quella sera il bo ll ettino de l NATAF non ne fece menzione. Al calare del so le gli aerei all eati avevano già all ' attivo 905 sortite 227 • Altre 65 so rti te furono effettuate nella notte s ul! ' 11 dagli Well ington britann ici, che contribuirono a non allentare neppure per pochi minuti la pressione sui difenso1i dell ' isola22& Alle 03 ,45 dell ' 11 la determinazione di Pavesi diede segni di cedimento. Smentendo in parte il rappo rto s ulla si tuazione inviato il mattino precedente, l'ammfraglio informò Supermarina delle "condizioni pierosissime della popola z ione civile per mancan za di viveri, acqua ed adeguali rffugi" e - dopo avere agg iunto che ]e "energie morali delle for ze armare [erano] fia cc ate dalla assolu1a imporenz a di combattere e difendersi " - anivò dritto alla conc lusio ne: "Conscio responsabilità numerose vite umane sento triste dovere dichiarare che tutte possibilità materiali resistenza sono esaurite" 229 .Al1e 09,20 , mancando una risposta alla precedente comunicazione, Pa ves i chi ese a Supennar in a di avviare i suoi messaggi anche tram ite i canali dell ' Aeronautica: " Da Marina Pantelleria at Supermarina Roma: 24322 Prego trasmeuere a me zzo telescrivente Aeronautica messaggi urgentissimi mancando rapidi collegamenti fra Comando et Sta z ione r.l.s. 230

Poco prima delle l 0,00 gli attacchi aerei si intensificarono ulte riormente mentre la forza eia sbarco si avvicinava a Po,10 Pantelleria. Da Supermarina non era ancora pervenuta l 'attesa risposta ai disperati messaggi cl ell ' ammjrag li o. Pertanto a ll e l O, 15 Pavesi ordinò alla stazione radio di Monte Grande di intensificare l'ascolto dando "la massima precedenza at dispacci provenienti et per Supermarina". Una mezz'ora dopo , men tre cacc iabomba rdi eri italiani e tedeschi cercavano di perforare lo sc hermo degli Spitfire e dei P-40 per por tare le loro bombe s ull a task force alleata, Pavesi rupp e g li indugi. A Pantelleria stavano già circo lando le di sposizioni impartite dall'ammiraglio in previsione d ll'immi nente resa. Il tenente D ' Amico sapeva già che avrebbe dovuto d is tru ggere i s uoi impianti2·il

Nel frattempo il drammatico appello di Pavesi, il cui significato era abbastanza chiaro, stava percorrendo il doveroso it er burocratico fra gli al t i coma nd i ed i1 capo del governo. Nat ura lm ente solo Mussolini

227 "The Twelfth Air Force in th e Sicilian Campaign", Annex 3, p. 3, AFHRA A-6192.

228 ''The Twelft h Ais Force in the Sicilian Campaign", Annex 3. p. 3, AFHRA A-6192.

229 St ralci del messagg io tratt i da Sa nton i A. op. cii. p. 114.

230 " Com unicazio ni intercorse t ra rad ioponte Pantelleri a e Comando Aero naut ica S ici li a'' pp.14 -1 5, All ega to a fasc ico lo "Avvenimenti Pantelleria 8 maggio - 11 g iugno 1943 XXI - AUSSMA SL4 - 55

23 I "Com unicazioni intercorse tra rad iopo nte Pantelleri a e Comando Aero nautica Sicilna" pp.14 - 15. All ega to a fascico lo "Avvenimenti Panteller ia 8 maggio - 11 g iu gno 1943 XXI - AUSSMA SL4 - 55

320 G UE RR A AEREA IN ITALIA - DA EL -ALAME I N AL LE SPIAGGE DELLA S ICILI A
L'in terno del l'ovio ri messa in caverna di Pan tell eria, in una immagine precedente l'assedio dell'isola. (SMA)

poteva auto1izzare la resa di Pantelleria. ma prima di concederla il capo del governo aveva voluto sentire i pareri del Comando Supremo e di Supermarina 232 Poco piima delle 11.00 Mussolini chiamò al telefono Ambrosio per comunicargli che autorizzava la resa, ma Malta doveva essere telegraficamente avvertita che Pantelleria si arrendeva per mancanza di acqua. La telefonata arrivò mentre Ambrosio stava conferendo con l'addetto militare tedesco , genera le von Rintelen , il quale rimase allibito nell'apprendere che un dittatore volitivo co me Mussolini stava impartendo al Capo del Comando Supremo un ordine di resa2 13 Comunque Ambrosio non perse tempo. Alle I l ,10 il Centro Radio del Comando Supremo della Magliana trasmise le disposizioni di Mussolini agli sta ti maggiori delle tre armi. li testo originale dettato da Musso lini era il segue nte: " Da ta impossibilità rifornimenli acqua polabìle popola:::,ione Isola et Presidio vi ordino di informare con telegramma at Comando Malia che presidio per sudde110 motivo et solo per es so at partire dalle ore 1200 di oggi cesserete resistenza. Voi ed i vostri dipendenti av ete fatto il vostro dovere. Per la vos1ra opera di Comandan1e vi è conferita sul campo la Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. Mussolini 23 ~. Ma a Roma nessuno sapeva che Pavesi, senza neppure attendere l'autorizzazione di Supermarina, alle l 0,56 aveva issato bandiera bianca e che il Comando della Piazza aveva già ordinato al sottote nente D'Amico di dist ru ggere gli impianti radio d i Mont e Grande235 Conformemente a queste disposizioni, D'Amico aveva ini ziato le di struzioni, lasc iando però per ultima la sta zione in radiofonia,

232 Giorgerini Giorgio, op. cit. p 395.

233 Deakin F.W., op. cit. p. 364.

234 Da Comando Supremo a Supermarina per Pantelleria. pc Superaereo, OBS e Supersercito. 11 gi ugno 1943. 1490/0P, 111 O 11/6. AUSSMA SL2/l l - 1 I Quater.

235 Circa l'ora in cui a Pantelleria fu esposta la prima band iera bianca ved i: Telegramma n.1936 da Romulu s a Superaereo, ore 1305 del 12/6/43/XXI.AUSSMA, Superaereo SL2 - J2.

,.. ., PANTELLERIA MAP SUBSTITUTE SHEET ll A u•~g· W61' ' W68' ~\ , PANTELLER I A •• ) \ / / RESTRICTEO CA P. VIII - PANTELLER IA 321 ' '· ···h--~L,-__::,-..,l!.,4- - -+_;,._--=:,,..,.,t;.::=~- - --l-- -+-l---t'----f--+-- -=:;=--, '" ( ----..., ' <'.) r
Mappa batterie zana nord occidentale Pantelleria rilevata dolio ricognizione Alleata (AFHRA)

con la quale alle 11, 11 aveva trasmesso al centro radio dcli' Aeronautica Sicilia un messaggio di Pav esi a Supermarina: "Nota dell'Ammiraglio comandan te la Piazza per Supermarina Roma e per conoscen:a Marina Messina: "Presidio Panre/lena ha resistito per quanto umanamente possibile. Imp ossibilità qualunque rea:ione gli impone durissima necessità " 236 • Ancora una pausa, indi alle l 1.25, Monte Grande aveva trasmesso un sorprendente me ssagg io per il generale Monti: "Ammiraglio Comandante la Piazza comunica: Ancora bombardano con aerei et navi. Alle ore 1100 ho dato ordine esporre segnale di resa. Viva l'Jtalia" m Questa comunicazione aveva gettato nella costernazione jl personale di Monte Grande. li primo aviere marconista Cotulli, appena completata la trasmissione, sentì l'irrefrenabile impul so di aggiungere un patriottico messaggio del personale della stazione: "siamo sempre fermi nella certez:a della l'ittoria" i 1' Alcuni istanti dopo anche il tenente D'amico riprese a trasmettere completamente stravolto per l 'emozione e la rabbia suscitala in lui dall'annuncio de ll a resa: "A ncora la jlo11a si avvicina. È la fine. Stiamo facendo saltare in aria tutte le opere fortificate. Ma perché ci siamo arresi?" 1 1<1

Qu ei,ta serie di messaggi aveva fatto salire la tensione al Comando del!" Aeronautica Sicilia. l i ge nerale Monti, appena Iitrasmesso a Superareo il testo dell' ultim o fonogramma di Pavesi, si mise in moto affinché fosse immediatamente eseg uito il piano di distruzione dell'hangar di Pantelleria. Alle 11.30, il fonogramma di Pa vesi. ritrasmesso da Monti, era arrivato al so ttocapo di Stata Maggiore del!' Aeronautica, genera le Santoro precedendo di dieci minuti il telegramma con il testo dell'autorizzazione di resa firmata da Mu s o lìnì. diramato da l Comando Supremo a tutti agli S.M. Esercito. Marina ed Aeronautica. li testo arrivò alle 11 AO sulla scrivania di Santoro, che dopo averlo letto chiamò al telefono Monti chiedendogli di verificare se l'autorizzaz ione del Duce era già ariivata a Pavesi. Monti poté solo riferire che alle 11,31 il sottotenente D'amico aveva confermato l'e spos izione di segna li di resa su ll'i so la con il seg uent e fonogramma:: ''Nemico continua a sparare 11011osta11te seg,wla:ione di resa". Comunque Santoro vo leva assolutamente sa pere se la autorizzazione di resa era realment e arrivata a Pantelleria, perciò aveva conti nu ato a premere su Monti, che aveva a sua volta girato la domanda al ten e nte D'Amico. el frattempo Samoro aveva chiei,to in merito lumi anche a Supermarina. che mollo più tardi gli rispose di avere avuto dal Comando della Piazza Marittima dì Messina l'assicura zione "dell'avvenuta rice zione" del messaggio 24u. La assicurazione del Comando Marina di Messina - registrata a mano a margine del telegramma del Comando Supremo ricevuto da Santoro - arrivò probabilmente intorno alle 12,55 , quando anche Monte Grande aveva co nfermato a Monti la ricezione del messaggio con l 'a utorizzazione di resa , che Supcrmarina aveva appena trasm esso il messaggio. modificando come sua consuetudine il testo oiiginale: S11permari11a 63495. Per Ammiraglio Pantelleria. "Dara impossibilità rifornimento acqua potabile isola et presidio Vi ordino di informare nel momento che giudicherete con tefegramma in chiaro Comando Malta che per il suddetto 111otil'o et solo per esso a parrire dall'ora che voi swbilirete e che ci comunicherete cesserete resisten::,a. Per , ostro opera Comandante Vi è conferita sul campo Croce Cavaliere Ordin e Militare Savoia. Mussolini " w . Dato che la resa era già in atto, l'autorizzazione di Supermarina era non so lo supe rflua. ma pure redatt a con parole div erse da quelle del testo originale ricevut o dal Comando Su-

236 ·'Comunicazioni intcrcorse tra radioponte Pantelleria e Comando Aeronautica Sicilia" pp.14-15. Allegato a fascicolo

"A\\ cnimenti Pantelleria 8 maggio - 11 giugno 1943 XXI - AUSSMA SL4 - 55

237 'Comu nicazioni intercorse tra radiopont e Pantelleria e Comando Aeronautica Si ci lia " pp. 14- 15. All ega to a fascicolo

"Avvenimenti Pantelleria 8 maggio - l l g iugn o 1943 XXl - AUSSMA SL4 - 55

238 ·'Comunicazioni intercor e tra radioponte Pantelleria e Comando Aeronautica Sicilia" pp.14 - 15. Allegato a fascicolo

"Avvenimenti Pantelleria 8 maggio - 11 giugno 1943 XXI - AUSSMA SL4 - 55

239 "Comunicazion i intercorse tra radioponte Pantel le ria e Comando Aeronau tica Sici li a" pp.14 - 15. All egato a fascicolo

··A\vcnimenti Pantelleria 8 maggio- 11 giugno 1943 XXI - AUSSMA SL4 - 55

240 ote a mano in calce al telegramma Comando Supremo a Supermarina per Pantelleria. Superaereo, OBS e pc

Superserci to, 1490/0 P de ll' 11 giugno 1943. ore 11.35. AUSSMA SL2/ 1l - l l Quater

241 ·'Comunicazioni intercorse tra radioponte Pantelleria e Comando Aeronautica Sicilia" pp.14-15. Allegato a fascicolo

"A\ \'enimenti Pantelleria 8 maggio - 11 giugno 1943 XXl -A USSMA SL4 - 55

322 G UERRA AEREA b' fTAI IA - DA EL-A I.MIEl1' ALLE Sl'IAGGF, DEL.LA S'-"1c=·11=.IA-'-- - -

premo. el suo messaggio la Marina aveva omesso l'ora della resa, lasciandola alla discrezione di Pavesi. ignorando che da quasi due ore la bandiera bianca stava svento lando su l pennone del Comando Marina Pantelleria, dove prima gan-iva la sua bandiera. Nel testo rimaneggiato da Supermarina erano spariti anche gli elogi - meritati ss imi - che Mussolini aveva in viato alla guarnigione, mentre era stato conservata la parte relativa al conferimento all'ammiraglio della Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. È probabile che lo stesso me ssagg io sia stato captato da qualcuna delle poche stazioni radio ancora in funzione sull'isola, comunque prima di interrompere le comunicazioni D'Amico inform ò Monti, che Monte Grande l'aveva regolarmente ricevuta, senza però poterla inoltrare a Pavesi essendo già state interrotte le comunicazioni 242 •

La mancata distruzione dell'hangar in caverna

La mancata distruzione dell'hangar in caverna non è un episodio trascurabile nella complessa vicenda della resa di Pantelleria. Come già accennato, il generale Monti si era subito preoccupato di non consegnare intatto al nemico questo prezioso impianto della Reg ia Aeronautica. Nonostante il tumultuoso accavallarsi dei messaggi in arrivo sia da Pantelleria che da Roma. il comandante del l'Aeronaut ica Sicilia aveva conservato la lucidità e la calma necessarie per assumersi una responsabilità, sicuramente fuori dalle sue prerogative. Avendo ricevuto alle 12.22 dal comandante dell'Aeroporto, colonnello Raverdino la sorprendente notizia che lui aveva "ai•uto ordini da Ammiraglio [ Pavesi Jdi 11011 fare saltare hangar" , Monti si era reso conto che gli mancavano s ufficienti margini di tempo per interpellare Rom a. Aveva pertanto deciso di inviare a Raverdino un ordine, falsamente attribuito a Mu ssoli ni , onde convincerlo a procedere all'immediata demolizione dell ' hangar contrariamente agli ordini impartiti da Pavesi. Pertanto, due minuti dopo avere ricevuto i l mes sagg io di Ra verdino - e precisamente alle 12,24 - Monti aveva inviato alla stazione di Monte Grande il seguente fonogramma: "A Radioponte Pantelleria per Col. Raverdino: ordine Duce provvedere distru::,ione hangar non appena nemico avrà iniziato sbarco. Per stazioni rodio attende/e ultimo momento Monti " 24\

Non essendogli stata confermata l'esecuzione dell'ordine, alle 12,55 Monti chiamò nuo vame nt e Monte Grande: "Cercale con ogni mezzo di fare giungere /a/ col. Raverdino ordine dislruzione hangar". Alle 13,02 l'impertenito sottotenente D' Amico ri s po se da Monte Grand e: "La nota distruzione hangar es, stata comunicata at Comando ma appena finita comunicazione si sono inrerrotre le linee". Un minuto dopo D'Amico chiamò ancora l'Aero nautica Sicilia preci sa ndo "Non ho più comunicazioni con Aeroporto. Non posso notiziarvi c irca distruzione hangar". Tre minuti dopo Monte Grande inviò l'ultimo fonogramma: "Fra poco faccio saltare tutto. Gli inglesi sono sbarcati in più punii et avanwno verso l'in1erno"2 • 14 •

In realtà l'occupazione dell'iso la era iniziata un'ora prima. Esattamente alle l l,55 i primi soldati britannici erano scesi da mezz i da sbarco entrati d irettamente nel porto, il quale - nonostante le distruzioni provocate da11e bombe alleate - era ancora ag ibi le non essendo state attivate le cariche di demolizione. In seguito erano arrivati anche gli LCT che avevano sbarcato cannoni, cingolette Uni versai Ca1Ticr e vari mezzi motorizzat i. Nel corso della giornata ogni angolo dell'isola era stato raggiunto e facilmente occu-

242 Note a mano in calce al telegramma Comando Supremo a Supermarina per Pantelleria. Supcraereo. OBS e pc Supcrsercito. 1490/0P del I' I l gi ugno l 943. ore 11,35. AUSSMA SL2/ I 1- I I Quater.

243 Riportato da Santon i A. op. cit. p. 118.

244 "Co municazio ni intercorse tra radioponte Pantelleria e Comando Aeronautica Sicilia" pp.14 - 15, Allegato a fascicolo "Avve nimenti Pantelleria 8 maggio - 11 giugno 1943 XXI - AUSSMA SL4 - 55

C' A P. V III - PAKTE I.IE RIA 323

paco. ad ecceLione di qualche punto dove pochi elementi non ancora informati della resa avevano tentato un simulacro di resistenza. Gli ultimi colpi di canno ne della difesa erano stati spara ti intorno alle 11,25 da alcune batterie della wna del porto245 • A meu.ogiorno qualche colpo di armi leggere era partito da una spiaggia dove i militari italiani non avevano ancora ricevuto l'ordine di arrendersi al nemico 2'*''.

Dopo il facile sbarco, i nuovi occupanti ebbero la piacevole sorpresa di constatare che ne ss una importante demolizione era stata eseguita. L'hangar in caverna ed i depositi circostanti erano intatti. Ai lati de ll 'aeroporto g iacevano le carcasse di 75 aerei italiani e 9 tedeschi 247 Eccetto diciannove g rosse buche nella parte centrale della pista provocate dall'ultimo bombardamento. non si costatavano gravi distruzioni 2J~ Le bombe da 500 Kg. interrate dai genieri italiani in punti selezionati per distruggere la pista ed altri vita li impianti non erano state fatte esplodere 249 •

La facilità. con cui dodicimila mi lit ari italiani armati sino ai denti si erano arresi. fu una tale sorpresa per i comandi alleati che accusarono i loro servili d'informazione di avere so1 •rasrimato la l'Olomà di resisre11za della guamigio11e" 250 A loro volta questi comandi sovrastimaro no la potenza del sis tema che aveva così rapidamente portato alla resa di Pant e ll eria. Sarcas ticamente il genera le britannico W. G. F. Jackson commentò: "Le for;,e aeree alleate fimmo naruralmente enrusiasre per la sorprendente prova di efficacia fomira dall'arma aerea. La smentiw sarebbe giuma solta1110 con le battaglie di Cassino e di Caen, le quali av rebbero dimostrato cosa sarebbe potuto accadere se l'isola.fosse stat a presidima da tedeschi inv ece che da italiani'' 25 1 • Meno sa rcasticam e nte il fe ldmaresciallo Kesse lrin g accennò alla cad uta di Pantelleria come ad ·'1111 cap itolo assai Triste del fi111:io11a111e1110 dei comandi italiani in quel momenro·· :.,i.

Una ulteriore smentita ai facili entusiasmi sollevati dalla rapida caduta di Pantell eria arrivò as ai presto dalle isole del Pacifico, dove i giapponesi offrirono incredibili esempi, re sis tendo ai più feroci e distruttivi bombardamenti aerei e na va li.

L'occupazione di Lampedusa edelle Pelagie minori

Sino alla prima decade di giugno risola di Lampedusa non aveva subito pesanti bombardamenti aerei. ecce ll o periodici attacchi di caccia bombardieri, che avevano preso di mira alcuni spec ifi ci obiettivi. Verso la fin e di maggio sc i aerei avevano attaccato e distrutto un cano radio della Re g ia Aeronautica, la cu i perdita era s tata parti co larment e senti ta perché ve nne a mancare una ri ce tra smillente 450 Allocchio Bacc hini. che oltre a fungere da radiofaro era un potente mezzo di collegame nto con I" Aeronautica

245 '·Relazione Ammi rag li a10 Br itan nic o" stra lcio rip ort ato da San ioni A e Mallei>ini F. op. c ii. p.366

246 "The Twe lflh Air Force in thc Sicilian Campaign". p.9.

247 ·-The Twelflh Air Force in 1he Sicilian Campaign". p.9.

248 " Hi slo ry of th c Twclflh Air Forccs" Chapl. XII p. 23.

249 I li story of th c XII AF chapl. XII p. 4.

250 U.S.Army in the World War II - Sicily and the Surrcnder of 1he ltal y. Center of Military Hi stor). United Siate~ Anny. Washington. O.C.. 1991. p. 72. La stc,~a pubblicali one aggiunge: ."No nos tante la propaganda fascista. Pantelleria e le isole Pelagie erano gu~c i vuoti. largamente presidiate da gente eccess ivam e nie anliana e senza esperie1v a. molta de lla qua le aveva la propr ia residen1a nell e isole'·.

251 Jackson W.G.F ... La ba11aglia d'Italia". Baldini e Ca,1oldi. Milano. 1970. p.47.

252 Kcsse lrin g A. op. cit. p.170.

324 Gl l[ l(RA Al'REA IJ\ I I AUA - DA LL·ALAMl:IJ\ Al 1 1 SPIAGGI: OH l A SIC ILIA

Sicilia253 • L'iso la non aveva problemi di rifornimenti. Gli ultimi erano aITivati il 6 giugno a bordo di du e motozattere sa lpat e da Porto Empedocle le qua li. dopo ave re rego larm e nte scar icato, erano rientrate se nza danni al porto di partenza 254 • All'indomani Lampedusa era stata attaccata da 179 aerei che avevano lanciato 105 tonnell ate di bomb e, princ ip almente co ntro le postaz io ni d'artiglieria 255 L'isola non aveva su bito altri attacc hi sino all' 11 giugno, quando - avu to conferma della resa di Pantelle1ia - il comando della NATAF aveva dirottat o s u Lamp edusa una formazione di B-25 già in vo lo Da que l momento sin o alla sera seguente l'iso la fu sottoposta a pesantissimi bombardamenti aerei e navali. NASAF, NATAF e IX AF inviaro no comp lessiva mente 174 bombardi e ri medi. 114 bombardieri legge ri e 120 cacc iabomb ardieri, che lanciarono 268 tonnell ate di esp lo sivi 256 • Nel corso di questi attacchi, caccia tedeschi a grande autonomia tentarono di intercettare le formazioni di bombardieri, ma a loro vo lta furon o co ntrattaccat i dai caccia di scorta che ri ven dicarono quattordici vi ttorie contro tre so le perdite257 Gli ultimi atta cc hi aerei furono lanciati nella tarda serata da una formazione di B-25 e P-40 della IX Air Force, un 'ora prim a che il coma ndante de ll 'iso la espo nesse ban di era bianca258 •

Un sergente pilota della RA F , costretto dalla mancanza di carburante ad un atten-agg io di emergenza s ull 'aeroporto di Lamp edu sa, ebbe la gradita so rpresa di co nstat are c he in vece di dist ru ggere il suo ae reo, il comandante dell ' isola - capitano di vascello Bernardini - lo aveva precipitosamente rifornito , chiedendo gli di ripartire co n una richi es ta di resa indiriz za ta al Comando All ea to259 Bernardini agì se nza alc una autorizzante, ma dipendendo Lampedusa dal Comando della Piazza Marittima di Pantelleria , si ri tenne automaticamente leg ittimat o a procedere neg li stessi termini che Supermarina aveva co nc esso all'ammiraglio Pa ves i . I segnali di resa issati su Lampedusa furono avvis tat i nel tardo pomeriggio del 12, ma la capito laz ione fu ufficialmente accettata all'in domani dal co mandante di un cacc iatorpediniere britannico, che s barc ò un cont in gen te catturando i circa 500 militari dell a guarn igion e Lo stesso giorno altri 140 milita ri c he presidiavano l'i so la di Lin os a s i arrese ro ad una unità nava le britannica. Il 14, fu occupata Lampio ne, ma il plotone incaricato ebbe la sorpresa di consta tare che guarn igione ed abi tant i erano già s tati evacuat i260

La capitolazione di Pantelleria: conseguenze ereazioni

La cap it olaz ione di Pant ell eria e La mp edu sa aveva perm esso agli All eati di eliminare due bas i nemjc he, che con i loro centr i radar e di avv istamento esattamente al centro del Cana le di Sici li a avrebbero dato loro molti fasti di prima e durante l'Operazione Hu sky Aveva inoltre me sso a loro di s po siz ione una base aerea avanza ta che - grazie all'i ngiustificato e stupefac ente ordine cieli ' ammirag lio Paves i - era stata s ubito riatti va ta , migliorando in modo dec isi vo le scort e ai bombardi eri imp eg nati ad ammorbidire le difese dell a Sicilia e neutra lizza re i reparti dell a Luftw affe e della Reg ia Aeron autica c he la difend eva no. Inoltre il

253 Le ttere ali' A in da ta 22.0 l. 200 I e 7.O 1.2002 del sig. Giu sep pe Pi sani. Pisani. allora so ttuffi cia le marco nista de l la Reg ia Aero na uti ca era i l res ponsabile del caITO di slrullo. il c ui persona le scam pò all'attacco ab bando na ndo i l mezzo alcu ni secondi prima che ve ni sse cen LraLo

254 Da Ae rona utica Sic i llia a Superaereo, 0023 154/S - 305 6/6 2355, 7 gi ugno I943, AUSSMA SLl -9.

255 ·'History of rhe Twelfth Air Forces" Chap t. XI1 p 17.

256 ' History of th e Twe lfth Air Forces' ' Ch apt. XI1 p. 20.

257 ' History of th e Twe l ft h Air Fo rces" Chapt. Xli p. 20.

258 U.S. Army Air Forces in Wor ld War Il. Combat Chro nology, 1941 - 1945.

259 ··His tory ofthc Twe l fth Ai r Fo rces" Chapl. Xll p. 20.

260 · ' Hi s tory ofthe Twelfth Ai r Fo rces '' Chap l. XII p. 20 , MATAF AI/5 15 12/6 Op sum 134. AFHRA A-60.1 L

C AP Vili • PA NTEL L ERIA 325

giorno dell'invasione i caccia di base a Pantelleria contribuirono alla copertura aerea della forza di sbarco americana.

La repentina perdita di Pantelleria e delle altre isole aveva infine inflitto un colpo tremendo al morale del popolo italiano ed intaccato profondamente lo spirito di resistenza delle sue forze armate26 1• Come aveva preconizzato il genera le Marshall, il possesso di Pantelleria e delle Pelagie equiva le va ad una squadra di portaerei. Infatti per disposizione del quartiere generale delle NAAF l'aeroporto di Lampedusa fu utilizzato come base per gli squadrons di Hurricane del Coastal Command addetti alla protezione dei convogli. In oltre sull'isola furono installati un radiofaro. stazion i radio e mezzi aerei e navali per la ric erca e soccorso degli aviatori caduti in mare e dei naufraghi. A Pantelleria un co ntingente del 888° battaglione del genio aeronautico (USA), sbarcato insieme alle truppe d ' occupazione, rimise immediatamente in efficienza l'aeroporto. L'ae rea era butterata dai crateri di più di duecento bombe, ma poche ore dopo l'arrivo dei genieri americani una striscia d 'e mergenza ottenuta col riempimento di una ventina di buche era già pronta per decolli ed atterraggi. Sull ' isola fu trasferito il 33rd Fighter Group, i cui primi P-40 atterrarono il 17 di giugno. Pochi giorni dopo arrivò il resto del gruppo, indi sopraggiu nsero i veloci P-5 l -2 NA del 111 •h Observation Squadron 26 ~. 11 27 giugno i P-40 di Pantelleria cominciarono le loro scorribande sulla Sicilia ed il IO luglio incrociarono nel cielo di Gela e di Licata dando una sp ietata caccia ag li assa lt atori tedeschi che stavano tentando di contrastare lo sbarco della 3• Divisione di Fanteria U.S. 263

La prematura re sa della guarnigione di Pantelleria era stata un colpo durissimo per i massimi vertici militati italiani, impressionando pure gli ermetici ambie nti della Casa Reale "perché si sperava - scrisse l'aiutante di Vittoiio Emanuele III , generale Puntoni - che il nostro presidio avrebbe contrastato sino a/l'ultimo i tentativi di sbarco del nemico". L'ambasciatore Luca Pi e tromarchi. dirigente d'alto rango del Ministero degli Esteri, in seguito definì Pantelleria "il più grave caso di vigliaccheria di questa guerra. L'isola era imprendibile. Le rocce scendono a picco e per darvi la scalata occorrono ba11aglioni di Alpini. I rifugi sono in caverna sollo decine di metri di rocce. Gli unici punti nei quali lo sbarco era tentabile sono due piccoli porti .facihnente tenibili. Al momenro dello sbarco la guarnigione disponeva ancora di 9.000 colpi di grandi obici.[. .. ] Non è vero che mancava l'acqua. Il comandante la guarnigione telegrafò al Duce che i bombardamenti mietevano vittime tra la popola z ione civile. Il Duce per evilare inutile spargimenio di sangue ordinò la resa. Si è poi saputo che in un mese di bombardamento i morti erano stati 58. mentre a Napoli, Palermo, dovunque si con/avano a centinaia e a migliaia. L'ultimo giorno durante il quale il bombardamento.fu ininterrotto si ebbe un solo morto. L'Ammiraglio Pavesi, eroico difensore di Pantelleria, dovrà chiamarsi "pavido" Pavesi ""c>-l _

Venuto a conoscenza della realtà dei fatti, Mussolini si rifiutò di ammettere la paternità dell'ordine di resa, congiuntamente suggeritogli dal generale Ambrosio e dall'ammiraglio Riccardi. Continuò a negar la anche nella sua ·'Storia di un anno" definendo Pavesi "il primo in ordine di tempo degli ammiragli tra diI o ri" 26.".

Secondo un valente s torico della Marina italiana "una resistenza si sarehbe risolta in un semplice ed inutile massacro de/La guarnigione e della popola::.ione senza[. / infliggere perdite al nemico, ritardare l'atruazione dei suoi piani, influire sull'andame1110 delle operazioni. per permettere - fantasia - l 'illfervento delle proprie forze aeree e navali" 266 • Premesso che le forze aeree italo tedesche della Sicilia erano in -

26 t Vedere in proposito Fa ld ella Emi li o, .. Lo sbarco e la difesa della Sicilia"' L' Aniene Editr ice in Roma, s.d .. p.72

262 Versione da ricognizione con motore Allison del caccia P-51 (n.d.A).

263 Una delle prime co nseguenze del mancato sabotaggio degli im pianti, fu il rapidissimo ripristino detrefficienza dell ' aeroporto, che già i l J 7 giugno era in grado di accogliere i primi P-40 del 33'" FG , "His tory of the Twelfth Air Force··, Chapt.XII p 24. AFHRA A-6202.

264 De Felice R. ;.Musso lini l'alleato - Cri si ed agonia del regime··. c it. p. I 150 n.

26 5 De Felice R. " Mu sso lini l'alleato - Crisi ed agonia del regime ' '. cit. p. 1150 n.

266 Giorgerini G. , op. cit. p. 396.

326 G UE RRA ArR EA 1;,1 ITALIA - DA EL A•::.:-A~M""'E~'"c...:.A:.:c:L:...: I E,....,S"""'Pl::..:AG""G,,.,E,....,D=E=LL""A'""S:.:.:1<c.::·11""_1A"-------

tervenute strenuamente, praticamente ai limiti delle loro possibilità, mentre erano mancate quelle azioni cli unità sottili inizialmente previste dalla Marina, è indubbio che la resistenza di Pantelleria sarebbe cessata entro un limite temporale piuttosto ristretto. Se è vero che "gli armamenti delle postazioni difensive erano sfinii i dalla stanchezza fisica , pur avendo generalmente conservato alto il morale " 267 , era altrettanto vero che le truppe mobili, 1imaste per giorni al riparo di solidissimi bunker, erano in buone condizioni fisiche, comunque mo lto migliori di quelle degli artiglieri. Dato il non trascurabile armamento di queste truppe ed i numerosi app restamenti difensivi dell'interno ancora intatti, non sarebbe stato impossibile prolungare la difesa per alcuni giorni. A parte l'effetto morale di una tale resistenza, gli Alleati avrebbero dovuto te nere nelle acque dell'isola forze navali d'appoggio esponendole ad altri attacchi aerei de ll 'Asse - forse no n estremamente micidiali - ma in procinto cli divenire sempre più pesan t i, visto che proprio dalla metà di giugno il TI Fliegerkorps aveva cominc iato a 1icevere sostanziosi rinforzi268 L'unica vera incognitadeterminante pe r la durata della resistenza - sarebbe stata la capacità de ll a NATAF di fornire l'appoggio alle operazioni in te r reno montagnoso. È ind ubbio che una seppure breve resistenza avrebbe avuto un incommensurabile valo re mora le e politico, trascendente il numero dei giorni nei quali la bandiera italiana av rebbe sventolato ancora sulla piccola isola. Le tradiz ioni militari hanno un loro va lore nella stoiia dei popo l i e costano sangue , mentre le capitolazioni come quella di Pantelleria annullano il sacrificio di generazion i c he hanno dato la loro vita pe r costruirle. L ' eroismo de ll a Folgore ad El -Alamein, la lunga e valorosa difesa di Cheren, le imprese della X MAS , degli aviatori della Regia Aeronautica e deg l i alpini in Russia furono oscurate da una capitolaz ione. che lo storico Renzo De Felice definì senza mezzi termini "una delle pagine meno onorevoli per le armi italiane e meno limpide della li Guerra Mondiale". [ ] "Le ripercussioni e gli echi ali' estero ed al! 'interno della resa di Pantelleria .furono notevolissimi e lui/i negativi. All'estero fu vista come la conferma della gravità della crisi morale e ma1eriale in cui versava l'Italia e, specie da parte inglese, venne naturale fare il confronto tra la tenacia e lo spirito di sacrificio con i quali per tre anni Malta aveva resis1iro agli attacchi aerei dell'Asse[. ] I tedeschi a loro volta vi videro, nel migliore dei casi, la prova del pessimo fun zionamento dei comandi italiani, ma in genere furono portali ad attribuirla tout-court a Tradimento. Sul fronte interno le ripercussioni sul morale furono assai gravi e gravissime per quel che riguardava le popola z ioni della Sicilia, che si sen1irono indifese" 269 •

267 Braga<lin Mare' An tonio, "Che ha fatto la Mar in a?"', Garzanti editore Mi lano 1957, p.310. Giorger in i G. (op. cit. p. 395) scrive invece c he Pavesi si deci se all a resa perc hé "conscio che non avrebbe ma i ricevuto a tcun sostegno aereo e nava le provenien te dalla Sicilia , mentre lo spirito dei s uoi reparti era piuttosto depresso" .

268 T utti i Gru ppen dello JG.77 ritornaro no ad essere pienamente operativ i entro i l 19 giugno. Pr ien Jochen, "Geschichte des Jagdgesc hwade r 77", Ers tellu ng : st ru ve -druck. Eutin , Ge rma ny. Tei l 3. p. 1591. E. Mombeek - La campagne italic nne de le JG.77. Avions n.89.

269 De Fe lice R. "Mussolini l' alleato - Crisi ed agonia de l reg im e··. c it. p. 1148 - I 149 n.

C'A P. VIII - P A NTEL Ll:: llli 327
Comandanti de ll e forze All eate destinale all'invasione dello Sicilia (Do sin o ds.) generale Dw igth Eisenhower com andan te supre· mo, Air Morsholl Sir Artnur Tedder, generale Sir Horold Alexonder, ammiraglio Sir Andrew B. Cunninghom (US Army)

Capitolo IX

In attesa dell'invasione

La risposta tedesca al "problema aereo" italiano

La riorganizzazione delle forze aeree dell'Asse prima della battaglia di Sicilia

La caccia notturna italo tedesca

La rete d'avvistamento radar

L'artiglieria contraerea italo tedesca

L'offensiva aerea dell'Asse con tro le basi dell 'invasione

L'esp lorazione stra tegica dell'Asse

Ju.87D su un aeroporto italiano nell'aprile 1943. Un esemplare di seconda mano conseg na to a ll a Reg i a Aeronautica dalla LuftAotte. 2. (Colle zione Ferd inando Ped rioli)

La Germani o fornì all'Italia sei tipo Do 217 J-2 con radar Liechtenstein FuG 202 e se i Do.217 tipo J-1 senza radar. Nell' immagine un Do 2 17 J-2.

La risposta tedesca al "problema aereo "italiano

Nellaptima metà cli giugno l'aviazione anglo americana già aveva ottenuto tre importanti risultati, che avrebbero a breve termine faci l itato il successo dell'Operazione Husky. In primo luogo la sua potenza ae rea aveva costretto alla resa le isole di Pantelleria e Lampedusa. La medesima aveva già notevolmente ridotto le capacità cli difesa della Sicilia, logorandone il sistema di comunicazioni col continente mediante una serie cli micidiali attacchi. Infine essa aveva distrutto a terra, entro le loro stesse basi, buona parte dei caccia e cacciabombardieri che avrebbero potuto creare seri prob lemi nel momento in cui la flotta d'invasione s i fosse avvic inata alle coste dell'isola.

L'aviazione anglo americana - alimentata eia continui ccl ingenti rifornimenti di aerei, uomini e materiali , provenienti dagli USA e claJJa Gran Bretagna, ed ormai libera di concentrare le proprie forze dopo la vittoriosa campagna di Tunisia - poteva ora esercitare sul territorio ita l iano una pressione sempre più dma, costante ed efficace. La stremata Regia Aeronautica e la semp re va lida Luftflotte.2 non avevano abbastanza aerei per arginare i suoi attacchi e contemporaneamente attaccarne le basi.

Nonostante la minaccia di invasione ciel territorio italiano fosse reale ed imminente, Hitler aveva dato uno scarso aiuto al suo alleato Musso l ini, né ne aveva ascoltato gli accorati appelli per ridurre il pericoloso divario fra le forze aeree dell'Asse e que ll e degli Alleati. li "problema aereo., gli era stato già più volte chiaramente prospettato dallo stesso Mussolini , che in aprile, in occasione del convegno di Klessheim aveva chiesto il trasferimento nel Mediterraneo di una forza aerea tedesca cli potenza tale da controbilanciare quella anglo americana e nello stesso tempo aveva so ll ecitato l 'immed iata forn itura di trecento aerei per l'aviazione italiana1 • Pochi giorni dopo il convegno l'OKW aveva confermato la sua disponibilità a dare gli aerei richiesti, ma nonostante i ripetuti sollecit.i dello stesso Duce, la loro consegna era anelata a rilento ed una parte doveva ancora arrivare prima cieli' 8 settembre.

Alla fine cli maggio erano ancora pochi i repart i italiani, di cui era stato prev isto il riequipaggiamento con materiale tedesco, che avevano effett ivamente ricevuto le assegnazioni programmate. Molti dei velivoli consegnat i erano di seconda mano prelevati dalle riserve della Luftflotte.2, mentre altri arrivavano direttamente da ll e fabbriche. Secondo una situazione preparata dal Sottocapo cli Stato Maggiore dell' Aeronautica, generale Santoro , ai primi di g iugno, diciassette Ju.88 nuov i di fabbr ica stavano per essere consegnati al 9° ed al 10° Stormo Bombardamento, mentre altr i trenta Ju.88 erano già a Littoria col 15 ° Gru ppo "C" c he curava l'aclcles tramento degli equipaggi per i bombardieri teclesch.i. Anelavano invece un po' meglio le consegne dei caccia. I Gruppi Caccia 3° e 150° avevano ricevuto ognuno vent iquatt ro Mc.109-G.6 cli seconda mano più alcuni Me.109-F per l'addestramento dei p il ot i. A ltr i sette Me.109-G.6 erano appena stat i assegnat i al 4° Sto rmo C.T., di cu i era previsto il completo riequ ipaggiamento con i caccia tedesc hi. In real tà il programma non fu rispettato perché, ai primi di luglio il 4 ° Stormo fu inviato d'urgenza in Sicilia con i MC.202 più un certo numero di MC.205.

Circa la situazione degli aerei d'assalto, San toro riferì che il I 03 ° Gru ppo Tuffatori era stato riarn1a -

Dichiaraz ione del feldmarescia ll o Kesse lring a lt a r iun ione presso il Comando Supremo del 18 aprile 1943. Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Esercito. Roma , 1985, ··verbali de ll e r iun ion i ten ute da capo di SM Generale" , Vo i. IV ,

1° gennaio 1943 - 7 settembre 1943. p.73 .

to con trentatré Ju .87-0. 3, mentre altri trenta stava no per arrivare all'aeroporto di Siena Ampugnano, ove sarebbero stati accantonati come riserva del reparto. Sebbene gradita a causa della mancanza di al tre macchi ne per r assalto la cessione degli Ju.87-0.3 non rappresentava una grande risorsa, perché erano aerei scartati dalla Lu ftfl ottc.2, dato che le forti perdite nelle ultime fasi della campagna di Tuni sia avevano chiaramente dimo s trato l'obso lesce nza del vecchio Stuka2 in fine dodici Do2 l 7 da caccia notturna (sei tipo J-2 con radar Liechtenstein FuG. 202 e sei tipo J-1 senza radar) più tre Messerschmitt Bf.J IOC-3 senza radar erano stati assegnati al 41 ° Stormo Int ercettori, incaricato della difesa del triangolo indu striale del ord Itali a ' .

Pertanto s u tre ce nto velivoli prom ess i, ne e rano stati co nseg nati o stava no per essere consegnati solo cen tottant ac inque. Quasi un'inezia per la Re gia Aeronautica, che nell'ultimo semestre aveva perduto in media duecentonanta velivoli al mese, ricevendo poco più di duecento rimpiaui dal!' indu , tria naLionale, co mpre si gli aerei da ricognizione ed ovv iamente gli imman cabi li , quanto inutili , biplani CR.42 ancora in produzione pre sso la Fiat Aeritalia4• Per inciso. la sessant ina di caccia, fra vecch i e nuovi, che la Luft waffe aveva con egnato agli italiani rappre entava appena il 6~ dei 1.050 caccia c he a quell'epoca uscivano mensilmente daJle fabbriche tedesche~. Non s i può pertanto affermare che i tedeschi si com portassero con ge nero sit à ed accortezza. lesinando i mezzi ad una av iazi one che, oltre ad essere loro alleata. aveva se mpre dimostrato un alto pirito combatt ivo.

L'arrivo del limit ato contingente di ve li voli tedeschi fu com unqu e accolto con favore dai piloti italiani, sopra ttullo eia qu e lli della caccia, che finalmente avevano la possibilità di andare in combattimen to con macchine all'aJteaa della ituazione. 1 Bf.109 G-6 furono asseg nati a reparti formati con piloti di provata esperienLa bellica, che non avrebbero avu to problemi per effettuare il ' ·passaggio" su l nuovo velivolo anche senza un addestramento preliminare su ve livoli a doppio comando. Per familiarizzare i piloti con il caccia Mes erschmirt furono utilizzati alcuni Bf. I09F appo sitamente ceduti dalla Luftflotte.2, poiché la potenza dei loro motori era di poco superio re a quella degli Mc.202 e dei Re. 200 I.

Uno dei piloti appartenenti al ri stretto gruppo dei presc e lt i fu il se rgen te Domen ico Laiolo, che era s tato fra i pochi cacciatori del 54° Stormo C.T. rientrati daJla Tunisia pochi giorni prima della resa. Ai primi di giugno Laiolo fu a egnato al 150° Gruppo Caccia. ··JI giorno dopo il mio arrivo a Sciacca - racconta Laiolo - mi fu affidalo un CR.42 per un volo d'ambienramento, indi 111i fu illustraro il Frit z [ il Bf I09F]

2 l vecc hi Stuka avevano avuto giorni glorios i. ma ormai l'arma aerea tedesca li utilinava. sepp ure con cresc enti difficoltà, solo ul fronte orientale. dato c he su quello mediterraneo la superiorità della caccia Alleata ne impediva praticamente la ~opravvivcn za (n.d.A.).

3 Vedi : SMA prot. 6/9024 del 4 g iugno 1943, "Armamento su velivo li tede~c hi '', in Malles ini e Ccrme ll i. op. cit. Voi. Second o Tomo Il p. 886 e Pedr iali Ferdinando 'S icilia 1943 - Guerra aerea nella notte" in Storia Militare n.106. luglio 2002.

4 Vedi: Snntoro G op. c it. p. 48 I e Brotzu. Caso e Cosolo, op. ci L. vo i. I p.55.

5 ''The United States Strategie Bombin g Sun·ey Summary Report". United State\ Governm e m Printin g Office. Was hington. 30 Scptember 19-tS edition, p.6.

332 GtTRRA AtRt ,A IN l TA LIA - DA El -ALAME1Nc.:.A:.:.: l -:.:.: 1.1 -"""s:.:.. 1 ' 1 ="=GG=t"-=o""E:.::Ll.::.:.A""S'-"'1c=1L=1,"'" \ _ _
Uno dei Bf. 109 f-4 dello JG.27, trasferiti alla Regio Aeronoutico per l'ambientomento dei propri piloti sui caccia dello Messerschmitt. (pgc Giuseppe Ramociotti)

su cui dovevo iniziare a volare prima di passare al mitico Messerschmitt 109G Gustav. Purtroppo molte cose erano diverse rispelto ai nostri aerei: il movimento della manetta del gas era inverso alle nostre, cioè per accelerare si spingeva an z iché tirare. Il sisternafrenante delle ruote era idraulico con comando sulla pedaliera, mentre il nosrro era pneumarico con comando a pulsante sulla cloche . 1 jfaps erano azionati da un grande volano , posto alla sinistra del pilota e mosso manualmenre con un certo sforzo fisico per raggiungere i 40 gradi di abbassamento necessari per.frenare la velocità di planata, mentre i nostri erano idraulici. Le ali del Me.109 erano dotare di alette ipersostentatrici, mentre i nostri Macchi non le avevano. li tettuccio era pesantissimo e le gambe del carrello erano divaricate, e si c hiude vano a/l ' esterno al contrario di quelle dei nostri. Dopo avere.familiarizzato con tutte quelle novità, mi fecero rullare sul campo per prendere confiden za con la manetla ed i freni, poi mi fecero decollare sul Frit z, meno veloce e meno potente del Gustav. Dopo qual che atterraggio passai sul Me.109G. La maggiore potenz a del suo D.B. 605 ( 1.475 HP) si avvertiva in modo tangibile. A 7.000 metri superava i 600 Km/h, il pilotaggio non presentava difficoltà evidenti. L'aereo e ra abbastanza docile ai comandi , ma un po' meno sensibile del nostro Mc.202. La visihilità era pressoché uguale, inve ce la planata per l'auerraggio, si doveva impostare molro più "picchiata" del Macchi, ne guadagnava un po' la visibilità, di conseguenza si ri chiamava più vi c ino al terreno, mentre i nostri planavano un po' più "spanciati". li Gusrav aveva un armamento decisamente superiore ai nostri, disponeva di due cannoncini Mauser ca/. 20 mm alloggiari nelle ali e di due mitraglie ca/ 13 sincroniz zate col motore, che sparavano attraverso l'elica. Anche la radio funzionava molto bene, inoltre vi era una apparecchiatura ricetrasmitrente siglara F.G.25 che permette va all ' operatore la.Fu . (radar) di distinguere sul suo schermo gli aerei wnici da quelli nemici e di conseguen za indiri zzarli sull'avversario "6

Per in ciso, i piloti del 150° Gruppo - primo repa1to caccia integralmente riequipaggiato col Bf.109G-6 - iniziarono il passaggio su l nuovo apparecchio alla fine d'aprile s ul campo di San Pietro, seguit i in giugno da quelli del 3° Gruppo di base a Comiso. Il 150° effettuò il "passaggio" sui Bf.109 G con istruttori tedeschi. Uno dei nuovi piloti di questo Gruppo , il tenente Giuseppe Ramaciotti, ricorda che la mancanza di aerei a doppio comando nonché alcune diversità fondamenta li nei comandi furono causa di alcuni incidenti. "Una fonte di gravi errori fu l'impianto elettrico, la cui ac c identale disinserz ione escludeva i comandi dei.flaps. Inoltre , noi eravamo abituati ad aerei con motori di scarsa poten za, perciò dovemmo velocemente imparare a contrastare con la pedaliera la tendenza del Bf 109 G ad imbardare al decollo. Un effetto causato dalla forte coppia motrice del Daimler-Ben z DB 605A, da ./.475 Cv, assai più potenle di quella del DB.601 da 1175 Cv installato sul Mc.202 Però appena in volo l'aereo tedesco diventava maneggevolissimo. L 'annamenLO - adeguato alle necessità del combatrimento, anche contro i pesanti quadrimotori - consisteva in due mitragliatrici da 13 mm ed un cannoncino automatico MG 131 da 20 mm, che sparava granate autodistruggentisi alla fine della loro traiettoria lunga quasi 2 Km" 7 Fu proprio nel periodo dell'addestramento a stretto contatto con ist ruttori tedeschi ed in que ll o s uc cessivo del se rvizio in Sicilia sullo stesso campo co n altri membri della Luftwaffe, che Ramac iotti cominc iò ad accorgersi della "scarsa armonia esistenteji-a italiani ed alleat i tedeschi" 8

Dopo i pil oti del 150° G ru ppo, in g iugno anche quelli de l 3° Stormo furono addestrati al pilotaggio del Bf.109 G-6 s ull 'aeropo rto di Ciampino. Pe rò il reparto non ricevette abbas tanza Bf..L09G-6 per riequipaggiars i interamente co n questo caccia9 •

La distri bu zione a pochi reparti di alcune decine di buone macchine tedesche non poteva certo ristabilire la disastrosa si tuazione dell'Aeronautica italiana, tanto più che le consegne arrivarono scag li onate su un arco di ci rca tre mesi. Ciò aumentò l'insodd isfaz ione di Mu sso lini, che colse og ni oppo rtuni tà per

6 Laiolo Domen ico, "Memor ie di Guerra · me moria le datti losc ri tto in edito, cop ia nell'archivio dell'A, pp. 118 - 119.

7 Testimon ianza ali' A. del gen. Ruolo d'Onore Giuseppe Rarn ac iotti , Ferrara 6 novembre 2000.

8 Testimonianza all' A. del gen. Ruolo d ' Onore Giuseppe Rarnac iott i, Ferrara 6 novembre 2000.

9 li 9 lugl io il 3° Stormo, basato a Cerveteri aveva in carico nove Bf.109G-6 (Bro tzu. Caso , Cosolo. op. cii. Vo l.3 p.60).

CAP IX - l N ATTESA DELL' JNVASIONE 333

richiamare l'attenzione del suo riluttante alleato sul cruciale problema aereo, vero punto dolente della difesa del suolo ita li ano. Subito dopo il bombardamento americano su La Spezia del 5 giugno, che aveva danneggiato le navi da battaglia VITTORIO VENETO e ROMA ed affondato un sommergibile, il Duce ricevette Kesselring a Palazzo Venezia w Dopo avere fornito al fe ldmaresciallo dettagl i sul bombardamento, Mussolini aggiunse, con l'ovvia intenzione c he il suo pensiero fosse riferito ad Hitler: ''questa nuova situaz ione porta come conseguenza che dobbia,no provvedere a rafforzare la nostra a v ia z ione. È s empre mia idea che la migliore difesa dell ' Italia possa essere raggiunla con un'a v iaz.ioneforte. Soltanto s e disponiamo di una tale aviazione viene meno il pericolo di un 'invasione della penisola" 11•

Ai primi di giugno era sembrato che le continue insistenze del Duce fossero sul punto di ottenere un certo effetto a Berlino. Il ministro degli Esteri tedesco Ribbentrop aveva comunicato all'ambasciatore italiano in Germania, Dino Al fieri, che il FUhrer aveva "deciso di in viare pronlamente in Italia il feldmaresciallo von Richthofen c on una forte unità aerea" Ma la promessa si rivelò fallace , come quelle che negli ultimi temp i erano diventate la specialità deg li a ll eati germanici. Tn realtà von Richthofen fu inviato in Italia per rilevare da Kesselring il comando de ll a Luftflotte.2 nella speranza che le sue provate doti organizzat ive riusci ssero a fare miracoli con le magre forze disponibili. Appena arrivato a Roma il feldmaresc iall o dichiarò " di essere venulo solo per un giro d ' i.,pe zione e che l ' OKW non a veva la minima inten z ione di in viare in !rafia qualche unità aerea, né grande né pi cc ola" 12 • Una dichiarazione che qualche giorno dopo r OKW si preoccupò di smentire, informando il Comando Spremo italiano di essere pronto ad inviare sei nuovi gru ppi di aerei , oltre a que ll i già in Ita l ia. Tuttavia precisò che per dare una si stemazione ai nuovi repart i sarebbero stati necessari altri dodici campi , per il cui allestimento sarebbero occorsi due mesi e mezzo 13. Inaspettatamente questa volta le promesse dell'OKW furono mantenute , seppure non per intero. Infatti a metà giugno arrivarono tre gruppi di bombardieri Ju.88 del KG.6 - un reparto organico con una discreta dotazione di velivoli - mentre i Lre restanti gruppi erano semplicemente unità già in forza alla Luflflotte.2 che rientravano dalla German ia dopo una adeguata riorganizzazione e riequipaggiamento. Arrivò anche un gruppo di assaltatori, il IV./SKG.10 su Fw.190 , però in sostituzione di altri reparti d ' assa lto trasferiti parte in Grecia e parte sul fronte russo 14 • Pe r contendere lo spazio aereo italiano all ' aviazione avversaria sarebbero state necessarie maggiori forze , che in q uel momento la Germania aveva, ma non inviò po ic hé Hitler clava la prem inenza al fronte russo.

L'imminenza cie li ' invasione della Sicilia e quella eventua le della Sardegna, non lasciava più spazio, né per le solite sche r maglie , frutto delle reciproche diffidenze fra i comandi italiani e tedeschi, né per rimedi del l'ultimo minu to. La secca dich iarazione di von Richthofen al suo arr ivo a Roma aveva ulteriormente depresso il Comando Supremo, ormai convinto che H itler non aveva alcuna intenzione di dare alle forze annate italiane gli armamenti , che Mussolini aveva insistentemente chiesto a Klessheim. Richieste che, il 21 gi ugno, il Capo di Stato Maggiore Genera le , Ambrosio , aveva ancora una vo lta puntigliosamente e lencato all'addetto mili tare a Roma, gene rale von Rinte len. In quella occas ione Ambrosio aveva addirittura detto cli re nders i conto che la Ge rma nia non avrebbe potuto sodd isfarle 15 Infatti era ormai evidente

10 Le navi da battag l ia ROMA e VITTORIO VENETO avevano ricevuto ognuna due bombe a prua, l'acqua era penetrata in alcuni compartiment i, ma era s ubito s tata mess a sotto contro ll o. Il LITTORIO aveva avuto solo qualche scalfittura da schegge . Oltre al s om merg ibi le era stato affondato a nche un pontone, mentre era stato danneggiato un secondo sommerg ibi le ins iem e ad un incroc ia tore in cos truz ione e ad una torpediniera. Telegramma a Superacrco da Romulu s ore 1215 7/6/1943 AUSSMA SL4/4 1.

Il Deakin W. op. cit. p. 363.

12 Deaki n W. op. cit. p. 364.

13 Deak.in W op. cit. p. 364 n.

14 Cfr. tabe ll e all egate s ituazioni Luftflotte.2, magg io e giugno l 943 Lo Sturzkampfges chwadcr 3 reduce dalla Tunis ia, dopo una tappa in Ital ia inviò il III Gruppe a ricos t ituirsi in Germa nia poi a 81jansk ed Orci. La Stab ed il II Gruppe, dopo analoga tappa a nda rono ad E le usi s (cfr. Luftwaffe Un its AFHRA 137.306- 14 roll. Al 128 via Michael Holm )

15 Deak in W. op. cit. p. 365.

334 GlJERRA A EREA IN ITALI ;\ - DA EL-ALAMEIN ALL E SPI AC.C. [ DELLA S IC ILI A

che. date le difficoltà che affliggevano l 'arma aerea tedesca, Hit.ler non avrebbe autorizzato lo spostamento in Italia di un forte numero di reparti aerei tedeschi e neppure avrebbe fornito alla Regia Aeronautica mezzi e materiali nelle minime quantità richieste. Per esaudire le istanze di Mussolini, Hitler avrebbe dovuto assumere sia sul fronte dell'Est che su quello della Manica una strategia difensiva, nettamente contraria alla sua natura aggressiva e sempre più visionaria.

Ne l luglio 1943 la forza della Luftwaffe era ancora considerevole, infatti disponeva cli circa 7 .203 aerei di prima linea, di cui 1.849 caccia e 1.663 bombardieri 16 • Ma quasi 1.800

di questi aerei erano stati dis locati sui var i campi d'aviazione fra Karkov ed Ore!, in attesa di dare il loro appogg io all'operazione Zitadel (Cittadella) cbe la Wemrncht stava per sferrare nel saliente di Kursk 17 • Detratte poche centinaia di aerei dislocati in altri settori dell'enorme fronte ru sso, la Lufwaffe disponeva approssimativamente di 4.800 aerei, parte dislocati in occidente ed il resto nel settore balcanico - mediterraneo. Di questi ultimi, 1.034 velivoli, fra bombardieri, caccia e ricognitori erano a disposizione della Luftflotte.2 (se ttore Sud) 18 A quelli della Luflotte 2 si aggiungevano circa 693 ve li vo li italiani (di cui solo 258 efficienti) disponibili per la difesa della Sicilia e della Sardegna 19 • Ma anche sommando tutti i velivol i a disposizione, le forze dell 'Asse dell ' Italia e delle isole non avevano una massa aerea sufficiente per opporsi agli oltre 5.000 apparecchi messi in campo dagli Alleati per l'invasione della Sicilia20 Questi 5.000 non rappresentavano tuttavia l'intera forza dell'aviazione anglo americana , poiché sui vari campi del Nord Africa erano disponibili altri 6.000 velivoli fra riserve e repaiti di seconda schiera, che assicuravano il reintegro delle perdite nel co rso dell'operazione.

La Luftw affe avrebbe avuto la possibilità di radunare nel Mediterraneo forze s ufficient i per contrastare l 'invasione con qualche speranza di successo, alla sola cond izione che Hitler rinunciasse ad ogni offensiva all'Est e ad altre velleità aggressive. Ma il dittatore tedesco non aveva assolutamente intenzione di rinunciare ai progetti offensivi in Russia, solo per impedire agli ang lo americani di assalire il territorio italiano.

Le ultime grandi ri serve st rateg iche tedesche erano state mobilitate per l 'es trema temeraria impresa di demolire l' Armata Ro ssa con un sol o colpo, pertanto alla Luftwaffe non erano rim aste ri sorse eia dedicare ad

16 Murray W. "Strategy for defeat t he Luftwaffe 1933 - 1945". p. 308.

l7 Pau l Carell, Operazione Barbarossa, voi. 2°, Longanesi, Milano 1966, p.19.

18 "RAF -The Sicilian Campaign June - August 1943'", Appendi x 3, AFHRA 23364.

19 "RAF -The Sicilian Campaign J une - Augu st 1943", Appendix 4, Ttal ian Air Force Strength 18 May - 9 July from Super Aereo Statistica! Returns , AF HRA 23364. Le cifre forn ite sia per la R A. che per la Luftlloue.2 so no riferite alla data del 9 luglio 1943.

Secondo alt ri dati forniti da E. Fa ldclla, '" L' talia ne ll a seco nd a guerra mondiale", Cappelli. Firenze 1960, p.623 e G. Santoro, "L'Aeronautica italiana nella seconda guerra mo ndia le", vo l.2 , p.576, i velivo li della R.A. impiegabili per la difesa della Sicilia e della Sardegna potreb bero essere st imat i in circa 860. Tn realtà l'efficienza di questi velivol i era molto bassa (c irca il 37%), pe rtanto in ogni caso la forza de ll a R.A. non avrebbe superato i 320 aerei.

20 The Army Air Force in World War II, voi. Il, p. 445. La forza d is ponibi le sa rebbe sta ta di 4.328 ve livoli, secondo ·'Hi story of t he Twe l fth Air Force, c hap ter XIV note 80, AFHRA A-6202. Una re laz ione stilata a fine co nfl itto dalla sezione stor ica della 12'11 A.F, che però a p. 62 menziona 4.000 ae rei Alleati disponibili per l' in vasio ne della Sicilia, però non chiarisce se ques to tota le co mprende anche gli aerei della IX A.F, de l Coastal Co mmand e del la Middle East Air Force. i cui va ri interventi sono in vece menzionati in The Army Air Force in Wor ld War ll, Vo i. Il pp. 434445.

C AP. IX - Jr,. ATIESA DIS LL IN VAS 10NE 335
A Ku rsk lo Wehrmacht oltre ad essere clamorosamente battuto dall 'Armata Rosso., subì gravissime perdite. Nell'immagine un semo· venie pesante Elefont d i stru tto dai controcarro sovietici.

altri settor i. Il titanico attacco co nt ro il saliente di Kursk ini ziò puntualmente il 5 lu glio , cinque gio rn i prima dell'invasione della Sicilia.

Per completare il quadro della situazione , aggi un giamo che g li attacchi dell ' arma aerea tedesca contro i porti ed il traffico navale ne l Mediterraneo avrebbero o ttenut o migliori risultati se nei primi quattro mesi de l 1943 , Hitl er non avesse osti natamen te co ns um ato le res idu e capacità offe ns ive dei s uo i reparti da bombardamento strategico nella England Angr(ff. Una operazione di rappresag li a su Lo ndra e dintorni - de l tutt o inutil e ai fini dell'economia bellica ge nera le - concl usas i senza alcun 1isultato pratico e co n la perdita d i 329 bo mbardie ri sui 695 inizia lm e nte in linea21 • È indubbio che questa preziosa massa di bomb ardieri avrebbe tro vato un più razionale e remunerativo impiego ne l settore mediterraneo, dove nei primi mesi de l 1943, per difetto di forze e soprattutto di bo mb ardieri pesan ti , i Kampfgeschwadern della Luftfl otte 2 - e con loro i resti dei reparti da bombard a me nto italiani - non aveva110 potuto impedi re o quantomeno rallentare la concen tra zione nei porti ed ae roporti del Nord Africa dei mezz i aerei , nava li e te rres tri destinati all' in vasione della Sicilia. Gli stess i me zzi vennero po i utili zzati anche per l'invasio ne de l territorio italiano, costringendo - co me voleva Churchill - il maggiore alleato eur opeo della Germania a deporre le armi.

In conclusio ne, per seguire si no alle estreme co nseg uenze la sua temeraria strategia, Hitler scelse deliberatamente di sacrificare l ' a ll eata Italia. Una dec isio ne che gli conse ntì di utili zza re le residue potenzialità offe nsive della Luftwaffe per l 'estremo tentativo di mettere in gi nocchio la Ru ss ia

In vece di aerei . carri armati e mate,iale bellico, con i qua li gli italiani av re bb ero potuto ricostituire , almeno in parte, le grandi unità perdute in Africa ed in Ru ss ia, Hitler aveva offe rto cinque divisioni tedesche, co ntin gente che Mu ssolini - giustame nt e temendo di perdere la libertà di manovra in casa propria - aveva ridotto a tre div isioni , tutte corazzate, per sopperi re alla carenza di mezzi corazzati del Regio Ese rcito. Insieme all e divisioni, l' OKW aveva promesso di in viare altri reparti aerei, che però arrivarono co n ampi ritardi ed in numero insufficiente, mentre le divi s ioni arrivaro no rapid amente e quasi tutte di fanteria. Da documenti dello stato magg iore germanico co nservati negli archivi america ni , risulta ch iaro che l'OKW si proponeva co n i s uo i parziali aiuti unicamente di rass icurare e tenere a freno gli itali ani , g uad agnando tempo per radunare al tre unità , da inviare in Itali a per ne utralizzare gli effett i di una s ua eve ntuale defez ione. Hitler era così sicuro che c iò sarebbe accad uto , che aveva già f ::disposto un piano - nome in codice

Al arich - col qu ale la Wehnnac ht avre bb e as s unto il completo co nt rollo dell a pe ni so la italiana22 •

336 G UE RR A A EREA L'1 i TALJA - LlA l'L - A LM I EL\I ALLE SPlAGGE DbL L A S ICILIA
Decollo nottu rno d i un Dornier D. 21 7J- 2 d ello 235gSquad rig l ia del 4 1° Sto r mo Coccio Notturno d i slocato a Lono te Bozzolo. (da Storia M ilita re) 21 Per l'E nglan d Angr if vedi Murray W , '·Stratcgy fo r defeat the Luftwaffe 1933 - 1945'" , p. 250. 22 Renzo De Felice "'M usso lini !" alleato·· - Cri s i cd agonia del regime ' -. Einaudi Tas cabili - Sag gi - I996 p. 1153

La riorganizzazione delle forze aeree dell'Asse prima della battaglia per la Sicilia

Ilcompito che nel giugno 1943 la Luftflotte.2 e la Regia Aeronautica stavano per affrontare, era immenso e ben oltre i limiti delle loro materia li po ss ibilità. li nemico stava concentrando a Gibilterra e nei porti del Nord Africa la più grande e numerosa "Annada" che avesse solcato le acq ue del Mediterran eo dall'epoca della battaglia di Lepanto. Essa compre nd eva millequattrocentoundici unità navali, fra c ui una squadra cli sei navi da battag li a23. Come ai tempi dell ' opera

zione Torch , l'Asse aveva solo qualche incerta s peranza cli ritardare i tempi di radunata delle forze avversarie, mediante attacchi aerei e sottomari ni, che però era no li mitati dalla esiguità dei mezzi di s poni -

l uridecorato osso del lo coccio tedesco maggiore generale Adolf Gollond, fu trasferi to in Ita li a per r iorgo· nizzore i p rovati Jogdgeschwodern dell o Luftflotte.2.

bili in relazione alla vastità degli obiettivi. Nel novembre del 1942 la Luftwaffe era riuscita ad infliggere agli Alleati perdite di naviglio abbastanza consistenti, in quanto aveva potuto rap idam ente tra sferire nel Mediterraneo reparti prelevat i da altri fronti. La mas sa d'attacco allora radunata sotto il comando della Lutflotte.2 era di circa 500 velivoli fra bombardieri ed aerosiluranti ma, nonostante il generoso afflusso di comple menti, g li otto mesi cli lotta per la Tunisia avevano paurosam ente dissanguato i reparti aerei tedeschi. Le loro perdite, fra il no vembre 1942 ed il magg io 1943, erano salite a 2.422 aerei , di cui 1.005 caccia ed 862 bombardieri 24 Sebbene ogni mese la Germania inviasse un mezzo migliaio di aerei di rimpiazzo, a metà del giugno 1943 la Luftflotte.2 di sponeva poco meno di 400 bombardieri ed aero siluranti 25 Anche la celebre precisione dei s uoi reparti da bombardame nto stava progressivamente incrinando si a causa dell'esa uiimento degli equipagg i p iù espert i. I nuovi rimpiazzi erano costituiti da giovani senza una precedente esperienza bellica, addestrati in modo se mpre più sommar io. Questo declino fu evidenziato durante la difesa di Pantell eria dai magri risultati ottenuti dagli attacchi lanciati dai bombardieri e dagli aerei d 'assalto tedeschi contro il naviglio nemico.

La Regia Aeronautica era in condizioni assai peggioii. Le s ue perdite per cause belliche o per incidenti fra il J0 novembre 1942 ed il 30 giugno 1943 erano s tate di 2.190 velivoli, d i cui 1.600 fra bombardieri, caccia ed aeros ilu ranti26 In conseguenza dello scarso getti to dell ' indust.ria aeronautica naziona le, I ' organico dei reparti aerei si era ridotto a tal punto che i grupp i di aerosil uranti e di bombardieri non avevano a volte la possibilità di eseg uire le operazioni richieste dalla s ituazione.

Alla debolezza , c he affliggeva - sia pure in diversa misura - ambedue le forze aeree dell'Asse, aveva cont1ibu it o molto 1' ostinata difesa della Tuni sia, durante la quale esse erano state cos trette ad operare in cond izioni assai svantaggiose. Quas i sempre i loro reparti avevano do vuto accettare battaglia nei termini imposti dall'avversario ed ovviamente nei mod i pe r lo ro meno convenienti. Gro sse perdite sa rebbero s tate ev itate se, a segu it o di una tempes tiva evacuazione della Tunisia, tutt e le unità aeree ivi stanziate fossero

23 Mori son S.E. op. c it. p. 247.

24 Murray W. op. cit. p. 163.

25 Vedi:

RAF Narrat ive "The Sic ilian Campaign Ju ly - Augus t 1943", Appendix 3. AFHRA 23364.

S upe raereo. All ega to n.2 al foglio !B/1027 , Mattesini e Cerm e ll i, tomo II. vo i. 2°. p. 930

AFHRA 137.306-14. ro ll A- l 128.

·The Luft waffe. 1939- 1945'' , "A i r Units L\.V". via Michael Holm. 1997-2000

26 Santoro G. op. c it. p. 532.

CAP. IX - [ \I AlTF.SA DF.LL 'I NVASIONE 337
- A metà giugno il p

tate nurate nell e basi delle grandi iso le o nell'Italia peninsulare 27 • l moltissimi caccia ed aerei da combattimento. impegnati e perduti per scortare convogli navali ed aerei per la Tunisia, quindi in un ruolo puramente passivo, avrebbero trovato migliori e più razionali utilizza zion i se impiegati offe nsivamente. I bombardieri avrebbero potuto colpire il nemico entro i porti e le basi aeree. ed i caccia affrontare con maggiori forze i bombardieri che attaccavano il territorio naziona le. Tn tali condizio ni , sa rebbe stata di vera la proporzione fra le perdite degli equipaggi dcli' Asse e quelle del nemico. Parte dei piloti da caccia ita lo tedesch i abballuti avrebbe potuto esse re recupera ta e riportata al combauimento. come aveva fatto la RAF durante la battaglia d'Inghilterra. Nel lo stesso tempo l'av iazio ne dcli' As se avrebbe avuto più forze a di posizione per tenere sotto co ntrollo il Canale di Sicilia, e nel contempo avrebbe avuto i mezzi per ostacolare con più successo l'invasione di Pantelleria. Ma torniamo all a Regia Aeronautica. All'inizio della guerra i s uoi reparti metropolitani schieravano una forza da combauimento, nella qu ale gli aerei da bombardamento costituivano il 58% e gli aerei da caccia ed assalto il 42 %, a dimostrazione de ll a spiccata vocazione offe nsiva de ll 'arma aerea italiana28

Tre anni di guerra avevano vistosamente invertito queste proporzioni. Caccia ed assalto rappresentavano il 76% della forza. mentre il resto era cos tituito da bombardieri ed aerosiluranti, evidenliando un drastico orientamento verso la pura difensiva. Ma c'era di più. In termini numerici la situazio ne era disastrosa, perché contro i circa mille ses anta bombardieri in linea nel giugno 1940. alla vigilia dell'invasione della Sicilia, bombardieri ed aero iluranti rima rierano compie ivarnente poco più di centocinquanta19

Viste le condiLioni dei repa rti d'attacco, che l'impiego ai limiti de ll o sbarag li o aveva ridotto ad un a esigua percentuale della forLa originaria, il I O giugno il generale Fougier fu cowetto ad assumere un provved imento di pura e mergen za, onde avere sotto mano qualche unità ancora capace di eseguire azioni offensive. Dopo avere passato al se taccio tutti i reparti, Fougier aveva concentra to i migliori aerei ed equipaggi disponibili in due o le unità - ognuna praticamente della forza di uno stormo - denominate " Raggruppamento Bombardamento" e "Raggruppamento Siluranti''. I Raggruppamenti dipendevano dalla 3• Squadra Aerea10• fl Raggruppamento Bombardamento (gc n. Virginio Rigol one) era s tato dislocato sull'aeropo1to di Perugia - S. Egidio. dov e furono concentrati i Gruppi 28 ° 86° 88° e 106°, tutti su Cant.Z.1007bis. Il Raggruppamento Siluranti (ge n. Virgilio Sala ) era stato costituito con gli S.79 e gli equipaggi tratti da due gru ppi e due squadriglie. TI I08 ° Gruppo e la 284" Sq uadriglia Aerosiluranti furono di sloca ti a Pisa San Giusto. mentre 1' 89° Gruppo e la 204° Squadriglia andarono a Siena - Ampugnano. L'arretrato di slocamento dei Raggruppamenti u campi dell'Italia Centrale fu impo sto dalle frequenti e violente offe e aeree nemiche su i campi delle grandi isole e del Meridione e ne ll o stesso tempo dalla nec essità di avere unità dislocate u campi posizionati in modo da intervenire rapidamente nelle acque Mediterraneo Centro occidentale. facendo ca li intermedi sui campi della Sardegna e della Sicilia. dai quali era po sibile raggiun -

27 Murra) \V. op. cit. p.163.

28 San to ro G. op. c it. p. 88.

29 Vedi neg li Allegati "Situazio ne Regia Aeronautica 9 luglio 1943".

30 Santoro. G. op. cit. p.532.

338 G LIE RRA Al REA l.'l ITAI.IA • DA EL-Al.1\MFl'l ALLI! ~l' I AGGE DELLA Sc:..:;IC''-"IL""JA"-- - -
Fro il materiale inviato o metò giugno 1943 ollo Luftflotte.2, spiccovano otto nuovissimi e moderni Me.41 O ossegnoti olio Stoffe! 2( F) dell' Aufklorulgsgruppe 122. (BDA)

gere anche gli obiettivi più lontani. Ai reparti non disciolti nel corso del riordinamento fu affidato il compilo di tenere in attività, nei limiti imposti dalla disponibilità di aerei e carburanti, il personale di volo per ricostituire la linea dei Raggruppamenti e nello stesso tempo di completare l'addestramento degli equipaggi di riserva. Per dare ai Raggruppamenti la massima flessibilità di impiego, l'Aeronautica

Sardegna fu autorizzata a chiederne l'intervento direttamente ai loro co-

mandanti, dandone una semplice co- Coccio

municazione alla 3• Squadra Aerea. In caso di invasione della Sicilia, il Raggruppamento Siluranti o parte di esso dovevano trasferirsi a Lecce alle dipendenze della 4a Squadra Aerea 31 •

Anche la Luftflolle.2 aveva avuto necessità di un periodo per riassestare i reparti usurati dalla campagna tunisina, per ricostituire o sostituire quelli che ne erano usciti praticamente distrutti. Secondo le disposizioni ciel!' Alto Comando della Luftwaffe, il 16 giugno, i gruppi 1/KG.6 e III/KG.6 e la squadriglia comando del Kampfgeschwader.6 - forti complessivamente di centodue Ju.88A-14 - avevano lasciato le loro basi francesi di Crcil, Beuavais e Corrneilles per trasferirsi direttamente sugli aeroporti di Foggia. Sempre dalla Francia erano an-ivati cinquantaquattro FW.190A5 dello Schellkampfgeschwacler.10 (II e IV Gruppe e squadriglia comando). Nello stesso periodo alt,i trecentoottantotto aerei nuovi o revisionati erano stati assegnati ai reparti ricognizione, caccia, bombardamento ed aerosiluranti già operanti nella penisola italiana, in Sicilia ed in Sardegna. Fra il materiale inviato, spiccavano otto nuovissimi e moderni Me.41 Oassegnati alla Staffe] 2(F) dell' AufklaruJgsgruppe 122 ed una trentina di FW. l 90A5 destinati allo Schellkampfgeschwacler.2 per rimpiazzare le perdite subite eia questo reparto durante il ciclo di operazioni su Pantelleria, sul Canale di Sicilia e sulle basi aeree della Tunisia 32 • 1 due reparti d'assalto e bombardamento in picchiata (8./SchG.2 e St.G3) già in forza al Fliegerkorps Tunis, dopo la loro ricostituzione furono trasferiti, parte sul fronte russo e parte assegnati al neocostituito comando Luftwaffenkommando Sudost, competente per l'aerea dell'Europa Sud Orienta le, incluse Grecia, Creta, Romania e Croazia Comunque la sostituzione di un paio di reparti armati con Stukas ed Henschel He.129. con lo Schellkampfgesc hwader. IO montato FW. l 90A 5/U3, fu una improrogabile necessità, poiché la presenza della caccia anglo americana ne l sellore Mediterraneo imponeva l'impiego di aerei d'assalto con spiccate capacità di autodifesa.

L'invio del nuovo gruppo IV /JG.3 forte cli circa quarantaBf. I09G-6 e quello di centosessanta Bf. I09G -6 di rimpiazzo per gli altri gruppi caccia, furono provvedimenti appena sufficienti a compensare le recenti perdite della Lufflolle.2.

Lo JG.77, rientrato a pezzi dalla Tunisia, fu nuovamente rimandato in linea dopo essere stato riequipaggiato e riorganizzato sulla base cli Foggia. Il 1° giugno il lll/JG.77 del maggiore Kun Hubben aveva cominciato a trasferire i propri aerei sul campo di Chili vani situato nel nord est della Sardegna, dove già da

31 Santoro , G. op. cit. pp.532 -533.

32 Vedi: Superaereo, Allegato n.2 al foglio I B/1027, Mattesini e Cermelli, tomo 11, voi. 2°, p. 930

AFHRA 137.306-14. roll A-1128.

"The LufLwaffe. 1939-1945", "Air Units LV/" Michael Holm , 1997-2000

CAP IX - I N ATI'ES A DELL INV ASIONF, 339
notturno Ju.88 C-6 dello Luftwoffe.(BDA)

maggio il Il/JG.SJ era sc hierato s ui campi di Casa Zepp era. Cagliari Mon se rrato e Senorbia 33 Gli altri due gruppi dello JG .77 al comando di Johannes Steinhoff. furono invece inviati in Sicilia sulle basi di Sciacca e Trapani Milo, per affiancarsi allo JG.53, i cui gruppi erano stati sistemati sui campi di Comiso, Torrazzo (Cat ania ) e Vib o Valentia, dai quali potevano intervenire in difesa dell" aerea sud orientale e dello strateg ico streno di Messina.'-1 Tn pratica verso la fine di giugno la Luftnotte.2 disponeva di circa duecentocinquanta cacc ia Messe rchmill Bf. I 09, centoquaranta cacciabombardieri FW.190, duecentocinquanta bombardieri Ju.88 ed una ottantina di velivoli fra caccia pesanti e notturni. e ricognitori, tutti dislocati su basi italiane. più cinquanta aerosiluranti e quasi altrettanti bombardieri Do.217 specializzati nell'attacco a mezzi navali con bombe radio g uidate. dislocati s ulle basi franc es i de l Midi 35

I n previsione di un imminente attacco alle grandi i ole italiane. il 16 maggio. Kesselring a\·eva inviato a tulle le unità aeree dipendenti dettagliare istruzioni per orientarle circa le azioni che le attendevano e le relative tatti c he da adottare. Appena fosse stata segnalata l'uscita di forze navali e meZ7i da sbarco dai porti algerini, i reparti aerei dovevano muovere all'attacco mentre i convogli erano ancora a grande distanza dalle cos te siciliane. Le az ioni dovevano essere ini ziate al crepuscolo e sospese a ll'a lb a s uccess iva. Ogni velivolo disponibile doveva partecipare alle missioni. Subito dopo il loro rientro alle basi. i reparti da bombardamento dovevano prontamente rifornirsi e ritornare ali' attacco nella notte stessa oppure, se nec essa rio. anche alle prime ore del mattino. ma in questo caso co n una adegua ta scor ta caccia. Era consigliato l'impiego di bombe da 50 Kg. contro i mezzi da sbarco ed eventualmente anche contro le portaerei, onde inutiliz7arne i ponti di volo. Il feldmaresciallo aveva chiarito che per le ric og nizioni strateg iche non c'era fare assegnamento s ul concorso di unità italiane in quanto non erano equipaggiate con velivoli adatti. Il 28 maggio. Ke sserling emanò una ulteriore direttiva per ordinare lo spostamento nella penisola italiana del comando de l Il Fliegerkrps e dei reparti da bombardament o ancora in Sicilia e Sardegna. Di spose inoltre che in queste isole rimanessero solo forLe leggere. fra cui i reparti di cacciabombardieri. A tutti i Geschwadern fu raccomandato di curare al massimo il decentramento dei propri ve livoli, utilizzando campi occasionali e distribuendo le forze dei gruppi su due od anche tre diversi campi ' 6 • I comandanti delle maggiori unità furono investiti della diretta responsabilità dei collegamenti con i reparti da ric ognizione, onde evitare al massimo eventuali ritardi nella trasmi ss ione delle informazioni raccolte. A tutti i comandanti dei reparti da bombardamento e da assalto tedeschi fu fatto obbligo di sferrare attacchi preliminari contro navi e mezzi da sbarco in fase di carico entro i porti delJ'Africa Settentrionale, raccomandando loro di utili zzare tattiche sempre diverse "a l fine di ollenere un buon risultato ed eli111i11are perdite" 37

L' ruTivo di Wolfram von Ri chthofen al comando della Luftflotte.2 aveva ovviamente portato ad alcune sost itu zio ni ai massimi vertici. TI coma ndante del Il Fliegerko rps, ge nerale Harlinghausen, era stato sost ituito dal parigrado Alfred Boulowiu s mentre il comandante della caccia. generale Osterkamp aveva passato le consegne al pluridecorato asso della caccia, maggiore generale Adolf Galland. onostante il prestigio e le indubbi e qualità del nuovo Jagclniegerfoher Commandeur. fra l 'a ltro noto1iamente nelle grazie del Fi.ihrer. Kesserling si rammaricò che ··co11 la parten-;.a di Osterkamp andassero perdute le esperie11-;.e già raccolte" 38 Con l'invio in Italia di von Richthofcn, Bou lowiu s e Galland, l'Ob erkommando der

33 Pricn Jochcn Ge\chichte de\ Jagdge~hwader 77". Erstellung: Mruve-drud Eutin. Gcrmany. teil 3. pp.1583 e 1587

34 Prien Jochen, ··Geschichtc de~ Jagdgeshwader 77". teil 3. p. 1587 e " RAF - T hc S ici li an Campaign Jun e - Augus1 1943" Appendix 3. AFHRA 23364.

35 Vedi: Superacreo. Allegato n.2 al foglio I B/1027. Maucsini e Ccrmelli. 1omo li. ,ol. 2° p. 930

AFHRA 137.306-14. roll A-1128 .

The Luftwaffe. 1939- 1945 "Air Unii ~ LW Michael Holm. 1997 -2000

36 OBS prot. 8061 /43 Segreto R.P. del 16 maggio 19-B stralci riportati da Santoni A. e Mattesini F.. op. cit p. 376.

37 OBS prot. 9220/43 Segreto R P. del 28 ma gg io 1943. s tralc i riporta li da Santoni A. e Mattesini F op. ci l p. 378.

38 Kcsselring A. op. cii. p. 170

Lu ftwaffe sperava d i da re una salutare scossa all a Luftflotte 2. Ma dopo soli poc hi giorni i nuovi arrivati si accorsero che no n es istevano rim edi miracolosi. Von Richthofen confermò tutti i provvedimenti già presi in precedenza da Kesse lring, mentre il combattivo e dinamico Galland - dopo un rapido giro d'orizzontesi convinse di non avere altra scelta che impartire "le disposizioni che ancora si potevano prendere'' dato che "co ntro la schiacciante superiorità anglo americana non c'era nulla dafare" 39 •

La caccia notturna italo tedesca Nel

giugno 1943, mentre l 'av iazione ang lo ame1icana accen tuava i suoi bombardame nt i s u tutta l ' Ita l ia Ce ntro Meridio nale, la difesa co ntro g li attacch i notturni di questa gra nde e strategica regione era affidata a dieci Re.200 l C della l soa Squadrig li a (di cui cinque efficie nt i) dislocati su ll 'aeroporto di Cap ua, a undici Re.200 I CN

(nove efficienti) in forza all e sq uadriglie 300• e 303" dislocate a Ciampi no Sud ed a sedici JU.88-C6 (di cui undici efficienti) del acth_j agdgru ppe II./NJG.2, che rimase a Comiso sino ai primi giorn i di luglio, poi l'intensificarsi dei bombardamenti anglo americani consigliò il suo spostamento ad Aquino (Frosinone) 40 Un alt ro gru ppo ci el achtjagdgeschwacler.2 - il 1./NJG.2 - che sino all a prima decade di giugno aveva opera to da Caste lve tra no41 , fu pri ma spostato ad Aq uino, ind i ri ch iama to in Germa nia per rinforzare le difese co ntro g li attacc hi nott urn i de l Bo mbe r Comma nd, che in q uel per iodo stava aumenta ndo i suoi micidia li attacchi alle le città tedesche .

La quindicina di JU 88 -C6 del II./NJG.2 rimas ta in Italia, seppure quali tativamente di primo ord in e, non poteva da so la garan t ire una efficace difesa contro i bombardamenti no tt urni s ui porti ed aeroporti della S ic il ia e dell ' Ital ia Meri d ionale42• in oltre lo sposta mento de l reparto nel Lazio. immed ia tamen te dopo l ' ini z io de ll ' in vas io ne, ne ridu sse i tempi d' int erve nto sull a S ic ilia, dove i ri pe tuti att acc hi aere i all e stazio ni radar ridussero l'efficie nza de i ce ntr i g ui da caccia, co mp ro mettendo il lavo ro d i int ercettaz ione dei caccia sia diurni che nottu rni , quotidi anamente i mpegnati co ntro i bombard ieri che batteva no g li ae ropo rti e tutti i centri di comunicazione dell'iso la. Seppure con le accennate limi tazioni il II./NJG.2 co ntinu ò

39 C irca la s itu azio ne es is te nte, Gall a nd t racciò questo s ignifi cativo quadro : ·'f nos1ri cacc ia 1•enivano eliminati in propor zioni semplicemente paurose. I 110s1ri aeroporti in Sic ilia. le basi d'appogg io, di rifomime1110 e di ripara zioni 11el/'ltalia Meridionale stavano sof/o la gragn uola delle bombe anglo americane. Bari ce111ro di adunata dei co111pleme111i di apparecchi dalla Germania. fu più volte colpita con ecce::,ionale 1>iole11 za la Luftwaffe si consumava brnciandosi sul tea1ro meridionale della guerra'· Gal la nd Ado lf, op. cit. p.327.

40 "RAF - T he Sicilian Carnpaig n June - August 1943"'. Appc ndix 3, AFHRA 23364. Secondo ques to doc umento di origi ne germani ca, il 20 giugno 1943, il II./NJG 2 disponeva di 15 JU.88 di c ui 12 effic ienti.

41 "RAF - The Sicilian Campaign Ju ne - Augu st 1943'', Appendix 3, AFHRA 23364

42 Dalla docu mentazione AFHR A consu ltata non ris ul tano abbattimenti d i ae re i a ll eati s pec ifica tamente a tt ribuit i alla cacc ia notturna de ll a 2 Luftflo tte in az ione nei c ie li s ici li a ni Sono invece seg nalate in ques to settore alc une inte rcettazi oni cli caccia notturni non andate a buon fine per gl i attaccan t i (cfr.AHFRA rolls A-60 11. A-6192 , A-6202).

CAP IX - I N AlTESA DEL L'INVASIONE 341
Re 2001 CN, ve r sione caccia notturn a del so lid o mo nop la no dell e Reggi ane. (SMA).

ad essere il più efficiente reparto da caccia notturna disponibile in Italia sin o alla fine della campagna di Sicilia.

L ·unico reparto da caccia notturna italiano con aerei dotati di radar era la 235" Squadriglia del 41 ° Stom10 Caccia otturna dislocata a Lonatc Pozzolo con cinque Domier Do.2 I7J -2 muniti di radar. più sci Do.217J-I e due Messerschmitt Bf.1 l0-C3 senza radar-4'. Come al so lito i tedeschi avevano fornito materiale di seconda mano e già scartato dai loro reparti. I nfat1i i radar FuG,202 dei Do.217J -2 italiani erano stati abbondantemente superati dai più moderni FuG.212 montati sui JU.88-C6 ciel ll ./ NJG.2. Inoltre era assai improbabile che questi aerei fos ero sostituiti da altri più moderni. poiché la Luftwaffe aveva già ignorato la richiesta della Regia Aeronautica per cinquanta <lei più recenti caccia nolturni Me.21044 •

Tuttavia. ali· infuori elci cinq ue pe anti bimotori Domier D.2171-2 - fra l'altro non più prodotti da quasi un anno dall'industria tedesca-la Regia Aeronauti va non aveva altri caccia notturni di pari efficacia. I già accennati Re.200 I C . che equipaggiavano alcuni reparti erano privi di radaJ. Il loro armamento consisteva nella solita coppia di 12.7 mm sincronizzate. integrata da due cannoni alari da 20 mm. montati in luogo delle mitragliatrici da 7 .7 mm installate sulle precedenti serie. Un armamento sicuramente valido contro i bimotori Wellington, ma as ai meno contro i pe1,anti quadrimoto1i Lanca ster . I limiti operativi del Re.2001 CN furono presto messi in evidenza, ne ll e poche occasioni in cui. grazie alle indicazioni di quota cd angolo di rotta trasmesse dal Comando Guida Caccia di Cap odichino in ba e alle rilevazioni dei RDL (radio localizzatori), i piloti dei Rc.200 I CN erano riusciti a serrare le distanze stabilendo il contatto visivo con gli incursori notturni. ma poi l'avevano perduto appena i bombardieri avevano iniliato manovre evasive. ella notte su l 15 Iuglio, quattro Re.200 I C della Iso• Squaclrigl ia di Capua cercarono di intercettare nella zona di Napoli aerei nemici - presumibilmente caccia notturni - accodatisi ai bombardieri italiani che stavano rientrando da missioni s ulla Sicilia. Seguendo le istruzioni radio Comando Guida Caccia, i fasci di luce delle fotoelettriche della D. l. C.A.T.. che per brevi momenti a\'cvano inquadrato i velivoli nemici, i piloti dei Re .2001 C '. avevano potuto stabilire un contatto visivo. Tuttavia mentre serravano le distanze per portarsi a tiro, gli aerei nemici erano riusciti a sottrar i alle fotoelettriche con violente affonclate. Le tesse manovre erano state sufficienti per eludere i Reggiane, che mancando de l radar di bordo non potevano riagganc iare auto nomamente Tubo co todico de l rador Liec hte nstein Fu.SG. 202 dello stesso tipo instolloto sui coccio notturni forniti dollo Luftwoffe .(SMA).

43 Gli equipaggi italia ni erano stat i add es trati in German ia nell'es tate 1942, completando il "'passaggio'· nell'agosto a Stuttgart-Echteringen.

44 Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Esercito. Roma. 1985 Verbali delle riunioni tenute <la capo di SM Generale... Voi. IV. I gennaio 1943 - 7 sencmbre 19-B. p.72.

342 Gl I RRA AERF.A I~ I TALIA - O,\ H .- ÀI.A\1EI'.\' ALLI· \PIAGGE DELLA $1~
Biplono Fiot CR 42 CN dello 3()()!1 Squodriglio Coccio Notturno, 42 ° St. C. lnt. 167° Gr, equipoggioto con un foro di gronde potenza sotto l'olo sinistro. (SMA).

il nemico. Tuttavia, secondo i rapporti operativi della 3" Aerosquadra, la 150" riuscì a cogliere le prime vittorie nella notte su l 20 luglio, quando tre Re.2001 C riuscirono ad intercettare gli Wellington che stavano bombardando Napo li. Agendo isolatamente sotto la guida di una stazione radar , i caccia si inserirono nel flusso degli incursori, le cui le manovre evasive non ebbero il consueto successo a causa di una splendente luce lunare. Alla fine di quasi un'ora di serrata caccia, il tenente Bartolozz i ed i ser-

genti Pizzati e Reggiani rivendicarono tre bimotori sicuramente abbattuti, tre probabili ed altri due danneggiati , con un consumo totale di 750 colpi da 20 mm e 740 da 12,7mm45 Quantunque di queste vittorie non s i trovi cenno ne l rapporto giornaliero de ll a North African Air Force, è indubbio che seppure senza i radar e la potenza di fuoco dei Beaufighter o degli Ju.88 C-6, nelle notti lunari anche i più modesti Re.2001 potevano rendere buoni servizi se venivano diligentemente guidati dai radar terrestri.

Quanto al cosiddetto caccia notturno C.R.42 CN, la cui presenza faceva numero in qualche reparto , è doveroso ricordare che, sempre in luglio , un coraggioso pilota - dopo essere arrivato con l'aiuto della luce lunare ( e con una buona dose di fortuna) a cont.atto balist ico con un quad rimoto re Lancaster - aveva inutilmente esaurito le munizioni del suo CR.42 CN senza ottenere alcun risultato visibile46 • All'audace cacciatore non era riuscito di ripetere l'ecc ez ionale impresa di quel pilota, che nella notte su l 15 febbraio precedente col suo CR.42 CN era riuscito ad incendiare un Lancaster del 101 Squadron britannico reduce

dal bombardamento di Milano 47

Il capi ta no Aramis Ammonnoto, che ai comandi d i un Do 2 17J-2 dist russe u no de i sette quad ri motor i Avro " Lancaster" de l Group 5 c he nella no tte fra il 16 ed il 17 luglio avevano bombardato la centra le id roe le ttri ca d i Cislago (Varese). In secondo piano u n Messerschm itt BF 1 10-(3 dello 235° Sq. (SMA).

Uno de i rari successi ottenuti dalla caccia notturna italiana nell'e sta te del 1943, fu conseguito da un Do.2J 7J-2 pilotato dal capitano Aramis Ammannato , che nella notte fra il 16 ed il 17 luglio distrusse uno dei sette quadrimotori Avro "Lancaster" del Group 5 che avevano bombardato la centrale idroelettrica di Cislago (Varese)48 Guidato dalle indicazioni del centro d i radiolocalizzazione, intorno alle 03,15 Ammannato aveva intercettato un primo quadrimotore , indi , serrate le distanze aveva pe r tre volte scaricato le

45 3" Aerosq uadra, Rapporti Operati vi lug lio 1943. AUSSMA $3- 18.

46 2° Stormo C.T -Ufficio Operaz ion i. Relazioni Critiche - N° 1098 TER, AUSSMA.

47 Oltre ai danni inferti all'Avro Lancaster. i proiettili del CR.42 avevano ferito due mitrag lieri. Un terzo membro dell'eq uipaggio si era invece lanciato co l paracadute, appena l ' incendio era ini ziato. "The Bomber Command War Diari es". p.354.

48 Comunque una seco nda formazione di 11 Lancaster del s•h Group , c he aveva bombardato un altro obiettivo. rientrò senza a lcuna perd it a. M. Midde lbrook and C. Ever in, "The Bomber Command War Diaries", Midlland Publishig Ltd. 1995. p.409

CA P. IX - lr,; ATIESA DELL' INVAS LO:S"E 343
Me.21 O. L'aereo di cui la Regia Aeronautica aveva chiesto la fornitura di cinquanta esemplari in versione caccia notturna Me .21 O (BDA)

sue armi contro il nemico~9 • Tuttavia l'aereo. dopo avere abilmente scan ato le raffiche. s i era dileguato nelle tenebre. Ancora una volta guidato dal centro radar Ammannato aveva intercettato un secondo Lancaste r. Co me ne l caso precedente Ammannato s i era avv icin ato alla pred a a quota infe riore. Posiz ione che g li aveva facilitato l'individuazione della sagoma de l quadrimotore tag liantesi su ll o sfondo de l c ielo ste llato 50 Alla terza raffica Ammannato aveva incendiato un o dei motori di sinistra del quadrimotore. che poco dopo era precipitato sul greto del Ticino51 • La pressoché isolata vi tt o ria di Ammannato dim ostra che co n caccia notturni dotati di radar - sep pure di tip o s uperato - e co n equipaggi addestrati, la rete di radiolocalizzazione in via di sv iluppo nella penisola pote va già guidare al successo schiere di caccia tori nollumi assai più robuste di quelle me sse a disposizione da ll 'alleato tede sco

La rete d'avvistamento radar

Date le care nze dell'i ndu stria naz ionale ed il disinteresse co n il quale era no s tati ini zialm en te acc olti i ri s ultati delle prime es perien ze di radio loca li zzaz ion e, s ino alla fine del 1942 non es isteva ne lla penisola italiana una rete radar per r avvistamento aereo. li pri mo progetto per la s ua cos titu zio ne era partito alla me tà del dicembre 1942, quando la Luftwaffe aveva concesso un piccolo quantitativo di ap parat i radar e caccia notturni. A quell'epoca. in tutto il No rd Italia era in fun zio ne un so lo rad iolocalizzatore, dato c he altri due progettati da ll 'indu stri a nazi ona le e ran o ancora in cos tru zione5~ Co munqu e in Sicilia. in Sardegna e nel Meridione la situazio ne era deci amente migliore per merito della Luftwaffe. che aveva in stallato e faceva regolarmente funzionare con proprio persona le una ser ie di efficienti ce ntri rad ar dotati di apparati Freya e Wa ssc rmann per l'avv istament o lontano ( po rtate max ri s pettivamente 185 e 300 Km ) e Wurzburg pe r la gu id a caccia ed il tiro contrae reo 53 • Tutlavia, all'in izio del giugno I 943 . la rete e I' organizzazione dei radioloca linatori nella Sicilia occidentale pre ent ava ancora alcu ne s magliature. Infatti il 12 dello stesso mese du e fo rmazioni di B-17 erano arrivate qua s i inavvertit e s ui campi cli Cast e lv e trano e Bocca clifaJc o. se nza che i cacc ia dell a difesa fos se ro s tati tempes tivamen te prea vve rtiti 54.

Il progetto per costituire una rete radar nazionale prevede va lo schieramento ne ll ' Italia conti nenta le di ventinove radiolocalizzatori per l 'avv istamento e la guida caccia. Approvato d'urgenza il 5 gennaio 1943 dal Capo cli Stato Maggiore Genera le . Maresciallo Cava ll ero 55 , il progett o era stato ag g iornato l ' 1 I maggio success ivo onde es te nd ere e migliorare la co pert ura radar s u tutta la peniso la Il num ero dei centri di radiolocaliaazione e g uida caccia nel territorio compre o fra le Alpi e la Camp ania era stato portato a ventise i-

49 2° Stormo C.T-U fficio OpcraLioni. Rel:vione cr iti ca \Ulra tti vità di volo svo lta dai dipe ndent i reparti durant e i l me se d i lug li o 1943 da: Diari o Sto ri co. Raccolta Varie N°2 - 1943 . Re lazio ni Crit ic he - N° 1098 TER AUSSMA.

50 E. Brotzu e G. Cosolo '·Aerei italiani nella 2• guerra mondiale·· Edi1. Dell'Aten eo Bizzarri. Roma 1972 vol.3. p. 54.

51 U. Po ti glioni e R. RoYerc. "La caccia norruma della Regia Aeronautica (1940-19 -Bf. parte lii articolo apparso su "Aerei" novembre 1977.

52 Vedi "Schieramento Ra dio loca li z7aturi". Divisione Dife sa Aerea. Prol. N. l -C/1 I 097 del I 2ice mbre 1942-XX!. a firma il C.S.\1 Fougier. in Le direttive tecnico-operati,e di Superaereof940- 1943" Vol.2 ° I Tomo. p.504

53 "Le diretti,e tecnico-operati, e di Superaereol940- 1943". Vol.2 ° Il Tomo. p.506.

54 Ve rbal e della riuni one pomerid ia na de l 12 gi ugno 1943. Stato Magg iore Generale -Roma. dichiaraLionc de l gen . Fougie r. in : S tato Magg iore Esercito Ufficio Storic o ' ' Verbali delle riuni oni tenute dal Capo di SM Generale" Voi. IV. p.167.

55 Le direni,e h:cnico -opera tive di Superaereol940- 1943". Vol.2 ° I Tomo pp.50 3. 508.

344 Gn RRA AloRI .A 1, f T \LIA • DA 1 1. A LA MEl.'< ALI I· ~PIAGGE DtLI \ =Sl=C=IL"-'IA'--------------------

te. comp lessiva mente dotati di sessantadue apparati radar56 • Il 1° giugno il feldmaresciallo Kessching confe rm ò a l Comando Supremo italiano che stavano affluendo dalla Germania duecentonovanta apparati dei tipi Wi.irzburg e Freya. e promise che il generale Schilda. comandan te della Flak, avrebbe studiato come attivare un collegamento fra le proprie batterie munite di radio localizzatori e quelle italiane che ne erano sprovviste57 . Tuttavia oltre un mese dopo, a causa dei ritardi accumulati dalle forniture tedesche, nella penisola risultavano installat i e funzionanti solo vent is ette rad iolocalizzatori, di cui ventiquattro gestiti daUa Regia Aeronaut ica e tre dal Regio Esercito. Onde sotto li neare la deplorevole dipendenza dalle forniture tedesche, cui l ' insufficienza della indust1ia italiana aveva costretto le forze armate italiane, ricordiamo che fra gli apparati gestiti dall'Aeronautica ne figuravano solo due di costruz ione italiana (t ipi Fo laga ed Argo, il primo con portata v irtu ale di circa 210 Km) ambedue installati a Pratica di Mare5 8. Per completare il quadro della dipendenza dagli apparati germanici aggiungiamo che le reti di scoperta e gu id a caccia che guarn ivano Sicilia, Sardegna, Calabria e Puglie comprendevano comp lessivamente trentaquatlro apparat i, tutti di costruz ione tedesca. di cui ventinove gest iti dalla Luftwaffe , due dalla Regia Aeronautica, due dalla Regia Marina ed uno dal Regio Esercito.

Il radar Wurzburg di una batteria contraerea manovrato da personale ita l iano. In realtà le relative fornitu re all'Italia rimasero limitate a poche decine d i esemplari. (Collezione Ferd in a ndo Pedri ali)

L'artiglieria contraerea italo tedesca

Alla fine del I 942, a seguito dell'intensificarsi dell'offesa aerea ang lo amer icana sul territorio it aliano, l'OKW aveva deci so un potenziamento dei reparti contraerei della Flak, che s i era concretizzato con l'invio nei prirni tre mesi del 1943 di 5 I2 pezzi da 88mm, 264 pezzi da 20mm, 75 pezzi da 20 mm a quattro canne e 180 riflettori 59

Sino al giugno 1943 la Flak operante nel settore it aliano era stata ai diretti ordini del Feldmarschal Albert Kesselrin g, che nella sua persona assommava i comandi dell'O.B.S (Oberbefelhaber Sud) e della Luflotte.2, dalla quale dipendevano i reparti co ntra ere i de ll a Flak , facendo essa parte integran te della Luftwaffe. Il 12 g iu gno il Feldmarschal von Ri c hthofen aveva assunto il comando della Luftflotte.2 e conseguentemente anche della Flak , che prima ancora del suo arrivo era stata completamente riorganizzata e potenziata da Kesselring con l'incorporazione di reparti originariamente destinati alla s• Armata di von Arnim in Tunisia e con altri che l ' OKW g li aveva messo a disposizione. Part e dei reparti contraerei era stata in viata in Sardegna, dove occorreva potenziare la difesa degli aeroporti s ui quali erano stati re -

56 Pesce Giuseppe, "Guerra attrave rso l'etere nel Teatro Mediterran eo" Ufficio Storico S.M.A Roma 1978. p.290.

57 Riunione Ambros ie - Kesselring ciel l O giug no 1943, Stato Magg iore Esercito Ufficio Storico, "Verba li de ll e riuni on i tenu te dal Capo d i SM Generale", Voi.IV, p. 15 3.

58 Pesce Giu se ppe. "Guerra attraverso l'etere nel Teatro Mediterra neo, p. 288 .

59 Stato Magg io re Eserc ito Uffic io Stor ico , "Ve rbali delle riunioni tenu te da l Capo d i SM Generale'·, Voi.IV , SME Ufficio Storico, Roma , 1985, p.65.

CAP. IX - l N A1TESA DELL'INVASION E 345

centemente tra feriti nuovi reparti da caccia e d 'assa lto della Luftw affe60 Un reggimento della Flak fu trasferi to ull'isola a bordo degli enor mi aerei da tra porto e amotori Mcsserchmitt 323 del 1° Geschwader del Transport Gruppc.5 allora stanziato sull a base di Pomigliano d'Arco ( apo li ) con una forza di 13 apparecchi61 • Il metodo, oltre a risultare rapido. nello stesso tempo aveva evitato i pericoli di una traversata nel Tirre no: un mare sempre più in sidiato dag li aerei dcli' Air Coa tal Conunand e dai ommergibili della Royal Navy. Con l'arrivo di quc ti rinforzi la Flak arrivò a schierare in Sardegna circa 6.400 uomi ni con ve ntiquatt ro batterie da 88 distribuite fra Ori tano. Sardara. Sanluri. Ottana. ed i camp i di Ca,;;a Zeppera, Monserrato. AJgh ero, Mili s, Decimomannu,Villacidro ed a ltri centr i strateg ic i62 • Comunque la più num ericame nt e più forte componente dell"artiglieria contraerea dell'i ola era costituita da centosettanta batterie italiane, di cui quarantasei a doppio scopo navale e co ntraereo, più altre batterie con circa ul9ll.-

ottocentoquaranta armi automatiche , di cui quattrocentocinRodor Freyo FMG 39 G fB (Gemo Dete I) lun· quanta da 20 mm, che dovevano provve dere alla dife sa contro g hezzo d ' onda 240 cm. 125 Hz. Portato 65 Km gli attacchi a bassa qu ota63 • Uno dei giovani comandanti d el Flakabteilungen Mor ll/5, che aveva chierato la sua batteria prima a Mili , poi a Villacidro ed infine ad Olbia racconta: "dalla capitolazione del DAK (Deutsches Afrika Ko,ps) , al quale io appartenevo, il 13.5.1943 tutti i soldati che dall'Italia dovevano andare in Africa ed i pochi che erano rientrali dall'Africa, furono radunati in ,m campo a Caserra vicino a Napoli. Dopo alcuni giorni di permanen-;.a nel campo ebbi l 'o rdine di assumere [il comando di/ una 8,8 F/ak- Barr erie che fu appron ta/a in 24 ore. Nella notte arrivarono uomini ed ufficiali dalle loro missioni in A Ira It alia. li giorno successil•o furono raccolti 4 pe::.-;.i 8,8 Flak-Geschiit-;.e, 2 pe::.-;.i 2 cm-Geschiit:..e, 1 ce11rrale di riro Ko111ma11do geriir. Nel pomeriggio la batteria si mise in posi-;. ione sul campo di volo di Napoli, alla se ra fece di nuovo un ca mbio di posi zione onde essere pronta ad imbarcarsi. La mattina successiva, il 27 maggio 1943, la batteria fu caricata su 6 aerei tipo Giganf>J. Un Gigant pore,·a porrare un 8,8 con un peso di 7,5 tonne/lare. L'aere o aveva LIII rivesrimenro di rela. Quindi quattiv aerei per quattro 8,8 Geschiit ze , entrambe le rimanenti macchine per i due pe zz i 2 cm Geschutze, cucina da ca mpo e 100 uomini del personale. Lei rolla era per Ca gliari in Sardegna. Prima di allora nessun soldato era stato in Sardegna. Non era chiaro se gli inglesi al'rebbero tentato uno sbarco in Sicilia o in Sardegna. Dopo alcuni g iorni fu effettuato un ca mbi o di posi zione da Cagl iari a Milis. Là dovetti consegnare il 50 o/c degli uomini per LIII nuovo appostamento. li seguente incarico fu il campo di 110/0 di Olbia. Nel frattempo la mia batreria era stata imegrara da so/da ri iraliani'"65 •

60 Voa Sc nger und Etterlin Frido. '"Comballcre senza pa ura e senza spe ranza··. Longane si Milano. 1968. p.2 10.

61 AUSSMA. DGHG 5/64 Telegramma TerLa Aerosquadra a Supeaereo R.A. 13/6/43. prot.0/10880/5.

62 Air phase of Jlalian Campaign to I January 1944". AAF Hi storical Office. Hcadquarters, Army Air Forces , - AF HR A roll K- 1014. p. 36. Vedi anch e: Arena N. op. ci t. vo i rv. p. 334, testimon iann ali ' A. del co man dan te dj baller ia de ll a Flak Arno Radbru ck.

63 Arena La Regia Aeronautica 19-tO • 19-ff. voi. IV , p.33 e p.477.

64 Esamotori da tra s porto Mes se rchm.ill 323.

65 Lettera ali" A. in data 24. L0.2000 del sig. Arno Radbru ch già comandante di una batteria del Flakab1 eilt111ge11 Mo, 11/5 poi aggregato alla 111 .Flakbrigade

346 GLf F.RRA AhREA IN I TALIA - DA EL-ALAMEIN ALLE SP IAGGE DE I I.A S1c-;.:_·11::::.,l·c.:..A
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La maggiore parte delle batterie contraeree della Flak schierate in Italia era stata piazzata attorno alle basi aeree e navali utilizzate da unità germaniche, alle città ed ai porti italiani di particolare importanza strategica ed ai centri di comunicazione situati sulla linea del Brennero, dalla quale dipendevano i rifornimenti delle forze armate germanic he. Si trattava di una presenza numericamente molto importante, in quanto comprendeva circa 880 Flug zeugabwehrkanonen da 88 mm, soprattutto del mod.36, più 1450 cannoni automatici 20 mm in impianti singoli, 120 cannoni automatici 20 mm in impianti quadrupli e 140 cannoni automatici da 37 mm in impianti singoli. Per l'avvistamento, la ricerca dei bersagli e la direzione del tiro le brigate della Flak avevano a disposizione 220 fotoelett1iche, 60 aerofoni e 120 apparati radar Wurzburg, che costituivano una parte essenziale delle centrali di tiro di ogni batteria. I Wurzburg provvedevano all'avvistamento degli aerei, a segnalarne direzione, ve locità e quota, ed inoltre integravano e completavano le indica zioni fornite dai telemetri Kommandogerat Zeiss 40 della direzione di tiro. Alla difesa contraerea delle piazze marittime italiane concorrevano anche due gruppi contraerei della .Kriegs marine con un totale di 42 ca nnoni da 88 mm e cannoni automatici per la difesa a bassa quota66

A paitire dal 9 maggio la difesa delle piazze marittime del Meridione e della Sicilia, sino ad allora affidata alle sole batterie italiane equipaggiate con pezzi di scai·sa gitt ata e precisione, fu rafforzata con reparti contrae rei del 57 .Flakregiment della Luftw affe (sede comando a apo li ) e del I31.Flakregiment (sede comando a Catania). Ad Augusta la Luftwaffe sc hi erò tre batterie mobili con pezzi da 88 mm, che integrarono le diciassette batterie italiane, di cui era nota la difficoltà di contrastare g li attacchi ad alta quota dei quadrimotori americani. Infatti i loro obsoleti pez zi contraerei da 76/27, 76/40 e l 02/35, oltre ad avere scarsa gittata e bassa cadenza di tiro, risentivano dell'usura di quasi tre anni di ininterrotta attività67 • Le tre nuove batterie tedesche inizialmente incorporarono alcuni militari italiani. Tuttavia questo personale fu allontanato dopo la devastante incursione del 13 maggio 1943 esegu ita dalla IX Air Force. Mentre le bombe dei B-24 colpivano l'aerea de l porto, molti degli ausi li ari italiani avevano abbandonato i pezzi, rifugiandosi ne ll e v icin e trincee68

Le tre Flakbatterien piazzate ad Augusta si fecero notare anche per una particolare tattica, probabilmente impiegata per confondere le "F1ak Intelligence Units". ovvero alle sezioni delle forze aere alleate che raccoglievano informazioni sulle posizioni batterie contraeree, per poi segnal are ai piloti dei bombardieri le rotte che dovevano seguire per minimizzare l'esposizione al fuoco dei loro aerei. Risulta infatti che ogn i due o tre giorn i queste batterie cambiassero posizione rendendo in utili le informazioni raccolte dai ricognitori del nemico 69

L'artiglieria contraerea italiana, cui per oltre tre anni era stato affidato l'onere della difesa della Sicilia, disponeva di maggiore numero di batterie rispetto alla Flak, inoltre il suo personale si era bene addestrato in tre anni cli ininterrotta attività. Tuttavia buona parte del suo armamento era lo goro e superato . Sulle centocinquantanove ba tt erie pesanti della difesa leITi toriale (D.I.C.A.T.), dic iotto erano armate con pezzi decisamente antiquati, mentre le ottantuno armate co n cannoni da 75/45 e 76/40 mm erano poco efficaci

66 Per i dati numerici cfr. Arena N. op. cit.. vol.IV, p. 480.

67 Ufficio Storico Stato Maggiore Marina (USSMM), Fondo M D.S. Uff. 2°. 2• Sez (T ull io Marcon, lettera all' A. de l 17.01.0 1).

68 L'episodio dei militari ita liani nelle batterie Flak è testim oniato da Tulli o Marcon. lettera all'A. de l 17.0 1. 01. Il 13 maggio, seppure co n persona le a rang hi ridotti, le batterie ted esc he avevano reso alquanto difficile i l lavoro dei B-24, i cui av iatori erano s tati piuttosto infast iditi da un fuoco, che sebbene comp less ivame nte poco intenso, in compenso era s tato accurato e bene mirat o. La for mazio ne non ebbe perdite. però cin qu e B-24 del 376'11 Bombardament Group rientrarono con parecchi danni provocati dalle schegge (J. Walker, "L ibera ndo s" cit. p. 480).

69 Tu ll io Marcon, lettera ali ' A. del 17.01.01. Tale abbastanza comune tatt ica fu frequentemente auuata dalle batterie della Flak durante la ca mpa gna d ' Italia. per sottrarsi ag li attacchi preventivi effettuat i da specia li pattug lie di cacciabombardieri o bombardieri leggeri. che precedevano le formazioni da bombardamento pesante (vedi Ferdi nando Pedria li. "La Flak in Italia", Storia Militare nn.89 e 90. febbra io. marzo 2001).

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contro i bombardieri pesanti 70 L ·unica componente veramente moderna era costituita da cinquantasei batte ri e annate con i moderni Ansaldo 90/53. di efficac ia paragonabile agli "88'' tedeschi. Però le ultime quattro bauerie di 90/53 . arrivate in genna io. no n erano ancora in posizione. perché non erano arrivati i paioli ai quali fissare gli affu li dei cannoni 71 • Per inciso. l'unica balleria da 90/53 assegnata alla difesa co ntraerea dello strate g ico ae roporto di Sciacca. era ancora ineffi cie nte per mancanza di paioli, nove giorni dopo lo sbarco del nemico_ quand o la ba e aerea dovette es ere evacuata perché pro s ima ad e sere investita dall'avanzata delle truppe americane. Le sollecitazioni per ottenere gli ambiti paioli mancanti, inoltrate a l co mand o Mili z ia Con traerea d i Palermo dal comandante dell'aeroporto, s in o a quel momento non avevano ottenuto alcun effetto 71 •

Le batterie italiane armate con cannoni automatici di piccolo ca libro per la dife sa dagli attacchi a bassa quota erano sess antuno in tu tta l'iso la. me ntre la Flak ne aveva un num ero maggiore dato che ogni ua batteria. oltre ai cannoni da 88". di s poneva da due a quattro mitragliere da 20mm. Inoltre mentre la Flak. essendo un corpo della Luftwaffe, operava alle dipendenze di un comando aeronautico. e quindi e ra perfettamen te integra ta in un unic o ed efficiente sistema di difesa aerea. l 'a rti g li eria co nu·aerea italiana era divi a fra l"E ercito. la Marina. la Milizia Artiglieria Contraerea (M.A.C. ) e la Milizia marittima (MILM ART) .. La Regia Aero nautica era l'uni ca forza armata italiana senza proprie ba11erie contraeree, neppure per la dife sa deg li aeroporti.

Gli obiettivi strategicamente più impo rtanti della Sicilia avevano dife e co ntra eree abba tanza efficac i. La zona meglio guarnita era quella dello Stretto di Messina, dove la D.I.C.A.T. aveva schierato cinquantadue batlc ri e. Ventitré batt erie della D.T.C.A.T. erano a Catan ia, dic iasse tte a Siracusa Augusta, qu in dici a Trapani e ventisette a Pal ermo 73 •

La forza di que sto sc hieramento contraereo era stata già avvertita durante la fase preparatoria dell'operazione I lu sky (15 maggio -9 lug li o 1943), quand o gli All ea ti dovcu ero ammellere che la contraerea della

70 Per le cara ucri sti c he tecaic he degli ob!.oleti peui da 101/3 5. 75/27. e dei più moderni e 75/-45. cfr. Gen. Carlo Montù. "Sto ri a della Arti glieria Itali ana, Biblio teca d. Artiglieria e Genio - Roma 1950. Vol.XTIJ. parte IV , cap ito lo LVIII. Per le ca ratteristiche tecniche dei pezzi da 90/53 e 76/40, cfr. Pig nato Nico la. ·'Artig li er ie e a ut omezz i de l l'Ese rc ito Italiano nella Seconda Guerra Mondiale". E. Alberte lli Editore. Parma 1972.

71 Fald ella E. " Lo ~barco e la difesa della Sicilia". p. 73. Per numero e calibri delle batterie. vedi Santoni. op. ci t. p. 516.

72 Rela1ionc s ull'aui vità de ll 'A e roporto 50 I in località Sc iacca. in data 26 luglio 1943. A USSMA SL2/l 1- 1I.

73 Faldella E. "Lo ~barco e la difc~a della Sicilia". p. 55.

348 0UF.RRA ALRI.A IN ITALIA DA EL -ALAMb l N ALI.E SPIAGGE DEI.LA SIL='l=l.l'-""A _
Me.323 o Venofiorito (Sardegna) nel 1943. Personale, materiali e cannoni di un reggimen to dello Flok fu trasferito sull'isolo utilizzando questi eno rmi esomotori do traspo rto (Collezione Ferdinando Pedrioli)

Sicilia "slava cominciando a diventare sempre più .forle" 74 Gli Alleati ammisero anche che in ques to periodo b uona parte della settantina di aerei perduti era caduta sotto i colp i de ll a contraerea 75 In realtà la maggiore parte era stata abbattuta nei combattimenti con i cacc ia ita liani e tedeschi, che si erano battut i con accan imento conseg uendo u n buon numero di successi.

Nel corso delle operazioni successive allo sbarco, gli "88" Flak furono impiegat i ind iffe renteme nte - e sempre con efficacia - nei ruoli di artiglieria con-

traerea , controcarro, difesa costiera e pers ino come ~u·tiglieria da campagna. Fra il 10 ed il 20 luglio le batterie eia 88 e 20 mm della 22. Flakbrigade rivend ica ro no la distruzione cli quarantasei velivoli, quattro alianti, 13 carr i ru·mati, tre mezzi corazzati se moventi ed una batteria, oltre all'affondamento di una corvetta e di sette un ità da sba rco ed il danneggiamento di un cacciatorpedinie re76

Delle nu merose batterie della 22.Flakbrigade inviate in S ici li a, ventotto furono messe agli ord in i de l co lonnello Guenther Baade, che come "Comandante de ll o St retto cli Messina" era respo nsabi le della difesa con traerea, dell ' attivi tà della flottiglia di chia tt e e mezzi eia s ba rco de ll a Kriegsmarine adibite al servizio traghetti fra i d ue la t i dello Stretto e pers ino de i deposi ti tedesc hi della zona 77 Con l'arrivo della 22.Flakbrigacle, Baade ebbe sotto il s uo co mando otta nta batterie, fra italiane e tedesche, schierate su ambo i lati de ll o Stretto 78 • Altre trentatré batte rie della Flak furono schierate per la difesa deg li aeroporti, dove rimasero in interrottame nte in azione per quasi tre mesi per contrastare la pesa ntissima offensiva aerea scate nata dag li Alleati per neutralizzare le forze aeree dell ' Asse. Tu ttavia, a giu d izio di Kessel rin g, i risu ltati de ll a Flak non furono comp lessivamente mol to brilla nt i, in quanto gli sc hie ra menti adottati si rivelarono troppo deboli per di fen dere con efficac ia i camp i d'av iazio ne, i po rt i e gli impianti ferroviari 79 Fece eccezione la difesa de ll o s trett o cl i Mess in a, il cui s uccesso - secondo il fe ldmaresciallo - fu dovuto "ad una somma di elemen1ifavorevoli, qual i lafor1e concentrazione di pezzi d'artiglieria, l'impiego di pezz i di maggiore portata e la superiorità nella condo11a fallica, uniti ad una sm7Jrendente minore frequen za di azioni aeree da parie dell'avversario". 80

74 "The Twe lfth Air Force in the Sicilia n Campaign''. narra tive p.22. AFHRA micr.A -6 192 .

75 76 "'The Twelfth Air Force in th e Sic il ian Ca mpaig n". na1rative p.22. AFHRA micr.A-6192. ~omulus ( nome in cod ice dell'ufficia le di collegamento con la 2.L uftflo ne) a S uperaereo, n.806 25/7/1943. XXI, AUSSMA Cart. SLJ - IO.

77 A Santon i e F. Mattes in i, "Le operazio ni in Sic ilia e Ca labr ia··, USSME, Roma 1983. p. 457.

78 "Sici ly and the s urrender of ltaly' ' p.82.

79 Ke sselring A. op cit. p.170.

80 Kesse lrin g A. op cit. p.1 70

CAP. IX - l N A'!TbSA DEL L' INVA SI O NE 349
Centrale di tiro del 3s Fl o kob teil u ng 31 1{v) su l cam po d i Villoc id ro nel g iu g no 1943 (Co ll ez io ne Ferdinando Ped ri oli}

L·ombrello di fuoco steso dalla contraerea italiana e tedesca opra lo Strello di Me ssina fu un autentico capolavoro. Nonostante ripetuti e pesanti attacchi, nel l'agosto 1943 l'aviazione anglo americana non riuscì ad impedire il pieno successo dell'operazione "Lehrgang", nel corso de l la quale i tedeschi riuscirono ad evacuare in Calabria 39.569 militari. compresi 4.444 feriti. 9.605 autoveicoli. 47 carri armati, 94 pezzi d'artiglieria da campagna. 1.100 tonnellate di munizioni. 970 tonnellate di carburanti e 15.700 tonnellate di altro materiale. Truppe, equipaggiamenti, materiali ed armamento pesante attraversarono lo Stretto d i Mes sina a bordo di motoza ttere e traghetti, la cu i protezione durante la traversata e le operazioni di imbarco e sbarco. fu assicurata da 123 cannoni contraerei pe anti e 112 leggeri, in parte appartenenti alla 22.Flakbrigadc comandata dal colonnello 1ieper cd in parte a batterie della DICAT e de ll a MILMA RT Il 16 agosto, ultimo giorno utile per le operaz ioni di imbarco, su 235 pe zzi in batteria, 93 erano ancora sulle sponde siciliane mentre g li altri 142 erano già stat i trasfe1iti su quelle calabre8 1 • Alla protezione dello Stretto avevano dato un ene rgico contribuito anche le tredici motozattere tede che modello "Siebel" armate con cannoni da 88 mm. e con complessi singoli o quadrupli da 20 mm.

Oltre a assicurare la riusc ita dell'operazione , la co ntraerea de ll o Stretto ottenne altri s uccessi. Secondo il coma ndo della 22. Flakbri gade. fra il IOluglio ed il 17 agosto, le sue batterie avevano abbattuto 195 aerei ed affondato 13 unità navali leggere, che avevano tentato di interferire con le operazioni di salvataggio delle truppe italo tedesche. Successi integrati dalla distruzione di numerosi mezzi motorizzati e corazzati alleati nel corso dei combattimenti, ai quali la Flak aveva dato il suo apporto fungendo anc he da artiglieria controcarro e campalé' .

Nonostante

la difficoltà di operare contro i lontani e fortemente difesi porti del Nord Africa, Luftwaffe e Regi a Aeronautica non trascurarono alcuna occasione per ostacolare i preparativi dell'invasione. sebbe ne fosse già chiaro che le loro forze erano impari alla mole degli obiettivi affinché i risultati fossero decisivi 83 • Alla fine della prima decade di giugno l'efficienza dei reparti da bombardamento tedeschi aveva toccato il punto più basso. tuttavia Kesselring assicurò al Comando Supremo italiano che - appena ultimato il riordinamento dei s uoi reparti - la Luftflotte.2 avrebbe inten sifica to gli auacchi sulle basi aere e nava l i del Nord Africail-1 Con l'arrivo di nu ovi Geschwader. fra il 10 ed il 20 giugno la disponibilità di aere i da bombardamento passò da centotré a centottantacinque unità, permettendo alla Luftflolle.2 di lanciare fra il 15 giugno ed il 6 luglio sei robusti artacchi notrurni contro Bi serta, Bona e Dijdi elli, per un tota le di trece ntoquarantasette sor tit e 85 Le perd ite assommarono a ventisei ve liv o li a fronte di scarsi ri ultati, non o tante le ottimistiche valutazioni degli equipaggi. che al rientro da ogni azione segnalarono immancabilmente navi colpite e vasti incendi. La mancanza di buoni ri s ullati evidenliava, da una parte la buona organizzazione delle difese dei porti, e dall'altra il carente addestramento dei nuovi equipaggi dei

8 1 A. Santoni e F. Mauesini. op. cit. p.395.

82 A. Santoni e F. Mattesin i op. cit. p.457.

83 Cfr. ··verbali delle riuni oni tenute da capo di SM Generale'·. Voi. IV , 1° gennai o 19-B - 7 seu embre 1943. pp t42. 149. 162, 163.

84 "Le direttive tec nico operative di Superareo", voi. secondo, Il Tomo, p. 922.

85 Circa la di s ponibilità di aerei da bombardamento cfr.: RAF narrative. The Sicilian Campaign June - Augu,t 1943. Appendix 3. GAF Order o fBattle IO May- IO July 1943. from German Document, ( A.H.B .6). AFHRA 23364. Cerca le alioni dal IS giugno al 6 luglio cfr.: Me ssaggi da Romulus a Superaereo. 15 - 8 luglio 1943. AUSSMA SL4/4 I.

350 Gl ERRA AEREA l'I J 1 \LIA - DA El - ALA \1H\I A l 1 1· SP I AGGE DlLI.A SI CILI A
L'offensiva aerea dell 'Asse contro le basi dell'invasione

bombardieri, inclusi quelli del Kampfgeschwader.6, che entrarono in az ione dopo un lungo periodo su ll e riposanti basi francesi 86 Fra le azioni dei bombardieri tedeschi, una delle migliori fu quella effettuata nel tardo pomeriggio del 26 giugno da un centinaio di velivoli, fra Ju.88 e Fw.190, che attaccarono in quattro ondate successive un co nvog li o al largo di capo Bon. Gli aerei tedeschi incendiarono una delle navi, eludendo gli attacchi di tre formaz ion i di Sp itfires e P-40 del Xll ASC inviate nella zona fra le 19,35 e le 21,15. L'u ltimo attacco contro il convoglio fu condotto alla luce dei bengala lanciati da "pathfinders" che avevano preceduto gli Ju.88 87 •

Jn questo periodo l'attacco più cons isten te fu quello esegui to nella notte sul 6 luglio contro mezzi navali ammassati nella rada Biserta. Però le difese reagirono con rapidità, efficienza e precisione, distruggendo tredici dei centoventotto Ju.88 impiegati nell'azione88

I bombardieri tedesch i, non trascurarono neppure il porto e l'aeroporto cli Pantelleria, dove i genieri dell'USAAF stavano alacremente lavorando per rimettere in piena effic ienza tutti gli impianti. Alle prime lu ci dell'alba del 16, una formazione di Fw.190 attaccò obiettivi sull'isola, mentre poco dopo il crepuscolo alcun i Ju .88 presero di mira l'aeroporto . 89 li 18, undi ci Fw.190 ottennero un triplo s uccesso nelle acque di Pante ll er ia colpendo un piccolo mezzo da sbarco ed una nave da 4.500 tonnellate - che fu vista affondare di poppa - danneggiando in oltre il cacciatorpediniere britannico PET ARD Inoltre sulla ro tt a di ri entro gli F w.190 incontrarono casua lmente un B- 17, forse un ricognitore dell' African Photo Reconnaissance Wing, s ul quale piombarono come uccelli da preda au ment ando il loro già ricco carniere di vittorìe90

No nosta nte la tremenda emorragia di uomini e mezz i degli ultimi mesi e le poche risorse ancora disponibili, la Regia Aerona utica ri mase ostinatamente su ll a brecc ia co n le poche decine d'aerei dei due " Raggruppamenti". l Cant.Z 1007bis d i Perugia eseguirono alcu ne missioni appoggiandosi ai campi trampolino

86 Cfr.: Luftwaffe\Kampfgeschwader 6. "The Luftwaffe, 1939 - 1945", "Air Un its LW " . by Michael Hotm, 1997-2000, Santon i A. e Mattes in i F. op. cit. p. 395.

87 I dett agl i dell'az ione dei bombardier i tedes chi s ono in lnt/Opsum No.84, Al7560 27 June , AFHRA A-60 11. L'USAAF incluse ne t gruppo degli a ttacca nt i anche Cant.Z 1007 bis (Cfr. Crave n & Cate op. cil. Voi. il , p. 441 ) Secondo il diari o sto rico dell'Ae ronautica Sardegna non ris ulta che, il 26 , Can t.Z I 007 bis abbiano parteci pato ad una az ione nella zo na indicata ( n.d.A)

88 Santoni A. e Mattes ini F. op. c it. p. 395 .

89 Mess aggio del 18/6/43 da Rom utu s a Superaereo, prot. 1923/25 - S itu azio ne opera ti va OBS del giorno 16. AUSSMA SIA/41.

90 Messagg io de l 19/6/43 - 1845 da Romu lus a Superaereo, - Alli vità aerea 2• Luftftotte de l g iorno 18 AUSSMA SL4/41.

CA P IX· INATIESA DELL'INVAS IONE 351
Il difficile rientro da una azione di questo Cant Z 1007bis della 175g Squadriglia (SMA).

di Viterbo, Littoria (oggi Latina) ed Alghero, mentre gli S.79 aerosi lu ranti di Siena Ampugnano utilizzarono genera lmente campi sardi e siciliani. Le so11ite eseguite in questo periodo raramente superarono la mezza dozzina per notte. Circa la loro efficacia, erano in pochi a farsi illusioni. lJ tenente Vittorio Sanseverino, che ne eseguì alcune ai comandi di un Cant.Z 1007 bis del Raggruppamento Bombardamento, ri corda "che quelle missioni erano fatte più che altro per dimostrare ai ledeschi che noi eravamo pres enti e facevamo ogni possibile sforzo nell'in1eresse della comune causa"9 1•

Data la difficoltà di radunare aerei ed equ ipaggi bellicamente efficienti, il Raggruppamento Bombardamento di Perugia riuscì ad organizzare solo un paio di modest~ incursioni p1ima della fine di giugno. Chiamando a raccolta le forze di tre Gruppi (86 ° , 88° e I 06 °) nella notte sul 25, il Ra ggruppamento inviò su Biserta sei Cant.Z 1007 bis. Due notti dopo mandò ancora su Bise1ta altri quattro Cant.Z l 007 bis, mentre un quinto Cant.Z 1007 bis della 26Y deco ll ato da Alghero fu inviato ad attaccare un convoglio segnalato nel Canale di Sicilia 20 miglia a nord di capo Bon. Essendo mancato l ' avv ista mento. i l pilota decise cli po rtare le s ue otto bombe da 100 Kg. sul porto di Biserta. Attaccato da caccia in prossimità dell'obiettivo , riuscì a disimpegnarsi con una pronta affo ndat a segui ta da una veloce virata92 Ciò nonostante, appena fuori pericolo, 1itornò tenacemente su lla rotta per l'obiettivo. Mentre finalmente stava lanciando le ultime due bombe. fu nuovamente attaccato eia un caccia notturno. Forse il medesimo di poco prima o forse un altro. Tutt avia ancora una vol ta il pilota del Cant.Z si ri velò un osso duro per il cacciatore britannico. Mentre il trimotore ripeteva la soli ta manovra evasiva, il mitragliere della torretta dorsale sgranò una lunga raffica di 12,7 contro l'assalito re che , forse centrato, ma sicuramente colto all a sprovvista, in ter rupp e l'attacco dileg uandosi per non più riapparire93 •

All'azione del 25 giugno su Bisetta aveva partecipato anche il tenente Sanseverino Partito aJle 02,00 dal campo tramp o lin o di Viterbo con il s uo Cant.Z I 007 bis , un paio d'ore dopo era arrivato sull'obiettivo e, nonostante la reazione dell'artiglieria contraerea , aveva sganc iato otto bombe da 100 Kg. sugli impianti portuali. Di questa azione Sanseverino ricorda c he "era stata eseguita di notie con velivoli isolati per diminuire la probabilità di essere intercettati. ma ch e il rischio corso (quella no/te) fu un nulla in confronro a ciò che dovemmo poi front eggiare durante lo sbarco in Sicilia. Anche sui porti del Nord Africa c'era la caccia norturna, ma non nella quantità che trovammo sulle spiagge di Gela e sulla rada di Augusta"94.

L'azione della notte sul 25 cos tò la perdita dell'aereo MM 24779 pilotato dal ten col. Barbacini (seco ndo pilota cap. Filippo Pere lli ), ma due notti dopo fu ancora peggio. Degli otto Cant.Z 1007 trasferiti il 27 da Peru gia sui campi appoggio della Sardegna, due si avariarono , cinque arrivarono sui loro obiettivi, e di questi due andarono perduti insieme ai d ieci uomini di equipaggio95

In rapporto all a rea le entità numerica de l reparto, fu invece molto più attivo il Raggruppamento Aerosiluranti, che nella seconda metà di g iugno eseguì almeno cinque ri cognizion i offensive, impegnando complessivamente circa sedici S.79. Di questi, nove rientrarono col loro sil uro, uno fu abbatt uto e sci trovarono uti li bersag li, affondando presumibilmente un grosso piroscafo e danneggiandone altri due. Ma vediamo ora nel dettaglio le loro azioni.

L'azione probabilmente di maggior successo fu quella del l6, r Ila qua le una terna di S.79 rivendicò l'affondamento davant i alla costa alge rina di un piroscafo da 15.000 tonnellate ed il danneggiamento di

91 Libretto d i vo lo e testimonianza ali' A. de l coma ndante Vittorio Sanseverino, Torino 5 ottobre 2002.

92 Per disimpegnarsi dag li attacc hi dei caccia notturni tedeschi. i bombardieri notturni britannici, in azione suJla Germania. eseguivano una manovra sim il e denominata a "cavatappi" . il c ui tracciato e ra all"incirca quello d i una spirale (n.d.A)

93 Relazioni Operative della Terza Ae rosquadra - giugno luglio 1943, Gruppi B.T. 86°, 88° e 106°. AUSSMA

94 Libretto d i vo lo e testimonianza all'A. del coma ndante Vittorio Sanseverino, Torino 5 ottobre 2002.

95 Le az ioni dei Cant.Z I007bis delle notti 25 e 27 g iugno sono state ricostruite in base alle"' Relaz ioni Operative de ll a Terza Aerosquadra - g iu gno luglio 1943, Grupp i B.T. 86 °, 88 ° e I 06 ° , AUSSMA. ed al Diario Stor ico dell ' Aerona utica Sardegna, USSMA ed al telegram ma di Superareo al Comando Supremo IB/10485 del 30 giugno 1943 (Le direttive tecn ico opera ti ve di Superaereo,vol secondo Torno II , p. 935.).

352 G UERRA A E REA fN [T,I LJA - DA EL- A LAME IN AL LE SPIAGGI: DE LI.A S ICILIA

un altro da 5.000 tonnellate96 Altri due piroscafi uno da 8.000 tonn. e l'altro da 10.00 to no furono silurati tre notti dopo. Il p1imo aJ largo de ll e coste algerine. il secondo 20 Km. ad ovest di Capo de Gard97 A queste az ioni fece seguito quella di n·e S.79 partiti nella notte sul 2 1 da un campo sici li ano per una ricogn izione armata lungo le cos te tuni s in e Un S 79 rientrò per inconvenienti tecnici seg ui to mol to più tardi da un secondo, che aveva esaurito la s ua autonomia in una esploraz ione p ri va di avvistamenti. So lo l' S.79 ciel sottote nente Aurelio Fen-ari aveva positivamente completato la s ua mis sione. Entrato nel go lfo cli Tunisi, Ferrari aveva av uto la so rpresa di scorge re davanti ad Enfidaville

una quarantina di navi ali' ancora. Costa tato che le Scotti 12,7mm dorsole di un Cont.Z 1007bis (pgc Ugo Accorsi) condizioni erano favorevoli per il lancio, il pilota aveva diretto il s uo silu ro contro un piroscafo di medio tonnellaggio. Non aveva però avuto la possibilità di osservare direttamente l 'esito del lancio, perché subito dopo aveva dovuto esegu ire una violenta manovra evasiva per sottrarsi alla fortissima reazio ne contraerea. Alcuni membri dell'equipaggio notarono un a grand e esplosione. Comu nqu e la zona era troppo perico losa per mettere a repentaglio l'aereo per una verifica. In fatt i poco dopo il lancio Ferrari aveva dovuto des treggiarsi in una serie di manovre evasive per sottrarsi all e pun ta te di alcuni cacc ia notturni. Infine, alle 04,25 aveva nu ovamente posato il suo S.79 sulla pista della base di partenza98 •

Anche l'azione eseg uit a nella notte del 25, da altri tre S.79 ebbe un probab il e successo. Partiti singolam1en te da un campo trampo li no della Sardegna i trimotori avevano effe ttuato una ricogniz ione offensiva lun go le coste del ord Afr ica frances e. Alle 03.50 uno deg li aerei aveva avuto la fo rtuna di avvistare cinque mercantili alla fonda davanti a Capo Cavallo, contro uno dei quali aveva lanciato la sua arma. Secondo il rappo rto stilato al rientro, il si luro avrebbe colpito un piroscafo d i circa 7.000 tonnellate, che fu chiaramente visto men tre appruava s ubito dopo l'esplosione. Un S.79 non rientrò alla base mentre un altro rientrò co l s iluro non avendo avvistato bersagli uti li 99 Il 27, quattro S.79 iniziarono la loro missione da Gerbini con decolii scag lionati a partire dalle 02,05 Ai piloti era stato ordinato di eseguire una ricog ni zio ne offensiva nella zona di mare compresa tra Capo Bon , Ras Kapudia , Lampedusa e Lino sa. Du e aerei rientrarono senza avere avvistato bersagli, mentre due a rri va rono al lancio senza però esiti po si tivi. Qu ello del cap ita no Cipe lletti imp iegò la sua a1ma con tro tre unità da g ue rra nei pressi di Lampedusa, ma il siluro si perse se nza centrare alcun bersaglio Stesso risul tato anche per il s ilu ro lanciato dal maresciallo Cicconi contro tre merca ntili nei pre ssi di ca po Afr ica . In fi ne, nella notte sul 29, altri tre S.79 pattugliarono lun ga ment e e senza fo rt una le acque al largo delle coste algerin e .

Tn co nc lu sione l'offensiva aerea italo tedesca contro l'a mmassam e nto dei mezzi navali pronti per l'invasio ne fu ne ll ' in sieme abbas ta nza de lu dente. Per quanto rig uard ava i reparti italiani, Fo ugier informò il

96 Messaggio ciel 18/6/43 · 1345 pro!. 1923/25 da Ro mulu s a Superaerco , Situazione operativa OBS giorno 16. AUSSMA SL4/41.

97 Statistics All iecl losses infli clecl by Ita li an Air Force 1940 - 1945. AFHRA A-6084. fr. 0738.11 documento in l ingua inglese è uno di quelli redaili dallo S tato Maggio re Regia Aerona ut ica ,all' in c irca ne l seco ndo se me stre 1945, su richies ta della lntelligenee Unit del HQ MAAF incari cata di preparare una relazione s ull'aviazione italiana e la sua altività bellica dal 1935 al 1945 (n.d.A ).

98 Ca tania Tattico a Supeaereo. 23/6/43 0023024. Atti vità aerea gio rn o 21 corrent e, AUSSMA SL4/4 1 Sta ti sti cs Allied losses infl icted by lta l ian Air Force 1940 - 1945. AFHRA A-6084, fr. 0738.

99 Dia rio Storico ci eli' Aerona ut ica Sa rdegna, USSMA.

CAP. IX· INA1TESA DEL L. INVASIONE 353

Comando Supremo, che i risultati erano una diretta con eguenza delle scadenti qualità degli aerei impiega ti, e della man ca nza de i mezzi illuminanti necessari per g li attacchi nott1Urni. Man ca nza che si s perava di rimediare con l'aiuto della Luftflolle.2, che invece di sponeva di ae rei bengalieri.

onostante la migliore qualità dei mezzi a di s posizion e, le trec entoquarantasette so rtite dei reparti da bombardamento tedeschi, non avevano mandato a fondo una so la nave , ed avevano prodotto alcuni danni non quantificabili ad installaLioni portuali. Un ri ultato poco importante poi c hé il vero obiettivo erano le navi ed i mezzi da sbarco. Come contropartita la Luftflotte.2 aveva la ciato ul campo ventisette aerei. Le s ortite dei bombardieri italiani erano s tate circa una trentina, ovvero un decim o di quell e tedesche. Sicuramente qualche bomba era arrivata a seg no e non tutti i siluri erano andati a v uoto. tuttavia le pubblicazioni ufficiali anglo americane non perrnellono di confermare o s mentire categoricamente i s uccessi rivendicati dalla Reg ia Aeronautica. Le perdite de i due Ragg ruppam enti assommarono a tre Cant.Z I 007bis e ad un S.79. Per quanto appare ntemente modeste. le perdite furono in realtà assai pesanti in proporzione alle forze in campo, infatti furono del 22 % per i bombardieri e del 6 % per g li aero iluranti inviati in missione (co mple ss ivamente il 13 % degli aerei impie ga ti dai due raggruppamenti ). Ovvero perdite perce ntua li quasi doppie di quelle tede sc he (il 7 % degli aerei impi egati).

L' aspetto più co nfortante della piccola offe ns iva aerea organizzata dall'A ss e nell ' ultima quindicina di giugno è costituito dalla e norme d ifferenza numerica fra le sortite eseguite dai s uoi bombardieri ed aerosi luranti e quelle che nello s te sso peiiodo effett uar ono le equ ivalenti unità anglo americane. Queste ultime sove rchiarono quell e dell'Asse nel rapporto di otto ad uno , ma la cifra non rende l"idea del loro reale valore, data la loro s up eriorità quant itativa e qualitativa in confronto a quelle ital o tede sc he 100 •

L'esplorazione strategica dell 'Asseprima dell'invasione

Al la vigil ia dell'inva s ione era tato finalmente ri so lto - almen o in teoria - un probl ema che da te mpo agitava i rapporti fra l'O.B.S. ed i comandi italiani. li 10 giugno per delega del Comando Supremo, e ra s tat o att ivato pres o Supermarina il "Co mitato per I 'e. plorazione stra tegica marittima·· composto da ufficiali superiori degli Stati Maggiori della Regi a Marina , della Regia Aeronautica e delrOberkommandosud, coordi nati - ma non s ubordinati - dal Sottocapo di S.M della Marina.

Il comitato doveva definire giornalmente le e plorazioni degli idrovolanti della Marina e quelle dei ricognitori aerei e dei mezzi navali italo tedeschi (so mmergibili ed altri mezzi minori). Dopo avere va lutato

100 Cfr. Bombin g Summaries Jun c 1943, Jul y 1943 in "Tue Twelfth Air Force in th e Sicilian Ca mpaign ··. An nex 21, Op e ration s Bu ll e tt in s. AFHRA A-6192. Al le sortit e dei bombardieri delle NAAF s i devono agg iungere anche quell e dei bombardieri della lX AF e dei bombardieri ed ae ro siluranti della RAF di Malta. a mmontanti in media a c irca 80 so rtite giornaliere.

354 GUERRA At:Rl:A 11' ITAI.IA
DA
N
l:.L-At.AMEI
ALLI:. SPIAGGE D&LLA S"-'1"-'CI-"'LIA'-'-- - -
Il tenente Vittorio Sonseverino (a sin ) col tenen te lo nciani davanti od un Cant Z l 007bis (pgc Vittorio Sanseverino)

le informazioni 1icevute, il Comitato doveva trasmett erle agli stati maggiori de lle forze armate italiane e tedesche '° '. I rapporti dei rico gnitori italiani continuavano comunque ad essere accolti con molte ri serve dai comandi tedeschi poiché - a loro parerel'aviazione italiana "mancava di equipaggiamenti e di personale addestrato[. ] 1 suoi lenti aerei erano facile preda dei caccia nemici [. ] Ed anche quando essi avevano potwo operare, generalmente riportavano risultati inaffidabili, per il fatto che si

affidavano quasi esclusivamenre alla osserva zione visuale anziché alla /orografia " 102 •

Forse per la diffidenza tedesca, che inquina va i rapporti con l'alleato italiano, il "Comitato per l'esp lorazione st rategica marittima" non aveva ricevuto poteri equivalenti a quelli dei comand i unificati costituiti dalle forze aeree anglo americane, che invece avevano capacità decisionali. All' indomani della sua attivazione, il Comitato ini ziò a fare i conti con impreviste difficoltà insorte nel frattempo. Contrariamente aJJe assicurazioni date in precedenza, l' O.B.S. aveva comunicato di non potere più gara ntire sistematiche ricognizioni sui porti del Nord Africa a ca usa del perfezionamento dei sistemi d'avvistamento avversari e della cont inu a presenza di caccia s ug li obiettivi di maggiore interesse. TI sistema di difesa del nemico , oltre a rendere aleatoria l 'es ecuzione delle esplorazioni, aveva causato crescenti perdite fra i ricognitori. Naturalmente una tale situazion e era ancor meno sosten ibil e da parte della ricognizione strategica italiana, dotata di aerei con caratteristiche nettamente inferiori a quelli tedeschi. " Ogni volta che i nostri plurimotori si sono affacciati di giorno in prossimità delle cosre aji·i cane - aveva riferito il ge nerale Fougier al Comando Supremo - ne è seguito l'abbattimento de/l'aeroplano , appunto per la possibilità del nemico di intercettare i nostri aerei a forte disran za, e per le deficienze di armamento e di velocità dei nostri apparecchi. È di appena due giorni l ' ultimo abbattimento di un nostro ricognitore della Sardegna che effettuava una esplorazione, che pure interes sava soltanto un fratto di circa 60 miglia parallelo alla costa qfricana, ad una distanza dalla medesima di circa 40 miglia. In Sardegna, per effettuare le opera zioni strategiche è stata lasciata solo una squadriglia di Cant.Z 1007bis, la cui efficienza media è di tre velivoli. Qualsiasi incremento ai Reparti da ricogni zione strategica andrebbe a detrimento dei già ridottissimi Reparti da Bombardam ento, e non porterebbe van raggio apprezzabile date le scarse possibilità di impiego nelle esplorazioni dei nostri plurimotori.[. ] li concetto di impiegare vel ivoli plurimotori in mare aperto è staio determinato appunto dal criterio di garan lire, per quanto possibile, l'esito delle esplorazioni lasciando un margine di sicurezza agli aerei. Con tale sistema, però, ralune ricognizioni in zane di mare pericolose per i plurimorori e pertanro necessariamente affidate alla caccia, non possono essere interamente esplorate da ques r'ultima, per la limira1a au1onomia dei velivoli. Le medesime devono quindi essere integrate dalle forze aeree germaniche, che dispongono di plurimotori veloci e bene armati" 103

101 Co mando Supremo. prol. N 4 1422/0p. del 5 gi ugno 1943. in: Mattesini Francesco c Cenne ll i Mario " Le direttive tecnico-operative di Superaereo 1940-1943" Voi. Secondo. Il Tomo, p. 896.

I02 MAAF In telligcnce. ' ' Gottschling - Neubcrt ln forma t ion" AFHRA A-6084 , fr. l 775.

103 Superaerco a Co ma ndo Sup remo. Prot. N°IBM/ 1736 del 11 g iu gno 1943. in: Mattes ini Francesco e Cennelli Mario '·Le direttive tecn ico-operative di Superaereol940- 1943", Vo i. Secondo, 11 To mo p. 899

CAP. I X - ( N ATTESA DE L L. I NVASIONE 355
Cont.Z 1007bis Xl serie, co n scarichi schermati e prolungati per imp iego nottu rno (collezione Ferdinando Pedr iali)

Me.2 1O dell' Aufk lorunggruppe 122 o Troponi Mi lo.

La squadriglia da ri cog ni zione strategica. cui Fougier accennava, era la 264" Squadriglia B.T. dislocata sull'aeropo rto cli Alghero, che - dopo e sere avere eseguito akune azioni di bombardamento sui porti tuoi ini - a metà giugno era rima ta solo con una mezza douina di Cant.Z. I007 bi ., che venivano impiegati per esploraz io ni a largo raggio quando la loro efficicnLa lo permetteva l(>4 Le esp lora zio ni nell e acque ci rco tanti la Sardegna erano invece eseguite da coppie di Mc.202 del 51 ° Stormo. ovviamente non oltre il raggio con entito dalla scarsa autonomia di questi caccia sprovvisti di ser batoi ausiliari. TI problema di portare a termine ric ogn izioni a largo raggio senza rischiare la perdita dei velivo li impiegati era stato finalmente risolto dalla Regia Aeronautica. che - prendendo spunto dagli an7iani Bf. I09F-5 e dai più recenti

Bf. I09G-4 della Luftwaffe - aveva co stituito una specia le squadriglia di MC. 205 Veltro appositamente modificati per aumentarne !"autonomia. e dotali di una speciale attrcaatura fotografica tedesca. TI comando di questo nuovo reparto fu affidato a l capitano Adriano Visconti, che, oltre ad avere la responsabilità di seguire l'allestimento dei Veltro presso il Centro Sperimentale Aeronautico di Guidonia, aveva anche avuto il privilegio di selezionare piloti. che per esperienLa ed a11itudini fossero idonei per I· impegnativo serv izio di ricogniLione '°5 • Uno dei piloti convocati per formare la nuovissima 31 O" Squadriglia da Ricognizione Fotografica fu il sergente Domenico Laio lo, che raggiunse Guidonia nella seco nd a metà di luglio, dopo essere stato messo a disposi7ione in eguito alla pres oché totale distruzione dei Bf. I09G-6 del 150° Gruppo col qua le aveva combaltuto prima e durante la fase iniLiale dell'invasione della Sicilia. Gli altri piloti arruolati nella 3 lOa erano: il tenente Robetta. i l sotto ten e nte Sajeva ed i sott ufficiali Rodo z, Magnag hi. Tirapelle e Marconcini.

Laiolo fu subito entusiasta del s uo nu ovo reparto: "La scelta di aerei da caccia come ricognitori fotografici era li generale Alfredo Guzzoni , comondonte dello For· sw ta concepita ili quanto questi p01e1·a110 1•0 /are ad alta ze Armate dello Sicilia ol momento dell'invasion e.

104 Diario Storico Aeronautica Sardegna. AUSSMA.

105 Lettera autografa di Adriano Visconti a Domenico Laiolo in data 6 giugno 1943. allegata alle "Memorie di guerra del !>ergen te pil ota Dom enico Lai olo, copia nel!" archi, io dell ·A.

356 Gt 'ER RA AEREA IN f l'A LIA • l)A l,L·ALAV11.1N ALLE S 1'l1\C.GE Dl:l I A SICILIA

quota, onde sfuggire all'intercettazione della caccia nemica ed eludere la contraerea.

I Mc.205V erano dotati cli macchine fotografiche planimetriche "Zeiss" che impressionavano rotoli di pellicola formato 30x30 cm. Impostando la velocità e la quota di Cant Z 1007bis della 261 9 Squadriglia volo su un apposito quadro cli controllo sistemato in cabina s'inseriva un disposi rivo automatico, che inrervallava gli scatti realiz zando una precisa ripresa, che permetteva la composizione di un mosaico del territorio sorvola10. Queste macchine erano pure dotale di un disposi1ivo per la ripresa a raggi ù1/rarossi e 1u1to l'apparato era debitamente riscaldato per evitare l'inceppamento dei delicati congegni alle rigide temperature dell'alta quota. l 'apparaw fotografico, pesante circa 85 Kg, era alloggiato nella fusoliera dietro il seggiolino corazzato del pi/ora. L'autonomia dell'aereo era stala aumentata (a circa tre ore) mediante l'ins1al/a zione di due serbatoi supplementari da circa I 50 litri sotto le ali. Tutte queste dotazioni. più alcune modifiche al mo1ore, facevano del Mc.205V il più veloce ricognirore di quei rempi. / ... /Il capitano Viscomi mi fece illustrare quanto dove vo apprendere sul Macchi 205 Veltro, poi iniziai l'addestramento.

[ ... } Ero già entusiasra del Mc.202 , ma il Mc.205 era un purosangue sen za eguali [. }montava il medesimo mo1ore del Me. l09G -6 di cui avevo già appre zzato la poten za e le prestazioni, pe rò la sua sensibili1à era in superabile. Presa nuovamente confidenza con i co111andi all'italiana, iniziai l'allenamellfo in quota ( 10.000 mt). Mi fecero eseguire fotografie planimetriche di Roma e dintorni, per imparare ad impostare la sovrap-

li magg iore Adriano Visconti , che organizzò la prima squadrig lia da ricognizione su Mc 205 equipaggiati con attrezzatura fotografica Zeiss. (collezione Ferdinando Pedriali)

posizione del mosaico fo1ografico col minore spreco possibile, e ad usare correllamente tutti i congegni del nuovo apparato" w6 •

Tutta via l'allestimento dei Mc.205 assegnati alla 31 o• Squadriglia - cui dovevano essere rimossi i due cannoni alari, iI serbatoio supp lementare e l 'impianto radio per ricavare dietro il sedile ciel pilota il posto per l'apparato fotogra lìco - anelò aJq uanlo per le Junghe w7• Alla metà d'agosto il reparto. ancora a Guidonia in attesa del montaggio delle complesse appa recchiature fotografiche tedesche. dovette impi egare le s ue preziose macchine ed i suo i addestrati piloti contro le formazioni di bombardieri che attaccavano Roma. Alla fine del mese. finalmente ultimate installazioni e modifiche sui Mc.205V, la 3 Jo• fu inviata in Sardegna, dove ebbe appena il tempo di eseguire prima cieli' armistizio alcune ricognizioni fotografiche s ul Nord Africa, tec nicament e ecce ll en ti , ma tardive ed ormai pressoché superflue, dato che negli ste ssi giorni plenipotenziari italiani stavano siglando l'armistiz io con g li Alleati 1° 8 •

La sit ua z ione numerica de i repa1t i da ri cog ni zione del TI Luftkorp s ai primi di gi ugno era s icuramente molto migliore di quella italiana, e nel complesso assai più soddisfacente per la qualità de i ve li vo li e dell e attrezzature fotografiche. I suoi due reparti da ricognizione tattica (4 (H)/12 e 2 (H)/14) disponevano d i ven titré Bf. l 09G -4, di cui dodici a Decimomannu ed undici a Catania, mentre i tre reparti da ricognizione

I 06 ' ·Memorie di guerra'' del serge nt e pilota Domenico Laiolo, p. 133, copia nel l'archi vio dell' A.

CAP IX - INATIESA DELL' IN V AS IONE 357
107 Test imonianza all'A. del serge nt e pilota Domen ico Laio lo. 108 D iario Storico Aeronautica Sardegna. AUSSMA.

strate gica dello (F)/122 potevano contare su una quindicina di Ju.88 delle versioni D-5 e D-1/C. a gra nde autonomia , atlTezzate con serbatoi s upplemen tari e spec iali macchine fotografiche Rb 20/30 e 50/30, co n le squadrigl ie 1 (F) 122 e 2 (F) 122 dislocate ri s petti vamente ad Ottana (Sardeg na ) e Trapani e quella di Stato Maggiore (Gr Stab. 122) a Frosino ne 109 • Nonosta nte le forti perdite dovute all'azione nemica ed agli incidenti, la forza di questi Aufklar un gsgruppen venne costantemente mantenuta a pieni organici dall'O.K.L. che in gi ugn o provvide a colmare i vuot i inviando una quarantina di macchine, fra le quali otto dei nuovissimi Me 4 I OA-2 fotografici. che o ltre ad essere dotati di una discreta autonomia a pieno carico (2.400 Km ), quanto a veloc ità (620 Km/h) e quota di tangenza (l 0.000 mt.) potevano sicura mente dare filo da torcere ai caccia nemici 11 0 Nonostante le diffico ltà ambienta li e l'accanita caccia cui era no so ttoposti i 1icognitori, la loro attività nella seco nda metà di gi ugno fu intensa e proficua. I ricognitor i tatti ci Bf.1090 -4 controllarono sop rattutto il Canale di Sicilia e gli aeroporti di Mal ta, dove le fotop lanimetrie realizzate il 16 giugno mi sero in evide nza un anorma le quantità di ve li vo li , s up eriore di circa duecento unità ri spetto a quella cli dieci giorni prima. In realtà quasi nello stesso giorno nei vari aeroporti di Malta erano presenti trecentocinquantanove velivoli, cli c ui duecentonovantanove monomotori, cinquantacinque bimototi e cinque plurimotori. Un incremento di forze che costituiva un inequivocabile indi zio delle intenzioni degli Alleati nei confronti della Sicilia 111 • Due g iorni dopo i ricognitori strategici de l II Luftkorps riu scirono a coprire quasi tutto il Mediterraneo centro occidentale da Gibilte1Ta a Biserta, Djidjelli e Pante ll eria, mentre quelli tattici andarono a contro ll are gli aeroporti di Malta 112 • TI 26, le ricogni zioni de g li Aufklarungsgruppen avevano permesso all'O.B.S. di tracciare un a mappa della sit uazione , aggiornata ai quattro giorni precedenti, di tutti i maggiori porti del Nord Afr ica, da Po1to Said a Gibilterra, da ll a quale risu ltava chiaramente una preoccupante concent razione d i mezzi eia sbarco nel Mediterraneo ce ntro occidentale, che però non semb rava ancora gravita re su un'area in partico lare, pertanto non conse ntiva di trarre s icure previsioni circa le future mosse degli Alleati 113. L'unico e lemento sicuro , emergente dai rappo rti dei ricognitori, era l'assenza di mezz i da sbarco nel Medite rraneo Orientale. Un preciso elemen to, che portava ad escludere un imminente attacco alla Grecia. ma lasci ava ancora incerto il reale obiettivo del pross imo sbarco, che avrebbe potuto indifferentemente esse re la Sicilia o la Sardegna. Tutta via l 'opera dei ricognitori, for temente os tacolata dall'efficiente scher mo protettivo reali zzato dai radar e dai caccia della Northafrican Allied Coasta l Air Force, non poteva forn ire all'OBS tutti i de ttagliati elementi occorrenti per un esa ustivo apprezza mento della situazione 114 •

!09 RAF narra tive, 'The Sicilia n Campaign Junc - August 1943'". Append ix 3

German Documents, AFHR A A-6084

110 Vedi allegato : "2" Luftflolle - S itu azio ne forLa , rim piazzi e perd ite - gi ugno I 943".

111 Da Romul us (ge n. o· Aurelio - ufficia le di collega memo dello SMA con l 'O. B.S. ) a S uperaereo. prot. 1923/25 de l I 8/6/43. s ituazione zo na operativa 0.8.S giorno 16. AUSSMA SL4/4 l.

112 Da Rom ulu s a Superaereo, l 9/6/43, Bollettino operat ivo O.B.S nr.568 giorno J 8 e notte I 9/6/43. AUSSMA SL4/41.

I 13 Da Romu l us a S uperaereo, 26/6/43. prot. Nr.3022fI'M Aggiorna mento si tua zio ne mezzi da sbarco Mediterraneo occid e ntale ed orientale a ll a data del 22 6.1 943. AUSSMA SL4/41.

114 Deakin W. op. cit. p.369, n.4.

358 G UE RRA AEREA IN ITALIA - DA EL-ALA M clN ALI.E SPIA GGE DE L LA SIC I LI A

Capitolo X

I piani per l'invasione della Sicilia

La pianificazione degli sbarchi

La pianificazione delle operazione aeree

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La pianificazione degli sbarchi

Dopo la conq ui sta di Pantelleria e delle isole Pelagie, le Forze Aeree Alleate del Nord Af1ica avevano riservato tutto il loro potenziale distruttivo per spianare il tene no all'Operazione Hu sky (in vas ione della Sicilia). In questa fase gli obiettivi principali erano due. L'annichilimento della capacità di reazione delle forze aeree dell'A sse sc hierate nell ' iso la e nell' Itali a Meridiona le, e l'interruzione dei collegamenti marittimi fra la Sicilia ed il co ntin ente. Nonos tante la necessità di concedere ai propri reparti un periodo di ri assestame nto e rip oso, il comando del le 1AAF decise di tenere il nemico sotto costante pressione, se nza però impegnars i in azioni che potevano causare forti perdite, il cui rimpiazzo non era possibile in tempi brevi. Pertanto sta bilì che ogni singola azione venisse accuratamen te stud iata in modo da non compromettere l'efficienza dei reparti incaricati di eseg uirl a. ln ogni caso l'efficienza avrebbe dovuto esse re ristabilita integralmente sette giorni prima dello sba rco (D day -7). Questa era una co nd izione assolutamente inderogabile. I repart i dovevano essere sempre tenuti a pieno organico sia prima che durante le fasi ini ziali dell'operazio ne Hu sky onde avere costantemente la capacità di mettere fuori comba ttimento il p iù lestamente po ssibi le le difese aeree e terrestri della Sicilia 1 •

I pianificatori di "Husky" avevano inoltre chiesto alle NAAF di fare ogn i possibile sforzo per ass icurare la protez ione ai convogli in navigazione nel Mediterraneo e per gara ntire la difesa contro g li attacchi aerei dei porti de l Nord Af1ica, dove si stavano concentrando uomini e mezzi per l'i nvasione. Un compito ampia mente possibile per le NAAF, vist i s ia il notevole num e ro dei reparti aerei di spo nibili sia l'efficienza del Coastal Air Co rnm and, i cui caccia, guidati dagli impianti radar insta ll ati lungo le coste del ord Africa, erano perfettamente in grado di localizzare gli aerei dell 'Asse in tutta l'aerea del Mediterraneo centro occidentale. Poiché i compiti affidati alle NAAF nell'ambi to del!' " Operazio ne Hu sky" erano vast i e compless i, fu s tabilito un ordine di preced e nza nelle operazio ni ae ree, riservando il primo posto a ll 'ob iett ivo s trat eg ica mente più ril eva nt e, ovvero alla distruzione o comunque a lla neutralizzazione delle basi dalle quali l' aviazione de l! ' Asse avrebbe ro potut o rapidamente intervenire sulle zone degli sbarch i2 La massa

Craven Wesley Frank & Cate Jam es Lea , voi. TJ. p. 434.

2 Il piano ae reo de ll 'Operaz io ne Hu s ky aveva assegnato al le Nort hwest Afr ica n Air Forces i seguenti co mpit i:

- La di s truzio ne o ne utrali zzazio ne del le forze aeree nem iche entro il ragg io delle operaz ion i

- Operazioni aeree des tin ate a pre parare a via pe r l'assalto ed ass istere la sua esec uzione.

- Appoggio alle operazio ni navali.

- Prote zione dei convogli d ' assalto.

- App oggio alle forze d'assa lto.

- Le operazioni ae ree necessa rie per lanc ia re gli attacchi deJJe u·uppe paracadu ti s te com presi nel Piano.

- Attacchi aerei a i trasporti maritt imi ed al le forze nava li ne mic he.

- La pro tezione dagli attacch i aerei de l Nord Africa e de ll e aree catt ura te in Sici li a.

- La partec ip azione a l piano seg reto ed a ll e operaz ion i diversi ve mirate a man tenere i l più disperse possib ile le forze aeree ne mic he.

La respo nsa bil ità de i comp it i da a. a d. e da g.a i. s arebbero s tate co ndiv ise con le Forze Aeree de l Medio Oriente e qu el le di Malta. (cfr: The Twe l fth Air Force in t he Sic ilia n Campa ig n. Annex 7, "O pe ra t ional Require me nts and NAAF Air Pia n fo r Operation Hu sky'·, Pari L p 2, AFHRA A-6192).

degli attacchi aerei fu perta111to indirizzata s ugli aeropo rti dove più alta era la conce n trazione dei caccia italiani e tedeschi e dei temib ili cacciabomba rdieri Fw. I90 Naturalmente i campi siciliani ebbero la precede nza, onde costringere la Luftwaffe e la Regia Aerona utic a a scegliere fra l 'a lt ernat iva di di ss anguarsi nei co mb attimenti difensivi , opp ure ritirare tutti i reparti s ul continente per evitare la loro completa distruzione. Questa strategia aveva già dato ottimi ri sultati in maggio , quando l 'acce ntuarsi dei bombardamenti s ui campi sicilian i aveva costretto Kesse lring ad ordinare il trasferime nt o di tutti gl i aerei da bo mb ardamen to, in pane sug li aeroporti di Foggia ed in parte su quelli del Nord Ita li a.

Ma prim a di descrivere le ope razi oni eseg uite dall'aviazione ang lo americana per pre parare il te rren o allo sbarco, esami ni amo nelle s ue linee esse nzia li il piano dell' " Operazione Husky". Vedremo poi nel dettaglio l' annesso piano delle operazioni aeree . L'elaborazio ne di quest'ultimo diede lu ogo ad accesi dib atti ti in se no agli Alleati, il cui lavoro era già abbastanza com pl esso dovendo ripart ire i compiti fra tre diverse squadre di pi anific atori, denomin ate Force 141, Force 343 e Force 545 , fra loro collegate tramite il Comando Supremo. La Force 141 con se d e ad Algeri, aveva ricevuto da Eise nho wer l'incarico di tracciare le linee ge nerali del progetto per l ' invasione della Sicilia (Operazione Hu sky). La Force 343 - denominazione ini ziale della Western Tas k Force - con quartiere generale ad Oran o, era responsab il e della preparazio ne dei piani per l ' invasione dell' aerea occidentale della Sicilia e dell'ad des tr amento delle relative forze . La Force 545 - ovvero la Eastern Task Force, - con qu artiere ge nerale al Cairo aveva il medesimo ge nere di responsabilità della 343, però relative all ' assa lt o dell'aerea o rientale de ll a Sicilia.

Sino da l momento in c ui i pianificatori dell a Forza 141 avevano iniziato il loro lavoro, il postulato fon dam e ntale di og ni nuova bozza del piano era stato la rapida conquista di un ce r to numero di porti ed aero po rti. I porti doveva no essere abb as tan za grand i ed attrezzati eia gara ntire lo sbarco dei materiali e dei ri fo rniment i necessari per alimentare le operazio ni delle divisioni sbarcate. I ca mpi d ' aviaz ione dovevano essere ca pac i di ospitare ab basta nza reparti per ass ic urare all e divisioni sbarcate un potente e diretto appoggio aereo, deb ellan do co nt emp ora ne amen te ogni tentativo di inte rvento dell e for ze aeree clell 'Asse. In tutte le alte rnati ve prese in esa me, la scel ta delle località di sbarco fu costa nt emen te subordinata al soddi sfac imento della fondamentale esigenza di esse re in prossimità di porti ed ae roporti da conquistare s ubit o.

L'originario piano d ' operazioni, im postato nel febbraio 1943 , era vincolato a ll a imm edi ata conquista de l porto di Palermo e degli aero po rti di Sciacca e Castelvetrano. A sco po di ve rsivo, era stata prevista una serie di s barchi anfibi , di c ui quattro do vevano essere effettuati il D-d ay da un gruppo operativo orientale (Easte rn Task Force) il cui primo obiettivo era la cattura degli aeropo rti e dei porti minori nel se ttore s ud orientale dell ' isola, asso lu tamente necessar i per alimenta re e sostene re 1'83 Armata britannica durante la s ua avanzata verso Catania. Un quinto s barco dove va essere eseg uito tre giorn i dopo nella zo na di Catania da un forte gruppo denominato Kilt Forc e, proveniente dall a Tuni sia. A ve ntiquattro ore di distanza , un altro fo rte gruppo denomi nato Ensa Force doveva sbarcare s ull a costa s ud occiden tal e fra Sciacca e Marinella, co nqu istare gli aeroporti di Sciacca e Castelvetrnno, in di penetrare nell ' interno puntando ve rso Palermo. Ai primi se i s barchi ne sarebbe seg uito un se ttimo s ulla costa nord , nell ' area di Castellamare del Gol fo (Palermo), eseg uito da un a forza den ominata Fi s h Force, pro ve ni e nte direttam e nte da gl i Stati Unit i, il c ui compito era quello di iso lare Palermo dall e forze dell a di fesa concentrate nella cuspide occidentale de ll'i sola e di congiungersi co n la En sa Force, che sarebb e sa lit a lun go la sta tale Salemi - Ca latafini , par-

362 G UER RA AEREA LN lTA LJ A - DA EL -ALAME IN AL LE SPIAGGE DELLA S ICILIA
I comandan ti dell e d ue armate destin ate all'invasione d ello Sicilia, generali Montgomery e Patton (US Army)

tendo da Castelvetrano. Nello stesso giorno - il quinto dall ' inizio dell'operazione - due forze di nùnore entità (Grog e Hook Force) sarebbero sbarcate, la prima a Trappeto e la seconda nel Golfo di Carini per facilitare l'avanzata su Palermo della Fish Force 3

Un assalto così complesso e diluito nel tempo sarebbe stato vero un regalo per gli italo tedeschi, poiché, sebbene condotto con forze preponderanti, essendo stato scaglionato nell'arco di cinque giorni avrebbe singolarmente messo in campo raggruppamenti di minore capacità offensiva, lasciando alla difesa il tempo di concentrare le proprie forze indi rivolgerle contro quelli più pericolosi.

Alla fine di marzo i rapporti della ricognizione aerea avevano messo in evidenza l'aeroporto di Gela, classificandolo uno dei meglio sviluppati della Sicilia. Su que ll o di Pachino si era appuntata l'attenzione del!' Air Marshall Tedder, che aveva molto insistito affinché ne fosse prevista la cattura subito dopo lo sbarco. Oltre a ciò, a fine aprile. i comandi aerei e navali , volevano che fossero catturati il più presto possibile i campi di Comiso, Ponte Olivo e Biscari, per trasferirvi subito gruppi di caccia per proteggere i mezzi navali, la cui perdita avrebbe potuto compromettere le successive operazioni nell'aerea sud orientale, e pure precludere la possibilità cli sviluppare operazioni ne ll ' aerea sud occidenta le4 • Questa serie di aggiunte al piano originario convinsero Eisenhower che si stava conendo il rischio di indebolirlo "nel tentativo di o/tenere troppo e nello stesso tempo in troppi posti, con il rischio di perdere tutto in qualsiasi posto". 5 Dietro suggerimento di Alexander e Montgomery fu pe11anto riesumata una vecchia proposta di effettuare gli sbarchi nel settore sud orientale dell'isola , naturalmente con forze sufficienti per conquistare di slancio i porti e gli aeropo r ti necessari per il proseguimento delle operazioni. l due generali britannici si accordarono con Eisenhower affinché alle dieci divisioni in preventivo se ne aggiungesse una americana, con lo specifico compito di catturare i campi di aviazione di Gela. Fu inoltre concordemente stabilito che il massimo sforzo sarebbe stato esercitato nel settore sud orienta le, dove esistevano camp i d'aviazione il cui possesso avrebbe permesso ai caccia a lunga aulononùa di appoggiare pure la conquista di Palermo. Però in questo caso. l'attacco su Palermo sarebbe pm·tito dalla linea Gela - Catania anziché da quella Castelvetrano - Sciacca, come era stato previsto nel precedente piano. Ovviamente l' avanzata su Palermo avrebbe avuto luogo appena fosse stato garantito l'appoggio dei reparti caccia basati sui campi siciliani 6 • Infine - come recita il resoconto delle riunioni spedito da Eisenhower a Washington - "il 3 maggio smettemmo di pensare e rifacemmo co111ple1amente i nostri piani sulla base del sano principio strategico della concentra zione nell'aerea critica. lo abbandonai non solo l 'assalto nella zona sud occidentale programmato per il D-day + 2, ma pure l'assalto su Palermo del D-day + 5, e deviai l'intera Western Task Force verso l 'assalto nella area sud orientale. Deliberatamente mi assunsi il rischio dei mezz i di sostentamento e dei rifornimenti connessi al sacrificio di Palermo come immediato obiettivo, poiché alla.fine tutti noi eravamo convinti che ciò fosse il minore dei due mali" 1

Tuttavia anche l'u ltimissimo piano aveva un punto debole, perché trascurava il porto di Palermo, lasciando lo ancora a disposizione delle truppe de ll 'Asse, che per suo tramite avrebbero potuto ricevere rinforzi. Ma il Comando Alleato giudicò questo perico lo abbastanza trascurabile, poiché la sua eno rme superiorità aerea poteva comunque recidere tutte le linee di com unicazione del ne mico, isolando la Sic il ia8 Fu proposto di eseguire sette simultanei assalti anfibi il cui immediato obiettivo doveva essere la cattura dei campi d ' av iazione e dei porti secondari situa ti nella Sicilia s udo rientale. Seco ndo questo nuovo piano, le truppe d'invas ione si sarebbero appoggiate alle basi appena conq uistate per sviluppare i loro attacch i

3 His t.0ry of the TwclfLh Air Force, chapt. XIV, p.4, AFHRA A-6202.

4 Hi story of the Twelfth Air Force, chapt. XIV, p.8, AFHRA A-6202.

5 History of the Twelfth Air Force. chapt. XIV , p.8, AFHRA A-6202

6 History of the Twelfth Air Force. chapt. Xl V p.6. AFHRA A-6202.

7 Eisenhower Report on the Sicilian Campa ign. Combat Analysis Fil es , AGO. stralcio in History of the Twelfth Air Force, chapt. XTV , p.8. AFHRA A-6202.

8 His tory of t he Twelfth Air Force, c hapt. XIV, p.8, AFHRA A-6202.

CA P. X - PI AN I o ' tNVAS IONE DEL L A SICILIA 363

Cannone a utoma ti co an tiaereo Bofors sta tunitense, in batteria il 19 agosto 19.43 ad un campo d ' aviazione di Malta - Xewkija (US Army)

verso Catania, Messina e Palermo 9 • Assicura ta la copertura ae rea delle operazioni e la dispo nibilità d i porti s ufficienti per i rifornimenti. le divisioni avrebbero marciato verso l 'obiettivo trategicamente più importante, cioè ver~o Mes~ina. Però venne inizialmente escluso di attaccare direttamente. la città dello Stretto, in qu anto era o ltre il raggio d'az ione de i caccia. Per lo stesso motivo fu escl uso di att accare un qualsiasi punto ulla co 1a nord dcli' isola fra Messina e Palermo o sulla costa oriental e fino a sud di Catania. Pertanto, sinché le forze aeree dovevano operare solo dalle basi del ord Africa o da que ll e di Malta, le aeree di sbarco dovevano essere limitate alla linea di spiagge fra Marsala e Siracusa. In questa aerea tuttavia non esistevano porti di grandi dimensioni, quindi lo stato maggiore di Eisenhower dovette inserire nei piani la cattura d i Catan ia e Si racusa, ad orie nte, e di Pa ler mo a occ ide nte. l n!'atti era ovvio che se nza porti di grande capacità non si potevano rifornire tutte le divis ioni necessarie per la conqui ta della Sicilia rn.

Alla fine fu stabilitO in via defi nitiva che nel primo giorno dell'invasione ( O-day) sarebbero state conte mpora neame nte im piega te cinq ue fo rze da sbarco bri tan nic he e tre americane. queste ultime salpate dai porti della Tunisia. Due delle forze britanniche. provenienti daJ Medio Orien te. denominate Acid North e Acid South, dovevano sbarcare ad Avola, per po i procedere all a catt ura d i S irac usa cd A ugus ta Una te rza forza proveniente dal Medio Oriente (Bark North). insieme ad una quarta imbarcata a Malta ( Bark MiddJe) e ad una quinta proveniente dal Regno Unito (Bark West), dovevano prendere terra su ambedue i lati di Ca po Pass ero co n il d upli ce comp it o d i ca ttu rare l'ae ropo rt o d i Pac hin o e di appogg iare l'az ione delle forze sbarcate ad Avola. La più potente delle forze americane (Cent Force) doveva sbarcare a Capo Scaramia e prende re subito possesso dell'ae ropo rt o d i Comiso. La forza sba rcata a Gela (D irn e Force) aveva come immed iati obiettivi g li aeropor ti d i Ponte Olivo e Biscari, mentre quella de nominata Joss Force doveva catturare il porto di Licata e la vic ina spiaggia. le cui caratteristiche erano sta te giudicate particolarmente id onee pe r l'a tt erra gg io de i mezz i da sbarco. L'assa lto all e s pi agge sa rebbe stato preced ut o da atl acc hi notturni di truppe paracadutiste lanciate su selezionati e trategici obiettivi nel!' immediato retrotcrra 11 •

9 Hcad qu artc rs Nor thwcs t African Air Forccs. May 1943 . "Pian for employment of' Northwest African Air Force · and attached Air Forces in Operation Husk) ··. Annexure A. AFHRA A-6192.

10 Hi\tory of the Twelfth Air Force , chapt. XIV, p.3. AF HRA A-6202.

11 Headq uancr!> Nort hwcst African Air Forces. May 1943. ·'Pian for ernployrnent of Northwest African Air Forces and attached Air Force in Operation Husky Annexure A. Out Iine of th e A,sault Plans. AFI IRA A-61 92.

364 GUERR A ACREA IN I TALIA· D A EL - ALA\~ \PIAGG E Del.I A SICILIA

La pianificazione delle operazioni aeree

Dal programma delle operazioni previste per il O-Day, risulta evidente che la metà delle forze da sbarco era praticamente destinata all'occupazione di quattro aeroporti , col preciso ordine di portarla a termine nel più breve tempo possibile onde consentire lo spostamento in Sicilia di reparti da caccia per assicurare la difesa aerea locale e per fornire l'appoggio tattico delle truppe. Il numero e la forza dei reparti , che si potevano trasferire subito sull'isola, erano limitati dalla capienza degli aeroporti ed ovviamente dalla capacità delle truppe di garantirli contro eventuali contrattacchi. Il tutto dipendeva anche dalla rapidità con cui i campi sarebbero stati rimessi in efficienza dai distaccamenti del genio aeronautico inviati al seguito delle truppe. Alcune delle unità aeree, scelte per essere trasferite sui campi siciliani, sarebbero state spostate prima del O-Day sugli aeroporti di Malta. dove avrebbero operato durante la fase preparatoria dell'invasione. Nello stesso periodo altri reparti sarebbero intervenuti dalle basi appositamente approntate in Tunisia sinché non fosse stato possibi le trasferirli sugli aeroporti catturati in Sicilia. La rea li zzazione dei piani relativi allo spostamento di reparti aerei sulle basi siciliane catturate venne dichiarata d i vitale importanza, "poiché le sortite della caccia che avrebbem potuto essere fatre da Malra e dalla Tunisia non avrebbero potuto offrire una forte protezione alle forze da sbarco sinché gli aeroporti siciliani non fossero stati catturar i e messi in funzione " 12 •

Tutte le unità aeree rimaste nel Nord Africa francese dovevano essere utilizzate, insieme a quelle di Malta e del Medio Oriente, al massimo delle loro possibilità durante la fase preparatoria, eseguendo le operazioni appositamente studiate per indebolire la resistenza del nemico. Altre operazioni su larga sca la sarebbero state lanciate dalla Gran Bretagna dai bombardie,i della Vlll Air Force e del Bomber Command contro obiettivi nevralgici in Germania ed Italia allo scopo aiutare indirettamente l'Operazione Husky. Si prevedeva che questi pesami attacchi contro la rete di com unic azioni avrebbero costretto il nemico a disperdere le proprie forze aeree difensive 13 • Dopo una accurata analisi delle possibilità della Luftwaffe, che si iive lò poi esatta, gli estensori del piano aereo formularono l'ipotesi che l'impegno per contrastare le incursioni strategiche sul suo territorio mentropolitano , assommato a quello richiesto dal fronte russo, avrebbe imposto all 'arma aerea tedesca uno sforzo superiore ai suoi mezzi, e pertanto essa non avrebbe potuto inviare nel Mediterraneo i rincalzi necessari affinché i suoi reparti rimanessero un imp orta nte fattore nella immin ente battaglia per la Sicilia 14

Con un provvedimento che dimostrava l'elevato spirit o di cooperazione es istente fra le forze degli Alleati, fu costituito un comando unificato (Task Air Force Command) col preciso compito cli realizzare gli obiettivi fissati dal Piano Aereo dell'Operazione Hu sky. Il nuovo comando era responsabile del coordinamento fra le ort hwes t African Air Forces, la RAF del Medio Oriente, la lX Air Force USAAF e la RAF di Malta. La direzione fu affidata al capo del Medite1Tanean Air Command, l' Air Marshal Sir Arthur Tedder, che come responsabile dell'intero teatro d'operazioni mediterraneo aveva sotto il suo comando tutte le forze aeree mobilitate per Husky, ovvero le NAAF, il Mediterranean Air Transport Service, gli Air Headquarters di Malta (comandante I ' Air Vice Marshall Park), le forze aeree di Gibilterra (controllate dallo stesso Tedder) e del Medio Oriente (comandante I ' A ir Chief Douglas) cd il IX Bornber Command (maggio re generale Lewish H. Brereton)

Il maggiore ge nera le Car i Spaatz. comandante delle North African All ied Forces, da c ui dipendevano

12 History of the Twelfth Air Force. chapt. xm, p 20, AFHRA A-6202.

13 Headquarters Northwest Afr ican Air Forces , May 1943, ·'Pian for emp loyment of N011hwcst African Air Forces and attached Air Forces in Operatio n Husky", An nexure A. AFHRA A-6192. Ved i anche: id. c. s "Outline Air Pian, Part 1- Operational " . para 20.

14 T he Twelfth Air Force in thc Sicilian Campaign, Annex 7, "Operatio nal requ iremen ts a nd NAAF Air Pian for Operation Husky" ", p.4, AFHRA A-6192.

CA P. X - PI AN I D ' INVASIONE DELLA S ICI LIA 365

le forze talliche e strategiche ed il Coa tal Command, sta bilì il suo quartiere generale a La Marsa (Tun isi). accanto a quello di Tedder. Per facilitare il con trollo delle operazioni gli staff dei due comandi si fu sero in un uni co s ta ff co mbinat o. A loro vo lta le forze aeree tatti che e strateg ic he ed il Coastal Command installa ro no i loro quartieri genera li accanto al posto di comando di Tedder 15 •

L'organiz zaz ione dell'a zione di comando fu improntata alla massima dunilità onde uti lizzare i reparti a l meglio delle loro pos sibilità, facendo nell o stesso tempo fronte all e improvvise esige nze. Una vo lt a fis sate le lin ee ge nerali de l piano aereo, si stabilì di perm ette rg li un certo g rado di lib e11à. non appesantendolo con i dettagli dei piani delle operazioni navali e te rre stri, che avrebbero finito per disperdere i reparti fra i vari settori di sbarco. Di co nsegue nLa venne ribadito il concetto che la forza aerea doveva rim anere unit a sotto un so lo comando all o scopo di assicurarne la massima fl ess ibili tà di impiego 16 • Tale imp ortante deci sione fu chi arita e co nferma ta al co mandante delle fo rze aeree tattiche co n le egue nti i truLioni: "Lefor:e so tto il l'ostro comando. che 11011 sono comprese nella Air Ta sk Force, devono essere impiegate in modo tale da fornire nel massimo modo possibile la loro assisren:.a ali 'assalto sulla Sicilia ed a ll e successive opera:.ioni delle.forze di te rra. L'iniziale spiegamento sarà comunq u e quello indi cato nelle s ue lin ee ge nerali nel Piano d'Ope ra:ioni delle NAAF. Compiti spe c ifici, particolarmente durante la fase preparcaoria, possono esse re a l'Oi assegnati da questo Quartiere Generale. Uniuì delle Jor:.e aeree strateg iche possono an ch e esse re post e sotto il vostro controllo operativo per periodi e compiti specifici, e parimenti unità della Ta c rica / Air Force possono esse re m ess i so ll o il co ntrollo operativo d e l general e comandante la Stra1egic Air Force, o del/'11Jficiale comandawe la Coastal Air F orce, se le circostan:e richiedono 11110 tale azione" 17 •

In oltre, allo sco po di coo rdinare co n la ma ss ima tempes tivit à le operazioni tattich e a favore de ll e Task Forccs occidentali ed orientali, tulle le unità di ba se a Malta furono me sse ag li ord ini dell'uffi c iale RAF comandante le o perazioni aeree di Malt a (RAF Air O fficer Commanding). Questa disposizione co nse ntì che il grosso della forza ae rea fosse impiegata così co me richiesto dalla situ azione co ntin gente e dalla eventuale reazione del nemi co. Naturalm ente il RAF AOC di Malta dipend eva daJ co mandant e de ll a NATAF (forze ae ree tattich e) per le quc tioni di carattere generale18 • I comandi navali e quelli dell'esercito non ebbero ne una assicurazione circa il s upporto c he avrebbero potuto ri cevere nell'aerea della battaglia durante il O-day, poi c hé nel primo g io rno dell ' in vas ion e il prim o co mpito de ll 'av iaz io ne era la di struzion e de ll e forze aeree nemich e. Fu inoltre stabilito che ai va ri se tt o ri della battaglia non sarebbe stata asseg nata un a quota fis sa di aerei. poiché es si do vevano rimanere tutti a disposizione del comandante in capo, che li avrebb e amministrati in relazione al la situazione emergente19 •

Oltre a ques ta riorgani zzaz ione appositamente studiata per s nellire ed ottimizzare l'az ione di co mando , e per uti li zzare ne llo stesso tempo le forze aeree a l massim o del loro rendimento. ven ne anche d isposta anc he un a serie di trasferim enti pe r rin forzare le AA F. prele va ndo reparti dal Medi o Oriente. dalla Gran Breta gna e dag li Stati Uniti.

Tre gruppi di caccia s u P-40 (571\ 79 th e 3241h F.G.) e du e cli bombardi e ri medi s u B-25 (12 th e 34t h B.G. )

15 "RAF narra tive , T he S iei li an Campa ign June - Augusl 1943", Outl ine Ai r Pia n. p.25 AFI-ÌR A 23364 Th c Twe lfth Air Fo rce in th e Si cil ic111 Campaig n' '. Annex 7. Hcadquarters Northwest Africa n Ai r Forces. May 1943. " Pl,rn for employment of orthwest African Air Forces and attached Air Forces in Operation Hu sk) ··. Annexure A. AF HRA A-6192.

I 6 Crave n & Ca te, op. cit. Vo i. rr , p. 445 .

17 Directi vc to the Offì cer Com ma ndin g the Nort WeM Afr ican Tactica l Air Force fo r Operati on Hu sky. Annexure L to:

·'Pian for cmployment of ort hwes t African Air Forccs and attachcd Air Force~ in Operation Husky" ' anncx 7 of ''Thc Twelfth Air Force in the Sicilian Campaign··, AF HR A A-6192. Una tale a7ione di comando è paragonabile a quella c he per tutta la durata della guerra permi se alla Wehrm ac ht di formare rapid a me nt e grupp i d i co mb a tt im e nt o co mp ost i da eleme nti di var ie arm i e repart i per front eggiare improvvi se s itu azio ni d i e me rge nza

18 Craven & Cate. op. cit. Voi. li. p.444

19 I li story of the Twelfth Air Fo rce. chapt. xm p.29. AFHRA A-6202.

366 Gt IRR A AERhA IN I TALIA - DA tL-AI.AMElN ALLL SPIAGGE
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appartenenti alla lX Air Force lasciarono le loro vecchie basi libiche per passare provvisoriamente alle dipendenze della Xll Air Force, le cui basi in Tunisia ed Algeria erano più prossime alla Sicilia e quindi compatibi li col raggio d 'azione dei P-40 e dei B-2 5. La componente da bombardamento strategico della IX Air Force fu potenziata aggiungendo ai due gruppi originari di bombardieri pesanti (B.G. 376th e 98 t h) i B.G. 44th ed il 93 rd temporaneamente ceduti dalla VIIl Air Force. Il 27 giugno, esattamente il giorno del suo arrivo dalla Gran Bretagna, il 44 th B.G. prese parte insieme al 3891h BG al bombardamento degli aeroporti di Kalamaki ed Eleusis, dove furono colpiti fabbricat i. piste ed aerei 20

Il 99th B.G. della XII A.F. fu rinforzato da un nuovo Squadron di B-17 (B.G. 347t h) trasferito in volo direttamente dag li USA, mentre il Group.205 da bombardamento notturno della RAF praticamente triplicò le sue forze con l'arrivo dalla Gran Bretagna di se tte squadrons di bombardieri Wellington ed uno di Halifax (il o.462) 21 • Nonostante questi cosp icui rinforzi Eisenhower esercitò forti pressioni per ottenere il temporaneo trasferimento dall 'lnghilterra al Mediterraneo di alcuni grupp i di B- 17 de l la Eigth Air Force, ricevendo un 1ifiuto da l CCS (Combined Chiefs of Staff), che respinse anche altre sue richieste alternative per potenziare la Northwest African Strategie Air Force 22 Tuttavia a fine giugno Eisenhower aveva otte nuto il 389th BG da bombardamento pesante, strappando lo alla riluttante Eight Air Force.

La responsabilità di proteggere i convogli de ll a fo rza d ' invasione dagli attacchi aerei e subacquei fu razionalmente divisa , affidando all e NAAF i convogli che salpavano dai porti del Nord Africa francese e quelli provenienti eia Gibilterra, mentre all a RAF del Medio Oriente furono affidati quelli in arrivo dal Mediterraneo Orientale. Fu tuttavia previsto che le NAAF avrebbero dato una certa assistenza ai convogli in prossimità del le coste siciliane23.

Il problema d i assicurare una forte copertura di caccia alle fo rze navali d'attacco ed ai contingenti sba rc ati nei primi giorni dell 'assa lto fu 1isolto sfr utt ando al massimo le possibilità offerte dalle isole di Malta, Gozo e Pantelleria, che, essendo a poche decine di miglia dalle zone di sbarco, furono sce lte come base per i reparti equ ipaggiati con cacc ia a minore autonomia, come i P-40 e gli Spitfires . Invece i reparti dotati di caccia con maggiore raggio d 'az ione , come i Lightning, continuarono ad operare dal.le basi della zona di Capo Bon.

Essendo giudicato improbabile un intervento della flotta eia battaglia italiana, a partire dalla fine di maggio la RAF spostò i bombardie1i Baltimore de ll o Sqn.69 e gli aerosiluranti Albacore, Beaufort e Wellington degli Sqn. 821, 39 e 458 da Malta all'Africa , affinché i congestionat i aeroporti dell'iso la potessero accogliere i caccia ed i caccia bombardieri necessari per le operazioni aeree preparatorie, ed inoltre forni re la copertura aerea e l'appoggio tattico durante le prime fasi de ll 'assalto 24 Nello stesso periodo cominciò il progressivo trasferimento a Malta d i sed ici squad rons di Spitfires della RAF e della SAAF (Wings 322, 324, 244, Sqn. 48) e di un mezzo sq uadro n polacco. ella seconda metà di giugno, ai caccia notturni già di slocati a Malta, fu aggiunta anche la metà dello Squadron 600 eq uipaggiato con Beaufighter da caccia notturna. Gli ultimi Beufi.ghter dello Sqn. 600 arrivarono ai primi di luglio, segui ti qualche g iorno dopo il D- Day da undici squadrons di P-40 e Kittyhawk, che arr ivarono appena gli spostamenti de i cacc ia dai campi di Mal ta a quelli siciliani furono comp letati , lasciando così posti disponibili s ui cam pi dell'isola.

20 U.S. Arrny Air Force s in World War II , Combat Chronology, 194 1-1 945 .. Sebbene co ntrattaccati da caccia tedeschi i due Bo rn b Groups non d ich iararono perdite, mentre i loro mitrag li eri rivendicarono la distruzione d i sette degli attaccan ti

21 "Order of Battle of The Northwes t Stra tegie Afr ican Air Forces" , in "The Twe l fth Air Force in the Sicilian Carnpaign", Annex 7, AFHRA A- 6192.

22 Craven & Care, op. cit Vol.11 , p. 494.

23 History of the Twelft h Air Force, cha pl. XIII, p. I9.AFHRA A-62 02.

24 "The Twelfth Air Force in the Sicilian Campaign", Annex 7 , " Operat ional Requirements and NAAF Air Pian for Operati on Husky ", Annexure F Sheet 2, AFHRA A-6 192.

CAP X - PIAN I D'INVASIONE DcLLA SIC ILIA 367

Secondo i programmi stabil ici dal piano aereo di Hu sky. il complesso giro dei trasferimenti dei caccia da l) ' Africa a Malta doveva esse re completato tre giorni prima dell ' invasionc 25 • In precede nza Ma lta non aveva mai dovuto ospi tare così tanti aerei. pertanto i campi esistenti furono ampliati. mentre sfruttando le residue possibilità offerte dall'isola di Gozo. un reparto del genio ame ri cano costruì nuove piste d'atterraggio per gli Spitfires del 3 I' 1 Figcher Group (USAAF).

Nel l'i sola . che da fortezza assediata era di venuta la base avanzata per un assalto di inusitate proporzioni, furono ammassate le enormi quantità di materiali e carburanti occorrenti per rifornire e mantenere al più alto livello l'effic ienza opera ti va di oltre quattrocento aerei. I depositi rag gi unsero dimensioni imponenti poiché il piano d'operazioni prevedeva per ogni caccia almeno due sortite al giorno Era quindi imperativo per ogni reparto disporre del personale e dei ricambi per ass icurare la piena efficienza di almeno il 75% deg li aerei in carico 2 Co mun que, a que s to problema si era aggi un to anche quello di mante nere in piena efficienza g li sq uadron s di caccia diurni e notturni che. secondo i piani prestabiliti. avrebbero dovuto trasferi rsi sui campi iciliani appena questi fossero stati sicuri e nuovamente utilizzabili. aturalmente la fase più critica era quella de l trasferimento, quind i fu dec iso di adottare un partico lare s iste ma di ges tion e dei pez zi di ricambio e di orga nizzare il personale di terra in due scagl ioni. uno dei quali doveva prestare la sua opera s ul campo di arrivo, mentre l"altro avrebbe continua to a lavorare su quello di partenza. sintantoché l 'i ntero spostamen to su l la nuova base siciliana non fosse stato co mpletato 27 Un pa rti colare provvedimento fu preso onde contenere al minim o le eventuali perdite dei rifornimenti destinati ai reparti. che dovevano operare sulle basi aeree da conquistare nei pri nù giorni del!· assalto. 1 carburanti. 1·ossigeno i pezzi di ricambio , le muni1.io ni ed altri materiali furono s uddivi si in picco! i lotti rip ~utiti su var i convogli della prima ondata 28 •

L. invio a Malta dello Squadron 600 equipaggiato con Beaufighters Type Vl F dotati di radar A. I. Mk.lV potenziò notevolmente la caccia notturna, che poi ebbero un ru olo essenzia le nella difesa delle tas k farce e dei porti siciliani subito dopo la loro conquista, rendendo estremamente costosi gli attacchi dei bombardieri italo tedeschi 29 • I reparti della caccia notturna in azione durante il D-Day furono, oltre al già citato Squadron 600, un fligth (sei apparecchi) de llo Squadron 108 con Beaufi ghters Type VJ F equipaggiati col più recente radar A. I. Mk.Y lll. lo Squadron 23. ed un flight dello Squadron 256 ambedue su Mosquito Ty pe Xll con radar A. I. Mk.V 1JJ , per un totale di circa trentasei bimotori da caccia notlurna s ui centotrentadue disponibili nel settore mediterraneo 30 • Un altro sq uad ron di caccia notturni (il No.255), operò invece da una base tunisina, ass icurand o la difesa dell'arca di Palermo appena questa ed il suo importante porto furono occupa ti dalla s• Armata di Patton. Il 26 luglio, dopo il trasferimento a Gerbini dei Beufighters dello Squadron 600 lo spazio, reso disponibile a Malta , fu occupato da ll o Squadron 2 19, che con i s uoi Beaufìghters Type VI F dotati di radar Mk. A. L V III fece sa li re ad una setta ntina il nume-

25 The Twclfth Air Force in Lhe Sicilian Campaign". Annex 7 "Pian for emp loymenc or orthwe~t African Air Force\ and a uached Air Forces in Operation Husky". Anne,ure F. Sheet 3. AFHRA A-6192.

26 Thc Twelrth Air Force in the Sicilian Ca mpai gn" Annex 7, Appe ndix G 10 Air Pian , "Husky maximum Scale of Fighter and bomber effo n wit h resourccs avai lab lc". AFHRA A-6192.

27 Thc Twelftb Air Force in Lhc Sicilian Campaign Annex 7 "Pian for employment of onhwest African Air Forces and anached Air Forces in Operation I lu sky , Annexure C Pian for th e formation and deployrnent of the Air Task Force for Op ernt ion Hu sky". p. l, AFHRA A-6 192.

28 Cravcn & Cale. op. cit. Voi.li p.445.

29 A.I. (Airbome Jnt crception) n.d.A.

30 Hi s tory of the Twc lfth Air Force, c haple r XIV. note #80 AFHRA A-6202. Vedi a nche .;RAF narra tive. Thc S ici li an Campaign Jun e - August 1943''. Appendix 2 Order of Battl e. Mcditerranean Air Command, l OJul y 1943. AFHRA microfilm 2336-L

368 GLERRA AEREA IN I TAl IA. DA F.I -AL A\1EIN All l ; SP IAGGE Dn LA Srcll l A

rodei caccia notturn i impegnat i in operazion i notturne sulla Sici lia e su ll 'Italia Meridionale 31 Invece i Beaufighters degli Sq uadrons 4J4'h e 415 th da caccia notturna dell'USAAF inquadrati nella Coastal Air Force rimasero in Nord Africa per proteggere i porti ed i convogli in navigazione dagli attacchi dei bombardieri e degli aerosiluranti italo tedeschi.

A Pantelleria l'incredibile cattura dell'aeroporto praticamente intatto aveva permesso all'USAAF di disporre in tempi brevissimi di una eccellente base per i P-40 del 33 rd Fighter Group e per i suoi ve loci ricognitori tattici P-5 I -2 NA del 111 •h Observation Squadron. Pertanto questi due reparti ebbero la possibilità di dare subito un prezioso contr ibuto all a fase preparatoria de ll 'invasione. Tn partico lare i P-40 del 33rd Fighter Group ebbero una ruolo di gra nde importanza nei primi giorni de ll 'invasione, fornendo la copertura aerea alle forze d'attacco Dime Force e Joss Force sbarcate sulle spiagge fra Gela e Licata. L ' importanza delle isole di Pantelleria, Malta e Gozo per il successo dell'Operazione Husky può essere misurata dal fatto che, al momento dell'invasione , sui loro aeroporti erano schierati trentotto squadrons pe r un tota le di circa seicentosettanta aerei di prima linea31 Una massa di caccia e caccia bombardieri c he da sola superava otto volte i caccia ed assaltator i italo tedeschi sopravvissuti ai devastanti attacchi su i campi siciliani 33 • Comunque questa superiorità divenne ancora più sch iacciante, quando ad otto giorni dallo sbarco fu inaugurata la quarta fase del piano aereo. Sui campi siciliani appena conquistati arrivarono quindici squadrons e mezzo di Spitfires della RAF, un group (tre squadrons) di Spitfires dell'USAAF, un group di P-40 dell 'USAAF, due groups (otto squaclrons) di caccia bombardieri in picchiata A-36, uno squadron americano di P-51 da osservazione tattica, uno squaclron britannico di Spitfires da 1icognizionc tattica e due mezzi squadrons di Beaufighter bri tannici da caccia notturna34 •

La cattura degli ae ropo r ti d i Sciacca, Trapan i - Mil o, Bo rizzo e Palermo, prevista entro i quattordici giorni successivi al D-Day , avrebbe messo nelle loro mani aeroporti su cui era possibi le trasferire , oltre ad un numero addizionale di caccia, anche reparti di bombardieri leggeri 35 I rifornimenti dei materiali d'uso e consumo occorrenti per alimentare l 'a ttività di questi nuovi reparti vennero distribuiti fra i convogli d'assa lto e que ll i de ll e ondate successive, calcolando i quantitativi necessari per garantire la loro autonomia operat iva sino a l O- Day + 28, ovvero sino al 7 agosto Dopo tale data i reparti avrebbero dovuto ricevere i rifornimenti attraverso i "normali canali"36 ovvero tramite i porti conqu istati.

In conformità al piano defin itivamente approvato da Tedder ai prim i de l mese, il 13 maggio il luogotenente generale Cari Spaatz comunicò ai dipendenti comandi delle AAF i pr incipali obiettivi e le modalità per conseguirli 37 Doveva essere data priorità alla distruzione od almeno alla neutralizzazione delle forze aeree nemiche. l n ordine di importanza segui vano la preparazione e l'assistenza del!' assalto, l'appoggio alle operaz ioni nava li, la protezione dei convogli, il lancio di truppe aerotrasportate, gli attacchi al naviglio ed alle forze nava li de l nem ico, la protez ione dagli attacchi aerei ciel Nord Africa e delle aree siciliane catturate ed infine l' esecuz ione di operazio ni d iversive appos itame nte studiate per tenere il

3 1 Nei loro pia ni gli Allea ti avevano previsto un adeguato su ppo1to tecnico degl i Squadrons notturni onde mantenere al 75 % la percentuale deg l i aerei giorna lmente effic ient i, per ognuno de i qual i era no previ s te mediam e nte una sortita e me zza ogn i notte, AFHR A roll A-6192, frame 1209 .

32 History of the Twelfth Air Forces, chapt.Xlll p.44 AFRHA A-6202.

33 Vedi RAF narrative The Sici l ian Campaign June August l 943, Appendices 3 and 4 "German Air Force Order of Batt ie Mediterra nea Theatre 10 May to 10 July 1943, Italian Air Force slrenght. 18 May LO 9 July (le si tuaz ion i e g li ordini di battaglia dell e forze aeree dell'Asse s ono sta ti tratti da documenti orig ina li tedeschi ed italiani cattura ti) AFRHA 23364 Crf anc he con tabelle neg li Allegati all'opera.

34 History of the Twelfth Air Forces. chapt.XIJI p.22. AFRHA A-6202.

35 History of the Twelft h Air Forces, chapt.X TII p.23. AFR HA A-6202.

36 His tory of the Twe lfth Air Fo rces, c hapt. Xlll p.26. AFR HA A-6202.

37 li piano delle operaz ion i aeree di Hu sky fu sig lalo da Spaa tz il 13 magg io 1943. "P lim for ernploymem of Northwest Africa n Air Forces a nd att ac hed Air Forces i n Operation Husky ", Annexurc A, AFHRA A-6192.

CAP X - P IANI 1)'1\/VASIONE DE LLA S IC ILI A 369

più possibile disperse le forze ae ree nemiche38

li ciclo delle operaLioni aeree era tato divi so in quatlro fa i principal i. di cui la prima riservata alla preparazione delr assalto, la seco nda allo sbarco, la terza e la quarta rispettivamente all a penetrazione nell'interno ed all a conquis ta, prima dell'aerea di Catania e poi dell'intera isola. Nei sette giorni precedenti il O-Day i principali sforzi dell'aviazione sarebbero stati prevalentemente diretti contro le forze aeree dell'Asse, per indebolirle sin o a renderle incapaci di opporre una seria resiste nza agli sba rch i. Gli aeroporti tede ch i sarebbero stati gli obiettivi preferenziali. ma anche quelli italiani "al'rebbero dovuto ricevere qualche atte,r:.ione " 19 • In testa an· elenco degli aeroporti da attaccare, stilato in maggio sulla base delle più agg iorn ate situa zioni rile va te dalla ricognizione fotografica. furono co llocate le dodici principali basi aeree della Sicilia. con Catania al primo posto , seguita dal complesso dei sette campi satellite di Gerbini, indi da Comi so e da Trapani Milo. In testa all 'e lenco erano i camp i utili zzati sopratnitto dai caccia e dagli assa lt atori tedeschi. Agli ultimi posti c'erano Bi scari. Palermo. Pachino e Licata, ovvero i campi esclusivamente utilizzati da caccia italiani. La li sta era completata da sette aeroporti sardi (Elmas, Alghero, Villacidro, Decimomannu, Monserrato, Mi lis, 01istano) e da quattro continentali (Reggio Calabria, Bari Pale e. 1apoli Capodichino e Taranto Grottaglie). Pi ù accurate ricognizioni s ulla Sicilia individuarono diciannove aeroport i principali, più una dozzina di campi d'atterraggio di min ore importanza40 • Secondo i programmi opera ti vi, i reparti aerei avreb bero potuto entrare in az ion e dall'aeroporto di Pachino a partire dal 12 luglio. mentre altri sarebbero enlrati in azione da Ponte Olivo. Bi sc ari e Comiso fra il 13 ed il 14. Comunque era tassativo impedire. entro il 14 lu g lio, l'utilizzazione da parte del ne mjc o degli aeroporti di Catania e Gerbini. In fine, se le operazioni aves sero avuto un andamento favorevole, i medesimj aeroporti avrebbero dovuto essere catturati e rimessi in efficienza per i caccia fra il 16 od il 17 luglio. A quella data. la s uperiorit à aerea anglo americana s ull 'aerea di battaglia sarebbe stata assoluta ed avrebbe costretto gli aerei dell'Asse ad agire solo nelle ore notturne.

Il compito di ridurre drasticamente le residue possibilità delle forze aeree dell'Asse della Sicilia, non aveva comunque lasciato in seco ndo piano il sistema di comunicazioni marittime. aeree e terre tri per il cui tramite le truppe italo tede che riceve vano i rifornimenti necessari per la dife a dell'i ola. Fu pertanto programmata una ser ie di attacchi s ui porti dì Palermo, Me ss in a e Catania, la c ui frequenza ed inten sità sarebbe stata di volta in volta determinata in base alle informazioni fornite d alle ricognizioni fotografiche e da ' ·a/tre fonti d'i11telligence ". Di conseguenza nei serte giorni precedenti il O-Day sa rebbero sta ti intensificati g li atta cc hi ae rei notturni contro gli impi anti marittimi di Messina e la linea ferrov iaria Napo li - Regg io Calabria. se i fosse osservato su que st'ultima un incremento del traffi co. aturalmente gli sc ali ferroviari di Napoli rimanevano se mpre l'o bi ett ivo pri vi leg iato dei bombardieri pesanti de ll a IX Air Force e degli Wellington dei reparti notturni. Venne previsto di incrementare i raids diurni dei cacciabombardieri di Malta contro i treni ed i mezzi di comu ni cazio ne in Sicilia e Calabria, dato che questi attacchi si erano rive lat i assai efficaci 4 1 •

370 GuEKRA AEREA 1'1 I TAUA - DA R-ALA\11! 1'<"-'A""'L""u,'-'.S""P1""'"G=G:.::'E""n""FL""'L'-'A """ S 1c'-'-11""1"'-------------------
38 Hi story of 1he Twc lfth Air Forces, chapl.XITI p. J 6. AFRHA A - 6202. 39 The Twelfth Air Forces in thc Sicilian Campaign. Annex 7. AFRHA A-6192. 40 Craven & cate. op. ci t. Voi.Il, p. 435. 4 1 "The T wclft h Air Force in Thc Sicilian Campa ign", Anncx 7. " Opcrational rcquirem cnts and NAAF Air Pian for Operation Hu sky"' ". p.5. AFHRA A-6192.

Capitolo XI

Situazione politico-strategica e piani difensivi dell'Asse

Una alleanza al tramonto

I piani Alarich e Konstantin e le speranze di una pace separata

Il dilemma Sardegna - Sicilia

La situazione della Sicilia

Convegno di Klessheim. (7· l O oprile I 943). I due dittotori dell'Asse con i più alti gradi militari italiani e tedeschi Invano Mussolini tentò di convincere Hitler della centralitò del settore mediterraneo rispetto a quello dell' est, concentrando nel primo le miglior i forze sopra ttutto quelle aeree (collezione Ferdinando Pedriali)

Una alleanza al tramonto

Difender si è molto più diffici le che attaccare , soprattutto quando il nemico è più forte e le sue intenzioni sono ignote ai difensori. Questa era la situazione che sino quasi ali' ultimo is tant e aveva angustiato italiani e tedeschi, tenendoli nell'assoluta incertezza su l "dove, come e quando" gli Alleati avrebbero vibrato il co lpo. li coman do supremo della Wehrmacht era fermamente co nvi nto che l 'attacc o più potente sarebbe stato sfe rrato contro i Balcani , che pertanto aveva rinforzato con ingenti forze aeree e di terra, mentre avrebbe dovuto più utilmente inviarle in Ttalia 1 •

L'errata valutazione dell 'A lto Comando tedesco circa le intenzioni degli alleati era stata rafforzata da una abile operazione di depistaggio convenientemente preparata dai serviz i britannici, il cui nom e in codice era "Minccmcat'' (Carne trit ata). li 30 ap ril e s ull a spiagg ia di Hu elva (S pagna), era stat o rin ven uto il cadavere di un presunto ufficia le britannico con una carte ll a di documenti le gata a l polso co n una catenella. ove gio rni dopo una copia fotografica del co nte nuto di quella cartella era arr ivata sui tavoli dello Stato Maggiore della Wehrmacht, che vi aveva riconosciuto i particolareggiati piani di un massiccio s barco in Sardegna, attuato in contemporanea con una azione diversiva contro la Sicilia e con uno sbarco secondario nel Peloponneso2 Il 12 maggio, Kesselring era s tato in formato dall'OKW che, secondo una fonte assolutamente attendibile, risultava che nell'immediato futuro il nemico avreb be tent ato "uno sbarco su grande scala nel Mediterraneo orientale ed occ identale"3. La stessa inform az ione e ra stata passata anche al gra nd e amm irag li o Karl Donitz, che era a Roma per so nd are le reazioni di Mu ssoli ni alla caduta della Tuni sia. TI 13 matt ina Donitz aveva riferito la novità a Mussolini senza citarne la fonte. Ma il Duc e aveva ribadito di essere fermamente convinto che il punto più minacciato era sempre la Sicilia 4 •

L ·ombra di ·'Mincemeat" si era in vece proiettata s uIle diretti ve c he i1 12 ma gg io Hit ler aveva trasmesso a tutti i comandi interessati per orientarne la futura at tività : "In seguilo ali 'imminen1e fine dei combattimenti in Tunisia è prevedibile che gli anglo ame rican i cerchino di proseguire sen:a indugi le operaz ioni nel Mediterraneo. [. .] Le seg uenli località sono le pi ù minacciale: nel Mediterraneo occ iden tale Sardegna. Corsica e Sicilia; in quello orientale il Peloponneso e le isole del Dodecaneso. Confido che tulli i comandi e gli uffici cui è affidata la difesa del Mediterraneo ope reranno con la più s tretta co llaborazione e con la massima celerità per raffor-;,are per quanto è poss ibil e le difese in tali zo ne particolarmente minacciare nel tempo probabilmente breve che ci rimane. Le misure riguardan1i la Sardegna e d il Pe loponneso avranno la preceden-;,a assoluta s u llllto il resto" 5

Gli unici , c he Hitler aveva inten ziona lmente tenuti all'osc uro sia del contenuto che dell a esiste nza dei

Hit ler ed i genera li de ll 'OKW diede ro eccessivo credito ai fals i documenti fatti loro mTivare dai servili segre ti br itannic i con l' in gegnosa Operazione "Mince rn eat". A questo proposito vedi Deakin W. op. ci t. p. 343.

2 Deakin W. op. cit. p. 344.

3 Deakin W. op. cit p. 344.

4 Deakin W. op. cit p. 345.

5 Deakin W. op. cit. p. 346.

..

Genera le Vittorio Ambrosie, nuovo Capo di Stato Maggiore Generale dal febbraio 1943. Uno delle prime mosse di Ambros ie fu quello di mettere Mussolini di fron te allo crudo rea ltà dell o situa zione militare.

fa lsi documenti , erano stati i comandi italiani. Perch é - come confidò al feldmaresciallo Kei tel - " degli italiani non ci si può fidare " 6 Probabi lmente i primi so spe lli sulla lealtà dell'alleato italiano erano ini z iati con la rimozione dall'incarico di Capo di Stato Maggiore Genera le, il filotedesco Maresciallo Ugo Cavallero, sos tituito da Mu sso lini col generale Vittorio Ambrosio, un militare la cui migliore dote s i diceva fosse la fermezza di carattere. Comunque Ambrosio diede subito un esempio del suo carattere durante il suo primo incontro con alti esponenti germanici , fra cui il ministro degli esteri Ribbentrop ed i generali Jodl e Warlimont dell'OKW 7 Dopo avere delineato la poco promettente situazione in Tunisia, Ambrosio aveva manifestato l'intenzione di ritirare alcune delle 30 division i italiane dislocate nei Balcani per rafforzare le difese del tenitorio naziona le, che era quas i sguarnito poiché tutte le migliori unità italiane erano in Tuni sia, nei Balcani ed in Francia. Prov ve dimento indispensabile, non potendo più fare alcun conto su lle grandi unità distrutte in Russia. Secondo una postuma testimonianza di Warlimont, la proposta di Ambrosio "aveva destato i sospetti di Hitler" 8 • A questo punto bisogna riconoscere che i sospetti di Hitler erano fondati. fnfatti , come racconta il colonnello di Stato Maggiore Luigi Marchesi, stretto collaboratore di Ambrosie, il suo capo "aveva accettato l'incarico con il preciso intento di convincere il R e e Mussolini a giunge re al più presto possibile a una pace onorevole, con o senza i tedeschi" 9 Una delle prime mosse di Ambrosio era stata quella di mettere Mussolini di fronte alla cruda realtà de ll a situazione mi litare.

All a vigilia del già ricordato incontro di Klessheim del 7 aprile. il Capo di Stato Maggiore Generale aveva consegnato a Mussolini un lungo prom emoria in cui aveva riassunto senza inuti li perifrasi il suo pensiero suo e quello dei suoi collaboratori: "È probabile che il nemico liquidi l'affare tunisino prima di intraprendere nuove azioni, ma è anche possibile che contempora neament e o subito dopo tenti uno sbarco in Sicilia, in Sardegna, in Corsica o nella penisola balcanica. L 'Allea to [tedesco ] non si sente subito minacciato da un attacco alla penisola italiana e poco importerà che essa venga messa a ferro e fuoco: quindi, una volta evacuata La Tunisia non c i manderà più nulla. È in vece probabile che lo interessi di più l'attacco alla penisola balcanica e quindi vi manderà reparti e mezzi. Bisogna prevenire questa valutazione dell'Alleato nei riguardi dello scacchiere Italiano insistendo perché il concorso aereo sia potenziato [. .. ] perché ci mandi sollecitamente i carri, le anni, le artiglierie contraeree ed i materiali che abbiamo richiesto e che sono assolutamente indispensabili per opporci alla a z ione nemica.

6 Dal ver ba le della colloquio d i Hit ler col generale Keitel in data 19 maggio I 943 , c itato in :Deakin W. op. cit. p. 347.

7 TI genera le Alfred Jodl .comandante il reparto o perat ivo dell'A lto Comando tedesco (OKW) era un o dei più asco ltati consiglieri mi li tari di Hitler, il generale Warlimont, vice ca po di stato maggiore del repano operativo. era il s uo più stretto collaboratore (n.d A.).

8 ' ·United States Army in World War Il - The Mediterranean Theater of Operations - Sicily a nd the Surrender of lta ly" Center of Military Hi s tory, Un ited States Army, Washington, D.C. 1991 (in seguito c it. come "Sicily and the Surrender of Ital y"') p.37.

9 Marchesi Luigi. ''Come siamo arrivati a Brindisi Valentino Bompian i Editore. Mi la no 1969. p.34.

374 GL' ERRA A EREA IN f TALIA - DA EL- ALAMEIN ALLE SP IAGGE DELLA SICIL IA
Il generale Mario Roatto comon · dante le forze arma te dello Sicilia sino al 29 moggio 1943

Qualunque tentativo di sbarco sarà certamente preceduto da una massiccia, ripetuta offesa aerea contro porti ed aeroporli [. ] Bisogna quindi ostacolare la prederta offensiva aerea, ciò che è solo possibile con una forte caccia, con un poderoso bombardamento dei campi nemici e con una robusta difesa contraerea. oggi assai poco efficace. È per questa ragione che dobbiamo insistere sul concorso de/l'Alleato in farro d'aviazione. Nelle condi zioni attuali, non possiamo ostacolare una grossa offesa aerea nemi ca, che scardinerà la nostra difesa, menomandone notevolmente la capacità realtiva, già bassa per insufficienza quantitativa e qualitativa di mezz i[. .. ] Per migliorare, non risolvere, la situazione occorre che l ' Alleato provveda a potenziare.fortemente l'aviazione della Sicilia e della Sardegna, con ché viene a difendere, oltre che l'Italia, anche la Bal ca nia, [provveda a] mandarci con tutta urgenza molte artig li er ie contrae ree, controcarri, me zz i co ra zzati, artiglierie " 10

A questo punto , per meglio comprendere la situazione politica e mi litare dell ' Italia poco prima dell ' invasione della Sicilia, occorre 1icapitolare le conc lusioni del convegno di Kles s heim, che fu l' ultimo degli incontri con Hitler in cui Mu sso lini ebbe qua lche speranza cli influire s ull'andam ento della guerra ed il futuro de lI ' ItaLia.

Ai primi d'apri le, le graviss ime perdite subite in Ru ss ia e nel Nord Africa avevano intaccato le ri serve strategiche del l 'O KW, le cui forze non bastavano più per riprendere l'iniziativa s u tutti i fronti di guerra. Nella primavera de l 1943 la Germania non era ancora sconfitta, ma era dovunqu e sulla difensiva Nel Nord At lantico le vittorie della Kriegsmarine nella battaglia dei convog li com inciavano a declinare. el trimes tre gennaio - marzo I 943 i suoi U-Boot avevano affondato ottantacinque navi al prezzo di otto unità , ma dopo il mese di aprile il rapporto fra navi affondate ed U-Boote perduti era rapidamente diminuito ' 1 • Anche sul fronte aereo la situazione era mutata. L ' ultima offensiva della Luftwaffe s ul territo rio britannico si era risolta in un co lossale e costosissimo fiasco, mentre il Bomber Command britannico aveva incrementato il numero e la violenza dei suoi attacchi al territorio del Reic h. Stava crescendo anche l ' impo rtanza dell ' VIII Air Force, che dalle sue basi nel Reg no Unito aveva cominciato a sfe rrare i primi attacchi d iurni contro il s uolo tedesco L'inesorabile "crescendo" dei bomba rdamenti aerei s ul Reich aveva impressiona to anche l ' inflessibile Paul Gobbels , il potente ministro della propaganda, che nel s uo diario aveva annotato:

" 16 maggio - Gli attacchi diurni dei bombardieri ameri cani ci stanno creando straordinarie difficoltà.

A Kiel le installa zioni militari e tecniche della Marina hanno subito gravi danni.

25 maggio - L 'attacco notturno degli ingl esi contro Dortmund è s tato assai serio, forse il peggiore che sia sta to sfe rrato contro una ci ttà tedesca. Impianti industriali e fabbriche di munizioni sono stati colpi ti assai g raveme nte. Da ottantamila a centomila abitanti sono rima sti senza tetto" 12

La diminuzione degli affondamenti ne ll ' Atlantico aveva migliorato il flu sso de i rifornimenti nel Regno Un ito, permettendo all ' Vlll AF di incrementare rapidamente il s uo potenziale offensivo. li numero de i bombardieri pesanti ame ricani nel Regno Un ito era praticamente raddoppiato fra l'inizio di marzo e la fine di magg io, passando da 350 a 700, e secondo le previsioni sare bbe arrivato ad almeno 900 unità alla fine di giugno 13 In Ru ssia, le audac i controffensive di vo n Man stein avevano ri stabi li to un precario equilibrio dopo la catastrofe d i Stalingrado , ma - grazie alla produz ione delle fabbriche oltre gli Urali ed agli ai uti anglo ame1icani - 1' Armata Ros sa si stava rafforzando ad un ritmo ne tt amente superiore a q uello della Wehrmacht, ino ltre i suo i co mandi stavano acqu istando sempre magg iore sic urezza e capacità d i manovra.

10 "Appunto per il Du ce" in AUSSME , Diario Storico del Comando Supremo , marzo 1943, All ega ti, parzialmente riprodotto da Re nzo De Felice in "Mussoli ni l'alleato" - Crisi ed agonia del regime"- , Einaud i Tasc ab ili - Saggi - 1996, p. 1113.

11 Fra l'apr ile ed il maggio 1943 g li affo ndamenti era no scesi a trentotto na vi, mentre nel solo periodo 25 apri le - 20 maggio le perd ite dei somme rgibil i tedeschi s arebbero ammontate a sedici unità Warnoc k A. Timoty , '"Air Power vers us U-Boats", Air Force Hi s tory and Museum Progra m 1999 , pp. 9-10.

12 S hirer Wi lliam , "Sto ria del 111 Reich", Ei naudi Editore , Torino 1963. p I 088.

13 Lettera di Ch urc hj ll a Roo seve lt ciel 5 g iugno 1943, riportata in ' Roosevelt Ch urchill carteggio seg reto cli guerra" già c it. p 383.

CAP. Xl - S ITUAZIONE STR AT EGICA E PIAN I DE LL' A SSE 375

L'Italia - militarmente tremata dalle tremende perdite subite in Ru ssia ed in Africa e con la maggiore parte delle poche divisioni efficienti impegnate nella co ntroguerriglia dei Balcani e nella steri le occupazio ne del mezzogiorno francese- doveva ormai dipendere quasi per intero dalle risorse militari de ll'alleato germanico e di conseguenza era condannata a s ubirne le !.celte strategic he 1 ~.

Data la gravità della posizione it ali ana. alcu ni ministri del nuovo esecutivo varato da Mussolini alr iniz io del febbraio 1943 s i erano già cautamente di c hiarati a favore di una ··sollecita recessione"' dalla g uerra. Il nuovo sottosegretario agli esteri Bast ianini (i l Duce si era ripreso il mini stero degli es teri dopo la defenestraLio ne di Ciano) aveva fallo presente a Mu sso lini la nece ità di ·'sganciarsi dalla Germania", ma era stato subito bloccato dalla tagliente ri posta c he "quando si è in guerra si va con l'allearo fi110 i11.fo11do" 15 • Un'a ltra sollecitazione, ancora più esp lic ita, era arrivata dal nuovo mini stro delle Comunicazioni, Yitto1io Cini. Il 3 aprile nel corso di una riunione a Pala:ao Venezia. presenti i responsabili dei dicasteri militari. sen7a tante perifrasi Cini aveva sostenuto di fronte a Mussolini "la necessirà di tra11are subito col nemico ..

16 • Tre giorni dopo Mussolini ebbe un mattiniero in co ntro con il primo mini s tro un g herese Nik o laus Kallay , recatosi appos itamente a Roma per convincere il Duce a "prendere qualche ini ziati va per fare cessare il conflitto Mu ssolini non s i era dimostrato contrario all'appello di Kall ay. ma aveva escluso una pace eparata dalla Germania ··perché l'Italia 11011 otterrebbe 11ulla da essa la sua posdone 11011 migliorerebbe, le sue prospettil 1e 11011 diverrebbero più favo revoli, anzi diverrebbe un campo di banaglia. Anche i redeschi di11errehhero nemici ed il paese soffrirebbe distrudoni terribili. In ogni caso f'insisten-;.a degli Alleati s ulla resa inconddonara esclude la possibilirà di 1111 raie passo ·· 11 •

Prima di congedare Kall ay, Mu s o lini gli aveva co nfid ato che H itl er non stava ìnviando abbasta nza aiut i per l ' Africa, perc hé so ttovalut ava quel teatro d 'o pera zio ni e cercava una dc cìsione de l co nflitto so ltanto in Ori ente. Comunque Mu sso lini aveva ass icurato al premier un ghere se c he avrebbe tenta to di convincere Hitler ad arrivare ad un accordo con i russi 18 • O vviamente non aveva ri velato che, dietro sue segre ti ss ime i truzioni. dal mese di febbraio la rappresentanza diplomatica italiana a Madrid sta va cercando una via per sondare le inten z ioni degli Alleati circa una eventua le uscita de ll ' Ita li a dal co nOitto . Purtroppo l'avvio dei contatti. affidato a ll'amb ascia tore Paulu cci de Calboli. s ta va andando molto per le lunghe data l'esigenza di procedere con la massima cautela onde eludere la sorveglia nza tedesca 19 • Di questi scarsi progressi Mu sso lini aveva ricevuto una delud e nt e co nferma dallo stesso Paulucci de Calboli, che egli aveva co nvocalo quattro giorni prima dell'incontro co n Kallay per avere ragguag li su l procedere dell'operazione. Avendo appreso che i contatti non era no ancora stati tabilitì. il Du ce aveva esortato l'ambasciatore "siamo presi alla gola dai tedeschi, \'edere di trovare ww l'io d'uscira " W Una frase che racchiudeva lullo il senso di impoten za che quotid ianamente tormentava Mussolini , fra l'altro afn itto anche eia crescenti problemi fisici. e li o stes o pomeriggio del 6 aprile. dopo esse rsi co ngedato da Kallay, il Du ce lasciò Roma su un tre no s pecial e direno a Salisburgo dove nel vicino castello di Kles sheim doveva in co ntrarsi co n Hitler. Du ran te tutto il viagg io Mu sso lini soffrì di violent i c ra mpi a ll o s tomaco. All ' indomani i due d ittat ori si in-

14

De Fe lice. "Musi.clin i l'alleato" - Crisi ed agonia del regime"-. Einaudi Tascabili - Sagg i - l 996. p. I061.

15 E. FaJdclla. ·'L"Tlalia nella seconda guerra mondiale Cappelli. Firenze. gennaio 1960. p.629.

16 Comunque la posizione di Cini era nota a Mu ssolini ,ino dal 3 mar,o I 943 . quando il neo mìnbtro gli aveva espresso per iscrillo le sue preoccupazioni circa l'Cl,trcma gravità de lla s itua, ione italiana Renzo De Felice, ' ' Mu l,so lini l'alleato" - Crisi cd ago nia de l regime"-. Einaudi Tasca bili - Saggi - 1996, p. !062. n. I.

17 Deakin W. op. cic. pp. 256-257.

18 Deakin W. op. cit. p. 257

19 Renzo De Fe li ce, 'C ri si ed agonia del regime" p. 1306.

20 Renzo De Felice "C ri ~i ed ago ni a del regime" p. 1306. L·opera di De Felice co ntiene un o ~t rin gato ma e~aurien te resoconto di questo fallito 1eniativo di aprire negoliati con gli americani. che dopo avere proc;pettato le condilioni a fu1Uionari dell'ambasciata di Madrid lasciarono cadere ogni ulteriore conta110.

376 GLI RRA AEREA 11' IT AI.IA - DA EL - ALAMEii'> Ali E SPIAGGE DF.I I. A SICJ=Llc.c A
Renzo

contrarono accompagnati da un largo seguito di esperti militari e diplomatici. Data la necessità di assumere importanti decisioni per fronteggiare la deteriorata situazione del settore Mediterraneo, la delegazione italiana si era accuratamente preparata per dare il massimo appoggio all e proposte strategico po liti che, che il Duce aveva già preannunciato ad Hitler con una serie di lettere persona li .

In sostanza Mussolini voleva chiedere all'alleato di:

a) chiudere il capitolo Russia. Con una pace, se questa fosse stata possibile, oppure sistemandosi a difesa dietro un impon en te va llo orientale,

b) con i me zz i recuperati ad Est,farefmnte a O vest per riprendere l'ini ziativa passata in mano agli Allea1i21

Le proposte di Mussolini furono ascoltate da un Hitler palesemente contrariato e fermo nella sua convinzione di avere ancora buone possibi li tà di eliminare la Rus sia con la prossima offensiva estiva 22 • Ma c'era di più.

el corso degli incontri risultò subito chiaro c he Hitler non aveva alcuna intenzione di concedere ag li all eati itali ani gli ulteriori rifornimenti di materie prime ed armamenti, di cui avevano estrema necessità per rafforzare la propria capacità di resi s tenza. Il FUhrer si dimo s trò invece favorevole ali ' invio di forti reparti tedesch i23 • Dal punto di vista italian o la conferenza di KJes s heim fu un completo fallimento. L 'i nutilità dei suoi sforzi per spostare il centro foca le della guerra dall 'URSS a l Mediternneo persuase Musso lini che il potente alleato "non aveva alcuna inten z ione di impegnarsi a fondo per aiutare l'Italia " 24 Pensiero peraltro amp iamente condiviso dai vertici militari italiani. soprattutto dopo i deludenti risultati di KJessheim. È abbastanza significat ivo a questo proposito il breve scambio cli battute intercorso il 2 maggio fra il generale Roatta (a ll ora responsab il e della difesa della Sicilia) ed Ambrosio durante una riuni one pre sso il Comando Supremo:

Roatta : " i nostri alleati conoscono bene la nostra situazione. Contro un 'a zione di sbarco noi possiamo fare solo una onorevole resistenza, ma non abbiamo la possibilità di ricacciare /'avversario. Dato questo c'è da domandarsi perché/ 'alleato non pensi a darci i mezzi per potenziare la difesa.

Ambrosio: " li problema è stato trattato senza esi 10 nei colloqui di Salisburgo e questo stato di fallo rientra nel quadro di quella eufo ria che fa considerare redditi zia l'offensiva in Ru ssia25

Il 6 maggio, mentre in Tunisia st ava franando la re sis tenza del Gruppo Armate d'Africa, Kes selring informò Mussolini che per ordine di Hitler la Panzer Division della Luftwaffe " Hennann Goring'' sa rebbe stata ricostituita ed inviata in Sicilia. Il 10 maggio Ambrosio accettò l'ingresso in It alia delle divisioni 90a e 15" Panzer Grenadier - da dislocare rispettivamente in Sardegna e Sicilia e della 16a Panzer che sareb be anelata nell'Italia me1idionale. Nel frattempo Hitler si era sempre più convinto che la pross im a mossa de -

'·Mu ssolin i l'a ll eato·· -Cris i ed agon ia del regime"-. Einaudi Tasca bili · Saggi · 1996. p. 1298.

22 L'offens iva, sfer rata in luglio nel settore di Kursk contro il parere dei più esperti comanda nti tedesch i. s i riso lse in un wmp leto in successo c he indebolì irreversibilmente la Wehrmacht (N.d .A.).

23 Re nzo De Felice, "Mussol ini l'alleato" - Crisi cd agonia del regime"-. Einaudi Tascab il i - Saggi -1996, p. 1137

24 Renm De Felice. ''Mussolini l'alleato" - Crisi ed agon ia del reg im e··-. Einaudi Tascabi li - Saggi - 1996 , p. 1300. C irca gli esit i de ll a conferenza d i Klessheim R. De Fe li ce cit a una interessantissima serie di documenti e testimonianze d irette, dalle quali ri su lta chiaro c he Musso lin i non era più in grado di fare valere le proprie ragioni con lo st rapotente e fanatico allea to Comu nque a Kle ss heim Mussolin i com mi se l 'im perdonabile errore di t rascurare la salvezza al meno deg li uomini , se non quella dei materiali. intrappolati in Tuni s ia do ve ess i av rebbero finito per socco mbere allo strapotere Alleato Tl Duce era in fatti co nvinto che una resistenza ad oltranza sa rebbe servita a trattenere tre armate a ngloame ricane (Renzo De Fe li ce. "Crisi ed ago ni a del regime" p. 1114). Non sì comprende però qua le uti lità pratic a avrebbe av uto i l guadagno di un breve lasso di tempo, mentre la salvezza d i decine cl i migliaia di sperimentati combatten t i, ancora possib ile a metà apri le. av rebbe avuto un grande valore nella organ izzazione della dife sa della Sicilia e pers ino della stessa pe ni so la italian a con tro l'invasione tedesca. nel momento in c ui si sare bbe ve rificata !"inevitabile resa agli Alleati (N .d.A.).

25 Ufficio Stor ico Stato Maggiore dell'Eserc ito. Roma. I985. "Verba li de ll e riunioni tenute da capo di SM Ge nerale" Voi. IV. 1° gen naio I 943 - 7 se ttemb re I943, p. 122

CAI'. Xl • S ITl,AZIONE STRATEGICA E PI AN"I DEI.I ,' ASSE 377
2 1 Renzo De Fe lice.

gli a ll ea ti sarebbe stata diretta contro i Balcani, la cui perdita avrebbe avuto conseguenze incalcolabili per la Germania. dato che dalla reg ione pro venivano i cospicui e vita li rifornimenti di petrolio. rame. cromo e bauxite indispensabili per l'industria bellica e per le forze armate tedesche. Sicuramente sia il Fiihrer che i suoi generali stavano sopravvalutando le reali po ss ibilità offensive degli Alleati e sop rattutto la loro audacia. In fatti, nonostante l'appoggio dell e na vi portaerei e delle basi del Medio Orient e, una grande operazione di s barco nei Balcani non avrebbe potuto avere una forte protezione aerea: condizione indispensabile ed abituale per ogni mossa offensiva anglo americana. Qu esta protezione poteva invece e sere fornita nella nece ss aria misura dalle basi aeree della Tuni sia e di Malta, qualora il suo obiettivo fosse stato la Sicilia oppure la Sardegna. Dopo la cattura di Pantelleria e dell e isole Pelagie, l' inva ione della Sicilia av rebbe avuto un appoggio aereo molto migliore di quella della Sardegna. Pertanto le probabilità di uno sba rco in Sicilia erano assai maggiori. Persino Kesselring riconobbe che non c'e rano "più dubbi sull'obiellivo dell 'invas ion e" 26 • Ma a metà del giugno 1943 le opinioni de l "sorridente Albert" non erano ancora molt o rispettate da Hitl er.

Data la preminenza accordata al fronte russo, l'Alto Comando tedesco non prese neppure in considerazione l' ipote i di trasferire ne l Mediterraneo una aliquota dei numero i reparti aerei sc hierati s ul fronte orientale per appoggiare l 'o perazione ' 'Zitadel"'. Operazione, che dopo e se re sta ta più volte rin viata, fu scatena ta cinque g iorni prima dell'invas ione della Sicilia. A peggiorare la situazione si era aggiunto il dilemma Sardegna - Sicilia, che co ntribuì ad indebo lire le po ss ibilit à di dife sa in ambedue le isole, inducendo l'Asse ad assumere un di spe rsivo sc hieramento delle poche fo rze aeree e terrestri del se ttore italiano. Infin e non c'era da contare sul concorso della Regia Marina per difendere le due iso le. data la manifesta chiacciante uperiorità delle forze na va li nemiche. In oltre data la diffi col tà di assicurare una adeguata copertura aerea, l'int erve nto della flotta da battaglia ita liana era stato catego ri came nte escluso fuori dal Ti rreno. pertanto c'erano in li zza so lo i ommerg ibili e le unità leggere.

Alla fine di maggi o la diffidenza di Hitler ver o gli italiani era au ment ata, so prattutto perché si era reso co nto che la po sizione di Mussolini si era indebolita. Al peso dell e sconfitte militari s i era aggiunto lo scontento del popolo italiano, evidenziato dai primi sc ioperi nelle grandi indu trie del ord. Pertanto il Fii hrer aveva ordinalo alrOKW di com pletare la redazio ne del piano "A larich ", la cui prima boua era stata preparata all' ini zio del me e. Il nome del re vis igoto, che aveva inva so l 'Ita lia e sacc heggiato Roma nel V secolo dopo Cris to non era stato sce lto a caso. Infatti il piano prevedeva l'esautorazione delle autorità italian e e la subordinazione delle loro forze armate a quell e germaniche, che avrebbero assunto la responsab ilità della difesa de ll ' Italia e dei Balcani.

L"incarico di studi are i dettag li del piano e di metterl o in esecuzione venne affidato al feldmarc ciallo Romm el, che in stallò il s uo quartiere genera le a Monaco di Ba viera con uno stato maggiore costitu ito appositamente per questo compito. L' OKW aveva prome so a Rommel quauordici divisioni. di cui se i (fra panzer e panze rgrenadi er) che arebbero state di taccate dalle armate dell'Est ed altre otto appena ricostituite in Francia dopo essere state virtualme nte distrutte a Stalingrado. Inoltre la Luft waffe si era imp eg nata a mette re a di po sizion e due div isioni di paracadutisti. Le truppe dove va no esse re pronte ad intervenire al prim o cenno di cedimento degli italiani.

li egreto attorno al piano "A larich .. fu mantenuto così strettamente. che per un ceno tempo il feld-

378 GUERRA AEREA IN I TA LIA · DA EL·ALAMF.IN ALLE SPIAOGE DELLA SI CILIA
Ipiani Alarich eKonstantin ele speranze italiane per una pace separata
26 Kesselring A. op . cit. p. 170.

maresciallo Kesselring ne fu tenuto all'oscuro, in quanto ritenuto eccessivamente italofilo 27 • Parallelamente ad "Alarich" fu varato anche il piano " Kon stantin ", appositamente stud iato per ne utralizzare le forze armate italiane nei Balcani ed assumere il totale controllo dei territori da loro presidiati. Per inci so, "Alarich" e "Ko nstantin" furono gli ultimi piani militari ted eschi che ebbero un immediato e completo successo. Grazie soprattutto alla demoniaca intuizione di Hitler, che aveva preceduto di almeno tre mesi il primo scrio tentativo de ll 'Italia di uscire da una guerra ormai irrimediabilmente perduta sul piano militare. In queste decisioni Hitler aveva trovato il più ampio consenso di tutt i g li alti grad i dell'OKW, che già da tempo non nut1ivano più alcuna fiducia nell 'a ll ea to italiano 28

In opinatamente la capitolazione di Pantelleria aveva fatto cadere le riserve di Ambrosie pe r l 'ingresso in Italia di truppe ted esche. Con una decisione in aperta contraddizione con il suo propos ito di sv incolarsi dalla alleanza con i tedeschi , il 16 giugno il capo del Comando Supremo autorizzò l'ingresso in Ita li a del quartiere generale del LXXVI Panzer Corps e di altre tre divisioni (3° Pan ze r, 26" Panzer e 29• Panzer Grenadier). Non è molto c hiaro perché Ambrosie, contraddicendo la s ua precedente linea di condotta, abbia consentito l'ingresso di paite delle divi sioni previste dal piano "A larich " per l'occupazione dei centri ne vra lgici del Nord Italia. Solo pochi g iorn i prima a Madrid gli incaricati del Ministero degli Esteri erano riusciti a stab ilire seg retamen te un contatto con d iploma ti ci americani. I sondaggi erano s tati però deci samente scoraggia nti. Gli Alleati esigevano la resa incondizionata e l'accettazione di una prevent iva serie di umilianti clausole mi li tari. Dai colloqui erano emersi chiaramente due elementi fondamentali:

* la formula dell ' unconditional surrender varata in gennaio da Roo seve lt e Churchill a Casablanca non era una dichiarazione di pura facciata 29 •

* g li Alleati non avevano alcuna fretta di giu ngere ad accordi col governo italiano.

Ma c'era dell'altro , che Mussolini ancora non sapeva, ma che comunque avrebbe dovuto immaginare. li 25 giugno il nunzio apostolico a Washinghton , monsignor Cicognani aveva telegrafato al card inal e Ma glione: "Alleal i rifiuteranno trattare con qualunque fasci sia, inclusivamente Grandi, Ciano " 30 Contrariamente alle rosee spera nze del dittatore, i timidi e cauti sondaggi mad ril eni avevano trovato tutte le porte sba rrate. Con lui e con il suo governo g li Alleati non trattavano. Al massi mo potevano accettare una resa senza co ndizioni. li 5 giugno , esattamente nei g iorni in cui a Madrid gli americani lasciavano cadere i contatti con gli incaricati di Mussolini, i Combined Chiefs of Staff, riunitisi al Cairo avevano deciso, con l 'entusiastica app rovazione di Churchill, che dopo l'occ upazione de ll a Sicilia sarebbe stata attaccata l'Italia per "eliminarla al più presto dal conflitto". La resa italiana avrebbe inoltre "facililato l'offensiva aerea contro la Germania Orientale e Meridionale" conducendo al "logoramento delle for ze da caccia tedesche" 31 • Naturalmente l' unconditional swTender e l 'occ upa zione delle grandi basi aere de l Meridione italiano costituivano le indi spensabili premesse per il succe sso delle linee strategiche decise nell a riunione del Cairo.

27 Wal ter Warl im ont "Die s lraregic der deu tschen obersten FUhrung in Zweil en Vierteljahr" OCMH, MS P-049 , p. 149. Cit. in ., Hitl er decision on the defense of ltal y"'.

28 " Hitl e r decis ion on th e defen se of ltal y'·

29 Renzo De Felice, "Musso lini l'alleato'" - Crisi ed agonia del regime··- Einaudi Tasc ab i li - Saggi - 1996, p. I306

30 Guerri Giordano Bruno ' ' Ga leazzo Ciano un a vita 1903/J 944, Bomp ian i, Milano 1979 , p.551.

3 I Lettera inviata da Churchill a Roose velt. il 5 gi ugno 1943 , al ter min e della riu nion e fra il primo mi nistro britann ico. il gc n Marshall ed i comandanti All eali del Nord Africa. Lt. N.293 in "Roosevell Churchill carteggio segreto' ' a cura di Francis L. Loewen he im Haro ld D. Lang ley e Manfred Jona s, A Mondadori. Milano 1977, p.383.

CAP. X l - SITUAZIONE STR ATEG ICA E PIANI DELL .ASSE 379

Il dilemma Sardegna -Sicilia

Il Comando Supremo italiano era fermamen te co nvin to c he gli A ll eat i sarebbero sbarcati in Sardegna per realinarvi una base per i loro successivi attacchi alla pen iso la ita li ana ed all a Franc ia meridionale 32. Mu~solini continuava invece a teme re più per la Sici lia. TI 13 maggio, il Duce aveva dichiara lo a l grande a mmiraglio D0nit1: ··11011 conosciamo i piani degli anglo-americani. Vedo la possibilità di 1111 a/l acco co 111 ro la Sicilia e la Sardegna. Secondo il mio pu1110 di l'isra è più probabile la Sicilia" 1 \ A differenza di Mussolini, il Co man do Supremo era an cora mo lto incerto. Nelle direttive impartite tre giorni prima ai capi degli ~tati maggiori Esercito. Ma rina ed Ae ron autica, Ambrosio aveva precisato: " Inutile discutere se [il nemico] a/laccherà prima la Sicilia o prima il sistema Sardegna - Corsica. Dobb iamo 1e11erci pronli in e111ra111bi gli scacchieri, e serrare le nostre 1•olontà in una decisione ferma: I 'a/lacco deve esse re stroncato nel

Monserroto moggio/g iu gno 1943. li dossico rigonfiamento sull'ola sini · stro di un MC.202 fo tografico del 5 1" S tormo.

Monserroto, moggio/ giugno 1943. li Mc .205 n. 4 del tenente Porovicini, 360QSq. 155° Gruppo, 51 ° Stormo. (pgc co nte Poolo Paravicini).

mare prima dello sbarco, od appena i11i:iato lo sbarco. ed in aria. È anche probabile che il nemico prima o con1e111pora11ea111e111e ad un attacco alle grandi isole, cerchi di impadronirsi delle Pelagie e di.fare atwcchi 111i 11ori di sabOla tori e simi li i ll Calabria" 34

La possib ilità di uno barco in Sardegna aveva continuato ad agitare i sonni del Comando Supremo anche quando l'occupazione di Pantelleria e delle Pelagie aveva aggiunto altri elementi per ritenere che la Sic il ia sa reb be sta ta il pross im o e più pro bab il e obie tti vo. TI 12 gi ug no. Ambrosia. semp re fermamente conv into che gli Alleati avrebbero attaccato la Sardegna. ottenne da Ke selring il trasferimento sull'i ola di un reggimento corazzato e di un gruppo controcaffo per rinforzare la 90" PanLergrenadier Division. Q ues ti repa rti ve nn ero concess i in ca mbio de ll a 16a Panze r Divis io n ric h iesta in precede nza da l Coma nd o Supremo. ma di cui il comandante del XIV Corpo Corazzato. generale Hube. aveva escluso l'impiego in Sardegna poiché il ten-itorio dell'isola era inadatto alla manovra dei pesanti mezzi corazzati in dotazio-

32 Un piccolo esempio di questa sua intima convinLione è offerto dall'ord ine di precedenza ~tabi li to dal Comando S upremo per le r iu nioni nel le qua li era no stat i esamina ti i prob lemi della difesa delle d ue isole ne ll' immine nza della fine della rcsisten,a in Tunisia. La riunione per la Sardegna fu li~sata per il 29 aprile e quella per la Sicilia per il 2 maggio (Stato Maggiore faercito Ufficio Storico. "Verbali delle riunioni tenute dal Capo di SM Generale". Voi.IV. pp -91 e 103)

La dov i1.ia d i meu i degli Al leati aveva pe r~in o in do110 i l Co mando Supremo ad attribuire loro la capacità d i effettuare uno sbarco nella Francia ~euc111rionale nel corso del 1943. Faldella Emilio. "Lo sbarco e la dife.,a della Sicilia". p. 11.

33 ''Verbale de ll a riun ione te nu ta dal Duce a Pa lauo Venezia il 13 maggio 1943", Stato Maggiore Eserc it o Uffic io Storico. ··verbali delle riun ioni tenute dal Capo di SM Generale". Voi.IV. p.376.

3-t Stato Maggiore Aeronautica Ufficio Storico, "Le direttive tecnico-operative di Superaereo 19-tO- 19-ff'. p.776.

380 Gut:RRA ALRl : A 11' lTAl IA • flA l::L•AI.A~IG l1' ALLI: SPIM,GE DbLLA SIC'ILIA

Pezzi contraerei 88 mm dello 32 Batterio del 3sF lokobteilung 311 (v) in posizione o Villacidro nel giugno 1943 Visibile un gruppo di Ju .52 in atterragg io. (co ll ez ione F. Pedrioli)

ne alla divisione35 Questo sca mbio era stato concesso molto cli buon grado, in quanto l'OKW. condizionato dalle false informazioni di "Mincemeat", riteneva che la Sardegna ed il Peloponneso sarebb ero s tati i più probabili obiettivi dei prossimi sbarch i

La forte accentuazione degli atta cc hi aerei sulla Sardegna nel mese di maggio aveva molto impressionato Kesselring che, consapevo le della insufficienza dei reparti caccia italiani e ted eschi stanziati nell 'iso la, decise di rinforzarli trasferendo il III/JG.77, forte di quarantotto Me.109, sul campo di Venafiorita. Una base che, oltre ad essere in una buona posizione strategica per assicurare le scorte ad un even tu ale intervento delle Forze Navali italian e. pe1metteva di difendere dagli attacc hi aerei il porto di O lbia, essenziale per il rifornim ento della Sardegna. Sempre per raffo rzare le difese dei capilinea della vi tale linea marittim a fra Olbia e la penisola ita li ana, alla fine di maggio la Luftflotte.2 trasfe rì tre ballerie della Flak nel porto di Civitavecchia, mentre il Comando Supremo ordinò il trasferimento a La Spezia e Pi ombino di dieci batterie prelevate dalle difese di Milano e Torino ,3 6

Monserroto nel moggio/ giugno 1943 Rifornimento del MC.205 n.4 dello 3609 Squadriglia

Dopo l ' arrivo di nuovi reparti della Wehrmacht e la decisione del Comando Supremo di trasfe,ire in Sardegna, anz ich é in Sicilia, la divisione paracadutisti Nembo, l a difesa dell'isola divenne notevolmente più robu sta37 Ai primi di lu gl io essa poteva contare sulla 90" Panzer Division rinfo rzata, s ul XTI Corpo d'Armata (d ivisione di fanteria Sabauda, divisioni cos tiere 203• e 20Y, XXXTJI Bri ga ta Costiera), s ul XXX Corpo cl' Armata (divis ion e di fante ria Calabria, divisione cost iera 204" e IV Brigata Costiera), con una riserva costituita dalla divisione di fanter ia Bari , dalla citata divisione Nembo e da un rag gruppame nt o corazzato italiano38 ln totale in Sardegna erano dis locate tre valide divisioni di fanteria, una ottima division e paracadutisti, tre divisioni e due bri gate costiere, un raggruppamento motocorazzato - tutte unità del

35 Sta to Maggiore Esercito Ufficio Storico, "Verbali delle riun ioni tenute dal Capo di SM Generale" Voi.IV. p.157.

36 ··verb ali delle riu nioni tenuie dal Capo cli SM Generale'·, Vol.JV. p.153.

37 Comunicazio ne del Coma ndo Supre mo a C.S.M Eserci to. Marina. Aero naut ica. N.1 183 I/Op de l 29 marzo 1943. Le direttive operative di Superaereo, voi. secondo Tomo IL Voi.IV, p. 678.

38 A.A.V.V. "L'Italia in Gue rra - il quarto anno - 1943". a cura di Roman H. Rain ero. Stab ilimento Grafico Militare Gaeta, 1994, .p.192.

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CAP. Xl - S ITLAZI ONE STRATECICA E PI A NI DE LL ' A SSE 381

A sostegno dello difeso dello Sardegna ero prevista un intervento delle Forze Novoli italiane, lo cui protezione sarebbe stata assicu ralo dog li aerei dello Luftwa ffe e dello Reg io Aeronautico, che per questo compito due grvppi coccio . l'8 ° Grvppo (MC.200) schierato o Sorzono, ed il 160° G ruppo (Re.2001) schierato in Sardegna su l campa di Venofiorito (nell'immogime)

Reg io Ese rcito - più una divisione co razzata rinforzata della Wehrmacht w La difc a aerea poteva contare s u un contingente della Luftwaffe, formato da due gruppi di caccia a pieni organici (lll /JG .77 e TI/JG.51 ), da un intero stormo di cacciabombardieri (S lac ht Geschwa der.2) e da due sq uadri g lie di ricognitori (4 (H )/12 e 3 (F)/33) . con totale di circa centocinquanta aerei, cui l' Aeronautica Sardegna agg iu ngeva circa altrettanti aerei da combattimento. fra cui una ottantina di MC.202 e MC.205 del 5 1° Stormo più venticinque Re.2001 del 160° e 2° Gruppo. una trentina fra bombardieri ed aeroiluranti, se nza contare una ventina di venerabili CR.42, qua ttro G.50 e venticinque ricognitori di sca rso valore bellico40 • ln ogni caso - come fece osservare Kes sclri ng - non sarebbe stato possibile sc hierare in Sardegna maggiori forze aeree. perché la situaz ione dei campi era difficili ss ima, e se ndo tu tti ben noti al nem ico , e pertanto era da prevedere che sarebbero stati inten amente bombardati 4 1 • Per inciso. lo spostamento dalla Sicilia alla Sardegna de l potente Slacht Geschwader.2 fu una dec isione del nuo vo comandante della Luftflotte.2, feldmaresciallo von Ri chthofen, che, a differenza del s uo uperiore Kesselring. giudicava molto più probabile uno sbarco in Sardeg na anzi ché in Sicilia4 Però non passò mo lto tempo che il provvedimento preso da von Richthofen si dimos trò errato, perché dopo una trentina di giorni i sess anta Fw.190 de llo SchG.2 furono richiamati d'urgenza in Sicilia, dove g ià era iniziata l'invasione4 3. Tutt avia la permanenza del reparto s ul campo di Milis ebbe il vantaggio di ev itare che i suoi preziosi FW.190 fossero distrutti dai bombardamenti preparatori effettuati sulle basi siciliane nella prima decade di luglio.

A sostegno de ll a difesa del la Sard egna era stato previ sto anche un intervento delle Forze Nava li itali ane. che, data la relativa vicinanLa delle basi di Genova e La Spezia, avrebbero potuto intervenire contro la flotta d'inva sio ne co n tre navi da battag li a, c inque inc rociatori e du e squadri g lie di cacciatorpedi ni ere riunite in un 'unica formazione, la cui protezione sarebbe stata assicurata dagli aerei della Luftwaffe e della

39 Le grandi unità italian e della Sa rdegm1 era no al coma ndo del generale Anton io Basso. La d ivisione para cadu tista " embo"' una delle unità meglio addestrate e motivate del Reg io Ese rcito. venne inviata nell'isola il 16 giugno 19·B ( n.d.A).

40 Pe r le situazion i dei velivol i dcli' Aerona utica Sa rdegna e de ll a Lurtwaffe Sard illl ie n, ved i relative tabelle negli Allegati.

41 "Verbali delle riuni oni tenute dal Capo di SM Generale··. Vo i.IV, p.1 39.

42 Yon Senger und Etterlin Frido, "Combauere senza paura e se nza speran?a". Longa ne si Milano. 1968. p.210.

43 RAF I arrative. Th e Sicilian Ca mpai gn June - August 194 3. Appendix 3, p.9. AFHRA 233 6-t.

382 G UE RR A AEREA IN I TALlA • DA EL-ALA \'ILIN ALLE l'IAGCiE DEL LA -"S ,_,_ IC:.,elL""IAc__ ________________
Capoterra maggio/giugno 19 43 li colo nnello Alda Remand in a comandante del 51 ° Stormo (pgc. conte Paolo Paravicini)

Regia Aeronautica44 In particolare la Regia Aeronautica aveva riservato per questo compito due gruppi caccia, di cui 1'8° Gruppo , con MC.200, era già schierato sulla base di Sarzana, dove si stava addestrando per cooperare con le navi della flotta. Invece il J60° Gruppo, equipaggiato con Re.2001, era stato schierato direttamente in Sardegna sul campo di Venafiorita 45 Lo schieramento dei reparti caccia, che dovevano scortare le Forze Navali ne l Mar Li gure occidentale, era completato da l 13 ° Gruppo Caccia basato sull'aeroporto di Albenga. Era previsto che, appena le Forze Navali fossero arrivate ad ovest della Corsica, dovevano essere prese in consegna dag li aerei

Il "Gatto che prende i sorc i" su ll o fusoli era di questo MC.205 Veltro MM.9557, della 3602 Squadrig li a d i base o Monserrato nel magg io 194 3. ( pgc. con te Paolo Paravic i ni ).

italo tedesch i basati sui campi di Alghero, Milis e Vi ll acidro46 Allo scopo di migliorare i poco affidabili collegamenti in radiote lefonia dei caccia ita liani, erano stat i consegnati all'8 ° Gruppo nuovi apparati quarzati di prod uz ione germanica part icolarmente efficienti. Inoltre , per garantire il collegamento radio fra aerei, navi ed il comando del Gruppo , anche in caso di spostamento del reparto su altra base, il Gruppo aveva avuto in dotazione un S.81 - operante sotto la responsabilità di un capitano di corvetta - dotato di potenti installazioni radio in grado di assicurare rapidi ed efficienti co ll egamenti. Sempre al fine di migliorare le difese della squadra, una delle sue un ità ospitava in permanenza un ufficia le pi lota con la funzione di "direttore de l la cacc ia" 47 •

Dato che il Comando Supremo aveva continuato a considerare alto il rischio d'invasione della Sardegna, nonostante i precisi indizi forniti daJJa occupazione di Pantelleria e dall'accentuarsi degli attacchi aerei sulla Sicilia e le sue vie di comunicazione, il trasferimento in Sardegna della divisione Nembo e dei corazzati tedeschi venne confermato ed eseguito nella seconda metà cli giugno. Il 18 giugno, mentre era in corso il trasferimento dei reparti de ll a Nembo e cli quelli tedeschi, un agente italiano a Lisbona riferì al Serv izio Informazion i Militari a Roma, che "for ze ammontanti complessivamente ad ottantacinquemila uomini sarebbero sbarcale a Trapani, Marsala, Agrigento, Licata, Gela e Pozzallo"48 L'informazione era esatta nelle linee generali, salvo che nei eiettagli relativi alle località di sbarco, che però corrispondevano esattamente a quelle indicate nella penultima stesura del piano d'invasione della S ici lia, che peraltro era stata sostitu ita già da un mese dalla versione defìn itiva49 L'avvert.imenlo dell'informatore si perse nella marea d i rapporti c he ingo mbrava no i tavoli dei se rviz ì italo tedesc h i, ma se anche avesse av uto un immediato credito, il peggioramento de ll e co mu nicazioni mar ittime provocato dagli attacchi degli aerei e dei sottomarini non avre bbe com unq ue consentito di trasferire in tempo utile reparti dalla Sardegna all a Sicilia.

A grandi li nee i l piano di difesa della Sardegna prevedeva immediati contrattacch i nelle zone in cui si

44 S upermarina, direttive per contrastare sbarchi nemici in Sardegna e Corsica, D.Na. 28 marzo 1943, in "Le direttive tecnico-opera tive di S uperaereo 1940- 194 3", Voi. secondo Tomo II, p.722.

45 Superaereo, D ivis ione Operaz io ni N. IB/8 13 l , 8 maggio 1943 , Es igenza Sardegna , in "Le d iretti ve tecnico -opera tive di Super aereo 1940 - 1943", Vo i. secondo Tomo Il , p.746.

46 Superaereo, D ivis ione Operaz ioni N. I B/8 13 1, 8 magg io 1943 , Esigenza Sardegna, in " Le dirett ive tecnico-opera tive di Superaereo 1940- I 943", Allegato n.3, Voi. seco ndo To mo Il , p.757.

47 Tes t imonianza Ferna ndo Malvezz i, Ala Tricolore luglio - ot tobre 1998, "Operaz ioni fino a ll'arm ist izio 8/9/1943".

48 Pond Hugh, ';Sic ilia!" Tascabili Longanes i, Mi lano 1967, p.24.

49 li pia no aereo definitivo fu approvato dal generale Spaatz il 13 maggio 1943.

CAP. XI - S ITUAZIONE S'fRAT ECICA E PI AN I DEU.' A SSE 383

presumeva sarebbero avvenuti gli sbarchi. Secondo le direttive del Comando Supremo tutti i meai dovevano essere orientati alla costa in modo che la difesa mobile potesse fondersi con quella costiera. ·Data l'entità delle nostre forze mobili - aveva ordinato Ambros ie - non possiamo auendere che /'avversario faccia la testa di sbarco per aaaccarlo, ma dobbiamo attaccarlo subito per impedirgli di meuere piede a terra·· so

In pratica lo schieramenro delle forze mobili venne orientato in modo da respingere attacchi sia nella zona s ud occide nt al e de ll ' isola sia nei Camp ida ni. la gra nde pianura compresa fra le provincie di Cag li ari ed Oristano. alla cui dife a fu destinata la maggiore pa11e dei reparti coraaati italiani e tede chi 51 • Dal punto di vista concettuale il piano calzava come un guanto sulla ipote si effettivamente più probabile, in qua nto ambed ue le zone prese in consideraz ione erano quelle su cu i gli A ll eati avrebbero potuto assicurare la mass ima copertura aerea al momento dello sbarco.

Vista r entità delle forze in campo. la conformazione delr i ola. la discreta consistenza delle unità italiane e la mancanza di quelle falle nel morale delle truppe e della popolazione sarda, che invece facilitò il comp it o deg li All ea ti in S ici li a, è quas i sic uro che se ess i avessero te ntato l 'o peraz ione " Bri msto ne" (lo sbarco in Sardegna) avrebbero pagato un conto piunosto salato. e di certo su periore a quello dell'operazione " Husky". C'è inoltre da aggiungere che nel ca o di invasione della Sardegna. i bombardieri e gli aerosiluranti dcll' Asse avrebbero avuto un compito molto più facile, poiché sarebbero stati favoriti dalla minore distanza fra le zone d'operaz ione e le bas i di parte nza ne ll a pen isola e, dopo il tramonto, non sarebbero stati osteggiati da una caccia notturna di efficienza e potenza pari a quella di Malta. Inoltre. essendo buona parte delle ba i dei bombardieri nel Nord Italia. le forze aeree trategiche del Mediterranean Air Command av rebbe ro avu to maggio ri d ifficoltà ad attacca rl e e pert an to no n av rebbero inAitto alla Luftwaffe le pesa nti perdite, che invece ebbero i suo i reparti da bombardamento tanziati negli aeroporti de l Meridione.

La situazione della Sicilia

Alla fine del gennaio 1943. il capo dell'Oberbefelshaber Sud. feldmaresc iallo Albert Kesselring. aveva ri tenuto suo dovere interessarsi più anivamente della difesa delle grand i isole italiane. Secondo il suo st i le prec iso e sc rup o loso, Kesse lrin g aveva ispez io nato perso nalm ente g li app resta me nt i difensivi della Sicilia e della Sardegna. intrattenendosi con i comandanti responsabi li. La situazione gli apparsa assai poco lusinghiera, anzi in parecchi cas i addirittura disastro a: ··Erano stati costruiti ostacoli a11ticarro.

111a sen::;a u11a difesa sufficiente, od addiriHura indifesi/ } Le divisioni scaglio11ate lungo la costa non erano molto migliori. Con tali truppe e simili opere difensive, non disposte in profondirà, non si sarebbe potuta opporre alcuna resisten::;a. Alquanto migliore era la situa-;:,il e in Corsica , ed appena passabile in Sardegna , ma in Sicilia e sulle coste della Calabria essa era addiriuura disperata". Cinque mesi dopo, ne l corso di una s uccessiva is pez ione, il fe ldm arescia ll o constatò, che per q ua nto lo stato delle difese fosse nel fr attempo a lq uanto mig li orato. pur troppo ··11011 [erano/ ancora in g rado di resistere ad un attacco compiuto con for::;e note,•oli"52

Non sappiamo se il modesto progresso notato da Kesselring fosse dovu to al cambio della guardia a i ve rt ic i de ll 'a lto co mando ita li an o, com unqu e . il 6 fe bbrai o, poco dopo lo sca mbi o de ll e co nseg ne fra il Marescia ll o Cavallero ed il generale Ambrosio. il generale Ezio Rosi. comandante della 6• Armata e re-

50 Stato Magg iore Eserc i1 0 Ufficio Storico. "Verba li delle riun ion i tenu te dal Capo di SM Generale'', Vo i.I V. p. 97.

51 Stato Maggiore Esercito Ufficio Storico "Verbali delle riunioni tenute dal Capo di SM Generale". Voi.IV. p 97.

52 Kcsselrin g A op. cit. pp.168-169.

384 ç u.1 RRA AEREA I", ITA UA. DA a- ALAM E IN AL LE SPI AGGE DFI. LA S,c ,c::;:Llc:..;.A ____
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I soli mezzi o nti corro itol ioni veramen te modern i in Sicilio erono i pochi semoventi Ansa l do do 90/53, offioncoti doi piccoli e meno efficaci SPA do 47/32 (nell' i mmagine uno di ques ti ultimi in azione in Si cil ia). {SM E)

sponsabi le della difesa de ll a Sicilia, era stato sostituito dal generale Maiio Roatta.

La situaz ione lasciata da Ro si s uscitò una certa "perp lessità" nel capo cli Stato Maggiore di Roatta , generale Giacomo Zanuss i. " li gra do di approntamento della difesa - osservò caus t icamente Zau ss i - porlava a pensare che invece degli anglo americani ci si attendesse di svolgere una di quelle spe tta colari mano vre di pa ce, cui in va riabilmente Mussolini concedeva l 'onore della sua presen za. [ ... ] E anche ove il genera le Ros i non si attendesse c iò, ma ben altro, è indubbi o che egli aveva lasciato le cose nel gennaio febbraio 1943 in uno stato poco meno che desolante" 53

La s ituazione ali menta re della popo lazione era ne l fratt empo pegg iorata in modo di sastroso. In alcune provincie le scor te erano ridotte a poco più d i un giorno. Mancavano persino prodotti lo ca li , come olio e grano, soprattutto perché i produtto ri li sottraeva no agli am massi. Le opere difensi ve lungo il litora le erano state costruite per la massima parte in terra Molte delle opere in ceme nto non erano state completate. A te rgo della fascia costiera mancava la cosiddetta "fascia di s barramento" a cavall o del le varie vie d i penetrazione verso l' interno Gli sban-amenti agli incroci stradali erano pochi e malfatti. Ins ufficiente la dife sa controcarro. 1 pezzi idonei per calibro e ce lerità di ti ro a contrastare carri medi e pesa nti come gli Sherman ed i Churchill erano scarsi, come scarse erano le lo ro rise rve di muniz ioni. L 'artig lieria - riferi sce Zanu ssi - e ra costituita dai so li ti ca libri divisionali e dagli antiquc//i re li11i d elle nostre batteri e di Corpo d'Armata , [ ... ] di scarsa poren za e modestiss ima g ittata del tutto incapa c i di e.ffe ttu a re il cos idde 1to " 1iro antinave".

[ ] c io è di fronteggiare i natanti speciali con i quali il n e mico f... ] avrebbe operato lo sba rco" 54 I co ll egamenti radio - ovvero gli appa recc hi ri ce tras mittenti -e rano pochi, ed all ' in terno delle divi sioni costiere non tutti i battag lion i ne era no provvi st i. Pes sim e anc he le com unicazio ni telefonic he. Certi comandi di compagnia dovevano affidarsi alle gambe de i portaord ini , mentre le truppe che li avrebbero attaccati normalmente impiegavano radio portatili sino al livello di plotone od anche di sq uadra.

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CAP X l - Srr UAZION !, STRA T EG IC A e PI AN I DF.U.' A SSE 385
53 Zanu ss i Giacomo ge neral "Guerra e caLasu-ofe d'Italia'·, Casa editrice libraria Corso, Roma 1945. p. 30 I. 54 Zanussi Giacomo generale. "Guerra e catastrofe d ' Ital ia' ' , Casa ed it rice libraria Corso, Ro ma 1945. p. 306.

I continui bombardamenti avevano scosso il morale della popolazione, che già dava manifesti egni di insoffere nza Un fattore che non poteva non avere una diretta influ e nza s uU a tenuta di molti reparti de ll a difesa in quanto. come racconta Zanu~si. · troppi uomini appartenenti ai reparti costieri e alle dirisioni di fanteria erano siciliani - dal 70 all80 % - e perciò condividevano i sentimenti della popola-:.io11e civile con la quale si trovavano giornalmente a contalfo 5.1

Un altro serio impedimento era costituito dalla pletora di prefetti - sette per l"esattezza - ognuno dei quali autorizzato ad emanare provvedimenti, magari contrastanti con quelli delle vicine circoscrizioni, e sopra ttutto non coo rdinati con le es ige nze militari. Questo se ttore fu s ubito rio rdinato da Roatta che ottenne da Roma di sottoporre i prefetti ad un alto commissario alle sue dipendenze. "Di pitì ardua soltòone risultò lo dipendew:.a delle piaz-::.eforti marittime, giacché - continua Zanus~i - i/ Ministero della Marina non volle se ntire ra g ione. Il regolamento della d(fesa costie ra stab ili va che dette piazzeforti anco rché difese da reparti avrebbero dovwo dipendere dai loro comandanti narurali - capitani di vascello od ammiragli - [. ] sino o quando tm comandante di grande 1111ità dell'esercito 11011 vi ai·esse messo piede"1~. Non vi fu invece alcu n co nfliu o cli dipendenze fra il comando della 6° Armata ed il coma ndante delr Aeronautica. generale Monti. e neppure con i tedeschi, che avendo al momento solo limitate forze terrestri (7.400 uomini, con 26 pezzi mobili da 88mm e IO carri armati 57 ) accettarono di buon grado di mettere fine ad ogni forma indipend e nt e di atti vità58

Sistemata la parte organizzativa. Roatta si dedicò al potenziamento delle capac ità di difesa dell'isola, contrandosi qua i immediatamente co n la genera le crisi di uomini, materiali e mezzi di trasporto, che angus ti ava le forze armate italiane, aggravata, ne l caso de ll a S icilia, dalle di s truzioni quo tidi anamente apportate dalle forze aeree nemiche 59 • AJrinizi o di maggio le sue forze non erano state potenziate in maniera apprezzabile6C> Le quattro divisioni di manovra, in realtà erano mobili solo molto parLialmente per difetto di automezzi. Persino la loro dotazione di calzature la sciava molto a desiderare. ella riunione tenutasi il 2 maggio presso il Comando Supremo. presenti Ambrosio. Ri ccardi e Fougier, Roatta espose realisticamente la s ua situa1ione. Tsoli mezzi anticarro veramente moderni e potenti a disposizione dell e s ue unità mob ili erano quelli dei tre gruppi di semove nti Ansa ldo da 90/53, affiancati da mezzi meno efficaci, quali tre grupp i di semoventi SPA da 47/32. tre battaglioni con pezzi da 47/32 autocarrat i ed infine dalle artiglierie a traino meccanico divisionali61 • Lo schieramento delle div isioni costiere presentava una de nsit à di ve nti se i uomini per ch ilometro e di un pezzo d'artiglieria ogni 6,5 chil ometri . Un altro punto d i estrema debolezza era costi tuit o dall'arretrato stato di avanzame nt o dei lavori delle opere in cemento armato, alle quali le divisioni costiere avrebbero dovuto appoggiarsi per la difesa del litorale. Per il loro comp leta mento occorrevano mano d'opera spec ializzata e materiali. Delle 80.000 tonne ll ate di ceme nt o occo rrenti per ultim are le opere su l litorale. I0.000 tonnellate al mese potevano esse re prodolle nelrisola, sempre che ai cementifici arrivasse il carbone necessario, mentre le 7.000 tonnellate mensili mancanti dovevano esse re in viate dall a penisola. In oltre occo rrevan o a ltre 170.000 tonn e ll ate di ce mento, mezzi d'opera e personale per costruire le tra curate opere della "fasc ia di sba rra mento" a tergo delle

55 Zanu,,i Giacomo generale. "Guerra e catastrofe d" halia Ca a editrice libraria Co~ o Roma 1945. p. 30-t

56 Zanus<;i Giacomo generale. "G uerra e catastrofe d' halia". Ca sa ed itrice libraria Corso, Roma 1945. p. 315.

57 Ufficio SIOrico Sta to Maggiore dell'Esercito. Roma. 1985. "Verba li de ll e riunfo ni tenute da capo di SM Generale". Voi. IV. 1° gennaio 1943 - 7 settembre 1943. p.103 e segg

58 Zanussi Giacomo generale. "Guerra e catastrofe d'Italia - giugno 1940 - giugno 1943··, Casa ed itri ce librar ia Corso. Rom a 1945. p. 315.

59 Zanu,si Giacomo generale. "Guerra e cata s trofe d" halia - giu gno 1940 - giugno 1943'". p. 317.

60 Ufficio Storico Stato Maggi ore delrfaercito, Roma, I985, ··verbali delle riunioni tenu te da capo di SM Genera te··. Voi. IV, I O ge nnai o 1943 - 7 se ttembre I943 p. I03 e segg

6 1 Ufficio Storico Stato Maggiore dell"Esercito. Roma. 1985. "Verbali delle riunioni cenute da capo di SM Generate··. Voi. JV. l 0 gennaio 1943- 7 ~e11embrc 19-B.p.103e egg

386 GUERRA /\hREA lJ\ hAUA - OA EL-A L AME I K ALI E SPIAGGE DFI LA S = IC=IL"-'IA'--------------------

coste. Il fabbisogno totale di cemento era quindi di 250.000 tonnellate, ma se fosse stato possibile contare solo sulle previste 17 .000 tonne ll ate menstli, anziché su quelle occoITenti, le opere di difesa sarebbero state completate nel giugno del 1944. Mancavano anche le mine anticarro: delle 400.000 richieste. ne erano state assegnate 160.000, mentre la consegna delle rimanenti era stata preventivata in tre rate da completare entro il 31 agosto62 Non mancavano invece le mine per gli sbarramenti davanti all e coste, che Roatta fece rafforzare dalla Marina, dando la precedenza alla zona fra Gela e Catan ia, dove (con encomiabile preveggenza) eg li riteneva che sarebbero stati effettuati gli sbarchi. Altrettanto saggiamente Roatta non si fece illu sio ni sull'intervento delle forze navali ita liane. tanto più che questo era già stato esplicitamente escluso dell'ammiraglio Riccardi capo di Stato Maggiore della Marina63 Roana si dimostrò abbastanza fiducioso circa la difesa deg li ae ropo11 i. Riteneva che anche ne l caso di uno sbarco in forze, i reparti d'aviazione stanziati sull'isola avrebbero potuto continuare a funzionare. "La difesa [dei campi d'aviazione] c'è ed in genere è buona - aveva detto ad Ambrosio - però data la loro ubicazione molti campi sono inglobati sulla linea dei capisaldi di contenimento e quindi saranno molto sogge11i all'offesa nemica. Penso quindi che si dovrà contare molto sui campi della Sardegna e della Calabria". Su questo argomento intervenne il generale Fougier, che precisò: "Per le azioni a largo raggio bisognerà contare molto su quelli delle Puglie; sarà necessario attuare la manovra dei campi. L'essenziale è che essi non cadano nelle mani del nemico, per quanto[. .. ] non è indispensabile per il nemico il possesso dei nostri aeropor1i, data la vicinan za delle cosre africane e la presenza di Malta"f>.l_ Una ipotesi quest'ultima, alquanto discutibi le, poiché precedenti esperienze nel Nord Africa avevano dimos trato che il nemico aveva regolarmente allestito nuove basi su l territorio, mano a mano questo ven iva conqu istato, per essere in grado di fornire un efficace supporto aereo aJle sue truppe. Ma Foug ier aggiunse anche un'ottim istica assicurazione, che probabilmente ebbe l'indesiderato effetto di convincere il Comando S upremo di riservare all a Sardegna le ult ime truppe mobili disponibili: "Se la questione si limitasse alla sola Sicilia posso dire che le noslre forze aeree, data la possibilità di fare massa, sono ragguardevoli. E del resto anche le forze localì della Sicilia stessa sono notevoli. In sintesi abbiamo la possibilità di contrastare efficacemente lo sbarco "65

Il 30 maggio il comando della 6n Armata fu assunto dal generale Guzzoni, che sostituì Roatta, che rientrava a Roma dove assunse l' inca1ico di capo di Stato Magg iore dell'Esercito. Nonostante gli sfo rzi compiuti da Roatta pe r rimediare in soli tre mesi le enormi pecche lasciate da Ros i nell e difese dell'isola, Guzzoni dovette constatare che neg li ultimi temp i la si tuaz ione

62 Mancavano invece le scarpe, tanto c he Roatta fece presente c he se non si fosse provveduto d'urgenza Je truppe avrebbero potuto rirna nere sca lze dopo la pr im a ma rcia. Ufficio S torico Sta to Maggiore dc li ' Eserci to. Roma I 985. "Verbal i delle ri unioni tenute da capo d i SM Genera le"', Voi. IV. I O gennaio 1943 - 7 settembre 1943, p I 03 e segg

63 "Verba le della riu nio ne tenuta dall" Eccellenza il Capo d i Stato Magg iore Genera le il 2 maggio 1943 - XX I", Ufficio Storico Stato Maggiore de ll 'Esercito , Roma, 1985, "Ver bali delle riu nioni tenute da capo di SM Generale" , Vo i. JV.

IO gen naio 1943 - 7 settembre l 943, p. l 03

64 Verba le de ll a ri unione ten uta da ll 'Ecce ll enza i l Capo cli Sta to Maggiore Generale il 2 maggio 1943 - XXI''. Ufficio Stor ico Stato Maggio re ci cli ' Esercito, Roma , l 985, "Verbali de ll e riu ni on i ten ute da capo di SM Generale" , Vo i. IV.

IO ge nnaio 1943 - 7 settembre 1943, p. l 04.

65 Verba le de ll a riunione te nu ta da ll 'Ecce llenza i l Capo di Stato Maggiore Ge nera le il 2 magg io 1943 - XXI''. Ufficio Stor ico S tato Maggiore dell'Eserciw op. cit. p.1 22.

CAP . Xl - SITU AZIONE STRATEGICA E, l'IAN I Dt LL A SSE 387
Ca tani a, estate 1943, MC.202 d ello se z ione d' o ll o rme de ll a 37 42 Sq uodriglio

generale non era molto migl iorata, anzi era peggiorata, soprattutto nel settore dei rifornimenti per effetto dei pesanti bombardamenti aerei. che nell'ultima decade di maggio avevano interrotto le linee ferroviarie della Calabria, affondato tre navi traghetto e danneggiato le due 1imanenti66 • Il 6 giugno, il CARIDDI, ultimo traghetto ancora effic iente. fu messo fuori uso dai B-24 de l 376'h Bomb Group nel corso d i una incursione in cui furono co lpiti anche il po rr o di Villa San Giovanni, Reggio di Calab ria, gli scal i ferroviari e gli approdi dei traghetti di Messina. Di conseguenza il materiale giornalmente trasportato attraverso lo Stretto scese a circa 2.000 tonnellate gio rn aliere67

Vista l 'incapac ità dell'aviazione d i respingere i distruttivi attacch i aerei del nemico, Guzzoni si rese conto che le s ue truppe avrebbero potuto fare poco affidamento sul suo concorso. Infatti - essendo nota la debolezza dell'aviazione ita li ana ed i chiari limiti di quella tedesca - non c'era da farsi ill usion i che la situaz ione sarebbe mig li orata con l'ipotet ico arr ivo di rinforzi dalla Luftwaffe. Inoltre si convinse che nel momento in cui fosse iniziata l'invasione non sarebbe più stato possibile fare affluire nell'isola altre grandi unità "perché i mezzi di trasporto mari li imi già insufficienti alla.fine di maggio per l'alimenta z ione dell'isola, lo sarebbero stati ancora di più durante le operazioni''68 • Pertanto Guzzoni ritenne che per la difesa de ll a Sic ili a avrebbe po t uto co ntare solo sulle truppe già sul posto o su quelle che sarebbe ro arrivate ptima de ll 'inizio dell'invasione69 •

L' in tervento della Squadra da battaglia, così come era stato delineato da l la Di.Na. n 12 (direttiva navale numero 12) emanata il 30 di maggio da l capo cli Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Riccardi, ric hiedeva l ' imp iego d i notevoli forze aeree per assicu rarne la protez ione sino dal momento della uscita de lle navi dai po rt i In primo l uogo era necessario un largo spiegamen to di velivo li della Regia Mari na e di speciali gru ppi navali in funz ione ant isommerg ib ili, inoltre occorreva r appoggio di una flottiglia di dragamine 70. La scorta aerea - calcolata in u-enta velivoli contin uamente in volo nel cielo della squad ra - avrebbe richiesto la disponibi li tà di non meno cli centocinquanta appa recchi 71 Data la potenza cle ll 'aviazione anglo amer icana, difficil mente tale sco11a av rebbe potuto ass icu rare a lungo la protezione dag li attacchj aerei. La sola Northwest African Coastal A ir Fo rce disponeva di quindic i squadrons cli aeros il uranti a pieni orga nici con equ ipaggi particolarmente addestra t i72 Ino ltre era preved ibile l'intervento dei velivo li de lle tre portae rei segnal ate ne l Medite rr aneo e dei bombarclieii medi della XII Air Force, che aveva no accumulato una buona esperienza ne ll e ope razioni mari tt ime, nel co rso dei loro numerosi e micidiali attacchi contro

66 Fa idella Emi li o ·'L' Italia ne ll a seconda guerra mondiale'', p. 42.

67 Fa lde ll a Emilio, ''Lo sbarco e la difesa de ll a Sici li a" p. 70 Faldella colloca a l 7 g iug no la d istruz ione de l CARIDD I, invece del 6 g iugno co me in dicato in tulti i documenti cle ll' USAAF.

68 Faldel la Emilio "L'I ta lia nella seconda guerra mond iale'·. p 42.

69 Questa previsione s i rivelò eccessivame nte pess imi s tica, perché i tedesc hi con mezzi propri riusciro no a ponare in Sicilia una div isione di gra natier i corazza ti (29° Panzergrenadicr) e due regg iment i di paracadutisti ( 3° e 4°). N.d.A.

70 S upermari na, Di.Na. n.12, Dire tt ive per azioni navali per co ntrastare sbarchi nemici in S ici li a. in "Le dirett ive tecnicooperat i ve d i Superaereo''. voi. secondo , Tomo II, p. 858.

71 Giorger ini G. op. cit. p. 40 l.

72 Opera tion Husky. NAAF initia l orde r of batt ie No n hwes t African CoastaJ Ai r Force. AFHRA A-6 192. fr. 09 I 6.

388 G UE RR A A EREA IN (TA LIA • DA EL- A L.A MEJ N ALLE S PIAGG l::,:,.;D::..:F.:.:..:.1.:.::.1.A.:..;S=..:IC:,..:l"'Ll.:..:.A______________
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i convog li per la Tunisia. Gli aerosi luranti ed i bombardieri nemici sarebbero arrivati nelle acque della Sicilia sco rtati dai caccia di Pantelleria e di Malta, nonché da quelli a lunga autonomia basati in Tunisia. Una tale massa di velivoli avrebbe in breve soverchiato le scorte aeree della Squadra ita liana. Dopo gli agguati dei sommergibili nemici ed i pesantissimi attacchi aerei, le sue unità sarebbero arrivate decimate ad uno scontro con forze stimate in sei navi da battaglia, tre portaerei, circa venti incrociatori e sessanta cacciatorpediniere73 Nessuna strategia e nessuna tattica avrebbero potuto evitare che l'intervento della Squadra nelle acque della S icilia divenisse uno scontro, con l'unico e garantito esito di una gloriosa ed inutile fìne 74

Il problema di trovare una efficace reazione contro i preparativi d'invasione in corso nei porti del Nord Africa e contro gli attacchi aerei, che strango lavano lentamente la Sicilia e la Sardegna, era chiaramente superiore alle capacità delle forze aeree de ll 'Asse. Persino Kesselring aveva dovuto ammetter lo durante una riunione presso il Comando Supremo, cu i aveva presenziato anche Fougier. Alla domanda di Amb rosie s u ciò che era fattibile sia al presente che al momento in cui si sarebbe manifestato l'attacco, Ke sse lring rispose che, nel limite delle loro possibilità, i suoi repart i da bombardamento g ià stavano attaccando le basi nemkhe nel settore di Orano e Tripoli, scegliendo accuratamente gli obiettivi in base ai risultati delle ricognizioni di urne. Comunque sino a quel momento non avevano potuto eseguire attacchi sui campi anglo americani nella zona di Tunis i con bombe di piccolo calibro. poiché queste non era no ancora arrivate dalla Germania. Pertanto il feldmaresciallo dovette, seppure a malincuore, ammettere. che la sua Luftflotte non disponeva di armi di efficacia pari alle bombe a frammentazione americane da 20 libbre , che facevano strage sugli aeroporti dell'Asse. Quanto alle azioni sul mare contro il naviglio nemico a sud della Sici lia, Kesselring ass ic urò che sare bbero state pos s ibili, appena completato il nece ssario addestramento degli equ ipaggi. Quind i in pratica ammise che i nuovi equipaggi assegnati alla Luftflotte.2 , mancavano del necessario addestramento. Men tre questi rinca lzi si addestravano, il feldmaresciallo s uggerì che questo tipo di azioni marittime "avrebbe potuto essere meglio effettuato dal generale Fougier. Chiamato in causa da Kesse lring , il capo di Stato Magg iore del! ' Aeronautica replicò che, sempre nei limit i delle sue possibilità, poteva eseguire bombardamenti s ui porti nel Nord Africa, ma che i s uoi reparti non avevano i mezzi per agire contro camp i d 'av iazione. Comunque confermò che i s uoi aerosiluranti già esegu ivano normalmente esplorazioni offe nsive.

Nei giorni seg uenti Kesse lring ritornò sull'argomento delle azion i aeree per contrastare un eventuale sbarco in Sicilia, informando il Comando Supremo che i suoi reparti da bombardamento potevano agire solo nelle ore notturne , comunque a l momento dell ' invas ione eg li avrebbe imp iegato sia di notte che ne ll e prime ore de l mattino qualsiasi mezzo senza la scorta della caccia, e che durante il giorno avrebbe mandato in azione solo bombardieri e caccia, riservando i suoi aerosiluranti per attaccare il se condo scaglione della flotta da sbarco. Preci sò infine che nella notte successiva (all ' invasione) sarebbero stati imp iegati caccia bo mbard ieri ed apparecc hi da combattimento contro i mezzi da sbarco . Fece però presente che nell'a tt esa occorreva pr ima risolvere due difficili problemi : ovvero mi gli orare il decentramento degli aerei s u i campi e realizzare un più efficiente serv izio di ricognizione strateg ica75 • Pe r inciso, questo se rv izio negli ultimi due mesi e mezzo era costato ai reparti da ricognizione tedesc hi perd ite pari al 120% della loro forza 76 Kesse lring ammise che per ridurre queste perdite l'aviaz ione tedesca e quella italiana avrebbero dovuto

73 Superaereo Ufficio Operaz ioni n. I 8 /10 506. I Lu g lio 1943. Te legramma ai comandi Squadre Aeree ed Aero nauti che Sic il ia e Sardegna, oggetto: " App rezzamento della s itu azio ne··. AUSSMA S4 SL! B- 1 39/ 1

74 Quando l'invasione effettivamente e bbe inil iO Sup e rmarina ordinò alle forte nava li di tenersi pronte a muovere da La Spezù1 e Gen ova per affro ntare il ne mico. Ma alla matt ina de l!' 11 l uglio l'ordine fu revoca to co n l'assenso d i Mu ssolini (G iorger ini G. op. cit. p. 403) .

75 ' ·Verbali del le ri unioni tenute da capo di SM Gene rale". Voi. IV. I O ge nn aio 1943 - 7 settembre I943, ved i pp.142, 149. I62, 163.

76 ' ·Ve rba l i de ll e riu nio ni ten ute da ca po d i SM Generale". Voi. IV. 1° ge nnaio 1943 - 7 se ttembre 1943, p.171. l dati dell e perdite dei ricognito ri della Luftllotte.2 furono fom iti da von Ricth ofe n in un riu nio ne successiva.

CAP. X l - SITUA ZI ONE STR AT EG IC A E PI A NI DEL.L As_s E 389

eseguire azio ni con bombardieri e caccia bombardieri contro le basi aeree avversarie. Non fu però in grado di indicare con quali mezzi poteva realizzare questo progetto, visto c he tutti i suoi reparti erano già impegnati contro i porti nordafricani. in fine osservò che in caso di sbarco, la grande superiorità aerea nemica avrebbe "reso alquanto difficili" spostamenti diurni delle truppe. e che pertanto "le divisioni schierate su/l'altopiano avrebbero potuto difficilmente portarsi fino alla costa". Per inciso, queste previsioni si dimostrarono esatte non solo in Sicilia. ma successivamente anche nel Golfo di Salerno.

Comunque, quando la discussione arrivò al nocciolo, ovvero quando Kesselring dovette chiarire ad Ambrosio con quali mezzi la Luftwaffe avrebbe potuto realizzare le azioni contro porti ed aeroporti nemi ci, il feldmaresciallo informò che erano in anivo uno stormo da bombardamento per azioni su obiettivi tra Bengasi ed Algeri, ed uno o forse due gruppi di distruttori Fw.190 per la difesa della costa. Confermò inoltre che sarebbero stati dati i mezzi per completare l'equipaggiamento del 4 ° Gruppo caccia (italiano) e potenziare i Gruppi Caccia (ita liani ) 3° e 150° 77 •

Kesselring non disse però che, anche con i reparti e velivoli promessi, né la Luftflotte.2 né la Reg ia Aeronautica av rebbero potuto incrementare sostanzialmente le difese della Sicilia né tantomeno disporre delle forze necessarie per sferrare attacch i del la necessaria potenza contro i centri di ammassamento delle forze d'invasione e contemporaneamente eseguire quelle azioni di contro .aviazione, indispensabili per ridmTe, almeno in parte, la sch iacc iante superio1ità anglo americana.

Alla fine di giugno la situazione delle forze italiane disponibili per la difesa della Sicilia era pressoché identica a quella lasc ia ta da Roatta. Le divisioni mobili erano le so lite "Livorno" e "Napoli" , inquadrate nel XVI Corpo d'Armata scaglionato nella zo na orientale dell'isola, l"'Assietta'' ed !"'Aosta", inquadrate nel XIl Corpo d'Armata nella zona occidentale, più cinque divisioni, due brigate ed un reggimento tutti definiti "costieri". La prevista sesta divisione costiera fu disponibile solo alla vigilia dell'invasione e fece appena tempo a prendere posizione. Ma dar.a la qualità dei comandi, dei quadri e della truppa delle unità costiere, la povertà del loro armamento , lo scarso addestramento e la mancanza di mezzi di trasporto. era prevedibile che avrebbero potuto offrire solo una limitata resistenza sulla linea del litorale e non avrebbero dato alcun contr ibuto nei combattimenti dell'interno. 78 • Nessuna unità italiana, neppure quelle mobili, aveva una precedente esperienza cli combatt imento.

Le divisioni "Napoli" ed "Aosta", erano sotto organico, difettavano di addestramento e mancavano cli artiglierie moderne, inoltre essendo il 75% della truppa rec lutato in Sicilia, risentivano maggiormente della situazione ambienta le, essendo naturale - come sc1isse il generale Faldella, capo di stato maggiore della 6" Armata - "che [i militari locali] fossero indotti a preoccuparsi della sorte delle loro famiglie in caso di sbarco sulle coste dell'isola " 79 La divisione "'Assietta" era afflitta dagli stessi problemi cli "Napoli" ed "Aosta", salvo che nella s ua truppa i militari isolani erano in minoranza. L'unica divisione bene addestrata , a pieni organici e sv incolata da problematiche locali, era la "Livorno", che a suo tempo era stata selezionata insieme alla divisione paracadutisti "Folgore" per il progettato e mai realizzato sba rco a

77 "Verbali delle riunioni tenute da capo di SM Generale" , Voi. IV , IO gen naio J943 - 7 settembre 1943 , p. I62. Nel te sto del verbale è c ita to due vo lte 4° Gruppo caccia. la prima per puntualizzare che ne sarebbe stata migli orata l'effic ienza, la seconda per com unica re che sarebbe stato potenziato. Non esistendo in quel periodo in llalia un 4° Gru ppo Caccia germanico, è da supporre che si trattasse semp re del 4° Gruppo Caccia Te1Testre dellla R.A. (n.d.A.)

78 Circa la qualità di queste unità "costiere" riferiamo al c uni giudjzj del ge ne rale At ti l io Quercia, già capo di Stato Maggiore del Xll C.A. in Sicilia: "/ comandanti erano di massima Generali di Brigata che avevano raggiu1110 raie grado 11ella riserva[ } che dije11a vano di preparcr::,io11e professionale aggiornata. [ } I quadri nella quasi totalità proFe11iva110 dalla risen ,a o dagli ufficiali di complemento. Molti di essi erano carichi di anni{.. J se11za preparazione professionale aggiornata o inesperti. [..] la truppa era costituita in gran parte da classi an:;,iane [ } e per il 70 % proveniva dal rec/uramento regionale. No11 dispone vano di me zz i di trasporto ad eccezione di w1 certo numero di bicic/ene {.. -} Le di1iisio11i erano di stime con 1111 numero, senza tradi::. ioni. In sintesi, le truppe in parola avevano scarsa capa cità combani va ·· (ripo11ato in Santo ni. op. cii. p.86).

79 Faldella E ·'Lo s barco e la difesa della Sici lia". p.58.

390 G L:ERR,\ A EREA IN I TA L.I A - DA EL- ALAMEIN ALLJ:. S PI AGG E DE L LA S I CILI A

A sinistra: Il generale Rodt comondon · te dello 152 Divis ion e Ponzergrenodier "Sizi lien ".

A fianco: Il generale Frido von Senger und Etterlin , inviato do Hitler per ossu· mere lo respo nsabilità dello difeso dello Sicilia Cattolico e terz iar io froncesco · no , mo militare di corriera , von Senger dopo lo Sicilia assunse il comando del XIV Pon.zerkorps, di venendo celebre per l'occonito difeso di Cassino

Malta. Infatti la " Livorno", per quanto equipaggiata con armi poco mode rn e, fu quella che si batté meglio al momento dell'invasione.

In totale la 63 Annata schierava c irca l 70.000 uomini variamente efficie nti al combattimento, in cludendo nel total e anche i gruppi di difesa degli aeroporti. Era invece molto migliorata rispetto al mese precedente, ma non nella misura desiderabile, la si tuazion e delle forze mobili germaniche. La Panzergrenadier Divis ion.15 "Sizilien" era stata formata con repa11i originariamente destinati ali' Afrika Armée, inoltre erano g ià arrivati alcuni reparti della Panzerdivision '·Hermann Goring" di paracadutisti della Luftwaffe I tedeschi avevano inoltre circa 30.000 militari della Luftwaffe e dei servizi della Wehrmacht, che tuttavia erano ritenuti dal loro comando cli scarsa utilità nelle operazioni in quanto privi di mezzi di trasporto e non addestrati come truppe cornbat ten ti 80 Per rendere più pronto ed efficace l'intervento della "S izili en", il comando della divisione aveva formato tre gruppi da combattimento reggimentali, di cui uno schierato ad oriente presso Caltagirone, uno ad occidente e l'ultimo tenuto in ri serva, al centro dell'isola presso Caltanissetta.

Il 9 giug no , il colonnello Henke l, capo di stato maggiore della "Sizilien", si era recato al comando della 6a Armata per propoITe a nome del comandante della divisione di schiera re in prossimità di Gela e Catania due dei gruppi da combatt im ento e di mettere immediatamente in movimento il terzo gruppo da occidente ad oriente al primo accenno di sbarco. La sua proposta era fondata sulla previsione che l ' invasione sarebbe mo lto probabilmente ini zia ta nelle zo ne di Gela e Catania, in quanto il loro retroteITa era favorevole all'impiego di mezzi meccanizzati, inoltre ne ll a loro area c'era no molti buoni aeroporti ed anche buone basi per i rifornimenti, come i porti di Catania e Siracusa81 • L'analisi di Henkel non so lo era corretta, ma - come i fatti dimostrarono - esa tta. Tutta via per timore che l'immediato contrattacco - che i ted eschi intend eva no lanciare contro la prima ondata d'invasione imp egnasse prematuramente l ' esigua ri se rva cost ituita dalle loro unità (a ll 'e poca la "Hermann Goring " doveva ancora arrivare in Sicilia) - Guzzoni non accettò la proposta, autorizzando so lo una so luzion e di compromesso, che in pratica modificava appena parzialmente lo sc hi erame nto dei gruppi da combattimento della "Sizilien"

li 26 giugno s ucc essivo Guzzoni ed il feldmaresciallo Kesselr ing si incontrarono ad Enna, presso il comando della 6· Armata, per definire gli ultimi dettagli del piano di difesa. 82 Kesselring era accompagnato dal generale Frido von Senger und Etterlin, che sebbe ne fosse stato inv iato da Hitl er per assumere la

80 Von Scnger und Etterlin, op. cit. p. 2 I3

8 I Faldella E. ·'Lo sbarco e la difesa della Sicilia", pp. 67 - 68.

82 L'anno dopo , al comando del XIV Corpo Corazzato. vo n Senger sarebbe s tato l'artefice della lunga e strenua difesa di Cas s.in o. N.d.A.

---~C."-Ac.:. P- X.,_ I SrruAZI ONE STRATEGICA E PIA'<) DELL' ASS E 391

responsabilità della difesa della Sicilia, compariva come ufficiale di collegamento presso comando della 6° Armata. Ra co nta vo n Senger, che Kesse lring s i co mportò co n mo lto ta tt o co n Guzzoni "lim itandosi a dare qualche consiglio". tuttavia riu scì a fare accettare uno schieramento delle truppe tedesche diverso da quello proposto dal comandante della 6" Am1ata, che invece voleva tenere le due divisioni ge rm aniche nella parte orient ale de ll'iso la in funzione d i ri serva. Ciò in co nsid eraz ione del fatto che era no le mi gl io1i unità di sponibili quanto a mobilità e potenziale offensivo. Secondo Guzzoni. le divisioni italiane dovevano limitarsi a contenere il nemico. lasciando a quelle tedesche il compito di fare massa nel punto più opportuno per co ntratt accare l'avversa rio dove le prob ab ilità di s uccesso sa rebbe ro state magg iori. Guzzoni aveva molt a fiducia nelle capacità offensive delle divisioni tedesche. di cui aveva va lu tato il potenziale offensivo un cinquanta per cento di quelle alleate, contro il venticinque per cento assegnato alle sue divisioni mobiJi 83 No nostante le argome ntazioni di Gu zzo ni , Kesselri ng sostenne con dec is ion e la necess ità di co nt rattacca re imm ediatamente il nemico s ulle spiagge per coglierlo nel momento in cu i era ancora debole.

Il parere di Kesselring alla fine prevalse. anche cont ro i cons igli di vo n Senger e del ge nerale Rodt comandante della 15° Di vision e, c he rite neva no errata la dec is ione 84 Di co nseg ue nza la "S iz ili en" fu tra sferita all'e stremità occide nt ale dell'iso la nella regione di Salemi. mentre la "Hermann Goring... i cui ultimi reparti stavano ancora arrivando, si radunò nella zona sud orientale nei pressi di Caltagirone. La " Hermann Go rin g", che fra le due di visio ni tede sc he era la me no pote nte e peggio add estrata, in rea ltà fu l' uni ca unità dislocata nella posizione giusta per intervenire rapidamente contro la testa di s barco di Gela. dove poi combaué co n il coraggioso co ncor o della divisione .. Li vo rno ... In vece con lo sc hieramento proposto da Guzzon i, iI ne mi co sa rebb e s ubito stat o affrontato da ll' efficie nti ss im a "S izili en" Anche cos ì l 'es ito final e de ll a campagna non sarebbe mutato. La preponderanza dei mezzi messi in campo dagli Alleati avrebbe annullato in un tempo più o meno breve i vantaggi ortenuti dalla maggiore concentrazione iniziale delle fo rze tcdesc he85 Kcsse lrin g riuscì anche a vince re la riluuanza di Guzzoni s ull'imm ed iato ed aut onom o intervento delle unità tede sc he Sicch é i loro comandanti vennero autorizzati, 'appena a1·esse,v riconosciuto /'obiettil'O della fforra d'inl'asio11e, ad in dare im111ediarame11te le opera:io11i contro il nemico" 86 • Durant e la riuni o ne ad Enna si parl ò mo lt o poco della s itu az ion e aerea, ma un acuto osserva to re co me Frido von Se nger und Etterlin. sebbene presente in Sicilia da soli tre giorni. si era già formato al proposito una opinione piutt os to preci sa: " li 11e111ico avel'(I già da seuimane il dominio comple to d ello spa:io aereo. la maggiore parte delle nostre for-;,e aeree dislocat e in Sicil ia era stata distrulla a terra "117 •

83 Von Senger und Enerlin. op. cil. p. 2 1 I.

8-1 Von Senger und Enerlin. op. cir. p. 216.

85 Von Senger und Elle rlin. op. cit. p. 2 17.

86 Ke~sc lrì ng A. op. cir. p .1 69.

87 Von Scnger und Enerlin. op. cit. p. 212

392 G UE RRA Al Rb\ 1:,; lTAI.IA • DA EL·AI.A~I EIN ALI.I , ',PIAGG E Dl'.1 1.A S ICILIA

Difendersi è molto più difficile che attaccare (da "Shichinin no Samurai" di Akira Kurosawa)

Capitolo XII

La neutralizzazione delle difese siciliane

La ricog nizione alleata nei preparativi dell'in vas ione

Gli att acchj alle comunicazioni marit time nel Tirreno

Battaglie aeree sulla Sardegna

L'offensiva contro le basi aeree della Sicilia ed i suoi centri di comu nicazione col continen te Messina 25 giugno 1943, scacco mat to alla Jagdwaffe Sizilien

Quattordici giorni all'invasione

Set te giorni all ' invasione (Dx-7)

F·5B , versione da ricognizione fotografica del Lockheed P·38 (USAF) .

Beoufighter catturato in valutazione a G ui donia {collezione Ferdinando Pedri ali)

Uno dei caccia Dewo i ti ne D.520 ex Armée de l' A i r utili zzati durante gli ulti mi mesi d i guerra dai reparti intercettori italiani per sopperire alla mancanza di aerei (SMA)

La ricognizione alleata nei preparativi dell'invasione

Dopo la resa di Pante ll er ia l'aviazione alleata aveva potuto dedicarsi interamente a preparare l'invasione della Sicilia. Al fine di creare incertezza circa il vero obiettivo della loro prossima mossa gli alleat i distribuirono i loro attacc hi su una area molto vasta, battendo però co n particolare insistenza i centri di com uni cazione e gli aeroporti della Sicilia, della Sardegna e dell' Italia Meridiona le.

L' indi vidua zione degli obiettivi e l'aggiornamento della relativa lista era comp ito del Northwest African Photografic Reconnai sa nce Wing (NAP RW) ' , che ogni giorno forniva una precisa sit uazione circa la posizione, la consistenza e gli spostamenti delle forze aeree, terrestri e navali dcll' Asse e del loro sistema di comunicazioni logistiche. La raccolta degli elementi necessaii ai pianificatori dell' "Operazione Husky" fu avviata il l O marzo , con l 'i nvio a Malta di un distaccamento del 12'11 Photo Recon nai sance Squadron che, affiancato allo Wing 248 della RAF, si mise al lavoro per comp letare l'intera mappatura de ll a Sicilia. Fra il 15 maggio ed il 1O luglio i ricognitori eseguirono più di 500 missioni. nel co rso delle quali completarono la mappa dell'isola, aggiornarono le informazioni relative ai principali porti fra il parallelo di Gibilterra e la linea Corfù - T ripoli, fotografarono almeno due volte al giorno le basi della flotta italiana e fornirono agli Alleati una quasi esatta situazio ne dei reparti aerei stanziati sug li aeroporti della Sicilia, della Sai·degna e dell ' Italia.

I 25.426 chilometri quadrati della Sicilia furono riprodotti su una enorme mappa, sca la 1:50.000, di metr i 6 x 3,8, ri cavata assemblando le centinaia di fotografie riprese dai ricognitori. Le miss ion i deg li aerei del NAPRW non erano state semp re facili, perché almeno nove volte su dieci erano state contrastate da ll a caccia italo tedesca o dalla difesa contraerea, c he specia lmente nelle aree di Trapani e Palermo, aveva dimostrato la capacità lanciai·e i s uoi proiett ili con sorprend e nt e precisione anche alle quote superiori ai I 0.000 metri ove volavano i ricognitori2

Per st imare con esattezza l'entità delle forze della Luftwaffe e della Reg ia Aeronautica, almeno una vo lta sett im ana tutti g li aeroporti de ll e isole e della penisola italiana veniva no tutti rilevati ogni quattro ore. La massa de ll e dettagliate info rmazioni necessarie al bombai·clamento pesante erano raccolte eseguendo specia li e frequenti rilievi dei po11 i, delle aeree indu striali e delle linee cli comunicazione' Per avere una idea de ll a sorprendente precisione raggiu nta dai metodi d i rilievo fotografico del NAPRW utilizzati per va lutare la situazione delle forze aeree dell ' Asse , basta esa min are le stime effett uate il giorno precedente il D-Day (invasio ne della Sicilia). In Sardegna la ricognizione aveva ri levato l a presenza cl i 145 ae rei tedeschi e 120 italiani , fra cacc ia e bombardieri. ln S ici li a erano stati rilevati 365 aerei tedesch i e 235 ita li ai1i, mentre sui campi della pen isola italiana a nord de l 4 1° para ll elo erano sta ti rilevati 195 aerei tedesch i e

Unità mista compos ta dal 3n1 Photo Reconnaisance Group (FRG) e da l 682 Squadron ( RAF). 2 History of th e Twclfth Air Force. chapl. XIV p 45, AFHRA A-6202. 3 Craven & Cate. op. cil. Voi. Il p.441.

390 ita li ani, per un tota le di 1.450 velivoli, di cui 705 tedesc hi e 745 italiani4 • L'errore fra le stime del NAPRW e la reale situazione delle forze aeree ita lo tedesche era di appena 5,85 punti percentuali , come confermato dalle situazioni della Regia Aeronautica e della Luftwaffe. Infatti Lra il 9 ed il 10 luglio i repart i ae rei tedeschi in Italia e nelle grandi isole sch ieravano circa 800 aerei fra caccia e bombardieri. mentre la Regia Aeronautica ne aveva esattamente 822 5 • La sorprendente precisione dei rilievi de l NAPRW era dovuta in egua le misura aJla dovizia dei mezzi, all ' addestramento deg li equipaggi, alla perfezione delle apparecchiature fotografiche, alla preparazione del personale addetto alla interpretazione dei fotogrammi ed infine ai suoi eccellenti velivo li, appositamente modifìcati ed equipaggiati per le specifìche missioni che dovevano svo lgere. L'equipaggiamento cie l 3rd FRG era costituito da quadrimoto ri B-17 e veloci bimoto ri M-4 e M-5 per le ricognizioni strategiche e da monomotori P-51A pe r que ll e tattiche. Gli M-4 ed M-5 erano versioni da ricognizione a grande autonomia ed alta quota operativa del P-38 Ligthning, mentre i P-5 lA erano versioni de l più celebre "M ustang" ottimizzate per la ricognilzione tattica a bassa quota, dotate ino ltre cli una no n trascurabile capacità di autod i fesa

Gli attacchi alle comunicazioni marittime nel Tirreno

La metodicità con la quale l ' aviazione anglo americana seguiva i suoi piani per neutralizzare le capacità cli resistenza della Sicilia, non le aveva impedito di eseguire anche una serie di incursioni ne ll 'a lto Ti rre no, mirate soprattutto ad intralciare le comunicazioni marittime fra la penisola e la Sardegna e nel co ntempo tenere sotto pressione obie tt ivi strategici come il porto d i La Spezia, base della Squadra da Battagl ia italiana, nonché lo strategico porto di Livorno e le sue raffi nerie. Alle sporad iche, ma pesantissime incursioni effettua te dai quadrimotori de ll e forze ae ree strategiche, si erano aggiunte le numerose ricognizio ni offensive effettuate da ve loci bimotori de lla North African Coastal Air Force (NACAF), cui nelle settimane precedenti l'invasione della Sicilia fu affidato il compito cl i intercettare quals ias i natante da trasporto nelle acque a nord de ll'iso la.

Il 13 giugno, Bea ufig hters dello Squadron 252 in azione contro un piccolo convog l io in navigazione lungo le coste siciliane furono intercettati da Bf.109 italia ni, c he dispersero gli attaccanti abbattendone uno in ma re6 F ra il 22 di giugno ed il 2 luglio i Beaufìghters della NACAF affo ndarono tre nav i cli piccolo cabotaggio ad est della Sardegna e danneggia rono altre tre navi nel Ti rreno, ma in qualche occasione dovettero fare i conti con ina tt ese reazioni. TI 2 l giugno una coppia cl i Beaufighters stava eseguendo una ricognizione offens iva di rout ine lungo le coste toscane. A qu ell'epoca l a difesa aerea de l Mar Ligure e dell'Alto T irre no era affidata a reparti intercettori della Regia Aeronautica eq uipagg iati con materia le raccog l it iccio. Sulle basi di Sarzana - Luni, Metato (Mig liarino Pisano), ed Albenga erano sta ti sch iera t i

4 Axis Order of Battle as 9 Ju ly 1943, in '·The Twelfth Air Force in t he Sic ilian Campa ign. narrat ive§ 76. AFHRA A-6 192 .

5 S it uazio ne della Luftwaffe alla data de l IO lug li o 1943 elabora ta del J'A. in base a "RAF - T he S icilia n Carnpaign J une - August l 943" . Appendix 3, AFH RA 23364, i cui dati provengo no da documenti della Luftwaffe. La s ituazione della Regia Aeronautica al 9 luglio 1943 è stata elaborata dall' A. i n base a: G. Santoro, "L "Aerona ut ica Italiana ne ll a Il Guerra Mondial e" p.533; Diar io Sto ri co R. Aer., Diario Storico Aeronautica Sardegna, Raccolta Varie N°2 - 1943. Re laz ion.i Opera tive 3" e 4" Aerosquadra, Relaz ioni C ritiche - N° 1098 TER, AUSSM A. Superaerco. te legram mi var i lug lio I 943, Cart.SL- 1- IO AUSSMA. Uff. Operaz ion i prot. N.fB/9326 2 giugno 1943 , Costituzio ne Raggruppame nto Aeros i lu ra nti, da ··Mauesini e Ccr mel li , ·'Le direttive di S uperaereo" . Yo l. 2 Tomo IT , p.884. Ib idem: Ar ma mento s u vel ivo li tede schi. prot.6/9024, 4 giugno 1943, Yol.".T.ll. p.886.

6 Cfr.: Arena N op. cit. vol. 4. p.245.

396 G UE RRA A EREA IN lTALIA - DA EL -ALAME IJ\ AL LE SPIA GG E DELLA S IC ILI A

i Gruppi Intercettori 8° , 2° , 59° e 13 ° con una ottantina di caccia fra MC.200, Re.2001, Dewoitine 520 e CR.42 7 li reparto più omogeneo e num ericamente più forte era 1'8° Gruppo, le cui tre sq uadriglie 92", 93• e 94", tutte concentrate sul campo di Sarzana, disponevano di una quarantina di MC.2QO H . li 28 maggio ed il 5 g iugno 1'8° Gruppo si era battuto con molto coraggio, ma senza successo contro le formazioni di quadrimotori che avevano bombardato Livorno e La Spezia.

Il 5, quando i B-17 avevano attaccato la Squadra da Battaglia ancorata nella rada di La Spezia, alcuni MC.200 delle squadrig lie 92° e 93• si erano levati in volo da Sarzana, mentre una dozzina di caccia - una miscellanea di MC.200 e CR.42 più un MC.202 - del 13° Gruppo Autonomo era decollata da Metato9 • Ma - come ricorda uno dei giovani piloti de l 13 ° - nonostante l'intera salita fatta col "+ 100" ed il "supergiri" all'elica, ogni astuzia non era valsa a raggiungere gli ultimi quadrimotori, che dovevano essere sopra i 7.000 metri" 10 •

Conoscendo la qualità dei caccia cui era affidata la difesa de ll 'Alto Tirreno è probabile che pochi piloti anglo americani pensassero a spiacevoli so rprese. Ma a conferma che ogni regola ha la sua eccezione, il 21 giugno la sorpresa arrivò da un isolato MC.200 dell'8 ° Gruppo, che ebbe l' in aspettata opportuni tà d i mett ere a seg no un colpo maestro a spese del Coastal Air Commancl. Le sue prede furono due Beaufighters, che per quanto corazzati e bene armati, si dimostrarono mo lto meno ostici dei B- 17F che il pilota del Macchi, s.ten. Costantino Petrosellini, aveva già affrontato all'inizio del mese.

"Il 21 giugno 1943 - racconta Petrosellini - mi era stato ordinato di scortare una piccola petroliera italiana. che doveva attraccare al porto di Livorno. IL sole stava calando, volavo a circa 2.000 metri sopra il mare, quando improvvisamente notai sull'acqua spruzzi di colpi approssimarsi alla petroliera. Girai lo sguardo e più in basso vidi una coppia di B eaufighter lanciati ali 'attacco della nave. Eseguii immediatamente una affondata, ma mentre mi accingevo a sparare loro si divisero Un.o eseguì una perfetta virata con le ali a 90°, mentre l'altro eseguì una virata alquanto piatta. Notai la manovra, pertanto decisi di attaccare quest'ultimo, dato che appariva il meno abile. Doveva infatti essere un novellino perché cercò di squagliarsela volando diritro a tutto gas verso l'isola della Gorgona senza un abbozzo di manovra evasiva Mi bastarono poche ra.fjìche per abbatterlo Poi iniziai a cercare l'altro nell'incipiente crepuscolo. L'altro pilota era senz'altro un molto più bravo, ma per mia fortuna non era un buon tiratore. La sua prima raffica mi mancò. Appena vidi il fiume di traccianti delle sue armi passare sulla mia testa virai il più si retto possibile a s inistra. L'altro che, oltre ad essere un bravo pilota era pure scaltro, se la svignò istantaneamente evitando un combattimento manovrato in cui avrebbe sicuramente avu10 la peggio" 11 •

Una settimana dopo Petrosellini insieme ad altri due MC.200 dell'8 ° Gruppo affrontò una formazione di circa venti bimoto1i Baltimore: "Il 28 giugno 1943 nelle prime ore del pomeriggio ero di servizio di allarme sul campo di Sarzana con una pattuglia di tre velivoli, che cosr irui vano la prima difesa contro gli attacchi dei bombardieri americani contro la nostra flotta ancorata a La Spezia. Normalmente le.formazioni che ci attaccavano erano cos1i1uite da non meno di cinquanta velivoli, mentre lutla la "difesa aerea della piazzaforte" poggiava sui nostri pochi ed antiquari MC.200, visto che i caccia migliori come i pochi MC.202 ed i rari MC.205 dovevano combatlere in Sicilia e Calabria. Ritornando a quel 28 giugno, stavo seduto al posto di pilotaggio del mio MC.200 quando il tele.fono della tenda d'allarme aveva cominciato a trillare mentre dalla rorre di controllo si levava il ra zz o rosso che significava "decollo immediato di un solo velivolo". Salendo a tutto mo1ore mi misi in contatto col carro "1000", ossia col centro opera-

7 Vedi: G. Santoro, "L'Aero nau tica I talian a ne ll a Il Gucn·a Mondia le''. p.533: Raccolta Varie N°2 -1943, Relazio ni Operative 3• e 4• Aerosquadra, Re lazion i Criti che - Uff. Operazioni prot. N.IB/9326 2 giugno 1943

8 Vedi: G. Santoro. "L ' Aeronautica Italiana nella 11 Guerra Mondial e", p.533; Raccolta Varie N°2 -I 943. Re lazioni Operative 3° e 4• Aerosquadra, Relazioni Cri ti c he - Uff. Operazioni prol. N.JB/9326 2 giugno 1943.

9 Fernando Malvezz i, "Operazioni fino all 'armi s tizio 8/9/1943", in Ala T1icolore luglio - ottobre 1998.

IO Fernando Malve zz i, "O peraz ioni tino all ' armist izio 8/9/1943", in Ala T ricolo re lu gli o - ottobre 1998.

11 Tes timonianza ali' A. del co ma ndante Costan tino Petrose ll ini. Roma 20 novembre 200 I.

--'C'-"A.!...!P._,,XJe.!.1..:..-...!L;:;:A~N.!!iE~UTR ALI ZZAZIONE DE LLF, DIFES E DELLA S1C JU A 397

Due g iovani p il oti del 51 ° Stormo, i sottotene nti Corocciolo e Martinelli che si dis ti nsero nei comba ttimenti contro le formaz io ni che ottoccorono lo Sardeg na nell'estate 1943 (pgc. Conte Paolo Paravic i ni ) burante, indi s i rovesciò tentando di passarmi sotto. Ma una mia terza raffica colpì i suoi piani di coda Nel frattempo avevamo perduto quota, abbassandoci sul mare ove c 'e ra una leggera.foschia. impro vvisamente lo persi di vista. Rientrai a Sarzana rimanendo nel dubbio se fosse finito in mare oppure fuggilo, finché nel pomeriggio mi avvisarono che il Ba/timore da me colpito era ca duto in mare. L'intero equipaggio di quattro uomini era sopravvissuto ed era stato recuperato da una nostra motosilurante" Fui autorizzato ad incontrare questi aviatori. Li trovai all'aeroporto di Pisa ancora/radici ed infreddoliti entro le combina z ioni di vo lo , pertanto ottenni per loro vestiario asciutto, indi li portai a pran zo alla mensa. il loro coma ndante, un Flight Leutenant, mi chiese di non consegnarli ai tedeschi. Cosa che ottenni parlando col maresciallo dei carabinieri dell'aeroporto. Nel novembre dello si esso anno, a seguito degli eve nti il mio Gruppo in uno dei suoi tanti trasferimenti atterrò a Chinisia, do ve un piccolo gruppo di ufficiali del/ R.A.F cominciò a guardare co n attenzione il mio apparecchio. I nostri specialisti, come d'uso avevano dipinto su lla coda del Ma cch i piccole sagome degli aerei che avevo ahbauuto. Fra queste c'e ra quella del Baltimore di Pisa con la relati va data. i nfondo al campo c'era uno schieramento di Bal1imore appartenenti allo stesso Squadron di quello da me abbattuto. Gli ingles i vollero noti z ie e quando ra cco ntai tulio il fatto vollero accompag narmi dal loro comandante

Li vo collegato col radiolocalizz.atore Freya" tedesco pia zzato sull'isola del Tino. Mi comunicarono che un aereo nemico isolato era stato segnalato in avvicinamento da Sud ad alta quo/a, probabilmente sulla direllrice Li vorno Pisa. Salii sino a 7.000 metri, ossia aila massima quota operaLiva dell'MC.200, dove la sua manovrabilità era ancora accettabile. Una volta su Livorno guardai tulio attorno senza avvistare alcun velivolo , perran10 cominciai ad incrociare lentamente sulla zona onde avvistare l'aereo segnalato. Dopo un paio di giri scorsi un bimotore a circa 5.000 metri. Sulle prime mi sembrò uno Ju.88, ma mentre mi avvicinavo no1ai coccarde rosso blu sulle ali e subito dopo riconobbi la sagoma di un Baltùnore. Eseguii un rovesciamento e lo attaccai in picchiata. li pi/ora britannico si accorse troppo tardi del mio attacco, comunque con una rapida virata a destra gli riuscì di mandare a vuoto la mia prima raffica. Fortunatamente andò a vuoto anche la raffica sparata dalle due Browning 0.5" della torretta dorsale del bimotore mentre questo si sottraeva al mio tiro. Stringendo la virata del mio MC.200 mi trovai nuovamenLe in. posi zione utile per sparare. Qu esta volia le mie SAFAT centrarono l'ala destra del britannico che cominciò a perdere car-

398 G UE RRA AEREA IN ITALIA - DA EL-ALA.\1 EIN ALI.E S PIAGGt DELLA SI CILIA
Re.200 1 dello 3942 Squa d rig li a, 160° sull'aeroporto di Veno fior ito, giug no 19 4 3. Acco nto a g li aerei il tenente pilo to Fronci nelli. In mono o buoni piloti i Re.2001 otten nero buo ni successi, abbattendo anc he alcuni p i ù ve loci P- 38 (pgc.Aldo Brovorone).

che mi ringraz iò per cià che avevo fatto per i suoi uomini 12

Poche ore più tardi una imponente formazione di centonove B-17 colpì duramente il porto e le raffinerie di Livorno,

incontrando un so lo temerario Mo nserrato giugno I 943. Macchi MC.202 del 51 ° Storma (pgc. Conte Paolo Paravic ini). MC.200, che effettuò un ' unica passata ad alta velocità con le 12,7 fiammeggianti attraverso una pattuglia di tre aerei distaccata dal grosso della formazione. Come era prevedibile, l'arrischiato attacco non produsse alcun effetto s ui pesanti quadrimotori 13 • Intercettazioni come questa, effettuate da reparti sprovvisti dì aerei adeguati al compito sono un chiaro esempio della estrema debolezza della difesa aerea del territorio nazionale sopra il parallelo di Napoli.

L'azione degli aerei del Coastal Air Command era particolarmente insidiosa nelle acque siciliane, dove anc he ì più piccoli convogli dovevano essere sempre scortati da aerei della ricognizione marittima, non solo in funzione antisommergibile, ma anche come difesa contro gli aerosiluranti. In vicinanza dei porti la scorta veniva integrata da coppie di caccia che, essendo pochi, potevano dare so lo saltuariamente la loro protezione contro le improvvi se puntate dei Beaufighter e dei Beaufort britannici.

li 21 giugno, il convoglio " Nerucci" formato da piccoli mercantili scortati da cacciasommergibili, stava navigando verso Palermo con la scorta di tre Cant.Z 506 della ricognizione marittima, che periodicamente si davano il cambio. Poco prima delle 14,00, mentre le navi si trovavano a circa 40 miglia a Nord Est di Palermo, l'aeroporto di Boccadìfalco aveva ricevuto l'urgente richiesta di una scorta caccia in guanto era s tato avvistato un ricognitore nemico. Subito era deco ll ata una copp ia di Mc.202 del 151 ° Gruppo , pilotati dal maresciallo Montanari e dal sergente maggiore lmberti , che al loro arrivo trovarono che il convoglio era già stato attaccato da quattro aerosiluranti. 11 lento e poco armato Cant.Z 506 di turno aveva dovuto assistere impotente al lancio dei siluri, tre dei quali avevano fallito il bersaglio, mentre il quarto aveva colpito in pieno uno dei caccia sommergibili affondandolo pressoché all'istante. Tuttavia il lento idrovolante si era trovato in una po s izione, da cui aveva potuto utilizzare la 12,7 della torretta dorsale, infliggendo il colpo d i grazia ad un attaccante già colpito dalla reazione dì un caccia sommergibile. Mentre l 'ultimo aerosilurante stava abbandonando la sce na , erano sopraggi unti i caccia di Montanari ed lmbeni , che dopo un veloce inseguimento, avevano raggiunto e rn.itragliato il ritardatario, ma nonostante avessero esaurito praticamente tutto il munizionamento, non erano riusciti ad abbatterlo. Sebbene colpito, l'aerosilurante aveva continuato la sua fuga sinché, grazie ad una provvidenziale bruma, s i era di leguato lascian do i due cacciato ri alqu anto incerti s ulla sua sorte 14 •

Nella mattinata del 28 giugno i B-17 del ASAF attaccarono Livorno per la seconda volta nel giro di un mese. Anche questa volt.a una sezione di Macchi MC.200 dell '8° Gruppo appoggiati da alcuni D.520 decollati da Metato, tentarono di attaccarli Come prevedi bi le l 'azione delle fortezze volant i venne so lo leggermente disturbata 15 •

12 Testimonianza a li ' A. del comandante Costantino Petrosellini, Roma 20 novembre 200 I. Vedi anche: Giuseppe Pesce "L '8 ° Gruppo Caccia in due conflitti mondiali '', SMA US, Roma I975 , p.74.

13 RAF Narrative - The Sic ilian Campaign June Augu s1 1943. AFHRA 23364, p.39.

I4 Aerosicilia a Superaereo, telegramma 2544 X 23/6 2240. AUSSMA SL4/4 l.

15 Pesce Giuseppe, "L'8° Gruppo Caccia in due co nflitti mondi ali", Ufficio Storico S.M.A., Roma 1975 , p.74.

CA P Xli • L A NEUTR Al, IZZAZIONE DELLE DI FESI:. DELLA S IC II IA 399

Un MC.202 a tterrato fuori campo dopo i combattimenti del 18 giugno 1943 nella zona di Olbia (pgc. conte Paolo Pa ravicini)

Battaglie aeree sulla Sardegna

Subito dopo la fine delle operazioni in Tunisia, l'attenzione della NAAF si era conce ntrata soprattutto sulla Sardegna, dai cui aeroport i decollavano gli aerei che quasi ogni notte colp iva no i porti del ord Africa ed i convogli in navigazione nel Mediterraneo occidentale 16• ella seconda metà di maggio i Bomber Group aveva no sferrato pesan ti attacchi contro quest i campi per metterli fuori uso, anche come camp i intermedi per i bombardieri e gli aerosiluranti italiani e tedeschi , che avevano le loro basi nell' Itali a centro settentrionale 17 • La prima serie di attacchi si era praticamente co nclu sa il 28 maggio, quando le ricogn izioni avevano accertato che Decimomannu era inse r vibile perché la maggiore part e dei s uoi impianti erano stati distrutt i e tutte le piste era no state messe fuori uso da centinaia di crateri d i bombe. Anc he l 'aeroporto di Villacidro era stato danneggiato , perciò , mentre il grosso delle forze aeree a nglo americane spos tava i suo i attacc hi sug li aeroporti sicilianj, quelli sardi godettero di un a relativa tregua sino alla seconda metà di gi ug no, con l'eccezione di Monserrato, Capoterra e Villacidro, dove al.cuoi sporadici attacch i ca usarono danni di poco conto alle strutt ure aeroportuali, però d istrussero due MC.202. Il 12 g iu gno cacc iabombardieri P-38 della Xli A.F . cercarono di mettere fuori uso il radar Freya a lunga portata, c he la Luftwaffe aveva installato a Capo di Pu la. Essendo l ' impianto stra tegicamente posizionato all 'estremo sud della Sardeg na , l' attacco era stato stud iato per togliere di mezzo un o dei pochi rada r capaci di rilevare le formazio ni nemiche appena esse varcavano le coste tunisine 18• Uno dei Light nin g partecipan ti all'azio ne del 12 g iug no, fu cattura to sull'aeroporto di Capoterra, dove e ra atte rra to p ·esaurimento del ca rburan te.L'ae reo fu poi portato a Guidonia ed in segu it o fu uti li zzato in combattimento con tro fo rm az ioni d i bombardieri anglo amer ican i.

L 'offe nsi va de ll a XTT Air Force co ntro la Sardegna iniziò alc uni gio rni dopo il fallito attacco al radar di Capo di Pul a. A partire dalle 10,07 del 18 giugno, cinqu e o nd ate di bombardieri medi cos tituit e complessivamente da ottantacinque B- 26 e trentase i B-25 del 3 101h Bo mb Group sco rtate da ce ntose i P-38 dei

16 The Twe lf th Air Fo rce in the S ici li a n Campa ign, § 52, AFHRA A-6192.

17 RAF narrative 'The S ici li an Ca mp aign cit. p. 37.

18 La portata di una Freya - Fahrsthu l piaz za to al livello del mare andava dai 230 Km per aerei alla quota di I0.000 mt ai 65 Km per aerei ala quota di 2 .000 mt. Na turalme nte la portata var iava e leva ndo la quota di piazzamen to de ll 'apparar.o (c fr.: Pesce G. "GueITa attraverso l'etere nel teatro Med iterraneo" , SMA Ufficio S torico, Roma 1977, p 263).

400 G u tc:RRA A F. REA IN (TAI.IA - DA El -A LAMEIN A l L E SPIAGGE DEL L A SICILIA

Sopra: Monserrato, magg io/giu· gno 1943, Macc hi MC.202, Xl se· rie, 353° Squadrig li a, 51 ° Stormo.

A destra: Il Ligh tning partecipante ali' azione del 12 giug no contro i rada r della Sardegna, atterrato per esaurimento di carburan te a Capoterra.

{pgc. conte Paolo Paravic ini)

F.G 1'1, 14'h e 82 nd , si alternarono prima su Olbia, dove distrussero vari magazzini e colpirono il porto, ind i su Golfo Aranci, dove centrarono l'a pprodo dei trag hetti 19• L'incursione era stata preceduta da un paio cli azioni diversive all'al tra estremità dell ' iso la. Una decina di caccia aveva mitragliato il campo di Villacidro. senza causare né danni né vittime. Qualche minuto più tardi una ventina di P-40 aveva mitragliato l'aeroporto di Oristano, base degli obsoleti Ro.37 de l 65 ° Gruppo da Osservazione Aerea, distruggendo un CR.42 e danneggiando leggermente alcune baracc he20 • Per contrastare le scorrerie sui due aeroporti l 'Aeronau tica Sardegna aveva fatto deco ll are da Monserrato alcuni Macchi del 155° Gruppo , che però non erano riusciti ad intercettare i veloci Warhawks 2 1 • Sebbene le formazioni dirette ad Olbia s i fossero avvicinate a bassa quota sul mare, il loro arrivo era stato tempestivamente segnalato dai radioloca li zzatori, pertanto la caccia italo tedesca aveva av uto il tempo per preparare una adeguata accoglienza. Alle 09,20 il erano decollati da Venafìori ta dieci Re.2001 del 160° Gruppo (Sq. 375", 393'. 3943 ), seguiti alcu ni minuti dopo dai Bf. I09 del III./JG 77 e del II./JG 51 alzat isi eia Chìl ivani 22 • Infine all e 09,45 si erano alzat i in volo eia Venafìor ita anche da undici MC.202 del le sq uad riglie 354• e 355a (24 ° Gruppo) guidate dal cap itano Bellandi. Pertanto le varie formazioni di bombard ier i erano state affrontate da ventuno caccia italiani e da una quarantina di caccia tedeschi, mentre erano anco ra in avvicinamento 23

l Re.200 l del 160° erano stat i primi ad impegna re il nemico Lo sco ntro era stato durissimo, ma nel

19 U.S. Army Air Forces in World W,u- II, Combat Chronology. 1941- 1945. The Twelfth Air Force in lhe S ici li an Carnpaign , § 4 1 AFHRA A-6192.History o fthe Twe lfth Air Fo rce, chapt. XI V p.41. AFHRA A-6202.

20 Diario Storico Aeronautica Sardegna. AUSSMA.

2 J Libretto Voli de l sottote nente Pier Pao lo Parav icini, 360• Squadrig lia, 155° Gruppo

22 Il Tll./JG 77 fu mes so in allarme alle 09,25 (Prien J op. cit. Teil 3. p.1590).

23 Vedi : Stanaway fo hn, ''Gli ass i de i P-38 Lightning in Europa e ne l Mcd itenaneo' ' Del Prado • Osp rey Aviation, 1999, p. 15

CAP Xli • L A NEUTRALI ZZAZ IO NE DE LLE DIFESE DELLA SI CILIA 40]

complesso assai positivo per i caccia delle Reggiane. che grazie a lla loro larga ala si erano destreggiati molto bene ai 4.000 metri di quota, dove era stato impegnato il combatt imento co n i bombardieri e le loro scorte. Sfruttando abilmente le caratteristiche manovriere dei loro caccia, i piloti del 160° ebbero rag ione dei molto più veloci Lightning abbattendone due, insieme ad un più ostico Marauder B-26. Però le tre vittorie costarono la pe rdita di un Re.200 I.

Campo di Coso Zeppero Il tenente conte Paolo Paravicini , che il 28 giu· gno 1943, avevo abbattuto due aerei nemici, di cui uno in colloborozio· ne, p ri mo di esse re costretto od un atterraggio di fo rtu na esse ndo il suo aereo stato colpito al motore {pgc. conte Paolo Paravicini)

Il turbocompressore o gas di scarico di u no degli Allison de l P-38 cattura to o Capo terra

Invece il combattimento dei Macchi del 24° Gruppo fu molto più violento, ma un po' me no fo rtuna to. Le due squadrig lie di Macchi erano arrivate in quota a scagljoni. pertanto il combattimento era stato in iziato da aerei singolarmente od in picco le pattuglie. appena gli aerei avversari si presentavano a tiro. Il sergente pilota Giulio Za nghe ri de l la 354a si era impet uosamente lanciato all'at1acco dei bombardieri. mentre i suoi cinque compagni di squadriglia allaccavano i P-38 di scorta. Ann i dopo Zangheri rammentava ancora i dettagli del combattimento: " Dietro di noi era salita anche la 355°. che ci aveva seguito a ruota, e [subito] ,,i fu LIII tremendo combattimento con for-:,e c hiaramente import·. Mentre anche il secondo scaglione di Macc hi impegnava combattimento, Zangheri aveva proseguito la sua ~olitaria azione riu cendo a piazzare parecchi proiet1ili da 12,7 mm u due bombardieri. el contempo anche il cap itano Belland i, preso di mira un bo mbard iere, stava se r ra ndo le d ista nze co n le mitragliatrici in funzione, quando il fuoco di rispo ta de li' avversario aveva raggiunto il suo aereo ferendolo gravemente al braccio sinistro. Interrotta r azione Bellandi, seppure pilotando con un solo braccio. era riusci to ad atterrare regolarmente sul campo di Ye nafi orìta.

Un altro bombardiere. ripetutamente colpito dai Macchi si era allontanato sul mare, volando con così evidente difficoltà, che fu rivendicato come probabilmente abbattuto. In realtà runica villoria icura del 24° fu que ll a ottenuta dal sottotenente Lo ngh ini. c he incend iò un bo mbardiere, po i cad ut o ne i pressi di Cala mangianus. i cui cinque membri dell'equipaggio si salvavano col paracadute. Essendosi frequentemente impegnati in azioni singole, i piloti italiani si trovarono spesso in situazioni pericolose. li sergente pilota

Lino Battistini, me nt re da so lo sta va mitrag l iando alte rn ativame nte due bo mb ard ieri a i marg in i d i u na fo rmazione. fu sfiorato da alcune traccianti. che su l momento stimò sparate da alcuni P-38. passatigl i accanto mentre tallonavano un solitario MC.202. For e l'inseguito era il Macch i del ouotenentc Dino Serpentini. unico pilo ta perdu to da l 24° ne l corso de l combattimento. In vece un altro pilota del 24° - il sotto te nente Cavalli - destreggiandos i abilmente in mezzo a l ribollente calderone quasi esaurì il munizionamento sparando a tre bimotori. uno dei quali gli fu assegnato come probabilmente abbattuto.

Un altro importante protago nista de ll e battag li e ae ree del I 8 giug no fu iI lll ./JG 77, un repa rto sopravvissu to alla campagna di Tunisia. al s uo primo comballimento dopo es ere stato riorganizzato su ll a base di Foggia. Decollato con le Staffeln 7. 8 e 9. il lll ./JG 77 affrontò con grande slancio le formazioni c he bombardavano Olb ia, ot tenendo sette v ittorie. fra cui qua u ro 'Mitchc ll' ', d ue " Li gthni ng" ed un

402 GUERRA AEREA Il\ h A I IA - DA EL - Al AMF. I K AI.Ll SPIAGGE DFI I.A s,=c'=l.l=A

bimotore identificato come un ·'Boston'', ma che probabilmente era un più coriaceo "Marauder". La parte del leone spettò alla Staffel.7 che in quindici minuti si aggiudicò due bombardieri e due P-3824

Anni dopo Karl-Hienz Bottner, al Iora pilota nella Staffe! 7, spiegò la particolare tattica seguita dal suo Staffelftiherer, Oberleutenant Hansel durante l'attacco ad una delle formazioni di bombardieri. Tuffatisi da alta quota i caccia di Hansel erano passati sotto i bimotori americani , poi avevano cabrato attaccandoli dal basso, e li avevano colpiti nel setto re meno difeso dalle loro numerose a rmi. Bé>ttner ricorda che le cose erano andate piuttosto bene, tanto più che nessuno dei suoi camerati era stato abbattuto. Di quel combattimento gli era però rimasto impresso un episodio. Mentre i Bf.109 erano impegnati nelle loro complicate tattiche, davanti alla formazione nemica era apparso un caccia ita li ano, che dopo una spettaco lare manovra acrobatica era sparito nel nulla.

Invero, per gli aviatori della XII Air Force quel venerdì non fu una giornata affatto facile. Alle vittorie rivendicate dallo IIl./JG

77 se ne aggiunsero altre quattro del Il./J G

Il sottotenen te Dino Serpentini, pilota del 24 ° Gruppo, caduto il 18 giug no 1943 combo ttendo contro lo masso dei P- 38 di scortavano ai bomba rdieri della Xli Air Force che attaccavano Olbia (pgc. famiglia Borsini - Serpentini)

5 !25 Infine l ' artiglieria contrae rea ri vendicò quattro B-26, portando a diciannove il totale delle presumibili perdi te subite dalla XII AF2 6 • Secondo la storia ufficiosa dello JG 77, il IJI./J G 77 non ebbe perdite. In vece il 24° Gruppo, alla perdita del MC.202 del sottotenente Serpentini dovette agg iun ge re danni più o meno estesi a cinque aere i tutti regolarmente rientrati. Quindi in totale la caccia italiana perse due aerei: un MC.202 ed un Re.2001 27 • L'azione dei piloti italiani e tedeschi, per quanto determinata ed efficace, riuscì solo parzialmente ad ostaco lare l'azione dei bombardieri. In curanti del violento fuoco contraereo, degli attacch i dei caccia e delle perdite, le ondate dei "medi " della XffA.F. si erano avvicendate sui bersagli provoca nd o l'esplosione e l'affondamento di un grosso mercantile da 8.000 tonnellate attraccato a lla banchina principale di Olbia. Sempre nello stesso porto, altri due bastimenti furono gravemente danneggiati, inoltre furono col piti i magazzini ed i raccordi ferroviari. Fu colpito anche Golfo Aranci dove i magaz-

24 Le quattro vittorie della Staffe[ 7 del Ill./JG 77 furono otten ute fra le 10.05 e 11 I0,20 (Prien J. op. cit Teil 3, p.1591 )

25 Prien J. "Gcschicte des Jagdgeschwader 77". Teil 3. p 1591.

26 Secondo Mediterranean und Sud front 1943, Luft waffe Fighter Cla im s. BA-MA 35-mm micro - fi lms la caccia tedesca avrebbe abbattuto un dic i aerei.

27 I combattimenti in gaggiat i il 18 gi ugno nel c ielo di Olbia dai Gruppi 160° e 24 ° sono s tati ricos truit i in base alla seguen te documentazione:

- Diario Storico cieli ' Aeronaut ica Sardegna, AUSSMA.

- Relazio ne Operativa n.656. Ufficio B5 Sardeg na, AUSSMA.

- Prien J ·'Geschicte des Jagdgeschwader 7T' , Teil 3. pp.1590 - 1591.

- Testimonianze dei se rgenti Giulio Zangheii e Lino Ba ui s tini, pubblicate da Ala Tricolore Maggio - Giugno 1997. (n umero del periodico genti lmente segna lato dal sig. Dan ilo Borsini. co ng iu nto ciel sottote nente Dino Serpentin i. al

qua le - già decorato con tre c roci di guerra - fu decre tala una medaglia d i bro nzo alla memoria.).

CA P Xli - L A NEvTRALIZZAZI ONE DELLE DIFESE DE LLA S IC ILIA 403
lo squallido campo di Casa Zeppe ra. Sullo sfondo a lcuni Macchi del 51 ° Stormo. (pgc Con te Paolo Pa rav i cini).

1ini e raccordi ferroviari riportarono vari danni 28 •

Merìta una certa attenzione anche la vicenda del 96 th Fighter Squadron, una delle sq uadri glie del 82nd F.G. in azione il 18 giugno su Olbia. Dato che nella fase di avvicinamento alla Sardegna le fonnazioni della XH A.F. volavano abitualmente quasi al livello deJJe onde per ritardare al massimo il rilevamento radar, i P-38 del 961h erano ancora a bassa quota quando i suoi piloti avvistarono i primi !->ei caccia nemici. Sicuri che l'avvistamento fosse stat o reciproco , i cacciatori americani si erano distaccati dai bombardieri per portarsi in quota il più rapidamente possibile. La giostra con i caccia italo tedeschi si era sviluppata ad una a ltezza che gli americani s timarono al l'i ncirca 3.000 metri. Volendo dare cred ito alle rivendicazioni dei suoi piloti. il 82nd F.G. concluse il combattimento con un successo colossale. Gli americani dichiararono di avere abbattuto sedici caccia deJr Asse. Due MC.202 cd un MC.205 furono assegnati al tenente Larry Lebers, c he avendo già due precedenti vittorie, oltenne immediatamente la qua li fica di asso. Mentre a Frank Hurlburt furono assegnati un Bf. 109 ed un Re.2001 . Fra le varie vittorie 1' 82nd F.G. elencò pure un Macchi MC.200, un aereo neppure in carico alla caccia della Sardegna. In compenso 1'82nd F.G. ammise la perdita di un P-38, dichiarando però c he non un o dei bombardieri scorta ti era stato abbattu to2 Conosce ndo perfettamente le reali perdite dei caccia italo tede~chi impegnati nei combattimenti del l 8 giugno, non e istono dubbi sulla scarsa attendibilità delle rivendicazioni dell'82 "" F.G. 10 •

Oltre ai co nsue ti vo li dei ricognit ori del NAPRW, tre dei qua li furono abballuti, le difese aeree della Sardegna non doveuero affrontare prove più serie sino alla notte su l 23, quando gli Wellingtons della NASAF piombarono u Olbia, lanciando bombe sul centro abitato e mine nelle acque del porto. All'indomani una formazione di P-38 in ricognizione offensiva su l nord della Sardegna fu inte rce ttata dai Bf. I09 ciel Hl./ JG 77, che registrò tre v itt orie senza accusare perdite31 • Però il 24 mattina la Xll A.F. riprese ad anaccare in forze, preceduta, come al solito. da azioni diversive. Nelle prime ore della mattina. quaranlaqualtro P-40 del 325111 F.G. si scatenaron o sulla costa cagliaritana mitragliando autocani in transito ~ulla s tatal e n° 195, una na ve di pi cco lo tonnellaggio e due ve lieri nel Golfo di Cagliari. indi il vicino ae roporto di Capoterra dove incendiarono un CR.42 '~ . Per inciso il 325th F.G. rivendicò la distruLionc di tre aerei sulla ventina presente sull'aeroporto al momento dell'attacco '\

Per con tra stare queste scorrerie fra le 09.00 e le 10.25 il S l O Stormo fece decollare comp lessivamente diciotto MC. 202. dieci MC.205 ed un raro e emplare del Fiat G.55 appena rice,·uto dal 20° Gruppo. Una delle varie pauuglie del 51 ° impegnò gli incursori a sud di Capo Sparti ve nto abbattendo un P-40,

28 Pricn J. "Geschicte des Jagdgeschwadcr 77". Teil 3. p. 1591. The Twelfth Air Force in th e Sicilia n Campa ign. § 41. AFHRA A-6192.

29 Stanaway John. "Gli a~si dei P-38 Lightning in Europa e nel Mediterraneo" Del Prado - Ospre} A\ iation. l 999. p. 15 .

30 Per inciso nella giornata del 18 gli aerei della NAAF rivendicarono la diwu,ione su l fronte Mediterraneo di oltre quaranta aerei nemici (Cfr.: U.S. Army Air Forces in Wor ld War 11 , Com bat Chronolo gy, 194 1-1 945). Cifra che potrebbe es~erc ridotta a meno di un terio. includendo nel totale cinque aerti pers i dalla Luftwaffe s ul ord Africa. i ~ctte od otto frn italiani e tedeschi di\lrutti in Sicilia e Sarde gna (n.d.A )

31 Pri en J. op cit. Teil 3. p.1596.

32 Diario Storico Aero nautica Sardegna AUSSMA

33 Hhtory of the Twelfth Air Force. chapt. XIV p.41. AFHRA A-6202.

404 1\1 REA IN ITAI.IA - DA EL-AI.AM l, 1'1 ALU SPIAGGE DEU A S~IC=IL=IA ~ - -
Il comondonte del 51 ° Stormo C.T., colonnello Remondino (al centro), co l maggiore Onedo ed il sotto tenente Corocciolo o Coso Zeppero.

ma perdendo un MC.205 34 Tuttavia il 325 th F.G. affermò che i suoi caccia erano stati affrontati da sedici aerei, fra Bf.109 e MC.202, di cui cinque e rano stati abbattuti e tre danneggiati dai P-40 dello sq uadron di incaricato di coprire la scorreria da alta quota35

Intanto più a nord, i bombardieri mcdi della Xll A.F. avevano potuto svi lupp are la parte principale degli att acc hi . Alle 10,34, trentasei B-25 del 32 1•1 Group scortat i da quaranta P-38 si erano presi cura del campo di Venafiorita, mentre altre formazioni di B-26 e B-25, anch'esse fortemente

ti scortate. avevano altaccato i campi di Chili vani e di Alghe ro-Ferti li a nonché gli approdi di Golfo Aranci. Gli attaccanti erano stati affrontati mentre ancora erano sul mare dal III./JG 77, decollato all e 09,30 con tutte le squadriglie. inclusa quella di stato maggiore. Guidati da l comandante di Gruppo, maggiore Kurt Ubben, i Bf.109 in una manciata di minuti erano sa lit i a 4.000 met1i. tuffandosi poi s ui P-38 di scorta che volavano a quota minore. Dato il loro vantaggio lattico, i Bf. 109 aveva no soverch iato i ve loci Li ghtnin g, di cui il primo fu abbatt ut o intorno al le 09 .54 ed il diciassettesimo una ventina di minuti dopo. Al maggiore Ubbe n furo no assegnate due v ittor ie. U n Bf.109 cadde a sud di Villanova ed un ' altro della Staffel.9 subì grav i danni in un atte rraggio fuori campo a Chilivani.

Abitozioni

Decollati venti minuti dopo i tedeschi , quando il grosso delle scorte s tava già comba tt end o con i tedeschi, i caccia ita liani ebbero buon gioco contro i bombardieri. ln totale entrarono in az io ne otto MC.202 del 24° Gruppo e tredici Re.2001 del 160° , che rivendicarono la dist ru z ione d i quattro b im otor i, senza s ubire alcuna perdita. La be ne coord in ata azione dei cacc ia del!' Asse aveva scompaginato le formazioni dei bombardieri, i cui attacchi questa volta ebbero un risultato abbas tanza modesto. La stazione ferroviaria di Chilvani subì alcuni danni, mentre 135 fusti di carburan te andarono a fuoco a Venafiorita. Il danno più grave fu registrato a Chil ivani, dove un grosso serbatoio da 412 metri cub i fu in ce ndi ato . Ness un danno fu arrecato al persona le ed ai ve li vo li de ll e basi attacca te 3c' .

1d anni inflitti anche dalle più recenti incursioni non avevano affatto ridotto l'efficienza dei campi della Sardeg na , sui quali nei tre g iorn i s uccessivi a ll 'ultimo attacco transitarono numerosi bombardieri cd aerosiluranti italo tedesch i, che co l favore delle tenebre attaccarono vari obiettivi su ll e coste del Nord Africa. Qu esto movimento non passò però inosservato, pertanto il 28 l'aviazione ame ri ca na tornò co n gra ndi forze sulla Sardegna con l'intenzione cli neutralizzare i poch i e bene indi vid ua ti aeropo rti. La g iostra dei bombardamenti iniziò int orn o alle 12,20, quando una cinqu ant in a di 8 -25 sco rtati da un num ero doppio d i P-38, attaccarono l'aeroporto di Yenafiorita. All a stessa o ra fu bombardato anc he quello di Alghero Fetti li a. Cinquanta minuti più ta rdi toccò all 'aeroporto di Milis, attaccato da una dozzina cli B-26. indi, all e 13,25 fu la vol ta di Decimomannu, battuto da altri venti B-26 scorta ti ei a tren ta caccia. Complessivamente la

34 Diario S torico Aerona ut ica Sardegna AUSSMA.

35 History of the Twelflh Air Force. chapt. XIV p.4 I AFHRA A-6202

36 La ricostruzione delle azio ni aeree del 24 giugno è basata su:

- Diario S torico Ae rona utica Sardegna, AUSSMA.

- Hi s tory of the Twe lfth Air Force, AFHRA A-6202, frame 0488.

- U.S . Arm y Air Forces in World War II , Combar Chrono logy , 1941-1945.

- Prien J. op. c it. Tei l 3, pp.1596 - 1597.

- Libretto di vo lo sottote ne nte Pier Pao lo Pa ravic in i.

C AP. Xli· L A NF.llTRAi.17.Z AZ IONE DELLE DIFESE DELLA SICILIA 405
di Cog li ori distrutte doi bombardamen

Xl I A.F. mandò sulla Sardegna centodiciannove bombardieri medi e circa duecento caccia. rI sistema di avv istamento delr isola, che nei giorni precedenti aveva lavoralo molto berne. questa volta mancò dì tempestività, di conseguenza la caccia italo tedesca non riu scì decollare in tempo per affrontare le formazioni, menu·e erano Luglio 1943. L'oeroporto di Monserroto sotto le bombe Alleote. ancora lontane dai loro obiettivi. 1 caccia del 51 ° decollarono una ventina di minuti dopo l'attacco su Yenafìorita. In vece dei essanta o ettanta caccia. che dì solito l'avevano affrontata, questa volta la XIl A.F. fece i conti con appena dieci MC.205, quattordici MC.202 ed un so litari o G.55. Seppure pochi, buona parte di questi caccia erano qua litativamente a ll 'a ltezza dei propri avversari, inoltre erano guidati dall 'a rdore combattivo dei loro piloti. che al termine delle giostre reclamarono otto vittorie. Una vittoria fu assegnata al sollotenente Pi er Pa olo Paravicini. che dopo avere abbattuto in collaborazione con altri due colleghi un secondo caccia nel cie lo di Oristano. inc a sò un colpo al motore, pertanto fu cos trello ad un atterraggio d'emergenza che danneggiò il suo MC.202. Per inci so, il caccia di Parav icini fu l'unico aereo italiano messo fuori combattimento in quella torrida mauinata. In vece i tede chi persero due Bf.109. uno dei quali colpito dalle bombe durante il decollo, inoltre uno dei loro Ju.52 fu distrutto a terra. Però ul campo di Yenafiorita le bombe danneggiarono ci nque Re.200 I, mentre sui vari cam pi si ebbero se tte morti e no ve feriti. I danni alle installazioni aeroportuali furono però modestissimi. appena: cinque fusti di benzina bruciati ed una mezza donina di baracche danneggiateJ7

Evidentemente poco soddisfano dell'esito di questi attacchi, il Comando Alleato, nonostante i suoi aerei fossero g ià impegnati in una vasta offensiva co ntro gli aeropo rti dell a Sicilia e del Meridione d'Italia. decise di sferrare un ult eriore e più massiccio attacco contro gli aeroporti sardi, mettendo in campo, oltre ai bombardieri medi anche quelli pesanti. L. atlacco fu preceduto da una incursione a, olo radente di sedici cacciabombardieri P-40. che il 3 luglio alle 11,05 riuscirono a mettere fuori uso lo strategico radar di Capo di Pula. Pochi minuti dopo fu attaccato anche il radar di Alghero. Due P-40 furono distrutti dalla efficiente Fl ak di Capo di Pula, tuttavia i due dei principali componenti del sistema d'avvistamento dell'isola erano stati neutralinat i.

Alle 12,00 i B-26 atlaccarono Capoterra e Mili s, senza essere avvistate col cons ueto anticipo, che permetteva alla caccia cli sa li re in quota. Un bimotore fu abbattuto dalla contraerea. ma i danni inflitti dai B-26 ad ambedue gli aeroporti furono gravissimi. Fra le 13.50 e le 14.10, formazioni di B-17 e B-26 si alternarono sug li aeroporti di Chilvani, Alghero e Monserrato. causando danni, morti e feriti. L'unico caccia ita li ano che riuscì ad intercettare il nemico fu un ve loce MC.205 de l 51 ° Stormo, che per alcuni ista nti mitragliò un 8-17, senza però percepibili ri sultat i. Neppure i cacc ia tede . chi fecero meglio. Oltre a non

37 La rico tru,:ione delle a,ioni aeree del 28 giugno è ba,ata su:

- Diario Storico Aeronautica Sardegna, AUSSMA.

- Hi story of the Twelfth Air Force, AFHRA A-6202, frame 0488.

- U.S . Army Air Force s in World War li , Combal Chronology, 1941-1945.

- Prien J. op. cit. Tei I 3. p.1614.

- Mediterrancan und Sudfront 1943. Luftwaffe Fightcr Claims. BA -x!A 35-mm. micro-film~.

- Libretto di volo sottotenente Pier Paolo Paravicini.

406 çll RRA AEREA IN llALIA - DA E.I ·ALA\11::IN Al 11 SPIAGGI:: Drt lA S1c1L'-"IA.:__

avere raggiunto gli incursori il lll./JG 77 accusò la perdita di due Bf.109 a causa di banali incidenti 38 Dopo il poderoso attacco del 28 giugno, il Comando Alleato aveva stimato di avere inflitto alle basi aeree della Sardegna danni tali, che, almeno per un certo las so di tempo, non sarebbero state più nece ssa rie a ltre impegnative operazioni 39

L'offensiva contro le basi aeree della Sicilia ed isuoi centri di comunicazione col continente

I ricognitori del NAPRW avevano accertato che l'aviazione dell ' Asse disponeva in Sicilia cli diciannove importanti campi d 'av iazione e di alm eno una dozzina di piste d 'a tterraggio di recente costruzione. Onde stabilire un raziona le ordine di pr iorità ai suoi attacchi, que sti obiettivi erano stati divisi in tre gruppi. II compito di battere il più importante - costituito dal complesso dei campi satellite di Gerbini e dagli aeroporti di Catania, Comiso e Biscari - fu affidato ai bombardieri pesanti del IX Air Command, la cui opera doveva essere saltuariamente integrata dai bombardieri notturni del Group 205 ed in casi eccezionali anche dai B-24 della IX Air Force. li compito di neutralizzare gli aeroporti di Castelvetrano e Boccadifalco, fu assegnato a i B-.17 delle NAAF mentre quello relativo agli aeroporti di Sciacca e Borizzo fu dato ai bombardieri medi e leggeri. Gli squadrons da cacc ia di Malta ebbero invece l'incarico di eseguire il massimo numero possibile cli scon-erie sull'isola - onde costringere la caccia italo tedesca a di st rarre patte de ll e forze dedicate all'intercettazione dei bombardieri - inoltre ebbero il compito di scortare s ugli obiettivi i bombardieri strategici medi e pesanti ~0 Per inciso le forze da bombardamento tattiche disponevano per le scorte di propri reparti caccia montati su P-40.

Le danze furono aperte il 12 giugno dalla XII Air Force che, essendo annullate dopo la resa Lampedu sa le azioni in programma sull'isola, dirottò i suoi B-17 sugli aeroporti di Palermo Boccadifalco e Castelvetrano ed i B-26 su quello di Trapani Milo. I trentanove B-17 diretti a Boccaclifalco furono intercettati quasi sulla verticale del campo da nove MC.202 del 151 ° Gruppo. Nonostante l'intervento dei P-38 di scorta i Macchi piazzarono parecchie raffiche di 12 ,7 su quattro quadrimotori e su un P-38, senza però visibili risultati41. Il medesimo deludente esito sugge ll ò il combattimento di alcuni MC.202 del 153° Gruppo contro trentaquattro B-17 reduci dal bombardamento dell 'aero potto di Castelvetrano, comunque due quadrimotori ed uno Spitfire di scorta furono "efficace mente mitragliati" dai M.C. 202 42

La ricognizione ae rea accertò che a Boccadifalco le bombe erano state esattamente distribuite sull'intera superficie dell'aeroporto e su ll e vicine aeree di decentramento. Dalle foto aeree, risultò che al momento dell'attacco almeno quarantasei dei sessanta nove aerei presenti nell'aeroporto erano parcheggiati

38 La ricostruzione delle azioni aeree de l 3 lug li o è basata s u:

- Diario Storico Aeronau tica Sardegna. AUSSMA.

- History of the Twelfth Air Force, AFHRA A-6202. frame 0488.

- U.S. Army Air Forces in Wor ld War Il , Combat Chrono logy, 1941- 1945.

- Pricn J op. cit. Te il 3. p.1623.

39 The Twe l fth Air Force in the Sic ilian Campaign, Narrat ive. p. 16. AFHRA A-6192.

40 History of the Twelfth Air Force, c hapt. XIV. p. 32-33. AFHRA A-6202.

41 Te legramma da Catan ia C.A.S a Supcracrco. l 3/6/43. 155 I PX 13 0005, AUSSMA SU41.

42 Te legramma da Catania C.A S. a Supcraereo. 13/6/43, 1551 PX 13 0005. AUSSMA SL/41. U.S. Army Air Forces in World War II, Combat Chronology. 1941-1945.

CAP. Xli - LA .\/EUT RALIZLAZIO:-.E Dl:LLI:. DI FESE DE LLA SICILI A 407

entro il perimetro coperto dalle esplosioni 4 \ Secondo i rilievi dei ricog nito ri , risu ltati mi g liori era no stati conseguiti a Cas te lvetrano, dove su ollantasette aere i parcheggiati nell'area aeroportuale, quattordici erano stati sicuramente distrutti. dato che si trovavano a ll 'interno della zona ce ntrata dalle bombe a frammentazione, mentre altri otto che ne erano all'esterno. erano sta ti probabilmente danneggiati dalle schegge44 Gli esperti anaJist i della Xli Air Force sareb bero però s tati assai so rpresi se avessero co no sc iu to g li effett ivi danni realm ente in fl itti ag li ae re i di Castelvetra no. Infatti i ve li vo li effett ivamente distrutti nei du e aeropo rti non uperarono la mezza doai na45 • Poche ore dopo g li attacchi agli aeroporti del nord ovest, Fo ugier informò Ambrosio che le ampie aree di decentramento e la grande quantità di paraschegge rece ntem ent e costruiti a Boccadifalco e Castelvetrano avevano mollo contribuito a tenere basse le perdit e dei veJivoli parcheggiati, tuttavi a per rim etl ere in efficienza campi sarebbe occor o parecchio tempo. specialmente a causa della presenza di bombe a copp io ritard ato che o tacolavano un sollecito inizio dei lavori¼ Per inciso, g li armie ri della XII AF avevano rego lato le bo mb e a scoppio ritardat o in modo da farle esplodere dop o tempi var iabili fra le sc i e le quarantotto ore47 •

Domenica 13 giugno. i bombardamenti colpirono gli aeroporti della Lona orientale. Qu elli di Ca tania e Gerbini furono attaccati verso l'ora di pranzo da ve ntiqu attro Liberators del 3761h B.G., ven tidu e del 981h B.G. e da alcun i Halifax de l No.240 Wing, scortati so pra g li ob iettivi da ven tiquattro Spitfire deg li squadron No.229 e o.249 decollati da Ma lt a. In ambedue le aeree aeroportuali fw o no grave mente danneggia ti hangar , piste ed in stallaLioni varie. Circa trentadue aere i tedeschi furono di strulli a terra nella sola aerea di Gcrbini , mentre a ltri dieci rimasero gravemente danneggiati. Gli in c urso1i in co ntraron o ov unque forti ed accurati s barram ent i contraerei, che per ò danneggiarono so lo alc uni velivo li Un trattam e nto molto più efficace fu invece loro riservato da una quarantina di caccia fra Me. I09, F w.190 . MC.202 e MC.200. che atL accarono i bombardieri ad ondate uccessive e co n grande determinazione. Gli quadron di Sp itfire di co rta ai B -24 riusciron o so lo in part e ad ostacolare le puntate dei cacc ia , , perde nd o pu re du e ae re i, fra cui quello del co mand ante dello Squadro n No.249. Un B-24 del 376th B.G. fu ridollo ad un se taccio da bordate di proiettili. che uccisero un membro dell'equipaggio e ne ferirono altri due. Ma le cose andarono peggio al 981h Group, che perse due B-24, ambedue ca duti in mare a causa dei g ra vi danni lo ro inflitti dalla co nt raerea4s l n comp enso. i mitra g tieri deg li a ltri Lib e rators riv e ndi ca rono cinque caccia, cl i c ui t re

43 Hi story of the Twelfth Air Force. chapt. XIV. p. 35 AF HRA A-6202.

44 History ofthe Tweifth Air Force. chapt. XIV. p. 35. AF HRA A-6202.

45 Verba le de ll a ri union e poml!tidiana del 12 giu g no 1943. Stato Ma ggiore Genera le - Rom a. di c hi arazione del gen. Fo ugier. in: Sta to Maggiore Ese rc ito Uf'lìc io Storico, "Verba li del le riunioni tenute dal Capo di SM Genera le··. Voi. rv. p.167

<16 Verbale de lla riunione pomeridiana del 11 giugno 19-H , Stato Ma ggiore Genera le - Roma , dichiarazione del geo. Fo ugier. in: Sta to Maggiore Eserci to Uffic io Stori co, "Ve rb ali delle riuni on i tenure dal Capo cli SM Genera le''. Vo i. rv. p.1 67.

47 History of thc Twelfth Air Force. chapt. XIV.

48 U.S. Anny Air Force!> in World War 11 Combat Chro nology. 1941-1945

408 GLI RRA A EREA rrs I TA LI A • DA H - A LA\IE!l\ AL LI SPIAGGE Dh LLA --'" S rc=rL=IA~ - - -
B· 17 del 301 st B G in azione

assegnati a qu ell i del 376th

Group4 9 In realtà , g li intercettori perse ro un so lo Me.109 , abbattuto su Comiso da gli Spitfire50

Dopo avere attivamente partecipato all e ultim e fasi della battaglia di Pante lleria, nella notte s uI 13 gli Welling ton del Group.205 riprese ro i loro bombardamenti sulla Sicilia iniziando

Bf.109 G6 del 11/JG. 27 di base o Tropon i in missione d i i nterdizione. da Mes s ina. Ne lle notti successive i bombardieri britannici pre sero di mira anche obiettivi in Sardegna e nell'Italia Meridionale. battendo soprattutto zo ne portua li e sc ali ferroviari. Me ssi na ebbe il dubbio privilegio di ricevere la dose più pe sa nte di bombe, poiché il porto , i traghetti e lo sca lo ferroviario occupavano sem pre i primi posti nella li s ta degli obiettivi strategici. Con regolarità cronometrica gli Well ington si erano prese ntati sulla martoriata c ittà de ll o Stretto anche nelle notti s ul 20, 27 , 28 e 29 giugno51 • Un altro obiettivo prefe rito dal Group.205 era Napoli , co lpita nell e notti sul 17 , 21 e 27, se mpre per i s uoi docks e lo sca lo ferrovi~u-io, tutti straordinariamente important i per i co ll ega menti ma1ittimi e ferroviari fra l'Italia e la Sicilia. L'a tta cco del 17 giu gno fu poco più che una azione di d is turbo, in quanto effettuato d a nove appa recc hi , due dei quali probabilmente abbattuti dalJa contraerea. La notte sul 22 Napoli ve nne ti sparmiata, ma la vicina Salerno conobbe l'orrore de ll e bombe, che indi sc rim inatamente co lpirono porto e quartieri popolari 52 • Agli ultimi posti fra le preferen ze degli implacabi li bombardieri br itannici tro viamo Siracusa, che fu bomb ardata una so la volta ne ll a notte s ul 19. Agli Wellington de l Group.205 fu affidato il compito di preparare il terreno ad uno de i maggio ri attacchi sino ad allora lanciati contro gli aeropo rti della Sicilia.

Nella notte sul 15 gli infati ca bili " Wimp ys"53 seminaro no bombe s ui campi d 'av iazion e di Milo , Sciacca, Castelvetrano e Boccadifalco dove era co nc entrata la maggiore parte dei mi g liori reparti caccia itali ani e tede sc hi 54 • A Sciacca le bombe di strus se ro alcuni automezzi inoltre danneggiarono linee te lefoni che e cavi dell 'e nergia elettrica, che però all'indoman i furon o però prontam en te ripri s tinati55. In compenso, uno deg li incursori fu abbattuto dalla co ntraerea dell a base costituita da tre batte ri e itali ane da 76/40 e quattro tedesc he da " 88" 56 •

All 'indomani, le operazioni aeree furono aperte alle 07,35 dal fulmineo attacco s u Marsa la di una ventina di Lig ht11in g, che danneggiarono se riamente il centro radio della Luftwaffe57 Mezz'ora dopo i campi

49 Walker Jam es W. o p. cii. pp.482 - 483. U.S. Army Air Forces in World War II, Cornbat Chrono logy, 1941 - 1945.

50 Arena N. o p cit. vo i. 4, p.245.

51 U.S. Army AirForces in World Wa r Il. Combat Chronology. 1941 -19 45.

52 U.S . Army Air Forces in Wo rld War Il, Combat Chronology. 1941 - 1945.

53 " Wim py", sopran no me deg li We llin g ton ( n.d.A)

54 U.S. Army Air Forces in Wo rl d War ll , Comba t Chrono logy , 194 1- 1945.

55 Relazione sul l' att ività dell'Aeropo rto 50 1 in località Sc iacca, in data 26 lug lio 1943, AUSSMA S L2/1 1- l 1 Wimp ys era il s opra nnom e dato dagl i eq uipaggi britann ici ai lo ro We lli ngton s ( n.cl .A).

56 Prien Joche n, "Geschichte des Ja gdgeshwader 77". Teil.3, p.1589. C irca la composi zione de ll'a rti gl ie ria contraerea di Sciacca cfr.: Re laz ione sull'attività de ll ·Aeroporto 501 in loca li tà Sc ia cca, in data 26 luglio 1943, AUSSMA SL2/l 11 I.

57 U.S. Arm y Ai r Fo rc es in Wor ld War IT , CombatChrono logy. 194 1-1945. Pri en Jochen, "Gesc hic htedesJagdgeshwade r 77". Tei l. 3, p 1589.

_;C::.:..:: 'A P. X li • L A NEt:TRALIZZAZIONE 1)1:Llc Dll'ESE DELLA S IC ILIA 409

di Bori zzo e Sciacca furono so11oposti ad uno dei più pesanti attacchi sferrati dai bombardieri medi della Xli Air Force durante la fase preparatoria dell'invas ione. Settantadue B-25, sco rtati da una quarantina di P- 38. scaricarono 2.382 bombe a frammentazione da 20 li bbre e 264 bombe da 31 O I ibbre sul campo di Sciacca. mentre trentasei B-26 del 3 19th B.G. co lpirono Borizzo con 3.816 bombe a frammentazione da 20 libbre. Nelle ste se ore i B-17 tornarono su Castelvetrano e Boccadifalco. Su quest'ultimo la imponente grandinata di bombe a frammentazione riuscì a distruggere so lo tre degli aerei parcheggiati ed a danneggiarne altri ci, tuttavia per la seconda volta nel giro di tre giorni il più importante ae ropono della costa nord occidentale fu temporaneamente messo fuori uso. La formazione che aveva a11accato Boccadifalco dovette però pagare un apprezzabi le pedaggio ad una pattuglia di Mc .202, che nonos tante la presenza della scorta spedì al suolo un quadrimotore e ne danneggiò un secondo~N. I bombardieri medi che avevano anaccato Sciacca furono invece affrontati da una pattuglia di Bf.1 09 del 150° Gruppo. che però dovettero trascurare la preda più ambita per im pegnarsi con i Lightning di scorta 59 • Caste lvetrano era stato auaccato in due riprese da cinquantacinque fortezze volanti, ma i risultati non erano stati proporzionali alla potenza dell'attacco60 • Le sue piste erano state re e temporaneamente impraticabili da una grande quan tit à di buche e di sc hegge spa rse ovunque. ma le perdite sul ter reno erano stat e quasi insignificanti. Solo dieci aerei tedeschi erano stati danneggiati 6 1 • In cambio gli attaccanti avevano la ciato ul campo un 8 -17 abbattuto nel combatlimento contro undici Mc.202, che aveva potuto attenderli ad alta quota, grazie ad un a nticipato decollo a seguito di un tempest ivo all a rm e62• Le più gravi perdite di velivoli a terra si ebbero a Sciacca. dove le bombe a frammentazione distrru sero quatlro Me.109 dello JG.77 e ne danneggiarono altri otto. inoltre rovinarono due centrali di tiro della Flak6 ' Un altro Me.109 tedesco fu distrutto a Comiso6J Lo sco tt o pagato dalla Xll Air Force alla caccia tedesca nel corso dei vari attacchi della giornata del 15 ammontò a un B- 25, tre Li ghtning e due Spitfire6 \ Aggiungendo a que ti ultimi gli undici aerei reclamati da ll a contraerea, ed i due B-17 abbattuti dai caccia itali ani il totale delle perdit e della XII Air Force sarebbe stato di dicianno ve aerei, contro due Me. I09 tedeschi cd un Mc.202 perduti in az ione 66 Alle perdite dell'Asse dobbiamo però aggiungere otto aerei di trutti e ventiquattro danneggiati sui vari campi d'avia-

58 Arena . op. cit. Voi. 4. p.245.

59 Libreuo dei vo li de l te ne nte pi lota Giovanni Chia le, de l 150° Gruppo CT. cop ia nell'a rchiv io de ll' A.

60 Per i l numero deg li attaccant i vedi: RAF Narrative - The Sicilian Campaign June August l 943. AFl IRA 2336-l. p.38.

6 l Messaggio da Romulus a Superaereo. situazione operativa OBS giorno 16, AUSSMA SLA/41. Prien Jochen, '·Geschichte des Jagdgeshwadcr 77", Teil 3, p. 1589.

62 Arena N. op. cii. Voi. 4. p.245.

63 Prien Jochcn. ·Geschic hte des Jagdges hwader 7T. Teil 3, p. l 589.

64 Pricn Jochen. "Geschichtc des Jagdgcshwader 77". Tei l 3, p. l 589.

65 Pri cn Jochen. "Gcsc hi chtc dcs Jagdgeshwader 77''. Teil 3. p. 1589.

66 Arena op. cit. Voi. 4. p.246.

41 o GUERRA ALREA IN iTALIA • DA EL·ALAMEIN ALLt ~P IAGGE Dt_LI A SICILIA _... " -.! -
B· 26 del 319 B G in decollo do aeroporto africano per uno azione sul territorio italiano.

zione. Perciò il bi lancio della g iornata era stato più pesante per i difensori che per gli attaccanti, soprattutto in relazione al diverso rapporto di forze che intercorreva fra le due parti.

Il 17, la XII Air Force concesse ai suo i bombardieri un giorno di meritato riposo , passando il testimone al comandante della IX Air Force, generale Brereton, che inviò ventidue B-24 del 98 th B.G. a bombardare il campo d'aviazione di Biscari ed altri q uarantotto B-2 4 dei Bomber Group 44 th e 389t h ad attaccare que ll o Comiso, dove la ricognizione aveva rilevato una eccezionale concentrazione di velivoli. Su quest ' ultimo aeroporto la tempesta di micidiali schegge pro -

Quadrimotore Hali fox 111 3 g i ugno i B-24 dello IX Air Force ed alcu ni Hal ifox del N ° 240 W in g bombarda rono gli aeroporti d i Catan i a e Gerbin i dotta da alcune migliaia di bombe a frammentazione da 20 libbre falciò il terreno, crivellando settantadue aerei, di cui sessantuno (sei italiani e cinquantaci nque tedeschi) furono completamente distrutti oppure gravemente danneggiati , mentre altri dieci ebbero so lo danni di minore entità 67

All'indomani mattina una formazione di quaranta B-17 , scortata da P-38, si presentò nel cielo di Messina scaricando centinaia di bombe, che però mancarono quasi tutti i bersagli più importanti. li porto, la stazione, i t raghetti e le navi all'ancora furono colpi t i solo marginalmente . I n compenso la formidabile contraerea deJJo Stretto, pur contrastando l 'attacco con la consueta violenza, non s i aggiudicò un solo bombardiere, tuttavia reclamò il probabile abbatt imento di quattro caccia di scorta68 •

Una eccellente dimostrazione della efficacia de ll a Flak leggera, fu fornita dalle Mauser 20 mm de ll 'aeroporto di Trapani Milo, che si aggiudicarono quattro dei P-38 del 14'11 F.G. che temerariamente avevano attaccato a bassa quota gli imp ianti e gli aerei nelle aree di parcheggio69 • ell a grad uatoria degli aeroporti più attaccati nei primi cinque giorni della offensiva contro gli aeroporti siciLian i, il pr imo posto fu conquistato da quello di Palermo-Boccad ifalco , c he incassò duecentoventi tonnellate di bombe, seguito da que ll o di Castelvetrano con centosessantatré tonnellate, da Sciacca con settantotto, da Borizzo con setta ntasei e da Trapan i - Milo con settantadue70

Il 18 g iugno, il persona le di terra degli aeroporti del settore occide nta le fu co nfo r tato da una breve giornata di tregua , che però no n ebbero gli ar tig lie ri di Mess ina, che già duran te la notte erano stat i ai pezzi per contrastare l'incursione di dieci Welli ngto n de l 205 Gro up. Nella sp lendente luce dell 'i ndoma ni mattina, gli artiglieri di Messina accorsero nuovamente ai pezz i pe r ostacolare l'attacco di settantasei Fortezze Volant i dei B.G.97 'h , 99 th e 30P' Come al solito le bombe avevano ben pestato la stazione dei trag hetti e gli scali ferrov iari, se nza però trascurare i quartie1i residenziali . L' in curs ione era stata indirettamente appoggiata da un grosso raid di d isturbo effett uato da ottantase i Spi tifires contro va ri ae ropo r ti della Sicilia Orientale per attirare l 'a ttenzio ne de i centri radar e dell e sq uad riglie d'allarme. Ciò nonostant e i B- 17 re -

67 Santoni e Mattesin i, op. cit. p. 368. Arena N. op. cit. Yol. 4, p.246.

68 Messagg io da Rornulu s a Superaereo. 19/6/943 - 1845, AUSSMA S4/4 l.

69 Messagg io da Rom ul us a Superaereo, 19/6/943 - 1845, AUSSMA S4/41. In contras to con le infor mazioni di cui al prima ci tato messaggio, secondo Arena N. (o p. c it. vo i. 4, p.247) i qua tu o P-38 furo no abbattu t i da Me.109 tedesch i, due dei qua li perd ut i in co mbatt imen to, mentre altri sei P-38 sarebbero s tati abbattut i da ll a con traerea.

70 History of the Twe lf th Air Force, chapt. Xl V, p 36. AFHRA A-6202.

CAP. Xli - L A NEUTRALIZZAZJO:SE DELLE DIFES E DELLA S ICILIA 411

duci da Messina furono intercettati da due pattu glie, una di quattro e l'altra di nove aerei del 161 ° Gruppo Autonomo Caccia. che operava da Reggio Calabria con una miscellanea di Mc.202. D.520, Mc.200 e CR.42. onostante il suo variegato assortimento di aerei . il reparto affrontò le poter1ti Flying Fortress con energia e coordinazione, ri vendicando due vittorie. enza accusare alcuna perdita. Un altro 8 -17 fu abbattuto dal FW .190 pilotato dal Ltn. Schafer del SKG/ ]071

Gli anacchi contro i centri dello strategico Stretto di Mes sina erano incessanti. All'indomani venti B-24 del 3761h BG bombardarono Villa San Giovanni danne gg iando un tra ghetto ed alcune motozattere tedesche, mentre ventitré 8-24 del 981h B.G co lpirono Reggio Calabria. Ne su no dei due gruppi ebbe perdite. tuttavia nove quadrimotori del 3761h B.G. rientrarono con parecchi danni. che secondo il reparto erano attribuibili in parti uguali alla contraerea ed a elle caccia identificati come Me. I09 e Mc.202. Tuttavia. è assai più probabile che fossero MC.202 e D.520 appartenenti al I6 1° Gruppo 72 • ei giorn i succes ivi la NAAF concentrò i suoi attacchi soprattutto su porti. scali ferroviari cd aree industriali. di conseguenza diminuì la pressione sugl i aeroporti. i campi d'aviazione e le stri cc d'atterraggio. Ma il 20 giugno, Trapani-Mi lo, Bo rizzo e Castelvetrano furono sottoposte ad una serie di pesanti allacchi effettuati dai B-26 del la Tacti ca l Air Force scortati da P- 38. Nel corso delle incursioni i tozzi '·Marauders" ebbero la sgradita sorpresa di tro vare già in quota i Messerschmitt dello JG.77. Un repart o che da appena una settimana aveva lasciato i relativi agi de ll a base di Foggia, per iniz iare un nuovo ciclo operativo s ui campi di Sciacca e Trapani Milo.

Quindici Bf. I09 del II/JG.77 guidati dal tenente Zohler. un asso co n 99 vittorie accreditate, si erano tempestivamente alzati da Trapan i Mi lo grazie a ll 'efficiente servizio d'allarme della stazione radar della Luftwaffe in stallata s u l Monte Erice. Ventitré incursori ed un congruo numero di P.38 erano sta ti agganciati dai caccia di Zohler nella zona fra Sciacca e Palermo. el frattempo anche i Bf. I09 G-6 del I/JG .77 erano decollat i da Sciacca agli ordini del tenente Godert , un ex sergente sa lito d i grado per la s ua a bilità di pilola73 l pi loti dei P-38 avevano eseg uito di ciplinatamente il com pito loro assegnato, ma nel combattimento erano stati s urcla s ati dai collaudati '·expcnen.. dello JG. 77. La staffe! di Zohlcr si aggiudicò quatlro Light-

71 BA-MA 35-mm. micro -film

72 Wa lke r Jame~ W., ""The Lib era ndos" - a WWII Hi sto ry of thc 376'h Heavy Bombardmcn t Group and its founding units p. 484. Arena N. op. cit. vo i. 4. p.246.

73 Steinhoff Johanncs ... Mes~crsc hmiu O\'er Sicily"'. pp. I9-22.

412 GUERRA Al Rl:.A IN ITAUA - DA EL-Al.!'~IEI'< ALLE SPl1\GGE DEU .A SICILIA
Decollo su allarme di un MC.202 {pgc. conte Pao lo Pa ravicini). Aeroporto tunisino , giugno 1943. I P-38 del 1si Fighter Group fvrono fra i maggiori protagonisti delle battaglie aeree sullo Sicilia sia come coccio di scorto che come cocc iobombordieri (USAF)

ning, perdendo due Bf. l 09 G-6 sopra Castelvetrano, mentre quella condotta da Godert dovette accontentarsi di un solo P-38, ma in compenso ostacolò molto i Maraude r ne ll 'esatto momento in cui stavano per sganciare le bombe sulla base del loro Gruppo. Ovviamente l'attacco dei Bf.109 influì negat ivament e sulla precisione de l bombardamento. Infatti solo uno dei numeros i Bf.109 G-6 parcheggiati a Castevetrano riportò leggeri danni74

Anche sette Bf.109 G-6 del 150° Gruppo CT avevano partecipato alla grande caccia. Intorno alle 08,28 i Messerschnitt italiani avevano impegnato una formazione di trentasei bombardieri bimoto1i scortati da P-38, che stavano attaccando Castelvetrano. A fare le spese della accanita giostra fra attaccanti e difensori, avvenuta ad altissima quota. furono sopratt utto i Lightning, qua t tro dei quali furono ri vend ic at i dai piloti del 150° Gruppo7 5

Il 21, i campi d ' aviazione della Sicilia fruirono di una insperata tregua di ventiquattro ore, sub ito utilizzata dal personale di terra per riparare i danni più recenti. Queste ventiquattro ore invece serviro no agli All ea ti pe r concentrare i loro attacchi su l sistema di comunicazioni. I B-24 della IX Air Force attaccarono il terminale dei traghetti a Villa San Giovanni e gli scali ferroviari di Reggio Calabria, mentre circa centosessanta B- 17 della NASAF sfenarono una serie di devastanti attacchi s ugli scali fenoviari di Napoli e Salerno, sul viadotto e s ugli sca li di Battipagl ia , e sul deposito aereo d i Cance ll o ed Amone (Caserta).

Tuttavia, grazie alla migliorata efficienza dei serv izi d'a ll arme, le formaz ioni di quadrimotori avevano tro vato già in quota sopra la Campania i loro vecchi nemici del 22° Gruppo.

Quel giorno, come quasi tutti i giovani piloti del 22° Gruppo, il tenente Giuseppe Biron della 369a Squadriglia effettuò tre missioni consecutive. Era decollato per la prima missione alle 8.10, per la seconda alle 11 ,00, ma non aveva ancora avuto la sodd isfaz ion e di anivare a contatto con il nemico. Poiché era una giornata di cont inui all armi, Biron aveva dovuto attendere sul campo sotto il bruciante sole estivo in tenuta di volo, col paracadute, il sa lvagente , la pistola lanciarazzi ed altri pesanti accesso ri , mentre il personale di terra riforniva il suo Macchi di olio e carburante. Poco dopo le 13,00 proprio mentre stava no ultimando il secondo rifornimento, fu annunciato l'aITivo di una grossa formazione d i B- 17. Biron sal tò entro l'abitaco lo. ed appena ricevuto il via diede gas al motore per portare il suo MC.2202 sulla estremità de ll a pi sta d i decollo. Alle 13,20 il Macchi del pi lota veneto stava già anarnpicandosi a+ 100 insieme ad una variata compagine di MC.202 , D.520. Re.200 1 e Re.2005 inviata all'attacco di una grossa formazione di quadrimotori. I caccia MC.202, D.520 e Re.200 I attaccarono co n la orma i co ll audata e s pe1icolata tattica, consistente nel salire ad una quota s uperiore a que ll a dei bombardieri , per poi attacca rli con una ripidi ss ima e veloce picchiata, scegliere fra la massa un quadrimotore, mirare all'incrocio fra a li e fuso li era, sparare e dis impegnarsi alla massima ve locità sprofondando attraverso la formazione nemica. Invece i Re.2005, grazie alla maggiore portata de i loro cannoni da 20 mm eseg uiron o prevalentemente attacchi frontali. ' 'Appare una c inquantina di quadrimotori - racconta il maggiore Minguzzi , che guidò all'attacco

74 Prien Jochen, "Geschich te des Jagdge shwader 77". Tei l 3. p. 1592 - 1593.

75 Arena N op c it. Vo l. 4 , p.247. Uno dei Li gh t nin g fu efficaceme nt e mitra gliato dal tenente Giovanni Ch iale (Lib retto dei voli del tenente Chia le, cop ia nell ' a rchiv io dell ' A.).

CAP. Xli - L A NEUTRALIZZAZIONE DELLE DIFESE DE LLA S IC JJ.JA 413
.. . .,. .r•
A ttacco con bombe a frammentazione do 20 libbre eseguito do B-25.

quattro Re. 2005 - questa volta attacco di prua e ricomincia la ira.fila: affondala, richiamala, rotta di collisione, fuoco con tutle le armi, picchiata di scampo, virata a cabrare per recuperare la quota di attacco. La. mia forma zione si rompe ad ogni assalto e torna a riunirsi in coppie sempre diverse: un B - 17 si allontana lasciando una scia di fumo, un secondo ha il motore esterno di sinistra con l'elica in bandiera". Quel giorno le varie tattiche procurarono un insperato successo al 22° Gruppo. Quattro B-17 abbattuti, ma anche due MC.202 ed un Re.2005 perduti. Fortunatamente i piloti dei Macchi toccarono terra indenni appesi ai loro paracadute, mentre quello del Reggiane si ferì tentando un atterraggio di fortuna 76 • Per la prima volta, alla difesa di apoli avevano partec ipato caccia tedeschi, con cinque Bf.109G del IV/JG 53 , che però non registrarono alcun successo77 • 11 2 l giugno, i bombardieri delle NAAF ridussero la loro attività sulla Sicilia, tuttavia ai reparti caccia italian i e tedeschi dell'isola non ebbe ro un solo momento di tregua. La IX Air Force ritornò sui suoi tradizionali bersag li dello Stretto di Mess ina con venticinque B-24 del 376th B.G . e ventisei del 98 th B.G. che attaccarono Reg gio Calabria e Villa San Giovanni. Un elevato numero di quadrimotori per motivi tecnici rientrò anticipatamente all a base, per cui sugli obiettivi arrivarono so lo trentacinque B-24. I diciotto del 376 th che arrivarono su Reggio dovettero affrontare, oltre alla reazione dell'artiglieria contraerea, anche undici Mc.202 del 161 ° Gru ppo Caccia, che come al so lito furono identificati come Bf.109 dagli equipaggi americani, semp re in c lini a vedere i tedeschi tutte le volte che erano in difficoltà 78 Nessuna perdita fra i Mac chi e neppure fra i B-24, tutta v ia otto Liberators rientrarono danneggiati dalle schegge della contrae rea e dai proiettili dei caccia e co n due feriti a bordo79 • Nel corso de ll a giornata una trentina di caccia italiani e circa altrettanti tedeschi si impegnarono a contrastare le numerose azioni diversive effettuate dai caccia di Malta, il cui evidente compito era quello di costringere l 'avversaii o a logorare i propri aerei in futili missioni di inte rcettazione80 Nei due giorn i seguenti il baricentro de ll e operazioni aeree della XII A.F. si spostò s ull a Sardegna, mentre la IX A.F. si prese cura dell'aeroporto di Sedhes vicino a Salonicco, trascurando per un giorno i tartassati campi d'av iazione sic iliani , con la sola eccezione di Comiso, che il 23 fu v iolentemente bombardato dai Liberators britannici del IX Air Command 81 •

76 n Re.2005 non fu abbauuto ben sì abbando nato dal pi lota tenente Salvi , perché entrato in vibrazio ne al termine di una lun ga picchiata. Il co mb a ttim e nt o è ricostru ito in base alle ''Memorie Mi ngu zzi " , al libretto dei vo li ed alla testimonianza ali ' A. de l ten. pilota Giuseppe Biron . Osserviamo che gli aerei perduti da ll e NAAF il 2 1 g iug no sarebbero stat i s olo due (cfr.: d iagramma delle perdite d i aerei in Operation Bulletin No. I June - 30 June I 943, p.16 , AFHRA A-6192)

77 " Memorie Minguzzi" , Prien , "Jagdgescwader.53 ' '. cit

78 A que sto proposito abbiamo avuto alcune testimonianze dirette di aviatori american i (n.d.A. )

79 Wa lker W. op. cit. p. 482-483 , 98 tl' Bomb Group Mi ssion WWII, USAAF in World War Il Combat Chronology 194 1 - 1945.

80 Aerosic ilia a Superaerco, 2426 x/63 22/6 , AUSSMA SL4/4l.

8 1 U.S. Ar my Air Force s in World War Il , Comba t Chrono logy. 194 1- 1945.

414 G UERRA A E RBA IN I TALIA - DA EL- ALA ME i i\' ALL E SPIAGG E DE l, LA S cc cLIA
Aeroporto di Sciocco coperto dal fumo delle esp losioni. 11 16 giug no o Sciocco le bombe o frommentozione distrussero q ua ttro Me. I 09 d ello JG.77 dannegg ia ndo ne a ltri otto, inoltre colpirono due cen tra li di tiro dello Flok

Messina 25 giugno 1943, scacco matto alla JagdwaffeSizilien

Frale ore 11,53 e le 12,50 del 25 giugno, Messina subì il settimo bombardamento dall'inizio del mese e se nz'altro il più pesante fra quelli che lo avevano preceduto. Gli scali ferroviari, i magazzini, i moli del porto ed a ltri quartieri della città furono battuti da 289 tonnellate di alto esplosivo, fra cui 38 bombe da 2.000 Jjbbre, scaric ate da ce ntove nti nove B- 17 dei Group 2°d , 97 th , 99 th e 30 1•' de lla Forza Aerea Strategica82. Una nave di medio tonnellaggio fu co lpita entro il porto, mentre nell o sca lo fe rro viario e nei vicini deposi ti le bo mbe innescarono numero si incendi 83 Sebbene i rep arti da cacda de ll ' iso la avessero non meno di du ecentoventi velivoli italo tedeschi in piena efficienza, inaspe ttatamente la grossa falange delle " Fl y in g Fortress" che aveva colpito Messina, ri en trò alle proprie basi con perdite relativamente modeste. Cerchiamo ora di cap ire perché i reparti caccia dell'Asse, non ancora ridotti ai minimi termini dai bombardamenti s ui lor o ca mpi avevano inaspettatamente perso l 'occasion e di cog li ere un buon successo pur avendo la forza necessaria.

Il g iorno innanzi il nuovo Jagdfliegerfuhrer Sizilien , ge nerale Adolf Galland, aveva co nvo ca to nella sa la operazioni di Monte Erice (Trapani) il maggiore Steinhoff, comandan te dello Jagdgeschwader 77, in sie me a tutti i s uoi coma ndanti di Gruppo e di Squadriglia, per ribadire la validità anche nel setto re mediterraneo dei prin c ipi di tattica ae rea, che nei c ieli de ll ' Europa se ttentrionale avevano permesso ai caccia dell a Luftwaffe di affrontare co n s uccesso g li aerei dell a RAF e dell'YIII Air Force. Prin cì pi tattici che Galland aveva compendiato in tre massi me capita li: "Serrare le distan ze, non sparare troppo presto, attaccare frontalmente in formazione serraia"84 Anche se lo Jagdfliegerftihrer prob abi lmente non lo sapeva, la tallica che suggeriva ai s uoi piloti era esa ttamen te quella che l'avversario più temeva. A quel tempo c irco la va fr a i reparti di volo delle No rth west African Air Forces una istruzione segreta che testualmente reci ta va: "Generalmente il nem ico cerca di rompere le formazioni e quindi di attaccare i B - 17 uno per uno. Lo tentano sia i caccia tedeschi che quelli italiani. Il M e.109 G è la loro migliore macchina e quella co n la quale noi abb iamo il massimo dei problemi. Senza caccia di scorta, le Fortress devono fronteggiare tre o quattro dozzine di Me.109, che volano al loro fianco in gruppi di otto o dodici, [ ] e quando sono tutti pronti[. .. ] vengono [a ll 'attacco] frontalmente attraverso la.forma zione dei bombardieri. La velocità finale di qu es to a ttacco è tremenda. Loro serrano le distan ze sino a circa 100 ya rde, poi virano, indi van no giù e poi fuori sull'altro lato della formaz ion e dei bombardieri, per poi ripetere ancora l 'attacco. Questo tipo di attacco, sebbene il periodo in cui il fuoco [dei cacc ia] è efficace sia estremamente breve, è il più sicuro per i tedeschi. (. ] L'aggress ività dei loro piloti è molto variabile. Alcuni giorn i rifiutano assolutamente di attaccare, ed in. altri fanno buon.e inte rcettaz ioni in gran nume ro, e voi pensate che non la smetteranno mai. l loro piloti sono particolarmente aggressivi contro piccole.formaz ioni e non mancano mai di a /l accare gli sbanda ti 85

Se ai piloti americani questo sce nario d i co mbatt ime nto poteva se mbrare temibile, agli ufficiali piloti che avevano ascoltato Galla nd appariva den so di ri sc hi. Al termine della conferenza di Monte Eiice, un ufficial e aveva fatto osservare allo Jagdfliegerftihrer che il combattimento con le Fl ying Fortress e ra assai d iverso dalle g io stre con gli Spitfire A s uo parere le formazioni di B- 17 erano simili a flotte di navi da battaglia. Per pe netrare al loro int erno era ne cessa rio aprirvi una brecci a assalendole con una compatta falange di caccia, che pe rò dov eva no attraversm·e un infe rnale fuoco dife nsivo. Un altro comandante di

82 E.mai l AF HRA ali' A. in data I8.03Jl3. Mi ss ion Repo1t Extract, 97'h B.G. , 25 June 1943, . cop ia tras messa ali' A. in all ega to alla lettera AFHRA/RSA 28 Feb 2003.

83 His tory of the Twe lfth Air Force. chapt . XIV , p. 39. AFHRA A-6202.

84 Steinhoff J. " Messe rsc hmitts over Sicily'·. p. 40.

85 Th e Twe lf th Air Fo rce in lhe Sicilian Campaign, Annex 21, Operations Bu llet.in N0. 3 I June - 30 Jun e 1943 , p.2. AF HRA A-6192.

=C,= \I' X =ll - L='\ NEUTRALIZZAZIONE DEI.I.E D I Fr,SE DELLA SI CILIA 415

quadriglia aveva fatto notare che i comba llim enti sulla Germania non erano paragonabi li a quelli s ulla Sicilia. cl Rcich i piloti abba ttuti avevano la possib ilit à di rientrare alla base in tempo per il pranzo, qui invece avevano più probabilità di finire dispersi in mare. in o ltre gli aerei nemici potevano avvicinar i alla Sicilia da ogni direLione e tornarsene a casa relativamente poco disturbati dalla Fl ak, che neir isola era mollo più rada che in Germania, esse ndo essa schierata solo a difesa dei porti e degli aeroporti"6 • Ma c'era un probl ema ancora più preoccupante. Come g ià più volte verificatosi sia in Sardegna che in Sicilia. i caccia bombardieri ed i bombardieri medi del nemico. volando bassi sul mare avevano la po ibilità di arrivare quasi inavvertiti ug li aeroporti. favoriti anc he dalla relativa vicinanza di questi ultimi alle coste. in aspettatame nte que sta osse rvazion e aveva trovato un a immediata conferma. La co nferenza d i Monte Erice era appena finita. quando una formazione cli Maraudcr aveva fatto irruzione a bassa quota sull'aeroporto di Trap ani Milo. Fra i rituali tre colpi d'aJlarme sparati da una balleria di 88 e l'arrivo dei bombardieri era trascorso appena qualche minuto: ovvero un temp o troppo breve per consentire a tutto il persona le dello JG.77 di mettersi al rip aro. La brevi ss im a in c ursio ne aveva provoca to scarsi da nni a i cacc ia. I

Mcsse rschmi ll della Stab./JG 77 e del Ll ./JG 77, quasi tutti parchei •iat i enLro ripari protetti da "sacchi a terra", non erano stati praticamente toccati. ad eccezione di uno letteralmente crivellato dalle schegge di bombe a frammentazion e esp lose vicino al lato aperto del s uo riparo. Se i caccia se l'e rano cavata a buon mercato, in vece per il perso nale di terra della Staffel.J de l 11./JG 77 le cose erano andate piuttosto male, perché molti di loro erano stat i feriti~ 7 •

L'attacco aereo era da poco finito. quando sugli schermi dei radar del centro di Monte Eri cc era no apparse a ponente di Trapa ni tracce di bombardieri pesanti in vo lo ve rso lcvante 88 L'a ll arm e era pe rò g iunto

86 Steinhoff J. "Messerschmius over Sici ly'', p. 40.

87 Steinhoff J. "Mcsserschmills ovcr Sici ly", p. 44.

88 Aeronautica Sicilia a Superaereo. mcs\aggio in arri\'O n.2279. 26/6/1943. Riepilogo attività aerea giorno 25 corrente

AUSSMA SL4/41.

416 GLi, RRA AER EA I~ I IALIA • DA 11 ·ALAMEI~ A LI h ~PIAGG E DtU .A SI CI LIA
B- 17 dello Xli Air Force in azione su Messina (USAF)

in un momento critico. Le bombe cadute poco prima su Milo avevano guastato le piste, pertanto era necessar io un certo tempo prima di rimetterle in condizioni di permettere il decollo dei caccia. Altro tempo sarebbe occorso per rifornire gli aerei e portarli sulle piste. Nel frattempo la formazione nemica avrebbe potuto proseguire verso levante arrivando ad un punto oltre il raggio d'azione dei Bf.109. Vista la situazione. Galland aveva deciso di non tentare s ubi to l' intercettazione, ma di rinviarla al momento in cui i bombardieri sarebbero 1ipassati a nord di Trapani durante il loro rientro alle basi tunisine. Il tenente colonnello Steinhoff - ne l frattempo rientrato a Trapani Milo - fu avvertito personalmente da Ga ll and di tenersi pronto a decollare con tutti gli aerei 89 •

l'Oberstleu tn a nt Johan nes Steinho ff Gesc hwader Kommodore dello JG.77 (a des tra nell'immagine) (BDA).

Le segnalazioni di Monte Erice avevano comunque messo in all arme tutti i reparti caccia dell'isola, compreso il 151 ° Gruppo , una delle cui squadriglie era distaccata s ull'aeroporto di Pal ermo Boccadifalco. Più fiducioso dei tedeschi sulle possibilità di fare arrivare i suo i caccia a conta tto con il nemico , intorno alle 11,05 il comando Aeronautica Sicilia aveva ordinato il decollo d i sette MC 202 del 151 ° Gruppo. Però, dopo una cinquanti na di minuti cli vano in seguimento, g li aerei erano stati richiamati sia perché una latti ginosa foschia aveva mo lto peggiorato la vis ibilit à, sia perché il loro carburante stava per esaurirsi . Mentre gli MC.202 del 151 ° rientravano a Boccadifalco. un cen tin aio di miglia più ad est, all'altezza delle isole Eo li e, i Bombers Group dellla XII A.F. avevano cambiato rotta e con una impro vvisa virata d i circa 90° avevano puntato su Messina. Il cambiamento era però stato tempestivamente segna lato agli aeroporti del settore sud orientale e della Calabria. Da I01rnzzo (Catania) erano imm ediatamente decollati i Messerschmitt del III./JG 53 e da quello di Reggio Calabria - con un certo ritardo ri spetto ai tedeschi - erano part iti quattordici MC.202 del 161 ° Gruppo. seg uiti qualche minuto dopo da un isolato D.520. che alla partenza aveva probabilmente avuto qualche prob lema con il motore90 Quando i caccia italiani arrivarono a contatto con le formazioni dei bombardieri america ni , queste avevano già svoltato verso le Eolie tallonate da una piccola muta di cacc ia tedeschi. che le avevano già ingaggiate in combattimento sopra Messina. Malgrado la fo1te reazione dei B-17 che avevano abbattuto un Bf. I 09, lo III ./JG 53 aveva condotto a fondo parecchi attacchi. rivendicando la distruzione di un paio di B-17, da aggiu nge re ai tre rivendicati dalle batterie contraeree italo tedesche91 • Le vitto ri e del lll/ JG.53 furono assegnate agli Oberleutenant Hans Roehrig e Franz Schicss, due validi expe rte n co n già mo lti successi al loro attivo92 • Per contro i mitraglieri del 97 th B.G. si attribuirono l'abbattimento d i due Bf.109 tedeschi93 •

Nei comba tti ment i fra Messina e le Eolie s'inserirono anche i caccia de l 16 1° , uno dei quali pi lotato dal sergente maggiore U mb ert o Canali del 16 l O Gruppo , che appe na arrivato sulle Stretto notò "il cielo punteggiato dalle nuvoleffe nere e gialle della contraerea" Aggira to il settore battuto dal fuoco di sbarramento,

89 SLeinhoff J. "Messerschm itt s over Sici ly'', p. 44.

90 Ae rona ut ica Sic il ia a Superae reo, messaggio in arrivo n 2279, 26/6/1943, Ri epilogo attivi tà aerea giorno 25 corrente.

AUSSMA SL4/4l.

91 Pr ienJ.op , c it.Tei l 3,p .1 60I.

92 Ambedue i piloti tedeschi avevano g ià molte vitt orie al loro attivo. Hans Roe hrig ragg iunse in seg ui to 68 vittorie me ntre Franz Schiess arri vò a 55. L' abbattimento del 8- J 7 rivendicato da Roehri g sa rebbe avvenu to alle 12,06 nella zo na del lo Stretto di Messina, quello attribuito a Schiess, alle 12,13, circa 30 Km a S ud d i S trombo li (F ighter Claims

BA - MA 35-mm. rni cro- fi l rn.)

93 97 th 25 June 1943, Miss ion Repo rt Extract. copia trasmes sa ali ' A. in allegato alla lettera AFHRNRSA 28 Feb 2003.

CAP. Xli • LA NEU"fRALI ZZAZfO,'<E DELLE DI FESE DELLA SJ C LLI A 417
-

i Macchi guidati dal comandante di Gruppo, magg. Pietro Serini. erano riusciti ad agganciare la formazione nemica. In quel momento il cielo era pieno di velil'oli che sfreccim·a,10 in /LIiii i sensi[. / c'erano anche aerei tedeschi". Alla g iostra si era infine unito anche il ritardatario 0.520. che riuscì a farsi notare dai mitraglieri del 97 111 B.G., che lo identificarono come Re.200 19 ~.

cl frattempo Canali ave\'a adocchiato la sua preda: "una forte::a volante, che era rimasta arretrata rispello alla forma-;.ione, forse colpita od in difficoltà. Vola\'O sui 7.000 metri. Data un 'occhiata a11orno mi pan•e di essere in posi~ione favore11o!e, circa 1111 centinaio di metri più in alto del bombardiere. Feci una rovesciata s ulla sinistra puntando quasi su l muso del gigante. Aprii il fuoco[. ] Vidi le traccianti infilarsi prima nell'ala e poi a11ra1·ersare la cabina dei piloti. Non ebbi il tempo di 11owre la rea-;.io11e del mitragliere di torretta/ ] Solo quando. ancora in picchiata superai il quadrimotore, notai qualche gui:zo rosso fiancheggiarmi per pochi istanti per poi spegnersi s u l mare. Eravamo sopra le isole Eolie [. ] quando ricominciai a cabrare per preparami ad un secondo attacco al quadrimowre. che nel Jra11e111po avel'D perso quora. Fu in quel mome1110 che mi 1•idi affiancare da w1 caccia tedesco [ .]. /11 un primo momento ebbi w1 sussulto, ma la sua sagoma slanciata e la croce nera mi rinfrancarono subiro ". L'impazie nte pilota del "Gustav " allaccò per primo. Canali notò le traccianti del tedesco immergersi nel 8-17. "[Poi] incrociato da/fuoco della difesa. l'aereo tedesco passò sotto il bombardiere e scompan •e''. Arrivato il suo turno, Canali si avvic in ò al bombardiere notando "che sulla sua ala c'era uno squarcio enorme, attraverso il quale si vedeva il mare sottostante". Mentre enava le distanze, le mitragliatrici di torretta eb bero ancora una rea z ione, ma quella lateral e rimase muta. Poiché l'aereo nemico non dava segni di cedimento. il nostro sergente reiterò l'attacco. notando que ta volta che "due delle q11a11ro eliche erano ferme, mentre ali e.fusoliera presentavano diversi squarci, ed infine 11011 ,·i era più alcun segno di rea-;,ione delle armi di bordo". Sebbene avesse ancora un po ' di munizioni , Cana li dovette rinunciare al colpo di grazia poiché il s uo "te lele ve l" egnalava una quantità di carburante appena sufficiente per rientrare alla base95 •

TMacchi del 161 ° non erano comunque sta ti g li unici caccia ital iani ad impegnarsi contro i quad rim otori che avevano bombardato Mes sina. Erano int ervenuti anche anche g li interccllori del l O Stormo. All e 11, 15 - 50 minuti, prima che la formazione di te!.ta ganci asse le bombe su Mes ina. undici MC.205 del l 0 Stormo si erano levati da Ca tania San Salvatore seguili un quarto d'ora dopo da tredici MC.202 116 • Turtavia so lo tre MC.205 avevano agga nciato i B-17 ne ll a zo na delle Eo lie, impegnando un accan it o co mba llim e nlo. c he era costato la vita a l sottotenente Alberto Deg li Espo ti.

94 97 1h 25 Jun e 1943. Mb~ion Report Extrac t, copia trasmessa a ll ' A. in allegato alla lettera AFI-IRA/RSA 28 Feb 2003.

95 Testimonian,a del sergente pilota Umberto Canali (""Ala Tri colore··, no\'embrc 1980, p.2 ). Due giorni dopo fu comunicato a Canali che un peschereccio aveva recuperato r equipaggio di un bombardiere ammarato vicino all'isola di Vulcano. a ll 'incirca nella pos izione dove eg li aveva termi nato i l suo co mbatt imento.

96 Aeronautica Sici lia a Superaereo. me~saggio in arrivo n.2279. 26/6/1943. Ri epi logo att ività aerea giorno 25 corrente.

AUSSMA SL4/ 4 I. 97,h 25 June 1943. ~fasi on Report Extract. copia trasme~sa ali' A. in allegato alla lettera AFHRA/ RSA 28 Fcb 2003.

418 QL I RRA AERéA IN ITALIA - DA FI -ALA~ll:.IN Al 11 SPIAGGE 01:L I A SICILIA
Com iso, crateri provoca ti do un pesa nte bombord om ento Alleato. (pg c gen. Giuseppe Ruzzin)

Sempre ne ll a mede sima zo na di mare, erano cad uti anche due MC.202 del 161 ° Grupp o - fra cui quello del maggiore Serinied il B- 17 matricola 42- 29116 del 2 nd B o mb Group, esp loso all'impatto con l a s uperficie marina. Pochi is tanti prima questo quadrimo to re aveva perduto un 'ala nella collisione con un cacc ia. Vista la dinamica dell'incidente , g li equipaggi del 2nd B.G. avevano immaginato che il pi lota del cac-

cia fosse già stato ucciso dalle Tropani giugno 1943

lo ro mitra g liatrici prima della collis io ne97 • Secondo lo ro, il caccia era un Bf.109, tuttavia è più probabile fosse il M C.202 di Serini. Infatti era ab b as tanza freq ue nt e che gli aviator i a mericani confo nd essero i MC.202 co n i B f. l 09 tedeschi. Un seco nd o MC.202 del 16 1° fu abbattuto da ll e Browning della to 1Tetta dorsale di un B-17 del 971h B.G . manovrata dal sergente Paul Kru eger, che fu l' unic o mitragliere a ri ve ndi care un MC.202 italiano. A se ra, l' Aeronautica Sicilia confermò la perdita dei Macch i di Se1ini e Deg li Esposti, annuncia nd o contempora neamente la distruzione di sette velivol i nemici più un ottavo probabile9s. Un annuncio abbastanza ottim istico, e so lo parzialme nte confermato dalle aut ori tà di Stromboli, che informaro no della caduta di tre quadrimotor i nei pressi dell'i so la e di quella di un caccia nell'interno99

Mentre i co mbattimenti ae rei in furi avano sullo specc hi o di mare compreso fra lo Stretto di Messina e le Eol ie, gli speciali sti dello Jagdgeschwader 77 avevano completato i co ntrolli ed i rifornimenti de i Bf.109, mentre un 'a ltra parte del personale aveva sgomberato le piste dai detriti e da i rottami della rece nte incursione. L'allesa dello JG 77 e ra stata abbasta nza breve. L 'ordine di decollo era stato im partito personalmente da Galland poco prima de ll e 12,55. Ovvero una mezz 'ora dopo che il 2" d B.G aveva sganciato le ultime bombe su Messi na 100 • Il tenente co lonnello Steinhoff era deco ll ato per primo da Trapa ni Mi lo, seg uito da i tre gregari della Stabschwarm (pattug li a comando), indi da ll e Staffeln del Il ./JG 77. Nel frattempo anche i Bf. l 09 dello 1./JG 77, dopo avere rullato ve loci sulle piste di Sciacca, si era no alzati in vo lo and ando a raggi un gere Steinhoff s ull a verticale del Monte Eiicc 10 1 R iuniti i due gruppi in un ' unica massa di circa cinqua ntaci nqu e aerei, il Komm andeur dello JG 77 li aveva g uid ati verso nord mantenendo una quota di

97 I membri dell'equipagg io pc1ili col B-17 erano: Ca pt ai n A lbert D. Hin sey. Pilot: Ist Lt. Jack J Evans, Co-Pi lot: 1s t Lt. Walter C. Hop p, Navigator; 1st Lt. Jacob W. He rs hey Bombardi e r; S/Sgt. Urban V. Lavor ie U/T; S/S gt. Fredrick W. Radefe ld LIT: Sgt. Ha rol d (M NI) Thompson R/W; S/Sgl Jess W. Post L/W; S/Sgt Leo H . Valentine T/G; T/SgtJac k K Hild t RIO. Message fro m mr. Richard K. Rad tkc hislorian oftne 2"d B.G. Ass ociation, T hurs day, March 13. 2003 3: 11 PM Subject: R: 2nd BG operations in ltaly

98 Aeronautica Sic ilia a S uperae reo, messaggio in arrivo n.2279. 26/6/1943, Riepi logo atti viLà aerea giorno 25 corre nte . AUSSMA SI.A/41. Al ma gg iore Pi etro Serini, ritornato al comando di un repa110 dopo le gra vi fer ite riportate in un precedente c iclo ope rat ivo, ve nne concessa la MOVM all a memo ria

99 Aeronaut ica Sici li a a Superaereo, mess aggio in arr ivo n.66, 27/6/1943

100 E. mail ali ' A in data 18.03 03 di Archie Di Fa nte. AF HRA arch ivist I mancati rientr i furo no accusati da l 97,h B.G.

10 1 Prien J. op cil. pp. 1605 - 1606. Seco ndo Prien della sq uadriglia comando sarebbe decollato il solo Bf.109 di Stci nhoff. mentre s econdo Sre in hoff (o p. c ii. p 50) la Stab Staffe! andò in az ione co n tre grega ri, e con ovv iamente lo ste sso Steinhoff.

CAJ'. X li - L A NEUTRALIZZAZIONE DELLE DIFESE DELLA SIC ILIA 4] 9
, 2° do sin. Adolf Gall ond, 4° von Malthmon, 5° Steinho ff (BDA)

ci rca 3.000 metri 1111 • Sul mare Steinhoff aveva trovato una fo chia tanto densa che non si potevano vedere i caccia alle estremità della formazione. Seguendo le istruLioni trasmes e ad intervalli dalla centra le operaliva di Monte Erice. Steinhoff aveva gradualmente raggiunto una posizione a mezza via fra la Sicilia e r estremità sud orientale della Sardegna. quando g li era stato comunicato che il Freya di Trapani aveva perso il contatto con i bombardieri. forse pe rché avevano ulteriormente diminuito la quota. Sebbene la formazione dello JG.77 si fosse già ampiamente disgregata a causa della fo chia ed il carburante comincias e a carseggiare - infani molti aerei avevano già da tempo svuotato i !>erbatoi aus ili ari - Steinhoff aveva proseguito o::.ti natamente la ricerca sinché. sempre guidato da Monte Erice. era entrato in contano visivo con un gruppo di bombardieri in un punto a circa l 30 chilometri a nord ovest di Trapani 10\ Per poter vede re i B- 17 segna lati da l radar Steinohff aveva dovuto abbassarsi a 1.000 met1i, ma finalmente i quadrimotori erano apparsi dietro un leggero velo di foschia. ·'Con le loro parti superiori dipinte di giallo deserto le Forte-;::.e Potanti risaltavano chiaramente contro il grigio argento del mare. Sta110110 rnlando basse e 11eloci, correndo sopra le onde quasi ala contro ata·· u>-t _Seguito dai tre gregari della pattuglia comando il comandante dello JG 77 era andato all'attacco di un B-17. demolendone la cabina di pi lotaggio con una so la raffica. Mentre si accingeva a cabrare per ripetere l'anacco. Steinhoff aveva visto la sua preda schiantarsi sulle ottostanti onde ~ollevando un·alta colonna di spuma. Una vittoria rapida e fo lgora nte, che però era anc he l'ultima. come lo stesso Steinhoff capì appena posò l'occhio sull'indicatore di livello, che segnalava carburante per solo venti minuti di volo. Bastavano solo per un immediato rientro alla base. el frattempo un gran num ero di piloti si era d ista ccato dalla formazione d'attacco, dopo avere riferito via radio di essere a corto di carburante. A cau ·a della ecce!>. iva durata della ricerca, il tempo di contano fra i cinquantacinque Bf. I09 dello JG.77 e le loro prede si era ridotto ad appena qualche minuto, di cui pochissimi caccia riuscirono ad approfittare.

Oltre al B-17 abbattuto dal suo comandante, il Geschwader segnalò altri due "probabili'' vittorie, attr ibuendole ai piloti del Il Gruppe. Unica perdita: que ll a del leutenant Gerhard FIUgge dello 1./JG 77, abbattuto dalla reazione dei B- I7 rn5 •

102 Circa il num ero deg li aerei facenti parte della formazione dello JG 77 e~i~te una g rossa di scordan,a fra Steinhoff e Prien. il primo accenna ad un centinaio di Bf.109 il secondo a cinquantadue, di cui solo un o della S1ab, data l'esalta siruaLione a nostra co noscenza degli aerei efficien t i per i gruppi le Il e per la Stab alle date de l 20 e 30 giugno 1943 (rispett ivamente 42 ed 68 Bf. I 09. cfr.: German Documents appendix 3. RAF Narrati ve - The Sicilian Campaign cit. ) rireniamo più probabile la pre enLa di cinquantacinque aerei, ru11a, ia la te\timonianLa di Steihoff circa la composi Lione della sua Siab (4 aerei) è mollo più convincente. co nte ne ndo a nc he i nom i dei piloti

I03 Per la posizione dello JG 77 al momento del bre\'e combanimento con i B- 17 cfr.: Prien J.. op. cit. p.1605. rapporto sulla perdita del Bf.109 del Lt. Gerhard Flilgge.

104 Steinhoff J. op. cit. p. 50.

105 La ricO\truzione delle a,ioni dello JG 77 nella giornata del 25 giugno è ba~ata su:

- Steinhoff Johan nes. op. cit. pp.33-53

- Prien Jochen. op. cit. Te il 3. p.160 l e ,egg.

420 Gll, RRA A lo REJ\ IN hALIA - [) A L- ALA \11 IN \LLI' \PI AGG E or LLAc,::S:.:;iC':..,:;11'-" l c.:.. \ ___________________
Comi so In primo pione ciò che è rimasto d i un Bf.109 dello JG.53 ce ntrato in pieno. (pgc. gen. Giuseppe Ruzzin)

A questo punto i combattimenti erano fin iti, pertanto è possibile farne un bilancio. L'a tteso debutto dello JG.77 si era concluso con una sola vittoria certa, da assegnare senza esitazioni a Johannes Steinhoff. Un secondo B - 17 era stato distrutto dalla co lli sione con un caccia, probabilmente quello del maggiore Serini 106 • Un terzo B - 17 si distrusse in atterraggio ed altri sette - forse perché danneggiati o per ave re esa urito il carburante - antic iparono il loro atterraggio sul campo di Bona, anziché raggiungere la base d i partenza 107 . Le due fo11ezze volanti no n rientrate alla base furono abbattute dai caccia. Alt re furo no danneggiate dalla contraerea. Tn ogni modo le vittorie dichiarate furono tutte largamente sov rast imate: sia quelle italo tedesche (caccia e contraerea) sia quelle- come al so lito ast ro nomiche - dei mitraglier i americani 1°8 • Quando Goring fu info1mato del deludente esito dei combattimenti, fulminò Galland con questo telegramma:

"Al Comandante la Caccia in Sicilia. Duranle l'azione d(fensiva conrro l'attacco dei bombardieri sullo Stretto di Messina, elementi della caccia hanno.fallito il loro compito. Un pilota per ogni Gruppo che vi ha partecipato sarà deferito alla corte marziale per codardia difronte al nemico. Goring Reichsmarschall /09 "

L'ordine non ebbe poi seguito pratico, anche perché von Rict hofen, nuovo comandante della Luftflotte.2 si guardò bene dall'applicarlo. Tuttavia lo sfo rtun ato esordio come Jagdfliegerftihrer Sizilien del più famoso asso de ll a caccia tedesca non riuscì troppo sgradito al feldmarescia ll o, che annotò ne l suo diario questo sarcastico app un to : "Discorso di Galland relativo all'insieme dei problemi della Caccia. D'accordo. DUficilmente Galland ha capito la Caccia, la quale negli ultimi tempi non ha attaccato. Se troppo d!fficile [ciò] deve essere eviden::,iaro. i n ogni caso Galland deve portare a termine la cosa 110 •

Certamen te qualche cosa non aveva funzionato. TI s iste ma di avvistamento radar tedesco era potente

106 Al maggiore Pietro Serini fu concessa la Medaglia d"O ro al Valore Militare (alla memoria). la cui motivazione concludeva : "dimostrandosi degno continuatore della tradiz.ione di 1•alore dei cacciatori italiani cadeva da eroe additando ai gregari. con il costante esempio spinto fino al cosc ient e olocausto della vita. la via da seguire per la salve:w della Patria".

107 E.mail ali' A. in da ta 18.03.03 di Archie Di Fante. AFHRA areh ivist. Secondo i doc umenti trasmessi all' A. dall' AFHRA i dat i sintet ici della missione de l 25 g iugno 1943 dei B- 17 su Messina so no i seg uenti:

97 th Bomb Group

33 aicrafl departed 08 , 16, 2 returned ear ly. 31 struck the targe t at 11.55. at 24.500 ft 29 returned al 15.36. bomb load 6x2000. 6xl000. 448x300 (152.400lbs)

99th Bomb Group

30 airc raft departed 0803, 3 returned ear ly. 27 struck target at 121 Oa t 25,000 ft, 24 retumed a t 1558. I crash landed at Bize rta. 2 la nded at Bone.

bomb load I Ox20001b. I Ox I 0001b. 352x3001b. (135 ,600 lbs)

30 I s t Bo mb Gro up

33 B-17s departed a t 0750, I retu rned ear ly. 32 ove r target at 1204 al 23,500 ft , 30 rctumcd at 1605, 2 landed al Bonc

bombload 434x3001b. 8x2000 1b, 8x 10001b ( 154.200 lbs)

2nd Bomb Gro up

40 B- l 7s departed al 0730 , 39 st ru ck targe t at 1213 at 22.400 -24,500ft. 38 retu rn ed at 161 O. B- 17 (#6 15) co lIided wit h Me - 109 above target at 23.000ft at 1215. B- 17 (#782) missing. not accou nted fo r

bombload 5l2x300lb, 14x2000lb, 14xl000i b (195,600 lbs)

Total bomb load 2nd

• 97th

• 99th

• 30 I " B.G's : 637 000 lbs

I08 Le perdi te d i due B-17 sono conva l idate da i rapporti dei quattro Bomb Gro up che il 25 bo mbardaro no Mess in a. in c ui so no e le nca ti due 8- 17 perd ut i più uno de l 99th Bomb Group dist ru tto du rante l'atterraggio a Biserta Circa le vi tt orie rivend icate dai cacc ia italiani il 25 gi ugno 1943 cfr. anche Are na N op. cil. Voi. IV p 249

I09 Stein hoff J. op. cit. p 56

110 Prien Jochen, op. cit. Te il 3, p.16 10.

________,<:'AP Xli - L A KEIITRALl7.7AZJONE DELLE DIFESI:. DELLA S1C1JJ A 421

e preci o. li F reya di Monte Ericc aveva inseguito le fo rm az ioni de i B- 17 s ull a lo ro rotta di ritorno sino alla distanla di 130 chilometri da Trapani. nonostante la loro quota fosse legger mente inferi ore ai 3.000 piedi (924 metri) ' 11 • li primo avvistame nto, effe ttu ato durante la manina. sempre da Monte Erice. era stato tardivo. r B-17 erano stati individuati olo quando erano g ià a no rd es t di Tra pani. Una pos izio ne che avevano raggiunto volando a ba sa quota poco sopra il livello de l mare. TI radar li aveva rilevati solo quando erano s tati cost ret ti a sa lire pe r po rt ars i a ll a q uota d'a tt acco, ovvero ai 24.500 piedi d ·altezza necessari per ridurre il rischio costituito dalla formidabile contraerea dello

Stretto ' 12 •

S uccessivamente i B- 17 erano stati favoriti da ll a situazione meteorologica di alta pressione caranerizLata da un appreuabile ispc simento della foschia 11 3 • Fattore che, come testi monia S teinhoff, aveva pesante mente os taco lato la ricerca e ffettu ata da ll o JG 77. In qu e ll e condi z ioni di ri do tta visibili tà, da ta l'e levata quota di vo lo assunta. i piloti dello Geschwader potevano appena intravedere i contorni della terra. mentre la linea del mare si confondeva con quella del cielo. Data la particolare situazione meteorologica. forse la Luft waffe o la Reg ia Aeronauti ca avreb bero pot ut o in v iare ri cog ni to ri per cerca re e tall onare le for maz ioni di B- l 7. che stavano rientrando dall'attacco su Messina. Con la relativa abbondanza di ricognitori marittimi e terrestri italiani e tede chi ancora in Sicilia, non sarebbe sta to impossibile panugliarc la pre umib ile rott a de i bo mb ard ie ri per raccogliere in formaz io ni circa la loro q uota, rotta e pos iz io ne. Gli aere i non mancavano. All a lìne de l giugno 1943 l' Osserva1ione Aerea de ll a Sicilia di s poneva di ventidue velivoli e la Ricognizione Marittima di quarantuno 114 • Però mancava una inte a fra i comandi della R .A. e della Luftwaffe pe r orga ni zza re un se rvizio di so rveg li a nza ae rea d iurn a come qu ello fun zio nan te in Germ ani a pe r guidare i caccia contro le formazioni nemiche. Ma nel giugno l 943 la collaborazione fra le due aviazioni era arrivata quasi ad un punto critico "' .

In co nc lu sio ne. Il fo rti ss imo JG .77 no n riu scì a pre nd ere co ntatto co n la massa di B- 17 in tempo utile per effettuare una se rie di attacc hi che - data la forza de l reparto - in altre condizioni avrebbero sicuramente avu to esiti micidiali pe r la formaz ione americana.

Jl bila nc io pi ù alte ndi bi lc de i co mba ttim e nti de l 25 gi ug no fr a i cacc ia ita lo tedesc hi ed i B- 17 clc ll a Xli

Ai r Force è i l segue nte:

• caccia italiani, quarantasei decollati, tre perduti, una vittoria.

• cacc ia te desc hi , c irca se tt anta tre decolla ti , due perduti , un a vittori a .

• Xli Air Fo rce. ce nt odiciannove B-17 su Messi na. due perduti in azione cd uno di!>trutto ali' atterraggio, altri danneggiati più o meno gravemente.

111 Ste inh off J. op. c it. p. 50.

I 12 Per la quota d'a tt acco dei B-17 su Mc<,s ina. c i ~iamo riferiti al già ci tat o '97 th • 25 Jun e 1943, Mi ss ion Repo rt Extrac t".

113 Stein hoff J. op. cit. p. 46.

114 Rela7ionc su ll a s it uazio ne logistica del l'Aeronauti ca de ll a Sicilia ,ùle date del 31 di ce mbre 1942 e 30 giugno 1943 allegata alla comunica.Lione 4T/22982 del 14 agosto I943. SMA 2° Re p · 2• Di\' Servizi Logi,tici. a Stato Ma ggiore Aeronautica AUSSMA SL2/ 11 - I I Qu ater.

115 Dura nte le in cu r~ioni s ulla Ge rm a nia. mol te vo lt e i bo mbardier i Allea ti no ta rono aere i <l i di verso t ipo che fianc hegg iavano le loro formazioni. pro babi lment e per passare informa;,i oni ai centri della dife\a. A \'Olte furono notati persino Ju.8 7. Cfr.: I.: TPOS della 15 111 Air Force. AFH RA A-6379. A-6377.

422 GLGRRA Ai,KhA IN l TAl IA DARI -A l AMl:.IN Al.L I SP IAG GE DF l I A Sc.:.:IC:..::'llcc.:;IAc.:..__
Un Bf l 09 G6 d el 3 ° Gruppo integro e ntro il suo pa raschegge. In primo piano l'involucro di uno 500 lbs GP malamente esploso. (pgc gen. Giuseppe Ruzzin)

Uuattordici giorni all'invasione

Frail 26 giugno ed il 2 luglio, alle centinaia di tonnellate di bombe lanciate nelle ore diurne dai B-17, B-25 e B-26 americani si aggiunsero que ll e scaricate nottetempo dagli Wellingtons britannici che eseguirono trecentoquarantacinque sortite, in massima pru·te sui porti della Sicilia e dell ' Italia Meridionale 116 • L'azione più pesante degli " Wimpy s" fu quella della notte s ul 30, eseguita da una formazione di oltre sessanta aerei che misero a ferro e fuoco tutta la zona a nord est di Capo San Marco , gli scali fe1rnviari di Mess ina e le aree circostanti 117 • Dopo alcuni giorni di attività relativamente moderata, il 30 giugno la XTl A.F. riprese lo slancio, in viando circa duecento bombardieri a battere gli aeroporti occidentali della Sicilia. Questa nuova ondata di attacchi butterò con centinaia di crateri le piste e le aree di decentramento di Sciacca, Bocca di Falco. Borizzo e Trapani Milo, facendone gli obiettivi più bombardati nel mese di giugno 118 La base aerea più pesantemente attaccata fu quella di Boccadifalco, che nel corso di cinque attacchi incas sò 270,4 tonnellate di bombe, seguita da quella di Sciacca con altrettanti attacchi e 145 ,2 tonnellate di bombe, indi da Bori zzo e Milo , quas i alla pari per t0nne ll aggio di bombe incassato, ma con Milo decisamente in vantaggio per il numero degli attacchi (6 contro i 4 di Borizzo)119 In termini pratici, l'aeroporto più danneggiato fu quello di Milo, messo quasi completamente fuori uso

Per sua fortuna, lo JG.77 aveva in parte ev itato la gragnola di bombe scaricata s ugli aeropo11i della zona occidentale, in quanto tre giorni prima il II.Gruppe si era spostato da Trapani Milo alla piana di Gerbini, in conformità all'ordine d i Ga ll and di concentnu-e i caccia nel settore su d orientale dell ' isola onde rafforzarne le difese 120 La nuova sistemazione non e ra molto piaciuta a Steinhoff, poiché nei pressi della striscia di atterraggio di Gerbini Nord assegnata al II./JG 77, era sc hierato l'i ntero Schne ll kampfgeschwader 10 con una settantina di Focke Wulf 190, decentrati un po' dovunque fra le numerose piantagioni cli ulivi della zona 121 Questo complesso di campi e piste a Steinhoff era sembrato "un bersaglio ideale per le Forrez ze Volanti con la loro tecnica del tappero di bombe. Visto che l ' intera piana a11orno a Gerbini era coperta da aerei"' 22

TI 30. una buona dose di bombe aveva colpito anche Comiso, dove la forza ciel 3° Gruppo "Diavoli Ross i" era stata ridotta ad una striminzita pattuglia. Infatti dopo l ' ultima incursion e erano rimasti solo quattro Bf.109 efficienti 123 •

Comunque la XII A.F. non aveva dimenticato Pal ermo, che dopo una se rie d i bombardamenti relativam ente "leggeri", alle 12 ,30 de l 30 giugno fu vis itata eia una formazione di trenta "Fly in g Fo11esses" che scari c,u-ono 120 tonnellate di esplosiv i124 • Oltre a devasta re vari edifici stor ici , fra cui la Regia Uni -

116 History of the Twelft h Air Force chapt. XIV, p.36, AFHRA A-6202

11 7 U.S. Army Air Forces in World War IL Combat Chronology. 1941 - 1945.

I 18 In giu gno gli obi etti vi più bombard a ti erano s tati: Pamellleria con 5593 to nnellate di bombe. Messina con 587, 5 conn. , Lampedu s a co n 354.6 seg uita da Boccaclifalco(The Twe lfth Air Force in th e Sicilian Carnpa ign'·, Annex 21 Bull et in N0.3, Statisti ca ) Bornbin g Summary, p. 9 , AFHRA A-6192)

119 Su Borizzo cadd e ro 117 cli bombe e s u M ilo 113,8 to nnell ate. Cfr.: "The Twe l fth Air Force in t he S ici li an Campaign".

An nex 2 1, Bulletin N0. 3, Statis t ica! Bombin g S um mary. p 9, AFHRA A-6 192.

120 S teinhoff J , op. cii. p.105.

121 li 30 giugno 1943, i FW. 190 in forza a lloSKG.10 erano 67 (cfr: German Documents. Appendix 3. in RAF Narra ti ve

- The Sicilian Campa ign June Augu st 1943, AF HR A 23364.

122 SteinhoffJ. op. cit. p.109.

123 Pagani F. op. cit. p. 254.

124 'The Twe lfth Air Force in th e Sic ilian Campaign", Annex 2 1, Bull etin N0.3, Statistica! Bombing Summary. p. 9. AFHR A A-6 192. Bonacina , op cit. p.1 97. NATA F. Jnt/Op su m No.65, Al/575, l" Jul y (19 43 ), AFHRA A-60 1 l.

CAP Xli • L A NEL'T Rf\1.1/ZAZIONE DELLE DIFESE DE LI.A S IC II.IA 423

versità, le bombe avevano provocato non meno di trecento vi tti me fra la popo lazione civile 12\ Dopo essere stati contrastati da una comraerea inspiegabilmente fiacca, i B- 17 a veva no però dovuto vede rsela con una muta di diciassette caccia italiani (0110 Bf.109 del 150°. cinque Bf.109 del 3° e quattro MC.202 de ll a 377° Sq. Autonoma). che avevano rivendicato cinque viuorie (due B-17 e tre P-38 della scorta) co ntro l a pe rdit a di un Bf. 109 e gravi danni ad un MC.202 w, Per inc iso o serviamo che nel mese di g iu gno la AAF reg istrò set tan tanove velivoli perduti. più altri centoquaranta-

Danni da combattimento su ques to P-38 de l I si F.G. pilotato dal tenente Richard. ( I si FG. Association). cinque gravemente danneggiati, nel corso de ll e az io ni su Pa nt e ll eria, S ici li a, Sa rd eg na e pe ni so la it a li ana. Perdi te cui la TX A. F aggi unse due B-24 non rie ntrati cd una trentina danneggiati. Invece il totale degli abbattimenti rivendicati in giugno dalle difese della sola Sicilia. fu di centocinque velivoli per l'artiglieria contraerea e di centoventotto per la caccia (d i cui ve ntotto ri ve nd ica ti da i cacc ia tcdesc hi) 127 • Ol tre a l pesante fardello della difesa aerea della Sic il ia. la caccia italo Lede ca doveva portare anche quello delle quasi quotidiane ricognizioni su Malta . Pantelleria e Capo Bon, per integrare le informazioni racco lte da i poc hi ricog ni to ri tatti ci Bf. I09 G-4 de ll a Aufk li1 run gstaffe l 2(F) 122 che operavano da ll a base di T rapan i Mi lo. Il 30 gi ugno le in sta llazioni di Pantelleria furono controllate da una coppia di Bf. I09 de l 1./JG 77, che due giorni inviò alt re coppie di Bf. I09 in ricognizione rispettivamente sulle aree Malta - Pante ll eria e Capo Bon - Biscrta 128 • Nella stessa g io rn ata anc he il 3° Gru ppo eseg uì una ri cog ni zione a vista su Malta con una coppia di Bf. I09. Per la missione si erano offe rt i volontari. il tenente Giuseppe Ruzzin ed il sergente maggiore Cavagliano, che mentre orvolavano ad 8.000 metri la bene difesa isola. furono inte rcetta ti da un a pa llu gl ia di c inqu e Sp it fi re Ave ndo avv istato i cacc ia avve rsa ri propr io men tre stavano pe r lanciarsi aU'attacco da quota superiore. ai due piloti non rimase a ltra celta che picchiare a tutto gas sino quasi al livello del mare. Solo per un miracolo la spericolata manovra evasiva non finì in un disastro. A ca usa de ll 'a lti ss ima ve loc ità ragg iun ta, ambed ue i Bf. I09 man i fes taro no fe no meni d i co mpress ib ilit à. con consegue nte riduzione della governabilità. comunque il temerario espedien te servì per sottrarli ad combattimento dall'es ito sicurame nte avverso •~ .

n 2 lu g li o i Bomb Gro up 44 th e 93 rd , app ena trasferi ti da ll a Vlll all a TX Ai r Fo rc e, eso rdiro no in sieme a i veteran i B.G. 376111 e 98 1h scaricando sug li aeroporti di Lecce. Grottag lie e San Pancrazio Salentino una miscela di dirompenti da 500 libbre e bombe a frammentazione da 20 libbre. I ventinove B-24 del

125 Bonacina op. cit. p.197.

126 Arena op. cit. Vo i. 4, p.250. Non abbia mo ele me nt i per confe rma re le viu orie de i caccia ital ia ni menzio nate da Are na. tu ttavia osser\'iamo c he le perdite sub ite da ll a rAAF nel cor~o di tutte le a1ioni eseguite nell'aerea mediterranea nella giornata del 30 ammontarono a qua11ro velivoli ~icuramentc perduti e cinque di pcn,i. fra i quali un 8-26 caduto in mare 35 miglia a ord di Capo Bon al rientro da l l'azione su Borizzo {cfr.: "T he Twe lft h Air Fo rce in th e Sicilia n Ca mpaig n Anncx 2 1 Bull c tin N0.3, S ta t is ti ca ! Bo mbing Su mmary. p. 9. AFHRA A-6 192. U.S. Ar my Air Forces in World War 11. Combat Chronology. 1941 - 1945.

127 Arena N. op. cit. Vol.-4 . p.251. Pertamo il rapporto fra effetti\i abbattimenti e rivendicazioni ~i attesta su un più realist ico uno a tre.

128 Prien J op. cit. Tcil 3. p. 1618.

129 Pagani F. op. cit. p. 255

424 GLtRRA A~REA IN ITAI.IA - DA bL - AI.AM l' IN ALLt SPIAGGE Dl:LI.A SIC ILIA _ _

98 '" B.G. arrivati su Lecce rientrarono lulli alla base, mentre i diciannove B-24 del 44 th B.G., c he poco dopo bombardarono iI medesimo obiettivo se la cavarono piuttosto male. Affrontato da alcuni Bf.109 06 prima cli giungere sul bersaglio. il reparto perse subilo un "Liberator", più un secondo, che, gravemente danneggialo, fu in seguito costretto ad effettuare un ammaraggio forzato in cui morirono cinque dei dieci membri dell'equipaggio 130 • Ebbe invece migliore fortuna il 376111 B.G. , che rientrò dal bombardamento di Grotraglie con tutti i s uoi ventidue B-24, compreso uno con l'alettone del l'ala destra praticamente distrutto da una bomba a frammentazione lanciata da un aereo della sua formazione. Tuttavia il IV./JG.3 di base a Leverano (Lecce), che fra le 11.09 e le 11.30 aveva impegnato combattimento i tre Groups, stimò di avere loro inflitto perdite molto superio ri. Infatti cinq ue piloti della sua Staffel.10 rivendicarono la distruzione di altrettanti B-24 11 1 • Sebbene le perdite siano state inferiori a quelle reclamate dai tedeschi, i B-24 tornarono da Grottaglie praticamente con le pive nel sacco: un paio di aerei distrutti a terra e qualche edific io danneggiato.

ello stesso giorno dodici B-25 del 12th B.G. scortati da quarantasette P-40 (dodic i del 99,h Fighter Squadrons e trentacinque del 324111 ) dovevano bombardare il campo di Sciacca e le relative aeree di decentramento, ma non riuscendo a localizzarlo a causa della foschia, deviarono su un obiettivo alte rn ativo a Castelvelrano. Circa duecento bombe da 500 libbre colpirono la lin ea ferroviaria e la parallela strada nazionale No.1 I 9, ma nel momento in cui la seconda pattuglia di B-25 lan ciava gli ultimi esplosivi, essa fu affrontata da quindici Bf. l 09 del 150° Gruppo decollati da Sc iacca e da cinque MC.202 del 153 ° Gruppo partiti su allarme da Chini sia. Secondo la consolidata abitudine per cui le batoste erano acceuabil i solo se ric evute dalla Luftwaffe, i piloti dei P-40 affermarono di essersi scontrati con una vent in a di caccia germanici, fra Fw.190 e Bf.109. Furono altrettanto sicuri quando reclamarono di avere sicuramente distrutto un Fw.190 e di avere probabilmente abbattuto un Bf. I09, ed inoltre di avere inflitto vari danni ad un secondo Bf. I 09. Jn cambio avevano lasciato sul campo due dei loro colleghi 132 Tuttavia questi erano stati abbattuti da aerei italiani, fra c ui alcuni Bf.109 del 150° , che erano stati i veri artefici delle vittorie, senza perdere alcuno dei loro 133 • Nessu na perdita, ma neppure nessuna vittoria per il 153 ° Gruppo, i cui MC.202 avevano so lo danneggiato due Spitfìre ed un B-25 ,:w

Nella medesima mattina, il I.I.TG 77 ebbe due combattimenti sulla Sicilia con formazioni di B-25 scortate da P-40. rivendicando tre P-40 ed un B-25. Vittorie di cui però non si trovano tracce nel rapporto NATAF delle operazioni del 2 lu glio 13 \ Sempre il 2 luglio, nell e prime ore del pomeriggio, una Staffe! del I.I.TG 77 in missione di ri cognizione e caccia libera a nord di La Valletta, ebbe uno scontro con una pattuglia cli Spitfire, abbattendone tre. di cui due furono attribuiti all'Oberleutnant Berres - che aveva già rivendicalo due dei tre P-40 distrutti nei combattimen ti della mattina, ed uno al giovane Feldwebel Hatrtmut Ryll 136 •

Gli Alleat i furono piacevolmente sorpresi nel constata re che la resistenza dei caccia cieli' Asse ai bombardamenti programmati per la prima fase delle operazio ni concluse a i primi di lu glio, aveva mancato di consistenza sia per numero di intercettazioni che per qualità. Un seco nd o motivo di soddisfazione proveni va dal fa tt o che era stata risco ntrat a una maggiore concentrazione di caccia ne mici su l settore nord orien-

130 Messaggio all'A di mr. Wil l Lundy veterano e s torico de l 44'h B.G., Coo l, CA, USA. 18 Feb 2003.

131 BA-MA Film , OKL West und Sud Front 2 Jul y I 943 .

132 NATAF, Af/579 3n1 July (1943 ), ln t/Opsum No.86, AFHRA A-6011.

133 Secondo il già citaw Libretto Vo li del tenente Giovanni Chiale, il 150° rivendicò unB- 25 ed un P-40 abbattuti ed un P-40 mitragliato.

134 Tarantola Eop. c it. p. 15 9.

135 Cfr .: Prien .T. op. cit. p. 16 18, NATAF. AI/579 3rd July (1943) , l nt/Opsum No .86. AFHRA A-6011. Non si trova conferma di queste vittorie nepp ure nel q uadro riassuntivo de ll e perdi te subite lu glio dalle fo1-LC aeree Alleate del Nord Africa ("The Twelfth Air Force in the Sic i lian Campaig n". Annex 2 1, Bulletin N0.4. p.11. AFHRA A- 6 192).

136 Cfr.: Prien J. op. cii. p.1618. Ba-Ma Film Okl Jafu Siz il ien 2 Jul y 1943.

CAP Xli - L A NE UTRALIZZAZ IOJ\ E DEL LE DIFESE DEL LA SI CILIA 425

ta le della Sicilia e s ull ' Italia Meridional e. Ciò costituiva una co nferma della teo ria che i lo ro bombardamenti avrebbero cos tretto la caccia italo tedesca ad usare sempre più le basi arretra te di Reggio Calabria, Bari. Brindi si. Crotone e Capodichino in vece di quelle de lla Sici li a occidentale 137 • ln realtà la diversa concentraz ion e rilevata dipendeva in via principale dal la decisio ne di Galland di co nce ntrare nel no rd est la maggior parte dei s uoi caccia, ed in via secondar ia dal fatto che i reparti caccia italiani che difendevano il setto re nord oves t e ran o talmente esa uriti, che la Regia Aeronautica ne aveva deciso la sos tituzione con le ultime unità della riserva m

Sette oiorni all'invasione (Dx -7)

Ai primi di lu gli o le for ze ae ree anglo americane erano g ià schiera te s ull e ba si previ ste nel pian o ae reo di " Hu sky". Tutte le unità equipaggiate con Spitfire era no stat e trasfe rite dal ord Africa a Malta e Gozo. I Kittyha wks de l 33111 Fi ghter Group stavano già ope ran do dall'aeropo rt o di Pan te ll eria. Tutti i cacc ia bombardieri del XTT Air Suppo r! Command , i bombardieri de ll a Tactica l Bomber Force ed i P-40 F del 3241h Fight er Group erano sc hi era ti s ui ca mpi della penisola di Capo 8 0 11 139 l !>oli reparti caccia dislocati sui campi di Malt a Gozo e Pante lleri a avevano una forza comp les!>iva di 670 ve li vo li ovve ro avevano esa ttam e nt e il doppi o dei caccia italo tedesc hi sc hi e rati s ui ca mpi de l la Sicilia e della Calabria 140 • Nel momento in cu i stava per iniziare l' ultim a e decisiva fase dell' offe nsiva ae rea i so li rep arti cac cia del r Asse anco ra in piena effic ienza in Sicilia erano tedeschi. Qu elli italiani erano stati talment e esa uriti da ll a lun g hi ss ima permanen za in prim a lin ea, che il 2 lu glio, ovvero otto giorn i prima dell ' invasione, lo Stato Magg iore Aeronautica prese l' impro vv isa. cd alquant o tardi va decision e, di ordinare il ri entro nella

137 History of the Twc lfth Air Force c hapl. XIV p.4 2. AFHRA A-6202.

138 Cfr: Superaereo Pro1. 18/10556- 2 Lu glio 19-B, AUSSMA SL2/ 11-I I Quater.

139 RAF a rrative. Tbc t he Si c ilian Ca mpaign, p.40.AFHRA 23364

140 History of th e Twclfù1 Air ro rce. c hap1. XIV p.44. AFHRA A-6202. L'ordine di battaglia della AAF pre,ede"a r impiego di 1.860 caccia (ibidem, chapter Xl V note 80).

426 Gl'.ERRA At , Rl1A IN I TALI ;\ - DA EL-ALAMf.lN AL Lb S PIAC;G E DELLA S1cn 1A
Aeroporto di Cata nia sotto le bombe dei B- I 7 del 97th B.G. il 4 luglio 1943. (AFHRA)

penisola del I O e del 53 ° Stormo Caccia, sostituendo li con il 4° Stormo CT ed il 21 ° Grnppo CT 14 1 . Un provvedimento che, sebbene mettesse in campo praticamente gli ultimi e migliori reparti di riserva, non bastava per dare alla caccia della Sicilia quella forza che occo rreva per fronteggiare gli eve nti. Dopo le voragini aperte nei reparti italiani da due mesi di ininterrotte battaglie, anche quelli ritenuti ancora capaci di rimanere s ull a breccia, come i Gruppi 3° e 150°, erano largamente sotto organico. Infatti la loro iniziale dotaz ione di Bf .1 09 0-6 si era progressivamente dissolta a causa dei combattimenti , degli incidenti e della carenza di parti di ric ambio, di cui era in parte responsabi le la scarsa so lerzia dei tedeschi nel fornire aerei di rimpiazzo 142 . Comunque per un paio g iorn i ancora, i s up erst iti aerei dei due Stormi destinati a lasciare l'isola affrontarono il nemico co n una decisione , che fu notata persino dal nemico. Commentando i combattimenti contro i caccia avversari , il Quartiere Generale delle Nortwest Africa n Air Forces ri conobbe c he "sopra la Sicilia gli Italiani mostrarono più spirito combattivo e spinsero a fondo i loro attacchi molto meglio di quanto fecero i Tedeschi"'~ 3 .

DX-7 (3 luglio)- Completati i preparativi per l ' ultim a fase, la mattina del 3 luglio il comando delle NAAF diede il via all'affondo finale 144 . Seco nd o la orma i co nso lid ata prassi di neutralizzare preventivamente i sistemi d'allarme del nemico , le ondate dei bombardieri di retti in Sardegna erano state precedute eia caccia bombardieri incaiicati di distruggere le installazioni radar di Capo di Pula e di Alghero. ell e stesse ore in Sici li a i bombardieri leggeri della NATAF avevano preso di mira le località dove la ricognizione aveva individuato in s ta ll azioni radar. Gli Alleati facevano molto affidainento sui bombardamenti preventivi dei radar e sulle contromisure elettro ni che per neutra li zzare i cen tri di avvistamento scaglionati lungo le coste della Sicilia e della Sardegna. Seguendo una strategia accuratamente stud iata, le stazioni d i radiolocalizzazione siciliane di Marsala , Licata e No to e quelle sard e di Alghero e Capo di Pu la furono rip etutame nt e attacca te nei sette giorni precedenti l ' invasione. Nonostante il numero e la v io lenza degli attacchi, i risultati otte nuti in Sicilia furono molto al disotto delle aspettative. Ad occupazione avve nuta esperti americani , dopo avere esam in ato attentamente i resti degli imp ian ti di radiolocalizzazione , dovettero concludere che, essendo parte di questi stata rimossa dai tedeschi, il rimanente era stato talmente danneggiato dalle cariche di demolizione che ri s ultava impossibi le va lu ta re se i danni fossero s tati provocati da ll e bombe oppure dagli esp losivi usati per distruggerli. L ' ind ag in e riu scì a dimostrare che so lo le stazioni radar di Pachino e Licata erano state realmente messe fuori servizio da colpi diretti co ntro le sa le d'operazioni 145. L ' opera d i neut ra li zzazione dei radar aveva invece avuto un buon successo in Sardegna, dove i sedici P- 40 inviati contro il centro d i Capo di Pula era no riusciti ad asso lvere perfettamente il loro compi to con un semp li ce mitragliainento a bassa quota. Tuttavia, esse nd o l'obiettivo vigorosamente difeso dalla

141 Il I O S tormo C.T. (Gruppi 6° e 7°) fu trasferito da Catania ad Osoppo av vice nda to dal 4° Stormo prove nie nte da Ciamp in o e Cerveteri . li 53 ° Storm o C.T. (Grupp i 151 ° e 153° ) fu tras ferito da Palermo e Chini s ia a Casell e Torin ese, av vicendato dal 21 ° Gruppo proven iente da Fire nze. Ino lt re il 12° Gruppo" essendo armato c on ve li voli CR.42 e MC.200, di venuti tutti inutili zza bili p e r ve tustà di materiale" - fu d isc iolto e colloca to in pos izione quadro" Cfr: S uperaereo Prot. lB/10556 - 2 Luglio 1943. AUSSMA SL2/I I - I I Qua ter.

142 Testimonianza all'A. d i G iuseppe Ra maciotti già tene nte pil ota della 363" Squadrig li a. Ferrara novembre 200 1. A volte i bombardamenti a ve vano distrutto o danneggiato indiretta men te alcuni prezios i Messerschmiu, come era accaduto il 1° luglio al Bf. I 09 del sotto tenente G iuseppe Ra maciotti , de ll a 363' Sq uadriglia. Mentre stava decol la nd o s u allar me dal campo di Sciacca. Ra mac iott i aveva preso in piena velocità un a se rie di buch e di bomba affrettatame nte livellate dopo l'a tt acco effettua to da i B-25 il g iorno in na nzi. l so bba lzi dell'aereo erano stati co sì violent i, che la s ua ala s inis tra a veva toccato il suo lo. L' in evitab il e sbandata segui ta da una immediata cappottata, aveva pro vocato la quas i completa di stru zione del ve li vo lo

143 '"The Twe lfth Air Force in t he Sic i lia n Ca mpaig n", An nex 21. Bulletin N0.5. p.3. AFHRA A-6192.

I 44 Ne l corso della notte i We ll ingtons aveva no attaccato Olbia e Trapan i

145 History of the Twelfth Air Force, chapt. XIV p.59, AFHRA A-6202.

---'c""'AP. X II - L A NEUTRALIZZAZIONI: DEL L E DI FESE D EL LA SI C I LIA 427

contraerea, due P-40 erano stati abbattuti durante I' attacco' -16 Questa azione era stata eseguita esattamente alle 11,05. Un'ora dopo una formazione aveva bombardato Capoterra., seg uita da altre due che ad intervalli di un 'ora avevano bombardato Milis e Chilvani. A Capoten-a e Milis i danni erano stati piuttosto gravi .

Visto il deludente esito di quasi tutti i tentativi di intercettazione messi in atto dalla caccia italo tedesca, è ev idente che anche l'attacco al radar di Alghero ebbe il desiderato s uccesso. on molti caccia erano riusciti ad agganciare i bombardieri, nonostante che, messa in guardia dall'attacco a Capo di Pula. l' Aeronautica Sardegna avesse già allertato tutti gli intercettatori. Fra le J 1,00 e le 13 ,20 dalle basi di Capoterra, Mon seffato, Yenafìorita ed Alghero erano decollati undici MC.202 , tredici MC.205 ed un G.55, ma so lo un MC.205 de l 51 ° Stormo era riuscito a raggiungere un quadrimotore ed a mitraglia rlo a lungo , se nza peraltro abbatter lo. L ' unico bombardiere perduto dagli incursori fu uno dei B-25. che avevano attaccato Capoterra, dove fu abbattuto dalla contraerea italiana 147 • eppure la caccia tedesca aveva potuto vantare grandi s ucce ssi In mattinata le sue numero se intercettazioni erano fallite. Solo intorno alle 13,30 alcuni Bf.109 del III./JG 77 avevano avuto una zuffa co n una formazione di P-38, che s i era conc lu sa senza perdite da ambedue le parti. Tuttavia un Bf. l 09 rimasto a corto di carburante si era distrutto in un atterraggio d'emergenza ad est di Ploaghe, mentre un secondo Bf. l 09 era stato messo fuori uso da un pe ssimo atterraggio sul campo di Chilivani 148•

TI 3 luglio, dato che la maggiore paite dei bombardieri medi e pe santi della NASAF era andata su lla Sa rde gna, in Sicilia erano state in viate so lo relativame nt e poco numerose, ma aggressive le formazioni di bombardieri tattici medi e leggeri. Dopo le usuali incurs ioni preliminari sui radar di Marsala, Licata e Noto, i bombardieri avevano attaccato gli aeroporti di Sciacca e Trapani Milo. Sciacca era stata bombardata da undici A-20 del 47 th B.G. scor tati da dodici P-40 del 33 rd F.G. decollati da Pante ll eria. Tuttavia sopra l'obiettivo gli A-20 erano stati affrontati da quindici Bf.109 dei Gruppi ] 50° e 3°, che incuranti della contraerea, avevano attrave rsato il fuo co di sba rramento pur di g iung ere a ti.ro dei bombardieri 149 • Non paghi di avere abbattuto uno degli A-20. i caccia li avevano tallonati per oltre una ventina di miglia oltre la costa, abbattendo un P-40 e danneggiando gravemente altri sei bombardieri leggeri 150 • Un buon risultato, però sopravva lutato dai piloti italiani che reclamarono: "tre B -25 e sette P-40 sicuramente abbattuti, più un 8-25 e tre P-40 probabili" 15 '. fnaspettata mente gli americani, forse troppo impeg nat i a difendersi dall'impetuoso assalto - non si accorsero neppure di avere abbattuto uno deg l i attaccanti. In fatti il Bf. l 09

146 Diario Storico Aeronautica Sardegna. AUSSMA.

147 Dia1io Storico Aeronautica Sardegna. AUSSMA.

148 Prien J op. cit. pp. 1620- 1623.

149 NATAF Al/586, lnt/O ps umNo .87. 4 J ul y ( 1943). AF HRA -6011.

I50 NATAF Al/586, lnt/Ops um No.87. 4 July ( 1943 ) AFHRA -6011. Esiste la massima cc1tezza che questa intercettazione sia stata effett uata dai Bf. l 09 italiani. li pr ima citato ln t/Ops um No.87 reci ta: "33 F.G .. to Sciacca cngaged 12/ 15 Me.109 which singly determined ly attached bomb ers through ow n Aak" .11 numero dei cacc ia riferito da l documento co i ncide quasi esatta mente con quello dei Bf. I09 italiani impegna ti su Sciacca.

151 Tarantola E. op . cit. p.159- 160.

428 Gl'ER RA A EREA IN ITAU A - DA EL- ALAM Ec.:!: ' IN.:...A~L~l.!.:.E.,,_,SP-'-'IA:,,,G,,eG!.:.E-"'DEe,:;La!::LA~S l~Cl'-"'L,c, IA ____
A-36 del 524th Squadron (27th Fighter Bomber Group) un repa rto molto attivo sulla Sicilia nell'estate 1943. (USAF)

del tenente Giovanni Degli lnnocenti non rientrò alla base 152 • Nel frattempo dodici Boston e dodici Baltimore del No.3 Wing della South African Air Force, adeguatamente scortati da P-40 del 324'h F.G., avevano attaccato l 'aero porto di Trapani Milo , trovando oltre alla solita precisa Flak, che aveva s ubito tirato giù due Baltimore, anche buona parte del J./JG 77 già in quota. ln un violento e splend ido combattimento i Bf.109 dello "Her z As" avevano spedito al suolo due Baltimore, a fronte di una sola perdita 153 Ecceziona lmente i rapporti del l'azione stilati dalle due parti presentano tra -

scurabili differenze. l sudafricani affe rmarono di essere stati attaccati da una dozzina di caccia fra Bf. l 09 e Fw.190. sia pr ima che dopo l 'attacco su Mi lo. La loro scorta era intervenuta in ambedue le occasioni, senza impedire la già citata perdita di due Bal timore. Tuttavia i mitraglieri dei bombard ieri avevano quasi pareggiato il conto distruggendo un Bf.109 e danneggiandone un secondo 154 • Invece di due Balti more i tedeschi misero in conto due Boston e due P-40, mentre confermarono la perdita di un Bf.109 155 • Un Boston fu invece effettivamente abbattuto in un altro combattimento. cui presero parte anche quattro MC.202 del 153 ° Gruppo (53 ° Stormo), che rivendicarono una vittoria sicura (un B-26) ed una probabile (uno Spitfire) 156 •

A differenza dei Bf.109 it aliani , che su Sciacca si erano impegnati in attacchi singoli , s u Milo i Bf.109 tedeschi avevano invece sempre agito in coppie mettendo in evidenza, non so lo le differenze di tattica, ma anche quelle di temperamento che distinguevano i cacciatori de lI' Asse' 57

Alle I I ,00 circa della s tessa mattinata, Comiso fu attaccata da trentasei B-25 del 340'h B.G., che resero inagibile il campo con bombe da 300 e 250 libbre, particolar mente idonee per scavare grossi crateri sulle piste. Anche quesro attacco fu vio lentemente osteggiato dalla caccia ita lo tedesca , che rivendicò alcune vittorie, fra cui tre B-25. tutti attribuiti allo JG 77 158 • Nel corso della medesima giornata una fo rmazione di assaltatori A-36 del 27 th B.G. inviata ad attaccare concentramenti di truppe segna lati dalla ricognizione nel settore sud occidentale dell ' iso la , non trovando i bersagli designati , attaccò in picchiata una picco la nave cisterna ed una modesta goletta a vela, distruggendole entrambe 159 •

D X- 6 (4 luglio) - Nella notte sul 4, ai bombardieri medi de ll a Xll Tactical A ir Force fu assegnato

152 Tarantola E. op. cit. p. 159- 160.

153 Per le perdite delle due pani Cfr.: NATAF Al/586. lnt/OpsumNo.87. 4 Ju ly ( 1943). AFHRA -6011 e Prien J. op. c it. pp. 1621 - 1623. Secondo P1ien la Flak abbattè un solo Ballimore, mentre furono d ue.

154 NATAF Al/586. lnt/Ops um No.87. 4 J uly ( l 943). AFHRA -60 11.

155 Prien J. op. cit. pp. 1621.

156 Cfr.: RAF Narrative - The Sicilian Campaign. p.4 1 (AFHRA 23364) e Taran tola E. op. c it. p.159-160.

157 li prima citato Int/Ops um No.87 recita: Anack in pairs by 12 Me.109s and FW. I90s immediately before bombing at Milo".

158 Prien J. op. ci t. pp. 162 1- 1623. BA -MA Film, OKL Jafu Sizilien. 3 Ju ly 1943.

159 NATAF AI/586, ln t/Ops um No 87, 4 J ul y ( 1943), AFHRA -60 11

---~(''-"A~P- X:!!11..:..·-!:: L A NEIJI RALIZZAZJONE D EL LE DIFESE DEL LA SICIJ .I A 429
Sciacca 3 l ugl io. Il Bf. 109 G6 del tenente Giuseppe Ruzzin dopo una in cursione dei B-25 della IX A.F. (pgc. gen. Giuseppe Ruzzin)

un compito sino ad allora riservato agli Wellington dell'aviazione strategica, per il motivo che nella stessa notte gli "Wimpys" dovevano mettere fuori uso gli idroscali di Trapani ed Ostia Lido (Roma).

Approfittando di una luna in fase crescente, dodici Bos ton dello Wing 326 e ventidue B-25 del 12th B.G. scaricarono sulla base aerea di Comiso 62 tonnellate di bombe dÈrompenti ed incendiarie, che appiccarono vari incendi, però l'attacco costò un Boston e due B-25 , di cu i il primo abbattuto dalla precisa Fla k della base ed il second o da un fortunato Ju.88 C-6 del II./NJG.2 160

Essendo stata temporaneamente chiusa la partita con i campi e gli aeroporti della Sardegna, ali ' indomani i B- 17 ed i B-26 del bombardamento strategico uniro no le loro forze a quelle del bombarda-

Aeroporto di Gerbini ottoccoto il 5 luglio fra le 11 .34 e le 11 52 do cin· quontodue B· 17 dei B.G 99th e 97th. (A FHRA). mento tattico, imprimendo una più energica accelerazione all'offensiva contro le basi aeree sicil ian e. Le azioni più violente furono esegu ite fra le 11,00 e le 17 ,00 da grosse formazio ni di "Flying Fortress" e "Marauders" , che attaccarono i camp i di Catania e Gerbini , e da una formazione di "Mitc hell " , che bombardò due dei sette campi satel li te della piana di Gerbini. La Flak reagì energicamente, ma la resistenza più forte arrivò da una cinquantina di caccia italiani e tedeschi, le cu i puntate contro i bombardieri furono particolarmente micidiali , nonostante la presenza di una numerosa sco rta di Spitfire decollati da Malta. Gli Alleati accusarono la perdita di un B- l 7 (forse abbattuto dalla Flak) e di tre Spitfìre, ma rivend icarono il sicu ro albbattimento di cinque Bf. l 09 e qu ello probabile di un MC.202 161 • li seco nd o Gruppe dello JG 77, che fra le ore 11,20 e le 11, 30 era sta to protagon ista dei v iolenti duelli aere i sull'area Catania - Gerbini , a sua volta rivendicò quattro B-17 e tre Spitfire perdendo tre Bf. J 09 ne i combattimenti, ed avendone un quarto grnvemen te dan neggiato dalle bomb e s u un campo di Gerbini 162 •

Sciacca fu attacca ta da ve ntitré A-20 del 47 th B.G. protetti da una trentina di P-40 del 324'11 F.G .. Le bombe appiccarono diversi incendi e distrussero un edificio, ntttavia un A-20 fu tirato giù dalle batterie ita lo tedesche del l 'aeroporto 163 Un secondo A-20 fu abba tntt o qu ando la fo rmazione fu affrontata da un nu golo di caccia - che g li americani valu taro no formato da un a trentina di Bf. 109 più una decina di MC. 202 - c he attaccarono e nerg ic amente abba ttendo quattro "C rnti ss" . Anche se il combattimento non ebbe un andamento favo revo le per g li incurso ri , il 324'11 F.G. si attribuì ci nque Bf.109 sic uramente distrutti più un MC.20 2 probabile. Tn realtà ai comba ttimenti sopra Sciacca aveva no partecipato sedici Bf. I09 del

160 NATAF message 300/9 Al 587 4/7 Cos um No.7 Nigh t 3 / 4 July. AFHRA -6011. frame 0889 NATAF Al/588 , Inti Ops um No 88, 5 July (1943 ) AFHRA -6011 Secondo i l c italo lnt/Opsum il caccia rnot turn o s arebbe s ta to un Do.217. ma gli unici c inq ue esemp lari allora in It alia di questo aereo erano in dotazio ne alla 235" Sq uadrigli a del 41 ° Stormo Caccia Nott urna dislocata a Lonate Pozzolo.

16 1 NATAF AI/588 , ln t/Op sum o.88. 5 J uly ( 1943 ), AF HR A -60 I I. Il B- .1 7 è con teggia to fra le perd ite s olo da " His tory ofthe Twc l fth Air Force" Chapl. XIV p.60)

162 Prien J. op. cii. pp. J626.

163 NA TAF AI/588 , lnt/Ops um No .88, 5 Jul y (1943 ), AFH RA -60 11.

430 G UE RRA A EREA IN I TALIA - DA EL-ALA:Vl clN A L LE SPI AGGE DEL LA SI CILI A

I./JG 77 - che reclamarono tre "Boston" e tre P-40 - insieme ad undici Bf. J09 de l I 50° Gruppo, che a loro vo lta rivendicarono la distruzione di quattro "Boston" e di quattro P-40 164 • Totale delle vittorie tedesche ed italiane: quattordici ii vendicate, contro sei effettivamente ottenute. con la sola perdita di un Bf.109 del I./JG 77 e nessuna perdita ilaliana 165 Comunque né la contraerea né i caccia evitarono la distruzione a te1Ta di numerosi velivoli sia a Catania che a Gerbini, dove due Bf.109 del II./JG 77 furono comp letamente distrutti ed altri sei danneggiati, ma assai più Fw.190 furono perduti dal 11./SKG 10 166 •

Nel frattempo quarantasei "Mitchell" dei B.G. 12•he 47d, scortati dagli Spitfì re di Ma lta avevano bombardato Comiso, mentre Trapani Milo aveva ricevuto la visita di dodici Baltimore dello Wing 252. (RAF) scortati da P-40 dell'onnipresente 324'11 F.G Invece nell'area di Comiso, quattro Bf.109 del 150° Gruppo attaccarono una formazione di B-25 abbattendo due Spifìre della scorta 167 •

I nopinatamente i Baltimore in azione su Milo trovarono poca contraerea e nessun caccia. Molto scarso anche il contrasto sopra il campo di Castelvetrano , che dodici A-36 del 27 th B.G. prima bombardarono in picchiata e poi mitrag li arono a lungo , colpendo tre aerei, che però erano da tempo fuo ri uso. Altri ventisei A.36 dello stesso reparto avevano nel frattempo attaccato Sciacca, dove la contraerea aveva energicamente reagito , e poi Milo dove - come già accertato dai Baltimore de ll a RAF - c'era poca contraerea e nessun caccia. Una diretta conseguenza de l trasfer imento delle batterie tedesche a Gerbini, al seguito del 11/JG 77, e de l fatto che la contemporanea presenza di numerose formazioni nemiche aveva saturato le scarse risorse della caccia italo tedesca de l settore, costringendola a centellinare gli interventi, priv il egiando le formazioni che minacciavano gli obiettivi più vitali.

DX-5 (5 luglio) - ella notte fra il 4 ed il 5 luglio, mentre in Russia la Wehrmact iniziava la sua grandiosa e temeraria offensiva ne l settore di Kursk, in S icilia l'aviazione anglo americana aveva iniziato il so lito programma notturno contro i campi d'aviazione. Ventiquattro Boston, sei Baltimore e ventitré Mitche ll avevano sca ricato - o più esattamente, avevano tentato di scaricare - 39 tonnellate di ordigni esp losivi ed incendiari sul campo di Sciacca. In realtà nonostante la buona l 'illuminazione del bersaglio, realizzata con speciali bombe traccianti lanciate dai "pathfinders" britannici, la scarsa visibilità dovuta ad una bassa e leggera foschia, fece sì che una larga parte de l carico dei bombardieri fosse disperso sui campi e su altri siti nei dintorni. Durante la missione, i bombardieri erano stati oggetto di almeno quattro tentati attacchi da parte di caccia notturni tedeschi , che però non erano giunti a buon fine 168 Tuttavia, per la seconda volta in due giorni, l'artiglieria contraerea italo tedesca di Sciacca diede una buona dimostrazione della propria abilità abbattendo un Boston della RAF1 69

Nella stessa notte gli Wellington avevano diviso le loro forze fra il campo di Villacidro in Sardegna, e quello di Catania, ma all'indomani matt ina l'intera forza dei bombardieri tattici e strategici delle NAAF era stata concentrata sulle principa li basi ae ree s iciliane, mentre i B-24 della IX Air Force erano stati inviati a stuzzicare i caccia e le batterie che difendevano il porto di Messina e tutto il sistema di comunicazioni dello Stretto. Secondo l'ormai collaudata tattica di neutralizzare preventivamente i sistemi d'avvistamento, le incursioni erano state precedu te da ra ids di caccia bombardieri P-40 contro gli impianti radar di Licata e Marsala. La vigorosa e prec isa reaz ione della contraerea leggera di Licata, aveva diss uaso i P-40 da ll 'effettuare un secondo passaggio s ull'ob iettivo per cont rollare l'esi to dell'attacco. Era stato invece più

164 Per le ri vendicaz ioni tedesche vedi Prien J. op. cit. pp. 1626. Per quelle del 150° Gmppo Taran to la E. op. cit. p. 160.

165 Furono abbattuti due A-20 , di cui uno dalla contraerea di Sciacca. Abbattuti anche quattro P-40. (NA TAP Al/588. lnt/ Op um No.88. 5 July (1943), AFHRA -601J).

166 Prien .Tochen , "Gesc hi chte des Jagdgeschwader 77" , » c it. pp. 1627. Prien Jochen, " Jagdgeschwadcr 5J', cit. p.629

I67 Taranto la, op. cit. p. I60. ..

168 NATAF Al/592. l nt/Opsum No.89, 6 July (1943), AP HRA -60 11

169 NATAF Al/592, l nt/Opsum No .89, 6 Jul y ( 1943). AF HRA -601 1. Sc iacca era difesa da batterie da 88 della Flak e da batter ie da 76/40 della DICAT (n.d.A.).

C AP Xli· L A NEUTRALI ZZAZ IO>IE DE LLE DIFESE DELLA SICILIA 43]

redditizio e meno ostacolato l'attacco di altri P-40 contro il radar di Marsala, dove - secondo quanto riferirono i piloti - i lanci in picchiata erano stati molto precisi " 0 • Tuttavia, a differenza di quanto era accaduto pochi giorni prima in Sardegna, il ridondante s istema di radiolocaliaazione della Sicilia aveva continuato a funzionare anche dopo i numerosi attacchi, segnalando puntua lmente l'arrivo delle varie formazioni anglo americane ''' .

Come era prevedibile la forte concentrazione di caccia ed assaltatori tede sc hi nella piana di Gerbini aveva finito per attirare sulla zona un cospicua serie di pesantissimi attacchi. Contro gli al lettanti ob iettivi di Gerbini furono inviati due gruppi di B-1 7 con una robu ta scorta di Lightning del I' 1 F.G , cui e rano stati aggiunti squadrons di I campi di Gerbini sotto attacco aereo il 6 luglio 1943 (AFHRA).

Spitlìre decollati da Malta 172

Fra le 11.34 e le 11 ,52. ci nquantadue Flying Fortesses dei B.G. 97 1h e 99th divise in due ondate si avvicendarono s u uno dei maggiori comp lessi aeroportuali di Gerbini. L'intera aerea fu sa tur ata da 6.840 bombe a frammentazione da 20 libbre con tremendi effetti distrullivi per i velivoli ivi parcheggiati e le in tallazioni. Quando il polverone delle esplosioni si diradò, quarantuno dei quaranta se tte vel i,o li presenti 1, ul campo al momento de ll'attacco erano stati distrutti, in s ieme a parecchi autocarri, ad un deposito di carburante, alcuni magazzini ed a varie sezioni deg li hangars 173 • Però il tempestivo allarme diramato dai centr i di radiolocalizzazione. aveva permesso a Galland di organizzare un forte contrattacco. Ambedue gli Jagdgesc hwader 77 e 53 si erano anticipatamente levati in volo riu cendo ad agganciare la prima ondata di ventisette B-17 del 991h B.G scortata da una ven tina di P-38, mentre stava arrivando su Gerbini 174 La medes ima formazione di B- 17 fu attaccata anche da MC. 202 e MC.205 ciel 4° Stormo levati s i da San Salvatore e Finocchiara. li Comando Alleato ammi e la perdita di tre B-17 del 99th • riv endicando però la contemporanea distruzione di quarantacinque caccia, sul centinaio circa che aveva attaccato i due Groups di 8 - 17 e poi li avevano lungamente inseguiti durant e il volo di ritorno' 75. In realtà, a causa delle perdite sub ite a temt il giorno precedente lo JG 77 aveva potuto intervenire con solo ventitré Bf.109. due dei q li erano rientrati danneggiati, uno in modo particolarmente grave, durant e un atterraggio di emergenza nei pressi di Cas telvetr2no 1'<•

170 • ATAF Al/592. lnt/Op\Uln o.89 6 JUI) (1943). ArHRA -6011

171 Aerosicilia a Superacreo, telegramm a n.236 x 5nt2400, AUSSMA, SL4/4 l.

172 NATAF Al/592. Int/Op~um No.89. 6 Ju ly ( 1943). AFHRA-60 11 . Circa le scorte vedi: Prien J. op. cit. p. 1628 e Arena op. cii. voi. 4 . p.269. però quest'ultimo a U1 ore non ci ta i P-38.

173 Gerbini Airdrome 5 Jul ) 43". \ifo,,i on Repon. AfHRA A-601 I.

174 Gerbin i Airdro me 5 July 43". Missi on Rcpo11. AF I IR A A-6011. Pricn J. op. c it. p.1628. (Seco ndo Pricn la f'o rmaLionc era scortata anche da a lc uni bimotori «Mosquito »).

175 Mis sio n Repo n . ·'Gerbini Airdrome 5 Jul y 43". AFI IRA A-6011.Prien J. op. cit. p.1628.

176 Prien J op. cit. p. 1632-1633.

432 çl I RRA A ERb \ 1'11 I TAI.IA - DA 1:.1- ALA\1El'II A l I h \l'IAGG I' DL L LA S 1c'-"·11= ' "''---

Il 4 ° Stormo, che nel corso della giornata aveva eseguito cinquantatré so rtite , perse il MC.202 del capitano Franco Lucchini, comandante del 10° Gruppo , e quelli del tenente Liberati e del sottotenente Ferru ll i della 91 a Squadriglia, inoltre ebbe altri tre Macchi danneggiati durante atterraggi fuori campo 177

Le perdite del 4 ° Stormo più quelle degl i JG.53 e JG.7 ammontano a sei aerei distrutti ed otto clanneggiati 178 • Un numero molte vo lte inferiore ai quarantacinque aerei rivendicati dai mitraglieri del 99t h B.G. e dai piloti de ll e scorte . Ma neppure le rivendicazioni dei caccia dcll ' Asse furono so brie. J tedeschi , si accreditarono la distruzione di dodici B-17 più un " Mosquito", di cui cinque attribuiti allo JG 77, più altri sei velivoli danneggiali 179 • Il 4 ° Stormo rivendicò tre B-17 e sei P-38 abbattuti. più una trentina di veli voli mitragliati 180 •

Per inci so il 97 t h B.G. - arrivato sul ber sag lio all e ore 11 ,52, quando la sarabanda contro la prima formazione aveva esa urito il carburante e le munizioni di tutti caccia cieli ' Asse di s ponibili nell'area - ebbe la sorpresa di dovere affrontare solo lo s barramento della contraerea, ma non un solo caccia tedesco od italiano, né prima né dopo il bombardamento 18 1 Una identica situazio-

Franco Lu cch ini , Medag li a d ' Oro al Va lo re Militare Capi tano, comandante del l 0 ° Gruppo, 849 Squadr iglia MC.202. Caduto in combattimento il 5 lug lio 1943 su llo Piano d i Colonia .

ne fu notata anche dai vent iquattro B- 17 del 2nd Bomb Group , che s ubito dopo attaccarono con 3.168 bombe a frammentazione il campo satellite N°6 di Gerbini: solo contraerea, ness un caccia, bersag lio perfettamente co lpito con la di s tru zione di almeno due aerei al s uolo 182 •

Il 5 luglio gli alleati avevano co lpito quando e dove aveva voluto, esa ttamente come Steinhoff aveva preconizzato dopo il s uo arrivo a Gerbini , poiché "l'organizza z ione dei gruppi caccia /t edesch i] era ben lontana dall'essere capace di fare fronte a nme le es igenze che si presentavano" 183 • Steinhoff avrebbe dovuto esse re un po'più sincero. Co nfessare che l'organizzazione c ' era. ma mancavano gli aerei, perché Hitler li teneva in Ru ss ia per aiutare la Wehrmacht a decidere, con un solo grande colpo, la guerra all 'Est.

Alle 10,35 de ll a s tessa mattina. trentasei B-25 de l 34()1 11 B.G. scortati da Spitfire avevano lanciato su Comiso duecentottantase tte bombe da 250 libbre e centoventi da 300 libbre, ma questa vo lta , oltre a qualc he problema con la contraerea, ce n'era stato uno anche con se i cacc ia id entificati come Re.2001. In realtà si trattava d i so li tre Bf.109 del 3° Gruppo C.T. decollati su allarme da Comiso appena dieci minuti prima dell'arrivo dei bombardieri s ul loro aeropo rto 1 84 • A sera. l'Aero nautica Sicilia segna lò a Roma l'azione dei tre caccia precisando "due bimotori abbattuti perché visti lasciare dense scie di fumo n ero Il un ter-

l 77 Per il numero de ll e so rtite del 5 luglio Cfr : Aerosic ilia a Superaerco. te legramma 236 X 5/112400, AUSSMA SL4 /4 I. Al capita no Franco Lu cchini ed al sottote nen te Leonardo Ferrulli fu concessa a ll a memoria la Medaglia d'Oro a l Valore Militare.

178 Per le pe rd ite dello JG.53 cfr.J. Pr ien. ·'Jagdgescwader.53", già c it.. p.629.

179 Prien J. op. cit. p 1632-1633. BA -MA Film OKL Jafu S izi licn 5 July 1943

180 Aerosic ilia a Supera e reo, telegramma 236 X 5/112400,AUSSMA SL4 / 4 1

181 "Gerb ini Airdrome 5 July 43", Missi on Re port, AFHRA A-6011.

182 Messagc from mr. Richard K. Radtk c. historian of tne 2nd B.G. Associat ion. Thurs day. Marc h 13. 2003 3: 11 PM

S ubject: R: 2nd BG operations in lta ly

183 Stci nhoff, op cit. p. I05.

184 Libretto dei vol i del tenente pilota Gi useppe Ru zzin . 154• Squadriglia, 3° Grupp o Caccia, co pia ne ll'arc hi vio dell' A. NATAF AT/592, lnt/Opsum No.89, 6 July ( 1943). AFHRA -60 I I . Pe r la scorta d i Spitfire vedi: RAF Narrat ive - Thc

Sicilian Carnpaign, p. 42 AHI.RA 23364

CA P. X li - L A NElffRAI.IZ7.AZIOKE DE LL E DIFESE DELL A SIC ILIA 433

:o 1·elivolo lascia11a scia bianca ala sinistra Il nostri caccia wtti rientrati"' 185. Per questo combattimemo ricorriamo al tenente Giuseppe Ru zz in , un o dei piloti coinvolto nella mischia su Comiso: ·'L'intera Jorma:ione [dei bombardieri/ era una teoria di pa1111glfr, a tre, disposte a cuneo [. .. f. Raggiunta la quota per l'attacco 11011 ci resta1•a che inseguire /'ulti111a forma:ione costituita da tre bimotori. [ J Ci gettammo come awoltoi sulla preda e riuscimmo sino dalle prime raffiche a colpirli tulli e tre. Prima uno poi gli aliri due fasciarono dietro di sé lunghe scie di.fwno ora nero ora biancastro. Mi accorsi che f ... / procedevano con evidenti sbandamenti. A1·rei rnfwo inseguirli sino a constatarne la fine, mo inoltrarsi ad eccessfra distan:a dalla Sicilia in mare aperto poteva essere pericoloso[. .. ] Ritenni allora ragionevole accontentarci dei gravi da1111i Loro inferti e tomare a casa/ ... ] No11ji1 a11ribuita nessuna vittoria a nessuno di noi" 1 g 6 n sommario giornaliero della MATAF accennò all'azione del 340 th B .G. su Comiso, senza però indicare né perdite né vittorie 187 •

L'attacco del pomeriggio su Bi cari. eseguito da ventiquallro Mitchelr' del 12th B.G scortati da Spitfìre di Malta, lasciò il campo cope ,10 dal fumo degli incendi e con le piste inutilizzatc da quattrocentotredici crateri di bombe da 250 e 300 libbre 188 • Doveva essere auaccato anche i I campo di Sciacca, che era un obiettivo prioritario. essendovi schierati alcuni fra i più combattivi gruppi caccia italiani e tedeschi.

TI campo era già stato bombardato durante la notte, ed al sorgere ciel sole trentasei assaltatori A-36 del 27 th B.G. dovevano ripetere l'attacco per sconvolgere le piste con grosse bombe dirompenti. Tuttavia a causa di una bassa e leggera foscllia g li "Invader" non avevano localizzato il bersaglio. pertanto avevano equamente distribuito le bombe fra il vicino porto di Sciacca, i ponti e gli incroci stradali della zona. Invece altri otto A-36 incaricati di attaccare il traffico stradale e ferroviario s ulla costa s ud occidentale, avevano portato a termine la mis ione danneggiando diversi automezzi ed un paio di treni, distruggendo inoltre una locomotiva 1 9 • Le formazioni della IX Air Force. che intorno alle 13.20 avevano auaccato Messina, questa volta erano univate sullo Stretto più potenti e num erose delle volte precedenti. Ventitré B-24 del 3761h B.G. , ve nti del 98 t h B.G. ed una ventina del 93 rd B.G. avevano messo a fe rro e fuoco l 'area del porto, le relative im,tallazioni. lo scalo ferroviario ed i depositi del combustibile. Il 376th B.G. aveva lanciato anche sulla zona dell e caserme dov e, secondo le informaz ioni. sare bbe ro sta te acq uartierate truppe tedesche appena traghettate da Villa San Giovanni 190 • Comunque ancora prima di arrivare ul l'obiettivo. i Liberators erano stati affrontati da quattordici MC.202 del 161 ° Gruppo, che dopo un lungo ed accanito co mbattiment o avevano rivendicato ci vittorie senza denunciare perdite 19 1 • Invece i B-24 del 376th B.G erano tutti ri en-

185 Aero,icilia a Supcraereo, telegramma 236 X 5/712400. AUSSMA SL4 /4 I.

186 Pagani F. op. c it. pp. 256 - 257.

187 ' ATAFAl/592. lnt/Opsum , o.89. 6July (1943 ), AFHRA-6011.

188 NATAF Al/592, lnt/Opsum No.89, 6 Jul y (1943). AFHRA -601 1.

189 ' ATAF A1/592, lnt/Opsum , o.89. 6July (1943 ). AFHRA -6011.

190 Walkcr J. op. cit p.163 e pp.482 - 483.

191 Aero\icilia a Superaerco. telegramma 236 X 5/7/2400. AUSSMA SIA /41.

P-40 del 324th Fighter Group (USAF)

tra ti in Cirenaica , compresi i sette danneggiati nel corso dell'azione. Neppure gli altri due Groups ebbero perdite, ma solo danni ad alcuni aerei. 192 •

DX-4 (6 luglio) - La mattina del 6, i bombardieri medi e leggeri della Tactical Air Force ritornarono all'attacco dei campi d'aviazione di Bi scar i, Comiso e Trapani Milo, mentre ai bombardieri in picchiata A-36 fu affidata la neutralizzazione dei fastidiosi impianti di radiolocalizzazione della costa s ud occidentale della Sicilia. Le operazioni dell ' aviazione tattica contro i campi sic iliani furono robustame nte integrate da quelle delle forze aeree strategiche, i cui Wellington nel corso della notte avevano già attaccato due dei campi sate llit e di Gerbini, lasciando il compito di proseguire l'opera a centocinque B-17 che nella mattina lanciarono centinaia di bombe diromp enti da 300 libbre con spolette ad azione rapida su ll' aeroporto di Gerbini e s u tre dei v icini campi sate llite 193 • Lo stesso genere di munizionam e nto fu utilizzato anche dai B-25 che attaccarono Biscari nelle prime ore del pomeriggio. All'attacco dei "M itc hell" fece seguito quello dei B-24 della IX A.F. , che scaricarono su Gerbini bombe dirompenti da 500 libbre integrate da una congrua do se di bombe a frammentazione 194 • Ma vediamo ora più in dettaglio il complesso del le azioni aeree del 6 lug li o.

Le operazioni erano iniziate nella notte co l bombardamento di Biscari effettuato da ventuno B-25 e da se tte Boston del NA TA F, che avevano scaricato centosettantanove bombe dirompenti da 250 libbre e quarantotto da 500 libbre , più novantasei incendiarie da 40 libbre. Poi era stato il turno del campo di Trapani Mi lo, battuto da dodici Boston e cinque Baltimore con sette tonnellate di bombe, fra le quali una buona dose di incendiarie. Nei dintorni di ambedue g li aeroporti gli incursori avevano avvistato caccia notturni, ma inspiegabilmente non erano sta ti attaccati, come se gli aerei tedeschi avessero difficoltà ad individuare i propri bersagli 195 •

Cinque attacchi preventivi lanciati da cinquantanove A-36 contro altrettante stazioni radar, avevano s pianato la strada ai bombardieri diurni, che avevano potuto arrivare su i campi di Sciacca, Mi lo e Biscari se nza trovare in a1ia un so lo caccia nemico. L 'attacco, eseguito su Sciacca da ventitré bombardieri leggeri. aveva avuto risultati distruttivi al massimo grado nonostante l'ampia dispersione dei loro lanci. Secondo la te stimonianza di, Lanfranco Bonanomi , aviere scelto del 150° Gruppo Caccia: "IL campo ed i dintorni furono colpiti da un migliaio di bombe.fra cui micidiali spezzoni aframmenra::.ione che esplodevano sopra il terreno in quanto dotati di lunghe aste di percussione. Le prime bombe erano cadute molto distanti dal campo e dalle zone di decentramento degli aerei ricavate.fra i.folti ulive/i della zona. ma alla.fine dell'incursione 1u11a l'area era così fittamente cosparsa di schegge, che era impossibile non calpes/Clrle. Una particolarmente 1agliente mi ferì al piede. Vi erano stati morfi e quasi tutti gli aerei erano stati distrutti o gravemen te danneggiati. in pra1ica quasi lutti gli aerei avevano i pneumatici squarciati" 1%

Mentre gli A-20 s u Sciacca avevano trovato solo contraerea, i B-25 impegnati su Comiso avevano incontrato anche un a magra pattuglia di quattro Bf.109 , che avevano effettuato un blando attacco senza dare troppo fastidio. Nonostante che la capaci tà reattiva dell a caccia della Sicilia non fosse ancora esaurita. so lo in poche occasioni le s ue intercettazioni avevano avuto i ri s ultati voluti. I caccia italiani avevano esibito

192 Walker J. op. cit. p.163 e pp.482 - 483. 9g mB.G. Missions WWII and Combat Missions Momhly Data. (981h Bomb Gro up Association, 3 Apr ii 2002). Cfr.: Mis sing Air Crew Report, Group 93 Matching Record s, l lO 40. Arrny Air Forces.corn.

193 A rena N. op. c it. vo l. 4 p. 271.

194 U.S. Army Air Forces in Wor ld War Il , Combat Chronology, 1941 - .1945. Walker J. op. cit. pp. 484-485.

195 U.S. Army Air Forces in Worlcl War II. Combat Chronology, 1941 - 1945. NATAF AT/597, Tnt/Opsum No.90, 7 Jul y (1943), AFHRA -601 I.

I96 Tes timonian za all" A. del s ig. Lanfranco Bonanomi , già avie re scelto della 65" Squadriglia, 150° Gruppo Caccia. 3 agosto 200 I.

('AP Xli - L A NHrrRA I.I ZZAZ IO'<E DELLE DIFESE DEL LA SICILI A 435

la loro aggressiviLà in una quarantina di sortite di combattimento '.,". Su Gerbini. quattro Macchi del 4° Stormo avevano ripetutamente co lpil o un B-24, molto probabilmente del 3761h B.G., il cui diario registra un velivolo danneggiato però ri vendi ca tre vitto rie a spese della meua douina di caccia che lo avevano attaccato. Un 'a ltra pattuglia del 4° Stormo aveva impegnato combattimento contro una seconda formazione di 8-24. rivendicando la distruzione di un aereo' "M Nel frattempo lo JG 77 aveva chiamato a raccolta tutte le sue forze. mandando in aria circa sessantatré Bf.109, senza però 1iuscire ad agganciare una sola forma7ione di bombardieri. È assai probabile che il deludente esito di molte delle intercettazioni tentate dai caccia dell'Asse fosse una conseguenza della combinazione fra la parziale neutralizzazione di alcuni radar e le numerosi ss ime azioni diversive effettuate dai P-40 della lX AF e dagli Spitfire di Malta 1w Comunque anche le azioni diversive ebbero un prezzo. Infatti durante una sco rreria una quarantina di Spitfire fu sorpresa da diciotto Bf. I09 del I./JG 77 che abbatterono uno Spitfire senza concedere contropartita1.., Altri tre Spitfìre furono abbattuti dai Bf.109 dello JG .532°1 •

Alla unica vittoria del I./JG 77, l'artiglieria contraerea di Sciacca aggiunse un A-20 del 971h Squadron (US) ed un Baltimore dello Squadron No.55 (RAF), inoltre un P-40 della scorta, che avendo riportato gravi danni fu costretto ad effettuare un ammaraggio di fortuna 201 • Infine un B- I7 del 2"" Bomb Group reduce dal bombardamento s ul campo satellite o.6 cli Gerbini. si fracassò in atterraggio a Montcalm (Nord Africa Franccse )20-'. Ovviamente numerosi altri aerei furono danneggiati più o meno graveme nte sia dalla contraerea sia dai caccia italo tedeschi. Sette B- 17 del 2nd B.G. rientrarono colpiti dal l'azio ne delle l5,08 su Gerbini Satellite No.6 i11-1 Anche la formazione di Boston e Baltim ore che aveva attaccato Trapani Milo, rientrò con ~ette aerei danneggiati dalla contraerea, di cui uno molto gravemc nte 20$ li 376111 B.G. ebbe sette B-24 danneggiati e tre uomini feriti nel corso della missione s ull'aeroport o di Gerbini .:0 " Molti degli aerei danneggiati non tornarono in azione all'indomani, tutt av ia il rapporto fra perdite e sorti te, reali zzato il 6 luglio dalle forte aeree anglo americane. fu complessivamente uno dei meno pesanti realizzato nei sette giorni precedenti l'invasione.

DX-3 (7 luglio ) - Le al.ioni della notte sul 7 luglio furono ini7.iate dagli sperim entati equi pa ggi degli Wellington della ASAF che. nonos tante l'avversa itua7ione meteorologica. bombardarono Palermo cd a,,-ivarono anche sulla Sardegna, attaccando i campi d'aviazione cli Villacidro e Milis. Dopo essere state sfavorevoli per qua si rutta la mattinata. le condizioni meteo miglioraron o nel pomeriggio permettendo la ripresa degli artacchi su tutte le basi aeree, campi d ' aviazione o strisce d'atterraggio della Sicilia, che erano ancora precariamente efficienti. Appunto a causa delle condizioni meteorologiche, le azioni notturne della NAT AF avevano dovuto essere limitate ad un attacco combinato di sette Boston dello Squadron No.18 della RAF. cinque Boston e due Baltimore del No.3 Wing suda fricano. c he fra le 02.57 e le 06,25 avevano lanciato su Sciacca 36 tonnellate di bombe. Tuttavia parte degli aerei aveva mancato l'aerea dell'aeroporto nonostante la buona illuminazione dei bengala lanciati dai pathfìnders 207 • Sebbene la precisione

197 Arena N. op. t:il. vol.4 p. 271.

198 Arena 1 • op. cii. vol.4 p. 271.

199 U.S. Army Air Forces in Worlcl War Il. Combat Chronology. 19-H- 19-15.

200 Prien J. op. cit. p.1636.

20 1 BA-MA Film. OKL Ja fu Sizilien. 6. Jul y 1943.

202 , ATAF Al/597, lnt/Op~um No.90, 7 Jul y (19-13), AFHRA -6011.

203 Gerbini Sate llite o.6 Mis s ion • 6 Jul y 1943. AFHRA A-6011.

20.t Gerbini Sa1ellitc No.6 Mis~ion - 6 Jul y 1943. AFHRA A-6011.

205 NATAF Al/597. ln t/Op~um No.90. 7 Jul y (1943). AFHRA .6()1 1.

206 Walker J op. cii. pp. 484-485.

207 NATAF messagc 10 MASAF Al/598 7~' July. ArHRA A-6011.

436 Q UERR\ At:REA 1:S lrAI.IA • DA 11.·ALA)l~I' \LU, WIAGGt, DEI.LA SICILIA

dei bombardamenti notturni fosse sempre piuttosto aleatoria, il loro effetto era comunque positivo in quanto sottoponeva il personale de i campi d'aviazione ad un continuo stato di tensione, che alla fine influiva negativamente su l loro rendimento 208

Le azioni diurne de l 7 lug lio furono prevalentemente concentrate sui campi e gli aeroporti della piana di Catania. tuttavia le prime bombe caddero su Milo. attaccato fra le 10,00 e le l l ,00 da dodici Baltimore dello Squadron No.223 e da altrettanti dello Squadron No.55. L' analisi delle foto prese dopo l'attacco rilevò due aerei distrutti su ll e piste perimetrali, ed un'altra cinquantina apparentemente intatti entro i ripari blindati

dispersi nei dintorni del campo. Di conseguenza la parte più positiva dell'azione fu pra ticamente costituita dai centotrentotto crateri scavati dalle bombe da 300 li bbre entro l ' aerea del campo. Secondo il bollettino della NAT AF. durante la missione dei Balt imore su Milo, i cinquantasei P-40 di scorta avevano impegnato combattimento con una ventina di caccia italiani e tedeschi, uno dei qua li sarebbe stato abbattutO da l 325 th F.G., che però perse un aereo 209 • TI combattimento fra i caccia si era sviluppato in due fasi successive. Nella prima, i P-40 erano stati affrontati da sei Bf. l 09 del 150° Gruppo deco ll ati da Sciacca alle 09 ,55. i cui piloti - tutti rientrati alla base - dichiararono di avere "mitraglia10 ire Curliss". Nella seconda i P-40 avevano combattuto contro quattro Bf.109 de l 11./JG 77, partiti su allarme intorno alle 10,30, che in effetti avevano avuto un combatt imento a nord est di Trapani con "diciolfo B -25 scortati da \'enti P-40", dal quale non aveva fatto ritorno J'Uffìzier Walter Heinz210 •

Alle 11,37 il campo di Biscari fu attaccato da vent iquattro B-25 del 340 th B.G. scortat i da Spitfìre decollati da Malta. Contro questa fonnazione alle 11,45 si erano levat i da Sciacca quattro MC.202, che però non avevano potuto arrivare a contatto co l nemico 211 • Nel pomeriggio altri ventiquattro B-25 del 3401h B.G. colpirono la base cie l 3° Gruppo Caccia a Comiso con cinquantasei bombe da 300 libbre e centottantacinque da 250 ostacolat i so lo da una co ntraerea fiacca e tardiva

Alle 17,02 fu attaccata Borizzo, dove dodici A-20 cie l 47, h B.G. scortati da ventiquattro P-40 de l 32411, F.G. scaricarono ventidue bombe da 300 libbre e c inquece ntosedici a frammentazione da 20 libbre. Sopra l'obiettivo la formazione fu ostaco lata da un a Flak inc redibil mente imprecisa ed in seguito fu attaccata da sedici Bf.109 dello Jagclgeschwader 77. el combattimento, sviluppatosi 20 km a sud oves t di Marsa la, i tedesc hi 1ivendicarono una vitto ria, che fu assegnata al tenente colonne ll o Stein hoff, però uno dei Bf.109

208 Cfr.: Relazione s ull'attiv it à delraeroporto 50 1 in località di Sciacca. AUSSMA SL2/I J- 1 1.

209 La scorta ai bombardieri era cos tituita da ve nt iquattro P-40 de l 324'" FG e da trentad ue del 3251h FG. Quest'ultimo rivendicò un Mc. 109 di s trutto ed uno probabile. NATAF mes sage lO MASAF Al/598 7'" J uly, AFHRA A-601 l.

210 Aerosic ilia a Superaereo 0023 163/S Ore 0300 8/7/ 1943 , AUSSMA SL4/41. Prien J. op. cil. p.1638 .

2 11 Aerosic ilia a Superaereo. 0023163/S , ore 0300 8/711943, AUSSMA SL4/4 I.

_______;Ce.:..A:.:..;P'-'-X=ll_-....:L=A'-'-:,/=E=U-1"-''R,_,,AL=li.'.= , AZ IONE DE LL E DI FESE DE LLA SICfLI A 437
A nche il Bf. 109 G6 del s. ten. Romoc io tti f u v ittima delle bombe. Rientrando o Sciocco dopo un comba tti mento il suo coccio si infil ò in uno buco prodotto dall'incursione che un' ora pr i mo avevo colpi to l'aeroporto. (pgc Giuseppe RomociottiJ.

non rientrò 212 In vece il caccia colpito da Steinhoff. sebbene gravemente danneggiato. riuscì a rientrare alla base 20

I bombardamenti di particolare precisione era no affida ti agli A-36 "In vader" del veterano 27 th B.G. ed a quelli del 8611, B.G., che stavano allora debuuando nei cieli della Sicilia. Ventitré "Invader'' del 27 th B.G. mandati su Porto Empcdocle ad attaccare po stazioni d'artiglieria costiera, a causa della foschia mattiniera dovettero cambiare obiettivo. Una parte delle bombe cadde sul solito '·target of opportunity'' costituito dallo sforrunato porto di Sciacca, mentre quelle lanciate da una decina cli A-36 dell'86 th B.G. colpirono Mazzara del Vallo 215 Solo sette A-36 del1'86 th B.G. arrivarono sull'obiettivo designato. costituito dalla staLione di radiolocalizzazione di Marsala, dove quattro bombe da 500 libbre fecero "quasi centro", dannegg iando graveme nte sia l 'impianto Freya sia il vicino Wurzbu rg Gigantc 111'

La serie degli attacchi contro la rete radar dell'Asse, sebbene non l.empre coronata da effetti risolutivi, s ta va comunque riduc endone progress ivamente l 'effic ienz a. Una accorta strategia. che il 7 luglio fu supportata da una serie di azioni diversive dei P-40 sulla zona occidentale della Sicilia, effettuate per confondere i ce ntri guida caccia circa la direzione assunta dalle formazioni inviate a battere i principali ob ietti vi della giornata, tutti individuati dalla ricogni7ione nella zona sud orien tal e dell'i sola 217 • La strategia fu efficace, infatti su quarantadue caccia italiani decollati su all arme solo sedici riuscirono ad impegnare comba ttim ento co l nemi co 2 ' 8 • Neppure i caccia tedeschi fecero meglio. visto che su quarantuno Bf.109 dello JG 77 decollati su allanne, solo venti erano stati impegnati nei già accennati combattimenti sull'area Sa lemi - Trapani 219 Il compi to più diflìci le toccò ai caccia italiani. che affrontarono le formaLioni di B-17 delle Forze Aeree Strategiche e dei B-24 della IX Air Force. che nelle prime ore del mattino attacca rono i cam pi sate llit e di Ge r bini. e l com ballimento. iniziato s ull 'arca Catania- Siracusa. intorn o alle 10.00 da selle MC.202 e tre MC.205 del 4° Stormo contro grosse formazioni di B-17 e B-25 fortemente scortate. andò perduto il MC.205 del tenente Flavio Fratini, ma il Macclù cie l tenente Elio Miollo spedì al s uolo uno dei P-38 della scorta J!o _

Subito dopo il loro arrivo sulle piste di Finocchiara, San Salvatore e Sigonella i piloti del 4 ° Stormo avevano potuto cap ire in qua le penosa situazione si trovava la difesa aerea dell'isola. Gli incessanti bombardamenti sulla piana di Catania avevano ben presto costretto il comando di Stormo ad ordinare continui spostament i delle s ue sci squadri g lie su piste. c he ancora conservavano una precaria efficienza. sepp ure dopo la giornaliera razione di bombe!! Secondo una preordinata strategia "gli arracchi renil'Gno effettuati su tutti i campi di un sei/ore ad eccezione di 1111 0 o due; e quando i reparti italo redeschi a11eva110 trasferito su questi 11/rimi i propri apparecchi, questi 1·e11il a110 ollaccati'· Jn _ In pochi giorni il nuovissimo 4° Stormo bruciò !tille le sue forze sia nei co mb atti menti aerei sia sotto g li infernali bombardament i, che s i abba ttevano sulle sue precarie basi. Paolo Yoltan. uno dei piloti della 73° Squadriglia. ricorda che le uniche ore relativamente tranquille erano quelle fra le 3 e le 7 del mattino. quando - terminati i bombardamenti

2 12 Pri en J. op. c il. p. 1638 - I639. BA -MA Fi lm. OKL Jafu S izi li en. 7. Ju ly 1943.

213 ATAF mmage to MASAF Al/598 7th July. AFHRA A-601 I.

214 Bersagliooccas ionale

215 1 ATAF message to MASAF Al/598 7th Jul y AF HRA A-6011.

216 RA F Narra ti ve, The Sicilia n Campaign, p. 42. AF HR A 23364. NATAF message to MASAF Al/598 7th J uly, AFH RA A-60 I I.

217 Cfr.: U.S. Army Air Forces in World War li, Combat Chrono logy, 1941 - 1945.

218 Aerosici lia a Superaereo 0023 I63/S Ore 0300 8/7/ I943. A USSMA SL4/4 l.

219 Prien J. op. cit. p.1638 - I639.

220 li tenente Magrin riportò alla ba~e il suo MC.202 danneggiato. nonostante una ferita all a gamba \Ìnistra. Aerosicilia a Superaereo. 0023163/S, ore 0300 8/7/19-B. AUSSMA SL-4/41.

22 1 Voltan Paolo. "U n pil ota del Cavall in o Rampante", Editri ce La G::i li ve rna -F lav ia na. Battag li a Term e. 1990. p.75

222 Santoro G. op. ei1. p. 539

notturni - quelli diurni dovevano ancora iniziare. Alle 06,00 i velivoli ancora efficienti - in genere non più di sei o sette per squadriglia - erano riforniti e pronti all 'ordine di decollo, che puntualmente arrivava nelle prime ore della mattina. "Al solito erano 50 - 60 bombardieri in.formazione stretta ed ancora più in alto gli Spiifire, che volteggiavano.formando l ' ombrello di protezione. Non c'era tempo per organi zz are un attacco i111elligente,Jacendo quota e col sole alle spalle. In fondo il loro scopo era quello di proteggere i bombardieri perché potessero effettuare il loro sgancio sull 'obiettivo fissato E noi subito in dife s a, come di consueto ormai, perché loro erano di più e {noi] dovevamo cercare di subire meno p e rdite possibili'' 223

DX-2 (8 luglio) - Proseguendo con implacabile determinazione nell'opera di annientamento dei caccia e dei cacc iab ombardieri dell'Asse , ancora annidati nell ' intrico di piste, campi satellite e zone di decentramento occultate nella piana Gerbini - Catania, nella notte sul!' 8 la NAAF attaccò ques ta grande area con sessantaquattro Wellington degli Wing No. 231, 236 e 331, di cui uno solo fu abbattuto dalla contraerea22 ~ elle stesse ore il campo di Comiso, base sia del 150° Gruppo Caccia che dei grupp i TT ./JG 53 e U./NJG.2, ri cevette la sgradevo le visi ta di ventiquattro Wellington degli Wing No.330 e 231. onos tante la nota ab ilit à dei puntatori britannici, l'azione fu un quasi completo fallimento , poiché solo sette dei ventiquattro bimotori centrarono l'obiettivo, tuttavia poco dopo il loro lavoro fu ,ipreso e completato dagli americani con tredici A-20 dello Wing 32 ed undici B-25 del 12th B.G. che questa vo lta centrarono Comiso con 26 tonnellate di bombe 225

li bombardamento dei camp i d'aviazione proseguì con crescente violenza alle prime luci dell ' 8 lu glio, an-ecando ulteriori distruzioni a Com iso, Sciacca e Biscari , su cui caddero 112 tonnellate di esplosivi portate sul bersaglio da dodici Baltimore dello Wing No.232, undici A-20 del 5th Squadron, quarantasei B-25 del 340th B .G. e ventiquattro B-25 del 12th B.G.

Poco dopo mezzogiorno, cinquantasette B-17 scortati da P-38 scaricarono centina ia di bombe dirompenti di medio calibro e migliaia di bombe a frammentazione sui camp i di Gerbini, che qualche ora più ta rdi furono colpiti anche da cinqu antanove B-26. Infine Catania fu attaccata da venti B-24 del 376th B.G. che presero di mira la stazione fe rrov iaria, i fabbricati del telegrafo e dei telefoni e la vicina area industriale.

Le incursioni dei bombardieri pesanti furono precedute dai bombardamenti a bassa quota sulle stazioni radar di Capo Pachino e Catania Sud eseguite da due dozzine di P-38. Nel frattempo gli A-36 effettuarono una sco1Teria in massa sulla zona centrale della S icilia, colpendo stazioni radio, impianti d i produzione dell'energia elettrica, nodi stradali e ferrov iar i, treni ed un convoglio di circa 200 autocarri. Gl i A- 36 furo no co ntrastati dalla so la contrae rea, la quale ne danneggiò gravemente uno del 27 th F.G. , che poi cadde in mare al largo della costa 226 • Contro l'uragano di bombe che aveva colpito praticamente tutte le basi aeree ancora attive, la caccia italo tedesca aveva messo in campo le sue ultim e 1isorse. Mentre i due gruppi dello JG. 53 cercavano di proteggere la zona sud occiden tale, lo JG 77 s i prodigava in difesa degli strategic i campi della zona sud o ri e nta le227 Nonostante fosse o rm ai diventato molto d iffic il e opera re da campi disastrati con squadriglie indebolite dalle gravi perdite sub ite a terra, lo Jagdgeschwader di Steinhoff riuscì ad eseguire quarantasette sortite La prima fu effettuata intorno alle 07,45 da una "rotte " dello Stab 1./JG 77, che sorprese alcuni P-40 in az ion e a bassa quota, aggiudicandosi la prima vi ttoria della g iorn ata228 •

223 Vo ltan Paolo , "Un p ilota del Cava llin o Rampante" , Editrice La Galiverna- Flaviana , Battaglia Terme. 1990, pp 7677.

224 NATAF AT/604 , lnt/Opsum No .92 , 9 July (1943 ), AFHRA A-6011.

225 Cfr : RAFNarrative "The Sic ilian Campaign ' ', pp. 44 - 45, AFHR A 23364 e NATAF AT/604 , Tnt/Opsum No.92. 9 Jul y ( 1943 ) AFHRA A-601 1.

226 NAT AF Al/603 , Cosurn No.1 I , 8 July ( l 943), AF HRA A-60 I J.

227 Prien J. op. p.1639.

228 La vittoria fu assegnata al Oberstl. Johannes Stcinhoff (BA-MA Fi lm , OKL Jafu Sizi li cn, 8. J uly 1943).

C AP. Xli - L A NEUTRAJ.17.ZAZJONE DELLE D IFES I:. Dl:.L LA SICILIA 439

Quasi contemporaneamente tre 8 f. I09 del 150° Gruppo, decollati da Sciacca intercettarono uno squadron del 324th F.G. che stava e eguendo una delle ventiquattro sco rrerie c he la XU A.S.C. aveva programmato per la giornata dcli' 8 luglio !2<1_ Lo scon tro s i co ncluse qua si alla par i. Un P-40 fu abbat1uto ed un alLro danneggiato. ma il Bf.109 del sottotenente Virgi li o Po zzoli. gravemente danneggiato da proiettili esplrn,ivi, si incendiò in atterraggio urtando contro un paraschcgge 230 l ntornoallc 12,25,unavcntinadi Bf.109 del 11./J G 77 interceuarono una formazione di 8 - 17 cortata da P- 38, in procinto di attaccare Gerbini ed i vici ni ca mpi sa tellite231. Un B- 17 fu abbattuto dall'Hauptman Freytag ed un altro dall'Offizier Volke m. Vittorie ambedue confermate dagli alleati. che ammisero la perdita di due ··Fortezze Volanti", reclamando però l'a bbattimento di due Bf. l 09!33 • el pomeriggio i Bf.109 dello " Herz As" perso nalmente guidat i da Steinhoff attaccarono una fonnazione di dodici Douglas A-20 dell'85' hSquadron, scortata da trentacinque Kittyhawk del 324th Fighte r Group, che aveva appena attaccato il campo di Sciacca.

Gli americani dichiararono di essere erano stati auaccati da circa trentacinque caccia, fra Bf.109 e FW 190. Data l'ora del co mb al! im ento (poco dopo le 16.00) e la zona (fra Sc iacca ed una lin ea ad ovest di Trapani), è praticamente certo che ai Bf.109 del 11 ./JG 77 ed a qualcuno dello 111./JG 53 decollato da Sciacca. si erano quasi contemporaneamente affiancati anche tre Bf. 109 del 150° Gruppo, anc h 'ess i partiti su allarme da Sciaccarn. , ei loro rapporti i piloti italiani dichiararono di essersi impegnati attorno alle 16,20 contro una formazione di P-40. a 1.500 metri d i quota a circa 2 Km. a sud oves t di capo San Marco. Un P-40 colpito dalle armi del maresciallo allievo ufficiale Walter Bertocci era e ploso in aria! 15 • Un secondo P-40 ripetutamente colpito dai cacc ia italiani venne ritenuto probabi lmente abbattuto. Al termine

229 S upcraereo. 0023173/S. ore 2400 8/7/ 1943_ AUSSMA SL4/4 1. NATAF Al/603. Cosum 10. 11. 8 Jul y (1943). AFHRA -60 11.

230 L'abbauiment o del P-4 0 ad opera dei BI'. I09 del 150° fu co nfermato da os,c rva tori tedesc hi (Su peracreo. 0023173/S. ore 2400 8/7/1943. AUSSMA SL4/41). mentre la perdita di due dei P-40 venne registrata dal bollettino Alleato (NATAF Al/60-i. lnt/Op,um No.92. 9 July. AFIIRA A-6()11 ) La perdita di questi due P-40 è registrata a carico delle fo 17e aeree stra tegiche. che aveva no tempora neamente "prestat0" repart i di P-40 alla XU ASC.

231 Prien J. op. p.1639.

232 PrienJ.op. p. 1639.

233 ' ATAF Al/6~. lnt/Op,um o.92. 9 Jul y ( 19-B ). AFHRA A-6011.

234 Superaereo. 0023173/S. ore 24()() 8/7/ 1943. AUSSMA SIA/4 I.

235 Superaereo. 0023 173/S. ore 24(X) 8nl I9-13 AUSSMA SL4/4 l.ll maresciallo Walter Bertocci da Cortona. ,i era già diMinto in Spa gna quando militava in un repart o da bombardamento dcli' Aviazione Legionaria (vedi Ferdinando Pedriali "Guerra di Spagna e Aviazione It aliana" Aeronau tica Mi lita re Jtalia, Uffic io S torico. Roma 1992. pp. 280 e 303).

440 G1 r RKA ArRE ,, IN ITALIA· o~ 1 1.-ALA,111N ALLt \P"-1\=G=Gt,:,.;·lc;:.J l ~IL=.A,_,S""1c-"'11c.::1A.,_ _ _
Uno delle vittorie ottenute dai Bf 109 G6 del 150~ fu conseguito 1 ' 8 luglio dal maresciallo Walter Bertocci, le cui raffiche fecero esplodere in orio un P-40 {pgc. fam ig li a Bertocci)

del combattimento tutti i tre Bf. I09 del 150° 1ientrarono a Sci acca, compreso quello del maresciallo Bertocci, leggermente danneggiato nel corso dell'azione236

Lo 11./JG 77 notificò tre perdite (due Bf. I09 ad ovest di Sciacca ed uno a nord est di Trapani) e due vitto1ie (due P-40 abbattuti intorno alle 16 ,25 rispettivamente dall'Oberstleutenant Steinhoff e da l Leutenant Graf Beissel) 237 • Eccezionalmente il numero deJJe perdite e delle vittorie di questi combattimenti è confermato quasi integralmente dal rappotto de l 324th Fighte r Group , il quale reclamò tre Bf.109 sic uramente abbattuti e tre danneggiati contro tre Kittyhawk perduti ed uno danneggiato 238

onostante una massiccia scorta di Spitfire, si concluse con una secca perdita il raid del veterano 376'h B.G. su Catania , do ve fu attaccato da alcuni caccia che abbatterono in mare un B-24 e ne danneggiarono un secondo, che con due motori fuori uso si fracas sò tentando di atterrare a Malta. Inoltre altri cinque Liberators rientrarono con danni e feriti a bordo 239 •

T combattimenti e le bombe de ll a giornata dell'8 avevano quasi azzerato la capacità di reazione dei reparti caccia italiani del settore occidentale ed avevano ridotto a poco più di un simu lacro quella dei corrispondenti reparti del settore orientale. Nel pomeriggio il 3° Gruppo aveva potuto mandare in vo lo so lo un paio di Bf.109, uno dei quali pilotato da un veterano dell'Aviazione Legionaria, il tenente Ru zz in. "Subito dopo l'involo - racconta Ruzzin - il gregario ebbe noie al motore e rientrò al campo Dunque ero solo con l'ultimo Me.109. residuo di 40 aeroplani assegnatici dai tedeschi. Ebbi una comunicazione radio che mi avvertiva di dirigermi su Capo Pa ssero dove si registrava la presenza di 40 caccia nemici". Ma per fortuna di Ruzzin l'ordine fu prontamente revocato, poiché sarebbe stata una missione quasi senza speranze di 1itomo240 Con que sta missione il 3° Gruppo aveva praticamente esaurito le s ue possibilità. Il 150° Gruppo non stava meglio. Quando nel tardo pomeriggio il 3° 1icevene l ' ord ine per una ricognizione al largo di Trapani, il s uo comandante dichiarò che non aveva la possibilità di eseguir lo "per inefficien za velivoli". Vista la si tuazione, il Comando Aeronautica Sici li a telegrafò a Roma: '·possibilità efficace impiego dei velivoli Me.109 del 150° Gruppo sono sta/e notevolmen1e dùninui1e da in effic ienza numerosi velivoli per mancan z a pneumatici et radio. Allivilà 4 ° Stormo che es, in fase assesta men tu et di trasferimenlo su altra base non est ancora pervenuta" 241 •

L'effe tto dei continui bombardamenti s u tutti gli aeroporti, campi e s tri sce d'atten-aggio provvisorie aveva avuto effetti devastant i. onostante i re integri e l'arrivo ne ll 'iso la di nuove squadrig lie, il 7 luglio la caccia italiana aveva so lo 7 1 velivoli effic ienti, ma due giorn i quest i e rano appena 39, mentre un mese prima aveva 219 velivoli, di cui l02 efficienti242 Le perdite in combattimento dei primi nove giorni di luglio erano state complessivamente poco rilevanti - so lo sette ve livoli - ma quelle a terra - duecentoventi velivoli - erano state addirittura spaventose243 Appunto per effetto delle perdite a terra , la capacità reattiva della cacc ia italiana aveva subito un rap id issimo t raco ll o. Mentre il 4 lug li o aveva eseguito 212 sortite ed

236 Superaereo, 0023173/S , ore 2400 8/7/ 1943. AUSSMA SL4/4 I

237 Pr ien J. op. cit. pp. I640- 1641. (Non abb iamo element i per precisare I·eventua le partec ipazio ne al combattimento de l 11./JG 53.)

238 NATAF AI/604, Int/Opsu m No .92. 9 Jul y (1943). AFHRA. A-60 11. RAF Narra tive "The Sicilian Campaign'', pp. 44 - 45 , AF HRA 23364 (in quest'ult imo docu me nto i P-40 so no indicati come appartenenti al 342 Group anziché al 3241h FG. L' errore di invers ione delle cifre è abbastanza palese non essendovi in que l periodo ne l Mediterraneo un 342t h FG equipaggiato con P-40).

239 Walker J . op. cii. pp.163 , 164,484,485,540.

240 Pagani Flaminio , "Al i d'aqui la" (au tobiog rafia del gen. pilota Giuse ppe Ru zz in ) p.258.

241 Superaereo. 0023 I 73/S ore 2400 8/71 1943. AUSSMA SL4/4 I.

242 Cfr : RAF Narrative "The Sicilian Ca mpa ign'' , Appe ndix 3 It alia n Air Force Strength 18 May - 9 Jul y 1943 ( from Supe r Aereo Stat is tica ! Retu rn s - DS 909 18/l ( I 18)/BN .6 115 30 6/55 R SECRET)

243 Fa ldella E. " Lo sba rco e la d ifesa de ll a Sici li a". p. 100.

CAP Xli - LA KEllTRALlZZAZ IONE Ut.L LE DlrESE DEL LA SI CII .I A 441

i l giorno successivo 165. ne aveva fatte appena 95 il 6 di luglio1-1-1 Cifre che rapportate al numero dei velivoli efficienti dimostrano come. nonostante la drammatica situazione de l mater iale di volo e dei suoi d isastrati campi. ogni caccia italiano bellicamente efficiente aveva affronta to il ne mico non meno di due volte al giorno.

Un contemporaneo declino si era avuto anche negli Jagdgeschwader 77 e 53, la cui forza - nelle tre settimane a cavallo fra la metà di g iugno e la prima decade di luglio - era passata da centotrentaquattro velivoli efficie nti ad appe na quarantaci nque. no notante i cospicui reintegri con nuove macchine e piloti di rimpiazzo 245 • Era stata inoltre quasi annichilita la forza dello Schl.G 2, i cui assaltatori Fw.190 avevano preso parte attiva a vari combattimenti e la cui efficienza, all'alba del IO luglio, era ridotta ad appe na t redic i velivo li246 • el caso deUo Schl.G 2, le perdite più rile, anti erano tate causate dai numerosi atlacchi ai campi satellite di Gerbini247 • L'alto numero di pe rdite e la d istru zione di gran parte degli aeroporti avevano costretto von Riehthofen ad ini1iare il trasferimento nella penisola italiana del materiale superstite dei reparti del 11. Fliegerkorps ancora schiera ti in Sicilia14 N I superstiti Fw. 190 de ll o Sch l. G 2 furo no arretrat i su li 'aeroporto di Crotone. Gli Jagdgruppen ancora efficienti furono dapprima spostat i ad oriente di Gerbini, lasciando solo i più deboli nel sud e~t dell'isola 249 Comunque già da l 6 lug li o, era iniziato il ritiro de ll e balle ri e della Flak, sino ad allora impiegate ne ll a difesa gli aeroporti, che furono in gran parte ri chierate ai due lati dello Streno di Messina1~. La d uriss im a ca mp agna ae rea su ll a Sicilia ed il co ntem pora neo avv ista me nt o di grossi convogli in navigazione verso il Mediterraneo Ce ntrale. costituivano un chiaro segnale della imminenza dell'invasione. Pertanto, a partire dai primi di luglio, i comandi italo tedeschi avevano intens ifica to le ricogn izioni aeree, comprese que lle su l Canale di Sicilia e sui vicini porti della Tunisia. mobilitando in via eccezionale anche i repani caccia della Sicilia. L ·s luglio lo JG 77 aveva eseguito due ricogn izioni con coppie d i Bf. I09

244 Faldella E. ··Lo ~barco e la difesa della Sicilia··. p. 103.

245 Cfr.: RAF Namuive "T hc Sici li an Campaig n". Appendix 3 (German docu me nt s). Nei mesi di gi ugno e luglio 1943. gli JG.77 e JG.53 riccvcuero complessivamente 369 Bf. 109 nuovi di fabbrica o revisionati per rimpiazzare le loro perdite. (Cfr.: Gennan Order of Baule. Statistic!t as of Quaner years 1938-45, AHFRA 137.306- 14 ro ll A 1128 USAF Historcical Rcsea rch Age ncy, Maxwell AF B Alabama).

246 La presenza dei Fw.190 in vari combanimcnti aerei era sta ta più vo lt e segnalata nei rapporti Alleati. Cfr.: ATAF Inti Opsum dall · l al 9 luglio 1943 in AFH RA A-60 11.

247 Cfr.: RAF Narrative "Thc Sicilian Campaign··. Appendix 3 ( German documcnts). ltalian Air Force Strength 18 Ma y -9 Jul y 1943 (from Super Aereo Stati Mica! Rerurns - DS 90918/1 ( 118 )/ B .6115 JO 6/55 R SECRET). AFHRA 23364.

248 Faldella E.·· Lo sbarco e la dife\a della Sicilia p. 100.

249 Prien J. op. cit. pp. l 640 - 164 1.

250 Faldella E.·· Lo sbarco e la difesa della Sicilia··. p. 100.

442 Gll~RRA AERlA I '\ lTAL IA · DA EL-ALAMI-I~ ALLE SPIAGGE IJH I.A S1CU '-" IA'-----
, Sciocco luglio 1943. I volti tesi dei piloti dello sezione d'ollorme del 150° Gruppo. Al centro il sottotenente Giuseppe Romociotti (pgc. Giuseppe Ro mociotti).

sulla zona di Capo Bon 251 onostante la carenza di caccia efficienti, nello stesso giorno l'Aeronautica Sicilia aveva inviato due coppie di MC.202 a sorvegliare la zona di mare fra Capo Passero e Malta, che furono controllate sia alle prime luci dell'alba sia a pomeriggio inoltrato252 Come già sapp iamo , una ricognizione ordinata al 15 0° gruppo era abortita per inefficienza di tutti gli aerei superstiti.

DX-1 (9 luglio) - Alle 03,20 del 9 luglio, un ricognitore tedesco aveva avvistato a sud est di Pantelleria una novantina di

navi, in gran parte mezzi da sbarco. Al le 06,35 un altro ricognitore tedesco aveva segnalato due grandi unità ad ovest di Malta, ma foschia e nubi basse gli avevano impedito di controllare più accuratamente le acque fra Malta e Pantelleria.. Alle 11,00 un ricognitore aveva individuato dodici piroscafi ed otto vedette davanti a Capo Bon e tre navi da guerra di tipo imprecisato ad est cli Kelibia. Infine alle 16,34 un Bf. I 09 G-4 del 11 Fliegerkorps aveva avvistato a nord di Gozo cinque convogli, con circa 150 - 200 unità, fra LCT e navi scorta. Alle testa del maggiore convoglio - in movimento a nord oves t di Malta con circa ottanta navi - erano state segnalate due unità pesanti , presumibilmente navi da battaglia. Altre sessantanove navi, fra grossi mercantili ed unità minori erano state segnalate nel porto di Biserta. La rada di Biserta era stata controllata un paio d'ore dopo anche da due MC.202 partiti dalla Sardegna, che avevano confermato la presenza di " moltissimo naviglio sottile" 253 Anche se il mare grosso aveva reso difficile la navigazione nel Canale di Sicilia , la situazione era tale da g iu stitìcm·e il massimo allarme254

Valutati i risultati delle ricognizioni e la situazione generale nel Mediterraneo, alle J 8,00 Supermarina trasmise al Comando Supremo ed alle altre forze armate il seguente apprezzamento della situazione: " Nell'insieme tempo abbastan za favorevole ad opera z ioni di sbarco contemporanee sia nella zona costiera meridionale che in quella orientale della Sicilia. La notevole consistenza di navi da trasporto e pi ccole unità a Biserta e l'avvistamento odierno in zona Malta di numerosi me zz i da sbarco e di forze pesanti in mare possono essere indice di un inizio delle opera z ioni di sbarco nella notte"255

Intanto il 9 luglio - ultim o dei sette giorni delle le operazioni eseguite per assicurare la super iorità aerea anglo americana su IJa Sicilia - la NAAF e la IX Air Force avevano sferrato una serie di pe sant i attacchi, che dovevano inftiggere il colpo di grazia ai rest i delle forze aeree dell ' Asse e decapitare contempora neamente i comandi della 6" Armata e delle divisioni tedesche. Le operazioni dovevano essere aperte da novanta Wellington, che con tre contemporanei attacchi - ognuno condotto da tre ondate di dieci aerei l'una - avrebbero dovuto colpire, alle 23 ,20, alle O1,45 ed alle 02,30, gli aeropo rti di Gerbini, Catania e Comiso. Nonostante generosi lanci di bengala, una ma levola foschia notturna aveva mandato all' aria l' accura to

251 Prien J. op. cit. pp.1640-1641.

252 Superaereo. 0023173/S , ore 2400 8/7/1943 , AUSSMA SL4/4 l.

253 Diario Stor ico Ae ronautica Sardegna. AUSSMA

254 Santoni, op. cit. p. 133.

255 Da Supermarina a Supe raereo . verbale d i comunicazione telefonica , IO lug li o 1943. ore 00.00. AUSSMA. SL 1-0.

CA P. Xli - L A KE UTRALI ZZAZ IO NE DEL LE DIFESE DELl, A SI CII .I A 443
Com iso l'oggressivo muso di un Bf.109 G6 del 3° Gruppo C.T. (pgc. gen. Giuseppe Ruzzin).

programma. comu nque ventuno Wellington avevano trovato Gerbini, mentre altri venticinque erano arrivati su Catania, ma solo una formazione di venti ci. che aveva raggiunto Comiso aveva potuto lanciare le bombe con sufficiente precisione. La contraerea aveva fatto un di . creto lavoro, visto che s u se ttantadue Wellington arrivati s ui bersagli due non erano rientrati alla base15".

Una parte degli anacchi notturni era sta ta assegnala anche ai bombardieri della ATA F. che erano andati sui campi di Trapani Milo e Sciacca. dove avevano scar icato 34 tonnellate di bombe 1 ~' Dopo il sorgere del sole, la NATAF entrò in az ione con i s uoi bombardieri leggeri co lpendo per l'ennesima vo!La i campi di Trapani Milo, Sciacca e Biscari. l trentadue A-20 del 47 1h B.G. inviati su Sciacca. incontrarono prima una forte contraerea, poi otto caccia tedeschi ed italiani, che nonostante la nutrita sc orta fornita dai P-40 de l 324 F.G. distrussero due A-20 e ne danneggiarono altri ette~5 Subì perdite anche la formazione di ventiquattro Baltimore dello Wing 232 inviata su Milo. Una Flak ''intensa ed accurata", abbatté un Baltimore, mentre un seco ndo cadde mitrag liato eia una esigua. ma aggue rrit a pattuglia della Staffe! 9./JG.53 1w Altre quattro perdite furono registrate fra gli ottanta ette P-40 del 3241h F.G. impe gna ti nelle scorte su Sciacca e Milo. Però il 3241h F.G. rec lamò dieci vittorie sicure. più sei probabili aspe e di altrettanti Bf.109 1w.

Uno dei p il o ti che difesero lo Si cilia. Il mare sc ia ll o Filippi dell o 363g Squadriglia.

Alle incursioni dei bombardieri si aggiunsero anche quelle degli assa ltatoii dei Group 71h e 86111 • che impegnarono una o ttantina di A-36 in varie scorre rie a bassa quota. nel corso delle quali furono bombardati un comando a Port o Empedocle. raccordi ferroviari e postazioni di artiglieria contraerea. Tuttavia qu este ulti me si dimostrarono molto più coriacee del previsto. abballendo due A-36 e danneggiandone gravemente un terzo26 ' Come la maggiore parte delle scorrerie eseguite negli ultimi giorni dai cacciabombardieri, neppure quella degli " In vader'' fu ostacolata dai caccia dell 'Asse. che invece prefe riron o riservare le ultime forze per ingaggiare le grandi formaLioni di bombardieri, anche e dovevano sfidare le loro fortis!)ime scorte!6 ~.

li primato del tonnellaggio di esplosivi lanciati da una forza aerea nel giorno precedente l'inva,;ione della Sicilia spetta indubbiamente alla North African Strategie Air Force, c he il 9 lu g lio aprì le sue operazioni diurne con ventitré P-38 armati di bombe in via ti ad attaccare i ceneri radar di Poual lo e Capo Pa!)sero. Subito dopo centonove B-17 scortati da P-38 bombardarono i campi di Sciacca e Biscari, mentre trentasei B-25 ri servava no lo stesso trattamento ad uno elci campi sate llite di Gerbini. Il medesimo complesso aeroportuale fu attaccato anche dalla IX Air Force. che per questo lavoro di rifinitura impiegò ventisei B-24 del 98'" B.G. armat i di bombe a frammentazione. Un ailro gruppo di ventuno B-24 della lX

256 RAF Narrative "The Si ci li an Campaign" p.45. AFHRA 23364

257 ATAF Al/609. lnt/Op~um No.93. 10 July ( 1943). AFHRA A -601 I.

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444 G l11RRA Al:RI \ 1'- ITAL I\ - DA 1:l. AI.AMEI' \LLE SPIAGGI:: D[.ll.\ .::.:. S "'IC'-"11"-'IA ______________

A.F. fu invece mandato su Taormina per completare la distruzione della sede ciel quartiere generale tedesco all'Hotel San Domenico, su cui già si erano accaniti i bombardie1i in picch iata A-36 del Tactical Air Command. Durante questa missione il 376'h B.G., non fu ostacolato né dalla contraerea né dai caccia263 Dopo la sfuriata della mattina. vi fu una lunga pausa che durò sino alle 18,00, quando quarantadue B-25 eseguirono un vio lentissimo bombardamento sul centro ab itato di Caltanissetta dove, secondo i servizi d' in formazione, aveva la sua sede il Comando della 6° Armata264 Altre due formazioni, rispettivamente di ventitré e ventiquattro B-26, riservarono lo stesso trattamento ai centri abitati di Palazzola e Piazza Armerina265.

A causa della distruzione delle piste di Gerbini avvenuta il giorno precedente, il 4 ° Stormo fu col to in piena crisi di trasferimento, mentre stava spos tando aerei e se r vizi da Finocchiara e San Salvatore alle piste di Catania Fontanarossa. Comunque in una delle rare azioni eseguite dal 4 ° nel corso della giornata, i Macchi rivendicarono due Sp itfire, che furono aggiudicati ai tenenti Daffara e C lauser266 I ripetuti bombardamenti di ogni aeroporto o campo, dai quali i caccia italiani ancora operavano nella zona occidentale, avevano decretato anche il pratico annichilimento del 53° Stormo, il cui comandante alla sera del 9 luglio comunicò ali ' Aeronautica Sicilia che tutte le basi del suo set tore erano inatte1nbili , ad eccezione di una co rta e rischiosa striscia a Palermo Boccadifalco267 •

A tarda sera il maggior generale Galland ebbe un co ll oquio con von Richthofen pre sso il quartiere genera le della Lufttlotte.2 a Frascati (Roma). Come era sua ab itud in e il br ill ante asso de ll a caccia espresse il suo parere con la massima concisione e schiettezza. "La situazione - riferì Galland - è internamente ed esternamente perso". Tuttavia, memore delle accuse relative alla mancanza di spi1ito combattivo formulate alcuni giorni prima eia Goring , aveva difeso i suoi reparti caccia aggiungendo "quando il nemico è arrivato ci ha trovati molto deboli" 268

Per gli aviatori della Sici li a la giornata de l 9 lu gli o 1943 aveva amaramente concluso un periodo, mentre per altri loro camerati un nuovo terribile giorno stava per iniziare. Poco dopo l'imbrunire la flotta d 'invasione fu per la prima volta attaccata dall'aria. Alle 22.00 un temera1io S.79bi s della 205° Squadriglia Siluranti decollato dalla Sardegna ai comandi del sottotenente Carlo Degli Angeli (2 ° pilota serg. magg. allievo ufficiale Aldo Guerra) lanciò il suo siluro contro un piroscafo della presumibile stazza di 10.000 tonnellate, in navigazione con un convoglio intercettato al largo della costa tunisina fra Cap Serrai e Biserta (37 ° 20' N - 09 ° 40' E). Alle 22,25, altri due aerosil uranti S.79bis de ll o stesso reparto lanciarono i loro sil uri. Il primo contro un piroscafo di presumibili 12.000 tonn. appartenente ad un convogl io intercettato a nord ovest di Capo de Garde (Bona). Il secondo contro un bastimento da 7 .000 tonn . a nord di Cap Serrai (37 ° 10' N. - 09 ° 10' E). Al loro rientro , tutti i tre equipaggi riferirono di avere notato lo scoppio dei siluri 269 • Degli Angeli riferì che la nave da lui colpita era sicuramente affondata, ma la Regia Aeronautica la incluse prudenzialmente nell'elenco delle unità colpite210

263 Wa lker .I. op. c it. p.484 - 485 .

264 Fa ide ll a E. "Lo sbarco e la difesa de ll a Sicilia'', p.103. NATAF Al/609. l nt/Opsum No.93. IOJul y ( 1943). AFHRA A-60 11 . Vedi anche: The Twel fth Air Fo rce in the Sic ilian Campaign .. annex 21. Operation s Bullcttin No.4 p. 4. AFHRA A-6192 Gl i aerei lanciarono complessivamente 42 tonnellate di bombe (ibidem). La sede del Comando della 6· Annata era ad Enna (n.d.A).

265 The Twc lfth Air Force in thc Sicilian Campaign" annex 2 1. Op erations Bullcuin No.4 p. 4. AFHRA A-6192.

266 Arena N. op. cii. Voi. IV p. 274 .

267 Tarantola E. op. cit. p.160.

268 Prien J. op. cii. p. 1644

269 Aeronautica Sardegna a Superaereo, comun icazione telefon ica ore 02.50 del IOlug li o 1943. AUSSMA S4 SL l BI 39. Un quarto S.79 non ebbe avvistament i e pertanto rientrò a Milis a ncora col s iluro appeso alla fusoliera (Ibidem)

270 Cfr.: S ta t is tics - Al li ed Los ses infli cted by ltalian Air Force 1940 - 1945 & lt alian losses and Aicraft Efficiency. AFHRA A-6084, frame 0727. Ancora ogg i la ver id ic ità di queste rivendicazioni è negata quasi per intero (Vedi Santoni e Mattesini. op. c it. p.410).

_,C"-'A'-' P. -"X= ll - _.,L=-A'-'N= ' E=UT,..,,R""A=Ll=l2.=-= AL l01'b [)EL LE D IFESE DF;LLA SI CILIA 445

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'-••bini.

.C 7 H (,lij, 's.ite.lli~ts Jo4~ - )70

Mappo dell'lntelligence della NAAF con l'indicazione degli aeroporti, dei campi d'aviazione e degli obiettivi strategici della Sicilia con relativa la consis tenza delle d ifese contraeree (AFHRA)

Un'ora e ve nti c inqu e minuti dopo l'u ltimo attacco degli ae ro siluranti , tredic i Cant.Z 1007 bis del Ra ggruppamento Bombardamento decollarono da Decimomannu per an d are all'attacco della grande ' ·Armada in navigazione ver5.o le spiagge della Sicilia171 • Ma questi pochi ed anziani trimotori aprirono solo il primo ca pitolo di un 'a llra lunga sto ria.

271

2002).

446 G UERRA A EREA l"I I TALIA - DA l:L-AI.A'vll:IN ;\LI F Sl' IA<òGE Dl:L I.A SJCLI..IA
"Diario Storico Aerona uti ca Sardegna, ann o 194J' , pag. 264. AUSSMA. Ognuno dei tredici Cant.Z 1007 bis portava otto bombe ala ri da I00 Kg. Tes timonianza all' A. e libretto di vo lo ciel comandante Vinorio Samverino. (Tor ino. 10 gennaio

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AC , Air Command

ACIT Armata Corazzata Italo Tedesca

AOC , Air Offic er Commanding

ARCADIA, Conferenza a Washington capi U.S.A.e Regno Unito , dicembre 1941 - gennaio 1942

ASC, Air Support Command

AVALANCHE (Operazione) , sbarco nel go lfo di Salerno

B.G. Bomb Group

BARRACUDA (Operazione), sbarco nel golfo di Napoli

BAYTOWN (Op erazione), sbarco nell ' area di Reggio Calab1ia

BOLERO (Operazio ne), prima denominazione di Overlord (sba rc o in Normandia)

BR IMSTONE (Ope razione) , sbarco Alleato in Sardegna

BUTTRESS (Operazione) , sbarco dell'8" Armata nell'area Reggio Calabria - San Giovanni

C.A.T., Corpo Aereo Tedesco

C.O. Commanding Office r

C.S.M, Capo di Stato Maggiore

CAPRI (Operaz ione) attacco della 1• Armata It alo tedesca nel settore di Medenine

CCS Comb in ed C hfofs of Staff (U.S. -U.K. )

CORKSCREW, Operazione per l'occupazione di Pantelleria

CSM, Capo di Stato Maggiore

CSP, Committee for Stra tegica! Plans (Comi tato interalleato per la Pianificazione Strategica)

CV Fleet Aircraft Carri er (portaerei di squadra)

CYE Escort Carrier (portaerei di scorta )

CVL Light Carrier (portaerei leggera)

DAF, Desert Air Force

DAK Deutsche Afrika Korp s

DD Destroyer (cacciatorpediniere)

DE Destroyer Escort (cacc iatorpediniere cli scorta)

DT CAT, Difesa Contraerea Territoriale

DUKW Amphibious Truck (a uto carro abfibio)

E.A.C., Eastern Air Command

F.G. Fighter Group

Fl REBRAND (Ope raz io ne) , sbarco Alleato in Cors ica

G- 1 Per so nnel Officer(r)

G-2 Inte lli gence Officer(r)

G-3 Op erations Offic e(1')

G-4 Logis ti cs Office(r)

GHQ Ge nera i Headq uarter s (quartiere generale)

GOBLET (Operazione) , sbarco dell'8a Armata nell'area di Cro tone

GYMNAST (Operazione) sbarco Alleato in Marocco

H.M .S His Majesty's Ship (nave cli Sua Maestà)

HUSKY (Op erazione), invasione de ll a Sicilia

fFF l den tificat ion, Friend or Foe

J .C.S . Jo in t Ch iefs of Staff

G LOSSA RIO 447

LC Landing craft (mezzo da sbarco)

LC l La ndfo g Craft. lnfantry (mezzo da s barco fanteria)

LCM Landing Craft. Mcchanized (mezzo da sbarco )

LCS Landing Craft. Support (mezzo da sbarco suppono tattico)

LCT, Landing Craft, Tank ((mezzo da sbarco per carri armati)

LCVP Landin g Craft. Vehicles and Personncl (mezzo da sbarco per veicoli e personale)

LEHR GANG (Operazione), evacuazione dalla Sicilia delle truppe tedesche (11- 16 agosto 1943)

LSD, Landing Sh ip, Do ck ( nave da sba rco speciale)

LSL Landing Ship. lnfantry (na ve sbarco fanteria)

LSM, Landing Ship, Medium (nave sbarco media)

LST , Landing Sh ip , Tank (nave sba rco carri armati)

LSV. Landing Ship. Vehicle (nave sbarco veico li )

LVT(A) Landing Vehiclc, Tracked (Armorcd) (veicolo da sbarco cingolato e corazrnto)

LVT(G), Landing Vehiclc, Tracked (G unb oa t) (veico lo da sbarco cingo lato armato)

LVT ( L). Landin g Vehiclc. Trackcd ( Largc ) (veicolo da sbarco cingolato, grande)

LVT(M), Landing Vchicle, Tracked (Mo rtar ) (veicolo da sbarco cingolato armato di mortaio)

LVT(R), Landing Vehicle, Tracked (Ro cket) (ve ico lo da sba rco ci ngo lat o lanciarazzi)

LVT. Landing Vehicle. Tracked (Amp htra c) (ve icol o da sbarco ci ngolat o)

MAC. Mediterranean Air Command

MT , Military lnt elli ge ncc (G-2), In for mazio ni Militari

MIA. Missing in Action . disperso in azione

MTB. Motor Torpedo (PT) Boat. motosilurante

MUS KET (Operazione), sbarco Alleato ne ll e Pu gli e

MVSN , Milizia Volontaria della Sicurezza Nazionale

'AAF. orthwcst African Air Forccs

NACAF, Northwest African Coaslal Air Force

NAPRW. orthwest African Ph otographic Reconnaisance Win g

NASAF. orthwest African Strategie Air Force

NATAF, orthwcs t African Tactical Air Force·

ATOUSA. orthwest African Theater of Operation U.S. Army

O.K.L. Oberk ommando der Luftwaffe

0.S.S. , Office of Strategie Se rviccs

OBS, Oberbcfc ls haber Sud. Alto Comando Sud

OKW . Oberkommando der Wehnnacht, Alto Comando della Wehrmac h t

OV ERLO RD {Operazione). sbarco in ormandia

P.0.W Pri soner of War. prigioniero di guerra

PB . Patrol Boat

PB Patrol Boat

PC. Patrol Craft

PC. Patrol Craft

PCE Patrol Craft, Escort

PC E. Patrol Craft, Escort

PO JNT BLAì K (OperaLione). di tru zione della Luftwaffe e delle indu strie aeronautiche tedesche

PT. Motor To rp edo Boat (MTB). Motosilurante

R. A. Regia Aeronautica

RAAC, Royal Australian Air Force

RA F, Roya l Air Force

RAN. Roya l Austral ian Navy

RAR I, radiolocalizzatori (radar)

448 G UERRA ALREA IN ITA LIA - DA EL-A L AM~.! § l'IAGGE Obi.I A SICILIA

RCAF, Royal Canadian Air Force

RCN, Royal Canadian avy

RETRlBUTlON , Operazione per impedire l'evac uazione dalla Tunisia delle truppe dell'As se

S.M., Stato Maggiore

SAAF, South African Ai r Force

SATIN (Operazione), conquista di Sfax (affidata al XIX Corpo d'Armata francese)

SLEDGHAMMER (Operazione) incursio ne in forze anglo americana in ormandia

SUPERAEREO, indiri zzo telegrafico Stato Ma gg iore Regia Aeronautica (usato nel tes to come sinonimo).

SUPERGYMNAST (Operazione) sbarco All eato in Algeria

SUPERMARTNA , indirizzo telegrafico StatO Maggiore Reg ia Marina(usato nel te s to come sinonimo).

T.C.G. Troop Carrier Group

TAF, Tac tica l Air Force

TOPHAT (Operazione). p1ima denominazione di Avalanche (s barco ne l go lfo di Sa le rno )

TORCH , (Operazione) in vas ione del Nord Africa Francese

TRIDENT (Conferenza), Was hington 12 -25 /05/ 1943.

U TERNEHME EILBOTE (Operazione), attacco S3 AJmata Corazzata (ita lo tedesca) a Le -Kef

US, United States (Fleet)

USA, United States Army

USAAF, United States Army Air Force

USMC United States Marine Corps

USN United States Navy

USNR United States Navy Re se rve

USS United States Ship

USSAFE, United States Strateg ie Air Force in Europ e

WDAF , Western Desert Air Force

GLOSS AR IO 449

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Testimonianze edocumentazione varia

• Archi vio Centro Storico Fiat.

• Biron Giuseppe. g ià tenente pilota del 22° Gruppo C.T.

• Bonanomi Lanfranco già aviere scelto del 150° Grupp o Caccia.

• Brocc hi eri AJe~sandro, g ià se rg. pil o ta 103a Sq .. Zuara e Raggruppamento Idrovolanti, 84° Gruppo, Taranto.

• Bruno Bonato, già 1° motorista della 274• Squadriglia.

• Cecca rdi Carlo, già maresc iallo pilota del 5° Stormo Assalto de lta R. A. e de l 2° Grupp o Caccia dell'AN R.

• Chi alc Giovanni. tenente pilota Gi ovanni Chiale, del 150° Grupp o CT , Li bre tt o dei voli, copia nell'archivio dell' A.

• Chitarin Edoardo già sotto te nente G.A.r.a.t.. Gruppo Baltimorc.

• Corbellini Mario, già 1° Aviere Marconi sta della 2651 Squadriglia, 88 Gruppo sa Bomba rdamen to.

• Gin evro Giovanni già so ttotenent e pilota de l 149° Gruppo , 608" Squadri g li a Tra s po rti.

• Hassard William H g ià 2nd Lt. navigator del 3761h B G. " Li berandos"

• Herb Ilarper. storico del 98'h BG "The Pyramides ··.

• Leon e Leonell o ge n S.A Memori ale a lle ga to alla tesi laurea del dr. Lion e llo Leo ne, p. g c. dell ' A.

• Lundy Will. ve tera no e storico del 44 ,h BG.

• Paravicini Pi erpaolo già tenente pilota del 155° Grupp o C.T.

• Radtk e Ri chard K., hi stori an of th e 2nd B.G. Assoc ia tion.

• Ramaciotti Giu eppe. g ià tenente pilota del 150° Grupp o Caccia Terrestre.

• San sev erino Vi tt orio, già tenente pilota del Raggruppamento da Bombardamento e capitano dello Stormo Baltimorc.

• Sanson Atti lio. già tenente pilota del 22° Grupp o Caccia R.A e 2° Gruppo Caccia A. 1 R.

Allegati

ALLEGATO l

Organici e denominazioni Forze Aeree

All'i ni zio del luglio 1943. a causa della profonda crisi della R.A. I" organico delle unità era inferiore alle situazion i numeriche sopra e lencate.

La 1• Squadra Aerea aveva sc i gruppi per un totale di 190 vel ivol i: 2" Squadra Aerea, un Gruppo con 37 ve livoli: 3• Squadra Aerea tredic i Gruppi e tre squadriglie autonome con 243 ve livo li: 4• Squadra Aerea sette Gruppi con 46 velivoli; Aeronautica Sicilia (ass imilabile ad una Divisione Aerea) cinque Gruppi con 137 velivo li: Aeronautica Sardegna (assimi lab ile ad una Divisione Aerea) sei Gru ppi e due Squadriglie con 130 ve li voli. La 3• Squadra e le Aeronautiche della Sicilia e della Sardegna, pur esse nd o gra ndi unità di prima li nea avevano un organico circa pa ri alla metà del minimo. mentre a ltre d ue grandi unità - inca,icate di fungere da riserva per le altre Squadre Aeree - erano state praticamente sv uotate sia di vel ivoli efficienti che di personale addestrato.

No ta :

Le squ adrig li e da caccia (Staffel n) della Luftwaffe aveva no da 12 a 16 velivol i. Lo Stabschwarm (Pattu glia Comando) de llo Gcschwader. era formato da 3 o 4 ve livo li. genera lm ente g uida ti in azione dal comandan te dello Geschwader.

Italiane , Tedesche, Americane, Britanniche
Aero nautica R. A. Sezione Squadriglia bombardamento Squadriglia caccia Gruppo 2 - 3 squadriglie Stormo 2 Gruppi Brigata Aerea 3 Stormi Di visione Aerea 2 - 3 Brigate Squadra Ae rea 2 -3 Divisioni Aeree Nota: ALLEGAT I 459 ve liv oli 3 9 12 18 - 36 36 - 72 108 - 216 2 16 - 432 432 - 648
Regia
Luftwaffe velivo li Rott e 2 Kctte 3 Schwarm 4-5 Staffe! 9- 16 Gruooe 3-4 Staffeln + Stabkelle 30-52 Kamo faesc hwader 3-4 Gruooen + Stabschwarm 90 - 120 Jagdge sc hwader 120- 160 Fl iegerdivision 3 Geschwadern 270 -340 Fliegcrkorps 5-6 Ge sc hwad ern 450-800 Luftflotte 2 Fliegerkorps 900-1600

Il num ero dbtinti,o dei Gesc hw ade r era indicato con numeri arabi (es. lo JG. 77 era lo J ag dge\chwade r. 77).

Il num ero distinti\'O dei Gruppen era indicato con numeri romani (es. il 11./JG. 77 era il <ieco nd o gruppo dell o Jagdgeschwader.77 ).

Il num ero distintiv o de lle Stafflcn era indicalo con num eri arabi (es. 3./JG .77 era la terza squadri g li a dell o Jagdgeschwadcr. 77).

Lo stei.so sistema di denominazione era usato per i reparti da bombardamento (es. il TT ./KG. 76 era il secondo gruppo del Kampfgesc hw ader.76) d'assall o (Sch ncllkamp fgesc hwad cr), da bombardame nto in picchiata (S tur zkamp fgcschwader). da cacci a notturna ( ach tjagdgescwadcr). da cacc ia pesante Zc rstorerg esc hwader ) . ecc. United States Army Air Force

Nel lib ro la denominazione dei repa rti è ge neralme nte data sia nella forma abbreviata che in quel la origina le e co mpl e ta .. Ad esempio : la inth ALr Force. è anc he indicaia come lX A F . la Eight h Anny ( Briti sh) come 8" Armata britannica. la Twelfth Air Force co me Xli A.F la Luftfl o tt c.2 co me 2" Fl ou a Aerea.

460 Gtl .RRA AEREA I' ITAUA - DA U - ÀI.A~IEl)I ALI.I:. \PIAGGE DELLA S."-=IC"-=11.= I A _
USAAF velivoli Flight 4-6 Squadron Fi ehtcrs 25 Group Fighters 3 Squadro ns + 1 HO Fl ight 80 Squadron Di ve Bo mbers 13 Group Dive Bo mbers 4 Squadrons + I HO Flight 57 Squadron Light Bombers 13 Group Light Bombe rs 4 Squ adrons + I HO Fl i ght 57 Squadron Medium Bombers 13 Group Medium Bo mbers 4 Squadro ns + l HO Flight 57 Squadron Heavy Bombers 12 Gro up Heavy Bombers 4 Squadrons 48 Squadron Troop Can-ier 13 Group Troop Carrier 4 Squadrons 52 Wing 3-7 Groupii 230 - 500 Air Divsion 5 - 7 Wing s 1.150 - 1.600 Air Force 3.000 - 5.000 R oya l Air Force RAF ve livo li Sec ti o n 3 Flight 2 Scction s 6 Squadron 2 Fligths 12 Win g n° var iabile Squadro ns 40 - 60 Gro up n° variabile Win gs 130- 240 Command n° variabile Groups n° variabile Avverte nze

ALLEGAT02

Regia

Aeronautica Sardegna Velivoli Efficienza Base di schieramento Situazione Febbraio 1943 media

Com.te Gen. D.A. Augusto Bonola

Aerosiluranti

105 ° GR. Aut. (Sq 254• e 255")

130° GR. Aut. (Sq. 280, e 283 8 )

Total e aerosiluranti

Bombardamento

50° Gr. Aut. BT (Sq 210a e 211•)

51 ° Gr. Aut. BT (Sq .212• e 213")

Totale 50° e 51 ° Gr.

55° Gr. Aut. (Sq.221 a e 227a)

2° Gr. (Sq. 150", 1528, 358") (6 ° Stormo)

Totale aerei

Ori gi ne: efficienza media mensi le: G. Santoro op. cit. voi.TI p.520. repar1i e bas i: Brotzu. Caso e Coso lo op. c it

ALL EGATI 461
Decimomannu
Yillacidro
S.79 22
Alghero
Vi
ll acidro
Cant.Z 20 1007bis
B.R.20 6 Milis
Mc.202 6 Cagliari - Elmas G.50 10 Cagliari - Elmas C.R.42 17 Cagliari - Elmas
Caccia 24° Gr. Aut CT
Re.200 1 13 Decimomannu
94

A L LEGA TO 3

S ituazion e Regia Aerona uti ca 15 april e 1943 speciali tà numero reparti velivo li in carico

vecchio non nuovo impi ega- totali tipo tipo

462 Gt lE RRA A l Rl:A I;-.' I TALIA · DA J ; L-ALA~ I W, ALLE SPIAGGI, DFI I.A S ICILIA _ _
I
ggi disponibili
Bo mbardam ento 26 gruppi, 186 58 80 324 170 I squadra Aerosiluranti 9 gruppi 11 8 - - l 18 120 Tuffatori 3 gruppi 20 22 - 42 70 Assalto 4 gruppi - 96 - 96 115 Cacc ia 25 gruppi. 300 396 696 6303 squadre Jntercettori 6 grup pi 48 98 - 146 95 Ri cog ni zione terrestre 32 sq uad re 160 l08 - 268 300 R icogniLione marittima e 26 squadre 130 160 290 140aviazione imbarcat a Tras porti 8 gruppi 250 - - 250 234 8 1 gruppi Totali 62 squadre 1.212 938 80 2.220 1.974 Origi ne: AUSSM A Cart.Cop ie Fo ug ie r da Dc Felice E. op . cit. n.p. I045
Equipa
bili

264"

° Stormo)

Assa lto (sq. 20a e 53•)

sq.15 1•, 352", 3533 ) magg GinoCallieri

155°

sq. 15 l •, 3603 , 378a) magg. Duilio Fanali

* Elaborazio ne del I' A. da l Diario Storico Aeronautica Sardegna (AUSSMA).

A L LEGATI 463
Ba se Situazione reparti Velivoli In carico di schieramento metà
ALLEGAT04 Aeronautica Sardegna
maggio 1943
Cant.Z 1007bis 12 Alghero
31 ° Gruppo Siluranti S.79 siluranti 6 Alghero
° Gruppo Tuffatori Ju.87 20 De cimomannu 55 ° Gruppo (Rico
Cant.Z. I007bis 5 Decimomannu 89° Gruppo S.79 siluran ti 6 Milis
Stormo
CR.42 2 1 Oristano
Mc.202 24 Capoterra
Sq. B.T. (16
l
I03
gnizione Strategica)
I 5°
20° Gruppo C.T. (51 ° Stormo ,
Gruppo C.T.
Mc.202 3 Monserrato
Gruppo C.T. (51° Stormo) Mc.205 21 Monserrato 24° Gruppo Aut. CT Mc.202 20 Yenafiorita 24° Gruppo Aut. CT G.50 4 Venafiorita 160° Gruppo Aut. CT Re.200 1 22 Vena fiorita
Sq.
Re.2001 6 Yenafiorita 65 ° Gruppo Ricognizione (costiera) Ca.314 23 Oristano, Chilvani, Sq.28•.
Bastia 65 ° Gruppo Ricognizione (costiera) Ro.37 2 Oristano Totale Sardegna 195
(51 ° Stormo,
155°
358"
(2 ° Gruppo Aut. CT)
131 •, 124"

AL LEGAT0 5

464 G LIER RA AEREA IN ITA LLA - DA EL-ALAMEIN ALLE SPIA GG E DE l, LA S ICI LIA
Re gia Aeronautica s ituazione veli voli 18 ma gg io 1943 bombardieri caccia forza in carico efficienti forza in carico efficienti ord Italia l • Squadra Aerea 79 28 94 50 Nord Italia 2° Squadra Aerea 77 16 93 58 Centro Italia 3" Squadra Aerea 86 30 203 101 Sud Ita lia 4" Squadra Aerea 36 13 36 23 Sardegna 70 46 125 93 Sic ilia 34 8 221 100 Grecia - - 26 7 Egeo 33 19 45 34 Albania 49 31 24 13 Slovenia Dalmazia 16 9 19 9 Totali 480 200 886 488 Av iaz. forza Ese rcito 266 efficienti 195 Aviazione forza Marina 310 efficienti 18 1 Origine: Superaereo Statistica] Return s, DS 9018/1 (l 18)/BN 6115 30 6/55 R Secret (AFHRA 23364)
AL LEGATI 465
Regia Aeronautica Situazione reparti disponibili Velivoli In carico Base di per la difesa della Sicilia schieramento 11 maggio 1943 Riserva strategica nella penisola 43 ° Stormo B.T. (G ruppi 98° e 99°) S.84 18 Bresso 12 l O Gruppo Tuffatori Ju.87D -3 28 Siena 3° Stormo C. T Mc.202 e Mc.205 72 Ciampino - Metato 15 ° Stormo Assalto C.R.42 48 Piacenza 2 ° Stormo Assa lto : Grupp i I58° , 159° G.50 36 Osoppo 274" Squad ri g li a B.G.R. Piaggio P.108 5 Guidon ia Totale ri se rva s trategica 227 n. l Squadriglia Si luranti S.79 10 Pisa n. l Squadriglia Si luranti S.79 10 Gorizia Sardegna e Puglie n 1 Gruppo B.T. Cant.Z. l 007bis 10 Alghero n.J Gruppo B.T. Cant.Z. 1007bis 8 Decimomannu n.1 Gruppo B.T. Cant.Z. l 007bis 6 Gioia del Colle n.2 Gruppi Siluranti S.79 16 Mili s Totale Sardegna e Puglie 40 Sicilia n. I Gruppo B.T. Cant.Z. I007bis 20 Gela 279 3 Squadriglia Siluranti S.79 8 Gerbini ( l 06 ° Gr Siluranti ??) 1° Stormo C.T. MC.205 32 CataniaSan Salvatore/Gerbini 53 ° Stormo C. T. MC.202 60 Chinisia (Trapani)/ Pantelleria 3° Gruppo C.T. Bf.109G-6 20 S.Pietro J50° Gruppo C.T. Bf.109G-6 20 Sciacca 16 1° Gruppo C.T. MC.200 36 Chinisia (Trapa ni ) n. I Gruppo C.T. MC.200 - Mc.20222 Reg gio Calabria Dewoitine 0. 520 Tota le S ici li a 205 Totale Ita li a, Sardegna, Sicilia 472 aerei efficienti 50 % Origine: Superaereo , Prot.N. IB/8331. 11 maggio I943 ("Le diretti ve di S up eraerco". Yol.2 Tomo ll. p.796 )
ALLEGAT06
466 G uE RR A AERF.A IN l TALIA - DA EL - ALA EIN A LLE S PIAGGE DELLA SI C ILIA ALLEGATO? Regia Aeronautica s itua zione velivoli 12 giugno 1943 bombardieri caccia forza in effic ienti forza in efficienti carico carico Nord Italia 1• Squadra Aerea 52 21 11 2 42 Nord Italia 2• Squadra Aerea 32 4 54 16 Centro Italia 3a Squadra Aerea 119 47 227 113 Sud Itali a 4• Squadra Aerea 15 3 30 11 Sardegna 33 15 139 77 Sicilia 8 5 219 102 Grecia - - 25 12 Egeo 33 20 43 37 Al bania 49 28 24 15 Slovenia Dalma z ia 18 10 17 11 Tota li 359 153 890 436 Aviaz. Esercito forza 293 efficienti 199 Aviazione Marina forza 276 effic ienti 130 Origine: Superaereo Statis ti ca ! Return s. DS 9018/1(1 18 )/BN.6 I I 5 30 6/55 R Secret (AFHRA 23364)

ALLEGATO 8

Aero nautica Sicilia - Battaglia Pantelleria - Situazioni giornaliere ve livoli efficienti

Au tG ,~ ll 467
Reparti VeUvoli Efficienti Base di sc hieramento 1° giugno 1943 l O Stormo C.T. MC.205 23 Catania - San Sa!vatorc/Gerbini 150° Gruppo Bf.109G-6 5 Sciacca Gruppi 151 °, 15 3° , 161 ° Mc.202 48 Chinisia (Trapani) Sezione C. T. Mc.202 4 Pantelleria 279• Squadriglia Siluranti S.79 3 Gerbini 161 ° Gruppo C.T. MC.200 15 Castel vetrano Totale 98 6 giugno 1943 JO Stormo C.T. MC.205 2 1 Catania - San Salvatore/Gerbini 150° Gruppo Bf.109G-6 9 Sciacca Gruppi 151 ° 153 ° , 161 ° Mc.202 51 Chinisia (Trapani) 279° Squadri gli a Siluranti S.79 ,.., .) Gerbini 161 ° Gruppo C.T. MC.200 14 Caste lvetrano Totale 98 8 gi ugno 1943 I O S tormo C.T. MC.205 20 Cata ni a - San Salvatorc/Gerbini 150° Gruppo Bf.109G -6 7 Sciacca Gruppi 151 ° 153 ° , 161 ° Mc.202 4 1 Ch inisi a (Trapani) 279° Sq. S ilu ranti e I31 ° Gruppo A.S .. S.79 4 Gcrbini (4 S.79 del 131 ° arrivati il 9 da Pis a) 161 ° Gruppo C. T. MC.200 13 Castel vet ran o Totale 85 9 giugno 1943 I O Stormo C.T. MC.205 21 Catania - San Salvatorc/Gerbini 150° Gruppo Bf.109G-6 6 Sciacca Gruppi 151 ° , 153° , 161 ° Mc.202 38 Chinisia (Trapani ) 279• Sq. e 131 ° Gr. Siluranti S.79 o Gerbini 161 ° Gruppo C.T. MC. 200 7 Castel vetrano Totale 72

10 giugno 1943

468 GLi,R RA AEREA IN h ' ALIA - DA EL-A LAMEIN ALLE SP IAGGE Dl.'LI..A SIC' ILI A
I O Stormo C.T. MC.205 10 Catania - San Sal vatore/G e rbini 150° Gruppo Bf.l09G- 6 6 Sciacca Gruppi 151 °, 153 ° 161 ° Mc.202 35 Chini s ia (Trapani ) 279" Sq . e 13 l O Gr. Si luranti S.79 o Gerbini 161 ° Gruppo C.T. MC.200 7 Castel ve trano Totale 58
1° Stormo C.T. MC.205 12 Catania - San Sal vatore/Gerbini 150° Gruppo Bf. l09G -6 7 Sciacca Gruppi 151 °, 153° , 161 ° Mc 202 26 Chini sia (Trapani ) 279" Sq. e 131 ° Gr. Siluranti S.79 o Gerbini 161 ° Gru ppo C.T. MC.200 9 Cas tel vetrano Tota le 54 ori gine: Te!. Aeronautica Si cilia 0022 9 74 a Superareo del 18/ 6/ 1943, AUSSMA. SLI/B-J 39. do c. va r.i AUSSMA
11 giugno 1943

ALLEGATO 9

Regia Aeronautica

Italia - Sicilia - Sardegna

Reparti Operativi (*)

9 luglio 1943

ALLEC; AT I 469
Velivoli In Effi- Base di
carico denti schieramento
18 Squadra Aerea 43 ° Stormo B.T. (Gruppi 98° e 99°) S.84 32 8 Lonate Pozzo lo ( 13/7 Gioia del Colle: n.26 S.84) B.R.20 3 1 Lo nate Pozzolo 60° Gr. Intercettori (41 ° St.) 23Y Sq. Dornier D.2l7J-2 11 5 Lonate Pozzolo DornierD.217J-l 30° Gruppo Combattimento Ca.314 18 6 Bresso 121 ° Gruppo Tuffatori Ju. 87 6 6 Lonate Pozzo lo 2° Stormo C.T. M.C.202 15 11 Caselle Torinese 8° Gruppo C.T. (92•, 93• e 94• Sq.) M C.200 41 26 Sarzana - Luni 2° Gruoo o Intercettori ( 152a e 358a Sq.) Re.2001 4 3 Venegono - Sarzana 2° Gruooo Intercettori (3 58" Sq.) Dewo itine D.5 20 5 3 Villanova d'Albenga 59 ° Gruppo C.T. ( lnt erce llori ) Re.2001 II 8 Metato (P isa) 13° Gruppo C.T. (78• e 82" Sq .) Dewoitine D. 520 12 2 Metato (Pisa) C.R.42 13 8 Yenegono - Sar zana - Albenga 101 ° Gruppo (5 ° Stormo Assalto) Re.2002 19 9 Lonate Pozzolo Tot. l a Squadra Aerea 190 96 efficienza velivo li : 50,53 % 2" Squadra Aerea 15 8° Gruppo Assalto G.50 37 24 Os oppo (10/7/43 Crotone: n.14 G.5m 3" Squadra Aerea Ra 2.2. rupp a rnento Bombardamento Gruooi B.T. 28° - 86° - 88 ° - 106° Cant.Z.1007bis 3 1 20 Perugia 274" Squadri glia B .G .R. Pi agg io P. J08 8 4 Guidonia o o 103• Squ adrigli a Bombard amento a Ju. 87D-3 14 14 Siena Tuffo Rag gru ppamento Siluranti 36° St. , 284" Sq. del 13 1° Gr., S .79bis 44 15 Pi sa - Siena 89° Or.Aut. , 204• Sq. del 4 1° Gr 130° Gruppo Siluranti S.79bi s 9 2 Littoria (Lat ina) 42 ° Sto rm o C. Tnt. Re.2001 CN 5 4 Ciampino Sud - Cerveteri (300" e 30 3" Sq CTN ) 3° Stormo C.T. oo• Sq.) Me.1090 -6 11 4 Ciampino Sud - Cerveteri 3° Stormo C.T. 18 ° Gr. (83 3 Sq.) S.A.I. 207 3 2 Ciampino - Cerveteri 42 ° St . C. Int. 167° Gr , Sq. 300" Re .2001 11 9 Ciamp in o Sud 42 ° St. C. Int. 167° Gr , Sq. 303a C.R.42 5 2 Ciampino 42 ° St. C. In t. 167° Gr , Sq. 303" F.5 10 5 C iampino
470 G UERRA A EREA 1'- ITAUA - DA EL-A LA~ ll:t :-. ALI.E SPIAGGE: Dl:::..:,Ll:c:.A-'< S :..:c.. 1Cl=Ll.c:..A ____ 22° Gruppo C.T.(362• Sq.) Re.2005 5 Capua - Capodichino 4 (10/7/43 Sigonella: n.8 Re.2005) 22 ° Gruooo C.T. - 150" Sq CN Re.2001 10 5 Capua 22° Gruppo C T (369" Sa.) MC.202 16 9 Naooli - Capodichino 22° Gruppo C.T M.C.200 3 2 Napoli - Capodichino 22 ° Gruppo C.T (359" Sq.) Dewoitinc D. 520 8 5 Napoli - Caoodichino Al iquota 21 ° Gruppo Assalto Re.2002 25 20 Tarquinia 159° Gruppo Ass alto G.50 30 4 Pistoia (] 0/7/43 Crotone: n.21 G.50) Aliquota 15 ° Stormo Ass alto C.R.42 34 19 Pontedera Tot. 3" Squadra Aerea 282 149 efficienza velivoli : 53,41 % 4° Squadra Aerea 27 ° Gruppo B.T. Cant.Z. l 007bis 10 2 Manduria 43 ° Sto,mo (98 ° e 99 ° Gruppo ) S.84bis (26) (14) Gioia del Colle dal 13/7/43 15 7° Gruppo C .T. Mc.200 13 5 Grottaglie 157 ° Gruppo C.T. C.R.42 5 4 GrottagJie 97 ° Gruooo Autonomo C.R.42 3 3 Crotone 97° Gruppo Autonomo Ro.57 15 10 Crotone 41 ° Gruppo Aerosiluranti S.79 bi s .(n.d.) (n.d.) a Lecce dal 13/7/43 ** 5° St. Ass alto. 102° Gr. Re.2002 (19 ) (18) da Tarquinia a Crotone. (Sq. 209" e 239• 1) 10/7/43 Tot. 4• Squadra Aerea 46 24 efficienza velivoli : 52 % Aeronautica Sarde1ma 264" Squadriglia B.T. Cant.Z . I007bis s 4 Al2:hero 103 ° Gruppo Bomb Tuffo Ju. 87-D3 8 6 Decimomannu (Sa. 207, 237) 20Y Squadriglia Siluranti S.79bis 4 4 Milis 15 ° Stormo Assalto (Gr. 47 ° , Sq.54") C.R.42 16 15 Oristano 51 ° Stormo C. T. (l 55 ° e 20° Gruppo) MC.202 23 21 Capotena - Monsen-ato Capoten-a - Monserrato 51 ° Stormo C.T (155 ° e 20° Gruppo) M.C.205 20 17 (11/7/43: n.10 M.C.205 a Chinisia) 24° Gruppo Aut. C.T. (Sq. 354, 355 , MC.202 19 IO Venafiorita (354\ 355") 370) Alghero (370") 160° Gruppo C.T. (Sa. 375 , 393, 394) Rc.2001 22 10 Venafìorita Se zion e Intercettori C.R.42 13 2 Monsenato Tot. Aeronautica Sarde2na 130 89 efficienza velivoli : 68,5 % Aeronautica Sicilia 279• Squadriglia Siluranti S.79bis 4 I Gerbini IX Gr.4 ° St. C.T. MC.202 38 12 Finocchiara X Gr.4 ° St. C.T. (843, 90", 91" Sq.) MC.205 10 2 Catania - S.Salvatore (Aer. 503) 3° Gruppo C.T. (153", 1548 • 155" Sq.) Bf.109G-6 17 7 Comiso

Elaborazione da: G. Santo ro op. ci t.: Diario Sto ri co R. Aer., Diario Sto ri co Aer. Sardeg na, Raccolta Var ie 0 2 -I943 , Relaz io ni Operative 3" e 4" Acrosquadra, Relazioni Clitiche - N° I098 TER, AUSSMA. Superaereo, te legrammi vari lu glio 1943, Car t. SL -1- 1O AUSSMA Uff. Operazioni prol. N.IB/9326 2 g iugno 1943, "Le direttive di Supe raereo " op. ei t. Ibi dem: Armamento su veli vo li tedeschi, prot.6/9024, 4 giugno J943. Voi." .T. II , p.886. Superaereo Prot. IB/10556 - 2 lu glio 1943 (AUSSMA SL2/l l-l l. (*) Esclusi i reparti senza ve livoli efficienti, (**) aliq uote del Raggruppamento AS. Tra sferite in luglio a Lecce da Pisa e Sie na

ALLEGATI 471 150° Gruppo C.T.
Bf.109G -6 25 6 Sciacca (Aer.50 l) .<::n) 16 1° Gruppo C.T. MC.202 18 I I Reirnio Calabria 161 ° Gruppo C.T. MC. 200 4 o Re2:2: io Calabria 16 I O Gruppo C.T. C.R.42 2 2 Reggio Calabria 21 ° Gruooo C.T. (53 ° Stormo C.T.) MC. 202 12 6 Chinisia (Trapani) 21 ° Gruooo C.T. (53 ° Stormo C.T.) MC.202 7 3 Palermo Tot. Aeronautica Sicilia 137 so effic ie nza velivoli: 36,5 % Totale: Italia + Sicilia + Sardegna 822 432 efficienza vel ivo li media: LI.SI %
(3638, 364\ 365"

ALLEGATOlO

Luftwaffe

Catena di Comando Situazione velivoli

Settore Mediterraneo - 15 Novembre 1942

Oberbefehlshaber Sued (OBS) Feldmarschall Albert Kes sse lri ng

Lufflotte.2 - Felclmarsc hall Albert Ke ssse lring

Fliegerkorps X Fliegerkorps II FlìegerfUhrer Fli egerftihrer Afrika (Mediterraneo (Med iterraneo Tunis

Orientale ) Occidentale) Generalmajor

Gen e ralleutenat Generai der Fl ieger Generai Oberst Seidemann

Otto H. vo n Waldau Bruno Loer zer Martin

Ori gin e : RAF Narrat ive (Firs t draft), "T he North Af1ican Campaign Nove mb er 1942 - Ma y 1943", Dia g ra m 3 - AFHRA 23356

472 G UE RR A A EREA IN frALIA • DA EL-ALAMEIN ALU: SPI AGGE DELLA SICILIA
Harlingausen Fliegerkorps
Afrika Tuni s veli vo li in carico Itali a Grecìa Libia Tunìs ìa Totali Ricognitori tattici Bf 109 8 12 20 Ricognitori strategici Ju 88 Caccia e caccia bombardieri Bf 109 FW 190 15 12 50 95 172 Distruttori Me ll0Me210 20 40 60 Bombardieri Ju 88 190 65 255 Aerosiluranti He 111 54 20 74 Bombardieri in picchiata Ju 87 so 30 80 Trasporto Ju 52 480 140 620 Mc 323, Ju 90 22 22 Totali 819 293 112 137 1.361
11 X

ALLEGATO 11

Luftfwaffe - Fliegerfiihrer Tunis (K ommandierender Gen. Hans Seidemann)

Situazione forza, rimpiazzi e perdite novembre 1942

from M ic hael Holm

A L LEGA1' 1 473
Reparti Tipo In Rim- Rido- Perdite Perdite In Base Velivoli carico pia zzi zione azione per carico 10 forza nemica inci- fine no ve m- denti novembre bre Caccia JG .53 "Pik As" Stab l./JG.53 Bf.109G -2/Rl 5 4 5 4 - 4 Tunisi ( 10. l J .42) 1./JG 53 Bf. I 09G-2/R I 19 67 49 9 24 37 Djedeida (25 11.42)/ Biserta (26. l I .42) I I./JG.53 B f. I09G -4Trop 26 43 39 6 12 30 Tuins (9.1 1.42)/ Bi serta ( 12 .1 J .42) III./JG.53 Bf. I09G -4Trop 25 39 64 12 16 o Tunisi ( l O. I l.42)/ Dj edeida (21.1 1.42) Il./JG.51 Fw. 190A - 3 35 45 44 6 3 36 B iserta ( 14.11.42)Bf. l09 G -6Trop EI- A lo uin a (25.1 1.42) TT./JG .2 FW.190A -2 * 41 7 30 9 17 18 Ti ndja Sud (20 .11.42 ) Totale caccia 151 205 231 46 72 125 Assaltatori 111./SKG. IO FW I 90A 5/U3 nd nd nd nd nd 20 Biscrt.a (Sid i A hm ed) 5/Sch G. l FW.190A-4 nel nd n d nd nd - T unisi (El-Aloui na) 1./SchG.2 Bf.109F4 -Trop 29 14 17 5 8 ?~ - ' Medenine S tah/St.G 3 Ju.8 7 D -3 I - I - - o E l- Alouina / Djede ida 11/St.G.3 Ju.87 D- 3 28 l 29 8 I o E l- Alo uina (9 -20. 11.42)/ Djcdc ida (20 11 .42) Total e assaltatori 43 Totale aerei 16 8 n.d. = dato non
*
in
16
Bf.
G-2 furono
dai Fw.
E laborazione
da:
disponibile
Velivo li
car ico a l
novembre, dopo c he i
l09G - I e
sos ti tuit i
I 90A.
dell' A.
RAF Na rrative ( Firs t drafL ) , ' The North Afr ican Campa ign Novcmbcr 1942 - Ma y 1943''. p 193, G e rma n Order of Ba t{le, Sta tistics as of Quarter years 1938-45. AFHRA l 37 .306- 14 roll A I 128 USAF Historical Research Agency, Maxwe ll AFB, Alabama,

A LLEG ATO 12

474 GUJ:.RR ,\ AEREA 11' ITALJA - DA EL - AI.AM EIN ALLE SPIAGG E DE I.LA S ICILIA
Luftwaffe Reparti tra s porto aereo e alianti as salto Italia 194 2 - 1943 Reparto aerei base periodo Kampfgruppe zur besondere Ju.52 Brindisi 2.43 - 5.43 Verwendung 106 Kampfgruppe zur besondere Ju.52 Brindisi 1.42 - 1.43 Verwendung 400 Kampfgruppe zur besondere Ju.52 Brindisi 7.42 - 5.43 Yerwendung 600 Kampfgruppe zur besondere Ju.52 Brindisi 7.42 - 5.43 Verwendung 800 Verbind un gskommando Bf.l lO , Go.242 , Lecce 6.42 - 3.43 (S) 2 Stab He.111. Hs .129. Ju.52 Napoli - Pomigliano 3.43 - 6.43 Ju.87 , Me.321 Brindisi 6.43 - 5.43 (?) Verbindungskommando DFS230 Lecce 11.42- J.43 (S) 2 1. (DFS)/V K(S)2 Napo li - Pomigliano l .43 - 3.43 Br indisi 3.43 - 5.43 Verbindung sko mmando DFS230 Lecce 9.42- 1.43 (S) 2 2.(DFS)/V K(S)2 Napoli - Pomigliano 1.43 - 3.43 Brindisi 3.43 - 5.43 Vcrbind un gskommando Go.242 , San Pancrazio 12.42 - 3.43 (S) 2 l .(Go)/VK(S)2 Napoli - Pomigliano 3.43- 6.43 Verbindungskommando Go.242, Lecce 6.42 - 3.43 (S) 2 2.(Go)/VK(S)2 Na poI i - Pomig li ano 3.43 - 6.43 Luftlandgesc hwader 1 Do17/ Prat ica di Mare 8.9.43 Stab DFS230 11.9.43 Impiegata al Gran Sasso per li berazione Mussolini L uftlandgeschwader I Dol7/ Ottana (Sardegna) 8.9.43 Stabstaffe l 12./LLG I DFS230 Prat ica di Mare 11.9.43 Impiegata al Gran Sasso per liberazione Mussolini Transportstaffel 5 Ju.90 , J u 290, Fw.200, Grosseto 5.43 - 7.43 Ju. 52 Transportstaffel 290 Ju.90 , Ju.290, Fw.200. Gro sseto 3.43 - 5.43 Ju.52 Transportgeschwader 1 Ju.52 Ce ll e 5.43 - 10.43 m Gruppe

ALLEGATO 13

Origine: RAF Narrative (First drafl), "The North African Campaign November 1942 - May 1943", Mini stry of Defence Air Hi storical Barnch ( RAF), AFH RA - 23356, p.198.

ALLEGATI 475
Luftfwaffe - Fliegerfiihrer 1ùois (Ko mmandierender Gen. Hans Seidemano) Situazione 10 febbraio 1943 in carico bellicamente effic ien t i Fw.190 60 29 Hs.129 10 5 Ju .87 47 38 Ju.88 6 5 Me.109 168 103 Totali 291 180

ALLEGAT0 14

Luftfwaffe - Fliegerkorps Tunis (Kommandierende r Gen. Hans Se idem a nn )

Situazione forza, rimpiazzi e per dite - m a rzo 1943 In Per- PerdiIn Reparti Tipo carico Rim- Ridu z. di te te carico Velivoli 10 piazzi forza az ione per fine Bas e marzo ma rzo nemi- incimarzo de nti marzo ca

476 G tlE RR A A EREA 1.N iTALIA • DA EL-AI.AMF, IN ALLE SPIAGGE DELLA SI CILIA
Stab I./JG.5 3 Bf.109G-4/ 3 2 o o o 5 Bizerta Rl l./JG.53 Bf.109G-2/ 37 4 1 39 10 6 39 Bi zerta Rl TI./JG.53 Bf.109G -438 19 19 9 9 38 Bi zerta Trop Bf.1090-6- 27 o 9 o o o La Smala de II./JG. 5 1 Trop 9 17 12 4 6 32 Souassais Fw.190A -3 Kairouan Il./J0. 2 FW.190A -3 14 o 14 o 3 o trasf. a Poix (Francia) 15/3/43 ./G. 77 "Herz As" Stab I./JG.77 Bf. 1090-4- 2 7 4 l o 5 La Faucontrop 111 e re l./J0. 77 Bf. I090 -2- 22 23 26 17 6 19 Fa tnas sa / tro p Oudret Il./JG .77 Bf.109G-4- 27 17 22 6 4 22 La Fa uconTrop niere TII./JG 77 Bf.1090-2- 24 22 22 17 5 24 Matm ata / Trop Bou Thadi Tot cacc ia 203 147 167 64 39 184 Assaltatori 111./SKG.10 FW.190A -4 20 37 19 7 9 38 Bi se rta (S idi Ahm ed) I./Sch0.2 Bf.109F4- 2 1 15 24 8 12 12 La FauconTrop niere 8./Sch0.2 Hs. l 29B - J/2 8 19 9 5 o 18 e l-Alouina Stab/St.G.3 Ju .87 D-3 2 1 o o o 3 Dj edeida
Caccia JG.53 "PikAs"

Elabora zione de l I' A da: Gcrman Order of BattJe, Stat is tic s as of Qu arter years

AHFRA 137.306-14 roll Al 128 USAF Hi sto rci cal Re searc h Agency, Maxwell AFB, Alabama . e Michac l Ho l m . Cooper Matthew; "The German Air Force 1933-1945, An Anatomy ofFa ilu re".

ALLEGATI 477 II/St.G.3 Ju .87 D-3 trop 25 4 3 2 o 26 Sai nt Marie lll/S t. G.3 Ju.87D-l 20 6 9 3 3 15 Gabes West t o t. ass al ro 96 82 64 25 24 112 Totale Velivoli 299 229 231 89 63 296
1938-45,

"Herz

ALLEGATO 15

Luftfwaffe - Fliegerkorps Tunis (Kommandierender Gen. Hans Seidemann ) Situazione forza, rimpiazzi e perdite - aprile 1943

478 G UF. RR A AEREA Il\ ITALIA - DA EL -ALA ME i i' AL LE SPIAGG E DELLA SICILIA
In Ridu- Per- PerdiIn Reparti Tipo carico Rimzione dite te carico Velivoli 10 piazzi forza azione per fine Base aprile aprile aprile nemi- inci- aprile ca denti Caccia JG.53 "Pik As" Stab I./JG.53 Bf.1090-4/ 5 6 Rl 7 2 o 4 La Sebala I./JG.53 Bf. l 09G-2/ 39 21 R l 47 15 4 13 Protville IJ./JG.53 Bf.1090-438 38 Trop 51 18 3 25 La Marsa Bf.1090-6La Smala de SouII./JG.51 Trop 16 30 22 3 1 24 assis Bf.1090-4- 18 7 24 3 l 1 si no al 8.4.431 Trop JG.77
As" St. Marie du Zit Stab I./JG.77 Bf. I09G-45 7 8 3 o 4 6-18.4.43 trop Creteville 18.4.436.5.43 Bou Tadi sino 6.4.43 Tunis La Sebala L/JG .77 Bf.1090-219 52 43 22 4 14 6-7.4.43 trop La Smala 7-8.4.43 Korba 8-14.4.43 Soliman Sud 14.47.5.43 La Fauconniere sino 8.4.43 Il./JG.77 Bf.J09G-430 26 27 9 8 29 St. Marie du Zit Trop 8-16.443 Creteville 16.4-7.5.43

* Cifre appross im ate c irc a 2¼. Elaborazione delr A. da : German Order of Battie, Statistics as of Quarter years

Resea rc h Agency. Maxwell AFB. Alabama, e Michael Holm. Coope r Mauhew: 'T he German Air Force

1945, An Anatomy of Failure".

ALLEGATI 479 Bou Thadi sino 7.4.43 Bf. I09G -2El Djem 7-8.4.43 III./JG.77 Trop 24 57 57 21 8 24 St. Mari e du Zit 8-17.4.43 Korbou s 17.4-75.43 Tot. caccia 194 244 286 96 29 138 Assaltatori IIT ./SKG.10 FW.190A-4 20 nd nd nd nd nd Bi serta (Sidi Ahmed) Bf.109F-4Trop 12 o 12 2 3 o I./SchG.2 Bf.109G-2 - o 8 8 o ,., .) o La Fauconniere Trop o 11 8 4 o 3 FW.190A-4 8./SchG.2 Hs. 129B18 8 12 3 2 14 e l-Alouina s ino 1/2 ? .5.43 Stab/St.G.3 Ju.87 D-3 2 o o o o 2 Djedeida II/St.G.3 Ju.87 D -3 26 9 trop 35 5 o o Saint Marie III/St.G.3 Ju .87 D-1 12 30 9 6 3 33 Gabes We st tot. a ss alto 96 80 * 100 * 25 * 15 * 55 * Totale Velivoli 290 324 * 386 ''' 121 * 44* 193*
1938-45,
Hi storcical
1933-
AHFRA 137 .306 -1 4 ro ll A l 128 USAF

ALLEGATO 16

480 G UE RRA AEREA IN I TALI.A. - DA EL - ALA~IEIN ALLE SPIAGGE DELLA SICILIA
2° Luftflotte Situazione forza, rimpiazzi e perdite 1 · 31 maggio 1943 Reparti Tipo In Rim- Ri- Per Perdi- In Base Velivoli carico piazzi duz. dite te carico 10 Forza azione inei - 31 mag- nemi- denti maggio ca gio Ricognitori tattici 4 (H)/12 Bf.109G-4 12 9 ] I 5 6 10 Dec imomannu (Sa rd egna) 2 (H)/14 Bf.109G-4 9 8 6 2 2 11 Catania (Sicilia) Totale 21 17 Ricognitori tattici 17 7 8 21 Ricognitori strategici Stab. Gr(F)/ 122 Ju 88D- l /C l l Frosinone Ju 88 0 - 1/ 5 4 6 l 3 3 2(F)/l 22 CLi J I o o o I Trap ani Me410A-l l (F)/122 Ju 880-1/C J 10 o 3 2 l 7 Frosinon e Bf.109G 6 o 5 2 o 1 Totale 22 5 Ricognitori Strategici 12 5 4 13 Caccia Jagdfliegerfiihrer Sizilien Kornmandi erender Q. G. : Trapan i Gen. Th eodor Osterkampf Stab./JG .27 Bf.109.F- GeschwaderkommoTrop I o I u o o San Pi etro dore o 4 o o o 4 ObLt Gu stav Rod ei Bf.109G -6 II./JG.27 Bf.109G-4 24 4 9 4 5 19 Trapani Bf.109G-6 25 20 14 5 4 3 1 Bf.109F-4lll./JG.2 7 Trop 14 o 14 o o o San Pi etroBf. 109G-4- 46 o 12 o o 34 Trapani !G -6 Tot. JG.27 110 28 so 9 9 88
ALLEGATI 481 Bf.109G-6- San Pietro Il.lJG.51 /G-4 25 28 14 3 3 37 poi Casa Zeppera (Sardegna) JG.53 "Pik As" Stab I./JG.5 3 Geschwaderkommodore 4 4 3 3 o 5 Catania (ComiObLt Freiherr so) von Cramon-Taubel I./JG.53 Bf.109 G-4 13 42 10 2 6 44 Comiso s ino al e6 10 poi a Catania Bf.109 G-4 a Solimam II./JG.53 e6 25 39 29 9 10 35 s ino al 7 poi a Comiso fll./JG.53 Bf.109 G-4e 34 39 34 18 11 39 Ariana sino al 6 10 poi a Sciacca Tot. JG.53 72 120 73 29 27 118 JG.77 "HerzAs'' Stab /JG.77 a Korbous sino Gesc hwaderkommo - Bf.109 G-6- all'8 , a Trapani dore 4 6 5 o 2 5* dall'8 al 12 , a ObLt Johan nes Stein- trop Bari dal 13 al hoff 13/7 a Solimam Sud sino all ' 8, Bf.109 G-4- a Chinisia sino I./JG. 77 trop Bf.109 28 50 30 12 7 9* al 12,aBari dal 12 al 15, a G-6trop eubiberg dal 15, a Sciacca dall'8/6 a Creteville sino Bf.109 G-4al 7, 11./JG. 77 trop Bf.109 28 49 34 14 5 43* a Trapani dal 7 ali ' 11, G-6trop a Foggia dall' 11 al 19/6 a Korbous sino Bf.109 G-4- al 7, a Sciacca lII./JG. 77 trop Bf.109 24 43 19 3 11 48* s in o all' 11, a G-6 trop Foggia dal! ' 11 al 1/6 Tot. JG. 77 84 148 88 29 25 .105* *assegnati per ricostituzione Tota le caccia diurni 291 324 225 70 64 243 linea operativa Caccia notturna

II.Fli

482 G UERRA A EREA IN h At.lA - DA EL- A LA M EIN ALLE SPIAGGE DELLA SlClllA Stab./NJG.2 GeschwaderkommoJu.88 C- 6 l o o o o 1 Comiso dore Ob Lt Karl Hiil shoff 1./NJG.2 Ju.88 C-6 17 4 7 Castelvetrano 4 o 14 sino al 23 poi Aquino II./NJG.2 Ju.88 C-6 8 5 2 l I 9 Com iso poi Aquino Totale Caccia not26 9 turna 9 5 1 24 Caccia pesante ZG26 Horst Wessel ITI/ZG26 Me.llOG-2 34 23 22 5 5 35 Trapani 10/ZG26 J u.88C-6 10 40 13 1 o 37 Trapani ll/ZGl Me .11 0 32 nd nd od n d 30 Monteco rvino Tota le Caccia pes ante 76 102
Kommandierender Gen. Martin Har- Toarmina ling hau sen Assaltatori ITI./SKG.10 FW.190A 5/ 21 nd nd nd nd 42 San Pietro - CaU3 ste lvetrano Stab/SchG.2 Gesch waderkommoFW190A-5 2 4 dore Maj Wolfgang Schenk o o o 6 Brindis i - Caste lvetrano I./SchG.2 FW.190A-5 3 20 FW.190F-3 4 1 3 19 Gerbini - Milis II./SchG.2 FW.190F-3 18 58 FW.190A-5 32 21 3 44 Brindi s i - Mili s total e assaltatori 44 111 Bombardieri Stab/KG. l "HindemPiace nza sino al burg" 25/6 poi Airasca Ges cbwaderkommodore Ju.88A -4 6 o 2 o o 4 (To) - Sede coMaj Wilhe lm Stem- ma ndo :Pinerolo mler (To) Ju.88 A-4 I./KG.l e 14 23 7 2 P iacenza sino al o o 28 25/6 poi Airasca (To)
egerkorps
ALLEGATI 483 Ju. 88A -4 e Grottaglie sino 11./KG. l C6 39 11 22 12 10 28 al 4/6 poi Airasca (To) I./KG. 77 Ju.88A-4 1 12 o o o 13 Piac enza? Stab./KG .30 "Adler" Gesc hwaderkommodore ObLt. Wilhelm Kern Ju.88A-4 o o o o o o Comiso da l 18.5 .43 Comiso sino II./KG.30 Ju.88A -4 o 3 o o o 3 al i' 11 ma gg io poi Aa lborg -We st III ./KG .30 Ju. 88A-4 32 12 15 12 2 29 Comiso poi Ge rbini Stab./KG.54 "Totenkopf' Catania, GeschwaderkommoJu.88 A-4 l o o o o I da l 2 1.5 Grol- dore ObLt. Volprecht ta gli e Riede se l Freiherr zu Eisenbach J./KG.54 Ju. 88A-4 22 4 25 2 l l Catania JI./KG.54 Ju. 88 A-4 21 3 16 2 1 7 Catania sin o al 26.5 Pia cenza sino al III./KG.54 Ju.88A -4 20 22 10 3 3 32 21.5 poi Grott aglie Stab/KG.76 Ju. 88A -4 2 I 2 1 1 o Fog g ia Ju. 88 0 - 1 l./KG.76 Geschwaderkommodo- Ju. 88A-4 27 14 19 7 2 22 Catania poi re ObLt Rudolf Hall e n- Ju.88A -1 4 Fog g ia sli ebe n II./KG .76 Ju.8 8A-4 2 30 I o o 31 da An sbach a Fogg ia il 16 .5 III ./KG.76 J u.88A-4 33 9 28 5 o 14 Catania , a Fogg ia dal 16.5 Totale Bombardieri 229 128 142 44 20 213 Aerosiluranti Stab/KG.26 Lowen Geschwaderkornmo - He .l 1lH-3 o o o o o o Gro sse to dore ObLt. Werner Kltimper

ml: dato non di s po nib ile.*: dato s tima to Elaborazio ne de l!' A. da:

. RAF narra tive - Th e Sicilian Campaign Ju ne - August 1943 (AfHRA micr.2 3364). Appcnd ices German doc uments

. Supcra ereo. Allegato n.2 al foglio I B/1027, Mattcsini e CermeW. tomo n. voi. 2° p. 930

. AFHRA 137.306- 14. ro ll A-1128 .

. ' Th e Luftwaffe. 1939- I945•· Air Units LW". by Mic ha el lfolm. 1997-2000

. Williarnso n Murray, "Strategy 10 defeat thc Lu ftwaffe. 1939 - 1945 .

484 GUERRA AEREA 1)1 ]TALIA - IJA EL-ALAMEIN ALLE S PI AGGE DELLA SICILIA He.lllH- Decimomannu I/KG.26 llLT 16 14 o o o 30 (gen. - maggio 43) He.11 lH- da Villacidro a li/KG. 26 1 lLT 49 9 58 11 5 o Salon en Provence lll/ KG. 26 J u.88A -4LT 19 3 12 7 2 10 da Grosseto a Montpellier Totale Aeros ilu ra nti 84 26 70 18 7 40 Totale Velivoli 793 720* 746* 200* 120 * 767

ALLEGATO 17

A LLEGATI 485
2a Luftflotte Situazione 10 giugno 1943 Rep art i Ve li vo li In car ico Efficie nti Base Ricof!nizione tattica e stratef!ica Stab(F)/ 122 Ju. 88 D-5 1 I Frosinone l (F)/122 Ju.88 D-5 5 3 Otlana (Sardegna) 2(F) 122 Bf.109 G-4 6 2 Trapani Totale Ricognitori 12 6 Caccia JG.27 Stab./JG.27 Bf.109 G 4 3 Trapani Il./JG.27 Bf.109 G 3 1 20 Trapani 7./JG.27 Bf.109 G 9 s Lecce Tot. JG.27 44 28 JG.53 "Pik As" l./JG .53 Bf.109 G 37 21 Catania Il./JG.53 Bf.109 G 36 12 Comiso (Fontanarossa) lll./JG.53 Bf.109 G 38 18 Sciacca Tot. JG.53 111 51 ll./JG.51 Bf.109 G 40 22 Chilivani JG. 77 " Herz As" I./JG. 77 Bf.109 G 48 o Fo!!!!ia (in 1i cos1ituzione) TI./JG. 77 Bf.109 G 43 o foggia (in ricostituzione) III./JG. 77 Bf.109 G 45 l l Venafiorita (Sardegna) Tot. JG. 77 136 Il Totale caccia diurni Bf.109 G 331 112 Caccia notturna Stab./N JG. 2 Ju 88 C-6 1 l Com iso I./NJG.2 Ju 88 C-6 11 5 Caste lve trano TT ./NJG.2 Ju 88 C-6 9 8 Comiso Totale caccia notturni 20 14 Distruttori Stab/ZG.26 Bf.JIOG-2 2 2 Napo li TTI. /ZG 26 Bf.110 G-2 34 22 Ciampino 10 /ZG.26 Bf.110 G-2 13 5 Prati ca di Mare 11/ZG.l Bf.llOG-2 28 12 Montercorvino 9/ZG. 1 Bf.lJOG-2 12 6 Gerbini (Me.410) Totale distruttori 89 47

ione dell' A. da:

• "RAF - The Sic ili an Carnpaign Jun e - Augu~t 1943". Appe ndix 3. AFHRA 23364.

• Superae reo. All eg ato n.2 foglio I B/ 10207. da F. Matte sini e M. Cenn elli .. Le direnive ope rative di Superaerco 19401943", SMA -Ufficio Storico, Roma 1992. Voi. Secondo, n Torno, p.930.

• Germ an Orde r of Baule. Statislicl. as of Quarter ycars 1938-45. AH FRA 137 .306- 14 rol I A I 128 USAF Hi &torical Research Agency. Maxwcll AFB. Alabama

• Michael Holm , Coopcr Manhew ; "The German Air Force 1933- 1945 , An Anatomy of Fai Iure".

486 Gt:ERR A A ERE,\ IN ! TAL LA - DA rn -ALAMEIN ALLE SPI AGGE DE LI A S1CLJ.JA Caccia bombardieri Stab./Schl.G 2 FW.190A-4 6 4 Trapani ll/Sc hl.G 2 FW.190A-4 44 26 Gcrbi ni 8/Sch l. G 2 FW.190A-4 14 12 Decimomannu: Chilivani 111/SKGIO FW.19 0A-4 39 19 San Pietro Totale assalto 103 61 Bombardieri 11./KG. I (" Hind emburg") Ju. 88A 24 13 S. Pancrazio: Grouaglie Ill ./ KG .30 Ju. 88A 29 15 Viterbo (poi Sardegna) ITT ./KG. 54 Ju.8 8A 21 l 2 Grottaglie I./ KG .76 Ju. 88A 29 16 Fog!!:ia Totale Bombardieri 103 56 Totale Ricog nitori, caccia, 658 296 bombardieri Aerei da trasporto HT. /TG I Ju.5 2 37 19 Pratica di Mare IIUTG 2 Ju.52 49 29 Lucca rV/TG 3 Ju.52 29 27 Capua I/TG 5 Mc.323, Ju.52 16 7 Pomigliano d'Arco (Napo li ) Savoia Staffe! S.82 4 3 Grosseto Ju .90/290 Staffe! J u.90 . J u.290 7 2 Grosseto li FI. Korps J u.5 2 8 7 Re!H!io Calabria Totale A e rei da trasporto 150 94 Totale Aerei 2a Luftflottc 808 390 Elaboraz

ALLEGATO 18

Situazione Luftwaffe penisola italiana - Territorio Terza Squadra Aerea R.A .

Al L EGATI 487
12 giugno 1943 Capodichino Fi.156 5 Ufficia li 20 Ju .88 4 Sottufficiali 180 Do.17 3 Truppa 32 Me.l 10 l Me.108 3 Fw.58 l Fw.190 5 Ju.52 26 Hs.129 I Leo.415 2 Kl .32 I Ar.66 5 Aquino Me.I 10 18 Ufficiali 28 Me.210 9 Sottufficiali 125 Me . 109 3 Truppa 449 Ju.88 13 Do.17 l Ciampino Nord Fw.44 2 Ufficiali 32 Fw.58 I Sotturlìciali 124 Fi.156 6 Truppa 39 Do.17Z I Do.215 l Do217 6 He.111 7 Ju.88 9 Me.108 l Me.109 2 Me . 11 OZG/26 35 Frosinone Ju.88 15 Ufficiali 90 Ju.52 5 Sottufficiali 270 He.l I 8 Truppa 800 Fi.156 I Me.Il O 2 Pomigliano d'Arco Me.323 13 Ufficiali 57 Me.110 5 Sottufficiali 136 Ar.66 l Truppa 1645 He.111 I Operai militarizzati 166 Ju.52 l Fi.156 2 Aliante traspo rto J
488 G UER RA A ERF:A IN ITALIA - DA EL- A LAME I N Al=. L =E"Sc.:..'P=IAG=,G=,E-""OE=L=LA~S=1C=IL=IA;__ _ _ Roma Littorio He.111 l Ufficiali Caudron 45 I Sottufficiali 10 Si H.11 l Truppa 3 Fi.156 2 Pratica di Mare Ju.88 (Ju 88 C6, 10/ 17 Ufficiali 47 ZG 26) 17 Sotttufficial i 404 Ju.52 I Truppa 449 He.111 7 Fi.156 1 Me.110 3 Do.17 5 WE34 3 Ar.66 I Kl.35 7 Fw.58 2 FH.104 I Me.109 Viterbo Ju.88 26 Ufficiali 50 Fi.156 l Sottufficiali 160 Truppa 700 Opera i militarizzati 28 324 6018
Origine: AUSSMA , DGHG 5/64 Telegramma Terza Aerosquadra a Supeaereo R.A. 13/6/43, prot.0/10880/5.

ALLEGATO 19

ALLEGATI 489
Luftflotte.2 - Situazione 10 luglio 1943 Reparti Velivoli Forza Efficienti Base Rkognitori tattici 4 ( H)/12 Bf.109G-4 9 7 Decimomannu 2 (H)/14 Bf.109F-5 12 5 Catania Totale Ricognitori tattici 21 12 Ricognitori strategici 3 (F)/33 Ju. 88D-5 9 5 Ottana (Nuoro) Stab (F)/ 122 Ju 88D- l/Cli l o Frosinone Do.215A-l Ju 88D- 1/C 2(F)/122 Ju 88D-l/Cli 15 8 Trapani Me410A-2 1(F)/ 123 Ju 88D-l/C 4 3 Frosinone Ju 88D-l/C li Tota le 29 16 Ricogni tori Strategici Jagdflieg erfiihrer S iziUe n Q.G.: Trapani Gen.Lt. Adolf Galland (15.6.43 -31.7.43) Caccia monomotori IV./JG.3 Leverano (Lecce). molti aerei a Bf.109G-6 36 28 Ramacca (Catania) dal 12 7.43 al 15.7.43 II./JG.27 Bf.109G-6 e 4 22 14 Vibo Valentia (Catanzaro) 11./JG.51 Bf. 1090-6 34 23 Sardegna (Monserrato?) To t. 76 18 JG.53 "Pik As" S tab 1./JG.53 Bf.109 G-5 e 6 6 2 Catania (Comiso) l./JG.53 Bf.109 G-5 e 6 36 15 Vibo Valentia II./JG.5 3 Bf.109 G-5 e 6 23 18 Gerbini 111./J G.53 Bf.109 G-5 e 6 30 12 Torazzo (Catania) To t. 95 47 JG. 77 "Herz As" Stab /JG.77 Bf.109 G-6 3 2 Trapani -Mito I./JG. 77 Bf.109 G-6 39 18 Sciacca TI./JG. 77 Bf.109 G-6 35 3 Trapani - Gerbini III./JG. 77 Bf.109G -6 36 30 Chi li vani (Sardegna) Tot. 127 88 Tota l e caccia mo nomoto ri 298 153
490 GUERR A A E REA IN ITA LI A · DA EL -ALAM E i i\' AL LE SPI AGG E DE LL A S IC ILIA Caccia notturna Aqu ino (FR) si no 16/7/ 1943, T./NJG.2 Ju. 88 C-6 o o ppoi a Parchim ri equip agg iato cco n Me.11 OC-4 11 ./NJG.2 Ju. 88 C-6 14 Il Aquin o Caccia pesa nte II./ZG. I Me.I IOG-2 33 17 Montercorvino Stab.ZG26 Me. l lOG -2 2 2 Camalcloli (Napo li ) 1II/ZG26 Me.llOG-2 29 25 Cia mp ino orci , Pi sa 10.ZG26 Me. I IOG -2 17 7 Prati ca di Mare Totale caccia pesante 81 51 Assa ltatori Stab/SKG. l O FW.190A 5/U3 4 2 Gerbini JJ ./S KG.10 FW.190A 5/U3 8 o Ge rbini II./SKG. 10 FW . l 90A 5/U3 12 12 Montecorvino 111./SKG.10 FW. I90A 5/U3 7 o San Pietro Ill ./SKG.10 FW.190 A 5/U3 18 18 Montecorvino IV./S KG.10 FW 190A 5/U3 25 ll Gerbini Stab/SchG.2 FW.190 F2 1 o Milis (Sard eg na) , in corso t.rasf. a Castelvetrano (Sicilia) FW.190A -5 Mili s (Sardegna), in corso trasf. I./S chG.2 FW.190F-3 32 20 FW.190A -4 a Cas telvetrano (Si cili a) 11./SchG.2 FW.J90F-3 27 16 Mili s (Sardegna) , in corso FW.190A-5 trasf.a Castelvetrano (S icilia) Totale assalto 134 79 Bombardieri Di staccamento del I/LG. l Ju. 88A-4 19 10 Foggia St.ab/KG. I "Hindemburg" Ju. 88A- 4 3 Airasca (Torin o) 3 Pinero lo (Torino ): sede coma ndo I./KG . I Ju.88A-4 37 18 Airasca (To rino ) II./KG.1 Ju .88A-4 29 17 San Pancra zio (Pi ace nza) Ju 88A - 14 in trasf. da l s tres a Sch ifara Stab/KG.6 Ju. 88S- l 4 4 Ju. 88A-4 (Foggia) 1./KG 6 Ju. 88A- 14 28 25 in trasf. da Istres a Schifara Ju.88A -4 (Foggia ) Tll ./KG.6 Ju.8 8A -14 3 1 27 in trasf. da Istres a Sc hi fa ra Ju .88A-4 (Fogg ia)

• "RAF - T hc Sicilia n Campaign J unc - Aug ust 1943", Appendix 3, AFHRA 23364 I rela tivi dati provengono da do cument i della Luftwaffe.

• "The Luftwaffe. 1939- 1945'', "A ir Uni ts LW" . by Michae l Ho lm, 1997-2000. per i movimenti di rep art i dalle basi francesi a que ll e ita li ane.

ALLEGATI 491 Stab./KG.26 Ju.88A-4 l l Grosseto T./KG.26 J u.88A-4 23 15 Grosseto lll ./KG.26 Ju.88A -4 8 5 Grosseto III./KG.30 J u.88A-4 24 19 Vi ter bo TTI ./KG.54 Ju .88A-4 29 10 Grottaglie Stab/KG.76 Ju.88A -4 2 1 Foggia J u.88 D- 1 I./KG 76 Ju 88A-4 2 1 8 Foggia Ju .88A - 14 11./KG.76 Ju.88A-4 32 20 Grosseto (17.7 1943 da Ki tzingen) 11./KG.77 Ju. 88A- 14 25 17 Piacenza Do.217 K- 2 Stab/KG.100 Do.217E -4 12 I Morin (lstres) Do.217E-5 ll./KG. 100 Do .217E -5 42 33 Morin (Istres) IJJ/KG.100 Do .217 K-2 37 19 Mor in (Istres) Totale Bombardieri 407 253 Ae rosiluranti Stab/KG.26 He 11 lH-3 1 I Salon en Prove nce (Decimomannu: maggio 1943) I/ KG.26 He. l I I H - l lLT 39 46 Salon en Provence (Decimomannu: maggio 1943) III/KG. 26 Ju.88A -4LT 10 15 Montpellier (Grosseto: maggio 1943) Total e Aero siluranti 50 62 Totale Veli voli ricogni zione e combattimen- J.034 637 to Aerei da trasporto m.rrG 1 Ju.52 49 37 Pra tica di Mare TTI/ TG 2 Ju.52 48 35 Lucca IV /TG 3 Ju.52 23 14 Cap ua ItrG 5 Me.323 , Ju .52 21 7 Pomigliano d ' Arco (Napo li) TI F1. Korps Ju .52 8 2 Aq ui no Totale Aerei da trasporto 149 95 Totale Aere i 2" Luftftotte 1.183 732 Elaboraz ione de ll ·A. da :

ALLEGAT020

OPE RAZIONE CORKSCREW

XII Air Support Command

Ordine di Batta g lia

20 maggio - 4 giu g no 1943

Reparto

225

241

/Reco n Sq n (British)

n (Bri tish)

Origine: ·'Operation Co rksc rew", Xll ASC Pantell erian Campaign, p.2 , AFHRA A-6005

492 G UERRA At-.R EA IN lTAI. IA - DA EL- A LAME IN AL LE SPIAGGE DELLA SICILIA
Aerei Base
Spitfires Korba North
Fighter Group P-40 Menzel Temin e 57 th Fig h te r Group P-40 Haquaria (4 giugno) 79th Fighter Gro up P-40 Haq uaria (4 g iug no) 27 th Bomb Group A-36 Korba South 99 th Fighter Sq uadron P-40 Fardjoana
31 ,t Fighter Group
33d
Sp
Me nzel Heurr
Tact
it fires
Hurribmbers Ariana
Sq

ALLEGATO 21

Appendix "G" to Air Plan Pag. l "Husky"

Maximum Scale of fighter and bomber effort with resources available Forces available

lt is estimated that the following Squadrons will be available

AFHRA roll A-6192, frame 1209

In assessing the number of sorties avai lable the following factor have been taken into account:

Day Fighter S.E.F. serviceab ilit y: estimated 75% of the strength. Number of sorties: 2 per serviceab le aircraft.

Night Fighter T.E.F. serviceab ilit y estimated 75% of the strengt h. Average range 250 miies. Number of Sorties: per l ½ serviceable aircraft.

Defensive serv iceab ility: estimated 75% of the st reng th. Number of s orties: 2 per serviceable aircraft.

Note:

• S E.F = sing le engine fighter. T.E.F. = twin eng in e fighte r

• L'elenco non comprende: IX Air Force (B -24), North African Coastal Air Force (NACAF), Army Cooperation, Tactical Troop Transport, P.R.U. e gli aJ ianti , che invece parteciparono alle operazioni.

FlGHTER Offensive Defensive Defensive Offensive Defensive DAY BOMBER NlGHT BOMBER TOTALI
Tvoe of Sauadron Squadrons Aircraft Tota! RAF USA RAF USA Aircraft S.E.F NWA 08 21 128 525 653 Malta 21 - 336 - 336 NWA 7 6 112 150 262 M.E. 12 - 192 - 192 TEF - 9 - 225 225 NWA 4 - 64 - 64 TEF Malta 1 - 16 - 16 NWA 3½ - 56 - 56 Malta I - 24 6 24 ME 2 - 32 - 32 NWA Light Bomber 9 8 144 128 272 Medium Bomber - 28 - 448 448 Heavv Bomber - 20 - 240 260 (M.E). Heavv Bomber - 12 - 144 144 Wellington 9 - 180 - 180 Liberator 1 - 16 - 16 Halifax I - 16 - 16 (1 .316) (l.86 6) (3196) Origine:
A L L tù ATI 493 Sorties Available 980 504 395 288 253 72 12 84 36 48 408 504 224 134 167 10 10 (4129)

ALLEGA T 0 22

Th e Northwest African Air Forces in the Sicilian Cam p a ign

Annex 7

Ann ex ure " B " to P ian for the e mp loymenL of th c Northwe s t African Air a nd attached Air Forces in Operat ion H US KY

(lncluding incoming and a ttached combat un it~ and giving the compo itio n of thc Air T

494 G L~RRA A ER EA 11' ITA LI A· DA H.·A t AME fN AL LL SPIAGGE DELLA S=JC= II =IA
HUSKY
RTHW ES T STRATEG IC AF RI CAN A IR FQ RCES
Bom b Win g US AA F (H) 971h B.G. (B-17 F) 340 B. Sqn. l " F.G.( P. 38) 27 F. Sqn 2nd 8.G. 20 B. Sqn. (B-17F) 34 1 B Sqn. 7 1 F Sqn 49 B. Sqn. 342 B. Sqn. 94 F. Sqn 96 B. Sqn. 344 B. Sqn. l '' F.G.( P. 38) 37 F Sqn 429 B. Sqn. 301'1 8.G. (B-1 7 F) 32 B. Sqn 48 F Sqn 352 B. Sqn. 49 F. Sqn 353 B. Sqn. 1'' F.G.(P.38) F Sqn 4 19 B. Sqn. F.Sqn 99,h B.G. ( B-17 F) 346 B. Sqn. F.Sqn 347 B. Sqn. (see note I) 348 B. Sqn. 416 B. Sqn. 47 '11 Bomb Wing USAAF (M) 17,h B.G. (B-26 ) 34 B Sqn. 82nd F.G. ( P.38) 95 F. Sqn 310th 329 B Sqn. B.G .( B-25 ) 37 B. Sqn . 96 F. Sqn 380 B. Sqn. 95 B. Sqn. 97 F. Sqn 381 B Sqn. 432 B.Sqn. 32Yh F.G. (P.40) 317 F. Sqn 428 B. Sqn. 3 19th B.G. (B-26) 437 B. Sqn 3 18F.Sqn 32 1 ' ' 445 B. Sqn. B.G .(B -25) 438 B. Sqn. 3 19 F. Sqn 446 B. Sqn. 439 B. Sqn. 447 B. Sq n. 440 B Sqn. 448 B. Sqn. 99"' B.G. ( B- 17 F) 441 B. Sqn. 442 B. Sqn. 443 B. Sqn. 444 B. Sqn.
O RD ER OF BATT LE NO RTHWEST ATR FO RCES FO R OPEA RTJON
a sk Force) ~Q
5th

205 Group RAF (& RCA,F) Wellington (N)

Notes: l ) Due to arri ve from U.S. - 2) Three Squadrons from UK with on e Wing H.Q. AII We llington units U.E. 20 aircrafl - 3) Two RAF wings and 4 Wellington Squadrons and I Halifax Squadron (462 Sqn ) lo come from UK

The Northwest African Air Forces in the Sicilian Campaign- Annex 7 Annexure "B" to:

Pi an for the employment of the Northwest African Air and a ttach ed Air Forces in Operation HUSKY

NORTHWEST AFRICAN TACTlCAL AJR FORCES INITIAL ORDER OF BA TTLE H.Q. N.A.T.A.F.

Tact. Bomb. Force (TUNIS area) 326 18 Sqn Wing (LB )

RAF 1 14 Sqn (Bost) (LB) 232 55 Sqn Wing (LB )

223 Sqn (Balt) ( LB )

A L L EG ATI 495
330 Wing RAF 142 Sqn 331 Wing RAF 37 Sqn 236 Wing 462 Sqn RAF 150 Sqn 70 Sqn 104 Sqn Wing RCAF 423 Sqn 40 Sqn (see note 3) (see
424 Sqn (see note 3 ) 425 Sqn
note 2)
3 Wing
Sqn
SAAF 2 1 Sqn ( LB ) ( B0s1)
RAF
12
( B os t)
Ad v HQ Dese rt Air Rear Dcsert Air Force Adv. XII A.S.C. (see Force TRIPOLI arca note 4 ) HQ21 I Cp 244 Wing 239 Win g 33R° FG RAF US AA F (Sp it) RAF ( Kitty) ( P-40) l Sqn (F) 3 S q n ( F ) 58 F Sqn 92 Sqn 11 2 Sqn 59 F Sqn ( F ) ( F ) 601 Sqn 450 Sqn 60 F Sqn (F ) (F ) 145 Sqn 2 50 Sqn (F) (F) 417 Sqn 2 60 Sqn ( F ) ( F) Poli s h Flt Rear XII A.S.C. (C a pe Bon are a ) 33R DFG USAAF (Spit)
A.O.C. MALTA (se e noi e I)

IID )

l. A O.e. MALTA will con tro) units sho wn in the chain of command on ly when th ese units are in MALTA -

2. 2. ½ 600 Sqn in MALTA under contro] of A.O .e. MALTA unti I it moves into SICIL Y

3. 153 Squadron movc s into S ICfLY. up to wh ich tim e it will use a base in S ICILY as an A.L.G.

4. Adv. XIT A.S C. wiH be located in th e Headquartcrs ship, unt il cstabl ishecl ashore. lt wi ll [ ) the link between H.Q

Dcsert Air Force and H.Q Western Task Force

AFHRA roll A-6 192 fr 0915

496 G UERRA AEREA I N lTALJA - DA EL -ALAMcJN ALLE SPIAGGE DELLA SICII.IA 307 F 322 Wing 57THFG I I 1rn 3JST FG Sqn 24 RAF USAAF Cbs Sq USAAF 308 F Sqn (Bost ) (Spii) (P -40 ) USAAF (Spii) Sqn (P-51) 309 F Sqn 47TH B.G. 34 B Sqn 81 Sqn 64 F Sqn (F) (L ) USA85 B Sqn 154 Sqn 65 F Sqn AF (F) (A-20) 86 B Sqn 232 Sqn 66 F Sqn (F) 87 B Sqn 242 Sqn (F) 43 Sqn (F) 12rn B .G. 81 B Sqn 324 Wing 79THFG 2TH FG 15 F Sqn (M) USAAF 82 B Sq n RAF USAAF USAAF 16 F Sqn ( B-25) 83 B Sqn (Spii) (P-40) (A -36) 17 F Sqn 24 B Sqn 72 Sqn 85 F Sqn I 8 F Sqn (F) 93 Sqn 86 F Sqn (F) 340Tfl B.G 486 B Sqn 1 11 Sqn 87 F Sqn (F) (M) USA487B Sqn 152 Sqn AF (F) (B-25) 488B Sqn 243 Sqn (F) 40 Sqn 309 F 285 Wg 1437 F II 86TII FG Sqn 4898 Sqn (Tac/R) RAF (SR) USAAF 3 10 F RAF (Spits) (mixed) ( BaJ1imore (A-36) Sqn 3 1IFSqn 225 Sqn ½600 60 Sqn (T ac/R) Sq n (PS) 312 F RAF RAF (Bat ti mo- Sqn ( Beau) (S pits) (2) re) 314 F 24 1 Sqn 325 Wg 600 Sqn 324rn FG Sqn (F .B .) RAF 153 Sq n 682 Sqn USAAF 315 F RAF ( Beau) (TEF/N ) (Sp it ) (P-40) Sqn (Hurr.b) ( 3) 316 F Sqn 8th Group 6 Sqn (TD) 7Wg 2 Sqn (F) FAF RAF RAAF 4 Sqn (F) ( Leo 45 ) (H urr.
(Kitty ) 5 Sqn (F)

Th e Northwest African Air Forces in the Sicilian Campaign- Annex 7

Annexure "B" to : Pian for the employment of the Northwest African Air and attached Air Forces in Operation HUSKY

NORTHWETS AFRICAN COASTAL AIR FORCE

52 ND Fighter Group

(Spit)

81 ST Fighter Group

350THFighter Group

(P-39)

1sr AS Wing

(B-24)

A LLEGATI 497
sheet 2
USAAF
USAAF (Spit)
USAAF
USAAF
INITIAL ORDER OF BATTLE 2 F Sqn 253(F) Sqn RAF (Hurr) 4 F Sqn 32 (F) Sqn RAF (Hurr) 5 FSqn 87 (F) Sqn RAF (Hurr) 73 (F) Sqn RAF (Hurr) 91 F Sqn 325 Wing 92 F Sqn RAF (Beau) 93 F Sqn 345 F Sqn 47 Sqn (TB) RAF 346 F Sqn 39 Sqn (TB) RAF 347 F Sqn (see note 4) I AS Sqn 39 Sqn (TB ) RAF 2 AS Sqn 144 Sqn TB 458 Sqn (TB/ASV) RAF 255 Sqn (MF) 2 19 Sqn (MF) (see note 3) (Beaufort) (Beaufort) (Beaufort) (Beaufighter) Wellington

Ba se

Korba S. ( K. 7243)

Bir Me ~~aua ( K.7051) (New B G. unde r construc tio)

Korba

Faijouna ( K.7668 )

Haoua ria ( K.8086)

Haouaria ( K.8086)

Soalba We st ( K.7464)

Soa lba We st & Soalba Ea~t ( K.7764)

Base

Gromb alia

Enfida ll e Rcville

Soliman N.

ALLEGAT023

Operat ion HU S KY - ( D-7 = 3 July 1943 )

Appendix '"A'" to T.A F. Op era tion ln s tru ction N°4

T.A.F. Orcler of Battle D-7

Op

SINGLE ENGlNE FfGH TERS - Xli AIR SUPPORT COMMAND

l lcrgia

498 GUl:.RRA At REA l'I I TAI.IA - DA E.L-AI.A\1El'I ALLI:. SP I AGGI:. DEI.I.A S 1ClLIA ___
Soliman S.
era tional Uni t
TUNISIA
Group Squadron Numbe r Aircra rt Rcmarks 27 Group 16 A.36 17 A.36 U.S. 9 1 A.36 309 A.36 86 Group 310 J\.36 u.s. 312 A.36 - 111 P.51 Sq uadron likcly to operate from Pantelle ria a~ 99 P.40 L reinfo rccmcnt for 33 Group during intensive operational periO<l 324 Group 314 P.40F u.s. 3 15 P.40F 3 16 P.40F 7 SAAFWing 2 Sq. P.40F Squadron
Tripoli
rcqu ippcd. Prohably no
Sq.
ila blc 57 Grou p 64 P.4 0F 65 P.40F Move from Tripoli arca in cenain circumstancc, u.s. 66 P.40F 79 Group 85 P.40 r 86 P.40F dillo. U.S. 87 P.40 r Tl:\CT ICAL BOMBER FO RC E TUNISIA Wing /Group Squ adron ~umber Aircraft Rcmarks 306 Wing 18 Boston RAF 114 Bo~to n 232 \\ ing 55 Baltimore RAF 223 Bai timo re 12 Bo~ to n 3 SAAF Wing 21 Baltimore 24 Bo~to n 84 /\ .2 0 47 Group ( B) 85 A.20 u.s. 85 A.20 97 A.20 486 B.25 340 Group (B) 487 8 .25 u.s. 488 8 .25 489 B.25
Wing /
will mo,·c from
area whcn
t more than I
ava
- - - - - - - - - - - - ---~A LLEGArl 499 81 8.25 Hergia 12 Group (8) 82 8.25 u.s. 83 8 .25 424 B.25 RESERVE SQUAD- RAF 225 Spits. Rescrve Squadron RO Bou Ficha Bou Ficha RAF 241 Hurricane Reserve Squadron TRTPQU AR!;A 3 P.40F 239 Wing 250 P.4 0F Wing held at readiness to proceed to F--A ' CE Tripoli 260 P.40F Area RAF 450 P.40F for operations 10 assist the advance of land forces I 12 P.40F TR IPOLI 285 Wing 1437 Flt. P.51 Strat./Recce AREA TRIPOLI 249 Win g 117 Sq. Hud son Air Transport AREA 2 16 Sq. DC.3 PA~I.ELLEBIA 58 P.40L Pantelleria 33 Group 59 P.40L 60 P.40L MALTA TACTICAL AIR FORCE exclusive of units in Malta I Spi1s. 244 Win g 92 Spits. Malta 145 Spits . From Western Descrt Force RAF 601 Spit, 417 Spits. 8 1 Spits. 322 Win g 154 Spi1s. Malta 232 Spit~. RAF 242 Spi1s. 43 Spits. 72 Spi ts. 324 Wing 93 Spits. Malta 111 Spii~. RAF 152 Spits. 243 Spits. 31 Group 307 Spits. Gozo 308 Spii~. u.s. 309 Spi1s. Malta 285 Win g 48 Spits. From W. D. 325 Wing ½600 Bcaus. from Coastal from AFHRA • roll 6/92fr./446 - /447

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Articles inside

ALLEGATO 18

3min
pages 487-489, 491-498

Allegati

5min
pages 459-464, 467-469, 471-480, 482, 484-486

Testimonianze edocumentazione varia

1min
page 456

Memoriali,periodici,opuscoli citati nel testo

1min
page 455

Glossario ed Abbreviazioni

16min
pages 447-455

Messina 25 giugno 1943, scacco matto alla JagdwaffeSizilien

23min
pages 415-422

La ricognizione alleata nei preparativi dell'invasione

53min
pages 395-414

Il dilemma Sardegna -Sicilia

37min
pages 380-394

Una alleanza al tramonto

22min
pages 373-379

La pianificazione delle operazioni aeree

19min
pages 365-371

La pianificazione degli sbarchi

12min
pages 361-364

L'esplorazione strategica dell 'Asseprima dell'invasione

10min
pages 354-358

La riorganizzazione delle forze aeree dell'Asse prima della battaglia per la Sicilia

48min
pages 337-354

La risposta tedesca al "problema aereo "italiano

17min
pages 331-336

In attesa dell'invasione

0
pages 329-330

L'occupazione di Lampedusa edelle Pelagie minori

10min
pages 324-329

Vittorie eperdite nelle battaglie aeree

57min
pages 304-324

"Crescendo"finale ed epilogo

35min
pages 290-303

Capitolo VIII Pantelleria

46min
pages 271-289

La Conferenza Trident ed il dibattito sulle operazioni successive

20min
pages 263-270

L'azione aerea strategica italo tedesca del maggio 1943

10min
pages 259-262

L'industria aeronautica tedesca ele forni ture all'Italia

19min
pages 251-256

Il problema dei bombardieri italiani

6min
pages 249-250

Il dilemma dei caccia italiani

17min
pages 242-248

Il problema produttivo equalitativo

5min
pages 240-241

Le intese con l'alleato tedesco

8min
pages 237-239

Regia Aeronautica 1943 -Una crisi arrivata da lontano

6min
pages 234-236

La situazione dopo la caduta della Tunisia

7min
pages 231-233

L'escalation dell 'offesa aerea sul territorio italiano

34min
pages 216-228

L'attacco alle basi aeree tedesche

5min
pages 214-215

Ibombardamenti dell'aprile 1943

30min
pages 203-213

Le prime bombe USAAF sulla penisola

38min
pages 189-202

Il Bomber Command sull 'Alta Italia

14min
pages 182-188

La Conferenza di Casablanca ed il destino dell'Italia

11min
pages 177-181

Considerazioni finali

4min
pages 173-174

Operazione Flax,la strage dei convogli aere idell 'A ss e

40min
pages 155-172

Il problema dei rliornimenti

42min
pages 137-154

La fine del Gruppo Annate d'Africa

20min
pages 127-135

Una lezione velocemente appresa:riorganizzazione enuove dottrine d'impiego dell'aviazione alleata nel Mediterrane o M

23min
pages 118-126

Operazioni esituazione delle forze aeree italo tedesche in Tunisia sino al

23min
pages 107-117

L'occasione perduta

9min
pages 103-106

Kasserine ,l'ultima vittoria africana di Rommel

19min
pages 95-102

Impieghi escelte operative del bombardamento anglo americano nel

4min
pages 93-94

Il fallimento delle operazioni angloamericane sulla dorsale montana

11min
pages 88-92

La ritirata dell'Armata Corazzata Italo Tedesca in Tunisia

11min
pages 83-87

La situazione in Tunisia all 'inizio dell'Operazione Torch

1hr
pages 54-80

Il poten ziamento della LuftwaITe nel Mediterraneo

27min
pages 43-53

Forza ed organizzazione della XII Air Force edell'Eastern Air ColllIIland

5min
pages 40-42

La corsa ali'occupazione di porti ed aeroporti ai confini della Tunisia

2min
page 39

L'Operazione Torch

13min
pages 33-38

L'invasione del Nord Africa Francese

0
pages 31-32

La Conferenza "Arcadia", vittoria della tesi britannica

11min
pages 24-31

Potenziamento epreparazione bellica delle forze aeree de oli Stati Uniti

2min
page 23

L'incremento della produzione bellica americana

5min
pages 21-22

Germanyfirst

6min
pages 17-20

Capitolo I Il Mediterraneo nella strategia anglo americana

0
pages 15-16

L'Italia nella guerra aerea

5min
pages 11-14

Riconoscimenti

3min
pages 9-10

Introduzione

4min
pages 7-8
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