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47. Miscellanea gastrointestinale
liposolubili tipo A, D e K, una diarrea franca è rara perché i lipidi hanno poco effetto osmotico nel colon. Utili gli enzimi pancreatici 30.000 U lipasi/pasto e, in caso di pH acido in duodeno e ileo che inattiva le lipasi, associare gli inibitori della pompa protonica. Per le allergie alimentari il primo presidio è la dieta, se questa non risultasse efficace si ricorrerà al Nalcrom dosi di 1-2 bust (da 250-500 mg per gli adulti e 100 mg per i bambini) 4 volte/die per 3 settimane; in alternativa Ketotifene (vedi cap 35) e, nei casi refrattari, antistaminici tipo l’Oxatomide Tinset 1 mg/Kg (vedi cap 14). Approvato dall’EMA polvere sgrassata di semi di Arachis hypogaea L. Palforzia nelle persone con allergia alle arachidi agisce aumentando gradualmente la capacità del corpo di tollerare piccole quantità di arachidi (desensibilizzazione) e può aiutare a ridurre la gravità delle reazioni allergiche dopo essere entrati in contatto con le arachidi (EMA.europa.eu 2020). Non è efficace contro altre noci o allergie alimentari e non tratta i sintomi dell’allergia alle arachidi e non deve essere assunto durante una reazione allergica (EMA.europa.eu 2020).
6. MORBO CELIACO Per approfondire Mooney, BMJ 348, g1561; 2014, Associazione Italiana Morbo celiaco: www.celiachia.it
È dovuto all’intolleranza dell’intestino alla Gliadina, frazione del Glutine contenuto nel grano, segale, orzo, avena ecc. Si presenta nello 0,5-1% della popolazione. C’è una predisposizione genetica legata agli alleli HLADQ2, presenti nel 90-95% dei pazienti Aspetti Clinici 47.6.1 o HLADQ8, presenti nel 5-10%. Questi alleli, anche se necessari per lo sviluppo della malattia, non sono però sufficienti. Può essere associato ad altre malattie autoimmuni, come il Morbo di Addison, tiroidite di Hashimoto, nefropatia da IgA, sindrome di Sjogren, Miastenia, Diabete tipo 1, Sclerodermia, Lupus ecc. Tra le complicanze il Linfoma intestinale a cellule T (vedi cap 17 par 2) nel 10% dei casi, con mortalità > 80% a JAMA http://com4pub.com/ 3 mesi, e l’adenocarcinoma del piccolo intestino. Lo qr/?id=345 screening migliore per le persone a rischio è la ricerca di anticorpi anti-hTTG o antiendomisio seguiti da una biopsia duodenale con almeno 4 prelievi. Terapia della crisi Terapia della disidratazione ed eventualmente dello shock (vedi cap 40). Terapia delle alterazioni elettrolitiche (vedi cap 22). Somministrazioni di Vit. K ev 5-10 mg per correggere la ipoprotrombinemia, polivitaminici e sali minerali. Emocolture, coprocolture, urinocolture, ricerca di un’infezione come possibile causa scatenante. Cortisonici (vedi cap 13). Indicati solo nei casi più gravi che non rispondono e che non presentano un linfoma a cellule T. Idrocortisone 10 mg/Kg/die ev e Prednisone 1-2 mg/Kg/die come dose di attacco, ridurre quindi progressivamente la dose in 2-4 settimane. Nei casi refrattari si potrà ricorrere agli Immunosoppressori. Nulla per bocca per 24-48 ore e sondino naso-gastrico in caso di meteorismo spiccato. Iniziare con soluzioni elettrolitiche per os, arricchite con glucosio e fiocchi di banane; appena possibile, passare ad alimenti che apportino proteine e calorie (4 g/Kg/die di proteine e 150 cal/Kg/die) a concentrazioni crescenti. In seguito, uno alla volta, verranno reintrodotti i vari alimenti, tipo carne, formaggi magri, farina di riso, frutta, ecc. Entro 3-4 settimane è abitualmente possibile riprendere una normale assunzione di latte. Terapia cronica La dieta priva di glutine è di estrema importanza (vedi tab 47.6.1). È molto impegnativa e va prescritta solo in caso di effettiva necessità: