BRUTTE STORIE
Doppia identità di Beyli Un pomeriggio Caty, Jennifer, Max, James e Lucas partirono per una vacanza in barca al porto di Cagliari. La barca era di James e della sua famiglia. Giunti sulla barca, i ragazzi si ritirarono nelle loro piccole stanze e sistemarono i bagagli. Sarebbero rimasti in vacanza un paio di giorni. I ragazzi si conoscevano perché erano tutti quanti lavoratori dell’ufficio postale, ma oramai nessuno di loro ci lavorava più. “Sono stanco” disse Max. “Non sei l’unico” risposero in coro Caty, Jennifer e James. Lucas era troppo concentrato ad ammirare la barca per rispondere. Giunta la sera i ragazzi mangiarono un sacco di prelibatezze preparate da Lucas: “Che delizia!” disse Caty meravigliata. Oramai era ora di andare a dormire e i ragazzi si fiondarono a letto. La mattina dopo si ritrovarono in mezzo al mare e trovarono James morto a terra nella cucina. Intorno al collo aveva una corda, qualcuno l’aveva ucciso strattonandolo. I ragazzi chiesero aiuto chiamando polizia e genitori. Dopo un paio d’ore erano al centro di polizia aspettando di essere interrogati. La prima fu Caty. Caty disse: “Io non sono stata, ero con Jennifer tutto il tempo e poi non avrei mai ucciso James”. Il poliziotto annuì non soddisfatto e la fece andare. “Il prossimo è Lucas!” Lucas entrò nella sala. “Non potrei mai fare una cosa del genere” disse con un tono scorbutico e il poliziotto lo fece andare: con un tipo come lui non avrebbe scoperto nulla. “La prossima è Jennifer!” “Io e James eravamo migliori amici e ormai… Beh, di certo non sono stata io! Le sembra che la sua migliore amica lo possa uccidere!? Cose da matti!” Il poliziotto le rispose: “Sono qui per interrogarla non per farle un torto” e la fece andare. L’ultimo era Max: “Io!? 157