BRUTTE STORIE
Racconto giallo di Giacomino Giacomino era un bambino molto ricco e anche un po’ vanitoso. Un giorno i suoi genitori dovettero andare in un paese per lavoro e Giacomino aveva sempre paura di stare da solo. Allora i suoi genitori presero un cane per fargli compagnia. E poi partirono. Giacomino faceva come tutti gli altri giorni, ma senza mamma e papà: giocava, si metteva il pigiama, si lavava i denti e andava a letto. Quella sera Giacomino, agitato per il buio, mise la mano sotto il letto e il cane gliela leccò, ma ad un certo punto sentì un rumore in terrazza. Giacomino si spaventò, si fece coraggio e andò a vedere. Ma non c’era nessuno. Quindi tornò a letto, rimise la mano sotto il letto e il cane gliela leccò ancora. Ad un certo punto sentì un altro rumore in cucina. Giacomino si fece nuovamente coraggio e andò a vedere, ma anche stavolta non c’era nessuno. C’era però un cassetto un po’ aperto, lo aprì del tutto e si accorse che mancava un coltello, quello più grande. Giacomino corse quindi a letto impaurito, rimise la mano sotto, e il cane gliela leccò. Ad un tratto sentì un rumore provenire dal bagno; Giacomino aveva molta paura, ma si fece ancora una volta coraggio e andò a controllare. Aprì la porta e vide il cane dentro la vasca con il coltello ficcato nel petto, il sangue che scorreva lungo la vasca e lo specchio rotto con scritto sopra con il sangue del cane: “Non solo i cani sanno leccare”. Allo stesso tempo sentì una voce profonda parlargli dietro, che pronunciava le stesse parole della scritta che era sullo specchio. Giacomino non fece in tempo a girarsi che, come il cane, era disteso a terra in una pozza di sangue. Quando i genitori tornarono a casa trovarono i corpi del cane e di Giacomino distesi per terra senza vita. I ge171