BRUTTE STORIE
La vacanza più brutta della mia vita di mela marcia - Finalmente una vacanza, mi sono seccato di tutti questi omicidi - disse l’investigatore Artur a se stesso. - Tra poco arriverà il treno che mi porterà ad Aosta, è meglio che mi affretti se no lo perdo. Appena salii nel vagone di prima classe vidi le sedie tutte colorate di colori diversi, un sedile era verde e un altro rosso. Mi sedetti educatamente, dopo qualche minuto il treno partì. Arrivato alla stazione di Aosta mi affrettai ad uscire dall’edificio perché era affollatissimo e la cosa mi creava un certo nervosismo. Appena uscito nel piazzale della stazione, vidi un cane e mi accorsi che c’erano delle persone che lo trattavano male dandogli dei calci, allora mi avvicinai e chiesi se il cane era di qualcuno, nessuno rispose. Dopo qualche secondo scapparono tutti, allora decisi di tenerlo con me, perché mi seguiva. Fuffi, così lo chiamai, non era un cane qualsiasi ed era molto grande, non avevo mai visto un cane così grande in vita mia. Fuffi era affettuoso con me, ma con le altre persone proprio no, infatti quel giorno stava per sbranare due uomini, per fortuna lo fermai in tempo. Aveva il pelo ruvido e sporco ma gli occhi iniziarono ad essere molto più felici rispetto a quando l’avevo visto fuori dalla stazione. Quando arrivammo all’albergo ci assegnarono la stanza numero 59, era molto spaziosa e comoda profumava di fresco, mi piacque subito. Un giorno, dopo aver fatto il bagno a Fuffi ci sdraiammo nel letto per riposarci e dopo circa un’ora scendemmo per mangiare. Ma come tutti gli ospiti, anche io e Fuffi sentimmo un urlo proveniente dalla cucina, allora tutti corremmo 201