BRUTTE STORIE
Il mago degli ologrammi di Rochi Un signore sta tornando a casa. Appena arrivato appoggia la borsa e apparecchia, poi cucina degli spaghetti (un po’ abbondantemente), ma suonano alla porta, allora lui chiede: “Chi è?” E l’altro risponde: “Sono l’avvocato”, (infatti il padrone di casa era stato accusato di aver rubato la borsa a una signora). Gli apre e lo fa salire. L’avvocato ha una valigetta ventiquattr’ore chiusa, che appoggia sotto il tavolo. Il padrone di casa dà un piatto di spaghetti all’avvocato: “Ne ho fatti troppi, ne vuole un po’?” “Certo, grazie, non ho ancora pranzato”. Poi l’avvocato senza farsi vedere prende la sua valigetta, la apre e se la mette dietro alla schiena, scivolando sotto il tavolo. Il padrone di casa inizia a sentire freddo dietro la spalla ma non ci fa caso e chiede all’avvocato: “Come stai?” L’avvocato però non si muove, allora prova a scuoterlo ma in quel momento si accorge che ha davanti a sé un ologramma. Proprio in quell’istante il vero avvocato (che era scivolato sotto il tavolo) gli spara. Quando arriva la polizia vedono che il morto ha un buco nella spalla ma non trovano il proiettile, né per terra né dentro la spalla. La polizia indaga e scopre che il morto si chiama Tom Johnson. Subito dopo un agente vede un uomo che si cala dalla finestra con una corda e una valigetta nera, e allora urla: “Fermati!!!” Ma l’uomo non si ferma, quindi il poliziotto chiede aiuto agli altri poliziotti, che tagliano la corda con la quale l’uomo si stava calando, ma ormai è troppo tardi e lui è già sparito nel nulla. La polizia cerca i documenti dell’uomo dentro la sua giacca ma non trova niente, quindi cerca in casa. Girando per le stanze, un poliziotto basso e tozzo trova la camera da letto, entra e vede il comodino, apre il cassetto e trova una cartolina con su scritto: Caro Tom sono a 219