BRUTTE STORIE
Omicidi nel quartiere di Scott McCall In via Bellotti numero 3, viveva un ragazzo di nome Giacomo. Aveva 15 anni, aveva gli occhi marroni e i capelli castagni. Suo padre era investigatore. Un giorno, durante una verifica a scuola, Giacomo chiese se potesse andare in bagno. Il prof disse di si, e lui ci andò. In bagno, incontrò Pietro, un suo amico il quale aveva la mano sanguinosa. Giacomo guardò meglio e vide un taglio profondo e lungo che Pietro cercava di nascondere. Quando Giacomo tornò in aula, vide una striscia di sangue che prima non c’era. Finita la verifica, il ragazzo andò alla mensa dove c’era una folla grandissima. Curioso, lui entrò in cucina e vide la cuoca sdraiata a terra con un coltello argento conficcato nel cuore. “La cuoca è morta!” esclamò. Giacomo vide un uomo mascherato e incappucciato che li spiava dalla finestra. Ma subito dopo, l’uomo scappò via. Quando la preside entrò, disse a tutti di andare a casa. Quando tornò a casa sua, Giacomo disse tutto quello che era successo a suo padre. Lui si preoccupò molto, ma non si sorprese. Ebbero una lunga discussione. Il giorno dopo era sabato, e Giacomo dormì fino alle 10:00. Quando si svegliò, andò in cucina. Suo padre non c’era. Guardò il tavolo e vide un bigliettino con scritto “sono al lavoro, baci da papà”. Giacomo si sorprese, perché suo padre di solito andava al lavoro alle 11:00 ed erano solo le 10:05. Prese il foglio in mano e lo girò. C’era scritto “PS è una cosa importante”. Poco dopo Giacomo andò dal suo amico Pietro (che si erano organizzati il giorno prima). Quando Giacomo arrivò a casa di Pietro, lui era già fuori dalla porta che lo stava aspettando. 221