P I C C O L I AU T O R I VA R I - 5 C R A F FA E L L O S A N Z I O
Profumo di mandorle di mira luna Era il 4 Aprile 1937. Lady Stonly, una giovane e importante contessa di Londra, alta e magra, con i capelli neri come la pece, aveva dato una festa per il suo ventiquattresimo compleanno. Aveva invitato le sue care amiche Griffin e Marianne, due chiacchierone che si impicciavano sempre negli affari altrui, Lord Kattle, il marito di Griffin, un grande ereditiere che si vantava sempre delle sue ricchezze e Mister Dan, un uomo semplice, ma molto amico della contessa. Il maggiordomo Stevens accolse gli invitati con molta gentilezza e li scortò nella sala del ricevimento. Era una stanza ampia, con una tavola apparecchiata con stoviglie antiche. Un lampadario di cristallo pendeva dal soffitto e tende di velluto blu ornavano le finestre e insieme creavano un contrasto tra la delicatezza e l’eleganza. Avevano appena iniziato a pranzare, quando Mister Dan cadde dalla sedia. Il suo corpo alto e magro giaceva a terra, inerme; i suoi lunghi capelli biondi oscuravano una parte di quel volto bianco, pallido, spettrale. Respirava a fatica, stringeva un bicchiere di vino in mano. Gli invitati erano spaventati, non sapevano cosa stesse succedendo e si iniziarono a sparpagliare. Tutti tranne una, Marianne. Fu chiamato subito il medico del castello, Peter, che disse di non preoccuparsi. Quella frase sembrò a tutti falsa. Il castello era diventato silenzioso e cupo. Lady Stonly non faceva che correre per le stanze sussurrando: “L’hanno avvelenato, l’hanno avvelenato! Bisogna chiamare la polizia, bisogna chiarire questa faccenda!” Il giorno seguente chiamarono me, l’ispettore Kratbull, l’agente privato della famiglia Stonly. 58