CHIRURGICA
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setlè giorni dopo la colica si ripetè, il calcolo si sentiva nel d tto cistico, ma era immobile; si amministrò ittodermica060te la mot·fina a forte dose, ma nel giorno 26 marzo, imtn rv-ersando il dolore, l'autore si accinse alla colecistotomia, r:gliò direttamente sulla guida del calcolo sottostante con inei~ione verticale $ul fondo della cistifellea, nella quale si trovarono diversi calcoli che furono estratti, ma nel dotto cistico, ve ne era incastrato uno che non fu possibile spingere nella cistifellea, quindi fu spezzato con l'aiuto di un piccolo cucchiaio di Volkmann, ed estl'attQ in frammenti assieme ad n altro piccolo calcolo ancor più lontano dalla . cisti. Le labbra della ferita della ci:;tifelleafurono cucite con quelle della ferita parietale, nella cistifellea fu introdotto un tubo da drenaggio, e furono applicale compresse assorbenti. Nel giorno seguente la temper"alura salì a 39" ~a alla sera disc!)se·a 37•,5, dopo di che si mantenoe normale pel resto della cura. Il 29 marw vi fu vomi~o inquietante di liquido verdastro, quindi fu rimosso il tubo, ed il vomito cessò, la convale;:ze.nza progredì senza interruzione finché l'amma~ata las-ciò l'ospedale con la fistola di buon aspetto ma non ancora chiusa, ~emente un liquido simile a bianco d'uovo, che senza dul;lbio era dovuto alla secrezìone della cistifellea. Essa continuò a sentirsi bene con la fistola aperta per oltre un mese, poi fu presa da forti dolori addominali prodotti da un altro calcolo che attraversava il dotto cistico, e che si poteva sentire con uno specillo inb:'odotto nella fistola. L'autore provò ad estrarlo con lleHe pinzette, ma non riuscì; allora lavò la cistifellea con una soluzione calda di acido borico, poi insinuò nella fistola un tubo di vetro fino a raggiungere ìl calcolo, e nel tubo per mezzo di una piccola siringa iniettò una miscela a parti uguali d'etere e glicerina. Questa iniezione produsse una sensazione i:li bruciore che durò per qualche tempo, e lasciò l'inferma abl)attuta per tutta la giornata, ma il dolore gradatamente scemò, nel giorno seguente, esaminando con uno specillo la cistifellea ed il dotto cistico, l'autore non trovò più il caloolo, e l'inferma non aveva pìu dolore.
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