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RIVISTA
coltà (però l'unica), poichè non sempre ci vien conoscere il vt:ro punto dove ce~sa un movimento e comi l'altro. Ci si riesce solo con un certo esercizio, non si sono dar regole a questo proposito. Per rendere il processo più facile converra che il pr· piante si eserciti dapprima sopra un miope grave di cui conosca il punto r imoto e a quel punto, determinalo pri col nastrino, si collochi coll'ottalmoscopio in faccia al paziente. Se, p. es., l'occhio da esaminarsi è M. '/,, qu col punto rimolo a 6 po:lici, a quella distanza l'osservatore accerta che il movimento delle ombre si fa nella ste~sa J'ezione delle rotazioni ddl'ottalmoscopio. È un fa tto ;:in lare, ma pure accade, che egli veda bensi le ombre a v,..rsi, ma non sappia dire con certezza e subito in qual avYenfla il mo\·imento. In. questo modo è possibile determinare una miopia grado elevato. Ora cosa si verifica, in un miope di leggero? Supposto che noi stiamo alla distanza di 50 punto rimoto di un miope di i diottria M. 1/ 14, situato dietro di noi, cioè ad 1 metro davanti sll'occhio servato. e la nostra posizione coi~ciderebb!) coa quella punto l'imoto di un miope di 2 diottrie M. 1/tl!h quindi in bedue i casi vedremmo le ombre muoversi nello stesso dell'oUalmo!'copio. Soltanto con una miopia 1/ 11 = 3 il punto rimoto si troverebbe tra il nostro occhio e dell'esaminando, e perciò il movimento delle ombre rebbe in senso contrario a quello dello specchio. Per r.-lgione egli è necessario che per i primi sperimenti scelga un miope di grado forte. Ma nulltto vi ha di più semplice che convet'lire un le~gero in un miope grave col melter gli dinnanzi a l una forte lente positiva. Se, p. es., abbiamo da fare con miope di 1 diottria gli si metta una lente di 5 ed egli troverà nella stessa condizione di un miope di 6 diottrie. Nello F<lesso modo un emmetrope con quella stessa sarà come un miope di 5 diottrie, ed egualmente di un roetrope, a seconda del grado della sua ipermetropia pos;:.iamo fare un miope di 4 diottrie, di 3, eli 2, ece.
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