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U~.~ CISTI :-;EL CERVELLO
sembrò che camminasse con qualche incertezza. Pertanto passammo alla misurazione della forza degli arti inferiori, la quale si rinvenne indebolita nel destro relativamente al sinistro. Del resto tulli i movimenti erano liberi e non si può dire che le membra inferiori fossero più deboli delle superiori dello stesso Jato, perchè l 'arto superiore destro era pure piit debole dell'omonimo sinistro. Oltre alle suddeue note cliniche non ve n 'erano altre. li cuore ed i grossi Yasi, come tutti gli altri organi toracici ed addominali, erano sani. Non vi erano disordini funzionali appartenenti a questi organi. ~ulla elle manifestamente accennasse alla psiche, ai nervi trofici ed aj vasomotori. )lai si era constatata perdita di coscienza nè quei disordini dell'innervazione che appellansi generali. Dando valo!'e ai suddelli fenomeni, abbastanza serii da per lor o stessi, si andò subito con la mente ad una lesione dei centri cefalici, e si di -pose pel trasloco àel paziente nell'infermeria di presidio. ~on esporremo partitamente tutti i sintomi osservati quotidianamente durante la degenza del n otondaro in quest'altro luogo di cura, ove nei pt·imi giorni continuò nel medesimo stato. Coricato tollo il ~iorno, senza febbre, accusava cefalea frontale, parlava raramente e sempre della sua inabilità al servizio militare, delle vacche che aveva custodito e della fa miglia, della quale mostrava essere poco contento. La vista e l'udito erano normali; sentiva i battiti dell'orologio avvicinato~li all'orecchio e ride un pezzo da due centesimi ad una discreta distanza. L'intell i~enza era libera e l'ammalato C<llnprendeva tullo ciò che gli si domandava. Rispondeva ed operava io piena coerenza a quanto si esigeva da lui. La memoria era conl'ervata per ciò che si riferiva ai falli prossimi ed ai remoti . La voce era normale e non si notava disordine nella pronuncia della parola. Si curava poco di quanto acca-