UNA CISTi N.EL CERVII: T.l.O
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La forma clinica del morbo di cui era affelto il Rotondaro era sorta con piccoli indizi e rnan mano pr'ogr'edita, in manìet·a che. mentre :ti momento cile si potè fare la diagoosi i sintomi obbieLtivi si erano appena manifestatt, in seguito raggiunsero il loro massimo incremento. Consider·ando questo modo di evoluzione della malattia, era evidente cbe il proce,so _morboso doveva Yenire ricercato fra le malattie cerebrali, limitate, a focolaio cinoscriuo, le quuli nascono senza tumulto e progrediscono lentamente (tumori, rammollimenti) e la mente andò dritta ai neoplasmi. Infatti, ammesso 110 tumore, si poteva :-:enza diflicohà comprendere il modo di cominciare della malattia del Rotondaro, il suo lento progredire, la continuità di alcuni suoi sintomi e l' intenuittenza di altri, la costante apiressia e l'assenza di una cau~a nota che l'abbia potuto determinare, la quote, secondo il ?iiemeyer, ha molto valore pel' la diagnosi di un tumore cerebrale. Questo insigne patologo dice che « se in una malattia cerebrale a focolaio circoscritto non si riesce a dimostrare nessuna cnusa · occasionale della malallia, si de' e in primo luogo pensar e sempre nd un tumore cerebrale». Oll re di ciò. per ra~!"ione di statistica. un neo plasma doveva repular.si assai piu probabile che qualsi11si altra malaltb. Il tumore quindi doveva ammetter-si incondizionatamente, senza scorgere una opposizione nella cefalea, la quale era stata la prima a manife.starsi e fino alle ultime ore di vita avevn. fatto parte della forma clinica. Il Xieme~'er dice che« la mancanza di cefalea nel complesso dei sintomi di un'affe?.ione cerebrale