SUL TIFO A XASS.~t:A
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Psnn e dei follicoli solitari, che caratterizzano la malattia indicata 1·.oi nomi di tifo addominale, ileo-tifo o doti-enterite. lesioni che erano molto diff11se e in uno stadio più o meno avanza~o, il quale corrispondeva alla 2• o 3• settimana di questa malattia. Alcune di queste lesioni accennavano ad una ri~o Juzione, altre invece, le più, erano in uno stadio d'incipiente ulcerazione, la quale in due era già così avanzata, che, se altre cause non fossero intervenute ad affrettare la fine dell'infermo, molto probabilmente la morte si sarebbe veriticata più tardi per peritonite perforatoria. È superfluo il rilev<~re, che devest appunto al pronunziarsi di questo processo ulcerativo la tarda comparsa di dolori nella fossa ileo-cecale, e alla diffusione del processo flogistico a tutte le pareti intestinali e all'azione del v:rus tifoso sui centri nervosi l'arresto della peristalsi intestinale e la comparsa del meteorismo. 2° Un'altra impor·tantissima lesione constatata all'autopsia è il tttmore acuto di milza, il quale non si era potuto dimostrare in vita mediante l'esame fisico, e la ragione di ciò è da trovarsi in altre lesioni riscootrnte nel torace, come dirò qui appresso. Oltre a ciò si sono trovati anche tumefazione act~ta delle glandole rnMenteriche, fegato grasso noce-moscato, indttrimento cianotico dei 1·eni e piccoli focolai di nef1'ite parenchimale, m:~ssime dello strato glomerulare. Ora tutti questi fatti, che pos!;ono essere distinti in flogistici e in fenomeni da stasi circolatoria, stanno gli uni io rapporto col processo infettivo, e difatto in tutti i su notati organi l'analisi baL· teriologica ba constatato numerosi bacilli del tifo, gli altri più direttamente col marasma cardiaco. :l0 Leggiera pericardite e miocardite in{etlit:a con degenera.=ione grassa del miocardw. Anche questi fatti debbono mettersi in diretto rapporto con l'infezione, e per vero l'analisi batteriologica ha dimostrato_, come già in due casi era 57
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