SUL TIFO A MASSAUA
869
di essi; il quadro clinico della malattia si modifica, ?i altera, e la diagnosi, che da esso deve .scaturire, diviene dubpia e difficile. In tale stato di cose la ricerca etiologica nelle malattie di que$ti climi, quando è praticabile, acquista una straordinaria importanza, e diviene di prezioso sussidio per la diagnosi clinica. Disgraziatamente la ricerca dei bacilli del tifo è circondata ancora da tante difficoltà, che, coi mezzi :-~ttuali, è ben raro il caso, che possa dare risultati pratici. Non pertanto nella questione lìnora agitata, circa la possibilità di un'infezione tifi ca a .Massaua, -la dimostrazione di questi bacilli acquista una straordinaria importanza, come risulta dai seguenti casi clinici. § 2°. rwotlzle ellnlebe e rleerebe. Caso et:.
Notizie cliniche. - Z. V., 2° capo timoniere, .è ricoverato nell'ospedale della regia nave Garibaldi, ed occupa il letto N. 22 del riparto medicina. Nativo di Fe.rrara, rimase ben presto privo del padre e della madre, morti l'uno di polmonite e l'altrà di apoplessia. A 16 anni si arruolò come mozzo nella regia marina, e travasi a )Jassaua da circa 15 mesi. In età bambina di,:e di aver avuto per molti mesi una febbre terzanaria, che gli veniva con forte dolore alla gamba destra; non ricorda però con quali medicine gli fu curata. D'allora è stato sempre bene. Il :12 novembre u. s. incominciò ad avvertire un malessere generale, un senso di spos~;atezza, che gl' jmpediva di stare in piedi; niente cefalea, nè brividi di freddo: Il 13 si purgò con 25 grammi di olio di ricini, che gli procurò pa-