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LE REGIONI ITALIANE ATTRAVERSO I LIBRI Dal Piemonte alla Sicilia, l’Italia è un mosaico di territori e particolarismi di cui gli scrittori ci restituiscono l’anima e la ricchezza culturale grazie a racconti intessuti di realtà e finzione. DELLA GIOIA 288 L’ARTE (SICILIA) Goliarda Sapienza, 1998
l’ispirazione di Sapienza che, nota attrice (recitò in Senso di Visconti), dedicò tutta la vita e la sua opera a rivendicare il diritto alla gioia.
fascista. La casa in cui abitò è stata trasformata in un museo, e in una pinacoteca che porta il suo nome sono esposti diversi suoi quadri.
SI È FERMATO 289 CRISTO A EBOLI (BASILICATA)
BELLA ESTATE 290 LA(PIEMONTE)
wwDurante il regime fascista la
wwLa bella estate non lascia solo
wwModesta è una meteora nella
notte siciliana: un condensato di sensualità, intelligenza e ambizione mosso da un desiderio feroce e indomabile, scomodo in un’isola ingessata nelle restrizioni morali e sociali. Questo personaggio appassionato attraversa senza timore di possibili scandali la tumultuosa storia del Novecento in una Sicilia accecante di luce e ieraticità. Ma lo scandalo lo provocò questo romanzo che è il racconto di una vita, o meglio di due vite: quella di Modesta, nell’arco di sei decenni, e quella della sua autrice, che impiegò 10 anni a scrivere il libro e non ne vide mai la pubblicazione integrale, in quanto la censura italiana l’autorizzò soltanto diversi anni dopo la sua morte. La totale libertà sessuale del personaggio, la sua amoralità e la sua anarchia, evidentemente, davano fastidio anche al di fuori dell’isola…
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Goliarda Sapienza conosceva ÌÌ
bene la Sicilia per essere nata a Catania, ai piedi dell’Etna. Catania è la seconda città dell’isola, ma ha un’atmosfera assai diversa da quella di Palermo: più povera e aspra, ma anche più solare e ardente – la vicinanza del vulcano forse accese
Carlo Levi, 1945
Lucania era una terra di montagne, capre ed esiliati politici. Ed è proprio in un paesino di questa regione che alla metà degli anni ’30 viene inviato al confino Carlo Levi, medico, pittore, intellettuale e antifascista. Tra miseria, malaria e analfabetismo, non si sa quale sia il peggiore dei mali che affligge gli uomini e le donne che vivono in questo territorio arido e desolato, dimenticati da tutti, e che esprimono la loro disperazione con la litania: ‘Cristo si è fermato a Eboli’. Un’esperienza lacerante, da cui Levi trasse un libro straziante, pubblicato nell’immediato dopoguerra e subito riconosciuto come testimonianza di alto valore umano e letterario. Oggi il ricco patrimonio ÌÌ
naturalistico e archeologico è la principale attrattiva di questa regione. Carlo Levi, in ossequio alle sue volontà, fu sepolto ad Aliano (Gagliano nel libro), il paese dove era stato mandato al confino dal regime
Cesare Pavese, 1949
bei ricordi. Il libro si compone di tre romanzi brevi scritti nell’arco di 10 anni, uniti dall’ambientazione a Torino e in Piemonte e dal tema del sacrificio dei desideri di gioventù sull’altare della loro realizzazione. È qui la cupa bellezza degli scritti di Pavese: tutto ciò che l’uomo consegue viene distrutto. La perdita della verginità, la rigogliosa natura estiva delle colline piemontesi, non sono tanto il coronamento di un percorso quanto l’inizio della fine. I corpi delle donne si offrono ai pittori come agli uomini con l’innocenza di una bellezza che sarà presto cancellata, dal suicidio o dalla sifilide. I tre romanzi della raccolta ÌÌ
illustrano aspetti diversi del Piemonte: il primo, La bella estate, si svolge nella Torino degli anni ’40, epoca propizia per passeggiate notturne protratte fino all’alba; Il diavolo sulle colline ha come sfondo il Greppo, una tenuta nella