PAESAGGI LUNARI
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Alcuni ambienti naturali, che siano di roccia, di sale o di sabbia, sono luoghi dove a nessuno piacerebbe essere mandato in esilio. Al cinema, invece, il loro aspetto così singolare fa meraviglie.
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GERRY (DEATH VALLEY, DESERTO DI SALTA, SALINA DI BONNEVILLE) Gus Van Sant, 2002, USA
yyIl peggio in Gerry non è tanto
il fatto che i due amici protagonisti si perdano in uno dei deserti più riarsi, non è l’inaridirsi della loro amicizia con l’avanzare della loro disidratazione, non è neanche la fine della storia, di una crudeltà anestetizzata, irradiante; no, il peggio in Gerry è che Gus van Sant ha portato sullo schermo una storia vera, come ha fatto con i suoi due film successivi, Elephant e Last Days. A mano a mano che i due personaggi appaiono allontanarsi da ogni civiltà e da ogni punto di riferimento, il film, in parte improvvisato con gli attori Matt Damon e Casey Affleck, si allontana dalla narrazione classica per seguire un cammino sperimentale.
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Magia del cinema, il ÌÌ
vagabondaggio dei due Gerry li porta dalla celeberrima Death Valley negli Stati Uniti al deserto del nord dell’Argentina intorno a Salta, riconoscibile per i colori più accesi dei paesaggi, per concludersi
nuovamente negli Stati Uniti sul deserto di sale di Bonneville, nello Utah, una delle più vaste saline del Nord America. Queste immense distese di sale dagli stranianti effetti di prospettiva hanno fatto da sfondo anche alle riprese di Independence Day, di un episodio dei Pirati dei Caraibi e di The Brown Bunny di Vincent Gallo.
– TERRITORIO 488 URGA D’AMORE (MONGOLIA) Nikita Mikhalkov, 1991, Russia
yyIl rumore degli zoccoli e
il soffio dei cavalli risuonano nell’immensità degli altopiani mongoli, così vicini al cielo che il cielo stesso sembra sospeso. La macchina da presa di Nikita Mikhalkov ama indugiare sulla verde e quieta linea dell’orizzonte, accarezzata dalla luce e dal vento, vasta abbastanza perché un mongolo e un russo si leghino d’amicizia senza costrizioni di frontiere, politiche o linguistiche. Qui giungono brandelli della modernità occidentale, che ha per
ambasciatore Rambo… L’urga è il lungo bastone tradizionale con cui in questo paese si catturano le donne come si catturano i cavalli. E ha anche permesso di conquistare il Leone d’Oro a Venezia. La Mongolia è un paese immenso ÌÌ
e indipendente, ma è in Cina, nella regione autonoma della Mongolia Interna, che vive la più numerosa popolazione mongola del mondo. Ciò per un semplice motivo: mentre le steppe dello stato mongolo soffrono di un’aridità di cui il deserto del Gobi è l’espressione più estrema, quelle della Mongolia Interna, soprattutto a oriente, sono irrigate da fiumi. È qui, nelle verdi praterie di Hulunbuir, al confine nord-occidentale della regione, che il russo Nikita Mikhalkov ha girato Urga.