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LE PIÙ BELLE SPIAGGE DEL CINEMA Non tutti hanno la fortuna di vivere vicino a una suggestiva distesa di sabbia. Consapevoli di questa triste realtà, coraggiose troupe cinematografiche hanno deciso di montarvi le loro cineprese per regalare al pubblico suggestive immagini. Approfittatene! (CAPE COD, 124 LOSTATISQUALO UNITI) Steven Spielberg, 1975, Stati Uniti
yyDa quando è uscito questo
film ad alta tensione, il primo blockbuster americano, i bagnanti un po’ paranoici scrutano il mare azzurro nel timore che spunti da un momento all’altro la pinna di uno squalo… Spielberg ha giocato su una fobia estiva. Un assassino silenzioso si aggira al largo della piccola stazione balneare di Amity e squarcia graziose diportiste, ma nonostante ciò il capo della polizia locale fatica a convincere il sindaco a vietare l’accesso alle spiagge. Ecco il secondo lungometraggio del regista campione di incassi di Hollywood, con tre Oscar messi in cassaforte e tre sequel (firmati da altri) che finiranno per fare dello squalo il serial killer degli oceani, con buona pace di questo pesce cartilagineo.
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Amity’s Island non esiste ÌÌ
nella realtà, e la psicosi che si impossessa dei suoi bagnanti è stata ricreata a Martha’s Vineyard, un’isola appartenente allo stato del Massachussets a sud della penisola di Cape Cod. Luogo di villeggiatura
del jet set e di presidenti americani, questo litorale e le spiagge limitrofe non hanno mai visto squali (e tanto meno riproduzioni in poliuretano) seminare il panico, ma il film ha attirato comunque folle di curiosi. Per avvertire la minaccia che si aggira al largo, meglio andare a fare surf in Australia o sull’isola de La Réunion.
QUI ALL’ETERNITÀ 125 DA(HAWAII, STATI UNITI) Fred Zinnemann, 1953, Stati Uniti
yyUn capolavoro. Alcuni soldati
di stanza nell’arcipelago americano delle Hawaii ingannano la noia della vita militare con tresche amorose, contrasti, litigi e ripicche. In breve, il morale e la morale delle truppe si arenano in infide sabbie mobili. Salvo per il fatto che siamo nel 1941 e che i giapponesi stanno per spuntare all’orizzonte risoluti a bombardare a tappeto Pearl Harbour… Zinnemann ha filmato in bianco e nero un’umanità che la divisa non rende eroica, ma tragicamente comune. La pellicola vinse otto Oscar, tra cui quelli per il miglior film, regia, sceneggiatura,
fotografia, montaggio, sonoro e attore (Frank Sinatra) e attrice (Donna Reed) non protagonisti – ma il cast stellare comprendeva anche Montgomery Clift, Deborah Kerr e Burt Lancaster. La scena del bacio tra le onde, ÌÌ
miracolosamente scampata alle forbici della censura dell’epoca, fu girata a Halona Cove, sull’isola di Oahu: oggi è la meta più frequentata di tutto l’arcipelago vulcanico delle Hawaii. Altre location furono Waikiki Beach, storico spot di surf nel Pacifico, Honolulu e il Royal Hawaian Hotel. Potete visitare il sito dell’attacco giapponese nella laguna di Pearl Harbour, dove giacciono i relitti delle corazzate della US Navy.
NOTTE DELL’IGUANA 126 LA(MESSICO) John Huston, 1964, Stati Uniti
yyAtmosfera tesa sull’altopiano.
Dopo il ciak finale, Huston avrebbe regalato a ciascuno dei cinque attori più importanti, tra cui Richard Burton e la divina Ava Gardner, una Colt d’oro carica… con cinque pallottole! Sullo schermo, questa