© Lonely Planet Publications
MADE IN JAPAN Dai film di samurai al mondo onirico creato da Miyazaki, passando per le storie di yakuza, bonzi e geishe, scoprite tutte le sfaccettature dell’affascinante cultura nipponica. DI KIKUJIRO 145 L’ESTATE (TOKYO E TOYOHASHI) Takeshi Kitano, Giappone, 1999
yyLa musica di Joe Hisaishi,
compositore prediletto di Takeshi Kitano ma anche di Hayao Miyazaki, prende per mano Kikujiro, uno yakuza ravveduto ma non troppo, Masao, un bambino suo vicino di casa, e lo spettatore in questo road movie che ci porta da Tokyo a Toyohashi. La melodia al pianoforte di Hisaishi è estremamente coinvolgente, proprio come Masao, che parte alla ricerca della madre a Toyohashi. Kitano interpreta il personaggio che dà il titolo al film, ricorrendo più del solito alla sua vis comica per insinuare un sospetto di allegria in questa favola che in realtà è meno leggera di quanto appaia. Masao e Kikujiro vivono nella ææ
82
parte bassa di Tokyo a Shitamachi, un quartiere lungo il Fiume Sumida nella zona est della città. Quest’area, popolare e laboriosa, si contrappone a Yamanote, a ovest, considerata più ricca e tollerante; un divario sociale che si esprime anche nel modo di parlare distinto, più in linea con le tradizioni. La strada che conduce i protagonisti del film fino a Toyohashi,
una città di medie dimensioni situata più a ovest, costeggia le spiagge affacciate sul Pacifico.
PADIGLIONE D’ORO 146 IL(KYOTO) Yukio Mishima, 1956
wwCome in tutte le tragedie, il
finale è scontato. In questo caso si tratta dell’incendio del Padiglione d’Oro, gioiello del buddhismo giapponese, un disastro artistico e religioso avvenuto a Kyoto nel 1950. Ciò che interessa a Mishima non è la catastrofe in sé, bensì il percorso del giovane bonzo che la provoca in una sorta di cataclisma estetico. La penna di Mishima gli dà la parola e costruisce un personaggio mostruoso e banale la cui follia distruttiva è il frutto di una meditazione assoluta sulla bellezza. Una delle più appassionanti ‘visioni del vuoto’ dello scrittore giapponese più discusso del Novecento. Il Kinkaku-ji (Tempio del ææ
Padiglione d’Oro) è stato il vanto di Kyoto – sia per l’armonia con cui si inseriva nel giardino in stile Muromachi, situato a nord della città, sia per aver resistito per oltre
cinquecento anni alle devastazioni che avevano distrutto gli altri templi della zona – fino all’incendio del 1950 che lo ridusse a un cumulo di macerie. Il santuario fu ricostruito identico all’originale cinque anni più tardi e oggi risplende più che mai con il suo rivestimento in foglia d’oro, ammirato da migliaia di visitatori ogni anno.
I RACCONTI DELLA LUNA 147 PALLIDA D’AGOSTO (LAGO BIWA, PREFETTURA DI SHIGA)
Kenji Mizoguchi, 1953, Giappone
yyQuando la pioggia cessa,
ma la luna non è ancora visibile, spettri e demoni della tradizione giapponese approfittano della foschia per manifestarsi. L’ambizione e la passione rendono gli uomini facili prede di queste illusioni, il cui prezzo più alto lo pagano le mogli. Traendo ispirazione da un classico della letteratura giapponese, come Racconti di pioggia e di luna (Ugetsu Monogatari) di Ueda Akinari, e da Décoré!, una novella di Guy de Maupassant, Mizugochi fa emergere, mediante un sottile contrasto, l’inquietante particolarità del mondo