PERCORSO ANTOLOGICO
T 10 Vino pellite curas Carmina I, 7 LATINO
Nota metrica: sistema archilocheo primo; nella strofe di quattro versi l’esametro si alterna al trimetro dattilico catalettico.
In apertura Orazio enumera i nomi e i pregi delle più celebrate città del mondo greco, lasciando ad altri poeti il compito di lodarle ancora, mentre egli dichiara di preferire a tutte l’italica Tivoli; si rivolge poi all’amico Planco che, come il poeta stesso, predilige l’ombroso e selvatico paesaggio tiburtino, esortandolo a porre un limite agli affanni della vita con il dolce vino. Così, da forte, aveva fatto Teucro, il mitico eroe dei cicli epici scacciato dalla patria ed esule sul mare.
Laudabunt alii claram Rhodon aut Mytilenen aut Epheson bimarisve Corinthi moenia vel Baccho Thebas vel Apolline Delphos insignis aut Thessala Tempe; sunt quibus unum opus est intactae Palladis urbem carmine perpetuo celebrare et undique decerptam fronti praeponere olivam; plurimus in Iunonis honorem 5
aptum dicet equis Argos ditisque Mycenas: 10 me nec tam patiens Lacedaemon nec tam Larisae percussit campus opimae, quam domus Albuneae resonantis [1-4] Altri loderanno la famosa Rodi, o Mitilene, o Efeso, o le mura di Corinto affacciata su due mari, o Tebe o Delfi, rese insigni l’una da Bacco, l’altra da Apollo, o la tessala valle di Tempe; Laudabunt alii: il futuro ha qui significato concessivo («Lodino pure altri [non io]»); alii si contrappone a me (v. 10), con un deciso movimento caratteristicamente oraziano [ T9, I, 5, 13]. Tutti gli accusativi che seguono nei vv. 1-4 sono oggetti di Laudabunt, che ha per soggetto il pronome indefinito nominativo plurale alii. – Rhodon... Mytilenen... Epheson: per lo più Orazio preferisce mantenere la grafia originale dei nomi greci: Rhodon è accusativo di Rhodos, con la grafia e la desinenza greca (come Mytilenen ed Epheson). – bimarisve = vel bimaris. – vel... vel: in questi versi il poeta impiega indifferentemente, per un’esigenza di varietà, le disgiuntive aut e vel, che rivestono diverso valore nella lingua latina: aut esprime un’alternativa più forte e tendenzialmente esclusiva, mentre vel indica una disgiunzione meno netta, che in italiano si può sovente
rendere con «e/o». – insignis = insignes, accusativo plurale che concorda con Thebas e Delphos, e da cui dipendono gli ablativi Baccho e Apolline (più lett. «Tebe insigne per Bacco, Delfi per Apollo»). – Thessala Tempe: Tempe è accusativo neutro plurale con desinenza greca. [5-9] Vi sono di quelli la cui unica occupazione è celebrare in un poema ininterrotto la città della vergine Pallade e porre sulla [propria] fronte la corona di olivo colta da ogni parte; più d’uno canterà in onore di Giunone Argo nutrice di cavalli e Micene ricca d’oro: Sunt quibus... celebrare: costruisci Sunt (ii) quibus celebrare carmine perpetuo urbem intactae Palladis unum opus est. – intactae... urbem: la città sacra a Pallade è Atene; intactae (in prefisso negativo + participio perfetto di tango, ĕre, «toccare»), genitivo concordato con Palladis, equivale a virginis (come «intatta» in italiano). – carmine perpetuo: ablativo strumentale. L’aggettivo perpetuus traduce il greco dienekés, espressione usata da Callimaco nel prologo degli Aitia («[carme] continuo»). Data l’evi-
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dente intonazione ironica e polemica del passo, si può rendere anche con «lunghissimo», «interminabile». – plurimus = plurimi, sineddoche (il singolare per il plurale). – Iunonis: genitivo di Iuno. – Argos: accusativo neutro singolare. – ditis = dites, accusativo plurale. [10-14] Quanto a me, né Lacedemone tenace, né le fertili pianure di Larissa mi colpirono tanto quanto la dimora di Albunea risonante e l’Aniene precipite e il bosco sacro a Tiburno e i frutteti irrigati dai guizzanti ruscelli. Me: cfr. nota al v. 1 (Laudabunt alii). – tam: l’avverbio, ripetuto nel verso successivo con la congiunzione negativa (nec tam) in anafora, è correlato a quam (v. 12). – patiens: participio-aggettivo da patior, pati («sopportare», «resistere»). – percussit: perfetto indicativo di percutio, ĕre («colpire», nel senso di «entusiasmare»). Il verbo ha due soggetti, Lacedaemon (v. 10) e campus (v. 11); inoltre si deve logicamente sottintendere ancora percussit (me) nel secondo membro della correlazione comparativa introdotto da quam, con una serie di
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