L’ETÀ GIULIO-CLAUDIA
2. Poesia nell’età giulio-claudia
PERCORSO ANTOLOGICO
T 1 La favola del lupo e dell’agnello PROFILO STORICO
Fabulae I, 1 LATINO ITALIANO
Nota metrica: senari giambici.
La raccolta di Fedro si apre con una favola memorabile, quella del lupo e dell’agnello. Tema della favola: l’eterna lotta tra il più forte e il più debole, destinato inevitabilmente a soggiacere per legge di natura. Brevità della narrazione e vivacità dialogica rendono piacevole la lettura e conferiscono efficacia alla gnome (la sentenza morale), posta qui in coda all’apologo ma già evidente nella caratterizzazione dei personaggi (la faux improba del lupo, designato come latro). A nulla valgono, contro la brutalità della forza (corrispettivo in natura di quello che è il potere nella storia) le patetiche ragioni della verità. lupus et agnus
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Ad rivum eundem lupus et agnus venerant siti compulsi; superior stabat lupus longeque inferior agnus. Tunc fauce improba latro incitatus iurgii causam intulit. «Cur» inquit «turbulentam fecisti mihi aquam bibenti?». Laniger contra timens: «Qui possum, quaeso, facere quod quereris, lupe? A te decurrit ad meos haustus liquor». Repulsus ille veritatis viribus, «Ante hos sex menses male» ait, «dixisti mihi». Respondit agnus: «Equidem natus non eram». «Pater hercle tuus» ille inquit, «male dixit mihi».
Atque ita correptum lacerat iniusta nece.
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Haec propter illos scripta est homines fabula, qui fictis causis innocentes opprimunt. A uno stesso rivo il lupo e l’agnello erano giunti spinti dalla sete; più in alto stava il lupo, assai più in basso l’agnello. Allora quel predone, eccitato dalla scellerata gola, trovò un pretesto di lite. «Perché» disse «mi hai intorbidato l’acqua proprio mentre bevevo?». E il lanuto, tutto spaurito: «Come potrei, ti prego, fare ciò che lamenti, lupo? Da te viene l’acqua al luogo dove bevo». Vinto dalla forza della verità, «Sei mesi fa», disse, «hai sparlato di me». Rispose l’agnello: «Ma se non ero ancora nato». E l’altro: «Ma fu tuo padre, per Ercole, a sparlare di me!». E così lo ghermisce e lo sbrana, infliggendogli un’ingiusta morte. Questa favola è stata scritta per coloro che con falsi pretesti opprimono gli innocenti.
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