L’ETÀ GIULIO-CLAUDIA
tolse di mezzo ancora giovanissimo (sulla figura di Caligola, si vedano le pagine di Svetonio [ T3-5, cap. 12]; sul mito di Alessandro Magno si legga l’opera di Curzio Rufo [ cap. 1.5]). PROFILO STORICO
Il principato di Claudio Il potere passò a Claudio (41-54 d.C.), uno zio di Caligola rimasto fino allora ai margini della vita politica, dedito agli studi eruditi, storici e antiquari, probabilmente considerato innocuo e imbelle. La tradizione storiografica lo rappresenta succube delle ultime mogli, Messalina e Agrippina Minore. Seneca, nell’Apokolokyntosis [ cap. 4.6], lo descrive come un vecchio sciocco, beone e sanguinario, ironizzando sulle sue velleità letterarie. Vero è che nessuno dei quattro prìncipi succeduti ad Augusto si salvò dalle accuse dei posteri e degli stessi contemporanei. Claudio cercò di mediare tra le esigenze del princeps e quelle del senato, richiamandosi alle direttive politiche di Augusto: da una parte restaurò i valori tradizionali della cultura romana, espellendo da Roma gli astrologi e le comunità ebraiche; d’altro canto rafforzò la coorte pretoria, posta al servizio personale del princeps, e affidò l’amministrazione pubblica nelle mani di influenti liberti. L’operazione era in atto fin dall’epoca di Augusto, e tendeva a diminuire il reale potere delle famiglie senatorie: la macchina statale era ormai sotto il controllo di una potente burocrazia che esercitava le sue funzioni all’interno della domus imperiale. Secondo la tradizione Claudio fu avvelenato dalla moglie Agrippina, desiderosa di favorire l’ascesa al potere del figlio Nerone, che all’epoca aveva solo diciassette anni. Anche questo era un segno dell’orientalizzazione della vita politica romana: sempre più il palazzo del principe richiamava l’atmosfera delle corti ellenistiche, dominate da scandali, congiure e rivalità, caratterizzate da un pericoloso intersecarsi di vita privata e di vita pubblica.
fonti
visive
La gemma Claudia Sulla gemma si trovano effigiate due coppie: l’imperatore Claudio e la sua quarta moglie Agrippina Minore sulla sinistra; Germanico e Agrippina Maggiore sulla destra. Le figure emergono da quattro cornucopie, simboli dell’abbondanza. Al centro l’aquila imperiale, con le ali spiegate, che guarda nella direzione dell’imperatore. Ai lati, in basso, delle armi: si riconoscono elmi, scudi di forme diverse, una corazza.
Gemma Claudia. Vienna, Kunsthistorisches Museum.
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